serie a - La storia degli Amijji

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serie a - La storia degli Amijji
www.gazzetta.it lunedì 18 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI M LANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 ­ Numero
n
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Prima della sottoscrizione leggere
il Fascicolo Informativo.
UNIQA Previdenza SpA - Milano - Aut. D.M. 17656 del
23/04/1988 (G.U. 117 del 20/05/1988)
ilCommento
LA VARIABILE
EUROPEA
di ALBERTO CERRUTI
Sabato sera, dopo lo zero (a uno)
sul campo della Roma, tirava
brutta aria alle spalle della Juven­
tus. Ieri pomeriggio, dopo lo zero
(a zero) contro la Samp, il ventac­
cio della rimonta è stato declas­
sato a venticello, troppo leggero
per le speranze del Napoli.
L’ARTICOLO A PAGINA 20
NAPOLI PARI E PAURA
IL PALO
Nel cerchio Marek Hamsik,
25 anni, dopo il suo tiro
con il pallone sul palo
Juve lontana (+ 4). Hamsik rapinato
CECERE, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 8­9­10
STRAMAZZATA
GRANDE
FIORENTINA
INTER
TRAVOLTA
L’abbraccio tra
Adem Ljajic, 21
anni e Stevan
Jovetic, 23,
i protagonisti
della vittoria viola
Tre giocatori non al top,
due supersfide alle
porte: e Niang è stanco...
Serie A / 25ª GIORNATA
Genoa, Catania, Toro ok
E stasera la Lazio a Siena
PARTITE
CATANIA BOLOGNA
CHIEVO PALERMO
FIORENTINA INTER
GENOA UDINESE
MILAN PARMA
NAPOLI SAMPDORIA
PESCARA CAGLIARI
ROMA JUVENTUS
TORINO ATALANTA
OGGI
SIENA LAZIO (20.45)
1­0
1­1
4­1
1­0
2­1
0­0
0­2
1­0
2­1
CLASSIFICA
JUVENTUS 55
NAPOLI
51
LAZIO*
44
MILAN
44
INTER
43
FIORENTINA 42
CATANIA 39
ROMA
37
UDINESE 36
PARMA
32
(1 2)
Tra parentesi i punti di penalizzazione. *Una
partita in meno
IL ROMPI PALLONE
di GENE GNOCCHI
VELA CHE COSA C’E’ DIETRO AL RECORD
IN EDICOLA O IN E BOOK
Pistorius inchiodato anche Nadal torna al successo
da una mazza insanguinata Sette mesi dopo lo stop
Soldini: «I miei 47 giorni
in barca tra iceberg e liti»
Davide Oldani racconta
Storie di sport e cucina
SIMONCELLI A PAGINA 41
PASINI A PAGINA 37
IL CASO MACABRI DETTAGLI SULL’OMICIDIO
TENNIS LO SPAGNOLO VINCE A SAN PAOLO
MARTUCCI A PAGINA 43
TORINO ( 1) 31
SAMP ( 1) 29
CHIEVO
29
CAGLIARI
28
ATALANTA ( 2)27
BOLOGNA 26
GENOA
25
PESCARA 21
PALERMO 19
SIENA* ( 6) 18
w
Successione del Papa.
Molte probabilità per Tarcisio Bertone:
ha preso come agente Mino Raiola.
CENITI, CALAMAI, DALLA VITE, D’ANGELO, DE CALÒ, ELEFANTE, TAIDELLI ALLE PAGINE 2­3­5­6­20
9 771120 506000
Faraone­Boa­Binho
l rebus di Allegri
per Barça e derby
BOCCI­GOZZINI­RICCI PAGINE 14­15
3 Massimiliano Allegri, 45 anni
Jovetic e Ljajic ne
fanno due a testa
e finisce 4­1.
Sotto accusa
Stramaccioni
(«Ho sbagliato io») che si
giocherà la fiducia di Moratti
nel derby di domenica
30 2 1 8>
MILAN TRA CHAMPIONS E TERZO POSTO
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2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
25a GIORNATA
DOPPIETTE E MAGIE CHE ILLUMINANO IL FRANCHI
13’ primo tempo
Ljajic apre la serata
La Fiorentina sblocca al 13’: cross di Pasqual, Jovetic
allunga e Ljajic di testa supera Handanovic PEGASO
33’ primo tempo
Il capolavoro di Jovetic
Il raddoppio viola è un capolavoro di Jovetic: destro a giro
potente e preciso, imparabile per il portiere dell’Inter SESTINI
10’ secondo tempo
Tacco di Aquilani, sentenza di Jo-Jo
La magia sul terzo gol è di Aquilani: tacco smarcante per
Jo-Jo che con il piatto destro esegue la sentenza ANSA
20’ secondo tempo
Ljajic firma il poker
Doppietta anche per Ljajic, che va a prendersi gli
abbracci in panchina e i complimenti di Luca Toni ANSA
Da sinistra:
Rodrigo Palacio,
Javier Zanetti e
Antonio
Cassano IPP
Firenze fa viola l
Jovetic e Ljajic da urlo
Nerazzurri in confusione
Strama è sotto accusa
Il tecnico sbaglia le mosse: arriva l’8a sconfitta in campionato
Straordinari i gioielli slavi che portano Montella fuori dalla crisi
LUCA CALAMAI
FIRENZE
E dire che centinaia di tifosi viola lo volevano mandare in panchina dopo le ultime
deludenti prestazioni. La città
dei guelfi e ghibellini ritiene di
avere il diritto di dividersi su
qualsiasi argomento, anche su
una polemica calcisticamente
insensata. Jo-Jo in una notte si
riprende tutto. L’amore della
sua gente, il ruolo di trascinatore della Fiorentina, un valore di mercato superiore ai 30
milioni. Ma, attenti, il fuoriclasse slavo non ha già deciso
di fare le valigie a giugno. Anzi, se la squadra di Montella
conquisterà un posto in Europa, potrebbe restare un altro
campionato. Obiettivo, tra l’altro, estremamente concreto.
Grazie alla vittoria per 4-1 sul-
l’Inter i viola salgono in classifica a quota 42, neppure la zona Champions è poi così lontana. L’altra faccia della medaglia è lo sguardo perso nel vuoto di molti giocatori nerazzurri. A sette giorni dal derby i
ruoli si sono capovolti: ora c’è
Balotelli davanti. Un bel pugno nello stomaco. Il
black-out del Franchi porta tutto il pianeta nerazzurro sul
banco degli imputati. Il presidente Moratti che all’improvviso ha deciso di non presentarsi
alla stadio aveva annusato
qualcosa? Il primo sotto accusa è Stramaccioni. Il tecnico
sbaglia scelte e approccio. Tre
gli errori evidenti: 1) lasciare
libero Pizarro di creare calcio;
2) lasciare alla Fiorentina la
possibilità di sviluppare il suo
abituale titic-titoc rinunciando a pressare alto; 3) non accompagnare mai con più di
due uomini le rare ripartenze.
Ma c’è dell’altro. E’ vero che
l’infortunio di Milito ha disarmato l’attacco, ma come spiegare la mancanza di conclusioni in porta? L’unico tiro vero
ha fruttato il gol della bandiera.
Alvarez al posto di Kovacic.
Una confusione totale. Confusione tattica che si somma a
un atteggiamento troppo moscio da parte di un gruppo mai
in partita. Nel derby l’Inter dovrà resettare tutto.
Che numeri Con Diego e An-
Confusione In questo caso le re-
sponsabilità di Cassano e Palacio sono parziali. E’ la manovra che è mancata. Stramaccioni è partito con il 4-3-1-2 con
un centrocampo così organizzato: Cambiasso a destra, Kuzmanovic centrale e Kovacic a
sinistra. Dopo il primo schiaffone il tecnico nerazzurro ha
spostato tutti e tre i centrocampisti chiedendo a Kovacic di fare il playmaker. Ma la musica
non è cambiata. Così come l’Inter non ha cambiato marcia
quando in avvio di ripresa la
squadra è passata al 4-3-3 con
drea Della Valle in tribuna riaffiora, dopo un mese di sofferenze, la vera Fiorentina. Montella finalmente mette la squadra al servizio di Jo-Jo proponendolo come centravanti alla
Totti. Cioè, libero di andare dove lo porta il cuore. Senza Toni che gli chiude i corridoi e
con l’amico Ljajic al fianco il
montenegrino entra subito
nel vivo della partita. E’ suo il
tocco che consente a Ljajic di
realizzare di testa il primo gol
(13’ p.t.) ed è ancora suo il siluro che lascia immobile Handanovic (33’ p.t.) chiudendo in
pratica la gara. Il fuoriclasse viola realizza anche la terza rete
in avvio di ripresa (10’) sfruttando un tocco di Aquilani e
un altro sbandamento di tutto
il pacchetto arretrato dell’Inter. Per Jo-Jo è l’undicesimo
centro in campionato. Ma, nella trionfale galoppata, come
non sottolineare la regia illuminata di Pizarro, le accelerazioni di Cuadrado, i tocchi di
Borja Valero e la doppietta di
Ljajic. Altro giocatore nel mirino dei tifosi. Lo accusavano di
non vedere la porta. Ha risposto con una doppietta.
la Sfida
ADEM
LJAJIC
21 ANNI
ATTACCANTE
ANTONIO
CASSANO
30 ANNI
ATTACCANTE
MINUTI GIOCATI
91
91
GOL
2
1
TIRI TOTALI
Progetto? Nel finale di gara
l’Inter salva almeno la faccia
con il gol di Cassano. Una conclusione imparabile da fuori
area. In pratica, l’unico tiro
nello specchio della porta. Un
colpo isolato dentro una notte
che lascia una ferita profonda
e che rimette tutto in discussione. E’ vero che Stramaccioni
ha avuto ancora poco tempo
per fondere i nuovi arrivati
con il vecchio blocco ma quale
vuole essere il punto d’approdo del progetto tattico nerazzurro? E come spiegare il buio che è sceso all’improvviso
su giocatori come Guarin, Nagatomo, Juan Jesus (protagonista di un brutto intervento
su Jo-Jo), Ranocchia e gente
dell’esperienza di Cambiasso
e Zanetti? La zona Champions
è ancora a portata di mano
ma occorre un brusco cambio di rotta. Tutto sommato il derby arriva al momento giusto. Almeno le motivazioni non mancheranno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
1
DRIBBLING OK
3/8
4/7
FALLI SUBITI
0
4
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
FIORENTINA
INTER
4
1
(4-3-3)
(4-3-1-2)
1 Viviano; 40 Tomovic, 2 Gonzalo Rodriguez,
15 Savic, 23 Pasqual; 10 Aquilani, 7 Pizarro
(dal 23’ s.t. 4 Sissoko), 20 Borja Valero; 11
Cuadrado (dal 38’ s.t. 19 Llama), 8 Jovetic
(dal 27’ s.t. 9 El Hamdaoui), 22 Ljajic.
PANCHINA 89 Neto, 12 Lupatelli, 4 Roncaglia, 5 Compper, 18 Larrondo, 21 Migliaccio,
27 Wolski, 30 Toni, 92 Romulo.
ALLENATORE Montella.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Pizarro, Savic e Pasqual per gioco scorretto.
1 Handanovic; 4 Zanetti, 23 Ranocchia, 40
Juan Jesus, 55 Nagatomo; 19 Cambiasso, 17
Kuzmanovic, 10 Kovacic (dal 1’ s.t. 11 Alvarez); 14 Guarin (dal 13’ s.t. 31 Alvaro Pereira);
8 Palacio (dal 31’ s.t. 7 Schelotto), 18 Cassano.
PANCHINA 27 Belec, 30 Carrizo, 6 Silvestre,
18 Rocchi, 21 Gargano, 24 Benassi, 42 Jonathan, 47 Colombi.
ALLENATORE Stramaccioni.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Ranocchia, Juan Jesus, Guarin e
Alvaro Pereira per gioco scorretto.
MARCATORI Ljajic (F) al 13’, Jovetic (F) al 33’ p.t.; Jovetic (F) al 10’, Ljajic (F) al 20’,
Cassano (I) al 42’ s.t.
ARBITRO Rizzoli di Bologna.
NOTE paganti 14.346, incasso di 452.402 euro; abbonati 12.636, quota di 176.703 euro.
In fuorigioco 2-1. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 2’.
POSSESSO PALLA
FIORENTINA 63,4%
PASSAGGI UTILI
INTER 36,6%
TIRI IN PORTA
SETTIMANA
DI COPPE
Mercoledì 20
andata ottavi
di finale
Milan
Barcellona
ore 20.45
TV: Canale 5,
Premium
Calcio HD;
Sky Calcio 1
e Sky 3D
3
Il caso
DIETRO ALLA BATOSTA
«Ho sbagliato le scelte»
L’Armata Stramaleone
e un derby rischiatutto
Il tecnico domenica affronterà il Milan da inseguitore: «Non credevo
pesassero così tanto due gare vicine con gli stessi uomini»
Moratti ha viaggiato con l’Inter ma allo stadio non si è visto...
INTER 81,4%
TIRI FUORI
IIIIIIIIIIII
FIORENTINA 12
FIORENTINA 91,7%
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
I IIIIIII
INTER 1
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 2-0
3’ Jovetic si presenta tutto solo davanti ad
Handanovic che gli chiude lo specchio.
GOL! 13’ Cross di Pasqual, deviazione di Jovetic
e colpo di testa vincente di Ljajic.
GOL! 33’ Conclusione imparabile da fuori area di
Jovetic: Handanovic resta immobile.
37’ Conclusione di Borja Valero respinta da
Handanovic.
FIORENTINA 7
IIII
INTER 4
SECONDO TEMPO
GOL! 10’ Tocco di tacco di Aquilani che smarca
Jovetic solo davanti a Handanovic: Jo-Jo di piatto
destro realizza.
GOL! 20’ Destro a giro di Ljajic dal limite dell’area:
Handanovic ancora immobile.
GOL! 42’ Cassano realizza il gol della bandiera con
una conclusione dalla lunga distanza: il pallone
colpisce il palo e entra in rete.
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
FIRENZE
Giovedì 21
ritorno
sedicesimi di
finale
Cluj
Inter
ore 19.00
(andata 0-2)
Sky Sport 1;
Premium
Calcio 2
BARICENTRO MOLTO ALTO 56,9 metri
BARICENTRO BASSO 50,2 metri
’Inter
la Moviola
DI FRANCESCO CENITI
Viziato il 3-0:
Pizarro si aiuta
con il braccio
Gara a senso unico, ma
nella ripresa bravo Rizzoli a
calmare gli animi (usando anche
il cartellino a ripetizione) quando
con gli interisti nervosi per il
risultato pesante. C’è da
discutere sull’avvio dell’azione
che porta al 3 0: Pizarro ruba
palla a Guarin aiutandosi anche
con un braccio, forse giudicato
involontario da Rizzoli. Più
giusto invece fischiarlo e in quel
caso c’era anche il rischio
secondo giallo. Per il resto,
regolare il vantaggio viola (Ljajic
è in linea con Ranocchia). Okay
le ammonizioni per Pasqual,
Pizarro (mani volontario a
bloccare Guarin), Ranocchia,
Guarin, Pereira e Savic. Da
arancione la gomitata di Juan
Jesus a Jovetic: arriva il giallo.
Lazio
Borussia M.
ore 19.00
(andata 3-3)
Italia 1,
Premium Calcio
3; Sky Sport 3
Viktoria P.
Napoli
ore 21.05
(andata 3-0)
Italia 1,
Premium
Calcio 1;
Sky Sport 1
Handanovic che sembrava l’orso del Luna Park Viola.
Cambiasso che vedeva il pallone scorrere come un sasso. Dov’è la palla? Boh, mah. Guarin
che era zavorrato e svogliato:
non lui. Stramaccioni che a un
certo punto si siede in panchina come se avesse stracciato il
gratta-e-vinci miliardario:
mai si era seduto affranto.
Una resa. Perché l’Inter è stata
presa a pallate dai primi minuti, perché la Fiorentina assatanata sbucava da ogni dove, e
in effetti c’erano solo spazi da
aggredire, tutti lasciati liberi
dall’Armata Stramaleone. Mai
in partita. Mai Inter. «Ho sbagliato — dice il tecnico —: non
credevo pesasse così tanto giocare 2 gare vicine con gli stessi
uomini. Sconfitta netta: è stata colpa della stanchezza ma
anche di gestione e valutazioni, le mie. Mi assumo le responsabilità».
No Moratti no Inter Stramaccio-
ni ha la faccia dei giorni in cui
spiegare tutto è un tormento.
A Siena aveva preso libecciate
forti. A Firenze, ieri sera, ha visto una squadra che a una settimana dal derby sembra finita
nel gorgo della mollezza: giocatori sgonfi, scelte che non si
capiscono (la stanchezza di
coppa pesa), una rincorsa dopo l’altra e la gente fiorentina
che in tribuna fa gli «olè» come se il torero viola avesse
sdraiato il toro nerazzurro. E
così è. E pensare che ci si era
messo anche Massimo Moratti
a dare la carica alla squadra:
viaggio in treno coi suoi ragaz-
Andrea Stramaccioni, 37 anni, siede sulla panchina dell’Inter dallo scorso marzo AFP
d
HA
DETTO
S
«Sconfitta
netta: colpa
della stanchezza
ma anche di
gestione
evalutazione,
le mie. Mi
assumo le
responsabilità»
zi, da Milano a Firenze, foto di
gruppo. Il presidente al «Franchi» non si è visto, ha pranzato
in centro a Firenze poi non ha
seguito la gara pur ringraziando Diego Della Valle per l’invito: non si è presentato Moratti
e non si è presentata nemmeno l’Inter in campo. Ma a Moratti bisognerà dare una spiegazione per questa Caporetto.
La sberla dopo l’Europa Stra-
maccioni alla fine sembra uscito da una lavatrice. «Ora dobbiamo assolutamente riprenderci - dice il tecnico -, tutto
sta a come si reagisce a certe
sconfitte. Guarda caso, abbiamo subìto la quinta sconfitta
dopo le gare in Europa League. Giovedì andremo in Romania e domenica c’è il derby? Eh già, terremo la coincidenza in considerazione.
Quando arrivi sempre secondo sul pallone c’è poco da dire:
non mi sono mai aggrappato
agli alibi ma, dai i meriti alla
Fiorentina, l’Inter è stata in difficoltà e stanca. E ripeto: il tutto è nato anche da una mia valutazione errata». Moratti
l’aveva chiesto: «L’infortunio
di Milito dovrà rendere tutti
più rabbiosi». E’ stato esattamente il contrario. E il Milan
per la prima volta è davanti in
classifica. «La Fiorentina ha
meritato — dice Strama —,
ma se l’arbitro manda fuori Pizarro cambia tutto e non prendiamo il terzo gol, ma ormai
va così da sei mesi. Con un 2-0
e loro in 10 poteva andare diversamente». Il problema,
ora, è un altro: fra giovedì e
derby serve gestire alla perfezione gli uomini. L’Inter imbarazzante non deve più esistere: la panchina non balla, ma
adesso Moratti chiede passaggio del turno a Cluj e derby.
L’Armata Stramaleone dev’essere solo l’incubo di una notte.
E sta alle scelte di Strama fare
in modo che sia così.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A 25a GIORNATA
IL CAPITANO NERAZZURRO INDICA LA STRADA
Zanetti: «Mollare non è da noi, quindi ripartiamo»
«La colpa è di tutti, del mister e nostra»
Il d.s. Ausilio sul sostituto di Milito:
«Adesso faremo il punto in società»
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO
FIRENZE
E adesso che si fa?
Un’imbarcata così clamorosa
non può passare inosservata,
né non ferire nell’orgoglio
una squadra totalmente spaesata. E non tutto può essere riconducibile alle assenze, che
pesano, certo, ma fino a un
certo punto. A proposito delle
assenze, da oggi l’Inter tornerà
a pensare anche a come sostituire l’infortunato Diego Milito.
La rosa dei papabili svincolati è
sempre quella e comprende Carew, Mpenza, Charisteas, Van
Nistelrooy. Ma al momento la
scintilla non è ancora scattata,
per nessuno. «Domani (oggi,
ndr) faremo il punto — ha ammesso il d.s. Piero Ausilio pri-
ma del match di ieri sera —. Di
grandi opportunità in giro non
ce ne sono. Fare qualcosa tanto
per farla non è nel nostro modo
di lavorare, se dovesse venire
fuori qualcosa di interessante
la valuteremo, ma al momento
questa opportunità non c’è». In
realtà pare che l’unico che soddisfi il bisogno dell’Inter sia
l’olandese Ruud Van Nistelrooy, ex Malaga: si dice che abbia
continuato ad allenarsi anche
dopo l’addio al calcio (a giugno), ma anche che non avrebbe alcuna intenzione di tornare
sui propri passi.
Javier Zanetti, 39 anni BOZZANI
Voltare pagina E dopo il k.o. chi
ci mette la faccia è capitan Zanetti. Che non cerca scuse e va
dritto al sodo: «Non ci sono alibi, abbiamo sofferto il loro palleggio, eravamo sempre in inferiorità numerica. Dobbiamo fare i complimenti alla Fiorentina, noi non abbiamo fatto nulla
di quello che è nelle nostre potenzialità. Adesso abbiamo due
strade: mollare, e non è da noi,
o ripartire subito. Quindi concentriamoci sul Cluj e poi pensiamo al Milan. Il derby può essere la partita delle svolta». Lontano da San Siro l’Inter è irriconoscibile (un punto nelle ulti-
me 7 trasferte): «Anche noi
cerchiamo una spiegazione,
dobbiamo cambiare la tendenza e trovare continuità pure in
trasferta. Ora non siamo equilibrati e continui. La colpa è di
tutti, del mister e nostra». In
attesa della Lazio, il terzo posto resta vicino, anche se Milan e Fiorentina sono rientrate in corsa: «La fiducia c’è —
chiude Zanetti — ma siamo realisti. Siamo in tante ora a lottare per la Champions. Che è
importante pure per la società». Anche per questo il derby
può essere decisivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
FIORENTINA
7,5
CUADRADO
UNA TROTTOLA
PIZARRO D’ORO
Non batteva l’Inter da 7 anni,
le dà una lezione di gioco e
organizzazione. Nei primi 45’
è come un flipper pieno di luci.
7
DI ANDREA ELEFANTE
8
h
Il migliore Jovetic
I grandi rispondono così: un
assist e due gol, Handanovic
perdonato la prima volta, non le
altre. Qualità e attenzione tattica:
in quel ruolo può far male.
TIRI 4 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 4
6
h
Il migliore Handanovic
INTER
s.v.
6,5
Viviano
Tomovic
E già con questo
si è detto molto
su che partita
è stata:
si mangia
una mozzarella
di Kuzmanovic,
per il resto
se la gode.
Titolare dopo
tanta panchina,
si fa trovare
pronto
e la partita
lo aiuta: non
ci casca se lo
punta Cassano,
che dà
il meglio altrove.
PARATE 0
RINVII 9
USCITE 3
CONTRASTI OK 4/7
LANCI 4
PASSAGGI OK 39/40
4
GUARIN, JUAN
E NAGATOMO:
CHE DISASTRO
Stordita, non può essere solo
dal k.o. di Milito: un punto
nelle ultime 9 trasferte, ma
il peggio non sono i numeri.
Lo prendono come un tirassegno,
per quanto può non ci sta: stoppa
due volte Jovetic, due Valero,
una El Hamdaoui. Senza di lui
sarebbe stata roba da annali.
PARATE 7 RINVII 15 USCITE 3
4,5
4,5
Zanetti
Ranocchia
È in gare così
che si capisce
che da laterale
ormai annaspa:
preso in mezzo
da Pasqual
e Ljajic,
pure lui guarda
il serbo
sul 4-0.
Il primo ad avere
occhi sbarrati
e gambe
incerte di fronte
alle ondate viola:
prova a reagire,
ma annega
sul 4-0.
CONTRASTI OK 2/4
LANCI 2
PASSAGGI OK 33/36
CONTRASTI OK 5/10
LANCI 1
PASSAGGI OK 24/26
Rodriguez
Savic
6,5
7
7
Aquilani
Pizarro
7
7
Borja Valero
Juan Jesus
4
4
Nagatomo
Cambiasso
4,5
5
Kuzmanovic
Kovacic
Guarin
Deciso e
pulito quando
ancora ci sono
avvisaglie
offensive
da spezzare:
esce palla
al piede,
dice subito
che non ce n’è.
Vedi Tomovic:
Guarin gira
al largo,
Cassano pure,
lui mette
il suo contributo
di sbarre
alla gabbia
che inghiottisce
Palacio.
Il cross
per l’1-0
è il primo
segnale,
non l’ultimo:
padrone
della fascia e
della situazione,
nel senso
che non strafà.
Gioca di fino
e di sostanza:
intensità
che testimonia
la sua crescita.
Si concede
un tacco
per il 3-0,
e ci
mancherebbe.
Ha sempre
un sacco di
metri di campo:
ringrazia
e dispensa
geometrie e
palloni, uno d’oro
per Jovetic.
Peccato, salterà
il Bologna.
Dice: non si
riposa mai.
E lui risponde:
arrivo
spesso prima
sul pallone
e ne spreco
pochissimi.
Sfiora
anche il 3-0.
Ultimamente
va così,
sbanda troppo:
sul gol
di Ljajic sta
praticamente
a guardare
e non si ripiglia
più, se non
a giochi fatti.
Forse lui terzino
non è mai stato:
terrorizzato
e stordito
da Cuadrado,
sempre
all’inseguimento.
Sbaglia il rinvio
che porta al 3-0.
Altro che
libertà di andare
negli spazi:
duelli
impietosi prima
con Borja Valero
e poi Aquilani,
non si
raccapezza mai.
Dovrebbe
impostare più
che rincorrere,
ma la palla
ce l’hanno
sempre gli altri.
Attenuante
minima:
l’unico che
prova a tirare.
Qualche idea
e percussione
in più degli altri,
tignoso su
Cuadrado,
ma da un
suo errore
nasce il 2-0.
Cambio
«protettivo»?
Dovrebbe
tarpare Pizarro
e sostenere
le punte:
dovrebbe.
Apatico e poi
nervoso (e infatti
sostituito),
lui è così:
o tutto o nulla.
CONTRASTI OK 3/4
LANCI 2
PASSAGGI OK 35/36
CONTRASTI OK 6/8
LANCI 2
PASSAGGI OK 52/52
CONTRASTI OK 1/4
LANCI 2
PASSAGGI OK 67/69
TIRI 2
PASSAGGI OK 62/69
RECUPERI 3
TIRI 0
PASSAGGI OK 53/57
RECUPERI 6
TIRI 3
PASSAGGI OK 65/69
RECUPERI 8
CONTRASTI OK 4/5
LANCI 5
PASSAGGI OK 25/27
CONTRASTI OK 0/1
LANCI 0
PASSAGGI OK 11/13
TIRI 0
PASSAGGI OK 24/26
RECUPERI 1
TIRI 1
PASSAGGI OK 52/55
RECUPERI 4
TIRI 0
PASSAGGI OK 23/25
RECUPERI 2
TIRI 0
PASSAGGI OK 16/23
RECUPERI 5
Pasqual
7,5
7,5
6
6
s.v.
Una trottola
che schizza
dappertutto,
anche in aiuto
quando
c’è da ripiegare:
stordisce e con
questa intensità
è devastante.
La freschezza
che manca
all’Inter:
imprendibile.
Torna, apre
la gara e la
chiude: in mezzo,
accelerazioni
e sprazzi
devastanti.
Esordio
morbido:
gli ci voleva per
iniziare
a entrare in una
squadra che
— sospetto —
gioca a ritmi
un po’ diversi
dai suoi.
Fa il terminale
di una Fiorentina
che ha la pancia
già piena:
ci prova
quasi da solo,
ma Handanovic
gli nega il 5-0.
Gioca gli ultimi
spiccioli
per Cuadrado:
il colombiano
meritava tutti
quegli applausi.
TIRI 1
DRIBBLING 1/5
SPONDE 2
TIRI 6
DRIBBLING 3/8
SPONDE 7
TIRI 0
PASSAGGI OK 26/28
RECUPERI 0
TIRI 1
DRIBBLING 0/1
SPONDE 1
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 0
PASSAGGI OK 5/5
Cuadrado
Ljajic
Sissoko
El Hamdaoui
Llama
5
4
8
4,5
l’allenatore
Montella
l’allenatore
Stramaccioni
Disegna
(e convince)
una Fiorentina
che sembra lui
anni fa, visto
che all’Inter
faceva
sempre gol:
ritmo e qualità
al servizio
del sistema
di gioco,
e viceversa.
4,5
5,5
5
Alvarez
Pereira
Schelotto
Non è un vero
centravanti
e si sa,
però sembra
sfiduciato
a prescindere:
quarta di fila
in campionato
senza gol. Tolto
perché diffidato.
Terzo gol
nelle ultime
4 gare,
dopo essersi
avventurato
— ma ai suoi
ritmi — in deserti
di idee e spazi:
e sbaglia tantino.
Largo a destra
in partenza,
come sempre
se ne va
dribblando
per altri lidi,
ma è una partita
che gioca
troppo da solo e
senza veri lampi.
Quando entra
il danno
è già fatto,
ma aggiunge
poco, anzi
si vede
più che altro
per un fallo su
Cuadrado che gli
toglie il derby.
Pure lui
ha il torto
di entrare a gara
morta e sepolta.
Non fa danni
e non dà
scosse:
oggettivamente
difficili entrambe
le cose.
TIRI 0
DRIBBLING 1/2
SPONDE 2
TIRI 1
DRIBBLING 4/7
SPONDE 6
TIRI 0
PASSAGGI OK 15/16
RECUPERI 6
TIRI 0
PASSAGGI OK 5/5
RECUPERI 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 5/5
RECUPERI 0
Palacio
Cassano
5
5,5
Ok la botta
di Milito
e il problema di
Gargano, ma si
vede l’opposto
dell’Inter
che voleva:
senza
contromisure,
svuotata.
In troppi
appaiono
assenti:
perché?
GLI ARBITRI RIZZOLI 5,5 Attenuante: non era facile da vedere. Però nell’azione del 3-0 c’era un mani (involontario?) di Pizarro, che era già ammonito. Marzaloni 7-Padovan 6; Romeo 6-Velotto 6
Salone internazionale della caccia, della natura e del tiro sportivo
6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA
il tema
EUFORIA FIORENTINA
Gioia in campo e in tribuna
C’è l’effetto Diego
per Jo-Jo e Ljajic:
«La partita perfetta»
Il patron: «Mio fratello Andrea mi ha
detto che porto fortuna». E le punte
riscattano un 2013 fin qui in ombra
Sorrisi convinti per Diego Della Valle in tribuna con il fratello Andrea, presidente onorario, al termine
della partita. A sinistra Stevan Jovetic, 23 anni, abbraccia Adem Ljajic, 21: due gol a testa INSIDE-ANSA
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI
FIRENZE
«La gente si aspetta che
Jovetic segni due gol a partita,
ma io sono contento del suo
contributo. Certo, può finalizzare di più...». Mago Montella fa
giocare a memoria la Viola nella serata in cui torna al Franchi
Diego Della Valle e le sue parole della vigilia avevano la vista
lunga.
In tre su quattro Jo-Jo, che con-
tro l’Inter non aveva mai fatto
centro, estrae dal cilindro la
partita perfetta e mette il silenziatore ai borbottii di una parte
di piazza che lo credeva svogliato e indisponente. Lo stesso
Mihajlovic, che lo conosce bene, spiegava che se le cose non
sarebbero cambiate a fine stagione il genio montenegrino
sarebbe andato a sfregare la
sua lampada altrove. Lui ha
fatto parlare il campo ed è
entrato in tre delle quattro
reti viola. Spizzando il cross
di Pasqual ha prima aperto la
strada a Ljajic per l’1-0, poi creato il raddoppio con una magia
che solo i grandi possono pensare. E soprattutto eseguire. Dopo aver fintato un tacco per
chiudere un triangolo con Aquilani, si è portato la palla sul destro e dal limite ha disegnato la
parabola perfetta. Un Picasso
al cui confronto la rete del 3-0
pareva una «crosta», con un pasticcio di Nagatomo, un rimpallo su Kuzmanovic e un tacco illuminato di Aquilani a spalancargli la porta. Ma il campione
è tale anche perché sa sentire la
zolla giusta e indurre all’errore
avversari terrorizzati dal suo
movimento su tutto il fronte
d’attacco, mai banale e senza
perdere un pallone.
Da punta centrale E quanto
Jo-Jo si senta l’ombelico del
progetto viola lo dimostrano la
standing ovation del Franchi
quando al 72’ lascia il posto ad
El Hamdaoui, come lui vada a
cercare i compagni uno ad uno
a fine gara per abbracciarli e a
fine interviste lanci la maglia ai
tifosi ancora in adorazione.
«C’è stata una scossa importante dopo un inizio 2013 non bello — racconta Jo-Jo, che però
da vero leader guarda già avanti —. Ringrazio il pubblico, ma
ora non dobbiamo accontentarci. Andiamo a vincere a Bologna. Questa volta ho giocato da
punta centrale e ho cercato di
più la profondità. È una posizione che di solito non amo perché
in genere mi piace avere la palla fra i piedi. È andata bene. Dedico questa serata alla mia famiglia che mi è sempre stata vicina. Sono davvero contento». E
ora torna a ridere anche la classifica. «Al terzo posto credevamo anche prima. Ci serve solo
più continuità».
E che Ljajic! Ma il duello in salsa
slava è stato un trionfo, oltre
che per la tenuta stagna di Tomovic e Savic, anche per le
fiammate di Adem Ljajic. Il baby serbo, famoso per la zuffa
con Delio Rossi, ha raddoppiato in un sol colpo il suo bottino
stagionale, che prima era fermo al centro contro la Lazio.
Una coppia esplosiva, brava a
dialogare e non dare mai punti
di riferimento ai difensori interisti, finiti letteralmente centrifugati.
DDV e Renzi ironico Una festa cui
ha presenziato dopo tre anni
Diego Della Valle, seduto in tribuna d’onore tra il fratello Andrea («Mai visto una partita così bella») e il sindaco di Firenze
Matteo Renzi. Così il patron:
«Gran gioco e vittoria. Serata
perfetta, non è mancato nulla.
Il calcio che piace a noi, il gioco
di Montella piace a tutti. La mia
presenza? Mio fratello mi ha
detto che porto fortuna. La7 e
stadio? In una notte così si può
parlare solo della gara». Renzi
invece se l’è cavata con una battuta, twittando un «non c’è che
dire: partita equilibrata...».
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
LA GAZZETTA DELLO SPORT
8
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA
le Pagelle
di NI.CE.
TROPPE PAUSE
PER INSIGNE
BRAVO BEHRAMI
ICARDI PUNGE
NAPOLI 5,5
DE SANCTIS 6 Para quel che deve,
soprattutto su Sansone. Ma che
brividi su Maxi Lopez.
CAMPAGNARO 6,5 Stavolta non
trova la rete salva—risultato. Però
marca e spinge con efficacia.
CANNAVARO 6 Ci prova a pochi
minuti dalla fine: incursione da
centravanti e sciabolata alta.
BRITOS 5,5 Perde Icardi in area a
inizio ripresa: era in netto anticipo.
A salvare il gol ci pensa Behrami.
MESTO 5 Ce la mette tutta sul
piano dell’impegno ma ricava
pochissimo dalla sua spinta.
INLER 5 Scarsa ispirazione.
Soffocato dalle marcature di Delio
Rossi fatica a sveltire la manovra.
h
IL MIGLIORE
7 BEHRAMI
Ecco lo svizzero puntuale e
determinante. Salva su Costa,
si ripete su Icardi. Rapido,
determinato, corre dappertutto.
ARMERO 6 Non ha 90’ nelle gambe
ma disputa un buon primo tempo e
si rende pure pericoloso a inizio
ripresa.
HAMSIK 6 L’ultimo ad arrendersi,
l’unico a sfiorare il gol. Non brillante
e impreciso negli
appoggi, insolito per lui.
CAVANI 4,5 Impegno massimo ma
vive male la quarta giornata di
digiuno. Una sola occasione e tanta
corsa a vuoto.
INSIGNE 5,5 Un paio di tiri, un paio
di cross ben fatti. Ma troppe pause
e troppi dribbling falliti.
PANDEV 6 Entra e rivitalizza la
squadra. Riesce a mettere Hamsik
in condizione ideale per fare gol.
ZUNIGA 5,5 Alimenta il forcing
facendosi trovare sempre pronto.
Ma rischia di causare un rigore
su Poli.
DZEMAILI 5,5 Rileva Inler,
stremato, e ci si aspetterebbe
qualche percussione decisiva.
All. MAZZARRI 6 Rivoluziona la
squadra di giovedì, cambiandone 8.
Poi attinge alla panchina per la
ripresa. Di più non può fare.
SAMPDORIA 6,5
ROMERO 6,5 Fa il suo sul rasoterra
di Hamsik, non tremendo ma ben
indirizzato. Ci arriva a stento e il
palo lo aiuta.
ROSSINI 6 Si concede una
distrazione in avvio e dà modo a
Insigne di mandare in porta Cavani.
Ma si riprende subito.
GASTALDELLO 6,5 Attorno al
capitano affollamento di amici e
nemici. Ma il fortino regge senza
scossoni.
COSTA 6,5 Ci mette la testa su un
angolo e per poco non trova il
vantaggio.
DE SILVESTRI 6,5 Parte
arrembante ma sotto la spinta del
Napoli diventa difensore puro.
(Mustafi s.v.)
h
IL MIGLIORE
7 POLI
Un moto perpetuo. Lo trovi
dappertutto, specie quando c’è da
raddoppiare. Meriterebbe un rigore.
KRISTICIC 6 Fa legna e toglie
lucidità a Inler.
OBIANG 6 Gara di sacrificio e
copertura assidua degli spazi.
ESTIGARRIBIA 6 Sulla sua fascia
Mesto non riesce a sfondare.
ICARDI 6 Sempre in agguato,
tenace e rompiscatole. Non gli
arrivano assist, però si batte. (Maxi
Lopez s.v.)
SANSONE 6,5 Vicino al gol in due
circostanze (tiri parati), trasmette
alla squadra una verve utile a
tenere palla e ripartire.
EDER 6 Entra quando la spinta degli
avversari diventa massima.
ALL. LIMONE 6 (Rossi squalificato)
Alla fine si dirà contento di essere
un portafortuna. Samp insidiosa
nella prima parte.
GLI ARBITRI
DOVERI 5 Sbaglia a non punire
l’intervento di Zuniga su Poli: era
rigore. Restano dubbi su
Cavani, imprecisioni anche sul
resto. Niccolai 6,5 - Grilli 6,5;
Giacomelli 6 - Ciampi 5
Napoli
insabbiato
Il San Paolo
non fa la grazia:
pari e fischi
La Juve è a +4
Altra chance sprecata, la Samp tiene
Mazzarri: febbre e non parla a fine gara
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
NAPOLI
’A nuttata nun è passata,
la Juve resta lontana, il San
Paolo fischia (di delusione)
la sua squadra, la squadra
contesta il San Paolo, inteso come terreno di gioco
(una «chiavica», in dialetto locale, ma con la Juventus sarà rizollato), la Sampdoria merita il suo prezioso
punto, Mazzarri viene colto
da attacco febbrile (per la rabbia?) e non commenta l’inattesa e demoralizzante frenata. Il
suo Napoli per la prima volta
non fa gol davanti ai propri tifosi (trenta finora, miglior attacco casalingo del torneo) e pure
la sorte si è messa di traverso
quando, al 29’ della ripresa,
Pandev è riuscito a liberare
Hamsik per un tiro agevole,
nel cuore dell’area: beh, quel
pallone da tre punti, deviato
dal portiere blucerchiato Romero, è stato alla fine fermato
dal palo. E dopo la partita Hamsik è stato rapinato del suo prezioso orologio in oro mentre
era al volante: quando si dice
una giornata no.
Limone amaro Qui, nella cit-
tà della cabala, ci hanno
messo pochissimo a individuare il «porta jella»: Fedele Limone, storico vice dello
squalificato Delio Rossi, prima di ieri era andato in panchina da responsabile tecnico sia col Palermo che con la
Lazio e trovando di fronte il Napoli lo aveva battuto. «Ci è andata bene, allora», l’ironico
commento della gente avvilita. Era l’occasione per far
sentire alla Juve, caduta a
Roma, il fiato degli inseguitori. Le aspettative erano altissime, la carica trasmessa
dagli spalti tradiva entusiastica impazienza. Senon-
In alto uno
sconsolato
Edinson
Cavani,
26 anni.
A sinistra
Walter
Mazzarri, 51
FOTOPRESS
ché Cavani, il trascinatore, è incappato in una giornataccia.
Ha avuto una sola occasione,
dopo 13 minuti, per colpire duro, l’ha sprecata con un diagonale mancino debole e centrale. Per il resto la solita buona
volontà, quel correre dappertutto, ma niente di concreto,
nessun altro spunto pericoloso. Un Matador senza spada.
Assistito a singhiozzo dallo scugnizzo Insigne, forse turbato
dall’aggressione subita in mattinata da un fratello (ricoverato in ospedale ma poi dimesso
in giornata).
Metà gara Il Napoli ha sbattu-
to nel primo tempo contro
una Sampdoria che riempiva
il campo di ostacoli mobili difficili da superare senza accelerazioni convinte e continue.
Invece gli azzurri tocchettavano sotto ritmo nonostante
Mazzarri avesse provveduto a
dare una robusta rinfrescata
alla formazione battuta 3-0
giovedì notte: otto i cambi.
Ma il Napoli già in altre occasioni aveva manifestato una
certa allergia alle partite da
«condurre» contro squadre arroccate nella propria metà
la polemica
CAMPO INADEGUATO
L’ira degli azzurri
«Non si può giocare»
Ora verrà rifatto
Cavani: «In casa non riusciamo ad
esprimere il gioco, non è una scusa»
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Sono sfilati in pochi dinanzi alle telecamere e ai taccuini
dei cronisti. Tutti, però, si sono
distinti per un unico lamento:
le condizioni del terreno di gioco. Condivisibile, è bene chiarirlo subito, la protesta del Napoli.
Già all’inizio della stagione il
San Paolo ha avuto problemi
del genere, tanto che è stato rizollato all’indomani della gara
con la Fiorentina, in settembre.
Intervento che, evidentemente,
non è stato risolutore. Ma racchiudere il motivo della mancata vittoria contro la Sampdoria
nel campo spelacchiato non convince nessuno, a parte gli interessati. Avremmo voluto conoscere il pensiero di Mazzarri,
ma l’allenatore ha preferito disertare la conferenza del dopo
partita perché febbricitante. E
così, dopo il disappunto del capitano Paolo Cannavaro, sul terreno di gioco si è pronunciato
pure Cavani: «Una roba vergognosa per una squadra come la
nostra che lotta fino all’ultimo
secondo. Ogni qualvolta giochiamo al San Paolo non riusciamo mai ad esprimerci per quello che è il nostro gioco. Non è
una scusa», ha detto l’attaccante uruguaiano. Sarà, resta però
A lato, Behrami sistema una
zolla; qui la rabbia di Inler
per il campo ANSA/FOTOPRESS
il fatto che l’unico tiro che ha
messo in apprensione Romero è
stato quello di Hamsik, che il
portiere ha deviato sul palo per
poi riprendersi il pallone. In
ogni caso assicura il d.s. Bigon:
«In settimana il campo verrà
completamente rifatto, abbiamo dovuto aspettare perché prima le condizioni atmosferiche
non consentivano un intervento radicale».
Campanello d’allarme Cambia
poco o nulla nelle strategie del
Napoli, in ogni modo. Il discorso scudetto è più che mai aperto
anche se è stata sprecata l’opportunità di ridurre a due punti
lo svantaggio dalla Juventus.
Tra gli ottimisti c’è lo stesso Cavani: «Io ho fiducia nei miei
compagni, siamo sempre stati
uniti nei momenti negativi, an-
che quando sembrava che avessimo mollato ci siamo sempre ripresi alla grande. Vedrete giovedì la nostra reazione. Affronteremo il Plzen come se fosse una
finale: cercheremo di riprenderci dalla brutta figura dell’andata. Poi, dovremo vincere a Udine. Alla Juve penseremo dopo».
A digiuno Da quattro gare (tre di
campionato e una di Europa League) Cavani non segna. E senza i suoi gol la squadra fa davvero tanta fatica, a dispetto di chi,
invece, si offende quando si dice che il Napoli è Cavani-dipendente. Il giocatore allontana la
crisi: «Il gol mi manca, certo,
ma è un periodo così. Io vivo
per segnare, oltre che per dare
il mio contributo alla squadra, e
quindi sono rammaricato».
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
NAPOLI
SAMPDORIA
0
0
(3-4-3)
(3-5-2)
1 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28
Cannavaro, 5 Britos (dal 16’ s.t. 19
Pandev); 16 Mesto, 88 Inler (dal 32’ s.t.
20 Dzemaili), 85 Behrami, 27 Armero (dal
16’ s.t. 18 Zuniga); 17 Hamsik, 7 Cavani,
24 L. Insigne.
PANCHINA 22 Rosati, 55 Gamberini,
6 Rolando, 4 Donadel, 11 Maggio,
13 El Kaddouri, 9 Calaiò.
ALLENATORE Mazzarri.
CAMBI DI MODULO dal 16’ s.t. 4-3-3
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Campagnaro e Inler per gioco
scorretto.
22 Romero; 35 Rossini, 28 Gastaldello,
3 Costa; 19 De Silvestri (dal 46’ s.t. 28
Mustafi), 16 Poli, 25 Kristicic, 14 Obiang,
2 Estigarribia; 98 Icardi (dal 36’ s.t. 10 Maxi
Lopez), 12 G. Sansone (dal 21’ s.t. 23 Eder).
PANCHINA 1 Da Costa, 4 Rodriguez,
6 Maresca, 7 Castellini, 13 Berardi,
15 Poulsen, 21 Soriano, 32 Berni.
ALLENATORE Rossi.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 5-3-2
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Gastaldello per gioco scorretto.
ARBITRO Doveri di Roma
NOTE spettatori 41.734 (paganti+abbonati) per un incasso di euro 617.473,00. Angoli 6-2.
In fuorigioco 1-2. Recuperi: 1’ p.t., 5’ s.t.
POSSESSO PALLA
NAPOLI 66,1%
CONTRASTI VINTI
SAMPDORIA 33,9%
TIRI IN PORTA
IIIII IIIIII
SAMPDORIA 5
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO
13’ Insigne smarca Cavani in piena area ma il
diagonale mancino del Matador è fiacco.
21’ Poli manda in profondità De Silvestri il cui
tiro è parato in tuffo.
33’ Sansone tira da fuori area, De Sanctis ci
arriva in tempo.
34’ Inzuccata di Costa su calcio d’angolo, sulla
linea salva Behrami.
campo. Per sbloccare la situazione Mazzarri è passato alla
difesa a quattro e si è giocato
tre uomini della panchina, ricavando qualche fiammata da
Pandev e Zuniga. Niente di travolgente, comunque, nonostante una continua pressione
su un avversario sempre più
ostinato a difesa del prezioso
punto. Alla fine da considerarsi meritato per i pericoli creati
nella prima parte del match:
un salvataggio di Behrami sulla linea dopo inzuccata di Costa (34’) con lo svizzero poi di
nuovo provvidenziale nel di-
SAMPDORIA 57,4%
TIRI FUORI
IIIIII
NAPOLI 6
NAPOLI 43,4%
NAPOLI 6
IIII
SAMPDORIA 4
SECONDO TEMPO
6’ Altro salvataggio di Behrami, che anticipa in
extremis Icardi.
17’ Insigne tira da fuori, Romero si salva con
difficoltà.
29’ Pandev fa filtrare per Hamsik che tira subito:
il rasoterra, deviato dal portiere, viene fermato
poi dal palo.
34’ Tentativo di Cannavaro, di sinistro, il pallone
sorvola la traversa.
BARICENTRO MEDIO 54 metri
BARICENTRO BASSO 50 metri
sinnescare una caparbia irruzione di Icardi in mezzo all’area (51’).
un po’ confortare l’ambiente
azzurro che ha cullato per 95’
il sogno di ricevere la capolista, il prossimo primo marzo,
con un -2 che equivale alla
quota sorpasso. Adesso, il
prossimo turno sorride alla Juve che riceve il Siena mentre il
Napoli va a Udine. Un groviglio di maglie bianconere sulla strada del big match: chissà
cosa ne verrà fuori. Prima c’è
la scomoda e probabilmente
inutile trasferta in terra ceca:
Mazzarri se la giocherà con le
riserve?
I meriti Bisogna sottolineare
come la Sampdoria targata
Delio Rossi abbia la migliore
difesa del torneo; come abbia
battuto Juve e Roma, pareggiando anche col Milan. Insomma, a dispetto di una classifica ancora precaria, anche
se rapidamente migliorata,
stiamo parlando di una formazione di tutto rispetto. Il fatto
che il Napoli l’abbia schiacciata per i secondi 45’ dovrebbe
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I RIVALI GASTALDELLO: «PRENDIAMO CONSAPEVOLEZZA DELLE NOSTRE CAPACITÀ»
E Poli non si accontenta:
«Samp, meritavi di più»
«Nel primo tempo
laVignetta
il pari ci andava
di STEFANO FROSINI
un po’ stretto»
Limone, vice-Rossi
«Diamo continuità»
che su Icardi, osservato speciale
da parte del presidente De Laurentiis in tribuna: «Per ora, e per
altri tre mesi almeno, è della
Sampdoria. Si allena bene ed è
sereno. A giugno vedremo cosa
accadrà», ha spiegato Limone.
Punto meritato Altro oggetto del
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Fedele Limone aveva già
sostituito Delio Rossi contro il
Napoli quando questi allenava
Palermo e Lazio. In entrambe le
circostanze era uscito vincitore,
ieri ha sfiorato il tris. La Sampdoria, infatti, specie nel primo tempo, ha messo in grande difficoltà
gli azzurri andando spesso vicina al gol. Ed è al quarto risultato
utile di fila (con due 0-0 in trasferta): «Per noi si tratta comunque di un ottimo punto — afferma il vice di Rossi —, ottenuto in
casa di una squadra che è inferiore soltanto alla Juventus. Volevamo dare continuità ai risultati
dell’ultimo periodo e ci siamo
riusciti su un campo non facile».
In tutti i sensi, considerando il
valore dell’avversaria e le condizioni del terreno di gioco: «È stato difficoltoso far girare la palla
anche per la Sampdoria, non solo per il Napoli». Due parole an-
desiderio delle grandi è Poli, ieri
tra i migliori in campo: «Io penso solo alla Samp — afferma — e
come tutti i miei compagni spero di raggiungere al più presto la
quota salvezza. Nel primo tempo avremmo meritato qualcosa
in più del pari mentre nella ripresa siamo un po’ calati». A fermare Cavani ci ha pensato, invece,
Gastaldello: «Questo punto, oltre che classifica, fa morale. Stiamo prendendo consapevolezza
delle nostre capacità. Abbiamo
giocato una gara battagliera, ma
spesso ci siamo resi pericolosi in
contropiede anche se nel finale
abbiamo un po’ abbassato il baricentro perché avevamo speso
molto».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A IL CASO
La scena
Agguato e paura
nel traffico
della tangenziale
La ricostruzione del
fattaccio nei disegni di FRANCO
PORTINARI. Poco dopo le 18 la
Mini di Hamsik in tangenziale
viene affiancata da uno
scooter con tre uomini. Uno di
questi spacca il finestrino con
una pistola e poi punta l’arma al
volto del centrocampista,
intimandogli di dargli il Rolex
che aveva al polso. Avuto
l’orologio, i tre malviventi si
dileguano nel traffico.
Hamsik, rapina shock
Pistola al volto e via l’orologio
Il giorno nero: centra il palo, poi dopo la gara tre delinquenti gli rubano il Rolex da 25 mila euro
stadio, ma dei malviventi nessuna traccia.
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Disperazione E’ la terza volta
Gli hanno puntato la pistola in faccia, intimandogli di
consegnare l’orologio. No, non
è una delle scene di Gomorra,
ma è quanto accaduto a Marek
Hamsik un’ora dopo Napoli-Sampdoria. Sono stati attimi
di terrore vero, vissuti nel bel
mezzo del traffico del dopo partita, mentre il centrocampista
slovacco era in coda per entrare sulla tangenziale: era diretto
verso Capodichino dove avrebbe dovuto recuperare moglie e
figli. Ma in aeroporto c’è arrivato con qualche ora di ritardo,
perché ha dovuto presentare
denuncia per la rapina subita,
presso il Quinto Distretto di Polizia, che si trova a pochi metri
dallo stadio San Paolo, tra i settori Distinti e Curva A.
Ricostruzione Mancano pochi
minuti alle ore 18 quando Hamsik sale sulla Mini per lasciare
lo stadio dopo aver vissuto già
un pomeriggio sfortunato col
palo centrato contro la Samp.
All’ingresso del sottopassaggio
ci sono almeno un centinaio di
poliziotti che vigilano sull’uscita dei calciatori. Ci sono pochi
tifosi ad aspettare i protagonisti: il pareggio contro la Samp
ha generato una profonda delusione tra le gente. Ma per lui,
i precedenti
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
I precedenti sono tanti e,
per molti aspetti, inquietanti.
Le rapine ai danni dei giocatori
del Napoli, e delle loro consorti
o fidanzate, sono ormai una
consuetudine. A fine dicembre
era stato Valon Behrami a subire lo stesso trattamento riservato ieri ad Hamsik. Anche al centrocampista svizzero fu sottratto un prezioso orologio, precisamente un Hublot, mentre
era in auto in pieno centro.
Furti auto In principio, invece,
fu Marcelo Zalayeta ad essere
che la famiglia Hamsik viene
presa di mira da rapinatori. Oltre al Rolex sottratto al giocatore 4 anni prima, due anni fa fu
rubata a sua moglie l’auto, una
Bmw X6, nella zona di Varcaturo, ai confini con Castelvolturno, dove i coniugi risiedono e
dove c’è il centro sportivo e gli
uffici della sede del club. La vettura fu recuperata dopo qualche giorno dalla polizia, grazie
all’antifurto satellitare, e restituita alla proprietaria, per giunta incinta in quel periodo del secondo figlio.
Futuro in bilico Situazioni che la-
Sopra, il palo di Hamsik al 75’: la palla sembra entrare ma, deviata da Romero, torna nelle mani del portiere doriano. A lato, lo slovacco si dispera PHOTOVIEWS
DOV’È SUCCESSO
GDS
gli applausi non mancano mai,
nonostante l’amarezza per quel
palo centrato nella ripresa su
deviazione del portiere e l’opportunità sprecata di avvicinarsi alla Juve. Il centrocampista
slovacco si dirige verso la Tangenziale, nel dopo partita il traffico è sempre sostenuto. In via
Cinthia, procedendo a rilento,
la Mini di Hamsik viene affiancata da uno scooter Honda, a
bordo ci sono tre persone i cui
volti sono coperti dai caschi.
Quello che sta in mezzo estrae
la pistola e colpisce il finestrino
lato guida mandandolo in frantumi. Il giocatore del Napoli resta impietrito dinanzi a quell’arma puntata in faccia. Gli chiedono l’orologio e lui se lo sfila senza opporre resistenza. Si tratta
di un Rolex Daytona, del valore
di 25 mila euro, lo stesso che gli
era stato rapinato quattro anni
fa e che la polizia era riuscito a
recuperare e a restituirgli.
L’azione criminale è durata po-
chi secondi, il tempo necessario per portare a termine il vile
attacco, poi i tre sono scappati
via dileguandosi nel traffico.
Superato lo spavento iniziale,
Hamsik ha raggiunto il Commissariato San Paolo per sporgere denuncia contro ignoti. Solo dopo un’ora e mezzo il centrocampista ha potuto raggiungere moglie e figli a Capodichino con un’altra macchina. La
polizia ha circoscritto le prime
indagini nelle zone adiacenti lo
Zalayeta narcotizzato di notte
Cavani-Lavezzi: donne nel mirino
ALTRE VITTIME DI UNA LUNGA SERIE
1
2
1 Marcelo Zalayeta, al Napoli dal 2007 al 2009;
2 Ylenia Screpante, compagna di Lavezzi, che
su Twitter lanciò gravi accuse dopo il furto
subito; 3 Soledad Cavani, moglie di Edinson
3
addirittura narcotizzato in casa con la famiglia. I furti d’auto, purtroppo molto frequenti,
sono iniziati con Andrea Russotto e Gaston Navarro (anche
se entrambi ritrovarono le rispettive macchine) per poi proseguire con Aronica. A destare
scalpore fu, però, soprattutto
la rapina del Rolex subita da
Yanina Screpante, fidanzata
dell’allora attaccante azzurro
Ezequiel Lavezzi. Lo sfogo su
twitter della giovane modella
argentina creò momenti di
grande imbarazzo al Pocho.
Furto in casa Anche Soledad Cavani ha reagito male al furto
nella prima abitazione napole-
tana del Matador, a Lucrino, avvenuto il 9 novembre del 2011.
