La vera famiglia
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La vera famiglia Anno 8 N° 2 – FEBBRAIO 2016 SOMMARIO Editoriale ......................................................................................................................... 2 SINODO SULLA FAMIGLIA .................................................................................................. 4 I VESCOVI: «UNIONI CIVILI ALTERNATIVE ALLA FAMIGLIA» ................................................... 7 «IO, GAY, CONTRO IL MATRIMONIO E LE ADOZIONI GAY. ECCO PERCHÉ» ................................ 9 LIBRI ............................................................................................................................... 13 La vera famiglia Febbraio 2016 EDITORIALE Cari amici di Porta Parola, desideriamo proporvi, per il secondo numero del 2016, un tema di attualità e, precisamente, “La vera famiglia” Ci piace iniziare questo editoriale con uno stralcio dell’omelia che Papa Benedetto XVI ha pronunciato a Bresso (Milano) il 3 Giugno del 2012. “Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche, perché i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita. L’amore è ciò che fa della persona umana l’autentica immagine di Dio.” E ancora… “Il progetto di Dio sulla coppia umana trova la sua pienezza in Gesù Cristo, che ha elevato il matrimonio a Sacramento.” http://www.famigliacristiana.it/articolo/omelia-benedetto-family-2012.aspx La famiglia, quella vera, in ottica della procreazione e quindi della continuità della specie, ha origine nel matrimonio cristiano. Altre unioni civili, tra persone dello stesso sesso, sono comunque riconosciute dal diritto civile. Dice infatti il Cardinale Angelo Scola: “Riconoscere alla persona omosessuale i diritti», ma no alla “stepchild adoption”: «La differenza sessuale nella coppia genitoriale è insostituibile.” http://www.incrocinews.it/chiesa-diocesi/scola-evitare-che-l-istituto-familiare-br-che-ha-unasua-identit%C3%A0-e-fisionomia-precisa-br-venga-sminuito-e-offuscato-da-nuove-leggi1.122465 Nell’introduzione dell’Esortazione Apostolica di Papa Giovanni Paolo II, del 2 novembre 1981, si dice: 1. La famiglia nei tempi odierni è stata, come e forse più di altre istituzioni, investita dalle ampie, profonde e rapide trasformazioni della società e della cultura. Molte famiglie vivono questa situazione nella fedeltà a quei valori che costituiscono il fondamento dell'istituto familiare. Altre sono divenute incerte e smarrite di fronte ai loro compiti o, addirittura, dubbiose e quasi ignare del significato ultimo e della verità della vita coniugale e familiare. Altre, infine, sono impedite da svariate situazioni di ingiustizia nella realizzazione dei loro fondamentali diritti. 2 La vera famiglia Febbraio 2016 http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jpii_exh_19811122_familiaris-consortio.html Concludiamo il nostro editoriale con la voce di Papa Francesco che ribadisce, nel suo discorso al Tribunale della Rota Romana il 22 gennaio, "La famiglia è il sogno di Dio per la salvezza dell'umanità" “Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione” Buona lettura! La redazione 3 La vera famiglia Febbraio 2016 SINODO SULLA FAMIGLIA La famiglia, secondo Papa Francesco. di Sara De Carli 02 ottobre 2015 Si apre domenica 4 ottobre il Sinodo sulla Famiglia. Tutte le udienze generali del mercoledì, dal 17 dicembre 2015 al 16 settembre 2015 – 27 catechesi – Papa Francesco le ha dedicate alla famiglia. Ecco i passi più pregnanti delle sue riflessioni http://www.vita.it/it/article/2015/10/02/la-famiglia-secondo-papa-francesco/136795/ Famiglia, fabbrica di speranza - VII Incontro mondiale delle famiglie, Philadelphia, 26 settembre 2015 «Nelle famiglie sempre, sempre c’è la croce. Sempre. Perché l’amore di Dio, il Figlio di Dio ci ha aperto anche questa via. Ma nelle famiglie, dopo la croce, c’è anche la risurrezione, perché il Figlio di Dio ci ha aperto questa via. Per questo la famiglia è – scusate il termine – una fabbrica di speranza, di speranza di vita e di risurrezione, perché è Dio che ha aperto questa via. […] In famiglia ci sono le