1 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE DI FILOSOFIA E STORIA

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1 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE DI FILOSOFIA E STORIA
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE DI FILOSOFIA E STORIA
Prof.ssa Cristina Tanghetti
LICEO SCIENTIFICO “TITO LUCREZIO CARO”
di Cittadella
CLASSE III C A.S. 2007/2008
FILOSOFIA:
In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di :
CONOSCENZE:
Il programma di filosofia è stato sviluppato tenendo conto delle principali correnti filosofiche e dei
nuclei problematici più importanti per il pensiero antico, con attenzione e approfondimento
particolari per Platone ed Aristotele. Si è preferito in tal senso dedicare maggior spazio allo studio e
alla lettura delle opere dei due grandi autori, rinviando la trattazione della filosofia cristiana al
prossimo anno e presentando solo nelle linee generali la trattazione dell’età ellenistica.
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la classe è stata in genere costante nell’impegno e ha sempre dimostrato disponibilità al
dialogo educativo.
la conoscenza degli autori, delle correnti filosofiche, nonché dei principali nodi tematici
trattati si è dimostrata più che sufficiente o discreta per la maggioranza della classe, in alcuni
casi buona e in altri ottima. Un numero esiguo di alunni ora per l’impegno poco costante,
ora per il metodo di studio non sempre efficace, fatica a raggiungere la sufficienza.
la maggioranza della classe sa riconoscere il lessico filosofico e riesce a comprendere il
significato assunto da uno stesso termine nel pensiero di autori diversi.
Quasi tutta la classe ha una discreta e in alcuni casi ottima conoscenza dei testi e dei brani
proposti per gli autori o per le tematiche ritenute particolarmente significative.
Solo pochi alunni hanno raggiunto l’ultimo obiettivo volto ad individuare e comprendere
alcuni punti nodali del rapporto fra filosofia e scienza e fra filosofia e linguaggi.
COMPETENZE
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quasi tutti i ragazzi hanno cercato di utilizzare in modo attivo il manuale in uso, ntegrando
le spiegazioni fornite dall’insegnante.
solamente i due terzi degli alunni sanno cogliere in modo discreto o buono le modalità
argomentative attraverso cui una riflessione filosofica viene presentata e individuano i
problemi dai quali muovono i singoli filosofi. L’obiettivo è stato raggiunto in modo parziale
o non è stato raggiunto dagli altri studenti.
l’uso del linguaggio specifico e di una terminologia appropriata risulta consolidato per un
buon numero di studenti, ancora da perfezionare per altri.
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gli ultimi obiettivi, relativi alla comprensione della specificità del sapere e del linguaggio
filosofico, all’attitudine a riferirsi ad altre aree disciplinari, all’analisi e all’uso di testi
filosofici e saggi critici, si possono dire sostanzialmente raggiunti da un piccolo numeo di
studenti
in riferimento alle competenze da sviluppare all’interno del laboratorio di lettura
(ricordo in particolare le diverse ore dedicate all’analisi dell’Eutifrone di Platone), la
maggioranza della classe ha dimostrato di saper definire e comprendere termini e concetti
ed enucleare le idee centrali dei testi o brani esaminati. Quasi tutti gli alunni sanno
riassumere discretamente in forma sia orale sia scritta le tesi fondamentali individuate nel
testo ed alcuni allievi oltre a ricondurle al pensiero complessivo dell’autore, dimostrano di
saper valutare la qualità delle argomentazioni sulla base della loro coerenza interna o nel
confronto con le tesi di altri filosofi presi in esame.
CAPACITA’
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una discreta parte di ragazzi riesce ad elaborare un discorso utilizzando in modo preminente
argomentazioni razionali, anche se solo pochi riescono a proporre riflessioni sui problemi
della realtà e dell’esistenza, formulando un punto di vista autonomo e personale.
tutta la classe dimostra di aver compreso la dimensione di problematicità propria del
dialogo filosofico e la necessità della comprensione critica del proprio tempo.
Sempre vivi per tutti si sono rivelati l’interesse, la partecipazione e la disponibilità al
dialogo e alla discussione.
