Un piano quasi perfetto

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Un piano quasi perfetto
Un piano quasi perfetto
on un click il bancario uscì dalla pagina che
visualizzava l’estratto conto con gli ultimi
movimenti. La situazione era molto grave.
Dieci anni fa aveva un patrimonio che valeva 5 milioni di franchi e adesso si ritrovava immerso nei debiti. Inoltre aveva usato
in modo illecito i soldi dei clienti per speculazioni bancarie e aveva perso tutto.
Nella sua mente avvolta nella nebbia delle preoccupazioni
iniziò a farsi strada un piano. E l’ancora di salvataggio
era colei che l’aveva inabissato in quel mare di debiti. La
moglie, una giovane e bellissima mora che passava il
tempo a spendere soldi, da due anni aveva un amante. E
l’ amante era il direttore di banca dove lavorava suo marito. Questa relazione non aveva una grande rilevanza per
il matrimonio del bancario, ormai fallito e basato solamente su un tacito accordo di mantenimento della moglie. Ma per il direttore la segretezza di questa relazione
era d’obbligo in quanto da poco aveva sposato la figlia del
più importante cliente della banca, nonché affermato imprenditore e politico locale. Questo matrimonio aveva
soddisfatto soprattutto le sue ambizioni di rapida scalata
sociale e non poteva permettersi di rovinare tutto.
Quindi, il bancario si convinse del fatto che il segreto del
giovane direttore poteva valere il milione che lui aveva
sottratto illecitamente alla banca. Un cambio equo, anche
se immorale.
Così, un venerdì pomeriggio quando gli uffici rimasero
vuoti restò seduto al suo posto ed aspettò tranquillo che
il direttore uscisse dal suo ufficio. Aveva deciso di ricattare il suo capo.
Lunedì mattina nello stesso ufficio un funzionario notò
sulla tastiera del computer gocce di sangue e quando
guardò meglio sotto la scrivania vide un orecchino. Riconobbe l’orecchino del collega che non si era presentato
al lavoro.
La polizia arrivò sul posto e mise i sigilli sull’intero edificio. Gli investigatori trovarono caduto in un angolo il
telefonino del bancario sul quale c’era una registrazione
molto interessante. L’impiegato ricattava il suo superiore
e quest’ultimo reagì violentemente dicendo che l’avrebbe
ammazzato. Dopo si sentono solamente dei rumori e poi
la registrazione s’interrompe, probabilmente a causa della
colluttazione fra i due.
Ormai gli investigatori avevano confermato l’accusa di
omicidio a carico del giovane direttore, ma quest’ultimo
era sparito. Ed era sparita anche la moglie del bancario.
In seguito trovarono a casa della donna un biglietto dove
scriveva che avrebbe messo fine alla vita senza dare ulteriori spiegazioni. E sul telefonino della donna c’erano
tanti messaggi scambiati con il suo amante prima di suicidarsi. Lui che voleva troncare la relazione e lei che lo
supplicava di non farlo. Il corpo della donna non fu mai
trovato e qualcuno pensò che la donna fosse ancora viva
e fuggita col amante.
Inoltre si scoprì che qualche giorno prima dell’omicidio
furono trasferite dalla banca ingenti somme di denaro in
un conto segreto di una società panamense off-shore e
che non furono mai recuperate.
C
Interpol fu allertato ed il giovane direttore di banca era
ricercato in tutto il mondo. Ormai il caso fu risolto, ma
il colpevole era introvabile.
Sotto il sole di una sperduta isola caraibica, un uomo abbronzatissimo leggeva sul portatile le notizie riguardo
Cooperazione — «Concorso Giallo 2012» — Noir in banca
Anda Claudia Dutescu, Castel San Pietro
l’omicidio del bancario ticinese. Le notizie erano sempre
più rare e anche questa storia finì per essere dimenticata.
Ed era proprio quello che desiderava. Alzò gli occhi dal
computer, guardò senza nessun interesse la bellissima
donna sdraiata accanto e trovò che era molto bella anche
con i cappelli biondi.
Per il bancario, essere considerato morto e per di più vittima di un assassinio era la sua garanzia di tranquillità.
Un leggero sorriso affiorò sul suo viso e si congratulò per
idea che ebbe; quella di procurarsi una ferita e lasciare in
ufficio le tracce di sangue, insieme all’orecchino. Un altro
colpo di fortuna fu quando il capo alterato pronunciò la
parola “ti ammazzo”. In quel momento spense la registrazione e provò di calmare il direttore promettendo che
non avrebbe rivelato nulla se avesse rotto la relazione extraconiugale. Ed il direttore acconsentì subito. E proprio
questo voleva ottenere il bancario: una registrazione che
serviva da movente per il suo finto omicidio. Il piano era
quello di mandare in carcere il direttore, colpevole di
averlo ucciso e di aver sottratto alla banca quasi 10 milioni di franchi. Ma quel venerdì aveva dimenticato a casa
il passaporto falso che si era fatto confezionare da un pregiudicato in Italia. Senza quel passaporto non poteva sparire. Decise quindi di tornare a casa prendendo tutte le
precauzioni per non essere visto in quanto era ufficialmente morto. Ma come non tutti i piani sono perfetti, a
casa trovò la moglie che teneva in mano il suo passaporto
falso. Lei, che il venerdì sera lo passava sempre al Casinò
di Lugano, quella sera era lì e per di più aveva trovato
quel documento per quale chiedeva spiegazioni. Fu in
quel momento che decise di ucciderla. Lei aveva capito
l’intenzione omicida del marito e ha usato tutta la sua
forza di dissuasione. Fu lei che si offri di inscenare il suicidio dell’amante; un appuntamento al ponte dei suicidi
di Castello, un abbraccio ed una spinta al momento opportuno. Il bancario pensò che l’uccisione del direttore
non era necessaria, ormai lui sarebbe stato accusato di
omicidio e sarebbe finito in carcere. Ma la giovane moglie
lo convinse che il piano non era sicuro. Solamente da
morto il direttore poteva accollarsi tutte le colpe e soprattutto non lottare per dimostrare la sua innocenza. E finché il suo corpo non sarà trovato, sarà ricercato in tutto
il mondo. Una volta trovato il corpo, il caso sarà chiuso
come suicidio.
E adesso su questa bellissima isola tutto era perfetto.
Aveva tranquillità e tanti soldi. La sola cosa che lo disturbava era la moglie che sapeva troppo. E come non
voleva dividere questo segreto con nessuno, iniziò ad immaginare un piano correttivo.