difficoltà. Ma queste difficoltà si superano con l’amore. L’odio non supera nessuna difficoltà. La divisione dei cuori non supera nessuna difficoltà. Solo l’amore è capace di superare la difficoltà. L’amore è festa, l’amore è gioia, l’amore è andare avanti». Famiglia, eredità per il futuro, vero spazio di libertà, vero centro di umanità - Viaggio apostolico a Cuba, 22 settembre 2015 «Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie, non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema, sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. È un modo di dire che sono una benedizione. […] Si discute molto oggi sul futuro, su quale mondo vogliamo lascare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. Credo che una delle possibili risposte si trova guardando voi, ognuno di voi: vogliamo lasciare un mondo di famiglie. È la migliore eredità: lasciamo un mondo di famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi perfetti, genitori perfetti né figli perfetti, e, se non si offende, io direi suocera perfetta. Non esistono. Ma questo non impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri centri di umanità». Sognare per fare famiglia - Viaggio Apostolico nelle Filippine, gennaio 2015 Non è possibile una famiglia senza il sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di 4 La vera famiglia Febbraio 2016 sognare, i bambini non crescono e l’amore non cresce, la vita si affievolisce e si spegne. Per questo vi raccomando che la sera, quando fate l’esame di coscienza, ci sia anche questa domanda: oggi ho sognato il futuro dei miei figli? Oggi ho sognato l’amore della mia sposa, del mio sposo? Oggi ho sognato i miei nonni, i miei genitori che hanno portato avanti la storia fino a me. Per questo è molto importante recuperare l’amore attraverso il ‘progetto’ di tutti i giorni. Non smettete mai di essere fidanzati! La Chiesa è madre - Meditazione mattutina, 15 settembre 2015 «La Chiesa è madre. È la nostra ‘santa madre Chiesa’, che ci genera nel Battesimo, ci fa crescere nella sua comunità e ha quegli atteggiamenti di maternità, la mitezza, la bontà: la Madre Maria e la madre Chiesa sanno carezzare i loro figli, danno tenerezza. Pensare la Chiesa senza questa maternità è pensare a un’associazione rigida, un’associazione senza calore umano, orfana. […] E dove c’è maternità e vita c’è vita, c’è gioia, c’è pace, si cresce in pace. Quando manca questa maternità soltanto rimane la rigidità, quella disciplina, e non si sa sorridere. Una delle cose più belle e umane è sorridere a un bambino e farlo sorridere». Far diventare normale l’amore - Udienza generale, 17 dicembre 2014 «La famiglia di Nazaret ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia. E, come accadde in quei trent’anni a Nazaret, così può accadere anche per noi: far diventare normale l’amore e non l’odio, far diventare comune l’aiuto vicendevole, non l’indifferenza o l’inimicizia. […] Da allora, ogni volta che c’è una famiglia che custodisce questo mistero, fosse anche alla periferia del mondo, il mistero del Figlio di Dio, il mistero di Gesù che viene a salvarci, è all’opera. E viene per salvare il mondo. E questa è la grande missione della famiglia: fare posto a Gesù che viene» La custodia della coppia umana - Udienza generale, 22 aprile 2015 «La custodia di questa alleanza dell’uomo e della donna, anche se peccatori e feriti, confusi e umiliati, sfiduciati e incerti, è dunque per noi credenti una vocazione impegnativa e appassionante, nella condizione odierna. Lo stesso racconto della creazione e del peccato, nel suo finale, ce ne consegna un’icona bellissima: «Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestì» (Gen 3,21). E’ un’immagine di tenerezza verso quella coppia peccatrice che ci lascia a bocca aperta: la tenerezza di Dio per l’uomo e per la donna! E’ un’immagine di custodia paterna della coppia umana. Dio stesso cura e protegge il suo capolavoro». Il Papa al VII Incontro Mondiale delle famiglie a Filadelfia Ecco i coraggiosi! - Udienza generale, 6 maggio 2015 «Il sacramento del matrimonio è un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre sé stessi e anche oltre