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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE II CIRCOLO “G. G. RODARI” RODARI Via Fiduccia n.7/A – 90039 Villabate Segreteria Tel./Fax 091/6159077 –- C.F. 97113440826 e-mail ministeriale: [email protected] - posta certificata: [email protected] Sito Scuola: www.ddrodarivillabate.it LA GRAMMATICA DELLA VITA 2: “Non pensare mai di avere ereditato la Terra dai padri, ma di averla presa in prestito dai figli. Le cose del mondo sono unite da legami invisibili. Non si può raccogliere un fiore senza disturbare una stella.” ANNO SCOLASTICO 2013-14 2 I PARTE LA NOSTRA SCUOLA 1. PLESSI La Direzione Didattica II Circolo G. Rodari è composta da due plessi. • Il Plesso G. Rodari (Ubicato in Via Fiduccia n° 7/A - Scuola Primaria) presenta tre piani: un seminterrato, un piano terra, un primo piano. Lo spazio esterno è costituito da un’area verde e da un parcheggio. L’edificio è dotato di scivoli, bagni e di ascensore per superamento barriere architettoniche alunni diversabili. E’ previsto un posto-parcheggio destinato a genitori di alunni diversabili. a) Seminterrato: si trovano due locali adibiti ad archivio e un magazzino. b) Piano terra: sono ubicati un atrio, 6 aule, l’aula di informatica (P. PON mis. 2.1g. 2004/05), l’aula sax multimediale (P. SAX 2005/06) comprensiva di sala video, il laboratorio scientifico realizzato coi fondi P.O.N. FESR (2007/08), la presidenza e gli uffici di segreteria. c) Primo piano: si trovano 13 aule, una stanza adibita a ufficio del collaboratore del preside e una stanza per la biblioteca. Tale aula viene utilizzata anche dalla psicopedagogista per incontri con alunni e genitori. La stessa utilizza, in occasioni particolari, anche la vicepresidenza e l’aula d’informatica. • Il Plesso Fondo Palagonia (Ubicato in Via Mercè - Scuola Primaria e dell’Infanzia) presenta un seminterrato, un piano terra e un primo piano. Lo spazio esterno è costituito da un’area verde e un parcheggio auto. La scuola è dotata di scivoli, bagni e ascensore per superamento barriere architettoniche alunni diversabili. E’ previsto un posto-parcheggio destinato a genitori di alunni diversabili. a) Seminterrato: si trova un salone per la refezione della Scuola dell’Infanzia con ampie vetrate e idonee vie di fuga per evacuazione. Non è presente la cucina perché si utilizzano pasti preconfezionati. La regolarità della fornitura viene seguita da un esperto alimentarista che è nominato dal comune di Villabate. La pulizia del locale è garantita da personale civico inviato dal comune e da pulizia straordinaria garantita dai collaboratori scolastici. b) Piano terra: si trovano un salone, la palestra, 14 aule che accolgono gli alunni della scuola dell’infanzia e una stanza per il collaboratore del preside. c) Primo piano: si trovano 13 aule per le classi di scuola primaria, l’aula d’informatica, il laboratorio scientifico costituito coi fondi P.O.N. FESR (2007/08). 3 2. RISORSE UMANE STAFF DIRETTIVO DIRIGENTE SCOLASTICO Frittitta Giovanni DIRETTORE S.G.A. Giuseppe Pintaldi 1° COLLABORATORE DEL PRESIDE 2° COLLABORATORE DEL PRESIDE Giardina Pietro DOCENTI RomanoMaria FUNZIONI Butera Maria Gabriella STRUMENTALI Li Greci Angela Di Miceli Giuseppa Franzone Salvador Calì Caterina (Area I ) Gestione P.O.F. Rispoli Monica (Area II) Sostegno docenti Pizzo Anna Maria (Area III) Sostegno alunni e disp. scol. SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIA Plessi: N° Classi: N° Alunni: di cui N° Alunni H: Organico di Diritto: Organico di Fatto: N° Sezioni: N° Alunni: di cui N° Alunni H: Organico di Diritto: Organico di Fatto: PSICOPEDAGOGISTA di Area PERSONALE ATA (Area III) Sostegno alunni diversabili G. RODARI PALAGONIA 19 13 412 280 6 11 39 AN (P. Comune) + 8 EH (Sostegno) + 2 IL (Inglese) + 2 docenti RC 39 AN (P. Comune) + 10 EH + 12 0re (Sostegno) + 2 IL + 12 ore (Inglese) +2 docenti RC Tot. 32 692 17 49 + 2 IRC 50 + 10 EH + 12 0re EH + 12 ore IL + 2 IRC 9 (tempo breve) - 5 (tempo normale) 14 239 a tempo breve e 123 a tempo normale 1 19 AN (Posto Comune) + 1 EH (Sostegno) + 1docente RC 19 AN (Posto Comune) + 1 EH (Sostegno) + 1docente RC Confreda 362 1 20 + 1 IRC 20 + 1 IRC Antonietta DIRETTORE S.G.A. Assistenti Amministrativi (organico di diritto) Collaboratori scolastici Datore di Lavoro: Dirigente Scolastico Frittitta R.S.P.P: Ingegnere Tribuna R.L.S. Correnti Referenti ADDETTI AL SERVIZIO DI PROTEZIONE E PREVENZIONE ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE 1 5 14 20 Giovanni Francesco Giuseppe PRIMO SOCCORSO Plesso Rodari: Giardina Pietro, La Torre Lina, Cassata Rita , Butera Maria Gabriella, Correnti Giuseppe, Li Vigni Maria, D.S. Plesso Rodari: Li Vigni Maria, Galioto Claudia, Giardina Pietro, Calì Caterina, Cottone Angela, Di Miceli Giuseppa, D.S. Plesso Palagonia: Federico Tiziana, Franzone Salvador, Romano Maria, Siragusa Piera, Tranchina Maria, Rispoli Monica, Correnti Giuseppe, D.S. Plesso Palagonia: Nocera Antonina, Rispoli Monica, Tranchina Maria, Varchi Anna, Calè Anna Maria, D.S. 4 3. DOCENTI FUNZIONE STRUMENTALE I 7 Docenti con Funzione Strumentale nominati dal C.d.D. (delib. n.24 del 09/09/2013) svolgono i seguenti compiti: AREA 1: Gestione P.O.F. – Calì Caterina • Coordinamento delle attività del piano dell’offerta formativa; • Nucleo di Valutazione Invalsi; • Gestione controllo e coordinamento registri on line, anche in relazione all’istruzione di supplenti; • Coordinamento della progettazione curricolare con particolare riferimento alle Indicazioni Nazionali, compresa eventuale sperimentazione e verifica finale; • Collaborazione con gli altri docenti F.S. per la gestione e l’organizzazione delle attività extracurriculari; • Valutazione delle attività del piano; • Partecipazione riunioni Staff Direttivo; • Collaborazione generica con il capo d’istituto; • Collaborazione con il DS per attività di monitoraggio. AREA 1: Gestione P.O.F. Giardina Pietro • Coordinamento delle attività del piano dell’offerta formativa; • Gestione controllo e coordinamento registri on line, anche in relazione all’istruzione di supplenti; • Collaborazione con il D.S. per sostituzione colleghi assenti e gestione ore di disponibilità; • Collaborazione con gli altri docenti F.S. per la gestione e l’organizzazione delle attività extracurriculari; • Collaborazione con il D.S. per gestione Visite e viaggi di istruzione; • Partecipazione riunioni Staff Direttivo; • Collaborazione generica con il capo d’istituto; • Collaborazione con il DS per attività di monitoraggio. AREA 2: Sostegno docenti – Rispoli Monica • Collaborazione con il D.S. per sostituzione colleghi assenti e gestione ore di disponibilità; • Gestione controllo e coordinamento registri on line, anche in relazione all’istruzione di supplenti; • Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie ; • Coordinamento nella scuola dell’attività di tutoraggio; • Produzione di materiali didattici soprattutto relativamente all’area dell’informatica; • Coordinamento attività e gestione aula d’informatica; • Collaborazione con D.S. e collaboratore del Plesso esclusivamente per attività di gestione Plesso Palagonia per scuola Primaria; • Partecipazione alle riunioni dello Staff Direttivo; • Collaborazione generica con il capo d’istituto e con il collaboratore del D.S. per attività di gestione del Plesso; • Collaborazione con il DS per attività di monitoraggio; 5 AREA 2: Sostegno docenti – Romano Maria • Collaborazione con il D.S. per sostituzione colleghi assenti e gestione ore di disponibilità; • Coordinamento nella scuola dell’attività di tutoraggio; • Gestione controllo e coordinamento registri on line, anche in relazione all’istruzione di supplenti; • Accoglienza dei nuovi docenti; • Collaborazione con gli altri docenti F.S. per la gestione e l’organizzazione delle attività extracurriculari; • Coordinamento attività e gestione aula d’informatica e LIM, anche in collaborazione con il docente incaricato della gestione tecnica di hardware e software della scuola; • Partecipazione alle riunioni dello Staff Direttivo; • Collaborazione generica con il capo d’istituto e con il collaboratore del D.S. per attività di gestione del Plesso; • Collaborazione con il DS per attività di monitoraggio; AREA 3: Sostegno alunni e dispersione scolastica – Butera M. Gabriella e Pizzo A.Maria • Coordinamento e gestione delle attività di prevenzione della dispersione, continuità, orientamento e tutoraggio anche in relazione ai contatti con l’Osservatorio di Area, la Psicopedagogista, il Comune di Villabate con riferimento all’assistente sociale; • Gestione controllo e coordinamento registri on line, anche in relazione all’istruzione di supplenti; • Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero; • Attivazione di uno sportello di ascolto per le famiglie; • Sostegno all’organizzazione del contesto di apprendimento e del clima relazionale all’interno della classe; • Collaborazione generica con il capo d’istituto; • Collaborazione con gli altri docenti F.S. per la gestione e l’organizzazione delle attività extracurriculari; • Collaborazione con il DS per attività di monitoraggio; • Partecipazione alle riunioni dello Staff Direttivo; AREA 3: Sostegno alunni diversabili – Li Greci Angela • Coordinamento per gli alunni diversabili e supporto organizzativo agli insegnanti; • Gestione controllo e coordinamento registri on line, anche in relazione all’istruzione di supplenti, con particolare riferimento ai docenti di sostegno; • Collaborazione con il D.S. per la gestione dei rapporti tra le famiglie degli alunni diversabili e l’istituzione scolastica; • Coordinamento dei rapporti con gli enti di riferimento; • Collaborazione con il DS e attività e monitoraggi relativi all’organico; • Sostegno all’organizzazione del contesto di apprendimento e del clima relazionale all’interno della classe; • Attivazione di uno sportello di ascolto per le famiglie; • Collaborazione generica con il capo d’istituto; • Collaborazione con gli altri docenti F.S. per la gestione e l’organizzazione delle attività extracurriculari; • Partecipazione alle riunioni dello Staff Direttivo. 6 Tutti i docenti F.S. alla fine dell’anno presenteranno una relazione finale di verifica che sarà consegnata al D.S. e sarà valutata dal Collegio dei Docenti in sede di verifica finale del sistema scuola. L’approvazione del Collegio rappresenta conditio sine qua non per la retribuzione. Nel caso di assenze si utilizzeranno le decurtazioni, ove previste dalle circolari applicative relative al Decreto Legge n. 112 del 25/06/08: “Per i periodi di assenza per malattia, di qualunque durata, nei primi 10 gg. di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio”. Tale condizione vale anche per le altre figure professionali (Es. Collaboratori del Preside). 4. SICUREZZA COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’ PER LA SICUREZZA Il Servizio di Prevenzione e Protezione è adeguato per quanto riguarda il numero dei componenti, per la loro capacità e preparazione e per i mezzi a disposizione. Sono chiaramente definite le funzioni relative alla prevenzione dei rischi sul lavoro per ciascun livello della struttura gerarchica della scuola: ad ogni livello gerarchico corrispondono doveri e responsabilità, secondo le rispettive competenze. La responsabilità, le funzioni e i compiti che attengono alla prevenzione dei rischi sul lavoro è distribuita in modo da coinvolgere tutto il personale della scuola, al di là delle singole figure di riferimento. Si prevedono visite di ispezione sui posti di lavoro e di studio, di approfondimento di eventuali casi particolari di infortunio, oltre a riunioni specifiche per affrontare queste tematiche. Alla riunione periodica partecipano il datore di lavoro, l’RSPP e l’RLS.. Le figure professionali che agiscono in materia di sicurezza con apposita nomina da parte del D.S. sono: FIGURE SENSIBILI Le figure professionali che agiscono in materia di sicurezza con apposita nomina da parte del D.S. sono: RSPP – Ing. Tribuna Francesco – Laurea in Ingegneria Elettrica - Corso di Formazione RSPP modulo B – Monosettore B – art. 8 bis, c. 2 e 4 D.Lgs 626/94 e art. 2 c. 2,3,4,5 D.Lgs 195 2003. Ore 24 conseguito il 19/03/2007 – Corso Modulo C art. 8 bis. c 2 e 4 del D.Lgs 626/94 e art. 2 c. 2,3,4,5 D.Lgs 195 2003 – ore 24 superamento esami 26/11/2007 – Corso di Formazione Sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 19/09/94 n. 626 e successive modifiche – Durata ore 20 - 2003 IPSIA Medi – Corso di Aggiornamento RSPP Modulo B1, B2, B3, B4, B5, B6, B7, B8 – Durata ore 100 – Unione Professionisti srl – 2013.- Aggiornamento Coordinatore Sicurezza in fase di Progettazione ed esecuzione durata ore 40 – Grafil srl.. Datore di Lavoro – D.S. Frittitta Giovanni. Corsi di formazione: a) Prevenzione e Protezione incendi VV.FF. con relativo esame; b) Corso RSPP Istituto Pareto 40 ore; c) Formazione Primo Soccorso Dott.ssa Guddo; d) Corso di Primo Soccorso con attestato rilasciato dalla CRI, con conseguimento di attestato normativa ministeriale 626; e) Corso di Formazione per Rappresentante del Servizio di Prevenzione e Protezione (modulo C di specializzazione – credito formativo permanente previsto dall’Accordo Stato Regioni del 14/02/06, Allegato 3, di cui all’art 8 bis, commi 2 e 4 del D.Lvo 626/94- durata 24 oresvoltosi dal 2/05/07); f) Attestato di Aggiornamento per Responsabile/Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione (art. 32, decreto legislativo n. 81/2008) – Soggetto formatore: Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori, legittimato ope legis decreto 81/2008 art. 32 – Rilasciato in data 23/04/2009- Durata 8 ore – Credito formativo soggetto ad aggiornamento quinquennale obbligatorio; g) Attestato di partecipazione Corso di “Lavoratori Addetti alla squadra Antincendio ed alla Gestione delle emergenze in attività di rischio medio della durata di 8 ore. In conformità a quanto 7 stabilito dal D.M. 10/03/98 – Tenutosi presso l’I.C. Castrense Civello” di Aspra-Bagheria, dalla “SG Consulenza e Servizi” Via dante Bagheria, nei giorni 30/31 marzo 2009. R.S.L.: Correnti Giuseppe (segnalato e nominato da R.S.U. e da assemblea lavoratori). A) Corso di formazione per R.L.S. gestito dalla C.G.I.L. scuola; b) Formazione Primo soccorso Dott.ssa Guddo; c) Addetto Prevenzione e Protezione incendi VV.FF.; d) Corso di formazione per assistenza igienico-sanitaria ad alunni H; e) Corso Formazione con conseguimento di attestato normativa ministeriale 626); f) Corso di formazione per RLS della durata di 32 ore (art, 18 c. 7 e art 18 c. 4 del D.Lvo 626/94, art. 2 del D.M. 16/01/1997) svoltosi nei giorni 27, 28, 29 e 30/03/07 a cura della IDINET-FORMAZIONE; g) Attestato di Aggiornamento “Rappresentante Lavoratori Sicurezza” ai sensi del D.Lgs. 81/2008. Durata 8 ore. In data 21/04/09 Rilasciato da SG Consulenza e Servizi (UNSIC). Aggiornamento effettuato nell’anno 2010.; h) Corso di aggiornamento per RLS effettuato nel maggio 2011 (art. 37c. 10 e 11 D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008) durata 8 h. Ippssar Pietro Piazza – Responsabile Ing. Vincenza Randazzo; I) Corso di aggiornamento per RLS Leonardo Engineering Solutions - 8 ore – Giugno 2013- “Pareto” . Squadra Addetti Prevenzione e Protezione incendi e al Piano di Evacuazione (con compiti specifici relativi alla sicurezza e all’antincendio): Butera Maria Gabriella (plesso Rodari); Federico Tiziana (plesso Palagonia); Franzone Salvador (Plesso Palagonia); Li Vigni Maria (Plesso Rodari); Romano Maria (Plesso Palagonia); Cassata Rita Anna (Plesso Rodari), Giardina Pietro (Plesso Rodari), Lina La Torre (Plesso Rodari), Siragusa Piera (Plesso Palagonia), Tranchina Maria (Plesso Palagonia), Rispoli Monica (Plesso Palagonia), Correnti Giuseppe (entrambi i plessi). Alcuni docenti hanno svolto un corso di formazione con i VV.FF. nell’anno scolastico 2001/02 e altri il Corso “Lavoratori Addetti alla squadra Antincendio ed alla Gestione delle emergenze in attività di rischio medio della durata di 8 ore, in conformità a quanto stabilito dal D.M. 10/03/98 – Tenutosi presso l’I.C. Castrense Civello” di Aspra-Bagheria, dalla “SG Consulenza e Servizi” Via Dante Bagheria, nei giorni 30/31 marzo 2009; Altri docenti (5) hanno svolto il corso di formazione per addetti antincendio nel mese di dicembre 2012 con attestato rilasciato dalla Leonardo Engineering Solutions – Durata 8 ore – Docente Ing. Antonio Franco. Addetti al Primo Soccorso: Squadra: Li Vigni Maria (Plesso Rodari); Galioto Claudia (entrambi i Plessi); Giardina Pietro (Plesso Rodari); Nocera Antonina (Plesso Palagonia); Rispoli Monica (Plesso Palagonia); Tranchina Maria (Plesso Palagonia); Varchi Anna (Plesso Palagonia), Calè Anna Maria (Plesso Palagonia), Chiaracane Michela (Plesso Palagonia), Franzone Salvador (Plesso Palagonia), Pizzo Anna Maria (Plesso Palagonia), Gelardi Susanna (plesso Palagonia), Calì Caterina (Plesso Rodari), Cottone Angela (Plesso Rodari), Di Miceli Giuseppa (Plesso Rodari). Il Dirigente Scolastico per entrambi i plessi. Referenti con compiti specifici relativi al primo soccorso: Calì Caterina (Plesso Rodari), Cottone Angela (Plesso Rodari), Franzone Salvador (Plesso Palagonia), Tranchina Maria (Plesso Palagonia). Tutti hanno svolto un corso di Primo Soccorso con attestato rilasciato dalla CRI di “Addetto al Primo Soccorso in Azienda” (Alcuni nel 2004 per un totale di 12 ore nell’ambito di quanto previsto dal D.L. 388/03; altri nel 2010 hanno per un totale di 8 ore come previsto dalla recente normativa). I docenti che avevano acquisito l’attestato nel 2004 hanno effettuato un aggiornamento reflash come previsto dalla normativa. Quasi tutto il personale ha svolto un corso di Primo Soccorso per tecniche di rianimazione di 4 ore tenuto dalla dott.ssa Guddo. Nel mese di Dicembre 2012 sei docenti hanno effettuato la formazione per addetti al primo soccorso con attestato rilasciato dall’ente di formazione Leonardo Engineering Solutions – Durata 12 ore – Responsabile del Corso prof.ssa Angela Randazzo – Docente del Corso dott. Giovanni Vitale – Medico Chirurgo e specialista in medicina del lavoro. 8 FORMAZIONE LAVORATORI (ART. 37 D.Lvo n. 81/2008) Viene effettuata dall’RSPP dell’Istituto, nella parte generale della formazione rivolta a tutto il personale secondo l’Accordo Stato/Regione. Nel mese di Giugno del 2013 tutto il personale ha svolto la formazione generale e specifica per un totale di 12 ore così suddivisa: formazione generale 4 ore – Formazione specifica 8 ore. Direttore del Corso il Datore di Lavoro e Formatore l’RSPP. Ad ogni corsista si è rilasciato attestato della formazione effettuata. Il seguente personale non ha svolto la formazione perché non presente nel decorso anno scolastico: 1. DSGA Pintaldi Giuseppe (presente dal 01/09/2013) 2. Gulì Angela (assente per motivi di salute) 3. Russo Giacomo 4. Pisciotta Salvatore (assente per motivi di salute) 5. Puglisi Rosa (solo rischio specifico 8 ore) 6. Picone Rosa (presente dal 01/09/2013) 7. Li Vigni Maria (presente dal 01/09/2013) 8. Caltabellotta Francesca (presente dal 01/09/2013) 9. Madonia Lucia (presente dal 01/09/2013) 10. Cabibbo Giovanna(solo rischio specifico 8 ore) Durante tale riunione sono stati decritti: • i D.P.I. che verranno distribuiti dal datore di lavoro all’inizio dell’anno scolastico • gli elementi essenziali di ordine generale della situazione dell’edificio • la descrizione del piano di evacuazione • informazioni sulla sorveglianza, l’utilizzo delle aule di informatica (regolamento), l’informativa che i docenti dovranno trasmettere agli alunni • le procedure di lavoro. FORMAZIONE Addetti Sicurezza e addetti Primo Soccorso (art. 32 del D.L.vo 81/, D.M. 10/03/08 e D.M. 388/03) Tutti gli addetti hanno svolto appositi corsi di formazione con i VV.FF. e con la C.R.I.. o altri Enti autorizzati ad effettuare formazione, come riportato nei paragrafi precedenti. Lo stesso RLS sig. Correnti Giuseppe ha svolto apposito corso di formazione. La scuola dispone dei Fondi Stato previsti per la formazione. Gli addetti sono direttamente coinvolti nella formazione dei lavoratori attraverso la distribuzione/illustrazione di procedimenti di lavoro, circolari, dispense, comunicati, eccetera, soprattutto in relazione all’introduzione di nuove procedure o nuovi strumenti. Nell’anno in corso alcuni docenti dovranno effettuare l’aggiornamento reflash. PIANO DI EMERGENZA La scuola possiede un proprio Piano di Emergenza che fa parte integrante del DVR. Esso comprende procedure relative al Primo Soccorso, l’Antincendio e l’Evacuazione. Le prove di evacuazione previste sono due: una nel mese di dicembre e una nel mese di aprile. Considerata l’età degli alunni, nel primo periodo ogni classe svolgerà singole unità didattiche di formazione ed esercitazione. Le planimetrie di evacuazione sono affisse in ciascun ambiente, con indicata la via di fuga coerente con la planimetria generale che è presente in ogni piano dell’edificio. Il Piano contiene i nominativi degli addetti designati per attuare le misure di salvataggio, prevenzione incendi e gestione delle emergenze in genere. Il Piano contiene le istruzioni affinché le 9 persone coinvolte siano in grado di comportarsi correttamente e autonomamente in caso di emergenza. Vengono effettuate situazioni di simulazione almeno due volte all’anno, attraverso prove di evacuazione generali di tutto l’Istituto. Le prove di simulazione vengono registrate su appositi moduli e di ogni prova viene fatta apposita relazione da parte degli addetti. I contenuti del piano vengono divulgati in modo adeguato. Il Piano delle emergenze viene divulgato ai docenti attraverso l’affissione all’albo, la formazione del personale e ove occorre apposite circolari. La divulgazione agli studenti avviene attraverso lezioni di formazione/educazione in classe dagli stessi docenti. SQUADRA E PIANO DI PRIMO SOCCORSO Esaminati i titoli acquisiti, le squadre risultano essere così formate: SQUADRA ANTINCENDIO PLESSO RODARI Butera Maria Gabriella Li Vigni Maria Cassata Rita Anna Giardina Pietro La Torre Lina Correnti Giuseppe PLESSO PALAGONIA 1. Federico Tiziana 2. Franzone Salvador 3. Romano Maria 4. Siragusa Piera 5. Tranchina Maria 6. Rispoli Monica 7. Correnti Giuseppe SQUADRA PRIMO SOCCORSO PLESSO RODARI 1. Li Vigni Maria 2. Galioto Claudia 3. Giardina Pietro 4. Calì Caterina 5. Cottone Angela 6. Di Miceli Giuseppa 7. Dirigente Scolastico PLESSO PALAGONIA 1. Nocera Antonina 2. Rispoli Monica 3. Tranchina Maria 4. Varchi Anna 5. Calè Anna Maria 6. Chiaracane Michela 7. Franzone Salvador 8. Pizzo Anna Maria 9. Gelardi Susanna 10. Galioto Claudia 11. Dirigente Scolastico 10 I referenti per il primo soccorso controllano le cassette e segnalano eventuali rifornimenti da effettuare. Sarà cura del D.S.G.A. segnalare la riduzione delle scorte e indicare al D.S. l’ordine del materiale. In entrambi i plessi esistono cassette di primo soccorso (una per ogni piano). Allo stato attuale esiste una dotazione sufficiente per iniziare l’anno scolastico e si sta provvedendo a reintegrare la dotazione di magazzino. Gli addetti effettueranno la ricognizione di verifica almeno una volta al mese. Sempre, dopo l’uso, in seguito ad incidente. Nel Plesso sono presenti uno Sfigmomanometro Digitale Automatico per misurare la pressione e due termometri per misurare la temperatura. I referenti sono: 1. 