Centonove numero 25
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Centonove numero 25
Messina, muore in carcere Cinque magistrati indagati Strategie nel Pd dello Stretto per bloccare il centrista PAG. 11 La denuncia dei familiari di un anziano di 78 anni gravemente malato PAG. 20 ANNO XIX N. 25 29 GIUGNO 2012 EURO 1,50 Inquinamento ambientale Cantieri Palumbo nel mirino centonove Antonio Palumbo Gianpiero DʼAlia Nessuna Crocetta per Gianpiero D’Alia Indagine della Forestale su quintali di scorie smaltite illegalmente PAG. 17 Settimanale di Politica, Cultura, Economia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) ESTATE 2012 Tipi da spiaggia ORGANIZZATORI E DJ, AVVENTORI E HABITUE’, MISS O FINTI VIP. ECCO CHI SONO I PROTAGONISTI DEI MESI PIU’ CALDI. PRONTI AD ANIMARE SERATE “BOLLENTI” 29 GIUGNO 2012 EDIT La Sicilia che non c’è UN CONTROLLO rapido ai conti della Sicilia ha accertato che “i residui passivi” della Regione sono più di sette miliardi. Per chi sa di conto, “i residui passivi” sono somme non spese, ballerine, che passano poi da un capitolo di bilancio allʼaltro. Sono come “le risorse liberate”, fondi Ue non assegnati, nascosti per bene nei cassetti della Regione e improvvisamente tirati fuori in tempi di campagna elettorale, come sta succedendo adesso, per annunciare al telefono a sindaci e amministratori la concessioni di sofferti finanziamenti. Questo specchio dei conti si scontra con le dichiarzioni di Giampiero Dʼalia che rileva come la contabilità della Sicilia sia sulla stessa linea della Grecia e il dramma di una burocrazia che colleziona orrori da record: i fondi per il commercio bloccati, i fondi per le Asi rimodulati, i fondi per il turismo bloccati, per i mancati pareri delle province. Una situazione che preoccupa non poco la Ue: il tre luglio scatterà la prima pesante sanzione che forse farà perdere un miliardo di investimenti alla Sicilia. Se cʼè un bilancio sul quale i politici si devono specchiare è questa realtà. Non i cortei di disoccupati, non i cortei dei precari, non i cortei dei dipendenti licenziati qua e là. La realtà è un danno procurato allʼeconomia e alle coscienze per riparare il quale occorrerà lavorare una generazione. Perchè ai giovani e ai meno giovani siciliani, più di ogni tempo è stata tolta la speranza. il punto Giornalisti, tessere e tasselli Restituisco la mia “patente“ professionale, che ha un valore non solo etico. Chi l’ha messa in discussione ora ha il dovere di dire in pubblico perchè DI ENZO BASSO CHE DIFFERENZA PASSA tra la tessera di mafioso e quella di giornalista? Eʼ la domanda che mi sono posto venerdì scorso, quando al Capo Peloro Resort di Ganzirri il consiglio regionale dellʼOrdine dei Giornalisti mi ha convocato per chiedermi notizie in merito a un articolo da me scritto su questo giornale, quasi un anno fa, dal titolo: “Io nelle foto con i mafiosi…”. “Notizie non ne ho - ho risposto - mi piacerebbe averle…” . Non è una grande soddisfazione per uno che allʼOrdine dei giornalisti di Milano, come me, è stato iscritto nel lontano febbraio del 1981, per poi passare nellʼelenco dei professionisti nel 1987. Ma per un giornalista che viene macchiato, non dallʼinchiostro delle rotative ma da quello maldestro delle indagini “illegali”, ne arriva un altro che in fatto di indagini antimafia se ne intende davvero. Nella stessa seduta, infatti, lʼOrdine dei giornalisti ha proceduto allʼiscrizione nellʼAlbo dei pubblicisti del procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia. Spesso al centro di polemiche per le sue delicate inchieste sui controversi rapporti tra mafia e Stato, Ingroia, che ama definirsi “un partigiano della Costituzione”, rispettoso comʼè delle regole, ha versato il suo obolo di 400 euro allʼOrdine, avrà pur presentato il suo F24 per i compensi ricevuti dal mensile “I love Sicilia” e certo avrà pure chiesto al consiglio giudiziario di appartenenza lʼautorizzazione per collaborare con lʼUnità, gloriosa testata fondata da un altro famoso Antonio, Gramsci. Ma su una cosa Ingroia, credo abbia per negligenza sbagliato. Anziché seguire il corso di formazione che per legge è previsto per tutti i pubblicisti, “non avendo tempo”, come ha dichiarato a Centonove il presidente dellʼOrdine di Sicilia Riccardo Arena, “ha tenuto una lezione agli aspiranti giornalisti”. Male. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, anchʼegli partigiano della Costituzione sfiorato dai sospetti insieme ai suoi collaboratori dalle indagini su mafia e Stato, quando deve andare al cinema o al Teatro fa la fila come altri cittadini. Ma una negligenza lʼha avuta anche il consiglio dellʼOrdine: per consegnare la tessera a Ingroia, ha fatto una piccola cerimonia, nella simbolica sede sottratta alla mafia, dove lʼOrdine è ospitato. Non è un buon esempio per quella legione di aspiranti pubblicisti, desiderosi di equo compenso, che strappano lʼiscrizione con sempre maggiori difficoltà burocratiche, vessati come sono da editori che sarebbe meglio chiamare “roditori” e da norme di accesso allʼAlbo sempre più stringenti. Scrivo questo perché da professionista mi è capitata anche la ventura di svolgere il ruolo di commissario dʼesame per lʼabilitazione alla professione giornalistica e due tre domande nel corso della sua lectio magistralis al “collega” Ingroia le avrei poste con piacere. Gli avrei, ad esempio, chiesto se è lecito che i componenti dellʼAntimafia di Messina, coordinati prima dal sostituto Ezio Arcadi e poi dal sostituto Fabio DʼAnna, inseriscano la foto di un giornalista in un album fotografico di indagati per mafia. Se la risposta è positiva perché questi paladini del diritto altro non fanno che applicare il precetto Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile dellʼobbligatorietà dellʼazione penale verso tutti i cittadini uguali davanti alla legge, avrei chiesto se è legale che la stessa foto venga distribuita a piè pari a uno stuolo di avvocati che esercitano il diritto alla difesa, quando lo stesso giornalista non presenta lo status di indagato, di imputato o di semplice persona informata sui fatti. Se la risposta è “nì”, un poʼ dubbiosa, avrei chiesto ancora se è normale che a distanza di undici anni da questi fatti, con un processo da anni in pubblico dibattimento, questo fascicolo fotografico, in maniera ancora più illegale, venga mostrato a pentiti di mafia ultimʼora, in quel di Latina, per vedere se lo stesso giornalista viene per caso riconosciuto. Se tutto questo è normale, e non cʼè dubbio che si è verificato davvero, allora cʼè un valido motivo perché per un giornalista-magistrato che viene iscritto allʼalbo, come Antonio Ingroia, ce ne sia un altro che “per concorso esterno” di magistrati e agenti chieda di uscirne, il sottoscritto. La mia tessera professionale sarà restituita al presidente nazionale dellʼOrdine. Con una preghiera. Che sia strappata in quattro parti. Un primo cimelio lo si può regalare al sostituto procuratore Ezio Arcadi, un secondo al magistrato della Dda Fabio DʼAnna. I due pezzi centrali, strappati a metà, ex aequo, alla direzione antimafia di Messina, la stessa dove operano agenti che una recente sentenza della Cassazione ha definito, a proposito di alcune anomale intercettazioni al bar Grillo di Messina, “afflitti da suggestione acustica” e al procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte: in un anno non ha trovato il tempo di mettere una pezza a questo scempio del diritto. Tra magistrati e giornalisti, in fatto di lotta alla mafia, la linearità dei comportamenti, servirà, poi a comporre il mosaico delle tessere, anche professionali, al posto giusto. Eʼ una questione dʼonore. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 29 GIUGNO 2012 PRIMO PIANO Re e regine dell’estate Alla scoperta dei protagonisti della “movida” messinese. Dj, miss e organizzatori che animeranno i mesi più cool dellʼanno A PAGINA 6/7 TOP SECRET Se la notte porta Consiglio DIPARTIMENTI UNIVERSITARI I politici cittadini dalle aule istituzionali ai templi del divertimento Altavilla direttore di Anatomia A PAGINA 8/9 POLITICA Niente Crocetta per D’Alia A Messina, si organizzano i dissidenti Pd A PAGINA 11 Lombardo “abbreviato” I ragazzi di Nettuno-Universitas festeggiano in un pub la composizione delle liste Il presidente della Regione sotto processo passa al contrattacco. Con queste strategie A PAGINA Mpa, donne alla riscossa 12 Le signore dellʼAutonomia dettano la linea A PAGINA 13 PeppinoTube Sigonella, allarme rosso Alla scoperta di Polissena Si intensificano i decolli di guerra dalla base A PAGINA 21 Le origini del comune nel libro di Curcunuto A PAGINA 40 Moleti vicario del presidente Fazio Messina vista dal Campanile del Duomo Inaugurazione dellʼEcomuseo del gusto a Gesso A PAGINA 41 MESSINA. Il presidente della Corte dʼappello del Tribunale di Messina, Nicolò Fazio, ha nominato Marina Moleti come suo vicario. Lo scorso anno il Csm aveva bocciato la nomina di Carmelo “Pucci” Marino. Questʼultimo era stato ritenuto incompatibile con la funzione di vice in quanto lʼorganico dei magistrati del Tribunale annovera suoi stretti congiunti. I tetti dell’orrore A PAGINA Il sindaco affida a un video le sue “ragioni” A PAGINA 14 Rc Auto, stangata Ricevuto La Provincia aumenta le imposte del 3,5% A PAGINA 15 Tutti pazzi per le Bocce 22/23 Taormina, Festival record Al “Le Vittorie” di Torre Faro sfide allʼultimo lancio A PAGINA 24/25 Si chiude lʼedizione 58 della kermesse I turisti con gli occhi a mandorla sempre più attratti dalla Sicilia. E dalla Perla dello Jonio Sei ventenni si sostituiscono alle istituzioni milazzesi A PAGINA 43 A PAGINA 26 Eʼ diventato vice campione del mondo a Padova. Ma vuole sfidare la scienza... A PAGINA 27 ECONOMIA Corecom, quali regole? Si rinnova il comitato regionale per le Comunicazioni A PAGINA 29 De Simone, che rivoluzione I progetti del nuovo presidente dellʼAutorità portuale di Messina A PAGINA Grillini a Santo Stefano Pompe a poco prezzo Il 5 Stelle sbarca nella città delle ceramiche. E spopola soprattutto fra i trentenni A PAGINA 16 I gestori-benzinai chiedono ribassi SICILIA A PAGINA 30 RUBRICHE 4/5 28 28 36 36 36 36 40 40 44/45 46/47 46 46 46 47 47 47 47 Settegiorni Qui scuola Istruzioni per lʼuso Occorre sapere Uomini & Business Consumatori Notizie dai consulenti La Classifica Lacerti di letture Weekend Lettere & Commenti Messina drastica Heritage Ecologia e ambiente Eliodoro 150 parole Antibuddaci Animal House CAMBI DI CASACCA Natalino Natoli sulle orme di Italiano MESSINA. Lʼex consigliere provinciale di Messina, Natalino Natoli, lascia il Pdl per il Grande Sud di Gianfranco Miccichè con un obiettivo: aiutare Lorenzo Italiano, ex sindaco di Milazzo, nella sua corsa alla Regione. 31 Triscele, Alecci alza la voce Si blocca lʼiter di edificazione del vecchio stabilimento Scorie im...boscate Demoter al Cubo La forestale indaga sul materiale ferroso A PAGINA Rianimazione evacuata 17 Messina, Ateneo “bipolare” Due soli raggruppamenti per le elezioni studentesche dal 10 al 12 luglio A PAGINA A PAGINA 19 Cardiopatico disabile muore nel carcere di Gazzi A PAGINA 20 33 80 milioni di debito e concordato per lʼimpresa della famiglia Borrella A PAGINA Al Policlinico, pazienti trasferiti per moscerini A PAGINA 18 Giustizia killer 42 Come si dice Taormina in cinese? Monumenti? Roba da volontari A PAGINA PAG.29 CORTE D’APPELLO MESSINA I sapori in una stanza Genovese, il culturista filosofo Monica Angela e Rino Piccion PAG.19 MESSINA. Giuseppe Altavilla, primario del reparto di Oncologia del Policlinico universitario, sarà il nuovo direttore del Dipartimento di Anatomia patologia. Per propiziarne lʼelezione è sceso in campo il rettore Franco Tomasello, la cui figlia Chiara è dottoranda di ricerca di Oncologia. 34 Ragusa, crolla il mattone Seimila persone hanno perso il lavoro in 5 anni A PAGINA 35 POSTER Terroni di altri mondi Ecco come gli emigrati celebrano la Sicilia A PAGINA 38/39 pagina 3 Taormina FilmFest PAG.42 29 GIUGNO 2012 7giorni centonove SOCIETA’ CHI SALE Legacoop Messina insegna economia della cooperazione L Pippo Corvaja MESSINA. Legacoop Messina in sinergia con la facoltà di Economia dellʼateneo messinese organizza la seconda edizione del Corso di alta specializzazione in “Economia della Cooperazione”. Il corso prevede un programma di formazione interdisciplinare (economia, diritto, management), mirato a fornire ai partecipanti le competenze gestionali necessarie a risolvere i problemi operativi delle imprese cooperative. Le domande dovranno pervenire entro il 26 luglio presso la Legacoop in via Tommaso Cannizzaro. MESSINA. Lʼassessore allʼUrbanistica gioca “tiri mancini”. Ad un collega che lo invitava a partecipare ad una seduta per parlare di Prg, ha risposto al telefono con voce camuffata in stile film di Fantozzi, dicendo: «Sono un cittadino qualunque! E voglio protestare con lei...”», lasciandolo di sasso. Acido contro i clienti di un pub, 30 ustionati CALTAGIRONE. Circa trenta avventori di un locale all'aperto sono rimasti ustionati da acido lanciato da un balcone da uno sconosciuto, che ha fatto perdere le proprie tracce ed è ricercato dalla polizia. I trenta ustionati sono stati medicati nel Pronto Soccorso dell'Ospedale di Caltagirone. Sei feriti sono stati ricoverati e due di essi rischiano di rimanere sfregiati per ustioni alla testa e al volto. L Piero Cami MESSINA. Il collega di studio e consigliere di Francantonio Genovese fa sfoggio di understatement britannico. Nell'incontrare un maggiorente del suo partito che dichiarava di essere semplice militante, tanto da essere stato buttato fuori dall'assemblea regionale da Giuseppe Lupo, ha risposto: «Ecco, vedi. A tia Lupo ti conosce, di me non sa neppure chi sono!». L Giacomo Villari MESSINA. Il dirigente tecnico del Comune di Messina si è tramutato in fotografo tuttofare in occasione della presentazione pubblica della Mortelle-Tono. Abbandonando il suo ruolo di progettista, infatti, ha passato tutto il pomeriggio a scattare foto e girare video col suo iPhone ultimo modello. L Daniele Tranchida MESSINA. Lʼassessore regionale al Turismo scopre il gusto delle battaglie sindacali. Tranchida, nei giorni scorsi, ha visitato gli ex dipendenti Servirail sul campanile del Duomo di Messina e adesso punta a Roma: «Occorre battere i pugni sul tavolo e rivendicare da Mauro Moretti delle Fs, una maggiore attenzione». L Diego Cammarata PALERMO. L'ex sindaco di Palermo Diego Cammarata ha rinunciato all'incarico di consulente al Senato per i tagli agli sprechi. Una nomina che aveva provocato una serie di polemiche e di critiche soprattutto dall'Idv: «Era una cosa che avrei fatto per passione», ha spiegato. MESSINA. CONFRONTO ALLA PROVINCIA Terna nella morsa Otto sindaci chiedono l’interramento dell’elettrodotto MESSINA. Nove sindaci di comuni del Messinese hanno deciso di firmare un documento con il quale chiederanno a Terna di modificare il progetto dell'elettrodotto da 380 kilowatt Sorgente Rizziconi in alcune parti, perché preoccupati per l'inquinamento e la salute dei cittadini. Ad organizzare l'iniziativa è stato il sindaco di San Filippo del Mela, Giuseppe Cocuzza, che ha convocato una riunione dei colleghi, aperta anche alle associazioni ambientaliste, per decidere una linea unitaria. I sindaci di Pace del Mela, Villafranca Tirrena, Valdina, Condrò, Torregrotta San Pier Niceto, Roccavaldina, Gualtieri Sicaminò e alcune associazioni chiederanno un intervento della Regione e dello Stato se Terna non interrerà in alcune parti l'elettrodotto o lo sposterà lontano dalle abitazioni. Terna ha illustrato le difficoltà tecniche che rendono impossibile la realizzazione di ulteriori interramenti, impegnandosi a fornire uno studio redatto da un'università a supporto delle proprie affermazioni. Ha però confermato la propria disponibilità a procedere insieme alle amministrazioni provinciale e comunali, nell'ambito del tavolo tecnico, all'analisi delle criticita legate alla presenza della rete esistente, a cominciare da Passo Vela a Pace del Mela. Lʼincontro è stato coordinato dallʼAssessore provinciale allʼAmbiente, Carmelo Torre, ed hanno partecipato il dirigente del dipartimento provinciale allʼAmbiente Carolina Musumeci ed Adel Motawi, in rappresentanza della Società “Terna Rete Italia”. La Provincia si riserva, appena in possesso dello studio proposto da Terna, di convocare con i sindaci del territorio il tavolo tecnico provinciale per avviare la fase di analisi condivisa. Messinese maturando a 85 anni. E già mira alla laurea MESSINA. A 85 anni stamani ha sostenuto l'orale per conquistare il diploma di dirigente di Comunità, e chissà in futuro forse la laurea. Giacomo Petralia, messinese da mezzo secolo in Romagna, bolognese dal 1981, si è presentato alla commissione dell'Istituto Cassiano da Imola (Bologna) per ottenere il 'pezzo di carta' che potrà consentirgli l'accesso all'universita'. Il suo obiettivo ultimo infatti è una laurea con specializzazione in Medicina omeopatica. Prestiti, Sicilia al primo posto per indebitamento PALERMO. Boom di prestiti in Sicilia. L'isola è al primo posto in Italia per volume di crescita dell'indebitamento, con un incremento di 3 punti nel 2011, a fronte della media nazionale pari allo 0,8% e all'1,7% del Sud. Il ricorso ai prestiti risulta maggiore tra le famiglie consumatrici (+3,1%) e le imprese medio-grandi (3,2%). Il dato più elevato riguarda però la pubblica amministrazione, con un balzo del 12,7% e con la Sicilia seconda solo al Molise. E' quanto emerge dal rapporto sulle economie regionali della Banca d'Italia. REGIONE Crosta: «Giù le mani dalla mia pensione» PALERMO. “Giù le mani dalla mia pensione”, mezzo milione di euro, 01.600 euro al mese, 1.369 euro al giorno: Felice Crosta, ex dirigente dellʼAgenzia regionale siciliana per i rifiuti rivuole lʼassegno e ha portato la sua battaglia fino in Cassazione. Il ricorso potrebbe fare da apripista ad altri. Accordato dalla Regione nellʼera Cuffaro, confermato nel 2010 dalla Corte dei Conti e dimezzato poi in appello dai giudici contabili nel 2011 a 219mila euro, il super vitalizio adesso è oggetto di ricorso da parte di Crosta per un cavillo giuridico. Un vizio nella composizione del collegio per lʼex dirigente varrebbe lʼannullamento della sentenza. Lʼascesa di Crosta in ambito regionale comincia nel marzo 2006, quando viene nominato a capo dellʼAgenzia dei rifiuti: un incarico da 460mila euro lʼanno. Dopo pochi mesi si dimette, ma lʼArs gli concede una pensione record in base a una norma votata a fine 2005 dal Parlamento siciliano che prevede lʼadeguamento del vitalizio allʼultimo stipendio percepito. ALLERTA TERREMOTI. SCIAMI SISMICI NEL SIRACUSANO E NEI DINTORNI DEL VULCANO ETNA TENGONO ALTA L’ALLERTA Sicilia, la terra trema. E il pensiero va all’Emilia NOTO. Per qualche ora, gli abitanti di Noto hanno temuto che anche nel siracusano si verificasse quello che è successo un mese fa in emilia. Per due giorni, infatti, la zona è stata colpita da un intenso sciame sismico, con scosse di terremoto a bassa intensità, intorno ai due gradi della scala Richter, intervallate da qualche movimento più forte, tutti con ipocentro a meno di dieci km di profondità: esattamente ciò che è accaduto nel modenese prima delle fortissime scosse che hanno raso al suolo interi centri storici. I movimenti tellurici, durati mertedi e mercoledi, si sono però attenuati sin dale prime ore di giovedi. Nel frattempo, si fa sentire anche lʼEtna. Quattro scosse di magnitudo tra i 3.2 e i 2.2 gradi della scala Richter sono state registrate dalle 23:58 alle 00:39 in provincia di Catania. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), gli ipocentri sono stati tra i 5 e i 6,2 km di pagina 4 profondità. L'epicentro è stato in prossimità dei comuni di Giarre, Milo, Sant'Alfio, Santa Venerina e Zafferanea Etnea. Una nuova scossa, poi, di magnitudo 2.8 è stata registrata alle 4:42, sempre nella stessa zona. Dalle verifiche effettuate dalla Sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile, non sono risultati in un primo momento danni a persone o cose. Da mesi, in provincia di Messina, la protezione civile è allertata su possibili conseguenze di scosse di terremoto. In provincia, però, hanno “tremato” solo le isole Eolie. 7giorni centonove 29 GIUGNO 2012 NICOSIA. DOPO IL CASO SCREPIS Preti sposati Appello al vescovo Zingaretti con la figlia dopo la cerimonia. Accanto due rare immagini delle nozze “rubate” da Oggi e Diva RAGUSA. IL COMMISSARIO PIÙ FAMOSO D’ITALIA DICE SÌ A LUISA RANIERI Matrimonio blindato per Montalbano RAGUSA. Matrimonio blindato e a sorpresa in Sicilia per Luca Zingaretti che ha sposato l'amata Luisa Ranieri. Rito civile nel castello di Donnafugata, suggestivo maniero del tardo '800 di proprietà della famiglia Arezzo, per i due neo sposini, fidanzati da anni e già genitori di una bella bimba. Ad officiare il matrimonio, nella Sala degli Stemmi, il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale, che ha chiuso il Castello al pubblico, per garantire la massima tranquillità alla coppia. "Abbiamo voluto concedere il castello gratuitamente a Zingaretti - ha confessato il sindaco - perché è stato un eccezionale testimonial per la provincia di Ragusa. Considerato che ha già fruttato davvero tanta, tantissima pubblicità il solo fatto che l'attore abbia scelto proprio Donnafugata per sposarsi". Con la serie tv dedicata al Commissario Montalbano, infatti, Zingaretti ha reso celebre Ragusa in tutto il mondo. PALERMO. Don Giuseppe Serrone dell'associazione dei sacerdoti lavoratori sposati ha lanciato un appello a riaccogliere nel ministero i preti sposati al Vescovo di Nicosia Mons. Salvatore Muratore. L'appello é stato inviato come lettera aperta dopo la notizia delle dimissioni del parroco di Agira, padre Alessandro Screpis: "Ringrazio Dio per avermi dato la grazia di fare il sacerdote in questi anni ma adesso ho scelto di convogliare il mio amore in una chiesetta chiamata famiglia". Con queste parole il parroco ha detto addio alla parrocchia Abbazia di San Filippo, dopo aver presentato lo scorso 21 giugno le dimissioni manifestando la volontà di sposarsi. "I sacerdoti sposati afferma don Giuseppe Serrone, sacerdote sposato e parroco in provincia di Viterbo per 10 anni sono una richezza da valorizzare per le diocesi e le parrocchie". Da anni l'associazione dei sacerdoti lavoratori sposati, con don Serrone, è impegnata per la promozione all'interno della chiesa e della società dei preti sposati e delle loro famiglie. ROSA E NERO Venezia, si è laureata Giulia Basso VENEZIA. Dopo aver discusso una tesi sulla traduzione dei racconti di Nazim Hikmet, relatore il professore di letteratura turca Giampiero Bellingeri, si è laureata in Lingue Orientali, a Venezia con 110 e lode, Giulia Basso, primogenita dellʼamministratore di Centonove, Enzo Basso e della moglie Daria Bruno. La cerimonia si svolgerà giovedì 5 luglio in una manifestazione pubblica promossa dallʼuniversità veneta in piazza San Marco a Venezia. E’ morto l’architetto D’Amico Antonietta Passalacqua festeggiata dai figli, 11 nipoti e 14 pronipoti MESSINA. FESTA IN CASA PASSALACQUA PER UNA LONGEVITÀ SENZA SEGRETI Cento candeline per donna Totina MESSINA. "Non sempre il tempo la beltà cancella...". Forse De Amicis non immaginava valesse anche per una madre di cento anni. Questo privilegio è capitato a Roberto, Liliana, Corrado, Anna Maria e Antonello La Rosa la cui madre, Antonietta Passalacqua ha tagliato il traguardo del secolo di vita, festeggiata da 11 nipoti, 14 pronipoti e dalla convivente cognata Maria. Nata il 24 giugno 1912 a Salice di Reggio Calabria la signora “Totina” si è formata alla versatile cultura domestica dellʼepoca: cucina, filato, ricamo. Nel 1937, dopo il matrimonio, è venuta ad abitare a Messina dedicandosi con tenera fermezza alla famiglia. Eʼ rimasta vedova del marito Giovanni nel 1982. Donna antica ma straordinariamente moderna, timorata di Dio, senza esser bigotta, ha educato i figli alla scuola della responsabilità e della generosità. La casa di mamma Antonietta è sempre stata aperta di tutti, e la sua ospitalità proverbiale. “Se un uomo non è generoso, non è niente” ama dire. La sua longevità non ha segreti: una buona genetica, sobrio stile di vita, alimentazione mediterranea, con qualche gradita incursione, nellʼuniverso dei decisi sapori dell'altra sponda dello Stretto. E soprattutto “ ʻla coscienza a posto", aggiunge compiaciuta. MESSINA. Eʼ morto a 90 anni nella sua casa di Giardini Naxos l'architetto Sergio D'Amico, progettista del "Ponte sul Mediterraneo", che doveva collegare la sponda siciliana a quella nordafricana, una versione di collegamento stabile sullo Stretto di Messina, ma anche un primo progetto del porto turistico di Portorosa e di un futuribile porto turistico di Giardini denominato "Città sul mare". Sarà beatificato don Pino Puglisi ROMA. ''Me l'aspettavo''. Furono le ultime parole pronunciate da Padre Pino Puglisi, parrocco di Brancaccio, ucciso dal boss Giuseppe Grigoli. Adesso il sacerdote sarà beato: Benedetto XVI ha infatti autorizzato il decreto relativo al martirio perchè ucciso ''in odio alla fede''. Era il 15 settembre 1993. Quel giorno in cui compiva 56 anni. E’ morto l’architetto D’Amico MESSINA. Si è spenta domenica 24 giugno Lina Giannetto, nonna del consigliere procinviale Ciccio rella e madre dellʼex consigliere comunale Maurizio. I funerali si sono svolti martedi 26 nella chiesa di santʼAndrea Avellino. pagina 5 CHI SCENDE M Marcello Greco MESSINA. Il presidente della Commissione Servizi sociali non ha molta dimestichezza con lʼintegrazione. Il legale ha criticato la scelta delle Giunta Buzzanca di destinare lʼex sede dellʼIstituzione Servizi sociali di Via Bisazza di uncentro polifunziane per immigrati: «Non può sorgere accanto a facoltà universitarie e dove giocano i bambini», ha denunciato. M Pippo Isgrò MESSINA. Lʼassessore alle Manutenzioni è stato smentito dal collega alla vibilità. Isgrò, infatti, aveva chiuso il parcheggio di auto e scooter Capo Peloro, dichiarando: “L'amministrazione ha un piano alternativo”. Ma a chi chiedeva a Melino Capone quando sarebbero stati aperti i parcheggi dell'area ex Enel, lʼassessore ha risposto: «Là? Magari! Ma chi ce l'ha l'autorizzazione?». M Calogero Ferlisi MESSINA. Il generale ha detto addio al corpo di Polizia Municipale. Con determina del sindaco Buzzanca, infatti, Ferlisi è stato trasferito a dirigere il dipartimento allʼAvvocatura, che aveva già guidato per qualche mese tra il 2010 ed il 2011. Prenderà il posto di Carmelo Giardina. Al comando dei Vigili gli succederà Marco Crisafulli. M Carmelo Santalco MESSINA. Lʼex assessore allʼE-government ha patteggiato la pena di un anno e due mesi nellʼambito dellʼinchiesta sulla gestione del patronato Easa. Il padre Benito, invece, andrà a giudizio il 26 settembre, con lʼaccusa di concussione. Carmelo Santalco rispondeva di peculato. MFrancesca Moraci MESSINA. La docente di Architettura a Reggio ha lasciato tutti di sale quando, durante un dibattito sull'urbanistica di Messina, ha parlato di sostenibilità e risparmio del suolo nella pianificazione futura. Il perché? È stata consulente per lʼattuale Prg. primopiano 29 GIUGNO 2012 MAURIZIO ARNAO GIPO BUONASERA È uno degli organizzatori “sempre verdi” della città. La sua “formazione” è stata negli anni Ottanta, con la “Zero promotion”, quando a dominare erano le discoteche di Giardini e Taormina. Con gli anni, Arnao si è sempre più affermato, facendo della città la sua base operativa. Ormai è più di un semplice promoter Il simbolo della “Movida Messinese”? Gipo Buonasera, storico organizzatore di serate mondane e “dancereccie” nei lidi del litorale tirrenico. Immancabile in tutti gli appuntamenti che contano, è una garanzia di successo per locali, lidi e discoteche. Del resto dove cʼè lui, cʼè “serata” centonove FRANCESCO QUERO E ROBERTA TORRISI Sono la coppia più invidiata e ammirata della “Messina da bere”. Lui presidente della Quarta Circoscrizione, lei studentessa a Catania di psicologia, entrambi bellissimi, convoleranno a nozze in prossimo 23 luglio a Castanea. Con buona pace dei loro spasimanti MESSINA. Alla scoperta dei protagonisti della “movida” messinese Re e regine dell’estate Ecco chi sono i dj, le miss e gli organizzatori che animeranno i mesi più cool dell’anno nelle discoteche e nei lidi della litoranea. Fra musica dal vivo, liste di ingresso e tanta voglia di spensieratezza DI MARINO RINALDI MESSINA. Sono presenti ovunque ci sia odore di Mojito e movida, e basta il loro nome in “lista” per determinare il successo o lʼinsuccesso di un locale. Sono i grandi protagonisti dellʼestate messinese: organizzatori e dj, finti vip e avventori abitué, fusti in mocassino e bellezze in decolté. Tipi da spiaggia o da lido che animeranno le afose serate estive nelle discoteche e nei club della litoranea. Fra musica dal vivo, liste di ingresso, fighetti, alternativi e tanta voglia di spensieratezza. RE E REGINE. Cʼè chi fa il nome di Jessica Bellinghieri, neo Miss Italia Mondo e presenza abituale delle serate nei lidi, chi punta sullʼaltrettanto bella Claudia Russo, e chi invece suggerisce Roberta Torrisi (presto moglie dellʼaltro “vip” Ciccio Quero), la giovane Antonina Cristina Antonacci o la “campionessa” di Burraco Roberta Staiti. Mentre gestori e organizzatori consigliano le “colleghe” Valeria Leone e Antonella Mezzasalma. Sono le reginette dellʼestate 2012, ragazze che con la loro avvenenza, o con la loro simpatia, faranno da “catalizzatrici” nelle calde notti di baldoria sullo Stretto. E i Re della movida? Tanti, tantissimi, pure troppi. A partire da Gipo Buonasera, uno dei volti più noti delle serate mondane. Del resto basta guardarlo in faccia, con il suo sorriso contaggioso, e ti viene subito voglia di un drink con ghiaccio e ombrellino. «Io il Re dellʼestate? La cosa ovviamente mi fa piacere, ma occorre citare, fra gli altri, anche Maurizio Arnao, Ciccio Quero, tutti gli eventi più in insieme alle lunga Dario Cocivera e Giuseppe Arcovito, stregua dei loro sostenitori. «Gli mentre fra le donne della movida mi organizzatori a Messina sono sempre gli vengono in mente anche Chiara stessi da ventʼanni - spiega il dj Maurizio Burzomato ed Ersilia Calabrò», Presente - Cento persone che ne pilotano commenta Gipo, che dà anche qualche 5mila. Anni fa cʼera una netta divisione nel “dritta” sulle nuove tendenze dellʼestate in “frequentaggio”: chi organizzava a Milazzo quanto a look: «Questʼanno sono tornati di non si sarebbe mai sognato di andare a moda i pantaloncini corti, del tutto out fino Taormina. Adesso la situazione è diversa, il a qualche anno fa, e inspiegabilmente le messinese deve esserci ovunque, non può espadrillas». Ma la lista dei protagonisti mancare nei posti più trendy», prosegue il dellʼestate non è finita. Dai “veterani” dj, che sarà fra i grandi protagonisti Riccardo Pagano e Nazareno Foti a dellʼestate con la “Domenica italiana”, un Peppe Denaro, Umberto Weigert e must per gli amanti della musica del Bel Ciccio Antonuccio, passando per Paese che dopo ventʼanni fra Taormina e Stefano Russo, Roberto Ruggeri, la discoteca “La Pineta” farà il suo esordio Gianluca Arcovito e Andrea Ipsaro nella città dello Stretto a partire dal primo Passione saranno soprattutto gli luglio. «La “domenica Italiana” - spiega organizzatori e i Pr le “star” della movida nacque nel 1992 a Giardini prima di che verrà. passare pianta stabile alla Pineta a LA CARICA DEI PR. Se in “Ecce partire dal 1996. Da questʼanno ho Bombo” Nanni Moretti si chiedeva deciso di “traslocare” a Messina se presenziare o meno a un evento visto che adesso è la città dello per meglio attirare lʼattenzione, Stretto il centro propulsore della per le decine e decine di movida. I tempi del avventori abituali della resto sono movida messinese il cambiati, così problema nemmeno si come è mutato il mio pone. Lʼimportante è pubblico. Lʼetà media degli esserci, sempre e avventori è aumentata e sono comunque. E guai a cambiate le usanze. Un tempo “bucare” una “prima” o ci si dava appuntamento alle una serata cool. due a Taormina, adesso, Altrimenti rischi di con il boom di aperitivi ed passare per out. E ciò happy hours, a vale a maggior ragione quellʼora la maggior per i Pr, presenti parte dei locali “come il ha già chiuso i prezzemolo” a battenti». A Maurizio Presente Appuntamenti locale per locale Concerti, sushi-bar e megaschermi MʼAMA Il locale di Carmelo Picciotto punterà tutto sui tributi musicali di Ivan Trischitta (il mercoledì), sulla “Domenica Italiana” (con Maurizio Presente) e sulla seguitissima serata “Best Choise Clubbing” (il giovedì, con i dj Leo Lippolis, Maurizio Presente e Pippo Panasiti). Cʼè anche un mega schermo per chi volesse seguire gli europei di calcio... in riva al mare. pagina 6 fare il punto sul “popolo della notte” messinese è anche il palestrato Davide Dominici, uno che da due anni a questa parte la “movida” estiva la segue per mestiere grazie a “Buddacity”, un programma in onda su Tirreno Sat dedicato alla “Messina da bere”. «La parola dʼordine - racconta Davide - è “va tutto bene. Non sta succedendo niente”. Nei locali della litoranea sembra di essere nel paese dei balocchi. Nelle mie interviste provo a discutere di temi di attualità, ma la gente vuole solo parlare di donne o di motori». O del cucchiaio di Pirlo allʼInghilterra. Del resto, allo spread, il popolo della notte ha sempre preferito lo spritz. Perché dʼestate lʼimportante è divertirsi e vedere tanta bella gente. In barba alla disoccupazione e alla crisi, che a Messina sembra proprio non esserci, vista BLANCO Il lido di Nazareno Foti, Chiara Schirò e Gianluca Tornabene propone una serata allʼinsegna della musica latino americana (il mercoledì), lʼormai consuento appuntamento con il “We love giovedì” (con il dj-set di Alfredo Micali, Lorenzo Macrì, Marcello Mastrojanni e Simone Contino) e la serata del sabato dedicata ai più giovani. (Nella foto Nazzareno Foti) primopiano centonove SILVIA BUSURGI MARCO STORARI È una frequentatrice dei locali della riviera la campionessa di pallanuoto Silvia Bosurgi, medaglia dʼoro ai giochi olimpici di Atene 2004, “avvistata” al “Don Air” e al “Blanco”. Proprio a un tiro di schioppo dalla piscina “Polisportiva Messina Vittorio Magazzù”, dove lʼatleta svolge lʼattività di coordinarice di vasca In attesa di partire in ritiro con la sua Juventus, lʼex portiere del Messina, marito di Veronica Zimbaro, ama trascorrere le sue serate nei locali più cool della litoranea in compagnia degli amici messinesi, a partire da Nazareno Foti e da Gipo Buonasera (nella foto durante una serata al Blanco) Nella foto a sinistra Jessica Bellinghieri, 23 anni, calabrese dʼorigine ma messuìinese dʼadozione. Incoronata Miss Mondo Italia la scorsa settimana a Gallipoli, ama trascorrere le serate estive nei locali e nei lidi della riviera. Questʼanno magari un poʼ meno, dati i tanti impegni da “reginetta”, a partire dalla trasferta in Cina del prossimo 19 agosto, quando la bella Jessica rappresenterà il BelPaese nella finale di Miss World 2012 29 GIUGNO 2012 IVAN TRISCHITTA Che sia allʼHorcynus Orca, al Piper o, come questʼanno, al “MʼAma”, i tributi musicali made in Messina hanno un unico volto e unʼunica voce. Quella di Ivan Trischitta, che spalleggiato da “Indipendentemente” e dal gruppo “Lebowsky”, anche questʼestate porterà in riva allo Stretto i grandi classici della storia della musica, da De Andrè (il 4) a Hendrix PUNTI DI VISTA Niente limiti. Niente vergogna Davide Dominici Valeria Leone lʼaffluenza quotidiana alle serate, che fra drink card e cocktail vari costano in media più di venti euro. Se ti va bene. «Il fatto spiega Dominici - è che a Messina ormai sono tutti organizzatori. Su cento persone in media pagano in quaranta. Gli altri, fra pr, fidanzate dei pr e gente dellʼambiente, di solito non sganciano una lira». FIGHETTI... E INDIE. E se il “MʼAma”, il “Blanco” , il “Don Air”, il “Vintage” e il “Blu Sky” sono i ritrovi per antonomasia di “bella gente” in mocassino e camicia di lino, è il lido “Horcynus Orca” di Santino Morabito (e Faustino Miceli) il luogo eletto scelto da alternativi, indie e bohemien “de noiartri” per trascorrere le calde serate estive al ritmo di reggae e rockʼn roll. Rispetto agli anni andati, lo spazio a disposizione si è notevolmente ridotto a causa dellʼerosione che ha sottratto decine e decine di metri di spiaggia a bagnanti e avventori. Ma la programmazione del lido non è ha risentito affatto, almeno nelle ore tarde. Sono infatti centinaia i ragazzi, e i ragazzini, che ogni sera si lasciano andare al ritmo frenetico della musica, “passata” di volta in volta dai “Kill the Pop” (Vincio Siracusano, Fabio Blundetto e Marco DʼAndrea) o dai “Rumble in the Jungle” (Ciccio Papalia, Dj Kollasso e Toni Proe). Disc jockey e organizzatori che dʼinverno come dʼestate si ”contendono” il pubblico indie a suon di elettronica e dj-set. Punterà invece il tutto per tutto sulla musica dal vivo il gruppo “Retronouveau” (Nino Cucinotta, Davide Patania, Davide e Christian De Domenico), con decine di esibizioni di band di tutta Italia. Stessa strada percorsa da “Imago Sound”, con la rassegna rock “Onda Wave”, in scena il sabato notte, che si alternerà la domenica con i concerti organizzati da “Living Room”. “Traslocano” invece al MʼAma i ragazzi dellʼassociazione “IndipendenteMente” di Ciccio Timbro e Fabrizio Calapai, che proporranno i tributi musicali del mercoledì, mentre il gruppo dellʼOfficina si concentrerà sui concerti (su tutti gli Afterhours a Villa Dante) E in città? Sarà probabilmente “Il Goccetto” di Sergio Occhino il punto di riferimento per chi trascorrerà lʼestate in centro, mentre la zona sud si prepara a vivere unʼaltra, lʼessemina, estate magra. La “movida” messinese VINTAGE Divertimento assicurato 7 giorni su 7 al “Vintage” di Adriano Fileti (in foto). Si inizia il lunedì con una serata rivolta ai più giovani e si prosegue il martedì con lʼhappy hours, il mercoledì con gli universitari, il giovedì con un aperitivo a base di pesce, e infine i due appuntamenti clou del venerdì e il “Le samedì” del sabato. E la domenica? Ancora happy-hours DON AIR Il lido gestito da Jack Martelli e dai fratelli Arcovito punterà sulla musica dal vivo e sul consueto appuntamento “invernale” del venerdì. Il sabato, invece, spazio al sushi , al sashimi e alle altre specialità orientali (ma non solo) per un ricco buffet al suono rilassante della musica lounge. Prima di darsi alle danze con la musica di Dj Alefio & Lorenzo Macrì pagina 7 IMPAVIDI E MOTIVATI come dei guerrieri, non li scoraggia la calca, il caldo, il prezzo, la lista e neppure la selezione sull'abbigliamento: l'estate è iniziata, e i messinesi trasudano afa ed iniziativa. E si scatena così una mondanità fatta di mocassini e sciarpe di seta, sandali e parcheggi selvaggi. Lì su quelle pedane in legno, dove il tacco 15 si incastra, avviene lo studio sociologico. Tra i tanti, il 30enne in camicia bianca di lino, in fila per l' acquisto del suo dolcissimo drink di vodka alla pesca, che non vede l' ora di scatenarsi al ritmo della hit del momento. Se ne andrà solo quando il suo portafoglio sarà vuoto e avrà ballato la canzone che ha sentito il pomeriggio mentre era dal barbiere. Ma cʼè anche lʼartistoide, il cui talento incompreso lo rende portatore sano di polemica e selettività. Lui vuol bere ma non vuol spendere, lui vuol sentir musica, ma non quella musica. È lʼinsoddisfazione in pantaloncini e infradito. Poi cʼè quel tizio che ogni pomeriggio occupava il tapis roulant della palestra inseguendo sogni fatti di costumi a mutandina e tribali sul cocige. Ma in realtà, quella corsa lo ha solo temprato a resistere nelle impentrabili file che lo separano dal lido. Per poi vedersi rimbalzare insieme ai suoi cinque amici e senza uno straccio di donna. Ed è proprio la donna il fine del modus operandi della categoria dell'intraprendente no limits. Sì, niente limiti e niente vergogna. Lui arriva, trova la preda e, ballando coi gomiti alzati, si fa largo senza curarsi del fatto che la sua bella sia impegnata. Lui attende che si liberi. Si crea una fila da incollonamento sulla litoranea, ma lui sta lì, aggiustando la punta del suo crestino e verificando che i due litri di acqua di colonia spruzzati, emanino ancora quell'essenza che, poco dopo, scatenerà il rifiuto della ragazza. Scanotta HORCYNUS ORCA Fra “Onda Wave”, “Retronouveau”, “Kill the pop”, “Rumble in the Jungle” e “Microwave”, lo storico “lidino” di Capo Peloro è il paradiso di alternativi e amanti della musica rock, con esibizioni dal vivo e performance di musica reggae ed elettronica. Fra gli artisti in scena anche i messinesi “Big Mimma”, gli “Anelli Soli” (in foto) e il cantautore Toti Poeta 29 GIUGNO 2012 SPORT Tutti pazzi per il Wakeboard SI CHIAMA “Sahara beach” e si trova a Rodia il lido di riferimento per tutti gli sportivi messinesi che proprio non hanno voglia di trascorrere lʼestate poltrendo sotto lʼombrellone. Nato nel “lontano” 1999, lo stabilimento di Claudio Antonuccio, oltre che sulle “consuete” attività balneari e ricreative, punterà infatti da questʼanno anche sul Beach Volley, con tornei per ogni categoria e/o fascia di età, e soprattutto sul Wakeboard, lo sport acquatico che ha conquistato decine di messinesi grazie allʼintraprendenza della “MF wakeboard Messina”, che con la sua barchetta gialla e nera gira ormai da qualche anno nelle coste di S.Agata e dintorni. «Tutto questo - racconta Claudio - verrà racchiuso in un marchio da me creato, dal nome “Under The Sun”, che Claudio Antonuccio a breve verrà inserito nel progetto “YozExperience”, unʼiniziativa concepita dal mio amico Alessio Chiara che vedrà uniti sotto uno stesso logo altri tre club sportivi (“Quarto di Luna”, di windsurf; “MF Wakwboar”; “MKS Messina Kitesurf School”) e un negozio di abbigliamento e attrezzature (“Yoz Shop”). Attività diverse tra loro per discipline sportive o competenze tecniche, ma accomunate dalla stessa passione per il mare. Il nostro obiettivo - conclude Antonuccio - è offire servizi ed informazioni che possano coinvolgere e soddisfare ogni utente. Dalla famiglia interessata ad un piacevole week end, allo sportivo ormai praticante, e soprattutto ai giovani che hanno voglia di cimentarsi e conoscere nuovi modi per divertirsi e socializzare». primopiano centonove JEKYLL E HYDE. I politici cittadini dalle aule istituzionali ai templi del