La moglie dell’uruguaiano non
è mai più tornata in quella villetta ed ha preteso che la coppia cambiasse casa, andando a
vivere in un parco residenziale
del Vomero. Purtroppo per lei,
però, i delinquenti sono in agguato un po’ ovunque e così Soledad Cavani è stata rapinata
la scorsa estate a Fuorigrotta,
non lontano dallo stadio San
Paolo. Suo marito era impegnato alle Olimpiadi ed a lei fu sottratto un orologio Audemars Piguet del valore di circa 18mila
euro (poi ritrovato in un sottoscala di via Tertulliano).
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sciano il segno e che potrebbero far riflettere il calciatore su
sul futuro. Serve a poco la solidarietà o le rassicurazioni che
arrivano dal club: ritrovarsi ancora una volta con una pistola
puntata in faccia non è certo un
buon motivo per convincerlo a
pensare diversamente. E’ vero,
s’è trattato di un episodio che
nulla a che vedere con l’amore
che la gente gli dimostra in
ogni occasione. Ma il timore
che la famiglia possa essere vittima di ulteriori atti del genere,
potrebbe spingere il giocatore a
decidersi di andare via. E nessuno potrebbe dargli torto.
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RISSA CON GLI AVVERSARI ANTONIO K.O.
Il fratello dei due Insigne
aggredito prima di giocare
NAPOLI (g.m.) Antonio Insigne, fratello
maggiore di Lorenzo e Roberto, ha riportato ieri
la frattura della zigomo sinistro in seguito ad una
rissa scatenatasi prima dell’incontro di calcio tra
il Mari e l’Ortese, la squadra nella quale gioca,
appunto, il meno noto dei fratelli Insigne. Il
campionato è quello di Eccellenza e la partita
(finita poi 3 0 per il Mari, ma l’Ortese ha
presentato riserva scritta all’arbitro) si è giocata
a Cercola, in provincia di Napoli. Durante il
riscaldamento è esplosa una rissa tra
giocatori probabilmente per screzi
nel match di andata, con Antonio
Insigne vittima di una aggressione
da parte di un paio di avversari. Il
fratello di Lorenzo e Roberto è
stato trasportato alla
clinica Villa Betania di
San Giovanni a
Teduccio, dove
ha ricevuto le
prime cure.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A LA CAPOLISTA
La frusta di Conte
y
I PROSSIMI
IMPEGNI
Ecco gli impegni
della Juventus
fino al ritorno
degli ottavi di
Champions
League contro il
Celtic, battuto
3-0 all’andata
in Scozia
Domenica
24 febbraio
JUVE-Siena
(7ª di ritorno,
ore 15)
Venerdì
1 marzo
Napoli-JUVE
(8ª di ritorno,
ore 20.45,
anticipo del
venerdì)
Mercoledì
6 marzo
JUVE-Celtic
(ritorno ottavi di
Champions,
ore 20.45)
A BOLOGNA
Premio Bulgarelli
assegnato a Pirlo
Oggi la consegna
BOLOGNA Andrea Pirlo
è il vincitore della seconda
edizione del premio «Number
eight: Giacomo Bulgarelli»
riservato ai migliori
centrocampisti europei nel
ricordo del grande capitano del
Bologna scomparso quattro
anni fa. Il regista juventino ha
battuto nel ballottaggio a tre
Yaya Tourè (Manchester City) e
Xabi Alonso (Real Madrid). Pirlo
sarà premiato questa sera in un
albergo bolognese da una giuria
composta da grandi campioni
del passato recente e remoto.
Tra questi Gianni Rivera, Fabio
Capello, Sandro Mazzola,
Franco Janich, Romano Fogli e
Damiano Tommasi. La prima
edizione ha visto il successo di
Xavi (Barcellona). Durante la
serata sono previsti un paio di
collegamenti in diretta con
RaiSport 1.
Andrea Tosi
L’ANTICIPO/1
Gli juventini con lo sguardo nel vuoto durante la partita persa sabato con la Roma: da sinistra Alessandro Matri, Andrea Pirlo e Leonardo Bonucci FOTOPRESS
È furioso per il k.o.
La Juventus punita
con sveglia all’alba
La squadra è stata convocata domani alle 8 del mattino
Sabato ramanzina dei senatori, compatti col tecnico
MIRKO GRAZIANO
MILANO
«Ho parlato chiaramente
ai ragazzi prima della partita
con la Roma. Ho detto loro: chi
si sente stanco o scarico per la
gara di Coppa me lo dica subito,
non ci sono problemi. Insomma,
mi sono aperto alla squadra, e
nessuno si è tirato indietro. Per
questo oggi (sabato sera, ndr)
non mi imputo niente a livello di
scelte». Antonio Conte se lo sentiva che qualcosa non andava.
Tanto che fino all’ultimo aveva
pensato di dare spazio a un paio
di novità: Giovinco e uno fra Pa-
doin e Giaccherini per esempio.
Magari al posto di Vucinic e Vidal, gente che guardandola negli occhi non aveva dato al tecnico una sensazione troppo positiva. Ma il problema non era fisico, lì i vari dati dei giocatori erano anche confortanti, altrimenti
Conte sarebbe intervenuto senza chiedere niente a nessuno. Temeva di fatto solo il calo psicologico, un rilassamento comprensibile al termine di una «tre giorni
scozzese» comunque piena di
pressioni, perché fra Juve e Celtic erano i bianconeri ad avere
tutto da perdere, c’è poco da fare. Il problema è che nei leggeri
allenamenti che seguono un im-
pegno simile è difficile individuare e pesare la reazione a livello mentale. Anche per questo sabato mattina, in hotel, Conte ha
convocato singolarmente i suoi
ragazzi. «Te la senti?», ha chiesto ad ognuno.
Senatori a muso duro Si è detto: «Impossibile che un giocatore si tiri indietro, con il rischio di passare per un "debole". Non aveva senso un simile test». Già, vero. Conte è
però tutto tranne che uno
stupido. E’ stato calciatore
ai livelli più alti, certe cose
le sa meglio di qualunque
critico. E allora, nell’im-
possibilità di avere riscontri sicuri a livello psicologico, è probabile che il tecnico abbia voluto responsabilizzare i giocatori. Della serie: mi hai guardato negli occhi, mi hai detto che sei a posto,
e ora sei «costretto» a dare tutto
anche se scarico. Invece, troppe
gambe molli, poco orgoglio e
scarso cuore in molti elementi.
Questo ha mandato su tutte le furie Conte, tanto da farlo uscire allo scoperto nella conferenza post
gara. E questo ha convinto i senatori a schierarsi subito accanto al
loro tecnico. Si parla infatti di un
confronto deciso già negli spogliatoi dell’Olimpico. Ecco, più o
meno, il concetto portante del discorsetto: «Se dite all’allenatore
che siete pronti, poi dovete dimostrarlo sul campo, coi fatti, sputando sangue, a prescindere dalla bontà della prestazione».
Domani all’alba Ieri Conte si è fer-
mato vicino a Siena, con la
famiglia, oggi sarà invece
a Coverciano per la «Panchina d’oro». La ripresa
degli allenamenti è prevista domani. Ma per
capire il grado di incazzatura del Mou italiano basta andare a
leggere l’ora della convocazione: otto del
mattino! Sì, saranno
giorni duri sui campi
di Vinovo.
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Totti senza pietà
Gol spettacolare
ROMA-JUVENTUS
1-0
MARCATORI Totti al 13’ s.t.
ROMA (3-4-2-1) Stekelenburg 6; Piris 6,5,
Burdisso 6,5, Marquinhos 7; Torosidis 6, Pjanic 7 (dal 23’ s.t. Bradley 6), De Rossi 5, Marquinho 5,5 (dal 38’ s.t. Balzaretti s.v.); Lamela 6, Totti 7,5 (dal 43’ s.t. Florenzi s.v.); Osvaldo 6,5
ALLENATORE Andreazzoli 6,5.
JUVENTUS (3-5-2) Buffon 6,5; Barzagli 6,
Bonucci 6,5, Caceres 6; Lichtsteiner 6,5, Vidal 5 (dal 26’ s.t. Anelka 6), Pirlo 5,5, Pogba 5,
Asamoah 5 (dall’11’ s.t. Padoin 5); Matri 5, Vucinic 4,5 (dall’11’ s.t. Giovinco 5).
ALLENATORE Conte 5
ARBITRO Rocchi di Firenze 6,5
AMMONITI De Rossi (R), Totti (R), Lichtsteiner (J), Matri (J), Pirlo (J) per gioco scorretto.
L’ANTICIPO/2
Formica e Thereau
firmano il pareggio
CHIEVO-PALERMO
1-1
MARCATORI Formica (P) al 5’ p.t.; Thereau
(C) su rigore al 10’ s.t.
CHIEVO (3-5-2) Puggioni 5,5; Andreolli 6,
Dainelli 6, Acerbi 5; N.Frey 6, Cofie 6, Guana
5,5, Hetemaj 5 (dal 1’ s.t. Pellissier 6), Jokic
6; Paloschi 5 (dal 22’ s.t. Luciano 6), Thereau
6,5 (dal 32’ s.t. Spyropoulos s.v.).
ALLENATORE Corini 6
PALERMO (4-3-3) Sorrentino 6; Morganella s.v. (dal 9’ p.t. Nelson 6), Munoz 6, Aronica
6, Garcia 5; E. Barreto 5,5, Rios 6,5, Kurtic
5,5; Formica 6,5 (dal 13’ s.t. Von Bergen 6),
Boselli 6 (dal 35’ s.t. Miccoli s.v.), Fabbrini 6.
ALLENATORE Malesani 6
ARBITRO Tagliavento di Terni 6,5
AMMONITI Hetemaj (C), Andreolli (C), Munoz
(C) per gioco scorretto, Garcia (P) c.n.r.
INSIDIA CHAMPIONS SERVE L’ALLUNGO SUL NAPOLI PER EVITARE RISCHI. SE SI VA NEI QUARTI, C’È L’INTER PRIMA DELL’ANDATA E LA LAZIO SUBITO DOPO IL RITORNO
E il calendario può diventare una trappola
MILANO
Ma sì, è normale. Ieri pomeriggio, poco prima delle 17,
la Juventus tutta ha sorriso eccome: «Finale dal San Paolo,
Napoli zero, Sampdoria zero».
Chi l’ha saputo attraverso la radio, chi dalla tivù, chi magari
da qualche amico, visto che la
truppa bianconera è libera fino
ad oggi compreso. La reazione
è la stessa: sicuramente un bel
sospiro di sollievo, un antidolorifico efficace rispetto alla sconfitta di sabato sera con la Roma
e anche tanta pressione in meno a undici giorni dalla sfida diretta con la banda Mazzarri.
Il peso Champions Il «più quat-
tro» conservato su chi insegue
permette dunque ai campioni
d’Italia di programmare al meglio, anche dal punto di vista
mentale, l’avvicinamento alla
trasferta dell’anno in campionato. Allo stesso tempo, bisogna
forse approfittare subito dello
sbandamento napoletano e del
calendario per guadagnare ulteriormente in classifica, visto
che poco più in là incombe l’insidia Champions, con i quarti di
finale praticamente già guadagnati dopo la larghissima vittoria di Glasgow. La prova molle
molle dell’Olimpico, così come
la sconfitta in casa del Milan a
novembre, pochi giorni dopo la
stressante quanto esaltante vit-
toria sul Chelsea, hanno infatti
evidenziato fra i bianconeri
una certa fragilità nel gestire
l’impegno immediatamente
successivo a una gara europea
da dentro o fuori. Ieri pomeriggio il Napoli ha letteralmente
gettato al vento una grandissima occasione per minare molte
delle sicurezza juventine, ma
guardando il bicchiere mezzo
pieno, in casa azzurra si potrebbe comunque parlare di un punto guadagnato in classifica, con
lo scontro diretto da giocare in
casa e con appunto i quarti di
finale di Champions piuttosto
vicini.
Il calendario Le grandi otto d’Europa si giocheranno l’acceso al-
Una scena di Celtic-Juventus AFP
le semifinali il 2-3 aprile (andata) e il 9-10 aprile (ritorno). A
cavallo del primo appuntamento, la Juve affronterà l’Inter a
Milano e il Pescara in casa. Evidente il carico anche psicologico nella sfida ai nerazzurri, rogna non da poco nei giorni immediatamente precedenti all’andata di Coppa. Ma è forse
ancor più beffardo il turno di
campionato sistemato subito
dopo il ritorno: domenica 14
aprile è infatti in programma la
trasferta contro la Lazio. Ancora l’Olimpico, ancora una romana, ancora la Lazio, già vincente in casa (in Coppa Italia) contro la Juventus. Nello stesso periodo, il Napoli se la vedrà con
il Toro fuori casa, il Genoa a Na-
poli e il Milan a San Siro. Insomma, le prime due settimane di
aprile potrebbero essere quelle
decisive per la corsa scudetto,
ma se in quel periodo le due protagoniste del nostro campionato dovessero essere a contatto,
allora a rischiare sarebbe soprattutto la Juve, sicuramente
prosciugata, almeno in buona
parte, dalla coppa più importante a livello di club. Ecco perché nel frattempo i bianconeri
sono chiamati ad alzarsi sui pedali, a scattare, a togliersi il Napoli dalla ruota. E da qui al giorno di Inter-Juve, vanno superati gli ostacoli Siena (in casa), naturalmente Napoli, quindi Catania a Torino e Bologna fuori.
Contemporaneamente, Cavani
e compagni se la vedranno con
Udinese (fuori), Juve, Chievo
fuori e Atalanta al San Paolo.
m.gra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
SERIE A IL PERSONAGGIO
y
Lo straordinario gol di Francesco
Totti alla Juventus INFOPHOTO
MARCA
SPAGNA
BOMBER
TOP TEN
Questi i
giocatori che
hanno segnato
più reti nei
campionati di
Serie A a girone
unico
Il gioiello del Pupone
è uno «zapatazo»
274 Piola
Letteralmente «scarpata», ma
sta per il brasiliano «golazo»
225 Nordahl
224 TOTTI
216 Meazza
216 Altafini
205 Baggio
190 Hamrin
188 Signori
188 Del Piero
184 Batistuta
P
Francesco
Totti,
36 anni,
capitano
e bandiera
della Roma ANSA
È sempre SuperTotti
E il mondo lo celebra
Dagli Usa all’Europa si esalta il gol del capitano della Roma
«Un fulmine capace di decapitare anche un Transformer»
ANDREA PUGLIESE
ROMA
cadere ancora, a 36 anni e mezzo, un po’ di effetto lo fa.
Un fulmine, un meteorite, per qualcuno una vera cannonata. E in Spagna, addirittura un zapatazo, che tradotto
vuol dure «scarpata terrificante». Il giorno dopo il gol a 113
kmh con cui ha abbattuto la Juventus e il suo amico Buffon,
Francesco Totti è celebrato ancora una volta un po’ in tutto il
mondo. A casa sua, dove un
po’ tutto il gruppo giallorosso
è convinto di avere «un capitano bionico», ma anche fuori.
Non è la prima volta che gli succede, è chiaro, ma vederlo ac-
Argento vivo Del resto, Francesco sta vivendo una seconda
giovinezza (finora 9 gol e 10
assist per lui) e l’obiettivo di
giocare fino a 40 anni è sempre più vicino («Per quello che
sta facendo, il rinnovo del contratto è obbligatorio», ha detto
recentemente il d.g. giallorosso Baldini, riferendosi all’accordo che scadrà nel 2014,
ndr). Tanto che un bookmaker
(Paddy Power) ha aperto le
scommesse sul suo ritiro (offerto a 2,50 a 37 anni, a 3,75 a 38
anni, a 5,50 a 39 ed a 7 a 40),
dando poi per scontato l’aggan-
cio a Nordahl (225 gol in Serie
A) già alla prima occasione utile, e cioè il 3 marzo con il Genoa (fonte Agipronews). Come avverrà? Con un gol di destro (favorito a 1,91, poi in
lavagna a 6 quello di sinistro o su rigore, a 6,50 di testa e ad 11 su punizione).
Esultanza mondiale E mentre i
bookmakers si sbizzarriscono,
il mondo resta quasi scioccato.
Per Marca il gol alla Juve è, appunto, un «zapazato dell’illustro capitano giallorosso», per
El Mundo Deportivo «un proiettile sparato a 113 km», per
l’Equipe «un colpo di cannone,
di quelli che lasciano paralizza-
ti anche i migliori come Buffon». Dall’altra parte del mondo, ci si spinge anche oltre. In
Brasile, Globo Esporte lo definisce «il gol per delirio giallorosso», negli Usa Yahoo Sports
«un fulmine, un razzo, un meteorite russo che potrebbe essere capace anche di decapitare
un Transformer». Lui, Francesco, quel gol lì l’ha festeggiato
in famiglia, con Ilary e con gli
amici più stretti. Anche perché
i 113 chilometri orari, se è vero
che sono a prova autovelox, è
anche vero che non sono un record: Ronald Koeman, nella finale di Coppa Campioni del
1992 (Barcellona-Sampdoria)
segnò su punizione a 188 kmh,
mentre su Youtube gira una
punizione del brasiliano
Ronny (Sporting Lisbona,
2006) che avrebbe toccato addirittura i 211 kmh.
«Sono molto orgoglioso
dei miei ragazzi, quando
giocano così possono vincere contro chiunque» ha
detto Pallotta dagli Usa. Per
ora, il presidente si dovrebbe preoccupare soprattutto
di ibernare questo Totti qui e
di conservalo chissà per
quanto altri anni ancora.
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L’EQUIPE
FRANCIA
Una vera cannonata
quella di Francesco
«Un vrai coup de canon», una
vera cannonata quella di Totti
O’ GLOBO
BRASILE
Il delirio giallorosso
che riapre la Serie A
In Brasile il gran tiro di Totti fa
esplodere il delirio giallorosso
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A VERSO LA CHAMPIONS
Dal Barçaal derby:vota
ALESSANDRA BOCCI
twitter @picobocci
MILANO
Robinho quasi fuori, El
Shaarawy così così, Boateng
affaticato, Niang semispremuto (ha 18 anni, ma non è Batman). Pazzini almeno è a posto, ma è al rientro dopo un infortunio muscolare. Contro il
Barcellona il Milan non avrà
un attacco al top. E non soltanto perché Balotelli non può essere utilizzato.
Sinistro e destro El Shaarawy
ieri ha lavorato almeno in parte con i compagni, ma le condizioni del suo ginocchio sinistro non sono ottimali. L’infiammazione al tendine rotuleo sembra risolta, ma come
spesso capita l’affaticamento
crea reazioni a catena: El Shaarawy ha caricato molto anche
sull’altra gamba, e ora anche il
ginocchio destro è un po’ dolente. E’ probabile che contro
il Barcellona Stephan giochi,
perché viste le condizioni generali gli si potrebbe richiedere un sacrificio. Massimilano
Allegri però non è affatto propenso a rischiare che il suo attaccante tuttofare si blocchi di
nuovo, e magari per un periodo più lungo.
Dubbi El Shaarawy era stato tenuto a riposo contro il Parma.
La decisione era stata presa
dallo staff tecnico subito dopo
il pareggio di Cagliari, proprio
per cercare di riaverlo al meglio a San Siro contro il Barcel-
El Shaarawy, Robinho, Boa
I rebus Milan al bivio 3˚posto
Ieri il Faraone ha lavorato in parte con i compagni, ma i dubbi sul suo
impiego mercoledì restano. Il primo scopo è evitare rischi per il campionato
lona. Le condizioni dell’attaccante però sono migliorate notevolmente, ma non quanto
servirebbe perchè i dubbi evaporino. E in generale per formare un trio d’attacco Allegri
avrà bisogno di molta fantasia: giocherà Pazzini in mezzo, ai lati due fra Niang, Boateng e El Shaarawy. Anche Ro-
binho soffre per una infiammazione tendinea, e soltanto domani Allegri deciderà se convocarlo.
Panchina corta Ma sembra mol-
to difficile che il brasiliano possa avere grandi chance di giocare contro i blaugrana. Quanto a Bojan, Allegri ormai ha
identificato in lui l’uomo che
meglio di tutti entra in campo
quando c’è da correggere i ritmi della partita. Quindi è probabile che il catalano parta dalla panchina anche contro i
suoi ex compagni, se non altro
perché le possibilità di scelta
di Allegri sono molto ridotte, e
il tecnico vuole sempre avere
una carta buona per i cambi.
Allegri aveva probabilmente
piani diversi per il prossimo
trio di partite (Barça, Inter, Lazio), ma il perdurante periodo-no di Robinho e la scarsa
forma di altri hanno scombinato i suoi piani. Adesso toccherà a lui decidere se rischiare El
Shaarawy, in caso che il ginoc-
chio faccia ancora male oggi e
domani, o se preservarlo per
gli importanti appuntamenti
del campionato.
Bivio Come molti allenatori, Allegri non ama rischiare mettendo in campo giocatori che
non sono al top, e alcune recenti lezioni (Thiago Silva con-
Il personaggio
MESSI
Leo il Cannibale
cerca altri record
Anche a San Siro
Ha superato quota 300 gol con anni di anticipo rispetto
a Raul o Cristiano Ronaldo. Merito di Guardiola che lo ha
«liberato»: ora l’argentino è letale sotto porta. Ed egoista
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
MADRID
La progressione sembra
inarrestabile, come quando
prende palla e taglia il campo,
in verticale o in diagonale seminando avversari. Per arrivare ai primi 100 gol col Barça il
giovanissimo Leo Messi lanciato da Frank Rijkaard ma ancora chiuso da gente tipo Ronaldinho ed Eto’o (ma anche
Giuly e Larsson) e considerato
un attaccante che doveva manovrare molto largo, ha impiegato 188 partite. Poi al Barça è
arrivato Pep Guardiola, che ha
avuto l’accortezza di dare a
Leo tutto il potere allontanando via via i vari Ronaldinho,
Eto’o, Ibrahimovic, Bojan,
Henry, ma soprattutto ha avu-
to l’intuizione di avvicinare
Messi al cuore dell’area di rigore. Risultato: 99 partite per andare da 101 a 200 gol. A quel
punto Messi ha assunto senza
pudori i panni del bomber letale e per passare da 201 a 301
reti in bluagrana ha stabilito
un nuovo record: 79 partite.
Primati polverizzati, avversari
sbriciolati, quattro Palloni
d’Oro consecutivi (e la serie
sembra inarrestabile).
Tre anni prima di Ronaldo Per da-
re un’idea della prodezza di
Messi basta guardarsi intorno,
senza andare troppo indietro
con gli anni: il suo massimo rivale, ovvero Cristiano Ronaldo, a 300 gol ci è arrivato (da
poco) a 28 anni, 3 in più dell’argentino. Il portoghese attualmente è a 305 gol in 502
partite, mentre Messi è arrivato a quota 301 in 366. Raul la
soglia dei 300 l’ha passata a 31
anni, e a quell’età Ibrahimovic
il muro non l’ha ancora abbattuto.
Esempi nel mondo In Italia non
c’è nessuno che abbia segnato
tanto con un solo club, Alessandro Del Piero, Francesco
Totti e Giuseppe Meazza sono
i più vicini all’impresa, mentre
all’estero gli esempi non mancano. Pelé con il Santos, Gerd
Muller col Bayern Monaco,
Uwe Seeler con l’Amburgo, Alfredo Di Stefano e Raul con il
Real Madrid, Ferenc Puskas
con la Honved, Franz Binder
col Rapid Vienna, e in Gran
Bretagna, tra gli altri, ci sono
Ian Rush con il Liverpool,
Dixie Dean con l’Everton, Jimmy McGrory con il Celtic tra le
due guerre mondiali.
Pericolo per il Milan Sinora con
Leo Messi, 25 anni, esulta dopo aver realizzato uno dei due gol al Granada nella sfida di sabato sera AFP
In Italia non c’è
nessuno che
abbia segnato
300 gol con la
stessa maglia
In altri Paesi gli
esempi sono tanti.
Ma nessuno è
stato veloce come
il Pallone d’oro
il Barça Messi ha fatto gol a 57
squadre, con l’Atletico Madrid
avversario preferito (20 reti) e
il Madrid poco dietro (17). Al
Milan Leo ha già segnato tre
reti ma ci sono seri rischi che il
bottino tra la gara di mercoledì sera a San Siro e quella di
ritorno il 12 marzo al Camp
Nou possa incrementarsi. Sabato dopo la doppietta al Granada Leo non si è intrattenuto
con la stampa, in compenso in
campo è stato beccato mentre
se la prendeva un paio di volte, uno sguardo assassino e
qualche parolina infuocata,
con il giovane Tello. Che, bontà sua, due volte ha sparato
verso la porta avversaria ignorando proprio Sua Maestà.
Screzi simili erano già avvenuti con David Villa, l’ultima vittima del cannibale argentino. Bisogna mettersi nei suoi panni:
non si arriva a cifre del genere
tanto velocemente con l’altruismo, ma a sua difesa vanno
menzionati i 115 assist distribuiti ai compagni in questi anni. Cifre da giocatore totale.
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
Allegri
GITA IN LIGURIA
In piccolo, Massimiliano Allegri,
45 anni. Nella foto grande, la
squadra celebra la vittoria
contro il Parma BOZZANI/RATTINI
Mario Balotelli, 22 anni,
assieme al fratello Enoch, 19
Balotelli
portafortuna
del fratello:
Enoch vince
col Bogliasco
tro la Juve, Pato a Barcellona)
sono stampate nella sua mente. D’altra parte, il Barcellona
è la superpartita e Allegri sa bene che i suoi giocatori l’aspettano, e soprattutto l’aspettano tifosi e società. Ma sa altrettanto bene che fra Inter e Lazio,
nel giro di una settimana, il Milan si gioca una buona parte
delle chance di terzo posto.
Stretto fra i suoi rebus e la voglia d’Europa di Berlusconi, Allegri dovrà meditare bene su
ogni possibilità. L’ira del club
per un’amichevole estiva (5-1
con il Real Madrid a New
York) è indicativa della mentalità della dirigenza rossonera.
O il ginocchio, anzi, le ginocchia di El Shaarawy si rimettono completamente in sesto nelle prossime ore, o per Allegri
la vigilia di Milan-Barça non
sarà semplice.
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L’ANTICIPO
SuperMario chiude
i conti su punizione
Sansone: è tardi
MILAN-PARMA
2-1
MARCATORI autorete di Paletta (P) al 39’ p.t.;
Balotelli (M) al 32’, Sansone (P) al 47’ s.t.
MILAN (4-3-3) Abbiati 6; De Sciglio 5,5, Zapata 6, Yepes 6, Constant 6,5; Nocerino 6,
Montolivo 6,5, Muntari 5,5; Niang 6 (dal 42’
s.t. Traoré s.v.), Balotelli 7, Boateng 6 (dal
20’ s.t. Bojan 6). PANCHINA Gabriel, Petkovic, Mexes, Zaccardo, Abate, Flamini, Pazzini. ALL. Allegri 6,5.
PARMA (4-3-3) Pavarini 6; Rosi 6, Coda
5,5 (dal 21’ s.t. Benalouane 5,5), Paletta 4,5,
Mesbah 6; Marchionni 6, Valdes 6,5, Parolo
5,5 (dall’11’ s.t. Ninis 6); Biabiany 6,5, Amauri
5 (dal 26’ s.t. Belfodil 5), Sansone 6. PANCHINA De Angelis, Bajza, Ampuero, Morrone, Lucarelli, Strasser, Gobbi, Palladino. ALL. Donadoni 5,5.
ARBITRO Massa di Imperia 6,5.
AMMONITI Zapata (M) e Marchionni (P)
per gioco scorretto.
Balotelli portafortuna.
Il milanista è arrivato a
sorpresa ieri pomeriggio
nel Tigullio per assistere alla
sfida del Bogliasco (1-0 al
Borgosesia, Serie D), che ha
schierato il fratello Enoch.
Supermario, la cui presenza
ha creato ovviamente
grande entusiasmo, si è
sistemato nella zona davanti
agli spogliatoi, da dove
ha assistito all’incontro,
dribblando i giornalisti.
Sorrisi e autografi per tutti,
ma al termine della partita
nessuna dichiarazione.
Quindi ha raggiunto il
parcheggio interno allo
stadio Broccardi, è risalito
a bordo della sua Ferrari
rossa e, con il fratello, ha
lasciato il campo. Enoch
Barwuah era tornato in un
club italiano dall’Inghilterra
alla fine di novembre.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
Galliani: «Gara alla pari»
Berlusconi: «Mario,
meglio se non esageri»
«In campo è irreprensibile, fuori non sempre: gli staremo vicini
Il Barça? L’anno scorso abbiamo avuto chance di passare...»
ALESSANDRA GOZZINI
MILANO
Con la speranza di ripetere il gesto nella Grande Notte
d’Europa, Galliani si alza in piedi ed esulta per Anelli, gol gioiello nel derby Allievi. In attesa
della bolgia di San Siro l’a.d.
presenzia al centro sportivo Vismara, domicilio delle giovanili rossonere. Sotto di un gol a
fine primo tempo, Galliani concede comunque di proiettarsi
sulla mega sfida Champions:
«Già l’ultimo Milan-Barça fu
una partita equilibrata, pareggiammo in casa e prima del rigore di Messi, al ritorno, sull’1-1 eravamo qualificati noi.
Dunque anche stavolta niente
paura e sudditanza, cercheremo di giocarcela». Riepilogo
dell’ultimo incrocio: 28 marzo
2012, quarti di finale, 0-0 a San
Siro, 3-1 al Camp Nou il 3 aprile (due rigori di Messi, discusso
il secondo, intorno al pareggio
di Nocerino, poi Iniesta). Per la
Grande Notte Galliani vuole
avere con se El Shaarawy: «C’è
la speranza di recuperarlo, assolutamente più speranza che preoccupazione». Al suo fianco
l’a.d. avrà anche Balotelli, nel
senso che Mario, inutilizzabile
in coppa, deciderà poi dove sistemarsi per assistere al match:
«Lui ed El Shaarawy hanno ruoli diversi, Balotelli non comprime nessuno». Semmai, il Balo
deve fare attenzione a come
comportarsi. Ieri sera Berlusconi ha detto a Radio Lombardia:
«Speriamo che continui così e
che soprattutto si comporti be-
LA SQUADRA DI INZAGHI
Nel derby Allievi
pari rossonero
al 6’ di recupero
Uno a uno nel derby
Allievi. Il pari del Milan al sesto
minuto di recupero, gol al volo
del subentrato Anelli: destro
all’angolino dopo rapidissimo
contropiede. Il vantaggio
dell’Inter arrivato al 27’ del
primo tempo, con Palazzi
pronto a lanciare Bonazzoli:
sinistro e nerazzurri
(momentaneamente) avanti.
Inter solida e cinica, colpevole
nella ripresa di non aver
chiuso la partita: dall’altra
parte il gruppo di Inzaghi,
volenteroso ma spesso
impreciso. Il pareggio ci sta.
ne, perché mentre in allenamento e in campo è irreprensibile, poi quando è fuori, forse a
seguito anche di provocazioni,
qualche volta esagera. Noi gli
stiamo vicini con affetto e cerchiamo di non farlo più esagerare. Comunque è diventato un fenomeno, una star. Ferma il traffico in giro per Milano».
Vista derby Mario è anche lo
spunto per Galliani per chiarire
le future prospettive del vivaio
di casa: «Ci stiamo dedicando a
potenziare il settore giovanile,
ha ragione Barbara Berlusconi,
il nuovo Messi dovrà uscire da
qui. Ma già a Cagliari avevamo
in campo cinque giocatori nati
dopo il 1990». Dal derby Allievi
si passerà rapidamente a quello
dei grandi, quattro notti dopo il
Barcellona: «Cori contro Milito? Non li ho sentiti, per Diego
ci sono solo stima e simpatia».
Sentimento condiviso dalla
stragrande maggioranza dei
presenti, il coretto «salta con
noi» era infatti urlato da una ridottissima rappresentanza. Poi
arriva il pareggio di Anelli, 6’ di
recupero: Milan-Inter 1-1, Inzaghi, allenatore degli Allievi rossoneri esulta (e Galliani poi ribadirà: «Diventerà un grande
allenatore»).
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16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA
le Pagelle
di ALESSIO DA RONCH
PORTANOVA
INCUTE TIMORE
PADELLI VA
PER FARFALLE
GENOA 6,5
FREY 6 Un’uscita così così, ma
sempre coraggioso in aiuto ai
compagni di reparto.
BOVO 6 Un tempo per scrollarsi di
dosso la ruggine, poi più solido.
PORTANOVA 6,5 Grande
presenza a centro area, un
monolite che incute timore e
rispetto.
MANFREDINI 6,5 Uomo da duelli,
tipo sfida western, sa capire
sempre il momento giusto per
intervenire.
ROSSI 6,5 Si sdoppia come
difensore e ala, copre bene e
sfiora pure il gol (Ferronetti s.v.).
IL MIGLIORE
7,5 KUCKA
Quando nel finale sbaglia un
dribbling lo stadio ammutolisce.
Fino a quel momento era apparso
perfetto, corsa, forza fisica e
tecnica. In più il gol decisivo. Un
mostro.
h
TOZSER 5,5 La tifoseria non lo
sopporta per la perseveranza nel
commettere errori banali, lui però
non fa una piega e va prendendo
fiducia. Sua la percussione che
porta al calcio d’angolo del gol, suo
l’assist a Kucka.
VARGAS 6 Si spreme con
personalità, quando sarà in forma
tornerà decisivo.
MORETTI 6,5 Una certezza nel
momento più difficile del match.
ANTONELLI 7 Mai banale, non è
solo corsa, ha momenti di puro
genio.
BERTOLACCI 5 Non riesce a
portare la borraccia a Borriello.
RIGONI 5 Non fa meglio di
Bertolacci.
BORRIELLO 6 Non trova il modo
per sfuggire a Domizzi e company
e allora ingaggia duelli terribili e
preziosi per la squadra.
All. BALLARDINI 6,5 Presenta un
Genoa compatto, peccato che non
riesca a sostenerlo con i cambi nel
finale.
UDINESE 5,5
PADELLI 5 L’uscita con la quale
regala il gol a Kucka è terrificante
e inattesa, oltre che determinante.
BENATIA 6,5 Barriera elastica,
respinge quasi tutto. Nel finale
sfiora pure il gol.
ANGELLA 5,5 Vacilla con
Borriello, schianta di fronte a
Kucka. Nel recupero da
centravanti sfiora il pari.
DOMIZZI 6 Sudore e lacrime per
stoppare Borriello, alla fine limita i
danni.
BASTA 6,5 E’ l’uomo che suona la
carica nel secondo tempo, anche
se sbaglia parecchio.
MIGLIORE
h 6,5 ILALLAN
Tocca molti palloni e li gestisce
abbastanza bene. Non
attentissimo in avvio su Vargas.
LAZZARI s.v. Si fa male subito.
BADU 5,5 Tredici chili e 13
centimetri meno di Kucka, sfida
impari.
PASQUALE 5,5 Quantità
indiscutibile, ma poca qualità,
spreca l’unico lampo di Di Natale.
MERKEL 5 Pochi minuti, quanto
basta per sciupare l’occasione
migliore per il pari.
PEREYRA 5 Corre tantissimo,
combina pochissimo.
MAICOSUEL 5 Sprecone e
brontolone, non accetta a cuor
leggero la sostituzione.
MURIEL 5,5 Non incide nel
momento dell’assalto.
DI NATALE 5 E’ raro vederlo così
impreciso e inconcludente.
All. GUIDOLIN 5 Non trova la
chiave per azzannare il Genoa e
quando, nel finale, arremba,
preferisce avanzare Angella in
attacco piuttosto che inserire un
centravanti.
GLI ARBITRI CALVARESE 7
Sempre attento, preciso e
sicuro, non lascia neppure uno
spiraglio ai dubbi né a chi cerca
di ingannarlo.
Costanzo 6-Altomare 6
Guidi 6-Tommasi 6
GENOA
UDINESE
1
0
Zupping
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORE Kucka al 33’ p.t.
di VINCENZO CITO
GENOA (3-5-1-1) Frey; Bovo, Portanova,
Manfredini; Rossi (dal 39’ s.t. Ferronetti),
Kucka, Tozser, Vargas (dal 14’ s.t. Moretti),
Antonelli; Bertolacci (dal 30’ s.t. M.
Rigoni); Borriello PANCHINA Tzorvas, Stillo, Granqvist, Olivera, Immobile, Jorquera, Pisano
ALLENATORE Ballardini
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 49 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Tozser e Bovo per gioco scorretto.
«Almiron,
un grave
infortunio»
Infatti segna
Riccardo Trevisani
(Catania-Bologna, diretta gol,
Sky) «Almiron sembra essersi
fatto malissimo al ginocchio,
il tipo di mossa che ha fatto
con la gamba è proprio
molto simile a quella di
Milito giovedì. Rischio serio
anche per lui. Infortunio
molto grave». Tanto è vero
che torna in campo e dopo
dieci minuti segna il gol
partita del Catania
UDINESE (3-4-2-1) Padelli; Benatia, Angella, Domizzi; Basta, Allan, Lazzari (dal 10’ p.t.
Badu), Pasquale (dal 33’ s.t. Merkel); Pereyra, Maicosuel (dal 7’ s.t. Muriel); Di Natale. PANCHINA Pawlowski, Scuffet, Faraoni,
Ranegie, Rodriguez, Campos Toro, Gabriel
Silva, Heurtaux, Zielinski ALLENATORE Guidolin
CAMBI DI SISTEMA dall’8’ s.t. 3-5-2
BARICENTRO MOLTO ALTO 58,6 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Benatia per comportamento non
regolamentare, Angella per proteste.
ARBITRO Calvarese di Teramo.
NOTE Paganti 1.600, incasso di 30.245 euro; abbonati 16.755, quota di 178.705. Tiri in porta 6-2.
Tiri fuori 5-7. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
Sull’uscita a vuoto di Padelli, portiere dell’Udinese, Kucka del Genoa anticipa Angella e segna il gol decisivo ANSA
Balla Ballardini
Il Genoa è risorto
Battuta l’Udinese
Rossoblù a più 4 sul terzultimo posto: col nuovo
tecnico 8 punti in 4 partite. Decide Kucka
FILIPPO GRIMALDI
GENOVA
Vecchi peccati (dell'Udinese) e antiche virtù (del Genoa): la sfida del Ferraris sta
tutta qui, e pure il risultato —
ossigeno puro per un Grifone
che sotto la gestione-Ballardini rimane imbattuto ed ha raccolto in ugual misura punti (otto in quattro gare) e fiducia —
rispecchia pregi e difetti di entrambe le squadre. Perché i
rossoblù capitalizzano al massimo il tesoro della paperissima di Padelli sulla zuccata vincente di Kucka (uscita maldestra del portiere, con Angella
che prova invano a murare il
centrocampista del Grifone),
mentre la squadra di Guidolin
paga, oltre all'erroraccio del
suo numero uno, anche la gior-
nata infelice di uno scialbo Di
Natale. Tardivo il risveglio dei
friulani, sfortunati nel finale
(con Benatia e l’ex Merkel vicinissimi al pareggio), ma la cui
disparità di rendimento fra le
partite in casa e fuori (lontano
da Udine, Guidolin è al terzo
k.o. consecutivo) impone immediate verifiche.
Più forte della cabala Il presi-
dente genoano Preziosi, tornato al Ferraris (scontata la lunga inibizione) dopo quasi sei
mesi, ha tremato al gol del suo
carrarmato Kucka, visto che
quest’anno quando lo slovacco aveva segnato (contro Catania e Roma), alla fine il Grifone era sempre finito k.o.
L’azzardo Stavolta non è successo, anche perchè il finto tridente di Guidolin, con Pereyra
e Maicosuel alle spalle di Di
Natale, non è riuscito ad aprire la difesa a tre del Genoa.
Che, per garantire un'adeguata copertura davanti a Frey, ha
costretto Rossi ed Antonelli ad
abbassarsi a turno, modificando il centrocampo. Dove, alla
lunga, s’è creata una superiorità numerica per il Genoa: ampi spazi per Vargas, riuscito
spesso e volentieri ad innescare Borriello.
La malasorte A parziale discol-
pa di Guidolin, c’è pure un po’
di sfortuna, con il k.o. di Lazzari dopo una manciata di minuti, sostituito da Badu, che acuisce i problemi degli ospiti, su
un prato indegno ancora una
volta di ospitare una partita di
serie A. Neppure qualche disattenzione difensiva di troppo
dei rossoblù è servita a dare
fiato ai friulani. Il gol di Kucka
ha spostato gli equilibri, e vana è stata la reazione di Maicosuel, pericoloso in due occasioni, ma che poi ha mal digerito
la sostituzione, quando Guidolin è passato al 3-5-2 con l'inserimento di Muriel.
Botta e risposta Il tecnico ospi-
te ha capito che avrebbe potuto sfondare sulla corsia di destra, ma pure là i tentativi di
Basta sono rimasti senza esito.
Antonelli e Rossi hanno sfiorato il bis, Badu è andato vicino
al pari, ma è stato Domizzi ad
evitare il patatrac su un inesauribile Kucka, con l’Udinese incapace di approfittare delle indecisioni di Tozser, che ha fatto infuriare Ballardini.
Io guardo avanti La differenza
fondamentale, a questo punto
della stagione, fra il Grifone e
l’Udinese, è che il primo ha ancora una montagna da scalare
(e lo spareggio di sabato a Palermo vale moltissimo in chiave-salvezza), mentre l’Udinese (divertente in casa, ma sprecona fuori) deve inventarsi
ora nuovi traguardi per evitare battute a vuoto come quella
di ieri a Marassi. Ballardini, invece, pare avere trovato l’alchimia giusta, sposando le soluzioni semplici e restituendo
speranza a una piazza che, a
fine gara, ne ha fatto ieri il suo
nuovo idolo. Anche perché
una media di due punti a gara
è qualcosa di stratosferico per
chi, sino all’altroieri, era in caduta libera verso l’inferno.
«Ha messo cinque uomini in
mezzo al campo Gianluca
Atzori e dunque vedremo se
il Sassuolo faticherà ad
impostare il proprio gioco a
causa appunto di questo
centrocampo molto folto.
Troianiello, area di rigore,
palla per Catellani, rete!»
(Massimo Barchiesi,
Radiorai)
«E’ una partita che può
terminare con qualsiasi
risultato» (Lucio Rizzica,
Empoli-Livorno, Sky)
Maurizio Compagnoni (Sky)
sul 4-0 della Fiorentina. «E’
chiaro che nell’Inter
qualcosina non funziona».
Calcio femminile sui
Raisport. Luca Pisinicca
«Fuori, espulso l’allenatore
Marino!......Marino è stato
richiamato dal direttore di
gara, che sembrava averlo
addirittura espulso, in realtà
è ancora lì al suo posto» .
Katia Serra (zelante) «Io non
ho interpretato il gesto
dell’arbitro come
un’espulsione». 5’ dopo
Pisinicca ci riprova
«Espulsione del tecnico
Marino! Prima era stato
avvertito...Insomma, a me
sembra che è ancora fermo
lì». La calciatrice Eleonora
Prost da bordo campo «Non
lo hanno espulso». Pisinicca
«Non lo hanno espulso! Bah,
è incredibile quello che sta
succedendo! Io in almeno
due circostanze ho avuto la
sensazione....Eh no! Questa
volta sì! Prost, anche lei ci
trae in inganno perché
Marino se ne sta andando».
Perché mai nessuna gli
crede?
twitter@Vincenzo Cito
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LA SEGNALAZIONE L’ESTERNO SINISTRO DEL GENOA PROTAGONISTA DI UNA GRANDE PROVA
Gazzetta.it
«Caro Prandelli, chiama Antonelli»
Gazza
Ballardini dà un
consiglio al c.t.
Preziosi respira
«Cancellati
gli errori iniziali»
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
«Oddio ha segnato
Kucka!» Sì, proprio così. Enrico
Preziosi al momento del gol
non è riuscito ad esultare felice
in tribuna. «Anzi - racconta - mi
sono toccato. Quest’anno Juraj
aveva fatto gol al Catania e alla
Roma e ogni volta siamo usciti
dal campo sconfitti». Il presi-
dente del Genoa lo spiega sorridendo al centrocampista, che
comunque è d’accordo. «Al punto - ammette lo slovacco - che
ho cambiato esultanza. Le capriole ormai portavano male.
La cosa più bella però non è il
mio gol, ma aver conquistato
tre punti fondamentali per la
salvezza».
Consiglio per il c.t. E’ stato un re-
galo speciale per il ritorno allo
stadio dopo una lunga squalifica del patron rossoblù, per l’occasione ignorato dagli ultras
che negli ultimi mesi lo avevano sempre contestato. «Io - commenta Preziosi - non faccio la
guerra a nessuno e sono pronto
a stringere la mano a chiunque.
In questo momento conta solo
il bene del Genoa e mi sembra
che si sia riusciti a rimediare
agli errori». Tutti sorridenti,
tranne Davide Ballardini, sempre misurato. «Due vittorie consecutive sono importanti, ma
dobbiamo conquistarne ancora
molte per salvarci. Non abbiamo fatto nulla. Di una cosa, però, sono sicuro: Antonelli merita la nazionale. Lo dico con tutto il rispetto possibile per il c.t.
che fa le sue scelte: è lui il miglior terzino azzurro».
Umiltà Francesco Guidolin incassa lo stop che classe, senza
fare particolari drammi. «Complimenti al Genoa, squadra di
grande forza fisica e sulla quale
Ballardini ha fatto un gran lavoro in poche settimane. Forse
avremmo meritato di più, in
fondo l’equilibrio lo ha rotto
una situazione da palla inattiva. Pazienza. C’era un campo
su cui è meglio giocare palla alta che palla a terra, cosa che noi
per ovvi motivi non siamo in
grado di fare. Le difficoltà di Di
Natale? Non può decidere sempre. Non mi preoccupa affatto.
Invece sarà importante migliorare i nostri risultati in trasferta». La ricetta per l’immediato
rilancio la propone l’esterno di
centrocampo serbo Dusan Basta: «Più guardiamo in su - ammonisce - e meno punti facciamo. Restiamo umili».
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Tvf
GLI HIGHLIHTS DELLA A,
IL POSTICIPO DI B
E I GOL DI REAL E PSG
La goleada della
Fiorentina contro l’Inter con
le gemme di Jovetic e Ljajic,
le magie di Cerci, la
doppietta di Sau e gli altri
gol della venticinquesima
giornata di Serie A con gli
highlights di tutte le partite:
le immagini più belle della
domenica sono su
gazzetta.it. Guarda anche le
sintesi di Novara-Verona,
posticipo di B, la sintesi di
Real Madrid-Rayo Vallecano
e il meglio di Sochaux-Psg.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A 25a GIORNATA
LA MANIFESTAZIONE DUECENTO CAGLIARITANI A BUONCAMMINO DURANTE LA PARTITA
Che tifo fuori dal carcere per il presidente
Al politico Tocco
«Voglio uscire da
libero». Oggi c’è
Contini, Gessa
sarà risentito
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI
CAGLIARI
La squadra ha vinto
per lui a Pescara, duecento
tifosi hanno solidarizzato all’esterno del carcere di Buoncammino durante la partita. L’amico consigliere regionale Edoardo Tocco è andato da lui in mattinata:
«L’ho trovato forte, ma mol-
to triste. La cella è piccolissima. Comincia a soffrire». A
Tocco Massimo Cellino ha ribadito: «Voglio uscire da uomo libero, non voglio stare in
casa da arrestato». Ma dovrà
passare ancora qualche giorno prima che il presidente
del Cagliari possa pensare di
tornare a casa. Infatti, non è
sicuro che il sindaco di Quartu S.Elena Mauro Contini
venga interrogato questa
mattina all’ospedale Brotzu
dove è piantonato da giovedì
scorso. Contini non sta ancora bene e non si sa se potrà
sottoporsi alle tante domande dei giudici. Se la «pratica»
del presidente rossoblù è durata in tutto nove ore, quella
di Contini non si annuncia
proprio brevissima.
Gessa Tutto questo ritarda le co-
se. Anche se la difesa di Cellino
farà oggi istanza di scarcerazione, bisognerà aspettare l’interrogatorio del sindaco. A ciò bisogna aggiungere che i magistrati vorranno risentire il dirigente comunale Pierpaolo Gessa. Lui e la moglie si sono sentiti minacciati e infastiditi dalle
continue telefonate del numero uno del Cagliari. Gessa, ai domiciliari con divieto di colloqui
(anche i suoi interrogatori, come quelli di Cellino, sono secretati), se non con i conviventi e
l’avvocato Ravenna, ha sofferto
moltissimo per questa vicenda
e ancora non si è ripreso. Non
aveva interessi ad accelerare le
pratiche per lo stadio di Is Arenas. Ma alla fine è crollato davanti alle pressanti richieste.
Is Arenas Così come destano
più curiosità che preoccupazione le tante telefonate con i dirigenti calcistici. Ieri Zamparini
e Pulvirenti, hanno solidarizzato con lui. Come fanno tanti
in città. Gli affitti non pagati,
l’abbandono volontario del
S.Elia, le accuse che hanno
portato in carcere Cellino non
contano davanti a un presidente che voleva regalare uno stadio al Cagliari. E proprio oggi
la Prefettura dovrebbe decidere sull’utilizzo di Is Arenas per
la gara di domenica col Torino. Lo stucchevole balletto
che ha preceduto la sfida col
Milan andrebbe evitato.
I tifosi solidarizzano con Cellino davanti al carcere di Buoncammino
Sau, 2 gol per Cellino
E il Pescara precipita
1
PESCARA 4,5
2
I piccoletti si trasformano in giganti e trascinano il Cagliari nella partita più difficile.
Andrea Cossu è il fantasioso
mandante, Marco Sau il diabolico esecutore, che firma la doppietta del successo più atteso
dal presidente Massimo Cellino. A Pescara i suoi giocatori lo
hanno sentito idealmente al loro fianco. «Lo conosciamo bene, questa squadra ha il suo
stesso carattere: lotta in campo
come lui ha saputo dare battaglia per realizzare lo stadio che
tutti sognavamo», dice Cossu.
E Sau consegna la dedica più
sentita: «I miei due gol sono
per il presidente; gli siamo tutti vicini in questo momento di
sofferenza».
riuscendo a isolarsi dalla vicenda giudiziaria che ha portato in
carcere Cellino. La creatura di
Pulga e Lopez infila il sesto risultato utile consecutivo - 12
punti, frutto di 3 vittorie e 3 pareggi - e soprattutto affonda il
Pescara, ora distante 7 lunghezze, reso impotente nella sfida
più importante per le sue speranze di salvezza. La formazione di Bergodi resiste solo un
tempo, nel quale, pur confermando i suoi gravi limiti strutturali, sfiora addirittura il vantaggio con un bagliore di Weiss
(croce e delizia, sarà espulso
nel finale per un fallo di frustrazione) spento da Agazzi con deviazione contro il palo. Nella ripresa batte forte il cuore del Cagliari, preso per mano proprio
dagli attuali giocatori-simbolo
dell’isola: Cossu, Sau e Pisano.
Mancano Astori, Conti e Dessena, eppure lo spartito finisce
in... piedi comunque sicuri: difesa compatta, Nainggolan che
fa il play tra Casarini ed Ekdal e
lì davanti il «trio-meravigliao».
Sau 10, sì viaggiare Di nuovo titolare dopo quasi due mesi,
Cossu pennella un cross per lo
stacco di testa di Sau: sì, il nanetto di Tonara anticipa in elevazione il compagno Ekdal, approfittando della dormita di
PERIN 5 Insicuro in un’uscita e
poco reattivo sulla morbida (pur
precisa) incornata di Sau per il
primo gol.
ZANON 4,5 Infilato spesso da
Cossu, addirittura resta ad
«ammirare» Sau sul primo gol.
CAPRARI 5,5 Prova invano a dare
consistenza all’attacco.
BIANCHI ARCE 4 E’ quasi
immobile. Non c’è traccia del
guerriero.
BOCCHETTI 5 Non si macchia di
colpe particolari, però in una
difesa gruviera pure lui barcolla in
marcatura.
MIGLIORE
h 5,5 ILZAURI
Quasi insuperabile nel primo
tempo, è l’ultimo a mollare: anche
lui, però, soffre nella ripresa.
Marco Sau, 25 anni, colpisce di testa e porta in vantaggio il Cagliari; la dedica della squadra a Cellino ANSA
PESCARA
CAGLIARI
0
2
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Sau all’8’ e al 16’ s.t.
PESCARA (4-3-2-1)
Perin; Zanon (dal 19’ s.t. Caprari), Bianchi Arce, Bocchetti, Zauri; Blasi (dal 31’ s.t. Vukusic), D’Agostino (dal 4’ s.t. Bjarnason), Rizzo;
Celik, Weiss; Caraglio.
PANCHINA Pelizzoli, Balzano, Capuano, Modesto, Cascione, Abbruscato.
ALLENATORE Bergodi.
CAMBI DI SISTEMA dal 19’ s.t. 4-1-3-2; dal 31’
s.t. 3-4-3; dal 46’ s.t. 3-3-3.
BARICENTRO MOLTO BASSO 48,7 metri
ESPULSO Weiss al 46’ s.t. per gioco scorretto.
AMMONITI Zauri, Zanon, Rizzo e Blasi per gioco scorretto.
CAGLIARI (4-3-1-2)
Agazzi; Pisano, Rossettini, Ariaudo, Avelar;
Casarini, Nainggolan, Ekdal (dal 43’ s.t. Eriksson); Cossu (dal 27’ s.t. Cabrera); Ibarbo,
Sau (dal 36’ s.t. Nenè). PANCHINA Avramov,
Perico, Thiago Ribeiro, Pinilla.
ALLENATORI Pulga-Lopez.
CAMBI DI SISTEMA dal 36’ s.t. 4-3-3; dal 43’
s.t. 4-3-1-2.
BARICENTRO MEDIO 52,5 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Ekdal gioco scorretto e Cabrera
per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Gervasoni di Mantova.
NOTE paganti 4.858, incasso di 31.252 euro; abbonati 6.165, quota di 113.002,60 euro. Tiri in
porta 2 (un palo)-7. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco
0-2. Angoli 0-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
Bianchi Arce e Zanon e dell’incertezza di Perin. Passano pochi minuti e al 16’ Pisano, altro
cagliaritano doc, dalla corsia
destra come Cossu, invita il cecchino scelto al colpo del raddoppio. La girata vincente di
Sau chiude il confronto. Spietato in zona-tiro e incisivo anche
nell’ispirare le ripartenze, il goleador tascabile tocca quota 10
reti, senza aver battuto rigori.
Segni particolari per riconoscere il gioiellino: Sau arriva quasi
sempre nella ripresa (7 centri)
e ama colpire in trasferta (8
bersagli su 10). In più, ha acquisito un feeling perfetto con
Ibarbo, abile nello scambiarsi
di posizione e mandare in tilt i
difensori con dribbling e incursioni che partono dalle corsie
esterne. Non a caso, il colombiano, nonostante non segni, finisce ugualmente in vetrina.
Pescara, che fardello A giusta ragione Bergodi aveva descritto
questo match come il crocevia
fondamentale per il Pescara
sulla strada che porta alla salvezza. Vincere per portarsi a
un solo punto dal Cagliari: il
progetto di D’Agostino (k.o.
per un infortunio muscolare) e
compagni si è infranto contro
l’organizzazione tattica esibita
di G.CAL.
PERIN INSICURO, ARCE DANNOSO
COSSU E IBARBO ILLUMINANTI
GIUSEPPE CALVI
PESCARA
Serie utile, 6 per 12 Il Cagliari va,
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le Pagelle
Il Cagliari dei piccoletti passa facilmente all’Adriatico
Abruzzesi a picco, ma Bergodi non rischia. Weiss espulso
DAL NOSTRO INVIATO
Gli avvocati stanno controllando con attenzione anche altri
faldoni che riguardano soprattutto progetti del presidente.
Cose che non sembra abbiano
particolare rilevanza dal punto di vista penale.
da Pulga e Lopez. Appena sufficienti nell’alzare una diga davanti alla difesa, i biancazzurri
spariscono quando sono chiamati a imporre il gioco, tanto è
lenta e prevedibile la manovra.
Passata in svantaggio, la squadra si sgretola, evidenziando
debolezze anche in protagonisti attesi invano.
Il futuro può attendere A parole,
il presidente Sebastiani conferma fiducia a Bergodi e registra
la contestazione dei tifosi verso la società e in particolare verso il d.s. Delli Carri. D’altra parte, dopo la girandola di mercato che ha portato in riva all’Adriatico tanti attori in cerca
d’autore, non può essere certo
Bergodi l’unico responsabile
della crisi del Pescara (soltanto
un punto conquistato negli ultimi 6 incontri). Esonerato Stroppa, che aveva un contratto sino
al 2014, e vincolato Bergodi sino a fine stagione, la società
prova a navigare a vista. Tanto
per il futuro, dal mare in tempesta, potrebbe riemergere il nocchiero Zeman. Nel frattempo,
però, questo Pescara, finito a 4
punti dal quartultimo posto,
deve ritrovare la forza per continuare a sperare.
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BLASI 5 Se la cava su Ekdal, cede
nel ruolo di play (Vukusic s.v.).
D’AGOSTINO 5,5 Poco ispirato.
Resiste, poi s’arrende a un
problema muscolare.
BJARNASON 5 Porta solo quantità
e generosità. Ma non toccava certo
a lui firmare la svolta.