2. 3. 4. Cottone Angela (Assistente Amministrativo) Calì Caterina (Docente Referente Plesso Rodari) Tranchina Maria (Docente Referente Palagonia) Varchi Anna (Docente Referente Palagonia) Appare evidente che, al di là dei referenti nominati, tutte le persone formate con corso di formazione e attestato rilasciato dalla C.R.I., fanno parte della Squadra di Primo soccorso. In caso di emergenza provvedono in prima istanza i referenti del Plesso, ma considerata la vicinanza dei due plessi è possibile richiedere anche aiuto agli addetti dell’altro Plesso. Ha titolo a prestare il primo soccorso un elemento qualsiasi della squadra. In ogni caso e soprattutto per emergenze rilevanti è necessario informare il D.S. o chi lo sostituisce. UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (D.P.I.) Ogni anno vengono distribuiti i seguenti Dispositivi di Protezione Individuali al personale ATA: 1. Elmetto di protezione del capo (solo nelle persone di Correnti Giuseppe per il Plesso di Via Fiduccia e Di Fresco Giovanni per il Plesso Palagonia). Da consegnare ad altro personale a richiesta, visto l’uso limitato e non contemporaneo). 2. Guanti di protezione in cuoio (solo nelle persone di Correnti Giuseppe per il Plesso di Via Fiduccia e Di Fresco Giovanni per il Plesso Palagonia. Da consegnare ad altro personale a richiesta, visto l’uso limitato e non contemporaneo). 3. Dispositivi di sicurezza a norma per il decespugliatore: La dotazione consiste di visiera, maschera, occhiali, scarpe, tuta speciale di protezione secondo la normativa europea, guanti di cuoio, maschera di protezione delle vie respiratorie, occhiale di protezione del viso e degli occhi. Una sola dotazione visto che esiste un solo decespugliatore da utilizzare in modo alternato. 4. Guanti in gomma per uso detersivi o polvere: un paio a tutti i collaboratori scolastici. Reintegro dopo l’uso e su richiesta. 5. Mascherina di protezione vie respiratorie: una per ogni collaboratore scolastico per ambienti polverosi. Reintegro dopo l’uso e su richiesta. 6. Le due scale in alluminio acquistate nell’anno scolastico 2006/07, sono adeguate alla normativa vigente. 11 Gli addetti interessati all’utilizzo dei D.P.I. messi a loro disposizione devono segnalare tempestivamente eventuali difetti o reintegri in seguito all’uso. Non devono apportare modifiche di propria iniziativa. RICOGNIZIONE All’inizio di ogni anno scolastico e, comunque, prima dell’inizio delle attività didattiche viene effettuata una ricognizione globale di tutto l’edificio per eliminare situazioni di pericolo e per controllare le cassette di primo soccorso. Nonostante ciò si rammenta a tutti i lavoratori durante l’informativa di segnalare all’RLS e al D.S. qualsiasi situazione di pericolo. Il D.S. effettua il controllo dei locali e le procedure di lavoro periodicamente, anche senza registrazione dell’intervento e interviene all’occorrenza. Le schede dei singoli ambienti sono elaborate dall’RSPP insieme all’RLS. ESTINTORI Il Comune ha adeguato gli estintori secondo quanto indicato da una visita ispettiva dei VV.FF. nell’anno scolastico 2004/05, sia il numero di estintori che la relativa segnaletica. Si avvale di apposita ditta che effettua il controllo di manutenzione periodica. Il verbale di intervento viene consegnato sia all’ente comunale che alla scuola. Tutti gli interventi sono inseriti in apposita carpetta e registrati nel registro dei controlli periodici. Tale registrazione affidata all’RLS Correnti Giuseppe per entrambi i Plessi. La Ditta che si occupa di tale manutenzione è la ISOFIRE ANTINCENDIO di Palermo (via Belmonte Chiavelli, 234). ASCENSORI Il Comune ha adeguato gli ascensori dei due plessi secondo quanto indicato da una visita ispettiva dei VV.FF. nell’anno scolastico 2004/05. Si avvale di apposita ditta che effettua il controllo di manutenzione periodica bimestrale. Il verbale di intervento viene consegnato sia all’ente comunale che alla scuola. Tutti gli interventi sono inseriti in apposita carpetta e registrati nel registro dei controlli periodici. Tale registrazione affidata all’RLS Correnti Giuseppe per entrambi i plessi. La Ditta che si occupa di tale manutenzione è Ciulla Salvatore SRL (ascensori, costruzioni, manutenzioni e accessori) di Palermo (Via Mammana 272, PA). 12 5. ORARIO SCUOLA PRIMARIA L’Orario è di 27 ore settimanali ed è articolato in cinque giorni settimanali, nel rispetto delle delibere degli OO.CC. relativamente all’offerta formativa e alla scelta del singolo genitore all’atto della presentazione della domanda di iscrizione. Il curriculo prevede: 85% del monte ore impegnato per il curricolo nazionale e 15% per il curricolo locale. Tutte le classi seguono il seguente orario: • Dal Lunedì al Giovedì ore 08.00 – 13.30 • Venerdì ore 08.00 – 13.00 SCUOLA INFANZIA Sulla base delle iscrizioni, delle linee di indirizzo stabilite dal Consiglio di Circolo e acquisite dal Collegio dei Docenti, nell’anno scolastico 20013/14 risultano 5 sezioni a tempo normale (40 ore) e 9 sezioni a tempo ridotto (25 ore). Le lezioni si svolgono per tutti dal Lunedì al Venerdì. INFANZIA TEMPO BREVE: INFANZIA TEMPO NORMALE: ORE 8.00 – 13.00 ORE 8.00 – 16.00 Si precisa che il tempo normale avrà inizio quando il Comune di Villabate attiverà per competenza il servizio mensa. I docenti di scuola dell’infanzia del Tempo Normale ruoteranno secondo il seguente schema: A B Lunedì 8:00-13:00 11:00-16:00 Martedì 11:00-16:00 8:00-13:00 Mercoledì 8:00-13:00 11:00-16:00 Giovedì 11:00-16:00 8:00-13:00 Venerdì 8:00-13:00 11:00-16:00 TOTALE 25 ORE 25 ORE Le attività laboratoriali si svolgeranno in orario curricolare ed extracurriculare, con attività aggiuntive nella giornata di Sabato per le sezioni a Tempo Normale. Non sono consentite attività extracurriculari oltre le ore 16.00 per gli alunni delle sezioni a T.N, come da delibera del Collegio dei Docenti (verb. n. 12 del 29/06/2005 - Delib. n. 82 e successive delibere di conferma). 6. CALENDARIO SCOLASTICO 2013/14 SCUOLA PRIMARIA Inizio Lezioni: 11 Settembre 2013 – Termine Lezioni 10 Giugno 2014 Giorni di Lezione corrispondenti al monte ore settimanale (27) moltiplicato per 34 settimane che corrispondono a 209 giorni di lezione; 13 In via prudenziale si rimanda la decisione di ulteriori giorni di sospensione attività didattica, fatta eccezione per le interruzioni stabilite dal calendario nazionale e regionale: Tutte le domeniche 1 Novembre Ognissanti 2 Novembre Commemorazione dei defunti 8 Dicembre Immacolata Dal 23 dicembre al 04 Gennaio Festività Natalizie 6 Gennaio Epifania 19 Marzo S. Patrono dal 17 al 22 Aprile Festività Pasquali 25 Aprile Liberazione 1 Maggio Festa del Lavoro 15 Maggio Autonomia Siciliana 2 Giugno Festa della Repubblica SCUOLA DELL’INFANZIA Inizio Lezioni: 11 Settembre 2013 – Termine Lezioni 30 Giugno 2014. Il Comune di Villabate garantisce il servizio mensa non oltre il 10 giugno. La scuola dell’infanzia viene garantita fino al 30 giugno, ma è titolo dei genitori ritirare i propri figli il 10 giugno, come stabilito dalla Regione Siciliana. Il D.S., con apposita circolare, chiederà ai genitori le loro richieste al fine di poter organizzare il servizio. I docenti di scuola dell’infanzia, eventualmente non impegnati in attività frontali, dal 10 al 30 giugno 2014 presteranno regolarmente servizio per attività di programmazione, verifica, produzione progettuale, attività di coordinamento, formazione. 7. CALENDARIO DELLE RIUNIONI Scuola Primaria (Le seguenti date potranno subire variazioni secondo le esigenze dell’I.S.) Program. Settim. Martedì -14:30/16:30 (Plesso Rodari) Interclasse doc./gen. Martedì 16:30/17:30 Interclasse (docenti) Valutazione (Plesso Rodari) (Plesso Rodari) (l’orario verrà comunicato tramite circolare interna) Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno 24 1 – 8 - 15 – 22 - 29 5 – 12 – 19 – 26 3 – 10 – 17 7 – 14 – 21 – 28 4 – 11 – 18 – 25 11 – 18 – 25 1 – 8 – 15 - 29 6 – 13 – 20 - 27 19 25 (lun.) – 26 (mart.) 21 28 (mart.) - 29 ( merc.) 18 25 (mart.) – 27(giov.) 13 3 (mart.) – 6 (ven.) 10 (scrutini) 14 INFORMAZIONI ALLE FAMIGLIE Si svolgono nei plessi di appartenenza RODARI Martedì 16:30/18:30 OTTOBRE DICEMBRE FEBBRAIO APRILE GIUGNO PALAGONIA CLASSI I – II - III CLASSI IV - V CLASSI I – II CLASSI III - IV - V 22 10 18 15 19 22 17 25 29 19 22 10 18 15 19 22 17 25 29 19 (tranne le classi V) Scuola Infanzia Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Programmazione 16:15/18:15 Informazioni alle Famiglie 16:15/17:15 2 (mercoledì) 14:15/16:15 27 (mercoledì) 2 (mercoledì) Intersezione (docenti) Valutazione 16:15/17:15 Intersezione doc./gen. 17:15/18:15 6 (mercoledì) 6 (mercoledì) 4 (mercoledì) 29 (mercoledì) 16:15/18:15 5 (mercoledì) 9 (mercoledì) 7 (mercoledì) 28 (mercoledì) Elezioni dei rappresentanti di classe/sezione: 22 ottobre 2013. 28 (mercoledì) 15 8. SERVIZI VARI E RICEVIMENTO PUBBLICO A) Ricevimento Segreteria: Lunedì – Mercoledì – Venerdì: ore 9:00 – 11:00 Martedì: ore 14:30 – 16:30 Nei mesi estivi, nelle festività e in assenza delle Riunioni di Programmazione il servizio pomeridiano non viene svolto. B) Ricevimento Presidenza: - Genitori: Lunedì e Mercoledì ore 9:00 - 10:00 - Personale: Venerdì Ore 13:15 - 14:00 per motivi non urgenti. Per motivi urgenti in qualsiasi momento o previo appuntamento telefonico. C) Servizi Amministrativi Gestione alunni; Gestione personale; Gestione bilancio e patrimonio; Magazzino; Gestione affari generali (protocollo, archivio, ecc.), monitoraggi, ecc. Tutti gli assistenti amministrativi devono sapere operare con ARGO utilizzando la password assegnata. L’assegnazione ai servizi viene effettuata dal DS, su proposta del D.S.G.A., secondo criteri di equità e nel rispetto delle competenze del personale. Resta inteso che non esiste specializzazione professionale su servizi specifici e che gli assistenti amministrativi, secondo le necessità di servizio possono momentaneamente essere assegnati in qualsiasi settore amministrativo appartenente al ruolo. I servizi, pur essendo distribuiti ai diversi operatori, devono essere intesi in modo flessibile e gli assistenti amministrativi, in caso di assenze per permessi o brevi periodi, svolgeranno il lavoro degli altri colleghi, anche sulla base di ordini orali. La collaborazione all’ufficio di presidenza è da intendersi generica e riguarda tutte le unità in servizio. In attesa della contrattazione ha efficacia il Piano Provvisorio approntato dal DSGA. D) Servizi Ausiliari Rapporti con gli alunni; Sorveglianza generica dei locali; Pulizia di carattere materiale; Particolari interventi non specialistici; Supporto amministrativo e didattico; Servizi esterni; Servizi di custodia; Assistenza e sorveglianza alunni portatori di handicap; Pulizia spazi esterni; Funzionamento e controllo impianto elettrico, idrico e termico; Gestione compiti previsti dalla 626/94 e successive. Tali compiti sono compresi all’interno del profilo professionale dei collaboratori scolastici. Per quanto riguarda l’assistenza non specialistica agli alunni H, si precisa che questo è compito appartenente al profilo professionale di collaboratore scolastico e che, al di là di termini contrattuali, la mancata vigilanza e assistenza generica su un alunno diversabile, si potrebbe configurare come reato. E) Assistenza Igienico-Sanitaria alunni diversabili Il Comune di Villabate negli anni passati ha garantito il servizio, che prevede un rapporto di 1/5. Per quanto riguarda il corrente anno scolastico ha richiesto alle scuole le necessità che sono state regolarmente inviate, secondo certificazione sanitaria agli atti della scuola. Al di là delle figure professionali inviate dal comune tale competenza resta, comunque, assegnata ai collaboratori scolastici con art. 7. con apposito ordine di servizio. Tale ordine di servizio permane efficace durante tutto l’anno scolastico, soprattutto in assenza/interruzione momentanea del servizio garantito dal Comune di Villabate. 16 F) Mensa Il servizio mensa è di competenza esclusiva dell’ente locale. La pulizia del locale mensa viene svolto da personale inviato dal Comune. I controlli da effettuare in merito sono a carico del comune di Villabate, che provvede a ciò anche con l’ausilio di un esperto alimentarista. Sarà cura dei C.S. la pulizia delle scale, dei bagni e lo smaltimento dei rifiuti. Un collaboratore scolastico si occuperà della consegna dei sacchi di spazzatura alle ore 14:00, come da accordi orali con il Comune di Villabate. Nel caso di disservizio sarà cura del collaboratore del DS segnalare il fatto al DS. G) Pulizia degli spazi esterni La pulizia degli spazi esterni è di competenza dei collaboratori scolastici. Solo in casi eccezionali e per lavori straordinari (potatura alberi, disinfestazione, …) si richiederà l’intervento del Comune. Sarà predisposto un servizio da assegnare con incarico specifico o con altra forma di incentivazione da stabilire in contrattazione. H) Incarichi retribuiti al personale ATA Per incarichi specifici e FIS il DSGA acquisirà le disponibilità relative ai seguenti impegni annuali che saranno definiti su proposta del DSGA, sulla base delle seguenti esigenze: COLLABORATORI SCOLASTICI Piccola manutenzione e cura delle aiuole (n.2 incarichi – uno per plesso); Servizio di igiene e cura scuola dell’Infanzia (n. 2 incarichi); Supporto all’attività amministrativa/gestionale/didattica (n. 2 unità). Reperibilità per apertura plessi ai carabinieri per allarme (uno per Plesso – necessario fornire numero telefonico ai carabinieri e garantire reperibilità); 5) Maggiore impegno per attività di collaborazione con gli uffici di segreteria e presidenza, con particolare riguardo alla collaborazione con l’ufficio alunni, soprattutto in periodi particolari (iscrizioni, borse di studio, ecc). 1) 2) 3) 4) ASSISTENTI AMMINISTRATIVI Per incarichi specifici e FIS il DSGA acquisirà le disponibilità relative ai seguenti impegni annuali che saranno definiti su proposta del DSGA, sulla base delle seguenti esigenze: A. Maggior impegno per organico, graduatorie, pensioni, ricostruzione di carriera, trasmissione telematica dei contratti. B. Maggiore impegno per gestione informatizzata, dematerializzazione, trasparenza - Contatti Referenti Progetti – Archivi Progetti – Collaborazione generica con il D.S – Gestione sito e Albo Pretorio – Scuola in Chiaro. C. Maggiore impegno per ufficio alunni su processi di dematerializzazione (Iscrizioni on-line, collaborazione con il D.S. per elaborazione graduatorie alunni, scrutini e pagelle, collegamento con l’area didattica – Collaborazione con il DS per organico – monitoraggi. D. Sostituzione del Direttore S.G.A. in caso di assenza e impedimento. REGISTRI E ISCRIZIONI ON LINE Il registro on line non è una scelta dell’istituzione scolastica, ma rappresenta un obbligo stabilito dalle norme che riguardano la dematerializzazione nella P.A. (Codice dell’Amministrazione Digitale D.Lvo 7 marzo 2005 n. 82, Legge n. 135/2012 e relative circolari Miur applicative). Il processo di dematerializzazione dentro la Scuola Pubblica riguarda fondamentalmente: a) Iscrizioni on-line, b) Pagella in formato elettronico; c) Invio comunicazioni alle famiglie e agli alunni in 17 formato elettronico. L’intento del legislatore è di promuovere dentro la P.A. termini di efficienza didattica e amministrativa, dentro una logica di trasparenza nel rapporto con l’utenza, sfruttando le potenzialità degli strumenti informatici e di internet per migliorare la qualità del servizio. Le procedure da attivare sono complesse e prevedono il possesso di competenze e strumenti hardware che dovranno, nel tempo, essere potenziati. Già nell’anno in corso si prevede la spesa di 75.000 € per un FESR che ci è stato approvato. Tale somma ci consentirà di acquistare altre LIM, notebook e tablet che consentiranno ad ogni docente di effettuare tutte le operazioni di compilazione dei registri da qualsiasi punto dell’istituzione scolastica ma anche da qualsiasi altro posto. Tutto ciò consentirà al genitore di verificare la presenza dell’alunno a scuola, controllare i voti che verranno inseriti mensilmente dai docenti, stampare on line da casa propria la pagella che avrà validità, iscrivere il figlio in una istituzione scolastica italiana e altri servizi di comunicazione. I riflessi sono utili anche in didattica perché il docente, utilizzando una determinata funzione potrà assegnare esercitazioni per casa che l’alunno potrà scaricare da internet. Si analizzano di seguito vantaggi ed elementi di potenziale criticità, nella consapevolezza che nel primo periodo la novità potrebbe determinare condizioni di iperlavoro, determinate fondamentalmente dai seguenti due fattori: 1) Limitata conoscenza dello strumento; b) Carenza di hardware per processo di informatizzazione non ancora a regime. VANTAGGI Ipotizziamo, tuttavia, di essere a pieno regime e che tablet e smartphone siano diventati oggetti di uso comune per docenti e genitori. Ci si chiede, in tale contesto, quali sarebbero i vantaggi di un simile strumento di lavoro rispetto al registro cartaceo? 1. E’ possibile caricare i dati ovunque ci si trovi se si dispone di una connessione internet. Si pensi al fatto che da casa propria e senza portare registri al seguito, sarà possibile caricare dati (per es. scrivere la programmazione, caricare voti durante un’ora di buco, ecc.). 2. I genitori potranno controllare le assenze senza recarsi a scuola e senza telefonare al docente o alla segreteria, in tempo reale e anche se ci si trova fisicamente molto lontani dalla scuola. 3. Il docente, la segreteria, la presidenza potranno inviare comunicazioni ai genitori. Se una comunicazione è rivolta a tutti i genitori, basta elaborare un messaggio e con un invio multiplo arriva a tutti i genitori/alunni. Vale chiaramente anche il processo in senso inverso: il genitore può inviare proprie comunicazioni al docente, senza andare a scuola. 4. I docenti potranno inviare esercitazioni a tutti gli alunni, anche in modo individualizzato. 5. Sarà possibile inviare comunicazioni veloci per riunioni, gite, ecc. 6. I docenti potranno scambiare esperienze didattiche o esercitazioni o altro in un Forum dedicato esclusivamente a loro. Lo stesso potrà essere attivato per il personale ATA. Sarà possibile anche attivare forum per alunni di una classe e genitori. 7. Il docente potrà elaborare la programmazione in modo semplice ed è possibile trasferirla in altre classi dove insegna la stessa disciplina. 8. Il genitore potrà consultare da casa i voti mensili attribuiti al figlio. 9. Il docente, con un tasto di comando, ottiene immediatamente il grafico statistico per assenze e per profitto di un singolo alunno. 18 10. Non bisognerà inviare in segreteria e in cartaceo le schede assenze mensili da fornire all’Osservatorio contro la dispersione scolastica. La segreteria li rileva in ogni momento perché li legge in tempo reale per tutte le classi e tutti i plessi. 11. Gli scrutini risultano più snelli nella procedura che sarà la seguente: a) nella riunione di programmazione immediatamente precedente gli scrutini l’equipe concorda le valutazioni; b) In sede di scrutinio i docenti avranno già inserito le valutazioni provvisorie che non si ritengono ancora approvati e pubblicabili; c) in sede di scrutinio il DS legge i voti provvisori e chiede l’approvazione al consiglio di interclasse; d) Viene redatto il verbale di interclasse, e) In sede di collegio di fine anno scolastico si approvano tutti i risultati; e) dopo l’approvazione del C.d.D. il D.S. blocca i risultati di tutti gli alunni. Da quel momento ogni genitore potrà visionare gli esiti del proprio figlio; f) I risultati degli scrutini saranno stampati dalla segreteria. Il singolo genitore potrà stampare gli esiti da qualsiasi pc di sua proprietà. La segreteria dovrà stampare la scheda del singolo alunno per metterla al fascicolo alunno. Nel caso di trasferimento nel secondo quadrimestre la segreteria dovrà inviare il fascicolo e stampare la scheda con le valutazioni del primo quadrimestre. Se il trasferimento avviene in prossimità del prossimo scrutinio, i docenti dovranno elaborare una valutazione informale da sottoporre alla scuola di destinazione. Evidentemente tale valutazione terrà conto di quanto già nel registro fino alla data di trasferimento, con chiusura delle registrazioni a carico dell’alunno. 12. L’elaborazione dei giudizi, una volta caricate le frasi tipo, all’inizio dell’anno, consentono una scelta rapida e veloce. Se le frasi tipo vengono concordate da tutti i docenti, allora sarà molto semplice riportare i dati per tutti. Per gli alunni diversabili il giudizio sarà elaborato senza schemi di sorta. Questi sono solo alcuni dei vantaggi, i più importanti. ELEMENTI DI CRITICITA’ Si tratta di conoscere bene quali elementi negativi possono insorgere mettendo in correlazione la normativa scolastica, i diritti e i doveri che ne derivano, con le potenzialità dello strumento informatico. Si tenga presente che la potenzialità informatica non costituisce norma, ma solo possibilità tecnica di attivare un processo. Fra gli elementi di possibile criticità si sottolineano: 1. Uso scorretto del Forum: si consiglia di usare il forum per scopi esclusivamente professionali. Il rischio che si trasformi in pettegolezzo simile a quello che si attiva spesso su Facebook è molto elevato, con notevole dispersione di energie e perdendo di vista la mission della Scuola Pubblica. Il Forum rappresenta una forma di comunicazione scritta e, quindi, risulta ridotto o eliminato il linguaggio mimico e gestuale. Fatto questo che può determinare incomprensioni. Si pensi alla gestione di conflitti fra docenti, docenti e ata, dirigente e personale, personale e genitori. L’intervento scritto sul forum può essere stampato da chiunque e può costituire prova testimoniale nel caso di conflitti. Di tali interventi, infatti, rimane sempre traccia, anche se l’intervento è stato cancellato. Non è procedura semplice ma è possibile, soprattutto su ordine di un giudice. L’attivazione di un Forum, pur essendo potenzialmente uno strumento di discussione molto potente, non costituisce obbligo per i docenti e per la scuola. Al contrario la valutazione e la comunicazione delle assenze costituiscono un obbligo relativo ai processi di dematerializzazione e trasparenza. Se ne consiglia, dunque, un uso discreto ed 19 esclusivamente su tematiche legate alla professione. E poiché sarà possibile associare allegati potrebbe essere utilissimo per l’inoltro di esercizi che gli alunni eseguiranno da casa. Ciò dovrebbe anche ridurre il numero di quaderni e libri da portate nello zaino. Dentro i forum si eviterà l’uso di frasi equivoche o poco chiare, rimproveri o peggio frasi astiose nei confronti degli alunni. Non è assolutamente uno spazio per procedimenti disciplinari o per rimproveri ad alunni. Quanto esposto vale anche per i forum destinati ai docenti. Si pensi a tutti i conflitti che possono ingenerarsi per gelosie professionali o per una visione diversa riguardo al rapporto con gli alunni. Infine è opportuno sottolineare che deve essere rispettato il D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013, che concerne il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. 