divertimento Se la notte porta Consiglio In pista i consiglieri comunali Daniele Zuccarello, Simona Contestabile e Bruno Cilento, ma anche gli assessori Muscolino e Amata. A dominare, però, sono i quartieri. Con qualche eccezione MESSINA. Cʼè Bruno Cilento che, nonostante sia impegnato sul fronte cittadino con il Ritrovo Billè, è uno dei consiglieri comunali che ogni tanto frequenta la Messina by night estiva. Ampiamente battuto, però, dal collega del Pd Daniele Santi Zuccarello, la cui bacheca di Facebook è costantemente aggiornata da foto con tag inserite dagli amici nei momenti glam. Giunte le vacanze, Zuccarello si dà al full time del divertimento, sfoggiando anche gli esiti di un anno di palestra. Gli altri mondani di Palazzo Zanca? Non assidui sono i due assessori Giorgio Muscolino (Udc) ed Elvira Amata (Grande Sud), mentre una presenza costante è la consigliera del Pd Simona Contestabile. Mondano, e non solo in quanto pr come Francesco Palano Quero, cʼè il consigliere del Quinto Quartiere Raffaele Verso, che ha già dirottato le sue serate dal “Goccetto” ai locali della riviera. Tutto il contrario del suo presidente, Alessandro Russo, come Verso del Pd, che solo dietro costrizione si tuffa nella mondanità, preferendo il silenzio di casa sua e un buon libro. Sempre la Quinta Circoscrizione “regala” allʼestate Beatrice Belfiore, la vicepresidente targata Udc che domina lʼHappy Lido di Capo Peloro sdraiata sul lettino a nolo. Rispetto al Comune, sono le Circoscrizioni a fornire più presenze nei lidi. Come la Quarta, dove spiccano Sergio Mazza e il vicepresidente Armando Hyerace. A poche centinaia di metri dal Pilone, villeggiano i “non mondani” Salvatore Leonardi (lʼex sindaco che ha “perso la pace” con il rilancio della zona) e il consigliere di amministrazione del Teatro di Messina, Daniela Faranda. A vario titolo presenti (in parte anche come organizzatori) ci sono poi i più giovani, attivi tra associazioni e università. Un mondo con colori politici differenti che diventano un tuttʼuno nella notte: si va da lo scorso anno, Marcello Fatato, bazzica le spiagge di Santa Margherita, le avvocatesse (anche se in postazioni differenti) frequentano il Pilone. Come Alessia Giorgianni: «Vado sempre lì, e per questʼanno ho deciso di sfoderare un bikini a triangolo». Gli “antifighetti”, invece, questʼanno hanno perso un pezzo del loro habitat naturale. Tutta colpa del maestrale che ha “mangiato” un CONSIGLIERE E MONDANO. Daniele Zuccarello pezzo di spiaggia di Capo Peloro fino Dario Lisi (Pd) a Ivan Cutè (Pdl), da Piero alla Torre degli Inglesi. Ed è così che Adamo (associazione Atreju) a Guglielmo fotografi, attori, musicisti, dj e impegnati a Sidoti dei Giovani democratici. Per il resto, vario titolo si ritrovano a convivere in uno i politici un poʼ più adulti rifuggono la spazio molto più ristretto, ma sempre a mondanità fatta di cocktail e ballo. Tranne, stretto contatto con il Lido Horcynus Orca, forse, Luigi Ragno, ex assessore che continua a ospitare anche “comunisti di comunale, che non disdegna le serate un ferro” come Santino Bonfiglio e poʼ più tranquille e adatte al suo target. Beniamino Ginatempo. Chi non si pone il Tutto il contrario di colui che lo sconfisse problema della spiaggia “mangiata” è alle amministrative del 2005, lʼartista Simone Caliò, che da anni Francantonio Genovese, che pur preferisce la zona di fronte alla “Pinnazza”, essendo indirettamente collegato a uno dei di cui divora i panini con le braciole. Che sia locali più di punta, vi mette piede, di giorno o di notte, poi, la processione solitamente, solo nelle serate inaugurali. In verso i locali e il mare ha fermate obbligatre ordine sparso vanno invece gli avvocati. a seconda della “categoria” di Sembra quasi che, oltre al Tribunale, dove appartenenza. Si va dal bar Fiumara al cominciano a fiorire le mises discinte per le Principe, passando per il “Baretto” di togate (mentre per gli uomini giacca e SantʼAgata, la Lumachina di via Circuito, cravatta diventano un calvario), gli Barbuzza e il President di Torre faro (ottimi appartenenti al Foro non amino molto per le sigarette), alle granite allʼEden e frequentarsi. Così, se lʼeletto Mr Tribunale lʼaperitivo al Nebe CoffeeBook. (D.D.J.) a tutto drink DI MARCO ROMANO (terzo posto a campionato regionale Aibes 2012) ECCO una breve lista dei drink consigliati per l’estate: Il Bellini, storico long drink italico, tra i preferiti di Ernest Hemingway, creato negli anni Trenta da Giuseppe Cipriani del celebre Harry's Bar veneziano. Per le sue tonalità rosate, Cipriani si rifece al pittore Giovanni Bellini e a un suo dipinto raffigurante una toga santificata della stessa nuance. Il Frozen Daiquiri, preparato nel blender con tanto ghiaccio, rum, succo di lime, sciroppo di zucchero e una pallina di gelato è il drink perfetto per le sere d'estate, soprattutto quando si è in vacanza; si serve in goblet ghiacciato, ma se preferite i gusti tropical, il Pinacoladaè quello giusto. Sapore secco in fashion glass, guarnito con sottili strisce d'ananas, ciliegie al maraschino e cannuccia; nasce nel '63 a Portorico ed è par- ticolarmente apprezzato nei migliori bar dei Caraibi. Il Mai -Tai, granatina, orzata, succo di lime, rum chiaro e scuro in parti uguali, piace molto alle signore. Sarà perché d'origini tahitiane? Shakerato, va servito in bicchieri highball e guarnito con spicchi d'ananas, scorze di lime, l'immancabile cannuccia. Ed eccolo, il re dei drink che da Cuba ha girato il mondo, un simbolo "letterario", il preferito da Hemingway: il Mojito, perfetto da sorseggiare fin dal pomeriggio. Nello slang cubano vuol dire "incantesimo" e la preparazione è sempre quella: lime, rum chiaro, soda, zucchero e foglie di hierbabuena (menta). Molto in voga sono anche il Margarita, che ha un sapore godibilissimo solo se ben fatto, il Singapore Sung, tra i cocktail più complessi e affascinanti, il Caipirinha pagina 8 (cachaca, lime tagliato a pezzetti, zucchero di canna) e infine il Cosmopolitan, il più bevuto dalle protagoniste di "Sex and the City”. Ma la nuova proposta per questa stagione estiva è un drink inventato direttamente da me che mi ha permesso di vincere il Campionato Regionale Aibes 2011: il Don Apple, molto fresco e dissetante al profumo di pesca e dal colore azzurro che richiama il nostro splendido mare. Altre mie chicce? Il Vulcanation, un drink frozen leggero a basa di banana, fragole e lamponi o la favolosa Caipiroska ai gelsi preparata con una granita molto particolare. Al Don Air è stata un vero successo. primopiano centonove moda letture DI MARILENA RAFFA (Marilena Raffa Atelier) UOMINI. Citazione preferita: “gli uomini si devono vestire da uomini”. È stato uno degli stilisti più apprezzati della moda italiana a ronunciarla, talmente condivisibile che quasi sembra banale. Ma quanta virilità trasuda dalle passerelle maschili, ad ogni stagione? Ben poca, direi. Ma è l’anno della svolta, si torna al look minimalista, essenziale e sobrio. I colori freddi come blu, grigio, e bianco prevalgono su tutte le altre tinte. Le giacche hanno spalle destrutturate, linee morbide ed appena qualche tocco sartoriale. I pantaloni dal cavallo un po’ abbassato sono di diverse lunghezze, dai bermuda all’orlo a caviglia; attenzione all’effetto ‘tracagnotto’… se non siete troppo alti regalate i giusti centimetri al fondo dei calzoni, guadagnerete in proporzioni. Meno camicie, più maglieria e t-shirt, anche in pelle leggera, novità di stagione. Per chi, invece, non volesse rinunciare ad un pizzico di allegria, via libera alle fantasie floreali, senza esagerare. Tra gli accessori, se vi sentite di portarlo con disinvoltura, il cappello è sinonimo di forte personalità. In spiaggia, semplici regole di stile: niente micro slip da latin lover, muscoli appena accennati e crema solare perché la pelle incartapecorita è davvero fuori moda ma, soprattutto ricordatevi di respirare mentre trattenete la pancia passeggiando sul bagnasciuga! 29 GIUGNO 2012 DONNE. Calda l’estate, bollente come i colori accesi della passione. Questa moda sembra un omaggio alle tonalità tipiche della nostra terra: giallo, arancione e rosso degli agrumi ed, ancora, verde, blu e viola del mare più profondo. Al bando la timidezza, è la stagione per farsi notare! Maliziose stampe animalier, ispirazioni etniche, fiori multicolor, allegre fantasie tropicali e motivi foulard per abiti, gonne e shorts che rendono le gambe protagoniste. Linee, tagli e lunghezze ci catapultano negli anni ’50 e ’70 anche per gli accessori, montature comprese. Stili eclettici, come le donne, che passano dalla mise in denim sbiadito al completo ‘pigiama’ per poi stupire con insolite grafiche di maxi ortaggi. Per la sera, abiti impreziositi da bagliori metallici, prevale l’opulenza dell’oro. Accessori senza mezze misure: sandali e ballerine ‘raso terra’ e mini bags, tacchi vertiginosi e maxi borse. In spiaggia pollice verso per balconcini e culotte, lo slip si riduce e si allaccia sui fianchi oppure si allunga in alto oltre la vita e si abbina a top a fascia o che si annodano all’americana. Evitate di avvolgere i fianchi con strati di parei, in stile mummia, le graziate dalla cellulite sono davvero una minoranza ed, oltretutto, è stato scientificamente dimostrato che la pelle a buccia d’arancia non è visibile all’occhio maschile. DI VIVIANA MONTALTO (libreria Doralice) “Se ti abbraccio non aver paura”, di Fulvio Ervas Un padre, Franco, e il figlio autistico di 18 anni, per 2 e mesi e mezzo viaggiano senza bussola su una Harley Davidson attraverso Stati Uniti e America latina. Ogni giorno è fatto di strade, persone, emozioni nuove. La normalità non esiste e non si sa più chi sia diverso. Al ritorno Franco decide di affidare a Fulvio Ervas tutti i ricordi della vacanza. Ne viene fuori un romanzo meraviglioso e tutta l'intensità e la grandezza di una straordinaria avventura. “L’incontro”, di Michele Murgia Un' appassionata e comica storia di formazione che narra le avventure estive di Maurizio e dei suoi due amici Franco e Giulio, fratelli di strada per le vie di Crabas, un piccolo paese della Sardegna che vive al ritmo delle campane della chiesa parrocchiale e delle celebrazioni dei tanti “santi di categoria”. Ma nell'estate del 1986 accade qualcosa che divide la cittadinanza, e i tre ragazzini, in due fazioni e porterà ad una vera e propria guerra di paese... “Placida”, di Eugenio Vitarelli L'adolescente Simone, nell'estate del 1943, viene sfollato da Messina bombardata e si ritrova a vivere un'intensa storia d'amore nelle campagne di Spadafora con la giovane Placida. L'educazione sentimentale e l'iniziazione al sesso e alla vita di un giovane siciliano che, come scrisse Sciascia, “scopriva la bellezza di vivere dentro l'orrore della guerra”. Un piccolo capolavoro della letteratura siciliana edito dalla casa editrice messinese “Mesogea”. L’ALTERNATIVA Per chi alle onde preferisce le Spa CʼEʼ CHI VA PAZZO per la banchigia e per le onde, e chi invece di teli, sabbia e ragazzini urlanti non ne vuole proprio sapere e al “gusto” del sale sulla pelle preferisce quello del cloro. Amanti del relax, della riservatezza o delle Spa che nella città dello Stretto troveranno pane per i loro denti al “Ki Klub” di Ganzirri o al “MariWell” di Spartà. Se il primo offre ai suoi ospiti piscine immerse nel verde, attività sportive e massaggi rigeneranti oltre a sauna, bagno turco, solarium e “docce emozionali” proprio a due passi dal lago di Ganzirri e dallo Stretto, il secondo, creato dalla milanese, ma messinese dʼadozione, Marina Lussi, punta tutto sul connubio fra “natura, energia e benessere”, proprio come nelle tradizioni orientali alle quali si ispira. Tanti e variegati gli eventi in programma per lʼestate 2012: dalle lezioni di nuoto allʼacquafitness, dallʼacquabenessere per gestanti ai corsi di rumba e salsa, dalla meditazione yoga a massaggi rigeneranti di tutti i tipi (anticellulite, linfodrenante, ecc...). tintarella sicura DI DONATELLA MARCHESINI (parafarmacia Marchesini) PER TUTTO l'inverno hai sognato di stenderti al sole e abbronzarti? Il tuo farmacista ti regala dei semplici e validi consigli per una sana e invidiabile abbronzatura: in primis è bene preparasi alla tintarella dall'interno almeno un mese prima, assumendo integratori a base di antiossidanti e antiradicali liberi che proteggono dal fotoinvecchiamento cutaneo, e di attivatori della melanogenesi, che favoriscono la produzione di melanina (la pelle resta giovane, ma si abbronza); prima dell'esposizione al sole è bene usare creme con un fattore di protezione adeguato alla sensibilità della tua pelle ai raggi solari; sarà il tuo farmacista a consigliarti la crema adatta al tuo “fototipo”. Una dritta che dò a tutti è quello di acquistare il proprio solare non con la stessa "legge- rezza" che si potrebbe avere nell'acquisto di un bagnoschiuma... il Sole e' bellissimo, e fa anche bene (carenze di vitamina D, acne, psoriasi, vitiligine), ma è anche il responsabile di eritemi, ustioni e tumore alla pelle. Invece di entusiasmarti alla visione di cartelloni pubblicitari con modelle superabbronzate, o all'omaggio che ti verrà dato, chiedi a una persona competente di spiegarti le diciture sulla confezione del solare. Sapevi che oltre al fattore di protezione è importantissima anche la differenza tra protezione dai raggi Uva e Uvb? Molti di voi diranno... “ma si, che mi interessa, io ho ancora quello dell'anno scorso! Usero' quello!”. Risparmiare si deve, soprattutto in tempi di crisi, ma ciò non dovrà di certo andare a discapito della nostra salute. Ne consegue che chi pagina 9 tenta di risparmiare utilizzando la crema dell'anno precedente deve prima accertarsi della validità del prodotto, poiché una volta aperte e conservate queste creme potrebbero aver perso buona parte delle loro caratteristiche, tra cui tutta la capacità di filtrare i raggi solari (a tal proposito è bene leggere sulla confezione il periodo post apertura). Infine vi consiglio una serie di rimedi omeopatici da utilizzare prima dell'esposizione o dopo enventuali scottature: i soggetti ipersensibili ai raggi solari possono assumere Sol 200 ch dose il giorno prima della partenza in vacanza per le scottature lievi (apis mellifica 5ch , 5 granuli ogni 15 minuti o Belladonna 5cH ogni mezz'ora). Per le lesioni più gravi il rimedio è Cantharis 5 ch , 5 granuli 3 volte al dì. 29 GIUGNO 2012 primopiano Massimo Lo Schiavo, sindaco di Salina, di fronte al mare più bello d’Italia NEL BLU. Secondo Legambiente e Touring Club il mare di Santa Marina è il più bello d’Italia Salina con le vele in poppa Il sindaco Massimo Lo Schiavo punta sul “turismo verde”. Grazie a lampadine a risparmio energetico, raccolta differenziata e tutela delle coste. «Questi risultati non sono un caso» DI GIANFRANCO CUSUMANO SALINA. Il mare più pulito dʼItalia? Quello di Salina. Il sindaco Massimo Lo Schiavo è entusiasta. «Il nostro lavoro di tutela del territorio e di promozione delle nostre bellezze sta dando i suoi frutti». Il riconoscimento è arrivato il 14 giugno nella sede di Legambiente di Roma nel corso della presentazione della Guida Blu 2012. Durante la manifestazione sono state assegnate le 5 Vele di Legambiente, il prestigioso premio che, in collaborazione con il Touring Club Italiano, sancisce ogni anno le 13 località che hanno ottenuto il massimo riconoscimento. Questʼanno a guidare la classifica delle 13 località marine a 5 vele cʼè Santa Marina Salina che per la prima volta giunge in testa alla classifica, dopo essere stata presente nella top ten per ben cinque edizioni. Il comune eoliano ha ottenuto il massimo riconoscimento «per il costante impegno nella cura del territorio e per aver intrapreso politiche energetiche e di gestione dei rifiuti efficaci che consentono sia agli abitanti sia ai turisti di vivere al meglio le bellezze naturali che in questo piccolo comune sono particolarmente tutelate». «Tante sono le azioni intraprese dalla nostra amministrazione nellʼultimo anno in materia di salvaguardia ambientale e risparmio energetico - dice il sindaco Lo Schiavo - Sul fronte dei rifiuti ha incrementato notevolmente la raccolta differenziata, raggiungendo il 35 % (valore tra i più alti in Sicilia) e ha acquistato un bio trituratore per lo smaltimento di tutti i rifiuti vegetali presenti sul territorio. Inoltre, lʼamministrazione comunale si è fatta promotrice di un progetto che prevede la chiusura del ciclo di smaltimento dei rifiuti in loco, attraverso azioni che impediscano centonove lʼarrivo di alcuni materiali sullʼisola, lʼincremento della raccolta differenziata e la creazione di siti di compostaggio». Sul piano energetico, invece, il comune ha ottenuto un finanziamento per la realizzazione di pensiline fotovoltaiche per ricaricare biciclette elettriche e inoltre ha promosso lʼutilizzo di un mezzo elettrico per lʼattività di controllo del territorio da parte della Polizia Municipale. Grazie alla sostituzione dellʼilluminazione a basso consumo energetico di molti vicoli Santa marina Salina ha ottenuto la certificazione ISO 14001:2004, divenendo il primo comune insulare siciliano a potersi fregiare dellʼimportante sistema di gestione ambientale, a cui si aggiunge la costante cura del verde pubblico, una grande attenzione per la pulizia e la protezione dei litorali e del decoro urbano in generale. Santa Marina Salina ha anche sostenuto la costituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie e la progettazione di un campo boe comunale innovativo ( di prossima realizzazione) che salvaguarderà i fondali di Santa Marina Salina, impedendo lʼancoraggio selvaggio delle imbarcazioni. Qualche polemica è giunta, a dire il vero, dallʼistituzione della tassa di sbarco per le isole minori al posto della tassa di soggiorno. Solo plausi, invece, per aver progettato la riqualificazione del lungomare integrandolo con il sistema Loges per ipovedenti e non vedenti. «Non avrei mai immaginato che in sei anni di amministrazione saremmo riusciti a portare il nostro Comune al primo posto, in vetta alla classifica delle località più belle dʼItalia - commenta soddisfatto Lo Schiavo - Certamente è palese lʼimpegno delle mie amministrazioni per la valorizzazione e la tutela del nostro territorio: non è un caso, infatti, che siamo stati da subito favorevoli allʼistituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie, così come è sotto gli occhi di tutti lʼattenzione data alla salvaguardia e promozione delle risorse storicoarcheologiche e paesaggistiche. Essere oggi insigniti da Legambiente e dal Touring Club con il massimo riconoscimento nazionale è davvero un emozione ineguagliabile, un regalo verso la nostra popolazione che segue costantemente con attenzione tutta la nostra attività ed è anche un prestigioso riconoscimento ad unʼamministrazione comunale giovane e vitale che vede nella tutela delʼambiente lʼunica risorsa in grado di sviluppare un turismo di qualità». MILAZZO «E io istituisco la tassa d’imbarco per le Eolie» La provocazione del primo cittadino. «Noi siamo la porta dell’arcipelago ma abbiamo solo disagi» Carmelo Pino MILAZZO. Santa Marina Salina istituisce la tassa di sbarco per i turisti che vogliono godere del mare più bello dʼItalia. A replicvare è però il sindaco di MIlazzo Carmelo Pino che provocatoriamente punta a quella di “imbarco”. «Sarebbe davvero paradossale per i cittadini di Milazzo, città che col suo porto rappresenta il principale riferimento per i collegamenti con le Isole Eolie e per gli stessi eoliani che vivono sulla terraferma, dover pagare la tassa di sbarco ogni qualvolta volessero raggiungere lʼarcipelago eoliano» dice Pino. A dar- pagina 10 gli manforte è il collega di Leni, Riccardo Gullo che respinge con forza considerandola antistorica e negativa per lʼeconomia turistica isolana. Antistorica poiché si contrapporrebbe in maniera stridente con la libertà di circolazione delle persone, negativa per le ripercussioni che sicuramente avrà sullʼeconomia turistica delle comunità isolane. «Trovo assurdo che i milazzesi che si recano alle Eolie siano costretti già a non beneficiare della tariffa residenti, al contrario degli eoliani e a pagare un ulteriore balzello- dice Pino - Credo che Milazzo invece, per tutte le conseguenze che subisce dalla movimentazione legata al transito passeggeri e merci per le Eolie dovrebbe avere qualcosa in più. Immagino la situazione del nostro porto nelle prossime settimane, i problemi di viabilità, di pulizia determinati dallʼenorme mole di traffico. Ecco quindi che più che tassa di sbarco, si dovrebbe parlare di “tassa di imbarco”. Al di là delle battute - conclude il sindaco di Milazzo - ritengo che la questione debba essere affrontata senza fughe in avanti, tenendo conto anche del periodo difficile in cui anche il nostro turismo rischia di essere schiacciato dalla competitività, anche in termini di abbattimento di costi delle altre Politica 29 GIUGNO 2012 centonove MESSINA. Nella terra di Genovese c’è chi è pronto ad appoggiare l’eurodeputato del Pd INCONTRI Niente Crocetta per D’Alia Fava al Monte di Pietà L’obiettivo è rompere l’accordo intessuto dall’ex segretario democratico con l’Udc per candidare il senatore centrista alla presidenza. A scaldarsi, Circolo Foa, Antonio Saitta e Filippo Panarello MESSINA. Messina attende Rosario Crocetta e Beppe Lumia. Nella terra di Francantonio Genovese, il leader di Innovazioni ed ex segretario regionale del Pd che ha chiuso un accordo sulla presidenza della Regione con lʼUdc, cʼè chi è pronto a sostenere lʼeurodeputato proposto dalla società civile come candidato alla poltrona più importante della Sicilia, dicendo no alla corsa di Gianpiero DʼAlia, coordinatore centrista e messinese come il democratico. Tra il dire e il fare, però, cʼè di mezzo il mare dellʼincertezza. WAITING FOR CROCETTA. La struttura territoriale, in Sicilia, cʼè già: è quella della lista “Crocetta per Lumia” che debuttò alle elezioni del segretario regionale del Pd, in cui, a vincere, fu Giuseppe Lupo. Ma, nonostante i sostenitori non manchino, e alcuni si sono spesi pubblicamente, Crocetta non ha ancora del tutto sciolto la riserva. Di sicuro, lʼeurodeputato vuole le primarie, istaurando una “guerra di nervi” con DʼAlia che non le vuole, ma subisce pressioni su pressioni. Come quelle sollecitate da Lupo, il quale ha chiesto un intervento a Pierluigi Bersani per far retrocedere il politico e scongiurare consultazioni preventive. Uguale attesa cʼè per la posizione finale di Giuseppe Lumia. Il senatore che è stato fautore del Lombardo quater insieme al capogruppo allʼArs, Antonello Cracolici, e a Genovese, formalmente ancora non ha preso posizione sullʼaccordo con lʼUdc. E attende gli eventi. Anche da lui dipende lʼuscita allo scoperto dei “crocettiani”. QUI MESSINA. In riva allo Stretto, chi sarebbe propenso ad “agganciare” Crocetta, fino ad ora, è il circolo “Vittorio Foa”. Presieduto da Piero David, si riunisce nella sede storica degli ex Democratici di Sinistra e conta, tra gli iscritti, molti giovani provenienti dalla ex Francantonio Genovese LO SPASCIA-ALLEANZE. Rosario Crocetta Gianpiero D’Alia Sinistra giovanile, ma anche leader del partito come Angela Bottari (già deputato e segretario regionale del Pds). Punterebbero volentieri su Crocetta anche gli iscritti al Circolo “Vince Messina” capeggiati da Antonio Saitta, già vicesindaco e da sempre pronto a ostacolare la leadership locale di Genovese (attualmente è indeciso se correre come rettore o come sindaco alle amministrative), e il deputato regionale Filippo Panarello. Il quale, in questo caso, attende più le mosse di Cracolici che non quelle di Lumia. Ma, ammesso che Crocetta sciogliesse la riserva, ci sono altri passaggi da consumare. I REFERENTI. Sia Lumia che Crocetta, prima di accettare appoggio a Messina, si dovrebbero consultare con i loro riferimenti locali, ai quali andrebbe il compito di interfacciarsi con chi è pronto a sostenerlo (o magari già lo ha fatto con la lista per lʼelezione del segretario regionale). Chi sono? In città cʼè sicuramente Gaetano Giunta, ex assessore comunale e segretario cittadino mancato dei Ds. A cavallo fra il capoluogo e la provincia, invece, cʼè lʼex segretario della Cgil, Teodoro La Monica. Infine, in area nebroidea, non si può prescindere dallʼokay di Ciccino Calanna, presidente del Gal “Nebrodi Plus”. (D.D.J.) Al via il comitato LiberaSicilia MESSINA. Nella terra di Francantonio Genovese e Gianpiero DʼAlia, lʼappuntamento per lanciare la candidatura di Claudio Fava a presidente della Regione è fissato alle 18 del 3 luglio al Monte di Pietà. Lʼincontro sarà lʼoccasione per costituire il comitato LiberaSicilia 2012. Tra i promotori dellʼiniziativa, che vedrà presente lo stesso Fava, cʼè anche lʼattore e regista messinese Ninni Bruschetta, che ha lanciato un appello su Facebook: “Conosco Claudio Fava da più di dieci anni e ho avuto modo di apprezzare la sua intelligenza nella politica, nel giornalismo, nella letteratura, il cinema, la televisione e il teatro. Abbiamo lavorato molto insieme ed in lui ho trovato sempre coerenza, lucidità e onestà intellettuale. Per questo non mi sono sorpreso quando ho sentito lʼentusiasmo dei miei più illustri colleghi di fronte alla possibilità che egli possa essere il ʻnuovoʼ Presidente della nostra regione. Franco Battiato, Beppe Fiorello, Emma Dante, Leo Gullotta, Roberto Andò, Maurizio Marchetti e gli altri artisti ed intellettuali siciliani, primi firmatari dellʼappello e del sostegno a Claudio, hanno tutti, in modo diverso, raccontato questa terra, le sue tragedie, ma anche e direi soprattutto la sua grande cultura e la sua sconfinata bellezza. Claudio Fava ci rappresenta tutti”. Ninni Bruschetta IL COMMENTO DI GIOVANNI FRAZZICA Ombre sul futuro A ROMA CʼEʼ UN'INDAGINE che deve accertare se oltre al tesoriere, accusato di aver sottratto dalle casse della Margherita oltre 25 milioni di euro, altri possano aver destinato a fini personali del denaro proveniente dai rimborsi elettorali. Sarà la Guardia di Finanza, su disposizione dei giudici romani, a svolgere le verifiche sui nuovi documenti e sulle nuove ammissioni di Lusi detenuto che Rutelli definisce «ladro» sperando forse che il termine forte che utilizza per prendere, sia pure tardivamente, le distanze dal suo responsabile amministrativo gli porti più fortuna del più morbido appellativo di «mariuolo» che adoperò Bettino Craxi nei confronti dellʼing. Mario Chiesa quando iniziò la vicenda “mani pulite”. Ma lʼex segretario della Margherita non sembra rendersi conto che, qualunque sia il percorso tecnico giudiziario di questa complessa vicenda, cʼè un profilo morale e politico che non lo può risparmiare. Infatti Rutelli, nella lettera aperta che scrive a Vittorio Feltri afferma: “sono determinatissimo a uscirne con lʼonore intatto”. Ammettiamo ed auguriamoci che non emergano elementi di prova di collusione tra eventuali operazioni illegali di Lusi, Rutelli ed anche altri dirigenti della Margherita. Ma la responsabilità di tenere, parcheggiati e inutilizzati per anni decine di milioni di euro, senza neanche saperli controllare, dove la mettiamo? Spesso, quando avvengono casi di questo genere si dice che nei Paesi anglosassoni i parlamentari si dimettono per molto meno. In Italia cʼè una distorta interpretazione del significato di “resistenza”, che nata come termine per definire lʼinsieme di movimenti di opposizione al nazifascismo, ora è intesa più che altro come capacità di certi politici di rimanere attaccati alla poltrona malgrado gli attacchi simultanei di stampa, magistratura e pubblica pagina 11 opinione. Ultimi fulgidi esempi di questa trasversale tendenza politico culturale si sono registrati al nord, al centro e al sud, non cʼè regione, non cʼè partito, che non abbia il suo “ferito”. Ma lʼItalia non ha, a livello di ceto politico, una sensibilità di tipo anglosassone. Quindi, tranne Renzo Bossi ed i Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, il leghista Davide Boni, non si è dimesso nessuno. Ma questo stato di cose contribuisce a far crescere il grillismo ed a far aumenta lʼassenteismo: cioè questi nostri più o meno simpatici eroi che fanno la politica del tirare a campare, umiliati da un Governo tecnico che impone a loro le decisioni ed a noi le tasse, alla prossima prova del voto, comunque si voti, saranno decimati. E nessuno rimpiangerà i caduti. Se invece qualcuno di quelli tirati in ballo in queste vicende, come hanno fatto i leghisti, volesse fare un passo indietro, farebbe un servizio non solo al suo partito, ma alla credibilità della democrazia del Paese. Politica 29 GIUGNO 2012 CATANIA. Le strategie difensive del presidente della Regione di fronte ai giudici Lombardo “abbreviato” Il governatore dopo l’udienza davanti al gip convoca una conferenza stampa in un albergo. E passa al contrattacco: «Sono pronto a rivolgermi al capo dello Stato Giorgio Napolitano» DI DARIO DE LUCA CATANIA. «Il Presidente Raffaele Lombardo è sottoposto ad un massacro mediatico»: nella frase con cui l'avvocato Guido Ziccone introduce il suo intervento nella conferenza stampa convocata a sorpresa dal governatore, vi è il riassunto di una storia giudiziaria in cui la parola fine sembra il più lontano dei miraggi. Dopo il colpo di scena dell'ultima udienza del processo per voto di scambio semplice del 22 giugno, in cui i Pubblici Ministeri hanno avanzato la contestazione nei confronti dei fratelli Lombardo dell'articolo 7 (circostanza aggravante mafiosa), l'evoluzione giudiziaria ruota intorno alla decisione del giudice per l'udienza preliminare Marina Rizza, che al momento sta vagliando la posizione del Presidente circa l'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa disposta dal gip Luigi Barone a fine marzo. Allo stato attuale, come lo stesso Procuratore Salvi ha sottolineato, si predilige per una sorta di unificazione del procedimento, ipotesi su cui a puntare è pure il pool difensivo, in cui prende sempre più corpo l'ipotesi di chiedere direttamente il rito abbreviato. Questa scelta difensiva preclude però alcune condizioni che lo stesso Lombardo espone: «Abbiamo chiesto che si svolga il contraddittorio del maggiore dei Ros Lucio Arcidiacono, abbiamo chiesto di sentire il geologo Barbagallo ed infine io stesso voglio essere interrogato, possibilità questa che mi è stata preclusa fino a questo momento». Il giudice ha formalmente accolto le richieste ad esclusione dell'audizione del geologo, sulla cui deposizione in questo procedimento permane ancora un fitto mistero, nonostante sia stato dichiarato in più sedi come l'elemento d'unione tra Cosa Nostra etnea e il mondo politico. NELLA BUFERA GIUDIZIARIA. Raffaele Lombardo IL DENTE AVVELENATO. Ciò che però appare chiaro, nonostante la premessa iniziale di assoluta fiducia nell'operato della Procura etnea, è che al Presidente siano state sostanzialmente precluse determinate possibilità di potersi difendere dalle accuse che gli vengono rivolte: «Non è stato sentito uno, dico uno, di tutte queste persone che si dice io abbia favorito nonostante siano tutte in vita, ed è per questo che io intendo investire di questa questione sia il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che la Commissione Antimafia presieduta dall'Onorevole Pisanu. Sono sicuro che molte di queste cose scritte in questo massacro mediatico si scioglieranno come neve al sole». Sulla stessa linea di Lombardo anche il nuovo difensore Benedetti del foro di Roma. Esposizione la sua incentrata sulla situazione cui sarebbe vittima il geologo Giovanni Barbagallo di cui vengono letti numerosi stralci d'intercettazione durante il periodo di custodia cautelare in carcere in cui più volte si confidò con l'imprenditore Sandro Monaco anch'egli arrestato nell'operazione Iblis: «L'unica via d'uscita per quest'uomo [Barbagallo] è deporre contro Lombardo, è chiaro, è stato detenuto e attualmente sotto psicofarmaci - continua Benedetti - per questo motivo è centonove APPUNTAMENTI All’Ergife in scena la svolta Tutti a Roma per il congresso ROMA. Andrà a Roma da “perseguitato”, Raffaele Lombardo. Il leader del Mpa, infatti, ha convocato per il 7 e lʼ8 luglio, allʼHotel Ergife, il congresso federale, ovvero lʼassemblea organizzativa che deciderà il destino del Movimento. I lavori inizieranno alle ore 10,30 di sabato e si concluderanno alle ore 13 di domenica. Il partito ha messo a punto tutta lʼorganizzazione. Oltre alle indicazioni su quali mezzi pubblici utilizzare, ha anche fornito i numeri dellʼHotel per prenotare la camera “specificando Assemblea Congressuale Mpa”. I prezzi? La doppia uso singola costa 90 euro. La doppia per due persone, invece, 110. Il prezzo dei pasti, invece, non è proprio ompetitivo: per pranzare e cenare bisognerà tirare fuori dalla tasca 30 euro ogni volta. Intanto, in attesa del congresso romano, il Movimento per le Autonomie celebrerà le assemblee in alcune regioni italiane. Il 30 giugno, in via Melo 172, ci sarà quella della Puglia. Nello stesso giorno, a Oristano, in Via Enrico Costa 6, si riuniranno gli autonomisti della Sardegna. Il 2 luglio, invece, tutti al T Hotel di Catanzaro e al “Vanvitelli” di Caserta per i congressi della Calabria e della Campania. Per tutti gli appuntamenti, lo stesso ordine del giorno: situazione politica regionale e nazionale e ruolo del Mpa; elezione degli organi dirigenti regionali; elezione dei delegati al Congresso Federale nazionale. stato posto agli arresti domiciliari per poi essere sentito [nell'ambito del processo per voto di scambio], in realtà prima dell'udienza è stato nuovamente rinchiuso, questo può essere letto come un invito a parlare, è per questo che noi vogliamo farci processare contro ogni intenzione della Procura stessa». La prossima udienza fissata quindi per il 23 luglio verrà preceduta però, dall'atto conclusivo fissato per il 19 luglio, del processo per voto scambio semplice in cui il giudice Ficherà dopo l'avvenuta notifica al contumace Angelo Lombardo rinvierà la posizione di entrambi gli imputati al gip. LA LETTERA «La mia Formazione» L’ex assessore: «Rotto un sistema perverso» RICEVIAMO e pubblichiamo una lettera di Mario Centorrino, assessore alla Formazione dimessosi pochi gioni fa e sostituito, mercoledì 27, da Accursio Gallo. “Caro Direttore, nella speranza di non approfittare eccessivamente dello spazio dedicato dal Suo settimanale alle criticità dellʼeconomia siciliana - il problema della formazione professionale, ad esempio - vorrei brevemente rispondere alla nota firmata sul tema da Grazia Concetta Freni, (della quale peraltro condivido pienamente in gran parte i contenuti) pubblicata nello scorso numero. Fino a pochi mesi fa il settore della formazione professionale dipendeva, per le sue attività, unicamente dalla spesa regionale. Con un singolare circolo vizioso: più spesa, grazie allʼintervento politico, più occupazione (in gran parte senza selezione), ancora più spesa. Il controllo del raggiungimento degli obiettivi veniva effettuato solo da pochi enti virtuosi. Non mi risultano, per ragioni varie (interessi precostituiti, rendite di posizione, disponibilità apparentemente illimitata di fondi pubblici, pressante offerta di lavoro, non conoscenza di meccanismi interni) tentativi da parte degli attori del sistema per trasformare in virtuoso quel circolo vizioso del quale ho parlato. Circolo vizioso che ovviamente mortificava competenze, innovazioni, ricerca di adeguamento ai bisogni del mercato da parte di enti e docenti. Rivendico con orgoglio di aver rotto, con i miei collaboratori, e con il pieno appoggio del Presidente Lombardo e di alcuni gruppi politici, un processo perverso. In coincidenza, tra lʼaltro, con una crisi finanziaria della Regione tale da non permettere le stesse quantificazioni di spesa del pagina 12 passato per il capitolo della formazione professionale. Anche se avrei voluto che i tempi tecnici di questo cambiamento fossero decisamente più brevi. Ma rassicurato, se così può dirsi, dellʼesistenza di un “salvagente”, la cassa integrazione, da me introdotta e la cui inspiegabile assenza aveva infine fatto da “moltiplicatore di ricatto” su alcuni protagonisti del circolo vizioso. Spero che la parte buona - che esiste - della formazione professionale siciliana, se non ora, tra qualche tempo, riconosca - lo hanno fatto con evidenza il ministro Barca e la ministra Fornero - quanto meno le mie buone intenzioni ed il ricorso a modelli di valutazione e monitoraggio dei progetti con maggiore grado di oggettività. A vantaggio dei giovani ne-ne, che vanno assolutamente recuperati dalla loro - statisticamente accertata - apatia nei confronti dei percorsi di accesso al mercato del lavoro. Grazie per lʼattenzione”. Mario Centorrino (ex assessore alla Formazione Professionale) centonove Politica 29 GIUGNO 2012 IN...MOVIMENTO. Le signore dell’Autonomia dettano la linea per la “rinascita” Mpa, donne alle riscossa Convocate dalla coordinatrice Margherita Ferro, hanno raggiunto il Mondello Palace Hotel da tutta la Sicilia. Il drappello messinese guidato da Daniela Bruno. Che ha affittato un bus PALERMO. Al motto di “autonomia”, “Statuto siciliano” e “territorio”, le donne del Movimento per lʼAutonomia scendono in campo, anticipando la riorganizzazione del partito che verrà annunciata allʼAssemblea congressuale organizzativa del partito, prevista a Roma per il 7 e 8 luglio. Le signore si sono riunite un giorno prima del congresso regionale, al Mondello Palace Hotel, e sono state ascoltate dal leader Raffaele Lombardo, che ha preso appunti per tutto il tempo. Le donne hanno varato un canale video (www.youtube.com/user/donneperlauton omia) e il blog FIERAMENTE MPA. Daniela Bruno www.donneperlautonomia.it/). A Mondello erano presenti oltre 500 donne, ma non solo. Uomini ed anche giovani che non sono mancati allʼappuntamento fissato ed organizzato dalla coordinatrice regionale, Margherita Ferro. AUTONOMIA FOREVER. «Ritrovo intorno a me tante donne di ogni estrazione sociale e culturale che vogliono dedicarsi a unʼattività politica di un movimento che guarda soprattutto al territorio», spiega Katia Bucaria da Trapani. Unʼaffermazione che fa il paio con quella di Patrizia Calco da Rosolini: «Bisogna portare sul territorio i principi autonomistici e farli conoscerere a tutti in politica. Donne coinvolgenti e a diretto contatto con il territorio. Uomini più che altro attaccati al potere». Aggiunge Clezia Di Vece, di Campobello di Licata: «Al di là delle quote rosa previste dal punto di vista legislativo, le donne rappresentano un valore aggiunto. Nel mio Comune sto cercando di creare un gruppo stabile per studiare lo statuto siciliano di cui tutti parlano ma che in pochi conoscono». Cʼè poi chi, come Gaetana Palermo, porta una testimonianza dal territorio relativa allʼorganizzazione del partito: «Il movimento autonomistico ad oggi è incompiuto, A Enna il movimento sta rinascendo dopo un momento di difficoltà. Le donne hanno un ruolo molto importante in un momento in cui è necessario dare freschezza al movimento». Sulla stessa scia, Valentina Fiorenza di Caltanissetta: «Occorre organizzarci in maniera più coesa per accedere a determinate cariche allʼinterno del partito occupate oggi solo dagli uomini». A portare la testimonianza dei ventenni, durante lʼincontro del 23 giugno, Martina Bucisca di Catania: «I giovani devono dare al partito un nuovo volto, bisogna ripartire da loro, che devono interessarsi alla politica senza aver paura di esprimere la loro opinione». E, sempre dei giovani, parla Antonella Turco di Palermo: «Per cambiare il presente e il futuro dei giovani, che momentaneamente è precario, bisogna scendere in campo e mettersi in gioco, invece di criticare e basta». E cosa dicono le donne dellʼassemblea regionale del 24 giugno a Villa Igiea? «Cʼè stata una grandissima, entusiastica, importante partecipazione», commenta Margherita Ferro, coordinatrice regionale delle Donne del Mpa. Professoressa nella vita, ha esortato tutti i presenti, militanti, dirigenti ed amministratori, a non esitare di «scegliere secondo libero arbitrio». DANIELA DA MESSINA. Sono partite con un pullman, le donne messinesi del Mpa. Presenti consiglieri comunali, sindaci come Rita Mongiuvino (Malvagna) e Rossana Fichera (SantʼAlessio), il consigliere provinciale Rosy Danzino e lʼex assessore di Palazzo dei Leoni, Daniela Bruno: «Abbiamo partecipato con entusiasmo al coordinamento. Tra noi siamo molto unite e contiamo persone di alta qualità come Margherita Ferro e Rossana Interlandi». Per Daniela Bruno, «la dimensione territoriale del partito è molto più congeniale alle donne, che per dedizione si sono sempre sacrificate per i figli e le famiglie. Siamo noi che, quotidianamente, guidiamo la Sicilia». (D.D.J.) LO STRAPPO “Liberi insieme” per tre Il nuovo gruppo di Cerreti, Gulotta e Previti MESSINA. Citano Don Sturzo, rivolgendosi “a tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della patria”, Roberto Cerreti, Nino Previti e Roberto Gulotta, i tre consiglieri provinciali di Messina che hanno lasciato il Movimento per le Autonomie (ma per il commissario provinciale Antonio Andò sono stati espulsi) dando vita a “Liberi Insieme”, il nuovo gruppo consiliare che si potrebbe anche agganciarsi al percorso di fuoriuscita dagli autonomisti di Carmelo Lo Monte, lʼex capogruppo alla Camera che lavora per un partito basato sulle autonomie locali e recentemente è stato visto alla convention della “creatura” di Maurizio Zamparini, “Movimento per la gente”. “Gli insegnamenti di Don Luigi Sturzo - scrivono i tre - troppo spesso utilizzati nei momenti elettorali e mai osservati durante lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, sono le premesse base e lo spirito con cui i sottoscritti vogliono presentare alla città di Messina ed alla sua Provincia, il nuovo gruppo consiliare ʻLiberi Insiemeʼ, un progetto politico che non ha aspirazioni di evolversi in partito, quanto invece di diventare progetto sociale di riferimento per tutti coloro che fortemente credono nelle potenzialità del nostro territorio e dei suoi abitanti. Troppe volte - continuano - in questi anni abbiamo dovuto tacere al cospetto dei tanti torti subiti dalla nostra città e dalla nostra gente, ingabbiati in logiche di partito che calate da Roma o da Palermo, violentavano noi e le nostre coscienze. Il centralismo romano e palermitano, che di fatto a scaricato le responsabilità della crisi economica sugli Enti Locali, demonizzando le province ed i piccoli comuni, può anche sembrare poca cosa rispetto allʼattuale centralismo che si vive allʼinterno dei partiti politici convenzionali, pagina 13 con il ʻPrincipeʼ osannato da diversi vassalli, che in barba alla necessità del popolo, decide arbitrariamente presente e futuro in un impegno politico raramente riconducibile al più nobile principio di ʻdemocraziaʼ. La dignità nella vita di ognuno di noi non può avere un prezzo, e per tale motivo la decisione di dotare noi stessi, Messina e la sua provincia, di ʻun nuovo strumento libero dagli schemi dei partiti e dei Principiʼ, che possa per il prossimo anno e ci auguriamo per il futuro, rappresentare ʻuna voce concreta per Messinaʼ, che riesca ad unirci nellʼinteresse generale, facendo comprendere che lʼantica logica del ʻDividi et Imperaʼ, non può più essere tollerata, e che lʼunico modo per uscire dalla crisi economica e mentale in cui i Governi a tutti i livelli ci hanno rilegato, può solo ed esclusivamente essere quello dello stare ʻinsiemeʼ”. I tre chiudono ecumenicamente: “Noi ed anche i cittadini dovremo ricordarci di perdonare i nostri nemici ed i nemici della nostra città, ma per il bene comune e di Messina non dovremo mai dimenticare i loro nomi!”