CONTENUTI DISCIPLINARI e TEMPI DI TEALIZZAZIONE
Testo adottato:N. Abbagnano, G. Foriero, Protagonisti e testi della filosofia
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Introduzione alla filosofia: - Lezioni introduttive attraverso la lettura di brani tratti da
Heiddeger, Pitagora, Eraclito, Platone e Aristotele – Filosofia e meraviglia (brani tratti da
Platone, Aristotele) – Il passaggio dal mythos al logos – Oriente e Grecia – Le forme della
vita greca che prepararono la nascita della filosofia – Le cosmogonie, i culti misterici, i Sette
Savi.
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La physis e l’arché:
La scuola di Mileto: Talete Anassimandro e Anassimene (con particolare riferimento
all’analisi delle principali argomentazioni utilizzate).
Eraclito: la teoria del divenire e la dottrina dei contrari.
I Pitagorici: - l’orfismo - la scuola pitagorica: L’importanza del numero, la metempsicosi, la
concezione dell’universo – l’importanza dei Pitagorici nella storia del pensiero occidentale.
Gli Eleati: - Senofane e la critica all’antropomorfismo – Parmenide: l’essere e il principio di
non contraddizione (analisi dell’argomentazione parmenidea: la riduzione all’assurdo) –
Zenone: analisi argomentativa dei paradossi contro la molteplicità ed il divenire. La nascita
della dialettica.
I Fisici pluralisti: - Empedocle – Anassagora.
Democrito e gli Atomisti: la concezione atomistica dell’universo nella sua evidente
rilevanza storica.
Per tutti i filosofi ora considerati sono stati brani e frammenti tratti dal libro di testo.
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I Sofisti: il problema dell’uomo in relazione al mutato contesto storico-politico – Protagora,
il relativismo etico e politico, il criterio dell’utile – Gorgia: la concezione pessimistica
dell’esistenza umana, l’importanza del linguaggio (la parola come pharmakon), la retorica e
l’eristica –.
Per la lettura dei testi sono stati usati brani tratti da alcuni dialoghi platonici oltre al testo di
Gorgia “Encomio di Elena”.
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Socrate: la vita, il contesto storico, il problema delle fonti; la polemica contro i Sofisti; la
filosofia come ricerca della verità; virtù e scienza. I momenti del dialogo socratico: l’ironia e
la maieutica.
Lettura integrale dell’Apologia di Socrate e dell’Eutifrone.
Con la lettura analitica dell’Eutifrone, svolta in classe nel mese di febbraio, si è voluto
approfondire l’impianto argomentativo del dialogo, con particolare riferimento all’elenchos
socratico, all’uso dell’ironia, al finale aporetico, e si è potuto avviare gli alunni allo studio di
Platone e ad una prima definizione del concetto di “idea”.
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Platone: la vita, la questione degli scritti: gli agrafa domata - filosofia e politica: la difesa
di Socrate e il superamento della filosofia socratica (La lettera VII, L’apologia di Socrate) la dottrina delle idee: ontologia e gnoseologia in riferimento all’anima (Il Menone, Il
Fedone, La Repubblica e l’immagine della linea secata, il mito del Fedro, l’anamnesi) - il
valore del mito in Platone (con particolare attenzione al mito della caverna e ai miti
escatologici di Er e della Biga alata, nella Repubblica e nel Fedro) – la dialettica, la retorica,
l’arte e l’erotica (la concezione dell’eros platonico è stata approfondita attraverso l’analisi di
brani tratti dal Simposio e dal Fedro presenti nel manuale) – il problema della scrittura in
Platone (Fedro) - la concezione dello stato nella Repubblica.
· Aristotele: la vita e la classificazione degli scritti – i fondamenti della filosofia prima, la
Metafisica: le quattro cause, l’essere e i suoi significati, la problematica riguardante la
sostanza, il concetto di sinolo, l’atto e la potenza, la sostanza soprasensibile: Dio; la
dimostrazione dell’esistenza di Dio come primo motore immobile - la fisica: la concezione
dell’universo, la teoria del movimento, la definizione dello spazio e del tempo – la
psicologia, la gnoseologia, la Poetica – l’Etica e la Politica: il fine supremo dell’uomo,
ossia la felicità, le virtù etiche e dianoetiche, lo stato nelle sue forme - la logica (l’Organon):
concetti, proposizioni, sillogismi, induzione e deduzione (in particolare analisi delle diverse
strutture argomentative proprie del sillogismo scientifico, del sillogismo dialettico e della
retorica).
Introduzione all’Ellenismo con particolare riferimento alla filosofia di Epicureo.
