2012 - terraecaritatis

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2012 - terraecaritatis
GERUSALEMME
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
N u m e ro 18
dicembre 2012
Editoriale
Colonne di Pace
Il 21 novembre un cessate il fuoco ha messo fine a otto giorni di combattimenti tra Gaza
e Israele. Ora ciascun campo fa il bilancio
dell’operazione “Colonna di Difesa”. Senza
troppa sorpresa Israele e Hamas si considerano rafforzati dal conflitto che li ha appena
visti opposti. Secondo il parere prevalente il
vero vincitore è probabilmente l’Egitto, il cui
Presidente Morsi ha negoziato i termini della
tregua. Gli Stati Uniti si sono congratulati con
il nuovo presidente egiziano e hanno invitato il
suo paese a rimanere una “colonna di pace
nella regione”. Speriamo che non sia una colonna di sabbia ... Ci sono molte questioni che
potrebbero essere dibattute: guerra pulita,
guerra giusta, guerra inevitabile? Ci sarebbero
molti sentimenti da esprimere: odio, vendetta,
perdono?
Tutto sommato la vera questione è sapere:
da dove verrà la pace? Oggigiorno è più facile
per gli specialisti dire da dove non verrà ... La
fine della violenza non potrà mai passare per
la violenza, qualsiasi cosa se ne dica.
Autunno sanguinoso
Il Patriarca Fouad Twal ha ricordato che
“una guerra non è mai santa”. Egli “condanna totalmente l’opzione della guerra, della
violenza e della distruzione che rappresenta
una minaccia per la sicurezza e la stabilità della regione”. Lo prova il paesaggio del
Medio Oriente, molto teso in questo autunno
sanguinoso. Consideriamo: in Siria si contano
già più di 40.000 morti in 18 mesi di sollevamenti, il Libano vacilla sotto l’effetto abituale
delle crisi vicine, Israele si appresta a votare
a gennaio per la lista comune del Likud e dei
partiti nazionalisti e religiosi, un’alleanza che
condanna in anticipo l’avanzamento della questione palestinese, i Palestinesi sono sempre
divisi tra la Cisgiordania, diretta da Fatah e la
Striscia di Gaza, nelle mani di Hamas. È in
questo quadro molto teso, dove l’impotenza
internazionale è più che mai forte in questa regione, che si iscrive la domanda di Mahmoud
Nelle ostilità tra Israele e la Striscia di Gaza
hanno perso la vita 173 Palestinesi e 6 israeliani,
per la maggior parte civili da entrambe le parti
Abbas di ottenere per i Palestinesi lo status di
Stato non membro all’ONU....
In questo contesto difficile il tema scelto
da Benedetto XVI per la 46a Giornata Mondiale della Pace, il 1 gennaio 2013 prossimo,
vibra come un appello: “Beati i costruttori di
pace”. Il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
di cui il Patriarca è stato nominato membro lo
scorso 29 settembre precisa che questo messaggio “incoraggia tutti gli uomini a sentirsi
responsabili della costruzione della pace”.
Come dimenticare a questo titolo l’enciclica sulla pace nel mondo “Pacem in Terris”,
pubblicata 50 anni fa, nell’aprile 1963? Con
lucidità Giovanni XXIII identificava “le quattro
colonne” essenziali per la pace. Ovvero: la
verità, la giustizia, l’amore e la libertà. La
verità costituisce il fondamento della pace se
ciascuno prende coscienza con onestà che,
oltre ai suoi diritti, ci sono anche dei doveri
nei confronti degli altri. La giustizia, diceva,
edifica la pace se ogni uomo rispetta effettivamente i diritti degli altri e si sforza di osservare
pienamente i suoi doveri verso gli altri. L’amore è fermento di pace se le persone considerano i bisogni degli altri come i propri e condividono con gli altri ciò che possiedono. A
cominciare dai valori spirituali. Infine la libertà
alimenta la pace e le farà portare dei frutti, se
nella scelta dei mezzi presi per arrivare alla
pace, gli uomini seguono la ragione e con coraggio prendono le responsabilità dei propri
atti. Lo si sarà compreso: la pace è molto più
dell’assenza della guerra. E la quinta colonna,
il perdono
Christophe Lafontaine
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Dialogo con l’ebraismo: dov’è la
Chiesa 50 anni dopo il Concilio?
Cosa ne abbiamo fatto del Concilio?
Cosa dobbiamo o possiamo ancora
fare? La Commissione per i rapporti
religiosi con l’ebraismo del Pontificio Consiglio per la promozione
dell’unità dei cristiani ha già iniziato
a riflettere su questo tema. Il Cardinale Kurt Koch ha pertanto invitato
ad un incontro comune a Roma, dal
28 al 30 ottobre, i Consultori (8), i
Delegati di qualche Conferenza episcopale (18) e naturalmente i membri della stessa Pontificia Commissione (3).
ONU: 100 cristiani palestinesi
esortano l’UE ad appoggiare lo
Stato di Palestina
Martedì 13 Novembre 2012 cento
personalità ed associazioni cristiane palestinesi hanno esortato
l’Unione Europea ad appoggiare
la domanda di elevare, alla fine del
mese, la Palestina allo status di Stato osservatore dell’ONU al fine di
“promuovere una vera pace”.
L’attualità di Gaza fa fremere
il dialogo interreligioso sulla
pace
Per un curioso caso del calendario
(politico ed interreligioso) il Consiglio dei Capi religiosi di Israele si è
riunito giovedì 15 novembre ad Haifa (all’indomani della prima offensiva israeliana su Gaza) in presenza
del Presidente dello Stato di Israele,
Shimon Peres, che ha ricordato che
i capi religiosi possono favorire la
pace se lavorano insieme. Il comunicato finale insiste sull’ “importanza del rispetto dei Luoghi Santi e dei
cimiteri di tutte le denominazioni
religiose”.
I cristiani di Gerusalemme accolgono il Patriarca ortodosso
russo Kirill
Dal 9 al 14 novembre 2012 ha avuto luogo la prima visita ufficiale del
Patriarca ortodosso russo, Kirill di
Mosca, in Terra Santa. Si è trattato
di una visita inedita, qualificata dal
Ministro degli Affari Esteri d’Israele
come “una delle più importanti in
termini religiosi dopo quella di Papa
Benedetto XVI”. Per S.B. Mons. Twal
la visita del Primate della Chiesa
russa è stata un’occasione per “rafforzare la presenza cristiana a Gerusalemme e in Terra Santa”.
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Diocesi : Attualità inTerra Santa
GAZA “Speriamo che questa pace
sia realmente stabile e duratura”
La tregua tra Israele e il palestinese Hamas al potere a Gaza è rispettata dalla serata
di mercoledì 21 novembre nella Striscia di Gaza. P. Jorge Hernandez ne gioisce insieme
ai suoi parrocchiani. Testimonianza del 22 novembre 2012.
Con grande gioia - e non potrebbe essere altrimenti - è stata ricevuta la notizia del cessate
il fuoco entrato in vigore nella serata di ieri. La popolazione è scesa nelle strade. Immediatamente si sono sentiti i botti della festa. Le visite ai familiari, ai luoghi distrutti, il ritorno alla
propria casa, in qualsiasi condizioni essa sia, ecc. sono segno e espressione del desiderio di
avere la pace che regna nella gente.
Era indispensabile un cessate il fuoco. La situazione era terribile (...) Questa guerra ha suscitato un odio e un grado di violenza veramente difficili da definire.Chi ha perso una persona
amata in questi giorni (papà, mamma o figlio) avrà bisogno di molto tempo per rassegnarsi e
riprendersi e questo nel migliore dei casi. Poiché non sarebbe sorprendente che decidessero
di vendicarsi contro i colpevoli. E’ qui che si evidenzia di più l’assioma “la violenza fa nascere
la violenza”. E ciò è senza fine.
Lo sappiamo, l’unica soluzione è “il perdono”. Parlare di perdono in queste circostanze
potrebbe sembrare strano, ma il perdono cristiano, che presuppone la giustizia, è veramente
l’unica soluzione reale a questo conflitto per conseguire una pace autentica e duratura. (…)
La stessa gente mi diceva che questa guerra è stata peggiore di quella del 2009: allora ci
fu un bombardamento iniziale e poi bombardamenti sporadici accompagnati da spari di armi
leggere. In questi giorni, invece, il fragore ininterrotto dei droni, degli F 16, dei carri armati,
degli elicotteri Apache, l’inquietante rumore dei differenti tipi di missili lanciati e la comparsa di
nuove tecnologie belliche hanno fatto sì che abbiano vissuto una situazione “che mai la avevamo vissuta così”, come essi stessi hanno affermato. La pressione è stata molto maggiore
e ciò è veramente devastante. Adesso è l’ora della ricostruzione. Bisogna ritornare alla vita
“normale” (…) Il “cessate il fuoco” è stata una tappa obbligatoria. Ciò non vuol dire che esso
abbia risolto il conflitto, però almeno permetterà a questa popolazione di ritornare alla sua vita
in questo “carcere a cielo aperto” che è la Striscia di Gaza sotto assedio.
Speriamo che questa pace sia realmente stabile e duratura.
P. Jorge Hernández, Parroco di Gaza - Religioso dell’Istituto del Verbo Incarnato
Entrata solenne
di S.E. Mons. Lazzarotto al Santo Sepolcro
Il nuovo Nunzio Apostolico in Israele e a Cipro e Delegato Apostolico per Gerusalemme e
la Palestina, S.E. Mons. Lazzarotto, ha fatto la sua entrata solenne al Santo Sepolcro lunedì 26
novembre 2012 alla presenza di dignitari civili e religiosi ed anche di numerosi sacerdoti, membri
di comunità religiose di Terra Santa e di alcuni fedeli. “Secondo un’antica tradizione - ha ricordato allora il Custode, P. Pierbattista Pizzaballa - , all’inizio del proprio mandato, i responsabili
religiosi (e qualche volta anche civili) giungono qui al S. Sepolcro, alla Basilica dell’Anastasis, per ricevere la solenne benedizione e il mandato ufficiale”. Il Nunzio arriva in un periodo
di tensioni ed il Patriarca non ha mancato di sottolineare che è al S. Sepolcro che il nuovo
Nunzio potrà ricevere “l’energia e la forza per la sua futura missione in una città che fino ai
nostri giorni desidera e ricerca la giustizia, la pace e la riconciliazione”. Il Patriarca gli ha poi
augurato direttamente “Il Signore risorto sosterrà ciascuno dei Suoi passi lungo il cammino”.