. Politica 29 GIUGNO 2012 MESSINA. Il sindaco affida ad un video la sua versione sulla decadenza dall’Ars: “Ho optato” PeppinoTube Attacchi per alleati e avversari, un’ombra di complotto e la candidatura alla presidenza della Regione. Storia dell’infatuazione di Giuseppe Buzzanca per le nuove tecnologie. Con questi risultati DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. In maniche di camicia, cravatta blu ben allacciata, posizione rilassata in poltrona, tono colloquiale, sorrisetto complice. Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina, affida la sua controffensiva sulla questione della decadenza da parlamentare ad un video, pubblicato sul suo canale personale del celebre social network Youtube. E lo intitola con un “leggero” ed insinuante eufemismo: “disinformazione strumentale. Tutto questo come antipasto al piatto forte: la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. BUZZANCATUBE. La prima frase è tutto un programma: “la disinformazione continua...”, attacca Buzzanca. In tre minuti netti, il sindaco attacca, nellʼordine, i vecchi colleghi di partito di Fli, i rappresentanti messinesi di Italia dei Valori, un “giornalista di testate nazionali”, il Pd. Tesi di Buzzanca, formale più che sostanziale, è che il voto dellʼArs che lo ha dichiarato decaduto da palazzo dei Normanni gli avrebbe comunque consentito di optare, entro i dieci giorni, per quali delle due cariche conservare. “Coerentemente con quanto ho detto nel 2010, ho scelto Messina”, specifica Buzzanca, che comunque attacca a testa bassa. “Eʼ una persecuzione continua, è la seconda volta che non mi consentono di restare allʼAssemblea regionale siciliana (la prima decadenza è del 2006, ndr)”. La stoccata Buzzanca, senza nominarlo, la rivolge a Pippo Currenti, deputato regionale di Fli che nel 2006, quando i due erano ancora in Alleanza nazionale, ricorse contro Buzzanca causandone la decadenza (e prendendone il posto). Poi tocca a Salvatore Mammola, segretario cittadino di Idv anchʼegli tirato in ballo “in contumacia”, accusato sottotraccia da Buzzanca di “doppiopesismo”. “Non mi risulta che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando (maggiorente nazionale di Italia dei Valori, ndr) si sia dimesso da parlamentare”, motiva Buzzanca. Non manca una stoccata anche per lʼalleato litigioso Gianpiero DʼAlia: “Cʼè chi a suo tempo aveva fatto del moralismo sul doppio incarico, ma non mi risulta che Giulia Adamo, sindaco dellʼUdc (di Marsala, ndr) si sia dimessa dallʼArs”. E poi “sala” il Partito Democratico, reo di aver sostenuto il governo “ribaltonista” di Lombardo. “Forse siamo scomodi azzarda Buzzanca - ecco perchè il Pd ha messo in campo questo enorme spiegamento di forze, per ricostruirsi una verginità politica. Io sto difendendo un principio, e lo difenderò fino in fondo, pur rispettando le leggi e le decisioni dellʼArs concede il sindaco di Messina - che ha ancora una volta ha voluto mettere in gioco sè stessa e lo ha fatto commettendo degli errori grossolani”. Quali? Passano tre secondi, e Buzzanca la butta in caciara, centonove puntando lʼindice contro la malaburocrazia, gli esosi stipendi della Regione Siciliana e scagliandosi contro un generico “magna magna”. Il video si interrompe, ma continua in un altro messaggio, in cui Buzzanca, di fatto “rompe gli indugi”: seguendo il ragionamento secondo il quale la Regione ha bisogno di una guida nuova, forte e attenta, Buzzanca ammicca alla telecamera: “Io non mi tirerò mai indietro, pur ribadendo che mai e poi mai penso di autocandidarmi, ma certamente ascolto la gente. Se dovesse essere necessario mettere la mia faccia, sarei anche disponibile a candidarmi alla presidenza della regione Siciliana”. TUTTI I VIDEO. Delle nuove tecnologie telematiche, dʼaltra parte, Buzzanca ha mostrato di saperne fare un ottimo uso. Il primo dei suoi video, sei mesi fa, è stato il messaggio di fine anno alla città che amministra. Successivamente, Buzzanca ha ritenuto di dover intervenire o per spiegare (video divulgativi su notte della cultura, informativi su doppio approdo, celebrativi in occasione del congresso del Pdl, e ben due di servizio sulla crisi idrica che a marzo ha assetato per una settimana la città), oppure per polemizzare su avversari politici (crisi allʼArs, visita dellʼassessore regionale alla Salute Massimo Russo al Papardo, incompatibilità e altro). In tutto, Buzzanca ha prodotto una ventina di video, che non hanno riscosso però troppo successo: a parte lʼultimo sulla “disinformazione strumentale”, che ha registrato una novantina di accessi, gli altri “blockbusters” sono stati il messaggio di fine anno e il video di solidarietà ai lavoratori ex Servirail licenziati da Trenitalia. Il resto? Qualche decina di accesi, tranne un paio di eccezioni. Lʼexploit del video sulla disinformazione ha una spiegazione. E si chiama Twitter. BUZZANCA CINGUETTA. Benchè sia iscritto a Facebook (con pienone di seguaci), la vera passione telematica di Buzzanca si chiama Twitter. Alla piattaforma che permette di “cinguettare” messaggi di non più di 140 caratteri, il sindaco di Messina affida le sue considerazioni ed i suoi commenti, spaziando dalle risposte alle segnalazioni dei cittadini alla politica internazionale. Una passione, quella di Twitter, che a Buzzanca ha causato anche qualche “cazziatone” da parte di consiglieri comunali, che lo hanno accusato, le rare volte in cui si presenta in aula consiliare a relazionare, di essere più impegnato a scrivere resoconti sommari della seduta piuttosto che ad ascoltare le critiche che gli vengono rivolte. ALTRI FRONTI Apparentamenti & co. Il Pdl si interroga, Fli e Pli si “annusano”. “Autonomia e Libertà”, invece, bacchetta MESSINA. Mentre bene o male gli altri partiti si muovono, seppure annaspando nel buio, il Pdl latita e sta alla finestra in attesa degli eventi, la consequenzialità dei quali è nota solo a Buzzanca ed a nessun altro, nemmeno i consiglieri che lo sorreggono e che, alla domanda di cosa succederà di qui a qualche mese allargano le braccia sconsolati e scuotono la testa. Altrove, si iniziano a stringere le alleanze. Ci prova Fli, partito sul quale incombe il 5% di sbarramento che, oggi, riuscirebbe a superare con un bel poʼ di affanno. Qualche giorno fa, nella sede del Pli di Messina si sono incontrate le due delegazioni regionali di Fli e Pli, rispettivamente guidate dal deputato Carmelo Briguglio e dallʼex senatore Enzo Pa- pagina 14 lumbo. “Il tavolo avviato oggi è più di un semplice abboccamento in vista di alleanze future, ma ha l'ambizioso intento di costruire, intorno alle comuni radici liberali, laiche e riformiste, un progetto veramente unitario per affrontare e superare la grave crisi politica che affligge il paese”, spiegano i liberali. Dalla sponda autonomista, lʼassociazione “Autonomia e Libertà” spara a palle incatenate contro lʼamministrazione. “Criticheremo lʼattuale amministrazione comunale e provinciale per “manifesta incapacità politica” nella gestione amministrativa di ogni ente e chiederemo,con un documento condiviso,le dimissioni del suo massimo rappresentante”, spiega il presidente Alessandro La Cava, che venerdi 29 consegnerà gli attestati di partecipazione ai trenta ragazzi che nei mesi scorsi hanno frequentato il corso di formazione politica. “Eʼ necessaria - ha concluso La Cava - una campagna di delegittimazione nei confronti di tutti quei soggetti che oggi puzzano di naftalina e che rappresentano il fallimento di una generazione che già da troppi anni abusa della intelligenza dei cittadini messinesi”. (A.C.) centonove Politica 29 GIUGNO 2012 MESSINA. La giunta provinciale aumenta del 16% le imposte sulle assicurazioni automobilistiche PALAZZO DEI LEONI Rc auto, stangata Ricevuto “Liberi Insieme” fuori dal Mpa Con i 6 milioni di euro di maggiori entrate dovrebbero essere accesi mutui per la messa in sicurezza di strade. A contestare la scelta Pippo Lombardo. «Già spesi 120 milioni senza risultati» Cerreti, Previti e Gulotta fondano il nuovo gruppo DI MESSINA. Si chiama “Liberi Insieme” il nuovo progetto politico a cui hanno aderito gli ex consiglieri provinciali del Mpa Roberto Cerreti, Nino Previti e Roberto Gulotta. Un movimento che partendo da Palazzo dei Leoni potrebbe arrivare a presentare liste elettorali per le imminenti Regionali. Come anticipa Cerreti. «Presenteremo una lista alle prossime regionali e stiamo cercando inoltre di allargare ulteriormente il GIANFRANCO CUSUMANO MESSINA. Per fare fronte alla previsione di nuovi mutui lʼamministrazione provinciale guidata da Nanni Ricevuto ha previsto nel bilancio di previsione 2012 lʼaumento al massimo delle imposte sullʼauto di competenza della Provincia. In poche parole per gli automobilisti dei 108 comuni si preannuncia lʼaumento del costo dellʼassicurazione auto. Secondo il bilancio di previsione sarà del 3,5%, pari a sei milioni di maggiore entrate, portando al 16% lʼaliquota dellʼimposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, e del 5% lʼimposta Nanni Ricevuto provinciale di trascrizione I.P.T. portandola dal 25% al 30%, tetto milioni di euro per la viabilità massimo consentito per legge, con una provinciale, per il 2012 si prevedano previsione di maggiori entrate per circa ancora altri undici milioni di euro di un milione di euro. «Non è accettabile contrazione di nuovi muti mutui per dic eil consigliere di Sicilia Vera, Pippo manutenzione e adeguamento Lombardo - che nonostante nei tre anni precedenti siano stati già spesi oltre 120 funzionale delle strade provinciali. Così facendo in soli quatto esercizi finanziari, lʼamministrazione Ricevuto ha contratto muti per oltre 40 milioni di euro che costeranno allʼente complessivamente oltre 70 milioni di euro, di cui trenta di solo interessi nei prossimi ventʼanni (lʼamministrazione Leonardi ne ha contratto meno di dieci milioni in cinque anni)». Lombardo promette battaglia in aula consiliare. «Fino Pippo Lombardo a quando non sarà Gulotta, Cerreti e Previti rivisto tutto il sistema della gestione della manutenzione della viabilità provinciale - dice Lombardo - non consentirò, con tutti i mezzi che il ruolo di consigliere mi consentiranno, che si continui a vessare i cittadini della nostra provincia con imposte portate alle massime aliquote, solo per garantire un sistema che fino ad oggi a ha prodotto solo il salasso del Bilancio della Provincia senza dare un riscontro reale sulla qualità funzionale delle strade provinciali». Lombardo preannuncia migliaia di emendamenti per scongiurare che queste maggiore entrate - considerato che quello della RC auto essendo di competenza della giunta e quindi inalterabile dal consiglio - «siano utilizzate per fini elettorali dal presidente Ricevuto continuando ad alimentare sprechi che sono sotto gli occhi di tutti, anziché restituirle realmente ai cittadini sotto forma di servizi e di miglioramento funzionale della viabilità provinciale». pagina 15 gruppo provinciale». Alla presentazione del movimento cʼera presente anche Pippo Previti, presidente del consiglio comunale di Messina e fratello di Nino. A quanto pare anche a palazzo Zanca potrebbe approdare “Liberi Insieme”, oltre a Previti sembra interessato anche il consigliere Nino Restuccia. Per creare il gruppo manca un terzo consigliere. Al gruppo Mpa, intanto, è rimasta fedele Rosy Danzino e si è aggiunto dal gruppo Misto Simone Magistri. Tra i due si sta cercando di capire chi deve ricoprire lʼincarico di capogruppo. Si vociferava del passaggio di Tonino Calabrò, degli "Autonomisti di base, Agostino Pellegrino (gruppo misto) e Giacinto Barbera (vicino al deputato Giuseppe Picciolo) ma è tutto fermo. Nel Pdl, invece, il consigliere Salvatore Coppolino si è dimesso da componente del Coordinamento provinciale del Pdl (pare sia in rotta con lʼonorevole Roberto Corona). Politica 29 GIUGNO 2012 centonove NOVITA’. Il “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo fa proseliti nel paese delle ceramiche Grillini a Santo Stefano A farne parte una quarantina di trentenni tra cui il maestro Nicola Mirenda e Fabio Sarlo. Ma ad avvicinarsi una serie di “gattopardi”. A cominciare dai componenti della maggioranza DI NINO DRAGOTTO S. STEFANO DI CAMASTRA. Nella cittadina delle ceramiche, dove da un quarto di secolo la sede municipale di via Palazzo è “okkupata” quasi ininterrottamente dai gattopardi della politica, un segnale di cambiamento viene lanciato dai “grillini”. Il gruppo è prevalente composto da under 40/30 anni, ma non tutti sono fedeli osservanti delle indicazioni a “cinque stelle” di Beppe Grillo. Lo zoccolo “puro” dei grillini tocca la soglia di 40 unità. Ma sul loro convoglio si sono agganciati altri cento, chi per cercare opportunità, chi per seguire un movimento di tendenza, chi per fare lʼinfiltrato. Tra i più “attivisti” cʼè Nicola Mirenda, giovane maestro ceramista, un creativo sempre animato nella ricerca di svegliare il suo paese da un “sonno culturale” che dura da troppo tempo. «Il movimento dei grillini, complementare e Il grillimno Nicola Mirenda parallelo al desiderio dei più attivi nel gruppo, è funzionale a tenere adunanze di Palazzo Armao, oggi unito il gruppo, ed il progetto è quello di museo comunale con biblioteca approdare ad un pensiero culturale per dedicata alla memoria di Liborio cercare di cambiare il ritmo della vitalità Gerbino, nume della “sinistra” di in un piccolo paese», confida Nicola sempre. Il Palazzo è lʼemblema Mirenda, consapevole nel voler dare architettonico della città artigianale, fisionomia al gruppo, foggiandolo e dove la famiglia Armao, composta da plasmandolo come un panetto di argilla. valenti ceramisti di tradizione agli inizi A dare la carica ai 40 grillini più convinti, sono Fabio Sarlo, Dario Martino, i fratelli del 900 aveva saputo abbinare la residenza con il luogo di lavoro. Il Davide e Tiziano Famularo, Marco prossimo incontro del “Movimento Compagno, Santo Russo, Vincenzo cinque stelle” sarà lʼ1 luglio a Palazzo Napoli, ed una giovane studentessa, Armao. Saranno più numerosi. Nessun Jenny Amato. Su facebook i loro progetto di destabilizzazione politico richiami allʼimpegno sono: “diritti amministrativa. Puntare alla sede del negati”, “alba stefanese”, “ No al gioco Palazzo municipale, adesso non è una sporco”. Si ritrovano in parecchi, di priorità. Lʼultima consultazione elettorale domenica pomeriggio, nella sala Fabio Sarlo amministrativa ha determinato il siluramento dellʼamministrazione uscente guidata dal medico chirurgo Giuseppe Mastrandrea, che ha fatto registrare un eloquente flop personale: solo 64 preferenze da aspirante consigliere, troppo pochi per sedere in uno scranno. Il cambiamento al vertice amministrativo ha premiato Francesco Re, sindacalista bancario, che ha saputo leggere la volontà dellʼelettorato, di mandare a casa chi non aveva mai saputo interpellare la gente, e preferito consultarsi con un ristretto gruppo di amici. I segnali di cambiamento al Palazzo si sono visti. Alla seduta dʼinsediamento del consiglio comunale, la gente comune ha invaso ogni spazio della sala consiliare. Anche dietro il tavolo del segretario comunale. Due file di bambini accovacciati sul pavimento al cospetto dei seggi dei consiglieri. Al discorso programmatico del sindaco appena eletto, tutti in silenzio, anche i bambini. Il cambiamento si percepisce. Le vie del paese sono ritornate pulite. Gli spazi verdi del centro abitato sono stati puliti dalle erbacce. Il provvedimento amministrativo più qualificante per lʼesecutivo guidato da Francesco Re, quello di proteggere la sorgente che alimenta lʼacquedotto comunale, e quello di attivare le sorgenti a monte del centro abitato. Lʼattento osservatore però, non può notare che al Palazzo non tutto è cambiato. I nuovi amministratori sono quelli di sempre . Il gruppo di giovani rampanti cresciuti alla scuola del grande maestro socialista Liborio Gerbino da oltre un ventennio continua ad occupare il Palazzo Municipale. Il sindaco Francesco Re , già assessore comunale è rientrato alla carica più prestigiosa. Il presidente del consiglio è Carmelo Re, fermo per un lustro, dopo un quinquennio da sindaco, ed una lunga permanenza da vicepresidente della Provincia. Il vicesindaco Filippo Fratantoni, assessore di lungo corso è stato richiamato in sella dai due Re. Da pragmatici i gattopardi della politica, fanno un gran movimento, sembrano dividersi, ma poi si ritrovano insieme. I grillini? Possono rimanere a Palazzo Armao. Si cercano sul Web ed intanto studiano strategie. Ad amministrare ci stanno pensando altri. SANTA TERESA DI RIVA Volontari in Comune Cittadini offrono la loro opera gratuita all’esecutivo S. TERESA DI RIVA. Eʼ lʼesercito dei volontari a reggere in piedi lʼamministrazione De Luca. Dopo gli interventi delle ditte che si sono prodigate offrendo gratuitamente (non tra poche polemiche ) le loro prestazioni per rifare il look alle piazze principali ed alla spiaggia, nasce per supportare una deficitaria ed inefficiente macchina comunale lʼassociazione “Amiamo Santa Teresa”, nata dallo spirito di dedizione di un nutrito gruppo di cittadini che hanno deciso di fornire il loro apporto a costo zero nel tentativo di migliorare il livello di vivibilità della cittadina jonica. Lʼassociazione che viene presentata come “ braccio operativo “ dellʼesecutivo municipale ha numerosi fini sociali tra di essi emergono promozione turistica, volontariato, promozione dei rapporti umani solidali. Insomma una struttura collaterale che nel futuro prossimo, secondo le intenzioni degli uomini di Sicilia Vera, dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale di collante tra “ il dire ed il fare “. Lʼesordio ufficiale per i rappresentanti di “Amiamo Santa Teresa” si è registrato in occasione della pulizia straordinaria della spiaggia con circa 60 volontari supportati dalla presenza dellʼAvis, del Leo Club, dellʼEnalpesca, dei Falchi dellʼAgrò e della protezione civile. Nel corso della giornata sono stati eliminati quattro camion di rifiuti. Una iniziativa spontanea accolta favorevolmente dai partecipanti, che si sono dichiarati disposti a ripeterla, e dai cittadini. Soddisfatto il presidente del nuovo organismo, Carlo Naccari, primo dei non eletti al consiglio comunale. «Questa tornata elettorale ha segnato un cambiamento reale nella mentalità dei nostri concittadini che hanno deciso di scrollarsi di dosso tabù e pregiudizi decennali e che hanno marcatamente messo in chiaro la loro volontà di rendersi destinatari del proprio fu- pagina 16 turo» sostiene. Le parole del giovane Naccari, piene di entusiasmo, raccolgono al tempo stesso un fondo di entusiasmo ma anche di speranza che nutrono i cittadini che hanno capito il momento di difficoltà in cui si trova ad operare il neo sindaco, affiancato da elementi sicuramente freschi ma tutti da scoprire sul piano delle capacità amministrative, ingessato da una situazione finanziaria aggravata da un bilancio non approvato dalla precedente amministrazione e difficile da quadrare vista la presenza di circa un milione e mezzo di debiti. A ciò si aggiunge una pianta organica comunale male assortita con una pletora di impiegati e soltanto sei operai, situazione figlia di una politica clientelare perpetrata negli anni che ha visto il proliferare di promozioni ingiustificate con lo spaccato più evidente allʼinterno dellʼufficio tecnico comunale dove i posti a sedere dietro le scrivanie bastano a stento per accogliere le tredici unità operative. Massimo Ferraro Sicilia centonove Antonino Palumbo premiato dal presidente della Repubblica, Napolitano Uno scorcio dei cantieri navali Palumbo INDAGINI. La Forestale indaga su tonnellate di materiale ferroso smaltito nelle montagna attorno a Messina Scorie im...boscate Gli esami dell’Arpa sui campioni e gli appostamenti portano ai cantieri navali Palumbo della zona Falcata. Secondo i primi accertamenti è il frutto della “sabbiatura” dello navi. Palumbo: «Noi estranei. Il servizio è dato in appalto» DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Sono rifiuti speciali e dovevano essere smaltiti nelle discariche appositamente autorizzate a trattarli. Sono finiti, invece, nei boschi attorno alla città di Messina. Ad avere il sospetto che quella che sembrava terra nera color pece in realtà era materiale smaltito in maniera illegale sono stati i militari del Corpo Forestale dello Stato. I primi esami dei campioni prelevati, affidati alla Agenzia regionale protezione ambientale (Arpa) di Messina, hanno consentito di accertare che si trattava di materiale ferroso e acciaioso ridotto a particelle minuscole. I servizi di appostamento e di pedinamento di alcuni camion hanno invece consentito di arrivare al luogo da cui il materiale proveniva: i cantieri navali della zona Falcata della città gestiti da tre anni 29 GIUGNO 2012 allʼazienda del napoletano Antonio Palumbo. Il materiale altro non sarebbe che il frutto di quella che si chiama “sabbiatura” delle navi, ovvero dellʼoperazione meccanica diretta a rimuovere la vernice della parte esterna degli scafi che poi viene così pitturata: come raccontano gli esperti del settore si tratta di scorie di acciaieria usate per sverniciare che si mescola con la vernice che viene via durante la stessa operazione. SIPARIETTO UFFICIOSO. Prima che i militari su disposizione del sostituto della Procura di Messina, Diego Capece Minutolo, a cui avevano inviato una dettagliata informativa, decidessero di fare irruzione nei cantieri, in unʼangolo della vasta area, è comparso un cumulo di terra nera, dello stesso colore del materiale trovato nei boschi attorno alla città. «Dove vanno tutti questi camion pieni di terra?», hanno domandato i militari «Trasportano materiale edile frutto dei lavori che nelle scorse settimane si sono svolte allʼinterno dei cantieri», si sono visti rispondere. I militari, però, non si sono fidati e hanno interrogato alcuni lavoratori: «Le risultano recenti lavori edili allʼinterno dei cantieri?». «Assolutamente no», hanno risposto tutti coloro che sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Ai vertici dellʼazienda napoletana è stato domandato cosa fosse il cumulo di terra nera, simile alle stesse scorie da acciaieria, spuntato nelle scorse settimane allʼinterno dei cantieri. Secondo alcune indiscrezioni i dirigenti dei Cantieri navali Palumbo Spa hanno spiegato che si trattava proprio del materiale di risulta della operazioni di sabbiatura accatastato ed in attesa da molto tempo di smaltimento. Gli agenti del Corpo Forestale hanno convocato così i funzionari dellʼArpa, per effettuare dei prelievi e capire di che tipo di materiale si tratta. I risultati non sono ancora arrivati. PRIMI RESPONSI. I funzionari dellʼArpa hanno invece fornito al magistrato che coordina lʼinchiesta un primo responso: il materiale frutto della sabbiatura non è classificato dalla legge come “rifiuto pericoloso o tossico” bensì come “rifiuto speciale” che comunque non può essere smaltito in discariche normali, come quelle per rifiuti solidi urbani. La differenza è importante per le sanzioni sanzioni penali previste in caso di smaltimento illegale: se si tratta di rifiuti pericolosi la legge prevede lʼarresto. LA DIFESA UFFICIALE. La proprietà dellʼazienda napoletana affida la sua difesa allʼavvocato di fiducia, Bonni Candido: «Siamo a conoscenza del fatto che la Procura di Messina sta svolgendo indagini in merito allo smaltimento dei rifiuti non pericolosi allʼinterno del Cantiere Palumbo. In merito precisiamo che il nostro cliente non effettua lavorazioni di sabbiatura con proprio personale. Queste lavorazioni rientrano, infatti, tra le attività specialistiche che, per strategie aziendali, vengono affidate in appalto ad aziende esterne. LʼAzienda Cantieri Palumbo Spa ha comunque già manifestato piena disponibilità allʼUfficio di Procura affinché venga chiarita nel più breve tempo possibile la sua posizione». IL CASO Tangenti per garantire la pace il sindacalista Cambria a giudizio E’ accusato di estorsione ai danni dell’imprenditore napoletano L’ex della Cisl era stato filmato mentre riceveva la mazzetta MESSINA. Lʼex sindacalista della Cisl Vincenzo Cambria ha scelto il giudizio immediato ed è andato a processo saltando lʼudienza preliminare. Se i due lavoratori, ex membri delle rappresentanze sindacali unitarie, Leonardo Miraglia, 41 anni, e Giovanni Schepis, 52 anni, dovranno essere sottoposti a giudizio lo stabilirà il Giudice per lʼudienza preliminare, Massimiliano Micali. I tre sono accusati di estorsione ai danni di Antonio Palumbo. Secondo il pubblico ministero Maria Pellegrino, Vin- cenzo Cambria costringeva lʼimprenditore a versargli a cadenza periodica somme di denaro. Come? Prospettandogli il rischio di un forte conflitto sindacale allʼinterno dei cantieri causa di un blocco dellʼattività. Per questo, sempre secondo gli inquirenti, Cambria si serviva, secondo lʼaccusa, di dei due rappresentanti i quali “portavano avanti e sollecitano questioni lavorative e sindacali pretestuose, alimentando proteste dei lavoratori ed ingiustificate astensioni dal lavoro”. Gli uomini della Squadra mobile della Polizia di Messina hanno ripreso Antonio Palumbo mentre consegnava un busta a Cambria nel corso di una conversazione in un bar della città, a due passi dal Tribunale. Palumbo, che aveva denunciato il clima di guerra sindacale allʼinterno dei cantieri, interrogato ha dichiarato: «Dentro cʼerano soldi che ho consegnato al sindacalista anche in altre occasioni». Schepis e Miraglia si sono difesi: «Di quanto faceva Cambria non sapevamo nulla. Tutte le azioni sindacali erano una reazione al modo di gestire i rapporti di lavoro non rispettoso secondo noi della legge e dei contratti collettivi di lavoro». (M.S.) pagina 17 L’EX SINDACALISTA. Vincenzo Cambria Sicilia 29 GIUGNO 2012 centonove PRONTO SOCCORSO Esce dal coma Magistri indaga IL MANAGER. Giuseppe Pecoraro L’entrata del reparto di Rianimazione del Policlinico POLICLINICO. I pazienti del reparto trasferiti per alcuni giorni in un altro padiglione per la presenza di moscerini Rianimazione evacuata Un anno dopo il caso delle larve nelle narici di un paziente torna l’allarme nel reparto “sterile” per eccellenza. Intanto i periti della Procura escludono responsabilità nella morte di Vincenzo Misuraca. L’ acqua rimane “non potabile” DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Acqua non potabile in tutto lʼospedale e moscerini nel reparto in cui ci dovrebbe essere il massimo grado di sterilità. Sono stati trasferiti con discrezione quando il buio della notte aveva preso il posto della luce del giorno. I pazienti in lotta tra la vita e la morte dal Padiglione E, il più a valle degli 11 che compongono il Policlinico Universitario di Messina, a bordo delle ambulanze sono stati condotti, a quello H, il più in alto. Con lʼarrivo del caldo in Rianimazione, il reparto in cui le condizioni di sterilità dovrebbero essere assolute, sono arrivati anche i pappataci, i moscerini. Gli stessi moscerini allʼinizio della scorsa estate depositarono le uova nelle narici di Vincenzo Misuraca. La moglie e la figlia del palermitano di 57 anni, il 15 luglio 2011, dalle narici videro fare capolino le larve. Diedero lʼallarme e lʼazienda universitaria finì nella bufera mediatica nazionale. A tenere gli insetti lontano dalla struttura in cui la vita dei pazienti è appesa ad un filo non è bastato il pensionamento forzato del primario Angelo Sinardi, nè i provvedimenti di sospensione del direttore medico di presidio, Rosalba Ristagno, e di 15 infermieri, peraltro tutti (direttore medico di presidio compreso) assolti dalla Commissione dʼinchiesta; nè i lavori di ristrutturazione e di sanificazione straordinaria effettuati. Se il manager Giuseppe Pecoraro se lʼè presa con chi operava a stretto contatto con Vincenzo Misuraca gli ispettori inviati dallʼassessore regionale Massimo Russo e dal ministro della salute Ferruccio Fazio hanno puntato lʼindice proprio contro i vertici: «La pulizia dei pazienti è affidata al caso e alla prassi orale. La struttura è inadeguata. Il personale sconosce i progetti per il miglioramento della qualità dellʼassistenza o per la riduzione del rischio clinico e non è adeguatamente formato; gli operatori non comunicano tra di loro», conclusero sinteticamente Alessandra Ghirardini, Giovanna Giannetti e Giuseppe Murolo. I 3 ispettori osservarono che nonostante nei giorni precedenti fosse stata rilevato “un indice di insufficiente sanificazione con presenza di germi trasmissibili per contatto ed enterobatteri (germi presenti nelle feci) nessun provvedimento era stato assunto dalla direzione”. I provvedimenti sono stati presi adesso appena gli insetti sono comparsi. Misuraca qualche giorno dopo la denuncia morì. I consulenti incaricati dalla Procura nelle perizia, escludendo qualsiasi responsabilità dei sanitari che lo hanno curato, hanno confermato le scarse condizioni igieniche escludendo unʼinfluenza sulla morte. EMERGENZA ACQUA. Se i ricoverati in Rianimazione per qualche giorno hanno dovuto abbandonare il reparto, tutti gli altri che ogni giorno affollano le corsie dellʼospedale più grande della città da mesi devono convivere con il divieto di usare lʼacqua che fuoriesce dai rubinetti per lavarsi i denti o le parti intime. Il manager Pecoraro per questo è stato multato. I Nas dei Carabinieri in unʼinformativa alla Procura hanno spiegato che lʼacqua di un ospedale deve essere potabile. MESSINA. Non unʼora ma poco più di mezzʼora di attesa. Con un codice “giallo” assegnato dal medico del 118 e non da quello del Pronto soccorso, come è prassi che accada quando a trasportare i pazienti in ospedale sia il servizio di emergenza. E in più: un donna lucida e vigile che durante lʼattesa è stata visitata due volte e comunque “assistita” dal medico del 118 che aveva condotto la paziente al Policlinico dalla spiaggia di Scaletta Zanclea. Sono le controdenunce dei sanitari del pronto soccorso sul caso di una donna di cinquantʼanni entrata in coma la settimana scorsa e ancora ricoverata in Rianimazione al Policlinico. A chiedere una relazione scritta sulla vicenda, il direttore sanitario Manlio Magistri dopo la denuncia in Procura del marito della donna. Lʼuomo, un sessantenne di Galati, aveva spiegato di aver segnalato ai medici “che la congiunta aveva assunto grosse quantità di antidepressivi ed antipsicotici” e che nonostante questo “aveva dovuto attendere dalle 19 e 30 alle 20 e 30 prima che un medico si prendesse cura di lei”. La versione dei medici del Pronto Soccorso però, così come dichiara il primario Mara Gioffrè, è diversa. Sembra, anzi, che in un primo monmento la donna abbia anche rifiutato le cure. (R.C.) Il DIRETTORE. Manlio Magistri MISSIONI IMPOSSIBILI Asp 5, Poli non sana i conti Deficit di 45 milioni di euro Il manager catanese in 8 mesi non riesce ad inverrtire la rotta E attacca: «E’ necessario chiudere gli ospedali inutili» IL COMMISSARIO. Francesco Poli MESSINA. La perdita di bilancio è di 17 milioni di euro ma solo perchè lʼassessorato regionale alla Salute ha assegnato 28 milioni di euro in più del budget previsto ad inizio anno. La missione di Francesco Poli, il manager catanese, inviato a Messina come commissario straordinario, a settembre del 2011 dallʼassessore Massimo Russo per tentare di rimettere a posto i disastrati conti dellʼazienda sanitaria provinciale 5, causa delle dimissioni di Salvatore Giuffrida, si è dimostrata meno facile di quanto preventivato. Il bilancio del 2011 è stato approvato con il parere favorevole dei revisori dei con- pagina 18 ti. Tuttavia le note negative non mancano. A partire dalla mobilità passiva, che è aumentata di ulteriori 7 milioni di euro rispetto allʼaumento di 10 milioni registrato tra il 2009 e il 2010. La mobilità passiva altro non è che il termometro che misura la fiducia degli utenti nelle strutture sanitarie, ospedali compresi, dellʼazienda provinciale, da cui i cittadini si tengono sempre più lontani, costringendo lʼAsp 5 a pagare le prestazioni rese da altre aziende sanitarie della regione Sicilia o dʼItalia. Francesco Poli, che ha mantenuto anche lʼincarico di direttore generale dellʼazienda “Cannizzaro” di Catania, nelle note integrative al bilancio, è stato chiaro: «Il deficit dellʼAsp 5 è strutturale. Eʼ necessario chiudere alcuni ospedali e reparti doppione altrimenti ogni sforzo sarà inutile». Il piano di rimodulazione della rete ospedaliera prevedeva la chiusura degli ospedali di SantʼAgata militello, Barcellona e Mistretta. Lʼopera di Poli a Messina è data in scadenza per il mese di luglio. Il deputato del Pdl Roberto Corona, il 20 giugno del 2012, in unʼinterrogazione allʼassessore ha chiesto conto “del doppio incarico di Poli e di una serie di incarichi esterni attribuiti dallo stesso, fonte di un aggravio di spesa”. (M.S.) centonove Sicilia 29 GIUGNO 2012 IL BRINDISI. I ragazzi di Nettuno-Universitas festeggiano in un pub la composizione delle liste STRATEGIE. Due soli raggruppamenti per le elezioni studentesche dal 10 al 12 luglio Messina, Ateneo “bipolare” Complice la riduzione dei posti in consiglio di amministrazione, a fronteggiarsi saranno le coalizioni di Orum e Nettuno-Universitas. E le anime ribelli di Fli e del Pdl in alleanza inedita con il Pd MESSINA. Elezioni studentesche, a Messina, dal 10 al 12 luglio, nel nome di un bipolarismo che “sconquassa” i classici poli italiani e propone alleanze inedite e in contraddizione con lʼandamento siciliano e nazionale. Un fatto che, comunque, si inquadra nellʼambito di una autonomia universitaria anche rispetto alle forze politiche di riferimento. E così, a contrapporsi, saranno, da una parte, Udc e il Pdl e, dʼallʼaltra, Pd e parte dello stesso Pdl. A spezzarsi in due, cʼè poi Fli. I DUE LISTONI. A scatenare tutto è stato il nuovo sistema elettorale che attribuisce due soli seggi al consiglio di amministrazione. Ed è così che, in campo, ci sono soltanto “Orum” e “NettunoUniversitas”. Non cʼè più il terzo schieramento, “Giovani Universitari”, che è confluito dentro Orum insieme alle associazioni “Messina Giovane”, “Università Eclettica”, Udc e Fli. Allʼinterno di Orum, i gruppi che fanno riferimento a Ciccio Rella (consigliere provinciale del Pdl), Emilio Minniti, Danilo Merlo (Risorgimento messinese), Nicola Barbera e Fabrizio Sottile (Fli). Della “Nettuno”, divenuta “Nettuno Universitas” (a indicazione della presenza di diverse componenti dʼateneo), fanno parte le associazioni “Atreju” (in dissenso con il Pdl, al quale farebbe però riferimento), “Credito Accademico” (sempre area Pdl), il Pd, lʼassociazione “Morgana” (che fa riferimento allʼesponente di Fli, Alberto De Luca) ed “Ermes”. FLI DIVISO. Se ormai le posizioni dei giovani di Atreju nei confronti del Pdl si sono già esplicitate con due manifestazioni pubbliche dove si è chiesto di azzerare il partito, ha destato qualche sorpresa la divaricazione di Fli, che vede i finiani ufficialmente con Orum e un suo dirifgente, De Luca, in campo con “Nettuno Universitas” attraverso lʼassociazione “Morgana”. «Abbiamo deciso, insieme agli altri, che in questa tornata elettorale ci saremmo presentati al di fuori di un contesto partitico», spiega Alberto De Luca. Che precisa: «Per quanto riguarda il mio rapporto con Fli, allʼinterno del partito ho ancora diversi incarichi. Ma devo dire che, allo stato attuale, a me e ad altri aderenti sfugge il progetto politico. Anzi, proprio non lo conosciamo». Al giovane viene attribuito un prossimo passaggio (più che altro un ritorno) nel Pdl (area legata al deputato nazionale Nino Germanà), ma «ancora non cʼè niente da confermare». Sicuro è che, da un paio di mesi, De Luca ha riallacciato i rapporti con i giovani di Atreju e il loro referente Ciccio Rizzo (ex consigliere comunale, candidato a sindaco di Lipari contro il volere del Pdl e attuale componente del cda del Teatro di Messina). I CANDIDATI. Nessuno degli uscenti ha deciso di scendere nuovamente in campo. I seggi disponibili sono cinque al Senato, due al consiglio di amministrazione, tre allʼErsu e due al Csasu. Si vota in 21 dipartimenti, con un elettorato complessivo di circa 33 mila aventi diritto. In tutto sono state presentate otto liste (comprese quelle presenti solo nelle facoltà). “Nettuno Universitas”: al senato Salvatore Condò e Francesco Macrì (Nettuno) e Guglielmo Sidoti (Pd); al cda Riccardo D'Iglio (Atreju) e Guglielmo Sidoti (Pd); allʼErsu Gabriele Turiano (Associazione Morgana) e Leo Staiti (Ermes); al Csasu Marco Quattrocchi (Credito Accademico), Giuseppe Grosso (Nettuno), Salvatore Genovese (Nettuno). Orum: al Senato Alfredo Finanze (Messina Giovane), Domenico Perri (Università Eclettica), Federico DʼAmico (Fli); al cda Dario Agnello, Damiano Bagnato, Alfio Branchina, Antonio Romeo (tutti Orum); allʼErsu Gabriele Arcovito (Udc) e Antonio Nirta (Orum); al Csasu Gabriele Arcovito (Udc), Vito Branca (area Barcellona) e Nino Interdonato. Il voto riguarda anche lʼelezione dei rappresentanti dei dottorandi e degli specializzandi. (D.D.J.) LA RICERCA Riecco la Gazzetta Britannica Ricomposto il primo giornale strutturato siciliano MESSINA. Dopo otto anni di ricerche in Italia e all'estero, Patrizia De Salvo, ricercatrice di Storia delle istituzioni politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Messina, è riuscita a ricomporre quasi completamente la collezione della “Gazzetta Britannica”, il bisettimanale edito a Messina dal 1808 al 1814. Si tratta del primo giornale strutturato edito in Sicilia (con uscite puntuali il mercoledì e il sabato, generalmente “un'ora prima di mezzogiorno”) che veniva distribuito anche a Palermo, a Malta, in Calabria e a Napoli, oltre che in Inghilterra. È considerato un “incunabolo” del giornalismo siciliano in quanto fu il primo a divulgare il dibattito politico sulla formazione delle leggi nel Parlamento siciliano e nello scacchiere euromediterraneo e a contribuire alla formazione di un'opinione pubblica. Un lavoro di enor- me importanza (una collezione completa oggi risulta introvabile) considerato che, secondo lo storico Giorgio Spini, la “Gazzetta Britannica, soprattutto per i contenuti delle annate 1812-1814, merita un posto nella storia della formazione della coscienza liberale italiana del Risorgimento”. L'Assemblea regionale siciliana, in occasione delle celebrazioni del Bicentenario della Costituzione siciliana del 1812 (la redazione della “Gazzetta Britannica” seguì, con la pubblicazione dei lavori parlamentari, l'iter formativo della Carta siciliana), ha messo on line (link Biblioteca - Archivio della storia del Parlamento Siciliano - http://www.ars.sicilia.it/biblioteca/gazzetta/gazzetta.jsp <http://www.ars.sicilia.it/biblioteca/gazzetta/gazzetta.jsp> ) tutti i numeri raccolti da Patrizia De Salvo affinché siano disponibili alla consultazione non solo degli studiosi, ma anche delle giovani generazioni. La “Gazzetta Britannica” cominciò le pubblicazioni il 2 marzo del 1808 per i tipi di Giovanni del Nobolo, che si definiva “impressore britannico”. Si trattava di un foglio bisettimanale, stampato il mercoledì e il sabato. Con 104 numeri allʼanno, terminò il 18 giugno del 1814. pagina 19 Gazzetta Britannica del marzo 1808 Sicilia 29 GIUGNO 2012 centonove IL MEDICO. Giacomo Caudo MESSINA. Domenico Aligi, 78 anni, diabetico, cardiopatico e sulla sedia a rotelle muore nel carcere di Gazzi Giustizia Killer Tre magistrati della Sorveglianza indagati per aver sottovalutato lo stato di salute dell’uomo scarcerato in precedenza dai colleghi di Reggio Calabria. Un caso che solleva il tema delle carenze della struttura DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Aveva 78 anni. Era diabetico e cardiopatico. Una grave forma di anemia lo costringeva a continue trasfusioni di sangue. E, da tempo, per muoversi era costretto a usare una sedia a rotelle. Per i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Messina, però, le sue condizioni di salute erano compatibili con la stato di detenzione carceraria, benchè due anni prima i colleghi dirimpettai del Tribunale di Reggio Calabria proprio per lo stato precario di salute avessero disposto la sospensione dellʼesecuzione della pena per un anno. Domenico Aligi è morto il 9 giugno del 2012 nel carcere di Gazzi di Messina dovʼera giunto a gennaio del 2011: avrebbe avuto da scontare ancora tre mesi e mezzo di una condanna a tre anni per associazione per delinquere di stampo mafioso. Per accertare le eventuali responsabilità di giudici, medici e operatori carcerari il sostituto procuratore di Reggio calabria, Paolo Sirleo, dopo la denuncia dei familiari, ha aperto unʼinchiesta. Sul registro degli indagati con lʼipotesi di omicidio colposo ed omissioni in atti dʼufficio sono finiti, Luana Lino, Francesca Arrigo, Carmelo Ioppolo, magistrati del Tribunale di Sorveglianza; Lucia Sidoti, Sara Pirollo e Gabriella Martino, psichiatri e psicologi, esperti dello stesso ufficio giudiziario; Giacomo Caudo, presidente dellʼOrdine dei medici e direttore sanitario del centro clinico del Penitenziario e Giuseppe Starrantino, altro medico in servizio nella piccola struttura sanitaria creata nellʼistituto carcerario. Il sostituto procuratore Sirleo ha conferito lʼincarico di accertare le cause della