La capacità relazionale
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La capacità relazionale
La capacità relazionale Dove sta? E’ nelle parole ”giuste”? E’ nelle “adeguate” azioni strumentali con l’altro? E’ nel rispetto dei protocolli, linee guida, ecc? Il piccolo principe - A. de Saint-Exupéry “..non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo (…). Il paese delle lacrime è così misterioso” La capacità relazionale Allocata nel modo di essere e nella mente di chi opera Riuscire a pensare e aiutare a pensare, non solo agire (es. del pescare per qualcuno e dell’insegnare a pescare) Tenere viva la curiosità propria e dell’altro, apprendere dai propri errori Integrazione degli aspetti e dei bisogni infantili con gli aspetti adulti, senza negazione o scissione, rimanendone in contatto Capacità relazionale Gestire la complessità interpersonale: capacità ricettiva, di accoglimento, di contenimento Gestire non solo la situazione problematica nei suoi aspetti pratici ma anche negli aspetti di esperienza emotiva di fronteggiamento del dolore o della difficoltà (apprendere dall’esperienza) Capacità negativa (Bion): sostare nell’incertezza Capacita’ relazionali come espressione di un’emotività matura •Sapere che dentro di noi operano forze che favoriscono la crescita e altre che operano in modo distruttivo contro la crescita e lo sviluppo •Essere capaci di darsi degli obiettivi •Avere una condotta guidata da norme etiche non solo imposte dall’esterno •Avere la capacità di preoccuparsi degli altri •Saper cooperare senza obbedire passivamente •Saper obbedire all’autorità se questo è finalizzato all’interesse comune di lavoro •Saper stare in un gruppo •Essere capaci di perdonare •Essere capaci di apprendere dall’esperienza •Essere capaci di riconoscere prima e contenere poi una parte sofferente del proprio Sé Le funzioni genitoriali della mente Infondere ed alimentare la speranza Le funzioni genitoriali della mente Tollerare la sofferenza psichica funzione di mediazione • Tra la realtà esterna e la realtà interna • Tra il dolore e il sollievo • Tra la condizione del passato e il cambiamento • Tra soddisfacimento dei bisogni e frustrazione (fattore tempo) Le funzioni genitoriali della mente Generare amore (creatività e riparazione) Le funzioni genitoriali della mente Pensare La relazione madre/bambino come prototipo Contenuto/contenitore: contenitore primario – fisico prima che psichico Rottura del contenitore primario – necessaria la sostituzione e la creazione della dimensione relazionale – d’ora in poi viaggeranno insieme – fisico/biologico\psichico/mentale Funzione del contenimento = funzione del comprendere = nel momento in cui il bambino si sente compreso non solo sperimenta il sollievo dalle proprie angosce ma incontra una mente che pensa Holding =contenimento Handling= maneggiamento, manipolazione La relazione madre/bambino come prototipo Winnicott: introdurre la realtà a piccole dosi tramite la funzione di mediazione Bion: disilludere il bambino poco per volta La relazione madre/bambino come prototipo Réverie: sognare, fantasticare “lasciarsi trasportare come in un sogno nel rapporto e nelle vicissitudini emotive primarie del bambino” Attribuzione di significati da parte della madre agli elementi emotivi bruti che il bambino registra e trasmette, tramite l’attività “sognante” della madre. Madre che funge da contenitore e bonifica le angosce, mette il bambino nella condizione di pensare.