Augurando una fruttuosa collaborazione, il Patriarca ha proseguito, rivolgendosi al Nunzio:
“Che possiamo avere il coraggio di sognare e di lavorare attivamente per fare di Gerusalemme un luogo di pace ed un’icona di
coesistenza e di comprensione! Che possiamo insieme esortare la nostra gente ed i
responsabili politici ad assumere la responsabilità di fare delle nostre differenze una
diversità riconciliata…”. Il Nunzio ha risposto
esprimendo “la propria gioia di essere al
servizio della Terra Santa come pellegrino
di pace, amico di Dio e amico dei fedeli di
Terra Santa”.
Christophe Lafontaine
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Diocesi : Attualità inTerra Santa
La fattura dell’acqua che minaccia
di far chiudere le porte del S. Sepolcro
L’agenzia AFP riporta: “I conti in banca del Patriarcato greco ortodosso, incaricato di una parte del S. Sepolcro, il luogo
eccelso del cristianesimo, sono stati bloccati da una compagnia israeliana di gestione delle risorse idriche che, secondo il
quotidiano israeliano Maariv, reclama una montagna di arretrati”. Un tempo era l’amministrazione cittadina di Gerusalemme ad
assicurare il pagamento delle fatture. In seguito al trasferimento
della gestione della rete idrica al settore privato, però, i debiti per
le fatture dell’acqua si sono accumulati. Maariv afferma che queste misure sono state presa dalla società Hagihon che chiede 9
milioni di shekels (ossia 2,1 milioni di dollari – 1.8 milioni di euro) di
arretrati accumulati da anni. La compagnia di gestione della rete idrica ha chiesto ai tribunali amministrativi di bloccare
i conti bancari israeliani della Chiesa greco-ortodossa. Il Presidente della Coalizione nazionale cristiana in Terra Santa,
Dimitri Diliani, un Palestinese greco-ortodosso, ha dichiarato all’AFP che la questione delle fatture dell’acqua non è
l’unico problema. Secondo lui si tratta di un modo per far pressione sulle Chiese e per permettere a Israele di imporre
nuove misure riguardanti il più sacro tra i Luoghi Santi della cristianità. Per questo, secondo il Quotidiano Maariv il
Patriarcato greco-ortodosso minaccerebbe di chiudere il Santo Sepolcro. Una decisione che non può essere messa
in atto senza il sostegno delle Chiese latina e armena di Gerusalemme, corresponsabili del Luogo Santo. Il Ministero
del turismo israeliano ha dichiarato che il problema si pone tra la Municipalità di Gerusalemme e la Chiesa, ma che
interverrà per una mediazione al fine di risovere rapidamente il problema.
Christophe Lafontaine
La Commissione per le relazioni
con gli Ebrei si incontra a Betlemme
La Commissione per le relazioni con gli Ebrei
dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa
(AOCTS) si è riunita a Betlemme il 9 e 10 novembre
2012.
La riunione ha avuto inizio venerdì mattina con
una conferenza tenuta da S.B. il Patriarca Latino
emerito di Gerusalemme, Mons. Michel Sabbah.
Sua Beatitudine ha spiegato il contesto locale in cui
si è sviluppato il dialogo con il popolo ebraico e le
complesse problematiche che devono essere trattate
in questo dialogo. Ha proposto un programma pratico
per il dialogo a tre livelli: il dialogo con gli Ebrei locali in
Israele, la riflessione teologica all’interno della Chiesa
Cattolica Universale e l’educazione dei cristiani locali
sugli Ebrei e l’ebraismo. Il pomeriggio e la serata di
venerdì sono stati consacrati ad un’esperienza di liturgia
ebraica. Padre Rafic Nahra ha offerto un’introduzione
alla liturgia ebraica, incentrata sulla preghiera del
venerdì sera nella sinagoga. Dopo l’introduzione, i
membri della commissione si sono diretti verso la
Sinagoga Kol HaNeshama a Gerusalemme Ovest per
partecipare al servizio del venerdì sera. Sono stati accolti
calorosamente dal Rabbino Levi Weiman-Kelman, un
partecipante ben noto e attivo nel dialogo con la Chiesa
e un attivista impegnato per la pace. La mattina di sabato
è stata dedicata a una lunga discussione sui fondamenti
costitutivi dell’identità ebraica. La discussione si è
incentrata sui rapporti intricati e complessi tra i diversi
elementi che compongono l’identità ebraica moderna: la
religione, l’esperienza storica, l’etnicità e il nazionalismo
moderno. Al termine della sessione, i membri della
commissione hanno confermato il loro impegno a
proseguire questo lavoro: studiare e favorire una presa
di coscienza sull’importanza di questo tema tra i cristiani
locali, offrire agli Ordinari Cattolici la propria consulenza
sulle relazioni tra ebrei e cristiani nel particolare contesto
della Terra Santa.
Fonte: Vicariato per i cattolici
di lingua ebraica in Israele
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Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Molteplici iniziative a sostegno di Gaza
Di fronte all’intensità dei combattimenti tra Gaza e Israele
sono nate numerose forme di sostegno, in Terra Santa e altrove, per aiutare le popolazioni vittime del conflitto.
Preghiera
A GERUSALEMME – Il gruppo Sabeel ha organizzato il 20
novembre a Gerusalemme una preghiera ecumenica per sostenere le vittime dei recenti avvenimenti a Gaza. La preghiera
si è svolta nel convento dei Domenicani di Saint Etienne, in
arabo e in inglese.
A BEIT JALA – Il 18 novembre, nella chiesa dell’Annunciazione a Beit Jala, S.E. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare a Gerusalemme, ha celebrato una messa per i bambini
di Gaza. La celebrazione si è svolta alla presenza del parroco
ortodosso, delle autorità civili della città (membri del Consiglio
legislativo, del Consiglio municipale…) e di diverse associazioni della città.
IN PORTOGALLO – Mercoledì 21 novembre La Luogotenenza dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ha celebrato
una messa nella chiesa dell’Encarnação di Lisbona. La messa
è stata presieduta da P. Gonçalo Portocarrero de Almada secondo una precisa intenzione: per la pace e per i cristiani di
Terra Santa, soprattutto quelli di Gaza.
Sostegno finanziario
ATS pro Terra Santa segue con apprensione l’evolversi della
situazione nella Striscia di Gaza di cui la popolazione locale è
la prima vittima. L’associazione francescana sostiene da diversi
anni la comunità cristiana di Gaza (circa 2.500 persone) attraverso il progetto “Emergenza Gaza” che si articola in due attività: sostegno alle persone disabili della Striscia di Gaza e sostegno ai cristiani in situazioni di bisogno della Striscia di Gaza.
Appello delle organizzazioni umanitarie
Il 19 novembre 38 organizzazioni umanitarie e di sviluppo,
tra cui Secours catholique et Action contre la Faim, hanno
lanciato un appello collettivo molto urgente ai dirigenti mondiali.
Amélie de La Hougue
Messe in onore della Beata Marie-Alphonsine
Domenica 18 e lunedì 19 novembre le comunità religiose di Nazaret e Gerusalemme hanno reso omaggio alla fondatrice delle Suore del Rosario, Suor Marie Alphonsine (1843-1927), beatificata nel 2009. A Nazareth il Vescovo, S.E. Mons. Giacinto
Boulos Marcuzzo, ha celebrato la messa con 5 sacerdoti. Oltre ad una dozzina di
Suore del Rosario di Nazaret, tra cui la Madre Superiora generale della Congregazione, erano presenti 200 fedeli ed anche un gruppo di 150 pellegrini venuti dall’Italia, che avevano fatto espressamente una sosta per l’occasione.
Nella sua omelia, S.E. Mons. Marcuzzo ha ricordato che nemmeno per un istante questa religiosa appassionata non dubitò delle parole della Vergine Maria: “Il rosario è il vostro tesoro...”
Il giorno seguente, nella chiesa di Nostra Signora del Rosario di Gerusalemme,
S.E. Mons. William Shomali ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, in presenza di alcuni Vescovi e sacerdoti, di religiosi e
religiose, tra le quali la Madre Generale, Sr. Hortense, Direttrice della scuola di Beit Hanina e numerose Suore del Rosario. Per
animare la cerimonia che segnava anche l’anniversario del battesimo della Beata, è intervenuto il coro “La speranza” di Gerusalemme.
Il Vescovo ausiliare di Gerusalemme ha chiesto di offrire la messa per la pace a Gaza, chiedendo l’intercessione della Beata,
la cui vita è stata contraddistinta dalla preghiera, dai miracoli compiuti, dall’obbedienza e dalla carità verso i poveri.
Laurent Charnin
Grande successo per il Congresso della Legio Mariae
620 membri della Legio Mariae, 10 sacerdoti e 20 religiose si sono ritrovati a Betlemme venerdì
9 novembre per il decimo congresso in Terra Santa. Due i temi scelti per questo incontro: l’Eucarestia e il ruolo del Direttore spirituale.
Rientro al Seminario Redemptoris Mater con S.E. Mons. Marcuzzo
Lunedì 12 novembre 2012 il Vicario patriarcale latino per Israele, S.E. Mons. Giacinto Boulos
Marcuzzo ha inaugurato ufficialmente il nuovo anno accademico al Seminario Redemptoris Mater di Korazim nel corso di una visita pastorale. Egli ha anche tenuto una conferenza e celebrato
la messa.