2. Non bisogna mai dimenticare che le valutazioni, soprattutto quelle comportamentali, sono elementi da comunicare al singolo genitore e non vanno divulgate a tutta la classe o, peggio, a tutta l’utenza di internet. Proprio per tale ragione il sistema prevede password individuali e il genitore accede solo alla valutazione del proprio figlio. 3. E’ bene astenersi da valutazioni troppo confidenziali e tenere in debito conto che la comunicazione risente in ogni caso di numerosi elementi di interferenza e disturbi, che talvolta alterano il senso stesso del messaggio. 4. Le annotazioni sul registro, dalle assenze alle valutazioni, risultano essere in un certo senso più controllate. Controllate dal DS, dalla segreteria e soprattutto da altri genitori. Fatto questo che può rivelarsi elemento critico per il docente. Inserire una valutazione e poi modificarla può significare anche che il genitore può ricorrere. Quindi è necessario prendere accordi univoci e chiari sulla modalità di registrazione. Il tutto deve tenere conto dell’ordine di scuola dove si insegna. Con alunni di scuola primaria non appare corretto basarsi sul semplice concetto di interrogazione e di compito in classe. Tali tipologie di prove non sono escluse ed è bene che ci siano, ma la valutazione, come pure la didattica, in quest’ordine di scuola deve essere intesa in modalità ologrammatica. Il che significa che la valutazione deve tenere conto non di una singola interrogazione, ma deve essere intesa come sommatoria di tutte le prove orali, le osservazioni, le prove scritte, gli interventi spontanei e indotti, i test, ecc. all’interno di un periodo di riferimento che dentro la D.D. Rodari si considera periodo mensile. Il docente, quindi, mensilmente, dovrà indicare le valutazioni sulle discipline e sul comportamento come risultato di tutte le osservazioni sistematiche condotte nel mese. Il D.S,.mensilmente, blocca le valutazioni per consentire al genitore di visualizzare i voti del figlio. E’ chiaro che il docente dovrà tenere debita documentazione che giustifichi la votazione mensile. Il docente tenga presente che quando il D.S. chiude le aree non potrà più intervenire. Aver omesso la valutazione di un alunno potrebbe essere elemento critico che determina ricorsi. Nel caso di assenza per l’intero periodo o periodi consistenti deve essere registrato nelle note e comunicato in presidenza con le consuete procedure che riguardano la dispersione scolastica (comunicazione al docente funzione strumentale, contatti con la psicopedagogista e con il DS, convocazioni dei genitori. Tali interventi devono essere registrati nel registro, al fine di motivare l’assenza del voto. 5. E’ bene tenere presente che il programma fa la media aritmetica dei singoli voti e che rimane sempre traccia dei voti inseriti e poi modificati. 20 8. ANALISI DEL TERRITORIO (tabella presente sul sito del Comune di Villabate) Superficie (Kmq) 3,83 Kmq Popolazione al 31/12/2007 Totale 20.062 Maschi 9.797 Femmine 10.265 Densità/Kmq Famiglie e abitazioni Attività e Occupazione 4.796,6 Numero Famiglie 6.533 Numero Medio Componenti 3,07 Abitazioni 6.685 Agricoltura Industria Commercio Servizi Istituzioni Numero 117 Addetti 382 Numero 199 Addetti 708 Numero 392 Addetti 55 Numero 137 Addetti 351 Numero 48 Addetti 883 Totale Attività 893 Totale Addetti 3.079 Scuole del Comune di Villabate: • Asilo Nido Comunale “Raggio di Sole” – Via Calatafimi n. 92 – tel. 091/6144558; • D.D. “Don Milani” I Circ. di Villabate – Corso Vittorio Emanuele n. 136 – Tel. 091/6143526 – Fax 091/492815 e-mail PAEE09500estruzione.it • D.D. “G. Rodari” II Circ. di Villabate – Via Fiduccia n. 7/A – Tel/Fax 091/6159077 – email [email protected] – sito web www.ddrodarivillabate. it • S.M.S. “P. Palumbo” – Via Alcide De Gasperi n. 185 – Tel. 091/490249 – Fax 091/6144195 – email [email protected] • Liceo Psicopedagogico “V Magistrale” Via Alcide De Gasperi n. 185. 21 Associazioni (tabella presente sul sito del comune di Villabate) ASSOCIAZIONI SPORTIVE E RICREATIVE RAPPR. LEGALE INDIRIZZO Automotoclub L’Antico Cilindro Lo Monaco G. Viale Europa, 57/G Villabate Ass. Socio-Culturale Progresso 2002 Catalano Carmela Via P.E. Giudici, 18 Villabate Gruppo sportivo Pallavolo Villabate Manna Valeria Via della Rinascita,41 Villabate Associazione Bocciofila S.Giuseppe Taffuri Giovanni Via I. Federico, 49/D Villabate Polisportiva Dilettantistica "Città di Villabate" Mariano Giannone Via A. De Gasperi, 265 Villabate Ass. sportiva Luigi Zarcone corre Lo Monaco Damiano Via Liguria, 38 Villabate Consiglio siciliano della Caccia, della Pesca, Notarbartolo dell’Ambiente, della Cinofilia e dello Sport Antonino Corso Vitt.Emanuele,333/A Villabate Società Sportiva Villabate Giglio Giuseppe Via A.De Gasperi,247 Villabate Ass. socio Culturale Pomara 2001 Di Reina Agostino Chiesa S.Agatone Piazza Marconi, 26 Villabate Compagnia teatrale Gli Amici dell’Arte Troia Salvatore Via G. Deledda, 13 Villabate A.S.D. Polisportiva Dinamo Club Villabate Garbo Vittorio Via Marinuzzi,7 Villabate Ass.Corpo Musicale Villabate Scianna Domenico Via Trapani, 7 Villabate Ass.Danza Sportiva "Double dance" Lo Cascio Umberto Via Piave, 5 Villabate ASSOCIAZIONI CULTURALI E DI VOLONTARIATO RAPPR. LEGALE A.I.V. Assoc. Infermieristica Villabatese INDIRIZZO Via Catalano Fonduta,27 A.VO.F.I.D. Proietti Rossella via Pio La Torre, 5 Villabate Università popolare per gli Anziani Messina Francesco c.so V. Emanuele, 396 Villabate Club degli Anziani Dell’Orzo Donato c.so V. Emanuele, 396 Villabate Gruppo Scout Villabate I° Lecce Beppe La Franca Francesca Via Ant. da Messina, 17 Villabate Gruppo Scout Villabate II° Di Chiara Giovanni Viale Europa, 109 Villabate Nucleo Volontariato ANC- Villabate Cento Giuseppe Via Giulio Cesare, 1/T Villabate Ass.Naz.le Carabinieri -Sez. Villabate Cento Salvatore Via Giulio Cesare, 1/T Villabate Centro F.I.D.A.P.A. Villabate Pitarresi Liliana Via G. Di Giorgio, 6 Villabate AUSER Paolo Borsellino Bellino Salvatore p.za Regione Villabate Associazione "I Giovani si incontrano" Giglio Francesco Via Papa Giovanni Paolo II° Parr. S.Giuseppe Villabate Teatro Circolo AUSER - Villabate La Franca Santo c.so V. Emanuele, 288 Villabate Associazione TERRE DEL SUD Brunetti Ferdinando Via Piave, 28 Villabate "ERRIPA" centro studi "Achille Grandi" Giglio Francesco Corso Vittorio Emanuele, 599 "Associazione Culturale La Ruota" Bua Dario Via prolungamento Tenente Morici,72/b A.V."Villabate Soccorso" Miceli Vincenzo Piazza della Regione, 30 - Villabate Ass. Guardie Cittadine Vaccaro F.scoMatteo Via Alberto Moravia 15 - Villabate Associazione " Amici del Cambiamento" Vincenzo Di Franco Via Luigi Pirandello n. 33 Villabate 22 Dall’analisi del contesto socio-economico del territorio si evince : • Settori economici principali : agricoltura e terziario • Elevato tasso di disoccupazione • Limitato utilizzo delle risorse comunitarie a causa dello scarso spirito di collaborazione • Mancanza di spazi e strutture associative e culturali • Consistente immigrazione da Palermo di famiglie di modesto tenore economico e sociale e di famiglie straniere (cinesi, nordafricane) • Fenomeni di microcriminalità minorile • Aumento di casi di disgregazione familiare • Numerosi casi di lavoro nero sommerso e/o minorile • Iniziazione precoce all’uso di sostanze stupefacenti • Popolazione femminile adulta in prevalenza casalinga • Presenza di nuclei extracomunitari nord africani e cinesi • Modelli di riferimento culturale imposti dai media • Presenza di fenomeni di teppismo e di vandalismo contro le scuole e il territorio • Teledipendenza • Scarsissima attitudine alla lettura Tra le agenzie educative presenti sul territorio ricordiamo i centri ecclesiastici. 23 II PARTE LA NOSTRA IDENTITA’ 1. MODELLI PEDAGOCICI DI RIFERIMENTO La vecchia pedagogia, basata un po’ sul buon senso e un po’ su aspetti filosofici, ha subito nel corso del tempo una trasformazione lenta verso processi che hanno la pretesa di fondamento scientifico. Le tecnologie educative, tuttavia, sono un complesso di conoscenze e di tecniche tanto che difficilmente si può parlare di status scientifico. Anche la “Teoria del curricolo” (Skinner, Bloom, Guilford, …) e l’epistemologia genetica (Piaget), nonostante il loro successo hanno uno status scientifico incerto. Già Rousseau e Pestalozzi riferivano che non basta conoscere la materia da insegnare per essere un bravo docente. Occorre conoscere anche i metodi più opportuni per insegnarla. Oltre alla conoscenza della materia: a) secondo Rousseau è necessario conoscer l’allievo; b) secondo Pestalozzi è indispensabile la conoscenza dei metodi; c) secondo Dewey è necessario conoscere i modelli di società e la scuola deve proporsi lo scopo di preparare per una società più giusta, che non sia schiava delle leggi del profitto. Le due teorie pedagogiche più rilevanti del secolo che hanno influenzato la didattica del novecento, comportamentismo (basato essenzialmente sul concetto stimolo-risposta) e cognitivismo (ricerca psicologica che ha per oggetto lo sviluppo cognitivo, inteso come sviluppo in generale o età evolutiva), compresa la più recente teoria computazionale (che prende le mosse dal cognitivismo), presentano aspetti positivi, ma anche limiti di cui tenere conto. Di recente si è affermato il concetto di Empowerment dove si si assumono come parametri di giudizio i processi evolutivi di potenziamento, nella prospettiva di un disegno senza confini temporali, in un progetto che sia capace di fare convivere nello stesso programma educativo le 5 età generazionali: infanzia, adolescenza, giovinezza, età adulta. Ciò significa sconfessare chi pretende di valutare l’apprendimento in termini di valori assoluti e quantitativamente definibili. I parametri essenziali sono: desiderio di apprendere, attitudine a comprendere e capacità di stabilire relazioni. Questi parametri giudicano l’efficacia dei sistemi formativi nelle organizzazioni complesse. In altri termini, tra la discrezionalità di un giudizio senza indicatori di riferimento e le strumentazioni rigidamente giudicanti (test o voti), l’assunzione del criterio di valutazione dell’efficacia dei processi di insegnamento/apprendimento, del potenziamento delle competenze e delle abilità delle persone impegnate in questi processi può apparire una corretta via di mezzo. L’altro parametro, oltre al tempo lungo, è quello di disegnare una prospettiva dell’educazione senza confini spaziali, in un sistema integrato tra tutte le agenzie potenzialmente educative (famiglia, enti locali, scuola, chiese, associazionismo, mondo del lavoro). Se la scuola deve darsi criteri di valutazione differenti dal semplice profitto e rendiconto economico, assumendo come parametro di valutazione i processi evolutivi di potenziamento (empowerment) e la valutazione delle performance degli individui, essa deve riuscire a dotarsi di un profilo organizzativo che sia in linea con il raggiungimento di questi obiettivi e coerente con essi, rispondendo a vincoli di efficienza, efficacia ed economicità. Cioè, efficienza ed efficacia finalizzati all’empowerment. Ed in tal senso giocano un ruolo prioritario l’autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sperimentazione. Necessario evitare la logica di un sistema chiuso ed evitare il rischio dell’autoreferenzialità. Segue adesso una breve e sintetica disamina dei modelli educativi più rilevanti al fine di indicare che il modello di istruzione scelto dalla D.D. “G. Rodari” è rappresentato dal Modello Misto che rappresenta un’integrazione di tutti i modelli da utilizzare secondo le necessità didattiche. Non si rinuncia cioè nemmeno al vecchio modello di lezione frontale, con la consapevolezza che in quest’ordine di scuola appaiono più importanti ed efficienti altri modelli. Non esiste, quindi, un modello unico dal punto di vista pedagogico ed è compito del docente utilizzare un modello piuttosto che un altro a decorrere dalle diverse unità didattiche, tenendo conto del contesto classe, dell’allievo che si ha di fronte, comprese le dinamiche che si attivano in modo imprevisto. Si esaminano in modo sintetico i diversi modelli cui si fa riferimento: • • • • • • • • • • 24 Modello “Trasmissione”: è il modello più tradizionale. L’apprendimento si attua per trasmissione-erogazione di informazioni. Le tecnologie si possono mettere anche al servizio di questo modello espositivo. Si vedano per esempio i modelli di presentazione su Powerpoint. Modello “Dialogico-euristico (socratico)”: il dialogo viene orientato dall’educatore che però offre spazi di scoperta autonoma. Le TIC offrono più ampi spazi per la personalizzazione, perché la didattica in rete evita le limitazioni imposte dai vincoli spaziotemporali della classe. Si pensi a forum e posta elettronica. Modello “Apprendere facendo”(o learning by doing o attivismo di Dewey): Si formulano ipotesi e si provano nella situazione concreta. Si pone cioè l’esperienza in primo piano. Gran parte dell’apprendimento delle TIC avviene secondo questo modello al di fuori di manuali, provando e riprovando, vedendo cosa succede, trasferendo in contesti similari le competenze apprese. Modello “Gioco-esplorazione”: vari autori come Freud e Bateson hanno messo in risalto come nell’apprendimento-formazione individuale di tutte le specie le attività ludicoesplorative abbiano un ruolo primario e che tale fase è più consistente e lunga nelle specie più evolute. Ciò è noto in didattica e nelle TIC i video-games possono offrire anche modelli di apprendimento e motivazione. Modello “Istruzione guidata”: Il comportamentismo e i modelli cibernetici ritengono che l’apprendimento debba essere guidato, passo dopo passo attraverso una sequenza ordinata di stimoli, seguiti da feed-back, procedendo da stimoli più semplici, via via verso quelli più complessi. Su questa linea si è orientata la maggior parte delle tecnologie orientate all’insegnamento. Modello “Umanistico” (Rogers): Si dà per assunto che la maggior parte dei problemi che interferiscono con l’apprendimento siano dipendenti dall’ansia della valutazione. Ne deriva come conseguenza che è necessario valorizzare il senso di autostima e motivazione dello studente. Ambienti di espressività creativa consentiti dalle TIC possono aiutare in tal senso. Modello della “Ristrutturazione cognitiva”: si dà rilevanza al ruolo delle pre-conoscenze ed alla loro ristrutturazione progressiva (Ausubel, Spiro). In tal senso, la navigazione ipertestuale nelle TIC è un valido mezzo di rilettura in diversi momenti e modalità di conoscenze già in parte possedute. Modello “Metacognitivo”: Si ritiene che il fattore principale sia il rendersi conto di come operiamo quando dobbiamo apprendere. Il fatto che nelle TIC molti ambienti consentano di monitorare il proprio apprendimento può favorire la consapevolezza metacognitiva (o forme di consapevolezza epistemica). Modello Costruttivista”(filosofia del costruttivismo sociale): si ritiene che ogni individuo disponga di un potenziale interno di sviluppo che può emergere con opportuni supporti esterni (accesso a risorse, collaborazione con pari, collaborazione con esperti). I modelli di natura costruttivista costituiscono attualmente il background teorico più comune alla didattica in rete. “Modello Misto”: Si ritiene che il modello migliore sia una particolare integrazione di più modelli. 2. LE TECNOLOGIE INFORMATICHE IN DIDATTICA Nell’ultimo decennio il mezzo informatico e internet hanno prodotto una vera e propria rivoluzione nel sociale, in economia, nel privato e, quindi, anche dentro la scuola. Ignorare tale rivoluzione è operazione altrettanto deleteria quanto quella di affidarsi in modo cieco alle moderne tecnologie. A tal proposito si propongono attraverso paradigmi le relazioni esistenti fra le moderne tecnologie e la didattica. • Paradigma dell’accrescimento: Sono viste come un arricchimento delle opportunità offerte anche da canali tradizionali (filmati, animazione sulle frazioni,..). 25 • Paradigma della valorizzazione: Le tecnologie ampliano il ventaglio delle opportunità che possono valorizzare capacità-talenti degli allievi (in linea con Gardner che sostiene che esistono molteplici forme di intelligenza e che appare opportuno offrire opportunità in tal senso, per favorire il talento e le inclinazioni naturali). Un esempio: bambini audiolesi possono trovare motivazione e autostima nella elaborazione di un giornalino costruito in aula multimediale. • Paradigma della soggettività: si lega a quello della valorizzazione ma punta di più sull’aspetto di appagamento emozionale. (esperienza degli hacker). • Paradigma dell’espressione: si ritiene che le nuove tecnologie possano accrescere capacità creative e comunicative, per superare ansie ed inibizioni. Un esempio: un semplice foglio word è un foglio vuoto, ma è anche una sorta di sonda in grado di fare uscire pensieri, emozioni e sensazioni. • Paradigma del gioco-esplorazione: secondo Visalberghi le attività ludiche ed esplorative costituiscono il fondamento dello sviluppo intellettuale dei primati. Le TIC offrono in tal senso opportunità impressionanti rispetto alle metodiche tradizionali. • Paradigma della strutturazione cognitiva: a) strutturazione cognitiva (il computer come strumento per prendere appunti, correggere, come amplificatore. La mente cioè si avvale di una serie di stampelle cognitive). b) Consapevolezza epistemica ( riguarda le occasioni che inducono a riflettere su regole sottese. • Paradigma della individualizzazione: allestimento di percorsi individualizzati o personalizzati. L’Instructional Technology ha operato nel senso dell’individualizzazione (tragitto che in forma diversificata conduce tutti ad un unico risultato) nel senso della personalizzazione (intesa come percorso di apprendimento negoziato con il docente). Nel primo caso ci si avvale di ambienti automatici, nel secondo appare necessaria la presenza umana (tutor). Quest’ultima può essere resa più agevole dalla rete. • Paradigma della Condivisione: ogni apprendimento è collaborativo e sociale. I computer creano nuove possibilità per il nostro parlare e ascoltare, per creare noi stessi nel linguaggio. Il computer facilita la revisione e la riorganizzazione continua delle idee e consente la conversazione sociale. Se è vero che l’uso delle tecnologie informatiche computerizzate oggi è diventato elemento indispensabile anche in didattica, è anche vero che un uso spropositato, non orientato e finalizzato può creare problemi rilevanti. Si analizzano di seguito alcuni degli aspetti positivi e negativi più rilevanti di cui i docenti, ma oseremmo dire anche i genitori, devono tenere conto. Aspetti negativi: • Saturazione cognitiva: La macchina (e l’interfaccia software) può assorbire attenzione, disperdere, produrre sovraccarico informativo (overload information), distogliendo dal problema, perdendo di vista gli obiettivi da raggiungere. • Disattivazione cognitiva: L’appoggiarsi alla macchina disabilita processi cognitivi di rilievo. Il software produce automaticamente soluzioni scavalcando elaborazioni e processi intermedi. Banalmente è il caso delle calcolatrici in rapporto alle operazioni mnemoniche di calcolo. Aspetti positivi: • Internalizzazione: si verifica quando la mente incorpora funzioni proprie del mezzo. Per es: l’uso di interfacce software con organizzazione gerarchica dei dati potrebbe favorire una forma mentis più orientata alla strutturazione gerarchica delle informazioni (testi, archivi,…). • Sinergia: La possibilità di fare calcoli più sofisticati può consentire anche di risolvere problemi complessi altrimenti insolubili. • • 26 Consolidamento: Strutture cognitive già esistenti vengono consolidate attraverso le tecnologie. Ad esempio, scrivere con un foglio word può contribuire a corroborare abilità di elaborazione ed editing. Affioramento: nuovi atteggiamenti cognitivi legati alla navigazione ipertestuale, alle scoperte involontarie su internet. Risulta utile quindi chiedersi come si prepara la scuola all'inevitabile rivoluzione digitale. Sarà questo il tema centrale della didattica contemporanea: “come costruire un nuovo alfabeto per la conoscenza?”