INTRODUZIONE - Automazione@ingre
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INTRODUZIONE - Automazione@ingre
CONTROLLI DIGITALI Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica INTRODUZIONE Ing. Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail:[email protected] http://www.dismi.unimo.it/Members/csecchi Scopo del Corso • • Introdurre gli aspetti tecnologici dell’automazione industriale • Rile a ione delle informazioni Rilevazione info ma ioni sensoriali senso iali sul s l campo • Trattamento delle informazioni sensoriali per l’utilizzo nei dispositivi di controllo • Architetture fisiche dei sistemi di controllo e problematiche di implementazione del regolatore Fornire le nozioni base per l ’implementazione di algoritmi di controllo digitali Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 2 Pag. 1 Dal corso di Controlli Automatici… r(t) e(t) Gc(s) u(t) Gp(s) y(t) Sono note tecniche per: • Trovare un modello Gp(s) del sistema da controllare • Definire le specifiche di controllo • Progettare un controllore Gc(s) tale per cui il sistema chiuso in retroazione soddisfi le specifiche richieste Cristian Secchi Introduzione - 3 …ai Controlli Digitali • • • La legge di controllo viene calcolata su un microprocessore La tecnologia con cui implementare l’azione di controllo deve essere opportunamente scelta Tutti i dispositivi presenti nell’anello di controllo vanno opportunamente interfacciati in modo da ottenere dati consistenti lungo l’anello di controllo. Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 4 Pag. 2 Ingegneria e Tecnologie dei Sistemi di Controllo • • Testi consigliati: • Franklin G.F., Powell J.D., Workman M., Digital Control of Dynamic Systems, Addison Wesley Ed., terza edizione, ISBN: 0201820544 • Bonivento C., Melchiorri C., Zanasi R., Sistemi di Controllo Digitale, Progetto Leonardo, 1995. • Bolzern P., Scattolini R., Schiavoni N, Fondamenti di Controlli Automatici, McGraw-Hill, 2008, terza edizione • Magnani g G.,, Ferretti G.,, Rocco P.,, Fondamenti di Controlli , McGrawHill, 2007, seconda edizione Molto utili nozioni e concetti dei corsi di: • Controlli Automatici Cristian Secchi Introduzione - 5 Ingegneria e Tecnologie dei Sistemi di Controllo • Orario: Lun: 14-17, Aula 1.6 pad. Buccola Mar: 9-11, Aula 1.5 pad. Buccola • Ricevimento: Dopo lezione oppure Martedì dalle 11 alle 13 nel mio studio (pad. Morselli, primo piano) • Esami: Orale con domande di teoria ed esercizi. • Lucidi: I lucidi p proiettati a lezione possono p essere scaricati dal sito http://www.automazione.ingre.unimore.it/ selezionando, alla voce corsi, il corso di Controlli Digitali. Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 6 Pag. 3 Programma del Corso • • Introduzione al Corso Esempio Prestazioni in continuo Problematiche P bl i h nell’implementazione ll’i l i digitale di i l • Testi Consigliati • Vantaggi e svantaggi del controllo digitale Strumenti Matematici • Equazioni alle differenze. • La trasformata Z e le sue proprietà principali. • Trasformata Z di funzioni elementari elementari. • L'antitrasformata Z. Cristian Secchi Introduzione - 7 Programma del Corso • • Campionamento e ricostruzione del segnale • Campionamento a impulsi. • Il fenomeno dell'aliasing e il teorema di Shannon. • Esempi. • Ricostruttori di segnali. • Corrispondenza tra piano s e piano z. Sistemi a tempo discreto e schemi a blocchi • Funzioni di trasferimento discrete. • Schemi a blocchi. • Connessione in cascata e in retroazione. • Stabilità St bilità neii sistemi i t i discreti. di ti • Stabilità Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 8 Pag. 4 Programma del Corso • • • • • • Specifiche di Progetto Progetto per Discretizzazione • Passi Principali • Metodi di discretizzazione • Esempi Progetto mediante Luogo delle Radici • Passi principali • Esempi Progetto per Pole-placement Regolatori PID • Possibili P ibili configurazione fi i PID. PID • Gestione dei ritardi e delle saturazioni Sensori • Principali sensori utilizzati nell’automazione Cristian Secchi Introduzione - 9 Programma del Corso • • Messa in Scala • Messa in