RIZZO 5 Una comparsa a
centrocampo, patisce anche da
terzino.
CELIK 5 Non punge il suo
dirimpettaio Avelar. Sembra
sempre che sia sospeso su una
sua nuvoletta.
WEISS 4 Delizia, con un destro a
giro deviato da Agazzi contro il
palo. E delude per l’espulsione.
Ormai è recidivo.
CARAGLIO 5 Lotta sul piano fisico
ma quasi mai «vede» il pallone.
ALL. BERGODI 5 La squadra non
ha qualità, crolla anche un tentativo
di progetto tattico. Molle in difesa e
lentissima nell’impostazione.
CAGLIARI 6,5
AGAZZI 6,5 Bravo a negare il gol
a Weiss, con un volo per deviare
il pallone contro il palo.
PISANO 6,5 Tiene Weiss e detta un
assist perfetto a Sau. Trova i tempi
giusti per le proiezioni offensive.
ROSSETTINI 6 Deve faticare poco
per reggere l’urto di Caraglio.
ARIAUDO 6 Pomeriggio quasi di
relax, dinanzi ad avversari limitati.
AVELAR 6 Svolge un compitino
semplice, contro l’evanescente
Celik.
CASARINI 6 S’adatta bene a fare
da «guardaspalle» in interdizione.
NAINGGOLAN 6,5 Si cala nel ruolo
di architetto e avvia la manovra.
EKDAL 6,5 Puntuale in costruzione
e lesto a inserirsi si integra
benissimo con la «guida»
Nainggolan. (Eriksson s.v.)
COSSU 7 Rieccolo titolare: illumina
il gioco, a tratti è imprendibile. E si
sacrifica pure in continui rientri a
metà campo.
CABRERA 5,5 Entra, per l’esordio.
Ed è da record: ammonito dopo
pochi secondi. Ha qualità, avrà
tempo per metterle in mostra.
IBARBO 7,5 Vivacissimo. Quando
parte palla al piede, scherza con
l’intera difesa e apre tanti varchi
per Sau e Cossu.
h 7,5 ILSAUMIGLIORE
Velenoso come un cobra: non
perdona. Lo aspetti a sinistra e
spunta dall’altra parte: fa ammattire
i difensori avversari (Nenè s.v.)
All. PULGA-LOPEZ 7 Nonostante
le assenze, garantiscono equilibrio
a centrocampo e formano
un pacchetto offensivo efficace
ed elegante.
GERVASONI 6,5 Non accetta il gioco duro, proprio per questo punisce
ogni minimo intervento rude per tenere saldamente in pugno la sfida.
E giustamente mostra il rosso diretto a Weiss.
Di Fiore 6,5 - Maggiani 6; Celi 6 - Pasqua 6
GLI ABRUZZESI CONTESTATI
Sebastiani: «Qualcuno non si impegna
Bergodi dia la sveglia, Weiss pagherà»
PESCARA Lo aveva
annunciato alla vigilia. Ivo
Pulga manda il suo abbraccio
a Cellino dall’Adriatico: «La
squadra ha risposto sul campo
a quello che ci è successo in
settimana. Vittoria dedicata al
presidente, tre punti
fondamentali. Mancano, però,
ancora tante giornate e non
dobbiamo rilassarci. Arriviamo
presto a 40, poi vedremo quali
soddisfazioni potremo
toglierci. Sau? Non mi stupisce
più». A fine gara i tifosi del
Pescara chiedono la testa del
ds Delli Carri e una punizione
esemplare per i giocatori. Il
presidente Daniele Sebastiani
li affronta, un film che si ripete.
Ma non vuole processi. «Prima
ci giochiamo tutto da qui alla
fine, poi tiriamo le somme. I
conti li faremo solo dopo
l’ultima giornata. Qualcuno non
s’impegna come dovrebbe. la
ripresa è stata disastrosa.
Bergodi dia entusiasmo alla
squadra come aveva fatto fino
a Firenze. Weiss? Sarà
punito».
Orlando D’Angelo
18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA
Sergio Almiron, 32, al centro, festeggia dopo aver realizzato il gol ANSA
Catania record
Una salvezza
con vista
sull’Europa
Batte il Bologna ed è già al sicuro con 13
giornate d’anticipo. Almiron sfata il tabù
CATANIA
BOLOGNA
1
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORE Almiron al 42’ p.t.
CATANIA (4-2-3-1)
Andujar; Alvarez, Bellusci, Spolli, Marchese;
Lodi, Almiron(dal 18’ s.t. Biagianti); Izco, Castro (dal 38’ s.t. Legrottaglie), Gomez (dal 45’
s. t. Ricchiuti); Bergessio.
PANCHINA Frison, Terracciano, Rolin, Potenza, Augustyn, Salifu, Keko, Doukara.
ALLENATORE Maran.
CAMBI DI SISTEMA Dal 38’ s.t. 5-3-2.
BARICENTRO ALTO 54,6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Biagianti per comportamento
non regolarmentare.
BOLOGNA (3-4-2-1)
Curci; Sorensen, Antonsson, Cherubin (dal
25’ s.t. Moscardelli); Motta (dal 34’ s.t. Garics), Perez, Krhin, Morleo; Diamanti, Kone
(dal 1’ s.t. Gabbiadini); Gilardino.
PANCHINA Agliardi, Stojanovic, De Carvalho, Naldo, Abero, Guarente, Pazienza,
Christodolopoulos, Pasquato.
ALLENATORE Pioli.
CAMBI DI SISTEMA Dal 25’ s.t. 3-4-3.
BARICENTRO BASSO 51.
ESPULSI Pioli al 46’ s.t. per proteste.
AMMONITI Morleo, Perez gioco scorretto.
ARBITRO Russo di Nola.
NOTE spettatori paganti 3.180, incasso
38.000 euro; abbonati 8.711, quota non comunicata. Tiri in porta 7–3 con un paolo del
Catania. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 2-2. Angoli 7-4. Recuperi p.t. 2’; s.t. 4’.
FRANCESCO CARUSO
CATANIA
Profumo d’Europa. Non
sarà la vittoria più bella ma potrebbe diventare quella più importante. Il Catania mette in cascina la legna utile per la settima salvezza consecutiva e si
proietta verso terrritori mai
esplorati. Un altro record: mai
la formazione rossazzurra aveva raggiunto con 13 giornate
d’anticipo la certezza della permanenza nella massima serie.
Ci riesce proprio contro la squadra che rischiava di trasformarsi in tabù. Il Bologna aveva battuto il Catania nelle ultime 4
partite di campionato, segnando 8 gol senza subirne alcuno.
L’ultima rete dei siciliani agli
emiliani risaliva a quasi 2 anni
e mezzo fa: 26 settembre
2010, un autogol per altro, di
Britos su tiro di Marchese (1 a
1). E la squadra di Pioli, miglior potenziale offensivo del
2013 con 12 gol nelle prime 5
partite, fa poco o nulla per evitare la seconda sconfitta dell’anno nuovo. Appena un tiro
nello specchio della porta di
Andujar nonostante il gran roteare di attaccanti e una ripresa disputata a testa bassa nella
vana ricerca del pari. Un paio
di occasioni propizie malamente sfruttate da Gilardino e Moscardelli. Stop.
La chiave L’unico seguito che i
rossoblù riescono a perpetrare
è quello dei gol subiti in trasferta: 16 partite consecutive a porte aperte. E indovinate qual era
stato l’ultimo viaggio dal quale
il Bologna era riuscito a tornare con la rete inviolata? Ma
quello di Catania dello scorso 2
maggio (1 a 0) naturalmente.
Maran, tecnico esordiente della categoria ma anche rivelazione della stagione, non rinuncia
al 4-2-3-1 che ha ormai soppiantato il tradizionale 4-3-3
senza vergognarsi di ripiegare
nel 5-3-2 finale per proteggere
meglio il prezioso vantaggio,
inserendo Legrottaglie lasciato
a sorpresa in panchina. Così Almiron e Lodi, laboriosa coppia
di mediani, proteggono il tris
di trequartisti composto da Gomez, Castro e Izco, recuperato
appena in tempo, e schierato in
un ruolo inedito al posto dell’infortunato Barrientos. E Bergessio in posizione più avanzata
Gol Il Catania sulla sinistra recu-
pera Marchese al quale la panchina ha quadruplicato le energie. É da quella parte infatti
che i siciliani si rendono ripetutamente pericolosi. Ma bisogna attendere la fine del tempo
perchè la superiorità etnea si
traduca in gol. Un magnifico taglio di 30 metri di Lodi pesca
Gomez sul versante sinistro: assist per Bergessio e gran conclusione che si stampa sul palo prima che Cherubin spedisca in
angolo. Dalla bandierina lo
stesso Lodi disegna una traiettoria perfetta per la testa di Almiron (che aveva fatto le prove
5 minuti prima) che indirizza
la sfera verso il «sette» alla sinistra di Curci. Nella ripresa il Bologna insegue con l’arrembante 3-4-3 ma senza esito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TECNICO
LA PUNTA GRANATA
Maran: «Non è
stato semplice
batterli»
Bianchi: «Non
aspetto il rinnovo
in eterno»
CATANIA (g.f.) Europa
League, il Catania ci crede.
Tanto è vero che il presidente
rossazzurro Pulvirenti si butta:
«Giusto sognare qualcosa di
grande, ma con umiltà.
Il nostro percorso fatto di
lavoro e programmazione
deve portarci a migliorare
sempre». Stesso concetto,
quello espresso dal tecnico
Maran: «Non è stato semplice
battere un Bologna che non
concedeva spazi». In casa
Bologna, Pioli non si dà pace:
«Siamo una squadra che
ha l’allergia per i pareggi.
Purtroppo abbiamo giocato
soltanto nel secondo tempo
sfiorando più volte il pari».
TORINO (f. bra.) Gongola
Ventura, sorride amaro
Colantuono. «Zero nel primo
tempo, nella ripresa ce la siamo
giocata, dopo il pari stavamo
meglio noi anche
psicologicamente, ma abbiamo
preso gol a difesa schierata»
ammette il tecnico del
nerazzurri. «Mancano 9 punti al
primo e più importante
obiettivo» dice Ventura. Bianchi
parla del contratto che scadrà
a giugno: «Non vivo per un
contratto, ma vivo di passione.
Se il Torino mi chiamerà bene
se no valuterò altre offerte, non
aspetto in eterno». Il presidente
Cairo: «Il tempo per vederci lo
troveremo».
le Pagelle
di F.C.
ALVAREZ OK
LODI SUPER
PEREZ LOTTA
DIAMANTI DELUDE
CATANIA 7
ANDUJAR 6,5 Si fa trovare pronto
nell’unica parata, su Gabbiadini.
ALVAREZ 6,5 Sempre attento e
reattivo, vince il duello con Morleo.
BELLUSCI 6,5 Non ha l’eleganza di
Legrottaglie, ma il suo lo fa bene.
SPOLLI 6,5 Gilardino non la vede
mai (o quasi).
h
IL MIGLIORE
7 MARCHESE
Onora al meglio il ritorno da
titolare, sfiora anche il gol.
LODI 7 Magnifico il lancio che
taglia il campo per Gomez ed è suo
il seguente angolo che porta al gol.
ALMIRON 7 Segna una gran rete e
altre 2 volte ci va vicino.
BIAGIANTI 6 Dà una mano nel
finale.
IZCO 6,5 Inizia trequartista,
chiude a centrocampo, sfiora il gol
CASTRO 6,5 Grande movimento,
gli capita la palla del 2 a 0 e non la
sfrutta (Legrottaglie s.v.).
GOMEZ 6,5 Dà palla a Bergessio
in occasione del palo che avvia il
vantaggio (Ricchiuti s.v.).
BERGESSIO 6,5 Sfortunato in
occasione del tiro che finisce sul
legno, propedeutico al gol.
ALL. MARAN 7 Ottiene la salvezza
con 13 giornate d’anticipo, tecnico
rivelazione.
BOLOGNA 5,5
CURCI 6,5 Incolpevole sul gol, un
paio di buoni interventi, bravo a
chiudere su Izco che tira fuori.
SORENSEN 5,5 Fatica un po’ a
frenare Gomez.
ANTONSSON 6 Unica incertezza,
sul palo di Bergessio.
CHERUBIN 5,5 Qualche incertezza
come sul corner che avvia l’1 a 0.
MOSCARDELLI 5,5 Gli capita sui
piedi la palla dell’1 a 1 e la cicca.
MOTTA 6 Soffre molto contro lo
scatenato Marchese (Garics s.v.).
PEREZ 6,5 Lotta, ma non basta.
KRHIN 5 Perde Almiron sul gol, si
ripete con Castro ma gli va bene.
MORLEO 5,5 Izco e Castro gli
creano grattacapi.
DIAMANTI 6 Dal capitano e faro
rossoblù ci si aspetta di più.
KONE 5,5 S’inverte con Diamanti
ma il prodotto non cambia: etereo.
MIGLIORE
h 6,5 ILGABBIADINI
Un ingresso movimenta l’azione
d’attacco, suo l’unico tiro in porta.
GILARDINO 5 Due occasioni 0 gol.
ALL. PIOLI 6 Corregge il tiro con
Gabbiadini ma non basta.
.
GLI ARBITRI
RUSSO 6 Episodi dubbi non ce ne
sono, giusta la scelta di lasciare
proseguire su Gilardino atterrato
in area. Sbaglia qualche scelta
non decisiva. Fiorito 6 Rubino 6;
Mazzoleni 6 Manganiello 6
Alessio Cerci, 25 anni, nato a Velletri, segna il primo gol per il Torino ANSA
Cerci scatenato
davanti al c.t.
Il Torino piega
l’Atalanta
Apre le marcature, pari di Denis e gol
decisivo di Birsa. Granata vicini alla salvezza
TORINO
ATALANTA
2
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Cerci (T) al 42’ p.t., Denis (A)
su rigore al 30’, Birsa (T) al 42’ s.t.
TORINO (4-2-4)
Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Vives, Gazzi; Cerci, Bianchi (dal 36’ s.t. Meggiorini), Barreto (dal 36’ s.t. Jonathas), Stevanovic (dal 15’ s.t. Birsa).
PANCHINA Coppola, Di Cesare, Rodriguez,
Caceres, Basha, Bakic, Brighi, Menga, Diop.
ALLENATORE Ventura
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO ALTO 56,1 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Gillet
ATALANTA (4-3-2-1)
Consigli; Bellini (dal 22’ s.t. Scaloni), Stendardo, Canini, Del Grosso; Cazzola, Radovanovic (dal 1’ s.t. Livaja), Carmona; Brienza, Moralez (dal 36’ s.t. Giorgi ); Denis.
PANCHINA Polito, Frezzolini, Lucchini, Troisi, Budan, Contini, Brivio, Raimondi, De Luca.
ALLENATORE Colantuono
CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 1’s.t.
BARICENTRO MEDIO 51,3 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Carmona, Del Grosso e Cazzola
per gioco scorretto
ARBITRO Bergonzi di Genova
NOTE paganti 3046 incasso 68580, abbonati
8539 quota 114.515. Tiri in porta 9-1.Tiri fuori 11-1 Angoli 8-2. In fuorigioco 2-1. Recuperi
’0’ p.t. ’4’ s.t.
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
Porta la firma di Alessio
Cerci la vittoria più netta e più
bella, forse la più importante
della stagione per la squadra di
Giampiero Ventura, Toro sempre più vicino alla quota salvezza, a 40 punti. Eppure ci è mancato poco che finisse con una
beffa per i granata una gara dominata in lungo ed in largo.
L’episodio, un brivido lungo la
schiena, al 30’ della ripresa.
Nell’unica sortita dell’Atalanta
verso la porta granata, Gillet
esce con un po’ troppa irruenza
su Livaja smarcato in area da
Denis. Il portiere granata tocca
la palla ma impatta sull’ex interista, l’arbitro Bergonzi chiede
lumi all’assistente di porta e decreta il penalty che Denis non
sbaglia. «Il rigore? Hanno detto
che dopo l’episodio di Udine
avremmo avuto una compensazione ma non sempre funziona
così» le parole di Giampiero
Ventura. Una battuta passato
lo spavento. In verità il Toro sull’1-1 per 5 minuti ha sbandato,
incredulo di raccogliere così poco dopo tanta semina, dalla traversa colpita da Barreto alle
conclusioni nello specchio della porta sventate da Consigli, alle rasoiate di Bianchi, ai missili
di Cerci. Proprio l’ex viola come
l’aveva iniziata l’ha finita, con il
là al gol partita di Birsa, palla
scaricata dopo una sgroppata a
Darmian, traversone in area, velo di Jonathas e tocco vincente
alle spalle di Birsa con la difesa
atalantina immobile. Alessio
Cerci ha giocato una partita nella partita, davanti al c.t. Cesare
Prandelli che ha potuto annotare anche il nome di Darmian e
rivedere in campo Angelo
Ogbonna lontano dal campo
dal 9 dicembre. Cerci sta trovando continuità di rendimento e sacrificio anche in fase difensiva, uomo squadra.
Vecchia guardia Torino con
un’unica «sorpresa» rispetto alla vigilia, il ritorno di Stevanovic esterno mancino preferito a
Birsa. Per il resto un turno di riposo a Brighi a centrocampo, Vives-Gazzi la coppia di metà
campo. Qualche cambio tattico
in più per Colantuono. Moralez
preferito a Livaja, a ridosso di
Denis sul fronte d’attacco, Bellini per Scaloni e Carmona per
Giorgi le varianti. Ventura
scommette sulla voglia di chi è
rimasto fuori a lungo. Insieme
70 giorni dopo, Angelo Ogbonna e Rolando Bianchi, di nuovo
titolari Darmian, Vives e Stevanovic. Il Toro conduce la gara,
l’Atalanta aspetta, anche troppo. Dopo 15’ Bianchi offre su
un piatto d’argento una palla
gol a Barreto ma la conclusione
è alle stelle. Il brasiliano ricambia l’assist nel finale di tempo
ma Cerci ha altro piede e passo
e mette la palla in buca di precisione. Nella ripresa Colantuono passa al 4-4-2 nel tentativo
di scuotere una squadra passiva e affiancare a Denis un compagno di reparto. Arriverà il pari provvisorio, omaggio del movimento errato della difesa granata prima del gol partita di Birsa. Tre punti meritati.
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le Pagelle
di F. BRA.
BENE BARRETO
DARMIAN SPINGE
SCALONI SOFFRE
MORALEZ SI SALVA
TORINO 7
GILLET 5,5 Tocca la palla sul rigore
ma travolge anche Livaja
DARMIAN 6,5 Ci mette del suo
anche in fase di spinta
GLIK 6,5 Pulito e decisivo quando
serve spazzare l’area
OGBONNA 5 Fuori da due mesi,
qualche amnesia
MASIELLO 6 Si vede poco ma ha il
pregio di nascondere Brienza
VIVES 6,5 Lavoro oscuro di
interdizione e regia
GAZZI 6,5 Finisce stremato dopo
un secondo tempo in apnea
h
IL MIGLIORE
8 CERCI
Straripante davanti al c.t. Cesare
Prandelli. Gol, continuità e giocate
da campione
BIANCHI 6,5 Gioca di sponda e per
i compagni, un assist sprecato da
Barreto (Meggiorini s.v.)
BARRETO 6,5 Una traversa ed un
gol mangiato, pennella l’assist per
Cerci (Jonathas s.v.)
STEVANOVIC 5 Tanta ruggine
dopo oltre due mesi di assenza
BIRSA 6,5 Stesso ruolo del
compagno, trova il jolly, gol partita
ALL. VENTURA 7 Un voto in più per
aver tirato fuori il vero Cerci
ATALANTA 5
CONSIGLI 6,5 Nega la gioia del gol
a Bianchi
BELLINI 6 A nozze con Stevanovic,
esce per infortunio
SCALONI 5 Patisce l’ingresso di
Birsa
STENDARDO 5 Si aggrappa a
Bianchi, non sempre ha la meglio
CANINI 5,5 Fatica con la velocità
ed il cambio di passo di Barreto
DEL GROSSO 5 Tagliato a fette da
un Cerci devastante
CAZZOLA 5,5 Si impantana sulle
tracce di Gazzi, costruisce poco
RADOVANOVIC 5,5 Troppo spazio
al centrocampo granata, cambio
tattico dopo 45’
MIGLIORE
h 6,5 ILLIVAJA
Cambio di passo e maggior peso in
attacco fino al rigore cercato
CARMONA 6 Duella con Vives,
meglio nella ripresa
BRIENZA 5,5 Non spinge mai, si
annulla con Masiello
MORALEZ 6 Un furetto a ridosso di
Denis ma non trova la giocata
vincente (Giorgi s.v.)
DENIS 5,5 Non pervenuto fino alla
palla rigore per Livaja
ALL. COLANTUONO 5,5 Assenze
pesanti ma squadra troppo passiva
GLI ARBITRI
BERGONZI 5,5 Bene fino a
quando la partita si dirige da
sola. Il rigore è stato segnalato
dal giudice di porta.
De Pinto 5,5- Giordano 6
Irrati 5-Cervellera 6
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
SERIE A IL POSTICIPO DELLA 25a GIORNATA
Kozak più Floccari: Lazio all’assalto
Petkovic cerca il rilancio: «Non ci considerano per la Champions? Creiamo pochi interessi...»
terrompere una tradizione negativa che vuole la Lazio quasi
sempre in difficoltà quando
gioca a Siena. In otto confronti giocati al Franchi in Serie A
la squadra biancoceleste è stata infatti capace di vincere una
sola volta, nella stagione
2005-06 (per 3-2). «Non sarà
facile — sospira Petko — e
non solo per la tradizione negativa, ma anche perché il Siena è una squadra temibile. Dovremo dare il 120 per cento
per vincere».
STEFANO CIERI
ROMA
Due punte per tornare a
vincere in campionato ed esorcizzare la tradizione negativa
di Siena. Vlado Petkovic vuole
dare una svolta al cammino
della sua Lazio che — in campionato — ultimamente si è
fatto incerto (due punti nelle
ultime quattro giornate, vittoria che manca da un mese). Se
nel frattempo non ci fossero
state le imprese nelle coppe (finale conquistata ai danni della Juve in Coppa Italia e pari a
Moenchengladbach in Europa
League) non sarebbe azzardato parlare di crisi per la Lazio.
Tradizione negativa Così non è,
ma occorre dare una sterzata
al rendimento pure in campionato per restare in zona Champions. Serve tornare a vincere
e per riuscire nell’impresa
Petkovic vara una Lazio dall’attacco pesante. Floccari e Kozak in campo dal primo minuto dopo l’ottimo secondo tempo (con gol del calabrese e
doppietta del ceco) disputato
dai due attaccanti giovedì in
Germania. «Questo per noi è
un periodo buono, ma non ottimo — osserva l’allenatore —.
Dobbiamo dare una svolta al
campionato, prendere i tre
punti a Siena diventa fondamentale per noi». E così spazio
alle due punte in attacco e spazio ad Hernanes in cabina di
regia, per una Lazio decisamente a trazione anteriore. È
la ricetta individuata dal tecnico di Sarajevo per tornare a
vincere in campionato e per in-
Vladimir Petkovic, 49 anni ANSA
Niente turnover Sarà più o meno la stessa Lazio schierata nel
secondo tempo del match di
giovedì al Borussia Park. Anche perché Mauri non ce l’ha
fatta a recuperare (contusione
a una caviglia) e non è stato
neppure convocato. L’unica
novità sarà la presenza di Ciani in difesa al posto di Dias.
Niente turnover, questo termine non fa parte del vocabolario di Petkovic. «Le grandi
squadre si vedono dalla capacità di gestire bene gli impegni
ravvicinati. Abbiamo voluto la
bicicletta, ora ci tocca pedalare». In ballo c’è quella zona
Champions minacciata dal ritorno del Milan. «A sentire certi commenti — punge il tecnico laziale — noi siamo già fuori dalla zona Champions. Si
parla solo di altre squadre che
evidentemente muovono interessi maggiori. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada,
convinti delle nostre possibilità».
SIENA (3-4-2-1)
LAZIO (4-4-2)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI 20.45 ARBITRO GIANNOCCARO (andata 1-2)
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini, 3 Uvini,
88 Terlizzi, 36 Bolzoni, 7 Valiani, 16 Verre,
70 Mannini, 23 Agra, 9 Paolucci, 81 Bogdani.
BALLOTTAGGI Belmonte- Valiani
60-40%, Paci-Terlizzi 60-40%, Teixeira-Belmonte 60-40%. SQUALIFICATI Vitiello (10/05/2013), Terzi (10/03/2013). DIFFIDATI Rosina, Pegolo, Sestu, Rubin, Bogdani. INDISPONIBILI Angelo (14 giorni).
PANCHINA 1 Bizzarri, 95 Strakosha, 3
Dias, 27 Cana, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 7
Ederson, 28 Saha, 25 Rozzi. ALLENATORE Petkovic. BALLOTTAGGI Ciani-Dias
60-40 %, Gonzalez-Cana 70-30 %. SQUALIFICATI Ledesma (1). DIFFIDATI Ciani,
Hernanes, Konko, Lulic. INDISPONIBILI
Brocchi (stag.finita), Klose (40 giorni),
Mauri (3 giorni), Stankevicius (15 giorni).
Scopri uno zoo
senza recinzioni
POZZI NO, EMEGHARA SÌ
Iachini che carica
«Siena, voglio
la gara perfetta»
SIENA Iachini lo ha
detto senza mezzi termini:
«Voglio una partita perfetta».
Per conquistare tre punti
pesantissimi contro la Lazio al
Siena serve in effetti la gara
senza errori. «Organizzazione
ed equilibrio – ha spiegato
Iachini alla vigilia – dovranno
essere le nostre armi, contro
una squadra che è ai vertici da
anni e ha una rosa importante,
poi in Petkovic è stato trovato
l'uomo giusto: è stato in grado
di dare una fisionomia al
gruppo». Il Siena cerca il terzo
risultato utile consecutivo per
inseguire l'impresa,
difficilissima, della salvezza e
agganciare il Pescara.
«Giocare il giorno successivo
– ha commentato Iachini – non
è un vantaggio, noi dobbiamo
pensare solo a noi stessi e
non agli altri. Il Siena deve fare
il Siena. Angelo? Squalifiche e
infortuni sono all'ordine del
giorno, basta che chi lo
sostituirà faccia il massimo,
tutti devono farsi trovare
pronti». Convocato per la
prima volta Pozzi, ma Iachini
sceglierà ancora Emeghara,
due gol nelle ultime due gare.
«Facile andare a prendere
giocatori da 30 milioni di euro.
E' bello e gratificante lavorare
con giovani poco conosciuti e
valorizzarli, come sta
accadendo per Innocent.
Pozzi? Sta meglio, ha smaltito
l'infortunio e anche la
condizione fisica è migliorata.
Personalmente più giocatori
ho e meglio è».
Alessandro Lorenzini
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
l’Avventuroso
di REINHOLD MESSNER
a pioggia di frammenti di
L
meteoriti su una zona della
Siberia ha attirato l'attenzione in
tutto il Mondo. Passano invece
quasi inosservate le nuove rilevazioni che raccontano come,
ancora più a Nord, tutto stia cambiando. Segnali inquietanti di un
cambiamento climatico che non procede alla velocità prevista.
Un satellite dell’Agenzia spaziale europea ha analizzato non soltanto la superficie, ma anche lo spessore dei ghiacci artici. Si sapeva già che si stanno
ritirando sempre più d'estate, tanto che ormai nel-
l’Analisi
re mesi fa, o poco più, la Fiorentina di MonT
tella aveva apparecchiato a San Siro una
simpatica lezione di calcio per il povero Milan di
Allegri. I viola giocavano piuttosto bene: velocità e idee chiare nel possesso palla, un pressing
premeditato e ben spalmato per riconquistare il
pallone, e poi una decente concretezza in attacco. Roba da applausi, a tratti. Anche a scena aperta, come nello show di ieri contro i nerazzurri.
Quello che, allora, ci aveva colpito del Milan —
al di là del rigore buttato via da Pato — era l’impotenza. Totale, assoluta. Niente sembrava poter deviare la deriva di quelle squadre. La Fiorentina era lanciata a insidiare il terzo posto al Napoli, mentre Juve e Inter stavano sprintando in prospettiva scudetto. Parliamo di novembre, tre me-
Stephan El Shaarawy, 20 anni e Mario Balotelli, 22 ANSA
si fa o poco più. Sembrano trascorsi anni. Quel
Milan era tredicesimo in classifica, aveva 10 punti in meno della Fiorentina e solo 5 più della terzultima (il Genoa): pareva destinato a un triste
campionato di secondo piano. Invece, dopo la
lezione viola, tutto è cambiato per Allegri (magari succederà anche a Strama, dopo il pauroso tracollo di ieri). Certo è che da allora il Milan ha
fatto 30 punti in 13 partite, lanciandosi in una
formidabile rimonta. Nessuno tiene il passo dei
rossoneri, neppure la Juve o il Napoli. Allegri ha
rosicchiato un punto a match al povero Stramaccioni e ieri ha formalizzato il sorpasso.
Non è soltanto una questione di giocatori. Okay,
ci sono Balotelli al posto di Pato e Niang per Emanuelson. Ma gli altri nove undicesimi del Milan
travolto in novembre a San Siro sono gli stessi,
da Abbiati a El Shaarawy. E’ cresciuta la squadra,
l’autostima, l’equilibrio, l’organizzazione, la condizione atletica, la capacità di giocare a calcio.
L’Inter, invece, ha fatto il percorso inverso. Sembrava poter crescere, nel solco arcaico della difesa-contropiede, invece si è sfasciata. I 17 punti
collezionati nelle ultime 13 giornate danno il segno di una caduta a piombo, dopo le 27 tacche
conquistate nei primi 12 turni. Il crac di Milito
non aiuta a invertire la rotta, ma certo non spiega il flop atletico, l’assenza di gioco e di organizzazione anche nella fase difensiva (ottava sconfitta in trasferta nelle ultime 9 partite).
Nonostante le incognite del derby di domenica,
il Milan è nettamente favorito sui cugini nella
corsa per il terzo posto che apre la strada ai preliminari Champions. Dovrà guardarsi dalla spettacolare Fiorentina rivista ieri e dalla solida Lazio,
che tiene la rotta con regolarità. Se oggi vince a
Siena, Petkovic può continuare a guardare i rossoneri dall’alto in basso. Le linee di tendenza sono chiare, solo gli scontri diretti possono nascondere qualche buco nero.
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nelloSci
AI MONDIALI DOMINATI DAGLI AMERICANI
GLI AZZURRI SONO APPENA SUFFICIENTI
di PIERANGELO MOLINARO
Mondiali di Schladming si chiudono con il
Ire (davanti
trionfo degli Stati Uniti in vetta al medaglieall’Austria), squadra che ha saputo
far fronte alla gravissima perdita nella prima
giornata di gare della sua regina, Lindsey
Vonn, gravemente infortunata per la nebbia e
la neve molle di un superG pomeridiano.
L’Italia torna a casa con tre medaglie, gli argenti in discesa di Dominik Paris e di Nadia Fanchini, ed il bronzo di Manfred Moelgg in gigante.
Poco? Non dobbiamo tenere come punto di riferimento le 6 medaglie di due anni fa a Garmisch, dove tutto ci girò incredibilmente bene ed
il solo Innerhofer tornò a casa con tre trofei.
Questo ruolo a Schladming l’ha recitato la Francia, terza nel medagliere, che, dopo una stagione in Coppa del Mondo in ombra, è salita su tre dei suoi 4 podi con autentici outsider.
Dove sta la differenza? Semplice: gare
secche come quelle iridate possono regalare sorprese, ma sono fatte su misura per i campioni veri, quelli che
nel momento importante non tradiscono. Gli Stati Uniti sono una piccola squadra, ma solo di match
winner o potenziali tali.
Come definire Ted Ligety, che ha
messo in tasca tre medaglia d’oro,
e quel gioiellino di 17 anni che risponde al nome di Mikaela Shiffrin?
O Hirscher che a 23 anni è già capa-
la stagione meno fredda è divenuto possibile navigare il mitico passaggio a Nord-Ovest. Quello che le
nuove misurazioni hanno svelato è che nell’Artico
dal 2008 i ghiacci si sono anche assottigliati. E che
ad andare persa è stata la parte più antica della
calotta.
Quella artica non poggia su terre, come avviene
invece al Polo Sud. Essa dunque nasce e cresce
verso il basso, per congelamento dell’acqua del
mare. Non ci sono massicce precipitazioni nevose.
E i venti si occupano di disperderle immediatamente nel caso si verifichino. Il riscaldamento globale
ha fatto assottigliare i ghiacci da uno spessore massimo di 5-6 metri, in alcuni punti, a poche decine di
laVignetta
MILAN AVANTI NELLO SPRINT CHAMPIONS
DECISIVI IL DERBY E GLI SCONTRI DIRETTI
di ALESSANDRO DE CALÒ
I GHIACCI ARTICI SI ASSOTTIGLIANO
LA CALOTTA POLARE SPARIRÀ NEL 2020?
ce di portare sulle spalle un paese intero? Gente che punta al sodo, che non affoga nelle responsabilità e nell’emozione, ma nella gara si
diverte, la vive come una liberazione dopo tanto allenamento, come facevano Tomba e la
Compagnoni.
Se dobbiamo dare un voto a questa Italia non si
può andare oltre il sei. Tre medaglie non sono
poche, ma le attese erano diverse alla vigilia. Si
sperava, visti i risultati in stagione, in una medaglia d’oro o almeno un altro podio nella velocità, ma siamo stati fra i penalizzati di un superG molto più vicino ad un gigante che a una
discesa. Certo, il buco di Innerhofer.
Ma le due vittorie nelle discese di Coppa non
devono far dimenticare la sua preparazione
sommaria per il mal di schiena. La vera delusione è la squadra di slalom, una squadra che ora
in umiltà deve analizzare l’accaduto, scoprire
gli errori e cercare di ripartire.
Punti positivi sono la conferma del talento di Paris, che, con l’argento in una discesa difficile come quella di questi
Mondiali, si preannuncia come il più
forte discesista del futuro, il recupero
di un’atleta importante come
Nadia Fanchini e la scoperta di
Sofia Goggia, una potenziale prossima vincente che dovremo crescere
con cura e pazienza. La stagione non è
comunque finita, abbiamo due azzurri
ancora in corsa per la Coppa del Mondo della discesa, Paris e Innerhofer, un trofeo prestigioso che non abbiamo mai vinto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di VALERIO MARINI
centimetri. Ogni anno nella stagione estiva si è perso il 13% dei ghiacci.
La situazione è diversa dove essi poggiano su terre,
come in Groenlandia o alle Svalbard. Qui sono i
ghiacci ai margini ad andare perduti, mentre è molto difficile misurare quello che avviene al centro
delle isole. Forse lì la massa di ghiacci è addirittura
aumentata, ma col suo peso ha accelerato la spinta
verso il mare delle lingue che giungono alle coste.
E il loro scioglimento. Che è molto più veloce delle
previsioni. Era stata annunciata la probabile fine
della calotta polare per il 2050. Adesso si teme che
avverrà già nel 2020.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
Nella corsa scudetto
tra Juve e Napoli
la variabile è l’Europa
I bianconeri pagano gli straordinari
gli azzurri soffrono a livello mentale
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
USAIN BOLT
Pluri campione olimpico di atletica
La delusione dei bianconeri a Roma. In primo piano Giovinco LAPRESSE
di ALBERTO CERRUTI
abato sera, dopo lo zero
S
(a uno) sul campo della
Roma, tirava brutta aria alle
Sì... Sempre possibile
trovare un ristorante
giamaicano qui intorno...
@usainbolt
ALEX DEL PIERO
Giocatore del Sydney
Insuperabile Michael
#Jordan, mezzo secolo da
leggenda. Buon
cinquantesimo compleanno!
Ale
@delpieroale
ipseDIXIT
«
Noi orgogliosi
di Cellino, ci ha
regalato uno
stadio degno
di questo nome
ANDREA COSSU
CENTROCAMPISTA CAGLIARI
«Ogni calciatore, da
piccolo, ha sognato di
poter giocare in uno
stadio fatto con i tubi
Innocenti, più bello di
quello del Subbuteo.
Il Maracanà, Wembley,
l’Azteca, il Bernabeu,
il Camp Nou, San Siro
sono sogni per sfigati.
Grazie Cellino, grazie».
ROBERTO PELUCCHI
spalle della Juventus. Ieri pomeriggio, dopo lo zero (a zero) contro la Sampdoria, il ventaccio della rimonta è stato declassato a venticello, troppo
leggero per le speranze del Napoli. Occasione sprecata, si dice in questi casi, perché la
squadra di Mazzarri è arrivata
soltanto a -4 dai campioni
d'Italia, invece del sognato -2.
E siccome non c'era paragone
pensando alle rispettive difficoltà di ripartenza, contrariamente a quanto dice la classifica, la sfida a distanza segna un
punto a favore della Juventus,
almeno a livello psicologico.
Scampato il pericolo di ritrovarsi il Napoli 2 piani sotto come era già accaduto a fine novembre, guarda caso dopo la
penultima sconfitta sul campo
del Milan, la Juventus adesso
potrà rifiatare in una settimana senza impegni, al termine
della quale riceverà il Siena. Il
Napoli, invece, sarà costretto è il caso di dirlo dopo lo 0-3
dell'andata in Europa League a giocare giovedì nella Repubblica Ceca e poi lunedì a Udine, prima del confronto diretto con la capolista il venerdì
successivo.
Facile, quindi, individuare nell’Europa, prima che nel terreno del San Paolo, o nei giorni
di recupero, la scomoda variabile sulla strada delle due
squadre in lotta per lo scudetto. Sarà una semplice coincidenza, ma dopo la prima partita a eliminazione diretta in
coppa, Juventus e Napoli non
segnano in campionato. Non
era mai successo contemporaneamente e in particolare non
era mai successo che la squadra di Mazzarri, malgrado
l'ampio turnover, rimanesse
senza gol in casa. E' vero che
dopo quel brutto primo tempo
con un provvidenziale salvataggio di Behrami sulla linea,
soltanto il palo nega il gol ad
Hamsik, ed è anche vero che la
Sampdoria (in 10) aveva battuto la Juventus a Torino, ma
al di là degli episodi il Napoli
sembra incapace di reggere,
soprattutto a livello mentale,
il doppio impegno campionato-coppa. Mentre la Juve dà
l'impressione di pagare gli straordinari di Champions a livello fisico, come si è visto nelle
identiche sconfitte (0-1) con
Milan e Roma, dopo gli identici successi (3-0) con Chelsea e
Celtic.
Premesso che le migliori squadre italiane degli ultimi
vent’anni, il Milan di Capello e
la Juventus di Lippi, erano state in grado di correre sino alla
fine su entrambi i fronti, disputando ben tre finali di Champions consecutive a testa dal
1993 al 1998 (!), se non ci saranno ribaltoni al ritorno, l'Europa potrebbe continuare a
«distrarre» soltanto la Juve diventando una preziosa alleata
del Napoli, che giocherà il confronto diretto in casa, dove ha
ottenuto più punti di tutti
(30) insieme con la Fiorentina.
Basta questa considerazione
per ritenere ingenerosi i fischi
del pubblico, che dovrebbe apprezzare i progressi della squadra, mai così in alto nemmeno
due anni fa, quando aveva 2
punti meno di oggi ed era seconda a -3 dal Milan, nel miglior campionato con Mazzarri. E' vero che la parziale eclissi di Cavani, senza gol nelle ultime 5 partite, compresa quella con l'Uruguay, è la punta
dell’iceberg di un generale appannamento dell’attacco, ma
un anno fa anche la Juve calò
tra gennaio e febbraio facendosi scavalcare dal Milan, prima dello sprint finale. Ecco
perché, smaltite le ultime emozioni che come sempre condizionano i giudizi, la corsa per
lo scudetto rimane apertissima. E a maggior ragione è spalancata quella per il terzo posto, in cui il lanciatissimo MilanBal scavalca per la prima
volta l'Inter, umiliata da una
splendida Fiorentina.
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A / 25ª GIORNATA
www.volkswagen-veicolicommerciali.it
RISULTATI
LA CLASSIFICA
CATANIA-BOLOGNA
1-0
Almiron (C)
CHIEVO-PALERMO
1-1
Formica (P), Thereau (C) rigore
FIORENTINA-INTER
4-1
Ljajic (F), Jovetic (F), Jovetic (F),
Ljajic (F), Cassano (I)
GENOA-UDINESE
1-0
Kukca (G)
MILAN-PARMA
2-1
Paletta (P) autorete, Balotelli (M)
N. Sansone (P)
NAPOLI-SAMPDORIA
0-0
PESCARA-CAGLIARI
0-2
Sau (C), Sau (C)
ROMA-JUVENTUS
1-0
Totti (R)
SIENA-LAZIO stasera ore 20.45
TORINO-ATALANTA
2-1
Cerci (T), Denis (A) rigore, Birsa (T)
PROSSIMO TURNO
26ª GIORNATA
sabato 23 febbraio, ore 20.45
PALERMO-GENOA
(1-1)
domenica 24 febbraio, ore 15
SAMPDORIA-CHIEVO ore 12.30
(1-2)
ATALANTA-ROMA
(0-2)
BOLOGNA-FIORENTINA
(0-1)
CAGLIARI-TORINO
(1-0)
JUVENTUS-SIENA
(2-1)
PARMA-CATANIA
(0-2)
INTER-MILAN ore 20.45
(1-0)
lunedì 25 febbraio
UDINESE-NAPOLI ore 19
(1-2)
LAZIO-PESCARA ore 20.45
(3-0)
GAZZA OFFSIDE
Il «bivio» Juve
e Milan-Barça
Diretta alle 9.45
Torna Gazza Offside, in
diretta alle 9.45 e poi on
demand per tutto il giorno sul
sito rosa con Alberto Cerruti,
Alessandra Bocci e Marco
Materazzi. Nel menu della
puntata, composto grazie ai
vostri voti sulla pagina
Facebook della Gazzetta, il
«bivio Juve» (sogno
Champions o tutto sullo
scudetto), le chance del
Napoli, l’Inter senza Milito, i
gol di Totti e la sfida di
mercoledì Milan-Barcellona
MARCATORI
PARTITE
SQUADRE
JUVENTUS
NAPOLI
LAZIO
MILAN
INTER
FIORENTINA
CATANIA
ROMA
UDINESE
PARMA
TORINO (-1)
SAMPDORIA (-1)
CHIEVO
CAGLIARI
ATALANTA (-2)
BOLOGNA
GENOA
PESCARA
PALERMO
SIENA (-6)
PUNTI
55
51
44
44
43
42
39
37
36
32
31
29
29
28
27
26
25
21
19
18
IN CASA
G. V. N. P.
G.
FUORI
V. N.
13
13
13
13
12
13
13
12
12
12
12
12
13
12
12
12
13
13
12
12
12
12
11
12
13
12
12
13
13
13
13
13
12
13
13
13
12
12
13
12
8
6
4
4
6
3
2
5
2
2
2
3
3
4
3
3
2
2
0
1
9
9
9
9
7
9
9
6
7
6
5
5
5
3
5
4
4
4
3
5
2
3
2
0
3
3
2
3
4
5
3
2
5
4
3
5
3
1
5
3
2
1
2
4
2
1
2
3
1
1
4
5
3
5
4
3
6
8
4
4
P.
RETI
RIGORI
PUNTI POSIZIONE
TOTALE
IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2011-2012 STAGIONE
E DIFF.
2011-2012
RETI
G. V. N. P. F. S. F. S. F. S.
T. R. T. R.
2 2 25 17 4 4
3 3 25 15 6 4
3 4 24 13 5 6
5 3 25 13 5 7
1 6 25 13 4 8
3 6 25 12 6 7
4 6 25 11 6 8
1 7 25 11 4 10
5 6 25 9 9 7
3 8 25 8 8 9
8 3 25 7 11 7
4 6 25 8 6 11
0 9 25 8 5 12
3 6 25 7 7 11
2 8 25 8 5 12
0 10 25 7 5 13
4 6 25 6 7 12
2 8 25 6 3 16
5 8 25 3 10 12
3 8 24 6 6 12
27
30
23
22
21
28
21
27
21
18
16
17
15
12
12
22
18
12
16
12
8
11
11
12
15
10
10
19
12
10
15
11
13
17
14
15
23
24
17
13
23
16
12
22
19
17
11
24
14
13
13
14
11
16
10
11
8
8
6
12
9
10
15
19
18
20
20
26
22
23
13
19
27
24
21
20
14
27
22
21
50
46
35
44
40
45
32
51
35
31
29
31
26
28
22
33
26
20
22
24
17
21
26
31
33
30
30
45
34
33
28
30
40
41
35
35
37
51
39
34
+33
+25
+9
+13
+7
+15
+2
+6
+1
2
+1
+1
14
13
13
2
11
31
17
10
7
5
5
7
3
7
2
5
4
5
3
5
6
6
3
5
3
3
1
5
4
4
4
6
3
4
1
3
4
3
2
4
5
3
3
4
1
2
1
2
4
0
5
3
3
5
2
3
8
7
8
7
0
6
3
3
3
7
6
7
4
0
2
3
3
3
2
3
5
3
5
5
0
3
1
3
3
5
6
4
51 (+4)
40 (+11)
45 ( 1)
51 ( 7)
36 (+7)
29 (+13)
34 (+5)
38 ( 1)
45 ( 9)
30 (+2)
in B
in B
33 ( 4)
31 ( 3)
31 ( 4)
29 ( 3)
31 ( 6)
in B
34 ( 15)
26 ( 8)
1
5
3
1
7
15
8
6
3
14
in B
in B
10
11
11
15
11
in B
8
17
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale:
1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico.
Le ultime tre retrocedono in serie B.
laMoviola
di FRANCESCO CENITI
[email protected]
Zuniga colpisce Poli:
Samp senza un rigore
E su Cavani che dubbi
Gillet abbatte Livaja
Lo «spezzatino» di
partite avrà stasera la
conclusione con Siena-Lazio.
La precisazione serve per far
capire come mai la giornata
positiva degli arbitri non può al
momento andare in archivio. Il
designatore Braschi si aspetta
da Giannoccaro (fischietto del
posticipo) una conferma dopo
le buone direzioni degli ultimi
tre giorni: bene il giovane
Massa a San Siro e soprattutto
Rocchi all’Olimpico (nonostante
un possibile rigore per la Roma
e il giallo dato a Totti che virava
sull’arancione). Proprio l’arbitro
di Firenze esce dalla lista dei
candidati per il prossimo 1
marzo quando andrà in scena il
match scudetto tra Napoli e
Juventus. In pole position c’è
Rizzoli, mentre le alternative
sono ristrette a Tagliavento e
Orsato. Le prossime
designazioni aiuteranno a
capire meglio.
CATANIA-BOLOGNA 1-0
Russo di Nola
Pochi grattacapi per l’arbitro
nonostante un Bologna molto
nervoso. Fin dall’avvio Gilardino
protesta per due segnalazioni
sul fuorigioco, ma ha ragione
l’assistente. Ingiustificate
anche le lamentele nella ripresa
quando Motta chiede un rigore:
il suo tiro va a colpire in pieno
petto Marchese che poi ha un
movimento naturale con le
braccia per la botta subita.
Nettamente involontario il
successivo tocco. Nel finale
fischiato un giusto fallo (carica
sul difensore) a Moscardelli in
area del Catania: Pioli non ci
sta e rimedia una espulsione
evitabile.
GENOA-UDINESE 1-0
Calvarese di Teramo
Gara tranquilla e poche
contestazioni. Duello in area tra
Angella e Borriello, ma non
sembrano esserci estremi per
il rigore.
Il fallo di Zuniga su Poli: ci poteva stare il rigore per la Samp SKY
NAPOLI-SAMPDORIA 0-0
Doveri di Roma
Due episodi in area di rigore
non sanzionati da Doveri. Nel
primo tempo dopo un tiro di
Insigne respinto da Romero, sul
pallone vanno quasi in
contemporanea Cavani e De
Silvestri. Il napoletano è in
vantaggio e forse è ostacolato
dall’avversario: resta qualche
dubbio. Nella ripresa, invece, è
più evidente il fallo commesso
da Zuniga su Poli: il napoletano
manca il pallone e va dritto sul
doriano. Ci poteva stare il
rigore. Nel finale De Sanctis
molto fuori dall’area (nei pressi
Al San Paolo
gli episodi
controversi.
Pioli nervoso:
arriva il rosso
del fallo laterale) si aiuta con un
braccio per fermare Maxi
Lopez: l’arbitro lascia giocare,
più giusto dare la punizione e
ammonire il portiere.
PESCARA-CAGLIARI 0-2
Gervasoni di Mantova
Rischia molto Blasi dopo pochi
minuti: la sua entrata su Ekdal
poteva essere punita con il
rigore. Non c’è fuorigioco sul
primo gol di Sau.
TORINO-ATALANTA 2-1
Bergonzi di Genova
Cerci scatta in linea con Canini:
è regolare la rete del vantaggio
granata. Lo stesso Cerci nella
ripresa devia con un braccio la
punizione di Denis, ma è giusto
considerarlo involontario
perché è attaccato al corpo.
Inevitabile il rigore per
l’Atalanta (chiamato dal giudice
di porta Irrati): l’uscita di Gillet è
in ritardo, Livaja è travolto e
poco importa che non può
raggiungere il pallone.
(Fiorentina-Inter a pagina 3)
18 RETI Cavani (3) (Napoli)
15 RETI El Shaarawy (Milan)
14 RETI Di Natale (4) (Udinese)
11 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e
Osvaldo (2) (Roma)
10 RETI Gilardino (Bologna); Sau (Cagliari);
Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan)
9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter);
Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma)
8 RETI Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio);
Icardi (Sampdoria)
7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2)
(Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa);
Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil
(Parma); Bianchi (2) (Torino)
6 RETI Diamanti (3) (Bologna); Giovinco (1),
Matri e Vucinic (1) (Juventus)
5 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Gomez
(Catania); Thereau (Chievo); Rodriguez (2)
(Fiorentina); Immobile (Genoa); Pirlo e Vidal (2)
(Juventus); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); Amauri
(1) e N. Sansone (Parma)
4 RETI Bonaventura (Atalanta); Barrientos,
Castro e Lodi (1) (Catania); Pellissier (1)
(Chievo); Aquilani (Fiorentina); Guarin (Inter);
Marchisio e Pogba (Juventus); Candreva (1) e
Floccari (Lazio); Balotelli (2) (Milan); Inler,
Insigne e Maggio (Napoli); Weiss (1) (Pescara);
Destro (Roma); Calaiò (Siena); Cerci (Torino);
Muriel (Udinese)
3 RETI Nené (1) (Cagliari); Almiron (Catania); El
Hamdaoui, Ljajic e Roncaglia (Fiorentina);
Bertolacci, Jankovic e Kucka (Genoa);
Cambiasso (Inter); Lichtsteiner (Juventus);
Mauri (1) (Lazio); Bojan (Milan); Dybala
(Palermo); Valdes (2) (Parma); Celik (Pescara);
Florenzi (Roma); Eder (2), Maresca (1) e Maxi
Lopez (Sampdoria); Reginaldo (Siena); Angella
e Pereyra (Udinese)
2 RETI Carmona e Cigarini (Atalanta);
Dessena, Nainggolan, Pinilla (2) e Thiago
Ribeiro (Cagliari); Legrottaglie (Catania);
Andreolli e Stoian (Chievo); Savic (Fiorentina);
M. Rigoni (1 con il Chievo) (Genoa); Ranocchia
(Inter); Asamoah (Juventus); Montolivo,
Nocerino e Robinho (1) (Milan); Pandev (Napoli);
Giorgi e Rios (Palermo); Parolo e Rosi (Parma);
Abbruscato, Bjarnason e Terlizzi (Pescara);
Marquinho e Pjanic (Roma); Estigarribia,
Munari, Poli e G. Sansone (1 con il Torino)
(Sampdoria); Bogdani, Emeghara, Paci,
Paolucci, Rosina (1), Valiani e Vergassola
(Siena); Birsa, Brighi, D'Ambrosio, Gazzi,
Meggiorini e Santana (Torino); Danilo,
Maicosuel e Pinzi (Udinese)
1 RETE De Luca, Moralez, Peluso, Raimondi e
Stendardo (Atalanta); Cherubin, Guarente,
Pasquato, Portanova, Soerensen e Taider
(Bologna); Casarini, Conti, Ekdal, Ibarbo e
Pisano (Cagliari); Marchese, Paglialunga e
Spolli (Catania); Cofie, Cruzado, Di Michele,
Luciano (1) e L. Rigoni (Chievo); Borja Valero,
Cuadrado, Migliaccio, Pasqual, Pizarro (1) e
Romulo (Fiorentina); Granqvist, Merkel, E.
Pisano e Said (Genoa); Chivu, Coutinho,
Pereira, Samuel e Sneijder (Inter); Caceres e
Giaccherini (Juventus); Biava, Ederson,
Gonzalez, Konko e Ledesma (1) (Lazio);
Boateng, De Jong e Emanuelson (Milan);
Campagnaro, Cannavaro, Dzemaili, Gamberini
e Mesto (Napoli); Brienza, Budan, Fabbrini,
Formica e Nelson (Palermo); Biabiany,
Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Palladino e
Zaccardo (Parma); Caprari, Cascione,
D'Agostino (1), Jonathas, Quintero, Togni e
Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan,
Lopez, Perrotta e Tachtsidis (Roma); Costa,
Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1)
(Sampdoria); Neto, Sestu e Ze Eduardo (1)
(Siena); Basha, Glik, Sgrigna e Stevanovic
(Torino); Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale e
Ranegie (Udinese)
AUTORETI Astori (Cagliari) pro Inter; Bovo
(Genoa) pro Sampdoria; Garcia (Palermo) pro
Inter; Rodriguez (Fiorentina) pro Sampdoria;
Abbruscato e Jonathas (Pescara) pro Milan;
Sardo (Chievo) pro Torino; Brivio (Atalanta) pro
Lazio; Brkic (Udinese) pro Fiorentina; Canini
(Atalanta) pro Cagliari; Mexes (Milan) pro
Bologna; Cannavaro (Napoli) pro Parma;
Goicoechea (Roma) pro Cagliari; Paletta
(Parma) pro Milan
RETI in questo turno: 18 (2 rigori, 1 autorete)
Totali 670 (63 rigori, 14 autoreti, 3 a tavolino)
21
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
MONDO
SPAGNA
FRANCIA
Il Barcellona
a +12 sull’Atletico
Il Real a meno 16
Il Lione passa
a Bordeaux
È a -3 dalla vetta
Il punto 24a GIORNATA.
Siviglia Dep. La Coruna 3 1;
Getafe Celta 3 1; Malaga Athletic
Bilbao 1 0; Granada Barcellona
1 2; Osasuna Saragozza 1 0; Real
Sociedad Levante 1 1;
Valencia Maiorca 2 0;
Valladolid A. Madrid 0 3;
Espanyol Betis 1 0; Real M. Rayo
2 0. CLASSIFICA. Barcellona
65; A. Madrid 53; Real M. 49;
Malaga 42; Valencia 40; Real
Sociedad e Rayo 37; Betis 36;
Levante 34; Siviglia e Getafe 32;
Espanyol 31; Valladolid 30;
Granada e A. Bilbao 26; Osasuna
25; Saragozza 24; Celta 20;
Maiorca 18; La Coruna 16.
La situazione in Ligue 1.
25a GIORNATA Sochaux Psg
3 2; Reims St. Etienne 1 1;
Bordeaux Lione 0 4;
Marsiglia Valenciennes 1 0;
Montpellier Nancy 1 0;
Tolosa Troyes 2 2;
Brest Ajaccio 1 1; Bastia Nizza
0 1; Lorient Evian 2 1;
Lille Rennes 2 0. CLASSIFICA
Psg 51, Lione 48; Marsiglia 46;
Nizza 42; St. Etienne 42;
Rennes 40; Lorient 39;
Montpellier e Bordeaux 38; Lille
37; Valenciennes 33; Tolosa 32;
Ajaccio 29; Sochaux e Bastia
26; Brest 25; Reims 24: Evian
23; Troyes 19; Nancy 18
Sergio Ramos festeggia la rete del 2-0: più tardi sarà espulso EPA
Il Real scopre
baby Morata
Ramos, gol
ed espulsione
Il Rayo non crea mai problemi a Mou
Il difensore rimedia due gialli nel giro di
due minuti: con le Merengues 12 rossi
REAL MADRID
RAYO VALLECANO
2
0
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Morata (R) al 3’, Sergio Ramos
(R) al 12’ p.t.
REAL MADRID (4-2-3-1)
Diego López 6; Sergio Ramos 6,5, Pepe 5,5,
Varane 7, Coentrao 6,5; Essien 7, Khedira
6,5; Ozil 7 (dal 23’ s.t. Di Maria 6), Kaká 7 (dal
35’ s.t. Callejon 6), Cristiano Ronaldo 6,5;
Morata 6,5 (dal 29’ p.t. Albiol 6,5).
PANCHINA Jesus, Carvalho, Jose Rodriguez,
Benzema.
