reading sandro lombardi
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In collaborrazione con n mercole edì 27 nov vembre, oree 20.30, Te eatro delle Passioni, M Modena Compagn ia Lombarrdi – Tiezzi Radio3Rai Il con ntrodolore di Sa andro Lom mbardi e Fabrizio F Sinisi S ccon testi di d mas Bernha ard, Eugen nio Borgna a, Etty Hillesum, Gio ovanni Passcoli, Pier Paolo Thom Pas solini, Luig gi Pirandelllo, Arthurr Schnitzle er, Giovann ni Testori, Simone Weil W accom mpagnamento musiccale alla ch hitarra di Luigi L Atta ademo mone Weill: Scrive Sim La nostra immagina azione di solito s mettte delle pa arole nei rumori. Ma a quando siamo s troppo sfiiniti, quando non ab bbiamo la fforza di giiocare, allo ora abbiam mo bisogno di PAROLE V VERE. Grid diamo o su ussurriamo o, per averne. È ancora una donna a a scriverre: “Anche e oggi il mio m cuore è morto pi ù volte, ma m ogni v Io dico addio o di minuto o in minuto e mi libe ero da ogn ni volta ha rripreso a vivere. esteriorità à. Recido le funi che e mi tengo ono ancora a legata, im mbarco tu utto quello che mi serve perr intrapren ndere il via aggio. Ora sono seduta sulla sponda s di un canale silenzioso o, le gamb be penzolanti dal mu uro di pietrra, e mi ch hiedo se il mio cuore e non diventerà à così sfinitto e consu unto da no on poter piiù volare liberamentte come un uccello. Ecco: son no parole, poche parrole di Etty y Hillesum m, scritte ad a Amsterd dam alle due d del pomerigg gio di un giiorno però ò non preccisato, probabilmentte nel lugliio del 1942 2. La donna sarrebbe morrta ad Aus schwitz ne el novembrre dell'ann no successsivo. Spess so le creature m maggiorm mente colpiite dal dolo ore sono quelle q capa aci di offriircene l'an ntidoto: un pensie ero, un'imm magine (q quelle gam mbe spenzo olanti sul canale c sile enzioso), un u guizzo del cuore che ci porrti nelle re egioni del ccontrodolo ore. Il cora aggio di diire, sapendo che si sta probabilmente per essere deportati in un campo di concentramento, il coraggio di poter dire: imbarco tutto quel che mi serve per intraprendere il viaggio. Quel viaggio. Ecco; il controdolore... non è un solo antidoto al dolore, è esso stesso una forma di dolore: io, per tutta la mia vita professionale sono andato, forse controcorrente, ma in cerca di testi, autori, opere in cui l'artista si sia posto non tanto come CANTORE DEL DOLORE, non è bello cantare il dolore per il gusto di cantarlo, ma come "sonda del dolore": la possibilità di convertire ogni forma di dolore in uno sguardo di condivisione che ve ne sappia cogliere una vera e propria fecondità. L’artista vero, anche se è Molière, anche se si tratta di un comico (magari non quelli che oggi imperversano nei talk-shaw e che sanno far ridere solo alle spalle degli altri. Il vero comico fa ridere su se stesso: Pensate a Franca Valeri, a Paolo Poli). Il vero artista, dicevo, anche se è un comico è una sonda del dolore, e concepisce il proprio fare come un'elaborazione dolorosa – drammatica – della propria interiorità – ma anche della sua comunità, diciamo pure del suo popolo (il suo popolo linguistico, per esempio, no?): le persone con le quali ci si può capire parlando un determinato idioma, con cui si può comunicare, e anche condividere le proprie sofferenze, paure, angosce… e in tal modo questi artisti propongono un'esperienza del dolore che non si confonde ma si elabora attraverso la ragione e la sensibilità: offrendo alla comunità, al popolo, a quella che un tempo si diceva polis e che oggi preferisco definire popolo (Papa Francesco ha detto che il Signore non salva le persone individualmente, ma in quanto popolo, le salva nelle loro relazioni), un'esperienza di dolore che sia attraversabile anche con la ragione, e che quindi permetta al dolore di diventare non solo sofferenza ma anche pensiero, di diventare addirittura possibilità di prassi, di azione, di rivolta quando ce ne sia bisogno, di lotta: l’offerta al dolore di una ulteriorità che il dolore quotidiano non consente, perché il dolore quotidiano, quello della sofferenza banale è istintivo, feroce, animalesco, mentre il dolore dell'arte è un luogo, e questo luogo si identifica con un altro luogo, che è un luogo del corpo umano. (Laura Palmieri, di Radio 3 Rai, che ha voluto questo mio intervento, mi aveva chiesto in un primo tempo di impostare questo lavoro sulla VOCE).