morte e la compatibilità dello stato di salute con il regime carcerario al medico legale di Reggio Calabria, Mario Matarazzo. Lʼautopsia è stata effettuata nella giornata di giovedì 28 giugno 2012 nella sala settoria del Policlinico universitario, nelle cui celle frigorifere era custodita la salma dellʼanziano da 20 giorni. ANGOSCIANTI DOMANDE. Comʼè morto Domenico Aligi? Doveva essere mandato a casa? Eʼ stato curato adeguatamente allʼinterno del Centro clinico di cui dispone, unica in Sicilia, la struttura carceraria? O non sarebbe stato opportuno disporne il trasferimento allʼospedale Papardo, dove esiste un apposito “repartino” riservato ai detenuti in situazione più grave? Che le condizioni di salute di Domenico Aligi, non ne consentissero - codice di procedura penale alla mano - la detenzione, il legale del settantaottenne, Giuseppe Guerrasio, forte della precedente pronuncia dei magistrati reggini, ha cercato più volte di rappresentarlo ai magistrati messinesi con apposite istanze corredate da certificazione medica: invano. Il 14 dicembre del 2011 le speranze di Domenico Aligi e dei suoi familiari si sono infrante contro lʼultimo provvedimento negativo adottato dai giudici nonostante il parere del pubblico ministero, Ada Vitanza, che si era pronunciata per lʼaccoglimento dellʼistanza: «La richiesta di rinvio dellʼesecuzione della pena è rigettata perchè secondo la relazione dei medici Giuseppe Starrantino e Giacomo Caudo, lo stato di salute appare non incompatibile con la detenzione», cʼè scritto nellʼordinanza. CLINICO... SULLA CARTA. Lʼinchiesta della Procura di Reggio Calabria sulla morte di Domenico Aligi, fa tornare di attualità il tema dellʼassistenza sanitaria allʼinterno del carcere di Gazzi, dotato dellʼunico centro clinico della Sicilia e noto per il sovraffollamento e le carenze di organico. Il tema era stato sollevato con una denuncia alla Procura della Repubblica di Messina da Rita Bernardini, esponente radicale, al termine di una visita ispettiva dellʼestate del 2009: «La struttura adibita a Centro clinico versa in condizioni di degrado e di abbandono tali che di clinico non ha nulla. Lʼassistenza sanitaria è negata», denunciò la parlamentare radicale. LA DIFESA. Difende invece la qualità dellʼassistenza sanitaria allʼinterno della struttura dove sono ricoverati 42 pazienti di cui si occupano 14 medici (più 20 specialisti) e 15 infermieri, Giacomo Caudo, il direttore sanitario del Centro clinico: «Al di là delle innegabili carenze strutturali ritengo si riesca a garantire unʼassistenza di qualità». Il presidente dellʼOrdine dei Medici di Messina, finito sul registro degli indagati per la morte di Domenico Aligi, spiega: «Lo avevamo in cura da un anno. Credo sia stato assistito nel modo migliore possibile. Abbiamo fatto delle relazioni ma la valutazioni finale sulla compatibilità del suo stato di salute con la detenzione spettava comunque ai giudici». LA SCHEDA Sovraffollamento e carenze: ecco il “l’istituto vergogna” Nel 2010 Rita Bernardini presentò una denuncia in Procura: «Nel centro clinico è negata l’assistenza sanitaria» IL DEPUTATO. Rita Bernardini MESSINA. Struttura fatiscente. Sovraffollamento di detenuti. Carenze di personale. E un centro clinico, che di clinico non ha nulla. Rita Bernardini, deputato e storico esponente politico dei radicali, dopo la visita ispettiva al carcere di Gazzi dellʼestate del 2010, sconvolta per le condizioni in cui erano tenuti i detenuti, presentò un esposto alla Procura di Messina e unʼinterrogazione al ministro della Giustizia. «Mi vergogno di essere italiana», disse uscendo dal Penitenziario messinese. Da allora, due an- pagina 20 ni dopo, stando alle denunce di operatori, sanitari e sindacalisti a Gazzi è cambiato poco o nulla. Ad aprile 2012, tre mesi fà, è stato il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca lanciare lʼallarme: «Condizioni di vita intollerabili», ha detto. Il sovraffollamento del carcere di Messina è aggravato dal fatto che è lʼunico istituto della Sicilia ad essere dotato di un centro clinico: quindi ogni volta che un detenuto di altre carceri ha problemi di salute viene condotto a Messina. «Il Centro clinico di sanitario ha poco», denunciò la parlamentare. «La struttura adibita a Centro clinico versa in condizioni di degrado e abbandono tali che di clinico non ha nulla. Le condizioni sono disastrose. Cʼè umidità e muffa sui muri e sui tetti. Quando piove lʼacqua entra nelle celle. Si notano formiche e scarafaggi ed escrementi di topo. I detenuti denunciano l'assenza delle cure. In una cella lo spazio che separa il tetto da chi dorme allʼultimo piano del letto a castello è di circa 10 centimetri», ha denunciato . “Questo centro è un inferno...Qui non ci curano”, hanno protestato i detenuti attraverso la penna della parlamentare. (M.S.) centonove Sicilia 29 GIUGNO 2012 CATANIA. Notifiche di attività a settembre. Il destino della “piattaforma nel Mediterraneo Sigonella, allarme rosso “Possibili attività di volo dei droidi”, dicono le autorità aeronautiche. Da Catania gli aerei militari senza pilota pronti a partire. Destinazione Siria. Ecco perchè Il Segretario alla difesa americana, Leon Panetta, durante una visita alla base di Sigonella, con alle spalle un Global Hawk DI ARMANDO MONTALTO MESSINA. Un jet turco abbattuto, sale la tensione nel Mar Mediterraneo Orientale e la Siria continua a essere teatro di scontri. E la Sicilia, terra di battaglia in nome del pacifismo ma che ospita una delle più grandi basi aeronavali statunitensi, potrebbe diventare una delle piattaforme logistiche militari per futuri scenari di guerra in quella parte del Mediterraneo. ALLERTA. Le autorità aeronautiche hanno già diramate le notifiche, in gergo tecnico Notam, con cui si evidenzia una possibile attività volativa dal 4 giugno al 1 settembre 2012 di velivoli militari senza pilota, i cosiddetti droni, sui cieli vicino allʼaeroporto Bellini di Catania. Un altro Notam, invece, riguardante lʼaeroporto Vincenzo Florio di Trapani informa che dallʼ11 giugno al 29 agosto 2012 anche questʼaeroporto potrebbe essere interessato dalle attività dei droni. Più precisamente nei due Notam è chiesto di modificare le normali procedure di atterraggio e di decollo in vista di “Unmanned Aircraft Activity”. Questi due documenti potrebbero significare che in vista del possibile aggravarsi della crisi siriana la Sicilia diventi la piattaforma da cui fare partire gli aerei senza pilota. BASE DI SIGONELLA. Soprannominata dai militari a stelle e strisce The hub of the Med, la base ospita importanti strutture di comando della Marina Militare statunitense. Tra i velivoli basati nella base vi sono i pattugliatori marittimi P-3 Orion, ma anche importanti strutture logistiche come la Stazione di Computer e Telecomunicazioni Navale, l'ospedale e un battaglione mobile del genio navale sono ospitate a Sigonella. Bisogna ricordare che la base serve da stazioni di transito per quasi tutti i velivoli militari statunitensi in viaggio da e per i teatri di guerra. Insomma, quasi tutte le catene logistiche militari americane prevedono uno scalo a Sigonella. Da segnalare inoltre la presenza di velivoli senza pilota. I cosiddetti droni sono aerei che pilotati da terra effettuano ricognizioni a lungo raggio e sempre più spesso vengono utilizzati per colpire obiettivi oltre le linee nemiche. Dalla base siciliana della Us Navy negli ultimi anni sono decollati aerei militari verso tutti i teatri di conflitto mediterranei. Durante la crisi libica del 2011 vennero rischierati nella base velivoli di molti paesi dai caccia F16 danesi ai pattugliatori marittimi Locked Pc 140 canadesi. Ma negli ultimi anni è aumentata lʼattività dei droni. Lo scorso 7 ottobre durante una visita alla base il Segretario della Difesa statunitense, Leon Panetta, soffermandosi di fronte ad alcuni aerei non pilotati, affermava, che sia i Global Hawk, aerei da sorveglianza, che i Predator, velivoli armati, sono stati usati durante il conflitto libico. «Sigonella è stata estremamente importante per le missioni condotte in Libia - spiegava Panetta durante la visita - circa 4mila missioni sono state condotte da Sigonella». Proprio durante la crisi libica alla base catanese sono state dislocate forze militari della Danimarca, Svezia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Turchia, oltre che italiane e statunitensi. Panetta, ex direttore della Cia affermava inoltre che nel suo vecchio lavoro aveva ampia familiarità con questi velivoli. La Cia usa spesso per le sue operazioni i Predator e i Global Hawk, frequentemente operano per attaccare le basi di Al-Qaida in Pakistan e Afghanistan. Potrebbe essere che molte operazioni coperte siano state condotte da droni decollati da Sigonella. TRAPANI. Con i mutamenti degli scenari globali la Sicilia intera si è trasformata in una vera e propria portaerei per le operazioni militari statunitensi e Nato. Durante il recente conflitto libico non solo Sigonella, ma anche lʼaeroporto di Trapani si è trasformato in un avamposto militare. Allʼaeroporto di Birgi erano basati tra gli altri i caccia italiani Tornado eF16 e gli F18 canadesi. In particolare dalla base come affermano fonti dellʼaeronautica militare italiana, sono state effettuate circa il 14% delle missioni complessive di tutta la Coalizione. Sono transitati oltre 300 aerei cargo e circa 2mila tonnellate di materiale. Da Trapani hanno operato anche gli aerei radar Awacs della Nato, enormi centri di comando volanti. REAZIONI. A livello politico non ci sono reazioni, per gli avvisi di attività dei droni sui cieli siciliani, ma su internet sono già partiti gli allarmi. Tra i primissimi a parlare di droni lʼAssociazione antimafie “Rita Atria”, e poi tanti altri. La Sicilia terra che ha dato origine a molti movimenti pacifisti si sta allertando. ALTRI FRONTI Dolci e il pacifismo Dalla lotta contro gli euromissili, agli scioperi “al contrario” ideati dal sociologo di Partinico Danilo Dolci MESSINA. A circa cento chilometri dalla base di Sigonella si trova Comiso. Durante gli anni ottanta ospitò una base Nato con 112 missili nucleari Cruise, i cosidetti "euromissili". La città diventò l'epicentro di un movimento pacifista non-violento. la prima manifestazione avvenne nel 1982 e fino al 1986 fu un continuo susseguirsi di manifestazioni contrarie ai missili. Il 4 aprile 1982 a Comiso viene organizzata una grande manifestazione, si conteranno oltre centomila persone. Intanto procedono i lavori di costruzione della Base Nato.Nel gennaio del 1983 ventidue esponenti del Concilio giapponese contro le Bombe A ed H, tra cui alcuni sopravvissuti di Hiroshima e monaci buddisti, bloccano i cancelli della base. A marzo il pacifi- pagina 21 sta francese Bernard Pineau, viene arrestato con lʼaccusa di spionaggio, perchè disegnava schizzi della base. Pian piano la Sicilia diventa l'epicentro del pacifismo mondiale, si susseguono le visite i britannici del Campo di Greenham Common bloccano per alcune ore gli automezzi in entrata e in uscita dalla base di Comiso sempre nel marzo del 1983. A chiudere la base ci penserà il nuovo assetto mondiale, la caduta di Berlino accelerò la chiusura della base con la rimozione dellʼultima batteria di missili Cruise. Nel Dna dei siciliani il pacifismo è entrato anche per lʼesperienza di Danilo Dolci, uno dei più illustri rappresentanti di quellʼarea di pensiero non “allineata” che dal dopoguerra in poi raggruppava intellettuali, politici e giornalisti. Arrivato in Sicilia nel 1950 a Trappeto, provincia di Trapani, per seguire il padre capostazione. Dolci improntò le sue battaglie animato sempre dal principio gandhiano della non-violenza, motivo per cui fu più volte a un passo dal Nobel per la Pace. Creò gli “scioperi alla rovescia” e le marce silenziose, fino ad aprire una radio privata, “Radio Libera Partinico”. Le sue opere trasudano di pacifismo e hanno lasciato una traccia indelebile tra i siciliani. Sicilia 29 GIUGNO 2012 1 centonove 2 MESSINA. Come appare la città vista dal campanile del Duomo I tetti dell’orrore Soprelevazioni, “giardini d’inverno”, depositi trasformati in abitazioni, muri lasciati “a rustico”. Uno sguardo sugli sfregi nascosti. Cresciuti con la complicità della legge MESSINA. Tra i turisti che visitano Messina, non è raro vederne parecchi col naso allʼinsù, compiaciuti per la bellezza dei palazzi del centro storico cittadino. Qualcuno, magari, il naso lo storce un poʼ per le soprelevazioni, spesso operazioni di bassa macelleria architettonica incredibilmente permesse negli anni da Comune, Genio civile e Soprintendenza. Un colpo al cuore, però, lo riceve chi si avventura sù per il campanile del Duomo. Eʼ lì che si scopre il volto sfregiato di Messina. I TETTI DELLʼORRORE. Dei palazzi in stile liberty ed eclettico, gioielli del primo novecento che connotavano il volto moderno di Messina, oggi non rimane che una pallida eco. Facciate ridipinte in maniera discutibile, soprelevazioni che ne hanno violentato i volumi e che quasi mai ne ricalcano gli stili, infissi modificati. E sui tetti, lì dove lʼocchio non arriva, regna lʼanarchia. Tuttʼintorno a piazza Duomo è un fiorire di soprelevazioni, “giardini dʼinverno”, depositi trasformati in abitazioni, arredati con gusto rustico quando va bene, lasciati a “rustico” negli altri casi. Se in terrazza non ci abita nessuno, imperano i serbatoi dellʼacqua e, in caso di palazzi non ristrutturati, compaiono anche tettoie di micidiale eternit. Altrove, soprattutto nelle zone non visibili dalla strada, è un trionfo di mattoni e cemento lasciati a vista, lamierine ondulate a copertura di ambienti caldaia che oggi sono abitati, soprelevazioni di soprelevazioni. nessuna via ne è indenne. Lungo via I settembre, via Garibaldi, Corso Cavour, intorno a piazza Duomo, a qualche metro di distanza dal comune, sui tetti di palazzi moderni e sulle soprelevazioni degli stabili nobiliari, il cemento è avanzato inesorabilmente. Uno scempio permesso dalla legge. TUTTO INIZIA COL PIANO TEKNE. Eʼ con lʼentrata in vigore del piano regolatore “Tekne” del 1976 che tutto inizia. Il prg dellʼepoca, infatti, permetteva la soprelevazione in deroga al piano regolatore, per interi comparti o per isolati, il tutto anche senza considerare la superficie a parcheggio: era possibile soprelevare qualsiasi stabile, anche quelli perimetrati allʼinterno del cosiddetto “piano Borzì”. Unico limite, lʼaltezza non doveva superare i 21,70, indipendentemente dalla volumetria. Nonostante le larghissime maglie, molte delle soprelevazioni sono state realizzate abusivamente. E fanno parte delle diciottomila sanatorie che giacciono sulle scrivanie del dipartimento dellʼUrbanistica. Oggi, però, la musica sembra essere cambiata. COSA DICE LA LEGGE. Soprelevare uno stabile, oggi, è molto più complicato. Intanto è necessario dimostrare la regolarità amministrativa e sismica del palazzo sopra il quale si vuole edificare. Il progetto deve passare le forche caudine del Genio civile, che ha imposto, per Messina, limiti molto stringenti, in virtù dellʼelevata sismicità del territorio, e del fatto che qualsiasi soprelevazione incide sui carichi statici del palazzo madre.. Anche in caso di piccole sopraelevazioni di un sottotetto è richiesta la verifica di tutto il fabbricato. Il cui progetto, se ricade in zona A, quindi centro storico, passa poi al vaglio della Soprintendenza. (A.C.) 4 CEMENTO Un Palagiustizia nel giardino Redatto il progetto preliminare: oltre 22 metri d’altezza tra le vie Cesare Battisti e Nicola Fabrizi. In deroga al Prg MESSINA. Due anni e mezzo, una gara aggiudicata e poi annullata, ricorsi e controricorsi e conclusione con un nulla di fatto. Lʼacquisto da terzi di un secondo palazzo di giustizia è stato definitivamente archiviato. E lʼamministrazione, per evitare di perdere i già traballanti diciotto milioni di euro di finanziamento ministeriale è passata al piano B: una torre da ventidue metri da costruire allʼinterno dei giardini di palazzo Piacentini, lʼattuale tribunale, allʼincrocio tra le vie Cesare Battisti e Nicola Fabrizi. Il progetto preliminare è stato redatto da dal settore tecnico messinese dellʼufficio “Opere pubbliche Sicilia” del ministero delle Infrastrutture, su disegno di Pietro Certo, con lʼindividuazione del Responsabile unico del procedi- pagina 22 mento in Alessandro Basile. Il progetto, redatto in deroga rispetto al piano regolatore, che di palazzi dentro i giasrdini del tribunale non ne prevedeva, ha già ottenuto il nulla osta da parte della Soprintendenza di Messina. Dal 23 maggio il progetto è al vaglio del dipartimento regionale alle Politiche del territorio per un parere propedeutico. Cosa prevede il progetto? Oltre diecimila metri cubi di volumetria, altezza massima su via Cesare Battisti di 22,35 metri, 956 metri quadrati di cantinato attrezzato per i locali tecnologici, unʼautorimessa con otto posti auto di capienza e un archivio. Il piano terra sarà rialzato di circa un metro e mezzo rispetto allʼattuale cortile, con una superficie coperta di 562 metri quadrati, che diventeranno 681 al primo ed agli altri quattro piani residui. Cosa prevede invece il piano regolatore? Lʼarea sulla quale è previsto il secondo palazzo di giustizia ricade in zona A2, quindi zona urbana di interesse ambientale con indice di cubatura di 5 metri cubi per ogni metro quadrato, 14,50 metri di altezza massima e quattro piani fuori terra. (A.C.) centonove Sicilia 29 GIUGNO 2012 PALAZZO ZANCA. Come si chiuderà l’anno campale per il dipartimento I nodi dell’Urbanistica Costituito l’ufficio che preparerà la strada al prossimo piano regolatore generale. Nel frattempo si studia la successione del dirigente Caminiti. Chi c’è in pole position 3 LEGENDA 1) Terrazza con vista dii fronte alla chiesa del Carmine. Un ex deposito diventato abitabile. 2)Accanto al campanile del Duomo, in via Argentieri, baracchette per gli attrezzi sono diventate depandances e “giardini dʼinverno. Accanto, pozzi luce con mattoni a vista, a qualche metro di distanza dal Comune di Messina. 3) Quando non sono abitabili, le soprelevazioni “di servizio” sulle terrazze, hanno ancora il rivestimento in eternit, messo fuorilegge diversi anni fa a causa dei tumori alle vie respiratorie che provoca. 4) A Piazza Duomo il palazzo dello Zodiaco, già soprelevato durante gli anni ʻ80, è stato ulteriormente caricato da costruzioni sovrastanti ben visibili dalla piazza 5) Via Dina e Clarenza, soprelevazione lasciata a metà. In bella vista, i muri a rustico. 5 (tutte le foto sono di Dino Sturiale) MESSINA. Cosa ne sarà dellʼUrbanistica a nuovo piano regolatore in aula, è a lavoro sulla Messina? I quattro mesi che separeranno lʼestate definizione delle mosse successive. La prima delle dalla fine dellʼanno saranno caldissimi, perchè al quali sarà lʼistituzione dellʼufficio dedicato pettine arriveranno un paio di nodi niente male. Il appositamente al nuovo Prg. A farne parte il primo è “materiale”. Il trasferimento dei dirigente alla pianificazione ed il responsabile dipartimenti dagli attuali uffici di via Industriale ai unico del procedimento, rispettivamente Caminiti e nuovi locali dellʼex real convitto Dante Alighieri Cucinotta. Lo staff alla guida dei due si occuperà procedono molto a rilento, con sommo scorno dei della valutazione ambientale strategica (Vas) e professionisti che devono lavorarci e dei della relazione preliminare. “Sono le fasi più dipendenti che vivono la situazione di precarietà. importanti - ha spiegato Corvaja - La vas è arrivata Eʼ abbastanza incerto anche il futuro della guida successivamente allʼapprovazione del piano del dipartimento, Lʼattuale dirigente (ad interim) è regolatore attuale, causando parecchi grattacapi. Giovanni Caminiti, che però andrà in pensione Nel nuovo dovremo tenerne conto per tempo e alla fine dellʼanno. Per la sua successione il farli interagire. Gli assi portanti del nuovo designato numero uno era strumento urbanistico - conclude Carmelo Famà, giovane e Corvaja - saranno le trade ed il rampante dirigente verde”. I tempi tecnici necessari, allʼUrbanistica a Taormina la cui lʼassessore li stima in sei mesi. corsa è stata “azzoppata” da un In attesa che il nuovo piano inconveniente giudiziario per regolatore diventi realtà, lʼordine falso e truffa che gli è costato degli ingegneri propone qualche allʼinizio lʼobbligo di dimora a modifica alle leggi attualmente in Roccalumera. Attualmente vigore. Giovedi 28, sono state Famà è sospeso dalle attività presentate le proposte di che svolgeva al Comune in modifica alla Legge del "Piano attesa che si definisca la sua Casa" ed una bozza di posizione. La figura emergente, regolamento di attuazione per che ha retto le sorti oneri concessori e contributi per dellʼUrbanistica nella fase di la riduzione del rischio sismico. transizione tra il pensionamento Di cosa si tratta? “Gli ultimi dello storico dirigente Manlio eventi calamitosi occorsi in Santi Trovato Minutoli, lʼinterregno di Famà e Emilia hanno evidenziato lʼinterim di Caminiti, non è lʼesigenza dʼintervenire nemmeno un dirigente: Raffaele prontamente sul patrimonio Cucinotta, di fatto, in questi edilizio e rappresentano seri e mesi è stato il dirigente facente gravi campanelli dʼallarme per funzione di via Industriale, e unʼ edilizia obsoleta come quella gode dellʼincondizionata fiducia che si trova nella maggior parte dellʼamministrazione guidata da del nostro Paese, con strutture Giuseppe Buzzanca. A tramare non adeguate e sicuramente non contro la sua nomina a dirigente idonee a resistere ad un è il fatto che palazzo Zanca, a possibile sisma di media entità, causa dello sforamento nel patto non garantisce idonei margini di di stabilità, è impossibilitato ad sicurezza ai cittadini”, ha emanare i bandi per un posto da spiegato Santi Trovato, dirigente in sostituzione dei tre presidente degli ingegneri (oltre a Caminiti andranno in messinesi. Come si ovvia? Il pensione anche Carmelo piano casa è un ottimo Giovanni Caminiti Altomonte ed Attilio strumento, spiegano gli Camaioni) che durante il 2012 ingegneri, ma gravato da vincoli saluteranno palazzo Zanca. I ritenuti troppo restrittivi e papabili per dirigere il incentivi volumetrici limitati. Le dipartimento Urbanistica, quindi, modifiche, secondo i si restringono ad Antonio professionisti dovrebbero, nel Cardia, apprezzato dirigente al caso del “piano casa”, non Risanamento, ad Antonio escludere in linea generale gli Amato, che si è fatto le ossa in edifici in qualche modo “tutelati” anni e anni di dirigenza del (zone “A” centro storico ed aree dipartimento Urbanizzazioni, e già urbanizzate ricadenti nella Vincenzo Schiera, già in forza perimetrazione ZPS), bensì di allʼedilizia e oggi allʼEconomato, condizionare lʼapplicabilità della e Domenico Manna, dirigente legge alla concreta verifica di alla Mobilità che è già parte compatibilità tra lo specifico dello staff che fa capo a intervento richiesto e la natura Caminiti. Di certo, il prossimo della forma di tutela prevista. I Pippo Corvaja dirigente allʼUrbanistica limiti volumetrici incentivi, proverrà da palazzo Zanca, invece, andrebbero ampliati “in mentre per Famà si era scelto il distacco da quanto lʼaumento di valore dellʼimmobile derivante Taormina. Lʼultimo quadrimestre dellʼanno dalla riqualificazione o ampliamento non riesce a dovrebbe portare anche novità dal punto di vista compensare i costi elevati richiesti della programmazione. Lʼassessore al Territorio dallʼadeguamento alla normativa antisismica”, Pippo Corvaja, dopo aver portato le linee guida del sottolineano gli ingegneri. (A.C.) pagina 23 Sicilia 29 GIUGNO 2012 centonove SPORT. Al “Le Vittorie” di Torre Faro ogni giorno sfide all’ultimo lancio Tutti pazzi per le Bocce Il bocciodromo inaugurato nel 2011 è diventato luogo di ritrovo e tra una partita e l’altra si socializza. Non solo pensionati, ma anche donne e la scuola per i più piccoli. Nella foto a sinistra il Presidente del “Le Vittorie” Santino Scimone Nellʼimmagine successiva Nicola La Motta detto il “Messi delle Bocce”, affiancato da Scimone, Nicola Rotondo e altri soci DI ARMANDO MONTALTO MESSINA. Ci sono “Settoro” e “Messi”, tante donne e molti bambini. E poi i giocatori professionisti, veri e propri atleti, che hanno ottenuto vittorie anche a livello nazionale. Insomma, il gioco delle bocce a Torre Faro è diventando di moda. Quindi non solo pensionati alla ricerca di qualche ora di relax, ma anche giovani e famiglie. Oltre all'attività sportiva il bocciodromo “Ronosciali” è diventato un punto di aggregazione dove si trova lʼoccasione per fare uno “schiticchio”, guardare la nazionale o scambiare due chiacchere. LE VITTORIE. La società bocciofila le Vittorie nasce alla fine degli anni settanta da un gruppo di amanti del gioco delle bocce. Dal 1981 viene ospitata in una struttura privata dietro le scuole di Torre Faro, ma dopo ventʼanni il proprietario chiude il centro. I soci, che all'epoca erano qualche decina, sono costretti a giocare presso le altre strutture della città, a San Giovannello, a Castanea e a Faro Superiore. Alcuni tra loro però decidono di costruire un centro di alto livello. E così il presidente dell'associazione, Santino Scimone con i soci Nicola Rotondo, Giuseppe Aliberti e Antonio Notore iniziano a cercare un terreno adatto. Una zona abbandonata di proprietà del comune, uno di quei terreni dove nessuno voleva fare niente viene identificato. Proprio quella zona, secondo i progetti per la costruzione del Ponte sullo Stretto, doveva essere parte del basamento. Ma i quattro con passione, coraggio e un pizzico di pazzia, come affermano discutendo attorno ai campi di bocce, decidono di portare a termine il progetto. Si imbattono nelle procedure burocratiche «abbiamo presentato sei progetti, sembrava incredibile, volevamo costruire solo una tenda, certo grande, ma sempre una tenda è » - spiega Scimone. Nel 2007, infine, l'assessore comunale Antonio Saitta e il sindaco della giunta del tempo, Francantonio Genovese, assegnano il diritto di superfice sul terreno alle “Vittorie” per una durata di trent'annni. Dopo i progetti però servivano i soldi e i quattro riescono ad ottenere un prestito dal Credito Sportivo, «250mila euro che pagina 24 stiamo ripagando fino all'ultimo centesimo. Le istituzioni non ci hanno dato niente, stiamo pagando tutto noi» chiude sornione Scimone. Infine, dopo cinque anni di lavoro, sacrifici e passione a ottobre 2011 il Bocciodromo Ronosciali, acronimo dei fondatori della struttura, viene inaugurato in pompa magna. E presenziano alla cerimonia tutte le autorità cittadine dal sindaco attuale, Giuseppe Buzzanca, allʼex, Genovese. NON SOLO BOCCE. Durante il tardo pomeriggio il circolo si anima. C'è il signor centonove Sicilia 29 GIUGNO 2012 Nellʼimmagine sopra una gara femminile. A sinistra taglio del nastro durante la cerimonia di inaugurazione della struttura avvenuta lʼ8 ottobre 2011. I quattro fondatori del bocciodromo: Giovanni Notore, Giuseppe Aliberti, Santino Scimone e Nicola Rotondo hanno conquistato importanti titoli, è memorabile il secondo posto ai campionati italiani del 1989 da Giuseppe Aliberti e Salvatore Donato, ancora se ne parla. Le continue dispute su chi gioca meglio mostrano il lato agonistico di questo sport che in molti considerano le bocce unʼattività ricreativa come le aveva definite nel 1929 per decreto il governo fascista. Tra gli assi delle “Vittorie” vanno anche ricoradati Eugenio Laganà e Nicola La Motta detto il “Messi delle Bocce”. Il fair play è dʼobbligo, ma «perdere non piace a nessuno» - spiega Rotondo, socio e segretario del circolo. Tutti hanno voglia di raccontare della preparazione atletica necessaria e della concentrazione. «Le partite durano mediamente tre quarti dʼora e durante i tornei si possono fare anche cinque partite al giorno, insomma, per competere ad alto livello bisogna allenarsi molto» chiude Rotondo. Il MEMORIAL. La struttura ospita diverse gare la più recente si è svolta dal 22 al 24 giugno. Il V Memorial Francesco Scimone, compianto socio delle “Vittorie”, ha visto centinaia di partecipanti Santoro, oriundo trapanese come ama definirsi scherzosamente, detto Settoro, che gioca con il nipote, che assicura essere una grande promessa delle Bocce. Al circolo si organizzano spesso pranzi o cene sociali dove intervengono i soci con i familiari. Un vero e proprio centro di aggregazione dove mantenere saldi i legami intergenerazionali. Il pomeriggio procede calmo, i tavoli “ al fresco” ospitano infinite sfide a carte, mentre c'è sempre qualcuno che vuole organizzare una partita a bocce. Gli atleti del circolo FOCUS Pallini di Sicilia Guida a tutte le società isolane MESSINA. In Sicilia lo sport delle Bocce è diffuso capillarmente, ma la parte del Leone la fanno Trapani e Messina con il maggior numero di società. I risultati delle qualificazioni alla Coppa Italia Seniores del 9 giugno hanno dato l'ennesimo verdetto in favore delle due province. Messina ha battuto per 2 a 1 Enna mentre Trapani per 5 a 1, ai tiri al pallino, Palermo, consentendo ai due comitati provinciali di partecipare alle finali nazionali che si terranno dal 14 al 16 settembre a Milano. Tra le società più di titolata da ricordare a Messina, sono da ricordare l'associazione sportiva San Giovannello di Bordonare, la "Fratellanze Riunite" di Faro Superiore, "Le VIttorie" di Torre Faro e il Circolo Bocciofilo Castanea. Complessivamente hanno vinto nel 2012 cinque titoli regionali nelle diverse categorie. La Petrosino di Marsala ha vinto il titolo di coppia nella categoria “A”, mentre la “Giglio dʼoro” di Catania nella terna “B”. Le compagini palermitane San Gabriele, Ponte Ammiraglio e San Giuseppe, hanno vinto i titoli nellʼindividuale classe “A” e “D” e nella Terna “D”. Da ricordare il Circolo Bocciofilo Ennese, che nella coppia, categoria D, ha ottenuto la medaglia dʼoro, battendo “Le Fratellanze” di Messina per 12-6. pagina 25 provenienti da tutta la Sicilia. Per tre giorni si sono affrontati gli atleti delle diverse categorie. Venerdi 22 giugno è stata la volta dei ragazzi, il sabato quello delle coppie “Lui & Lei”. La domenica è stata la volta della gara più serrata, atleti da tutta la Sicilia si sono affrontati in estenuanti partite, ma alla fine il Trofeo è stato vinto da Aliberti e Rotondo soci del “Le Vittorie”. NON SOLO ANZIANI. Il luogo comune vuole che a bocce giochino solo i pensionati, ma al Ronosciali ci sono anche corsi per ragazzi. I giovani dai 6 ai 18 anni possono seguire i corsi tenuti dal responsabile giovanile Arturo Panetta, che spiega i fondamentali di questo sport. Il circolo comincia ad avere i suoi successi dai quindici soci iniziali sono arrivati a iscriversi in centoventi. «Lʼ iscrizione costa 15euro al mese per gli uomini e 5 per le donne, mentre i bambini non pagano. Non cerchiamo di lucrare, ma le spese di mutuo e manutenzione devono essere coperte. A noi interessa mantenere in vita questa realtà» chiude Scimone, mentre si appresta insieme agli altri soci a sistemare in vista delle partite della nazionale di calcio da vedere tutti assieme. Sicilia 29 GIUGNO 2012 centonove CAPO D’ORLANDO La media Piana chiama la Cina Un accordo tra lʼambasciatore cinese a Roma, il Ministero dei Beni culturali e il dirigente scolastico Nunzio Scarpuzza consentirà alla scuola media Piana di Capo dʼOrlando di insegnare la lingua cinese ai piccoli alunni con docenti di madre lingua. Le lezioni saranno inserite nel piano formativo dellʼIstituto compensivo n. 2. Lʼesigenza di questi corsi nasce dal fatto che nel prossimo futuro i mercati mondiali parleranno cinese e le aziende cercherano sempre di più dipendenti che sappiano parlare questa lingua, come oggi avviene per lʼinglese. Sui Nebrodi, infatti, molte imprese esportano allʼestero e hanno intenzione di puntare sui mercati asiatici. Cʼè anche da dire che la comunità cinese nel comune paladino si sta facendo sempre più nutrita. Circa cento di domiciliati di cui trenta residenti. quasi tutti lavorano nel settore del commercio, ed in particolare in quello dellʼabbigliamento. SVOLTE. I turisti con gli occhi a mandorla sempre più attratti dalla Sicilia. E dalla Perla dello jonio Come si dice Taormina in cinese? Il centro messinese preferito per lo shopping grazie alla “Tax Free” che consente di acquistare senza iva. Nei primi cinque mesi dell’anno si è registrato un incremento della spesa del 48% DI ENRICO SCANDURRA TAORMINA. Taormina parla sempre più cinese. Ma non solo. Tutta la Sicilia da qualche tempo è meta assidua dei turisti del Paese del Dragone, come se questa nazione storicamente e culturalmente sia legata con un istmo che la collega alla nostra splendida terra. Non è un caso che proprio la Perla dello Jonio è una delle città più visitate dai turisti cinesi che sono letteralmente innamorati del sole e della bellezza di questa regione, ma (ed è una novità) stanno scoprendo la Sicilia e Taormina come destinazione anche per fare acquisti. Di tutto questo se nʼè parlato ampiamente martedì scorso nel capoluogo del turismo siciliano al seminario “Nuove Frontiere per il turismo”, organizzato da Global Blue in collaborazione con Fondazione Italia Cina e le principali istituzioni locali. Global Blue è lʼazienda leader a livello globale nella fornitura di servizi e prodotti a viaggiatori, esercenti e società finanziarie. Promuove Nata nel 1980 in Svezia, lʼazienda è cresciuta ad alti livelli con il nome di Global Refund, che poi nel Il cliente cinese è ambito dai commercianti perchè pagano “Tax Free”. Lʼofferta interessa chi è normalmente residente fuori dall'Unione Europea. Se il turista ha fatto compere in Italia per una cifra superiore a € 154,94 e lascia il nostro paese entro massimo tre mesi dall'acquisto, potra avere il rimborso dell'Iva che in Italia è pari al 21%. Dunque il turista è portato a fare grandi spese. 2010 è diventata Global Blue. Durante la conferenza, hanno spiegato come nei primi cinque mesi del 2012 la spesa spesa tax free dei cinesi nel mercato siciliano, che rappresenta lʼ11%, è aumentata del 61 % e di oltre il 48 % solo a Taormina. Segno che il ruolo, che gli asiatici possono giocare per lo sviluppo turistico della Sicilia, visto il giro dʼaffari generato dai loro acquisti, è di inestimabile importanza. In sostanza la possibilità di pagare Tax Free è offerta a chi è normalmente residente fuori dall'Unione Europea. Se il turista ha fatto compere in Italia per una cifra superiore a € 154,94 e lascia il nostro paese o un altro dell'Unione Europea entro massimo tre mesi dall'acquisto, potra avere il rimborso dell'Iva che in Italia è pari al 21%. Dalle parole di Giorgia Faro, responsabile di Global Blue, si è capito come questi figli laboriosi di “mamma Asia” siano dei veri e propri “globe shopper”, ossia quei turisti per i quali lo shopping è una parte importantissima della loro esperienza di viaggio. Viaggi che negli ultimi cinque mesi del 2012 sono aumentati. E le mete più ricercate sono state appunto Taormina, ma in generale tutta la Sicilia che ha visto un numero crescente di turisti cinesi distintisi per una capacità di spesa molto elevata: circa 854 euro. E Taormina sta godendo di questo trend positivo, considerato il fatto che gli pagina 26 acquisti sono aumentati del 49 % per una spesa di 939 euro. Gli accessori e lʼabbigliamento attirano di più il turista cinese, ma anche i gioielli e gli orologi. Perciò il Made in Sicily sta vivendo un momento di grande splendore in un Paese di tradizione comunista, e pertanto diverso dal sistema Italia. Ma non sono solo cinesi ad essere attirati da Taormina e da tutto lʼhinterland siciliano. Russi e Americani sono gli altri grandi amanti e “clienti” con il 26 % e il 15 % delle vendite. Con lʼ11 % degli acquisti, invece, gli Australiani crescono vertiginosamente: 325 % in più. Questa crescita è avvenuta in maniera rapidissima nei primi cinque mesi dellʼanno. “Nel 2012- afferma Giorgia Faro - il mercato siciliano del tax free è cresciuto del 24 % rispetto allʼanno scorso. La meta preferita è Palermo con il 55 % delle vendite realizzate a maggio 2012 e uno scontrino medio di 715 euro, seguita da Taormina, dove sono stati effettuati il 19 % in più degli acquisti rispetto allo stesso periodo del 2011. Infine Catania con il 9 %”. Poi parla dei Giapponesi. «Sono quelli che spendono di più assieme ai Russi, con il 13 % e il 30 % circa delle vendite tax free e uno scontrino in media di 1.124 euro per i primi e di 512 euro per i secondi. Questo significa che se gli operatori turistici ci sapranno fare, allora Taormina e tutta la Sicilia da qui a poco saranno invase di asiatici. Ma prima di tutto bisognerà educare tutti gli esercenti alla cultura e al modo di fare di questa clientela». Dunque sarà di primaria importanza insegnare e imparare le lingue parlate da queste genti, capire le peculiarità socio-culturali e politico-economiche da tenere in considerazione. “La Cina era lontana, lʼorgoglio di fantastiche operaie che lavoravano la seta…” cantava Franco Battiato. Oggi, invece, questa terra misteriosa e affascinante sembra proprio essere vicinissima. centonove Sicilia 29 GIUGNO 2012 Nello Genovese, vice campione del mondo al campionato internazionale “Mister Word Wabba 2012” LA STORIA. E’ diventato vice campione del mondo a Padova. Ma il suo obiettivo è quello di sfidare la “scienza” Genovese, il culturista filosofo Il barcellonese ha cominciato a gareggiare a 40 anni quando la carriera di un body building è agli sgoccioli. «Voglio dimostrare che il fisico perfetto prescinde dall’età». E da un abbronzante.... DI DOMENICO CUTRUPIA BARCELLONA. A sessanta o settantʼanni è possibile avere il corpo plastico e perfetto come un giovane di venti o trentʼanni. A dirlo è Nello Genovese, laureatosi vicecampione del mondo al campionato internazionale di bodybuilding “Mister World Wabba 2012” tenutosi al Teatro Alta Forum di Padova il 10 giugno scorso. “Ho volutamente iniziato a fare agonismo dopo i 40 anni, quando gli altri generalmente si ritirano, per dimostrare che la scienza del bodybuilding (che significa “costruzione del corpo”) consente di soddisfare le richieste di prestazione e plasticità fisica a dispetto dellʼetà anagrafica. «Perché dimostrare a 20 o a 30 anni che hai un fisico perfetto è facile, il difficile è dimostrarlo dai 40 anni in poi ed è segno di capacità tecniche di livello superiore – dice Genovese – Ritengo di essere, assieme a pochi altri, un precursore di questo approccio che teoricamente è accettato da molti ma in pratica ad applicarlo siamo in pochi. Adesso, dopo una decina di anni di agonismo, posso affermare di poter cambiare la composizione corporea (il rapporto massa grassa/massa magra) di chiunque. Pur essendo arrivato secondo al campionato del mondo, grazie al fatto che la mia struttura muscolare non presenta alcun cedimento rispetto allʼetà, sono stato richiesto come testimonial per contratti di sponsorizzazione da associazioni e ditte anche di livello nazionale: aziende che normalmente hanno come target di riferimento lʼuomo di 40-45 anni non cercano modelli di 20 anni e hanno visto in me il personaggio giusto per età e qualità». Genovese avrebbe potuto arrivare primo, è stato penalizzato da un inconveniente tecnico: da questʼanno la federazione mondiale ha imposto lʼuso di autoabbronzanti invece del tradizionale mallo (lʼolio utilizzato da sempre dai culturisti per esaltare i muscoli nelle esibizioni e nei confronti con i competitori) e il nuovo prodotto richiede una complessa procedura di applicazione (due o quattro passaggi, a seconda del colore iniziale della pelle, più un fissante trasparente con i suoi specifici tempi di applicazione) alla quale Genovese non era assolutamente preparato e così il colore scuro, che doveva mettere in risalto i dettagli muscolari e dare un aspetto più definito, non ha tenuto. “A parte gli iraniani, gli iracheni, i turchi e i spagnoli che si sono presentati col solito mallo, perché probabilmente non erano stati informati dai loro dirigenti federali ma hanno gareggiato ugualmente, ho assistito a vere e proprie verniciature da autocarrozzeria con tanto di pistole a spruzzo e aerografi – racconta col sorriso il vicecampione barcellonese – Il concorrente tedesco, per esempio, aveva uno staff di tre persone: uno che verniciava, uno con la lampada a infrarossi (per accelerare lʼasciugatura del fissante) e lʼaltro con il ventilatore; io avevo solo un paio di guanti». Nello Genovese ha iniziato dieci anni fa con le gare ufficiali e non ha intenzione di porsi alcun limite, anzi sostiene che le capacità di miglioramento del corpo sono immense, utilizzando i giusti protocolli di allenamento, e sono tali da consentire di migliorarsi ben oltre i 60 anni per raggiungere i propri massimali fisico-estetici. «Sto portando avanti un mio progetto scientifico per dimostrare in maniera pratica che il corpo umano, adeguatamente preparato, può mantenere la giovinezza fino a età impensabili – spiega Genovese – Questo non significa che viva più di chi non fa niente ma che mantieni prestazioni e qualità di vita superiori». Nello Genovese non si è improvvisato bodybuilder ad un certo punto della sua vita: proviene dallʼIsef (lʼIstituto Superiore di pagina 27 Educazione Fisica che ha formato gli insegnanti di educazione fisica fino alla nascita dei corsi di laurea in Scienze motorie, con la riforma del 1998) e da anni di direzione tecnica di una delle più attrezzate palestre del settore. Tra le decine di palestre di Barcellona e non solo, la “Flex” di Genovese è una delle poche a non aver mai inseguito le mode ma è sempre stata fedele al bodybuilding, considerato completo e di sostanza mentre le altre discipline (spinning, step, walking) sono viste come di contorno e momentanee. Il programma di allenamento che Genovese sta attuando su di sé trova riscontro nei risultati di allenamento tra atleti professionisti e individui di terza età: «Ho potuto appurare che il protocollo di allenamento per incrementare la potenza dellʼatleta Christian Riganò (allora la Nuova Igea si allenava nella mia palestra) e un individuo settantenne, che si allenava da me, avevano una curvatura di incremento prestazionale, in percentuale, pressoché identica; a prescindere dallʼetà i miei protocolli di allenamento hanno dimostrato un riscontro similare. Lʼetà anagrafica conta poco in termini di potenza e di forza, aumentabili a dispetto dellʼetà”. La palestra di Nello Genovese è frequentata ed è stata frequentata nel tempo da politici, ciclisti di livello internazionale, danzatori di livello nazionale. Alla domanda su quali siano i prossimi progetti, Genovese risponde sorridendo: “Ho progetti poco ambiziosi come quello di diventare Mister Universo, quelli ambiziosi non te li dico!”