ALLENATORE Mourinho 7
AMMONITI Sergio Ramos, Cristiano Ronaldo, Pepe per gioco scorretto e comportamento non regolamentare
ESPULSI Sergio Ramos al 18’ p.t. per doppia
ammonizione
RAYO VALLECANO (4-2-3-1)
Rubén 6; Tito 5, Gálvez 6, Figueras 6, Casado 5,5 (dal 19’ s.t. Jose Carlos 6); Javi Fuego
6, Trashorras 6,5 (dal 28’ s.t. Velazquez 6);
Lass Bangoura 5, Dominguez 5,5, Piti 5,5
(dal 38’ s. t. Delibasic s.v.); Leo Baptistao 5.
PANCHINA Cobeno, Amat, Arbilla, Adrian.
ALLENATORE Jemez 5
AMMONITI Trashorras, Lass Bangoura, Tito,
Figueras per gioco scorretto
ESPULSI nessuno
ARBITRO Paradas Romero 5
NOTE Tiri in porta 7-1; tiri fuori 5-6; angoli
2-8; fuorigioco 4-4; recuperi 1‘ p.t. e 3‘ s.t.
Spettatori 65.000 circa
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
MADRID
Derby di Madrid con poca storia ma con una buona dose di passione: il Real torna a
-16 dal Barça battendo 2-0 il
Rayo Vallecano in una serata
animata dall’arbitro. Mourinho arriva a 76 vittorie in 100
partite in panchina nella Liga
— nessuno come lui sulla distanza — dopo aver fatto alcune scelte precise.
Prove generali Senza Higuain,
Modric e Arbeloa squalificati e
Xabi Alonso a riposo, Jose manda in tribuna Adan, che solo il
23 dicembre scorso a Malaga
aveva preferito addirittura al
totem Casillas, e schiera Morata, terza opzione tra il «cane»
Higuain (squalificato e giù di
forma) e il «gatto» Benzema
(giù di forma e tra le riserve).
Dopo 145 secondi il canterano
ha già fatto gol, chiudendo una
bella percussione di Kakà con
scarico su Ozil. Mou comincia
anche a fare le prove generali
per Old Trafford: Varane è troppo in forma per stare in panchina, così il francese fa coppia
con Pepe e Ramos torna sulla
fascia. La differenza col pallido
Arbeloa è impressionante: Sergio offre corsa, spinta, cross e
anche un gol, di testa in tuffo
su punizione (che si era procurato lo stesso Ramos) di Ozil.
Record negativi Tutto cambia al
18’, quando Sergio viene espulso per aver rimediato due gialli
in un minuto, un falletto che
non sembra nemmeno tale e
un salto con le braccia aperte
su un cross: tocco di mano ed
ecco materializzarsi il rosso
più rapido nella storia del Madrid. Per Ramos 12 espulsioni
col Real (record del club) e nessuna in nazionale. Per il Madrid 6 rossi in 12 partite del
2013. L’arbitro Paradas Romero non vedeva il Real da quasi
un anno: il 21 marzo scorso,
contro il Villarreal, espulse lo
stesso Ramos, più Ozil, Mourinho e Rui Faria. Mou resiste
un po’ poi toglie Morata per
mettere Albiol: prima delle
mezz’ora i due marcatori sono
già fuori. A quel punto il Rayo
ci prova ma Trashorras spreca
l’unica grande occasione di un
primo tempo animato da una
camminata di Pepe sulla schiena di Dominguez, che se la
prende assai mentre il Bernabeu intona il consueto, amichevole, «Pepe uccidilo». Oltre all’animosità, la serata regala
un’altra bella prestazione di
Kakà, titolare per la seconda gara di Liga consecutiva, con annesse due sgroppate vintage,
da lacrimoni rossoneri, un altro errore dell’arbitro che ad
inizio ripresa non vede una mano di Coentrao in area e una
bella prova del Real Mou, in 10
per 72’ e mai spaventato dal miglior Rayo della storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ibrahimovic a caccia del pallone inseguito da Nogueira del Sochaux AFP
Psg stanco
A Sochaux
brutta figura
e sconfitta
Va in vantaggio con Alex, ma poi si fa
sentire la stanchezza della Champions
E alla fine decide il gol di Bakambu
SOCHAUX
PARIS ST-GERMAIN
3
2
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Alex (P) al 29' p.t., Roudet (S) al
36' p.t., Sio (S) al 9' s.t., Sakho (P) al 31' s.t.,
Bakambu (S) al 39’ s.t.
SOCHAUX (4-2-3-1)
Pouplin 7; Corchia 7, Poujol 6,5, Kanté 6,
Roussillon 6; Lopy 6,5, Nogueira 7; Butin 7
(dal 25’ s.t.,Bakambu 7), Boudebouz 7 (dal
39’ s.t., Traoré s.v.), Roudet 7,5; Sio 7 (dal 28’
s.t., Privat 7).
PANCHINA Ovono, Sauget, Dias, Daf
ALLENATORE Hely 7
CAMBI DI SISTEMA Nessuno
AMMONITI Privat per gioco scorretto
ESPULSI Nessuno
PSG (4-4-2)
Sirigu 5; Van Der Wiel 4 (dal 16’ s.t., Jallet 6),
Alex 5,5, Sakho 5,5, Maxwell 6; Chantome 4
(dal 16’ s.t., Gameiro 5), Matuidi 6, Verratti 6
(dal 41’ s.t., Coman s.v.), Pastore 5,5; Lavezzi
5,5, Ibrahimovic 6.
PANCHINA Douchez, Tiene, Camara, Armand
ALLENATORE Ancelotti 5,5
CAMBI DI SISTEMA Nessuno
AMMONITI Verratti per gioco scorretto,
Ibrahimovic per comportamento non regolamentare
ESPULSI Nessuno
ARBITRO Jaffredo 5
NOTE Tiri in porta 5-6; tiri fuori 5-5; angoli
2-5; in fuorigioco 1-4; recuperi 0’ p.t. e 3’ s.t.
Spettatori 25.000 circa
ALESSANDRO GRANDESSO
Twitter @calciofrancese
PARIGI
Saranno scorie di Champions League. Le stesse che in
Italia paralizzano la Juventus,
in Francia giocano un brutto
scherzo al Psg. Ma contro un avversario che non sfoggia il rango nobile della Roma, bensì solo la sfrontatezza di chi non ha
nulla da perdere e tutto da guadagnare, soprattutto per salvarsi la pelle a fine stagione. Così
il Sochaux umilia un Psg scialbo, senza brillantina, e non per
l’assenza di David Beckham,
mettendo pepe sul prossimo
turno, caratterizzato da un
Psg-Marsiglia (alle 21 di domenica) che può ridisegnare gli
equilibri di vertice, visto che il
Lione è in agguato a meno tre.
Apatia A Sochaux comunque
manca soprattutto l’infortunato Lucas, che obbliga Ancelotti
a ridisegnare il corridoio destro con uno Chantome totalmente sperduto. Quanto il Psg,
che nei primi 20’ assomiglia a
una squadra qualunque e ri-
INGHILTERRA OTTAVI DI COPPA
Liverpool: Coutinho a bersaglio
Borini k.o., addio all’Europeo
Poker per il City
Tifosi con Mancini
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Il primo gol dell’ex interista Coutinho con i Reds, il grave infortunio di Fabio Borini.
Nel 5-0 del Liverpool sullo
Swansea, anticipo di Premier,
due storie che guardano all’Italia. Quella più importante per
il nostro calcio, in vista della fase finale dell’Europeo Under
21 in programma a giugno in
Israele, riguarda Borini, entrato in campo al 78’ e costretto
ad uscire in barella dopo appena 7 minuti. Il giocatore emilia-
no è caduto male, procurandosi la lussazione della spalla sinistra. Le parole di Brendan Rodgers, allenatore del Liverpool,
inducono al pessimismo: «Fabio ha avuto la lussazione della
spalla e questo lascia pensare
che la sua stagione sia finita.
Ha avuto un problema analogo, all’altra spalla, ai tempi del
Chelsea. Per noi è una grande
perdita». L’attaccante potrebbe finire sotto i ferri.
Coutinho gol La stagione di Bori-
ni, che il Liverpool ha acquistato in estate dalla Roma per 12
milioni, è stata sfortunata. Un
esordio difficile in una squadra
in ricostruzione, poi la rottura
di un piede ad ottobre e tre mesi di stop. Ora, questo nuovo
ko. Borini, nel gruppo di Prandelli agli Europei 2012, confidava nell’Under 21 per il rilancio. Sorrisi larghi invece per
Coutinho. L’ex interista ha firmato il 2-0 nei primi secondi
della ripresa, aggiungendosi in
un tabellino dove sono finiti anche Gerrard (rigore), Suarez,
Josè Enrique e infine Sturridge
(di nuovo penalty). Coutinho
ha giocato un’ora esatta: ha divorato un’occasione, poi ha preso fiducia e il gol lo ha fatto entrare nel clima Liverpool.
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Tris Il Psg ormai affoga, ma vie-
ne a galla d’orgoglio al 31’ su
angolo, ancora con una prima
deviazione di Alex: il pallone finisce su Sakho che inquadra e,
grazie alla complicità di Roussillon, segna. Ma non basta perché Boudebouz al 38’ apre da
destra sul lato opposto per Privat, che appoggia su Bakambu:
la punta, libera, gira dentro.
Gol decisivo, che introduce un
clasico bollente tra una settimana, contro un Marsiglia che sabato giocava con la scritta «meno otto sulla manica. Ovvero i
giorni dalla grande battaglia.
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Taccuino
VOLTI NOTI L’EX INTERISTA SEGNA, LUSSAZIONE PER L’AZZURRINO E STAGIONE FINITA
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
schia di andare sotto già al 5’,
ma Sio segna in fuorigioco. E
anche al 9’, con una conclusione dal limite di Roudet deviata
colpevolmente sul fondo da
Boudebouz. Il Psg ritrova chiarezza al 27’ con Lavezzi che si
fa tutto il campo seminando avversari, scambia al limite con
Ibrahimovic ma scarica su Pouplin. Dall’angolo, di Pastore,
nasce il vantaggio di testa di
Alex. Che poi rovina tutto al
36’ facendosi bruciare in profondità da Roudet, pronto a
battere un apatico Sirigu con
un bel diagonale. Il portiere italiano è inefficace anche sull’inatteso vantaggio del Sochaux. Inatteso perché è il Psg
a sfiorare il raddoppio al 2’ della ripresa con Verratti, che libera Ibra sul fondo. Il servizio dello svedese per Lavezzi è chirurgico, non il colpo di tacco mancato dell’argentino. Così i padroni di casa passano al 9’ con
Sio, che scambia con Roudet
dal limite e scarica il sinistro.
Diagonale a «effetto zolla», ma
non imprendibile. Così il Sochaux rischia pure il tris con
una splendida punizione di
Corchia dai 26 metri: destro
sul palo interno. E poi ancora
al 20’ con Nogueira, che mette
a lato di poco dal limite.
LONDRA Se la voce del popolo conta ancora
qualcosa, i cori dei tifosi del Manchester City a
favore di Roberto Mancini lasciano intendere che
non sarà facile licenziarlo a fine stagione, ammesso
che lo sceicco Mansour abbia mai avuto in testa
l’esonero. Il City ha liquidato senza pietà il Leeds
negli ottavi di Coppa d’Inghilterra: doppietta di
Aguero (15’ rigore e 74’), gol di Yaya Touré (5’) e
Tevez (52’). Bene anche il Chelsea, 4 0 al Brentford
nel replay, con le firme di Oscar, Mata, Lampard
(199 reti con i Blues) e Terry. Benitez smentisce la
lite con Terry dopo la sconfitta di Newcastle:
«Informazione spazzatura», commenta il tecnico.
Passa anche il Wigan, sul campo dell’Huddersfield.
Stasera si completa il cartellone con Manchester
United Reading. Il sorteggio dei quarti:
Manchester City Barnsley, Millwall Blackburn,
Oldham/Everton Wigan, Manchester
United/Reading Middlesbrough/Chelsea.
bold
GERMANIA
Norimberga, pari a tempo scaduto
BERLINO Ieri due posticipi: il Norimberga si salva
al 91’, lo Stoccarda passa con Harnik. Risultati 22a g.:
Norimberga Hannover 2 2; Hoffenheim Stoccarda 0 1;
Wolfsburg Bayern Monaco 0 2; Bayer Leverkusen Aug
sburg 2 1; Dusseldorf G. Furth 1 0; Amburgo Monchen
gladbach 1 0; Mainz Schalke 2 2; Werder Brema Fribur
go 2 3; Borussia Dortmund Eintracht Fr. 3 0; CLASSIFICA: Bayern 57; Borussia Dort. 42; Bayer Lev. 41; Ein
tracht Fr. 37; Amburgo, Friburgo 34; Mainz 32; Borussia
Moench., Schalke, Hannover 30; Stoccarda, Werder
Brema 28; Dusseldorf 27; Wolfsburg, Norimberga 26;
Hoffenheim 16; Augsburg 15; G. Furth 12.
OLANDA
Pellè due reti ma il Feyenoord cade
AMSTERDAM Due gol e un’autorete per Pellé nel
Feyenoord battuto Posticipi 23a g.: Vitesse Groningen
2 0; Den Haag Heerenveen 2 1; Zwolle Feyenoord 3 2;
Waalwijk Ajax 0 2. CLASSIFICA (prime posizioni):
Psv 50; Ajax 47; Twente e Feyenoord 44; Vitesse 42;
Utrecht 39; Nec 33; Den Haag 31; Heracles 28.
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE B
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
IL POSTICIPO DELLA 26a GIORNATA
Novara, pranzo di Pesce
Il Verona si è smarrito
le potrebbe fare lo sconto, ma
un’altra penalizzazione è in arrivo (1 marzo) per il mancato
pagamento dell’Irpef. Aglietti,
ex attaccante dell’Hellas, in 11
partite ha fatto 7 vittorie contro 4 sconfitte, arrivate proprio quando il Novara non ha
segnato (tutte per 1-0).
Espulso Bacinovic, dopo 6’ c’è il gol della squadra di Aglietti
Mandorlini, un punto in tre gare: «Mi sento in discussione»
La chiave Davanti ai principali
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA
NOVARA
Un pranzo a base di Pesce sazia il Novara ed è indigesto al Verona. «Come se ne
esce? Magari cambiando l’allenatore...». La battuta amara di
Mandorlini segue una più seria considerazione: «Sì, mi sento in discussione». Il Verona
ha perso ancora, nelle ultime
tre partite ha fatto un punto e
non ha approfittato del doppio k.o. del Livorno. E poi, non
segna: per la seconda gara di
fila resta a secco, nelle 4 gare
del 2013 ha segnato solo due
volte Cacia. Che adesso non
sta bene, ha la pubalgia, gioca
con le infiltrazioni e non ha alternative. Questo è il grosso
problema di Mandorlini, e dovrà risolverlo lui se vuole portare il Verona in A. Non Reja,
Giampaolo o Novellino, gli ipotizzati sostituti: non si cambia.
Momento clou La vittoria del
Novara è stata sofferta e arrivata al termine di una brutta partita, mal giocata dalle due
squadre e anche mal arbitrata
da un arbitro come Gavillucci
che a 7’ dalla fine ha avuto addirittura i crampi: mah... Mandorlini alla fine era arrabbiato
anche per la direzione arbitra-
NOVARA
VERONA
1
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Pesce all’8’ s.t.
NOVARA (4-3-3) Bardi 5; Colombo 5,5,
Lisuzzo 6, Ludi 6,5, Crescenzi 5,5 (dal 32’ p.t.
Ghiringhelli 5,5); Fernandes 6,5, Buzzegoli 6
(dal 39’ s.t. Marianini s.v.), Pesce 6,5; Gonzalez 6, Seferovic 6, Lepiller 6 (dal 29’ s.t. Lazzari 5,5). PANCHINA Kosicky, Rubino, Mehmeti,
Bastrini. ALLENATORE Aglietti 6.
h
6,5
il migliore
LUDI (Novara)
Capitano leader: blocca
Cacia, avvia diverse azioni
e sfiora il gol di testa
VERONA (4-3-3) Rafael 6,5; Moras 5,5,
Ceccarelli 6, Maietta 6, Cacciatore 5,5 (dal
35’ s.t. Martinho s.v.); Jorginho 5,5, Bacinovic
4,5, Hallfredsson 6,5 (dal 43’ s.t. Ferrari s.v.);
Gomez 5, Cacia 6, Sgrigna 5 (dal 16’ s.t. Nielsen 5,5). PANCHINA Berardi, Albertazzi, Bianchetti, Carrozza. ALLENATORE Mandorlini 5.
ARBITRO Gavillucci di Latina 5.
GUARDALINEE Melloni 6 - Del Giovane 6.
ESPULSI Bacinovic (V) al 2' s.t. per gioco scorretto.
AMMONITI Cacciatore (V) e Cacia (V) per
c.n.r.; Hallfredsson (V) per proteste; Ghiringhelli (N) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.353, incasso di 20.202 euro;
abbonati 3.422, quota di 24.080 euro. Tiri in
porta 6-3. Tiri fuori 0-2. In fuorigioco 1-3. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 2', s.t. 6'.
le, ma il tecnico ha le sue colpe
per come ha gestito il momento clou della gara. In avvio di
ripresa Bacinovic ha allargato
le braccia con troppa foga per
proteggersi da Seferovic e l’ha
steso con una gomitata (l’ex viola dopo la partita andrà in
ospedale a fare una lastra al
setto nasale): espulsione. Il Ve-
osservatori di Juventus, Inter,
Atalanta, Udinese e Bologna,
accorsi per i talenti Fernandes
e Jorginho (meglio il novarese, che nel primo tempo ha impegnato Rafael due volte), la
partita delle 12.30 non ha regalato grandi emozioni. Con
due moduli speculari, nel primo tempo il pressing alto del
Verona ha chiuso il Novara nella sua metà campo: l’Hellas ar-
Simone Pesce, 30 anni, già tre reti in questa stagione a Novara LAPRESSE
rona non ha cambiato, è rimasto con il 4-2-3 e dopo 6’ ha
preso gol, facendosi infilare.
Il gol L’azione decisiva è inizia-
ta nella metà campo del Novara, con Sgrigna che s’è distratto per protestare con l’arbitro
e ha perso palla: Buzzegoli ha
avviato il contropiede per Pe-
sce, che è filato via, ha scambiato bene con Seferovic e s’è
presentato davanti a Rafael,
battendolo con grande freddezza. Un gol da tre punti per
la seconda vittoria di fila che
allontana il Novara dalla zona
calda e lo riavvicina ai playoff:
senza il -4 gli spareggi sarebbero a un punto, il Tnas il 10 apri-
rivava bene al limite ma senza
quagliare, tanto che l’unico tiro (da lontano) è stato di Bacinovic dopo 40’. In avvio di ripresa la svolta della gara e solo dopo il gol Mandorlini è passato a un più bilanciato 4-3-2.
Ma davanti l’apatia non è guarita. Solo al 33’ Cacia, dopo un
tiro di Nielsen rimpallato, ha
fatto una bella girata alta e
neppure il debutto di Ferrari
(lungo stop per il calcioscommesse) ha cambiato le cose. Il
Novara ha sfiorato il bis con
un colpo di testa di Ludi e con
un contropiede di Seferovic
sventato da Rafael. Il 2-0 sarebbe stato troppo, la sostanza
non cambia: il Verona non vince a Novara dal 1959. Ma oggi
ha ben altro a cui pensare.
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CLASSIFICA
SQUADRE
PT
SASSUOLO
LIVORNO
VERONA
VARESE (-1)
EMPOLI
MODENA (-2)
JUVE STABIA
PADOVA
BRESCIA
ASCOLI (-1)
SPEZIA
CITTADELLA
NOVARA (-4)
CESENA
TERNANA
CROTONE (-2)
LANCIANO
REGGINA (-2)
BARI (-7)
VICENZA
PRO VERCELLI
GROSSETO (-6)
58
51
47
43
39
36
35
35
34
33
32
32
31
31
30
30
30
29
26
25
17
16
PARTITE
G V N P
26 18 4 4
26 15 6 5
26 13 8 5
26 12 8 6
26 10 9 7
26 10 8 8
26 9 8 9
26 8 11 7
26 7 13 6
26 9 7 10
26 8 8 10
26 8 8 10
26 10 5 11
26 7 10 9
26 7 9 10
26 8 8 10
26 6 12 8
26 7 10 9
26 8 9 9
26 5 10 11
26 4 5 17
26 4 10 12
RETI
F S
54 21
49 33
37 21
35 28
41 39
34 30
39 38
30 30
33 27
34 35
36 38
32 38
35 29
29 42
25 28
25 33
27 36
24 30
32 29
29 37
20 45
28 41
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSI
PROSSIMO TURNO
Venerdì 22 febbraio
ore 19 JUVE STABIA-GROSSETO (2-2)
ore 21 SPEZIA-NOVARA (0-1)
Sabato 23 febbraio
ore 15 CESENA-ASCOLI (0-1),
CITTADELLA-LIVORNO (2-2), CROTONE-TERNANA
(0-1), EMPOLI-PADOVA (0-2), LANCIANO-REGGINA
(1-0), PRO VERCELLI-BARI (1-2), VERONA-VARESE
(3-0), VICENZA-SASSUOLO (0-0)
ore 18 MODENA-BRESCIA (1-2)
PANCHINE
Colomba e Calori
fiducia rinnovata
Domenica frenetica e
panchine calde a Padova e
Brescia. A meno di colpi di scena
sarà ancora Franco Colomba a
dirigere oggi pomeriggio la ripresa
degli allenamenti dei veneti: il
presidente Cestaro, non contento
del cammino della squadra, si è
consultato con il d.s. Salvatori e il
consigliere Baraldi, ma alla fine ha
deciso di non cambiare. Giornata
di summit anche a Brescia, il
giorno dopo la sconfitta interna col
Vicenza, e anche in questo caso si
è deciso di continuare con Calori.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 23a GIORNATA
E’ stata una domenica di
commozione sui campi di
Lega Pro, nel ricordo di
Carmelo Imbriani, morto
troppo presto per una di
quelle malattie che non
lasciano scampo. Società,
tecnici, giocatori, tifosi lo
hanno ricordato con un
minuto di raccoglimento,
osservato con gli occhi lucidi
e una partecipazione sincera.
Tutto quello che - chissà
perché - non è stato fatto
l’Analisi
di ROBERTO PELUCCHI
[email protected]
Pochi gol
e una lezione
alla Serie A
nella milionaria Serie A, se
non a Napoli, dove Imbriani
aveva giocato. Anche negli
stadi di B niente minuto di
silenzio, ma almeno è stato
letto un messaggio per
ricordare Imbriani. Ancora
una volta, quindi, il gesto di
sensibilità è arrivato dai
meno ricchi e famosi. Sul
campo, invece, non è
arrivato l’aggancio dell’Alto
Adige al secondo posto. Con
il Lecce che gioca stasera
Acori dice alt
L’Alto Adige
resta a secco
ALTO ADIGE
0
SAN MARINO
0
ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6; Iacoponi 6, Cappelletti 6, Bassoli 6,5, Martin 6;
Furlan 6,5 (dal 43’ s.t. Fink s.v.), Bertoni
5,5, Uliano 5,5 (dal 32’ s.t. Branca s.v.);
Campo 6,5, Maritato 5,5 (dal 12’ s.t. Testardi 6), Thiam 5,5. (Grandi, Kiem, Panzeri, Bontà). All. Vecchi 6.
SAN MARINO (4-3-3) Migani 6,5; Pelagatti 6, Fogacci 6, Ferrero 6, Mannini 6;
Capellini 5,5 (dal 24’ s.t. Ferrari 6), Lunardini 6, Pacciardi 5,5 (dal 1’ s.t. Casolla
5,5); Doumbia 5,5, Coda 5,5 (dal 45’ s.t.
Defendi s.v.), Poletti 6. (Vivan, Galuppo,
Crivello, Mella). All. Acori 6.
ARBITRO Lazzeri di Arezzo 6.
NOTE spettatori 2.000 circa, paganti
1.786, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Iacoponi, Pelagatti, Ferrero,
Pacciardi, Martin e Doumbia. Angoli 7-3.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI
BOLZANO
Una palla-gol per parte e
un possibile rigore negato. La
sfida di Bolzano tra due pretendenti ai playoff regala pochissime emozioni, ma consente ad
Alto Adige e San Marino di proseguire nella loro striscia positiva tenendo il mirino puntato
sulle prime posizioni. Il pareggio senza reti è la conseguenza
di una gara a specchio, nel si-
stema di gioco e nell’atteggiamento, preparata dagli allenatori per elidersi a vicenda. Così
le difese prevalgono sugli attacchi spuntati e spesso scollegati dagli altri reparti. Nella ripresa il forcing dei padroni di
casa ottiene almeno il risultato
di alzare il ritmo.
Poco Thiam Sul campo duro e
poco favorevole al gioco rasoterra, tutti aspettano l’invenzione di Thiam, il senegalese
artefice del blitz di Carpi. Ma
anche lui deve girare molto al
largo per cercare il pallone. La
partita si accende nella ripresa
quando nel giro di un paio di
minuti l’Alto Adige si fa minaccioso. Prima con una sponda
aerea del neoentrato Testardi
che attraversa l’area di porta e
poi con un tiro dai 16 metri di
Furlan destinato sotto la traversa che Migani alza con bravura in angolo. L’assalto finale
dei padroni di casa si spegne
contro un gomito di Pelagatti
che respinge dentro l’area un
tiraccio senza pretese di Branca. Il difensore è distante dall’attaccante e tiene il braccio
largo, gli estremi per il penalty
va a strappi e domenica si
fermerà ancora (avendo una
squadra in meno, deve fare
quattro turni di riposo in
più). Latina e Avellino non si
fermano, il Perugia ha vinto
lo scontro diretto e ha
agganciato la Nocerina al
terzo posto, il Pisa non molla.
Questi gli squilli, ma gli 0-0
in tutto sono stati cinque:
cominciano i primi calcoli
o è soltanto stanchezza?
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Doppietta di Carlini
La Cremonese sale
Vecchi fallisce l’aggancio al Trapani
Dubbi per un mani in area del San Marino
contro il Como e il Trapani
che ha riposato, doveva
essere il grande giorno della
squadra di Vecchi, lanciata
all’inseguimento delle due
lepri. Occasione persa,
soltanto 0-0, un grigiore in
linea con la povertà del
girone A, che ha registrato
appena 7 gol divisi in 4
partite e con le squadre in
trasferta tutte a becco
asciutto. Un po’ meglio è
andata nel girone B, che però
Leonardo Acori, 58 anni LAPRESSE
ci sono, ma l’arbitro non ravvisa la volontarietà del gesto e
sorvola. Con molto fair play
Stefano Vecchi non polemizza: «Certamente il difensore
era distante e il braccio in posizione innaturale - argomenta
l’allenatore dell’Alto Adige perciò il rigore ci poteva stare,
ma accetto l’interpretazione
dell’arbitro. Mi auguro solo
che se in futuro dovesse capitare una situazione analoga contro la mia squadra non venga
giudicata diversamente. Il risultato è giusto anche se alla
fine ci è mancato poco per vincere». Il San Marino si fa vedere in avanti solo negli ultimi minuti sfiorando il colpo grosso
col tiro al volo di Coda, caduto
troppo spesso in fuorigioco,
che da posizione regolare ma
defilata pizzica la faccia superiore della traversa facendo venire i brividi a Marcone. Poi
nel recupero Doumbia spreca
malamente una bella discesa
sparando fuori da buona posizione. Alla fine il pareggio è
sottoscritto con soddisfazione
dalle due parti, l’importante è
mantenere l’attuale classifica
fino a primavera.
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ALBINOLEFFE
1
REGGIANA
2
FERALPI SALO’
0
CARPI
0
ENTELLA
0
LUMEZZANE
0
Prodezza di Corradi
AlbinoLeffe lanciato
Carpi, un altro k.o.:
adesso è crisi vera
Alessi e Bovi in gol:
risveglio Reggiana
Entella, dopo 2 mesi
arriva la sconfitta
Feralpi e Lumezzane
fanno il terzo tempo
già in campo: col pari
niente spiedo finale
MARCATORE Corradi al 22’ p.t.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi
6,5; Salvi 6,5, Ondei 6, Allievi 6,
Regonesi 6; Girasole 6,5, Previtali 6,5, Maietti 6; Valoti 6,5 (dal 15’
s.t. Taugourdeau 6; dal 35’ s.t. Gazo s.v.); Corradi 7, A. Belotti 6,5
(dal 44’ s.t. Diakite s.v.). (Amadori, Ambra, Pirovano, Martinovic).
All. Pala 6,5.
CARPI (4-3-2-1) Sportiello 6; Pasciuti 6, Poli 5,5, Gagliolo 5,5, Cardin 6 (dall’11’ s.t. Sperotto 6); Papini 6, Perini 6, Cortesi 6 (dal 15’ s.t.
Di Gaudio 6); Potenza 6, Arma 6
(dal 22’ s.t. Viola 6); Della Rocca
5,5. (Trini, Grafa, Negri, Melara).
All. Tacchini–Cioffi 6.
ARBITRO Chiffi di Padova 6.
NOTE paganti 235, abbonati 717,
incasso di 960 euro. Espulso il
tecnico Cioffi al 27’ s.t.; ammoniti
Ondei, Girasole, Maietti, Pasciuti,
Gagliolo e Papini. Angoli 5–2.
BERGAMO Continua il momento
nero del Carpi (un punto in sei partite), che perde anche sul campo
dell’AlbinoLeffe: la società ha comunque ribadito la fiducia a Cioffi
e Tacchini. Il gol è stato una delle
rare note di cronaca dell’incontro, che oltre a una parata di Offredi al 14’ del primo tempo e a
una di Sportiello al 50’ della ripresa non ha offerto altro. Partita,
quindi, dai buoni contenuti agonistici, ma appena a livello di sufficienza dal lato tecnico, complice
anche il pessimo terreno di gioco. Dicevamo del gol appunto,
una perla: colpo di tacco di Mattia
Valoti (all’esordio dopo il suo arrivo dal Milan) e perfetta esecuzione di Corradi, con stop e palla indirizzata a filo del secondo palo.
Fulvio Facci
MARCATORI Alessi al 27’, Bovi al
31’ p.t.
REGGIANA (4-3-1-2) Tomasig
s.v.; Iraci 7, Cossentino 6,5, Zini
6,5, Magliocchetti 6,5; Bovi 7 (dal
20’ s.t. Scappi 6), Zanetti 7, Ardizzone 6,5; Alessi 7,5 (dal 44’ s.t. Antonelli s.v.); Bonvissuto 6 (dal 42’
s.t. Marcheggiani s.v.), Rossi 7,5.
(Bellucci, Arati, Cavalieri, Ferrara). All. Apolloni 7.
ENTELLA (3-5-2) Paroni 6,5;
Bianchi 4,5, Cesar 5, Russo 5; De
Col 5, Hamlili 5 (dal 1’ s.t. Di Tacchio 5,5), Raggio Garibaldi 5 (dal
17’ s.t. Ballardini 5), Volpe 5,5,
Cecchini 5 (dal 1’ s.t. Argeri 5,5);
Rosso 5, Cori 5. (Otranto, Falcier,
Bianchetti, Hraiech). All. Prina 5.
ARBITRO Dei Giudici di Latina 6.
NOTE paganti 1.030, abbonati
1.219, incasso di 14.675 euro. Ammoniti Zanetti, Volpe, Raggio Garibaldi e Bianchi. Angoli 2-2.
REGGIO EMILIA Maiuscola prova della Reggiana, che spezza la
serie positiva dell’Entella, imbattuta dal 16 dicembre (0-1 interno
col Cuneo) e si rilancia nella corsa alla salvezza diretta. Successo mai in discussione, il secondo
dell’era Apolloni, dopo il 2-1 al Carpi di un mese fa. L’uno-due granata in una manciata di minuti. Prima Alessi ha pennellato una micidiale punizione dal limite, poi Rossi ha rubato palla a Bianchi e ha
scodellato al centro per il tocco
vincente di Bovi (primo gol da professionista). L’Entella, senza gli
squalificati Vannucchi e Staiti e
con Zampano fuori per un affaticamento muscolare, non ha mai
trovato una reazione efficace, rischiando addirittura il tris nella ripresa su incursioni di Bonvissuto
e Rossi.
Ezio Fanticini
FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6,5; Tantardini 6,5, Malgrati 6,
Leonarduzzi 6, Cortellini 6; Fabris
6, Castagnetti 6,5, Berardocco 6
(dal 20’ s.t. Ilari 6); Bracaletti 6, Miracoli 6,5 (dal 32’ s.t. Montini s.v.),
Tarana 6 (dal 25’ s.t. Montella
s.v.). (Gallinetta, Caputo, Magli, Finocchio). All. Remondina 6.
LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito
6,5; Carlini 6,5, Dametto 6, Mandelli 6, Possenti 5,5 (dal 1’ s.t. Meola 6); Dadson 6,5, Marcolini 6 (dal
15’ s.t. Ceppelini 6), Giorico 6; Baraye 6,5; Kirilov 6,5, Inglese 6 (dal
35’ s.t. Samb s.v.). (Coletta, Zamparo, Pintori, Torregrossa). All. Festa 6.
ARBITRO Merlino di Udine 7.
CREMONESE
2
CUNEO
0
MARCATORE Carlini al 6’ e al 10’ p.t.
CREMONESE (4-3-1-2) Viotti 6,5; Sales
6,5, Moi 6,5, Tedeschi 7, Visconti 7; Buchel 6, Baiocco 6,5, Pinardi 6 (dal 6’ s.t.
Nizzetto 6); Caridi 6,5 (dal 23’ s.t. Martina
Rini 6); Momentè 6 (dal 32’ s.t. Le Noci
s.v.), Carlini 7,5. (Grillo, Cremonesi, Avogadri, Degeri). All. Scienza 6,5.
CUNEO (4-3-1-2) Rossi 5,5; Di Lorenzo 6
(dal 27’ s.t. Serino 6), Scaglia 5,5, De Franco 6, Donida 6,5; Palazzolo 6, Danucci
6,5 (dal 24’ s.t. Oddenino 6), Cristini 5,5;
Di Quinzio 6,5; Ferrario 5, Martini 5 (dal
14’ s.t. Longhi 6). (Negretti, Arcari, Ferri,
Lodi). All. Rossi 5,5.
ARBITRO Albertini di Ascoli 7.
NOTE paganti 863, abbonati 1.915, incasso di 12.464 euro. Ammonito Di Quinzio.
Angoli 3-4.
GIORGIO BARBIERI
CREMONA
Dopo la sconfitta di Lumezzane, la Cremonese torna
alla vittoria: è la seconda di fila in casa e ora i playoff sono a
6 punti. Per due volte Carlini
sfrutta le sue doti da opportunista in area piccola e la Cremonese chiude subito la sfida
salvezza con il Cuneo. La partita si decide nei primi dieci minuti. Al 6’ Pinardi batte un calcio di punizione dalla trequarti all’indietro per Visconti, che
calcia di potenza a rete. Il portiere Rossi rinvia, ma non trattiene, irrompe Carlini che infila senza problemi. Passano
quattro minuti e il piccolo attaccante della Cremonese fa il
bis con una deviazione a pochi
passi dalla porta su punizione
NOTE spettatori 1.300 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Leonarduzzi,
Tantardini, Montini e Mandelli. Angoli 3-8.
SALÒ (Bs) Feralpi Salò e Lumezzane si accontentano di sorseggiare un brodino nel derby che
metteva in palio, oltre ai tre punti,
un terzo tempo a tavola con spiedo alla bresciana. Dopo l’appendice carnevalesca offerta prima della partita dai giocatori della scuola calcio locale, che hanno sfilato
in maschera, sul campo nessuno
ha fatto brutti scherzi. Squadre in
trincea aspettando gli eventi, che
per la verità nel primo tempo si sono limitati a un colpo di testa centrale di Miracoli e a un diagonale
senza forza e convinzione di Tarana. Nella ripresa ci ha provato di
più il Lumezzane, ma i tentativi di
Carlini e Kirilov non hanno spaventato l’attento Branduani. Il risultato è rimasto pertanto inchiodato
sullo zero a zero e nessuno è finito allo... spiedo.
Giulio Tosini
IL POSTICIPO ORE 20.45, RAI SPORT 1
Il Lecce stasera in tv con il Como
Il Lecce capolista gioca stasera contro il Como.Sono
19 i calciatori convocati da Toma: indisponibili Foti, Di Maio,
Pià, Vanin, Ferrario, Petrachi e Fatic, il tecnico riproporrà il
4-2-4 con il rientro di Diniz in difesa e il debutto di Drame dal
primo minuto. Rispetto a domenica una sola variazione per
Paolucci: Giampà per Ardito; un dubbio in avanti: Alfredo
Donnarumma è acciaccato, se non ce la fa è pronto Lisi.
Così in campo stasera (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1):
LECCE (4-2-4) Benassi; D’Ambrosio, Diniz, Esposito, Tomi;
Giacomazzi, Memushaj; Falco, Chevanton, Bogliacino,
Drame. (Bleve, Vinicius, Martinez, De Rose, Zappacosta,
Chiricò, Jeda). All. Toma.
COMO (4-2-3-1) Perucchini; Luoni, Migliorini, Marchi, D.
Donnarumma; Verachi, Giampà; Schenetti, Tremolada, A.
Donnarumma; Mendicino. (Micai, Ambrosini, Benvenga,
Ardito, Scialpi, Gammone, Lisi). All. Paolucci.
ARBITRO Rocca di Vibo Valentia (Atta Alla-Opromolla).
ancora di Pinardi, con la difesa piemontese immobile a
guardare. Il Cuneo ha cercato
di reagire, ma non è riuscito a
creare pericoli alla porta difesa da Viotti, recuperato in extremis dopo una settimana di
influenza e a rischio sostituzione dopo pochi minuti per avere messo male la caviglia destra a terra. Senza Torri il Cuneo ha puntato tutto sulla coppia Ferrario-Martini, mai davvero pericolosa. Per la verità
Martini ha avuto la possibilità
di segnare di testa al 33’ del
primo tempo, ma ha mandato
malamente a lato.
Gestione La Cremonese ha te-
nuto il possesso palla per tutto
il primo tempo e ha esercitato
una funzione prevalentemente di controllo nella ripresa,
che ha regalato poche emozioni. Due le azioni annotate sul
taccuino: un colpo di testa al
primo minuto di Di Lorenzo
parato da Viotti e una spettacolare girata al volo di Nizzetto
che al 21’ ha sfiorato il palo alla destra di Rossi. Per i grigiorossi tre punti importanti per
allontanarsi dalla zona retrocessione e per sperare in un
rientro nella classifica che conta, favorito dai risultati delle
squadre che stanno davanti.
Per il Cuneo, che non riesce
più a raccogliere punti, si è
aperta una crisi che rischia di
farlo inghiottire dalle acque
paludose della zona playout.
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PORTOGRUARO
2
PAVIA
0
TREVISO
0
TRITIUM
0
La bandiera Cunico
arriva a cento gol
e il Portogruaro va
Il Treviso dura 45’
Rosso a Lussardi:
il Pavia s’arrabbia
La Tritium resiste
e prende un punto
MARCATORI Patacchiola al 35’,
Cunico al 52’ s.t.
PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo 6; Pisani 6, Patacchiola 7, Moracci 6, Pondaco 6; Coppola 5,5,
Sampietro 6 (dal 23’ s.t. Zampano
6), Martinelli 6; Cunico 7; Corazza
6 (dal 25’ p.t. De Sena 5,5), Orlando 5 (dal 17’ s.t. Altinier 6). (Festa,
Blondett, Herzan, Pignat). All. Madonna 6.
TREVISO (3-5-2) Merlano 6; Cernuto 6, Stendardo 6,5, Beccia 6
(dal 39’ s.t. Allegretti s.v.); Semenzato 5,5, Spinosa 6, Vailatti 5,5
(dal 27’ s.t. Komac 6), Fortunato 6
(dal 36’ s.t. Madiotto s.v.), Piccioni 6; Tarantino 6,5, Strizzolo 5,5.
(Tonozzi, Dal Compare, Musso,
Kyeremateng). All. Ruotolo 6.
ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6.
NOTE paganti 359, abbonati 170,
incasso di 6.720 euro. Espulso
Merlano al 52’ s.t.; ammoniti Patacchiola, Strizzolo, Pisani, Zampano e Coppola. Angoli 4-10.
PORTOGRUARO Bandiera granata da cento gol. Capitan Cunico
timbra il traguardo, con brivido,
all’ultimo respiro. Ma quanta sofferenza per domare il Treviso,
che all’occorrenza difendeva in
cinque e ripartiva. Il Portogruaro,
perso Corazza in uno scontro
con Cernuto (sei punti di sutura in
testa per l’attaccante), colpisce
nel momento migliore degli avversari: al 35’ della ripresa, in mischia, il centrale difensivo Patacchiola conclude a rete. Da lì il forcing dei trevigiani che capitolano
al 7’ di recupero su contropiede
del Porto: Merlano atterra Coppola, viene espulso e sostituito da
Piccioni (cambi esauriti), che para il rigore calciato da Cunico, ma
nulla può sulla ribattuta.
Alberto Francescut
PAVIA (3-5-2) Kovacsik 6; D’Orsi
5,5, Fasano 6,5, Monticone 6; Capogrosso 5,5, Statella 6,5, La Camera 5,5, Lussardi 6, Di Chiara 5
(dal 28’ s.t. Zanini 5,5); Cesca 5,5,
Beretta 5 (dal 33’ s.t. Redaelli
s.v.). (Teodorani, Meregalli, Turi,
Bracchi, Romero). All. Roselli 5,5.
TRITIUM (5-3-2) Paleari 6; E. Bortolotto 5,5, Fusaro 6, Teso 6, Riva
6,5, Teoldi 6,5 (dal 44’ s.t. Magni
s.v.); Arrigoni 5,5, Calvi 6, Casiraghi 5 (dal 21’ s.t. Cogliati 6,5); Grandolfo 5,5 (dal 13’ s.t. Spampatti 6),
R. Bortolotto 5,5. (Nodari, Chinellato, Nardiello, Spagnoli). All. Romualdi 6 (Cazzaniga squalificato).
ARBITRO Formato di Benevento
5.
NOTE paganti 201, abbonati 304,
incasso di 2.419 euro. Espulso
Lussardi al 21’ s.t.; ammoniti Lussardi, Statella, Zanini e R. Bortolotto. Angoli 8-3.
PAVIA Nel match tra Pavia e Tritium a vincere è la noia. La prima
occasione arriva solo al 17’ della
ripresa, quando una punizione di
La Camera viene disinnescata da
Paleari. Quattro minuti dopo D'Orsi commette fallo su Spampatti,
che poi si scontra con Lussardi.
Quest’ultimo, già ammonito, riceve il secondo cartellino giallo e lascia la squadra di Roselli in dieci.
Una decisione che suscita le vibranti proteste del Pavia. Gli ospiti sfiorano quindi il vantaggio al
27’, quando Roberto Bortolotto
dall’interno dell’area piccola lascia partire un diagonale che si
spegne a fondo campo. Nel finale i
padroni di casa conquistano una
punizione a due (in seguito a un retropassaggio di Riva raccolto con
le mani da Paleari), ma La Camera
spara addosso alla barriera.
Michele Lanati
girone A
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
LECCE
PARTITE
RETI
G V N P F S
40 21 12 4 5 35 25
TRAPANI
39 21 11 6
4 41 22
ALTO ADIGE
37 21 10 7
4 29 21
SAN MARINO
35 22 10 5
7 34 27
ENTELLA
34 22 8 10 4 31 24
LUMEZZANE
33 22 8
9
CARPI
31 22 8
7
7 22 19
PAVIA
30 22 7
9
6 22 20
CREMONESE (-1)
28 22 6 11 5 25 16
FERALPI SALO'
28 21 8
4
ALBINOLEFFE (-6)
26 22 7
11 4 27 20
COMO (-1)
24 20 5 10 5 28 27
5 29 22
9 25 31
PORTOGRUARO (-1) 24 21 5 10 6 23 26
CUNEO
24 22 6
6 10 17 22
REGGIANA
22 22 6
4 12 22 34
TREVISO (-1)
11 22 2
6 14 17 40
TRITIUM
10 21 1
7 13 14 45
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI
ALBINOLEFFE-CARPI
ALTO ADIGE-SAN MARINO
CREMONESE-CUNEO
FERALPI SALO'-LUMEZZANE
LECCE-COMO
PAVIA-TRITIUM
PORTOGRUARO-TREVISO
REGGIANA-ENTELLA
ha riposato TRAPANI
1-0
0-0
2-0
0-0
stasera
0-0
2-0
2-0
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30
CARPI-PAVIA (lunedì 25, ore 20.45) (0-0)
COMO-FERALPI SALO'
(3-1)
CUNEO-ALTO ADIGE
(1-2)
ENTELLA-LECCE
(2-4)
SAN MARINO-ALBINOLEFFE
(1-1)
TRAPANI-LUMEZZANE
(1-1)
TREVISO-CREMONESE
(0-2)
TRITIUM-PORTOGRUARO
(1-1)
riposa REGGIANA
MARCATORI
10 RETI Della Rocca (Carpi; 9 nel
Portogruaro); Abate (Trapani).
9 RETI Rosso (1, Entella); Inglese
(Lumezzane); Coda (1, San Marino);
Tarantino (7, Treviso). 8 RETI A. Belotti
(AlbinoLeffe); A. Donnarumma (1,
Como); Foti (Lecce); Beretta (3, Pavia).
7 RETI Bogliacino (1, Lecce); Madonia
(6) e Mancosu (Trapani).
girone B
CLASSIFICA
SQUADRE
LATINA (-1)
AVELLINO
NOCERINA
PERUGIA (-1)
PISA
BENEVENTO
FROSINONE (-1)
CATANZARO
PRATO
PAGANESE
VIAREGGIO
GUBBIO
ANDRIA (-2)
SORRENTO
BARLETTA
CARRARESE
PT
43
41
36
36
33
32
31
28
27
26
26
25
22
16
14
13
G
20
21
21
21
21
21
21
21
21
20
21
21
21
21
21
21
PARTITE
V N P
13 5 2
12 5 4
10 6 5
11 4 6
9 6 6
9 5 7
8 8 5
8 4 9
7 6 8
6 8 6
6 8 7
7 4 10
5 9 7
3 7 11
3 5 13
3 4 14
RETI
F S
28 16
32 18
34 25
32 23
30 24
30 22
26 19
29 34
24 22
23 20
28 31
19 28
16 19
13 30
17 35
23 38
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI
AVELLINO-FROSINONE
BENEVENTO-GUBBIO
CARRARESE-PISA
CATANZARO-VIAREGGIO
LATINA-BARLETTA
PAGANESE-PRATO
PERUGIA-NOCERINA
SORRENTO-ANDRIA
1-0
2-1
2-3
2-0
2-0
0-0
2-1
0-0
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 3 MARZO ore 14.30
ANDRIA-BENEVENTO
BARLETTA-GUBBIO
FROSINONE-LATINA
NOCERINA-CATANZARO
PERUGIA-AVELLINO
PISA-PAGANESE
PRATO-CARRARESE
VIAREGGIO-SORRENTO
(1-0)
(0-0)
(0-0)
(3-2)
(1-1)
(0-0)
(0-1)
(1-1)
MARCATORI
12 RETI Evacuo (Nocerina).
11 RETI Fioretti (5, Catanzaro);
Ciofani (1, Perugia).
10 RETI Castaldo (3, Avellino).
9 RETI Barraco (1, Latina).
8 RETI Biancolino (5, Avellino);
Mancosu (4, Benevento); Scarpa (3,
Paganese); Favasuli (7, Pisa).
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 21a GIORNATA
E’ un Latina
inarrestabile
e pure cinico
La capolista concede molto al Barletta
Poi si scatenano Barraco e Jefferson
LATINA
2
BARLETTA
0
MARCATORI Barraco al 27’, Jefferson al
43’ s.t.
LATINA (4-3-3) Ioime 6,5; Bruscagin 6,
Cottafava 6,5, De Giosa 6, Giallombardo
5,5; Burrai 6,5, Sacilotto 5,5, Gerbo 6,5
(dal 19’ s.t. Jefferson 7); Schetter 6,5 (dal
28’ s.t. Angelilli 6), Danilevicius 6 (dal 41’
s.t. Agius s.v.), Barraco 7. (Bindi, Cafiero,
Giacomini, Pagliaroli). All. Pecchia 6.
BARLETTA (4-2-3-1) Liverani 6,5; Romeo 6, Di Bella 5,5, Camilleri 6,5, Pippa
5,5; Prutsch 6 (dal 36’ p.t. Meduri 6), Piccinni 6; Carretta 5,5 (dal 33’ s.t. La Mantia 6), Dezi 6 (dal 19’ s.t. Calapai), Molina
7; Barbuti 6,5. (Pane, Mazzarani, Meucci,
Dell’Oglio). All. Novelli 6.
ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6,5.
NOTE paganti 2.400, abbonati 630, incasso di 15.695 euro. Espulso Di Bella al
17’ s.t.; ammoniti Prutsch, Barbuti, Bruscagin, De Giosa e Schetter. Angoli 9-3.
Che Perugia
Cala il poker
e ora è terzo
mia le scelte del tecnico pugliese che fa stare i suoi alti e stretti così da amplificare le amnesie a centrocampo degli avversari. Ed è il Barletta a mettere
alle corde la capolista, nella
prima mezz’ora si contano almeno quattro limpide occasioni da rete per gli ospiti. Tre le
fallisce Barbuti, su una è bravo
Ioime a respingere d’intuito,
ma la più clamorosa è per Carrettta (12’) che tutto solo, a
due metri dalla porta sguarnita, mette sul fondo di piatto destro.
Rantier nel finale stende la Nocerina
Per Camplone è la quarta vittoria di fila
Il Latina reagisce Barletta in coVINCENZO ABBRUZZINO
LATINA
Più forte delle sue stesse
incertezze, il Latina concede
molto al Barletta, rischia la capitolazione, sbaglia pure un rigore con Barraco ma alla fine
ottiene la terza vittoria consecutiva e mantiene il primato in
classifica.
Barletta che inizio I nerazzurri
sono privi degli infortunati Milani e Cejas oltre che dello
squalificato Kolawole, Pecchia
non rinuncia comunque alle
tre punte. Novelli conta le assenze per squalifica di Burzigotti e, in regia, di Allegretti,
ed in cerca di profondità preferisce Dezi a Meduri, Barbuti a
La Mantia. Il primo tempo pre-
pertina pure in avvio di ripresa, Barbuti questa volta supera
Ioime, la corsa del pallone verso la porta ormai vuota è però
interrotta da De Giosa. I pugliesi non ne hanno più, l’energie
scarseggiano e cresce il Latina.
Al 17’ Schetter si procura un rigore che costa il rosso a Di Bella: dagli 11 metri Barraco mette sul fondo. Una mazzata per
qualsiasi squadra, non per il Latina che complice l’ingresso di
Jefferson e il passaggio al
4-2-4 sale di tono. Novelli ricorre a Calapai, si difende ordinatamente con il 4-4-1, deve però capitolare al 27’ su una precisa e potente conclusione dal
vertice destro di Barraco. Titoli di coda per il confronto, ora è
monologo nerazzurro con
l’acuto nel finale di Jefferson.
PERUGIA
2
DAL NOSTRO INVIATO
NOCERINA
1
NICOLA BERARDINO
PERUGIA
MARCATORI Fabinho (P) al 6’, Mazzeo
(N) al 9’ p.t.; Rantier (P) al 42’ s.t.
PERUGIA (4-3-3) Koprivec 7; Cangi 6,5,
Cacioli 6 (dal 31’ p.t. A. Russo 6), Massoni
6, Giani 6; Moscati 6 (dal 18’ s.t. Dettori
6,5), Esposito 6, Nicco 6,5; Politano 6
(dal 38’ s.t. Rantier 7), Ciofani 6, Fabinho
6,5. (Pinti, Moneti, Zanchi, Tozzi Borsoi).
All. Camplone 7.
NOCERINA (4-3-3) De Lucia 6; Garufo 6,
Baldan 6, Chiosa 6, Giuliatto 6 (dal 43’ s.t.
Gorobsov s.v.); Pepe 5,5 (dal 27’ s.t. Daffara 6), A. Bruno 6,5, De Liguori 6 (dal 43’
s.t. N. Russo s.v.); Mazzeo 6, Evacuo 6,
Negro 6,5. (Ragni, Lettieri, Andelkovic,
Rizza). All. Auteri 6.
ARBITRO Aureliano di Bologna 6,5.
NOTE paganti 3.647, abbonati 3.047, incasso di 50.772 euro. Espulso il tecnico
Camplone al 40’ s.t.; ammoniti Giani, Garufo, Chiosa e Giuliatto. Angoli 5-3.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sui titoli di coda il Perugia batte la Nocerina e la affianca al terzo posto. Al 42’ della
ripresa decide Julien Rantier,
subentrato 4 minuti prima a Politano: anche a Gubbio entrò e
fece il gol-partita nel finale.
Quarto successo dei fila degli
umbri (6 vittorie nelle ultime 7
giornate). Stop dei campani dopo 6 partite utili (3 successi
consecutivi). Bella partita, tanta qualità e idee in campo. Due
squadre con tutte le credenziali per inseguire la B. Subito un
paio di occasionissime per la
Nocerina: al 3’ Mazzeo calcia
alto a due passi dalla porta, sessanta secondi dopo Koprivec è
attento sulla botta di Evacuo.
Colpisce il Perugia al 6’: traversone radente di Cangi dalla destra, difesa campana in controtempo, nell’area piccola sbuca
Fabinho che segna. Passano tre
minuti e la Nocerina pareggia:
girata dell’ex Mazzeo, innescato da Evacuo. La squadra di
Camplone ha più possesso palla, quella di Auteri ruggisce in
fase di pressing, va avanti a
strappi, ma cerca sempre la profondità. Al 31’ il Perugia deve
rinunciare a Cacioli (stiramento). Umbri più martellanti: al
42’ De Lucia vola per neutralizzare una punizione di Politano. Un minuto dopo il Perugia
reclama il rigore per un mani
di Chiosa, negato poi dalla tv.
Il peso dei cambi Nella ripresa la
Nocerina avanza il baricentro,
il Perugia risente delle fatiche
del primo tempo. Umbri pericolosi in un paio di circostanze
con Moscati, che al 18’ viene avvicendato da Dettori per dare
più sostanza al centrocampo.
Cresce la Nocerina: al 21’ Koprivec si salva prima (in angolo)
su Negro e poi su Mazzeo. Auteri fa entrare Daffara (out Pepe)
e sposta Garufo in mediana. Ci
prova Evacuo, ma Koprivec vigila. Camplone fa entrare Rantier, che va all’appuntamento
per dare la vittoria al Perugia
sul traversone di Dettori. Botta
sotto la traversa, Curi in festa e
Nocerina con tanti rimpianti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO
1
CARRARESE
2
BENEVENTO
2
CATANZARO
2
PAGANESE
0
SORRENTO
0
FROSINONE
0
PISA
3
GUBBIO
1
VIAREGGIO
0
PRATO
0
ANDRIA
0
L’Avellino è solo Castaldo
Frosinone: preso Ficagna
Pisa ok all’ultimo respiro
Di Costanzo ora rischia
Doppietta dell’ex Marchi
Il Benevento per Imbriani
Fioretti lancia il Catanzaro
Viareggio, neanche un tiro
Il Prato si merita il punto
La Paganese è contestata
Sorrento e Andria a secco
Gara vivace solo nel finale
MARCATORE Castaldo al 21’ s.t.
AVELLINO (4-4-2) Di Masi 6;
Zappacosta 6,5, Izzo 7, Fabbro 6 (dal 35’
s.t. Giosa s.v.), Bianco 6; Bariti 6, Arini 6,
Massimo 6, Millesi 6 (dal 12’ s.t. Herrera
5,5); Zigoni 5,5 (dall’8’ s.t. Biancolino
5,5), Castaldo 7,5. (Orlandi, Bittante,
Panatti, De Angelis). All. Rastelli 6,5.
FROSINONE (4-3-3) Vaccarecci 5,5;
Frabotta 6, Del Duca 5, Blanchard 6,
Amelio 6; Carrus 6,5 (23’ s.t. Cesaretti
6), Gori 6, Frara 6; Aurelio 6,5, Lapadula
5,5 (dal 14’ s.t. Curiale 5,5), Ganci 5,5 (dal
19’ s.t. Bottone 5,5). (Fiorini, Vitale,
Gucher, Marchi). All. Stellone 6.
ARBITRO Ghersini di Genova 6,5.
NOTE spettatori 4.500 circa, abbonati
1.741, paganti e incasso nc. Espulso Del
Duca al 14’ s.t.; ammoniti Massimo,
Fabbro, Gori e Giosa. Angoli 7-2.
AVELLINO Nel segno di Castaldo,
l’Avellino batte il Frosinone e consolida il
secondo posto. L’attaccante
biancoverde spacca gli equilibri della
gara procurandosi il rigore al 15’ del
secondo tempo con espulsione di Del
Duca, ma Biancolino spreca tutto
sparando fuori. Poi, 6 minuti dopo, lo
stesso Castaldo fa tutto da solo, ben
lanciato da Bianco, supera Bottone e fa
secco Vaccarecci con un delizioso
pallonetto: gol da applausi. Il primo
tempo, invece, ha visto il Frosinone
produrre un possesso palla costante
(Aurelio e Carrus in evidenza) che, però,
non ha creato pericoli. I giocatori ospiti,
a fine gara, si sono confrontati con i
tifosi per una decina di minuti; il
momento è critico, la società interviene:
tesserato il difensore Ficagna (ex Siena).
