Rassegna Stampa

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Giovedì 19 luglio 2012
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Rassegna del 19 luglio 2012
ASL BRESCIA
Corriere Della Sera (bs)
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QUESTO TIPO DI CANE DEVE STARE ALL'APERTO"
W.p.
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Il Giornale Di Brescia
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QUALITÀ DELL'ACQUA, RIMANDATI GARDA E SEBINO
Ennio Moruzzi
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Il Giornale Di Brescia
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ATTENZIONE ALLA DERMATITE DEL BAGNANTE
Bresciaoggi
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MUSICA E TERAPIA: BRESCIA AL CENTRO DELLA RICERCA
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SANITÀ LOMBARDIA
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L'esoe
«Questo tipo di cane
deve stare all'aperto»
Ottima capacità di adattamento. È questa per Marco
Salvalai (nella foto), veterinario dell'Asl di Brescia,
esperto in comportamento degli animali, la
caratteristica principale del beagle. «Questo tipo di
cane — spiega Salvalai — è estremamente docile,
anche se caparbio e determinato, ma in tutti gli
esemplari spicca l'elevata capacità di adattarsi a tutte
le situazioni in cui vivono». Proprio grazie alla
capacità di adattamento hanno un carattere molto
equilibrato. «Difficilmente si notano squilibri
comportamentali — prosegue il veterinario esperto
di comportamento — in cani di questa razza». È un
cane da gruppo, un segugio usato per la caccia e
quindi abituato a lavorare
fianco a fianco con i suoi
simili, ma nel corso degli
anni, ovviamente il beagle ha
fatto la sua comparsa anche
negli appartamenti e nelle
case. «Usato come cane da
compagnia — continua
l'esperto — si adatta anche in
assenza dei simili e fa gruppo
con la famiglia. È molto
socievole e ama stare in
compagnia, docile, affettuoso
e per nulla aggressivo, in anni
di servizio non ricordo di
aver mai visto una morsicatura da beagle, ma è anche
molto testardo e non è facile da educare». Anche
perché il beagle viene distratto dal suo fiuto e spesso
non risponde ai richiami del padrone quando si trova
fuori casa. «Di carattere esuberante e predominate —
prosegue il veterinario Salvalai — è un cane per
famiglie con bambini o per persone giovani, non è di
certo adatto come animale da compagnia per persone
anziane. Il carattere esuberante fa sì che abbia
bisogno di giocare e di muoversi e di stare all'aperto,
come tutti i cani di gruppo e i segugi». Caratteristiche
anche di altri cani e di altre razze, ma il movimento e
il gioco all'aperto pare essenziale per i beagle.
W.P.
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gros; passo avanti
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rimirai
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^ RIPRODUZIONE RISERVATA
ASL BRESCIA
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Qualità dell'accula, rimandati Garda e Sebino
A Desenzano presentati i risultati della campagna della Goletta dei laghi di Legambiente
Tre punti inquinati su 7 monitorati sul Benaco bresciano. Sei spiagge a rischio sull'Iseo
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Inquinate le acque
allafoce
del torrente San
Giovanni
aLimone,a«Le
Rive» di Salò e al
porto di Padenghe
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Promosse le acque
alla foce del
Toscokmo, in via
Porto aMoniga,
sul lungolago di
Desenzano e al Rio
d'Avigo a Manerba
ti locali di Legambiente e di associazioni ambientaliste.
«Siamo andati alla ricerca dei punti
critici con attenzione non solo ai luoghi dove c'è maggior afflusso di bagnanti ma dove intravediamo un elevato rischio d'inquinamento, come
prevede la normativa - ha spiegato
Barbara Meggetto, direttrice di Legambiente Lombardia -. Non ci confrontiamo, sia chiaro, con i monitoraggi dell'Asl che controlla la
balneabilità, anche se siamo perplessi sui risultati visto che i prelievi vengono
fatti a 100 metri da riva, cioè
in mezzo al lago, mentre i
bagnanti si concentrano vicino alle spiagge. Ed emerge an cora una voltala circostanza che sono le foci dei
torrenti ad apportare il maggior carico inquinante nel
Benaco anche se c'è qualchesegnaledimiglioramento». Sotto accusa finiscono
dunque torrenti, piccoli fiumi, scarichi fognari così come l'inadeguatezza
del depuratore del Garda. Tanto che
Legambiente, sottolineando le parole
del ministro dell'Ambiente Corrado
Clini pronunciate l'altro ieri a Tremosine, si è chiesta quando ci sarà un
nuovo depuratore per il Garda lombardo.
• Tre punti inquinati sui 7 monitorati da Legambiente sulla riviera bresciana del Garda. Che salgono a 8 su 14 se
si prendono in considerazione tutte
le zone del lago, Veronese e Trentina
comprese. Cinque invece le zone fortemente inquinate sul Sebino, per lo più sulla sponda orobica. È questa la foVediamo i dati della Goletta dei laghi.
tografia della qualità delSette sono i punti controllati sulla rile acque del più grande laviera bresciana. Sono risultati inquigo italiano scattata dalla
nate le acque alla foce del torrente S.