la stessa famiglia. La vocazione cristiana ad amare senza riserve e senza misura è quanto, con la grazia di Cristo, sta alla base anche del libero 5 La vera famiglia Febbraio 2016 consenso che costituisce il matrimonio. […] Ci vuole coraggio per questo! Perciò quando io saluto i novelli sposi, dico: “Ecco i coraggiosi!”, perché ci vuole coraggio per amarsi così come Cristo ama la Chiesa. […] La rotta è così segnata per sempre, è la rotta dell’amore: si ama come ama Dio, per sempre. Cristo non cessa di prendersi cura della Chiesa: la ama sempre, la custodisce sempre, come se stesso. Cristo non cessa di togliere dal volto umano le macchie e le rughe di ogni genere. E’ commovente e tanto bella questa irradiazione della forza e della tenerezza di Dio che si trasmette da coppia a coppia, da famiglia a famiglia. Ha ragione san Paolo: questo è proprio un “mistero grande”! Uomini e donne, coraggiosi abbastanza per portare questo tesoro nei “vasi di creta” della nostra umanità, sono - questi uomini e queste donne così coraggiosi sono una risorsa essenziale per la Chiesa, anche per tutto il mondo! Dio li benedica mille volte per questo!» Permesso, grazie, scusa - Udienza generale, 13 maggio 2015 «Se non siamo capaci di scusarci, vuol dire che neppure siamo capaci di perdonare. Nella casa dove non ci si chiede scusa incomincia a mancare l’aria, le acque diventano stagnanti. Tante ferite degli affetti, tante lacerazioni nelle famiglie incominciano con la perdita di questa parola preziosa: “Scusami”. Nella vita matrimoniale si litiga, a volte anche “volano i piatti”, ma vi do un consiglio: mai finire la giornata senza fare la pace! Sentite bene: avete litigato moglie e marito? Figli con i genitori? Avete litigato forte? Non va bene, ma non è il vero problema. Il problema è che questo sentimento sia presente il giorno dopo. Per questo, se avete litigato, mai finire la giornata senza fare la pace in famiglia. E come devo fare la pace? Mettermi in ginocchio? No! Soltanto un piccolo gesto, una cosina così, e l’armonia familiare torna. Basta una carezza! Senza parole. Ma mai finire la giornata in famiglia senza fare la pace! Capito questo? Non è facile, ma si deve fare. E con questo la vita sarà più bella. […] Queste tre parole-chiave della famiglia sono parole semplici, e forse in un primo momento ci fanno sorridere. Ma quando le dimentichiamo, non c’è più niente da ridere, vero? Il Signore ci aiuti a rimetterle al giusto posto, nel nostro cuore, nella nostra casa, e anche nella nostra convivenza civile. E adesso vi invito a ripetere tutti insieme queste tre parole: “permesso”, “grazie”, “scusa”». Un’alleanza artigianale - Udienza generale, 27 maggio 2015 «L’alleanza d’amore tra l’uomo e la donna, alleanza per la vita, non si improvvisa, non si fa da un giorno all’altro. Non c’è il matrimonio express: bisogna lavorare sull’amore, bisogna camminare. L’alleanza dell’amore dell’uomo e della donna si impara e si affina. Mi permetto di dire che è un’alleanza artigianale. Fare di due vite una vita sola, è anche quasi un miracolo, un miracolo della libertà e del cuore, affidato alla fede. Dovremo forse impegnarci di più su questo punto, perché le nostre “coordinate sentimentali” sono andate un po’ in confusione». Niente porte chiuse - Udienza generale, 5 agosto 2015 «Come prenderci cura di coloro che, in seguito all’irreversibile fallimento del loro legame matrimoniale, hanno intrapreso una nuova unione? La Chiesa sa bene che una tale situazione 6 La vera famiglia Febbraio 2016 contraddice il Sacramento cristiano. Tuttavia il suo sguardo di maestra attinge sempre da un cuore di madre […] in effetti, queste persone non sono affatto scomunicate: non sono scomunicate!, e non vanno assolutamente trattate come tali: esse fanno sempre parte della Chiesa. […] Niente porte chiuse! Niente porte chiuse! «Tutti possono partecipare in qualche modo alla vita ecclesiale, tutti possono far parte della comunità. La Chiesa è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa. Allo stesso modo tutti i cristiani sono chiamati a imitare il Buon Pastore. Soprattutto le famiglie cristiane possono collaborare con Lui