Luigi Zappella
MARCATORI Benedetti (P) al 6’,
Belcastro (C) al 40’ p.t.; Anzalone (C) al
22’, Gatto (P) al 39’, Scappini (P) su
rigore al 48’ s.t.
CARRARESE (4-3-2-1) Piscitelli 5;
Lanzoni 5, Melucci 5, Anzalone 6,
Vannucci 6; Belcastro 6,5 (dal 45' s.t.
Bregliano s.v.), Corrent 6, Pestrin 6;
Ciciretti 5 (dal 25' s.t. Tognoni 5),
Mancuso 5,5; Merini 6,5 (dal 34' s.t.
Malatesta s.v.). (Cicioni, Benassi,
Venitucci, Partipilo). All. Di Costanzo 5.
PISA (3-5-1-1) Sepe 5,5; Rozzio 5,5,
Carini 6, Sabato 6 (dal 25' s.t. Scappini
6,5); Buscè 6,5, Mingazzini 6,5, Barberis
6 (dal 15' s.t. Gatto 7), Benedetti 6,5,
Pedrelli 6; Favasuli 6 (dal 32' s.t. Tulli
6,5); Perez 6,5. (Pugliesi, Colombini,
Suagher, Fondi). All. Pane 6,5.
ARBITRO Oliveri di Palermo 6.
NOTE paganti 487, abbonati 197, incasso
di 5.346 euro. Espulso Pestrin al 47' s.t.;
ammoniti Anzalone, Melucci, Perez,
Mingazzini e Gatto. Angoli 3-6.
CARRARA Sorride il Pisa, all’ultimo tuffo
e su rigore (fallo di mano ed espulsione
per Pestrin, Scappini non sbaglia) in un
derby ricco di emozioni con la
Carrarese, ancora ultima e con Di
Costanzo vicino all’esonero. Il Pisa alla
prima conclusione passa: palla di
Barberis per Benedetti che quasi dal
fondo insacca. Poi la Carrarese pareggia
con Belcastro aiutato da un rimpallo. In
avvio di ripresa i padroni di casa avanti
con Anzalone. I cambi di Di Costanzo non
incidono, quelli di Pane sì e il Pisa fa il
ribaltone: prima Gatto al 39’ sorprende la
difesa carrarese, al 45’ traversa piena di
Perez e infine il rigore di Scappini.
Massimo Braglia
MARCATORI Di Piazza (G) al 28’ p.t.;
Marchi (B) al 9’ e al 12’ s.t.
BENEVENTO (4-3-1-2) Gori 6; D’Anna
6,5, Siniscalchi 6,5, Signorini 6 (dal 4’ s.t.
Bolzan 6), Anaclerio 6; Davì 6,5, Rajcic
6,5, Montiel 6 (dal 40’ s.t. Rinaldi s.v.);
Mancosu 6; Marchi 7 (dal 21’ s.t. Espinal
6), Marotta 6,5. (Mancinelli, Carotti,
Buonaiuto, Germinale). All. Carboni 6,5.
GUBBIO (4-5-1) Venturi 6,5; Cancellotti
6, Briganti 6, Radi 6, Belfasti 6;
Caccavallo 6,5, Sandreani 5,5 (dal 15’ s.t.
Malaccari 5,5), Boisfer 6,5, Palermo 6,5,
Grea 6 (dal 20’ s.t. Galabinov 5,5); Di
Piazza 7 (dal 39’ s.t. Bazzoffia s.v.).
(Farabbi, Galimberti, Bartolucci,
Baccolo). All. Sottil 5,5.
ARBITRO Abisso di Palermo 6,5.
NOTE paganti 1.169, abbonati 1.723,
incasso n.c. Amm. Venturi, Siniscalchi,
Rajcic, Palermo e Boisfer. Angoli 9-4.
BENEVENTO Poker servito sul tavolo
verde del Vigorito. Questa striscia di 4
vittorie consecutive, ha permesso al
Benevento di compiere un bel passo in
avanti, a ridosso dai playoff. Una partita
dai due volti giocata in una atmosfera
irreale, la scomparsa di Carmelo
Imbriani era troppo fresca e la squadra
giallorossa ne ha sofferto per l’intero
primo tempo, regalando al Gubbio il gol
del vantaggio (28’) messo a segno da Di
Piezza scattato sul filo del fuorigioco.
Nella ripresa il Benevento si scuote,
trascinato dal pubblico e con l’ex di turno
Marchi che nello spazio di 3 minuti
realizza una doppietta che stende gli
avversari: al 9’ in mezza girata ed al 12’
insacca dopo che Venturi aveva respinto
un tiro di Marotta.
Antonio Buratto
MARCATORE Fioretti al 16’ e su rigore
al 25’ p.t.
CATANZARO (3-5-2) Pisseri 6; Conti 6
(dal 41’ s.t. Orchi s.v.), Sirignano 6,5,
Bacchetti 7; Catacchini 6, Castiglia 6,5,
Ronaldo 6,5 (dal 34’ s.t. Quadri 6), A.
Benedetti 6,5, Squillace 6; Russotto 7,
Fioretti 7,5 (dal 30’ s.t. Masini 6).
(Faraon, Fiore, De Risio, Carboni). All.
Cozza 6,5.
VIAREGGIO (3-4-1-2) Furlan 5,5; De
Bode 5 (dal 41’ p.t. Crescenzi 6),
Conson 5,5, Carnesalini 5; Peverelli 5,5,
Fiale 5 (dal 41’ p.t. Pellegrini 5,5),
Calamai 5,5, Martella 6; Maltese 5,5;
Giovinco 5,5, De Vena 5 (dal 17’ s.t.
Magnaghi 5,5). (Michelotti, Tomas,
Trocar, L. Benedetti). All. Cuoghi 5.
ARBITRO Greco di Lecce 6.
NOTE paganti 940, abbonati 2.060,
incasso non comunicato. Ammoniti
Fiale, De Vena, Crescenzi, Pisseri, Conti
e Conson. Angoli 4-3.
CATANZARO Vittoria convincente del
Catanzaro contro un Viareggio che non
ha mai tirato in porta. Ai giallorossi
basta la prima mezzora con un super
Fioretti, che prima controlla un assist
acrobatico di Russotto in area e batte
Furlan con un diagonale di sinistro (16’),
poi trasforma un calcio di rigore
concesso per un fallo di Fiale su
Ronaldo (25’). Cuoghi prova a scuotere
i suoi con un doppio cambio prima
dell’intervallo ma la musica non cambia.
Il Catanzaro aspetta, crea, spreca
(ancora con Fioretti e Masini) e chiude
con una magia di Russotto che si
stampa sulla traversa.
Ivan Montesano
PAGANESE (4-4-2) Marruocco 6;
Calvarese 6, Fusco 6, Pepe 5,5,
Nunzella 6; Ciarcià 5,5, Soligo 5,5 (dal
37’ s.t. Franco s.v.), Lulli 5 (dal 6’ s.t.
Romondini 6), Scarpa 6; Caturano 5,
Girardi 5 (dal 20’ s.t. Fava 5,5).
(Robertiello, Puglisi, Pastore, Perrotta).
All. Grassadonia 5.
PRATO (4-3-1-2) Brunelli 6,5; Saitta 6,
Malomo 6, Ghinassi 6, De Agostini 6,5;
Corvesi 6, Cavagna 6 (dal 45’ s.t. Bisoli
s.v.), Casini 6 (dal 40’ s.t. Carminati
s.v.); Silva Reis 6; Tiboni 6 (dal 32’ s.t.
Cesarini 6), Napoli 6. (Mariotti, Bagnai,
Cristofari, Papini). All. Esposito 6,5.
ARBITRO Baldicchi di Città di Castello
6.
NOTE paganti 412, abbonati 350,
incasso di 5.627 euro. Ammoniti
Cavagna, Pepe, Saitta, Fusco, Casini e
Brunelli. Angoli 2-2.
PAGANI (Sa) Un Prato determinato
limita le iniziative di gioco della
Paganese e la ferma sul pari. Poche le
occasioni degne di nota. La prima
conclusione è di Girardi che al 7'
impegna dal limite Brunelli. Al 23' è
Marruocco a bloccare un tiro dalla
distanza di Silva Reis. Al 27' Caturano di
testa sfiora il palo. Nella ripresa, la
Paganese è più determinata ma non
passa. Dopo una rete annullata a Ciacià
al 14' per fuorigioco, l'occasione più
ghiotta per i locali nasce al 23' da un
colpo di testa di Scarpa, ma la palla
centra Brunelli che respinge in angolo.
Poi il confuso assalto finale dell’undici
di Grassadonia che al triplice fischio
raccoglie la contestazione del pubblico.
Salvatore Campitiello
SORRENTO (3-5-2) Ge. Rossi 7;
Nocentini 6, Di Nunzio 6, Fusar Bassini 6
(dall’11’ s.t. Arcuri 5,5; dal 31’ s.t.
Corsetti 5); Kostadinovic 5,5, Guitto 5,
Beati 6,5, A. Esposito 6, Bonomi 6;
Tortolano 6, Musetti 5 (dall’11’ s.t.
Bernardo 5). (Polizzi, Konan, Salvi,
Balzano). All. Papagni 6.
ANDRIA (4-4-2) Sansonna 6; Tartaglia
6 (dal 39’ s.t. Cutrupi s.v.), Migliaccio 7,
Zaffagnini 6, Malerba 6; Branzani 5,
Larosa 6,5, Giorgino 6, Taormina 5 (dal
18’ s.t. D’Errico 6,5); Sy 5 (dal 25’ s.t.
Guariniello 5,5), Innocenti 5. (Gi. Rossi,
Scrugli, Contessa, Loiodice). All. Cosco
6.
ARBITRO Aversano di Treviso 6.
NOTE paganti 171, abbonati 109, incasso
di 3.223 euro. Espulso Di Nunzio al 47’
s.t.; ammoniti Sy, Bonomi, Tartaglia, Di
Nunzio, A. Esposito, Larosa e Corsetti.
Angoli 6-9.
SORRENTO (Na) Alla fine Papagni e
Cosco sono d’accordo: il punto è buono
anche perché in chiave playout hanno
perso Barletta e Carrarese. Per un’ora
Sorrento e Andria badano a non correre
il rischio di perdere e le poche emozioni
sono racchiuse tutte nella ripresa. Al 20’
Di Nunzio sfiora il gol e l’Andria risponde
con D’Errico che colpisce un palo (21’) e
costringe Rossi a una parata difficile
(26’). Al 41’ Corsetti divora una grossa
palla-gol su assist di Bernardo. Nel
recupero, l’espulsione di Di Nunzio,
brividi per Sansonna (al debutto
stagionale per un infortunio a Gianmaria
Rossi nel prepartita) su corner battuto
di Tortolano (46’) e una inzuccata alta di
Larosa (47’).
Antonino Siniscalchi
serie D
GIRONE A
23a giornata
RISULTATI
Scatto Porto Tolle
San Cesareo primo
Isola Liri-Hyria Nola è stata rinviata
dopo la scossa di terremoto di sabato
sera: dovrebbe essere recuperata il 27
con le altre gare. Il Porto Tolle (C) batte
la Sambonifacese e si porta a -2 con la
Vecomp. Sorpasso del San Cesareo (F)
ai danni della Samb. La Torres (G)
frena ma la Casertana resta a -5.
GIRONE E
RISULTATI
CASACASTALDA-FLAMINIA
1-0
DERUTA-FIESOLECALDINE
3-0
PIERANTONIO-PONTEVECCHIO 0-4
SANSEPOLCRO-BASTIA
4-1
SCANDICCI-LANCIOTTO
1-0
SPOLETO-TODI
3-2
SPORTING TERNI-PIANESE
0-1
TRESTINA-AREZZO
0-4
VITERBESE-CASTEL RIGONE 3-3
BOGLIASCO-BORGOSESIA
BRA-IMPERIA
CHIERI-DERTHONA
FOLGORE CARATESE-SESTRI L.
LAVAGNESE-VERBANIA
NOVESE-GOZZANO
SANTHIA'-CHIAVARI
TORTONA-VERBANO
TREZZANO-ASTI
GIRONE B
CLASSIFICA
1-0
2-1
1-1
2-2
2-0
3-2
1-5
0-0
1-0
Bra p. 51; Lavagnese 48;
Chieri 45; Santhià 44;
Chiavari 37; Borgosesia
36; Folgore Caratese 34;
Verbania 33; Derthona
30; Gozzano 29; Sestri
Levante e Bogliasco 28;
Tortona 24; Trezzano 23;
Asti 22; Verbano 18; Novese 17; Imperia 16.
(26a)
RISULTATI
ALZANO CENE-FERSINA PERGINESE
ATLETICO MONTICHIARI-SANT'ANGELO
CARAVAGGIO-SAN GIORGIO
CARONNESE-SEREGNO
MAPELLOBONATE-PONTISOLA
MEZZOCORONA-CASTELLANA
OLGINATESE-DARFO
PERGOLETTESE-VOGHERA
PRO SESTO-LECCO
TRENTO-SERIATE
1-2
3-0
2-1
1-2
1-1
2-0
0-0
2-2
1-0
0-0
GIRONE C
CLASSIFICA
RISULTATI
Pontisola p. 54; Pergolettese 53; Voghera 51; Olginatese 46; Caronnese 45; Castellana 41; Lecco (-3) 40;
Atletico Montichiari e Caravaggio 37; Mapellobonate
35; Seregno 34; Alzano Cene, Fersina Perginese e Seriate 32; Darfo (-3) 29; Pro
Sesto 27; San Giorgio 24;
Mezzocorona 20; Trento
(-1) 14; Sant'Angelo 13.
CLODIENSE-ESTE
KRAS REPEN-VIRTUS VECOMP
LEGNAGO-BELLUNO
MONTEBELLUNA-SANVITESE
PORDENONE-CEREA
PORTO TOLLE-SAMBONIFACESE
SACILESE-REAL VICENZA
SAN PAOLO-TAMAI
SANDONA' JESOLO-GIORGIONE
TRISSINO VALDAGNO-UNION QUINTO
(26a)
4-0
0-1
0-0
1-0
3-1
2-1
1-2
1-1
1-1
4-2
GIRONE D
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
Sambonifacese p. 51;
Porto Tolle e Virtus Vecomp 49; Pordenone 48;
Real Vicenza 47; Clodiense 44; Sandonà Jesolo
43; Sacilese 39; Trissino
Valdagno 38; Tamai e Legnago 37; Montebelluna
36; Belluno 35; Este 34;
San Paolo 30; Giorgione
29; Cerea 22; Sanvitese
16; Kras Repen 14; Union
Quinto 13.
CAMAIORE-RICCIONE
0-0
CASTELFRANCO-TUTTOCUOIO 2-2
FIDENZA-BAGNOLESE
0-1
FORCOLI-MASSESE
1-1
FORMIGINE-CASTENASO
0-2
FORTIS JUVENTUS-SPAL
2-3
MEZZOLARA-PAVULLESE
4-0
PRO PIACENZA-PISTOIESE
2-1
ROSIGNANO-LUCCHESE rinv. 27/2
Pro Piacenza p. 50; Tuttocuoio 47; Spal 44;
Lucchese* 42; Massese
41; Mezzolara e Pistoiese 36; Fidenza 33; Fortis Juventus 32; Castelfranco, Formigine e Castenaso 31; Camaiore
23; Forcoli e Pavullese
20; Riccione (-1) 19; Bagnolese 16; Rosignano*
14. (*una gara in meno).
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Asti-Bogliasco (1-5); Borgosesia-Lavagnese (2-2); Chiavari-Tortona (0-1); Derthona-Santhià
(0-0); Gozzano-Bra (0-2); Imperia-Chieri (0-1); Sestri Levante-Novese (4-0); Trezzano-Folgore Caratese (0-1); Verbania-Verbano (3-1).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Castellana-Trento (1-2); Darfo-Atletico Montichiari (1-0); Fers na Perginese-Pergolettese (0-1); Lecco-Olginatese (0-0); Pontisola-Pro Sesto (3-0); San Giorg o-Caronnese (1-1); Sant'Angelo-Alzano Cene (2-2); Seregno-Mezzocorona (3-2); Seriate-Mapellobonate (1-1); Voghera-Caravaggio (1-0).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Belluno-Montebelluna (3-1); Cerea-Legnago (1-1); Este-Porto Tolle (1-2); Giorgione-San Paolo (0-1); Real Vicenza-Kras
Repen (4-2); Sambon facese-Sandonà Jesolo (3-0); Sanvitese-Sacilese (1-1); Tamai-Triss no Valdagno (2-2); Un on Quinto-Pordenone (1-2); Virtus Vecomp-Clodiense (1-2).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Bagnolese-Forcoli (0-1); Castelfranco-Camaiore (2-2); Castenaso-Rosignano (2-1); Massese-Pro Piacenza
(1-1); Pavullese-Fortis Juventus (1-2); Pistoiese-Formigine (0-0); Riccione-Fidenza (0-2); Spal-Lucchese (0-1); Tuttocuoio-Mezzolara (5-3).
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
Castel Rigone p. 42; Sansepolcro 41; Casacastalda 40;
Deruta e Viterbese 37; Pianese e Pontevecchio 36; Sporting Terni e Spoleto 33; Fiesolecaldine e Scandicci 32;
Arezzo 30; Trestina 29; Bastia 27; Lanciotto 26; Pierantonio 22; Flaminia e Todi 17.
ANCONA-CIVITANOVESE
1-2
ASTREA-SAMBENEDETTESE
3-2
CELANO-VIS PESARO
rinviata 27/2
JESINA-MARINOC
4-1
MACERATESE-TERMOLI
1-1
OLYMPIA AGNONESE-FIDENE
1-2
RENATO CURI-ISERNIA
1-1
SAN CESAREO-RECANATESE
2-0
SAN NICOLO'-AMITERNINA rinviata 27/2
San Cesareo p. 48; Sambenedettese 47; Maceratese
44; Ancona 41; Termoli 39;
Vis Pesaro* e Olympia
Agnonese 36; Astrea 35;
Jesina 33; Fidene 29; Renato Curi e Civitanovese 28;
Isernia 27; Amiternina* 22;
Celano* 20; Recanatese
17; San Nicolò* e Marino
15. (* una gara in meno).
ANZIOLAVINIO-CYNTHIA
0-4
BUDONI-LUPA FRASCATI
1-1
CASERTANA-PORTO TORRES 3-1
CIVITAVECCHIA-SORA
2-0
ISOLA LIRI-HYRIA NOLA
rinv.
PALESTRINA-ARZACHENA
3-2
SANT'ELIA-OSTIA MARE
1-3
TORRE NEAPOLIS-SELARGIUS 2-2
TORRES-SARNESE
1-1
Torres p. 47; Casertana
42; Sarnese e Palestrina
41; Lupa Frascati 40; Torre
Neapolis 39; Sora 36; Ostia
Mare 35; Cynthia 31; Arzachena e Budoni 28; Porto
Torres 27; Isola Liri* 25; Anziolavinio e Selargius 23; Civitavecchia (-3) 18; Hyria
Nola* 17; Sant'Elia 15. (*
una gara in meno).
FOGGIA-BISCEGLIE
1-1
FORTIS TRANI-S.ANTONIO ABATE 0-0
FRANCAVILLA-INTERNAPOLI 1-2
GLADIATOR-POTENZA
7-0
ISCHIA-MATERA
rinviata 27/2
MONOSPOLIS-BRINDISI
3-2
NARDO'-GROTTAGLIE
2-2
POMIGLIANO-CTL CAMPANIA 1-1
TARANTO-BATTIPAGLIESE
3-2
Ischia** p. 55; Gladiator 53;
Bisceglie 46; Matera (-2)* e
Monospolis 44; Foggia 33;
Taranto, Nardò e Battipagliese 31; Brindisi 29; Pomigliano
27; Sant'Antonio Abate (-2),
Ctl Campania e Internapoli*
26; Francavilla 24; Grottaglie
15; Fortis Trani 10; Potenza
9. (** 2 gare in meno, * una in
meno).
ACIREALE-NOTO
COSENZA-CITTA' DI MESSINA
LICATA-COMP. NORMANNO
MESSINA-COMP. MONTALTO
NISSA-AGROPOLI
PRO CAVESE-PALAZZOLO
RAGUSA-RIBERA
SAMBIASE-VIBONESE
SAVOIA-GELBISON
CLASSIFICA
1-2
5-2
0-1
4-2
0-3
2-0
1-1
3-2
1-1
Messina p. 54; Cosenza
50; Savoia 40; Gelbison
39; Città di Messina 35;
Comprensorio
Montalto
34; Licata 33; Comprensorio Normanno e Ribera 32;
Pro Cavese, Vibonese e Ragusa 30; Sambiase e Agropoli 29; Palazzolo 26; Noto
(-3) 20; Acireale 15; Nissa
(-1) 7.
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Arezzo-Sporting Terni (2-0); Bastia-Viterbese (1-1); Castel Rigone-Pianese (0-1); Fiesolecaldine-Pierantonio (0-2); Flaminia-Spoleto (1-2); Lanciotto-Sansepolcro (0-1); Pontevecch o-Trestina (3-4);
Scandicci-Casacastalda (0-3); Todi-Deruta (0-4).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Amiternina-Astrea (1-2); Fidene-Ancona (0-5); Isernia-Olympia Agnonese (2-1); Marino-Celano (1-1); Recanatese-Jesina (1-4); Sambenedettese-Maceratese (3-0); San Nicolò-San Cesareo (0-2); Termoli-Civitanovese (1-0); Vis Pesaro-Renato Curi (1-1).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Anziolavinio-Torres (0-1); Arzachena-Isola Liri (0-0); Cynthia-Budoni (1-4); Lupa Frascati-Casertana (1-0);
Ostia Mare-Palestrina (0-2); Porto Torres-Hyria Nola (4-1); Sarnese-Torre
Neapolis (1-2); Selargius-Civitavecchia (0-1); Sora-Sant'Elia (1-3).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Bisceglie-Monospolis (0-0); Brindisi-Francavilla (1-2); Ctl Campania-Glad ator (0-1); Grottaglie-Ischia (1-9; sabato 23, ore 14); Internapoli-Taranto (0-2); Matera-Fortis Trani (2-1); Nardò-Pomigliano (1-2); Potenza-Foggia (0-4); Sant'Antonio Abate-Battipagliese (1-0).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Agropoli-Acireale (0-0); Città di
Messina-Ragusa (1-0); Comprensorio Montalto-Cosenza (3-0); Comprensorio Normanno-Messina (0-0); Gelbison-Sambiase (2-0); Noto-Savo a (0-3);
Palazzolo-Licata (2-2); Ribera-Nissa (0-0); Vibonese-Pro Cavese (1-2).
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
SECONDA DIVISIONE 23a GIORNATA
girone A
La Pro Patria scappa via
Gran colpo del Savona
Forlì e Renate, che show
La Pro Patria va come un treno e
supera anche la Giacomense: la
squadra di Leonardo Rossi si è
arresa alle reti di Cozzolino e
Giannone. Per un errore sul
giornale di ieri abbiamo fatto
debuttare Agatino Cuttone sulla
panchina della squadra ferrarese:
in realtà l’esperto allenatore ha
fatto la prima partita alla guida del
Santarcangelo ed è partito molto
bene battendo il Casale (ci
scusiamo con gli interessati).
Il Castiglione non va oltre il
pareggio sul campo del fanalino
Milazzo e viene agganciato dal
Savona, che ha inflitto la terza
sconfitta consecutiva al Mantova
(clamorosa autorete di Farina):
tensione a fine partita nel clan
mantovano tra il presidente
Bompieri e il tecnico Brucato.
Vola sempre più in alto il Renate: la
coppia Brighenti (16)-Zanetti (11)
arriva a 27 reti ed è la migliore del
girone. E sale bene anche
l’Alessandria, che ha festeggiato
con i 3 punti (e il sorpasso sul
Bassano) i 101 anni di storia.
La vittoria più significativa della
giornata è stata comunque quella
del Forlì, che è andato a vincere 5-1
sul campo di un Fano
impresentabile: la squadra
romagnola mercoledì recupera il
derby casalingo con il Rimini, che
nel frattempo non è andato oltre lo
0-0 nell’altro derby con il Bellaria.
PRO PATRIA
2
GIACOMENSE
1
MARCATORI Cozzolino (PP)
al 5’, Personè (G) al 22’, Giannone (PP) al 26’ s.t.
PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala
7; Andreoni 6, Botturi 6,5, Polverini 6, Bonfanti 5,5; Bruccini 6, Vignali 6, Viviani 5,5; Giannone 6,5 (dal 39’ s.t. Greco
s.v.); Serafini 6 (dal 30’ s.t. Falomi s.v.), Cozzolino 7 (dal 47’
s.t. Artaria s.v.). (Vavassori,
Pantano, Scarabelli, Giorno).
All. Firicano 6.
GIACOMENSE (4-3-3) Poluzzi 7; Calori 5,5, Sirri 6 (dal 37’
s.t. Caddeo s.v.), Cenerini 6,
Fantoni 6; Nazzani 6, Landi
6,5, M. Rossi 5,5 (dal 28’ s.t.
Dal Rio 5,5); Lazzari 6,5, Personè 6,5, Serlini 5,5 (dal 15’
s.t. Draghetti 6). (De Marco,
Paloni, Bettati, Ferrara). All.
L. Rossi 6,5.
ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6.
NOTE spettatori 1.100 circa,
incasso di 8.703 euro. Ammoniti Bonfanti, Viviani, Sirri,
Giannone e Cenerini. Angoli
8-6. (a.r.)
girone B
Salernitana, tris Guazzo
Grassi 18: Pontedera ok
Poggibonsi ecco la sfida
Matteo Guazzo, alla prima tripletta
della carriera 813 gol in questa
stagione), scardina il bunker della
Vigor Lamezia (imbattibilità esterna
fermata a 440’) e manda in orbita la
Salernitana, che ha infilato il
21esimo risultato utile consecutivo
e non subisce reti da 394’.
Importante scatto verso la
promozione diretta anche per il
Pontedera, che sul campo del Fondi
fanalino (era il debutto per il
tecnico Fratena) vince grazie al
capocannoniere Grassi (18 gol).
Staccato L’Aquila, fermato in casa
dall’Hinterreggio e adesso
raggiunto dal Poggibonsi, che
lancia la sfida ai cugini toscani.
Finisce pari lo spareggio per i
playoff tra Martina e Chieti, ma
entrambe guadagnano un punto sul
Teramo e anche su un Aprilia
smarrito e travolto a Campobasso
dopo essere andato in vantaggio.
Il Melfi fa il colpo della giornata
vincendo a Gavorrano, con un
giallo: il primo gol è nato da una
punizione a due in area calciata
direttamente in porta ma, secondo
l’arbitro, toccata dal portiere (su
punizione anche il raddoppio).
Parte male anche l’esperto
Chiancone sulla panchina della
Normanna, battuta 2-0 nel derby
sul campo dell’Arzanese. Punti
pesanti, infine, anche per il Borgo a
Buggiano, che spedisce il Foligno in
piena zona playout.
SALERNITANA
3
VIGOR LAMEZIA
0
MARCATORE Guazzo al 45’
p.t.; Guazzo al 36’ e al 43’ s.t.
SALERNITANA (3-5-2) Iannarilli 6; Tuia 5, Molinari 6, Rinaldi 6,5; Luciani 6, Mounard
5,5 (dal 7’ s.t. Zampa 6), Perpetuini 6, Mancini 6,5, Piva
6,5; Ginestra 6 (dal 14’ s.t. Ricci 6), Guazzo 8 (dal 44’ s.t. Capua s.v.). (Dazzi, Chirieletti,
Cristiano Rossi, Gustavo). All.
Perrone 6,5.
VIGOR LAMEZIA (3-5-2) Forte 5; Castaldo 5,5 (dal 17’ s.t.
Mangiapane 5), Gattari 5,5,
Monopoli 5; Rondinelli 6, Giacinti 5,5 (dal 35’ s.t. Cirianni
s.v.), Giuffrida 6 (dal 40’ s.t.
Carcione s.v.), Cerchia 5,5,
Crialese 6; Catanese 5, Zampaglione 5. (Zelletta, Saccà,
Martino, Ferrara). All. Costantino 5,5.
ARBITRO Piscopo di Imperia
6.
NOTE spettatori 4.500 circa,
incasso non comunicato.
Espulsi il tecnico Costantino
al 47’ p.t. e Tuia al 4’ s.t.; ammoniti Perpetuini, Rinaldi, Giacinti e Monopoli. Angoli 6-1.
(g.v.)
MANTOVA
1
MILAZZO
1
RENATE
4
ALESSANDRIA
1
FONDI
0
POGGIBONSI
2
L’AQUILA
1
CAMPOBASSO
3
SAVONA
3
CASTIGLIONE
1
VALLE D’AOSTA
0
BASSANO
0
PONTEDERA
1
TERAMO
1
HINTERREGGIO
1
APRILIA
1
MARCATORI Scotto (S) al 3’,
Del Sante (M) al 4’, autorete di
Farina (M) al 30’ p.t.; Marconi
(S) al 25’ s.t.
MANTOVA (4-4-2) Portesi
5,5; Bertin 5,5, Girelli 5, Farina 4,5, Rubin 5 (dal 22’ s.t. De
Respinis 5,5); Colonetti 6 (dal
26’ s.t. Mattielig s.v.), Corso
6, Spinale 6, Pensalfini 4,5
(dal 1’ s.t. Galassi 5,5); Del Sante 6,5, Franchi 5,5. (Bavena,
Carfora, Spezzani, Bini). All.
Brucato 5,5.
SAVONA (4-4-2) Aresti 6; Antonelli 5,5, Sentinelli 6, Marconi 6,5, Taino 5; Cattaneo 7,5
(dal 38’ s.t. Carta s.v.), Agazzi
6, Gentile 6,5, La Rosa 6,5
(dal 20’ s.t. Mannoni 6,5); Virdis 6 (dal 15’ s.t. Fantini 6),
Scotto 6,5. (Gozzi, Vuthay,
Bramati, Sbravati). All. Corda
6,5.
ARBITRO Maresca di Napoli
6.
NOTE spettatori 1.500 circa,
incasso di 11.490 euro. Ammoniti Pensalfini, Cattaneo, Del
Sante e Spinale. Angoli 5-5.
(m.b.)
MARCATORI Chiazzolino (C)
al 20’, Suriano (M) al 31’ s.t.
MILAZZO (4-3-1-2) Tesoniero 6; Giusti 6 (dal 30’ s.t. Prestia 6), Maggio 5,5, Strumbo
6, Salustri 6; Urso 5,5, Migliore 5,5 (dal 4’ s.t. Morina 6), Simonetti 5,5; Suriano 6,5;
Grandi 6 (dal 13’ s.t. Mancini
6,5), Guerriero 5,5. (Durantini, Buzzanca, Compagno,
D’Amico). All. Tudisco 6,5.
CASTIGLIONE (4-3-1-2) Iali
6; Ruffini 6, Notari 6, Solini 6,
Pini 5,5; Mangili 5,5 (dal 18’
s.t. Prevacini 6), Faroni 6 (dal
38’ s.t. Borghetti s.v.), Chiazzolino 6,5; Varone 5,5 (dal 22’
s.t. Marongiu 6); Talato 5,5,
Fabbro 6. (Bason, Brescianelli, Azzali, Maccabiti). All. Ciulli
6.
ARBITRO Serra di Torino 6,5.
NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Espulsi Talato al 10’ s.t., Pini al 28’
s.t. e Ruffini al 50’ s.t.; ammoniti Salustri, Grandi, Pini, Varone e Fabbro. Angoli 8-7. (a.i.)
MARCATORI Malivojevic al
24’ p.t.; Brighenti al 21’, Mantovani al 32’, Zanetti su rigore al
39’ s.t.
RENATE (4-3-3) Santurro 6;
Adobati 6,5 (dall’8’ s.t. Bergamini 6,5), Morotti 6,5, Adorni
7, Gavazzi 6; N. Galli 7 (dal 34’
s.t. Santonocito s.v.), Cavalli
6, Mantovani 6,5; Zanetti 7,
Brighenti 8, Malivojevic 6,5
(dal 10’ s.t. Mattaboni 6,5). (R.
Galli, Zita, Mastrototaro, Gaeta). All. Sala 7,5.
VALLE D’AOSTA (5-3-2) Costantino 5,5; Reali 5,5 (dal 24’
s.t. Temelin 5), Emiliano 5,5,
Benedetto 5,5 (dal 19’ s.t. De
Vincenziis 6), Miceli 5, Furno
5; Iocolano 5 (dal 6’ s.t. Panepinto 6), Aracri 5, Rolando
5,5; Bentoglio 5, Sinato 5. (Pomat, Fiore, Nocciola, Raimondo). All. Dossena 5 (Carbone
squalificato).
ARBITRO Colarossi di Roma
6.
NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cavalli, N. Galli, Mantovani e Panepinto. Angoli 7-1.
(f.c.)
MARCATORE Viviani al 18’
p.t.
ALESSANDRIA (4-3-1-2)
Servili 6,5; Gambaretti 5,5, Viviani 6,5, Barbagli 6,5, Boron
6; Roselli 7, Menassi 6, Mora
6; Degano 5 (dal 27’ s.t. A. Ferretti 6); Fanucchi 6 (dal 37’ s.t.
Tanaglia s.v.), Rossi 5 (dal 13’
s.t. Filiciotto 6). (Pavanello,
Romano, Bianchi, Caciagli).
All. Cusatis 6.
BASSANO (3-5-2) Cano 6;
Zanella 6, Bertoli 6, Ghosheh
6; Furlan 5,5 (dal 31’ s.t. De Gasperi 5,5), Mateos 6, Correa
6 (dal 37’ s.t. Ferretti s.v.),
Proietti 5,5 (dal 13’ s.t. Maistrello 6), Stevanin 6; Zizzari
5, Berrettoni 6. (Ambrosio,
Bizzotto, Basso, Conti). All.
Rastelli 6.
ARBITRO Strocchia di Nola
5,5.
NOTE spettatori 1.300 circa,
incasso non comunicato. Ammoniti Roselli, Fanucchi, A.
Ferretti, Gambaretti e Proietti. Angoli 10-6. (n.p.)
MARCATORE Grassi al 40’
p.t.
FONDI (4-4-2) Cacchioli 6;
Pacini 5,5, Cuomo 5,5, Cirina
6, Iovinella 6; Rossini 5, Paganini 5,5 (dal 40’ s.t. Bezziccheri s.v.), Giardina 5,5 (dal 21’
s.t. D’Anna 5,5), Tamasi 5,5;
Romano 5, Guidone 5 (dal 35’
s.t. Prisco s.v.). (De Lucia, Finizza, Rizzo, Fedi). All. Fratena 5,5.
PONTEDERA (5-3-2) Leone
6,5; Ortolan 6, Pezzi 6, Vettori
6, Capitanio 6, Regoli 6; Esposito 5,5 (dal 1’ s.t. Di Noia 6),
Remedi 7 (dal 42’ s.t. Gregorio
s.v.), Carfora 6,5; Arrighini
6,5 (dal 45’ s.t. Cherillo s.v.),
Grassi 7. (Lenzi, Barbetta, Caidi, Fedi). All. Indiani 6,5.
ARBITRO Vesprini di Macerata 6.
NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cuomo, Cacchioli, Romano, Remedi, Di Noia e Ortolan. Angoli 5-9. (v.a.)
MARCATORI Dierna (P) al 5’,
Foglia (T) al 31’ p.t.; Roveredo
(P) al 19’ s.t.
POGGIBONSI (4-3-1-2) Menegatti 5,5; Bronchi 6, Dierna
6,5, Panariello 6, Roveredo
6,5; Giunchi 6,5, Passiglia
6,5, Settembrini 5,5; Ilari 6
(dal 38’ s.t. Tafi 6); Pera 7 (dal
44’ s.t. Bianconi s.v.), Scardina 5,5 (dal 33’ s.t. Miniati 6).
(Vernazza, Paparusso, Perfetti, Cicali). All. Polidori 6,5.
TERAMO (4-3-2-1) Serraiocco 5,5; De Fabritiis 6 (dal 34’
s.t. Iazzetta 5,5), Caidi 5,5,
Speranza 6, Chovet 6; Valentini 6, Coletti 6, Novinic 5,5 (dal
20’ s.t. Patierno 6); Ambrosini
5,5, Foglia 6,5 (dal 14’ s.t. Scipioni 5,5); Olcese 5. (Santi,
Gianetti, Righini, Di Paolantonio). All. Cappellacci 6.
ARBITRO Brasi di Seregno 5.
NOTE spettatori 450 circa, incasso non comunicato. Espulsi Settembrini al 35’ p.t., Caidi
al 12’ e il tecnico Polidori al 20’
s.t.; ammoniti Ilari, Coletti, De
Fabritiis e Novinic. Angoli 7-2.
(e.p.)
MARCATORI Carbonaro (H)
al 9’, Ripa (L) al 37’ s.t.
L’AQUILA (4-3-3) Testa 4,5;
Rapisarda 6, Pomante 5,5,
Mucciante 6, Ligorio 5,5 (dal
29’ s.t. Cannoni s.v.); Agnello
5,5, Iannini 5, Menicozzo 5
(dal 4’ s.t. D’Amico 5); Ciotola
6, Infantino 5, Improta 5 (dal
9’ s.t. Ripa 7). (Leuci, Ingrosso, Gizzi, Colussi). All. Ianni 5.
HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 6,5; Impagliazzo 6, Messina 6, Anzillotti 5; Vicari 6,5,
Carbonaro 7 (dal 43’ s.t. Borghetto s.v.), Aliperta 6, Lavrendi 6, Trentinella 6,5; Broso 5,5 (dal 26’ p.t. Marguglio
6,5), Khoris 6 (dal 40’ s.t. Febbraio s.v.). (Maggio, Oliveri,
Condomitti, Figliomeni). All.
Venuto 6,5.
ARBITRO Cangiano di Napoli
6.
NOTE spettatori 900 circa, incasso di quasi 4.200 euro.
Espulso Lanzillotti al 22’ p.t.;
ammoniti Mucciante, Messina, Khoris e Trentinella. Angoli 4–1. (a.f.)
MARCATORI Sassano (A) al
6’, Di Vicino (C) su rigore al 22’
p.t.; Maiella (C) al 4’ e al 46’ s.t.
CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 7; Silvestri 6,5, Marino 6,5,
Minadeo 7, Esposito 6,5 (dal
21’ s.t. Pascucci 6); Fella 6
(dal 47’ s.t. Giannuzzi s.v.),
Rais 6,5, Di Vicino 6,5, D’Allocco 6,5; Bussi 6 (dal 21’ s.t. Boi
6), Maiella 8. (Cattenari, Petrassi, Grillo, Di Libero). All.
Vullo 7.
APRILIA (4-3-3) Di Vincenzo
6,5; Cane 6, Mariotti 5, Diakite 6 (dal 29’ s.t. Corsi 5), Carta 6,5; Criaco 6,5 (dal 17’ s.t.
Croce 6), Amadio 6,5, Hanine
6,5; Ferri Marini 6, Calderini 6
(dal 17’ s.t. Ferrari 6,5), Sassano 7. (Caruso, Frigerio, Marfisi, Gomes). All. Vivarini 6,5.
ARBITRO Bruno di Torino 7.
NOTE spettatori 450 circa, incasso di quasi 4.000 euro.
Espulso Corsi al 42’ s.t.; ammoniti Minadeo, Fella, Rais,
Maiella e Carta. Angoli 5-4.
(a.d.l.)
FANO
1
MONZA
1
SANTARCANGELO
3
RIMINI
0
GAVORRANO
1
ARZANESE
2
MARTINA
1
BORGO A BUGGIANO
1
FORLI’
5
VENEZIA
1
CASALE
1
BELLARIA
0
MELFI
2
NORMANNA
0
CHIETI
1
FOLIGNO
0
MARCATORI Sampaolesi
(Fo) al 18’, Mordini (Fo) al 31’,
Bonaventura (Fo) al 47’ p.t.;
Evangelisti (Fo) al 7’ e al 14’,
Tonani (Fa) al 29’ s.t.
FANO (4-3-1-2) Proietti Gaffi
4; Sbardella 4, Boccaccini
4,5, Fantini 5, Petti 4,5; Tarantino 4 (dal 1’ s.t. Cazzola 4,5),
Sevieri 4,5, D’Alessandro 4,5;
Berretti 4 (dal 14’ s.t. Muratori
5); Marolda s.v. (dal 5’ p.t. Tonani 5), Del Core 4. (Conti, Romito, Colombaretti, Trillini).
All. Gadda 4.
FORLI’ (3-4-3) Ginestra 6,5;
Ingegneri 6,5, Vesi 6, Martini
7; Sampaolesi 7,5, Mordini
7,5, Evangelisti 7,5 (dal 16’ s.t.
Sozzi 6,5), Sabato 6,5; Oggiano 6, Buonaventura 7 (dal 20’
s.t. Scarponi 6), Petrascu 6,5
(dall’11’ s.t. Bergamaschi 6).
(Giannelli, Arrigoni, Orlando,
Melandri). All. Bardi 7,5.
ARBITRO Martinelli di Roma
6,5.
NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Vesi, Del Core, Boccaccini, Petti e Sozzi. Angoli 6-1.
(g.f.)
MARCATORI Godeas (V) al
10’, Gasbarroni (M) su rigore
al 43’ p.t.
MONZA (4-3-3) Castelli 6,5;
Anghileri 6, Polenghi 6, Cattaneo 5, L. Franchini 6; Calliari
5,5 (dal 36’ s.t. Morao s.v.),
Grauso 6, Puccio 5 (dal 40’
s.t. Laraia s.v.); Vita 6, De Cenco 6 (dal 25’ s.t. Ravasi 5,5),
Gasbarroni 6,5. (Pazzagli, Bugno, Giorgi, Fronda). All. Asta
6.
VENEZIA (4-3-1-2) Zandrini
6; Cabeccia 6, Jefferson 5,
Battaglia 6,5, Bertolucci 6;
Marconi 6,5, Carloto 5,5 (dal
36’ s.t. Cenetti s.v.), Maracchi
6,5; Lauria 5,5 (dal 22’ s.t. R.
Franchini 6); Godeas 6,5, Bocalon 5 (dal 22’ s.t. D’Appolonia 6). (Bonato, Giovannini,
D’Elia, Margarita). All. Sottili 6.
ARBITRO Rizzo di Siena 5,5.
NOTE spettatori 600 circa, incasso di 2.334 euro. Espulso
Jefferson al 37’ s.t.; ammoniti
Bertolucci, Marconi, Anghileri, Jefferson, D’Appolonia, Polenghi, Ravasi e Cabeccia. Angoli 7-7. (m.d.)
MARCATORI Anastasi (S) su
rigore al 26’, Graziani (S) al 42’
p.t.; Ficarrotta (C) al 4’, Bazzi
(S) su rigore al 44’ s.t.
SANTARCANGELO (4-3-1-2)
Nardi 6,5; Fabbri 6, Bamonte
6 (dal 12’ s.t. Papa 5,5), Benedetti 6,5, G. Rossi 7; Baldinini
6, Obeng 6, Oliboni 6 (dal 34’
s.t. Bazzi 6); Canini 6,5; Anastasi 6,5 (dal 30’ s.t. Pieri 6),
Graziani 7. (Andreani, Montresor, Locatelli, Severino). All.
Cuttone 6,5.
CASALE (4-3-3) Gabrieli 6;
Capelli 6, Lanzolla 6, Moretto
5, Casale 5,5; Colella 5,5 (dal
1’ s.t. Taraschi 6), Palumbo
6,5, Giunta 5,5; Ficarrotta 6,5
(dal 38’ s.t. Tulimieri s.v.), Lasagna 5,5, Siega 6 (dal 18’ s.t.
Pani 6). (Ruzittu, Monaco, Cristiano, Mascioli). All. Buglio
5,5.
ARBITRO Ceccato di Bassano 6,5.
NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Moretto al 37’ s.t.; ammoniti Oliboni, Canini, Papa, Giunta, Casale, Lasagna e Palumbo. Angoli 1-3. (l.z.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
PRO PATRIA
50 23 15 5 3 53 26
SAVONA
44 23 13 5 5 37 20
CASTIGLIONE
44 23 12 8 3 28 13
RENATE
41 23 13 2 8 45 30
ALESSANDRIA-BASSANO
FANO-FORLI'
MANTOVA-SAVONA
MILAZZO-CASTIGLIONE
MONZA-VENEZIA
PRO PATRIA-GIACOMENSE
RENATE-VALLE D'AOSTA
RIMINI-BELLARIA
SANTARCANGELO-CASALE
ALESSANDRIA
39 23 11 6 6 36 21
BASSANO
37 23 10 7 6 30 22
PROSSIMO TURNO
FORLI' (-1)
35 22 10 6 6 41 21
DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30
VENEZIA
35 23 9 8 6 32 31
MONZA (-6)
31 23 9 10 4 33 24
MANTOVA
31 23 8 7 8 34 39
PARTITE
RETI
G V N P F S
SANTARCANGELO 24 23 5 9 9 22 29
VALLE D'AOSTA (-1) 24 23 6 7 10 27 43
BASSANO-RIMINI
BELLARIA-SANTARCANGELO
CASALE-MONZA
CASTIGLIONE-FANO
FORLI'-RENATE
GIACOMENSE-MANTOVA
SAVONA-MILAZZO
VALLE D'AOSTA-ALESSANDRIA
VENEZIA-PRO PATRIA
1-0
1-5
1-3
1-1
1-1
2-1
4-0
0-0
3-1
(2-1)
(0-0)
(1-1)
(1-0)
(4-0)
(2-2)
(3-0)
(1-1)
(2-1)
BELLARIA
23 23 5 8 10 24 33
GIACOMENSE
21 23 5 6 12 27 37
MARCATORI
RIMINI
20 22 3 11 8 21 25
FANO (-1)
17 23 4 6 13 25 46
CASALE (-5)
15 23 4 8 11 25 38
MILAZZO
9 23 0 9 14 16 58
17 RETI Virdis (2, Savona).
16 RETI Brighenti (4, Renate).
15 RETI Varricchio (3, Giacomense);
Serafini (5, Pro Patria).
13 RETI Ferrari (3, Castiglione).
12 RETI Del Sante (Mantova);
Gasbarroni (4, Monza).
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
RIMINI (3-5-2) Scotti 6,5; A.
Brighi 6,5, Rosini 6,5, Vittori
6; Palazzi 5,5, M. Brighi 6, Maita 5,5 (dal 17’ s.t. Bianchi 5,5),
Onescu 6,5, Baldazzi 5,5 (dall’11’ s.t. Zanigni 5,5); Taddei 6,
Morga 6 (dal 30’ s.t. Marras
s.v.). (Semprini, Mandorlini,
Gasperoni, Maio). All. D’Angelo 6.
BELLARIA (3-4-3) Rossini
6,5; Maccarrone 6, Martinelli
6,5, Gerolino 6; Rosseti 6,
O’Neal 6 (dal 32’ s.t. Venneri
s.v.), Mariani 5,5, Masullo 6;
Nicastro 5,5, Bernacci 5,5,
Grifoni 6,5 (dal 27’ s.t. Fabi
Cannella 6). (Melillo, Thiam,
Perrino, Famà, Mastroianni).
All. Osio 6.
ARBITRO Marini di Roma 6.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulso Perrino dalla panchina al
37’ p.t.; ammoniti Gerolino,
Morga, Nicastro, Martinelli,
Palazzi, Bernacci, Vittori e
Taddei. Angoli 10-4. (g.b.)
REGOLAMENTO
Promosse in sei
Retrocedono in D
nove squadre
Ecco il regolamento
della Seconda divisione.
PROMOZIONI Salgono dirette
le prime due dei rispettivi
gironi, più le due vincenti dei
playoff: sono ammessi terza,
quarta, quinta e sesta.
RETROCESSIONI Scendono
dirette le ultime tre dei due
gironi e altre tre dopo i
playout: si sfidano quartultima
e quintultima di ogni girone
(andata e ritorno) e chi perde
retrocede, le due vincenti si
affrontano (andata e ritorno) e
chi perde retrocede.
MARCATORI Suarino (M) al
24’, Carraro (G) al 27’ p.t.; Croce (M) al 14’ s.t.
GAVORRANO (4-3-1-2) Lanzano 5; Tognarelli 5 (dal 19’
s.t. Miano 5,5), Alderotti 6,5,
Fatticcioni 6, Romiti 5,5 (dal
30’ s.t. Caira s.v.); Zane 5, Nicoletti 6, Viola 6; Lo Sicco 6
(dal 40’ p.t. Moscati 6); Gurma
6,5, Carraro 6,5. (Addario, Ropolo, Rosati, Papi). All. Buso
5,5.
MELFI (3-5-2) Volturo 7; Porcaro 6, Dermaku 6, Gennari 5;
Benci 5,5, Muratore 6, Orlando 6 (dal 25’ s.t. Gatto 6), Suarino 6,5 (dal 42’ s.t. Cuomo
s.v.), Spirito 6; Improta 5,5,
Croce 7. (Rinelli, D’Angelo,
Sgambato, Conte, Sieri). All.
Bitetto 6,5.
ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 5,5.
NOTE spettatori 170 circa, incasso di 889 euro. Ammoniti
Lanzano, Carraro, Spirito,
Miano e Viola. Angoli 3-2.
(a.f.)
MARCATORI Sandomenico
al 10’ p.t.; Riccio al 33’ s.t.
ARZANESE (3-4-3) Aprea 6;
Caso 6, Riccio 6,5, Tommasini 6,5; Laezza 7, Tarascio 6
(dall’11’ s.t. Florio 5,5), Maschio 6 (dal 32’ s.t. Figliolia
s.v.), Funari 6,5; Elia 6 (dal 19’
s.t. Improta 5,5), Fragiello 6,
Sandomenico 7. (Fiory, Albanese, Mascolo, Roghi). All. Rogazzo 6,5.
NORMANNA (4-4-2) Gragnaniello 5,5; Ricci 5,5, Campanella 5,5, Panarelli 6, Avagliano 6; Manco 6 (dal 42’ s.t. Polani s.v.), De Martino 6 (dal 29’
s.t. Ercolano s.v.), Giglio 6, Gagliardi 6 (dal 19’ s.t. Pizzi 5,5);
Peluso 6,5, Gesuele 6. (Esposito, Giordani, Marano, Wagner). All. Chiancone 5,5.
ARBITRO Capilungo di Lecce
6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Riccio, Laezza, Ricci,
Improta e Campanella. Angoli
5-3. (g.ar.)
MARCATORI Verna (C) al 27’
p.t.; Scarsella (M) al 37’ s.t.
MARTINA (4-3-1-2) Perina
5,5; Dispoto 6, De Lucia 5,5,
Gambuzza 6, Tundo 5; Mangiacasale 6, Marsili 5, Memolla 5 (dal 1’ s.t. Scarsella 6); Petrilli 5,5 (dal 29’ s.t. Ancora
s.v.); Gambino 5,5, Anaclerio
5 (dal 10’ s.t. Rana 5,5). (Modesti, Provenzano, Bagaglini, Di
Dio). All. Bitetto 6.
CHIETI (4-2-3-1) Feola 6; Bigoni 6, Pepe 6, Di Filippo 6,
Gandelli 6; Del Pino 6, Vitone
6; Alessandro 6,5, Mungo 6,5
(dal 23’ s.t. Rinaldi 6), Verna 7;
De Sousa 6,5 (dal 29’ s.t. Capogna s.v.). (Cappa, Colantoni, Cardinali, Di Properzio,
Rossi). All De Patre 6.
ARBITRO Amoroso di Paola
5,5.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Memolla, Marsili, Petrilli, Rana, Del Pinto e Verna. Angoli 5-3. (t.m.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
PT
SALERNITANA
53 23 16 5 2 44 21
PONTEDERA
45 23 13 6 4 32 18
POGGIBONSI
41 23 12 5 6 33 22
ARZANESE-NORMANNA
BORGO A BUGGIANO-FOLIGNO
CAMPOBASSO-APRILIA
FONDI-PONTEDERA
GAVORRANO-MELFI
L'AQUILA-HINTERREGGIO
MARTINA-CHIETI
POGGIBONSI-TERAMO
SALERNITANA-VIGOR LAMEZIA
PARTITE
RETI
G V N P F S
L'AQUILA
41 23 11 8 4 35 25
APRILIA
35 23 10 5 8 29 24
TERAMO
35 23 10 5 8 27 23
PROSSIMO TURNO
CHIETI (-1)
33 23 10 4 9 28 27
DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30
MARTINA
32 23 8 8 7 22 26
ARZANESE
31 23 8 7 8 29 30
BORGO A BUGGIANO 29 23 7 8 8 31 30
GAVORRANO
29 23 7 8 8 30 29
VIGOR LAMEZIA 27 23 5 12 6 13 15
2-0
1-0
3-1
0-1
1-2
1-1
1-1
2-1
3-0
APRILIA-FONDI
(2-1)
BORGO A BUGGIANO-SALERNITANA (1-3)
CAMPOBASSO-GAVORRANO
(2-2)
CHIETI-POGGIBONSI
(0-1)
FOLIGNO-L'AQUILA
(1-1)
HINTERREGGIO-ARZANESE
(0-1)
MELFI-MARTINA
(0-1)
PONTEDERA-TERAMO
(1-0)
VIGOR LAMEZIA-NORMANNA
(2-3)
HINTERREGGIO
27 23 7 6 10 20 24
FOLIGNO
26 23 6 8 9 23 30
MARCATORI
MELFI
25 23 5 10 8 17 20
18 RETI Grassi (5, Pontedera).
14 RETI Pera (8, Poggibonsi).
13 RETI Guazzo (1, Salernitana).
12 RETI De Sousa (3, Chieti); Ginestra
(2, Salernitana).
11 RETI Ferrari (4, Aprilia); Arrighini
(Pontedera).
CAMPOBASSO (-2) 22 23 6 6 11 24 32
NORMANNA
15 23 3 6 14 19 38
FONDI
12 23 3 3 17 20 42
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
MARCATORE D’Antoni al 39’
p.t.
BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2)
Tonti 8; Annoni 7 (dal 45’ s.t.
Manganelli s.v.), Checchi 6,5,
Garaffoni 6, Pastore 6,5; Forte 6, Caciagli 6,5 (dal 43’ s.t.
Settepassi s.v.), Nolè 6,5; Dimas 6,5; D’Antoni 7, Fioretti 6
(dal 3’ s.t. Santini 6,5). (Gaffino Rossi, Rolando, Butini, Delporto). All. Masi 7.
FOLIGNO (3-5-2) Piacenti 6;
Adamo 6, Cotroneo 6,5, Biondi 5,5 (dal 1’ s.t. Fedeli 6); Costanzo 6,5, Menchinella 6 (dal
28’ s.t. Fondi 6), Borgese 6,
Vassallo 6,5, Verruschi 6 (dal
19’ s.t. Desole 6); Balistreri
5,5, Gaeta 5,5. (Rosetti, Padoin, Colombi, Brunori Sandri). All. Monaco 5,5.
ARBITRO Guccini di Albano
Laziale 5,5.
NOTE spettatori 150 circa, incasso di quasi 700 euro.
Espulsi Checchi al 41’ s.t. e Garaffoni al 49’ s.t.; ammoniti
Nolè e Adamo. Angoli 7-6.
(l.s.)
IL DRAMMA
Amatori: entra
e muore in campo
atleta di 53 anni
E’ morto in campo a 53
anni il giocatore allenatore
della squadra dell’Aielli,
Giuseppe Tofani, nella gara di
sabato del campionato
amatoriale abruzzese in casa
della Federlibertas Bugnara.
Era in panchina e nel finale è
entrato in campo e poco dopo
si è accasciato al suolo. A
nulla sono valsi i soccorsi
dello staff medico presente in
panchina e Tofani è morto in
campo: in carriera aveva
vestito, tra le altre, le maglie di
Carbonia, Sulmona e l’Aquila.
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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cesso irreversibile come quello dei social network, anche il
nostro giornale si apre all’informazione personalizzata e
alla condivisione dei contenuti multimediali, vera forza di
internet. Lo fa attraverso una
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puntuale. È facile e non costa
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
MOTORI
Alonso
un inverno
da ironman
per il titolo
Il ferrarista mostra su Twitter
le foto dei duri allenamenti
Ora è pronto a scoprire la F138
1
LUIGI PERNA
Se non avesse fatto il pilota, sarebbe potuto essere un
professionista di qualsiasi altro sport: il ciclismo, l’atletica,
il calcio e perfino lo sci di fondo. In un solo giorno Fernando Alonso è capace di macinare 100 chilometri in bici, correre per un’ora e venti minuti e
poi andare di sera in palestra
oppure a giocare a calcetto
con gli amici. È una delle qualità che lo rendono unico e speciale, diverso da qualsiasi rivale in F.1. Le tre settimane di allenamento che ha trascorso
tra la sua Oviedo, il deserto di
Dubai e le montagne innevate
della Val Gardena l’hanno portato alla vigilia dei test di Barcellona in condizioni fisiche
perfette.