scala Tecnologica • Messa in scala Aritmetica Identificazione • Stima ai minimi quadrati • Cenni al controllo adattativo Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 10 Pag. 5 Sistemi di Controllo Analogici • Tutti i segnali in gioco sono tempo continui • L’elaborazione della legge di controllo è svolta in maniera tempo continua attraverso, ad esempio, circuiti elettrici o sistemi idraulici • Se si desidera cambiare il tipo di legge di controllo occorre cambiare il sistema fisico che la implementa (es.: circuito elettrico). Cristian Secchi Introduzione - 11 Sistemi di Controllo Digitale • Sono caratterizzati dalla presenza di un calcolatore (μp) all’interno del loop di controllo. • All’interno del loop di controllo sono presenti sia segnali a tempo continuo che a tempo p discreto • L’elaborazione della legge di controllo è svolta in maniera tempo discreta attraverso il calcolatore • Occorrono dei dispositivi per interfacciare i segnali a tempo continuo (tipici del plant) con quelli a tempo discreto (tipici dell’azione di controllo) e viceversa: • • • Convertitori C tit i analogico-digitali l i di it li (A/D) Convertitori digitale-analogici (D/A) Se si desidera cambiare il tipo di legge di controllo basta cambiare alcune linee di codice del programma che implementa l’algoritmo di controllo. Non occorrono interventi hardware Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 12 Pag. 6 Sistemi di Controllo Digitale 1100 1010 e Calcolatore digitale A/ D D/A Attuatore Impianto Clock (T) Tempo-discreto Trasduttore L’errore di regolazione è convertito in tempo discreto, poi viene elaborato d un calcolatore da l l digitale di i l per ottenere l’azione l’ i di controllo ll tempo discreta che viene convertita in tempo continuo e trasmessa al plant tramite un attuatore (es.:motore). I convertitori sono opportunamente sincronizzati da un clock di periodo T che è il periodo di campionamento del calcolatore digitale Introduzione - 13 Cristian Secchi Sistemi di Controllo Digitale 1100 1010 A/ D Calcolatore digitale D/ A A/ D Attuatore Impianto Trasduttore Tempo-discreto Non viene convertito l’errore di regolazione g ma l’elaborazione discreta del controllo considera separatamente i due ingressi, ossia il segnale di riferimento e la variabile controllata. I convertitori sono opportunamente sincronizzati da un clock di periodo T che è il periodo di campionamento del calcolatore digitale Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 14 Pag. 7 Esempio:Controllo di posizione di un’antenna Si desidera controllare l’altezza di un’antenna affinchè essa possa seguire un satellite. L’antenna ha un momento di inerzia J e un coefficiente d’attrito viscoso B. E’ mossa da un motore DC che impone una coppia Tc Il sistema deve portarsi nella posizione desiderata con una sovraelongazione inferiore al 10%, in un tempo di assestamento inferiore a 5 s. e con errore di posizione nullo. Introduzione - 15 Cristian Secchi Esempio:Controllo di posizione di un’antenna J θ&& + B θ& = T c θ θ&& + a θ& = u a = B J u = Tc J Siccome di solito J>>B, a<<1. Nelle simulazioni che seguono è stato preso a=0.1 Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 16 Pag. 8 Esempio:Controllo di posizione di un’antenna G (s) = 1 Θ (s) = U (s) s(s + a) r(t) e(t) C(s) u(t) G (s) θ(t) Introduzione - 17 Cristian Secchi Esempio:Controllo di posizione di un’antenna θ (t ) C (s) = 1 r ( t ) = 30 Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 18 Pag. 9 Esempio:Controllo di posizione di un’antenna θ (t ) C ( s ) = 0 .6 s + 0 .1 0 .5 s + 1 r ( t ) = 30 Introduzione - 19 Cristian Secchi Esempio:Controllo di posizione di un’antenna C (s) = U (s) s + 0 .1 = 0 .6 E (s) 0 .5 s + 1 0 . 5 u& ( t ) + u ( t ) = 0 . 6 e& ( t ) + 0 . 06 e ( t ) f ( kT ) − f (( k − 1)T ) f& ( t ) ≈ T E’ sufficiente approssimare le derivate? u ( kT ) = 1 . 02 u (( k − 1)T ) + 1 . 22 e ( kT ) − 1 . 22 e (( k − 1)T ) Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 20 Pag. 10 Esempio:Controllo di posizione di un’antenna T = 0 . 