prendendosi cura delle famiglie ferite, accompagnandole nella vita di fede della comunità. Ciascuno faccia la sua parte nell’assumere l’atteggiamento del Buon Pastore, il quale conosce ognuna delle sue pecore e nessuna esclude dal suo infinito amore». I VESCOVI: «UNIONI CIVILI ALTERNATIVE ALLA FAMIGLIA» 29/01/2016 Così la Cei a conclusione dei lavori del Consiglio permanente. Intanto al Senato il disegno di legge Cirinnà entra nel vivo. Francesco Anfossi http://www.famigliacristiana.it/articolo/unioni-civili-alternative-alla-famiglia.aspx Alla vigilia del Family Day nuovo pronunciamento dei vescovi italiani sulle Unioni civili. “L'equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili - con l'introduzione di un'alternativa alla famiglia - è stata affrontata all'interno della più ampia preoccupazione per la mutazione culturale che attraversa l'Occidente". Così la Cei in un comunicato a conclusione del Consiglio episcopale. Negli interventi "si è espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il Vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l'identità della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale". Intanto il disegno di legge Cirinnà sta entrando nel vivo. Ieri è approdato in Senato, anche se è stato subito rinviato. Da martedì, con le votazioni sulle pregiudiziali di costituzionalità illustrate ieri, si vedrà la solidità della maggioranza trasversale Pd-M5S-Sel che sostiene il testo. Ma proviamo a ripercorrere il cammino di questo tormentato disegno di legge, esaminandone i contenuti e gli schieramenti in campo. Il disegno di legge Cirinnà ha monopolizzato il dibattito politico delle ultime settimane. Quello delle unioni civili, collegati inevitabilmente alla questione dell’adozione gay e indirettamente anche all’utero in affitto, è diventata una grande questione nazionale, come quella legata al referendum abrogativo sul divorzio, nel 1974 e sull’aborto del 1981. L’analogia (con tutti i limiti 7 La vera famiglia Febbraio 2016 dell’analogia storica, allora c’erano la tv e le piazze, oggi i social network) non riguarda solo la mobilitazione delle coscienze su una grande questione sociale, giuridica e antropologica, ma anche l’eventualità di un referendum abrogativo, evocato dai cattolici del Family Day che si ritroveranno al Circo Massimo, e da altre forze politiche (come Ncd) nel caso il disegno di legge dovesse essere approvato. Il cammino della Cirinnà. Il disegno di legge fa il suo ingresso oggi in aula al Senato, dove sarà oggetto di discussione e dove resterà a lungo, vista la pioggia di emendamenti e la probabile battaglia tra sostenitori e oppositori. Il testo è frutto di un lunghissimo lavoro: ottenne un primo sì a marzo del 2015 in commissione Giustizia, ma rimase inchiodato da una pioggia di emendamenti. Nonostante l’invito della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sulla necessità di una legge sulle unioni civili, è stato rinviato più volte, sommerso di emendamenti in commissione, fino all’approvazione di un secondo testo definitivo, che marca ancor più la distinzione tra le unioni di persone dello stesso sesso (definite “formazioni sociali”) e il tradizionale istituto del matrimonio. Ma nemmeno la nuova versione è riuscita a mettere tutti d’accordo. I contenuti della legge. Il testo si compone di due capi. Il primo capo (articoli 1-10) introduce ex novo le unioni civili tra persone dello stesso sesso, davanti a un ufficiale di stato civile con due testimoni e certificate in un registro. Prevede la nascita di un istituto che pur rimanendo distinto viene equiparato al matrimonio, compresi i rimandi al codice civile. Gli articoli 2, 3, 4 e 6 contengono le norme che regolano i diritti e i doveri delle coppie omosessuali: la possibilità di scegliere un cognome comune, la residenza, le cause impeditive e il regime patrimoniale. Ma si parla anche di obbligo reciproco all’assistenza materiale e morale, alla fedeltà e alla coabitazione. Vengono assicurate alle unioni gay gli stessi diritti di natura sociale riconosciuti per il matrimonio (sgravi fiscali, permessi lavorativi e trasferimenti per ragioni familiari, congedi