Family Club di Nazaret: “Siamo veramente credenti?”
ll Family Club della parrocchia latina di Nazaret, presieduto da Ussama Karam e animato da
Nabil Totry, è molto attivo e segue un programma annuale regolare e creativo. Nell’ambito di
questo programma il 13 novembre S.E. Mons. Marcuzzo è stato invitato al Centro pastorale Mar
Anton per tenere ai quasi 200 fedeli presenti una conferenza dal titolo provocatorio: “Siamo
veramente credenti? Sai in cosa consiste la fede?” Un tema direttamente suggerito dall’Anno
della fede.
Commiato da P. Angelo a Tel Aviv
Padre Angelo Ison OFM è stato il cappellano ufficiale della comunità filippina negli ultimi dieci anni. Sabato 17 Novembre
2012, si è tenuta una celebrazione nella
Cappella della Divina Misericordia a Tel
Aviv per salutarlo.
Inaugurazione della nuova scuola
di Rameh
Il 29 novembre 2012 Sua Beatitudine
Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di
Gerusalemme e S. Em. il Cardinale
Edwin Frederick O’Brien, Gran Maestro
dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, hanno benedetto
la nuova Scuola del Patriarcato Latino a
Rameh.
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La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
Mons. Twal reagisce alla instabilità della regione che tocca
da vicino il Patriarcato Latino a Gaza e in Giordania
Comunicato: Benedetto XVI ha lanciato, mercoledì 21
novembre, un appello alle ”autorità delle due parti in causa” (Israele e Hamas) esortandole “ad adottare decisioni
coraggiose in favore della pace”. A seguito del Santo Padre, il Patriarca Latino, Mons. Fouad Twal condanna totalmente la guerra a Gaza. In secondo luogo, il Patriarca invita
i suoi compatrioti giordani alla calma mentre il loro paese è
scosso da manifestazioni.
Sull’offensiva israeliana a Gaza, che entra nella sua seconda settimana, il Patriarca latino di Gerusalemme esprime la
sua più profonda compassione per le vittime dell’operazione
«Pilastro di difesa». Mons. Fouad Twal si dice inorridito per i
danni colossali di questa guerra che egli giudica catastrofica
sul piano umano ed economico. Martedì 20 novembre, il Patriarcato ha potuto raggiungere telefonicamente la parrocchia latina di Gaza al momento dei funerali di un cristiano ortodosso. In quella occasione, ha manifestato tutto il sostegno spirituale e morale che poteva dare a nome della Chiesa Madre.
Ha confermato alle comunità religiose in loco e ai parrocchiani il suo arrivo nella Striscia di Gaza per festeggiare insieme il
Natale, il 16 Dicembre prossimo. Una visita pastorale fissata ogni anno nello stesso periodo.
Il Patriarca afferma con forza che questa guerra non porta assolutamente niente di buono per nessuno. I bombardamenti
colpiscono tutti, bambini e genitori. Ognuno si rifugia nei corridoi di una paura senza limiti. Da una parte i palestinesi a Gaza
che soffrono gli attacchi aerei sproporzionati di Israele, dall’altra gli israeliani angosciati dai razzi provenienti da Gaza.
Alcuni gruppi di pellegrini hanno annullato le loro visite. Incombe già l’ombra oscura della guerra. Eppure, Dio sa quanto
i pellegrinaggi contribuiscono alla pace. Sono un segno di solidarietà spirituale, umana ed economica per tutti gli abitanti
della Terra Santa. Il Patriarca ricorda che una guerra non è mai santa. Condanna totalmente l’opzione della guerra, della
violenza e della distruzione che rappresenta una minaccia per la sicurezza e la stabilità della regione. Per questo invita tutte
le persone di buona volontà e tutti coloro che hanno nelle loro mani il destino dei loro popoli ad agire. Le scongiura di pensare agli innocenti.
“Bisogna capire” – ricorda – “che la situazione nella Striscia di Gaza equivale ad una prigione a cielo aperto e che
per questo motivo gli abitanti disperati sono ben lungi dall’avere una vita normale”. Il Patriarca spera negli sforzi diplomatici della Lega Araba, dell’Egitto e di Israele per raggiungere una tregua, pur riconoscendo che la tregua non è la soluzione
migliore. “Ci vuole”, insiste fortemente, “una soluzione giusta e duratura”. E conclude: “Dobbiamo pregare Dio di donare
la pace che gli uomini non riescono a ottenere”.
La JEC ha festeggiato il suo 25º anniversario ad Amman
Venerdì 26 ottobre S.E. Mons. Shomali, Vicario patriarcale per Gerusalemme,
ha celebrato la messa giubilare per i 25 anni della JEC (Jeunesse Etudiante
Chrétienne), movimento fondato da S.E. Mons. Salim Sayegh, presente alla
celebrazione.
Shalom di Galilea: il festival ‘Alleluia’ entusiasma i giovani
La Comunità cattolica Shalom ha organizzato a Nazaret, il 27 ottobre 2012, un
grande festival per i giovani della Galilea nel grande auditorium della scuola
delle Suore di San Giuseppe. Obiettivo: festeggiare la Beata Mariam Bawardi la
cui festa può essere celebrata il giorno della sua beatificazione (13 novembre).
I sacerdoti del Patriarcato Latino concludono il loro ritiro annuale in Giordania
Il ritiro annuale dei sacerdoti del Patriarcato Latino, che si è tenuto quest’anno
in Giordania, si è concluso l’8 novembre. Sua Beatitudine Fouad Twal ha raccontato ai sacerdoti ciò che ha vissuto durante il recente Sinodo sulla Nuova
evangelizzazione per la trasmissione della fede cattolica alla presenza del Papa
Benedetto XVI.
Pubblicato il 4º volume del catechismo in ebraico
Il Vicariato di San Giacomo per i cattolici di lingua
ebraica ha pubblicato il quarto volume del catechismo per bambini in ebraico. Il volume, intitolato “Imparare a conocere la Messa”, è pensato per i bambini
cristiani integrati nella società israeliana ebreofona
(provenienti da famiglie ebraiche o da famiglie di migranti).
Festa della Moltiplicazione dei pani: un’occasione per chiedere il miracolo della pace
ll Patriarca Fouad Twal ha presieduto, sabato 10 novembre 2012, la festa della Moltiplicazione dei pani e
dei pesci a Tabga, sulle sponde del lago di Tiberiade,
nel luogo stesso dove avvenne uno dei miracoli più
famosi di Gesù. Per il Patriarca questa è stata l’occasione per fare appello alla condivisione, visto il gran
numero di rifugiati siriani nella diocesi, ed anche per
chiedere al Signore il miracolo della pace.
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La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
Nella Diocesi, a est, la Giordania
Il Patriarca afferma di condividere le inquietudini dei giordani e delle
loro famiglie per il costo della vita. Condivide anche le preoccupazioni di
coloro che sono alla guida del paese in un momento di crisi mondiale e
locale, senza dimenticare la responsabilità per la presenza nel paese di
centinaia di migliaia di rifugiati siriani. Per il Patriarca, le manifestazioni
non sono la soluzione.
Durante il suo passaggio in Egitto per l’intronizzazione del patriarca
copto Tawadros II, molti hanno condiviso con il Patriarca la pena di
vedere l’inquietudine toccare la Giordania, nota per la sua stabilità, dove
la logica e il buon senso dei dirigenti e dei responsabili sono spesso
riconosciuti. Il Patriarca spera sinceramente che ci saranno “persone
sagge che hanno a cuore il bene della Giordania” e “persone
benestanti” che, in coscienza e per amore, sono invitate a venire in
aiuto delle famiglie povere. Abbiano il coraggio e la generosità di aprire i
loro cuori e le loro mani per alleviare la sofferenza dei suoi abitanti.
“Portiamo questa regione, i suoi leader e i suoi abitanti nelle
nostre preghiere nei suoi luoghi santi”, ha sottolineato il Patriarca.
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Comunicato :
Patriarcato/Santa Sede, una stessa voce per la Palestina
La Palestina è divenuta giovedì 29 novembre 2012 Stato Osservatore
alle Nazioni Unite. Il Patriarcato Latino ringrazia la Santa Sede per la sua dichiarazione rapida, completa e in favore del
voto. La sottoscrive interamente pubblicandola sul suo sito ufficiale.
Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, inoltre, gioisce per il popolo palestinese. Si congratula con esso per il
suo successo diplomatico. Questo passo segna una svolta affinché vengano soddisfatte le legittime aspirazioni dei
Palestinesi e rappresenta un incoraggiamento per la pace.
Il Patriarcato desidera anche congratularsi con il Presidente Mahmoud Abbas che considera un uomo moderato e
un uomo di pace.
Nostra Signora di Palestina celebrata in Portogallo
Domenica, 28 ottobre 2012, la festa di Nostra Signora, Regina di Palestina, una tra le solennità più importanti dell'Ordine del Santo Sepulcro in
tutto il mondo, è stata celebrata anche in Portogallo. La Messa solenne
è stata celebrata nella Chiesa dell’Incarnazione, a Lisbona, presieduta
dal Cerimoniere ecclesiastico aggiunto, Padre Chev. Miguel de Aguiar,e
ha visto la presenza di una sessantina di Cavalieri e Dame dell’Ordine del
Santo Sepolcro. La chiesa era piena di fedeli, amici della Terra Santa.
Dichiarazione dell’AOCTS in occasione dell’elezione
di Tawadros II, papa d’Alessandria
L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) ha espresso
la sua gioia in un comunicato congiunto che ha fatto seguito alla designazione di Tawadros II, nuovo papa d’Alessandria. “In unione con i cristiani
di Egitto preghiamo nella speranza che Vostra Santità, in un contesto
dominato dagli islamisti, guidi tutti e serva la nostra più numerosa comunità cristiana in Medio Oriente”.