. Qui, scuola 29 GIUGNO 2012 centonove UN MOMENTO DELL’INAUGURAZIONE A CUI HA PARTECIPATO ANCHE IL VESCOVO DI PATTI MONSIGNOR IGNAZIO ZAMBITO UNO DEI CROCIFISSI REALIZZATI DAGLI STUDENTI CAPO D’ORLANDO. IN UN’ESPOSIZIONE, VISITABILE FINO A SETTEMBRE, OGGETTI E PARAMENTI SACRI REALIZZATI DAGLI STUDENTI DEL LICEO ARTISTICO Ecco a voi l’Uomo della Croce CAPO DʼORLANDO. “LʼUomo della Croce”. Si chiama così la mostra inaugurata alcuni giorni fa al Liceo Artistico di Capo dʼOrlando. Un allestimento in cui è possibile ammirare crocifissi e paramenti sacri realizzati dagli alunni della IV C. Gli studenti, guidati dal professor Perna e dal sacerdote Michelangelo Murgia, dopo un approfondimento personale e biblico, si sono ispirati agli artisti studiati nel loro percorso di studio e usando vari materiali, hanno utilizzato i laboratori della scuola per preparare gli oggetti adesso in mostra. Così si sono adoperati nel laboratorio di Lacche e Doratura diretto dal professor Manno, mentre i paramenti sacri sono stati decorati, con la direzione della MILAZZO mi Terminal degli aliscafi, gli studenti creano il logo MILAZZO. Si è svolta lunedì scorso, la premiazione al concorso “Brand Naming” che ha impegnato gli studenti dellʼIstituto dʼarte di Milazzo per individuare il logo e il nome per i terminal di approdo e partenza degli aliscafi in via Luigi Rizzo, nel porto della cittadina mamertina. Ecco i nomi dei tre classificati al concorso: al terzo posto Mattia Pintabona, della terza D, al secondo posto Pino Carmelo della medesima classe, prima classificata Grasso Federica la quale ha rappresentato come logo tre onde stilizzate con una barca e nella vela il significativo simbolo dello scarabeo. Il nome, Mylmare, associa al mare il termine latino Mylae. «Eʼ stato un prezioso momento per la formazione dei ragazzi - dice Delfina Guidaldi, dirigente scolastico dellʼIstituto dʼarte. Gli studenti premiati hanno quel ʻquidʼ in più, sono capaci di progettare e di innovare e lʼincontro con lʼimpresa Comet, ha inoltre, permesso di valorizzarli come risorse da impiegare attraverso il connubio scuola e mondo del lavoro». professoressa Spinello, nel laboratorio di decorazione dei tessuti. Allʼinaugurazione della mostra era presente il Vescovo di Patti, monsignor Ignazio Zambito il dirigente scolastico Delfina Guidaldi. In questa mostra si sente realmente la freschezza della gioventù che si DELFINA GUIDALDI interroga su di un argomento tanto affascinate e nello stesso tempo che colpisce la coscienza dellʼuomo. Lʼ“Uomo della Croce”, parla ancora ai giovani di oggi, li affascina, il suo soffrire li interroga e nello stesso tempo li ispira portandoli alla realizzazione di vere opere dʼarte. «Spesso - ha detto il vescovo durante la presentazione dellʼevento - si parla a vuoto e negativamente delle giovani generazioni definendole prive di valori ed incapaci di idealità. Dobbiamo ricrederci, se solo ci confrontiamo serenamente con il ”loro” mondo, con le loro ansie ed i loro ideali». Visitando la mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 30 settembre, si sente come realmente il mondo giovanile di oggi, se interrogato su veri argomenti, sa approfondire e sa essere capace di risposte, anche attraverso lʼarte. Tutto ciò lo si può cogliere lasciandoci interrogare dai loro Crocifissi. Oggetti che parlano, raccontano la storia oltre che dellʼ“Uomo della Croce”, anche della fede, degli interrogativi e degli aneliti del giovane che vive la sua stupenda avventura nel mondo dʼoggi. «Il giovane - interviene padre Michelangelo Murgia - va aiutato a far emergere tutta la sua stupenda potenzialità. Lui saprà come sbalordirci portandoci quellʼondata di freschezza, di vigore e di sogni, che noi adulti abbiamo smarrito. Lʼ Uomo della Croce, è ancora, quello che è stato per duemila anni, colui che per amore ha dato se stesso per redimere lʼumanità Lui ha ispirato artisti di tutti i tempi e continua anche oggi ad ispirare i nostri giovani». ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith Autonomia scolastica: dirigenti e docenti ridotti da 500 a 300 CON CIRCOLARE N° 54 del 22 giugno scorso, il MIUR ha diramato le disposizioni per il conferimento degli incarichi a dirigenti scolastici e docenti, compreso il personale educativo, per i compiti connessi con lʼattuazione dellʼautonomia scolastica, con il collocamento fuori ruolo. Il numero dei posti, originariamente previsto in 500 unità dal decreto interministeriale n° 30 del febbraio 1999, è stato ridotto a 300, per effetto della legge 183/2011. Per detta rideterminazione, il MIUR ha richiamato lʼattenzione sul fatto che, con lʼazzeramento delle situazioni precedenti, alle nuove procedure di reclutamento sarà sottoposto tutto il personale interessa- to ad ottenere lʼassegnazione, indipendentemente dalla data di scadenza del comando disposto ai sensi della precedente normativa. I Dipartimenti, le Direzioni Generali ad essi afferenti e gli Uffici Scolastici Regionali, in base al numero di unità assegnate, dovranno dare comunicazione alle organizzazioni sindacali del comparto scuola e dellʼarea V della dirigenza scolastica, aventi titolo alla contrattazione decentrata: dei posti disponibili, dei criteri di selezione del personale e della durata dellʼassegnazione. Lʼavviso della procedura di selezione dovrà essere affisso allʼalbo degli uffici entro il 30 giugno2012. Per favorire una capillare pubblicazione delle procedure, ogni ufficio deve inviare apposita comunicazione del bando al MIUR, per la pubblicazione sul sito internet e sulla rete intranet. Le domande del personale interessato, riferite alle assegnazioni con decorrenza dallʼan- pagina 28 no scolastico 2012/2013, devono essere inviate allʼ ufficio centrale o regionale richiesto entro e non oltre il 15 luglio 2012 (prorogato al 16 perché domenica – ndr). Il bando riguarderà sia coloro che, già comandati, aspirino ad una riconferma, sia i nuovi aspiranti. Il personale da collocare fuori ruolo deve aver superato il periodo di prova. Il servizio prestato in detta posizione giuridica sarà equiparato in tutto e per tutto a quello di istituto. In Sicilia i posti sono stati ridotti a 20, mentre quelli già coperti con i precedenti esoneri sono 35. Una riduzione di ben 15 posti, che determinerà una lotta serrata per rientrare nel numero dei posti utili, diversamente scatterà il ritorno alla direzione di una scuola o allʼinsegnamento. E come ogni medaglia abbiamo le due facce: da un lato si realizzerà un risparmio per lʼErario; dallʼaltro vi sarà una possibile riduzione dei posti disponibili per quelle supplenze che si assottigliano ogni anno di più. 29 GIUGNO 2012 Economia NOMINE. Si rinnova il Comitato regionale per le Comunicazioni. Ma... Corecom, quali regole? Francesco Cascio e Raffaele Lombardo si intestano la designazione del presidente, che tocca ai componenti. Per la legge, Di Vuolo non poteva essere riconfermato DI DANIELE DE JOANNON PALERMO. Prima dellʼavvento completo del digitale terrestre, che si realizzerà il prossimo 3 luglio, la giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo ha designato i nuovi componenti del Corecom, il Comitato regionale per le Comunicazioni che si occupa di par condicio, di dirimere le controversie tra le emittenti e dei contributi legati alla legge legge 448 del 23 dicembre 1998. A formulare le designazioni, il presidente dellʼArs Francesco Cascio. Lʼunico confermato è il presidente Ciro Di Vuolo, mentre Salvatore Librizzi e Monica Angela Piccione (entrambi messinesi), Salvatore Li Castri e Vincenzo Tanania prendono il posto di Gaetano Amore, Alfredo Maria Cavallaro, Simone Di Stefano, Girolama Modica, Alessandra Palma e Giuseppe Scozzari (in precedenza i componenti erano sette). LEGGI E RICOFERME. La tornata di designazioni da parte di Palazzo dei Normanni e Palazzo dʼOrleans è in apparente contraddizione con quanto disposto dalla legge regionale 2 del 2002, che allʼarticolo 101, prevede, intanto, che sia il Comitato ad eleggere il presidente. Il raggio di azione della politica, che effettua le designazioni con spirito di “par condicio”, infatti, prevede inoltre che due membri siano designati dal Presidente della Regione, due dal Presidente dell'Assemblea regionale (sentiti i gruppi parlamentari) ed uno dall'assessore regionale allʼEconomia. Nonostante ciò, la Regione ha già comunicato ufficialmente la designazione a presidente di Di Vuolo. Una nomina che “cozzerebbe” sempre con quanto dettato dalla norma di legge, secondo cui i componenti del Comitato “durano in carica cinque anni” e “non sono confermabili”. PADRE E FIGLIA. Monica Angela Piccione e Rino Piccione LE PATERNITAʼ. «Le nomine al Corecom? Francamente non sono stato interpellato! Evidentemente, la mia forza politica non viene ritenuta sufficientemente allʼaltezza», commenta il capogruppo del Pid allʼArs, Rudy Maira. Tatania, ingegnere aerospaziale, è vicino al capogruppo del Pd Antonello Cracolici (così come sodale di un altro esponente del partito, Davide Faraone, era Simone Di Stefano), mentre Di Vuolo è caro al presidente Cascio. In area Pdl ricade anche Salvatore Li Castri (dipendente Unicredit e tesoriere dellʼOrdine dei giornalisti di Sicilia), indicato dal coordinatore provinciale di Palermo, LA SCHEDA Il Corecom è un organo di consulenza dell'Assemblea e del Governo regionale in materia di comunicazione e anche organo funzionale dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che assicura in Sicilia le necessarie funzioni di governo e controllo nella materia delle comunicazioni. Rispetto alla sua nascita, ha visto ingrossare le sue fila, tanto da avere una unità operativa negli organici della Regione. Nella lege di istituzione si prevedeva che per il suo funzionamente fosse creata una segreteria, la cui dotazione di personale, non superiore a cinque unità, venisse individuata dal Presidente della Regione. La spesa? Circa ottantamila euro allʼanno. Con lʼarticolo 76 della legge 20 del 2003, però, sono state apportate alcune modifiche. Il personale da assegnare diventa quello regionale e il numero passa a 30 Francesco Scoma. Per quanto riguarda il primo messinese, Salvatore Librizzi (avvocato, già assessore e consigliere alla Provincia di Messina, ma anche candidato a sindaco di Capo dʼOrlando), è un nome proposto dal coordinatore regionale dellʼUdc, Gianpiero DʼAlia. E la professione legale caratterizza anche Monica Angela Piccione. Chi è? Avvocato cassazionista iscritta allʼalbo di Barcellona Pozzo di Gotto, è stata designata, a quanto sembra, per volontà del presidente della regione e del deputato allʼArs del Pdl, Santi Formica. Monica Piccione è anche la figlia di Rino Piccione, “re” della tv Tirreno Sat. centonove WORKSHOP Giornalismo e precarizzazione PALERMO. LʼAssociazione Siciliana della Stampa, con il patrocinio ed il sostegno dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia e dellʼEnte Regionale per gli Studi Universitari (Ersu-Palermo), ha organizzato dal 28 al 30 giugno un workshop sulle tematiche riguardanti il lavoro autonomo e la precarizzazione nel giornalismo. Le attività prevedono specifici focus di approfondimento sui fenomeni di precarizzazione del mercato del lavoro giornalistico in Italia, in particolare sul disegno di legge sull'equo compenso e le possibili iniziative legislative a carattere regionale da intraprendere nonché sui principi deontologici di solidarietà e di tutela miranti a garantire un sistema di libera informazione che hanno ispirato il testo della Carta di Firenze recentemente approvata dal Cnog. La manifestazione si vuole rivolgere non solo ai freelance, ma a tutti i giornalisti anche alla luce della prossima applicazione della riforma dellʼOrdine professionale. E LE INCOMPATIBILITAʼ. Chi entra a far parte del Corecom dovrebbe essere in possesso dei requisiti fissati dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e non incorrere nelle cause di incompatibilità individuate. Requisito primario sarebbe che i membri “siano in possesso dei necessari requisiti di competenza ed esperienza nel settore della comunicazione nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici”, oltre che assolutamente indipendenti “sia dal sistema politico istituzionale che dal sistema degli interessi di settore”. Per quanto riguarda le incompatibilità, oltre a quelle politiche, cʼè anche il divieto di essere “amministratore o dipendente di imprese pubbliche o private operanti nel settore radiotelevisivo o delle telecomunicazioni, della pubblicità, dell'editoria anche multimediale”. Un discorso che, comunque, non vale per Monica Angela Piccione, che, a maggio 2012, ha anche ceduto le metà in suo possesso de Il “Tirreno srl” e di “Tirreno Sat srl”. IL CORSIVO Sull’Autonomia pubblicitaria L’onorevole Corona chiede i criteri di ripartizione dei fondi destinati alla comunicazione. E scopre che.. CI VOLEVA LʼONOREVOLE Roberto Corona, Pdl, con la sua interogazione n. 2674 per scoprire che la Regione Siciliana fa con i fondi della pubblicità istituzionale quel che vuole a dispetto delle direttive dellʼAgcom, che impongono una ripartizione delle quote con criteri oggettivi: 50% ai quotidiani, 25% ai periodici, 25% alle Tv private. Nella sua dettagliata nota, Corona chiede di sapere se alla Presidenza “sia mai stato redatto un piano di comunicazione; quali criteri siano stati adottati per la ripartizione; se esista un responsabile del procedimento”. Sono tutte domande che presto o tardi porrà lʼAgcom, lʼagenzia nazionale di controllo sulle comunicazioni che vorrà sapere se esiste un apposito capitolo di bilancio e quali criteri sono stati seguiti, La risposta Corona, che si mostra informato sui fatti, la lascia Intendere lui stesso, quando chiede, in occasione della festa dello Statuto, come si sia comportata la Regione. Semplice. LʼAutonomia della Sicilia è solo dei quotidiani. E solo di quelli che si comportano “bene” con il condottiero di turno. Non si spiegherebbe altrimenti come le pianificazioni passino solo sui principali quotidiani, calpestando poi le più elementari regole di democrazia. Se ne deduce da questo punto di vista che la Sicilia non è di tutti i siciliani, non è di tutti i periodici, non è di tutti i siti internet o di tutte le Tv. Eʼ solo di quelli che sono al potere e il potere lo coccolono. Non si spiegherebbero altrimenti alcune scelte “oscure” operate da enti diretti da una certa politica per fare pubblicità solo su improbabili pubblicazioni. In verità nel 2010 lʼufficio stampa della Presidenza per ovviare a questa gestione familistica dei fondi, avviò una indagine seria sulla presneza dei mezzi di comunicazione in Sicilia. E varò anche dei criteri in linea con i piani di comunicazione di regioni “evolute” come la Lombardia o il Piemonte: la pubblicità si assegna solo ai giornali certificati, che occupano giornalisti contrattualizzati. Ma ora alla Presidenza non cʼè neppure un servizio di raassegna stampa. Si ritagliano i giornali come 50 anni fa. Li compra direttamente il presidente. Che decide e fa tutto in Autonomia. Chiaro? pagina 29 Roberto Corona Economia 29 GIUGNO 2012 A TU PER TU. I progetti del nuovo presidente dell’Autorità Portuale di Messina De Simone, che rivoluzione Stop all’allargamento del Molo Colapesce e spostamento del terminal croceristico in Fiera. Dove l’Authority potrebbe aprire i suoi uffici dopo aver sfrattato le carrozze di Molonia DI TIZIANA CARUSO MESSINA. E' uno che non le manda a dire, Antonino De Simone. Uno che a una settimana dal suo insediamento come presidente ha le idee ben chiare su quello che dovrà fare in riva allo Stretto: quello che è possibile mettere in cantiere da subito e quello che bisogna cancellare dall'agenda dell'Autorità portuale di Messina. CROCERISTI IN FIERA. «Io mi oppongo». Il progetto di un nuovo terminal realizzato attraverso l'espansione della “tendopoli” attuale (così l'ha definita il capitano di vascello) sul molo Colapesce, annunciato dall'Authority, in collaborazione con Provincia e Comune, durante la partecipazione alla “Seatrade Cruise Shipping Convention 2012” di Miami, non è tra i progetti del neo-presidente. Qual è l'alternativa? La Fiera. Nella zona del viale alberato interno alla cittadella, De Simone immagina nuovi approdi. «I fondali sono perfetti. Loro avevano progettato un'espansione delle banchine esistenti sulla cortina, ma non mi interessa, io vado dritto per la mia strada». E sugli spazi fieristici una mossa è già pronta: trasferire gli uffici dell'Autorità portuale nel padiglione che accoglie il palazzo a vetri della Fiera. «E' già nostro, lo riqualifichiamo, non le dico nemmeno quanto spendiamo di affitto, ma a questo prezzo in 5 anni compravamo uno stabile». ADDIO CARROZZE. Bye bye anche alle carrozze storiche Molonia custodite in un altro dei padiglioni della Fiera. «E' pronta un'ingiunzione di sgombero». E non è finita qui. De Simone lascia trapelare anche una non piena condivisione dell'apertura degli spazi fieristici nonostante abbia apprezzato il lavoro svolto dalla commissione a cui ha preso parte Antonino De Simone anche Vincenzo Franza: «Io transenno». Il luogo al momento non è completamente idoneo e sicuro per i visitatori, per questo già da martedì 3 sarà installato un reticolato con cancelli di ingresso e lucchetti in modo da evitare il transito nelle zone più “rischiose”. «Io avrei scelto un' apertura a metà per la Fiera, non così». MOLO COLAPESCE. Ma rimanendo in tema di crocieristi che ne sarà del molo Colapesce? Gli scali turistici sono in aumento negli ultimi anni, ma il terminal così com'è, per De Simone, non va. L'idea è quella di trasformare e attrezzare uno degli immobili davanti alla cortina in stazione marittima aperta alla città e collegata al porto attraverso un canale pedonale (una sorta di “passo”) in modo che gli stessi crocieristi riescano a spostarsi da una parte all'altra in maniera diretta. «Il Comune dice di crederci nel crocierismo, la Provincia anche, idem la Regione, ma se nessuno di loro mette a disposizione qualcosa non si arriva da nessuna parte. L'Autorità portuale ha risorse necessarie per finanziare, in questo senso non abbiamo problemi a spenderle». E sugli interventi per migliorare l'accoglienza dei crocieristi e il neonato Consorzio Messina Tourism Bureau? «E' una novità per me, non ho capito nemmeno a che cosa serve. Ora andremo a vedere, questi fanno i progetti, poi vediamo...». IL CONCORSO. Intanto De Simone si è già messo in moto per assumere gli 8 centonove vincitori di un concorso indetto dall'Autorità portuale, mai concretizzato per la presentazione di quattro ricorsi che contestano la decisione di non aver effettuato le assunzioni attraverso una procedura pubblica. «Abbiamo bisogno di personale e io ho già parlato con l'avvocatura di Catania, procederò comunque alle assunzioni, anche perchè potrei anche essere costretto a pagare comunque questi dipendenti senza averli mai impiegati». Sei rimarranno a Messina e due invece andranno a Milazzo, dove intanto è già pronta la documentazione per far traslocare due dipendenti da uno stabile in affitto a un immobile di proprietà che poi verrà adeguato per accogliere i nuovi arrivi. Nei giorni scorsi intanto De Simone ha incontrato il sindaco di San Filippo del Mela, Giuseppe Cocuzza, per definire gli ultimi accordi sul progetto del pontile mobile mettendo sul piatto la realizzazione di opere viarie. ENTE PORTO. È il tema più scottante: «La zona dell'Arsenale militare è morta. Dentro ci sono due ville in disuso e poco altro. Messina era un tempo una piazza d'armi, ma adesso è passato. Io incentiverei piuttosto l'attività cantieristica, dividendo la zona in due parti: una da regalare completamente ai cittadini con giardini e passeggiate, l'altra da dedicare alle imprese navali e al mondo marittimo. Nella zona Falcata i piccoli interventi servono solo a fare clientela, io sono per i grandi progetti. Pochi, ma importanti. C'è un piano per l'approvvigionamento dei traghetti, ma è ancora presto per parlare... Quello di cui sono certo è che non pensavo si potesse tollerare per tutto questo tempo una presenza del genere, forse perchè sono stati sempre tranquilli nella loro zona, ma a me non interessa, io agisco». E conta sull'aiuto di Roma. Alla Camera e al Senato ci sono due disegni di legge, presentati dall'accoppiata Udc Naro-D'Alia per lo scioglimento dell'Ente Porto (presieduto da Rosario Madaudo), il trasferimento delle competenze all'Autorità e la riperimetrazione del Punto Franco. Intanto, sabato 30 si terrà la conferenza stampa dell'onorevole Nino Beninati che ha depositato all'Ars la proposta di soppressione dell'Ente assieme al collega deputato dell'Udc Giovanni Ardizzone. L’INTERVENTO Madaudo: “Ora basta!” L’affondo a 360 gradi del capo dell’Ente Porto MESSINA. «Ora basta! Contrariamente a quanto affermano alcuni illustri amministratori locali, il problema non è politico ma giudiziario, ora della Procura, anche di quella presso la Corte dei Conti, non come minaccia, ma come dovere nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di sapere la verità e non essere irretiti da maldicenze e menzogne!”. Conclude così una sua lunga nota Rosario Madaudo, presidente dellʼEnte Porto di Messina, che entra nel merito della questione delle aree della zona falcata, recentemente attribuite allʼEnte anche dal Consulente del Tribunale di Messina: “Credo che quanto riferito non possa destare meraviglia, in quanto conseguenziale alle decisioni del Consiglio di giustizia amministrativa che hanno accertato la titolarità dellʼEnte su una notevole parte della Zona Falcata di Messina. Quello che, veramente, sorprende è la reazione di alcuni amministratori locali: ʻIl problema è politico e non di natura giudiziaria - Ente Porto da abolireʼ. Sembra, quindi, che nessuno contesti più la titolarità sulle aree in questione, né il diritto alla disponibilità su queste. Alcuni politici locali ritengono, però, che sia in loro potere agire in difformità alla legge ed al giudicato della Magistratura. Se gli Enti locali che oggi chiedono, a gran voce, lʼabolizione dellʼEnte avessero realmente voluto che lo stesso Ente assumesse una posizione differente, bastava che i loro rappresentati si facessero portatori del loro indirizzo. Nel 2005 - scrive Madaudo - era stato sottoscritto un protocollo di intesa, aderenti, tra gli altri, gli stessi Enti locali che oggi tuonano contro lʼEpam, per la realizzazione di un Polo dʼeccellenza della cantieristica navale nella Zona Falcata, obbligandosi di destinare tutte le aree, che si sarebbero rese libere, a tale scopo. Dopo meno di due anni, gli stessi Enti locali con lʼAutorità Portuale, avviano la re- pagina 30 dazione di un Piano Regolatore Portuale che da alla Zona Falcata tuttʼaltra destinazione oltre a non rispettare vigenti norme di legge. Se tale Piano oggi non decolla è colpa di chi ha collaborato alla sua redazione, compresi i presunti “veri consulenti” che non hanno saputo dare loro i giusti consigli. Gli investimenti che lʼAutorità Portuale vorrebbe fare sulla Zona Falcata, e che oggi si dice sono fermi per colpa dellʼEnte, probabilmente, consisterebbero in parte delle somme che la stessa Autorità ha percepito indebitamente, perseguendo le piccole imprese esistenti, che hanno dovuto chiudere. LʼEnte ha instaurato trattative con il Politecnico di Torino per la creazione di un Polo Tecnologico per lo sviluppo e la ricerca di sistemi tecnologici orientati al campo multimedia IT, da istituirsi nellʼarea destinata al Punto Franco, con la costituzione di impianti per le applicazioni pratiche. Doverosamente ha informato gli Enti locali, ricevendo, pochi giorni addietro, la loro completa adesione, ed oggi tuonano contro”. centonove Economia 29 GIUGNO 2012 RISCHI. I gestori chiedono ribassi per tutti, altrimenti seimila posti di lavoro a rischio Pompe a poco prezzo EDILIZIA SOCIALE La Regione stanzia 30 milioni Code presso i distributori isolani che applicano i maxi-sconti durante i week-end. Automobilisti entusiasti. Ma le associazioni di categoria lamentano difficoltà per chi non può applicarli Stello Bossa, presidente regionale della Faib-Confesercenti DI ARMANDO MONTALTO PALERMO. Code ai distributori, risparmi fino a quindici euro per un pieno e tanto entusiasmo tra gli automobilisti. Ma qualcuno si lamenta. Gli sconti di 20 centesimi a litro praticati durante il fine settimana da alcune compagnie petrolifere che dureranno fino a settembre, hanno modificato le abitudini degli automobilisti. Infatti, negli ultimi due week-end al posto della solita giornata di mare in molti hanno preferito fare ore di fila per risparmiare. Dai primi dati disponibili i distributori interessati hanno più che raddoppiato le vendite, mentre i gestori esclusi dalle promozioni denunciano ingenti perdite. GLI AUTOMOBILISTI. Ovunque in Sicilia durante gli ultimi due fine settimana si sono registrate code ai distributori di carburanti che proponevano i maxi-sconti. C'è stata una caccia al distributore con la promozione, infatti non tutte le stazioni di servizio hanno applicato il meno 20. A Palermo, Catania e Messina si sono create code anche di unʼora. Ma gli automobilisti erano contenti, questi ribassi hanno reso le code meno stressanti e da molti sono state vissute, a dispetto del caldo, in maniera allegra, quasi fossero delle scampagnata. In effetti facendo i conti ogni automobilista ha risparmiato tra i dieci e i quindici euro per un pieno. CHI SCONTA E CHI NO. Gli entusiasmi dei consumatori non sono però quelli di tutti i gestori. Gli esercenti che potevano effettuare i ribassi hanno fatto grandi affari. Le prime stime rivelano che ogni stazione di servizio aderente alle promozioni ha erogato circa 30mila litri nel fine settimana. Mentre i benzinai che non hanno potuto scontare i carburanti hanno visto diminuire i loro incassi, non solo durante i week-end ma anche nei restanti giorni. «Bisogna chiarire che non tutte le compagnie petrolifere hanno applicato tariffe scontate e che non tutte le stazioni di servizio hanno avuto la possibilità di effettuare gli sconti. Praticamente secondo le politiche aziendali, possono aderire alla campagna di maxi-sconto solo gli impianti che praticano il self-service h24» – spiega Stello Bossa, presidente regionale della Faib-Confesercenti. Infatti, a decidere chi può applicare le tariffe scontate sui carburanti non sono i gestori, ma le compagnie petrolifere, secondo le loro politiche commerciali. Così si sono riscontrate situazioni paradossali «Due stabilimenti della stessa compagnia a distanza di qualche chilometro di distanza si sono ritrovate ad avere prezzi diversi» – racconta Bossa. In questo modo il gestore che non applica lo sconto perde tutti i clienti e infatti nelle ultime due settimane gli automobilisti disertano le stazioni di IN BREVE servizio aspettando il week-end per rifornirsi. E così diminuiscono le vendite di carburante e al contempo i clienti non si fermano più a bere un caffè e comprare il giornale. Quindi, alle perdite sui carburanti si aggiungono anche quelle sul non oil. Mestiere Rischioso. Un'ulteriore riflessione delle associazioni di categoria sui weekend col megasconto è quello della sicurezza. «Bisogna ricordare che siamo una categoria minacciata dalla criminalità. Le rapine sono diventate consuetudine e già abbiamo avuto un primo caso sconcertante legato ai mega sconti. Infatti, a Giarre, in provincia di Catania, poco dopo la fine della promozione dei criminali hanno fatto saltare in aria la cassa di un distributore che aveva aderito allʼiniziativa. I criminali sanno che in questi casi si possono trovare migliaia di euro e non perdono l'occasione» chiude Bossa. SEIMILA A RISCHIO. In Sicilia gli impiegati del settore sono circa diecimila di cui seimila dipendenti. «Queste iniziative mettono in crisi il nostro settore, vorremmo semplicemente che tutte le compagnie abbassassero i prezzi. Sarebbe conveniente per i consumatori, ma anche per noi. Bisogna ricordare che al gestore restano tra i sette centesimi a litro per il servito e i quattro per il fai da te. Per essere chiari - spiega Bossa - su 40mila euro incassati a noi ne restano 800 lordi» Da tempo i distributori lamentano la crisi, perchè a fronte degli aumenti dei costi dei carburanti degli ultimi anni e del calo nei consumi, i loro margini sono rimasti inalterati. Si calcola una perdita media di oltre il 10% nell'ultimo decennio. Lʼimpianto medio in Sicilia eroga 1milione e duecentomila litri lʼanno, contro i tre di quelli tedeschi o francesi, che significano circa 50mila euro di guadagno lordo lʼanno per ogni impianto. «Con questi conti dovremo chiudere e licenziare i nostri dipendenti, seimila persone perderanno il posto di lavoro per essere rimpiazzati dalle colonnine self-service»- chiude laconico Bossa. PALERMO. Trenta milioni di euro per avviare anche in Sicilia un piano di edilizia sociale. A questi se ne aggiungeranno circa 20 della Cassa Depositi e Prestiti. Attraverso l'acquisizione del valore degli immobili e l'effetto moltiplicatore che l'iniziativa avrà sul tessuto economico regionale, saranno disponibili complessivamente circa 80 milioni che, opportunamente investiti, potranno produrre fino a circa 800 unità immobiliari. Questo, quanto emerso dalla conferenza cui hanno preso parte l'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, quello per le Infrastrutture e la Mobilità, Andrea Vecchio, e quello per il Territorio e l'Ambiente, Alessandro Aricò. "Si potranno così costruire case a costi accessibili - ha spiegato Armao - , con risorse in gran parte private e modalità attuative privatistiche incrementando l'offerta di alloggi sociali in locazione ai canoni concordati per almeno 8 anni (ma anche fino a 25 anni) e in vendita a prezzi convenzionati, tenendo presente il vincolo di sostenibilità sul piano economico". PESCA Inaugurato il settore ittico al Maas CATANIA. Ha aperto i battenti il settore ittico del Mercati agro alimentari Sicilia (Maas) di contrada Jungetto a Catania. Sostituisce la storica struttura comunale di via Domenico Tempio, nei pressi del porto, ormai chiusa. Il settore ittico del Maas, inaugurato dall'assessore regionale alle Risorse agricole, Francesco Aiello, ha avanzati sistemi di controllo delle temperature all'interno della galleria per la commercializzazione dei prodotti, un fabbricatore di ghiaccio da 10 tonnellate al giorno, un presidio veterinario, ampi spazi per l'esposizione, parcheggi e un moderno sistema di video-soverglianza. Nella galleria dell'ittico, hanno già avviato la loro attività venti commercianti con altrettanti box che occupano una superficie di 5.270 metri quadrati. Presto se ne aggiungeranno altri otto. IN CIFRE C’è lo sconto. Anzi no A conti fatti spesso il prezzo è maggiore. Ecco perchè MESSINA. I costi in perpetuo aumento negli ultimi anni, i mega sconti del week-end e il fai date hanno cambiato molto le abitudini degli automobilisti. Come in altri settori scompare il benzinaio di fiducia, da cui si serviva il padre o il nonno, ma tutti sono alla spasmodica ricerca dell'offerta migliore. Però non sempre “lʼoro nero luccica”, infatti, capita sempre più spesso di vedere enormi cartelli con offerte allettanti, meno venti la domenica, meno dodici il martedì, meno sette fai date. La domanda sorge spontanea a molti, meno rispetto a cosa. Dovrebbe essere rispetto al prezzo consigliato alla pompa, ma non è facile trovare il prezzo reale. Quindi regolarmente i meno dodici si trasformano in dei più modesti meno 4 centesimi. Facendo dei calcoli poi ci si accorge che alcune volte paghi di più, infatti, nelle stazioni self-ser- pagina 31 vice che offrono uno sconto “fai da te” si trova sempre lʼonnipresente inserviente abusivo a cui lasciare una mancia. Quindi dopo aver fatto ingegnosi calcoli il meno qualcosa si trasforma in un più qualcosa. Tra le tante difficoltà nel leggere i costi dei carburanti è da ricordare anche che molti rifornimenti mostrano il prezzo al millesimo, quindi ci si ritrova a risparmi dell'ordine di qualche centesimo di euro ogni venti euro di carburante. Dopo questi calcoli ci si ferma a pensare sui balzelli che gravano sui carburanti. E se è vero che la maggioranza degli italiani accettano volentieri lʼaccisa di 2 centesimi a litro per il terremoto in Emilia-Romagna, a molti sembra sconveniente dovere finanziare con il pieno di benzina nellʼordine: la guerra d’Etiopia con 1,90 lire per ogni litro, la crisi di Suez del 1956 (14 lire), il disastro del Vajont con 10 liree via dicendo. E passando per la missione di pace in Libano del 1983e quella in Bosnia del 1996 ci sirende conto cheil costo reale della benzina è veramente difficile da calcolare. Insomma, ormai fare benzina è diventata unʼimpresa da affrontare con calcolatrice alla mano. Economia ANCHE SUI SITI www.tribunale.messina.it www.asteavvisi.it - www.asteannunci.it 29 GIUGNO 2012 TRIBUNALE DI MESSINA SECONDA SEZIONE CIVILE – ESECUZIONI IMMOBILIARI Le vendite giudiziarie derivanti da esecuzioni immobiliari vengono effettuate: A) dal Giudice delle Esecuzioni presso il Tribunale di Messina Ufficio Esecuzioni Civili. B) dai Professionisti delegati ai sensi dellʼart. 591 bis c.p.c. presso i loro studi o le associazioni: - U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo 4 Messina - Tel. 090/6409852 – Fax 090/6409582 (apertura al pubblico lunedì ore 9-12 e giovedì ore 9-12 / 15,30-18 - AN.P.E. Via Risorgimento 123 Messina Tel. 090/663323 (apertura al pubblico lunedì, martedì, e venerdì ore 9,30-12). - A.R.V.E.D. Piazza della Repubblica 27 is. 290 Messina - Tel./fax 090/6406701 (apertura al pubblico lunedì e mercoledì 10-12 e giovedì 15,30-18) - A.L.P.E.F. Via dei mille 243 Messina – Tel./fax 090/6512158 (apertura al pubblico lunedì, mercoledì, venerdì ore 9-12 e giovedì ore 1719). (periodo feriale: chiusura uffici dallʼ01-08 al 31-08). - A.P.E.I.M. Via del Vespro 75 Messina – Tel./fax 0906783616 (apertura al pubblico lunedì ore 9,30-12,30 e giovedì ore 16-19). - A.P.E.I.M. Via Kennedy 66 Barcellona P.G. (ME). - PRO.ASS. Via Mamertini 17 Messina – Tel./fax 090/2400044 (apertura al pubblico lunedì e giovedì, non festivi, ore 15,30-19). - A.V.D.Via Oratorio della Pace n. 3 – Messina (ME) Tel. 090/6012019 (Apertura al pubblico ogni Lunedì e Mercoledì non festivo dalle ore 16:00 alle ore 19:00, e comunque, dalle ore 9:30 alle ore 12,30 del giorno precedente la data della vendita. Le vendite si terranno nelle Aule del Tribunale di Messina - Notaio S. Magno Via L. Manara 19 Messina – Tel. 090/6512281 (si riceve i mercoledì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 1012). - Notaio V. Grosso Via Garibaldi 116 Messina – Tel. 090/674020 (si riceve i giovedì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 16,3018,30). - Notaio M.F. Puglisi Via Porto Salvo 9 – Tel. 090/340419 (si riceve i mercoledì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 10-12). - Notaio G. Bruni Via L. Manara 82 – Tel. 090/673935 (si riceve i martedì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 10-12). - Notaio M. Giuffrida Via La Farina is. R Messina – Tel. 090/694303 (si riceve i mercoledì non festivi ad esclusione del mese di agosto ore 16-18). Giorni di ricevimento venerdì ore 16-19. VENDITA N. 121/11 RG ESEC. IMM. TAORMINA – Fraz. Trappitello - C.da Marfaele, Via degli Ulivi n. 3 - Lotto 1: Appartamento composto da 4 vani, ingresso, 2 wc e balconi a P.T. e da soggiorno-cucina, w.c., disimpegno e terrazze a livello a P.1°, di tot. mq lordi 431 circa. Prezzo base: euro 234.712,50. Rilancio minimo in caso di gara: euro 2.000,00. Lotto 2: Appartamento composto da 4 vani, ingresso, 2 wc e balconi a P.T. e da soggiorno – cucina, w.c., disimpegno e terrazze a livello a P.1°, di tot. mq lordi 408 circa, con annessa corte di mq 180 circa. Occupato da terzi con contratto di comodato. Prezzo base: euro 248.850,00. Rilancio minimo in caso di gara: euro 2.000,00. VENDITA SENZA INCANTO – NUOVO RITO 28.09.2012 ore 10.30; Eventuale vendita con incanto 28.09.2012 ore 12.30. Luogo: U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo n. 4 - 98122 Messina. Per informazioni rivolgersi a: U.N.E.I.M. 090/6409852. G.E. Ugo Scavuzzo. Notaio Delegato e custode D.ssa Caterina Mandanici. Rif. N. 121/11 R.E. VENDITA N. 28/10 RG ESEC. IMM. MESSINA – Villaggio Spartà - C.da Mezzacampa - S.S. 113 Km 22,212 - Residence Mezzacampa – Lotto Unico: Appartamento in villetta a schiera al P.T., sc. A, int. 2, composto da soggiorno-cucina, 2 vani, w.c., disimpegno e corti, di tot. mq lordi 131,80 circa, interessato da fenomeni di umidità. 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D - Compl. “Sei Stelle” Proprietà superficiaria di appartamento di quattro vani ed accessori e balconi, di complessivi mq. lordi 129 circa, con diritto a posto auto autonomo in una delle aree scoperte. Prezzo base Euro 91.800,00. Offerte minime in aumento euro Le vendite giudiziarie sono aperte a qualsiasi interessato e per parteciparvi non è necessaria assistenza legale. I beni si vendono nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, a corpo e non a misura, con tutte le pertinenze, accessioni, servitù attive e passive, eventuali ragioni e azioni. Gli immobili sono descritti e valutati con lʼindicazione della situazione urbanistica e locativa, nella relazione redatta da un consulente tecnico del Tribunale, che può essere consultata, unitamente allʼordinanza o allʼavviso di vendita, presso gli uffici preposti sopra indicati. In caso di notizie urbanistiche insufficienti lʼaggiudicatario potrà avvalersi delle disposizioni di cui agli artt. 17, V comma e 40 VI comma, della legge 47/85 e, pertanto , ove ne ricorrano i presupposti ivi indicati, potrà presentare domanda di concessione in sanatoria entro 120 giorni dallʼatto di trasferimento dellʼimmobile ovvero della notifica di questʼultimo atto. Eʼ possibile visitare lʼimmobile ove sia stato nominato un custode giudiziario o un ausiliario del Giudice. COME PARTECIPARE – Vendite senza incanto davanti al Giudice delle Esecuzioni o ai Professionisti delegati: Le offerte, in carta legale, nella forma di proposte irrevocabili di acquisto – contenenti lʼindicazione del numero di procedura; del Professionista delegato o del Giudice dellʼEsecuzione; del lotto di riferimento; del prezzo offerto (non inferiore al prezzo base indicato nellʼavviso di vendita); dei dati identificativi dellʼofferente (con allegati fotocopia del documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale o certificato camerale aggiornato) dovranno essere depositate in busta chiusa. Nelle vendite con nuovo rito si procederà allʼapertura delle buste il giorno stesso fissato per la vendita. In caso di pluralità di offerte si procederà allʼeventuale gara sullʼofferta più alta ai sensi dellʼart. 