matrimoniali, accesso alla pensione di reversibilità, decisioni in materia funeraria e sanitaria). Il Secondo capo (articoli 11-23) reca una disciplina della convivenza di fatto sia eterosessuale che omosessuale, che recepisce nell’ordinamento legislativo le evoluzioni della giurisprudenza già consolidate nell’ambito dei diritti e dei doveri delle coppie conviventi. La stepchild adoption. L’articolo più contestato è certamente il numero 5, quello che riguarda la stepchild (in inglese “figliastro”) adoption. Riguarda la possibilità di adottare il figlio (biologico o adottivo) del partner dello stesso sesso, previa approvazione del Tribunale di minori. Finora in Italia questa possibilità, dal 1983, è assicurata alle sole coppie eterosessuali. Nel mondo sono già 28 i Paesi che hanno deciso di consentire questo tipo di adozioni. Si tratta di bambini nati da matrimonio eterosessuale con uno dei genitori che poi ha formato una coppia con una persona dello stesso sesso. In altri casi si tratta di figli concepiti all’estero tramite fecondazione assistita (maternità surrogata vietata in Italia dall’articolo 12 della legge 40, multa da 600 mila fino a un milione di euro, carcere da tre mesi fino a due anni). L’affido rinforzato. Per evitare spaccature i senatori cattolici del Pd hanno proposto il cosiddetto “affido rinforzato al posto della stepchild adoption. Il padre ha funzioni genitoriali ma non diventa genitore. Per la senatrice Fattorini per la 8 La vera famiglia Febbraio 2016 “stepchild adoption” occorre una restrizione ai figli che già ci sono. In modo da evitare la pratica della maternità surrogata, altrimenti detta utero in affitto. Ma anche per l’affido rafforzato sono state avanzate contraddizioni giuridiche evidenti. L’affido è una situazione transitoria e riguarda quasi sempre minori in stato di abbandono o che hanno alle spalle una situazione familiare problematica. Anche lasciare al giudice una valutazione di volta in volta è una soluzione a rischio perché in assenza di linee generali troppi giudici avrebbero la tentazione di trasformarsi in legislatori. “Formazioni sociali”. Il termine “formazioni sociali” è stato inserito per rispettare la giurisprudenza della Corte Costituzionale e in particolare la sentenza 138/2010, secondo la quale la regolamentazione delle Unioni civili avrebbe dovuto essere diversa dal matrimonio. Le posizioni dei partiti. Il Governo conta di arrivare all’approvazione con almeno 165 sì, concordati con i Cinque Stelle e con Verdini, anche se Renzi, in qualità si segretario del Partito democratico, ha dato libertà di coscienza. Contrari i partiti di centro (dall’Ncd a Scelta Civica) e la Lega ha presentato 5 mila proposte di modifica (su 6.104 complessivi emendamenti), con intento ostruzionistico. Ma pare che si ricorrerà al celeberrimo Canguro, il provvedimento “ammazza emendamenti” firmato dal senatore Andrea Marcucci. Forza Italia è contraria ma ha dato libertà di coscienza. Come accennato i Cinque Stelle sono pronti ad appoggiare il provvedimento ma solo se il testo non verrà impoverito. Renzi però teme che in caso di voto segreto i senatori di Grillo tendano trabocchetti per fini politici. Per la senatrice Monica Cirinnà, relatrice del ddl, la contrapposizione “non è tra cattolici e laici ma tra conservatori e progressisti”. La stepchild era nel programma della Leopolda del 2012 ed è rivendicata fortemente dal ministro Boschi incaricata da Renzi di “occuparsi della faccenda”. Tra i colleghi del Pd in commissione Giustizia che hanno votato il testo definitivo ci sono Giorgio Tonini, già presidente della Fuci, Giuseppe Lumia, anch’egli ex fucino, Rosanna Filippin dell’Azione cattolica e il senatore Giuseppe Cucca. «IO, GAY, CONTRO IL MATRIMONIO E LE ADOZIONI GAY. ECCO PERCHÉ» 30/01/2016 Parla Jean-Pier Delaume-Myard che si batte al fianco della Manif pour tous contro le nozze e la possibilità di avere bambini per le coppie omosessuali. È autore del libro “Non nel mio nome” e ha inviato un messaggio di sostegno al Family Day di Roma: «Chi rivendica questi diritti è una lobby gay che non rappresenta la stragrande maggioranza degli