S.B. Mons. Twal all’intronizzazione
del nuovo papa copto ortodosso
Domenica 18 novembre 2012 nella cattedrale di
San Marco al Cairo (Egitto), Tawadros II è stato
intronizzato “papa d’Alessandria, Patriarca di tutta l’Africa sulla Sede di San Marco”. Il Patriarca
Fouad Twal si è recato alla cerimonia per “congratularsi” e “dare sostegno” al nuovo Patriarca
d’Egitto nella sua missione.
Dialogo interculturale: molto resta da fare…
Un colloquio sulla salvaguardia delle culture si
è tenuto dal 1 al 3 novembre a Bochum (Germania). Il Vicario patriarcale per Gerusalemme,
S.E. Mons. William Shomali, vi è stato invitato
come rappresentante di un paese che ha conosciuto un lungo conflitto e che ha bisogno di
riconciliazione.
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Progetti del Patriarcato Latino
Risanamento dell’asilo nido e della scuola materna
del Patriarcato Latino a Haifa
Alla fine di agosto il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha iniziato dei lavori di
risanamento in uno dei suoi asili nido e scuole materne di Haifa. Il progetto era urgente perché doveva corrispondere alle misure di sicurezza richieste dal Ministero
dell’Educazione, pena la chiusura a breve o lungo termine.
La scuola materna e l’asilo nido del Patriarcato accolgono 84 bambini, di un’età tra
i 2 e i 5 anni. Sono cristiani o musulmani e tutti vengono da Haifa o dalle sue vicinanze.
“I lavori erano urgenti” afferma Mirvat Shuqha, la responsabile del centro. “Ci siamo
battuti per mantenere questo centro”. Infatti gli ambienti malsani potevano portare alla
sua chiusura e “i bambini si sarebbero molto dispiaciuti di non poter più venire qui”.
Sette persone sono impiegate per far funzionare la casa che ha aperto le sue porte 23
anni fa, nel 1989. Il progetto di risanamento è durato un mese, tra la fine di agosto e la
fine di settembre e ha permesso di rispondere a numerosi bisogni:
– Restaurare l’area gioco della scuola materna, sanare il suolo, dipingere i muri con
dei colori vivaci e gai adatti ai bambini piccoli, assicurare la chiusura del luogo al
fine di prevenire ogni incidente.
– Fare dei lavori all’interno dell’edificio dell’asilo nido, rinnovare la cucina degli impiegati e i bagni, assicurare la sicurezza e la pulizia delle infrastrutture, ridipingere
le finestre e i balconi.
– Rifare il suolo del cortile davanti all’asilo nido che presentava delle crepe e cambiare il parco giochi esterno.
Prima dei lavori
Delle scelte di sicurezza innanzitutto
I responsabili del progetto di risanamento hanno dovuto fare delle scelte tenendo
conto del budget che era stato loro assegnato. Essi hanno voluto concentrarsi, come
priorità, sulla sicurezza degli ambienti. Una sicurezza che, grazie ai nuovi lavori, potrà
essere assicurata quotidianamente. Per esempio, un nuovo sistema di chiusure è stato
messo su tutte le porte affinché nessun bambino rischi di rimanere chiuso in una stanza.
Le nuove porte sono tutte dotate di un sistema che permette di evitare che i bambini si
chiudano le dita nelle porte. I giochi sono stati ridipinti con una pittura adatta e sana.
Anche le barriere sono state rese sicure, così come le finestre.
L’attenzione è stata posta anche al benessere dei bambini e del personale. Sono sta- Durante i lavori
te rinnovate le prese d’aria del sistema di aria condizionata, come anche il sistema di ventilazione nei bagni. I colori e le pitture ai muri sono stati scelti con cura affinché i bambini possano “vedere qualcosa di bello” attorno a sé.
I lavori sono durati quasi un mese e sono terminati alla fine di settembre. Mirvat Shuqha si dichiara “molto felice” di questi cambiamenti perché oramai, grazie ai donatori, i bambini e glli impiegati possono beneficiare di un luogo che, pur restando semplice, è ora sicuro,
gradevole e pulito.
Amélie de La Hougue
Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org :
•L’AOCTS si rivolge ai monaci e alle monache di Terra Santa (25 novembre 2012)
•GAZA - “Per il bene dei nostri bambini: fermate la guerra e costruite la pace” (21 novembre 2012)
•Mons. Sabbah: il riconoscimento della Palestina all’ONU fattore di Pace (20 novembre 2012)
•Intervista al Patriarca: “Viviamo nell’imbarazzo di un futuro incerto” (14 novembre 2012)
•ONU : 100 cristiani palestinesi esortano l’UE ad appoggiare lo Stato di Palestina (13 novembre
2012)
•Mons. Antonio Franco: due mandati al servizio della Chiesa di Terra Santa (9 novembre 2012)
•Dichiarazione dell’AOCTS, seguita all’elezione di Tawadros II, papa d’Alessandria (6 novembre
2012)
•Intervento di Mons. Michel Sabbah contro il reclutamento dei cristiani arabi nell’esercito israeliano (1 novembre 2012)
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
Pellegrinaggio in Terra Santa del Cardinale O’Brien,
Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro
S. Em. il Cardinale Frederick O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, si è
recato in pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 novembre al 2 dicembre. Attraverso la sua visita, è a tutta
l’opera dei Cavalieri del Santo Sepolcro che il Patriarca ha voluto rendere omaggio.
Lunedì 26 novembre 2012, ore 17.30 : S. Em. il
Card. Frederick O’Brien è stato accolto da S.B. il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, dai
suoi Vicari e dal nuovo Nunzio Apostolico in Israele e
Cipro, Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina, S.E. Mons. Lazzarotto. Il corteo dei sacerdoti e
dei seminaristi ha lentamente risalito la via per dirigersi
verso la concattedrale del Patriarcato Latino dove il Credo dell’Anno della fede è stato recitato da un’assemblea
numerosa e raccolta. Poi S.B. Mons. Fouad Twal ha simbolicamente consegnato la conchiglia del pellegrino a S.
Em. il Cardinal O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che succede in
questo incarico al Cardinale Foley. A lui spetta dunque la missione di dare le direttive e di guidare l’Ordine. Suo è
anche il compito di assicurare i rapporti dell’Istituzione con la Santa Sede e con le più alte autorità ecclesiastiche e
civili internazionali.
Martedì 27 novembre 2012, ore 14.30 : Dopo una visita alle comunità religiose (Patriarcato greco ortodosso,
Custodia di Terra Santa, Patriarcato armeno) il Gran Maestro dell’Ordine ha fatto la sua entrata solenne al Santo
Sepolcro. In quest’occasione il Patriarca Fouad Twal ha voluto ricordare l’estrema importanza dell’evento, insistendo
sulla natura indefettibile dei legami che esistono tra il Patriarcato Latino e l’Ordine Equestre: “Cara Eminenza, ha
detto nel suo discorso indirizzato al Cardinale, La ringrazio a nome dei fedeli del Patriarcato Latino di essersi
preso del tempo per stare con noi, per conoscerci e conoscere i nostri bisogni. È una gioia per noi lavorare con
Lei, nel compimento della missione che il Santo Padre Le ha affidato. Siamo particolarmente riconoscenti per
l’interesse entusiasta e generoso che Lei e il Gran Magistero, così come numerosi Cavalieri e Dame dell’Ordine
in tutto il mondo, avete per la Terra Santa. Accogliamo il vostro sostegno e la vostra solidarietà con gratitudine.
Sappiate che noi poniamo la nostra speranza, le nostre aspirazioni e fiducia in voi. Vi assicuriamo le nostre
preghiere nel compimento della nostra comune missione”.
Di fatto giovedì 29 novembre ha avuto luogo l’inaugurazione ufficiale della nuova scuola del Patriarcato Latino
a Rameh (alta Galilea), benedetta da S.Em. il Cardinale Edwin Frederick O’Brien e da S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino. Una scuola la cui costruzione non sarebbe stata possibile senza la generosità dei Cavalieri dell’Ordine
del Santo Sepolcro.
Le ultime tre giornate della visita ufficiale del Cardinal O’Brien si svolgeranno in Giordania, con una sosta all’Università di Madaba ed un’udienza con Sua Altezza il Re Abdallah: “al fine di far avanzare l’idea del dialogo islamocristiano”, conclude S.B. Mons. Twal.
Laurent Charnin
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Novembre 2012
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Editoriale
La pazienza dell’unità
No, non è un caso che la luna quest’anno
metterà all’unisono la Pasqua tra cattolici
e ortodossi. È il frutto di una decisione
dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra
Santa, tramite un decreto che la Santa Sede
deve ancora approvare. Infatti, entro due anni
(nel 2015), tutti i cattolici orientali e i latini delle
Diocesi di Terra Santa dovrebbero adottare il
calendario giuliano (quello degli ortodossi).
Nel frattempo, i Vescovi hanno la possibilità
di valutare l’esperienza nel 2013. Questo
è il caso del Patriarcato Latino. In questa
Diocesi, la Giordania, Cipro e la grande
maggioranza della Palestina avevano già
fatto in precedenza l’esperienza di unificare
le date in base al calendario giuliano. Con
successo. La novità riguarda così soprattutto
le parrocchie del Patriarcato che si trovano in
Israele (con poche eccezioni, come i maroniti
e alcuni altri che non seguiranno l’esempio inclusa Gerusalemme e la zona di Betlemme
a causa dello Status Quo, che regola l’uso dei
Luoghi Santi tra le varie comunità cristiane).
Questa iniziativa, che sembra buona,
non è però senza conseguenze. Spostare
la data di Pasqua significa spostare l’inizio
della Quaresima, così come pure la festa
dell’Ascensione e la Pentecoste, e ogni
Domenica di questo tempo liturgico. Che
non è cosa da poco per l’organizzazione
pratica e pastorale della Diocesi e per
l’accoglienza dei gruppi di pellegrini ...