. Lo sviluppo dell’informatizzazione della società ha coinvolto la scuola in maniera preponderante nell’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici. Ma è proprio vero che i giovani sono tecnologicamente alfabetizzati? E' proprio vero che sappiano sfruttare le potenzialità dei nuovi strumenti, che ne conoscano pienamente gli aspetti più interessanti e le possibili applicazioni? E, soprattutto, che siano in grado di sfruttare internet al servizio della crescita umana, culturale? Dentro questo punto interrogativo ve ne sta un altro alquanto più preoccupante: quanti sono gli insegnanti che sanno muoversi con disinvoltura in ambienti di apprendimento ad alto livello tecnologico? Quanti sono stati formati nell’utilizzare le NT in modo cosciente, fino a scoprirne le principali potenzialità didattiche? E ancora: come la digitalizzazione del sapere sta cambiando il nostro modo di percepire il mondo, i rapporti interpersonali, il ragionamento e la struttura del pensiero? Ci troviamo, infatti, la prima generazione della storia che sta crescendo con l’iphone a portata di mano sin dai primi anni di vita, e che si sta convincendo che la cultura coincide con il multi-tasking o con l’avere tutto a portata di click. Salvo poi constatare che, spesso, viene alterato il senso di ricerca, confondendola con un acritico copia-incolla da Wikipedia. Lo sconforto dilaga di fronte a situazioni anche banali quali cambiare il layout di un foglio word, formattare un computer, installare nuovi software, usare un file excel. Infatti, spesso, accade che gli studenti restano basiti, disorientati, non sono in grado di fare quanto richiesto e tuttavia facebook è il loro migliore amico, e la chat il nuovo pane quotidiano! Come uscire da tale recinto? Essere docenti, essere allievi, oggi implica una dimensione personale, viva, simpatetica, emotiva in cui l’ambiente virtuale richiede la loro partecipazione, ma non si deve mai perdere di vista la funzione della scuola quale luogo privilegiato per apprendere a vivere con gli altri e ad essere cittadino consapevole. I nuovi strumenti e i nuovi linguaggi sono uno strumento interdisciplinare ed è proprio per tale motivo che compito degli insegnanti deve essere rendere gli studenti capaci del dominio delle nt poichè attraverso ciò gli studenti imparano a trasferire le conoscenze astratte e ideali dei mondi simulati al pc e nella realtà virtuale in pratiche reali e sperimentali della vita reale. Oltre alla padronanza dei mezzi e degli ambienti tecnologici, spesso acquisita fuori da ambiente scolastico, la scuola deve fornire l'atteggiamento critico e la consapevolezza rispetto agli effetti sociali e culturali, alle implicazioni relazionali e alle conseguenze psicologiche, alle ricadute ambientali e sulla salute. 3. IL PROBLEM SOLVING E CONSIGLI METACOGNITIVI Il problem solving potrebbe essere definito come un approccio didattico teso a sviluppare, sul piano psicologico, comportamentale ed operativo, l’abilità di soluzione di problemi. Generalmente viene associato allo sviluppo delle abilità logico-matematiche di risoluzione di problemi, ma di tale tecnica, secondo un’ottica interdisciplinare, si avvalgono tutte le discipline. Si tratta di sviluppare in modo consapevole abilità metacognitive di controllo esecutivo del compito, monitoraggio delle componenti cognitive e autoregolazione cognitiva. Il Problem Solving: • Rappresenta una situazione ideale per aiutare il ragazzo ad acquisire un ben preciso metodo di lavoro. • Richiede al soggetto di ricercare strategie utili di risoluzione e nel contempo esercitare un controllo sulle procedure adottate. • Consente di maturare una buona consapevolezza della natura delle situazioni problema che può aiutare l’alunno a strutturare mentalmente una sorta di schema. Procedure simili a più problemi. 27 ELEMENTI CARATTERIZZANTI UN PROBLEMA Gli elementi caratterizzanti un problema sono: Dati: Si conoscono alcuni aspetti o informazioni in genere quantificabili in termini numerici Risposte ai quesiti: Ci si pone un obiettivo da raggiungere Procedure risolutive dei problemi: Il quesito stesso indica come mettere in relazione i dati attraverso il ragionamento logico-matematico. Per procedere mentalmente con le procedure risolutive occorre: • Discriminare fra le varie forme di rappresentazione in relazione alla tipologia di problema; • Riflettere sul procedimento da seguire secondo un preciso ordine logico nel senso che ogni passaggio apre la via al successivo). Particolarmente importanti le abilità e le esperienze passate con problemi analoghi o la grande pratica nel compito. • Riflettere sull’esistenza di diversi percorsi che si possono seguire. • Riflettere su prerequisiti, precedenti esperienze, pratiche. PROCESSI DI CONTROLLO Stemberg ha stabilito quattro processi di controllo: Identificazione Il soggetto si deve accorgere che esiste un problema. Per Stemberg la fase di identificazione del problema è molto critica. Può infatti succedere che il soggetto non si accorga che esista un problema o che non riconosca esattamente quale sia. Questo è particolarmente vero per problemi complessi o mal definiti. La comprensione del problema è fortemente aiutata dal recupero di uno schema di memoria. Rappresentazione del problema La rappresentazione del problema viene definita da Davidson come “La costruzione mentale di una mappa degli elementi, delle relazioni fra gli elementi e gli scopi, che si basa sulla selezione, reinterpretazione e riorganizzazione degli elementi offerti dal testo del problema.” Pianificazione del problema Prevede che gli elementi vengano organizzati in un certo modo secondo un piano che conduce alla soluzione. I buoni solutori, procedendo nella soluzione, devono tenere sotto controllo, aggiornare e completare il piano iniziale. Un buon solutore è già consapevole dei percorsi da seguire e da evitare, per cui può preoccuparsi in misura inferiore di attivare i processi di controllo. Dunque, un buon solutore non è chi ha più processi di controllo, ma chi, al momento opportuno, capisce quali usare e ne fa un uso appropriato. Valutazione del problema Si tratta di guardare indietro dopo che è stato risolto il problema e stabilire se le previsioni effettuate e la pianificazione sono state operazioni utili. Tale fase è in stretta relazione con la fase del monitoraggio, quando si controlla se si è sulla strada giusta, cosa eliminare e salvare, cosa sembra facile o difficile. CONSIGLI METACOGNITIVI E PROBLEM SOLVING Si illustrano di seguito alcuni consigli metacognitivi per nuove tipologie di problemi: • Non spiegare usando calcoli complessi; • Fare sorgere curiosità ponendo domande agli alunni; • Dedicare molto tempo all’assimilazione dei modelli di soluzione; • Abituare gli alunni a riflettere ad alta voce su dati, quesiti, strategie risolutive; • • • • • 28 Più che interrogare interagire con gli alunni e aiutarli a riflettere, porsi domande, far riflettere su strategie. Abituare gli alunni a tradurre dall’italiano alla matematica e viceversa; Fornire uno schema per i dati e i quesiti; Abituare a mettere in relazione dati e quesiti; Abituare gli alunni a porsi sempre queste domande: Ho letto e capito le singole frasi? Ho letto e capito il problema? Ho scritto i dati ed il quesito (Rappresentazione) ? Somiglia a qualche problema risolto in precedenza? Mi sono controllato durante il percorso e alla fine? 29 III PARTE PROGRAMMAZIONE E PROGETTI CURRICULARI S. PRIMARIA 1. LA PROGRAMMAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA GENERALITA’ La scuola predispone il curricolo all’interno del POF, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento delle Indicazioni Ministeriali per il Curricolo http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5559_12 , ma anche in riferimento ai bisogni dell'utenza e alla situazione del territorio. Concorrono alla realizzazione del curricolo attività curriculari ed extracurriculari. Al termine della scuola primaria (classe III e V) vengono individuati traguardi di sviluppo della competenza per le discipline. Tali traguardi rappresentano punti di riferimento posti al termine dei più significativi snodi del percorso curricolare. In riferimento alle indicazioni per il curricolo e alla normativa ministeriale sull’autonomia scolastica, si propone un modello di programmazione per Unità Didattiche. La didattica per unità presenta due aspetti essenziali: la valorizzazione dell’esperienza e l’unitarietà della conoscenza attraverso una pedagogia del successo formativo che scaturisce dal dare valore alle competenze e dall’analisi degli errori intesi come momento fondamentale di crescita e autoconsapevolezza. Gli obiettivi vengono declinati in modo ologrammatico, evitando una eccessiva atomizzazione. Tale visione sintetica degli obiettivi consente verifiche intese come processo continuo di feedback e monitoraggio con valutazione sommativa finale che tende ad accertare in modo globale le competenze acquisite in relazione alle unità di apprendimento, snellendo il processo della registrazione degli esiti finali. NUCLEO FONDAMENTALE: LA GRAMMATICA DELLA VITA 2: NON PENSARE MAI DI AVERE EREDITATO LA TERRA DAI PADRI, MA DI AVERLA PRESA IN PRESTITO DAI FIGLI. LE COSE DEL MONDO SONO UNITE DA LEGAMI INVISIBILI. NON SI PUO' RACCOGLIERE UN FIORE SENZA DISTURBARE UNA STELLA. Il Collegio dei Docenti del II Circolo Didattico di Villabate, per l’anno scolastico 2013-14 propone come nucleo fondante della attività didattiche di tutta l’Istituzione Scolastica quanto indicato sopra. Si intende potenziare il percorso di integrazione già segnato lo scorso anno scolastico e sviluppare con particolare riguardo le tematiche inerenti lo stretto legame tra benessere e habitat naturale, scienza e antropologia, natura e cultura, storia e ambiente. Storia e Ambiente, due temi che ci stanno a cuore da anni, prima separatamente e poi insieme, poichè sono, come è facile intuire, due facce della stessa medaglia, intersecati ed interdipendenti. Da un lato l’uomo, le sue vicissitudini, le tecniche, i manufatti, le sue idee; dall’altro o, meglio, tutt’intorno, la biosfera, il mondo, il pianeta con le sue modificazioni improvvise o lentissime, manifeste o latenti, umane o naturali, con i suoi equilibri e le sue troppe fragilità. Due entità solo apparentemente separate, in realtà ologrammatiche, che bisogna imparare a leggere “all’unisono”, come contenuto e contenitore allo stesso tempo, per raccogliere le sfide del nostro tempo. Il nostro nucleo è quest'anno scolastico occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili. Vogliamo insistere nell'educare alla ricerca in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività 30 dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi, le coste e la protezione delle specie di ogni microsistema. La costruzione del sapere a struttura ologrammatica si fonda su esperienze per così dire erranti, di ricerca-indagine-scoperta-collaborazione-condivisione che mettono in moto l’esercizio del pensiero complesso, idoneo ad affrontare le sfide della complessità. Che tipo di conoscenza, di insegnamento e quindi di scuola sono necessari oggi allo scopo di educare nell' era planetaria? Quale formazione si può costruire per educare i bambini e li faccia divenire uomini e cittadini della Terra, in grado di costruire una civiltà planetaria e una cittadinanza cosmopolita? All’inizio del III millennio, infatti, a fronte di un vertiginoso progresso scientifico e tecnologico che, prima di mostrare il “rovescio della medaglia” ha alimentato l’illusione di uno sviluppo infinito, ci troviamo ancora nella “preistoria dello spirito umano e nell’età del ferro della civiltà”, vale a dire in un’era in cui non siamo ancora in grado di decifrare la complessità che viviamo nelle molteplici relazioni e interrelazioni tra più elementi del globo. Una nuova forma di sottosviluppo, morale e intellettuale, accresce la miseria dei popoli sviluppati in maniera direttamente proporzionale al grado di opulenza tecno-economica raggiunta: proliferano le idee vuote, i concetti deforma(n)ti frutto del pensiero semplificatore, la mancanza di solidarietà e responsabilità e, quindi, la cupidigia. La proliferazione dei mezzi di comunicazione, che permette di conoscere in tempo reale fatti ed eventi planetari, la crescita esponenziale degli spostamenti delle persone sulla superficie terrestre, invece di allargare gli orizzonti conoscitivi li restringono, producendo una “mobilità infeconda”. Il nucleo del POF dell'anno scolastico in corso vuole essere una sfida per una didattica che prende in considerazione il mondo e l'uomo in sinergia, che lo indaga nello stesso tempo sia come sistema osservato sia come sistema osservante. Specifichiamo quest'ultimo concetto “sistema osservante” e “sistema osservato: nell'elaborazione di strategie e occasioni per apprendere non si deve tenere conto della dicotomia oggetto-soggetto bensì si deve intervenire nello sviluppo della consapevolezza che qualsiasi osservatore possiede in sè un margine di arbitrarietà, nella misura in cui è attraverso i suoi interessi e le finalità da perseguire, che l’osservatore seleziona, stabilendo che cosa rientri e che cosa non rientri, quali siano i confini entro cui ritagliare il sistema-oggetto di osservazione. A sua volta, il soggetto-sistema che osserva, essendo antropo-socialmente radicato, è portatore di variabili e derivate soggettive, culturali, sociali e antropologiche. Consapevole di ciò, il soggetto conosce il sistema-mondo attraverso “l’osservazione delle sue osservazioni”, cioè le meta-osservazioni o osservazioni di secondo ordine. Dall’affrontare le contraddizioni sapendo di non poterle risolvere definitivamente, avendo irrimediabilmente consapevolezza dell’incompiutezza di ogni conoscenza e di ogni pensiero, nel rapporto tra classificato e inclassificabile, tra detto e indicibile, scaturisce una tensione tragica dell’esperienza di conoscenza. Questa consapevolezza anziché sfociare nell’agnosticismo (niente è conoscibile, la verità non esiste…), si trasforma in paradigma e fondamento del pensiero complesso, che non rigetta la logica aristotelica per fondarne una nuova, ma la trasgredisce, in quanto pensiero dialogico, aleatorio, retroattivo ed ologrammatico. La caratteristica principale del pensiero complesso consiste dunque nell’assenza di metodo, cartesianamente inteso come insieme di procedure rigorose e ordinate, applicate fin dall’inizio della ricerca a partire da certezze stabilite. In tal senso il metodo per imparare verrebbe a coincidere semplicemente con lo svolgimento di un programma, inteso come insieme di ricette efficaci da applicare in un contesto che si presuppone stabile, banalmente ordinato in modo deterministico, sul quale è possibile intervenire per ottenere risultati desiderati. Al contrario, essendo i contesti planetari, sociali e naturali, mutevoli e fluttuanti nello spazio e nel tempo, occorre pensare al metodo come ad un cammino, un viaggio, “una traversata che si svolge tra la fissità e la vertigine” L’esercizio di questo metodo-cammino implica il senso di precarietà del pensiero in continuo divenire e la mancanza di fondamento della conoscenza, vale a dire, l’errare. L’errare metodologico è qui da intendersi nella duplice accezione di camminare, procedere, progredire nella ricerca e, al tempo stesso, di sbagliare, di mancare l’obiettivo. Di conseguenza il metodo è un a-metodo: non qualcosa che si possiede all’inizio, ma che si costruisce durante il percorso di ricerca e che, forse, 31 solo alla fine potrà essere enunciato. La teoria non coincide con la conoscenza, ma è ciò che la permette. È un complesso di assunti, che costituiscono non un punto di arrivo ma di partenza. In questo senso tra teoria e metodo si stabilisce una relazione di reciprocità: “il metodo, generato dalla teoria, - a sua volta - la rigenera”. L’apprendimento consiste in una trasfigurazione perché l’esperienza dell’errare modifica inevitabilmente il viaggiatore: chi intraprende la strada della ricerca e vuole ritornare indietro, al punto di partenza, non potrà farlo riportandosi alle condizioni iniziali, in quanto la ricerca non descrive mai un cerchio completo, ma un percorso spiraliforme. Bisogna che l’educazione ribalti le ottiche unidimensionali del pensiero semplificatore, mettendo in discussione non soltanto gli schemi economici, ma anche quelli culturali di una occidentalità tronfia, che impone il suo senso e le sue norme. Per questo è necessario che gli insegnanti, da burocrati o professionisti, si trasformino in “trasmettitori di strategie per la vita” e che riscoprano la passione nell’insegnamento, inteso come amore per la conoscenza e per gli allievi risvegliando fermenti per il patrimonio umano planetario. Ma, congiuntamente, bisogna anche lavorare alla nascita di una politica della complessità, capace di prendere in considerazione il contesto planetario per elaborare strategie di intervento in grado di prevedere azioni e retroazioni, pur muovendosi in contesti aleatori, incerti, fluttuanti, aperti a innumerevoli possibilità. Solo la formazione di una coscienza civica planetaria permetterà l’emergenza di una società-mondo, rafforzando comportamenti e capacità utili a superare gli ostacoli del nostro tempo. All'interno di questo contesto di apprendimento il linguaggio dell'arte diviene un forte moltiplicatore della sensibilità ambientale; dare voce e forza al mondo scientifico, istituzionale e delle associazioni territoriali in grado di promuovere cittadinanza consapevole e cambiamento culturale; attivare momenti di interazione fra comunità scolastica, mondo associazionistico e istituzioni per favorire e sostenere lo sviluppo e la diffusione di idee e progetti di attenzione ambientale; la scuola diviene il luogo per educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi allo scopo di vivere in modo sostenibile, senza cioè alterare del tutto gli equilibri naturali, mirando al “soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie”. FINALITA’ • Promuovere una prima alfabetizzazione culturale. • Formare l’uomo e il cittadino. • Favorire comportamenti pro-sociali, improntati al rispetto degli altri, alla collaborazione evitando forme esasperate di competitività e sopraffazione. • Promuovere la conquista dell’identità e favorire l’autonomia e la capacità di scelta. • Promuovere comportamenti di conoscenza e di rispetto delle culture altre e dell’ambiente, inteso come condivisione del bene comune. • Promuovere atteggiamenti di riconoscimento collaborazione e solidarietà tra i popoli. OBIETTIVI • Canalizzare l’aggressività come potenzialità positiva; • Fondare una profonda sicurezza primaria; • Esprimere se stessi e le proprie capacità; • Sviluppare l’identità e l’empatia con l’altro; • Contrastare l’insorgere del processo di de-umanizzazione; • Promuovere la cooperazione anziché la competizione; • Stimolare la capacità di simbolizzazione; • Valorizzare il gioco ed il lavoro di gruppo; • Sviluppare il rapporto con il mondo esterno (conoscere le proprie potenzialità, rimuovere atteggiamenti discriminatori, saper operare scelte in situazioni nuove); • Acquisire le norme che regolano il rapporto tra libertà individuale ed esigenze della collettività (rispettare il bene comune, conoscere i propri diritti e doveri). 32 Gli obiettivi di apprendimento sono definiti al termine della scuola primaria e per ogni campo di esperienza per la scuola dell'infanzia. Sono obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni. Le singole equipe pedagogiche svilupperanno unità didattiche che articoleranno gli obiettivi di apprendimento previsti dalle Indicazioni. La programmazione didattica prevede l’articolazione del percorso secondo logiche di apprendimento interdisciplinare. I percorsi didattici finalizzati al conseguimento dei traguardi di competenze sono in sinergia con quanto programmato nei progetti curricolari ed extracurricolari. Si forniscono qui di seguito alcune indicazioni di ordine generale che riguardano le diverse discipline. • • • • • • Italiano e Inglese: intendiamo predisporre varie situazioni di apprendimento per indurre i bambini a scoprire gradualmente tutte le potenzialità della lingua per renderli consapevoli che la lingua è un importantissimo strumento per comunicare, dire, ascoltare, fantasticare. Storia e Geografia: intendiamo sviluppare la consapevolezza del tempo percepito e la padronanza delle categorie che regolano i concetti di tempo e spazio. E’ necessario dare le basi lessicali e concettuali utili a leggere e comprendere il presente e il passato. Dentro tale prospettiva promuoviamo e potenziamo conoscenze di convivenza civile, consapevolezza di sé e dell’altro, scoperta dello spazio vissuto. Matematica: iniziamo con quelle che sono le conoscenze possedute dagli alunni e le attività che compiono quotidianamente e non solo a scuola. I bambini, infatti, percepiscono intuitivamente concetti di logica, aritmetica, geometria e misura. Il gioco e la curiosità sono alla base dei nostri fondamenti metodologici, evitando una presentazione formale della disciplina inopportuna a questa età. In linea con le indicazioni metodologiche di E. Castelnuovo saranno privilegiati oggetti in movimento piuttosto che situazioni di disegno statico, al fine di promuovere gli aspetti essenziali della matematica intuitiva. Tutto ciò in linea con quanto noto con i processi di sviluppo intellettivo, tenendo conto delle età evolutive del bambino. Scienze: Le scienze naturali e sperimentali condurranno gli alunni verso la comprensione e la conoscenza del mondo circostante. Le attività privilegiate saranno quelle dell’osservazione e della descrizione dei fenomeni vissuti nel quotidiano, l’interazione con l’ambiente circostante, la risoluzione individuale o in collaborazione coi compagni in situazioni problematiche di natura relazionale, operativa e culturale. Le conoscenze e le abilità acquisite genereranno nuovi apprendimenti. A tal proposito si vuole sottolineare che i docenti della scuola primaria organizzeranno un curricolo per le scienze e per la matematica che si avvarrà dell’ausilio delle aule di laboratorio scientifico generate dai finanziamenti PON FESR per rendere piacevolmente significativo il metodo di ricerca. I docenti della scuola primaria nel mese di giugno 2008 e durante l’anno scolastico 2008-09 docenti di scuola primaria e dell’infanzia hanno effettuato corso di formazione specifico sulla innovazione didattica delle scienze e della matematica PON FSE B1. Arte e Immagine, Ed. Fisica, Musica: La programmazione delle attività espressive di arte e immagine, educazione fisica e musica intende favorire una contaminazione e una crescita tra i linguaggi delle parole, del corpo, dei suoni, delle immagini e dei colori, al fine di ottenere risultati di creatività e stili personali rispetto a ciò che si è come individui e rispetto a ciò che si fa da soli o nel gruppo. Inoltre si intende focalizzare la conoscenza, la scoperta e l’interpretazione del patrimonio artistico e culturale di appartenenza dell’alunno per poi allargarlo al patrimonio mondiale. Religione Cattolica: porrà attenzione alle esperienze della vita dei bambini e focalizzerà l’attività didattica su aspetti gioiosi ecumenici di fratellanza . Si condurranno i bambini alla conoscenza di altre realtà religiose, secondo l’ottica delle tolleranza, del rispetto e dell’integrazione. • 33 Tecnologia: rappresenta una risorsa preziosa per il successo formativo. Riguarda tutti gli aspetti legati alla tecnica e le conquiste operate dall’uomo nel corso della storia. Una parte significativa di lavoro è dedicato alle nuove tecnologie e all’utilizzo del PC. L’uso del PC, infatti, abitua alla riflessione, alla pianificazione del lavoro e all’autocorrezione attraverso processi di analisi, sintesi e confronto rendendo i bambini consapevoli del loro agire e pensare. Gli strumenti informatici rendono il lavoro a scuola più ricco e interessante. Obiettivo prioritario non è quello di fornire ai bambini competenze prettamente tecniche, bensì renderli versatili e disponibili a pensare in modo creativo e divergente. Superfluo ribadire il concetto, per altro evidenziato nelle nuove indicazioni, che gli strumenti informatici interessano in modo trasversale tutte le discipline e consentono modalità nuove di intendere la ricerca. I docenti della scuola impostano la loro azione didattica in merito tenendo conto di aspetti positivi e negativi delle TIC. VERIFICHE E VALUTAZIONE Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Ogni U.D. sarà corredata di prove per la verifica finalizzate non solamente all’apprendimento in termini di acquisizione di conoscenze e abilità ma anche di competenza. Per monitorare i risultati di apprendimento si prevedono verifiche per tutte le discipline, verifiche in itinere e finali. La valutazione prevede due azioni: a) Valutazione degli esiti scolastici; b) Valutazione di sistema riferita all’organizzazione e alla gestione. I due aspetti, pur analizzati nel presente documento in sede separata, sono evidentemente correlati. Significato pregnante del valutare è riferito ad un processo continuo di miglioramento. L’INVALSI ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema nazionale, fornendo alle scuole, alle famiglie, alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione. Si confermano i criteri stabiliti nell’anno scolastico 2008/2009 predisposti in linea con il Decreto Legge n. 137 1/09/2008, convertito in L 169 del 30/10/2008. Si riportano i passi significativi del decreto che riguardano la scuola primaria, dentro le interpretazioni e le scelte operate dal Collegio dei Docenti: Art. 3: 1. “Dall’anno scolastico 2008/09, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno”. 