omosessuali» Antonio Sanfrancesco http://www.famigliacristiana.it/articolo/io-gay-sono-contro-il-matrimonio-e-le-adozioni-gayecco-perche.aspx 9 La vera famiglia Febbraio 2016 «Il Family Day è una grande mobilitazione intorno alla famiglia “padremadre-figli” come riferimento fondante della società. Il bambino ha bisogno di un padre e di una madre per sbocciare. C’è una vera differenza tra avere due “papà” o due “mamme” e avere due genitori eterosessuali. La vera parità trova la sua unica sorgente nella coppia parentale. È così, è incontestabile. Pretendere di cancellarla è negare la realtà». L’autore di queste parole, che risuoneranno al Circo Massimo durante la manifestazione del Family Day, è un omosessuale francese. Si chiama Jean-Pier Delaume-Myard, di professione fa lo sceneggiatore e il documentarista. Scende in piazza regolarmente con la Manif pour tous d’Oltralpe e ha scritto un libro, Non nel mio nome – Un omosessuale contro il matrimonio per tutti (Rubbettino editore), per spiegare le ragioni perché lui, omosessuale, contesta il matrimonio e soprattutto l’adozione per le coppie gay. «Ogni uomo, ogni donna», dice, «è stato partorito da una donna. Dunque non è illogico essere omosessuale e difendere la famiglia. Se si grida “viva la famiglia”, mi si accusa di omofobia! Quindi io sarei omosessuale e omofobo. È il colmo!». Se fosse in Italia parteciperebbe al Family Day a Roma? «In un certo senso ci sono anch'io perché ho inviato un messaggio scritto alla Manif pour tous Italia che sarà letto al Circo Massimo». Cosa dice in questo messaggio? «Che il progetto di legge sulle unioni civili ora in discussione al Senato è in realtà l’albero che nasconde la foresta della rivendicazione europea della lobby gay che vuole adottare un bambino. Questa legge è inaccettabile per tutti gli italiani di buon senso. Difendere la famiglia e dunque il bambino esige una grande perseveranza. La famiglia fa parte integrante del patrimonio mondiale dell’umanità. Ricordiamo ai nostri politici che hanno il dovere di trasmettere alle generazioni future il più bel gioiello del patrimonio che l’umanità ci ha trasmesso dalla notte dei tempi: la famiglia». Lei parla di lobby gay. Cosa intende esattamente? «È una minoranza che non rappresenta in nulla gli omosessuali. I media preferiscono intervistare un omosessuale membro di questa lobby piuttosto che un omosessuale come me che non fa parte di nessuna organizzazione. Un omosessuale, se non è allineato con la lobby gay, è necessariamente emarginato. La lobby gay esercita un’insopportabile dittatura. Gli omosessuali, in Italia come in Francia, sono delle persone responsabili e non vogliono che a causa di leggi indegne la donna divenga una merce e che si privi volontariamente un bambino di una vera famiglia: padre-madre. Ciascuno ha il diritto di avere una vera famiglia». Ma le persone omosessuali che vivono una relazione stabile non hanno diritto a vedere riconosciuti i loro diritti? 10 La vera famiglia Febbraio 2016 «Certo. Gli omosessuali sono dei cittadini a pieno titolo ed è importante che essi abbiano gli stessi diritti sociali: casa, pensione di reversibilità… Ma tutti questi diritti sociali possono essere raggiunti attraverso le leggi senza bisogno per questo di mettersi un abito da sposa, avere una fede al dito o chiedere di avere un bambino». Perché lei è sceso in piazza in Francia contro la legge Taubira che estendeva il matrimonio e l’adozione di figli anche alle coppie gay? «Quando il ministro Christiane Taubira annunciò l’11 settembre 2012 che le coppie dello stesso sesso sposate avrebbero potuto adottare un bambino nelle stesse condizioni delle coppie eterosessuali, mi sono molto preoccupato. I media in Francia erano e sono entusiasti. Lo stesso discorso è ripetuto a gara per le lobby gay: “L’insieme degli omosessuali si augura di sposarsi e di avere dei bambini”». Non è così, dunque? «Numerosi sono gli omosessuali che non hanno alcuna voglia di sposarsi. Del resto le ultime cifre apparse in Francia lo dimostrano. Nel bilancio demografico del 2015 l’Insee (il nostro ISTAT, ndr) evidenzia una diminuzione importante dei matrimoni tra persone