01 r ( t ) = 30 Il controllo digitale non è solamente un salto tecnologico ma anche un salto concettuale rispetto al controllo continuo Cristian Secchi Introduzione - 21 Segnali a Tempo Continuo analogico continuo tempo-continuo quantizzato La variabile tempo è definita su un intervallo dell'asse reale. Se poi l'ampiezza assume valori con continuità su un intervallo di numeri reali si parla più propriamente di segnale tempo continuo, oppure di segnale quantizzato a tempo continuo se l'ampiezza può assumere solo un insieme finito di valori; Nella pratica si usano indifferentemente i termini segnali a tempo continuo e analogici. Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 22 Pag. 11 Segnali a Tempo Discreto a dati campionati digitale La variabile tempo è definita su un insieme di valori discreti, tipicamente equispaziati, ossia t=kT con k intero. Se l'ampiezza può variare con continuità si parla di segnale a dati campionati, in quanto il segnale può essere pensato come generato dal campionamento (di tipo impulsivo) di un segnale l analogico l i eseguito it neglili stessi t i istanti i t ti discreti di ti del d l tempo. t Si parla invece più specificatamente di segnale digitale, nel caso in cui l'ampiezza sia quantizzata, ossia rappresentabile con un codice a numero di cifre (tipicamente binarie) finito. Nella pratica si usano indifferentemente i termini segnali a tempo discreto, a dati campionati e digitali. Cristian Secchi Introduzione - 23 Segnali e Sistemi Il tipo di segnali elaborati da un sistema definisce la natura del sistema. Trascurando, come spesso si fa in prima approssimazione, la quantizzazione dell’ampiezza, i sistemi (dinamici) presenti nell’anello di controllo digitale sono di due tipi: • Sistemi analogici: Hanno come ingresso e come uscita segnali di tipo analogico. Rappresentano il modello del sistema da controllare (plant). • Sistemi a tempo discreto: Hanno come ingresso e come uscita segnali a tempo discreto. Rappresentano il modella dell’elaboratore dell elaboratore della legge di controllo. Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 24 Pag. 12 Convertitore A/D – Da tempo continuo a tempo discreto Campiona, con periodo T, il segnale di ingresso x(t) e restituisce in uscita la sequenza dei valori x(kT) codificati e quantizzati. A/D Il campionamento è spesso modellato mediante un processo a modulazione di impulsi di Dirac. • Campionatore a impulsi di Dirac: • la chiusura dell’interruttore è istantanea • in uscita produce un impulso di Dirac di “area” pari a x(kT) A/D Cristian Secchi Introduzione - 25 Convertitore D/A – Da tempo discreto a tempo continuo Fornisce un segnale analogico a partire dalla sequenza di campioni in ingresso. La ricostruzione non è univoca a meno di soddisfare il teorema di Shannon. Nell’ambito del controlli, il convertitore D/A più usato è: • Ricostruttore Ri t tt di ordine di zero (Z (Zero O Order d Hold): H ld) • Produce l’uscita: • Supponendo un campionamento impulsivo: Cristian Secchi Cristian Secchi Introduzione - 26 Pag. 13 Vantaggi e Svantaggi del Controllo Digitale • • Progettazione più difficile e articolata • Occorrono competenze anche nel campo della programmazione e dell’interfacciamento • Stabilizzabilità più precaria • Discontinuità nella trasmissione, ritardi • Importanza del periodo di campionamento Maggiore gg trasmissibilità dei segnali g • I segnali digitali sono molto meno sensibili ai disturbi rispetto a quelli analogici Possibilità di arresti non previsti • Il software non ha previsto tutte le possibili situazioni di errore • Necessità di utilizzare energia elettrica Maggiore capacità e precisione di elaborazione • • • • Algoritmi di controllo più complessi Maggiore flessibilità • È sufficiente modificare il software per adattare il sistema a nuove esigenze Maggiore affidabilità e ripetibilità • • Non sono presenti fenomeni di usura, deriva termica ecc. Introduzione - 27 Cristian Secchi CONTROLLI DIGITALI Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica INTRODUZIONE Ing. Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail:[email protected] http://www.dismi.unimo.it/Members/csecchi Cristian Secchi Pag. 14