3. “Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di stato conclusivo del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. Appare evidente che qualsiasi scala di valutazione, numerica o per aggettivi, deve avere significato didattico relativo all’ordine di scuola considerato, fatti salvi gli aspetti formali di ordine giuridico (certificazione). Bisogna cioè stabilire cosa intendere con i parametri numerici dentro l’ordine di scuola primaria, operando una differenza sostanziale fra gli alunni del triennio (1^, 2^ e 3^) e quelli del biennio (4^ e 5^), nonché gli alunni diversabili. A) Alunni del triennio (1^, 2^, 3^): gli alunni sono all’inizio di un percorso di istruzione e, quindi, risentono in misura più significativa rispetto ad altri dello scarto linguistico e di informazione iniziale. In tale fascia di età il significato di “6” (cioè sufficienza, necessaria per il passaggio alla classe successiva) viene attribuito in relazione ai progressi svolti relativamente alla situazione registrata in ingresso. Il voto, quindi, non assume in tal senso il significato di un valore assoluto, peraltro di dubbia certezza pedagogica. Ciò significa anche che l’intero triennio va valutato in 34 relazione ad un percorso che registra fondamentalmente la presenza o l’assenza di un progresso dal punto di vista delle abilità rapportate alla situazione iniziale. Evidentemente tale criterio significa anche che la valutazione quadrimestrale non deve essere intesa in senso rigido come valutazione sommativa delle singole prove orali e scritte. I voti superiori al 6, invece, devono registrare una reale situazione positiva di fatto rispetto agli obiettivi fissati dalla scuola e ai parametri nazionali di valutazione (INVALSI). B) Alunni del biennio (4^ e 5^): pur restando valido il significato di valutazione illustrato nel punto a), gli alunni devono dimostrare di avere acquisito abilità minime con prove standardizzate, pur se rapportate al criterio di un percorso educativo e di istruzione permanente, che rivela progressi ed atteggiamento positivo, anche al di là delle conoscenze e delle competenze realmente acquisite, anche se, in misura più significativa, si valuta il percorso didattico svolto all’interno di parametri nazionali di valutazione (INVALSI). C) Alunni Diversabili: in modo più significativo il concetto di sufficienza (6) deve essere rapportato alla programmazione prevista (PED) e assume il significato di progressi relativi alla situazione di partenza, sia per quanto attiene alla diagnosi, sia per quanto attiene alle potenzialità dell’alunno. In considerazione del fatto che tale forma di valutazione può avere effetti deleteri dal punto di vista psicologico, si concorda sul fatto che l’eventuale votazione inferiore al 6 (cioè non ammissione alla classe successiva) dovrà essere proposta valutando anche e soprattutto gli aspetti relativi alla sfera della relazionale, di socializzazione, di integrazione e, quindi, quando l’equipe ritiene più positivo o non deleterio il non inserimento nello stesso contesto classe. Tali considerazioni, evidentemente, devono avere a supporto adeguata documentazione di valutazione, comprese le relazioni di programmazione previste in sede di gruppo misto (ASL, genitori, docenti). Si rammenta, infatti, che per non ammettere alla classe successiva un alunno diversabile è necessaria apposita delibera del Collegio dei Docenti che valuta, entro il mese di marzo apposite relazioni di docenti dell’equipe, dell’ASL, dei genitori che propongono la permanenza. Da tutti i documenti considerati si deve evincere che la non ammissione alla classe successiva rappresenta un intervento didattico utile per l’integrazione culturale e sociale dell’alunno. Eventuali proposte in tal senso saranno attivate solo in tempo utile e cioè non oltre i primi quindici giorni del mese di marzo. Per gli alunni diversabili verranno rispettate le direttive previste nelle linee guida sull’integrazione degli alunni con disabilità, Roma Agosto 2009 n 4274. Tutta la documentazione di riferimento per la valutazione degli alunni con riversibilità e il patto di corresponsabilità sono visionabili sul sito della scuola. La scuola dell'infanzia, nell'ottica della prevenzione e del recupero dello svantaggio, opera valutazione somministrata dalla commissione di valutazione d'istituto su tutti gli alunni cinquenni iscritti; il test utilizzato all'inizio dell'anno scolastico e a chiusura è costituito dalla batteria IPDA. Si precisa che all'interno dell'Istituzione Scolastica è attivo il Gruppo-Invalsi così composto: Dirigente Scolastico G. Frittitta, primo collaboratore docente G. Di Miceli, referente per l'italiano docente C. Calì, referente per la matematica docente M. Rispoli. D) Alunni BES Nel Decreto ministeriale DM 5669 -12 luglio 2011 e Linee guida in allegato al DM si mette in evidenza che il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della persona che fa riferimento al modello della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health - ICF) come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002). La nota Miur n. 1551 del 27/06/23 comunica agli USR di tutte le regioni italiane la proroga al prossimo anno scolastico 2013/14 per la definizione delle direttive per l'attuazione dei PAI (Piano Annuale per l'Inclusione). Ad oggi l'USR Sicilia non ha ancora comunicato alle scuole alcuna direttiva. Tuttavia la scuola è chiamata a leggere e rispondere in modo adeguato e articolato ad una pluralità di studenti che manifestano bisogni educativi speciali con difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze nonché con disturbi del comportamento stabili o transitori. 35 L’attenzione agli studenti è favorita non solo dalla capacità di tutti i docenti di osservare e cogliere i segnali di disagio,ma anche dalla consapevolezza delle famiglie di trovare nella scuola un alleato competente per affrontare un percorso positivo per i loro figli, e dall'utilizzo di mirati strumenti diagnostici in età evolutiva. Un approccio integrato, scuola - famiglia - servizi sanitari, consente di assumere un’ottica culturale di lettura dei bisogni nella quale i fattori ambientali assumono una correlazione con lo stato di salute dell’individuo. In tal modo la disabilità non riguarda il singolo che ne è colpito, bensì tutta la comunità e le istituzioni. Il MIUR pubblica la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 contenente indicazioni operative concernenti la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 recante "Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica" Principali disposizioni previste nella circolare 8. • E’ sottolineata la necessità di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che abbia lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee. • L’attivazione di tale percorso individualizzato e personalizzato è deliberata dal Consiglio di Classe (dal “team docenti” nella scuola primaria). E’ previsto anche il coinvolgimento della famiglia, attraverso la sottoscrizione del PDP. • Per gli alunni che hanno difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana potranno essere utilizzate le due ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado. • Eventuali disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni annuali saranno fornite successivamente. • Sono ribaditi i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLHI) che assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei propri interventi anche agli alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES). • Si suggerisce che il GLI si riunisca con una cadenza almeno mensile in orario di servizio oppure con orari aggiuntivi o funzionali, facendo rientrare la partecipazione nei compensi già pattuiti per i docenti in sede di contrattazione integrativa di istituto. • Ruolo strategico assumono i nuovi Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI) previsti in ogni territorio e per i quali la Direttiva 27.12.2012 ha fornito i propri dettagliati compiti. • Nell’eventualità che, per ragioni di “complessità territoriale”, non sia possibile istituire tali organismi, il GLI dovrà avere come riferimento i Centri Territoriali di Supporto (CTS), ai quali la Direttiva affida il ruolo fondamentale di interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole (e tra le scuole stesse), nonché di rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche. La C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 sottolinea come sia doveroso, da parte dei Consigli di classe o delle equipe dei docenti nelle scuole primarie, indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed, eventualmente, misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Lo strumento privilegiato resta il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. 36 Il Piano Didattico Personalizzato diventa così non più solo la mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA, ma lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale. A titolo esemplificativo, sul sito del MIUR sono stati pubblicati alcuni modelli di PDP. L’alunno che viene valutato secondo il modello ICF può evidenziare difficoltà specifiche in 7 ambiti principali. La situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi contesti reali di vita, va descritta mettendo in relazione informazioni su: Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc. 1. Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc. 2. Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc. 3. Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc. 4. Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti. 5. Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc. 6. Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc. In uno o più di questi ambiti si può generare un Bisogno Educativo Speciale specifico, che poi interagirà con gli altri ambiti, producendo la situazione globale e complessa di quest’alunno. 37 Ovviamente, il peso dei singoli ambiti varierà da alunno ad alunno, anche all’interno di una stessa condizione biologica. Dovrà dunque essere una riunione specifica del Consiglio di interclasse o del gruppo docenti a esaminare la situazione di funzionamento educativo-apprenditivo dei vari alunni e a identificare quelli che hanno qualche bisogno educativo speciale. Categorie di risorse per una didattica inclusiva. Di seguito verranno presentate 14 categorie generali di risorse che il Consiglio di classe o il team docenti può decidere di attivare per organizzare una didattica realmente inclusiva. 1. Organizzazione scolastica generale Tempi e routine delle varie attività scolastiche, orari degli alunni, orari degli insegnanti (compresenze, straordinari), formazione delle classi, continuità, ruolo dei collaboratori scolastici, servizi e altre attività offerte dalla scuola (mensa, doposcuola, gruppo sportivo, sportelli, biblioteca, ecc.). 2. Spazi e architettura Struttura dell’edificio scolastico, accessibilità sia interna che esterna, grandezza delle aule, articolazione degli spazi interni ed esterni, attrezzatura degli spazi, arredamento, ecc. 3. Sensibilizzazione generale Presenza di una cultura dell’integrazione e dell’inclusione scolastica, sensibilizzazione alla cultura della diversità, orientamento progettuale nell’ottica di un «Progetto di vita». 4. Alleanze extrascolastiche Raccordo con figure coinvolte nella rete educativa, famiglia, amici, vicini di casa e altre risorse informali della comunità (gruppi giovanili, associazioni, gruppi sportivi, ecc.). 5. Formazione e aggiornamento Supervisione tecnica anche da parte di esperti, possibilità di consultare materiali bibliografici e informatici, software, banche dati anche in Internet. 6. Documentazione Scambio di informazioni ed esperienze, possibilità di confronto con altre realtà scolastiche, documentazione delle buone prassi di integrazione. 7. Didattica comune Scelte metodologiche, nella didattica della classe, maggiormente inclusive (gruppi cooperativi, tutoring, didattiche plurali sugli stili cognitivi di apprendimento, didattica per problemi reali, per mappe concettuali, ecc.); vari tipi di adattamento (riduzione, semplificazione, arricchimento, ecc.); tempi di apprendimento diversi, ecc. 8. Percorsi educativi e relazionali comuni Laboratori creativi, espressivi, di educazione socioaffettiva, alle life skills, alle autonomie, ecc.; con i vari tipi di adattamento a seconda delle singole e peculiari esigenze. 9. Didattica individuale In aggiunta alle voci della categoria precedente e non in alternativa, attività in rapporto 1:1 (strategie, materiali, ecc.) nell’ottica dell’individualizzazione e personalizzazione dell’offerta didattica 10. Percorsi educativi e relazionali individuali Attività in rapporto 1:1 personalizzate (training di autonomia come ad es. un percorso di insegnamento-apprendimento all’uso dei mezzi di trasporto pubblico, interventi psicoeducativi sui comportamenti problema, ecc.). 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali Uso di materiali e ausili, anche tecnologici, volti a facilitare le possibilità di autonomia e apprendimento dell’alunno, migliorando la sua vita quotidiana. 38 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale Aiuti di carattere assistenziale e di sostegno fisico per permettere all’alunno una personale e attiva partecipazione alla vita e alle attività quotidiane, anche con personale specifico. 13. Interventi riabilitativi Interventi specialistici sanitari come ad esempio logopedia, terapia occupazionale, fisioterapia, psicomotricità, ecc. 14. Interventi sanitari e terapeutici Interventi di carattere medico/sanitario, cure e terapie specifiche, interventi riabilitativi, consulenze specialistiche, ecc. E) Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) Con il termine Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ci si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, aspersione linguistica, lettura, scrittura, ragionamento, matematica. questi disordini sono intrinseci all’individuo, presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e possono esser presenti lungo l’intero arco di vita, possono inoltre verificarsi in concomitanza con altri fattori di disabilità o con influenze estrinseche (culturali, d’istruzione…). In tale categoria rientrano i disturbi delle abilità scolastiche, in particolare disturbi quali: la dislessia, la disortografia, la disgrafia, e la discalculia, così come stabilito dalla Consesus Conference del 2007 che ha coinvolto le maggiori associazioni scientifiche e professionali degli operatori coinvolti in queste problematiche. La dislessia è un disturbo di origine costituzionale che si manifesta, in persone dotate di adeguata intelligenza e in assenza di patologie o deficit sensoriali, come difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici ovvero nella correttezza e nella rapidità di lettura. Spesso non viene riconosciuta o viene diagnosticata con grandissimo ritardo, ne consegue che il bambino colpito da questo disturbo venga poi considerato da i genitori e dal corpo insegnante come svogliato, disattento, pigro o addirittura poco intelligente, provocando così il fiorire di una serie di problemi di carattere psicologico quali perdita di autostima, affievolimento della motivazione ad apprendere , ansia, depressione. Spesso la carriere scolastica di questi bambini è costellata di insuccessi, abbandoni precoci comportando così conseguenze sociali e professionali a volte molto pesanti. In Italia, la dislessia evolutiva colpisce circa il 4% dei bambini, costituendo così un fenomeno di non poca rilevanza. La disgrafia e la disortografia in particolare, consistono in manifestazioni quali lo scambio e l’inversione delle lettere, la lentezza, l’errata discrezionalità della scrittura, l’inesattezza legatura dei segni e delle parole, l’errato uso dello spazio del foglio, il disordine della scrittura. La discalculia consiste, invece, nella debolezza degli automatismi del calcolo e del processamento dei numeri. La dislessia, la disgrafia, la discalculia possono sussistere separatamente ma spesso si accompagnano.L’evoluzione di tali patologie è influenzata dalla gravità del DSA e dalla tempestività e adeguatezza degli interventi, dal livello cognitivo e meta cognitivo dall’ampiezza delle compromissioni neuropsicologiche, dalla associazione di difficoltà delle tre aree(lettura,scrittura, e calcolo. DSA ovvero evidenti difficoltà strettamente legate a deficit di natura percettiva e non riconducibili a problematiche di ritardo mentale o di natura sensoriale o altra patologia certificabile. Le lacune che stanno alla base di queste difficoltà riguardano le abilità percettivo-motorie e metafonologiche; solo un recupero specifico, da effettuarsi in stretta collaborazione con la scuola e con la famiglia, può favorire il raggiungimento di risultati soddisfacenti. AZIONI MESSE IN ATTO Le azioni messe in atto sono di natura organizzativa, di coordinamento, di collaborazione e di mediazione: • Organizzare e coordinare gli incontri delle equipe medico-psico-pedagogiche e con i servizi socio-assistenziali a favore degli alunni con bisogni educativi speciali ai sensi del D.M... 39 • • • • • • • Provvedere alla raccolta, lettura e organizzazione della documentazione relativa ai percorsi di alunni con bisogni educativi speciali. Raccogliere e predisporre la documentazione necessaria per la richiesta dell’organico di sostegno. Coordinare la Commissione e il Gruppo di lavoro per l' Inclusione (GLI) per ciascun plesso dell’Istituto. Promuovere progetti finalizzati alla rilevazione dei disturbi specifici dell’apprendimento e all’attivazione di percorsi didattici personalizzati, con l’individuazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi previsti dalla normativa. Promuovere progetti volti alla formazione dei docenti. Compartecipare ai progetti di prevenzione e riduzione del disagio in rete con altri enti o istituti Collaborare con i consulenti esterni, attraverso l’attività di mediazione scuola-famiglia, per un’adeguata presa in carico delle situazioni di difficoltà Laboratorio permanente di didattica inclusiva Si rivolge a tutti i bambini, in modo particolare a coloro i quali hanno evidenziato il bisogno di tempi e modalità personalizzati per raggiungere le competenze previste dal piano didatticoeducativo. Nella realizzazione dell’intervento didattico i docenti operano adattando a ciascun alunno un percorso che tenga conto delle sue capacità, dei suoi tempi e dei suoi interessi specifici in considerazione del principio educativo che la proposta didattica deve essere differenziata e proporzionale alle esigenze di ciascuno. La scuola offre spazi attrezzati quali aula multimediale e di informatica,, computer, laboratorio scientifico,di un'area esterna adibita ad orto didattico, inoltre sono a disposizione (acquistati con fondi dedicati) i materiali necessari alle attività laboratoriali. La referente del progetto e gli insegnanti delle classi, stabiliscono quali siano gli alunni partecipanti, gli obiettivi didattici e relazionali e i tempi dei vari percorsi laboratoriali personalizzati. Accedono ai laboratori gli alunni che presentano BES con l'intero gruppo classe o con il docente e attraverso le attività didattiche proposte ed anche con l’utilizzo di supporti informatici, viene loro offerta l’opportunità di potenziare le competenze conoscitive, metodologico-operative e linguisticocomunicative con modalità adeguate alle loro esigenze. La partecipazione al laboratorio è documentata attraverso schede di frequenza, la verifica degli apprendimenti e la valutazione del percorso, anche per quanto attiene gli aspetti relazionali, viene condivisa con gli insegnanti di classe.All'interno del "Laboratorio di didattica inclusiva" è prevista una sezione per i bambini con disturbo specifico di apprendimento. Il progetto, concordato con il consiglio di interclasse e con l'equipe pedagogica, consente di offrire agli alunni con difficoltà nella letto-scrittura momenti di accompagnamento nello studio delle discipline anche attraverso l’uso di supporti informatici e mappe concettuali. RILEVAZIONE PRECOCE DSA Premessa I DSA (disturbi specifici d’apprendimento) sono disturbi di origine costituzionale che si manifestano con difficoltà, a livelli diversi di gravità, nell’apprendimento e nell’utilizzo degli aspetti automatici della lettura, della scrittura, del calcolo. I bambini con DSA sono normalmente intelligenti e adeguati al livello di sviluppo per età in tutti gli altri aspetti. Tuttavia, la frustrazione legata alle scadenti prestazioni scolastiche può tramutarsi in demotivazione, depressione, disagio scolastico e, negli ultimi anni del percorso scolastico, anche in abbandono. Le più recenti ricerche dimostrano come l’intervento precoce in questo ambito sia la modalità di risposta più efficace. L’individuazione dei bambini che presentano difficoltà nell'apprendimento della lettoscrittura viene effettuata da persone con una competenza professionale specifica. Con la loro collaborazione, la scuola ha in questo modo la possibilità di rilevare e segnalare ai genitori il problema ed eventualmente invitarli a richiedere una valutazione presso un centro specialistico per verificare se si tratti di un disturbo specifico o di un semplice ritardo nei ritmi d’apprendimento. 