METODOLOGIE:
Per quanto riguarda la metodologia si rinvia alle indicazione presentate nella Programmazione
iniziale. Nel corso dell’anno a seconda degli autori e dei problemi affrontati si è fatto riferimento
ora all’una ora all’altra delle diverse metodologie indicate (approccio storico, metodo problematico,
investigativo…); lo stesso uso degli strumenti didattici (dalla lezione frontale, ai lavori di gruppo,
alla discussione, al momento valutativo, alla lettura e analisi dei testi, alla costruzione di mappe
concettuali…) è stato via via variato in modo da mantenere vivo l’interesse e suscitare l’intervento
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diretto degli alunni nello svolgimento delle lezioni, favorendo così il confronto e la riflessione sugli
argomenti affrontati.
Non sono mancati interventi di recupero in classe, attraverso attività di lavoro collettivo o
conversazioni guidate.
MATERIALI DIDATTICI
1) Testi utilizzati oltre al manuale in adozione:
Ciascun alunno ha letto individualmente l’Apologia di Socrate; in classe è stato invece letto
integralmente dall’insegnante L’Eutifrone di Platone, come momento privilegiato per
avviare i ragazzi all’analisi diretta del testo filosofico, nella comprensione della sua
specificità rispetto ad altri generi testuali e del particolare uso delle strutture argomentative
in esso contenute.
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE:
Accanto alle tradizionali interrogazioni, verificatesi in modo costante e continuo durante l’anno
scolastico, sono state svolte due prove strutturate e semistrutturate, successive ad un primo
esercizio scritto completamente dedicato all’analisi testuale.
La valutazione in itinere e finale si è basata sugli elementi di valutazione stabiliti nel POF e sulla
scala di misurazione adottata e fatta propria dal Dipartimento di Filosofia.
STORIA
In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di :
CONOSCENZA
Il Programma di storia è stato svolto riprendendo gli eventi ed i concetti più importanti del tardo
Medioevo, per passare poi ad approfondire la storia, principalmente europea, fra Trecento e
Cinquecento. Nuovo si è rivelato per i ragazzi l’approccio alla disciplina, svolto integrando lo
studio dal manuale con approfondimenti a partire da appunti forniti dall’insegnante o da letture di
documenti e di testi storiografici, al fine di favorire il confronto fra le diverse ipotesi interpretative.
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anche in questa disciplina la classe è apparsa generalmente costante nell’impegno,
dimostrando sempre disponibilità al dialogo educativo.
tutti gli alunni, sia pur in misura diversa, conoscono gli eventi storici nella loro successione
cronologica
un buon numero di studenti, con buoni o ottimi risultati, dimostra di saper individuare,
confrontare e collegare fra loro diversi piani di lettura del “fatto storico” relativi alle
strutture materiali, economiche sociali, ai panorami culturali e all’evoluzione della
mentalità e delle idee. Il resto della classe rimane per questo obiettivo ad un livello di
sufficienza o quasi sufficienza.
la maggioranza della classe conosce in maniera discreta documenti e fonti di diversa
tipologia relativi ai periodi storici studiati; solo nove alunni tuttavia sanno individuare
agilmente i criteri, le conoscenze e le finalità con i quali sono stati elaborati.
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la conoscenza delle diverse ipotesi interpretative della tradizione storiografica, rispetto ai
nodi storici considerati, è discreta per la gran parte degli allievi, in alcuni casi buona e in
altri ottima. Un esiguo numero di alunni continua a limitarsi ad una conoscenza mnemonica
delle varie posizioni storiografiche, raggiungendo a fatica la sufficienza.
COMPETENZE
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tutti gli alunni dimostrano di saper distinguere tra fatti, problemi ed ipotesi in maniera
discreta e a volte buona e ottima. In misura discreta è stata consolidata anche la capacità di
individuare cause e conseguenze di eventi e fenomeni storici; alcuni allievi riescono a
precisare le diverse tipologie di cause e conseguenze (naturali, umane, politiche,
economiche, socio-culturali…).
solamente alcuni alunni hanno raggiunto completamente l’obiettivo volto a cogliere la
complessità del fatto storico oggetto di studio, evitando le interpretazioni semplicistiche e
unilaterali e superando una visione frammentaria della storia.