campagna «Cingo azzurGiovanni a Limone, fortero» della Goletta dei laghi
mente inquinate quelle alla
promossa da Legambienfoce del canale nei pressi
te. I risultati dei campiodella spiaggia in località Le
namenti e delle analisi so Rive a Salò e la foce del torno stati illustrati ieri a parente nei pressi del porto di
lazzo Bagatta, sede del
Padenghe. I parametri premunicipio, alla presenza
si in considerazione sono
del sindaco Rosa Leso, dequelli previsti dalla permisgli assessori Maurizio Maffi, Antonel- siva normativa europea apla Soccini, Maurizio Tira e di esponen- plicata anche da noi e cioè
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enterococchi ed escherichia coli. Per Legambiente
la qualifica di inquinato è
data dalla presenza di enterococchi superiori a 500 unità per 100
mi e maggiore di 1000 per l'escherichia. Diventano fortemente inquinate le acque che superano rispettivamente le 1000 e le 2000 unità. Sono risultate nei limiti, e dunque promosse,
le acque alla foce del torrente Toscolano nell'omonima località, in via Porto
a Moniga, alla foce del Rio d'Avigo a
Manerba e sul lungolago Battisti a Desenzano. Sulla riviera veronese risultano inquinati 2 lidi ed altri due fortemente inquinati individuati a Peschiera, Garda, Castelnuovo e
Bardolino. Fortemente in-
quinata è anche la foce
dei torrenti Vareno e Albola a Riva del Garda.
Situazione difficile per il
lago d'Iseo con sei spiagge a rischio (cinque fortemente inquinate), due
delle quali in area bresciana: si tratta di Pisogne,
nei pressi del canale industriale in località Pizzo, e
a Peschiera di Montisola
vicino allo scarico del
pontile nord. E va ancor peggio per il
lago d'Idro che, pur non essendo stato monitorato quest'anno, per Legambiente versa in una brutta situazione
tanto che non è stata nemmeno fissata una data per il suo risanamento.
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Inquinamento
municipale di Desenzano, Goletta dei laghi di
risultati della campaqna di Legambiente
» i o n o stati presentati
monitoraggio «Cigno
ieri a palazzo Bagatta, sed< azzurro» condotta dalla
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LAGO D'ISEO II fenomeno non
è un'anomalia, ma può
accentuarsi in casi come quello
del Sebino, dove gli uccelli
acquatici sono presenti in gran
numero. E per questo motivo
che pochi giorni fa l'Asl di Iseo
ha inviato un comunicato ai
Lonium di ir aratico, ouizano,
Sale Marasino, Marone,
Montisela e Iseo, per avvertirli
che in questi giorni «esiste il
rischio per quanti si immergono
nelle acque del lago di contrarre
la dermatite del bagnante». Il
disturbo cutaneo, per cui
l'Azienda sanitaria locale chiede
ai Municipi di estendere
l'Informazione a tutti gli
operatori turistici interessati, è
un'irritazione dovuta al
parassita Iridio biliìarzia
Ocellata, che sceglie
abitualmente per colonizzare gli
uccelli acquatici e i molluschi,
ma può arrivare a infastidire
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anche l'uomo, soprattutto nelle
ore più luminose e calde della
giornata.
Per la precisione - stando alla
nota dell'Asl - «non esistono
rischi per la salute umana, ma
solo il disagio di una reazione
infiammatoria e allergica per i
soggetti più sensibili (come
eritemi molto pruriginosi,
caratterizzati nei giorni seguenti
la comparsa da papule con un
punto centrale ben
distinguibile), che di norma si
risolve in qualche giorno.
DI fatto il fastidio arrecato
all'uomo può essere limitato
seguendo alcune regole base di
prevenzione, come non
Immergersi nelle ore più calde,
ungersi la pelle con oli solari
prima di fare il bagno, nuotare
lontano dalla riva e asciugarsi
immediatamente strofinando
l'asciugamano sulla pelle
appena usciti dali acqua.
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IL CONVEGNO» Una «due giorni» in settembre
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(IBI suoni su tutto il cfirvfillo»
La musica come utile terapia
nelle più importanti malattie
neurologiche quali l'Alzheimer, il Parkinson, le demenze,
ma anche nel coma traumatico e nel trattamento delle afasie e dell'autismo. Ne discuteranno a Brescia il 21 e 22 settembre neuroscienziati, musicisti, filosofi, psicologi, neuroriabilitatori di tutto il mondo
nell' ambito del 3/o Congresso
Mondiale di NeuroMusicologia Clinica (www.clinical-neuromusicology-brescia.com).
«LE MODERNE tecniche di neuroimaging - afferma Luisa Monini Brunelli, presidente del
meeting bresciano - mostrano
come le informazioni musicali, di qualsiasi natura siano,
dal suono al ritmo, alla melodia seguano, nel loro viaggio
intracerebrale, dei particolari
sentieri, per arrivare a diventare percezioni coscienti. Questi
sentieri corrono in fasci di fibre nervose, contattano i nuclei della base del cervello che
li colorano di emozioni ed infine arrivano ai lobi frontali dove si integrano con altre informazioni per dare sensazioni
coscienti della loro presenza».
Il coinvolgimento massiccio e
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Luisa Monini BruneiSi
allo stesso tempo differenziato e selettivo di tutto il cervello
«determina alla fine - conclude Monini - una stimolazione
multisensoriale, relazionale,
emozionale e cognitiva che si è
dimostrata utile non solo nel
coma traumatico ma anche
nel trattamento delle afasie,
dell' autismo e delle malattie
neuro-degenerative». La Società Internazionale di NeuroMusicologia Clinica (CNM) è
stata fondata nel 2008 a Dusseldorf in occasione del Congresso dell' Accademia Multidisciplinaria di Neurotraumatologia, al fine di migliorare lo
studio e approfondire le conoscenze dell' impatto che la musica ha sul funzionamento della cervello e di tutto il corpo
umano.»
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