Stessa ricetta Lo spagnolo ha
deciso di replicare e ottimizzare la preparazione del 2012,
nella convinzione che fosse il
presupposto indispensabile
per ripetere un’altra stagione
capolavoro e cercare la rivincita contro Vettel e la Red Bull.
Per farlo ha perfino rinunciato
INIZIATIVA
Gazzetta digitale
C’è lo speciale F.1
Da oggi gli abbonati
all’edizione digitale della
Gazzetta potranno sfogliare sul
tablet uno speciale di oltre 40
pagine dedicato al Mondiale di
Formula 1 che scatta tra un
mese. Nell’inserto, grande
spazio è dedicato alle
statistiche dei 22 piloti, degli 11
team e dei 19 circuiti iridati.
a provare la Ferrari F138 a
Jerez, suscitando dubbi e sospetti. Alonso ha messo sul
piatto le due cose e dopo averci pensato a lungo ha capito
che quella settimana sarebbe
stata fondamentale per gettare le basi di un’altra stagione
al vertice. Adesso, archiviati i
suoi allenamenti da Ironman,
è pronto per giudicare la nuova rossa e perciò ha chiesto di
poter girare da domani per tre
giorni di fila al Montmelò.
Sempre che il bel tempo, finora alleato, non gli volti le spalle. Ci si potrebbe chiedere a
TORNA IL SAMURAI
2
1. Fernando Alonso in bici nel
deserto. 2. Con i preparatori
Borra e Bendinelli al Ferrari
World di Abu Dhabi; 3. Di
corsa con Dubai sullo sfondo.
4. Sugli sci in Val Gardena
3
4
IN ONDA 24 ORE SU 24
Da oggi su Sky
il canale sui GP
Scatta stamane alle 6
Sky Sport F1 HD, il canale (206)
dedicato alla F.1. In onda 24
ore su 24, e in attesa del GP
Australia, dal 28 febbraio al 3
marzo trasmetterà in diretta
gli ultimi test invernali a
Montmelò. Con il Mondiale,
sarà attivo il mosaico per poter
scegliere la propria visuale.
che cosa serva per un pilota barattare uno o due giorni sulla
macchina con una settimana
da ciclo-maratoneta. Domanda inutile per Alonso, che considera questo il vero segreto
della sua incredibile «consistenza» alla guida. Gli allenamenti massacranti per lui non
sono una tortura, ma una sfida. Non li vive in funzione della F.1, ma per il piacere che ne
ricava da amante dello sport.
Solo la palestra, dove mette alla prova i riflessi, lo annoia. A
Dubai è arrivato a percorrere
fino a 108 km in bici e 19 km a
piedi, quasi una mezza maratona. In Val Gardena ha fatto
ascensioni da 3 ore e 20 con gli
attrezzi da scialpinismo fino ai
rifugi, affrontando anche
1000 metri di dislivello al giorno. Ha così migliorato sia la resistenza aerobica che quella
muscolare di gambe, tronco e
braccia, sotto la guida degli allenatori Fabrizio Borra ed Edoardo Bendinelli, che lo seguono dagli anni della Renault.
Sensazioni La base di lavoro
servirà per affrontare al top
della forma le prime quattro
SUPERBIKE DA OGGI ULTIMI TEST A PHILLIP ISLAND DOVE DOMENICA SCATTA IL MONDIALE
gare intercontinentali, dall’Australia al Bahrain, poi al ritorno in Europa ci saranno altri
periodi di allenamento. La
macchina Alonso però è già al
massimo. Ora aspetta di calarsi nell’abitacolo della macchina vera, svezzata da Felipe
Massa e Pedro De La Rosa la
settimana scorsa a Jerez. L’ultima risposta sulla bontà della
F138 verrà dalle sue sensazioni in pista. Sperando coincidano con quelle di Massa, che
l’ha giudicata «di un altro pianeta» rispetto alla progenitrice F2012. Sul fronte dell’affi-
Anteprima
Melandri: «La spalla è da operare»
Marco Melandri si è salvato dall’ecatombe di cadute nei
test di Phillip Island e oggi torna in pista per l’ultima fase del
precampionato con la Bmw che
cresce per l’assalto al Mondiale. A 6 giorni GP d’Australia potrebbe essere rilassato, invece
soffre. «La spalla destra continua a farmi dannare, dopo 3 giri vado in tilt».
È quella operata nel 2011: l’anno
scorso non ha dato fastidi, invece adesso che succede?
«Meccanicamente sembra a posto, ma continuo a star male.
Soffro da novembre e nessuno
sa dirmi perché».
Dovrà affrontare questa gara
con infiltrazioni anestetiche?
«Un palliativo. Finire le due
manche, significherà massacrarmi di più. In carriera ho subìto 4 interventi alle spalle, conosco bene il mio fisico. Serve
intervenire alla radice».
Sta parlando di un nuovo intervento?
«Dopo il GP prenderò il primo
aereo per farmi vedere subito
dal dottore Giuseppe Porcellini
Marco
Melandri,
30 anni
ALEX PHOTO
(lo specialista che l’ha operato
13 mesi fa; n.d.r.). Prima di Natale sembrava che bastasse fisioterapia specifica e tanta palestra. Sospetto che non si sia così».
Con l’operazione c’è rischio di
compromettere la rincorsa al
primo titolo Sbk per lei e la
Bmw?
«Dopo l’Australia ci sarà un mese e mezzo di sosta prima di Aragon (14 aprile; n.d.r.). Se mi
operassi subito potrei rientrare
già in Spagna. Meglio correre
un GP al 50% che portarsi dietro il fardello tutta la stagione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dabilità ci sarà invece da verificare che il problema al cambio
che ha causato il principio di
incendio durante il turno di
De La Rosa possa ritenersi archiviato. Perciò il «Virtual Garage» di Maranello seguirà a
distanza le prove. L’origine
dell’inconveniente sarebbe di
natura elettrica e non meccanica. I tecnici hanno esaminato
con attenzione gli apparati
presenti nella zona centrale
della monoposto. Tutti sono
stati oggetto di un’accurata revisione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
INTERVISTA A DER SPIEGEL
Vettel: no a Facebook
«Quella destra mi fa sempre male, dopo l’Australia forse faccio l’intervento»
PAOLO GOZZI
PHILLIP ISLAND (Australia)
Deserto e Dolomiti
La livrea 2013
della Ducati
(p.g.) Oggi, a Phillip
Island, Checa torna sulla
Panigale per la prima volta
con livrea 2013. Lo spagnolo
aveva saltato i test dei
giorni scorsi per un’occlusione intestinale. Non girerà
Badovini, infortunato.
Intanto si sono chiusi a
Jerez i test MotoGP con
Iannone e Pirro ALEX PHOTO
Al contrario di Alonso, Vettel
continua a snobbare i social
network. «Facebook e Twitter non
mi interessano — ha detto in un’inter
vista al settimanale tedesco Der
Spiegel —. Non vedo alcun senso nel
comunicare ogni minuto al mondo
qualcosa di me».
INTERNAZIONALI DI CROSS
Cairoli vince 2 titoli
(m.z.) A Pietramurata (Tren
to), ultima tappa degli Internazionali
d’Italia di cross: Tony Cairoli conqui
sta i titoli Mx1 ed Elite. A Christophe
Charlier (Yamaha) la Mx2.
NASCAR A DAYTONA
Patrick, storica pole
A Daytona, Danica Patrick
(Chevy) diventa la prima donna a fa
re la pole nella Sprint Cup Nascar.
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
CICLISMO IL RE DEL TOUR 2011
Vecchio a chi?
Evans c’è: «Mai avuto
l’entusiasmo di oggi»
L’australiano, 36 anni, rilanciato dal Giro dell’Oman: «Il segreto
è la motivazione. Ho sempre pensato di poter tornare al top»
le dualismo interno alla Bmc
con il giovane e affamato Tejay
Van Garderen, l’americano
quinto e maglia bianca all’ultimo Tour.
«Non sarà il solito Tour scontato all’inizio — spiega Evans —.
Già in Corsica le tappe non saranno facili. Mi pare più equilibrato dell’ultimo quanto al rapporto tra salite e crono. Penso
che si deciderà in montagna.
Le tappe chiave? La doppia Alpe d’Huez e la seconda crono,
molto impegnativa».
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta
MUSCAT (Oman)
Motivazione. La parola
chiave è motivazione. «Normalmente ti serve per allenarti e
per correre. Ma quando sei costretto a stare fermo, allora la
usi per pensare e riflettere». Il
(discretamente lungo) viaggio
per tornare a casa sta per cominciare e Cadel Evans si concede una massima che un po’
ricorda quelle di Fernando
Alonso in versione-samurai.
Per i 36 anni, compiuti il giorno di San Valentino, l’australiano si è fatto un regalo non banale: il ritorno alla competitività
ad alti livelli a quasi sei mesi
dall’ultima corsa (il Giro del Colorado, a fine agosto) e a quasi
sette dalla conclusione di un
Tour de France disgraziato, affrontato da campione uscente
e chiuso in una scomoda settima piazza.
Percorso «Non è stato il Tour
de France più difficile della
mia vita, ma allo stesso tempo
confesso che è stata dura.
Quando non vai forte, ti devi
chiedere perché. E se non hai la
risposta, è frustrante. Però mai
ho pensato di non poter tornare al mio livello». E adesso la
prospettiva è diversa. Evans ha
corso il Giro dell’Oman da protagonista. Ha lottato con i migliori al mondo. E se sull’arrivo
in salita ha perso da Rodriguez
e Froome, è anche vero che si è
messo alle spalle Contador e Nibali. Poi in classifica finale
l’hanno preceduto soltanto
Froome e Contador. Pedalata e
posizione in bici non sono mai
state un inno all’estetica, ma
stanno ritrovando efficacia.
Condizione indispensabile per
dimostrare al mondo che si
può essere al top anche a 36 anni. E, perché no, cercare di vincere ancora il Tour de France,
ottenendo un bis che sarebbe
ancora più clamoroso rispetto
al primo successo, il primo della storia per un australiano.
lare dell’età, dei vincitori più
vecchi e cose del genere — racconta —. Personalmente non
mi vedo fare il ciclista professionista a 40 anni, ma l’entusiasmo che ho adesso forse è il più
grande che abbia mai avuto.
Quando sei giovane hai energia e tanti desideri, ma più
avanti hai l’esperienza che ti
aiuta a scoprire quello che prima non sapevi». E così ci sarà
tempo per affrontare il possibi-
laFesta
Taccuino
Cadel Evans 36 anni, in azione al Giro dell’Oman, chiuso al 3˚ posto AFP
Prospettive «Ai media piace par-
SECONDO SUCCESSO 2013
Vuelta Andalucia
Prologo a Valverde
Martini brinda
ai 92 anni
Oggi Alfredo Martini,
presidente onorario della
Federazione ciclistica italiana,
compie 92 anni. Corridore,
direttore sportivo, c.t. della
Nazionale, infine supervisore,
Martini continua la sua
missione di padre del ciclismo
e, ormai, nonno di tutti i
corridori. Auguri di cuore.
Secondo successo stagiona
le (e 70˚ in carriera) per Alejando
Valverde. Dopo il Trofeo Deia a Ma
iorca, lo spagnolo della Movistar si
è imposto nel cronoprologo della
Vuelta Andalucia (già sua nel 2012),
battendo sui 6 km lo sloveno Spilak
(a 2"), lo statunitense Farrar e i bel
ga Van den Broeck (a 4"). Oggi 1ª
tappa da San Fernando a Ubrique
(164 km).
IN PORTOGALLO
Algarve, a Martin
crono e classifica
Vincendo la crono finale
(34,2 km) con 1’07" sul polacco
Kwiatkowski e 1’15" sul neozelande
se Sergent, il campione del mondo
della specialità Tony Martin ha scal
«
Il Tour? Non sarà
scontato. Attenti
alla doppia Alpe
d’Huez e alla
seconda crono
CADEL EVANS
RE DEL TOUR 2011
Famiglia Cadel tornerà presto
ad attaccare il numero sulla
schiena. Lo farà domenica al
Gp Lugano, poi le Strade Bianche (sabato 2 marzo), prima
del nuovo show-down con tutti
i migliori, Contador e Froome
in testa, alla Tirreno-Adriatico,
la corsa Gazzetta che lui vinse
due edizioni fa. «Ma in Oman
c’era una media di quasi trenta
gradi, magari lì troveremo la
neve...» commenta. La priorità
adesso però è riabbracciare,
nella casa di Stabio, nel Canton
Ticino, la moglie Chiara Passerini e il figlioletto Robel, il bambino etiope adottato a Natale
2011.
Giù dal podio finale dell’Oman, è scoppiato a ridere vedendo sul blackberry una foto
di Robel con una coda di coccodrillo, regalo di un suo tifoso
australiano — si fa chiamare
«Criket Cadel» — che ha seguito vestito proprio da alligatore
tutto il vittorioso Tour 2011.
«Io spero di essere un buon padre. Robel è proprio un bravo
bambino. La cosa che mi colpisce di più è la sua capacità di
imparare. La sua mente è una
spugna».
E allora la morale è che la motivazione non è solo quella che ti
fa pedalare più forte che puoi:
«E’ vero. Ci pensavo giusto l’altro giorno. La responsabilità
più grande di un genitore è proprio quella di essere un buon
esempio per i figli. E io voglio
esserlo. Devo esserlo».
y
L’ABRUZZESE MANCA SOLO LA FIRMA
PROSSIME
GARE
Danilo
Di Luca
37 anni
Mentre
prosegue la
Vuelta Andalucia
(fino a giovedì),
queste le
prossime gare
del calendario
mondiale su
strada.
BETTINI
Da giovedì
al 2 marzo
Tour de
Langkawi
(Malesia)
Sabato
Het Nieuwsblad
(Belgio)
Domenica
Gp Lugano
(Svizzera)
Kuurne-Bruxelles-Kuurne
(Belgio)
Clasica de
Almeria
(Spagna)
Giovedì 28
Gp Camaiore
Da venerdì 1
a domenica
3 marzo
Tre Giorni
Fiandre
Occidentali
(Belgio)
Vuelta Murcia
(Spagna)
Sabato 2
Strade Bianche
Domenica 3
Giro del Lazio
Dal 3 al 10
Parigi-Nizza
(Francia)
Dal 6 al 12
TirrenoAdriatico
Giovedì 14
Gp Nobili
a Stresa
Domenica 17
Milano-Sanremo
Di Luca e Fantini:
ormai è fatta
«Sono già pronto»
Danilo verso il team di Citracca:
«Spero di correre a Camaiore»
MARCO PASTONESI
Danilo Di Luca torna in gruppo. Ancora nulla di ufficiale, ma l’incontro definitivo dovrebbe
tenersi all’inizio di questa settimana con la firma
per la Fantini Vini-Selle Italia, la squadra gestita
da Angelo Citracca e diretta da Luca Scinto. Non è
la prima volta che si danno contatto e contratto in
dirittura d’arrivo, ma stavolta sembra proprio che
sia fatta.
Abruzzesi Di Luca, 37 anni, pro’ dal 1999, una cinquantina di vittorie, era rientrato alle corse nell’ottobre 2010 dopo la squalifica per il doping (Cera)
al Giro d’Italia 2009, e lo scorso anno aveva vinto
due gare, una tappa del Giro dell’Austria e il Gp
Nobili. Ma con lo scioglimento dell’Acqua & Sapone di Palmiro Masciarelli, «il Killer» era rimasto
senza squadra. Adesso, grazie anche all’interessamento di Valentino Sciotti della Fantini Vini — il
progetto di un corridore abruzzese per un’azienda
abruzzese —, si è arrivati all’accordo. «Non ho già
firmato — precisa Di Luca —, come è stato scritto.
E io non l’ho mai detto, ma c’è qualcuno che si
spaccia per me sia su Twitter sia su Facebook. E
questa situazione è diventata molto antipatica,
tant’è che ho chiesto di bloccare quelle fonti. È vero invece che non ho mai smesso di allenarmi e che
sarei pronto per correre. Anzi, spero di correre prima possibile, magari già al GP Camaiore (il 28 febbraio, ndr), per poter poi partecipare alla Tirreno-Adriatico, che per me, la squadra e lo sponsor è
fra le corse più sentite».
Occasione «Prima di parlare di programmi, vorrei
vedere Di Luca e valutare la situazione — spiega
Scinto, dando a sua volta già per fatto l’accordo —.
Danilo è un uomo intelligente, saprà trovare il modo giusto per inserirsi in una squadra che ha una
mentalità particolare: la vocazione al sacrificio,
l’ispirazione dell’impresa, la filosofia dell’attacco,
la valorizzazione dei giovani. Abbiamo già un veterano come Garzelli, che nei ritiri è stato bravissimo a porsi come esempio e guida. Mi aspetto che
anche Danilo sappia cogliere questa occasione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
zato il colombiano Sergio Henao (ie
ri 14˚ a 3’15") e si è aggiudicato la
Volta Algarve, corsa portoghese in
4 tappe. Nella classifica finale, il te
desco della Omega Quick Step, ha
preceduto lo stesso Kwiatkowski
di 58", l’olandese Westra di 59" e il
russo Menchov di 1’21".
IN FRANCIA
Alto Var, Oss terzo
Trionfa Vichot
Terzo posto di Daniel Oss nel
la 2ª e ultima tappa del Giro dell’Alto
Var, che ha visto il trionfo finale del
francese Arthur Vichot (Fdj). Il tren
tino da quest’anno in forza alla Bmc
è stato tra i protagonisti dell’impe
gnativa frazione conclusiva e al tra
guardo è stato preceduto dall’olan
dese Lars Boom (Blanco) e dallo
stesso Vichot. In classifica Vichot
ha preceduto Boom e Ten Dam con
lo stesso tempo.
CADUTO AL LAIGUEGLIA
Chaves migliora
Prognosi 30-40 giorni
Migliorano le condizioni di Esteban
Chaves, il colombiano caduto saba
to al Trofeo Laigueglia. Il 23enne
del Team Colombia ha riportato la
frattura scomposta della clavicola
destra, frattura della rocca petro
sa sinistra, dello zigomo, del seno
mascellare e dello sfenoide destro,
oltre a compressioni polmonari e
probabili infrazioni costali. Non so
no previsti interventi chirurgici e la
prognosi è di 30 40 giorni.
ELITE-UNDER 23
Pichetta ok ad Alassio
Con un assolo nel finale l’ita
lo brasiliano Ricardo Pichetta
(Monviso Venezia) ha vinto la Men
tone Alassio per elite e under 23
battendo Simoni, Zordan e Villella.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI PRESENTAZIONE
DA MERCOLEDÌ A MINSK
Dopo cinque anni
rinasce
il Giro del Lazio
La Bronzini guida
i pistard azzurri
per i Mondiali
Stamattina a Roma,
nella Sala delle Bandiere del
Campidoglio (ore 11.30), viene
presentato il Giro del Lazio, la
corsa Gazzetta che torna alla
luce dopo 5 anni (l’ultima
edizione, nel 2008, andò a
Francesco Masciarelli) e che
nell’albo d’oro vanta nomi
prestigiosi: Bartali, Magni,
Baldini, Bitossi, Gimondi, De
Vlaeminck, Moser, Fondriest,
Bugno, Bettini, Bartoli e
Pozzato. Il Giro del Lazio 2013
si disputerà domenica
3 marzo, all’indomani di
un’altra corsa Gazzetta, la
Strade Bianche, in
programma sugli sterrati
della provincia di Siena.
La squadra azzurra è
quasi tutta già a Minsk, la
capitale bielorussa che da
mercoledì a domenica ospita i
Mondiali su pista. Otto gli
uomini convocati dal c.t.
Marco Villa: Liam Bertazzo,
Francesco Ceci, Angelo
Ciccone, Marco Coledan,
Ignazio Moser, Michele
Scartezzini, Paolo Simion,
Davide Viganò. Sei invece le
donne scelte da Dino Salvoldi:
con l’iridata 2009 della corsa a
punti Giorgia Bronzini (che
correrà anche lo scratch) ci
sono le giovani Beatrice
Bartelloni, Elena Cecchini,
Maria Giulia Confalonieri, Giulia
Donato e Simona Frapporti.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
BASKET SERIE A: QUARTA DI RITORNO
ROMA
MILANO
l’Analisi
di MASSIMO ORIANI
EA7 da record
E’ arrivata
la svolta?
Bourousis non è Meneghin,
Fotsis non è Schoene, E Green
non è D’Antoni. Ma, per
quanto strano possa
sembrare, visto che di questa
squadra sin qui si è parlato e
scritto quasi esclusivamente
in negativo, l’EA7 di Sergio
Scariolo ha eguagliato un
primato della Simac di Dan
Peterson: 8 vittorie
consecutive fuori casa. La
prima a Siena il 24
novembre, l’ultima ieri a
Roma, che le permette di
agganciare la stessa Virtus e
una Cantù sempre più in crisi
al quarto posto. Vetta che
pareva impensabile solo un
mese fa, quando l’Olimpia si
giocava lo spareggio a
Brindisi per accedere alle
Final Eight. A trascinarla quel
Fotsis che il Panathinaikos
richiede a gran voce (ma non
volendo mettere mano al
portafogli), disastroso prima
del guizzo romano (5/5 da
tre). Domenica mezzogiorno
a Reggio Emilia la striscia
può allungarsi a nove.
Vorrebbe dire aver
definitivamente svoltato. E
passare a Cantù la torcia di
lombarda in affanno. A Desio
domenica arriva la capolista,
e il rischio del 4o k.o. in 5
gare concreto. D’altronde era
da mettere in preventivo: se
vendi il tuo miglior giocatore
(Markoishvili), la rinuncia
alla lotta per il vertice è
implicita. Comprensibile la
necessità di far cassa,
soprattutto di questi tempi.
Problema che Milano non ha.
E alla lunga farà la
differenza.
Gazzetta.it
SUL SITO LE IMMAGINI
DI TUTTE LE PARTITE
DELLA SERIE A
REGGIO EMILIA
72
(20-25, 29-41; 52-50)
ANGELICO BIELLA: Rochestie 11 (3/4,
1/4), Laganà 2 (1/1, 0/1), Johnson 7 (2/5,
1/2), Jurak 4 (2/3, 0/1), Pinkney 24
(9/15, 0/1); Tsaldaris 6 (0/1, 1/4), Renzi 7
(2/5, 1/1), Soragna 4 (1/4, 0/3), Mavunga
(0/1), Raspino. N.e.: P.Slanina, All.: Cancellieri.
TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Cinciarini 8 (4/9, 0/1), Taylor 12 (2/4, 2/4),
D.Slanina (0/1, 0/2), Antonutti 2 (1/1,
0/2), Brunner 26 (8/10, 3/3); Cervi, James 14 (3/9, 1/2), Jeremic 10 (2/4, 2/3), Silins (0/3). N.e.: Filloy, Veccia, Deguara. All.:
Menetti.
ARBITRI: Begnis, Filippini, Caiazza.
NOTE - T.l.: Bie 13/15, Reg 8/14. Rimb.: Bie
28 (Renzi 7), Reg 33 (Brunner 8). Ass.: Bie
15 (Johnson 6), Reg 11 (Taylor 5). Progr.: 5’
9-9, 15’ 25-36, 25’ 39-44, 35’ 56-59. Usc.
5 f.: Jurak 35'05" (58-64).
Spett. 3146 per 35160 euro.
69-65
BANCO SARDEGNA SASSARI-UMANA VENEZIA
CIMBERIO VARESE-SAIE3 BOLOGNA
78-61
ANGELICO BIELLA-TRENKWALDER R.EMILIA
65-72
NOTE - T.l.: Rom 16/20, Mil 9/12. Rimb.:
Rom 39 (Lawal 8), Mil 35 (Fotsis 7). Ass.:
Rom 8 (Taylor 6), Mil 16 (Green 4). Progr.:
5’ 4-10, 15’ 22-32, 25’ 36-49, 35’ 57-66. F.
ant. Hairston 9’26" (6-21). Spett. 3424.
MARIO CANFORA
ROMA
tante le novità. Roma si presenta senza Gigi Datome, out per
la botta a un ginocchio rimediata in Coppa Italia contro Varese (tornerà domenica a Caserta). Perdere l’mvp italiano del
campionato, uno da venti punti a partita, non è stato certo
piacevole per Calvani, costretto a mettere in quintetto Jones
BIELLA L’ex Greg Brunner, totem mai così produttivo in Serie A con il suo high di 26
punti, ha tagliato le gambe alla rimonta della sua ex squadra. Peccato per l'Angelico
che aveva trovato nell'ultimo arrivo Kevinn Pinkney l'uomo a cui affidare l'assalto alla vittoria partendo dal -12 (29-41). Ad
inzio ultimo quarto Renzi segna il 54-50 e
per Biella sembra spianata la strada verso un successo pesante. Ma Brunner e un
concreto Jeremic rifirmano un break
(58-64). Contento coach Menetti: «Abbiamo subìto la fisicità di Pinkney perché abbiamo dei "quattro" perimetrali, ma vinto
la lotta a rimbalzo. Bravo Taylor anche se
non ha fatto molti punti. Complimenti a James, che andrà a giocare in Francia: ha
dimostrato di essere un professionista.
Con più cinismo avremmo chiuso prima la
partita» . Sconsolato Cancellieri, che giustifica Johnson che ha perso due palle sanguinose nel finale: «Nei momenti chiave ci
siamo passati poco la palla. Ho tenuto
Johnson perché nel terzo quarto ha distribuito molti assist ed era il più lucido, poi
nell'ultimo si è preso le sue responsabilità». Altri no, è giusto dirlo.
Gabriele Pinna
MONTEGRANARO-CASERTA
97-76
ACEA ROMA-EA7 MILANO
66-79
oggi
CLASSIFICA
ARBITRI: Mattioli, Sardella, Bettini.
Antonio Fotsis, il cui rendimento finora è stato da quattro in pagella, sembrava sulla
via dell’addio. Il Panathinaikos, la sua ex squadra, lo inseguiva da tempo. E Milano, in
verità, non è che se ne facesse
un cruccio. Proprio perché con
lui (ma non solo...) il rapporto
qualità-prezzo è stato un disastro. Ma i greci per prenderlo
non vorrebbero coprire il contratto del giocatore fino alla fine della stagione. «Meglio tenerselo e sperare che il suo rendimento cambi», è stato allora
il ragionamento del club.
Dopo ieri, Scariolo e Proli il
pensiero di mandarlo via lo
hanno rimosso. Contro Roma,
Fotsis è stato devastante. Entrato in partita da primo cambio, è stato colui che ha permesso all’EA7 di prendere subito il largo: 6-21 al 9’, 30-43 al
riposo lungo. Le cifre meglio
fanno capire l’impatto sul match: 15 punti in 15’, 2/3 da
due, 3/3 da tre, 5 rimbalzi, 22
di valutazione. «Ma noi sul giocatore a livello tecnico non abbiamo mai avuto nessun dubbio — precisa Scariolo — si
sentono tante cose in giro, fa
parte del gioco. Però non c’è
stata nessuna trattativa per la
cessione, neppure è stata iniziata».
108-84
SCAVOLINI B.MARCHE PESARO-MPS SIENA
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Green 3
(0/1, 1/3), Gentile 12 (4/5, 0/3), Hairston 4
(2/4, 0/4), Melli 3 (0/1, 1/2), Bourousis 2 (1/2,
0/3); Fotsis 21 (2/4, 5/5), Langford 17 (2/4,
4/6), Radosevic 7 (3/4), Bremer 8 (2/3,
1/4), Chiotti 2 (1/1). N.e.: Giachetti, Basile.
All.: Scariolo.
SQUADRE
CIMBERIO VARESE
PT
32
G
19
V
16
P
3
BANCO SARDEGNA SASSARI
30
19
15
4
MONTEPASCHI SIENA
26
18
13
5
ACEA ROMA
24
19
12
7
FOXTOWN CANTÙ
24
19
12
7
EA7 MILANO
24
19
12
7
UMANA VENEZIA
20
19
10
9
ENEL BRINDISI
20
19
10
9
TRENKWALDER R.EMILIA
20
19
10
9
CASERTA
16
19
8
11
SAIE3 BOLOGNA
14
19
7
12
VANOLI CREMONA
14
19
7
12
MONTEGRANARO
12
19
6
13
SIDIGAS AVELLINO
10
19
5
14
SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO
8
18
4
14
ANGELICO BIELLA
8
19
4
15
PROSSIMO TURNO
Domenica 24/2, ore 18.15
Antonis Fotsis, 31 anni, ala greca di Milano, 7.3 punti di media in stagione prima di ieri CIAM
TRENKWALDER R.EMILIA-EA7 MILANO (ore 12)
BANCO SARDEGNA SASSARI-SCAVOLINI B.MARCHE PESARO
SAIE3 BOLOGNA-SIDIGAS AVELLINO
VANOLI CREMONA-MONTEGRANARO
MONTEPASCHI SIENA-ANGELICO BIELLA
UMANA VENEZIA-ENEL BRINDISI
CASERTA-ACEA ROMA
FOXTOWN CANTÙ-CIMBERIO VARESE (Desio, ore 20)
Fotsis segna e resta
Milano vince a Roma
Non c’è Datome, il greco che il Panathinaikos rivuole disputa
la miglior gara dell’anno. Scariolo: «Mai dubbi sul suo valore»
Migliori
h
8
FOTSIS (Milano)
Le stranezze del basket:
sembrava già sull’aereo per
Atene, ieri è diventato la star di
Milano. Ha martellato all’inizio,
mettendo pure il colpo del
definitivo k.o.: 5/5 da tre
h7
LAWAL (Roma)
È l’unico a salvarsi nel deserto
di Roma: sbaglia anche (11/19)
ma 24 punti e 8 rimbalzi sono
un ottimo bottino. Meglio
comunque nella seconda parte
di gara che non nella prima.
da numero tre. Dall’altra parte
non c’è nello starting five, per
la prima volta nella stagione,
Langford, sostituito da Gentile. La differenza di valori si nota subito. Se poi l’Acea non riesce a fare di meglio, nel primo
quarto, di un 1/18 (!) al tiro,
l’esito finale si può facilmente
immaginare. Il cuore, la grinta, non portano punti, ma solo
la speranza di restare attaccati
al match (come sul 28-32 del
17’ e sul 64-69 del 38’), prima
del sistematico allungo milanese.
Condivisione Volete un altro da-
to? Alla fine del terzo quarto,
Roma presenta un imbarazzante 0/11 da tre. Lawal è l’unico
a fare canestro, ma chi mette il
GUAIO MA AVELLINO RISCHIA DI PERDERE JOHNSON
Brunner scatenato Lakovic: primo
L’ex mette Biella ko regalo a Pancotto
65
93-81
ENEL BRINDISI-FOXTOWN CANTÙ
ACEA ROMA: Taylor 8 (3/11, 0/6), Goss 13
(3/7, 1/4), Jones 10 (3/5, 0/2), Czyz 5 (1/5,
1/1), Lawal 24 (11/19); Lorant 6 (1/3, 0/1),
D’Ercole (0/1, 0/2), Tambone. N.e.: Tonolli, Gorrieri, Datome, Carida. All.: Calvani.
BRAVA REGGIO ORA JAMES VA VIA
BIELLA
SIDIGAS AVELLINO-VANOLI CREMONA
(10-23, 30-43; 48-59)
Quante novità Alla palla a due,
Sul sito è possibile
vedere gli highlight di tutte
le partite di serie A
dell’ultima giornata. Inoltre,
le immagini più belle dell’All
Star Game Nba disputato
nella notte a Houston, oltre
a interviste e articoli di
approfondimento.
RISULTATI
66
79
AVELLINO
93
CREMONA
81
(23-26, 50-42; 66-65)
SIDIGAS AVELLINO: Lakovic 12 (1/3,
3/6), Dean 15 (4/4, 2/7), Richardson
20 (4/7, 3/5), Ivanov 12 (5/5, 0/2),
L.Johnson 16 (1/1); Dragovic 4 (0/1, 1/2),
Hunter 8 (1/2, 2/5), Biligha 6 (3/3), Spinelli
14 (1/3, 4/4), N.e.: Alborea, D'Argenio, Iannicelli. All: Pancotto.
VANOLI CREMONA: A. Johnson (0/2),
Jackson 11 (0/3, 3/7), Harris 16 (3/7,
2/4), Peric 12 (6/9, 0/2), Stipanovic 10
(5/6); Vitali 17 (3/6, 1/1), Chase 14 (1/3,
3/7), Kotti 1 (0/2), N.e. Belloni, Ruini, Cazzaniga, Conti. All: Gresta.
ARBITRI: Taurino, Weidmann, Pozzana.
NOTE - T.l.: Sid 8/14, Van 18/21. Rim.: Sid
32 (Ivanov, Dean 9), Van 30 (Harris 6).
Ass.: Sid 19 (Lakovic 8), Van 10 (Vitali 6).
Progr.: 5’ 15-15, 15’ 35-33, 25’ 59-53, 35'
77-71. Spet.: 3500.
AVELLINO Nel segno del duo Spinelli-Lakovic il ritorno al successo della Si-
digas che lascia l’ultimo posto in classifica. I due registi irpini a turno spaccano la
gara coadiuvati dalle buone prestazioni
di Richardson, Ivanov e Dean che riescono a dare a coach Pancotto il primo successo in Irpinia. Cremona tiene bene il
campo per 32' riuscendo sempre a rintuzzare gli allunghi dei padroni di casa,
soprattutto col talento di Vitali. Nel primo
quarto Cremona approfitta delle paure di
Avellino per scattare avanti grazie a Peric che infila 10 punti (23-26). Richardson e Spinelli replicano con una serie di
triple, che, nonostante il serio infortunio
di Linton Johnson al ginocchio sinistro
(distorsione o contusione, oggi gli accertamenti) fanno salire gli irpini fino al +12 di
vantaggio (48-36 al 17'), prima di un parziale recupero ospite (50-42 al 20') che
si concretizza per due volte in un sorpasso grazie ai tiri da tre punti di Chase ed
Harris (69-71 al 32'). Ma la reazione irpina produce un parzialone di 24-10 che
permette, grazie alla tripla di Lakovic sulla sirena, di annullare pure il gap di -11
dell'andata.
Luigi Zappella
punto esclamativo alla serata?
Sempre lui, super Fotsis che negli ultimi due giri di lancette
piazza le due triple di fila della
sicurezza (da 64-69 a 64-75)
che lanciano Milano alla quinta vittoria consecutiva. «Al di
là del dato statistico — ricorda
Scariolo — è stato bello l’impatto con la gara, l’aver costretto Roma a soli 10 punti nel primo quarto. E la panchina ha
prodotto davvero tanto. Langford fuori dal quintetto? Stiamo provando qualcosa di diverso, lui ha dato la massima disponibilità, anzi l’ha condivisa». Calvani, invece, va al sodo. «Si poteva vincere pure senza Datome, siamo mancati noi
con un primo quarto pessimo».
Peggiori
i
4.5
BOUROUSIS (Milano)
Scariolo cerca di
incoraggiarlo, gli fa pure una
bella lavata di testa, ma lui non
è in serata. Svogliato, rende
davvero poco. Meno male che
c’erano altri a segnare...
i4
TAYLOR (Roma)
Sbagliato l’approccio e
l’atteggiamento: ha esagerato
con le soluzioni individuali,
chiudendo con un tragico 3/17
dal campo, senza mai mettere
in ritmo i compagni.
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DOPO LO SCIOPERO BENE BURNS
Montegranaro vola
Caserta non c’è
MONTEGRANARO
97
CASERTA
76
(23-18, 53-27; 71-48)
SUTOR MONTEGRANARO: Steele 9
(2/3, 1/3), Cinciarini 16 (2/4, 4/9), Johnson 2 (1/3, 0/3), Freimanis 6 (0/1, 2/4),
Burns 24 (10/14, 1/2); Slay 9 (3/4, 1/3), Di
Bella 11 (3/5, 0/2), Mazzola 2 (1/1), Amoroso 13 (2/5, 2/4), Campani 5 (1/3, 1/1), Panzini (0/1), Perini (0/1). All.: Recalcati.
CASERTA: Gentile 10 (4/6, 0/3), Maresca 3 (0/3, 1/3), Jonusas 17 (4/6, 2/3),
Akindele 24 (7/8), Jelovac 16 (5/8,
1/6); Mordente 3 (0/1, 1/4), Marzaioli, Michelori 1 (0/3), Sergio 2 (1/1). N.e.: Cefarelli. All.: Sacripanti.
ARBITRI: Sabetta, Aronne, Martolini.
NOTE – T.l: Mon 11/12, Cas 19/24. Rimb.:
Mon 35 (Burns 9), Cas 35 (Jelovac 10).
Ass.: Mon 15 (Di Bella 5), Cas 12 (Jelovac
4). Usc 5f.: Amoroso 18’47”, Campani
19’10”, Jonusas 34’05". Progr.: 5’ 11-8, 15’
38-21, 25’ 60-37, 35’ 87-63. Spett.: 2300
per 12.817 euro.
ANCONA – Con una prova superlativa la
Sutor riscatta una settimana di polemi-
che battendo una brutta Caserta, messa
ancora più in difficoltà dall’assenza di Mavraides. Un successo che vale doppio alla luce della differenza canestri ribaltata
(andata 78-67 per la Juve). «Sono estremamente soddisfatto della prova dei
ragazzi – commenta coach Recalcati che hanno dato prova di attaccamento e
voglia nonostante quanto accaduto durante la settimana. La partita si è decisa
nel 1o tempo con 2 sole perse in 20’ (rispetto alle 15 degli avversari). Se non è
un record ci andiamo vicino e questo ci
ha permesso di avere molti più possessi
a disposizione». Rabbia ed amarezza
invece sull’altro fronte: «Difficile accettare una prova così nonostante le difficoltà
della settimana. Non posso parlare di approccio sbagliato perché in un primo momento siamo rimasti in partita. Poi ci sono stati i falli di Jonusas e Akindele, la panchina non ci ha portato energia e la squadra si è completamente spenta nel 2o
quarto. Recuperare poi diventa difficile». Decisivi i 7’ tra fine 1o e inizio 2o quarto
con un 24-3 per Montegranaro, che toccava il +29 con Burns, migliore in campo.
Aaron Pettinari
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
h
MIGLIORI
VARESE
BOLOGNA
y
78
61
C’È SIENA
A PESARO
(25-11, 45-28; 54-51)
CIMBERIO VARESE: Green 12 (3/5, 1/4),
Banks 8 (4/9, 0/1), Ere 9 (2/5, 1/2), Polonara
9 (1/2, 2/4), Dunston 20 (8/10); Sakota 11
(1/2, 3/6), Rush 2 (1/4, 0/1), De Nicolao 5
(1/2, 1/2), Talts 2 (1/2), Bertoglio. N.e.: Bertoglio, Cerella e Balanzoni. All.: Vitucci.
S
Dunston 8,5
Dominante in
area, una
prestazione di
rara efficacia.
Mette sotto sia
un Gigli da 14
rimbalzi che
Rocca
SAIE3 BOLOGNA: Poeta 6 (3/10, 0/2), Hasbrouck 8 (2/6, 1/3), Gaddefors 10 (2/3,
2/3), Smith 7 (2/5, 1/5), Gigli 8 (4/5); Minard
9 (4/9), Rocca 7 (3/4), Imbrò 6 (0/1, 2/6).
N.e.: Parzenski, Fontecchio, Torriglia e
Ghiacci. All.: Finelli.
ARBITRI: Paternicò, Quacci e Maccioni.
NOTE - T.l.: Var 10/12, Bol 3/6. Rimb.: Var
32 (Polonara 8), Bol 34 (Gigli 14). Ass.:
Var 18 (Green 9), Bol 13 (Poeta 5). Progressione: 5’ 11-7, 15’ 31-20, 25’ 52-38,
35’ 69-55. Spettatori 4075 per 50.841
euro.
Bryant Dunston, 26 anni, centro di Varese, 15.4 punti di media CIAMILLO
S
Gaddefors 7
Non ha paura
di prendersi
le sue
responsabilità
dall’arco.
Peccato che sia
l’unico in casa
Virtus!
Super Dunston
Varese capolista
incontrastata
i Bologna ha solo un sussulto: sale da -20 a -1
PEGGIORI
Poi il centro si scatena e chiude il match
ANTONIO FRANZI
VARESE
S
Rush 5,5
Gli sforzi di
portare un
contributo
offensivo vanno a
sbattere sul ferro.
Con Talts, chiude
in valutazione
negativa
La Cimberio s’aggrappa
alle braccia esplosive di un super Dunston (39 di valutazione
con 8/10 da sotto, 6 rimbalzi, 7
palle recuperate e 4 stoppate)
per superare le amnesie di un
terzo periodo dove concede un
incredibile 23-4 a una Virtus a
lungo in stallo offensivo (solo
Gaddefors in doppia cifra per Finelli!) e rimettersi in linea così
da garantirsi una volta di più il
primato solitario in classifica.
fors in punta, Varese trova immediatamente in Dunston un
terminale efficace (8-2 al 2’).
Quando anche Ere riscalda la
mano dalla distanza, il vantaggio Cimberio s’allunga fino al
+14 (21-7 al 9’30”).
Bastano però gli unici momenti
d’intensità offerti da Minard
per riproporre una Siae3 che
Vitucci: «Occorre
lavorare sui
momenti
di blackout
che subiamo»
Vena In una serata in cui Bolo-
S
Usa Bologna
4
La serata dei
tre esterni Usa
è da incubo.
Minard (foto),
Hasbrouck
e Smith ne
azzeccano poche
gna ha pagato la pessima vena
del suo trio di esterni Usa, con
Hasbrouck, Minard e Smith capaci di mettere sul tabellino
non più di 24 punti complessivi, coach Vitucci si affida in avvio alla regia di Mike Green (9
assist) per scacciare subito i fantasmi della sconfitta nella finale di Coppa Italia. Con il suo
play a spingere sull’acceleratore contro la zona 3-2 emiliana
che mette i tentacoli di Gadde-
trova un buon 7-0 in avvio di 2o
periodo (25-18).
Alt A dire stop alle penetrazioni
dell’esterno Usa è il solito Dunston che sale 2 volte di fila in
verticale a respingere le conclusioni avversarie. Con De Nicolao a dettare il ritmo e l’efficacia offensiva di Ere, la Cimberio
ritorna a controllare la situazione e il vantaggio tocca il +20
sulla tripla di Polonara (anche
8 rimbalzi) in avvio di ripresa
(48-28 al 20’30").
Luce All’improvviso, però, la luce varesina si spegne. Quando
finalmente Poeta entra in partita e Gaddefors non ha paura di
scagliare dardi dalla distanza,
Bologna piazza un gran parziale che in nove minuti mette a
rischio il successo di Banks e
compagni (52-51 al 29’). «Il salto di qualità per noi deve venire soprattutto in termini di concentrazione. Occorre lavorare
sui momenti di black out che
subiamo» dice Vitucci. Sono
però le triple di Sakota ad aprire un ultimo quarto dove Ere
riprende subito sotto il controllo. A risolvere, manco a dirlo, è
una volta di più un Dunston in
serata eccellente. In un attimo
il vantaggio dei biancorossi di
casa ritorna a un tranquillizzante +17 (72-55 al 35’30") dove
un contributo importante per
la tranquillità dei 4000 di Masnago viene anche da un buon
Green.
(cam.ca-g.n.)
Stasera (ore
20, La7D e
SportItalia2) il
posticipo
Pesaro-Siena
(arbitri Chiari,
Vicino,
Bartoli). Scavo
al completo,
Mps con
Carraretto
reduce dalla
lesione al
bicipite
femorale di
oltre 2
settimane e il
cui impiego
verrà deciso in
giornata.
S
DONNE
Ieri 7a di
ritorno:
Schio-Umbertide 63-55
(giovedì);
Cagliari-Orvieto 73-60;
Chieti-Pozzuoli
59-65;
Lucca-Parma
51-48. Hanno
riposato:
Priolo e
Taranto.
Classifica:
Schio 14
vinte-1 persa;
Lucca 12-3;
Parma,
Taranto 10-4;
Umbertide 8-7;
Priolo 5-9;
Pozzuoli 4-10;
Chieti 4-11;
Cagliari,
Orvieto 3-12
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PRODEZZA L’AMERICANO SEGNA 14 PUNTI DI FILA
LEGADUE 7A DI RITORNO
Gibson, che finale!
Brindisi batte Cantù
Vincono Casale e Barcellona
BRINDISI
69
CANTU’
65
(16-20, 34-36; 48-52).
ENEL BRINDISI: Gibson 29 (8/14, 3/7),
Reynolds 4 (1/2), Viggiano 5 (2/6,
0/4), Robinson 4 (2/5, 0/1), Simmons
11 (4/8); Grant 6 (2/2), Fultz 2 (1/1, 0/1),
Formenti (0/1), Ndoja 8 (1/1, 2/3). N.e.: Zerini, Pacella. All.: Bucchi.
FOX TOWN CANTÙ: Tabu 14 (2/4,
3/9), Aradori 13 (4/6, 1/5), Leunen 4
(2/5, 0/1), Brooks 5 (2/4), Tyus 4 (2/2);
Mazzarino 9 (3/7 da 3), Cusin 10 (5/6),
Mancinelli (0/2, 0/1), Anderson 3 (0/1, 1/2),
Scekic 3 (1/2). N.e.: Kudlaceck, Abass,
All.: Trinchieri.
ARBITRI: Cerebuch, Giansanti, Ramilli.
NOTE T.l.: Bri 12/21, Can 5/8. Rim.: Bri 30
(Grant, Gibson, Viggiano 6), Can 32 (Leunen 7). Ass.: Bri 16 (Reynolds 7), Can 9
(Leunen 4). Prog.: 5’ 11-10, 15’ 23-35, 25’
42-47, 35’ 56-58. Ant.: Tabu 18’34", Robinson 23’. Tec.: Bucchi. Spet.: 3500.
BRINDISI L’Enel annulla per tre volte i van-
taggi consistenti di Cantù (che 2 volte tocca il +12, poi il +8 sul 52-44 del 28’) e con
uno stratosferico Jonathan Gibson (15
punti negli ultimi 10’) porta a casa un’altra
importante vittoria che Bucchi, anche ieri sera, ha definito «Un altro mattoncino
in chiave permanenza in Serie A». È stata
una bella gara: alla fisicità degli uomini di
Trinchieri, ha fatto da contraltare la velocità e la difesa della squadra brindisina.
«È stata la gara dei desideri perduti — ha
affermato il telegrafico Trinchieri —. Abbiamo perso il controllo di Gibson solo negli ultimi 3 minuti. Mi rincresce, però, un
dato: le 24 palle perse». Cantù sempre
avanti, Brindisi che, nell’ultimo quarto, ha
fatto sua la partita. «Rispetto alla gara
con Siena — ha certificato Bucchi — abbiamo avuto maggiori difficoltà, anche se
debbo ammettere che in difesa siamo
stati bravissimi». Ed in effetti è stata proprio la difesa l’ostacolo che Cantù non è
riuscita a superare quando, forse, immaginava che sarebbe riuscita a prevalere.
Ma Gibson, che sul +5 degli ospiti (53-58)
realizza 14 punti consecutivi i canturini
se lo ricorderanno per un bel pezzo.
Franco De Simone
BARCELLONA-VERONA 74-73 (23-25, 41-40; 57-59).
BARCELLONA: Green 12, Thomas 10, Sanders 18, Callahan 16,
Cittadini 6; Mocavero 7, Giuri 5. VERONA: Da Ros 14, Chessa 12,
Westbrook 14, Lawal 13, McConnell 10; Boscagin 10.
SCAFATI-TRIESTE 76-69 (21-15, 41-41; 58-56). SCAFATI:
Sorrentino 8, Mays 6, Ghiacci 10, Tavernari 17, Slay 27; Bushati 3,
Rosignoli 3, Izzo 2. TRIESTE: Carra 13, Filloy 19, Ondo, Mescheriakov
5, Gandini 7; Coronica 11, Tonut 3, Ruzzer 5, Fall 6. (m.d.c.)
JESI-IMOLA 87-64 (27-19, 47-35; 63-49). JESI: Maggioli 22, Hoover
6, Valentini 16, Griffin 23, Sanders 9; Gaspardo 4, Zanelli 2, Santiangeli
5. IMOLA: Chillo 6, Maestrello 2, Valenti 9, Frassineti 12, Gay 19; Turel
4, Foiera 12. (a.c.)
CASALE-BRESCIA 91-87 (32-26, 46-49; 62-65). CASALE: Ware
38, Ferrero 2, Green 20, Martinoni 13, Butkevicius 6; Pierich 5,
Malaventura 7. BRESCIA: Fernandez 7, Jenkins 13, Giddens 14, Barlos
16, Brkic 19; Stojkov 8, Lombardi 6, Scanzi 4. All.: Martelossi. (m.n.)
FORLÌ-FERENTINO 102-97 (26-25, 44-39; 68-59). FORLÌ: Spencer
15, Musso 17, Simeoli 8, Natali 12, Soloperto 16; Borsato 11, Roderick
17, Tessitori 6. All.: Dell’Agnello.FERENTINO: Guarino 23, Gurini 9,
James 26, Parrillo 2, Ekperigin 12; Tomassini 2, Allegretti 19, Casini 4.
All.: Gramenzi. (e.p.)
Venerdì: Pistoia Bologna 65 60. Sabato: Veroli Capo d’Orlando
90 66. Ha riposato: Trento. Classifica: Pistoia 13 vinte 5 perse;
Barcellona 12 5; Casale 12 6; Brescia 11 7; Bologna, Scafati 10 8; Forlì
9 9; Verona, Trento 8 9; Trieste 8 10; Veroli, Ferentino, Capo
d’Orlando, Jesi 7 11; Imola 4 13.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
VENEZIA CEDE NEL TERZO QUARTO
Thornton out
Bravo Devecchi
Sassari dilaga
SASSARI
VENEZIA
108
84
(26-20, 48-43; 80-57)
BANCO DI SARDEGNA SASSARI: T.Diener 17
(5/9, 2/3), D.Diener 27 (2/4, 6/9), Thornton 9
(4/7, 0/1), Ignerski 17 (5/6, 2/3), Easley 9 (3/7);
Devecchi 13 (2/2, 3/4), B.Sacchetti 5 (1/1,
1/4), Vanuzzo 6 (2/4 da 3), Pinton 5 (1/2,
1/3), Diliegro. All.: Sacchetti.
UMANA VENEZIA: Clark 16 (2/3, 4/8), Young
6 (3/4, 0/1), Rosselli 11 (5/7, 0/2), Diawara 20
(8/10, 1/5), Szewczyk 4 (0/2); Bulleri 2 (1/1,
0/1), Zoroski 13 (1/3, 3/4), Bowers 4 (2/3),
Magro 4 (1/1), Hubalek 4 (2/4, 0/1), Candussi (0/1). All.: Mazzon.
ARBITRI: Lamonica, Lo Guzzo e Calbucci.
NOTE - T.l.: Sas 11/16, Ven 10/14. Rimb.: Sas
25 (Ignerski 6), Ven 31 (Szewczyk 6). Ass.:
Sas 23 (T.Diener 14), Ven 7 (Szewczyk e
Rosselli 2). Progr.: 5’ 8-11, 15’ 37-31, 25’
65-51, 35’ 94-67. Tecn.: panchina Venezia
19’26" (46-40). Spett.: 4532 per 70.064.
GIOVANNI DESSOLE
SASSARI
Sassari spezza la serie positiva dell'Umana Venezia che
durava da quattro match e supera ancora i 100 punti. Con
un Travis Diener da record
(14 assist) ed un Devecchi
monstre nel sostituire l’infortunato Thornton, che ha accusato un risentimento muscolare
all’adduttore che verrà valutato stamattina, Venezia cade
sotto gli attacchi del Banco
che nel terzo quarto è assolutamente devastante. «Temevo
molto questa partita, loro erano in salute e lo hanno dimostrato più volte. Gara da prendere con le molle, poi l'infortunio di Bootsy ci ha tolto un giocatore importante — spiega
coach Meo Sacchetti —. Ma la
risposta di Devecchi è stata importante. In difesa poi ho visto
buone cose che mi danno belle
speranze».
Ignerski Il primo canestro è di
Travis Diener poi Venezia accelera e lascia Sassari sul posto (2-9). La reazione è nell'inchiodata di Michal Ignerski,
che poi stoppa sul tabellone
Rosselli ed apre alla risalita
biancoblu che sulla tripla di
Drake Diener sorpassa
(16-14). E quando Ignerski
colpisce anche dall'arco, sul
+5 sardo, è timeout Umana. Il
Travis Diener, 30 anni CIAMILLO
secondo quarto è il momento
più equilibrato della partita,
quando Travis Diener, con
una tripla, riposta Sassari sul
37-31, Thornton, però, sente
un fastidio muscolare, va in
panchina e non rientra più.
Diawara fa la voce grossa in
area, fiammata di Easley
(43-38), tecnico alla panchina
ospite, a metà gara è 48-43. Le
triple di un Ignerski, presente
e ficcante, e Drake Diener
aprono e chiudono il break da
8-0 Dinamo, L'Umana perde
troppi palloni (19 a fine gara),
un sontuoso Devecchi («Bella
vittoria di squadra, speriamo
Bootsy torni presto e pensiamo a Pesaro») segna 8 punti in
serie (due triple) e su Venezia
cala la notte. Vanuzzo da tre
per il +20, Jack lo imita per
l'80-57 che chiude il terzo periodo.
Mazzon «Non c’è molto da dire
da parte mia — ha dichiarato
in sala stampa coach Andrea
Mazzon —, abbiamo giocato
contro una squadra che ha fatto un match eccezionale e un
terzo quarto stellare. Bene nei
primi 20’, troppe palle perse
ma il terzo periodo abbiamo
subito una serie incredibile.
Concentriamoci e pensiamo alla prossima, non ci sono altre
soluzioni». L'inseguimento alla capolista Varese, per la Dinamo e l'Isola, continua.
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All Star Game Nba
Gara schiacciate: delusione White
James White, ex Sassari e Pesaro, sognava da una vita di
partecipare alla gara delle schiacciate Nba, dopo aver vinto
quella in Turchia e in Italia. Ma la sua prestazione è stata molto
deludente, con eliminazione al primo turno. «I palloni non
avevano grip» si è poi lamentata l’ala dei Knicks. La vittoria è
andata a Terrence Ross dei Raptors, che in finale ha superato il
campione uscente, Jeremy Evans, indossando la maglia di
Toronto che fu di Vince Carter. La gara del tiro da tre punti è
stata invece vinta da Kyrie Irving di Cleveland, capace di
battere in finale l’ex messinese Matt Bonner EPA
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SCI MONDIALI A SCHLADMING
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
SCHLADMING (Austria)
Marcel Hirscher è l’ultimo eroe dei Mondiali di Schladming, quello atteso da un popolo intero, che ieri ha avuto la
conferma che questo scricciolo
(1.67 d’altezza) è un gigante,
il vero erede dei suoi grandi
campioni, da Sailer e Schranz
sino ad Hermann Maier. Come
i veri fuoriclasse, Hirscher ha
vinto nel giorno più importante, quello in cui più di 50.000
austriaci (40.300 i paganti)
hanno raggiunto Schladming
per vivere la giornata tanto attesa di orgoglio nazionale. Se
non era facile psicologicamente, ancora più difficile lo era in
pista, in una mattinata grigia e
calda (2 gradi di temperatura
nella prima manche, 5 nella seconda), dove il ghiaccio faticosamente realizzato sulla pista
dagli organizzatori in settimane di lavoro si è progressivamente squagliato. Come si è
squagliata la squadra azzurra,
incapace di reggere il suo ruolo e, Moelgg a parte, di leggere
la gara.
L’esordio La prima manche è
stata strana, uno slalom con
poca velocità e qualche angolo troppo chiuso che ha messo
in crisi più di un protagonista.
Ma non Hirscher che, senza
prendere rischi, si è insediato
in vetta alla classifica davanti
a Neureuther (a 28/100) e
Matt (a 56/100). Erano i primi tre a partire, dopo la pista
si è progressivamente segnata
rompendo ulteriormente il ritmo dei contendenti. E’ deragliato anche Ted Ligety, che,
con tre ori già in tasca, è andato all’attacco come in «Ombre
Rosse» ma si è trovato fuori dopo poche porte. Alla fine del
primo giro l’unico azzurro ancora in corsa era Manfred Moelgg, quarto a 9/100 da Matt e
dal podio. Razzoli ci provava,
voleva vincere e lo dimostrava
con un ritardo al secondo intertempo di soli 34/100 su Hirscher, ma a undici porte dal
traguardo si trovava sdraiato
sulla neve per una piega eccessiva nel tentativo di recupera-
50.000
Gli spettatori
presenti sulla pista Planai:
il Mondiale in Austria è stato
un trionfo di pubblico
Hirscher, l’eroe non tradisce
Italia, è il giorno più buio
L’idolo di casa domina pressione e avversari e trionfa nello slalom facendo
impazzire l’Austria. Azzurri a picco: fuori in tre e solo Gross all’arrivo, ma 11˚
re un ritardo. Sbagliava invece tutto Stefano Gross, sfortunato a dir la verità con il numero di partenza (14), ma che dopo essersi quasi sdraiato sulla
neve dopo una quindicina di
secondi, nel tentativo di recuperare non è più riuscito a trovare il ritmo e si è classificato
sedicesimo, ormai lontano dal
podio (+2"16). Troppo prudente invece Thaler (19˚ a
2"53) per una gara mondiale.