Allora finiranno le guerre dei calendari in
Terra Santa? Non è così sicuro. Ma per il
momento, desidero semplicemente vedervi
l’inizio di una buona novella, il germoglio di
una paziente unità. Come dice un proverbio
africano: “Dopo la pazienza c’è il paradiso”.
Allora, gioiamo per un primo concreto
segno di ecumenismo. È anche l’occasione
per mostrare la fede comune dei cristiani
proprio qui, nella terra in cui si è compiuta la
salvezza e nel mondo intero. Nelle famiglie
miste (cattoliche, ortodosse e protestanti)
ciò permetterà, in particolare ai bambini, di
celebrare la Pasqua con entrambi i genitori.
Per il Patriarcato Latino
la Pasqua 2013 sarà festeggiata con gli ortodossi
“Piccolo gregge”
Da troppo tempo le situazioni di divisione
hanno messo a disagio i cristiani e numerosi
sono coloro che si sono sentiti colpevoli
davanti a Cristo per questa divisione. Tredici
anni fa, nella loro quinta lettera pastorale, i
Patriarchi cattolici d’Oriente avevano lanciato
un appello: “In Oriente, saremo cristiani
insieme oppure non lo saremo”. In altre
parole: l’ecumenismo deve essere al servizio
della presenza cristiana in Medio Oriente. Il
contesto di instabilità che prevale in Medio
Oriente e la prossimità esplosiva della vicina
Siria, fanno sentire il loro peso. L’unità si fa
quindi più urgente per i cristiani della regione
che insieme costituiscono un “piccolo
gregge” (Lc 12,32).
Perché la sfida è quella di rendere
testimonianza credibile agli occhi dei nostri
fratelli che credono in Dio, musulmani ed
ebrei. A settembre il Papa in Libano ha
ribadito la preoccupazione di lunga data del
Vaticano nei confronti dell’ “esodo mortale”
dei cristiani da una regione che ha visto
nascere il Cristianesimo. La consegna
dell’Esortazione Apostolica “Ecclesia in
Medio Oriente” promuove ed incoraggia, tra
l’altro, la collaborazione delle diverse Chiese
presenti nel mondo arabo.
La fede in Cristo infatti di per se stessa
comporta che è Gesù ad unire “coloro che
credono in Lui e che lo amano, donando loro
lo Spirito del Padre suo, come pure Maria,
sua madre”, ha detto il Papa.
Christophe Lafontaine
PA G . 2
Il Patriarca nominato Membro del
Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
Sabato 29 settembre, il Santo Padre ha
nominato i nuovi Membri e Consultori del
Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Sua
Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme,
Mons. Fouad Twal, è uno dei nuovi membri.
Il Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” è un
dicastero della Curia Romana. Esso mira a far
sì che nel mondo siano promosse la giustizia
e la pace secondo il Vangelo e la dottrina
sociale della Chiesa.
Profanazione del Convento
francescano sul Monte Sion,
l’AOCTS costernata
L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di
Terra Santa ha espresso la sua profonda
costernazione dopo aver scoperto, nella
mattinata del 2 ottobre, l’esistenza di graffiti
in lingua ebraica sulla porta d’ingresso del
Convento Francescano del Monte Sion a
Gerusalemme. Il convento si trova a due
passi dal Cenacolo.
Ancora una volta
i cristiani presi di mira
Ancora una volta una chiesa cristiana è stata
presa di mira a Gerusalemme, il 9 ottobre.
Si tratta della chiesa rumena ortodossa di
S. Giorgio, molto vicina al quartiere ebraico
ortodosso di Mea Shearim. Degli sconosciuti
hanno lanciato pietre, bottiglie e spazzatura,
ha detto la polizia israeliana.
Condoglianze per la morte
del Patriarca armeno ortodosso
di Gerusalemme
ll Patriarcato Latino di Gerusalemme e gli
ordinari di Terra Santa hanno espresso le loro
condoglianze agli Armeni ortodossi di Terra
Santa per la morte di Sua Beatitudine Torkom
II Manougian, primate del Patriarcato armeno
di Gerusalemme dal 1990.
“Rimarrà nel ricordo di tutti noi come un
fratello esemplare per la sua profonda fede e
per l’impegno profuso nella ricerca del bene
comune per la comunità cristiana in Terra
Santa”.
200 000 euro dalla Francia
per la Basilica della Natività
Il Console Generale di Francia, Frédéric
Desagneaux, ed il Consigliere del Presidente
dell’Autorità Palestinese per gli Affari cristiani,
Ziyad Al Bandak, hanno firmato, mercoledì
17 ottobre, alla Muqatah a Ramallah, una
convenzione stipulata tra la Francia e l’Autorità
Palestinese per il finanziamento di una somma
di 200 000 euro. Questa somma è destinata
al restauro di una parte della Basilica
della Natività, inserita, dal 2008, nella lista
pubblicata dal World Monuments Fund dei siti
più a rischio, e dal 29 giugno 2012 in quella
del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Mons. Twal : pellegrinare in Terra Santa
“per ravvivare la nostra fede”
“Il pellegrinaggio ai Luoghi Santi e alle ‘pietre vive’ è un mezzo eccellente
per ravvivare la nostra fede” ha dichiarato mercoledì 13 ottobre 2012 il
Patriarca Latino di Gerusalemme, S.B. Mons. Fouad Twal. Questo intervento
è stato tenuto durante i lavori del Sinodo “La nuova evangelizzazione per la
trasmissione della fede cristiana”.
Il Patriarca si è rivolto a Papa Benedetto XVI e ad un’assemblea di 241 Padri
sinodali riuniti per la loro nona Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi
che si sta svolgendo in Vaticano fino al 28 ottobre.
In quest’occasione il Patriarca, che è anche Presidente della Conferenza
dei Vescovi Latini delle Regioni Arabe (Celra), ha dichiarato che il pellegrinaggio
permette di conoscere meglio “il contesto culturale, storico e geografico in cui
sono nati i misteri in cui crediamo”.
Ciò vuol dire tutto l’interesse per i pellegrinaggi in questo anno della fede,
aperto l’11 ottobre nel contesto della “Nuova evangelizzazione”.
Il Patriarca ne è convinto: per essere efficace, il nostro cammino di fede
deve ripartire da Gerusalemme, ossia “dalla prima comunità cristiana ancorata
sulla persona di Cristo”. In effetti i cristiani di Terra Santa non sono forse allo
stesso tempo i discendenti della prima comunità cristiana e dei nostri padri
nella fede?
Il Patriarca Mons. Twal ha poi sottolineato che i fedeli di Terra Santa hanno
“bisogno” della “visita” degli altri cristiani sia a livello materiale che spirituale.
Il cammino dei pellegrini sui passi di Cristo è infatti sempre vissuto come un
conforto per le comunità locali “minoritarie in mezzo a credenti diversi”, spesso
“introverse e paurose”… soprattutto dopo le recenti aggressioni di cui sono
Laurent Charnin
state vittima.
Solidarietà per il rispetto dei Luoghi
Santi: S.E. Mons. Shomali ad Al Aqsa
In segno di ringraziamento per i numerosi gesti di solidarietà del mondo
musulmano seguiti alle recenti profanazioni dei Luoghi Santi cristiani, il Vescovo
ausiliare di Gerusalemme, S.E. Mons. Shomali, si è recato ad Al Aqsa per
incontrare il Grande Mufti Mohammad Hussein ed il Gran Magistrato Abdel
Adhim Salhab.
Quest’incontro, altamente simbolico, si è svolto sulla Spianata delle
Moschee, terzo luogo santo per i musulmani. S.E. Mons. Shomali, Vicario
patriarcale a Gerusalemme, ha espresso la sua riconoscenza al Gran Mufti
Mohammad Hussein e al Gran Magistrato Abdel Adhim Salhab per i numerosi
segni di solidarietà dei musulmani in seguito alle ultime profanazioni dei Luoghi
Santi cristiani (Abbazia di Latroun, il 4 settembre e convento francescano del
Monte Sion, il 2 ottobre).
Il Vescovo ausiliare ha anche assicurato ai musulmani il sostegno della
comunità cristiana per il rispetto dei loro Luoghi Santi alludendo ai coloni che ogni
giorno tentano di entrare con la forza nella cinta di Al Aqsa. Infine, più in generale,
S.E. Mons. Shomali ha espresso la solidarietà dei cristiani che non approvano
ciò che ha ferito i sentimenti dei musulmani come ad esempio il famoso film
“L’innocenza dei musulmani”.
L’Arcivescovo ortodosso Atallah
Hanna era presente a questa visita
e così pure due sacerdoti del
Patriarcato Latino di Gerusalemme,
Don George Ayoub, Cancelliere, e
Don Issa Hijazine.
Amélie de la Hougue
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 3
Diocesi : Attualità inTerra Santa
L’Esortazione apostolica presentata in Giordania
Lunedì 8 ottobre si è tenuto un simposio nella capitale giordana, che ha visto riuniti un gran numero di Vescovi
rappresentanti delle diverse Chiese, sacerdoti, monaci, religiose e religiosi e laici musulmani venuti dalle diverse
parti del Regno. Si è parlato dell’Esortazione Apostolica per il Medio Oriente.
Il simposio si è svolto al Centro culturale Hussein, ad Amman, organizzato dal Centro di studi cattolici e di
formazione per i mezzi di comunicazione e dall’Istituto reale per gli studi interreligiosi, in collaborazione con la
Caritas-Giordania.
Il Ministro degli Affari islamici e dei Luoghi Santi, Abdel Salam El Abadi ha dichiarato che dobbiamo cercare
dei programmi comuni che siano utili all’umanità promuovendo una cooperazione per fermare le aggressioni nei
confronti dei Luoghi Santi.