40 Alla luce di queste considerazioni, l’istituto propone, per l’anno 2013/2014 una rilevazione da condurre nelle classi prime e seconde dell’istituto, in collaborazione con una pedagogista di area dott.ssa A. Confreda, consistenti in dettati di parole, prove di transcodifica, dettati di frasi e brevi testi con domande di comprensione, prove di lettura e di memoria di lavoro, differenziati per classe. Nelle classi terze e quarte viene effettuata una verifica delle situazioni "a rischio" in collaborazione con l'Università di Palermo Istituto di Psicologia coordinato dal prof. G. Rappo. Obiettivi della rilevazione: • Favorire il recupero delle abilità di base nella letto-scrittura; • garantire alcuni momenti di didattica personalizzata ai bambini in difficoltà, nel rispetto dei tempi evolutivi; • favorire l’accrescimento dell’autostima; • favorire la definizione del problema evidenziato con le prove somministrate, per comprendere se si configura come ritardo, oppure come disturbo specifico di apprendimento. Strutturazione dei progetti educativi personalizzati: • Individuazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi da attivare nella pianificazione dei percorsi personalizzati; • avviamento all’uso di software didattici per favorire l’apprendimento negli alunni; • strutturazione di attività didattiche a livello sia individuale che nel piccolo gruppo. GRUPPO per l'Inclusione GLI fanno parte del gruppo: • Il DS Prof. G. Frittitta • Il primo e il secondo collaboratore ins. G. Di Miceli e S. Franzone • I docenti F.S. Area 3 ins. A. Li Greci, M.G. Butera, A.M. Pizzo • Il docente F.S. Area 1 C. Calì • I docenti con Master specifico DSA M. Minaudo e G. Benigno • I docenti con competenza specifica DSA R.A. Cassata, M. Galioto • Il docente coordinatore dell'equipe pedagogica • L'O.P. di Area dott.ssa A. Confreda • L'Assistente Sociale Territoriale dott.ssa L. Arculeo • Il genitore interessato • Referenti degli enti e/o associazioni che si occupano di integrazione nel territorio SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Scuola…………………… ……..Plesso ………………… classe/sezione………….. Dati della classe: n° totale alunni ……… di cui: n° DSA …………. n°con disabilità ……….. n° con BES ………… n° con cittadinanza non italiana ………… Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale: Alunno/a Tipi di BES Modalità di intervento 41 Legenda BES 1. Carenze affettive-relazionali 2. disagio economico 3. disagio sociale 4. divario culturale 5. divario linguistico 6. difficoltà di apprendimento 7. disturbo specifico di apprendimento DSA con diagnosi specialistica 8. disturbo da deficit di attenzione e iperattività 9. altro (specificare) Legenda modalità di intervento a) a classe intera b) a piccolo gruppo c) individualmente d) attività di potenziamento e) attività di recupero f) tutoring g) percorso personalizzato h) altro (specificare) Data Firma docente coordinatore Definizione del fabbisogno di risorse per l’individualizzazione Caratteristiche dell’alunno Nome………………………………… • Condizioni fisiche (malattie, situazioni cromosomiche) • Strutture corporee (mancanza di un arto…) • Funzioni corporee (deficit motori percettivi, visivi, di memoria) • Attività personali (capacità di apprendimento, di comunicazione…) • Partecipazione sociale (difficoltà ad assumere un ruolo rispetto ai vari contesti di partecipazione) • Fattori contestuali ambientali (famiglia problematica,scarsità di risorse) • Fattori contestuali personali (scarsa motivazione, autostima, reazioni emozionali eccessive) Legenda: 0= nessun problema 1= lieve bisogno di individualizzazione 2= medio bisogno di individualizzazione 3= notevole bisogno di individualizzazione 4= forte bisogno di individualizzazione MAPPA PROGETTUALE SCUOLA PRIMARIA Si riporta nella pagina successiva la mappa concettuale che sintetizza quanto già precisato ed in particolare le connessioni fra curricolo ed extracurriculo. La freccia a doppio senso che correla gli obiettivi e i traguardi raggiunti stabilisce anche e soprattutto come il processo di valutazione non viene inteso in termini di mera valutazione sommativa, ma come processo circolare continuo, nel senso di valutazione formativa che consente un continuo processo di feed-back. Viene anche evidenziato il nucleo fondamentale di apprendimento, già descritto, dentro cui si innesta tutta la programmazione delle singole unità didattiche, al fine di dare un senso globale all’intero processo di apprendimento. 42 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DISCIPLINE TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE INVALSI Classi II – V It – Mat AREE DISCIPLINARI VALUTAZIONE ESTERNA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NUCLEO FONDAMENTALE La grammatica della vita 2 Verifiche per ogni U.D. Singoli docenti Tutte le discipline PROGETTI CURRIC. PROGETTI EXTRA CURRIC. 2. PROGETTI CURRICULARI SCUOLA PRIMARIA 43 1. INFORMATICA (curricolare ed extracurricolare) 2. GIOCO-ATLETICA: corro, salto, lancio (curricolare ed extracurricolare) 3. LEARNING, ENJOY YOURSELF (curricolare ed extracurricolare) 4. SPERIMENTO ED IMPARO (curricolare ed extracurricolare) 5. ARTE E TERRITORIO (curricolare) 6. PER UN SORRISO IN PIU’(curricolare) 7. E INTANTO LEGGO…(per gli studenti che non si avvalgono della R.C.) 8. GUADAGNARE SALUTE (curricolare ) 9. GIOCHIAMO CON LA LOGICA (curricolare ed extracurricolare) 10. GEOMETRIA IN LABORATORIO (curricolare) 11. NELLE FIABE L'ANIMA DEI POPOLI (curricolare) 12. INCLUSIONE E PARTECIPAZIONE (curricolare) 13. SCACCO MATTO 1. INFORMATICA (curricolare ed extracurricolare) “Inform@tic” I livello: classi I – II - III; “Nonni su Internet” II livello: classi IV e V. Il progetto ha lo scopo di avvicinare i bambini all’uso delle nuove tecnologie nel pieno rispetto della personalità infantile e dei suoi bisogni. Favorire, inoltre, lo sviluppo delle capacità creative, logiche ed organizzative degli alunni e promuovere l’opportunità, per i bambini, di conoscere le tecnologie informatiche e apprezzarne l’uso in modo critico. Referenti: ins. M. Minaudo e M. Romano 2. GIOCO ATLETICA (curricolare ed extracurricolare) Il progetto si propone di garantire la partecipazione al fine di esprimersi e di realizzare esperienze di successo. Di assicurare un’alfabetizzazione motoria basata sulle abilità significative riferite alle principali gestualità che stanno alla base delle diverse discipline sportive. Inoltre il progetto mira a realizzare modalità di confronto che consentano sia la performance individuale sia la partecipazione in squadra. Infine di interpretare il confronto come momento di verifica degli apprendimenti realizzati. Destinatari tutti gli alunni dell'Istituzione Scolastica. Referente: ins M. Tranchina 3. LEARNING, ENJOY YOURSELF (curricolare ed extracurricolare) Progetto destinato allo sviluppo delle competenze linguistiche in lingua inglese, alla scoperta di altre culture, alla socializzazione tra i pari. Si articola in due livelli: I livello per gli alunni delle classi I e II; II livello per gli alunni delle classi III, IV, V. Referente: ins. V. Giaccone. 4. SPERIMENTO E … IMPARO (curricolare ed extracurricolare ) Il progetto ha lo scopo di suscitare interesse verso le scienze per comprendere le leggi naturali attraverso l'esperienza in classe ed in laboratorio e attraverso l'osservazione diretta di fenomeni e variabili naturali: esplorare la vita nell’acqua e nel sottosuolo. Sapere come nasce una pianta, esplorare la straordinaria vita delle farfalle. Conoscere il corpo umano e l’energia nelle varie forme. Referente: ins S. Carta 5. ARTE E TERRITORIO (curricolare) Formare l’uomo e il cittadino attraverso l’educazione al rispetto dell’ambiente, alla conservazione delle strutture e dei beni culturali. Sviluppare la conoscenza del patrimonio ambientale e artistico locale, nonché la consapevolezza della sua importanza per la valorizzazione dell’identità culturale e la crescita 44 della comunità locale. Valorizzare le tradizioni popolari con riferimento ai fatti storici, linguistici e culturali connessi al territorio in relazione alla legge regionale 9 Maggio 2011. Destinatari gli alunni delle classi III, IV, V. Referente: ins. R. A. Cassata 6. PER UN SORRISO IN PIU’- Adozione a distanza di un bambino del Niger Il progetto mira a sviluppare negli alunni l’acquisizione dei valori della solidarietà, interculturalità, tolleranza ed amicizia tra i popoli appartenenti a culture diverse. Nell’a.s. scorso, in seguito a raccolta volontaria dei docenti e dei genitori, è stata introitata la somma occorrente per l’adozione a distanza di un bambino del Niger all’Associazione Missionaria onlus Malam Mourna (Pro adozione a distanza di Habibou Moussa del Niger). Destinatari tutti gli alunni dell’istituzione Scolastica. Referente: ins. F. Tuzzolino. 7. E INTANTO LEGGO (per gli studenti che non si avvalgono della R.C.) (curricolare) Partendo dalla lettura e dalla comprensione di brevi testi si implementerà la capacità espressiva, linguistica e relazionale degli alunni avvalendosi del disegno e della drammatizzazione. Destinatari gli studenti che non si avvalgono della religione cattolica. Referente: ins. A. Li Greci 8. GUADAGNARE SALUTE (curricolare ) Uno dei compiti fondamentali della scuola è quello di promuovere la salute e di consentire a ciascun alunno di esercitare un maggior controllo su di essa per migliorarla. Il progetto ha quindi lo scopo di favorire negli alunni lo sviluppo di un processo culturale, psicologico ed educativo attraverso il quale ognuno diventi capace di riconoscere l'importanza di un corretto stile di vita. Destinatari tutti gli alunni dell'istituzione scolastica. Referente: ins. M. G. Butera. 9. GIOCHIAMO CON LA LOGICA (curricolare ed extracurricolare) Il progetto mira a promuovere un atteggiamento di disponibilità all'accoglienza e all'incontro a scuola per gli alunni iscritti in classe prima. Dal punto di vista cognitivo scopo del progetto è facilitare il processo logico nell’approccio matematico attraverso attività ludiche, con un apprendimento per situazioni a-didattiche, secondo il metodo di Guy Brousseau. Tale approccio farà da supporto allo sviluppo del pensiero logico necessario all’apprendimento inter e pluridisciplinare.destinatari gli alunni di classe seconda. Referente: ins. M. Lo Cicero. 10. GEOMETRIA IN LABORATORIO (curricolare) Il progetto ha lo scopo di far riconoscere e utilizzare la geometria come prima rappresentazione del mondo fisico e di promuovere un atteggiamento positivo verso l’apprendimento della geometria laboratoriale. Destinatari tutti gli alunni delle classi IV e V. Referente: ins. M. Lo Cicero. 11. NELLE FIABE L’ANIMA DEI POPOLI (curricolare) Attraverso questo progetto si vuole creare un ponte tra culture lontane. Miti, leggende, narrazioni, fiabe e favole contribuiscono a definire le identità delle nazioni, ma quando si intrecciano, possono favorire la comprensione e la convivenza fra persone e culture diverse. Ma l'amore verso la lettura non è né innato né connaturato alla natura umana. Sviluppare questa capacità è compito dell'educatore chiamato a studiare ed inventare i modi che ne evitino il rifiuto, magari ancor prima che il bambino impari la tecnica della lettura. E' necessario che le motivazioni e le spinte si sviluppino su un vissuto emozionale positivo, mediante il quale la lettura, da un fatto meccanico, si trasformi in un gioco divertente, 45 creativo e coinvolgente. Questo svilupperà tre elementi base per la mente: l' identificazione, l' immaginazione e il fantasticare. Destinatari tutti gli alunni di scuola dell’infanzia e primaria dell’I.S. Referente: ins. M. Romano. 12. INCLUSIONE E PARTECIPAZIONE (curricolare) Il progetto mira a sviluppare in ogni studente l'autonomia personale e di crescita per l'acquisizione di un metodo di studio e di ricerca efficace. A tal fine è necessaria un'attenta organizzazione dei percorsi e degli ambienti di apprendimento, e una sinergia attiva di ogni componente che rende possibile e formativa l'esperienza di crescita. All'interno del progetto sono previste attività laboratoriali e non per assecondare le esigenze formative di ogni studente, sono previste attività di formazione-informazione per i genitori. La durata del progetto è l'intero anno scolastico, destinatari sono gli alunni delle classi prime dell'Istituzione scolastica. Si precisa che: tutte le modifiche degli ambienti devono essere sottoposte al RSPP della scuola e approvate per iscritto, specialmente se trattasi di modifiche da apportare ad arredi di proprietà stato-comune. Devono essere rispettati termini di sicurezza, non bisogna alterare impianti elettrici e non bisogna utilizzare prese multiple o ciabatte elettriche che non siano di proprietà della scuola e quindi non coerenti con la normativa vigente. Si fa divieto di utilizzare vernici o pittura murale non a norma. Si fa divieto di far disegni o affreschi alle pareti. Referente: ins. M. G. Butera. 13. SCACCOMATTO (curricolare) Il progetto mira a sviluppare il valore della regola in attività scacchistica attraverso attività ludiche centrate sugli scacchi, a sviluppare capacità di concentrazione, facoltà logiche e di astrazione. Proprio per tali motivazioni si inserisce dentro le attività curriculari. All'interno del progetto è prevista la collaborazione gratuita di esperti esterni dell’Associazione “ASD Scuola Scacchi Pa” che aderiscono alla convenzione del CONI scuola scacchi. Il Progetto si inserisce dentro le attività curriculari, anche per aspetti didattici che riguardano matematica e logica. Destinatari dal progetto sono le classi III A e III C del Plesso Fiduccia. Referente: ins. M. G. Butera. QUADRO SINOTTICO DEI PROGETTI CURRICULARI SCUOLA PRIMARIA ATTIVITA’ CURRICULARI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. INFORMATICA GIOCO ATLETICA - CORRO, SALTO, LANCIO (ed.fisica) LEARNING, ENJOY YOURSELF(inglese) SPERIMENTO E … IMPARO (scienze) ARTE E TERRITORIO (legge regionale 9 maggio 2011) PER UN SORRISO IN PIU' adozione a distanza E INTANTO LEGGO…(per gli studenti che non si avvalgono della R.C.) GUADAGNARE SALUTE (ed. alla salute) GIOCHIAMO CON LA LOGICA GEOMETRIA IN LABORATORIO NELLE FIABE L’ANIMA DEI POPOLI (lettura) INCLUSIONE E PARTECIPAZIONE SCACCO MATTO 46 IV PARTE PROGRAMMAZIONE E PROGETTI CURRICULARI SCUOLA DELL’ INFANZIA 1. LA PROGRAMMAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA GENERALITA’ La Scuola dell’Infanzia, liberamente scelta dalle famiglie e rivolta a tutti i bambini dai 3 ai 5 anni di età, assume una significatività ed un’autonomia propria e specifica in quanto si pone come segmento che “concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, di autonomia, creatività e apprendimento”. Concorre, anche, ad assicurare un’effettiva uguaglianza e pari opportunità educative. Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, contribuisce alla formazione integrale dei bambini e delle bambine”. Un ambiente educativo, dunque, di esperienze e apprendimenti concreti e significativi che integrano in un processo di sviluppo unitario, le differenti forme: del fare, del sentire, del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere, del comunicare, del gustare il bello, del conferire senso alle esperienze. A livello di territorio la Scuola dell’Infanzia si propone come luogo di: incontro, partecipazione, cooperazione delle famiglie, spazio di impegno educativo per la comunità. FINALITA’ Secondo le Indicazioni per il curricolo la Scuola dell’Infanzia si prefigge il raggiungimento delle seguenti finalità: • Sviluppare l'identità: significa imparare a stare bene e sentirsi sicuri nell'affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Imparare a conoscersi e sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, sperimentando diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente a una comunità. • Conquistare l'autonomia: comporta a) l'acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo; b) partecipare alle attività nei diversi contesti, avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, realizzando le attività senza scoraggiarsi, chiedere aiuto; c) esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; d) esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; e) partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti, assumendo atteggiamenti sempre più responsabili. • Conseguire la competenza: significa: a) imparare a riflettere sull'esperienza attraverso l'esplorazione, l'osservazione e l'esercizio al confronto; b) descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; c) sviluppare l'attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. • Sviluppare il senso della cittadinanza: significa: a) scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso 47 le relazioni, il dialogo, l'espressione del proprio pensiero; b) Graduale allontanamento da una visione egocentrica in tema di relazioni sociali, considerando l'attenzione al punto di vista dell'altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; c) Porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomonatura. CAMPI DI ESPERIENZA Nella Scuola dell’Infanzia l’azione educativa colloca i vissuti dei bambini, in una prospettiva evolutiva, mediandoli culturalmente all’interno di un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato alla progressiva costruzione di conoscenze e di competenze. Gli obiettivi di apprendimento della Scuola dell’Infanzia vanno visti come traguardi relativi a dimensioni di sviluppo irrinunciabili, campi di esperienza, veri e propri ambiti del fare e dell’agire, dentro cui si va sviluppando e costruendo il percorso formativo che trova continuità e consolidamento nella Scuola Primaria. I campi di esperienza di seguito descritti hanno il compito di aiutare i bambini a dare ordine alla molteplicità di stimoli che il contatto con la realtà fornisce. I docenti individuano, dietro ai vari campi di esperienza, il delinearsi dei saperi disciplinari e dei loro alfabeti. Divengono la struttura portante di un apprendimento che si costruisce attraverso il fare, il manipolare, l’esplorare il rapporto con gli altri e con le cose, con la natura, il territorio, l’arte le tradizioni. Ciò vuol dire incoraggiare la crescita culturale e sociale in modo originale; interpretare, comprendere e attribuire significato e senso a ciò che si fa. Il bambino, attraverso il gioco, la corporeità, la vita di relazione, la curiosità, il divertimento, l’impegno, la molteplicità di espressioni e linguaggi, va costruendo e rafforzando il suo sapere e il suo sapere essere. Considerata l’eterogeneità delle sezioni, i docenti curano la personalizzazione di percorsi specifici di apprendimento, dentro una logica di insegnamento individualizzato, adeguando l’apprendimento alle reali potenzialità e ai bisogni di ciascun alunno. Si descrivono di seguito i 5 Campi di Esperienza, indicando per ciascuno i relativi traguardi delle competenze: 1. IL SE' E L'ALTRO (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme) Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino sviluppa il senso dell'identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. • Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. • Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. • Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli atri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. • E' consapevole delle differenze e sa averne rispetto. • Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. • Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. • Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. 48 2. IL CORPO IN MOVIMENTO (Identità, autonomia, salute) Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell'alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa cosa fa bene e cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, d'igiene e di sana alimentazione. • Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l'uso di attrezzi e il rispetto di regole, all'interno della scuola e all'aperto. • Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. • Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. • Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. 3. IMMAGINI, SUONI, COLORI. (Gestualità, arte, musica, multimedialità) Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici...); sviluppa interesse per l'ascolto della musica e per la fruizione e l'analisi di opere d'arte. • Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. • Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. • Formula piani d'azione, individualmente e di gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da utilizzare. • E' preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. • Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. • Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. • Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. • Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. • Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. 4. I DISCORSI E LE PAROLE (Comunicazione, lingua, cultura) Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino sviluppa la padronanza d'uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. • Sviluppa fiducia e motivazione nell'esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il 49 • • • • • 5. linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. È consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. LA CONOSCENZA DEL MONDO (Ordine, misura, spazio, tempo, natura) Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. • Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. • Si orienta nel tempo della vita quotidiana. • Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali. • Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. • Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi. • È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. • Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni MAPPA PROGETTUALE SCUOLA DELL’INFANZIA Si riporta nella pagina successiva la mappa concettuale che sintetizza quanto già precisato ed in particolare le connessioni fra curricolo ed extracurriculo. La freccia a doppio senso che correla gli obiettivi e i traguardi raggiunti stabilisce anche e soprattutto come il processo di valutazione non viene inteso come mera valutazione sommativa, ma come processo circolare continuo, nel senso di valutazione formativa che consente un continuo processo di feed-back. Viene anche evidenziato il nucleo fondamentale di apprendimento, identico a quello della scuola primaria e già descritto, dentro cui si innesta tutta la programmazione, al fine di dare un senso globale all’intero processo di apprendimento. 