Il trionfo Il vero capolavoro di
Hirscher però era la seconda discesa, la più insidiosa, per una
neve molle e scivolosa come
una saponetta su cui era impossibile essere perfetti. E scendere per trentesimo significava
anche lottare con le buche. Se
poi si aggiunge il fatto che prima Matt, poi Neureuther andavano al comando, si può capire
con quale pressione il giovane
austriaco si sia affacciato al
cancelletto di partenza. Ma un
campione in tale situazione si
gasa, non si agita. Una discesa
intelligente, ha spinto dove poteva e tirato il freno quando
serviva. Sino a toccare l’oro, il
secondo dopo quello della pro-
va a squadre. Argento a Neureuther e bronzo a Matt.
A fondo Alla fine l’unico azzurro in classifica è Stefano
Gross, undicesimo, troppo poco per una squadra che doveva essere protagonista.
Moelgg a caccia del podio ci ha
provato, ma dopo 15" ha inforcato un palo. Thaler è partito
deciso come avrebbe dovuto fare nella prima. Aveva un gran
tempo, ma pure lui si è trovato
fuori sul muro finale. Il classico pugno di mosche insomma,
il fallimento di una squadra
che doveva spaccare il mondo
ed invece in stagione si è progressivamente ripiegata su se
stessa. In questi quattro uomini non manca talento, ma ora
ci vuole una bella dose di umiltà per ripensare agli errori e
cercare di risalire la china.
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Lo allena papà
«Io voglio essere
sempre il più
veloce, anche in
allenamento»
Primooro
MARCEL HIRSCHER
23 ANNI: ORO IN SLALOM
Marcel, una vita all’attacco
«Se uscivo, mi ammazzavano»
Ama motocross e auto veloci e ha passato la vigilia con la fidanzata: «Per staccare»
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI
SCHLADMING (Aut)
Motto del giorno a cura di
Marcel Hirscher: meglio uscire
con il migliore intermedio che
arrivare al traguardo quarto o
quinto.
Abbastanza per spiegare atteggiamento e classe dell’eroe di
casa Austria, fenomeno in atti e
parole. Provateci voi a scendere con tutto un Paese dietro,
con l’incubo di chiudere i Mondiali senza ori individuali (ultima volta, tragedia nazionale,
nel 1987) e l’aggravante di giocarsela in casa. Da queste parti
lo sci è come il calcio, forse di
più e in questi giorni Hirscher è
apparso sulle prime pagine dei
quotidiani più del Papa dimissionario. Con lui tutta la famiglia (ieri la fidanzata Laura, modella, è finita sul Krone Zeitung
poco vestita). «Mi sono divertito a essere parte di questo gioco, la pressione più grande arri-
va dai media e da alcune domande stupide, però lo stress
che ho dentro si trasforma in
carburante per la gara» dice
adesso che il finale è lieto come
si sognava.
Paura Da ragazzino inseguiva
l’ingresso nella squadra nazionale, dopo essere cresciuto all’ombra di papà Ferdinand (per
chi l’ha vista in tv, è il baffone
che l’ha abbracciato sul traguardo) e non nell’organizzazione
federale. Dopo 3 ori ai Mondia-
MEDAGLIERE: USA PRIMI
PAESE
O A B
1. STATI UNITI
4 0 1
2. FRANCIA
2 1 1
3. AUSTRIA
1 2 4
4. SLOVENIA
1 2 0
5. GERMANIA
1 1 1
6. NORVEGIA
1 0 1
7. ITALIA
0 2 1
8. SVIZZERA
0 1 0
8. CROAZIA
0 1 0
10. SVEZIA
0 0 1
Prova a squadre non inclusa
Tot.
5
4
7
3
3
2
3
1
1
1
li juniores, un quarto posto nel
gigante iridato in Val d’Isere 4
anni fa e 18 successi in Coppa
del Mondo con tanto di classifica generale vinta allo sprint
l’anno scorso, ha avuto paura:
«Un quarto d’ora prima di partire ha pensato alla gara, alla mia
vita: che cosa succede se esco?
Se faccio un errore mi ammazzano. Allora ho guardato tutto
dal mio punto di vista: potevo
solo attaccare al massimo».
Privacy La notte prima dello slalom ha dormito a casa (Annaberg, salisburghese, una quarantina di minuti in auto da Schladming) con la fidanzata Laura: «Perché quando chiudo la
porta, i Mondiali restano fuori». Impossibile cancellare però
le tensioni del favorito numero
1, come ha riconosciuto anche
Neureuther, d’argento per la
prima medaglia individuale:
«Bravo Marcel. So che cosa è la
tensione di un Mondiale in casa, è successo anche a me due
anni fa». A Schladming Hirscher si è presentato con la dote
del primo posto nella classifica
generale e di specialità, la cop-
petta è già quasi vinta con 4 successi in 7 gare. Si è nascosto, allenandosi con Neureuther, per
un paio di settimane ha rinunciato pure alla passione per motocross e auto veloci. «Sono contento che i Mondiali siano finiti, posso godermeli ora, ma non
è stato sempre facile» sospira.
Rischio calcolato Cronaca con
parole sue della gara di ieri:
«Prima manche molto tecnica
senza errori, durante la stagione ho capito che serve solo come selezione, quello che conta
è la seconda. La pista non ha tenuto, è stato molto difficile,
agli ultimi dieci paletti ho pensato solo ad arrivare in fondo,
perché so anche che cosa significa uscire a due porte dalla fine». Nel cassetto dei segreti ha
solo una ricetta, ripetuta con tono da sapiente dopo essersi inginocchiato davanti ai quarantamila sulla Planai e aver urlato
per scaricare la tensione: «Voglio essere il più veloce in ogni
prova, anche in allenamento».
Detto e fatto, per un altro giorno da Hirscher.
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
VELA NEW YORK-SAN FRANCISCO
Moelgg illude
ma va fuori
«Almeno
ci ho provato»
Quarto dopo la prima manche, inforca
«Sono deluso, stavo sciando bene»
Razzoli scivola: «Lo slalom è cattivo»
SCHLADMING (Aut)
Razzoli fuori a poche porte
dal traguardo della prima manche. Gross e Thaler subito lontani
dalla zona medaglie, Manfred
Moelgg quarto e poi eliminato da
un’inforcata nella seconda. Gli azzurri non nascondono la delusione per questo slalom Mondiale in
cui sognavano il riscatto dopo
una stagione avara di podi. Attac-
I RISULTATI
Neureuther è 2˚
Bronzo a Matt
Ligety eliminato
SLALOM
1. Marcel Hirscher (Aut)
1’51"03; 2. Felix Neureuther
(Ger) a 42/100; 3. Mario Matt
(Aut) 65/100; 4. Myhrer (Sve)
1"05; 5. Kostelic (Cro) 1"12; 6.
Pinturault (Fra) 1"24; 7. Dopfer
(Ger) 1"49; 8. Byggmark (Sve)
1"82; 9. Hargin (Sve) 1"93; 10.
Valencic (Slo) 1"49; 11. GROSS
2"31; 12. Grange (Fra) 2"43;
Rit.I m. : Razzoli, Ligety (Usa).
Rit. II m.: Moelgg, Thaler.
I prossimi Mondiali nel 2015
a Beaver Creek (Usa).
PROSSIME TAPPE. Uomini:
23 24/2 discesa e gigante a
Garmisch (Ger); 2 3/3 discesa
e superG a Kvitfjell (Nor);
9 10/3 gigante e slalom a
Kranjska Gora (Slo).
Donne: 23 24/2 discesa e
combinata a Meribel (Fra);
1 3/3 2 superG e una discesa a
Garmisch (Ger); 9 10/3 gigante
e slalom a Ofterschwang (Ger).
Manfred Moelgg,
30 anni,
ai Mondiali
aveva già vinto
due medaglie
in slalom:
un argento
nel 2007 e un
bronzo nel 2011
ca il bronzo mondiale in gigante
Moelgg, quarto dopo la prima
manche: «Sono contento per come ho sciato, per l’approccio alla
gara, ma sono arrabbiato per
quell’errore. Non avevo mai sciato così forte quest’anno, fino all’inforcata. Sono partito tranquillo, poi girando i piedi ho inforcato la doppia. Volevo essere preciso invece è arrivato l’errore».
Attacco Il trentenne di San Vigi-
lio di Marebbe era quarto a nove
centesimi dal podio dopo la prima prova. Proprio come era successo nel gigante di venerdì chiuso con l’oro. «Ci ho pensato, volevo la medaglia, anche perché in
questi giorni in allenamento volavo. Sapevo che il pezzo che fa la
differenza era sotto, si vinceva
là». Il bilancio dei campionati di
Schladming resta in positivo: «Il
mio resta un Mondiale fantastico
— è convinto Moelgg — chiudo
con una grande medaglia in gigante, uno dei risultati più grandi nei nove anni di carriera. So
che tutti vi aspettavate di più ma
io ci ho provato. Adesso voglio
chiudere bene la stagione di Coppa».
Alla fine l’unico in classifica, 11˚,
è Stefano Gross, protagonista di
una prima manche da salvare solo per le prime dieci porte. «Poi
mi sono sdraiato e dopo l’errore è
cambiato qualcosa, non sono più
riuscito a pensare a come sciare,
continuavo a schiacciarmi — spiega il fassano che era 16˚ a 2"16 da
Hirscher dopo la prima prova —.
Nella seconda manche non sono
mai entrato nel ritmo della gara».
Delusissimo anche Thaler, fuori
nella seconda manche quando stava cercando di rimediare a una
prima disastrosa: «Nella prima
manche non sono riuscito a cambiare. Nella seconda ci ho provato, ho rischiato troppo,
ho preso un palo in faccia che mi ha spostato gli occhiali e non
vedevo più niente. Almeno ho dimostrato che si
poteva fare».
Razzo out I
Mondiali di Giuliano Razzoli si sono conclusi quando era in vista del traguardo della prima manche,
un’uscita innescata da un errore
di valutazione. «Ho sbagliato in
alto, pensavo di essere in ritardo
e ho rischiato un po’ troppo, volevo recuperare. Avessi saputo di
essere così vicino a Hirscher (aveva 34/100 di distacco al secondo
intermedio, ndr) non sarei arrivato così veloce alla tripla. Peccato,
ero in forma, ma lo slalom è cattivo, dovrò fare ancora meglio».
Applausi da tutti per Hirscher.
Moelgg: «Bravo, tenere duro con
questa pressione non è
da tutti. Per batterlo
devi attaccare dall’inizio alla fine».
Gross: «Si è dimostrato ancora una
volta il migliore».
Thaler: «E’ un fuoriclasse come Tomba,
non sbaglia mai».
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4
l’arrivo: Golden Gate
I NUMERI
47
Giorni
Zero ore,
42 minuti e 29
secondi il tempo
impiegato da
Maserati per
arrivare da New
York a San
Francisco:
nuovo record
sulla distanza
Giovanni Soldini, 46 anni,
festeggia il traguardo
del Golden Gate, il ponte
simbolo di San Francisco,
all’arrivo del record.
6
Paesi
Fra i 9
uomini che
compongono
l’equipaggio di
Maserati: sono
rappresentati
6 Paesi di tre
continenti:
Usa, Francia,
Spagna, Cina,
Germania
e naturalmente
Italia
Soldini avanti tutta
«Un’impresa seconda
solo ai giri del mondo»
Dopo il record: «Alla gente piace quel che facciamo e
ci segue. Per questo dico: rispettiamo di più il pianeta»
y
PROSSIMI
IMPEGNI
Oggi Maserati
va in cantiere
e vi resterà
qualche
settimana per
una serie
di controlli
e di piccole
riparazioni.
Il prossimo
appuntamento
in acqua
è in programma
per il 4 luglio,
quando
Maserati
affronterà una
classica regata
del Pacifico,
la Transpac,
in partenza
da Los Angeles
fino a Honolulu
(Hawaii). Regata
a cui dovrebbe
partecipare
anche John
Elkann.
Nel futuro
potrebbero
anche esserci
una serie
di record sulle
rotte orientali,
come Hong
Kong-Londra.
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
SAN FRANCISCO (California)
Ci sono due modi di vedere le cose: dal mare e da terra.
E sono molto diversi non solo
nelle parole, ma nella sostanza. «Sfidare Capo Horn? Andateci voi. Io sto a casa, casomai
ringrazio il mare di averci lasciato passare. Perché — ad
esempio — un paio di giorni
dopo aver doppiato quel Capo, le condizioni sono cambiate e non sarebbe andata nella
stessa maniera per noi. Anzi saremmo rimasti lì un po’…».
Giovanni Soldini spiega il
mondo da chi ha visto le cose
dall'altra parte: quella che —
alla maggior parte di noi — è
vietata, poche ore dopo avere
stabilito il nuovo record sulla
rotta dell'oro, da New
York-San Francisco.
«Ti confronti con qualcosa che
è molto più grande di te. Quando sei in mare lo capisci bene.
Anche su una barca supertecnologica come Maserati, ma la
forza degli elementi con cui ti
confronti è immensamente
più potente: quindi nessuna
sfida, è una parola che non esiste. Un giorno arriva un terremoto e distrugge una città o
l'uragano Sandy manda in tilt
New York, allora ragioniamo
un po’. Ma capita di rado, per
la maggior parte del tempo
pensiamo di poter governare
la natura. Non è così. E si vede».
Cioè?
«Una decina di iceberg a
Capo Horn, non uno, non
si erano mai visti. Vuole
dire che il clima sta
cambiando rapida-
UNA BARCA
DI 21.5 M.
Maserati (l’ex
Ericsson 3 che
ha partecipato
alla Volvo Race)
è lunga 70 piedi,
21.5 metri e ha
una larghezza
massima di 5,7
metri e pesa
12.500 chili.
L’altezza
dell’albero è
31.5 metri.
La superficie
della randa è di
172 mq, quella
dello spinnaker
è 500 metri
quadri
mente. Mi hanno sempre insegnato che i venti sono la memoria delle correnti. E noi abbiamo trovato i venti dominanti che arrivano da Est, anziché
da Ovest come sempre accaduto. Uno stravolgimento che potrebbe cambiare, ad esempio,
la corrente del golfo con conseguenze poco immaginabili,
ma certamente catastrofiche.
Vi siete mai chiesti perché in
Inghilterra sono così preoccupati di questa storia del clima?
Londra potrebbe diventare come il Canada senza quella corrente... Avremmo il dovere di
pensare un po' di più a quello
che facciamo, anche nelle cose di tutti i giorni (come spegnere le luci o non usare sempre le auto). E pensare di rispettare di più la terra, almeno per i nostri figli. Quando vedo la centrale a carbone in piena La Spezia mi chiedo cosa
stiamo facendo?».
Giovanni non è un politico, né
pensa di diventarlo, ma dice
cose di buon senso. Lo stesso
che ha governato Maserati in
questi 47 giorni di traversata,
la più lunga della sua carriera
in mare e senza scalo.
«Tutta la mia vita sono andato
contro le regole, non le posso
imporre adesso su questa barca... Così nella vita di bordo
abbiamo introdotto un sistema un po' più latino nel gestire le cose, quasi rivoluzionario. Se un turno in
barca inizia con dieci minuti di ritardo, per
esempio, non è la morte di nessuno. All'inizio gli anglosassoni
erano un po' titubanti (per loro il
buon senso è un
concetto astrat-
to), ma poi si sono adeguati. E
alla fine così mi sembra che
funzioni meglio».
Tensioni a bordo?
«Stare per 47 giorni in nove uomini su una barca, con culture
tanto diverse, è normale che ci
sia qualche incomprensione e
qualche litigio. Fa parte delle
regole del gioco, ma sono troppo contento di come sono andate le cose. I motivi per qualche scazzo? Di solito i più futili. Uno che spruzza uno spray
deodorante sotto coperta (in
quella che viene definita scherzosamente a bordo la gabbia
dei leoni, ndr). E qualcun altro non gradisce. Oppure magari per i razionamenti...».
Il cibo scarseggiava a bordo alla fine?
«No. I liofilizzati non mancavano e quelli sono la parte portante della dieta. Alla fine
mancava il superfluo: i biscotti, la cioccolata, il caffè. Michele (Sieghel, ndr) aveva il compito gestire la cambusa. Facendo anche scelte drastiche, perché va bene il buon senso, ma
fino a un certo punto...».
Questa impresa lo ha portato
ancora di più nel cuore della
gente.
«Mi rendo conto che qualcosa
c'è. Anche se un po' mi imbarazza quando trovo un ex capitano di Marina che mi ferma e
mi fa un sacco di complimenti.
Oppure quando sono bloccano per strada o su un treno.
Me n'ero accorto con i social
media. Forse alla gente piace
quello che facciamo e per questo ci segue».
Se Soldini dovesse catalogare questo record nella sua bacheca?
«Ai primissimi posti, forse solo dietro ai due giri del mondo».
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38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
PALLAVOLO SERIE A-1: 19 ª GIORNATA
DOPO 4 VITTORIE DI FILA
VITTORIE DI MACERATA, PIACENZA E LATINA
Parodi s’infortuna
Simon è da paura
MACERATA
VERONA
Osmany Juantorena TRABALZA
Earvin Ngapeth, 22 anni, buca il muro del palleggiatore cuneese di Modena Michele Baranowicz, 23 TARANTINI
Ciao Modena
Cuneo prenota
il quarto posto
TRENTO
CASTELLANA
(25-18, 25-20, 25-22)
BCC-NEP CASTELLANA GROTTE:
Yosifov 6, Falaschi, A. Ferreira 12,
Cester 8, Sabbi 9, Dolfo 7; Paparoni
(L), Casòli (L), Ricciardello. N.e. Menzel, Elia, Ferreira M. All. Gulinelli.
ARBITRI: Padoan e Gnani
Il pericolo dell'appagamento era dietro la porta: il pericolo che la Bre Lannutti potesse rilassarsi dopo l'ingresso storico alla Final Four di Champions era reale. Il 3-1 conquistato ieri sera al Palabrebanca dalla coriacea formazione di Piazza, così, suona come «grasso
che cola» di fronte ad una prestazione non bella per entrambe le formazioni. Per Cuneo
l'importante era «staccare» l'avversario diretto, la stessa Casa
Modena, e l'ha fatto: ora 8 punti separano le due formazioni
(quarti i piemontesi, quinti gli
emiliani) capaci di fronteggiarsi in campo e sugli spalti. Gli
sfottò e gli striscioni mostrati ieri sera sono stati «ad alto contenuto ironico». Uno per tutti, dei
modenesi: «Ora in Champions
tifiamo gli italiani». Dopo pochi
secondi, però: «Meglio Vermiglio che voi bagiani». La partita
ad alto rischio di Cuneo ha viaggiato su due binari. Primo e se-
condo set con Sokolov che attacca anche dal centro, poi Piazza torna al vecchio modulo,
con due centrali (Rossi e
Kohut).
Antonov out Antonov, nell'allenamento di rifinitura, ieri mattina, ha avvertito dolore alla caviglia destra, così Cuneo ha inizia-
CUNEO
MODENA
3
1
(25-22, 14-25, 25-22, 25-23)
BRE LANNUTTI CUNEO: Grbic 3, Ngapeth 13, Della Lunga 2, Sokolov 17, Wijsmans 16, Kohut 6; De Pandis (L), Galliani. N.e. Antonov, Abdelaziz, Rossi, Marchisio (L). All. Piazza.
CASA MODENA: Baranowicz 1, Kovacevic 8, Vesely 3, Celitans 23, Deroo
15, Sala 6; Manià (L), Quesque 2, Casadei, Pinelli, Piscopo 1. N. e. Catellani. All.
Lorenzetti.
ARBITRI: Puecher e La Micela.
NOTE - Spettatori 3516, incasso 16.728.
Durata set: 26', 22', 28', 28'; tot. 104'.
Bre: battute sbagliate 17, vincenti 9, muri
9, 2ª linea 8, errori 33. Casa Modena: b.s.
16, v. 3, m. 15, s. l. 10, e.27. Trofeo Gazzetta: 6 Grbic, 5 Wijsmans, 4 Celitans, 3
Baranowicz, 2 Sokolov, 1 De Pandis.
to con Wijsmans opposto e Della Lunga in posto quattro. «Abbiamo sbagliato cose che, di solito, non falliamo - dice Piazza
-. Errori non da Cuneo, e Modena ne ha approfittato nel secondo set. Rossi è in un buon periodo, giusto provare l'altro modulo». Così la battuta di Cuneo nel
primo set, la volontà di reagire
nel secondo di Modena e la capacità, da parte di Grbic, di far
rientrare Sokolov, sono stati determinanti. Celitans è stato spina nel fianco di Cuneo per tutto
il match: 23 punti, 5 a muro. Baranowicz ha disorientato gli avversari quel tanto che basta. Nonostante i 15 block (4 di Sala) a
9 da parte di Modena, Cuneo
ha cacciato indietro gli avversari ad ogni assalto: Wijsmans ha
tenuto sempre la squadra attaccata al match. Nel terzo, quando il servizio flot di Piscopo ha
creato problemi. E nel quarto:
con Sokolov in affanno. Lì è entrato Galliani che ha piazzato
due ace (uno con nastro), coi
quali ii cuneesi festeggiano il
quarto posto blindato.
NOTE - Spettatori 3.402, incasso
25.955. Durata set: 25’, 25’, 28’; tot.
78’. Itas: b.s. 13, v. 7, m. 5, s.l. 10, e. 25;
Bcc-Nep: b.s. 16, v. 6, m. 6, s.l. 2, e. 35.
Trofeo Gazzetta: 6 Juantorena 5,
Stokr, 4 Ferreira A., 3 Raphael, 2 Cester, 1 Colaci.
TRENTO L'Itas si tiene stretto il primato, superando in tre parziali un Castellana che veniva da 4 vittorie, ma troppo diesel per impensierirlo. E che deve incassare l'infortunio a Paparoni
nel 1˚set, sostituito da Casòli. Due parziali di alti e bassi per i pugliesi, di errori banali e di attacco scontato, con il
solo Cester a provare a pungere un'
Itas capace di restare efficace nonostante il virus. Quello dell'influenza
che debilita Juantorena e Kaziyski, ma
l'italo-cubano riesce comunque a
prendersi il titolo di Mvp risultando determinante in attacco (61%) ed in battuta. «Per due set ci siamo espressi bene – commenta Stoytchev – nel terzo
abbiamo abbassato il ritmo e sbagliato in alcune situazioni di muro. Ma nel
complesso sono contento». La crescita di Alexandre Ferreira nel corso del
match compensa un Sabbi in serata
no, ma nel tirato terzo set – l'unico di
gara vera – l'Itas rimonta da 20-22 a
25-22 con un break importante. Trento cinica e concreta quanto serve per
portarsi a casa questi tre punti in un
clima da... contestazione. Già, verso
quel Lucky Lucchetta cui la curva di
Trento ha riservato due striscioni ritenendolo reo di una telecronaca a favore di Macerata nello scontro diretto di
dieci giorni fa. «Abbiamo commesso
errori che non si possono concedere
a Trento», recrimina Flavio Gulinelli.
Nicola Baldo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SERIE A-1 DONNE BUSTO TRANQUILLA, BERGAMO RISCHIA POI RIMONTA
Taccuino
Villa cade anche a Pesaro
SERIE A-1 DONNE
BUSTO
URBINO
3
1
PESARO
VILLA CORTESE
3
2
BERGAMO
BOLOGNA
3
2
(25-15, 15-25, 29-27, 25-20)
(22-25, 25-21, 25-21, 16-25, 15-7)
(18-25, 23-25, 25-23, 25-22, 15-8)
UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO:
Bauer 13, Caracuta 3, Brinker 10, Arrighetti 9, Kozuch 22, Lombardo 9; Leonardi (L). Marcon, Pisani, N.e. Faucette,
Prandi, Bisconti. Allenatore: Parisi.
KGS ROBURSPORT PESARO: Moreno
Pino 21, Tirozzi 13, Gibbemeyer 15, Signorile 1, Muresan 11, Manzano 16; De
Gennaro (L), Valpiani. N.e. Dekani, Lestini, Chirichella. All. Pistola
FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Weiss 2,
Di Iulio 18, Crimes12, Brown 27, Blagojevic 6, Zambelli 8; Merlo (L), Klisura
1. Non entrate: Bruno, Devetag, Balboni,
Diouf. All. Lavarini.
CHATEAU D’AX URBINO: Petrauskaite
20, Gentili, Van Hecke 21, Negrini 12,
Dugandzic 6, Angelelli 3; Croce (L).
Santini, Leggs 5. N.e. Giombetti, Partenio, Dall’Igna, Crisanti. All. Radogna
ARBITRI: Balboni e Zucca
NOTE - Spett. 3939, incasso 16.889. D.s.:
22’,24’,33’,26’; tot 105’. Unendo: b.s. 8, v.
4, m. 10, s.l. 3, e. 13. Chateau : b.s. 9, v. 0,
m. 9, 2a l. 3, er. 23. T. Gazzetta: 6 Leonardi, 5 Kozuch, 4 Petrauskaite, 3 Bauer,
2 Van Hecke, 1 Negrini.
(m.b.l.)
MC CARNAGHI VILLA CORTESE: C. Bosetti 13, Garzaro 8, Mojica 3, Klineman 11, Veljkovic 16, Barun 17; (L), Rondon 1, Malagurski, Viganò, Folie 3. N.e.
Nmikou, Parrocchiale. All. Chiappafreddo
ARBITRI: Bartoloni e Frapiccini
NOTE – Spettatori 1220, incasso 3.213,97
euro. Durata set: 26’, 28 ’, 26’, 24’, 14’; tot.
118’. Kgs: b.s. 10, v . 4, m. 11, s.l. 12, e. 31;
Mc Carnaghi: b.s. 11, v. 2, m. s.l. 8, e. 26.
Trofeo Gazzetta: 6 Signorile, 5 Kenny
Moreno Pino, 4 Manzano, 3 Veljkovic, 2
Gibbemeyer, 1 Barun.
(Cam.Ca.)
IDEA VOLLEY 2003 BOLOGNA: Lipicer
22, Milos 14, Brussa 15, Arimattei 10,
Stufi 8, Petrucci; Minervini (L), Ventura
2, Korukovets 6, Carraro. Non entrate:
Severi, Coriani, Lapi. All. Beltrami.
NOTE - spettatori 1.568, incasso 12.838.
Durata set: 24’, 27’, 26’, 26’, 14’, totale
117’. Foppapedretti: battute sbagliate 8,
vincenti 3, muri 9, seconda linea 8. errori
26, Idea Volley: b.s. 14, v. 1, m. 8, s.l. 9.e.
32, Trofeo Gazzetta: 6 Brown, 5 Lipicer,
4 Merlo, 3 Stufi, 2 Di Iulio, 1 Minervini.
(i.s.)
Busto allunga ancora
Così la 16ª: Busto Arsizio Urbino
3 1; Pesaro Villa Cortese 3 2; Ber
gamo Bologna 3 2. Sabato: Banca
Reale Yoyogurt Giaveno Imoco Co
negliano 1 3 (25 23, 17 25, 18 25,
22 25). Riposavano: Duck Farm
Chieri Torino e Rebecchi Piacenza
Classifica: Busto Arsizio 33; Ber
gamo 27; Chieri, Piacenza, Cone
gliano 22; Villa Cortese 21; Urbino
17; Pesaro 16; Giaveno 11; Bologna
4. Prossimo turno (domenica 24):
Villa Cortese Giaveno; Piacen
za Busto (sabato 23); Bergamo Pe
saro; Chieri Bologna. Riposano: Co
negliano e Urbino
1
3
(25-16, 25-14, 25-18)
(25-22, 21-25, 26-28, 24-26)
SIR SAFETY PERUGIA: Daldello 4,
Vujevic 11, Tomassetti 6, Tamburo
10, Petric 16, Alletti 8; Giovi (L), Edgar
5, Van Harskamp, Schwarz 3. N.e. Van
Rekom, Semenzato, Pochini (L). All. Kovac
MARMI LANZA VERONA: Ter Horst 3,
Peacock 2, De Marchi 9, Viafara 1, Bolla, Fedrizzi 4; Pesaresi (L), Meoni 1, Gavotto 11, Kosmina 1. N.e. Zanini, Centomo
(L). All. Bagnoli.
NOTE - Spettatori 2215, incasso 9105. Durata set: 23’, 23’, 24’;tot. 70’. Lube: b.s. 15,
v. 10, m. 8, s.l. 9, e. 16. Marmi Lanza: b.s.
14, v. 2, m. 4, s.l 5, e. 24. Trofeo Gazzetta: 6 Savani, 5 Starovic, 4 Zaytsev, 3 Travica, 2 Podrascanin, 1 Stankovic.
3
0
PERUGIA
PIACENZA
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 5, Travica 6, Zaytsev 12, Stankovic 5, Starovic 13, Savani 9; Henno (L), Pajenk 1. N.e. Lampariello,
Kooy, Monopoli, Parodi. All. Giuliani.
ARBITRI: Perri e Cesare.
ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 8,
Djuric 6, Raphael 1, Juantorena 16,
Birarelli 5, Stokr 11; Bari (L); Colaci
(L). N.e. Sintini, Uchikov, Lanza, Chrtiansky, Burgsthaler. All. Stoytchev.
I piemontesi, per nulla appagati dall’impresa
in Champions, staccano i rivali in classifica
GIANNI SCARPACE
CUNEO
La corsa di
Castellana
finisce
a Trento
3
0
MACERATA La Lube ritrova il successo e
Cristian Savani titolare, ma perde Parodi
che accusa nel riscaldamento un dolore
agli addominali (stiramento o strappo ?) e
si blocca. Oggi se ne saprà di più. Così Giuliani ridisegna la squadra tornando al modulo con Starovic opposto. Macerata si
rialza contro una Marmi Lanza evanescente e fallosa incapace di creare problemi ai
tricolori che in battuta e a muro si esaltano. «Non è stata complicata la partita –ha
detto Giuliani- ma era complicato il momento. Era difficile dopo Cuneo ma i nostri
tifosi ci sono stati vicini e noi faremo di
tutto per ripagarli nei playoff». A sciogliere l’atmosfera ha pensato proprio il ritrovato Savani protagonista sin dalle prime
battute con grandi percentuali in ricezione (71%) e attacco (50%).
Mauro Giustozzi
RISULTATI
TRENTO-CASTELLANA
3-0
CUNEO-MODENA
3-1
PERUGIA-PIACENZA
1-3
MACERATA-VERONA
3-0
VIBO-LATINA
1-3
RAVENNA-SAN GIUSTINO (sabato) 0-3
CLASSIFICA
COPRA PIACENZA: Zlatanov 18, Simon 19, De Cecco 1, Papi 10, Holt 6,
Fei 20; Marra (L), Corvetta, Tencati 4,
Vettori 2. N.e. Ogurcak, Maruotti, Latelli
(L). All. Monti
ARBITRI: Pol e Pasquali
NOTE - Spettatori 2000, incasso 3500.
Durata set: 27’ , 26’ , 31’ , 27’; tot. 111’. Sir
Safety: b.s. 10, v. 4, m. 9, s.l. 2, e. 21. Copra: b.s. 22 , v. 3 , m. 12, s.l. 3, e. 37. Trofeo Gazzetta: 6 Simon, 5 Zlatanov, 4
Fei, 3 Petric, 2 Papi, 1 Alletti.
PERUGIA Vittoria in rimonta dei piacentini, dopo che i tanti errori in battuta e in
ricezione avevano permesso agli umbri
di vincere il primo set. Si è poi vista una
squadra ben diversa: più attenta e con
un superlativo Simon in attacco (92%, 12
su 13) e a muro (6 per lui) e di Fei, bravo
nel regalare il punto decisivo. Più combattuto il terzo set, con Vujevic protagonista
nel bene e nel male: prima eccezionale
nel permettere alla Sir di portarsi avanti
sul 26-25, per poi commettere nel finale
due errori decisivi. Nel quarto set Piacenza (con Tencati al posto di Holt) non ha
avuto la forza di allungare in modo deciso, ma è stata comunque in grado di andare a chiudere il match con un attacco
di Papi e un muro di Zlatanov.
m.s.
VIBO
LATINA
1
3
(21-25, 25-17, 21-25, 19-25)
TONNO CALLIPO VIBO: Urnaut 13, Buti
5, Klapwijk 19, Kaliberda 8, Forni , Coscione 3; Farina (L), Cortellazzi, Barone 7,
Rocamora 2, Badawy 3, Lavia 1. N.e. Montesanti. All. Blengini
SQUADRE
PT
TRENTO
46 19 16 3 51 16
MACERATA
44 19 14 5 50 21
ANDREOLI LATINA: Rauwerdink 11, Gitto 9, Jarosz 24, Fragkos 9, Patriarca
8, Guemart; Rossini (L), Troy. N.e. Verhees, Sottile, Noda, Cisolla, M. Prandi. All. S.
Prandi
PIACENZA
40 19 13 6 44 25
ARBITRI: Caltabiano e Bartolini
CUNEO
38 19 13 6 39 25
MODENA
30 19 10 9 38 34
PERUGIA
30 19 10 9 36 36
LATINA
28 19 10 9 36 36
VIBO
26 19 9 10 31 35
G
V
CASTELLANA 23 19 8
P
SV SP
11 30 39
SAN GIUSTINO
19 19 6 13 28 41
RAVENNA
10 19 3 16 14 50
VERONA
8
19 2
17 14 53
PROSSIMO TURNO
Domenica 24
MODENA-MACERATA
LATINA-CASTELLANA sabato 23
PIACENZA-TRENTO
VERONA-VIBO
SAN GIUSTINO-CUNEO sabato 23
RAVENNA-PERUGIA
prossima potrebbe festeggiare
l’aritmetica promozione in A 1. Il for
te sisma ha fatto rinviare a data da
destinarsi Sora Matera. In Coriglia
no Padova 36 punti di Padura Diaz
. Così l'8ªdi ritorno: Potenza P. Cit
tà di Castello 0 3 (19 25, 17 25,
16 25); Corigliano Padova 3 2
(25 22, 23 25, 25 22, 20 25,
15 11); Ortona Loreto 3 2 (25 23,
23 25, 19 25, 26 24, 15 12); Mon
za Molfetta 1 3 (31 29, 23 25,
21 25, 24 26); Brolo Atripalda 3 0
(25 23, 25 21, 27 25). Ha riposato:
Reggio Emilia. Classifica: Città di
Castello 53; Molfetta 40; Sora, Atri
palda 37; Padova 32; Corigliano 31;
Monza, Ortona 29; Reggio Emilia
26; Brolo 19; Potenza Picena 17; Ma
tera 15; Loreto 10.
SERIE A-2 UOMINI
Città di Castello vola
Sora-Matera rinviata
A-2 DONNE
(f.c.) Città di Castello domenica
(m.l.) Novara e Ornavasso prose
Cuello inizia bene
NOTE - Spettatori 980, incasso 3800. Durata set: 25’, 24’, 24’, 25’: tot. 98’. Tonno
Callipo: b.s. 15, v. 6, m. 5, s.l. 10, e. 30.
Andreoli: b.s. 17, v. 3, m. 8, s.l. 12, e. 31.
Trofeo Gazzetta: 6 Jarosz, 5 Guemart, 4
Gitto, 3 Klapwjik, 2 Patriarca, 1 Rossini
VIBO VALENTIA Latina si conferma bestia nera della Callipo e il PalaValentia resta terra di conquista. Vibo non riesce a
sfatare il doppio tabù viene anche scavalcata in classifica. L'Andreoli si impone
con il risultato di 3-1 anche senza il suo
regista titolare, Daniele Sottile, rimasto in
panchina perché in non perfette condizioni. Prandi vince applicando anche il
turn-over e lasciando a riposo Verhees e
Noda. Non Jarosz che fa la differenza e
con i suoi 24 punti (57% sottorete) si porta
a casa la palma di migliore in campo. Vibo
resta in partita fino a quando reggono
Klapwijk e Urnaut. Quando calano loro, cala anche il sipario. Per la Callipo si tratta
della quinta sconfitta casalinga di fila.
Mimmo Famularo
guono in testa, esordio vincente pe
ril tecnico Cuello col Casalmaggio
re. La 18ª: Montichiari Novara 0 3
(17 25, 28 30, 13 25); Pavia S.Vito
3 0 (25 16, 25 23, 25 15); Mazza
no Casalmaggiore 1 3 (18 25,
22 25, 28 26, 24 26);
Frosinone Soverato 3 0 (25 20,
25 15, 28 26); Ornavasso T.Verdia
ne 3 0 (25 20, 25 20, 25 21);
Marsala Sala Consilina 3 0 (25 23,
25 20, 25 18); Crovegli San Cascia
no 3 1 (25 20, 25 18, 19 25, 25 16).
Classifica: Novara, Ornavasso
45; Casalmaggiore 41; Frosinone
35; Pavia 32; Crovegli 26; Sala Con
silina 25; Mazzano, San Casciano,
Soverato 23; Montichiari 22; Fonta
nellato 20; Marsala 10; San Vito 8.
LA FAWCETT NE FA 55 (a.a.) In
Sud Corea, in Korea Expres
sway Industrial Bank of Korea 3 2,
la nazionale Usa Nicole Fawcett ha
fatto 55 punti, record di ogni cam
pionato professonistico.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
ATLETICA TRICOLORI INDOOR AD ANCONA
y
I 400
A JUAREZ
UOMINI
60: 1. Tumi 6"51;
2. Cerutti 6"68;
3. Collio 6"69; 6.
Galbieri 6"87 (1˚
prom.; sf 6"77).
400: 1. Juarez
47"11; 2. L.
Valentini 47"41
(1˚ prom.); 3.
Haliti 47"57.
800: 1.
Benedetti
1'48"11; 2.
Moretti 1'50"01
(1˚ prom.); 3.
Perco (j)
1'50"64. 3000:
1. Haidane
8'00"97; 2.
Obrubanskyy
8'03"10; 3.
Salami 8'07"88;
4. Rachik 8’10"25
(1˚ prom.). Alto:
1. Chesani 2.33;
2. Fassinotti
2.27; 3. G. Ciotti
2.18; 4.
Spigarolo 2.13
(1˚ prom.).
Triplo: 1. Boni
16.56; 2.
Quattrociocchi
16.10; 3. Magnini
16.05; 7.
Calcagno 15.13
(1˚ prom.).
Peso: 1. Dodoni
18.31; 2. Dal
Soglio 18.16; 3.
Secci 17.80 (1˚
prom.). 4x200:
1. F. Gialle (L.
Valentini, Tricca,
Patano, Lorenzi)
1'27"13 (r.i.
prom.); 2.
Riccardi 1'27"67;
3. Cariri 1'29"02
(r.i. jr)
Il volo di Chesani
porta l’Italia a 2.33
Il record dell’alto di Benvenuti è eguagliato
dopo 24 anni: «Merito dell’Olimpiade saltata»
ANDREA BUONGIOVANNI
ANCONA
C’è un clima elettrico, di
esaltazione collettiva: l’atletica azzurra conferma il momento magico. Ad Ancona, in Assoluti indoor che più vibranti
non si può, un record italiano
tira l’altro. Manco fossero ciliegie. Ne arrivano tre in un’ora.
E sono uno più prestigioso dell’altro. Sono firmati, nell’ordine, da Silvano Chesani, che vola a 2.33 in alto, da baby Roberta Bruni, che si arrampica a
4.60 con l’asta e da Michael Tumi, che stampa un monumentale 6"51 nei 60. Il primo primato sa di storia ed è il più affascinante, il secondo guarda al
futuro, il terzo parla al presente. Hanno tinte forti.
Per la storia Ci hanno provato
in tanti, molti l’hanno sfiorato.
Ma solo lui c’è riuscito. Chesani, 24enne trentino, centra un
limite che si inseguiva dal lontano 1989, quando all’aperto
Marcello Benvenuti, a Verona,
salì appunto a 2.33. Il poliziotto, reduce dal 2.28 di dieci
giorni fa a Banska Bystrica e
un personale di 2.31 (Ancona
2012), fa 2.13 e 2.18 al primo
tentativo, 2.24 e 2.29 al secondo e quindi, alla quota-record,
è subito perfetto. Il salto è da
manuale: ampio, pulito. Da vedere e rivedere. L’esaltazione
è di tutti. Di mamma Maria Rosa e di papà Fabio, in tribuna.
Ma anche dei compagni di gara (Fassinotti 2.27), che lo soffocano in un abbraccio collettivo. Quella dei saltatori in alto
è una tribù che balla: per tutti
L’exploit al primo
tentativo. «Posso
ancora migliorare
il valicamento
e la chiusura»
Cronologia ALTO UOMINI
MIS.
2.27
2.27
2.27
2.28
2.29
2.30
2.30
2.32
2.33
2.33i
ATLETA
O. Raise
M. Di Giorgio
B. Bruni
P. Borghi
M. Di Giorgio
M. Di Giorgio
L. Toso
L. Toso
M. Benvenuti
S. Chesani
SEDE
DATA
Bologna
19/9/1979
Bologna
19/9/1979
Bologna
19/9/1979
S. Lucia (Tv) 25/5/1980
Pisa
5/7/1980
Udine
15/6/1981
Padova
13/6/1988
Torino
21/7/1988
Verona
12/9/1989
Ancona
17/2/2013
è un muro che si sgretola. Ci
sono voluti più di 23 anni.
La dedica «Ho subito pensato
al mio allenatore Giuliano Corradi — spiega Silvano, ex giocatore di hockey ghiaccio, fisicaccio di 1.91 per 81 kg —: coi
suoi tanti atleti cercava questo
risultato da sempre». Chesani,
per seguirne i consigli, quattro
stagioni fa si è trasferito a Modena. «Torno a casa nel
weekend — racconta lo studente in informatica — siamo
un gruppo di lavoro affiatato,
composto anche da Carollo,
Ferrante e la Vallortigara. Sapevo di valere misure importanti. E so che posso ancora migliorare, nella fase di valicamento e, in generale, nella
chiusura del salto». Il primato
italiano in sala, ora, è tutto
suo: Alessandro Talotti, a Glasgow, nel 2005, era arrivato a
2.32. «Lo scorso anno — ricorda — proprio nelle indoor, feci il minimo per l’Olimpiade,
ma non mi confermai e rimasi
a casa. Quella batosta mi ha
fatto riflettere e dopo due mesi in cui ho solo giocato a beach volley, ho deciso di insistere con un nuovo entusiasmo».
Fino ad Ancona. Fino a un’impresa che vale tutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Silvano Chesani, 24, trentino delle Fiamme Oro COLOMBO
GLI ALTRI DUE EXPLOIT
Tumi e Bruni, sorrisi a braccetto
Di nuovo primatisti
14 giorni dopo:
il veneto scende a
6"51 nei 60 ed è 2˚
nelle liste mondiali
2013, la 18enne
va a 4.60 nell’asta
Cronologia 60 UOMINI
TEMPOATLETA
6"59
A. Ullo
6"59
P.F. Pavoni
6"58
P.F. Pavoni
CITTÀ
Liévin
Liévin
Liévin
DATA
21/2/1987
21/2/1987
21/2/1987
6"58
6"57
P.F. Pavoni
P.F. Pavoni
Budapest
Madrid
5/3/1989
10/3/1989
6"55
6"55
P.F. Pavoni
S. Collio
Atene
Valencia
7/3/1990
9/2/2008
6"55
6"53
6"51
F. Cerutti
M. Tumi
M. Tumi
Torino
Magglingen
Ancona
22/2/2009
2/2/2013
17/2/2013
Cronologia ASTA DONNE
MIS.
4.31
4.32
4.40
ATLETA
A. Farfaletti
A. Giordano Bruno
A. Giordano Bruno
CITTÀ
DATA
Conegliano 28/9/02
Busto A. 24/9/06
Trieste
21/7/07
4.41
4.42
A. Giordano Bruno Trieste
A. Farfaletti
Busto A.
26/7/08
21/9/08
4.45
4.46
4.55
4.60
4.60i
A. Giordano Bruno
A. Giordano Bruno
A. Giordano Bruno
A. Giordano Bruno
R. Bruni
17/5/09
12/7/09
25/7/09
2/8/09
17/2/13
Vicenza
Lignano
Trieste
Milano
Ancona
ANCONA
Un’ottima reazione allo
sparo (0"140), una messa in
moto e un’accelerazione da
sballo, frequenze elevatissime
e, oplà, il cronometro grida una
meraviglia: 6"51. Michael Tumi, nei 60, due settimane dopo
aver migliorato un primato che
resisteva dal 1990 (6"55 di Pierfrancesco Pavoni, poi eguagliato da Simone Collio e da Fabio
Cerutti), cresce di altri 2/100.
Dei tre record di giornata, quello del 23enne vicentino è tecnicamente il più probante. Per
chiarire: il poliziotto, ora, è secondo nella lista mondiale
2013 guidata dallo statunitense Darvis Patton che nella notte
italiana di sabato, ai Millrose
Games di New York, ha corso in
6"50. E in Europa, il più vicino,
il francese Jimmy Vicaut, gli
rende 2/100.
Che crescita Michael è una pal-
lottola. «Avevo bisogno di una
conferma — dice l’allievo di
Umberto Pegoraro — così ho
anche messo a tacere chi non
credeva tanto al 6"53 di Magglingen, in Svizzera. Qui sono
partito meglio, forse questa è
stata quasi la gara-perfetta. Anche se il tempo di attesa sul
"pronti" è stato molto lungo.
Nei due turni mi sono risparmiato, in finale ho sbagliato poco o nulla. Tengo i piedi per terra, ma adesso l’obiettivo è scendere sotto i 6"50 e l’oro agli Eu-
39
SCI DI FONDO
Tre urli azzurri
DAL NOSTRO INVIATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
A sinistra
Michael Tumi,
23 anni,
vicentino in
forza alle
Fiamme Oro. A
destra Roberta
Bruni, 18enne
della Cariri Rieti:
nel 2013 si è già
migliorata di 25
cm COLOMBO
roindoor di Göteborg, tra 15
giorni. Questo risultato mi dà
molta fiducia, sono cresciuto di
testa. Perché pormi dei limiti?».
Super Bruni Pure Roberta Bruni
non ha limiti. La 18enne romana di Nazzano allenata da Riccardo Balloni, già bronzo mondiale junior, brucia le tappe. A
inizio stagione vantava 4.35 all’aperto e 4.25 al coperto. In meno di un mese è salita a 4.30, a
4.51 (primato italiano indoor)
e ora, con un progresso di altri
nove infiniti cm, a questo stratosferico 4.60 che eguaglia il record assoluto di Anna Giordano Bruno (Milano, agosto
2009). L’ex judoka della Cariri
Rieti fa 4.10 alla prima, 4.30 alla seconda, 4.40 alla prima (misura superata anche da Giorgia
Benecchi) e si ripete a 4.50 e a
4.60. Poi prova 4.64, un cm più
su del record del mondo junior
indoor della svedese Angelica
Bengtsson. Dopo tanti festeggiamenti, ci sono tre nulli. Ma
l’appuntamento è solo rimandato. «Solo alla vigilia — svela —
mi è arrivata un’asta nuova, più
dura della solita. Non l’ho usata
nemmeno in riscaldamento,
ma mi sono subito trovata bene. Gli Europei? Il podio è un
sogno troppo grande. Punto alla finale». A 18 anni, sarebbe
una gran cosa. Ancona regala
anche i primati promesse delle
4x200 (Fiamme Gialle e Bracco), quelli junior della 4x200
uomini (Cariri) e del triplo donne (Cestonaro) e quello dei
3000 allieve (Reina).
a.b.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DONNE
60: 1. Alloh 7"37
(sf 7"37); 2.
Draisci 7"37; 3.
Hooper 7"40 (1a
prom.); 4. Amidei
7"48 (sf 7"40); 7.
Levorato 7"53
(sf 7"41).
400: 1. Bazzoni
53"78; 2. Spacca
54"14; 3.
Bonfanti 54"27;
5. Maffioletti
54"84 (1a prom.).
800: 1. Cusma
2'04"01; 2. Milani
2'05"32; 3.
Monachino
2'07"85; 5.
Cornelli 2'10"59
(1a prom.).
3000: 1.
Weissteiner
9'03"29; 2.
Magnani 9'07"87;
3. Samiri
9'09"65; 4. Viola
9'12"51 (1a
prom.). Asta: 1.
Bruni (j) 4.60; 2.
Benecchi 4.40;
3. Malavisi (j)
4.20; 4.
Scarpellini 4.10;
5. Rota 4.00 (1a
prom.). Triplo:
1. La Mantia
14.06; 2.
Cestonaro (j)
13.47; 3.
Pacchetti 13.37;
4. Lanciano (j)
13.32; 6.
Derkach 12.98
(1a prom.).
4x200: 1.
Esercito (Draisci,
Marone, Doveri,
Marone) 1'37"72;
2. Forestale
1’39"04; 3.
Bracco 1’40"71
(r.i. prom.).
COPPA A DAVOS
Lampo Piller
La rinascita
della nipote
d’arte: è 7ª
Il d.t. Fauner è suo zio
«Scattata una scintilla»
Da mercoledì i Mondiali
Marina Piller, 27 anni, abbraccia
lo zio, il d.t. Silvio Fauner
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI
DAVOS (Svi)
La nipotina ritrovata.
Nell’ultima di Coppa del Mondo pre Mondiali, rialza la chioma bionda Marina Piller, figlia
di Maria Rosa, che è la sorella
maggiore del d.t. Silvio Fauner. Una fondista di talento finora bloccata e adesso «liberata», recuperata ad alto livello
e settima nella 10 km a skating
di cui è stata anche medagliata mondiale giovanile. Il podio dista appena 22": ci salgono due vichinghe, Johaug e
Steira (prima e terza) tra le
quali s’intromette la solita polacca Kowalczyk, mentre una
Bjoergen stranamente stanca
marca visita. Il fondo rosa, dai
numeri risicati, sa di poter contare ora su questa ventisettenne sappadina che contagia la
gioia alle compagne, da Veronica Cavallar a Elisa Brocard,
entrambe a punti, da Ilaria Debertolis (ritiratasi in corsa per
problemi di stomaco) a De
Martin e Agreiter, che esultano da casa.
Uomini ko «Non mi aspettavo
niente — dirà Marina — non
ho voluto neanche i riferimenti crono nel primo giro, ma nel
secondo giro mi è scattata una
scintilla, la grinta che mi serviva. Mi sento un’altra, mi sono
sbloccata». La Piller costringerà i tecnici a rimescolare i quartetti per i Mondiali. Dalla 15
km a skating maschile vinta
dallo svedese Olsson su Cologna e Legkov (che s’allenano
qui), non sono arrivate invece
le indicazioni attese. Fabio Clementi è il primo azzurro ma
lontano dai punti (43˚), arranca con gli occhi gelati pure
Giorgio Di Centa, che fa: «Hanno fatto bene a non venire Hofer e Clara (vincitore nella 42
km tl in Val Casies, ndr)».
Da giovedì tutti in Val di
Fiemme.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati. Donne, 10 km tl: 1. Johaug
(Nor) 26’16"7; 2. Kowalczyk (Pol) a
8"9; 3. Steira (Nor) a 13"4; 4. Wiken
(Sve) a 17"8; 7. PILLER a 35"1; 26. CAVALLAR a 1’25"9; 30. BROCARD a
1’48"4; rit. DE BERTOLIS. CdM: 1.
Kowalczyk (Pol) 1552; 2. Johaug (Nor)
1047; 39. DE MARTIN 128.
Uomini, 15 km tl: 1. Olsson (Sve)
34’47"5; 2. Cologna (Svi) a 11"8; 3.
Legkov (Rus) a 13"9; 4. Teichmann
(Ger) a 15"1; 43. Fabio CLEMENTI a
1’49"; 54. DI CENTA a 2’08"3; 55. Fabr.
CLEMENTI a 2’11"; 58. CHECCHI a
2’22"2. CdM: 1. Cologna (Svi) 1173; 2.
Legkov (Rus) 1034; 3. Northug (Nor)
947; 11. DI CENTA 379.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA TRAGEDIA
i 5 punti
Gli indizi
e i moventi
della follia
Nei video
La fidanzata arriva alle 18
La testimonianza
Reeva era in pigiama
La scoperta
Lo scatto d’ira
Sangue su una mazza
Geloso verso il cantante
Depressione
Largo uso di caffeina
Gli inquirenti hanno visionato
i filmati delle videocamere di
sorveglianza, che
dimostrerebbero come la
fidanzata sia arrivata
nell’abitazione alle 18 del
giorno precedente l’omicidio.
Di conseguenza, la sua tesi
secondo cui l'avrebbe
scambiata per un ladro nel
mezzo della notte, perde
ogni credibilità.
Una delle amiche di
Pistorius, che abita nello
stesso residence, chiamata
da un Pistorius in stato di
shock, avrebbe rivelato agli
inquirenti di aver visto la
fidanzata del campione,
ormai in fin di vita, con un
pigiama da notte. Questo
dimostrerebbe come la
vittima era già nella villa
molte ore prima del delitto
Nel bagno è stata trovata
una mazza da cricket
insanguinata. In attesa della
conferma dei test clinici sulla
compatibilità del plasma con
la vittima, anche in seguito ai
risultati autoptici, che hanno
riscontrato lesioni sul cranio
di Reeva, la mazza da cricket
potrebbe essere stata usata
da Pistorius per colpire la
fidanzata.
La gelosia per Marco Ogle,
cantante che ha partecipato
con Reeva Steenkamp a
«Island of Treasure»,
potrebbe essere alla base di
uno scatto d’ira di Pistorius.
La stampa nazionale ha
sollevato anche l’ipotesi di
una relazione parallela della
modella con Francois
Hougaard, rugbista degli
Stormers e del Sudafrica.
Secondo molti conoscenti,
già prima dei Giochi Pistorius
soffriva di bipolarismo.
Grandi dosi di caffeina (ma
nel sangue le analisi hanno
cercato anche tracce di
steroidi) e un eccessivo
esercizio fisico lo avrebbero
portato a crisi isteriche e
aggressioni verbali. Come
dimostrano le accuse a
Oliveira alla Paralimpiade
Orrore Pistorius
LORENZO SIMONCELLI
PRETORIA (Sudafrica)
Con il passare delle ore si
aggrava sempre di più la posizione di Oscar Pistorius, attualmente in custodia cautelare
presso la stazione di polizia di
Brooklyn, zona est di Pretoria.
Nel pomeriggio di ieri, infatti,
gli inquirenti hanno ricevuto
gli estratti delle videocamere di
sorveglianza del residence dove vive l’atleta sudafricano. Se
confermate, non lasciano scampo a Pistorius e al suo entourage difensivo.
Nessuna sorpresa Sembra, infat-
ti, che l’auto della fidanzata abbia varcato il cancello del residence alle 18 del 13 febbraio, il
giorno prima dell’omicidio.
Quindi nessuna sorpresa notturna, nè tantomeno l’incredibile ipotesi di averla scambiata
per un ladro. Inoltre, gli inquirenti, nel bagno dell’abitazione, che ormai sembra essere a
tutti gli effetti il luogo dove si è
consumato il delitto, hanno trovato una mazza da cricket insanguinata. Sono ancora in corso gli esami ematici, ma da prime indiscrezioni, il plasma sembrerebbe essere della vittima.
Questo lascerebbe pensare che
Pistorius avrebbe prima colpito
Reeva con la mazza in una colluttazione, per poi finirla con
quattro colpi di semiautomatica calibro 9. Un’ipotesi drammatica, che però troverebbe riscontri negli esami autoptici effettuati nelle ore scorse sul corpo della vittima. Secondo alcuni organi di stampa sudafricani
a devastarle il cranio potrebbe
essere stata la pallottola che
l’ha raggiunta, che non si esclude, a questo punto, possa essere stata sparata alla testa per
Dopo il delitto
avrebbe chiamato
il padre (subito
accorso) e poi un
amico: «Ho ucciso...»
Domani l’udienza
decisiva: Oscar
è affiancato anche
da un famoso
patologo
«mascherare» eventuali bastonate infertele prima. Tuttavia,
la mazza potrebbe anche essere stata usata da Reeva per difendersi, oppure da Pistorius
per sfondare la porta del bagno
in cui lei avrebbe cercato riparo. Secondo il Sun l’assassinata
era seduta sul water e il corpo
sarebbe stato trasportato attraverso la scala interna al piano
di sotto.
Il padre Henke Pistorius ha di-
chiarato alle autorità di aver ricevuto una chiamata del figlio
alle 3.20 del mattino e di essere
y
Inchiodato
dalle prove
La posizione
si aggrava
IMPEGNI
ANNULLATI
Il manager di
Oscar Pistorius
ha annunciato
di avere
cancellato tutte
le gare
dell’atleta
sudafricano,
attualmente in
carcere.
Peet van Zyl ha
precisato che
adesso
Pistorius deve
«concentrarsi»
sulla difesa nel
processo che lo
vede imputato
per omicidio.
«Non c’è altra
opzione» che
cancellare i
prossimi
appuntamenti,
per
«permettergli di
concentrarsi
sulle questioni
legali», ha detto
il suo manager
secondo quanto
scrivono i
principali
quotidiani
sudafricani.