omosessuali. Mentre sono state celebrate, nel 2014, 10.522 unioni omosessuali, ce ne sono 8.000 nel 2015. Questo corrisponde a una diminuzione del 24 per cento. Allora per chi vengono fatte le leggi che stabiliscono il matrimonio in Francia o l’unione civile in Italia? Per gli omosessuali o per le lobby gay? Lo ripeto: le lobby gay non rappresentano in nulla gli omosessuali né in Francia né in Italia. Mi sono impegnato contro la legge Taubira che estende il matrimonio alle coppie dello stesso sesso perché in realtà questa legge apre le porte alla maternità surrogata come accadrà, presto o tardi, con le unioni civili in Italia. La lobby gay in Europa ha capito che non bisognerà più rivendicare il “matrimonio”, che è una parola che fa paura, ma il termine “unione civile”. In effetti, un’unione civile senza figli condurrà all’adozione e dunque all’utero in affitto, la Corte europea dei diritti dell’uomo delibererà in questo senso, se una coppia sporgerà querela per discriminazione. I politici non devono diventare delle marionette nelle mani della lobby gay». La stepchild adoption rischia di introdurre anche in Italia la “maternità surrogata”? «La legge che prevede l’unione di due persone dello stesso sesso istituisce di fatto, anche se a lungo termine, la maternità surrogata. In Francia alcuni politici hanno tentato di far passare alla chetichella un progetto di legge che permettesse l’adozione di un bimbo a due persone unite da un Pacs (Patto civile di solidarietà, in vigore dal 1999, ndr). Meno male che la Manif pour tous ha denunciato questo progetto. In futuro, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo potrebbe, se fosse investita, riconoscere la possibilità di avere un bambino per le coppie omosessuali». I manifestanti del Family Day sono contro i gay? «No, difendono la famiglia e il diritto del bambino ad avere due genitori. Scendono in piazza per dire che la famiglia è il bastione contro i barbari che si augurano di sacrificarla sull’altare della 11 La vera famiglia Febbraio 2016 loro ideologia egemonica. Intervistato dai media, ho espresso le miei opinioni sulla legge Taubira in Francia e sulle unioni civili in Italia. Sono stato discriminato e persino accusato di omofobia. I veri omofobi sono coloro che criticano le mie prese di posizione». Perché ha deciso di scrivere un libro, "Homosexuel contre le mariage pour tous", per far conoscere la sua posizione? «Se fossi stato eterosessuale mi sarei battuto altrettanto al fianco della Manif pour tous e della ragione. Il mio impegno non ha nulla a che vedere con il mio orientamento sessuale. Mi sono battuto e continuerò a farlo perché se si ha un minimo di compassione – utilizzo consapevolmente questo termine – per l’essere umano, non si può accettare di privare un bambino dei suoi riferimenti genitoriali. Se ho accettato di essere portavoce della Manif e di scrivere questo libro è perché sono a conoscenza che ci sono molti omosessuali che la pensano come me e che non osano dirlo per paura di rappresaglie. Guardate la reazione della lobby gay quando gli stilisti Dolce e Gabbana hanno detto che erano contro l’adozione dei bambini per le coppie omosessuali. Lo stesso cantante Elton John aveva sollecitato a boicottare la loro griffe. Io sono portavoce di questa maggioranza di omosessuali silenziosi che non possono esprimersi né in Francia né in Italia». Perché la maternità surrogata è una violenza nei confronti del bambino? «Perché lo priva delle sue origini, del diritto inalienabile a conoscere suo padre a sua madre. Siamo nati tutti da un padre a da una madre. Perché privare di questo diritto un bambino? I bambini nati con la maternità surrogata si domandano la ragione del loro abbandono e i fratelli e le sorelle di questi bambini soffrono molto spesso di un sentimento d’insicurezza e della sindrome del sopravissuto. Ci sono casi di bambini con tre “madri”: quella che ha donato l’ovulo, la gestante e quella che lo adotta. Tutto ciò è inumano». Esistono studi scientifici che dimostrano che è importante per un bambino crescere con un padre e una madre? «Sì. Quelli di Mark Regnerus nel 2012 dimostrano che i bambini che vengono cresciuti meglio sono quelli allevati da un padre e una madre. La grande instabilità osservata nelle coppie omosessuali, instabilità confermata da numerosi studi, compreso nei Paesi dove il matrimonio è stato legalizzato, dimostrano conseguenze negative per il bambino come l’insuccesso scolastico, l’integrazione professionale futura, morbosità psichica, instabilità affettiva, ma anche di condizioni socio-economiche più sfavorevoli di quelle dei bambini generati da coppie unite». 