gran parte della classe sa confrontare fenomeni, fonti problemi ed ipotesi storiografiche
diverse in maniera sufficiente o discreta. Alcuni alunni dimostrano anche in questo caso
ottimi risultati, giungendo ad analizzare, valutare e utilizzare individualmente, ai fini di
studio e di ricerca, testi, fonti, documenti e interpretazioni critiche.
tutti gli allievi, sia pur in diversa misura, sanno sintetizzare in poche righe, segnatamente in
questionari scritti, significativi contenuti storici e rispondono a domande a risposta aperta o
a risposta multipla sugli argomenti trattati.
la maggioranza della classe ha consolidato in misura discreta, in alcuni casi buona e in altri
ottima il linguaggio specifico della disciplina. Un esiguo numero di alunni, ora per
l’impegno poco costante, ora per il metodo di studio non sempre dimostra difficoltà nella
stessa esposizione dei contenuti.
CAPACITA’
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il lavoro svolto in classe ha cercato di avviare un percorso di maturazione nei ragazzi per il
raggiungimento, almeno parziale, degli obiettivi indicati nella programmazione. Quasi tutti
gli alunni cominciano a considerare lo studio del passato storico come utile chiave
interpretativa per una comprensione critica e non unilaterale del presente; dimostrano altresì
di aver maturato la consapevolezza della pari dignità di tutte le persone e di tutte le civiltà.
l’attitudine a riferirsi ad altre aree disciplinari attraverso opportuni collegamenti è
sufficiente nella maggioranza della classe, in alcuni casi buona; solo tre alunni raggiungono
a fatica la sufficienza sia per lo studio limitato e saltuario, sia per difficoltà nel metodo di
studio.
CONTENUTI DISCIPLINARI e TEMPI DI TEALIZZAZIONE
Testo adottato: A. GIARDINA- G. SABBATUCCI- V.VIDOTTO, Storia dal 1350 al 1650, ed.
Laterza, 2004.
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Introduzione allo studio della storia: la storia, la storiografia, il problema delle fonti, il ruolo
dello storico.
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Ripresa dei caratteri fondamentali del Medioevo: l’Occidente nel tardo Medioevo, l’età
feudale (approfondimento: genesi ed evoluzione del feudalesimo, il rapporto vassallatico
dall’età carolingia all’età feudale) – la rinascita del Mille: le città, i mercanti, i cambiamenti
nella cultura e mentalità – i poteri e gli uomini nel Basso Medioevo: il Papato, l’Impero
(Federico II e i vespri siciliani), le Monarchie feudali inglese francese e normanna, le
comunità di villaggio, i Comuni, le Arti e le Corporazioni, le Università – i commerci e la
Pax mongolica.
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Lo scontro fra Filippo il Bello e Bonifacio VIII; il papato avignonese (approfondimento
sul pensiero politico e filosofico nei sec. XIII e XIV, letture tratte dal De Monarchia di
Dante e dal Defensor pacis di Marsilio da Padova).
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La crisi del Trecento: la depressione e la peste - analisi economica sulle cause della crisi e
sulle conseguenze di breve e lunga durata (le carestie, i prezzi e i salari, i problemi
dell’economia signorile, le trasformazioni della nobiltà, le rivolte contadine, le reazioni
collettive al flagello della peste) - letture storiografiche.
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L’Europa durante la guerra dei Cent’anni: le cause del conflitto, le diverse fasi e la
conclusione della guerra, con particolare attenzione ai cambiamenti interni a Francia e
Inghilterra - la guerra delle Due Rose – la fusione dei regni iberici: la nascita della Spagna la formazione delle monarchie nazionali ed il loro consolidamento: eserciti permanenti,
risorse finanziarie, burocrazia - letture storiografiche relative alla nascita delle monarchie
nazionali, ai nuovi ideali di guerra, alle rivolte popolari.
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La Chiesa dopo la cattività avignonese: lo scisma d’Occidente, le dottrine conciliariste,
Wycliffe e Huss – lettura di brani storiografici sul tramonto dei due grandi poteri
medioevali, il Papato e l’Impero.
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L’Italia delle Signorie: dal Comune alla signoria e al principato, con particolare riferimento
a Milano, Firenze, Venezia – confronto fra l’Italia degli stati regionali e le grandi monarchie
nazionali europee – le guerre italiane e la politica dell’equilibrio con la Pace di Lodi.