Il Rev. Don Rifat Bader, Direttore del Centro studi cattolici, ha da parte sua ricordato l’obiettivo del simposio,
quello di discutere sul più importante documento riguardante i cristiani dell’Oriente arabo pubblicato dalla
Chiesa e dal Vaticano, che dimostra come esso sia considerato come un messaggio indirizzato a tutti gli abitanti
della regione affinché possano avanzare nel dialogo interreligioso.
Don Bader ha denunciato tutte le azioni antireligiose avvenute nella Città Santa di Gerusalemme.
Il Dott. Kamel Abu Jaber, Direttore dell’Istituto reale, ha da parte sua sottolineato come il cristianesimo abbia
accolto l’islam e l’abbia difeso; l’islam ha parimenti stimato i cristiani arabi come uno degli elementi più importanti
della sua civilizzazione.
Il Nunzio apostolico, S.E. Mons. Giorgio Lingua, ha insistito sul fatto che il dialogo interreligioso, come descritto
da Papa Benedetto XVI, non è dettato da considerazioni pragmatiche, politiche o sociali, ma proviene da basi
teologiche concomitanti con la nostra fede.
S.E. Mons. Maroun Lahham, Vescovo latino in Giordania, ha spiegato i principali fondamenti contenuti nel
documento pontificio che presenta ciò che è l’interesse particolare in Medio Oriente.
Laurent Charnin
(con abouna.org)
Il 15° libro di Mons. Rafiq Khoury presentato in Galilea
Mons. Rafiq Khoury del Patriarcato Latino ha da
poco pubblicato il suo 15° libro: “Verso una teologia
incarnata nella terra del nostro paese”, presentato a
Nazaret il 28 settembre e a Shefaamer il 29 settembre.
Questo è il primo di una nuova serie di quattro libri dal
titolo comune “Per delle frontiere aperte tra il tempo e
l’eternità”, pubblicata dal Centro Al-Liqa’ di Betlemme,
551 pagine.
Il libro è il risultato della raccolta di un insieme di
21 conferenze, articoli, interventi, omelie e documenti
che Mons. Rafiq ha scritto in questi ultimi trenta anni,
in diversi paesi – in Terra Santa, Francia, Italia, Libano
e Germania – e nelle più svariate lingue. Tutti hanno,
tuttavia, un’idea centrale ed un denominatore comune:
la necessità di incarnare la nostra fede, perché sia vera
e feconda, nel tempo e nello spazio, nella storia e nella
cultura, nella vita e nel contesto di ogni credente e di
ogni comunità.
A Nazaret il libro è stato presentato dal Vescovo
Giacinto-Boulos Marcuzzo che ha evidenziato alcuni
titoli significativi di questo nuovo volume, spiegando
soprattutto le idee di fondo del pensiero e delle attività
culturali e pastorali di Mons. Rafiq: “Un grande amore
per la Chiesa locale, una forte passione per la cultura
del paese, una sincerità e un’autenticità a tutta prova
nel pensiero, nell’espressione e nello scrivere. Ogni
concetto ed ogni parola di Don Rafiq, ha aggiunto
il presentatore, sono profondamente e fortemente
sofferti e vissuti nel suo cuore e nella sua esperienza
prima di essere scritti. Per questa ragione, i libri di
questo autore e pensatore emanano una forza ed
una credibilità che affascinano il lettore“.
A Shefaamer il presentatore ufficiale è stato il
giornalista e professore Ziad Shlewet che conosce
Mons. Rafiq e le sue pubblicazioni dal tempo della loro
collaborazione al Sinodo Pastorale locale.
In entrambe le città lo stesso Mons. Rafiq ha preso
la parola per spiegare perché ha scritto così tanto e
perché ha ritenuto giusto raccogliere tutti i diversi
articoli in un libro: “Per imparare dall’esperienza
assolutamente ricca e straordinaria della Chiesa di
Terra Santa, per non disperdere il prezioso patrimonio
che questa esperienza ci lascia e per aiutare i nostri
fedeli nella crescita della loro fede”.
Testo di Z. S.
PA G . 4
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
San Vincenzo de’ Paoli: una vera festa della carità
La festa solenne di San Vincenzo de’ Paoli (1581-1660) è stata motivo di due belle manifestazioni di fede tenutesi giovedì
27 e sabato 29 settembre all’ospedale francese di Nazaret ed
all’Hospice Saint Vincent di Gerusalemme. Entrambe le messe
hanno visto una grande partecipazione di fedeli.
Nella sua omelia di sabato sera Mons. Shomali si è soffermato sulla grande figura di San Vincenzo de’ Paoli: “Numerosi
sono nel mondo i sacerdoti, le religiose ed i laici che si ispirano
alla sua spiritualità. Infatti, San Vincenzo, loro patrono, è un
gigante nel campo della carità.”
Questa carità a chi si indirizza, se non ai poveri? Impossibile
non ricordare, a questo proposito, le centinaia di migliaia di rifugiati siriani. “Essi soffrono per la fame, la mancanza d’acqua, il
caldo, le cattive condizioni di vita, l’abbandono, il fastidio, la di-
sperazione, la sabbia nel deserto e tra poco soffriranno a causa
del freddo”.
Il giovedì, il giorno stesso della festa, è stata celebrata una
messa solenne nella chiesa dell’ospedale francese di Nazaret.
Il Vescovo, Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale
a Nazaret, ha presieduto la messa con un gruppo di sacerdoti di
differenti riti. L’assemblea, che ha riunito circa 150 persone, era
composta dalle Suore della Carità delle comunità di Nazaret e di
Haifa, dai direttori, medici, infermieri ed impiegati dell’ospedale
e da molti amici di Nazaret e dei dintorni. Nella sua omelia S.E.
Mons. Marcuzzo si è soffermato su tre punti della vita e dell’opera
di quel grande uomo del XVII secolo che fu San Vincenzo: la carità, l’evangelizzazione dei poveri e la formazione.
Laurent Charnin
Tre giorni con San Francesco
I primi giorni di ottobre sono stati segnati da tre eventi importanti della Custodia di Terra
Santa: il transitus di San Francesco, la festa di San Francesco e l’inizio dell’anno accademico.
Oltre ai frati e agli studenti dei seminari, c’è stata un’ampia partecipazione di fedeli e amici a
queste tre celebrazioni.
La sera del 3 ottobre la chiesa di San Salvatore si è riempita per la celebrazione dei primi
vespri della festa di San Francesco, presieduti dal Custode P. Pierbattista Pizzaballa. Una
quindicina di frati di tante nazionalità diverse, hanno rinnovato i loro voti temporanei. Il culmine
della celebrazione è stato il ricordo del transito del Padre Serafico, letto dall’ambone da un
diacono e ascoltato nella chiesa buia illuminata, in quel momento, solamente dalle luce delle
candele.
La serata è proseguita sulla terrazza della curia, dove gli studenti dei tre seminari – francescani, salesiani e del patriarcato latino di
Beit Jala – hanno avuto un momento di convivialità e di scambio, con esibizioni canore e danze. Tra questi, un magnifico e commovente
canto a più voci che riprendeva la benedizione a frate Leone.
La messa solenne di San Francesco del 4 ottobre è stata presieduta, come vuole la tradizione, da Padre Guy Tardivy,Superiore
dei Domenicani. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, il Vescovo ausiliare latino di Gerusalemme, Mons. William Shomali, il Vescovo maronita, Mons. El Hai Moussa, il Vescovo melkita, Mons. Joseph Zreiei e il Vescovo armeno
cattolico, Mons. Joseph Kelekian. Non sono mancate alcune rappresentanze governative e consolari di Gerusalemme. Padre Keven,
domenicano, nella sua omelia in inglese ha sottolineato la caratteristica principale del santo di Assisi, l’umiltà.
Venerdì 5 ottobre c’è stata invece la messa che ha dato inizio all’anno accademico 2012-13. Presieduta dal Custode, Padre Pizzaballa, ha visto la partecipazione di professori e studenti dello SBF (Studium Biblicum Franciscanum), del STJ (Studium Theologicum
Jerosolymitanum) e dello STS (Studium Theologicum Salesianum).
Article et photo d’Andres Bergamini
L’Istituto ecumenico Tantur festeggia il suo giubileo (1972-2012)
Per festeggiare i suoi 40 anni (1972-2012), l’Istituto Ecumenico Tantur ha
organizzato dal 26 al 27 ottobre 2012 un colloquio, Speranza di Unità:
vivere l’ecumenismo oggi. Celebrando i 40 anni di Tantur.
Il Carmelo di Haifa festeggia Santa Teresa d’Avila
Santa Teresa d’Avila non è così popolare in Terra Santa come, ad esempio, Santa Teresina di Lisieux. Ma alla fonte dell’Ordine di cui è stata riformatrice, ossia sul Monte Carmelo di Haifa, ella gode di una grande stima e
di un’alta considerazione. Ogni anno, il 15 ottobre, la sua festa è celebrata
solennemente nella chiesa del Monastero carmelitano del Monte Carmelo
a Haifa.
Festa della Beata Vergine Maria Regina di Palestina:
la Terra Santa apre l’Anno della Fede.
L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha deciso di aprire ufficialmente l’Anno della Fede in occasione della festa della Beata Vergine
Maria Regina di Palestina e Patrona principale del Patriarcato Latino di
Gerusalemme, ossia di tutta la Terra Santa, senza confini territoriali. La
messa pontificale verrà celebrata il 28 ottobre 2012 nel Santuario di Deir
Rafat alle ore 10.30.
Cavalieri di Bretagna e di Normandia:
veglia con fiaccolata a Nazaret
Sabato 13 ottobre 2012, 52 Cavalieri e Dame pellegrini di
Bretagna e di Normandia ed anche di altre regioni, accompagnati da Mons. Raymond Centène (Vescovo di Vannes),
dal Presidente Jacques Brochard e da P. Poffet, op, hanno
trascorso una serata speciale a Nazaret a conclusione del
loro pellegrinaggio in Galilea.