12 La vera famiglia Febbraio 2016 LIBRI Mons. Bruno Forte, teologo e Arcivescovo di Chieti-Vasto, analizza la nuova prospettiva sulla famiglia di Papa Francesco dopo l'Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi e in vista del Sinodo generale del 2015. Il volume presenta anche i testi dell'Assemblea Straordinaria (Roma, 5-19 ottobre 2014), della quale Mons. Forte è stato Segretario Speciale, su incarico di Papa Francesco: la Relatio Synodi (nella versione dei Lineamenta, il documento preparatorio per il Sinodo generale del 2015), le domande per la recezione e l'approfondimento e il Messaggio (Nuntius). L'Incontro Mondiale delle Famiglie, che si tiene a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012, rappresenta senz'altro un'occasione unica per riflettere, in un'epoca di così profondi cambiamenti del tessuto sociale e culturale, sul valore della famiglia e in particolare sulla vocazione della famiglia cristiana. Questo testo, attingendo al ricco magistero di Benedetto XVI in questi anni di pontificato, vuole essere un aiuto prezioso e concreto per riscoprire la bellezza del matrimonio, vissuto nella fecondità e nella gratuità dell'amore. 13 La vera famiglia Febbraio 2016 È opinione comune che Giovanni Paolo II passerà alla storia come il Papa della caduta del Muro di Berlino, il Papa della sconfitta del comunismo ateo. Ma è certo che sia questa la sua opera essenziale? Giovanni Paolo II infatti è stato in primo luogo un gigante dello spirito, che ha fatto progredire come nessun altro Papa prima di lui il pensiero della Chiesa sull'amore umano e che ha proclamato come nessun altro ciò che la famiglia rappresenta per l'avvenire dell'umanità. Si può quindi seriamente affermare che Giovanni Paolo II sarà visto in futuro come il Papa del matrimonio e della famiglia. Non a caso Wojtyla è il primo Papa in tutta la storia della Chiesa ad aver offerto un insegnamento di ampiezza assolutamente notevole sulla questione del corpo, del matrimonio, della sessualità e della famiglia. Inoltre è stato anche il primo ad aver beatificato degli sposi in ragione della santità stessa del loro matrimonio. È quanto ha fatto il 21 ottobre 2001 beatificando Luigi e Maria Beltrame-Quattrocchi, che vengono festeggiati insieme nel giorno del loro anniversario di matrimonio. "La nostra società non ha anzitutto bisogno di una teoria giusta (pur necessaria) sulla persona e sulla famiglia, quanto di testimoni, di famiglie in cui sia possibile fare in prima persona l'esperienza dell'amore. Come ha affermato Papa Francesco nel n. 42 dell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium: 'Ogni insegnamento della dottrina deve situarsi nell'atteggiamento evangelizzatore che risvegli l'adesione del cuore con la vicinanza, l'amore e la testimonianza'. Persone e famiglie che si assumano il rischio della libera testimonianza: di questo ha bisogno la società. L'attenzione pastorale alla famiglia che segna gli inizi del pontificato di Papa Francesco si colloca senza incertezze in questo cammino. Sviluppa l'eccezionale magistero di Giovanni Paolo II sui temi del mistero nuziale, quello originale di Benedetto XVI sull'amore e si pone come imperdibile occasione di quel 'balzo in avanti' presente negli accenti di novità con i quali Giovanni XXIII aprì la stagione del Concilio, seguito dal solitario coraggio di Paolo VI. Nel Vaticano II si trova la solida radice di tutto l'attuale insegnamento della Chiesa sui temi qui studiati." (dalla Prefazione del Cardinale Angelo Scola) Web: http://www.bvabruzzano.it/portaparola/numero-odierno Per non ricevere più via mail questa rassegna stampa scrivi a [email protected] 14