Cancellati
Il sudafricano
salterà dunque,
dal 9 marzo al
25 maggio, le
due tappe del
Qantas Tour in
Australia e le
gare a Rio de
Janerio, nello
Iowa (Stati
Uniti) e a
Manchester
(Inghilterra),
appuntamenti di
una stagione
all’aperto che
culminerà ad
agosto con i
Mondiali di
Mosca.
Sponsor sì
Van Zyl ha
comunque
chiarito che gli
sponsor
manterranno i
loro contratti in
attesa del
risultato del
procedimento.
Reeva in casa già dal pomeriggio
Trovata in bagno una mazza da
cricket insanguinata con cui
l’avrebbe colpita alla testa
COSA RISCHIA
Premeditazione?
Se confermata
c’è l’ergastolo
Se il giudice accoglierà
l’istanza del procuratore
Gerrie Nel, che continua ad
accusare Oscar Pistorius di
omicidio premeditato della
modella Reeva Steenkamp, il
campione paralimpico
sudafricano dovrà scontare la
pena dell’ergastolo.
Questo significa, che, se
domani in aula sarà
riconosciuto colpevole,
trascorrerà in carcere almeno
25 anni. La pena di morte,
infatti, è stata abolita in
Sudafrica nel 1995 da Nelson
Mandela, a seguito delle prime
elezioni libere del 1994.
Il diritto penale sudafricano, al
contrario di quello italiano,
prevede un solo tipo di
omicidio, ma se viene
ravvisato un elemento di
premeditazione scatta
automaticamente l’ergastolo.
Un ministro
di culto lo
ha visitato
in carcere:
«E’ disperato»
stato il primo ad accorrere sul
luogo del delitto, dove ha visto
il figlio ai piedi della scala interna, con in braccio Reeva che ancora respirava. Che Pistorius
fosse in crisi è evidente anche
dalle dichiarazioni di Justin Divaris, uno dei suoi più cari amici, secondo cui il campione al
telefono alle 3.55 gli avrebbe ripetuto ossessivamente «Ho ucciso la mia Baba», e che si era
trattato di un «terribile incidente».
In pigiama Ieri ha testimoniato
anche una carissima amica dell’atleta sudafricano, residente
nello stesso residence di Pistorius, e arrivata sul luogo del delitto chiamata da «Blade Runner». Avrebbe dichiarato che
Reeva Steenkamp si trovava
adagiata al suolo con un pigiama da notte. Questa sarebbe
un’altra prova schiacciante con-
tro Pistorius, dato che dimostrerebbe come la fidanzata fosse
già all’interno della casa molte
ore prima dell’omicidio. Ipotesi
rafforzata dai vicini di casa, che
rimangono certi di aver sentito
urla e schiamazzi già intorno alla mezzanotte. Nel frattempo,
gli inquirenti continuano a scavare nella relazione della coppia. A quanto pare le relazioni
amorose di Pistorius erano piuttosto travagliate, quasi sempre
a causa della sua gelosia. Era accaduto anche con la bella Reeva, che ultimamente aveva
stretto una solida amicizia con
Mario Ogle, cantante sudafricano e partecipante con lei a
«Island of Treasure».
Col rugbista Nelle ultime ore si è
speculato anche su una presunta relazione della modella sudafricana con Francois Hougaard, noto giocatore di rugby
In alto Oscar
Pistorius, 26
anni, durante
l’udienza di
venerdì a
Pretoria. Sopra
a sinistra
l’avvocato
Kenny Oldwage
e il fratello di
Pistorius, Carl,
arrivano alla
stazione di
polizia; a destra
il rugbista
Francois
Hougaard,
Sotto, Reeva
Steenkamp
ANSA/AP/REUTERS
degli Stormers e della Nazionale (27 presenze) e amico di Pistorius. Secondo la stampa locale, i due si scambiavano spesso
tweet e prima dell’inizio della
storia con Pistorius, c’era stata
una breve relazione tra i due.
Come di consueto, ieri Pistorius è stato visitato, tra le 15 e
le 17 da familiari e legali, che
grazie anche all’aiuto di uno
dei più famosi patologi sudafricani, Reggie Perumal, stanno
tentando di raccogliere il massimo delle prove per presentarsi
alla difficilissima udienza di domani con qualche carta in più.
«Provato» Continua l’insofferen-
za di Pistorius, che vorrebbe
avere qualche trattamento di favore in più, data la sua disabilità. Ma la polizia non sembra accondiscendere alle richieste del
campione, che però nelle ultime ore è riuscito a ottenere una
cella singola. Oggi è stato visitato anche da un ministro di culto
che lo ha trovato «disperato» e
«psicologicamente privato». All’uscita della stazione di polizia, ha affermato che le ha chiesto di «pregare per lui». Mancano poche ore ormai a quello
che si preannuncia il processo
più importante, in termini mediatici, per il Sudafrica. Gli ultimi sviluppi, di certo, lasciano
poche speranze all’ex eroe olimpico sudafricano, che ormai
sembra essere stato abbandonato anche dai suoi tifosi.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Tennis / A SAN PAOLO, DOPO LO STOP DI 7 MESI
A DOHA LE CICHI ANCORA PROTAGONISTE
Nadal ritrova
il successo
«Ma il ginocchio
mi fa male»
non sono peraltro il digiuno
più lungo della sua carriera:
da Roma 2009 a Montecarlo
2010 era rimasto 11 mesi a secco, e gli era successo altre tre
volte per 9/10 mesi. Perché,
col suo gioco estremamente fisico, ha sempre avuto infortuni, ma mai come stavolta aveva fatto temere un prematuro
addio alle gare, ad appena 26
anni. Come Bjorn Borg, il fenomeno della terra cui ha tolto lo
scettro.
Azarenka doma
Serena neo n. 1
Errani-Vinci
non si fermano
VINCENZO MARTUCCI
twitter@vincemartucci
Bivio «Sono molto orgoglioso
Rafa Nadal torna a vincere un torneo. Accade a San
Paolo in Brasile, un torneo di
terza fascia, il secondo in due
settimane che il più forte terraiolo di sempre sta frequentando in Sud America per riacquisire il ritmo partita e testare le ginocchia ballerine. Cioé
le fantastiche molle che l’hanno costretto al forzato stop di
7 mesi e mezzo, dal k.o. d’acchito a Wimbledon contro Rosol del 28 giugno, all’indomani del settimo trionfo negli ultimi 8 Roland Garros, contro
Novak Djokovic.
Sprint Il ginocchio sinistro, dove ha accusato una lesione al
tendine e soffre della sindrome di Hoffa, non gli fa spingere al massimo. Ma, dopo la finale in singolare e doppio al
rientro della settimana scorsa
a Vina del Mar (Cile), il formidabile mancino di Maiorca
batte per 6-2 6-3 Nalbandian
Snowboard COPPA A SOCHI
del risultato e di questi momenti di gioia dopo quelli che ho
vissuto piuttosto difficili. Quest’anno comincia bene e spero
che sia di buon auspicio per poter rivivere le belle cose degli
ultimi anni», esulta Rafa a metà. «So che, se lavoro duro,
non dovrebbe essere un problema salire al livello più alto. Ci
vorrà molto sacrificio, ma per
me non è mai stato un problema: mi piace la gara, lavorar
duro, sentirmi bene ed essere
competitivo». Con la spada di
Damocle dell’infortunio: «Il
mio principale obiettivo è restare in buona salute. Il ginocchio m’ha fatto un po’ male in
semifinale, meno in quest’ultima partita: era un dolore sopportabile». Prossimo test, Acapulco, fra 7 giorni, poi cemento Usa (Indian Wells e Miami)
o terra rossa europea (Montecarlo, Barcellona, Roma e Parigi).
Picchiatori A
Vika Azarenka (Bie), 23 anni AFP
(Arg) sotto il traguardo brasiliano, recuperando da 0-3 al secondo set, e conquista il 51˚ titolo Atp (37˚ sulla terra). Così
ritrova almeno un po’ il sorriso
dopo aver temuto l’operazione
ed esser scivolato al 5 del mondo. I 251 giorni senza vittorie
Finale (455.775 $, terra): Nadal (Spa)
b. Nalbandian (Arg) 6-2 6-3.
La finale di Doha (Qat,
2.369.000$, cemento) è la più
bella partita dell’anno delle
donne. Vika Azarenka (Bie) risponde alla grande a Serena
Williams (Usa) che oggi le toglie ufficialmente il n. 1 del
mondo — più anziana regina
Wta, a 31 anni e 4 mesi, da
Chris Evert nell’85 — battendola per 7-6 (6) 2-6 6-3, in 2
ore e mezza di battaglia. E’ appena la 2ª volta che ci riesce in
13 confronti, ed è solo la 1ª finale persa da Serenona — (ieri 48 errori gratuiti!) dagli Us
Open 2011. Ma è soprattutto
la prima volta che la bielorussa clonata a immagine e somiglianza di Maria Sharapova re-
Scherma COPPA DEL MONDO
Ippica GP LOCATELLI A TORINO
Atletica
Patton, 6”50 nei 60
Rafa Nadal, 26 anni, 51˚ titolo AFP
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Moioli: un cross Sciabola e spada Mack Grace Sm
vinto a 17 anni
trionfi a squadre sa solo vincere
Michela Moioli, 17, al traguardo AFP
Lo sciabolatore Luigi Samele
Mack (sin.) batte Mirtillo DE NARDIN
Michela Moioli (AFP), 17
anni, ha vinto ieri il cross di
Coppa del Mondo a Sochi
(Rus), sulla pista che nel 2014
ospiterà i Giochi. Ha fatto sua
la finale a sei che vedeva al via
anche Raffaella Brutto, poi
quinta. L’ultima italiana a vincere un cross era stata Carmen
Ranigler, il 20 gennaio 2000 a
Schoenried (Svi). «Ero talmente stravolta che mi sono lanciata sui sacconi, non ho nemmeno esultato — racconta la bergamasca di Alzano, dello Sci
Club Scalve —. Ho iniziato la
stagione con l’idea di fare esperienza, ma man mano ho visto
che andavo bene. Ai Mondiali
sono caduta in finale e quella
di Sochi è una rivincita, è la prova che posso arrivare in finale
con regolarità anche se sono
una ragazzina». Michela Moioli frequenta il quarto anno del
liceo delle Scienze Umane di Albino (Bg). La vittoria dovrebbe
aprirle le porte di un gruppo
sportivo, probabilmente l’Esercito. Tra gli uomini, Omar Visintin ha chiuso 7˚ dopo essere
caduto con Leoni in semifinale.
Dopo il successo individuale di Diego Occhiuzzi, nella tappa di Coppa del Mondo
di Padova l’Italia ha vinto anche la prova a squadre. Al termine di una giornata straordinaria Diego Occhiuzzi, Luigi
Samele, Massimiliano Murolo
e Luca Curatoli in finale hanno
battuto 45-43 l’Ungheria. Al
primo turno il successo sulla
Francia (cartellino nero dopo
il lancio della sciabola di Apithy), poi ai quarti la Russia
(45-36) dell’ex c.t. azzurro
Christian Bauer e in semifinale
la Sud Corea oro olimpico a
Londra 2012: 45-44 con rimonta di Samele da 41-44. Ad Heidenheim (Ger) trionfa la spada a squadre azzurra. Diego
Confalonieri, Enrico Garozzo,
Francesco Martinelli e Gabriele Bino si sono imposti in finale
sull’Ungheria (39-32) dopo
aver superato 45-39 la Francia
ai quarti. «Questa vittoria ci dà
morale e la consapevolezza
del nostro valore, nonostante
l'assenza di Matteo Tagliariol
e Paolo Pizzo» ha commentato
il c.t. Sandro Cuomo.
Mack Grace Sm inizia il
2013 come aveva finito la stagione precedente, vincendo un
Gran Premio.
Il 2012 era stato magico, con
GP Lotteria, Città di Montecatini, Europeo di Cesena e Palio
di Montegiorgio portati a casa.
E dalla sagra del San Paolo di
Montegiorgio a fine novembre,
il figlio di CC’s Chukie T (un
americano figlio di Malabar
Man vincitore a 2 anni del Peter Haughton Memorial) è passato a Torino, conquistando il
Locatelli importato da San Siro, chiuso dal 31 dicembre.
Bravissimo Roberto Andreghetti ad attendere in pariglia esterna, mentre Mirtillo Rosso se la
vedeva con Owen’s Club, dopo
averlo anticipato al via.
Owen’s sbagliava al Km (da
1.13.4), dove entrava in azione Mack Grace, passato facile
in retta dopo breve lotta con
Mirtillo Rosso.
Uomini: 1. Haemmerle (Aut); 2. Deibold
(Usa); 3. Schairer (Aut); 4. Holland
(Usa); 5. Pullin (Aus); 6. Vaultier (Fra); 7.
VISINTIN; 10. LEONI; 25. SCHIAVON;
26. PERATHONER; 29. CORDI; 40. GODINO. Class. (4/12): 1. Pullin (Aus) 2550; 4.
Visintin 1880. Donne: 1. MOIOLI; 2. N.
Moenne Loccoz (Fra); 3. Olafsen (Nor);
4. Berghuis (Ola); 5. BRUTTO; 6.
Brockhoff (Aus). Class. (3/12): 1. Maltais
(Can) 3000; 7. Moioli 1470.
Sciabola a squadre a Padova. Finale: Italia b. Ungheria 45-43; 3˚ posto: Sud Corea b. Germania 45-40. Semifinali: Ungheria b. Germania 45-41; Italia b. Sud
Corea 45-44.
Spada a squadre a Heidenheim (Ger). Finale: Italia b. Ungheria 39-32; 3˚ posto:
Cina b. Sud Corea 33-23. Semifinali:
Ungheria b. Sud Corea 45-24; Italia b.
Cina 45-36. Quarti: Italia b. Francia
45-39. Ottavi. Italia b. Polonia 45-36.
6ª corsa - GP Locatelli - m 1600: 1
Mack Grace Sm (R. Andreghetti) 1.12.2;
2 Mirtillo Rosso; 3 Ok America; 4
Newyork Newyork; Tot.: 4,21; 2,42,
2,82 (12,10) Trio: 56,84.
LOVER QUARTA Ci si aspettava qualcosa di più da Lover Power (J. Raffestin), ma alla fine è arrivato solo un
quarto posto nel Prix du Pontavice de
Heussey (m 2100) al montato vinto da
Tango Quick (F. Nivard) in 1.12.
A SAINT MORITZ Buon secondo posto
del nostro Logodurese (D. Porcu) ieri a
St. Moritz. Nel GP Mirco Demuro quinto
con Arabian Beauty e Daniele Porcu nono con African Art. Vittoria a Russian
Tango (J. Bojko).
Super Cichi Le n. 1 del mondo
di doppio, Sara Errani e Roberta Vinci rimontano Petrova-Srebotnik (Rus-Slo) 2-6
6-3 10-6 e firmano il 16˚ successo insieme, proprio contro la coppia che le ha battute
l’ultima volta, a Sydney a gennaio. «E’ stato un match simile alle semifinali. Nel primo
set non siamo partite bene,
poi abbiamo giocato molto
più aggressive, andando di
più a rete e mettendo loro
pressione. Il 4-0 sotto nel super tie-break è stato un po’
sorprendente, ma abbiamo ricominciato a giocar bene»,
commenta la Vinci che proprio a Doha, nel 2001 (con la
Testud). aveva vinto il 1˚ dei
19 titoli di doppio.
(si.g.) Nei 106i Millrose Games di New
York 3 record Usa, un primato mondiale
jr e 5 mpm stagionali, tra cui 6”50 di Darvis Patton nei 60 e 4’27”02 di Sheila Reid
nel miglio. Nei 600 metri 2˚ tempo mondiale alltime di Alisya Montano. Uomini.
60: Patton 6”50 (mpm ’13). 600: Sowinski
1’15”61 (rn e mpm ’13); S. Solomon
1’16”04; J. Solomon (Tri) 1’16”19; Symmonds 1’16”89. Miglio: Lomong 3’51”21; Centrowitz 3’51”34; O’Lionaird (Irl) 3’52”10;
O’Hare (Gb) 3’52”98. 2 miglia: Lagat
8’09”49 (rn e mpm ‘13); Bumbalough
8’13”02; Levins (Can) 8’14”69 (rn). 60 hs:
Porter 7”59; 4. Richardson 7”71. Donne.
60: Gardner 7”19. 400: Wineberg 52”19.
600: Montano 1’23”59 (rn e mpm ’13); Wilson 1’26”45 (rec. mond. jr); Moore
1’26”48. Miglio: Reid (Can) 4’27”02 (mpm
’13); Cain (’96) 4’28”25; Grace 4’28”79. 60
hs: Lewis 7”84; Crawford 7”97; Castlin
8”00. Asta: Suhr 4.65; Sutton 4.65. Lungo: DeLoach 6.90; Reese 6.85.
Boxe
MONDIALI (r.g.) Ad Atlantic City (Usa) il
locale Adrien Broner (Usa, 26) mantiene
la cintura leggeri Wbc contro il gallese Gavin Rees (37-2-1) ko 5. Il camerunense
Sakio Bika (31-5-2), superando Nikola
Sjeloka (Montenegro, 25-1) ai punti, diventa il cosfidante di Lucian Bute (Rom,
31-1) per il vacante supermedi Wbc. A
Tijuana (Mes) Johathan Romero (Col, 23)
conquista il vacante titolo supergallo Ibf
a spese di Alejandro Lopez (Mes, 24-3)
per split decision.
Ghiaccio
Mondiale lunga
Kramer da record
Mentre Andrea Giovannini, a Collalbo
(Bz), vince i 3000 della finale della Coppa
del Mondo jr in pista lunga (3’57"06) aggiudicandosi anche la classifica di specialità, a Hamar (Nor) l’olandese Sven
Kramer centra il quinto titolo mondiale allround: come lui nessuno mai. Il norvegese Oscar Mathisen (1908-1914) e il finlandese Clas Thunberg (1923-1931) si erano
fermati a quattro. Uomini. 1500: 1. Bokko
(Nor) 1’46"34; 2. Brodka (Pol) 1’46"49; 3.
Swings (Bel) 1’46"51; 23. Cignini 1’53"37.
10.000: 1. Kramer (Ola) 13’11"86; 2. Swings (Bel) 13’11"91; 3. Bokko (Nor) 13’15"83.
Classifica: 1. Kramer (Ola) 149.228; 2. Bokko (Nor) 149.447; 3. Swings (Bel)
149.800; 4. Pedersen (Nor) 150.664; 5.
Skobrev (Rus) 151.131; 23. Cignini
116.286. Donne. 1500: 1. Wust (Ola)
1’56"30; 2. Shikhova (Rus) 1’56"31; 3. De
Vries (Ola) 1’57"46; 23. Bettrone 2’06"35.
5000: 1. Wust (Ola) 7’05"13; 2. Valkenburg (Ola) 7’07"07; 3. De Vries (Ola)
7’09"23. Classifica: 1. Wust (Ola) 161.530;
2. Valkenburg (Ola) 163.120; 3. Shikhova
(Rus) 163.444; 4. De Vries (Ola) 164.216;
5. Njatun (Nor) 164.666; 23. Bettrone
128.586.
Serena Williams (Usa), 31 anni EPA
Errani e Vinci, 16 titoli insieme ANSA
agisce di personalità all’afroamericana: nel primo set, quando si mangia il break iniziale e
poi il 5-2 al tie-break, annulla
un set point , e strappa il fondamentale parziale, rischiando,
e nel secondo, quando resiste
alle spallate di Serena.
Rotterdam
(Ola, 1.575.875 e, indoor),
12 mesi la finale persa con Federer, Juan Martin Del Potro
(Arg) elimina Roger nei quarti, e vince il 14˚ titolo Atp superando per 7-6 (2) 6-3 Benneteau (Fra), all’8ª finale persa su 8. A San José (Usa, Usa,
546.930$, cem), Milos Raonic, il bau bau dei quarti di
Davis, Canada-Italia del 5-7
april, supera in semifinale
Querrey (Usa) 6-4 6-2.
Riecco Pennetta A Bogotà
(Col, 235.000 $, terra), Flavia Pennetta rientra dopo
quasi 7 mesi per l’operazione
al polso destro, al 1˚ turno ha
Panova (Rus). A Dubai (Eau,
2 milioni $, cemento), giocano Errani e Vinci.
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Golf
Usa: colpo Mann
IN SUDAFRICA Lorenzo Gagli 17˚ con
281 colpi (73 69 66 73, -7) nell’Africa
Open all’East London GC (par 72), nell’omonima città in Sudafrica, dove Darren Fichardt ha firmato il quarto titolo in
carriera (272 - 69 67 65 71, -16). Chiudono in bassa classifica Alessandro Tadini,
67˚ con 290 (71 73 72 74, +2), e Matteo
Delpodio, 71˚ con 291 (72 68 74 77, +3).
(al.f.) La 15enne americana Becca Mann,
specialista dei misti, migliora il personale
degli 800 sl a 8'27”37 al Grand Prix di Orlando (50 m): è 2ª mondiale 2013. Missy
Franklin domina 100 sl e 200 dorso. Uomini: 50-100 sl Ervin 22”43 (Schneider
22”88), 49”85; 400 sl Cochrane (Can)
3'51”62; 1500 sl Klueh 15'29”34; 100 do
Murphy 54”92, Hurley (Aus) 54”95, Lochte 55”42; 200 do Clary 1'57”85, 4. Lochte 2'01”32; 200 ra Alexandrov 2'14”13,
Lima (Bra) 2'14”16; 200 fa Clary 1'59”42;
200 mx Lochte 2'01”32. Donne: 50 sl Magnuson 25”33, Ottesen (Dan) 25”36, 4.
Franklin 25”65; 100 sl, 200 do Franklin
55”37, 2'08”47; 400-800 sl, 200 mx
Mann (15) 4'10”66, 8'27”37 (2˚ t. stag.),
2'15”25; 200 ra McCabe (Can) 2'29”58;
200 fa Lacroix (Can) 2'09”63, Mann (15)
2'10”83, 8. Bennett 2'20”09.
Ippica
OGGI QUINTÉ A TARANTO AL Paolo Vi
(inizio convegno alle 14.55) scegliamo Pearl Jam (14), Pilgrim del Ronco (11), Primomatch (10), Please Men (13), Princy Bar
(15) e Per Te Bar (6).
SI CORRE ANCHE Trotto: Palermo
(15.15). Galoppo: Albenga (15).
Nuoto
Manaudou: 21”62
(al.f.) Il campione olimpico dei 50 sl Florent Manaudou a Nancy (Fra, 50 m) stampa un 21"62. Uomini: 50 sl F. Manaudou
21”62 (1˚ t. stag.), Fratus (Bra) 21”92, Bousquet 22”03; 200 sl Mallet 1'49”63; 50 do,
50 fa F. Manaudou 24”95 (Lacourt
24”99), 23”70 (Munoz, Spa, 23”93); 100
do, 200 fa Stravius 54”03 (Lacourt
54”43, Stasiulis 55”98), 1'58”94; 50-100
ra Perez Dortona 28”03, 1'01”02; 100 fa
Martins (Bra) 53”08, Munoz (Spa) 53”37.
Donne: 200-400 sl Balmy 1'58”19,
4'07”93; 100-200 do Credeville 1'02”35,
2'15”37.
IN FLORIDA
Woods-Obama
sfida sul green
Tiger Woods e il
presidente Barack Obama si
sono ritrovati per una sfida
all’esclusivo club Floridian sulla
treasure Coast. Il presidente era
in Florida per un fine settimana
di relax e ne ha approfittato per
questo incontro speciale. Il
primo dopo lo scandalo che
travolse Woods. Per prepararsi,
Obama, ha preso lezioni dall’ex
coach di Tiger Butch Harmon.
Rugby
Parisse, rischio stop
C’è Bergamasco
In vista di Italia-Galles di sabato a Roma,
il c.t. Jacques Brunel ha convocato in terza linea Mauro Bergamasco, nel timore
che Sergio Parisse venga squalificato.
Sabato al 35’ p.t. di Stade Français-Bordeaux, il capitano azzurro è stato espulso perché avrebbe insultato l’arbitro Cardona.
PRATO OK (ri.te.) Prato batte Reggio
Emilia 41-7 nel posticipo del 13˚ turno di
Eccellenza. Classifica: Viadana 55; Calvisano, Prato 53; Padova 42; Rovigo 39;
Mogliano* 32; Fiamme Oro 25; San Donà,
Lazio 22; Reggio Emilia 20; L’Aquila* 9;
Crociati 3. (*: una in meno)
Sport invernali
Mondiali di biathlon
Domracheva ok
A Nove Mesto (Cec) con le mass start si
sono conclusi i Mondiali dominati dalla
Norvegia: mai una nazione aveva vinto otto ori in una stessa edizione. L’ultimo è di
Boe, con Svendsen che ottiene la quinta
medaglia (quattro ori). Tra le donne, successo della Domracheva e sesta medaglia per la Berger (quattro ori e due argenti). Uomini, 15 km mass start: 1. Boe (Nor)
36’15"8 (0); 2. Shipulin (Rus) a 3"7 (1); 3.
Svendsen (Nor) a 7"4 (1); 4. Moravec
(Cec) a 10"4 (1); 21. HOFER a 1’52"9 (3).
Coppa (18): 1. M. Fourcade (Fra) 844; 2.
Svendsen 751; 23. Hofer 275.
Donne, 12.5 km mass start: 1. Domracheva (Bie) 35’54"5 (2); 2. Berger (Nor) a 8"7
(2); 3. Hojnisz (Pol) a 27"6 (1) 4. Vi. Semerenko (Ucr) a 46"6 (2); 20. OBERHOFER
2’25"4 (4). Coppa (18): Berger 889;
Domracheva 606; 24. Oberhofer 296.
BOB Simone Bertazzo 16˚ nel quattro a
Sochi (Rus), ultima tappa di Coppa del
Mondo. Bob a 4: 1. Melbardis (Let)
1’52"29 (3˚+1˚); 2. Florschuetz (Ger) a
0"02 (1˚+4˚); 3. Zubkov (Rus) a 0"14
(2˚+6˚); 16. ITALIA 1 (Bertazzo-Fontana-Ughi-Costa) a 1"10 (17˚+14˚).
44
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OSIMO-AN : tel. 071/72.76.077 071/72.76.084
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RIMINI : InAdrias Servizi Pubblicitari s r.l.
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ROMA : In Fieri s.r.l.
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euro 2,08; n. 2, 3, 14: euro 7,92 n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: euro 4,67 n. 10: euro 2,92 - n. 1: euro 3,25
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4,17 - n. 17: euro 4,58 - n. 18, 19:
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Rubriche in abbinata facoltativa:
n. 4: euro 4,42 sul Corriere della
Sera; euro 1,67 sulla Gazzetta
dello Sport; euro 5,00 sulle due
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n.16: euro 1,67 sul Corriere della
Sera; euro 0,83 sulla Gazzetta
dello Sport; euro 2,08 sulle due
testate.
n.22: euro 4,08 sul Corriere della
Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta
dello Sport; euro 4,67 sulle due
testate.
n.23: euro 4,08 sul Corriere della
Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta
dello Sport; euro 5,00 sulle due
testate.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
45
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
PRIMO TRA I «BIG»
_la satira di Lady Luciana
DI GIORGIO DELL'ARTI
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Come mai la Littizzetto è stata
la vera vincitrice di Sanremo?
Con lei il Festival
2013 ha fatto
il boom di ascolti:
assieme a Fazio
ha saputo essere
ironica ma anche
seria nel discorso
sul femminicidio
Ieri sera, a «Che tempo che
fa», Fabio Fazio s’è seduto sulla
poltrona degli ospiti, ha lasciato
il suo posto di conduttore a Massimo Gramellini e s’è fatto intervistare su Sanremo. Prima frase:
«Come può esserci un talento così gigante in uno spazio così piccolo?» e parlava naturalmente
di Luciana Littizzetto, apparsa
subito dopo in un bel verde lungo che non ha potuto indossare
al Festival. Il Direttore, cogliendo lo spirito del momento, vuole
che raccontiamo il caso di questa signora vincitrice assoluta e
autentica del Festival di Sanremo. Ci accingiamo all’opera, ma
avvertiamo che una delle domande possibili è la seguente: dove sarebbe Luciana senza Fabio? Per
l’ennesima volta, Fazio s’è infatti dimostrato un fuoriclasse non
solo della tv ma anche del concetto che sta dietro alle sue opere
(sarà ora di considerare «opere»
anche i programmi tv), e cioè la
messa in scena di un popolare-non-volgare, la pretesa che
ciò che piace a molti possa addirittura essere bello, formule che
oggi fanno alzare il sopracciglio
a quasi tutti i colti, ma che agli
antichi sarebbero apparse ovvie.
Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare mettevano in scena commedie, tragedie e drammi davanti a un pubblico di contadini. Fazio si porta dietro la Littizzetto
dall’epoca di «Quelli che il calcio» e con un duro lavoro di anni
ne ha fatto la sua partner, dando vita a una coppia che fa venire in mente Sandra e Raimondo.
Coppie come se ne vedono assai
di rado, dove non è certo chi sia il
comico e chi la spalla, dove l’affiatamento si gioca sul contrasto, la baruffa, l’insulto e sottin-
1
2
Marco Mengoni, 24 anni LAPRESSE
Re Mengoni:
«Più maturo
Il fattore
talent show
non c’entra»
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA ANGELINI
SANREMO (Im)
3
1 Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sul palco dell’Ariston; 2 La Littizzetto con l’abito a farfalla che prende in giro il tatuaggio-scandalo di
Belen Rodriguez dell’edizione 2012; 3 Lady Luciana bacia Pippo Baudo, ospite venerdì della serata «Sanremo Story» ANSA/LAPRESSE
tende complicità e affetto (non è
sempre vero però: Franco e Ciccio nella vita si detestavano).
1Dunque, Luciana.
Farà 50 anni l’anno prossimo, a
ottobre. È alta uno e 58. Ha ricordato nel corso di questo Festival, per via dei trampoli su
cui è andata in giro, che porta il
33 e ½ di piede e le scarpe, troppe volte, è costretta a farsele su
misura. È una donna colta: laurea in Lettere con tesi sulla mitologia della notte della luna
nel melodramma romantico
dell’Ottocento, diploma in pianoforte al Conservatorio. Ha anche insegnato pianoforte alle
medie, come ha ricordato lei
stessa quando al Festival ha suonato Chopin la ventenne Leonora Armellini (vicino a Leonora
ha agitato le mani per dire: dimenticatevi la storia tra me e il
pianoforte, me ne vergogno
quasi). All’inizio ci sono stati
«Avanzi», «Cielito lindo», «Ciro», «Mai dire gol» con la Gialappa’s. Poi è arrivato Fazio.
2
Si capiva già allora che era una
fuoriclasse o no?
Chi ha l’occhio lungo l’ha capito presto. Fazio ha l’occhio lungo. Luciana ha innanzi tutto la
dote che non può mancare a
nessun attore e meno che mai a
un comico: il senso del tempo,
perché qualunque battuta, detta un istante troppo presto o un
istante troppo tardi, non funziona. Aggiunga la capacità di sorprendere, senza la quale non si
dà né il comico né l’artista. Poi
c’è l’intelligenza e una cultura
12,9
i milioni di spettatori
per la serata finale
Sabato sera, la finale
del Festival, è stata vista
da 12 milioni 997 mila spettatori
con il 53,80% di share
non comune. E infine un evidente, personale, autentico senso di inadeguatezza, che potremmo chiamare più semplicemente «modestia». Gli artisti,
dentro di sé, sanno sempre
quanto valgono, ma hanno anche – devono avere – una forte
coscienza del proprio limite. Se
non percepiscono questo limite, non lavorano per superarlo,
e se non lavorano per superarlo
è impossibile che crescano. Senta questa confessione: «Ho fatto tutta la mia bella gavetta senza sconti. Non avevo nessuna
carta vincente, arrivo da Torino e di Torino, si può dire?, chissenefrega. I miei facevano i lattai, non ho avuto fidanzati importanti, non sono bellissima. È
stata dura. All’inizio non sei
niente di tutto quello che c’è in
giro. Sei un ufo. A me è sempre
piaciuta tantissimo Bice Valori.
Franca Valeri ha un’energia
pazzesca. E poi mi piace Sandra Mondaini».
3
Quindi il paragone con Sandra
e Raimondo è azzeccato. Anche Gramellini gliel’ha fatto ieri
sera in trasmissione.
I due hanno risposto all’unisono: «Magari!». Fabio ha sempre
detto che il suo idolo è Mike
Bongiorno.
«Quello che mi turba è che al
20˚ posto nella classifica dei 50
maschi più fighi c’è Silvio Berlusconi. Allora perché nelle prime 50 donne gnocche del mondo non ci sono io? Sono alta come lui, porto i tacchi alti, mi
metto il fondotinta, mi tingo i
capelli e c’ho pure tre tivvù, in
camera, in cucina e in salotto».
Piuttosto: in questo Festival, la
Littizzetto — dopo gli arrivi in
carrozza, i vestitini azzurri alla
Caselli, l’abito da farfalla allusivo di Belen e tutto il resto — ha
offerto anche una misura di discorso serio nel momento dedicato alla violenza sulle donne
con un uso sapiente della parolaccia. Una volta ha raccontato
che all’inizio della carriera la
misero a fare un numero con i
Cavalli Marci e quelli le dissero: «Noi siamo dieci uomini e
non abbiamo mai avuto bisogno di una donna». Lei, rimasta
sola, si mise a piangere.
5
4
L’antiberlusconismo alla fine Secondo me è torinista.
non è controproducente?
Scusi, ma come fa un comico a
non sfottere Berlusconi? È un
tale soggetto straordinario! Le
cito dal libro Rivergination:
No, il torinista ieri sera era Gramellini (Fazio è sampdoriano).
Luciana è juventina sfegatata.
Ed è pure amica di Del Piero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giorno dopo la vittoria di Marco Mengoni al Festival di Sanremo, si può
certificare il dominio incontrastato dei talent show.
Nell’edizione che sarà ricordata anche per l’elevata
qualità delle canzoni scelte
dal direttore Mauro Pagani
e per l’arrivo dei giurati guidati da Nicola Piovani, hanno trionfato due cantanti di
X Factor: oltre al "Re Matto", infatti, nella categoria
giovani è stato incoronato
Antonio Maggio (vincitore
con gli Aram Quartet nel
2008). «Basta con la storia
che chi viene dai talent è facilitato: questo è stato un festival libero e sereno. Se
pensate che non ho ideali,
né un passato, continuate a
farlo: ma siamo nel 2013,
andiamo avanti...», ha detto sabato notte il 24enne di
Frosinone in conferenza
stampa con gli altri colleghi
sul podio ( Elio e le Storie
Tese e i Modà). Stanco e un
po’ frastornato, Mengoni,
ha dedicato la vittoria alla
famiglia di Luigi Tenco,
che lo ha ringraziato per l’interpretazione del brano
Ciao amore ciao, nella serata dedicata alla storia del Festival. Intanto la sua canzone, L’Essenziale, è già una
hit in radio e su iTunes: «Sono contento, mi sembra di
essere un po’ cresciuto grazie alle collaborazioni che
ho avuto in questi anni».
Ma ci sono anche gli ascolti: in media le 5 puntate del
Festival Fazio-Littizzetto sono state viste da 11 milioni
936 mila spettatori pari al
47.26% di share: è il risultato più alto dal 2000, sempre a conduzione Fazio.
46
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
EX MANAGER DELLA BANCA
Mps, Baldassarri
rimarrà in carcere
Il gip di Milano ha convali
dato ieri il fermo eseguito giovedì
per Gianluca Baldassarri (nella
foto Ansa). L’ex responsabile
dell’area finanza di Mps resterà
dunque in carcere perché esiste
il rischio di inquinamento
probatorio e, soprattutto, quello
di fuga all’estero, visto che aveva
da poco chiesto di smobilizzare
un milione di titoli. Baldassarri
è accusato di associazione
per delinquere e truffa.
BLITZ DEI TERRORISTI
Italiano rapito
in Nigeria
Con lui altri
sei stranieri
Sopra Pier Luigi Bersani con Romano Prodi, la sorpresa nel comizio dei leader del centrosinistra ieri
a piazza Duomo, a Milano. A destra, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, intervenuto ieri a Torino LAPRESSE/ANSA
Sorpresa Grillo
«No alla tv»
Bersani: «Teme
le domande»
Il comico rinuncia all’intervista-evento
su Sky. E Monti chiede un confronto a 3:
«Il leader Pd e Berlusconi non sfuggano»
FILIPPO CONTICELLO
MILANO
Un p.s. che non ti aspetti,
un invito al confronto che non
ti aspetti e una folla entusiasta
per una coalizione di partiti e,
visti i tempi, neanche quello ti
aspetti. Ieri, a una settimana
esatta dalla chiamata alle urne, Beppe Grillo è tornato a
spiazzare: dopo aver sbandierato per giorni il suo ritorno-evento in tv, ha annullato a
sorpresa l’intervista su Sky senza chiarire il perché. Solo un
post sul blog e qualche tweet:
«Il MoVimento 5 Stelle è un movimento senza — scrive il comico genovese — . Senza contributi pubblici. Senza sedi. Senza strutture. Senza giornali.
Senza televisioni». Quindi l’annuncio: «P.s.: l’intervista su
Sky Tg24 non si farà». E la tv di
Murdoch ha subito confermato
«
Se Monti, Fini
e Casini
non entrano
in Parlamento
io... mi ubriaco
SILVIO BERLUSCONI
LEADER DEL PDL
con una nota assai piccata:
«Beppe Grillo si è tirato indietro. Nonostante l’impegno preso e dopo averlo annunciato in
diverse occasioni».
Tutto per tutto Scelta premeditata, sorpresa dell’ultima ora
quando la diretta era già stata
confezionata o soltanto caduta
di stile? In tanti hanno provato
a interpretare il Grillo-pensiero, mentre lui ribadiva via
web: «Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e riveriti nei salotti
tv, ma noi preferiamo stare tra
la gente». Il leader del M5S ha
ricevuto la bacchettata più dura da Pier Luigi Bersani intervenuto a Milano: «Non va in tv
perché là qualche domandina
devono fartela: ad esempio come fa a citare Berlinguer e poi
stringere le mani a Casa
Pound?». È stato solo un attimo di una manifestazione lunga e colorata: piazza Duomo
piena e sul palco, alternati, i
leader della coalizione, da Bruno Tabacci a Nichi Vendola, fino al candidato governatore
Umberto Ambrosoli. E poi la
sorpresa Romano Prodi, dopo
quattro anni in pista in un incontro elettorale per ribadire
«l’importanza della sfida lombarda» ed elogiare Renzi: «Ha
perso e non ha sbattuto la porta, sarà una grande risorsa».
Ha concluso il leader Pd che ha
mescolato entusiasmo e ironia: «Tireremo fuori dal buio
l’Italia e tra 7 giorni smacchiamo il giaguaro». Niente piazze,
ma il più comodo Lingotto di
Torino per la nuova promessa
del Cav: «Se Monti, Fini e Casini non entrano in Parlamento,
io mi ubriaco», ha scherzato
Berlusconi. In più, ha riservato
parole più dure per Grillo: «È
un pericolo per la democrazia». Tra l’altro, mentre il comico fuggiva dalla tv, qualcun altro spingeva nella direzione opposta: «Mancano pochissimi
giorni al voto: Bersani e Berlusconi, davvero volete sottrarre
ai cittadini italiani il diritto di
formarsi un’idea sulla base di
un confronto diretto tra i candidati in tv?», ha chiesto solennemente Mario Monti. È il tutto
per tutto del Prof da giocare in
video e nessuno se l’aspettava.
Un vero raid militare.
Una bomba fatta esplodere,
raffiche di kalashnikov e 12
persone uccise, tra agenti e
guardie di sicurezza: è lo
scenario in cui è maturato,
sabato, nel nord della
Nigeria, il rapimento di
Silvano Trevisan, ingegnere
di 69 anni, che lavora per la
ditta di costruzioni libanese
Setraco. L’uomo, originario
della provincia di Venezia, è
stato sequestrato insieme ad
altri sei colleghi (un inglese,
un greco e quattro libanesi).
Secondo fonti nigeriane
dietro ci sarebbe il gruppo
terroristico di matrice
islamica Boko Haram, già
famoso per gli attacchi ai
cristiani e ai volontari che si
occupano della vaccinazione
anti-polio. La Farnesina,
intanto, si è messa al lavoro,
ribadendo che la priorità
assoluta è «l’incolumità
dell’ostaggio». La diplomazia
italiana si è attivata su due
fronti, attraverso il consolato
a Lagos e l’ambasciata ad
Abuja. Il ministro degli Esteri
Giulio Terzi è stato
immediatamente informato
sulla vicenda e sono state
sensibilizzate le autorità
nigeriane. Trevisan ha
lasciato il Veneto da anni
e non sembra avere parenti
nel suo paese d’origine né
essere conosciuto dai suoi
conterranei. Salgono così a
due gli italiani nelle mani dei
terroristi. L’altro è il
cooperante Giovanni Lo
Porto, 38enne palermitano,
sequestrato in Pakistan
il 19 gennaio 2012.
L’IDEA DI UN TOUR OPERATOR
Schettino testimonial
È bufera nelle Marche
Un invito all’ex comandante
della Costa Concordia, Francesco
Schettino, a partecipare a un
incontro a Numana (Ancona) per un
progetto di rilancio dell’immagine
della Riviera del Conero nel
mondo. Un’iniziativa isolata di un
tour operator (ancora anonimo)
rivelata dal Resto del Carlino ha
scatenato le proteste del sindaco
e delle associazioni di categoria:
hanno tutti bollato l’idea come
«buia, malsana e fantasiosa».
A tutta
RILASCIATO
L’ATTIVISTA
SARDO
Salute
DI MABEL BOCCHI
L’esperimento finlandese
S
Meloni
libero dopo
tre giorni:
«Sto male»
È stato
rilasciato ieri
Doddore
Meloni,
l’indipendentista
sardo rapito
giovedì in
provincia
di Oristano.
Meloni è
apparso
provato, con
due catene
attorno al collo:
«Sto male», ha
detto ai
familiari. I
rapitori lo
tenevano
rinchiuso,
legato e lo
picchiavano.
Non gli è stato
dato cibo.
L’uomo è
capolista di
Meris
(Movimentu
europeu
rinaschida
sarda), in corsa
per la Camera.
E sarebbe
proprio una
motivazione
politica la
causa del
sequestro
Vitamina C, toccasana
anche contro lo stress
La vitamina C non ci rende immuni dal
raffreddore, ma dimezza la durata dei sintomi.
Lo sostengono i ricercatori dell’Università di
Helsinki in uno studio. Dosi regolari di vitamina
C (uno-due grammi al giorno) riducono la durata
media di un raffreddore dell’8% negli adulti e del
18% nei bambini. Ma è soprattutto utile al
benessere delle persone sottoposte a un
pesante stress fisico. Sono stati coinvolti nelle
sperimentazioni maratoneti, soldati e bambini.
Il curioso rimedio dagli Stati Uniti
Il sudore si combatte
mangiando caramelle
Una vera e propria rivoluzione nel campo
dei problemi legati alla sudorazione è arrivata sotto
forma di caramelle deodoranti senza zucchero,
prodotte da un’azienda americana. Sono pasticche
al gusto mandarino, che al posto dello zucchero
tradizionale contengono isomalto, un carboidrato
naturale derivante dalla barbabietola. Una volta
ingerite, garantiscono un effetto deodorante alla rosa
su tutto il corpo per almeno sei ore, grazie ad alcuni
composti rilasciati attraverso la pelle.
Il test su più di 60 mila donne
Prendere troppo calcio
può far male al cuore
Alcuni militari del gruppo Boko
Haram, sospettato del sequestro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Abuso o deficit di calcio e mortalità nelle
donne: vi è correlazione. È quanto sostiene uno
studio su 61 mila persone dell’Università di Uppsala,
pubblicato sulla rivista «British Medical Journal»:
l’assunzione di dosi eccessive di calcio (superiori ai
1400 mg il giorno) o inferiori ai 600 mg, favoriscono
il rischio di patologie cardiache. Questo minerale
apporterebbe benefici solo se consumato
nelle giuste quantità. E non importa che si parli
di integratori o di calcio assunto con la dieta.
notizie
Tascabili
Il pilota e una 30enne
Dopo la scossa nel frusinate
Cade ultraleggero
Due vittime
vicino a Perugia
A Caserta: sorpreso a rubare
Un velivolo ultraleggero
è caduto ieri pomeriggio a
Montemelino di Magione,
località di campagna a pochi
chilometri da Perugia. Per le
due persone a bordo non c’è
stato nulla da fare, sono morti
carbonizzati nell’incendio
dell’ultraleggero. Il pilota si
chiamava Simone Masci, 33
anni, era di Foligno e guidava
questo tipo di velivoli da circa
due anni. Con lui una donna di
circa trent’anni non ancora
identificata. Stando ad alcune
testimonianze, questo
avrebbe infatti preso fuoco
quand’era ancora in volo,
dopo essere decollato da
un’aviosuperficie a circa 500
metri dal luogo dell’impatto.
Il terremoto nel Lazio:
200 mila senz’acqua
Chiese e scuole chiuse
Massacrata in casa
Il figlio confessa:
«Ho ucciso per i soldi»
Ad uccidere con 32 coltellate Agnese Maria
Coscia, 62 anni, è stato suo figlio Manlio Spagnuolo,
26. È questa la drammatica verità sull’omicidio di
Maddaloni (Caserta), emersa 48 ore dopo il
ritrovamento del corpo massacrato. Il ragazzo era
stato sorpreso dalla madre mentre con un amico
rovistava nella cassaforte, alla ricerca di soldi per
acquistare droga. Spagnuolo ha confessato nella
notte tra sabato e domenica in Questura a Caserta,
dopo essere stato fermato insieme al suo complice,
Francesco De Santi, 24 anni. Per entrambi l’accusa
è omicidio volontario e rapina e sono ora detenuti in
isolamento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Piazza San Pietro ieri per il penultimo Angelus di Benedetto XVI ANSA
In 100 mila a San Pietro
Il Papa all’Angelus
«Non usate Dio
per il successo»
In centomila a piazza San
Pietro hanno ascoltato il
penultimo Angelus di Benedetto
XVI, mostrando striscioni con
scritto «Ti vogliamo bene», «Ci
mancherai», «Resta». Accolto da
un’ovazione il Pontefice ha
inondato il suo discorso di
riferimenti a sé e alla sua scelta
storica. Come quando dice che la
Chiesa deve «rinnovarsi nello
spirito», rinnegando «orgoglio e
egoismo», per poi aggiungere che
non si deve «strumentalizzare Dio
per i propri fini», in particolare per
«successo» e «potere». Non solo,
quando la vita ci pone «a un bivio»,
non si deve seguire «l’interesse
individuale», ma «il vero Bene».
Dopo la paura, si contano i danni in
Ciociaria, dopo il terremoto di magnitudo 4,8 di
sabato sera con epicentro Sora, provincia di
Frosinone. Una donna cardiopatica di 63 anni
di Isola Liri è morta d’infarto subito dopo la
scossa, probabilmente in seguito allo
spavento. Alcune abitazioni sono state
sgomberate, molte chiese sono state chiuse
per permettere a vigili del fuoco, Protezione
civile e Genio civile di svolgere i controlli di
stabilità: quattro sono state dichiarate inagibili
ma altre devono ancora essere valutate. E lo
stesso verrà fatto con le scuole, che oggi non
riapriranno. Il sisma ha inoltre creato problemi
importanti ai servizi idrici: l’acqua di uno degli
acquedotti della zona si è intorbidita e Acea
Ato5 (l’azienda che gestisce l’area) ha
consigliato ai sindaci e alla Asl di Frosinone
di dichiararne la non potabilità. Un disservizio
che pesa su circa 200 mila persone.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
21/1 - 19/2
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 7
Gemelli 7+
Cancro 6,5
Acquario 8
Leone 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Arrivano buone
notizie. Da vicino e da
lontano. Ottima la resa
fisica, fortunissime nel
lavoro, accese (e
appagate) le voglie
sudombelicali.
Ritmi placidi, risultati
concreti, favori
economici: ecco i doni
delle stelle. Che
procurano pure
piaceri suini per ogni
palato, letteralmente.
Luna nel vostro
segno, a conferirvi
parecchio fascino e
gluteoni, utili a gettare
il seme di nuove
iniziative. Sex limited
and fast.
La fatica c'è. Ma
grinta ed esperienza
sono i vostri assi nella
manica. E (non solo)
nel lavoro, emergete
su tutti. Sudombelico
fantasioso.
Lavoro e vita sociale si
giovano della Luna,
utile anche a portare
dalla vostra parte chi
può aiutarvi.
Sperimentalismi suini
aleggiano.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
IL MIGLIORE
Giornata emozionante.
La vostra creatività
cresce, voi siete
stimati e vincete a
tutto campo, il
sudombelico segna.
Pure più volte,
volendo. Uau.
Vergine 6,5
Bilancia 7,5
Scorpione 6-
Sagittario 5,5
Capricorno 7
La testa vi fuma (per
cose di soldi), gli
zebedei vi fumano (sul
lavoro), i venditori di
fumo s'aggirano. Sex
poco fumo e mucho
arrosto.
La settimana parte
serenamente e in
modo più che
proficuo. Buone
notizie vi arrivano da
ogni dove, il successo
c'è. Un po' pure suino.
Lunedì da sclerare.
Perché gli intralci non
mancheranno. Pure
amorosi e
sudombelicali.
Controllate il
Terminator inside you.
Pesci 5,5
GABRIEL PALETTA
Se anche doveste
sbattervi sul lavoro,
sarete poi felici dei
risultati. E anche i
superiori lo saranno.
Slancio suino,
sfrenatino e pepatino.
Forse non è giornata,
oggi. La gente rompe,
il lavoro stenta, la
fornicazione vi
entusiasma come un
diverticolo. Migliorerà
presto.
Il difensore argentino
del Parma è nato a
Buenos Aires il 15
febbraio 1986. Ha
iniziato la carriera nel
Banfield
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
HOCKEY GHIACCIO
IN DIRETTA
22.00 NEW JERSEY DEVILS OTTAWA SENATORS
NHL
ESPN America
CALCIO
20.30 LECCE - COMO
Lega Pro.
Prima divisione, girone A
Rai Sport 1
11.00 COPPA DEL MONDO
Skicross
Da Sochi, Russia
Eurosport 2
Serie A
Sky Calcio 1, Sky SuperCalcio
e MP Calcio
20.00 SCAVOLINI BANCA
MARCHE PESARO MONTEPASCHI
SIENA
9.15
Serie A maschile
Sportitalia 2 e La 7d
PITTSBURGH
PANTHERS NOTRE DAME
1.00
Serie A. Highlights
10.15 CALCIO:
ROMA - JUVENTUS
15.30 CALCIO:
BOLOGNA - ROMA
9.30
CALCIO:
PESCARA - CAGLIARI
Serie A
Highlights
9.45
CALCIO:
NAPOLI - SAMPDORIA
NCAA
ESPN America
GazzaMeteo
Ieri
A CURA DI
ALGHERO
3
13
ANCONA
3
8
min max
-3
4
BARI
6
10
BOLOGNA
0
8
AOSTA
Legenda
CIELO
VENTI
CAGLIARI
2
13
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
0
6
Nuvolo
Moderati
CATANIA
1
14
FIRENZE
2
11
Oggi
Al Nord e in Toscana in prevalenza poche nuvole,
eccezion fatta per qualche fiocco di neve sulle
Alpi occidentali, con alcune nebbie mattutine.
Altrove precipitazioni e schiarite, con neve sui
monti ma al Centro a tratti anche sui colli.
Trieste
Trento
3 3
Aosta
0
Milano
5
1
Torino
2
7
Venezia
8
0
1
4
0
1
10
Perugia
1
6
10
6
MILANO
0
7
ROMA
NAPOLI
4
13
2 12
PALERMO
8
14
PERUGIA
0
6
POTENZA
1
5
REGGIO CALABRIA
8
14
ROMA
2
12
TORINO
-2
6
Agitati
Il sole oggi
MILANO
ROMA
2
TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:22
17:51
7:04
17:44
1
8
VENEZIA
3
9
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTI
Roland Berger
Giuseppe Rotelli
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Andrea Bonomi C., Fulvio Conti,
Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE
Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
Totti, con il decisivo gol
di sabato sera contro la
Juve, si è portato a 224
gol in A (girone unico), a
una sola rete da Nordahl.
Per i nostri votanti però,
oltre 33mila, non è lui il
più grande n˚10 degli
ultimi 20 anni. Solo il 15%
lo incorona, dietro Del
Piero (54,1%) e Roberto
Baggio (30,2%)
I loro nomi sono associati
ad un morso: quello
inflitto da Mike Tyson ad
Evander Holyfield sul
ring di Las Vegas, il 28
giugno 1997. Sabato i due
mondiali dei massimi si
sono ritrovati a Chicago
per la promozione di una
salsa. Guardate i sorrisi e
gli abbracci di
quest’ultimo incontro
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Domani
Dopodomani
In Sicilia e al Sud qualche residua pioggia ma
con crescenti rasserenamenti. Al Centro, in
Sardegna e al Nord in prevalenza sereno o poco
nuvole, salvo locale variabilità e alcune riduzioni
della visibilità di notte e al primo mattino.
Al Nord in arrivo nuvole, piogge in pianura e sui
colli e nevicate sui monti. Qualche pioggia pure in
Toscana, dove comunque prevarrà il sole. Altrove
sereno o poco nuvoloso, a tratti nuvoloso su
Sicilia e Sardegna ma senza precipitazioni.
7
5
7
5
L’Aquila
1 5
Campobasso
0
Napoli
4
Bari
6
3
Potenza
12
6
11
2 6
Cagliari
Catanzaro
14
2
Palermo
12
Reggio Calabria
7 14
7 15
4
Sorge
Tyson-Holyfield
si abbracciano
a 15 anni dal morso
Ancona
Firenze
-2
Nebbia
Totti è il re di Roma
Ma i lettori votano
Del Piero e Baggio
8
10
L'AQUILA
Mossi
LA GALLERY
Bologna
Genova
GENOVA
Neve
IL SONDAGGIO
8
Molto forti
Calmi
Serie B
Sei Nazioni
Coperto
Temporali
16.30 CALCIO:
SASSUOLO - SPEZIA
20.30 RUGBY:
FRANCIA - GALLES
Serie A. Highlights
Forti
MARI
Coppa Libertadores
Sei Nazioni
Rovesci
Pioggia
Serie B
14.15 CALCIO:
BOCA JUNIORS TOLUCA
16.30 RUGBY:
ITALIA - FRANCIA
Serie A. Highlights
Serie A
Highlights
Serie A. Highlights
12.00 CALCIO:
LIVORNO - MODENA
Sei Nazioni
17.30 CALCIO:
JUVENTUS - FIORENTINA
10.00 GOLF:
AFRICA OPEN
PGA European Tour
Da Eastern Cape, Sudafrica
11.30 RUGBY:
GALLES - IRLANDA
16.30 CALCIO:
FAN CLUB LAZIO
17.00 CALCIO:
NAPOLI - CATANIA
15.00 CALCIO:
CAGLIARI - MILAN
GOLF: AFRICA OPEN
PGA European Tour
Da Eastern Cape, Sudafrica
Serie A. Highlights
CALCIO:
CATANIA - BOLOGNA
Serie A. Highlights
7.30
16.15 CALCIO:
FIORENTINA - INTER
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
Heineken Cup
SKY SPORT 2
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
RUGBY:
ZEBRE - BIARRITZ
OLYMPIQUE
SKY SPORT 3
16.00 CALCIO:
INTER - TORINO
Casa, famiglia e lavoro
vi fanno rotear gli
zebedei come lazi da
rodeo, ma non
adiratevi, perché vi
nuoce. La fornicazione
perde vivacità.
Gazzetta.it
Serie A
Serie A. Highlights
11.00 CALCIO:
GENOA - UDINESE
11.15
Serie Highlights
21.00 CALCIO:
ROMA - JUVENTUS
Serie A. Highlights
10.45 CALCIO:
MILAN - PARMA
CALCIO:
FIORENTINA - INTER
1.00
15.45 CALCIO:
ROMA - JUVENTUS
10.30 CALCIO:
TORINO - ATALANTA
Serie A. Highlights
SKY SPORT 1
BASKET
17.45 CALCIO:
ROMA - JUVENTUS
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
SCI FREESTYLE
20.45 SIENA - LAZIO
15.15 CALCIO:
MILAN - PARMA
10.00 CALCIO:
CHIEVO - PALERMO
20/2 - 20/3
Catania
8 14
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MILANO
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Sorge
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dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011
La tiratura di domenica 17 febbraio
è stata di 331.647 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 feb.
18 feb.
25 feb.
4 mar.
COLLATERALI
*con Le Grandi Battaglie N. 1 e 11,19 - con Passione
Rally N. 1 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19
- con The Coldplay Collection N. 4 e 11,19 - con Carosello N. 7 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 8 e 12,19 - con i
mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 8 e 11,19 - con
Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 17 e
11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 - con La Cucina
Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 27 e
16,19 - con l’Uomo Tigre N. 26 e 11,19 - con Calciatori
Panini La Raccolta Completa N. 42 e 6,19 - con Aerei da
Combattimento N. 45 e 14,19 - con Le Stelle della NBA
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Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50;
Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013