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Umanesimo e Rinascimento: la dignità dell’uomo, la nuova pedagogia, la storia e la
politica, le scienze naturali, la religione, la rivoluzione delle comunicazioni attraverso
l’invenzione della stampa – accenni ad alcuni autori rinascimentali – il dibattito
storiografico sull’Umanesimo e sul Rinascimento (a partire dalle diverse posizioni di
Burckhardt e Burdach).
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I nuovi mondi: la caduta dell’impero bizantino, Cristoforo Colombo e la scoperta del
continente americano, economia ed organizzazione dei territori effettuata dalla Spagna
all’interno del primo grande impero coloniale – dibattito storiografico: “Selvaggi, uomini o
no?” , confronto tra le posizioni di De La Casas, Sepulveda e l’interpretazione di Todorov.
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Economia e società nel 1500: l’aumento demografico, la rivoluzione dei prezzi, i
mutamenti nell’agricoltura e la conseguente trasformazione delle strutture socioeconomiche, i mutamenti nel settore industriale e nei commerci, lo spostamento dell’asse
commerciale nell’Atlantico - accenni al dibattito storiografico.
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L’evoluzione dell’Italia e il problema della definizione della propria identità nazionale:
la fine della politica dell’equilibrio, la discesa di Carlo VIII, Francia e Spagna alla conquista
dell’Italia (fino alla pace di Cateu-Cambresis, 1559).
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La Riforma Protestante: i mali della Chiesa cattolica, la sfida di Lutero e i fondamenti
della dottrina luterana, Zwingli, Calvino, gli Anabattisti, lo Scisma anglicano, la diffusione
della Riforma nel resto d’Europa – la lettura storiografica di Max Weber (“L’etica
protestante e lo spirito del capitalismo”).
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L’impero di Carlo V: l’ascesa al potere di Carlo V, il Sacco di Roma, l’idea di Europa, la
Pace di Augusta e la rinuncia al progetto di un impero universale.
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Controriforma e Riforma cattolica: accenni al dibattito storiografico – il Concilio di
Trento e le sue conclusioni – la Riforma nella Chiesa cattolica e la nascita di nuovi ordini.
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L’età di Filippo II e di Elisabetta (cap. 16 fino a p. 529)
Sono stati letti e analizzato i seguenti documenti storiografici:
- “I re taumaturghi” di March Bloch, p. 70;
-27d: “La Magna charta libertatum” p. 123;
- 31d: “Lutti in famiglia” p. 215
- 32d: La prevenzione”, p. 215
- 47d: “Gli arcieri inglesi alla battaglia di Crecy”, p. 244
- 52d: “Il processo di Giovanna d’Arco”, p. 256
- 58d: “La nazione”, p. 267
- 62d: “La donazione di Costantino”, p. 359
- 64d: “Gli scienziati e le tecniche”, p. 363
- 79d: “Opinioni contrastanti sugli indigeni americani”, p. 391
- 84d: “Conseguenze delle esplorazioni transoceaniche”, p. 403
- 85d: “Vita materiale, economia di mercato e capitalismo”, p. 406
- 107d: “le 95 tesi e il problema delle indulgenze”, p. 546
METODOLOGIE:
Per quanto riguarda la metodologia si rinvia alle indicazione presentate nella Programmazione
iniziale.
Nella presentazione dei contenuti, oltre alla lezione frontale, volta a fornire il quadro di fondo e a
chiarire le dinamiche politico, economiche, sociali e culturali dei fenomeni trattati, sono stati
proposti approfondimenti a partire dalla lettura e dall’analisi di documenti o testi storiografici
finalizzati al confronto e alla discussione sulle diverse ipotesi interpretative.
Uno riscontro positivo hanno avuto anche le lezioni dedicate ai lavori di ricerca sull’argomento
delle scoperte geografiche, seguite generalmente da un lavoro di approfondimento individuale.
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TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE:
Accanto alle tradizionali interrogazioni, verificatesi in modo costante e continuo durante l’anno
scolastico, sono state svolte due prove strutturate e semistrutturate. infine in diverse occasioni,
durante il compito di italiano, è stata assegnata una traccia con argomento storico.
La valutazione in itinere e finale si è basata sugli elementi di valutazione stabiliti nel POF e sulla
scala di misurazione adottata e fatta propria dal Dipartimento di Filosofia.
L’insegnante
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