Haifa: il Consiglio Pastorale Latino ha preso avvio
I Consigli pastorali, diocesano e parrocchiale, sono delle
nuove strutture introdotte dalla Chiesa dopo il Concilio
Vaticano II. In Terra Santa questa istituzione è stata promossa soprattutto dal Sinodo Diocesano Pastorale delle
Chiese Cattoliche (2000). Malgrado la sua importanza ed
anche la sua necessità, l’introduzione di questa istituzione
nelle nostre Chiese non è un’impresa facile soprattutto a
causa di una certa mentalità culturale. Per questa ragione
la creazione di un nuovo Consiglio parrocchiale pastorale
è sempre importante.L’ultimo in ordine di tempo è quello
di Haifa.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 5
La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
Intervista a S.E. Mons. Shomali sulla situazione attuale
in Medio Oriente e in Terra Santa
1) Mahmoud Abbas si augura che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite “Adotti
una risoluzione per considerare lo Stato di Palestina come Stato non membro delle
Nazioni Unite”. Per di più, ha chiesto una risoluzione “vincolante” dell’ONU che getti
le basi per un accordo di pace con Israele. Che ne pensa?
ll riconoscimento di uno Stato di Palestina è già un fatto verificato a livello internazionale.
Domandando il riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato non Membro delle Nazioni Unite, Mahmoud Abbas in fondo abbassa il livello della richiesta. Egli chiede di meno
rispetto a ciò che è già evidente alla comunità internazionale.
Ritengo che Mahmoud Abbas abbia ragione a chiedere una base vincolante per i futuri
negoziati. Senza una piattaforma sicura per riavviare i negoziati si perderà molto tempo.
Decine di volte nel passato i negoziati sono falliti proprio perché i principi per la negoziazione non erano chiari.
2) Israele chiede una “chiara linea rossa” sulla questione dell’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran. Qual è la sua posizione?
Vorrei collegare questo problema al precedente. Mahmoud Abbas chiede una “chiara linea verde”, cioè una chiara linea che separi Israele
dalla Palestina visto che esiste un problema di frontiera tra i due paesi. Benjamin Netanyahu dal canto suo chiede una linea rossa per l’Iran.
Penso che le due linee siano collegate. Se Israele accettasse di lasciare ai palestinesi ciò che è loro dovuto, cioè il 22% dei Territori – occupati da Israele nel 1967 – chiarendo che la linea di demarcazione tra Israeliani e Palestinesi – la linea verde – è ben definita, la pace in
Medio Oriente sarebbe facilitata e l’Iran non avrebbe bisogno di una bomba atomica contro Israele.
3) Nelle parole di benvenuto che il Patriarca melchita Gregorio III Laham ha rivolto al Papa in occasione della sua recente visita
in Libano, ha insistito sulla necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese: “Il riconoscimento dello Stato palestinese (…)
spianerebbe la strada verso una vera primavera araba”. È anche lei del medesimo avviso?
La primavera araba non è legata esclusivamente alla questione palestinese. Ci sono ragioni interne a ciascun paese quali la povertà,
la disoccupazione, la corruzione dei governanti … resta comunque vero che il riconoscimento di uno stato per i palestinesi decongestionerebbe le relazioni tra paesi arabi e Israele: cosa davvero augurabile. Ci sarà più tranquillità in Medio Oriente con la pace tra Israeliani e
Palestinesi, ma questo non tocca il punto delle rivendicazioni, soprattutto di ordine democratico ed economico, dei popoli arabi nei confronti
dei loro capi e dirigenti.
4) Il conflitto in Siria sprofonda drammaticamente. Dal suo punto di vista che dire, che fare? Come accoglie i rifugiati la Diocesi
del Patriarcato?
Il problema siriano oltrepassa le frontiere della Siria. All’interno della Siria ci sono forze “esterne” che combattono: vengono dall’Iran,
dalla Turchia, da paesi del Golfo come il Qatar e l’Arabia saudita. Si tratta di un conflitto dalle dimensioni più ampie. Io penso che si tratti di
una guerra fratricida e anche di una guerra assurda dalla quale nessuno guadagna e tutti perdono.
Ciò che la Diocesi del Patriarcato può fare è impegnarsi nel settore umanitario. La Caritas Giordania, insieme alle altre associazioni cristiane di aiuto internazionale, è all’opera per aiutare i rifugiati siriani che vivono in situazioni molto difficili: il caldo durante l’estate e il freddo
durante l’inverno che sta per arrivare, oltre a problemi igienici terribili. L’aiuto della Caritas e delle altre associazioni non è sufficiente per
coprire questi bisogni.
Il dramma di questo mezzo milione di rifugiati (che diventeranno 700 000 all’inizio del prossimo anno) è un problema gravissimo che
sorpassa le possibilità della nostra diocesi. La cosa migliore è bloccare il conflitto. Diminuiranno le sofferenze.
Riunione dei Direttori delle Scuole
del Patriarcato Latino in Palestina
“Come vivere la propria fede?” è stato il tema della riflessione spirituale proposta ai direttori delle scuole del
Patriarcato latino in questo anno della fede. Quindici
direttori hanno potuto riflettere e meditare insieme per
due giorni, dal 27 al 28 ottobre 2012, su diversi argomenti di fede relativi alla loro funzione, nell’accogliente
santuario di Ortas.
Ramleh ha festeggiato la Festa di San Francesco
Quest’anno la festa di San Francesco d’Assisi si è svolta a Ramleh il 5 ottobre in modo molto solenne, popolare e pastorale. Il parroco della parrocchia latina, P.
Abdelmasih Fahim, ofm, ha invitato il Vicario patriarcale, S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo a celebrare
la messa e ad inaugurare le nuove iniziative pastorali.
Una decorazione per il coordinatore del Réseau Barnabé
Venerdì 12 ottobre 2012 nella chiesa Saint-Leu Saint-Gilles a Parigi, il Generale Bernard Fleuriot, Luogotenente di Francia dell’Ordine del Santo
Sepolcro di Gerusalemme, ha insignito della Croce al Merito dell’Ordine
Jean-François Canteneur, coordinatore del Réseau Barnabé, associazione destinata ad incoraggiare la cooperazione tra le istituzioni scolastiche cattoliche francesi e le scuole cristiane di Terra Santa. Questa
onorificenza ricompensa le persone non appartenenti all’Ordine che si
sono distinte per il loro impegno a servizio della Terra Santa.
Inizio pastorale per i catechisti di Giordania
I catechisti delle parrocchie e delle scuole sono da sempre una forza
viva della Chiesa di Terra Santa. Vescovi, parroci e direttori offrono a
questa categoria di fedeli impegnati un certo numero di attività specifiche. All’inizio dell’anno ogni regione organizza per loro una giornata con
dei programmi spirituali e culturali, detta con il termine biblico giornata
dell’ “invio”.
PA G . 6
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
5) Che cosa ha portato il viaggio del Papa in Libano, per lei che è Vescovo, per i fedeli di Terra Santa? Quali sono le responsabilità che ne derivano?
Penso che non si possa giudicare la visita del Papa dai frutti immediati. È come un
albero appena piantato: non produrrà frutti che tra qualche anno. La visita del Papa è
stata un evento straordinario. Egli è venuto a mostrare grande solidarietà ai cristiani
d’Oriente. È venuto nonostante le previsioni pessimiste a motivo del dramma siriano.
Il suo coraggio, la sua determinazione nel venire ci hanno molto edificato. Dal punto
di vista dell’incoraggiamento spirituale, abbiamo ricevuto molto da parte di Benedetto
XVI. Ora non ci resta che rileggere l’esortazione apostolica che in buona sostanza è
una ripetizione più organica del messaggio e delle proposte del Sinodo per il Medio
Oriente tenutosi nel 2010. Pertanto, dobbiamo essere coerenti con noi stessi, come
vescovi e popolo cristiano. Leggere attentamente questa esortazione ci sarà utile per
i prossimi anni, oserei dire per i prossimi 50 anni. L’esortazione mostra chiaramente i
principi regolatori dei nostri atteggiamenti cristiani verso noi stessi, verso le altre Chiese
cattoliche e non cattoliche, verso il mondo musulmano e il mondo ebraico. L’esortazione affronta inoltre la questione dell’ emigrazione dei
cristiani d’Oriente. Vi troviamo dunque delle proposizioni solide e delle soluzioni alla maggior parte dei problemi cui si trovano di fronte i
cristiani che vivono in Medio Oriente.
6) In questi ultimi tempi, la comunità cristiana di Terra Santa è stata colpita da azioni anticristiane (Nuovo Testamento stracciato, graffiti a Latroun ecc..). Lei ci vede un rigurgito di tensione e di minaccia? Una legge riguardante il rifiuto della blasfemia
sarebbe utile?
Leggendo le notizie dal mondo vediamo che le tensioni interreligiose esistono un po’ dovunque: in Africa, in Asia e perfino in Europa. È
necessario però notare una differenza di mentalità tra Occidente e Oriente ove le reazioni e le conseguenze non sono confrontabili.
Se può essere buona l’idea di approvare leggi che si oppongano alla blasfemia, d’altro canto mi chiedo anche cosa si stia facendo a
livello internazionale, a livello dell’ONU. Penso che ci sia bisogno di una legge chiara e precisa che imponga il rispetto delle religioni con
sanzioni a carico di chi profana i santuari religiosi degli altri e ne attacca i simboli. Una legge senza sanzioni non è una legge seria.
7) L’Anno della Fede inizia nella diocesi del Patriarcato Latino a fine ottobre. Quali constatazioni fa in termini di pratiche da parte
dei fedeli? Quali sono gli impegni della Diocesi per questo anno?