573 c.p.c. a) Se la vendita si svolge davanti al Giudice dellʼEsecuzione: lʼofferta va presentata, presso la Cancelleria delle Esecuzioni Civili, entro e non oltre le ore 13 del giorno feriale precedente la data fissata per la vendita, allegando un assegno bancario circolare non trasferibile intestato a Poste Italiane S.p.a. – Messina, a titolo di cauzione, pari al 10% del prezzo offerto e che dovrà essere inserito nella busta chiusa contenente lʼofferta. b) Se la vendita si svolge davanti al Professionista delegato: lʼofferta dovrà essere presentata presso lʼAssociazione di riferimento, entro e non oltre le ore 12 del giorno che precede la vendita. Il suddetto deposito va effettuato nel rispetto dei giorni di apertura al pubblico dellʼufficio, che in ogni caso, rimane aperto il giorno che precede la vendita. Lʼofferta deve essere corredata da un assegno bancario circolare non trasferibile intestato al Professionista delegato, a titolo di cauzione, 1.000,00. VENDITA CON INCANTO – NUOVO RITO 25.09.2012 ore 10.45 Luogo: U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo n. 4 98122 Messina. Per informazioni U.N.E.I.M. 090/6409852. G.E. Dr. Ugo Scavuzzo. Notaio Delegato e custode: Luisa Calogero. Rif. N. 267/07 R.E. VENDITA N. 115/10 RG ESEC. IMM. GIARDINI-NAXOS - Via della Seta - Cond. Orizzonte - Pal. A - Appartamento, p. 2°, composto da ingresso-soggiorno con a.c., un vano e w.c., oltre balcone - veranda, di complessivi mq. lordi 62,28 circa. Prezzo base: euro 48.300,00. Offerte minime in aumento euro 1.000,00. VENDITA CON INCANTO - NUOVO RITO 27.09.2012 ore 10.30. Luogo: U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo n. 4 Messina. Per informazioni U.N.E.I.M. 090/6409852. G.E. Dott.ssa Ivana Acacia. Notaio Delegato: Adele Penna. Rif. N. 115/10 R.E. VENDITA N. 92/10 RG ESEC. IMM. FRANCAVILLA DI SICILIA – Via R. Margherita 123 – Lotto 1: Appartamento p.terra, composto da 3 camere, soggiorno, cucina abitabile, bagno, wc, terrazza a livello, veranda in parte chiusa con cucina pranzo, sup. tot. mq 242,80. Prezzo base Euro 136.000,00. Rilancio minimo Euro 2.000,00. Lotto 2: Negozio p.terra, composto da ampia sala, disimpegno, retrobottega e wc, mq 47. Prezzo base Euro 54.120,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. Lotto 3: Negozio composto da unico ambiente non tramezzato al p.terra, sup. lorda mq 95,75. Prezzo base Euro 51.620,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. GIARDINI-NAXOS - Via Naxos, Complesso Top Sea – Lotto 4: Appartamento piano 2, sc. B, int. 15, composto da camera da letto, soggiorno con angolo cottura, bagno e terrazzo a livello, sup. lorda mq 63. Prezzo base Euro 95.679,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. Vendita senza incanto 20.09.2012 ore 11.00 presso lo Studio del Notaio Michele Giuffrida in Messina, via La Farina is. R. G.E. Dr. A. Fiorentino. Prof. Delegato Dr. Michele Giuffrida. Custode Avv. Maria Rita Bottari, via Catania n. 16, tel/fax 090/2928097. Rif. RGE 92/10 VENDITA N. 274/08 RG ESEC. IMM. MESSINA - Vill. Faro Sup., C.da Sperone, Via Comunale - Appartamento ai piani 2° e mansardato, di tre vani ed accessori e balconi e deposito al piano mansardato, con annessi posto auto esterno e area esterna, catastalmente destinata a parcheggio, questʼultima area gravata dalle servitù meglio specificate nellʼavviso integrale di vendita. Prezzo base: euro 123.850,00. Offerte minime in aumento euro 1.500,00. VENDITA CON INCANTO – NUOVO RITO 27.09.2012 alle ore 10.45; Luogo: U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo n. 4 98122 Messina. Per informazioni U.N.E.I.M. 090/6409852. G.E. Dott.ssa Ivana Acacia. Notaio Delegato Adele Penna. Rif. N. 274/08 R.E. VENDITA N. 267/07 RG ESEC. IMM. SANTA TERESA DI RIVA- Via Sparagonà 118/B, Compl. “AEDES 85” - Appartamento a P. 3°, sc. E, int. 70, di quattro vani, accessori e balconi e cantina al P. interrato sc. E, compreso lʼuso esclusivo di un posto macchina. Prezzo base: euro 86.250,00. Offerte minime in aumento: euro VENDITA N. 31/10 RG ESEC. IMM. SPADAFORA – Fraz. San Martino, Via Serro Puntale – Lotto 1: Casa unifamiliare di 3 elev. f.t., composta da soggiorno, cucina e ripostiglio a p.terra, due camere e bagno a p.primo ed un locale con piccolo terrazzo a livello a p.secondo; sup. lorda mq 111. Prezzo base Euro 24.502,20. Rilancio minimo Euro 1.000,00. Civico 19 - Lotto 2: Villino singolo, tre elev. f.t. oltre piano seminterrato con giardino, composto: da p. cantinato con ampia cantina, locale lavanderia, piccolo bagno e garage; p.terra con ampio salone, cucina, bagno e dispensa; p.primo con tre camere letto, due bagni e ripostiglio; p.secondo con camera, sottotetto e bagno; verande e balconi posti ai 3 piani. Sup. lorda di circa mq 673. Prezzo base Euro 260.780,00. Rilancio minimo Euro 2.500,00. Lotto 3: Casa unifamiliare costituita da piccolo corpo di fabbrica a 3 elev. f.t. oltre piano seminterrato, non provvisto di impianto di riscaldamento e composto al p.seminterrato da cantina/lavanderia, al p.terra da soggiorno con angolo cottura ed un bagno, a p.primo da due camere e bagno, al p.secondo da sottotetto e bagno; annessi ampi balconi ai 3 piani. Sup. tot. lorda di mq 234. Prezzo base Euro 95.676,00. pagina 32 ANCHE SUI SITI www.tribunale.messina.it www.asteavvisi.it - www.asteannunci.it che non potrà essere inferiore al 10% del prezzo offerto e che dovrà essere inserito nella busta chiusa contenente lʼofferta. Vendite con incanto davanti al Giudice delle Esecuzioni o ai Professionisti delegati: Le domande di partecipazione, in carta legale, devono contenere lʼindicazione del numero di procedura; del Giudice dellʼEsecuzione o Professionista delegato; del lotto di riferimento; del prezzo base dʼasta; dei dati identificativi dellʼofferente (con allegati fotocopia del documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale o certificato camerale aggiornato). Le domande vanno presentate: a) Se lʼincanto si svolge davanti al Giudice delle Esecuzioni: entro le ore 13 del giorno feriale precedente lʼincanto, presso la Cancelleria delle Esecuzioni Civili, allegando due assegni bancari circolari non trasferibili intestati a Poste Italiane S.p.a. – Messina, uno del 10% e lʼaltro del 20% del prezzo base dʼasta, rispettivamente a titolo di cauzione e a titolo di anticipo spese, nonché due marche quietanza di euro 1,29. b) Se la vendita si svolge davanti al Professionista delegato: lʼofferta dovrà essere presentata presso lʼAssociazione di riferimento, entro e non oltre le ore 12 del giorno che precede lʼincanto, presso lʼufficio U.N.E.I.M., unitamente a due assegni bancari circolari non trasferibili intestati al Notaio, uno per cauzione pari al 10% del prezzo base e uno per anticipo spese pari al 16% del prezzo base. Il suddetto deposito va effettuato nel rispetto dei giorni di apertura al pubblico dellʼufficio, che in ogni caso, rimane aperto il giorno che precede lʼincanto. Nelle vendite con incanto con nuovo rito, alla domanda va allegato solo un assegno pari al 10% del prezzo base dʼasta, a titolo di cauzione. La mancata presentazione allʼincanto, senza giustificato motivo, comporterà la perdita di un decimo della cauzione versata. Il pagamento del saldo prezzo di aggiudicazione, detratta la cauzione, dovrà essere effettuato entro sessanta giorni dallʼaggiudicazione, con le modalità stabilite nellʼordinanza o nellʼavviso di vendita. Il mancato pagamento del saldo prezzo nel termine comporta la perdita della cauzione, salvo il risarcimento del danno ex art. 587 c.p.c. Per le vendite senza incanto e con incanto con nuovo rito, nello stesso termine, dovrà effettuarsi il pagamento relativo alle spese di trasferimento con le seguenti modalità: a)Se lʼasta si svolge davanti al Giudice con assegno bancario circolare non trasferibile intestato a Poste Italiane S.p.a. – Messina, pari al 15% del prezzo di aggiudicazione; b)Se lʼasta si svolge davanti al Professionista delegato nella misura indicata nello stesso in base alla tipologia dʼacquisto, salvo eventuale richiesta di integrazione in caso di necessità. 1.000,00. VENDITA CON INCANTO - NUOVO RITO 25.09.2012 ore 10.15 Luogo: U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo n. 4 Messina. Per informazioni U.N.E.I.M. 090/6409852. G.E. Dott.ssa Ivana Acacia. Notaio Delegato Luisa Calogero. Rif. N. 33/09 R.E. VENDITA N. 12/10 RG ESEC. IMM. VILLAFRANCA TIRRENA - Loc. Zizzo, Via S. Pugliatti (già Via S. Antonio) - Appartamento a P. 2, di quattro vani ed accessori, oltre balconi, della superficie lorda complessiva di mq. 170,06 circa. Prezzo base dʼasta: euro 143.250,00. Rilancio minimo in aumento in caso di gara euro 1.500,00. VENDITA SENZA INCANTO – NUOVO RITO Deliberazione sulle offerte in data 2.10.2012 alle ore 16.15; luogo: U.N.E.I.M. Piazza Immacolata di Marmo n. 4 - 98122 Messina. Per informazioni U.N.E.I.M. 090/6409852. G.E. Dott.ssa Ivana Acacia. Notaio Delegato: Giuseppe Vicari. Rif. N. 12/10 R.E. centonove Rilancio minimo Euro 1.500,00. C.da Piano – Lotto 4: Quota di 4/6 del terreno mq 9.960, forma triangolare allungata con nessuna sistemazione agraria esistente; qualità pascolo, seminativo. Prezzo base Euro 21.580,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. Lotto 5: Quota 5/12 di due terreni agricoli con due fabbricati rurali: C.da Fossi: Terreno qualità vigneto, sup. di mq 3540 con fabbricato rurale di mq 64; C.da Lanzo: Terreno qualità uliveto, sup. di mq 13.870 con piccolo fabbricato di mq 62. Prezzo base Euro 26.311,46. Rilancio minimo Euro 1.000,00. Vendita senza incanto 20.09.2012 ore 11.30 presso lo Studio del Prof. Delegato Notaio Michele Giuffrida, sito in Messina via La Farina is. R, tel. 090/694303. G.E. Dr.ssa Ivana Acacia. Rif. RGE 31/10 VENDITA N. 339/10 RG ESEC. IMM. SPADAFORA – Via Giosuè Carducci 3 – Lotto Unico: Intera proprietà di appartamento (non occupato e in stato di ristrutturazione), p.primo, composto da: ingresso, ampio soggiorno, salone, disimpegno, bagno, cucina, 2 camere e 2 balconi; sup. lorda tot. mq 153,78. Prezzo base Euro 62.000,00. Rilancio minimo Euro 1.500.00. Vendita senza incanto 30.10.2012 ore 16.30 presso ALPEF, via dei Mille 243, Messina. Info e visita immobile 090/6413095. G.E. Dr. D.C. Madia. Prof. Delegato Avv. Natale Galipò. Custode Avv. Cinzia Urzì Brancati 090/671916. Rif. RGE 339/10 VENDITA N. 328/10 RG ESEC. IMM. MESSINA – S.S. 113 n. 17 – Fraz. Mortelle, Villaggio Torre Faro Residence “Bellavista” – Lotto Unico: Intera proprietà di appartamento p.terra, composto da: 2 vani con angolo cottura, ingresso, bagno e corte esclusiva di pertinenza; sup. lorda tot. mq 48,11. Prezzo base Euro 61.340,25. Rilancio minimo Euro 1.500,00. Vendita senza incanto 30.10.2012 ore 16.00. Eventuale incanto 30.10.2012 ore 18.00 presso ALPEF, via dei Mille 243, Messina. Info e visita immobile 090/6413095. G.E. Dr. Ugo Scavuzzo. Prof. Delegato e Custode Avv. Natale Galipò. Rif. RGE 328/10 VENDITA N. 377/10 RG ESEC. IMM. LETOJANNI – Via Torrente Sillemi - edificio C int.7 – Lotto Unico: Appartamento p.II (III elev. f.t.), panoramicissimo, composto da: ingresso/soggiorno con angolo cottura, piccolo disimpegno, camera da letto e bagno; sup lorda tot. circa mq 64,52. Pertinente ampia terrazza a livello che si sviluppa sui lati est e sud. Prezzo base Euro 123.721,28. Rilancio minimo Euro 1.500,00. Vendita con incanto 19.10.2012 ore 10.45 presso A.R.Ve.D. Piazza Repubblica 27, Messina. Info e visita immobile 090/6406701. G.E. Dr. Ugo Scavuzzo. Prof. Delegato Avv. Sebastiano Mazzei. Rif. RGE 377/10 centonove Economia 29 GIUGNO 2012 MESSINA. Si blocca l’iter di edificazione del vecchio stabilimento, gli imprenditori scrivono Triscele, Alecci alza la voce Francesco Faranda scrive al Prefetto: “Nessuna notizia dal Comune per la variante urbanistica necessaria alla ripresa dell’attività”. Il rappresentante del Governo risponde. E “mette in mora” palazzo Zanca DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Lʼeffetto è a catena, tipo domino. La birra Triscele chiude le produzioni a marzo del 2011 perchè lo stabilimento non è più economicamente sostenibile. Per realizzarne uno nuovo la famiglia Faranda, proprietaria del marchio, deve dare corso alla mega operazione immobiliare che prevede la demolizione delle vecchie industrie che furono della birra Messina, ma occorre che il consiglio comunale voti la delibera di cambio di destinazione dʼuso (già fatto) e che soprattuto la pubblichi. Nel frattempo, i lavoratori sono in cassa integrazione, ma solo fino al 31 dicembre 2012. Per riassumerli, cʼè bisogno di un nuovo stabilimento. Una catena per spezzare la quale Francesco Faranda si è rivolto al Prefetto Francesco Alecci. Che ha messo in mora il comune di Messina. CHE FINE HA FATTO LA DELIBERA? Il 25 maggio, Francesco faranda scrive una lettera ad Alecci, dal titolo eloquente: “problematiche occupazionali dipendenti Triscele srl”. Il proprietario della Triscele informa il prefetto sul buon andamento della riunione del 23 marzo, in cui si era raggiunta lʼintesa di ritiro della mobilità dei dipendenti Triscele e di sfruttamento della cassa integrazione in deroga fino a dicembre. Faranda chiede quindi al Prefetto la riconvocazione delle perti, “ciò tenuto conto sia degli incombendi termini di scadenza dellʼammortizzatore in parola, sia delle ormai ben note problematiche amministrative ulteriori, riferite allʼarea in cui risulta allocato lo stabilimento. Problematiche questʼultime - continua Faranda - la cui tempistica riveste, come già visto, estrema importanza. Avuto riferimento, in particolar modo alle conseguenti ricadute in materia di garanzie occupazionali”. In parole povere, Faranda chiede di sapere come muoversi in attesa che la delibera di cambio di destinazione dʼuso dellʼarea dello Francesco Alecci Francesco Faranda stabilimento da tirare giù per edificarne palazzi, sia pubblicata da palazzo Zanca. Non passano che cinque giorni, e Alecci si rivolge a palazzo Zanca. ALLORA? LA DELIBERA? Il 26 marzo ho chiesto che fine avesse fatto la delibera, e da allora non ho avuto notizie. Cosa vogliamo fare? Il tono usato nella lettera che Alecci ha inviato al sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca è ovviamente molto più formale, ma la sostanza è quella: la delibera è stata adottata dal consiglio comunale il 16 novembre 2011, poi al palazzo del Governo non è stato più comunicato nientʼaltro. “tale circostanza - scrive Alecci - non ha consentito alla società di disporre gli investimenti necessari a riavviare lʼattività imprenditoriale in altra sede, ponendo a rischio il futuro occupazionale dei lavoratori”. Sul punto, Alecci è parecchio duro. “Attesa lʼurgente necessità di portare a conclusione lʼiter al fine di salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori interessati, voglia fornirmi un aggiornato quadro cognitivo dei provvedimenti adottati in merito. NEL FRATTEMPO FARANDA. Da palazzo Zanca fanno sapere che la delibera è stata pubblicata, e quindi la palla passa allʼazienda. Che, da parte sua, sta abbottonatissima. Se esiste un piano industriale, una scadenza e lʼindividuazione del luogo in cui sorgerà il nuovo stabilimento, sono informazioni che solo la famiglia Faranda conosce e che non sono state divulgate. Tutto quello che si conosce oggi del futuro della Triscele si chiama Parco trinacria, un progetto da dieci palazzine e 350 appartamenti che sorgerà sulle rovine dello stabilimento. A realizzarlo, secondo le voci, una cordata guidata dalla Gmc immobiliare. L E G A L M E N T E TRIBUNALE DI MESSINA INVITO A PARTECIPARE ALLA GARA COMUNE DI FURCI SICULO (ME) Rif. RF 10/11 LETOJANNI - Via Luigi Rizzo angolo vico Pola – Lotto Unico: Bottega composta da vano utilizzato per attività comm.le (abbigliamento), camerino prova, locale retrobottega (con predisposizione per angolo cottura), bagno e sottoscala utilizzato come ripostiglio; sup. tot. mq 49,00. Bene occupato da conduttore in forza di contratto di locazione in relazione al quale il curatore ha esercitato il diritto di recesso ex art. 80 L.F. Prezzo base Euro 138.940,50. Rilancio minimo Euro 2.000,00. Vendita con incanto 16.11.2012 ore 12.20 presso il Tribunale. Domanda di partecipazione con assegno circolare N.T. intestato a " Trib. di Messina – Fall. 10/2011 R.G.F." di importo pari al 10% del prezzo base. G.D. Dr. Ugo Scavuzzo. Per le modalità di presentazione delle domande rivolgersi al Curatore Dr. Dario Rossi tel/fax 090/47536, alla cancelleria e consultare i siti www.asteannunci.it, www.tribunale.messina.it e www.asteavvisi.it. REGIONE SICILIANA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI ENNA AVVISO ESITO DI GARA Si avvisa che, con deliberazione n°1117 del 27.06.2012 sono stati approvati gli atti di gara a procedura aperta per lʼaffidamento della gestione del servizio di ristorazione per i Presidi Ospedalieri dellʼA.S.P. di Enna, per un periodo di 60 mesi, prorogabili per ulteriori 24 mesi. Codice CIG (2002185F50). Il servizio è stato aggiudicato alla Ditta Euroristorazione S.r.L. – via Boschi n°1/b – 36040 Torri di Quartesolo (Vicenza). IL DIRETTORE GENERALE Dott. Nicola R. Baldari AVVISO GARA Si rende noto che il 10.09.12 sarà esperita gara di Procedura aperta di project financing per l'affidamento della concessione relativa a fornitura di energia elettrica, gestione, manutenzione ordinaria, programmata e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione, nonché la progettazione ed esecuzione degli interventi di adeguamento normativo, rifacimento, ristrutturazione, riqualificazione ed efficienza energetica degli impianti e conversione con tecnologia LED. (art.153, commi 1-14 del d. lgs. 163/2006 e s.m.i. - gara unica). CIG 4258410718 - Importo appalto € 3.375.000,00 - Importo investimento € 1.530.000,00 - Importo lavorazioni € 1.017.400,00. Categoria prevalente OG10 - Cl. III. Offerta entro le ore 12.00 del 31.08.12 Il bando e relativi allegati sono disponibili gratuitamente sul sito:www.comune.furcisiculo.me.it. Il Capo Area Tecnica Arch. C. Crisafulli AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI PALERMO AVVISO DI GARA Eʼ indetta procedura aperta, a lotto unico, per fornitura in somministrazione di ausili assorbenti lʼurina e relativa distribuzione domiciliare agli aventi diritto dellʼAzienda Sanitaria Provinciale di Palermo per un periodo pari a cinque anni. Lʼimporto complessivo presunto dellʼappalto per la durata dellʼappalto ammonta ad Euro 41.325.840,60 oltre I.V.A. al 4%. Gli atti di gara possono essere scaricati dal sito internet:www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 09/08/2012. Il bando è stato inviato alla G.U.E. il 14/06/2012. Il Direttore Generale Dr. Salvatore Cirignotta pagina 33 Economia 29 GIUGNO 2012 centonove MESSINA. 832 creditori, 80 milioni di debito, un concordato preventivo Demoter al Cubo Potrebbe cadere l’interdittiva antimafia che aveva colpito l’impresa della famiglia Borella. Nel frattempo, il ramo d’azienda delle commesse pubbliche è passato di mano. Ecco a chi DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Per la Demoter, impresa di movimento terra leader nel mezzogiorno, e oggi in concordato preventivo dopo i problemi derivati dal mancato rilascio del certificato antimafia da parte della Prefettura, il futuro potrebbe tornare a sorridere. Su istanza del liquidatore Maurizio Cacace e dopo un atto stragiudiziale di diffida, dalla prefettura è partita una comunicazione interlocutoria. Secondo quanto informa il liquidatore, infatti, per la Prefettura non emergerebbero possibili interventi di infiltrazione su Demoter. Prima della pronuncia ufficiale, sono necessari ulteriori aggiornamenti su informative che arrivano da Milano e Roma. Perchè Carlo Borella, ex “patron” della Demoter, ha sì incassato una condanna a due anni per favoreggiamento, ma è stata esclusa lʼaggravante mafiosa. Nel mentre, la Demoter “rivive” attraverso la Cubo spa. CUBO MAGICO. La Cubo Spa è una sorta di “garante” del concordato preventivo chiesto a marzo per evitare il fallimento della Demoter. Lʼimpresa ha acquisito il ramo dʼazienda della Demoter che aveva in itinere gli appalti con la pubblica amministrazione, ai quali lʼazienda di famiglia di Borella non aveva potuto più partecipare per via dellʼinterdittiva antimafia. Insieme ai contratti, la Cubo ha rilevato tutto lʼattivo di Demoter col quale, insieme al ricavato dei contratti che dovrebbero ripartire, dovrà pagare tutti gli ottocento e passa creditori nel giro di sei anni. Fino alla fine di febbraio, la Cubo risultava operativa a Milano, in attesa di trasferimento a Messina. Ad amministrare la società dallʼinizio del 2012 è Filippo Spadaro, genovese ma domiciliato a Messina. La Cubo possiede un capitale sociale da cinque milioni e 300mila euro interamente detenuto dalla Brick srl dal 20 maggio del 2011 (società anchʼessa amministrata da Spadaro), che ne è quindi proprietario unico. A settembre del 2011, avviene il trasferimento: un comodato tra Cubo Spa (cessionario) e Demoter (cedente) con lʼaffitto della prima di un ramo dʼazienda dellʼimpresa della famiglia Borella. Anche tra Brick e Demoter, il 6 maggio del 2011, ci sono movimenti. Lʼazienda di Borella cede quote alla Brick srl. Tra Cubo e Demoter, poi, ci sono in comune un poʼ di nomi, frutto del travaso di personale da unʼazienda allʼaltra. Presidente del collegio dei sindaci di Cubo è Giosafatto Zaire Zimbè, che ricopre la stessa carica anche nella Demoter (data della presentazione della carica è la fine di maggio del 2011). Per entrambe le società, sindaci effettivi risultano essere Daniela Lizzio e Sergio Zavaglia, mentre Francesco Vitale appare in entrambe le imprese quale sindaco supplente insieme a Giuseppina Vazzana. Ricapitolando, la Demoter passa il ramo dʼazienda alla Brick, che lo affitta alla Cubo. A causa di questo, Maurizio Cacace IL PATRON. L’imprenditore Carlo Borella la società ha avuto gli stessi inconvenienti subiti dalla Demoter. “Si è seguito il principio della continuità tra le due aziende, e anche alla Cubo, quale “assuntore”, spesso veniva estesa lʼinterdittiva, benchè tra le due aziende non ci sia alcun rapporto, dopo la cessione del ramo dʼazienda”, ha spiegato Maurizio Cacace. I NUMERI. Era la più importante impresa messinese nel settore del movimento terra, è stata impallinata per la mancanza del certificato antimafia, e ha licenziato 350 dipendenti. La parabola discendente della Demoter è nei numeri: due milioni di euro di risultato operativo nel 2008, un valore stimato in sei milioni e mezzo, un utile “ante imposte” di oltre un milione. Oggi, i debiti che lʼimpresa dovrà onorare sono circa ottanta, considerando anche le società consortili delle quali faceva parte. Senza di esse, la massa debitoria si riduce ad una cinquantina di milioni. E i creditori? In tutto sono 832, ed hanno lʼultima parola sulle sorti del concordato preventivo. Attualmente, informa il curatore fallimentare, ha votato circa il 35% degli aventi diritto, “pressochè tutti favorevolmente”. A non aver preso posizione, invece, sono gli istituti bancari verso i quali la Demoter era esposta: nessuna delle sette banche ha votato. Come si svolge la procedura? Allʼudienza il 3 luglio ci sarà lʼultima adunanza dei creditori, che saranno poi ammessi al voto per altri 20 giorni. Alla scadenza sarà comunicata la decisione del tribunale che dipende dallʼassenza di richieste di revoca del concordato (allo stato nessuna) e dal voto. In caso di voto contrario, al tribunale non resterebbe che la dichiarazione di fallimento per lʼimpresa. La sezione Fallimentare del tribunale di Messina aveva depositato, giovedi 8 marzo, il provvedimento di ammissione di Demoter Spa (oggi in liquidazione) alla procedura di concordato preventivo (un accordo fra imprenditore e creditori), con nomina di Antonino Orifici quale giudice delegato e di Maurizio Lipani quale commissario giudiziale. ZOOM Quelle commesse perse dopo l’aggiudicazione La ditta aveva vinto la gara per la costruzione della “scuola della cartapesta” a Termini Imerese TERMINI IMERESE. Non sono solo le commesse pubbliche alle quali non potrà più partecipare ad aver messo nei guai la tenuta finanziaria della Demoter. Ci sono anche quelle che aveva vinto, e dalle quali è stata “squalificata”. E sono decine. Il 10 luglio, a Termini Imerese, per esempio, si deciderà sul ricorso che la Demoter ha in corso di fronte al Tar di Palermo contro il provvedimento di revoca dell'aggiudicazione dell'affidamento dei lavori di costruzione della “scuola della pagina 34 cartapesta”. A presentare ricorso è stata la Cubo Spa il 28 febbraio, nella qualità di successore a titolo particolare della Demoter in virtù di contratto dʼaffitto di ramo dʼazienda. La Cubo si è rivolta al tribunale amministrativo per annullare il provvedimento e “ogni altro atto presupposto connesso e comunque consequenziale nella parte in cui la ricorrente è stata dichiarata non in possesso del requisito speciale di qualificazione previsto dal bando di gara”. Secondo il comune di Termini, invece, il ricorso appare infondato. A resistere, accanto al comune di Termini Imerese (costituitosi il 27 marzo), ci sono anche la Prefettura di Messina, lʼufficio territoriale del governo di Palermo ed il consorzio “Lavori Scarl”, ditta seconda classificata che dallʼesclusione della Demoter ha tratto enorme giovamento e che si è costituita in giudizio il 5 giugno. In camera di consiglio, fino ad oggi, si sono tenute tre diverse udienze, il 3 aprile, il 23 maggio ed il 19 giugno, con la costituzione delle parti ed il deposito dei documenti. (A.C.) centonove Economia 29 GIUGNO 2012 CRISI. Seimila persone e 500imprenditori hanno perso il lavoro in 5 anni Ragusa, crolla il mattone I dati del presidente dell’Ance Grassia che attacca: «Non ci aspettiamo più nulla dalla politica». Le opere pubbliche bloccate. Ma anche quelle finite servono a poco. I parcheggi ad esempio... DI MARCELLO DIGRANDI IN CIFRE Aspettando la Siracusa-Gela RAGUSA. Le imprese attive, nel ragusano, sono 1258 con una flessione di 397 aziende nel comparto edile che hanno cessato lʼattività. 1800 le aziende nel 2008, 1475 nel 2009, 1345 nel 2010 e 1258 nel 2011. Le ore lavorate segnano un picco considerevole da 6.377,691 a poco meno di 3.707,577; la massa salari complessiva da 50 milioni di euro a 32 milioni. Gli importi complessivi delle gare espletate, da 34 milioni di euro, nel 2006, a 33 milioni nel 2011. Il numero più alto, in termini numerici, delle gare espletate, è stato nel 2007, con 79 milioni di euro, 29 milioni nel 2008 e 13 milioni e 700 mila nel 2010. Gli operai attivi, da 7 mila unità, nel 2007, a 4730 nel 2011, 7385 nel 2008, 6387 nel 2009, 5640 nel 2010. Tra le grandi opere pubbliche, in itinere, nel 2012, il progetto di finanza, spalmato in 26 anni, per lʼampliamento del cimitero di Modica per un importo complessivo di 18 milioni di euro, e il completamento dellʼautostrada Siracusa Ragusa Gela, con i lotti 6, 7 e 8, che attendono il via libera da parte dellʼAnas, per il progetto esecutivo. Si tratta di un importo considerevole pari a 475 milioni di euro di cui 213 fondi regionali e 262 risorse comunitarie. “Si tratta di due grandi opere pubbliche che potranno dare ossigeno alle imprese e ai lavoratori del comparto edile – dice Luca Gintili, segretario provinciale della Filca Cisl –attendiamo il via libera dellʼAnas per il progetto esecutivo dellʼautostrada. Lʼaltra grande opera è il completamento del Cimitero di Modica le cui risorse, in progetto di finanza, saranno spalmate in 26 anni”. RAGUSA. Qualche timido segnale di ripresa. Solo nel settore privato. Lʼedilizia in provincia di Ragusa segna un trend negativo con una perfomance, con la perdita di massa salariale, e il numero delle imprese non attive, senza precedenti. Se a questo aggiungiamo le grandi opere pubbliche conplete e non utilizzate, vedi il parcheggio a piani del tribunale, pressoché vuoto, e il parcheggio interatto di piazza del Popolo, che attende il finanziamento per il completamento, emerge un quadro desolante. I soldi, per ultimare lʼopera, con le rampe di accesso e la sistemazione interna, non si trovano. I fondi dovrebbero essere assicurati dal Cipe che li ha trasferiti alla Regione. Ma negli uffici della Regione le risorse sono sparite. Lʼaltra opera pubblica completa, il parcheggio a piani adiacente al palazzo di giustizia, ultimato da due anni, resta pressoché vuoto. Una condizione infelice M.D.G per la società di gestione, la Si Il parcheggio a piani adiacente al palazzo di giustizia, ultimato da due anni, resta vuoto Sosta di Catania, che avrà lʼarduo compito di gestire lʼaltro che la provincia di Ragusa può avere alla classe politica. I numeri sono numeri parcheggio sotterraneo, in fase di margini di crescita nel settore dei lavori – esordisce il presidente dellʼAnce, completamento, in piazza Matteotti, Giuseppe Grassia – necessita andare ovvero adiacente alle poste centrali. Dalle pubblici. Se non si mette in moto lʼedilizia, lʼasse trainante di questo lembo oltte il freddo dato e scorgere oltre 6 mila grandi opere pubbliche ai piccoli cantieri. di Sicilia, si rischia di chiudere anzitempo persone, e 500 imprenditori, in soli 5 anni Gli operai attivi, nel ragusano, da 7007 lʼeconomia dellʼintera provincia. Nel 2010 hanno perso il posto di lavoro e non sono unità del 2007, sono passati a 4730 nel sono stati espletate gare dʼappalto in grado di riprogrammare il loro futuro né 2011. “Registriamo un calo inferiori ai 10 milioni di euro. Di quello dei propri figli. Abbiamo la considerevole – dice il direttore della conseguenze il trend negativo è stato sensazione, però, che i nostri politici non cassa edile ragusana, Giovanni Avola nellʼanno successivo con un migliaio di abbiamo la sensibilità, ecco perché oggi che si attesta sul 20 per cento e si posti di lavoro persi. Nel 2012 qualche non ci aspettiamo più nulla dalla politica. ripercuote sulla massa salariale e sugli segnale di ripresa si avverte. Nel 2011 Adesso è la politica che deve aspettarsi operai che hanno lavorato. Lʼunica Giuseppe Grassia, presidente Ance qualcosa da noi”. considerazione da fare, in termini positivi, sono state espletate gare dʼappalto per quasi 30 milioni di euro. La seconda considerazione da fare riguarda i lavori privati dove, in parte, si registra una lieve crescita. Nei lavori pubblici affiora la non capacità delle stazioni appaltanti di reperire risorse esterne. Nel settore privato si sconta, di contro, la devastante crisi finanziaria delle famiglie. Serve, in PALERMO. E' stato firmato da Ance Palermo e dai sindacati di categoria Fillea questo senso, che i comuni diano lʼimput Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, a Palazzo Forcella De Seta, il nuovo contratto degli per gli appalti pubblici cosidetti importanti. edili scaturito a seguito del tavolo per la contrattazione provinciale che era staE il completamento dellʼautostrada to aperto lo scorso 3 maggio. Il contratto presenta elementi di novità come l'ESiracusa Ragusa Gela è di vitale vr, elemento variabile della retribuzione, che tiene conto delle caratteristiche importanza”. Qualche modifica delle economiche del territorio. "Questo nuovo integrativo arriva in un momento molattuali normative ha dato ossigeno alle to difficile per il mondo imprenditoriale - afferma il presidente di Ance Palermo imprese .“Nei primi mesi di febbraio di Giuseppe Di Giovanna - e costituisce senza dubbio il giusto riallineamento al coquestʼanno è stata emessa una circolare sto della vita dovuto ai lavoratori. Ci saremmo aspettati un riconoscimento anadel ministero del lavoro– dice ancora il logo anche per il sistema delle imprese che sarebbe dovuto arrivare dall'approdirettore della cassa edile –dove le vazione del prezziario regionale, cosa che, invece, non è stata ancora fatta nostazioni appaltanti si possono sostituire nostante i nostri ripetuti solleciti. Ci auguriamo adesso che questo nuovo prezallʼimpresa nellʼadempimento di alcume ziario, che é già completo in ogni punto, possa essere approvato in tempi brevi procedure di carattere burocratico”. dal nuovo assessore regionale alle Infrastrutture". Secondo lʼassociazione costruttori edili le Giovanni Avola, direttore cassa edile responsabilità sono da attribuire anche PALERMO Ance-sindacati, nuovo contratto per gli edili pagina 35 Economia 29 GIUGNO 2012 OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà UOMINI&BUSINESS Protezione natura, 20 anni da celebrare QUALCHE GIORNO FA si è celebrato il ventesimo anniversario di due strumenti fondamentali per la conservazione e l'uso sostenibile della natura nell'Ue: la direttiva Habitat e Life, il programma di finanziamenti per l'ambiente dell'Ue. Venti anni fa, gli Stati membri hanno adottato all'unanimità la direttiva Habitat al fine di salvaguardare le specie e gli habitat maggiormente minacciati dell'intera Europa. Questa iniziativa è stata presa in risposta alle preoccupazioni sul rapido calo delle forme di vita selvatiche e sulla perdita di habitat naturali, causati dalle modifiche della destinazione dei terreni, dall'inquinamento e dall'espansione urbana. Per offrire alle specie e agli habitat spazi di recupero, la direttiva ha istituito zone protette nell'ambito della rete Natura 2000, al cui sviluppo lo strumento finanziario Life ha apportato un sostegno strategico. Natura 2000 è un sistema che non è costituito da riserve naturali in senso stretto ma si basa invece su un principio assai più ampio di gestione sostenibile dell'uso del territorio e delle risorse idriche. Lo svolgimento di attività economiche è possibile se queste non minacciano l'obiettivo di conservazione dei siti. Natura 2000 ha offerto numerose nuove opportunità a livello di tempo libero e di turismo. Dalle stime risulta che nei suoi siti si contano ogni anno da 1,2 a 2,2 miliardi di visitatori e le entrate generate dalle attività ricreative vanno da 5 a 9 miliardi di euro all'anno. La Commissione ha pubblicato recentemente un opuscolo celebrativo della direttiva Habitat, che illustra alcuni dei numerosi risultati finora conseguiti ed evidenzia l'effettivo valore aggiunto Ue di tale normativa in tutti gli Stati membri. Sono previste celebrazioni nell'intera Europa e sono stati pianificati eventi speciali in numerosi siti Natura 2000 degli Stati membri dell'Unione europea nonché oltre 300 eventi Life. Adottato contemporaneamente alla direttiva Habitat, Life ha infatti contribuito con un importo superiore a 1,2 miliardi di euro alla gestione e al ripristino di oltre 2 000 siti della rete Natura 2000 nell'intera Ue. Lo scopo dei progetti finanziati da Life è salvare dall'estinzione specie minacciate, come l'ostrica perlifera d'acqua dolce in Germania e nella Repubblica ceca, il camoscio d'Abruzzo in Italia, la vipera dell'Orsini in Ungheria e l'aquila imperiale in Spagna. Janez Potočnik, Commissario per l'ambiente, ha dichiarato: "Oggi, nel celebrare il suo 20° anniversario, possiamo essere fieri della legislazione adottata dall'Ue in materia di protezione della natura, che ci aiuta a essere consapevoli e a prenderci cura del nostro ricco patrimonio naturale. La biodiversità è la nostra assicurazione sulla vita e la rete Natura 2000, che tutela le zone di maggior valore in termini di biodiversità, ne costituisce l'asse portante. I notevoli progressi che abbiamo compiuto NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Tempo determinato illeggittimo, 12 mensilità il risarcimento IL LAVORATORE A TEMPO determinato al quale sia stata riconosciuta la conversione del contratto a tempo indeterminato, ha diritto allʼindennità fino ad un massimo di 12 mensilità a copertura del periodo fino alla sentenza. A stabilire questo principio è stata la sentenza n.1411 del 31/1/2012 della Corte di Cassazione intervenuta sul risarcimento spettante dall'ottobre del 2011, data in cui il cd. Collegato lavoro approvato con la legge 183/2010 ha previsto unʼindennità compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto percepita dal lavoratore che ha visto riconosciuta la conversione del proprio contratto a termine. Prima dellʼentrata in vigore di tale norma, le conseguenze in tali casi consistevano nel diritto a favore del lavoratore delle retribuzioni spettanti fin dalla data di cessazione del contratto ma a condizione che avesse offerto le proprie prestazioni lavorative al datore di lavoro. Il lavoratore, peraltro, poteva rivendicare la pretesa in qualsiasi momento in quanto si trattava di un diritto imprescrittibile ai sensi dellʼart.1419 c.c.. La norma introdotta nellʼautunno dello scorso anno, sembrava aver messo un punto fermo sullʼindennità spettante; tuttavia, la giurisprudenza ha fornito interpretazioni contrastanti sulla questione. Secondo alcuni giudici, la nuova indennità doveva ritenersi comprensiva di ogni somma rivendicata dal lavoratore; altri invece hanno ritenuto che spettasse per il periodo fino allʼinstaurazione del contenzioso da parte del lavoratore, ma da tale data e fino alla sentenza, competevano anche le retribuzioni. Inoltre, era stata anche avanzata eccezione di incostituzionalità. Sulla materia è intervenuta anche la Corte Costituzionale con la sentenza n.303 del 9 novembre 2011 che oltre ad aver escluso profili di incostituzionalità, ha interpretato la norma ritenendo che lʼindennità coprisse quanto spettante al lavoratore fino alla sentenza. Da tale data, veniva riconosciuto al lavoratore il rapporto di lavoro un rapporto a tempo indeterminato. Successivamente, la Corte di Appello di Roma, con sentenza n. 267/2012, era intervenuta ancora una volta ritenendo che lʼindennità fosse aggiuntiva alle retribuzioni spettanti al lavoratore dalla data di conversione del rapporto di lavoro. Lʼultima sentenza della Corte di cassazione del 31 gennaio scorso ha messo un punto fermo confermando che la prima conseguenza della norma é il riconoscimento al lavoratore di un rapporto a tempo indeterminato dalla data della sentenza; a ciò si aggiunge lʼindennità risarcitoria a copertura dellʼintero periodo fino alla pronuncia. centonove nei due ultimi decenni costituiscono un valido motivo per festeggiare, ma è ancora necessario offrire il nostro aiuto alla natura che ci ricompenserà largamente con i suoi fondamentali servizi ecosistemici". A due decenni dall'adozione, la direttiva ha permesso di compiere importanti progressi verso l'obiettivo di mettere fine alla distruzione su vasta scala del nostro più prezioso patrimonio in termini di biodiversità. Un certo numero di specie e di habitat danno già segni di ripresa. Della rete Natura 2000 fanno parte oltre 26 000 siti protetti, per una superficie equivalente a quella complessiva di Germania, Polonia e Repubblica ceca messe insieme. Della rete fa ora parte il 18% circa del territorio dell'Unione europea, oltre a 200 000 chilometri quadrati di aree protette marine; la Slovenia, ad esempio, ha dichiarato zona protetta oltre un terzo del proprio territorio. Garantire la gestione efficace e il ripristino dei siti che fanno parte della rete Natura 2000 impone costi rilevanti e questi possono essere in parte sostenuti mediante i Fondi dell'Ue, come il Fondo di sviluppo rurale e il Fondo di sviluppo regionale. Ma la cosa piu importante resta che in aggiunta al suo valore intrinseco, la rete Natura 2000 fornisce servizi eco sistemici essenziali e benefici socioeconomici il cui valore monetario, è di gran lunga superiore ai costi degli investimenti. ALIMENTARE Certificato Ue per il cioccolato di Modica PALERMO. "Si è chiusa finalmente la vicenda del 'Pacchetto Qualita'' e un prodotto di eccellenza siciliano come il cioccolato di Modica, entra a pieno titolo nell'elenco dei prodotti certificati Ue. Presto potrà diventare il primo cioccolato europeo Igp". Lo annuncia l'assessore regionale Francesco Aiello. "Il cioccolato modicano - aggiunge il direttore del consorzio di tutela Nino Scivoletto - vanta una sua specificità per il legame con il territorio e una sua storia". Complimentandosi con Scivoletto e gli amministratori della città di Modica per il traguardo raggiunto, l'assessore annuncia un ulteriore riconoscimento: "Di notevole portata per l'economia agroalimentare siciliana anche la norma che consente, per i prodotti Dop e Igp, l'introduzione dei 'marchi d'area". Permetterà di poter indicare nelle etichette, oltre al Paese, anche la Regione di origine delle produzioni renderà possibile l'istituzione del marchio 'Prodotto di Sicilia'. pagina 36 AGRICOLTURA Coldiretti assegna gli Oscar Green PALERMO. Consegnati gli Oscar Green 2012 della Coldiretti siciliana ai giovani imprenditori agricoli con idee innovative. Vincitori di questa edizione: Anna Maria Musotto, che produce la "manna da frassino", Giuseppe Cangemi, proprietario dell'agriturismo e fattoria didattica "Torrentella", Floriana Vella, Gianfranco Cunsolo, che produce tredici varietà di pomodoro di tanti colori, Grazia Invidiata che ha creato la "spalmina", pasta di siero e sale che si consuma fresca, e Giovanni Noto, che ha rimesso immoto la produzione dell'antica bibita "acqua e miele". INDUSTRIA Unicredit premia Etnamatica CATANIA. L'azienda Etnamatica di Catania, specializzata nella progettazione software e hardware nei campi della robotica industriale e dell'automazione industriale, per un progetto sul trasporto, è l'azienda vincitrice in Sicilia del 'Talento delle Idee 2012', concorso ideato da Unicredit e dai Giovani imprenditori di Confindustria. Al secondo posto il progetto Lympha dell'ingegnere chimico Antonio Busciglio, il terzo posto e una menzione speciale sono stati assegnati ad Artecodesign dell'ingegnere messinese Linda Schipani. CONSUMATORI Il pignoramento DI FRANCESCO SURIA IL DECRETO LEGGE n. 16/2012 (convertito con modificazioni in legge 26 aprile 2012 n. 44), ha introdotto alcune disposizioni che prevedono agevolazioni per i contribuenti nelle rateizzazioni dei debiti iscritti a ruolo e limiti di pignorabilità' che può attivare lʼagente della riscossione. Ed infatti è stato stabilito che le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall'agente della riscossione in misura pari ad un decimo per importi fino a 2.500 euro e in misura pari ad un settimo per importi superiori a 2.500 euro e non superiori a 5.000 euro. Resta ferma la misura di un quinto se le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, superano i 5 mila euro. Inoltre gli enti pubblici dello Stato, su richiesta del debitore, che versi in situazioni di obiettiva difficoltà economica, ed anche se è in corso un contenzioso con lo stesso ovvero lo stesso già fruisca di una rateizzazione, possono riconoscere al debitore la ripartizione del pagamento delle somme in rate costanti, ovvero in rate variabili. Vengono elevati inoltre i limiti per le iscrizioni ipotecarie e per i pignoramenti degli immobili; l'agente della riscossione può procedere all'espropriazione immobiliare se l'importo complessivo del credito supera complessivamente ventimila euro e può iscrivere la garanzia ipotecaria purchè l'importo complessivo del credito per cui si procede non sia inferiore a ventimila euro. Francesco Suria Adiconsum Messina centonove NOI, TERRONI DI ALTRI MONDI Ecco come gli emigrati allʼestero celebrano la loro terra PAG. 38/39 poster 29 GIUGNO 2012 GESSO, I SAPORI IN UNA STANZA Nasce lʼecomuseo del Gusto firmato Don Minico PAG. 41 MURALES DI UMANITA VARIA GLAMOUR. ALLA FASHION WEEK DI MILANO DOLCE E GABBANA PORTANO IN PASSERELLA I “CARUSI” DI MESSINA E PROVINCIA Moda, ma che bel fico... d’india Professionisti, disoccupati, giovani studenti e pescatori sfilano con abiti e simboli siciliani. Ecco come l’isola diventa tendenza. Dai Siculamente di Ragusa ai Pupi di Capo d’Orlando DI MANUELA VENTO MESSINA. Una volta erano i bastardoni di Catania adesso lʼuomo siciliano fa il “fico” della collezione primavera/estate 2013 di Dolce e Gabbana per la fashion week di Milano. Eʼ lʼennesima testimonianza di successo dellʼuomo siculo nel mondo della moda. E la siciliniatà è fashion! A dare lo start-up è stato il marchio "Siculamente” oltrepassando i confini isolani e trasformando la tradizione siciliana in moda con le immagini di fichidindia, assi di bastoni, cannoli e corni scacciapensieri sulle t-shirts con tanto di scritta “futtatinni” fino al boom della coppola pezzo cult del siciliano doc. Non è un caso isolato. La tendenza sicula arriva al successo anche grazie all'azienda dei fratelli Casella di Capo dʼOrlando con la linea "I pupi bags" disponibile nei trentacinque rivenditori sparsi tra Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Lombardia e Liguria. E altri due che hanno puntato sullʼicona dellʼuomo siculo creando il brand Frankie Morello sono Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti, il primo palermitano di Monreale e il secondo di Napoli. Di sicilianità si colora pure il ventisettenne palermitano Alessandro Enriquez che in pochi anni è diventato il più importante designer del settore uomo della sofisticata casa di moda Costume National. Lʼultimo colpo di genio di Stefano Dolce e Domenico Gabbana ha portato sulla passerella il maschio siciliano quello vero. Nessun modello professionista ma 73 puro sangue della terra siciliana. Sono pescatori, muratori, contadini, disoccupati, plurilaureati, medici, adolescenti e dodicenni tutti maschi bellissimi, scattanti e a testa alta. Pelle e capelli scuri, ricci e lisci, occhi profondi e languidi, fasce di muscoli e linee dure, smagriti oppure DEBUTTI Taormina, esperimento Haute couture ROMA. Non a Parigi, dove si celebra a luglio il tradizionale rito stagionale della haute couture, ma in Sicilia, terra dai sapori forti: l'alta moda firmata Dolce&Gabbana esordirà a Taormina, il prossimo 9 luglio, tentando di sfuggire ai riflettori di tv e giornali. Per ora infatti si tratta di un esperimento, poi si vedrà: la lussuosa collezione nascera così, quasi come un assaggio, senza enfasi mediatica, anzi in modo piuttosto riservato, per quanto sia possibile in casi come questo. Per il debutto della nuova haute couture non ci sarà una vera sfilata né una presentazione alla stampa. Sarà tutto circoscritto a una clientela internazionale di riguardo, a quel giro di signore che ordinano grandi abiti, li indossano in occasioni che non coincidono con gli appuntamenti da red carpet, e non ci tengono affatto a finire sui giornali. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno un legame speciale con la Sicilia, non solo perché Domenico è siculo doc, ma anche perché la bella isola è da sempre la loro ispirazione più forte. Taormina dunque sembrava lo scenario ideale dove far confluire ospiti illustri e un ristretto manipolo di giornalisti vip (l'evento è organizzato sotto l'egida di Vogue). Degli abiti si sa solo che saranno spettacolari, ma non è una notizia: i due stilisti hanno sempre realizzato vestiti importanti e unici per i personaggi del bel mondo. L'evento siciliano quasi top secret, servirà piuttosto a tastare il polso alla clientela, ma anche alla loro stessa voglia, quella di Domenico e Stefano, di impegnarsi stabilmente d'ora in poi in questa attività, organizzando una apposita struttura e uno staff adeguato. torniti dal lavoro ma tutti hanno una luce penetrante e profonda come il Mediterraneo. Dodici minuti di sfilata che ricordano un set di Fellini o la Baaria di Tornatore con una scenografia di ficodindia barbicato sul muro e uno sfondo musicale di marranzani, zufoli, tamburelli e anfore che non sono mai didascalie ma solo il piccolo Il messinese Antonio Savasta con lo stilista. Sotto in passerella dettaglio che fa la grande “Lʼaccoglienza al Metropol, storica sala differenza. Stavolta non è una sfilata è cinematografica ristrutturata con materiali un racconto. Eʼ la storia di gente che “mediterranei” secondo il progetto di D&G, ha carattere ed è senza clichè. è stata emozionante – dice Antonio Modelli di “vita”, figghioli e Savasta unico modello messinese scelto carusi che mirano e dal casting. Oltre ad essere stati pagati, possono scivolare ma abbiamo ricevuto in regalo una valigia di guardano diritto. Molti non abiti e una di cosmetici. Nel vedere la erano mai stati a Milano e altri non avevano mai fatto passerella ci siamo emozionati un poʼ ma tra champagne e risate ci siamo messi un decollo. Alcuni si sono subito al lavoro. Durante la sfilata il rifiutati di cambiare pubblico e i volti noti dello show biz erano acconciatura e taglio imbambolati. Oppure divertiti e commossi. qualcuno tra marinai e Noi dentro camicie di seta coi Pupi muratori è stato difficile da persuadere nel taglio stampati, calzoni corti da pescatore, sandali da contadino e valigia che ricorda delle unghie di mani e quella di cartone con cui i nostri nonni piedi marchiati dalla salsedine e dalle fatiche hanno esplorato il mondo ci siamo goduti gli applausi”. del lavoro. Con la loro esuberanza e i loro giochi di scugnizzi hanno conquistato tutto il backstage di costumiste e truccatrici. E per le vie del centro di Milano girava radioso un plotone di maschi siciliani griffato D&G. Non sono mancate le polemiche di chi ha ESALTATO DALLA SCELTA di materiali “mediterranei” come la basaltina e il visto in quei modelli prototipi vetro opalino nero, il Metropol, la storica sala cinematografica milanese della delle divise dei Balilla. O chi ha fine degli anni quaranta, nel 2008 ha riaperto i battenti nel pieno rispetto della considerato quei “modelli” di struttura originale grazie al progetto degli stilisti Dolce e Gabbana. Lo spazio cattivo gusto e grossolani. ha come fulcro centrale una sala di mille metri quadrati con scenografiche Sono stati bloccati e arcate di quindici metri che ricordano il sito romano del teatro antico di fotografati mentre Taormina. Il luogo storico dove Maria Callas registrò la Norma di Bellini nel passeggiavano con le 1954 ha ospitato vari eventi come la mostra del fotografo palermitano Enzo ragazze o con gli amici per le Sellerio in cui il fil rouge delle opere esposte è la Sicilia con la natura forte strade della provincia di della sua gente. I siciliani al Metropol sono stati i protagonisti anche della Messina a Nizza di Sicilia, retrospettiva di Herbert List “lo sguardo sulla bellezza” del Mediterraneo e dei Roccalumera, SantʼAlessio, suoi paesaggi. Sicilianità alla ribalta grazie ad una sensibilità che ritaglia il Letojanni, Taormina ma valore simbolico dei colori e dei profumi della terra ma anche dei personaggi anche a Catania, Palermo, ritratti. (M.V.) Mondello e Cefalù. CURIOSITA’ E il Metropol parla mediterraneo pagina 37 posterworld 29 GIUGNO 2012 centonove CULTURA. Ecco come gli emigrati all’estero celebrano la loro terra d’origine Terroni di altri mondi Dal “Sicilian Festival” di San Diego, alla processione della Madonna di Portosalvo, in Australia, le tradizioni siciliane rivivono ad ogni latitudine. Fra feste religiose, documentari e tanta nostalgia DI MARINO RINALDI CʼÈ CHI PARLA in slang newyorkese,chi ha messo su famiglia fra le verdi praterie del Nebraska e chi vive ormai da decenni fra le alture del Perù. Persone con esperienze di vita e trascorsi spesso agli antipodi accomunate dallo stesso “amore” per una terra lontana migliaia di chilometri che non riescono, e non vogliono, togliersi dal cuore. Dalla California al Sud Africa, passando per la Nuova Zelanda e lʼAustralia, ecco come le comunità siciliane sparse in tutto il globo “celebrano” le tradizioni dei propri avi, portando un pizzico di sicilianità a tutte le latitudini. Fra feste religiose, associazioni culturali, concorsi di bellezza ed... esodi di massa. A SAN DIEGO. Sono scesi per strada in migliaia e hanno cantato e danzato per ore al ritmo delle musiche tradizionali siciliane. Gente di Palermo e Messina, di Catania e di Siracusa, ma anche californiani doc e figli di immigrati. Con le coppole in testa e il marranzano fra i denti, in un tripudio di cassate e cannoli, tamburelli e trinacrie. Tra danze, folklore, allegria... ma anche tanta nostalgia per quella terra lontata e agognata al di là dellʼoceano. Si è svolto anche questʼanno, per la diciannovesima volta, a San Diego, in California, lʼormai tradizionale appuntamento con il “Sicilian Festival”, una kermesse che ogni anno coinvolge le migliaia di persone che vivono nello storico quartiere di “Little Italy”. Tutto grazie allʼintraprendenza di Mario Cefalù, un nativo di Portocello, in provincia di Palermo. «Mario - racconta Giovanna DiBona, organizzatrice del Festival dopo la morte di Cefalù, nel 2004 - fu il fondatore del “Soluntos Bakery”, un negozio di pane e dolci che ha riempito un vuoto nella scena culinaria locale, divenendo una delle più importanti “putie” di India Street, nel cuore di Little Italia. Ha sempre desiderato portare alcune delle tradizioni della sua natia Sicilia sulle rive del San Diego, in un quartiere popolato da generazioni di suoi conterranei, la maggior parte dei quali ha lavorato nel settore della pesca del tonno locale, fino al suo declino negli anni 1970. Un sogno, il suo, coltivato per anni e portato finalmente a compimento allʼinizio degli anni ʻ90, con la creazione della kermesse nel ʻ93». Ma il “Sicilian Festival”, in scena alla fine di maggio, non è lʼunica tradizione siciliana “allestita” a San Diego, dove ogni anno si svolgono la processione della Madonna Del Lume, a ottobre, e quella Madonna Addolorata, a settembre. Tradizioni religiose che mantengono la loro “sacralità” a ridosso dei grattacieli in riva al Pacifico proprio come nelle “vinelle” di paese. ABORIGENI DELLE EOLIE. Nelle sette isole dellʼarcipelago vivono circa 14mila persone, meno della metà degli eoliani (compresi figli e nipoti di prima, seconda e terza generazione) che abitano invece dallʼaltra parte del mondo, fra Australia e Nuova Zelanda. Un esodo iniziato alla fine dellʼ800 e intensificato alla fine della Seconda Guerra Mondiale che ha dato vita a vere e proprie colonie di “Liparoti” nel continente australe. Migliaia e migliaia di eoliani che hanno contribuito a potenziare lʼindustria peschereccia australiana, portando inoltre le tradizioni locali nellʼaltro emisfero. A partire dal Comune di Drummoyne (oggi “Canada Bay”), un sobborgo di Sydney, o da quello di Moorabbin, gemellato con il Comune di Malfa, passando per Wollongong, dove ogni anno, dal 1979, si svolge lʼormai tradizionale festa della Madonna di Portosalvo, con una processione in mare al seguito della statua della Vergine, acquistata in Italia dai pescatori liparesi. DA CARLENTINI AL NEBRASKA. Si svolge invece fin dal 1925, a Omaha, la tradizionale festa di “Santa Lucia”, patrona della città di Carlentini. La cittadina in provincia di Siracusa dalla quale in migliaia sono emigrati, nel corso del ʻ900, per raggiungere i primi “pionieri” nel capoluogo della contea di Douglas, nello stato del Nebraska. Dove il 75% per cento degli italo-americani che vivono nel quartiere di Little Italy provengono proprio da Carlentini. Un “esodo di massa” che viene celebrato ogni anno da migliaia di persone durante il “Santa Lucia Festival”, un Un momento del “Sicilian Festival” di San Diego La processione di Santa Lucia ad Omaha, nel Nebraska A LONDRA Come si dice “Malanova” in riva al Tamigi? La band etnica della Valle del Mela nella città del Big Ben grazie all’Istituto Vini e Oli La band dei “Malanova” LONDRA. La nuova musica etnica siciliana dei “Malanova” è atterrata nel Regno Unito. Il gruppo etno-folk della Valle del Mela, difatti, accogliendo lʼinvito dellʼIstituto Italiano di Cultura, lo scorso 24 maggio ha portato sulle rive del Tamigi le storie, i racconti e le leggende dellʼarea peloritana, affascinando i numerosi ospiti intervenuti al n. 39 di Belgrave Square nel quartiere di Westminster di Londra, sede della manifestazione “Wine and Art: Sicily, The Land of pagina 38 Excellence”, evento promosso dallʼIstituto Vini e Oli di Sicilia in collaborazione con lʼAssessorato Regionale dei Beni Culturali e dellʼIdentità Siciliana, lʼIstituto Italiano di Cultura di Londra e il British Museum, allʼinterno di un progetto teso ad avviare uno scambio interculturale tra la Sicilia e la capitale anglosassone. Sulle note delle originali e travolgenti canzoni dialettali del gruppo hanno danzato gli “Scacciùni dʼà Màschira i Cattafi”, suonato le campane della “Katabba” di Monforte e sfilato le figure della incredibile vicenda di “Pascàli Brunu i Baùsu”. Le suggestive musiche mediterranee dei “Malanova”, eseguite con innumerevoli strumenti della tradizione popolare siciliana, tra “ciaramèddi, mandulìni e friscalètti ì canna”, hanno favorevolmente contagiato i raffinati padiglioni auricolari londinesi, mentre i travolgenti ritmi “dʼù tammurèddu”, dʼù marranzànu e dʼù campanàzzu”, per un giorno, hanno scandito, allʼunisono col Big Ben, le ore degli abitanti della città di Sherlock Holmes. centonove posterworld 29 GIUGNO 2012 Jon Bon Jovi Frank Zappa PERSONAGGI. ECCO CHI SONO LE STAR STRANIERE DI ORIGINE SICULA Dalla Trinacria con furore Da “Giovanni Bongiovanni “ ad “Angelina Germanotta” , passando per Frank Zappa ed Anthony Gregory Scalia appuntamento in cui convivono sacro e profano - fra processioni religiose e un “cannoli-eating fest” - che verrà immortalato in un documentario realizzato dai siculo americani Mike Di Giacomo e Jen Mandolfo Carey. È dedicato invece agli oltre 4mila suoi concittadini emigrati in Australia, il documentario “Sortino Social club”, della regista Giusy Buccheri. Un viaggio per immagini nella storia per raccontare la vita e le esperienze dei duemila “siracusani” emigrati a Melbourne, a partire dalla zia dellʼartista. «Perché ogni Sortinese ha a Melbourne un pezzo della propria famiglia». MISS SICILIA... IN AFRICA. Ma Omaha non è lʼunica città in cui è presente unʼalta concentrazione di “paesani”. Basta pensare infatti a Fremantle, la città australiana gemellata dal 1983 con Capo dʼOrlando, da dove in migliaia sono partiti nel corso dei decenni per cercare fortuna al di là dellʼoceano, o alle centinaia di associazioni sorte come funghi ad ogni latitudine per unire i tanti siciliani emigrati. La lista è lunghissima: si va dallʼUnione Siciliana San Fratello a Buenos Aires, al gruppo di Catena Nuova, sempre in Argentina, passando dal “Messinesi club of Ontario”, in Canada, fino allʼassociazione siciliani del Perù. Lì dove vive ormai dagli anni ʻ70 Felice Cosentino, nato a Caltagirone e adesso sindaco dellʼAlcalde dellʼAlto Nanay, un territorio vasto più di un milione di ettari che comprende oltre venti villaggi. E se sono lʼArgentina, la Germania, la Svizzera e gli Stati Uniti, le nazioni con una più grossa presenza di emigrati, le associazioni di siculo americani non mancano di certo anche in Uruguay, in Etiopia, in Cina e in Sud Africa, dove ogni anno, a Johannesburg , si svolge “La settimana della cultura siciliana”, con conferenze, incontri letterari, sfilate di moda e lʼelezione di Miss Sicilia... in Africa. SE I NONNI o i genitori fossero rimasti in Sicilia molti di loro sarebbero degli anonimi cittadini, contadini o pescatori come i loro avi, e avrebbero sicuramente ottenuto meno notorietà. Insomma, l'emigrazione siciliana di fine ottocento ha dato a molti siculoamericani o francosiciliani quelle chances negate ai loro parenti rimasti sull'isola. Risulta facile riconoscere le origini sicule di quel Bruce Arena, già allenatore della nazionale di calcio americana, o di Joseph Barbera, genitori di Sciacca, ideatore dei celebri cartoons “Tom e Jerry”. I cognomi siciliani nel secolo scorso hanno dominato inoltre la musica d'oltreoceano: Frank Sinatra era originario di Lercara Friddi, mentre il rocker Frank Zappa era figlio di Francesco Zappa, di Partinico. Da ricordare Sonny Bono, all'anagrafe Salvatore Phillip Bono e marito di Cher, ma anche il siculo- belga Salvatore Adamo da Comiso. La musica continua a essere la passione dei figli e dei nipoti degli immigrati con la valigia di cartone. Tra i tanti famosi, gli americani Jon Bon Jovi, all'anagrafe John Francis Bongiovi, il cui padre è nato a Sciacca, e Lady Gaga, ovvero Stefani Joanne Angelina Germanotta, originaria di Naso. L'australiana Natalie Imbruglia, superstar della musica e del gossip, è fiera delle sue origini eoliane e spesso fa visita ai parenti a Lipari, mentre Calogero, con l'accento sulla “o” alla francese, vero e proprio sconosciuto in Italia, ha venduto milioni di dischi in Francia. All'anagrafe risulta Calogero Maurici ed i suoi genitori sono originari di Sommatino in provincia di Caltanissetta e lui non perde mai l'occasione per dichiararsi fiero delle sue origini. I Siciliani non hanno eccelso solo nella musica o nel cinema. Alcuni infatti sono diventati vere e proprie icone dello sport. Joe Di Maggio, eroe del baseball americano, era originario di Isola delle Femmine, mentre Jean Alesi, campione di Formula Uno, è francese ma d'origine alcamese, mentre la famiglia del calciatore Alfredo Di Stefano, fuoriclasse del Real Madrid degli anni cinquanta e sessanta, proveniva da Nicolosi. Di origine siciliana sono anche molti politici e alti magistrati. Da ricordare Antonin Gregory Scalia, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, figlio di siciliani. Mentre è nato nell'isola il nonno del Ministro dell'Interno argentino Florencio Randazzo. Sono nati in terra sicula, invece, Concetto Antonio "Con" Sciacca e Santo Santoro, entrambi deputati in Australia. Insomma, in tutti i campi i discendenti dei siciliani hanno ottenuto successo. (Armando Montalto) A MIAMI “Sicilian Film Festival”, dalle Madonie alla Florida Ideato nel 2006 dal palermitano Emanuele Viscuso è la più grande vetrina mondiale sul cinema isolano MIAMI. Il nome potrebbe far pensare a un locale festival regionale e folcloristico destinato a nostalgici emigranti. Ma in realtà, mettendo lʼaccento su una delle più importanti regioni italiane e su unʼimmensa cinematografia sia italiana che internazionale direttamente collegata allʼisola, il “Sicilian Film Festival” è unʼelegante kermesse destinata ad un pubblico cosmopolita ed un punto di riferimento internazionale per gli operatori di tutto il mondo. Ideato nel 2006 dallo scultore, musicista e designer palermitano, ma statunitense dʼadozione, Emanuele Viscuso, il festival è giunto questʼanno alla sua settima edizione, che si è svolta dallʼ11 al 17 aprile nella nuova sede della Miami Beach Cinematheque. «Grazie al Sicilian Film Festival - racconta Viscuso - la cinematografia siciliana ha preso finalmente coscienza di sé nella sua interezza e internazionalità. La kermesse è infatti la prima organizzazione al mondo ad avere evidenziato lʼesistenza di un vero e proprio “cinema siciliano”, che in Italia è secondo solo a Roma nella produzione di film. Il suo successo ed il suo credito internazionale derivano dalla sua continuità e della molteplicità dei suoi eventi. Uno degli obiettivi del festival - prosegue lʼideatore, nominato “Ambasciatore della culltura” dalla Regione Siciliana” - è quello di mettere in disparte, anzi di far dimenticare, i ritriti luoghi comuni sull'isola». Fra i registi e gli attori premiati nelle varie edizioni del festival, che riserva particolare attenzione anche ai grandi directors di origine italiana come Frank Capra, Martin Scorsese e Sylvester Stallone, anche Franco Battiato, Giuseppe Tornatore e Lando Buzzanca. pagina 39 Emanuele Viscuso posterlibri 29 GIUGNO 2012 centonove MONGIUFFI MELIA. Le origini del comune nel libro di Giovanni Curcuruto Alla scoperta di Polissena MONGIUFFI MELIA. Cʼè un paese sui monti Peloritani, dove, secondo unʼantica leggenda, prima degli uomini vissero gli Déi. Un paese, dove lʼacqua che sgorgava dalla roccia, era talmente pura e limpida che ci si poteva specchiare. Un luogo magico, le cui origini sono avvolte in racconti arcani. Una storia che muove i suoi primi passi nel VII secolo a.C. Questo insediamento, alle spalle dellʼodierna Melia in provincia di Messina, fu chiamato dai Greci col nome di Polissena, in onore della figlia di Priamo e di Ecuba. Dal libro di Giovanni Curcuruto, consigliere comunale e cultore di storia locale, si evince come questi Greci di stirpe beota abbiano abitato queste zone dellʼentroterra messinese, portando con sé tutta la loro cultura. Curcuruto racconta che, dopo lʼarrivo di Teocle( il fondatore di Naxos nel 735 a.C.), alcuni siculi, che erano stati sconfitti dagli invasori, si fusero tra di loro e molti di questi si addentrarono sulle sommità delle vicine colline, in cerca di acqua e terre da coltivare: non sarebbero più ritornati. Si fermarono, secondo Curcuruto, sul punto più alto alle spalle dellʼodierna Melia e costruirono un villaggio che chiamarono, appunto, Polissena. Subito dopo sulla collinetta accanto edificarono un tempio in onore della divinità Inaco, sposo dellʼoceanina Melia. Gli anni passavano e un gruppo di giovani con le loro famiglie si diressero allʼinterno dei boschi circostanti arrivando ai piedi di un monte, oggi chiamato Kalfa, dove scorreva un fiume: il Ghiodaro. E qui inizia la storia della costruzione di unʼimmensa opera, ovvero lʼacquedotto che avrebbe portato lʼacqua da Kalfa fino a Taormina. Questo A CURA DI CARMELO CELONA Antiche preghiere da Nebrodi e Madonie PALERMO. Chisti lodi e chisti canti... Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni. Eʼ il libro di Giuseppe Palmeri (Ed. Kalós 2012) presentato martedì 26 giugno alla chiesa di SantʼAntonio Abate di Palermo. La raccolta di Giuseppe Palmeri, giurista prima che demologo, nasce in un momento imprecisato ma in un luogo preciso delle Madonie, Geraci Siculo, dove una antica preghiera alla Madonna della Cava costituisce il germe di una raccolta di testi della devozione popolare in unʼarea significativa della Sicilia centro-settentrionale, quella “delle Madonie, Nebrodi e dintorni”. La presentazione a Palermo con il professore Giovanni Ruffino, autore anche dellʼintroduzione al libro che ha messo in evidenza i tanti pregi della lettura. «La passione di fondo, la precisione della documentazione e della trascrizione - spiega - , lʼeleganza della lingua che introduce e postilla i testi, la capacità rievocativa. Ma vi è un pregio che conferisce al saggio di Giuseppe Palmeri uno speciale valore; è la efficace e piena contestualizzazione attraverso il riferimento ai diversi ambienti nei quali i documenti sono stati tramandati». Secondo la leggenda il paese du abitato da Dei. I greci portarono la cultura. Distrutta dall’invasione araba DI ENRICO SCANDURRA NOVITA’ acquedotto, che oggi è in parte distrutto, fu completato soltanto dopo un secolo, e costruito con sabbia, calce e cenere. “Camuffato splendidamente dalla vegetazione, il console Rupilio arrivato in Sicilia attorno al 132 a.C. non seppe mai spiegarsi come i Taorminesi avessero una riserva dʼacqua così immensa” spiega lʼassessore alla cultura di Mongiuffi Melia. I Greci, mentre lavoravano per ultimare lʼacquedotto, si spostavano creando piccoli villaggi che ancora Giovanni Curcuruto oggi sono visibilissimi nelle campagne abbandonate. Insediamenti come Lampeli, piccola luce, e ritenendo il posto sicuro, fu lʼaltura di Castiddaci, un sito scelto per la ripidezza Mongiuffi, cocuzzolo solitario. E subito delle rocce che la rendevano inespugnabile dopo? «Ci fu un periodo di stasi, di pace in caso dʼassedio. E proprio qui, sulle nei centri vicini- racconta ancora lo storico rovine di un tempio di origine greca, locale-, ma nel 902 ecco che questa pace costruirono una chiesa cristiana e sotto vi venne turbata. In tutta lʼisola la minaccia nascosero oggetti sacri. «Della chiesa non araba stava per muoversi. Gli Arabi rimane quasi nulla, ma è comunque di arrivarono, ovviamente, anche qui da noi. valore inestimabile» conclude lʼassessore. Ma il fatto più eclatante fu rappresentato dalla trucidamento di donne e bambini da parte di un sanguinario condottiero moro, un certo Ibrahim Ibu Ahmed, detto il di Felice Irrera Brachimo». Una cosa che non era mai accaduta prima dʼora. I Greci avevano Riccardo Lazzerini, "Prendo i soldi… per stare a casa. colonizzato, ma non perpetrato violenza Come guadagnare senza fare assolutamente nulla", La Zisa - Pagine 80, Euro 7,90 contro i popoli autoctoni. «In un testo che CI SONO boutade che ci accompagnano sin dall'infanzia. Su una di queste si concentra lo scorrevolessi qualche tempo fa si faceva riferimento le libretto di Riccardo Lazzerini. È possibile - si chiede l'autore - che la gente accetti di rinunciare a quala questi uomini insensibili ed siasi impegno lavorativo, a restarsene a casa per un certo numero di ore in cambio di uno stipendio di esecrabili, senza pietà. Un mille euro? Se ne ricaverebbe una consistente riduzione di incidenti sul lavoro e dei costi dei relativi inpopolo che stabilì delle regole dennizzi, si potrebbe sfuggire al consumismo compulsivo, si recupererebbe un tempo più a misura ferree, come quella di pagare d'uomo. E se tra le pieghe divertite del libro di Lazzarini si annidasse la cruda verità che soltanto la sei tributi, avere rispetto per il gregazione consentirebbe all'attuale sistema di sopravvivere? Corano e anche non bere vino in pubblico». Tutte Gianluigi Nuzzi - Sua Santità. Le carte seFulvio Ervas - Se ti abbraccio non aver pratiche che apparivano grete di Benedetto XVI - Chiarelettere paura - Marcos y Marcos restrittive ai popoli che Massimo Gramellini - Fai bei sogni Michael Connelly- Il respiro del draabitavano quelle zone. Uno Longanesi go - Piemme dei luoghi dove alcuni gruppi Sveva Casati Modignani - Léonie Niccolò Ammanniti - Il momento è dee famiglie si rifugiarono, Sperling & Kupfer licato - Einaudi wuz.it LA CLASSIFICA 1 2 3 LACERTI DI LETTURE Il diplomatico IL CAPITALISMO SI è affermato nella versione più cinica e amorale. “Io faccio tre lavori al giorno e sono tutti precari, non riesco a scappare al gabinetto per pisciare. Io piscio in corsa come i ciclisti al giro dʼItalia.” I rifiuti sono il superfluo che una società preferisce sprecare invece di metterlo a disposizione di chi muore di fame. “Cʼè gente che si diverte a buttare via la roba. La porta a casa nella sporta di plastica, la mette nel frigo e poi aspetta il momento che si trasforma in monnezza. Pare che compra apposta per infilarla nel secchio.” Austero, impropriamente rigido. Una forma modulare che ha più attinenza semeotica con lʼedilizia che con la pasticceria. Impossibile da mordere senza espellere violentemente la crema dai lati. Eʼ lʼestetica purista della pasticceria contrapposta ai suoi naturali barocchismi. 4 5 6 frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore “Quando compri le paste assortite ti mettono anche il diplomatico, ma non se lo mangia mai nessuno.” Con il pretesto di non essere fisicamente adatto lʼegoista sopravvive di più del generoso. “Gli alti sono i primi a morire. Un piccolo ragioniere del catasto rischia di sopravvivere a un grosso e alto boscaiolo della Maiella. La stessa razione sazia il primo, ma non il secondo cui serve il doppio per sostenere una giornata di fatica.” Le incomprensibili intermittenze di Dio: “Non ho mai incontrato altri sopravvissuti. Non mi piacciono le riunioni dove dicono: dovʼera Dio quando noi morivamo?” Bisogna essere allʼaltezza, per essere maschi. “Io la stimo quella americana che glielʼha tagliato al marito. Penso che sia per ristabilire la parità. «Non sei allʼaltezza di avere il pisello» gli avrà detto «Eʼ una responsabilità, una cosa seria, serve per dare la vita, non per comandare in un ufficio, per guidare il governo o per parlare in mondo visone a piazza San pagina 40 Pietro».” Le più buffe e al tempo stesso le più tragiche sono le ubriacature da divisa. “Parlano del fascino della divisa, invece io provo terrore. Credo che le divise le hanno inventate per questo. Non rideva nessuno per il pazzo pelato che voleva spezzare le reni alla Grecia. Non rideva nessuno per il suo camerata tedesco che assomigliava a Charlot. E sai perché? Perché non è il pianto il contrario del riso, è il terrore.” Possedere accessori superflui ai nostri bisogni anatomici tranquillizza la nostre debolezze. “Questa fisima di moltiplicare i gabinetti, che mio padre diceva: quelli soʼ ricchi, cʼhanno addirittura tre cessi! Ma cʼavranno pure tre culi?” Alcuni, sono dei boli che non rientrano nemmeno nella “Scala di Bristol”. “Cacare è lʼaltra faccia del pranzo e della cena. Ci scappa la cacca perché prima abbiamo mangiato.” Lacerti tratti da: “Lotta di classe ” - 2009 Ascanio Celestini posteriniziative centonove 29 GIUGNO 2012 EVENTI. Inaugurazione dell'Ecomuseo del Gusto il 30 giugno a villaggio Gesso I sapori in una stanza Cozze marinate Apre battenti "De Gustibus" del popolare "Don Minico" in un rudere del '700: una raccolta di ricette "ricostruite" nell'intera filiera. Dalla produzione ai riti in famiglia DI MARIA TIZIANA SIDOTI MESSINA. "Cu mancia bonu e bivi vinu non lassa muddichi" è parola di Don Minico, titolare dello storico omonimo locale sul Colle San Rizzo alle Quattrostrade nel messinese, inebriante di sapori tradizionali dalla pagnotta alla disgraziata alla malvasia, con materie prime prodotte a Filicudi. Ed è anche il sottotitolo di "Notte Speziata", una vernissage a villaggio Gesso. Che sabato 30 giugno alle 21 inaugurerà l'Ecomuseo del Gusto, il "De Gustibus". E così qui, sul dorso tirrenico dei Peloritani, dove lo sguardo affonda a strapiombo nei colori del mare, con le Eolie in faccia e i crinali alle spalle, e la leggenda rincorre ad ogni passo la storia nell'ultimo villaggio nord di Messina, casale di tramontana dalle origini millenarie in traccia nei complessi basiliani al macabro fascino delle catacombe, dal passaggio di Garibaldi agli illustri natali al pittore Onofrio Gabrieli ed a Ettore Castronovo, pioniere della radioterapia, ci sarà anche un museo, custodia del gusto e degli antichi sapori. Che con i suoi 3 metri per 3 "sfida" per dimensioni le più piccole gallerie del mondo. L'IDEA. «Tutto nasce da una coincidenza e da una convinzione: dall'aver trovato un casotto, un rudere del '700. L'idea originaria era di farne un deposito accanto al nuovo laboratorio di "Don Minico" a Gesso per la trasformazione dei prodotti agroalimentari della nostra azienda. Ma non mi sembrava giusto "profanarlo", ristrutturandolo come deposito, così ho deciso di fare un restauro conservativo e abbiamo recuperato questa struttura con l'originario "bisolo" fuori dalla porta, o con il gancio dove si legava l'asino», racconta Paolo Mazza, figlio di Don Minico. Che seguita: «E mi è venuto in mente di farne un museo e di chiamarlo Ecomuseo, non solo perchè è una struttura ecocompatibile, alimentata a pannello solare a L’insegna dell’ecomuseo del Gusto a Gesso. In basso don Minico bassa tensione a 12 volt a led ma anche perchè sono stati utilizzati materiali riciclati come i trispiti, i ferri dei letti di una volta, per farne delle mensole sulle pareti, o un vecchio pavimento di una casa di Gesso con materiale di cementina, abbiamo trovato tracce di carbonella e un soppalco: sembra di entrare in una stanza di una volta, tutto riporta ad una casa dei primi dell'800, dove tutto, l'area in cui si cucinava e lo spazio per dormire era concentrato in un unico locale». UN MUSEO PICCOLISSIMO. Così è nato il "De Gustibus". Che si propone come museo di ricette antiche tra sapori e saperi di un tempo. «Il museo è vicino la chiesa madre di S. Antonio, in via Eolo che s'incrocia con via Filicudi: richiami casuali all'attività della nostra azienda agricola a Filicudi. Forse è il più piccolo museo al mondo: questa struttura, infatti, non può contenere tutta una documentazione oggettistica, anche se c'è una bella esposizione. Così ci si servirà di una cassapanca, anche questa materiale recuperato, che chiameremo "ricettacolo", dove ci sono già le ricette della tradizione di Don Minico, dai "pumadori sicchi" ai "mulinciani sott'ogghiu", e dove i visitatori potranno depositare ricette tipiche, ricostruite in tutti i passaggi, ossia l'intera filiera della produzione anche affettiva, come per esempio per "alivi scacciati" il rito della famiglia che si raccoglieva sotto l'albero, o per la raccolta dell'uva la "schiticchiata" sotto la pergola. Quando si raggiungerà un buon numero, Don Minico pubblicherà un libro, metteremo anche delle foto. La cosa LA RICETTA bella è la dinamicità della struttura: è piccola ma con iniziative come la pubblicazione "allarga" i propri spazi», spiega Mazza. La sede, visitabile su prenotazione e con informazioni nel sito internet, ospiterà anche scambi culturali con aziende e produttori, e serate del gusto. L'INAUGURAZIONE. L'Ecomuseo apre i battenti con la collaborazione del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani che per l'occasione sarà aperto tutto il giorno fino a 15 minuti prima dell'inaugurazione di quello del Gusto, e dell'associazione "Gesso-La Perla dei Peloritani". Nella serata ci saranno personaggi originari di Gesso o eletti a ibsoti, così come gli abitanti di qui vengono MESSINA. Nella ricca gastronomia messinese vari sono i piatti a deliziar i palati a base di pesce come le sarde a beccafico, braciole di pescespada, pasta cu niru di siccia, braciole di spatola, cozze alla marinara, pasta "chi cozzi", spaghetti alle vongole (cocciuli), o di carne come le braciolettine alla messinese e falso magro al ragù, o di ortaggi locali come mulinciani chini, mulinciani sutt'ogghiu, pasta chi cucuzzeddi fritti, pasta caʼ muddica. Per le cozze gratinate: 1 kg di cozze, 50 grammi di parmigiano grattugiato, 50 grammi di formaggio pepato siciliano, succo di 1/2 limone, 80 grammi di pan grattato, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 spicchio d'aglio, olio extravergine d'oliva, sale e pepe. Pulire le cozze e metterle in una pentola con bordi alti e 1 bicchiere dʼacqua. Coprire e cuocere finchè tutte le cozze non sono aperte. Preparare l'impasto con parmigiano, pan grattato, pepato, un filo dʼolio, prezzemolo tagliato finemente, limone, sale e pepe. Riempite le cozze con l'impasto, sistemarle in una pirofila con poco olio e mettere in forno per 20 minuti. Nella variante alla marinara sostituire il limone con pezzetti di pomodorini ben maturi. (M.T.S.) chiamati con riferimento alle cave di un tempo: Achille Baratta con "Opere Pittoriche", i poeti Pippo Bonaccorso con "Ecco i miei gioielli"- Poesie al Borgo, e Filippo Faillaci con "Poesie", i musicisti Paolo Scaltrito con "U ballettu" per organetto, Arnaldo Oliva con "Il Menestrello" per fisarmonica e chitarra, e Giancarlo Parisi con "Zampogna a paro", e gli attori Gianfranco Quero con "Orlando e Rinaldo", ed Antonio Alveario ed il regista Roberto Bonaventura con "Sorpresa Ibisota". Alcune famiglie di Gesso porteranno delle torte da gustare in piazza con i vini di Don Minico. «La manifestazione è vista con molto interesse dagli abitanti non solo per il recupero della struttura ma anche per il tentativo di rivitalizzare un borgo caratteristico. Ci sarà, salute permettendo, mio padre, Don Minico, che è entusiasta, il museo è dedicato a lui», conclude Mazza. IN LIBRERIA "50 Ricette-50 Rifugi". Ecco i fornelli ad alta quota ROMA. Un libro di ricette, mix di passione per la montagna e per l'arte culinaria tra i fornelli d'alta quota, prodotti della terra e piccoli segreti di cucina dei rifugisti, gestori dei rifugi, cuochi con gli scarponi. Tutto questo è "50 Ricette-50 Rifugi - Pensieri mentre l'acqua non bolle", a cura di Eleonora Saggioro, responsabile della cooperativa Equo Rifugio, gestore del Rifugio Vincenzo Sebastiani, nel Parco regionale Sirente-Velino 2102 metri. Che, presentato a Roma il 15 giugno scorso nella sede romana del Cai, Club alpino italiano, con il patrocinio di quest'ultimo e di Federparchi, e il sostegno di Gambero Rosso, autorevole rivista culinaria dal 1986, si propone come la prima guida non solo di ricette d'alta quota ma anche di rifugi: 50 "gioielli" gastronomici, nati dall'esperienza dei rifugisti, impegnati a creare invenzioni in cucina con i soli prodotti della terra e in luoghi come la montagna, dove l'acqua sembra non bollire mai, ed altrettanti 50 rifugi sparsi in tutta Italia, tra mappe e informazioni geografiche e tecniche e ingredienti a kilometro zero. (M.T.S.) pagina 41 postereventi 29 GIUGNO 2012 centonove A SORPRESA Nanni e i David “ritrovati” La Provincia scopre 4 statuette CINEMA. Si chiude l’edizione numero 58 targata Mario Sesti e Tiziana Rocca Taormina, Festival record Tutti i numeri della kermesse, che quest’anno ha anche spopolato sulla rete. Trentuno i film presentati e una folla di attori e personaggi. Gran finale con gli Europei e Sophia Loren TAORMINA. Finale col doppio botto per il Taormina Film Festival, che ha chiuso i nel segno degli Europei di Calcio e di Sophia Loren, la più celebre diva italiana insignita del Taormina Arte Award al Teatro Antico. Un successo di pubblico e di critica, lʼedizione numero 59, firmata da Mario Sesti (direttore editoriale) e Tiziana Rocca (General Manager), che si può considerare da record, come dimostrano i numeri raccolti dagli organizzatori in questi giorni. Sette le giornate di festival che hanno avuto quest'anno un'anteprima il giorno 22 giugno a Messina, dove nel 1955 nacque la prima edizione dellʼallora “Rassegna Cinematografica Internazionale” con 14 premi assegnati nel corso di tutte le serate, e una media di circa 3.500 persone al giorno e picchi di 4.000 presenze in occasione della proiezione speciale per Ribelle -The Brave e la partita ItaliaInghilterra e un incremento del 20% dei biglietti venduti rispetto I quattro siciliani FRANCESCO PEPE “AMARO AMORE” Due ragazzi francesi, André e Camille, fratello e sorella, sbarcano in Sicilia, la terra dove, allo scorso anno. Oltre 60 ospiti, nazionali e internazionali, che in questi giorni hanno popolato Taormina, dall'apertura che con l'ironica Paola Cortellesi, al sex symbol di “Sex and City” Jason Lewis, che non si è sottratto alle richieste dei fan che hanno ANTONIO ZAPPALAʼ “BACI SALATI” È una commedia corale ambientata nei lidi della Sicilia degli anni ʼ60, luogo di villeggiatura per italiani e stranieri... pagina 42 In alto a sinistra, unʼattrice culto degli anni Ottanta, Carol Alt. A destra, la diva italiana più celebre, Sophia Lorem. Sotto, da sinistra, Michel Curatolo, Mario Sesti, Tiziana Rocca e Mauro Passalaqua FRANCESCO LAMA “LO SPOSALIZIO” Don Totò sta preparando il matrimonio della figlia con Vincenzino, un bravo ragazzo di paese. Ma lʼarrivo di Tony, il cugino... MESSINA. Erano custoditi da decenni allʼinterno di una cassetta di sicurezza intestata alla Provincia regionale di Messina, quattro David di Donatello e un Premio Cariddi (storico riconoscimento della Rassegna cinematografica di Taormina). A riportarli alla luce è stata lʼiniziativa del presidente di Palazzo dei Leoni, Nanni Ricevuto, che ha fatto riaprire il “forziere”, scoprendo un vero e proprio tesoro. In particolar modo i David, infatti, sono di oro massiccio e il loro valore commerciale (esclusi quelli storico e artistico) si aggira intorno ai 120 mila euro). I premi, assegnati e mai ritirati, o magari dimenticati in loco, sono quelli destinati a Liza Minelli, Yves Montand e Al Pacino. Risalgono allʼepoca in cui la consegna del Premio si svolgeva a Taormina. In futuro, saranno esposti alla Galleria provinciale di Arte Contemporanea. affollato la TaoClass, a Lisa Edelstein, che ha raccontato i retroscena del serial di successo “Dr House”. Da non dimenticare, poi, il regista visionario Lawrence Kasdan (che ha affidato a suo figlio Jon il messaggio di saluto al pubblico del festival prima della visione del suo film “Darling Companion”), Isabella Ragonese e Donatella Finocchiaro, la regista Nadine Labaki, i miti degli anni Ottanta, Kelly Le Brock e Carol Alt. Ma il cuore di questa 58° edizione del TaorminaFilmFest sono stati i 31 film presentati durante il festival, i Campus e le TaoClass per un totale di circa 70 ore di programmazione. Altro primato di questa edizione è stato inoltre il pubblico della rete che ha seguito costantemente gli eventi del festival, facendo conquistare al TaorminaFilmFest la definizione di Festival 2.0, con i suoi 4.000 di utenti su facebook, e una media di circa 1500 utenti raggiunti con i post; grandi numeri anche su twitter dove ci sono stati oltre 500 re-tweet, 280 menzioni. Un segnale forte dell'importanza della rete l'hanno dimostrato le due conferenze via skype che hanno avuto come protagonisti il maestro Pupi Avati e Gabriele Muccino in diretta dagli States. Infine i numeri della solidarietà, altra grande novità di questo festival con i 5 progetti volti a non dimenticare le persone meno fortunate: Haiti, la Frana di San Fratello, Giampilieri, Unicef e i terremotati dellʼEmilia Romagna. DANIELE GONCIARUK “SICILIAN COMMEDY” Mario, un attore di periferia sulla soglia della cinquantina ormai dimenticato è costretto a tornare a vivere con l'anziana madre... posterstorie centonove 29 GIUGNO 2012 Pulizia al villaggio preistorico Tanya Pensabene Alessandro Ficarra MILAZZO. Sei ventenni si sostituiscono alle istituzioni e adottano i beni culturali svolgono nel garage del presidente, per le comunicazioni veloci cʼè facebook. «Andiamo avanti grazie alla passione continua Tanya - se penso alla burocrazia che dobbiamo affrontare prima di un intervento mi viene il mal di testa. Devo precisare che Comune e Soprintendenza si sono dimostrati sempre collaborativi, ma poi, prima di ottenere le autorizzazioni ufficiali, passano sempre settimane. E dire che noi abbiamo una copertura assicurativa e ci accolliamo tutte le responsabili per danni a cose o persone». I blitz non finiscono qui. In programma cʼè anche il recupero dellʼedicola religiosa innalzata nel 1905 ai piedi del bastione di S. Maria, deturpata qualche anno fa da un vergognoso ed irriverente vandalismo che ha provocato la parziale distruzione del piccolo Crocifisso custodito. Ma anche una convenzione con il Parco Archeologico di Lipari e Milazzo che consenta la gestione gratuita dellʼintera area archeologica allʼassociazione, in modo tale da garantirne la fruizione da parte dei turisti in determinati giorni della settimana durante lʼestate. Monumenti? Roba da volontari Sotto la sigla di SiciliAntica ripuliscono tombe preistoriche, “smacchiano” le statue deturpate, riataccano le dita alle statue settecentesche. A proprie spese. In cambio? tanta diffidenza DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. Ripuliscono tombe preistoriche, riattaccano dita alle statue settecentesche, “smacchiano” i monumenti colpiti da vandali armati di spray. I ragazzi di SiciliAntica a Milazzo sono diventati una specie di “pronto soccorso monumentale”. Vista la lentezza (e in molti casi il disinteresse) delle istituzioni, il sodalizio presieduto da Alessandro Ficarra, 29 anni, alle sterili proteste preferisce i fatti. Armati di rastrelli, decespugliatori, solventi Francesco Catalfamo ecologici, organizzano “blitz culturali” concordati con gli enti preposti alla vigilanza (dal Comune alla Soprintendenza) e ridonano dignità ai monumenti di Milazzo. Nellʼultimo mese, Alessandro e gli altri volontari (Tanya Pensabene, Antonella Iannello, Fabio Fleres, Francesco Catalfamo e Davide Gori, con la collaborazione degli esterni (Domenico De Francesco e Antonio Nunzio Isgrò) hanno ripulito la copertura di vetro della necropoli di piazza Duomo, cancellato le scritte con lo spray dalla statua di Luigi Rizzo in Marina Garibaldi, restituito alla pubblica fruizione lʼarea archeologica di via dei Cipressi, dove sono custoditi i resti di capanne di epoca preistorica (lʼerba era talmente alta che non si poteva accedere e i resti erano sommersi dalle sterpaglie). Lʼultimo intervento a cura del vice presidente, Francesco Catalfamo, riguarda la statua marmorea di S. Francesco di Paola, nella scalinata dellʼomonimo convento. In poche ore ha ricollocato il dito mignolo della mano sinistra. I “magnifici sei” di SiciliAntica (lʼetà è compresa tra i 22 e i 33 anni) non hanno doppi fini ma solo il piacere di contribuire a tutelare i beni di Milazzo. «Abbiamo ricevuto molti complimenti - ammette Tanya Pensabene che segue un corso di studio universitario in Beni Culturali - ma avvertito anche diffidenza. In un contesto come Milazzo viene guardato con sospetto chi fa qualcosa gratis senza doppi fini». Eppure è così. I ragazzi quando riescono a “raggranellare” modeste sponsorizzazioni impiegano le cifre per acquistare materiale per i “blitz”: guanti, solventi, rastrelli. Lʼultima conquista è stato un decespugliatore economico che consentirà di fare interventi fino ad oggi impossibili da svolgere. I volontari di SiciliAntica non hanno nemmeno una sede dove riunirsi, gli incontri mensili si Da sinistra Fabio Fleres, Alessandro Ficarra, Tanya Pensabene, Antonella Iannello pagina 43 posterweekend 29 GIUGNO 2012 come... dove... quando... venerdi' 29 giugno MESSINA. Milonga in Fiera. Ex Irrera a Mare ore 22.30 MESSINA. Rumble in the Jungle al Lido Horcynus Orca di Torre Faro, ore 22 CATANIA. Carolina Cutolo presenta il suo libro 'Romanticidio'. Interviene Elvira Cutolo. Feltrinelli ore 18 PALERMO. Mario Incudine MUSICA sabato 30 giugno Showcase - Italia Talia. Presentazione del nuovo album Italia Talìa, album di debutto di Mario Incudine su etichetta EmArcy (Universal Music, CD 370 6628 / Digital download Street date: 19 giugno). Alla libreria Feltrinelli di via Cavour ore 18 BAGHERIA. Nino Morreale e Armando Sorrentino presentano il libro di P.Mondani e A.Sorrentino 'Chi ha ucciso Pio La Torre?' - Ed.RX. A Villa Butera ore 18 CALTANISSETTA. Pink's One Tribute Pink Floyd Live. Band siracusana nata nel 2010, è composta da 9 elementi e ripropone i brani più significativi ed emozionanti dell'ampio repertorio pink floydiano, All'Eni Cafè ore 21 Thomas Mann secondo Zurletti NON Eʼ UNA GUIDA alla lettura e neanche una monografia, avverte Sara Zurletti nellʼIntroduzione del suo Le dodici note del diavolo. Ideologia, struttura e musica nel ʻDoctor Faustusʼ di Thomas Mann. Si tratta, invece, di un saggio: ossia «lʼapertura di uno spazio ermeneutico incompleto per definizione, e altresì certo che la stessa rinuncia a cogliere frontalmente la verità dellʼoggetto di cui si occupa schiuda promettenti prospettive di scorcio per coglierne una parte». Uno spazio ermeneutico raffinato, che, chiamando in causa filosofia, letteratura, musicologia e psicologia, evita (in una maniera che avrebbe compiaciuto Ortega y Gasset) la trappola dello specialismo e punta dritto al cuore dellʼʻoggetto esteticoʼ Doctor Faustus. Il lavoro, edito da Bibliopolis, è articolato in cinque capitoli che analizzano, rispettivamente, lʼideologia e i caratteri generali del celebre romanzo di Mann, la sua ʻstruttura apparenteʼ, il metodo del montaggio e il contributo di Adorno al testo, nomi, luoghi, personaggi e composizioni, la ʻstruttura nascostaʼ. di Marco Olivieri Un film chiamato “Nessuno” In questo periodo, chi ama il cinema in Sicilia si muove con difficoltà tra le carenze della programmazione. In attesa di novità sul grande schermo, capita a volte che lʼuscita in dvd di un film da rivedere costituisca una novità interessante. Ė il caso di “Nessuno” (1992), con la regia di Francesco Calogero e lʼinterpretazione di Roberto De Francesco, Lucrezia Lante della Rovere e Sergio Castellitto. Girato a Messina e prodotto dai “Nutrimenti Terrestri”, con la sceneggiatura di Ninni Bruschetta e dello stesso Calogero, il film racconta il difficile passaggio dallʼadolescenza alla vita adulta del sensibile Nico (R. De Francesco), nello stile delicato e amaro del regista messinese, dotato di finezza introspettiva. In occasione dellʼiniziativa “Il cinema dei territori”, promossa dalle Università di Messina e Yale, “Nessuno” sarà analizzato sabato 30 giugno a Villa Pace, dalle 18.30. Unʼoccasione per valorizzare il cinema dʼautore e richiamare lʼattenzione sullʼassurdità di una distribuzione che penalizza le opere più poetiche e difficili. Villa Bellini ore 21. RACALMUTO. 