50 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CAMPI DI ESPERIENZA TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI VALUTAZIONE INTERNA NUCLEO FONDAMENTALE La grammatica della vita 2 PROGETTI CURRIC. PROGETTI EXTRA CURRIC. Verifiche per ogni U.D. Singoli docenti per ogni Campo di esperienza 51 IV PARTE PROGRAMMAZIONE E PROGETTI CURRICULARI SCUOLA DELL’ INFANZIA 1. PROGETTI CURRICULARI SCUOLA INFANZIA Tutti i progetti curricolari previsti per l'anno scolastico 2013/14 affrontano secondo l'ottica interdisciplinare il campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE (Comunicazione, lingua, cultura) e focalizzano nello specifico il campo di esperienza legato ai contenuti del progetto. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. NATURALMENTE INSIEME IL CERCHIO DELLA VITA IMPARA L'ARTE LOGICA...MENTE MENS SANA IN CORPORE SANO PER UN SORRISO IN PIU’ (già presentato nella sez scuola primaria) ARTE E TERRITORIO (già presentato nella sez scuola primaria) GUADAGNARE SALUTE (già presentato nella sez scuola primaria) 1. NATURALMENTE INSIEME(accoglienza, continuità educativa) Il progetto ha lo scopo di facilitare il bambino nel progressivo adattamento alla realtà scolastica, attraverso l'esplorazione di uno spazio sereno e stimolante in cui esprimere se stesso e socializzare. Referente: ins. Capitano Maria 2. IL CERCHIO DELLA VITA (la conoscenza del mondo) Persegue l’obiettivo di sviluppare e conseguire i traguardi per lo sviluppo delle competenze del campo di esperienza la conoscenza del mondo, intende promuovere in ciascun bambino la crescita globale ed armoniosa, nella dimensione sociale, relazionale e affettiva, attraverso un progressivo adattamento alla realtà scolastica, in un contesto interculturale nel quale le differenze diventano motivo di scambio e di formazione di una corretta coscienza civile e sociale e di rispetto di ogni essere vivente e della biosfera. Referente: ins. Calè A. Maria 3. IMPARA L'ARTE Afferisce agli obiettivi del campo di esperienza Immagini, suoni, colori (ex Linguaggi, creatività, espressione) intende promuovere i linguaggi delle arti visive con le tecniche e gli strumenti che sono propri e che per l’immediatezza sensoriale sono i più accattivanti e graditi ai bambini, favorire l'incontro con l'arte per osservare, progettare e costruire con occhi e mente più critici, curiosi e creativi il mondo. Referente: ins. Licodia M. Concetta 4. LOGICA...MENTE 52 Il progetto mira a far acquisire fiducia nelle proprie capacità di ragionamento logicomatematico attraverso un approccio ludico al linguaggio della matematica. Referente: ins. Pascale Angela Rosa 5. MENS SANA IN CORPORE SANO Afferisce agli obiettivi del campo di esperienza il corpo e il movimento e mira a favorire la realizzazione dell'immagine di sè, dello schema corporeo e la relativa prima simbolizzazione attraverso esperienze motorie e linguistiche. Argomenti privilegiati saranno l'educazione alla salute, la sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all'igiene personale. Referente: ins. Pizzo A. Maria QUADRO SINOTTICO PROGETTI CURRICULARI INFANZIA SCUOLA DELL’ INFANZIA ATTIVITA’ CURRICULARI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. NATURALMENTE INSIEME IL CERCHIO DELLA VITA IMPARA L'ARTE LOGICA...MENTE MENS SANA IN CORPORE SANO PER UN SORRISO IN PIU’ (già presentato nella sez scuola primaria) ARTE E TERRITORIO (già presentato nella sez scuola primaria) GUADAGNARE SALUTE (già presentato nella sez scuola primaria) 53 V PARTE I PROGETTI EXTRACURRICULARI FONDO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA SCUOLA PRIMARIA 1. INFORMATICA (curricolare ed extracurricolare) già presentato nella parte curricolare 2. GIOCO-ATLETICA: corro, salto, lancio (curricolare ed extracurricolare) già presentato nella parte curricolare 3. LEARNING, ENJOY YOURSELF (curricolare ed extracurricolare) già presentato nella parte curricolare 4. SPERIMENTO ED IMPARO (curricolare ed extracurricolare) già presentato nella parte curricolare 5. GIOCHIAMO CON LA LOGICA (curricolare ed extracurricolare) già presentato nella parte curricolare 6. ADESSO LO SO (extracurricolare) 7. IL MOSAICO: LA STORIA IN TASSELLI (extracurricolare) 6. ADESSO LO SO Il progetto è rivolto agli studenti della scuola primaria in difficoltà di apprendimento (Classi II, III, IV, V). Ha lo scopo di favorire il recupero delle strumentalità di base in italiano e matematica e di migliorare la relazione col contesto scuola degli studenti che vivono in condizioni di svantaggio socio economico culturale, migliorarne l'autostima e favorire l'acquisizione di un metodo di studio quanto più possibile efficace. Referente: ins. Calì Caterina. 7. IL MOSAICO: LA STORIA IN TASSELLI Il progetto mira a sviluppare le capacità percettivo-visive, nonché le capacità espressivocromatiche in relazione alle attitudini di ciascuno. Favorire quindi un approccio all’arte e all’immagine che rispetti la personalità di ogni bambino. Far acquisire la capacità di riconoscere la natura e le caratteristiche dei vari tipi di marmo e saperli catalogare. Sviluppare le abilità manuali con l’uso degli strumenti tecnici specifici. Destinatari gli alunni delle classi III, IV, V. Referente: ins. A. Varchi. SCUOLA DELL’INFANZIA 1. NATURALMENTE NUMERI 2. ACQUA FONTE DI VITA 3. L’OFFICINA DELLE EMOZIONI 54 1. NATURALMENTE NUMERI (Logico-Matematica) Progetto mirato all’ampliamento e all’acquisizione della fiducia nelle proprie capacità di ragionamento logico-matematico attraverso l’esplorazione della realtà, la relazione con gli altri, con lo spazio e gli oggetti del mondo. Referente: ins. M. C. Licodia. 2. ACQUA FONTE DI VITA Progetto finalizzato alla acquisizione dell’importanza della salvaguardia dell'ambiente. Il problema idrico mondiale e l'importanza dell'acqua per la vita sono gli obiettivi macro del progetto. Referente: ins M. Chiaracane. 3. L’OFFICINA DELLE EMOZIONI Il progetto è finalizzato all'educazione all'affettività, per una migliore conoscenza di sè e degli altri, favorire la socializzazione e l'integrazione, il rispetto della persona umana. Referente: ins. A. Fragale FONDO AUTONOMIA (L. 440) 1. LA SCUOLA IN OSPEDALE Si tratta di un Progetto Ministeriale. Scuola Polo per la Provincia di Palermo è la D.D. “Nuccio” di Palermo. Si attiva quando alunni sono costretti a lunga degenza in ospedale e a casa. La degenza in ospedale viene seguita dagli operatori scolastici della D.D. “Nuccio”. La degenza domiciliare viene svolta in collaborazione con i docenti delle scuole cui appartiene l’alunno, al fine di evitare un’interruzione deleteria delle attività didattiche e per non interrompere i contatti fra l’alunno e il contesto classe. Il progetto di istruzione domiciliare si attiva solo in caso di effettiva necessità e per brevi periodi. Per l’azione extracurricolare si utilizza F. Autonomia (L.440) e in presenza di finanziamenti già incassati. Nel caso di reintegro parziale o totale delle somme spese, le stesse saranno introitate nel Fondo Autonomia. PROGETTI CON ALTRI FINANZIAMENTI STATO 1. PROGETTO H Integrazione e sostegno. Acquisto attrezzature tecniche e materiali di consumo per sperimentazione didattica. Il progetto è finalizzato all’acquisto di materiale specifico per alunni H. Referente: ins. A. Li Greci. 2. PROGETTO AREA A RISCHIO Il progetto Area a Rischio è parte integrante del P.O.F. Scopo principale del progetto è quello di offrire un sistema efficace ed efficiente in termini di organizzazione, gestione delle attività educative. La scuola si propone come agenzia educativa che tende a rimuovere tutti gli ostacoli ambientali relativi al processo educativo e formativo, al fine di limitare in modo consistente lo scarto linguistico e di informazione che riguarda una parte consistente della popolazione scolastica. Riguarda sia alunni di scuola dell’infanzia che alunni di scuola primaria. La logica che anima il progetto prevede forme di flessibilità didattica ed organizzativa che vanno oltre le normali attività retribuite con fondi specifici. Tali forme di 55 flessibilità prevedono una riorganizzazione interna del Sistema Scuola anche e soprattutto in funzione di attività di collaborazione e coordinamento con altre agenzie educative del territorio. Si tratta dunque di offrire al territorio una scuola particolarmente efficiente in termini di gestione delle attività progettuali con il fine prioritario di limitare il fenomeno della dispersione scolastica. Le attività retribuite saranno esclusivamente quelle frontali rivolte ad alunni in particolare svantaggio dal punto di vista didattico, sociale ed economico, attraverso attività di recupero per la scuola primaria e di prevenzione dei disagi per la scuola dell’infanzia. Referenti: ins. G. Di Miceli e C. Calì. 3. CENTRO TERRITORIALE RISORSE H (CTRH) con sede presso l’IPSSAR II di Palermo La nostra scuola fa parte del CTRH per l’integrazione a composizione mista tra scuola, EE.LL., Associazione dei disabili e delle loro famiglie. Il Centro, che è organizzato sulla base di un Regolamento (che ha avuto il parere positivo del Dirigente dell’U.S.P. di Palermo) e di un Organismo Tecnico di Coordinamento, svolge i seguenti compiti: • cura la raccolta, il trattamento e la diffusione delle informazioni culturali, pedagogiche, didattiche, normative;offre consulenza e supporto alle scuole, mette a dispostone attrezzature, sussidi e ausili; • favorisce l’integrazione fra Enti e istituzioni diverse che consenta lo scambio delle migliori pratiche realizzate in materia di integrazione; • costituisce luogo permanente per il personale della scuola, di Enti, Famiglie e associazioni a vario titolo coinvolti nei processi di integrazione; • realizza la raccolta della documentazione specialistica prodotta sul territorio; • conduce studi e ricerche in campo educativo sul campo dell’handicap nel territorio; • promuove il raccordo interistituzionale in accordo con il gruppo H operante presso il CSA a supporto dell’integrazione scolastica; • promuove patti territoriali nell’ottica della legge 328/2000; Referente per la D.D. “G. Rodari” è l’insegnante ins. A. Li Greci (F.S. Area 3: Sostegno alunni diversabili). ATTIVITA’ CON FONDI GENITORI 1. PER UN SORRISO IN PIU’- Adozione a distanza di un bambino del Niger” Il progetto mira a sviluppare negli alunni l’acquisizione dei valori della solidarietà, interculturalità, tolleranza ed amicizia tra i popoli appartenenti a culture diverse. Per l’anno scolastico in corso si effettuerà raccolta di solidarietà alla quale parteciperanno volontariamente i docenti, le famiglie, i bambini e il personale della scuola. Referente: ins. F. M. Tuzzolino. 2. ATTIVITA’ INTEGRATIVE (versamenti dei genitori) I genitori, all’atto dell’iscrizione versano dieci euro (10 €) ogni anno. Con il finanziamento si stipula l’assicurazione per ogni alunno della scuola (il costo per l’anno in corso è di 4,00 €). Con la cifra rimanente si svolgono attività indicate dal Consiglio di Circolo. Il Collegio per parte di competenza indica: a) contributo per acquisto materiali di facile consumo per le aule di informatica; b) contributo carta per fotocopie. Tali proposte dovranno essere valutate dal Consiglio di Circolo. La necessità del punto b) deriva dal fatto che una parte consistente del finanziamento previsto per il funzionamento sarà utilizzato per pagare le rate mensili per 56 le convenzioni di uso delle fotocopiatrici. Le vecchie fotocopiatrici, infatti, sono ormai fuori uso e dimesse. Sarà soggetta ad eventuale delibera l’utilizzo di tale fondo ad integrazione delle quote versate dai genitori per visite e viaggi di istruzione. La stessa delibera del C.d.C. stabilirà entità e modalità del contributo. Referente: ins. P. Giardina. PROGETTO PON Programmazione dei Fondi Strutturali europei 2007/2013 – prot. n. AOODGAI/10621. Obiettivo A “Dotazioni tecnologiche e reti delle istituzioni scolastiche” “Ambienti per l’apprendimento” - FESR 2007IT161PO004. – Obiettivo Operativo A) Incrementare le dotazioni tecnologiche e le reti delle istituzioni scolastiche. Azioni poste a bando A1 - Dotazioni tecnologiche per gli ambienti di apprendimento. Il Progetto è stato autorizzato con Decreto Miur prot. n. AOODGAI/9412 del 24/09/2013 ed è prevista la spesa di € 75.000. PROGETTO DIDATEC Il progetto è proposto dal Miur, prevede un percorso di formazione su due livelli (base e avanzato) finalizzato allo sviluppo e al rafforzamento delle competenze digitali del corpo docente. Attraverso il piano formativo Didatec, ciascun insegnate ha l’opportunità di entrare in contatto con il mondo delle ICT, acquisendo gli strumenti cognitivi necessari a sfruttarne al meglio le potenzialità, a fini didattici. All'interno dello stesso è prevista sperimentazione didattica. I corsi sono stati avviati nel mese di giugno 2013 e si concluderanno entro dicembre 2013. PROGETTO FORMAZIONE ARGO Il progetto è proposto da Argo ed ha lo scopo di formare il personale docente ed ATA all'uso del registro elettronico. Hanno svolto il corso tutti gli assistenti amministrativi, il DSGA, il DS e 18 docenti. PROGETTI MIRATI Finanziamento Regionale che corrisponde al 5% del funzionamento. Finalizzato a far fronte a particolari esigenze collegate alle condizioni demografiche, orografiche, economiche e socioculturali del territorio (art 41, comma 3 bis, della L.r.28-12-2004, n.17). PROGETTO PULIAMO IL MONDO Il progetto proposto dal Comune di Villabate in collaborazione con la Lega Ambiente è rivolto a tutti gli alunni di classe V della scuola primaria. Ha come scopo la sensibilizzazione alla tutela ambientale, alla gestione dei rifiuti urbani e al riciclo. PROGETTO: I BAMBINI E LE DANZE POPOLARI, STORICHE E DI CARATTERE DEL SECOLO SCORSO Il progetto è proposto dall’Accademia Danze Artistiche SPAZIO DANZA CLUB con sede a Villabate largo Hilton 12, mira a coinvolgere alcuni alunni selezionati in attività ludico-motoria relative alla danza popolare, ha lo scopo di far conoscere alcune danze tradizionali di vari paesi del mondo. Destinatari n. 50 bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni. Il progetto prevede n.5 incontri 57 della durata di un’ora ciascuno e la spettacolazione conclusiva. Le attività del suddetto progetto si svolgono per intero in spazi dell’Accademia di danza. QUADRO SINOTTICO PROGETTI EXTRACURRICULARI ATTIVITA’ EXTRACURRICULARI Fondo Istituzion e scolastica 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. SCUOLA PRIMARIA SCUOLA DELL’INFANZIA INFORMATICA 1. NATURALMENTE NUMERI GIOCO ATLETICO: corro, salto, lancio 2. ACQUA FONTE DI VITA LEARNING, ENJOY YOURSELF 3. L'OFFICINA DELLE EMOZIONI SPERIMENTO E… IMPARO GIOCHIAMO CON LA LOGICA ADESSO LO SO IL MOSAICO: La storia in tasselli F. Auton. 1. LA SCUOLA IN OSPEDALE Altri finanz. Stato 1. 2. 3. PROGETTO H PROGETTO AREA A RISCHIO CENTRO TERRITORIALE RISORSE H (CTRH) Fondi 1. PER UN SORRISO IN PIU’: “Adozione a distanza di un bambino del Niger” genitori 2. ATTIVITA’ INTEGRATIVE PON Programmazione dei Fondi Strutturali europei 2007/2013 Prot. n. AOODGAI/10621 FESR 2007IT161PO004. Obiettivo A “Dotazioni tecnologiche e reti delle istituzioni scolastiche” DIDATEC sviluppo e al rafforzamento delle competenze digitali del corpo docente e sperimentazione in didattica PROGETTI MIRATI PROGETTO PULIAMO IL MONDO PROGETTO FORMAZIONE ARGO PROGETTO DANZE POPOLARI accademia di danze popolari Villabate 58 VI PARTE LINEE DI INDIRIZZO E MODALITA’ ORGANIZZATIVE LINEE DI INDIRIZZO L’offerta formativa è di 30 ore settimanali per le classi quinte e di 27 ore per le classi prime, seconde, terze e quarte. Oltre all’insegnamento delle materie presenti nelle indicazioni ministeriali sono previste attività laboratoriali. I laboratori previsti sono i seguenti: laboratorio di informatica laboratorio di inglese laboratorio di scienze motorie laboratorio artistico (teatro, grafica, musica, cineforum…) laboratorio di recupero laboratorio di giochi matematici e linguistici con l’ausilio di sussidi multimediali laboratorio scientifico Per le attività extracurricolari, nel corrente anno scolastico saranno privilegiati i progetti di informatica, di scienze, di inglese e di educazione motoria, sulla scorta delle esperienze pregresse e come indicato dalle linee guida deliberate dal Consiglio di Circolo e dai risultati del sondaggio sul gradimento dell’utenza relativamente ai progetti extracurriculari, fermo restando che tutti gli altri progetti elaborati dal Collegio dei Docenti saranno svolti in ordine di priorità, ma attribuendo nella ripartizione una quota più limitata. Si propone di svolgere tali attività in relazione alle richieste dei genitori degli alunni con apposito monitoraggio da effettuare nei primi giorni di scuola ma tenendo conto anche delle professionalità presenti a scuola. Il curriculare sarà svolto solo in ore antimeridiane e la lezione si considera di 60 minuti Questa scelta, consolidata dall’esperienza degli anni precedenti, consente una migliore organizzazione delle attività aggiuntive di insegnamento. Per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi di segreteria restano confermate le indicazioni relative alle scelte degli anni precedenti. I genitori possono effettuare la scelta di delegare un adulto per prelevare il/la figlio/a all’uscita e anche l’autorizzazione ad uscire da soli. Non si concede in nessun caso delega conferita a minore. I genitori, quindi, si attiveranno a prelevare direttamente i loro figli e nel caso di impossibilità a delegare altro/a maggiorenne. Per le visite e gite d’istruzione sarà richiesta autorizzazione ai genitori. Per il corrente anno scolastico sono previste gite di una giornata per tutte le classi. Alcune attività didattiche svolte all’esterno dell’istituzione scolastica, soprattutto in assenza di finanziamenti specifici, a richiesta dei genitori e dei docenti, potranno essere previste con viaggio non programmato dalla scuola. In tal caso saranno i genitori ad accompagnare i figli sul posto e se ne assumono la responsabilità, fino a consegna degli alunni nei luoghi della visita ai docenti. In tal caso, l’attività di sorveglianza degli alunni da parte dei docenti si intende solo a decorrere dalla consegna. Si esonera la scuola da 59 qualsiasi forma di responsabilità per eventi precedenti la consegna o durante il viaggio. Sarà cura dei docenti proporre simili iniziative in tempo utile, raccogliere le firme di consenso all’attività. Per le attività di educazione fisica che non sono da intendersi in nessun caso come attività agonistica e i cui esercizi saranno limitati ad attività di psicomotricità, è consentito l’utilizzo della palestra nel plesso Palagonia. I docenti del plesso Rodari possono richiedere l’utilizzo della palestra del plesso Palagonia. In tal caso il docente chiederà l’autorizzazione al genitore. Tale attività sarà consentita solo nel caso in cui tutti i genitori di una classe daranno il loro consenso. E’ severamente vietato svolgere attività motoria dentro le classi. Per gli allenamenti si utilizzerà la palestra o il campo di pallavolo nello spazio esterno del Plesso Rodari, dopo che i docenti si saranno accertati dell’assenza di pericolo e di ostacoli. Anche le attività come corsa, pallavolo, mini-basket saranno svolti senza gli schemi previsti per allenamenti e gare agonistiche. Per i progetti di attività motoria che prevedono vere e proprie attività agonistiche sarà richiesto ai genitori adeguata certificazione medica senza oneri per la scuola. Sarà cura dei docenti e dei genitori segnalare in presidenza, per iscritto e adeguata certificazione medica la presenza di patologie che impediscono lo svolgimento di attività di ed. motoria. L’esonero dalle attività sarà rilasciato con provvedimento del D.S.. PATTO DI CORRESPONSABILITA’ Con riferimento alle seguenti norme: Articoli 2, 3, 33, 34, 97 della Costituzione Italiana; Legge N. 241/90; DPCM 07/06/1995 “Carta dei Servizi della Scuola” e relativa Direttiva N. 254/95; DPR N. 249 “Statuto delle studentesse e degli studenti” come modificato e integrato dal DPR N. 235/07; Nota Prot. 3602/PO del 31/07/2008 della Direzione Generale per lo Studente; DPR N. 275/99 “Regolamento dell’Autonomia”; CCNL vigente, articoli 24, 27, 61, 62, 65, 89, 95; T.U. 297/94 articoli 1, 2, 7, 395, 396; D.Lvo N. 59/98 “Disciplina della qualifica dirigenziale dei capi di istituto”; La scuola è responsabile della qualità delle attività formativo-educative e si impegna al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali con l’apporto delle competenze professionali di tutto il personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie. Il Patto Educativo di Corresponsabilità non è da confondere con un’elencazione di regole, divieti, punizioni. Nasce piuttosto dalla considerazione fondamentale che le due principali agenzie educative di riferimento per i bambini devono necessariamente agire in sinergia e collaborazione, se non vogliono rischiare il fallimento. Nell’ultimo periodo stanno emergendo problemi significativi e rilevanti che derivano da errori educativi che interessano sia la Scuola che la famiglia. E’ necessario che in sinergia ci si interroghi su problemi educativi rilevanti, anche in relazione ad un’evoluzione delle nuove tecnologie che spesso sfuggono a qualsiasi forma di controllo. La prima considerazione da fare riguarda il fatto che il bullismo negli ultimi anni ha toccato l’apice della sua notorietà nel mondo della scuola. Nel nostro ambiente scolastico, rimasto indenne fino a qualche anno fa rispetto ad altri paesi, si è improvvisamente manifestato un diffuso malessere per la presenza di piccole e grandi sopraffazioni, umiliazioni, prevaricazioni, violenze, danneggiamenti, offese e lesioni. Tali fatti, incrementati anche grazie al supporto straordinario della tecnologia telefonica e telematica. Un’indagine ministeriale chiarisce che ¾ degli studenti dichiarano di avere assistito almeno una volta ad episodi di prepotenza da parte di compagni che hanno spesso comportato violenze fisiche. Esiste peraltro da parte dei minori un atteggiamento arrogante e di assenza di conoscenza delle regole che probabilmente trova radici nelle mutate condizioni sociali. I rischi in termini giuridici sono notevoli. Il riferimento più rilevante è dato dall’art. 2048 del Codice Civile. La responsabilità civile dei genitori si incrocia con quella dei docenti o del personale comunque addetto alla sorveglianza. L’art. 2048 per i genitori recita ”Il padre e la madre sono responsabili del danno 60 cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati che abitano con essi”. E per i docenti: “I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza”. I docenti sono liberati dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto. L’affidamento del minore alla custodia della scuola solleva il genitore dalla presunzione di culpa in vigilando ma non lo solleva da quello di culpa in educando, rimanendo comunque i genitori tenuti a dimostrare per liberarsi della responsabilità, pur quando si trovava in presenza della vigilanza di terzi, di avere impartito al figlio un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti (Cass. Sez III). Ciò fa comprendere la necessità di un’azione educativa coordinata al fine di prevenire azioni rischiose dal punto di vista legale, sia per la famiglia che per la scuola. Il senso letterale delle parole “Patto Educativo di Corresponsabilità” significa accordo fra le due agenzie educative, finalizzato all’educazione. Ma tale significato, relativo ai rischi che corrono docenti e genitori, sarebbe troppo riduttivo nel campo delle educazioni. Si tratta, al contrario, di gestire il futuro della società dei nostri figli, dei nostri alunni. Si tratta di trasmettere valori etici positivi contro la delinquenza, la prevaricazione, la violenza nei confronti delle donne e dei bambini, l’abuso di ogni tipo. Ecco perché il Patto Educativo di Corresponsabilità non si riferisce solo a norme che, peraltro, già esistono nel codice civile, penale e persino nei regolamenti scolastici. Il Patto Educativo di Corresponsabilità corrisponde ad una sfida della società civile nei confronti di qualsiasi ingiustizia e sopraffazione al fine di scommettere in un futuro migliore per i nostri figli. Si potrebbe obiettare che tutto ciò è utopico. Si potrebbe però pensare che senza utopie non si è mai registrato nessun percorso positivo di progresso e conoscenza. Né giova il pessimismo disfattista di chi ritiene che non esista possibilità alcuna di riscatto. Si sono illustrate in questa parte le linee essenziali e generali del Patto Educativo di Corresponsabilità ma l’intero documento è scaricabile dal sito della scuola. La domanda di iscrizione conterrà la dicitura per il genitore: Dichiaro di conoscere, condividere e sottoscrivere il Patto Educativo di Corresponsabilità approvato dai due organi collegiali della scuola. Eventuali modifiche al Patto devono essere approvate dagli OO.CC. I genitori che non fanno parte del Consiglio di Circolo o i docenti possono proporre modifiche che saranno valutate dagli stessi OO.CC. REGOLAMENTO DI ISTITUTO Il regolamento di Istituto approvato dal collegio dei docenti in data 20/04/2006 è stato riconfermato fino ad oggi senza modifiche sostanziali. Nell’anno in corso si rendono necessarie alcune modifiche e adattamenti che riguardano fondamentalmente: a) Regolamento Attività Negoziale; b) Dematerializzazione; c) Regolamento Informatica; d) Trasparenza; e) Accesso agli atti. Il documento, non appena approvato con le modifiche sarà pubblicato sul sito della scuola e all’albo. MODALITA’ ORGANIZZATIVE Interne alla scuola: Le attività di insegnamento, durante le ore curricolari, prevedono l’utilizzazione della flessibilità didattica e in modo più specifico si opererà in: assetto classe/sezione assetto classi/sezioni aperte assetto gruppi di lavoro per attività laboratoriale di recupero assetto gruppo stimolo per integrazione di soggetti in difficoltà Esterne alla scuola: Sono previste forme di collaborazione con: enti locali (biblioteca, polizia municipale….) parrocchia associazioni umanitarie e volontariato (Unicef - ecc…) 61 agenzie formative Casa famiglia carabinieri Osservatorio Locale contro la dispersione scolastica ed in tale ottica risulta imprescindibile il coordinamento-raccordo anche con le altre istituzioni scolastiche del territorio - CONTINUITA’ - al fine di garantire unitarietà a tutto il processo educativo. Organizzazione Scuola Primaria: L’orario è strutturato in modo tale da utilizzare le competenze possedute dai docenti; in tal senso l’organizzazione si avvale costruttivamente delle potenzialità di tutti gli insegnanti. Sono previste diverse articolazioni orarie adattate alle esigenze delle diverse classi in relazione alle scelte degli alunni. L’organizzazione scolastica prevede che l’attività didattica sia condotta corresponsabilmente dall’intera èquipe pedagogica. Non è prevista compresenza ma contitolarità. All’interno di ogni equipe pedagogica esiste un docente prevalentesi che si individua anche con il termine di coordinatore didattico-tecnico i cui compiti sono: a) Coordinamento della programmazione; b) raccolta dei prospetti di valutazione; c) Collaborazione con il nucleo interno di valutazione Invalsi; d) Elaborazione delle relazioni didattiche e di valutazione in interclasse; e) Conduzione dei colloqui con i genitori nei ricevimenti. Viene garantita la continuità del docente all’interno della classe, ritenendo ciò elemento prioritario di qualità del processo formativo. Saranno attivati diversi laboratori con gruppi di alunni interni alle singole classi, per classi parallele o in verticale: Attività laboratoriali per gli alunni che non si avvalgono dell’ insegnamento della religione cattolica; Recupero carenze; Arte e immagine; Educazione Fisica; Cineforum (Aula Video). L’orario frontale dei docenti prevede un servizio di 22 ore di docenza e 2 ore di programmazione. I docenti, per le ore non impegnate in frontale, dovranno prioritariamente garantire le sostituzioni dei colleghi assenti. In assenza di sostituzioni dovranno essere attivati i laboratori suddetti ed in ogni caso devono essere garantite 22 ore di frontale da parte dei docenti e non è consentito l’uso delle ore frontali per attività funzionali o altro lavoro. SVANTAGGIO, DISPERSIONE SCOLASTICA, AREA A RISCHIO Linee metodologiche e azioni previste Relativamente alle problematiche dello svantaggio e al fenomeno della dispersione la nostra Istituzione Scolastica ha aderito all’Osservatorio di Area sul Fenomeno della Dispersione Scolastica e per la Promozione del successo formativo - Distretto N° 14 di Palermo Coordinato dalla S.M.S. “R. Franchetti”. Già dall’anno scolastico 2009/2010 gli osservatori sono organizzati nelle strutture periferiche delle Reti di Educazione Prioritarie (R.E.P.). La nostra I.S. è capofila della REP di Villabate che comprende le seguenti II.SS.: D.D. “G. Rodari” II Circolo di Villabate D.D. “Don Milani” I Circolo di Villabate S.M.S. “Palumbo” di Villabate L.S.P.P.L. “D. Dolci” sede staccata I.C. “R. Guttuso” di Palermo 62 In rete con l’Osservatorio il Comune di Villabate. Assegnata alla REP la Psicopedagogista Antonietta Confreda. Altri soggetti che partecipano alla rete sono il gruppo Caritas e i Carabinieri. Il GOSP è formato dai docenti F.S. A3. Le stesse agiscono in stretta sintonia con la psicopedagogista e con l’Osservatorio di Area. Esiste apposito accordo di Rete approvato nell’anno scolastico 2009/2010. Si continuerà, inoltre, il percorso già attivato negli anni precedenti che prevede tre linee di interventi sui: docenti – genitori – alunni attraverso: • colloqui con i docenti dell’équipe pedagogica • sportelli famiglia gestiti dalle tre docenti F.S. Area 3 (Sostegno alunni e dispersione Scolastica – Sostegno alunni diversabili). Saranno svolti in ore antimeridiane al di fuori dell’orario di obbligo. • colloqui individuali con i docenti • colloqui di consulenza con la psicopedagogista di territorio • gruppi di riflessione genitori/docenti sulle problematiche educative • gruppi di riflessione docenti su innovazioni didattiche e sulla ricerca di strategie utili ad eliminare i casi di disagio e di svantaggio • test/retest per gli alunni individuati come “a rischio” • interventi nella sfera socio-relazionale con il gruppo/classe • giustificazione delle assenze degli alunni da parte dei genitori ai docenti e monitoraggio mensile a cura delle F.S. Area 3 • incontri relativi all’attuazione di processi innovativi Per quanto riguarda le azioni progettuali previste all’uopo e in collaborazione con l’Osservatorio o altre agenzie educative del territorio si rimanda al “capitolo progetti” con particolare riguardo al progetto Area a rischio. OFFERTA EDUCATIVA Continuità didattica Per Continuità Didattica si intende una didattica progressiva e continua, Verticale e Orizzontale. La scuola, attenta alle istanze dell’utenza, nello strutturare il P.O.F., opera scelte ben precise di programmazione curriculare ed extracurriculare in un’ottica di continuità con quanto svolto negli anni precedenti e con quanto prescritto dalla normativa vigente. In tale ottica risulta imprescindibile il coordinamento-raccordo tra i diversi gradi di istruzione (nido, scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di 1° grado), al fine di garantire unitarietà a tutto il processo educativo. La scuola, inoltre, intende rispondere alle esigenze e ai bisogni dell’utenza, elaborando un percorso formativo nel quale il Curricolo Nazionale (85%) sarà affiancato da un curricolo locale (15% ). Qualità dell’offerta Al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa, la scuola ha presentato progetti su: EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ EDUCAZIONE ALLA SALUTE PROGETTO AREA A RISCHIO Per l’ampliamento degli orizzonti culturali degli alunni la scuola propone attività di SPORT SPETTACOLO e VISITE E VIAGGI D’ISTRUZIONE . 63 Sport Per lo sport si propongono attività motorie di minibasket e gioco-atletica curriculare ed extracurriculare. in orario orario Spettacoli Si organizzano attività di Cineforum (Sala Video) e dibattiti su varie tematiche con la proiezione di film in DVD su maxischermo. Si predisporranno partecipazioni a spettacoli di vario genere (teatrali, musicali, cinematografici…) su indicazione del Consiglio di Circolo. Sono previste, infine, anche in orario pomeridiano e in presenza dei genitori, mostre, recite e spettacolazioni organizzate dagli stessi alunni a conclusione delle attività previste nei progetti curriculari ed extracurriculari e nelle programmazioni didattiche delle singole classi. VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Si organizzeranno visite guidate in orario scolastico. Tali visite sono da individuarsi nelle programmazioni didattiche delle singole classi o in occasione di attività culturali e ricreative che si presenteranno nel corso dell’anno scolastico. Sarà cura del docente acquisire tutte le autorizzazioni. Gli alunni che non partecipano saranno assegnati alle altre classi/sezioni. Non si autorizzano visite e viaggi d’istruzione fuori dalla regione Sicilia. I viaggi d’istruzione di mezza giornata sono destinati agli studenti dalle classi prime alle quarte. Per gli studenti delle classi quinte il viaggio d'istruzione è dell'intera giornata. Il numero dei partecipanti deve essere di almeno 50 o multipli compresi gli accompagnatori. Si organizzeranno viaggi d’istruzione e visite guidate con i seguenti itinerari: CLASSI I ITINERARI VISITE GUIDATE E GITE I GONFIABILI - Misilmeri TEMPO 1/2 giornata II I GONFIABILI - Misilmeri 1/2 giornata III Orto Botanico - Palermo Riserva Bosco Ficuzza 1/2 giornata Museo Salinas - Palermo Orto Botanico - Villa Giulia Palermo Rovine di Solunto e Museo Santa Flavia (Pa) 1/2 giornata IV V Selinunte - riserva Mare Vivo Archeodromo Scillato (Pa) 1giornata Non sono previste visite guidate per la Scuola dell’Infanzia ma, se programmato e deliberato, escursioni esclusivamente nel territorio di Villabate. Nei giorni stabiliti per le visite guidate i docenti opereranno in compresenza e, per le sezioni interessate, sarà sospesa la mensa. Le visite saranno effettuate con lo scuolabus del Comune se è a disposizione; eventuali escursioni a piedi saranno effettuate solo in zone che si trovano nei pressi della scuola e, in ogni caso, sarà richiesta preventiva autorizzazione ai genitori. 64 VII PARTE GESTIONE PREMESSA La Gestione della scuola è strutturata secondo una metodologia che tende a favorire la partecipazione di tutte le componenti che la formano, siano esse persone (Dirigente scolastico, Direttore S.G.A., Collaboratori del dirigente, Docenti Funzione Strumentali, Docenti, Psicopedagogista, Personale Ata, Collaboratori scolastici, Genitori) siano esse organi collegiali (Consigli di Interclasse e di Intersezione, Collegio dei Docenti, Consiglio di Circolo, Giunta esecutiva, Team di direzione, Commissioni di lavoro, servizio psicopedagogico). Tutte contribuiscono al buon funzionamento della complessa macchina organizzativa nell’ottica della partecipazione democratica. ORGANI COLLEGIALI CONSIGLIO DI INTERCLASSE/ INTERSEZIONE COLLEGIO DEI DOCENTI CONSIGLIO DI CIRCOLO composto da docenti e da genitori rappresentanti presieduti da un insegnante delegato dal dirigente scolastico: Formulano proposte, analizzano, verificano e valutano il lavoro svolto nelle singole classi con particolare riferimento a situazioni problematiche. Formulano proposte per le nuove adozioni o conferme dei libri di testo. composto da tutti i docenti e presieduto dal dirigente scolastico: Progetta, attiva e valuta il P.O.F. e la sua traduzione in termini operativi. Approva delibere in materia di didattica e per la parte economica elabora proposte al Consiglio di Circolo. composto dal dirigente scolastico, da rappresentanti dei genitori, dei docenti e del personale A.T.A. ed è presieduto da un genitore: Adotta il P.O.F. si occupa della gestione amministrativa, economica ed organizzativa del Circolo Didattico, indica le linee di indirizzo generale per l’elaborazione del POF. Approva programma annuale, le relative variazioni e il conto consuntivo. Questi ultimi sotto controllo del collegio dei revisori. 65 DOCENTI REFERENTI/COORDINATORI SU COMPITI SPECIFICI A.S. 2013/2014 Laboratorio scientifico Educazione alla legalità e Con.Civile Educazione alla salute Continuità Utilizzo aula multimediale Palagonia per la Sc. dell’Infanzia Sala video/Biblioteca/Str. musicali Programmazione Sc. Infanzia Collaborazione generica con uffici e docenti per gestione hardware e software Sc. Primaria Rodari Lo Cicero Calì/Butera Giardina Sc. Primaria Palagonia Siragusa Rispoli Butera Rispoli Scuola dell’Infanzia Chiaracane Pizzo A. M. Pizzo A. M. Licodia Li Greci Fragale Minaudo Commissione Formazione classi/sezioni a.s. 2013/2014: DIRIGENTE SCOLASTICO Commissione acquisti e collaudo D.S. Giovanni Frittitta D.S.G.A Pintaldi Giuseppe Ass.Amm. Venturella Rosella 1° Collaboratore Di Miceli Giuseppa 2° Collaboratore Franzone Salvador Docente F.S. Calì Caterina Docente F.S. Romano Maria Comitato di valutazione Scuola primaria Tuzzolino Francesca Giaccone Vincenza Li Greci Angela Lo Cicero Maria Costa Angela (supplente) Cassata Rita Anna (supplente) Scuola dell’infanzia Macchiarella Rosanna Pascale Angela Chiaracane Michela (supplente) Docenti Sub-consegnatari Docenti Subconsegnata ri Minaudo Massimiliano Romano Maria Chiaracane Michela Lo Cicero Maria Li Greci Angela Nocera Antonina Aule multimediali plesso “Rodari” Sala Video/Aula multimediale plesso “Palagonia” Materiale scientifico-tecnico plesso Palagonia Materiale scientifico plesso Rodari Sala Video/Str. Musicali/ Libri e Audiovisivi/ Materiale sportivo plesso Rodari Materiale sportivo - plesso Palagonia 66 VIII PARTE VERIFICA E VALUTAZIONE DI SISTEMA Le Indicazioni per il Curricolo focalizzano come essenziale il criterio di valutazione degli apprendimenti inteso come snodo imprescindibile per l’acquisizione del sapere e la capacità di essere cittadini e lavoratori dell’Europa. Condividendo l’importanza della valutazione come criterio di pari opportunità e di equità nel sistema pedagogico collaborativo e non competitivo il II Circolo, anche quest’anno, ha costituito il gruppo di valutazione d’istituto formato da insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria. Compito precipuo di tale nucleo è l’azione di sostegno e di coordinamento del processo di valutazione d’istituto, la preparazione di prove strutturate (uguali per classi parallele) per tutti gli alunni di scuola primaria relativamente alle discipline matematica e lingua italiana e per bambini di cinque anni della scuola dell’infanzia attraverso la somministrazione del TCR. Ciò consentirà la piena consapevolezza dei risultati conseguiti e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze senza perdere d’occhio il livello esterno di valutazione (INVALSI) e quello interno di autovalutazione. AUTOVALUTAZIONE Valutare significa rendere conto delle scelte e delle azioni educative ed organizzative verso i propri utenti. E’ necessario individuare gli elementi deboli del sistema al fine di evitare che si attivino meccanismi negativi nelle diverse componenti e per individuare correttivi ed elementi migliorativi. L’autovalutazione risulta, quindi, funzionale al fine di attivare meccanismi di feed-back per una revisione delle proprie scelte. Appare chiaro, dunque, che l’autovalutazione deve corrispondere alla capacità di valutare criticamente il proprio operato e di apprendere dall’esperienza. Il nostro sistema autovalutativo prevede dal punto di vista metodologico la soddisfazione dell’utente e un’autoanalisi d’istituto che si basa sulla comparazione tra il modello di scuola ideale proposto in sede di programmazione ed il modello reale agito nei comportamenti organizzativi ed educativi, sulla cui base innestare un processo di miglioramento. CARATTERI DELLA VALUTAZIONE Contestualizzazione Collegialità Trasparenza Individualizzazione Valenza formativa Prodotti/Processi Sistema 67 La nostra I.S. utilizza un modello sistemico di valutazione che focalizza e mette in sinergia il contesto scolastico, il bambino e l’insegnante secondo lo schema seguente : IL CONTESTO SCOLASTICO • • • • • • • IL BAMBINO Organizzazione didattica e metodologica Risorse umane e loro utilizzo Spazi, tempi, materiali Procedure impiegate Sistema di relazioni Comunicazione Rapporti con l’esterno • • • • Gli apprendimenti Gli aspetti affettivi, relazionali e sociali Attenzione non solo al cosa ma anche al come viene appreso ( prodotto/processo)-stili cognitivi L’INSEGNANTE • • • • • Progettazione Collegialità stili di insegnamento Scelte metodologiche e didattiche Interventi specifici VERIFICA E VALUTAZIONE E’ compito dei docenti valutare gli apprendimenti e il comportamento degli alunni e i periodi didattici per il passaggio a quelli successivi. La valutazione degli apprendimenti e del comportamento, si struttura come: • Periodica • Annuale In itinere e finale con prove uguali per classi parallele per tutti gli alunni di scuola primaria e per tutti i cinquenni delle sezioni di scuola dell’infanzia a cura del nucleo di valutazione. Alla fine dell’anno scolastico, infine, continuando il percorso già iniziato negli anni precedenti, si effettuerà, attraverso la somministrazione di questionari, un’azione di verifica/valutazione in riferimento a: genitori alunni docenti A.T.A. 68 per “controllare” le diverse variabili che incidono sull’efficienza/efficacia dell’Istituzione scolastica. Tutti i dati raccolti, debitamente tabulati dalle docenti F.S. Area 1, e che saranno presentati per l’approvazione nell’ultimo Collegio dei Docenti dell’anno scolastico, costituiranno gli elementi attraverso i quali effettuare la valutazione complessiva dell’Istituzione scolastica al fine di adeguare, rivedere, modificare i percorsi di lavoro e migliorare la qualità del servizio. Di essi si terrà conto per la stesura del P.O.F. dell’anno successivo. Per il corrente anno scolastico si intende effettuare il test previsto per l’asse genitori e l’asse alunni su campione rappresentativo del 20% rispetto al numero reale. Si intende somministrare il questionario secondo il criterio del sorteggio e si procederà alla raccolta mediante contenitori posti nell’atrio di ogni plesso. Per l’asse docenti e A.T.A. si intende mantenere la forma di monitoraggio a tappeto, cureranno la raccolta i docenti F.S. area1 e i collaboratori di plesso. Il P.O.F. si intende come documento flessibile in quanto suscettibile di variazioni in corso d’opera. Tali variazioni necessitano di apposita delibera da parte degli OO.CC e saranno indicate esclusivamente nei verbali delle riunioni degli OO.CC. Ove tali variazioni dovessero mutare in modo consistente quanto stabilito precedentemente, si apporteranno le dovute modifiche in sede di Contrattazione Integrativa d’Istituto. 69 INDICE ANALITICO PAG. I plessi Le risorse umane I docenti funzione strumentale Sicurezza Orario Scuola Primaria e dell’Infanzia Calendario scolastico Calendario delle riunioni Servizi vari e ricevimento pubblico Analisi del territorio 2 3 4 6 12 12 13 15 20 Modelli pedagocici di riferimento Le tecnologie informatiche in didattica Il Problem Solving e consigli metacognitivi 23 24 26 III PARTE: PROGR. E PROGETTI CURRICULARI SCUOLA PRIMARIA La Programmazione nella Scuola Primaria Mappa progettuale Scuola Primaria Progetti Curriculari Scuola Primaria Quadro sinottico attività curriculari Scuola Primaria 29 42 43 45 IV PARTE: PROGR. E PROGETTI CURRICULARI SC. DELL’INFANZIA La Programmazione nella Scuola dell’infanzia Mappa progettuale Scuola dell’Infanzia Progetti Curriculari Scuola dell’Infanzia Quadro sinottico attività curriculari dell’Infanzia 46 50 51 52 Fondo dell’Istituzione Scolastica Fondo Autonomia (L. 440) Progetti altri finanziamento Stato Attività con fondi genitori Progetto PON Progetto DIDATEC Progetti Mirati Progetto: PULIAMO IL MONDO Progetto: I BAMBINI E LE DANZE Quadro sinottico progetti extracurriculari 53 54 54 55 56 56 56 56 56 57 Linee d’indirizzo Patto di corresponsabilità Regolamento d’istituto Modalità organizzative Svantaggio, dispersione scolastica, Area a Rischio Offerta educativa Visite guidate e viaggi d’istruzione scuola primaria 58 59 60 60 61 62 63 GESTIONE Premessa Organi Collegiali Docenti referenti/coordinatori Commissione Formazione classi Commissione Acquisti e collaudo Comitato di valutazione Docenti sub-consegnatari 64 64 65 65 65 65 65 VIII PARTE: Verifica e Valutazione di sistema 66 I PARTE: LA NOSTRA SCUOLA II PARTE: LA NOSTRA IDENTITA’ V PARTE: I PROGETTI EXTRACURRICULARI VI PARTE: LINEE DI INDIRIZZO E MODALITA’ ORGANIZZATIVE VII PARTE: Indice Analitico 69 70 Il presente Piano dell’Offerta Formativa è stato approvato dal Collegio dei Docenti in data 7/10/2013 con delibera n. 30 verbale n. 3 e adottato dal Consiglio di Circolo in data 8/10/2013 con delibera n. 1402 verbale n. 139. Il Dirigente Scolastico Prof. Giovanni Frittitta _____________________ Il Segretario del Consiglio di Circolo (Ins. M.G. Butera) ____________________ Il Presidente del Consiglio di Circolo (Sig. Vincenzo Massa) _______________________