'Motor Fest 2012', la IV Edizione del festival motoristico. Presso l'Autodromo Valle dei Templi SIRACUSA. 'Uccelli' di Aristofane, regia Roberta Torre. Teatro Greco ore 18.30 MESSINA. Fjelds. Living Room Sunset Edition al Lido Horcynus Orca di Torre Faro, ore 19 TAORMINA. Glass Mixtures, mostra personale di Silvio Vigliaturo - Chiesa del Carmine - Taormina ore 10 TAORMINA. Due donne a confronto sulla luce, l’architettura e i profumi della Sicilia TAORMINA. Inaugurata al San Domenico Palace Hotel di Taormina, la mostra dal titolo: “La Palma Femmina” di Sabrina Persechino e Solveig Cogliani. Due donne a confronto ed in collaborazione interpretano, in chiavi diverse, lavorando su tela e su seta, i profumi, la luce, l'architettura e l'intreccio culturale siciliano esprimendo, così, nellʼambito dellʼarte italiana, le influenze e gli incontri culturali che ne hanno generato lʼattuale figurazione/immagine. Eʼ un percorso di lettura ed interpretazione che, partendo dalle influenze arabobizantine, attraversa i colori e le melodie siciliane, emergendo in espressioni dʼincanto nei colori delle pitture della Cogliani e nei tagli delle sete della Persechino. Solveig Cogliani, pittrice romana di origini siciliane, si lascia ispirare dal rigoglioso viale di palme di Santo Stefano di Camastra e crea la “Palma Femmina” (acrilico su tela 2010), già presentata a Taormina nell'ambito dell'esposizione “Artisti geneticamente non modificati” organizzato dalla galleria Lombardi. Lʼartista, presente alla mostra con 20 opere, in un dialogo con la stilista Persechino, opera una “frammentazione” dell'immagine, sviluppando un mosaico dei segni e degli archetipi. Sulla tela sono evidenti i riferimenti ai due leoni stilofori del XII secolo, scambi Presentata la nona edizione Sicilia in mostra a Los Angeles Le date del Bellini Festival: Chiesa San Nicolò La Rena, 9 settembre; Le Ciminiere, 18 settembre. Alle Ciminiere tanti concerti: il 5 agosto Luca Carboni; lʼ11 agosto Chiara Civello; il 19 agosto i Marlene Kuntz; il 21 agosto Roberto Vecchioni; il 29 agosto Nina Zilli; lʼ8 settembre Emma Marrone. Dal 26 al 29 settembre, X edizione di Trailers FilmFest, lʼunico festival in Italia ed in Europa che premia i migliori trailer cinematografici della stagione. Diamond e Kutso, a seguire dj set di El Puerco. Al Lido Horcynus Orca di Torre Faro, ore 22.30 CATANIA. J-AX in concerto. In tournée per promozionare il 4° album 'Meglio prima' uscito a fine agosto 2011 in 2 versioni, classica e deluxe. Sabrina e Solveig, la palma femmina etnafest CATANIA. Quattro sezioni per la nona edizione di “Etnafest”, la rassegna turisticoculturale della Provincia di Catania. “Non Solo Classica 2012” è prevista dal 15 luglio al 5 agosto. Concerti dellʼAccademia Pianistica Siciliana dal 24 luglio al 15 settembre. Grande soiree de la danse domenica 8 luglio. Catania Tango Festival dallʼ11 al 19 agosto. Le “Belliniadi 2012”: a Palazzo Minoriti, dal 7 al 12 agosto. Il Premio Bellini dʼOro È previsto per il 23 settembre al Teatro Massimo Bellini. MESSINA. Rosario Central Rock Festival Campetti Rosario Central (Villaggio Santo)) ore 21. Con Dephacer, Silver Bullets, Deep Red Sky, Secretpath, Ginger Lane MESSINA. Onda Wave Light Sound domenica 1 luglio MOSTRE. Inaugurazione al San Domenico di Taormina di Cesare Natoli NUOVEVISIONI centonove PALERMO. La Regione realizzerà un vasto programma di scambi con il Paul Getty Museum di Los Angeles e con il Cleveland Museum of Art che spazieranno dai reperti archeologici all'arte contemporanea. I dettagli della partnership sono stati definiti dall'assessore regionale dei Beni Culturali Sebastiano Missineo Il progetto prevede che la mostra "Sicily art and invention beetween Greece and Rome" fissata dal marzo al presenti al museo Bellomo di Siracusa; la Palma, femmina perché genitrice di frutti, vezzosa nel mostrare i caschi dei datteri di cui è madre, donna di imponente eleganza, dal portamento regale, rassegne mostre settembre 2013 al Paul Getty Museum di Los Angeles nell'ambito degli accordi per la restituzione della Dea di Morgantina venga esposta anche al museo di Cleveland nel periodo tra l'ottobre 2013 e il gennaio 2014. In cambio la Sicilia riceverà una selezione di opere dʼarte contemporanea della collezione del museo di Cleveland che saranno in mostra a Palazzo Riso da febbraio a marzo del 2013. Subito dopo, "Sicily art and invention” si trasferirà in Sicilia. “Quattro.20” al MariWell MESSINA. È visitabile ancora fino al 30 giugno la “Quattro.20”, la mostra di Nino Bruneo allestita presso lʼAssociazione sportiva e culturale MariWell di Spartà (Messina). Il titolo si ispira ai quattro elementi della materia-ceramica: terra, acqua, fuoco e aria. Quattro elementi che, insieme alla creatività dell'artista, danno vita alle venti opere, realizzate tra il 1980 e il 2010. Una "esposizione" in tutti i sensi, visto che l'allestimento è tutto all'aperto: sul prato, sui pagina 44 tronchi d'albero su massi rocciosi. Visite dalle 09,00 alle 12 e dalle 16 alle 19. ([email protected]; www.mariwell.com) Nasce Ragusa Foto Festival RAGUSA. Nasce “Ragusa Foto Festival”, una rassegna fotografica dedicata al grande fotografo ed editore Enzo Sellerio. Da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio a Ragusa, città barocca per eccellenza, fotografi siciliani di fama internazionale dialogheranno di fotografia, dei loro maestri e di quanti oggi ne proseguono la tradizione, la cultura e la ricerca. Il Festival vuole rendere omaggio allʼarte della Fotografia in Sicilia, un ambiente ricco di stimoli e di talenti. Proprio da questa terra, infatti, provengono grandi professionisti, tra i più famosi in Italia, che hanno influenzato generazioni di fotografi di tutto il mondo. Fra gli autori: Giovanni Chiaramonte, Gianni Cipriano, Alfredo DʼAmato, Tano DʼAmico, Fausto Giaccone, Giuseppe Leone, Mimì Mollica, Shobha. La rassegna pone a confronto le ricerche professionali e artistiche di alcuni tra i più autorevoli esponenti della fotografia e le più interessanti promesse della scena fotografica internazionale. posterweekend centonove lunedi' 2 luglio Giò Pomodoro, mostra al centro storico per la rassegna Il Mito Contemporaneo RACALMUTO. 'Motor Fest 2012', la IV Edizione del festival motoristico più importante del SudItalia. Presso l'Autodromo Valle dei Templi CATANIA. Corrado De Rosa e Laura Galesi presentano l'antologia 'Novantadue L'anno che cambiò l'Italia' (Castelvecchi), con Enrico Bellavia, Dario Montana e Valter Rizzo. Alla libreria Feltrinelli ore 18 MESSINA. Mostra di Pupi Siciliani al Monte di Pietà. Tutto il giorno. A cura dell'Opera dei Pupi Gargano silhouette che segna e disegna la direttrice del viale che conduce al mare e si affaccia sulla Fiumara dʼarte. A farle da sfondo i colori degli intonaci, del mare e delle arance succose, oltre che la storia del paesaggio. Sabrina Persechino, architetto, pittrice, disegnatrice di una propria linea di moda, veste la “Palma Femmina” con sobria eleganza, accompagnando le forme di una sensuale e femminile donna mediterranea. La palma diventa mannequin sulla passerella del viale raccontando la storia dei luoghi. Maestosa, dal portamento regale, la palma indossa le fantasie delle sete che si tingono dei colori definiti dalle pennellate della Cogliani, mentre i mono-toni si fregiano dei mosaici, degli ori, dei datteri, dei frutti dolci ed abbondanti. Sensuale nello scuro lungo tubino che veste il fusto, la Palma Femmina ci conduce in un viaggio itinerante attraverso i profumi ed i colori che fondono Oriente e Occidente. Il numero 7 accompagna la composizione degli abiti, modulandone le altezze e le larghezze; lo studio dellʼebraico antico, presente in alcune iscrizioni, ha condotto alla conoscenza della Cabala e della Sephora ed ancora del Chancra, tutti elementi che diventano protagonisti e caratterizzanti degli abiti sia per forma, sia per decorazioni. In occasione dellʼevento sarà presentato il video curato da Alessio Borgonuovo. “Si tratta di un evento di grande richiamo” – ha affermato lʼassessore provinciale alla Cultura, Mario DʼAgostino, - “capace di coniugare ad alti livelli arte e moda. Inserito nel solco della continuità di iniziative promosse allʼinterno della splendida cornice dellʼHotel San Domenico, merita una attenzione particolare anche per gli stimoli e le suggestioni evocate, che rendono preziosa la mostra”. Il progetto è stato presentato presso la Fondazione “Roma Mediterraneo” con il patrocinio anche di “AltaRoma” poi, presso il Collegio del Nazareno, con il patrocinio del Gruppo Scarpellini e la collaborazione di Centrartemediterranea. Il 20 luglio saranno esposte presso l'Hilton Molino Stucky di Venezia (sponsor tecnico Acqua Pia Marcia). Mentre il 6 luglio le opere saranno presentate nell'ambito della “Notte Rosa” organizzata dal Comune di Margherita di Savoia. cinema Torna a Palermo “Sole luna festival” PALERMO. Trentacinque documentari selezionati tra 250 iscrizioni provenienti da tutti i Paesi del mondo e in gara per aggiudicarsi i premi di Enel Green Power, sponsor ufficiale della settima edizione del Sole Luna Festival in programma a Palermo, allo Steri dal 6 al 13 luglio. La nuova edizione, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è sostenuta dalla Film Commission Siciliana. Tra gli appuntamenti anche una rassegna fuori concorso con sei film dedicati alle problematiche dell'Iraq contemporaneo e realizzata in collaborazione con l'Iraq Short Film Festival di Baghdad. In gara per il prestigioso Premio Enel Green Power "Nuove energie", anche dodici giovani autori, allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo. Ci sarà spazio anche per un convegno internazionale di due giornate sullo scrittore Antoine de Saint-Exupery, autore del famoso romanzo "Il piccolo principe". L'incontro prevede la partecipazione di intellettuali di fama internazionale e la proiezione di 4 film dell'archivio della Fondazione Antoine de SaintExupery. A chiudere il convegno, sarà l'assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Barbara Evola. martedi' 3 luglio MESSINA. Nicolò Carnesi al Lido Horcynus Orca. Retronouveau Estate 2012, a seguire dj set di Davide Patania. Ore 22.30 MESSINA. Giorgia in concerto. Anticipato dal singolo 'Il mio giorno migliore', a 29 GIUGNO 2012 mercoledi' 4 luglio settembre 2011 è uscito il suo ottavo album d'inediti "intitolato 'Dietro le apparenze'. Teatro Antico a Taormina ore 21 MODICA. Sicilia Barocca 2012 Concorso Internazionale di Danza-. Palazzo San Domenico ore 21 GIBELLINA. 'Du O', spettacolo di Malou Airaudo, con Denis 'Koonè' Kuhnert e Szu Wie Wu prima assoluta, un progetto del Goethe Institut di Palermo . Nell'ambito delle Orestiadi di Gibellina. Ore 21 CALTAGIRONE MESSINA. Micro Wave Lido Horcynus Orca (Torre Faro, Capo Peloro) ore 22. Dj set d'ascolto TAORMINA. Glass Mixtures, mostra personale di Silvio Vigliaturo - Chiesa del Carmine Taormina TAORMINA. Giò Pomodoro, mostra al centro storico per la rassegna Il Mito Contemporane o giovedi' 5 luglio MESSINA. The Gentlemen's Agreement al Lido Horcynus Orca di Torre Faro. Samba, swing, tropicale, a seguire dj set di Davide Patania, Retronouveau Estate 2012 - ore 22.30 MESSINA. El Duende Flamenco Palacultura Antonello ore 21.15 Estate in Musica 2012, Ass. Accademia Filarmonica e V. Bellini DE GUSTIBUS di Massimo Lanza A cena da Oinos Una scena tradda da “Cenerentola” Nave Argo, torna il teatro dei bambini CALTAGIRONE. Che la compagnia “Nave Argo” di Caltagirone sia benemerita per il teatro siciliano lo abbiamo scritto molte volte: Fabio Navarra, Nicoleugenia Prezzavento e pochi altri, non si fermano davanti a nulla nel tentativo di realizzare il sogno di “fare” teatro a Caltagirone. Lontani da ogni tentazione amatoriale, propongono alla loro città spettacoli, rassegne, iniziative, cogliendo ogni minima possibilità dʼintervento nel territorio e dʼinterlocuzione con la realtà. E questo succede da anni, con tenacia, lottando spesso con lʼindifferenza di chi non riesce a capire la qualità del loro progetto. Un progetto che si muove su due binari: la formazione del pubblico e il confronto con lʼattuale ricerca teatrale. Ed è soprattutto nellʼambito della formazione del pubblico che si situa lʼintensa attività di produzione, promozione e ospitalità di teatro per bambini che trova il suo culmine nella rassegna estiva “Teatri infiniti”. Una rassegna che anche questʼanno si terrà nel Parco comunale di Villa Patti. Ecco le date: giovedì 12 Luglio la compagnia “Casa di Creta” di Catania presenterà lo spettacolo “Cenerentola”, con Steve Cable, Fabio Guastella, Riccardo Francaviglia e Antonella Caldarella che ne ha curato anche testi e regia: una fiaba che, grazie alle armi del teatro, offre ai bambini una riflessione sui valori che portano al vero arricchimento della persona; venerdì 13, ecco la Compagnia “Burattini al chiaro di luna” di Bari con lo spettacolo “Pulcinella dalla brace alla padella” di e con Massimiliano Massari (Pulcinella sarà di nuovo alle prese con una delle sue rocambolesche avventure; sabato 14, in scena il “Castello di Sancho Panza” di Messina che presenterà lo spettacolo “Me lo ha detto un uccellino” con Manuela Boncaldo, Martina Camano, Veronica Zito, Vincenzo Marchello e la regia di Monia Alfieri: una storia delicata e poetica che comincia da un nido e dal primo volo di un uccellino; domenica 15, la compagnia “Brot and Dent” di Berlino presenterà “Il Cavallo incantato" di e con Franziska Merkel e Giuseppe Sciarratta: a raccontare questa antica favola persiana sono ombre, silhouette e paesaggi tra i quali i protagonisti della storia si muovono per raggiungere luoghi incantati; lunedì 16, infine, “Nave Argo” presenterà la sua ultima produzione, “Gelsomina e il Principe Tuttomìo”, uno spettacolo che, con ironica leggerezza, aiuta a riflettere sulla bellezza del saper stare in compagnia. pagina 45 SONO STATO DI RECENTE a Siracusa per il XLVIII ciclo delle rappresentazioni classiche, in scena il Prometeo di Eschilo con un Massimo Popolizio in grande forma nella parte del caparbio Titano che non si piega neanche al volere di Zeus. Uccelli di Aristofane per una splendida e brillante regia di Roberta Torre che riesce con mille trovate a tenere sempre alto il ritmo della commedia aristofanesca. Ed infine le Baccanti di Euripide con un bravissimo Maurizio Donadoni nei panni di Dionisio, dio che Tebe e il suo re Penteo non vogliono riconoscere come tale. La vendetta del dio sarà terribile. Penteo sarà ucciso dalla madre e dalle altre donne di Tebe rese folli da Dioniso e caso unico nelle tragedie greche giunte sino a noi, Penteo lʼeroe sfortunato, viene persino deriso dal dio che prima di farlo cadere vittima delle Baccanti lo ridicolizza travestendolo da donna. Nelle tragedie greche ritorna spesso il tema del vino legato a Dioniso, anzi pare che le rappresentazioni classiche siano in qualche maniera in origine legate alla celebrazione di riti in omaggio a questa divinità. Quale sia lʼorigine, anche questʼanno gli spettacoli al teatro Greco di Siracusa mi hanno emozionato e in qualche modo anchʼio ho pensato di celebrare Dioniso concedendomi dopo lo spettacolo una gran bella cena al ristorante Oinos. Locale delizioso che si trova tra i vicoli di quella che una volta era la giudecca di Ortigia. Tra un crudo di gamberi e una splendida pasta con i ricci, un arancino ripieno di triglie e una tagliata di tonno ho stappato una splendida bottiglia di Villa Bucci Riserva 2005 vino ancora vibrante di fresca acidità e ricco allʼinverosimile di frutto sia in bocca che al naso ma ben bilanciato da una sapida componente minerale che al naso diventa quasi marina. Un buon motivo in più per andare a Siracusa prima della fine XLVIII del ciclo delle Rappresentazioni Classiche. www.indafondazione.org www.oinosrestaurant.it SICILIA DA ASSAGGIARE! Baccalà marinato con olive e capperi SQUISITO PIATTO della tradizione. Ingredienti:300 g di filetto di baccalà dissalato, 40 g di olive nere snocciolate, 2 cucchiai di capperi di Salina (presidio Slow Food), 10 g di basilico, 6 pomodori essiccati sottʼolio, 2 cucchiai di succo di limone, olio extravergine di oliva minuta(presidio Slow Food).Preparazione:Dissalare i capperi sciacquandoli ripetutamente in acqua tiepida, poi tagliarli grossolanamente, tenendone alcuni interi, insieme con le olive e i pomodori. Mettere il baccalà in una casseruola, coprirlo a filo con lʼacqua, portare a ebollizione, sgocciolarlo e dividerlo a scaglie. Pulire il basilico e tagliarlo a julienne. In una ciotola versare il succo di limone, quindi unire 4 cucchiai di olio extravergine di oliva minuta a filo sbattendo con una forchetta per emulsionarlo. Disporre il pesce in un piatto, cospargerlo con il basilico e versarvi sopra lʼemulsione di olio e limone, quindi lasciare marinare in luogo fresco per 30 minuti. Raccogliere in una ciotola il trito, i capperi interi, condirlo con la marinata e scolare direttamente dal piatto, mescolare, distribuire in ciotole singole, adagiarvi sopra il baccalà e servire. Disio Hostaria Via dei Monti, 98049 - Serro ~Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. 29 GIUGNO 2012 posterlettere&... ATTUALITA’ MESSINA DRASTICA di Fabio Amato HERITAGE Ospedale Piemonte come il Margherita? La casa ammare MESSINA. E' arrivata l'estate ed i messinesi vanno in vacanza, nelle loro case al mare, o come si dice a Messina nelle "case ammare". Tutta la città si sposta a Rometta, Faro, Mortelle, Santa Margherita. Non ho mai capito, come una città con un alto tasso di disoccupazione, con commercianti che si lamentano per i loro negozi vuoti, abbia un elevato livello di seconde case. A Messina, le seconde case superano le prime! Ma com'è possibile? Eppure qui succede. Misteri economici ed immobiliari! Tra l'altro se tu hai un seconda casa non arredata, il problema non c'è, perché basta che da Messina vai verso le zone balneari, passando per la panoramica e trovi tutto l'occorente per arredarla. All'inizio del mio percorso ho trovato un tavolo, proseguendo, un materasso, due sedie ed una sdraio. Avevo bisogno, però, di elettrodomestici ed arrivando al laghetto del faro, ai bordi della strada ho trovato tutto l'occorrente. Frigoriferi, lavatrici, cucine e condizionatori. Sono i proprietari delle case che rinnovano l'arredamento e gentilmente li buttano sulla strada, permettendo ad altri come me, di usufruirne gratuitamente. Vera democrazia. Ma soprattutto rispetto per il prossimo. E tanta educazione. Un'altra caratteristica di questi proprietari di seconde case è quella di trasformarsi in ditte private di traslochi con vari e diversi mezzi di trasporto. Infatti ogni giorno, questi signori vengono in città, vanno nelle loro case, e prendono di tutto. Teglie (per parmigiane e paste 'ncaciate), pentole, posate, tovaglie, radio, televisori, coperte, lenzuole, piatti, bicchieri etc etc. Fanno un vero e proprio trasloco. Svuotano la casa in città e riempiono la casa al mare. Alla fine dell'estate, bianchi come degli anglosassoni, ma cianotici per la stanchezza, con appena 3 bagni fatti, svuotano la casa al mare e riempiono nuovamente la casa in città, con in più le bottiglie di pomodoro, fatte con 40 gradi, e le varie cose comprate durante l'estate. E finiscono le ferie. Sono più stanchi di prima, ed hanno speso un capitale di benzina, che avrebbero potuto fare il giro del mondo ed avere visto posti nuovi e forse più interessanti. In questi traslochi sono coinvolti tutti. Un vero e proprio lavoro di gruppo. Appena qualcuno va in città, immediatamente viene aggredito da molteplici richieste degli altri villeggianti. Se tu poi decidi di andare a trovare qualcuno di questi, ti chiedono se puoi passare a prendere questo o quello e ti fanno passare la voglia di andarli a trovare. Tutte le macchine che vedete per strada, d'estate, sono piene di cose che viaggiano avanti ed indietro per la città, si spostano da una casa all' altra. Forse loro, sono le uniche che fanno le vacanze. Se non altro cambiano aria e viaggiano. Divertitevi e buon lavoro! ECOLOGIA E AMBIENTE di Calogero Centofanti MESSINA. Senza alcun influsso nostalgico, desiderio sottolineare come la storica funzione dellʼospedale Piemonte, anche come antica e prestigiosa sede delle Cliniche Universitarie sia ancora presente nella mente e nel cuore di un valoroso professionista piemontese, il quale, nella sua breve ma significativa esperienza presso una struttura specialistica nel glorioso nosocomio, mi chiedeva se rispondessero al vero le notizie circa la soppressione del vetusto ma sempre efficiente presidio con lʼaccorporamento dei reparti ivi allocati allʼanonimo ospedale Papardo. Avendo appreso dalla stampa, che a causa della crisi finanziaria, la Regione a statuto speciale della Sicilia, ha deciso di risanare il bilancio della sanità con iniziative, che stranamente penalizzano il servizio rivolto alla popolazione, non a caso lo smantellamento dellʼospedale Margherita, che ha privato decine di migliaia di cittadini di un qualsiasi tipo di prestazione sia in emergenza che in corsia, ha comportato indelebili e forse letali disagi. Il mio illustre interlocutore ha evidenziato come la costruzione dellʼospedale Piemonte sia stata sostenuta solo da cittadini di quella regione, tra cui i suoi avi e che pertanto un diverso progetto, da quello voluto dopo il tragico terremoto, sarebbe un insulso alla palpitante solidarietà di quanti hanno offerto il loro convinto contributo. Condividendo la giusta osservazione di un medico, mi limito a sperare che la nobiltà dei sentimenti, espressa nel momento del dolore e della ricostruzione da parte della laboriosa gente del Piemonte, non si traduca in una pesante forma di disprezzo a quella sincera e concreta vicinanza divenuta nel tempo obbligo morale e civile, del quale la esigenza dei bilanci non può stroncare il legittimo diritto alla salute per lʼaffollato bacino di utenza del centro città. LA POESIA di Alberto Borgia Se non hai soldi devi morire LʼArticolo trentadue dello stato italiano e modifiche nel tempo susseguenti garantisce la salute ai ricchi ed a tutti glʼitaliani più indigenti. Eʼ sotto gli occhi di ognuno, invece, che chi ha i soldi bene si cura e chi non ha da spendere denari si aggrava e la morte è più sicura. In questo teatrino sadico e burlesco, ma questo è quello che tu vuoi, lo stato protegge e lascia fare ad una schiera di fottutissimi avvoltoi. La vista, bene prezioso, esige cristallo abbastanza graduato ma costa una cifra e lo compri tre euro al mercato. Mangiare puoi solo pappine e ti risparmi di sicuro il dietista ma sai cosa costa un solo dente se vai tuo malgrado dal caro dentista? Per un finto dente col ponte (ma non lʼimportano i cinesi?) un semplice impiegato deve lavorare almeno due mesi! Stai male con le ossa, ti rompi? Cʼè lʼortopedico col tiket moderno: centonove Per esser seguito sempre dallo stesso È più facile che tu faccia un terno. Capita, così, che uno diagnostica, il secondo non è dʼaccordo e, col terzo, la tua salute rimane solamente un ricordo. Tanti luminari, dopo lʼospedale, lavorano in clinica privata e poi, senza alcuna fattura, allo studio condiscono la serata. Tu, lavoratore stipendiato, sei ormai stretto in una morsa e nemmeno la tua salute costituisce più una risorsa. Voi, italiani pensionati, dagli acciacchi sempre di più oppressi avete dallo stato, in offerta, due filari dʼinevitabili cipressi. E voi, ultimi, che la sorte ha voluto Irrimediabilmente diseredati, che speranze avete con lo stato che vi vuole sempre disoccupati? La salute, sʼè sempre detto, è un bene di certo inalienabile, ma costa molto, assai cara solamente al povero miserabile! [email protected] Il sistema è la virtù dei Forti DI SERGIO BERTOLAMI MESSINA. Quando lo Stretto dei Dardanelli si stringe a Çanakkale, sembra di potere afferrare con una mano le coste dellʼEuropa e con lʼaltra quelle dellʼAsia. Chi, come me, ammirava questo spettacolo esternava nelle lingue del mondo la proprio stupore. Qualcuno parlava della traversata di Lord Byron. Io citavo lʼariete dal vello dʼoro da cui precipitò Elle, dando il nome di Ellesponto a questo angolo di mondo. Reminiscenze affioranti nellʼammirare il paesaggio dello Stretto di Messina dalle terrazze dei Forti umbertini, che si aprono ad uno scenario altrettanto seducente. Praticamente invisibili da chi naviga il braccio di mare, sono un osservatorio panoramico privilegiato da cui scorrere con lo sguardo le due sponde. È un sistema integrato di 23 fortezze ottocentesche, erette sotto la Corona dei Savoia; nove delle quali sulla sponda calabra e quattordici sulle colline dei Peloritani che cingono la città. Hanno oramai concluso ogni funzione militare, ma si prestano ad essere considerate nelle strategie di promozione e valorizzazione turistica. Il recupero di otto strutture è stato a suo tempo intrapreso dallʼamministrazione Genovese, che le concesse ad operatori pubblici e privati per avviare programmi di riqualificazione architettonica e di rilancio culturale. Messina è, dunque, già inserita in quel processo virtuoso che vede porre allʼattenzione della Comunità europea le costruzioni militari dismesse. Non solo per il valore storico ma, grazie alla posizione eccellente, anche ambientale e paesaggistico. Ulteriore passo sarebbe includere questi complessi in reti tematiche di forte impatto valoriale, sostenendo così quanti con slancio cercano di sensibilizzare il pubblico a conoscere potenzialità turistiche non ancora del tutto espresse. Progetti mirati dʼinteresse europeo consoliderebbero lʼimpegno. Significherebbe instaurare opportunità relazionali e di partenariato, per condividere esperienze e metodi ed ottimizzare un patrimonio, come pochi, pressoché integro. [email protected] di Anna Giordano Coste e fiumare massacrate MEZZA SICILIA FA I CONTI ancora adesso con le frane, le colate detritiche, le strade interrotte o precarie, da anni, conti che si rinnovano ad ogni evento meteorico. Complice il sole di questi mesi e quelli a venire, ci si dimentica di questo, salvo poi affrontare massi sulle strade, voragini, colate rimaste lì a restringere la carreggiata, con buona pace di chi di volta in volta evita lo scontro frontale (se ci riesce). Da ogni dove si chiedono soldi per la messa in sicurezza, salvo al contempo vedere prodighi amministratori avviare progettazioni folli, o far approvare opere edili (quasi sempre con lo strumento del silenzio assenso) in zone dove il rischio se non cʼè ancora, lo si crea con certezza assoluta. Arroganza umana infinita, come la stupidità che accompagna molte delle nostre gesta quotidiane. Leggo che la regione ha approvato interventi per 5 milioni di euro contro il dissesto. Scorro incuriosita la notizia e mi accorgo che si tratta di difesa della costa, con il rifacimento del lungomare di Terme Vigliatore e altri interventi simili in altri comuni. Mi domando come si possa parlare di interventi per ridurre il dissesto, senza che si avviino al contempo i veri interventi, quelli che eviteranno che questi 5 milioni di euro finiscano letteralmente buttati a mare. Urbanizzazione delle coste che continua imperterrita. Fiumare sempre più massacrate e ridimensionate e alterate e con loro, lʼapporto fondamentale di detriti in mare – in modo naturale, non artificiale – che sono alla base del ripascimento (naturale). Opere a mare (porti e porticcioli), barriere a difesa della costa, senza capire che lʼenergia dellʼonda, se non si ab- pagina 46 batte qui, si abbatte altrove ed erode dove ancora non ha eroso, comunque non da fare scattare lʼallarme. Inquinamento, pesca a strascico, che contribuiscono insieme alle torbide in mare, alla scomparsa della preziosissima posidonia oceanica, pianta marina che rallenta in modo del tutto naturale, lʼenergia dellʼonda. Eʼ come un cane che si morde la coda, interventi tampone, che il maestrale sul Tirreno e lo Scirocco sullo Ionio, faranno sì che siano vani nel tempo. Basterebbe applicare quel minimo di buon senso subito, adesso, una rigorosa politica di difesa del mare, delle fiumare, del ruolo fondamentale della costa che non è seconde e terze e quarte case, ma indispensabile interscambio tra mare e terra per mantenere fragili equilibri, per evitare che 5 milioni di euro oggi e tanti altri prima e ancora di più domani, vengano buttati a mare. Non finirò mai di stupirmi, leggi ambientali dimenticate, omesse, snobbate, possono solo costare tanto, tantissimo, e ancora non lʼabbiamo imparato. poster...commenti centonove 29 GIUGNO 2012 ATTUALITA’ DI ROCCO CHIRIELEISON ELIODORO Mediazione: né vincitori né vinti Castiglione, il turismo e la superburocrate Dal 21 marzo 2011 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 4 marzo 2010 n. 28 che introduce lʼistituto della Mediazione civile e commerciale nel nostro paese, come previsto dalla direttiva n. 52/2008 dellʼUnione Europea e dalla conseguente legge delega n. 69/2009. Questo nuovo istituto mi ha subito convinto perché considero questo metodo di soluzione delle controversie, ADR (Alternative Dispute Resolution), in grado di arrecare non pochi benefici al nostro sistema giudiziario il quale, anche a causa del livello di litigiosità esistente in Italia, è giunto ormai vicinissimo alla paralisi. Questa situazione rappresenta un costo non più sostenibile dalla collettività né dagli stessi “litiganti”. Per non parlare che proprio i tempi biblici della nostra giustizia rappresentano un vero problema per la nostra imprenditoria e un ostacolo agli investimenti stranieri in Italia. La nuova legge prevede uno svolgimento informale della mediazione (art. 8) presso un organismo a ciò deputato (circa 40 a Messina), e un mediatore che non ha alcuna possibilità di imporre alcunché (art. 1) ma ha il compito di aiutare le parti a raggiungere un accordo. Ma la più grossa novità introdotta è che, oltre a disciplinare la mediazione su qualsiasi controversia attinente diritti disponibili (mediazione volontaria, contrattuale o delegata dal giudice), il citato decreto introduce lʼobbligatorietà della mediazione (art. 5) in tutta una serie di controversie (“condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari”) per le quali lʼesperimento del procedimento di mediazione diventa “condizione di procedibilità della domanda giudiziale.” Su queste due novità, “obbligatorietà” e “condizione di procedibilità”, (che poi, in realtà, sono tre se si aggiunge che la norma non prevede la presenza obbligatoria degli avvocati delle parti) si è scatenata la protesta di buona parte del mondo forense. Su questo mi limito a riportare le parole di Ernesto Lupo, primo presidente della Suprema Corte di Cassazione, pronunciate nel corso della sua partecipazione ad un convegno:… “La scelta (dellʼobbligatorietà n.d.r.) è dovuta alla necessità di forzare un cambiamento culturale che altrimenti sarebbe sicuramente mancato”. E continua, in merito alle critiche sorte, dichiarando con molta saggezza: “Queste critiche non debbono essere né ignorate né condurre a cestinare un istituto prima che questo abbia potuto essere sufficientemente sperimentato.” Altri obiettivi della mediazione, oltre al cambiamento culturale, sono quelli di ridurre il carico di lavoro degli uffici giudiziari, consentire di risolvere le liti in 4 mesi al massimo e ad un costo contenuto, con in più lʼintroduzione di agevolazioni tributarie (art. 17) e benefici fiscali (art. 20). Ma accanto a queste caratteristiche, ce ne sono altre che rendono la mediazione una opportunità da cogliere da parte di quanti si trovano a dovere risolvere un conflitto, e un mediatore ben preparato deve averle sempre presenti se vuole avere concrete possibilità di aiutare la parti a conciliarsi. Una di queste caratteristiche è che la mediazione consente di approcciarsi alla controversia in maniera “sistemica”, non limitandosi cioè alla “linearità” della legge che stabilisce chi ha ragione e chi ha torto. Con la mediazione si ha la possibilità di andare oltre e di esaminare le cose da vari punti di vista e cercare di salvaguardare i rapporti personali delle parti in conflitto. Con la mediazione è possibile far venire fuori i veri interessi delle parti, e fare in modo che esse si sentano soddisfatte di avere tutte guadagnato qualcosa. Quindi senza “vincitori” né “vinti”. Compiti del mediatore, oltre ad essere imparziale (art. 3), sono quelli di garantire la massima riservatezza (art. 9) e di creare unʼatmosfera serena e collaborativa per incanalare la discussione verso la strada della conciliazione. Come dicevo il mediatore non ha il compito di giudicare, e anche qualora gli venisse richiesto dalle parti di effettuare una proposta, questa può essere non accolta. Anche se, in questo caso, chi rifiuta la proposta potrebbe incorrere, nel successivo giudizio, nella sanzione prevista dallʼart. 13 che recita: “Quando il provvedimento che definisce il giudizio corrisponde interamente al contenuto della proposta, il giudice esclude la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice che ha rifiutato la proposta… e la condanna al rimborso delle spese sostenute dalla parte soccombente….”. Ovviamente per le spese sostenute nel periodo successivo alla formulazione della proposta. Se poi si aggiunge quanto previsto dal 5° comma dellʼart. 8, e cioè che “dalla mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio….” , si capisce che usando un poʼ la carota e un poʼ il bastone, la legge cerca di invogliare a raggiungere la conciliazione attraverso la mediazione. Ed io mi sento di condividerne lo spirito, nonostante critiche e richieste di miglioramento, miglioramento. Intanto… buona mediazione a tutti! [email protected] ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Galline in fuga e poveri “polli” MESSINA. Nel 2000, “Galline in fuga” raggiunge un incasso mondiale di duecentoventicinque milioni di dollari. Il simpatico film di animazione cattura lʼattenzione del pubblico raccontando i piani di evasione escogitati dalle intraprendenti abitanti di un pollaio, destinate dalla proprietaria, ormai insoddisfatta dei profitti garantiti dalle uova, a divenire il principale ingrediente dei più remunerativi pasticci di pollo. In Italia sono ancora numerose le galline per le quali, al momento, il futuro di libertà conquistato sul grande schermo resta qualcosa che “succede solo nei film”: troppi esemplari vivono segregati nelle strette gabbie di batteria. Una forma di allevamento contestata da tempo, essendo ritenuta tra le più intensive ed innaturali. Non è un caso che da gennaio lʼutilizzo delle gabbie non sia più legale. Creature recluse in spazi troppo piccoli, costrette in scatolette impilate in file fino a sei piani con ventilazione e luce forzata per aumentare la produzione. Vengono così negati i più elementari comportamenti etologici. La mancanza di spazio non permette nemmeno di aprire le ali, il filo di ferro che ricopre il pavimento provoca dolore e lacerazioni alle zampe. Danni fisici e psicologici. Nonostante le associazioni animaliste si battano da anni e una direttiva europea sia entrata in vigore mesi fa per debellare tale atroce metodo, lʼItalia continua a collezionare pessime figure, dal momento che la Commissione UE ha riscontrato il mancato adeguamento al divieto. Un pericolo non indifferente per le tasche degli italiani: allʼennesima infrazione potrebbe presto seguire una sanzione. E gli errori dei politici avrebbero come vittime non più solo le galline, ma anche quei poveri “polli” dei cittadini. pagina 47 CATANIA. E' un attacco frontale quello dei rappresentanti delle tre maggiori associazioni di categoria: Nico Torrisi di Federalberghi, Ugo rendo di Confindustria alberghi e Dario Pistorio della Fipe. L'Amministrazione provinciale di Catania sotto la presidenza di Castiglione sta danneggiando le imprese turistiche. La forzata inattività dell'Etna convention bureau, organismo pubblico-privato che tanto bene aveva fatto fino a due anni fa, sta producendo danni rilevanti, con gli alberghi vuoti più del 50%. La denuncia è questa: semplice e diretta. A volere la morte amministrativa dell' ECB sarebbe il direttore generale dell'Ente Carmen Madonia, moderna superburocrate. Castiglione assisterebbe impotente: forse preferisce subire le ire degli imprenditori piuttosto che dare indicazioni politiche al suo megadirigente. 150 PAROLE DA PALERMO Metti l’etica nello spread LORENZO CASELLI, professore di etica e responsabilità sociale delle imprese allʼUniversità di Genova, in unʼintervista su “Cem/Mondialità” (Gennaio 2012), ci ricorda che: “Lʼeconomia ha bisogno di umanizzazione e trascendimento etico per divenire civile. I mondi vitali si collocano tra le persone e il mercato, tra le persone e i sistemi di welfare, tra le persone e la politica. (…) Valorizzare le persone, promuovere i diritti civili e sociali, la partecipazione, lʼesercizio della solidarietà configura un universo di valori decisivi per lo stesso successo economico. (…) La condivisione solidale e creativa serve anche a moltiplicare le risorse”. Il professore cita infine unʼaffermazione dellʼeconomista Federico Caffè, scomparso misteriosamente nel 1987: “I numeri hanno finito per prendere il posto degli uomini, specie dei più deboli e bisognosi di welfare. Alla compassione nei loro confronti abbiamo sostituito lʼalibi del riequilibrio dei conti pubblici”. Che lʼetica, prima che le considerazioni sullo spread, sia con noi. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Schiumone cercansi MESSINA. Da qualche giorno sto cercando nelle gelaterie messinesi un gelato tipico della tradizione siciliana, lo schiumone, la cui produzione è diffusa anche in altre zone dell'Italia meridionale. Le risposte di amici sono state finora piuttoste evasive e i due gelatai finora contattati mi hanno fatto vedere un esemplare di schiumone ben conservato in frigorifero, ma non esibito come altri gelati, a conferma che questo prodotto non gode più del prestigio di una volta soppiantato, spesso malamente, da altri tipi di gelati. Lo schiumone ha qualcosa di sontuoso, collegato soprattutto a un momento di festività. Veniva infatti consumato generalmente nelle grandi occasioni come cerimonie nuziali, battesimi, prime comunioni, ma anche per ricorrenze meno impegnative come compleanni e onomastici. Le caratteristiche principali di questo gelato sono i gusti misti, come nocciola e gianduia, a strati con all'interno canditi, pasta savoiardo o pan di spagna e un ripieno di panna. Lo schiumone ha la forma di una cupola dovuta al contenitore nel quale il gelato viene compresso per poi essere tagliato a spicchi. A differenza di altri prodotti tipici come le granite, gli arancini di riso, i cannoli, la cassata, che godono di grande successo pubblicitario e consumi crescenti, lo schiumone sembra ormai condannato all'estinzione o, quanto meno, alla marginalità. Chissà come cambiano i gusti dei messinesi. [email protected]