C’è il rischio di considerare la fede come l’insieme delle verità religiose che è necessario credere. La fede non è semplicemente un
insieme di dogmi. La fede è una luce straordinaria donata dal Signore, grazie alla quale possiamo vedere più profondamente, più lontano,
più alto. È una luce, ma anche una forza che ci permette di vivere secondo ciò che vediamo e crediamo.
Il rischio delle nostre comunità in Medio Oriente è che la fede sia semplicemente un criterio di identità e identificazione. Si è o cristiani
o musulmani o ebrei. La religione è ridotta ad una etichetta sociale.
Noi vogliamo uscire da questa definizione di fede per considerarla come una relazione con Dio. Una relazione di fiducia, fondata sul fatto
che Dio è potente, che mi ama e può aiutarmi. È questa relazione che Gesù aveva con tutti i malati che ha guarito. Loro lo hanno supplicato
e lui, con la sua forza, è stato capace di aiutarli perché li amava.
È questa la fede a cui pensiamo. Una fede che ci lega al Signore con legami d’amicizia.
8) Parlare dell’Anno delle fede significa anche parlare del Concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura: qual è oggi l’eredità
da coltivare e valorizzare in Terra Santa?
Noi viviamo mezzo secolo dopo il Concilio Vaticano II. È vero che c’è stato il Concilio ma è anche vero che dopo di esso si sono tenuti
dei sinodi convocati per approfondirne l’eredità. Non si possono dimenticare i sinodi, davvero molto importanti, perché ogni sinodo ha
approfondito un tema essenziale come ad esempio l’Eucarestia o la Parola di Dio. È dunque necessario considerare il Vaticano II che ha
gettato le basi della Chiesa del XXI secolo, ma è altrettanto necessario tenere conto dei sinodi e delle esortazioni post-sinodali ricevute
come tesori dagli ultimi papi.
9) Che cosa ne pensa della dinamica della Nuova Evangelizzazione e cosa si attende dal prossimo sinodo?
La Nuova Evangelizzazione è stata concepita soprattutto per i paesi occidentali dove la fede tradizionale è in grande crisi. Questi paesi
sono diventati post-cristiani; vi si trovava molto anti-cristianesimo, anticlericalismo, oggi invece il problema è l’ateismo, la “scristianizzazione”, l’indifferenza religiosa. Il sinodo vorrebbe risvegliare la coscienza cristiana soprattutto in coloro che l’hanno perduta, in Europa e
in America del Nord. Allo stesso tempo questo sinodo potrà servire anche alle Chiese del Medio Oriente dove la fede, come si diceva in
precedenza, è compresa soprattutto come un’ etichetta sociale, un fatto sociale.
Avvertiamo il bisogno di approfondire la fede dei cristiani del Medio Oriente, come del resto ha chiesto lo stesso sinodo. Faccio un
esempio: spesso coloro che frequentano le nostre chiese parrocchiali alla domenica, si trovano ad avere grandi difficoltà a perdonare, eppure si comunicano lo stesso, come se nulla fosse. Una nuova evangelizzazione non si concentra solo sulla fede in sé ma sul modo di vivere
la fede. Aiuta a comprendere la fede non come un semplice obbligo ad andare a messa alla domenica, a digiunare o a fare astinenza …ma
come qualcosa di profondo, un credere nel perdono. Si tratta di vivere una fede che mi chiede di fare volontariato, di distribuire elemosine,
di perdonare. Abbiamo davvero bisogno di questo sinodo per i nostri cristiani.
Vedo una relazione molto grande tra l’anno della fede e il sinodo che comincerà tra pochi giorni.
Intervista di Christophe Lafontaine
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
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Progetti del Patriarcato Latino
Bir Zeit: Lavori di rinnovo della Parrocchia dell’Immacolata Concezione
Fondata più di 150 anni fa, nel 1859, la parrocchia di Bir
Zeit (25 km a nord di Gerusalemme) è una delle prime quattro parrocchie create dopo il ristabilimento del Patriarcato
latino nel 1847. Su iniziativa del Patriarcato Latino, stanno
terminando i lavori di ristrutturazione della chiesa, che permette ai 2500 cristiani della città di poter gioire prendendo
parte a diverse attività parrocchiali.
Il Patriarcato Latino è pronto a portare a termine i lavori di
rinnovo avviati all’inizio dell’estate: la messa a punto degli edifici
secondo la normativa, la ristrutturazione dell’impianto elettrico,
l’interramento dei cavi di fronte alla chiesa. Secondo l’opinione
del Parroco, il Rev. Don Louis Hazboun, i lavori sono ormai al
termine e consentiranno una migliore accoglienza dei parrocchiani.
Oggi 2.500 parrocchiani , ma ...
Bir Zeit, nome che significa “cisterna, pozzo d'olio d'oliva”, è
un paese della Cisgiordania circondato da alberi di ulivo, abitato
da circa 4500 persone, in maggioranza cristiani, soprattutto
ortodossi. I cattolici latini che frequentano la Parrocchia
dell’Immacolata Concezione sono circa 2500. Una cifra
“stabile”, secondo il parroco”, che però tende a diminuire a causa
della partenza di molti giovani”. Uno dei punti di forza di Birzeit
è senza dubbio la scuola patriarcale e l’università, dove studia
la stragrande maggioranza dei parrocchiani. Questo potrebbe
farci sperare che i giovani, terminata la formazione, possano
trovare un lavoro nella zona. In effetti, afferma Don Hazboun, “alla
fine degli studi, un certo numero di laureati trova sicuramente
lavoro a Ramallah. Altri continuano il mestiere del padre.
“Ma molti si ritrovano disoccupati, senza certezze per il futuro
e compiono la scelta dolorosa di emigrare”. Di conseguenza,
molte donne anziane rimangono sole con le loro figlie”.
Una minoranza cattolica in buoni rapporti con i vicini
“Intratteniamo buone relazioni ecumeniche”, dice Don Louis, “sia con gli ortodossi sia con gli anglicani.” Queste relazioni
si concretizzano in particolari celebrazioni comuni, religiose e
nazionali. “Siamo anche in buoni rapporti con i musulmani con
i quali condividiamo momenti di riflessione su diversi argomenti
che vanno dal “ vivere insieme” alle “elezioni comunali”.
Il risveglio del passato per costruire il futuro
Questo sacerdote lavora ogni giorno per mantenere un
certo dinamismo e vivacità in parrocchia e nella
vicina scuola patriarcale: incontri con i Fratelli
Cristiani dell’Università,
con i chierichetti, con
i comitati delle donne,
con i membri delle Legio Mariae, con diversi
cori, studenti universitari
e ... con una moltitudine
di attività per rispondere
alle molteplici esigenze
dei parrocchiani e per
evangelizzare i cuori. In
questo mese, la parrocchia ha aperto un museo di archeologia nel cuore della casa parrocchiale. “Oltre al nostro museo”,
spiega Don Louis, “abbiamo inaugurato anche un’ampia mostra di vecchie fotografie che mostrano la vita parrocchiale di
Birzeit dopo il 1942”. Legame evidente tra il presente e il passato, queste fotografie contribuiranno a rafforzare il futuro delle
nuove generazioni, ancorandoli alla loro storia parrocchiale e
religiosa.
“Finché abbiamo fede”, conclude, “abbiamo fiducia nel futuro dei nostri giovani che accompagnamo quotidianamente “.
Una bella parola di speranza in un momento in cui la Chiesa di
Terra Santa si appresta ad aprire l’Anno della Fede a Deir Rafat,
domenica 28 ottobre, Solennità di Nostra Signora Regina di
Palestina.
Amélie de La Hougue
Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org :
•Raggiungete il Patriarcato Latino su Facebook… in 7 lingue!
•AOCTS : Non esiste alcun accordo tra la Chiesa e le autorità israeliane riguardo al muro di Cremisan (23 ottobre 2012)
•Ulivi del Getsemani, pubblicati gli esiti di un’indagine scientifica (22 ottobre 2012)
•Precisazione della Segreteria di Stato su Ordini Equestri (17 ottobre 2012)
•La raccolta delle olive, tra gioia e dolore (16 ottobre)
•Gerusalemme, le vie, i nomi e il contesto … (15 ottobre 2012)
•L’arabo alle udienze generali del Papa (10 ottobre 2012)
•Lettera Pastorale per l’Anno della Fede preparata dagli Ordinari cattolici di Terra Santa (8 ottobre
2012)
•1° bollettino delle Scuole del Patriarcato Latino nei territori Palestinesi (4 ottobre 2012)
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
La Luogotenenza del Portogallo in pellegrinaggio in Terra Santa
Il 25 settembre 2012 la Luogotenenza
portoghese dell’Ordine Equestre del
Santo Sepolcro ha iniziato un pellegrinaggio in Terra Santa passando per
Roma, dove ha ricevuto la Benedizione
Apostolica di Sua Santità Benedetto XVI
nel corso dell’udienza generale del 26
settembre. Il gruppo di 75 pellegrini portoghesi, con a capo il Luogotenente, era
composto da cinque sacerdoti e da 41
membri dell’Ordine Equestre del Santo
Sepolcro, accompagnati da familiari e
amici.
Diversi avvenimenti hanno contraddistinto il pellegrinaggio che si è svolto in un
clima di grande spiritualità.
- Il 27 settembre la benedizione particolare di un pannello di azulejos portoghesi raffigurante l’Immacolata Concezione, Regina e Patrona del Portogallo, offerto dai Cavalieri e dalle Dame portoghesi al Santuario dell’Annunciazione a Nazaret.
- Il 29 settembre la visita alle Suore del Rosario ad Aboud, la cui abitazione è stata ristrutturata grazie al finanziamento della Luogotenenza del Portogallo. Un gruppo di pellegrini ha avuto l’opportunità di intrattenersi con Don
Yousef Rizek e con le suore, colme di gioia e di coraggio, che ad Aboud conducono una straordinaria opera di
evangelizzazione.
- Il 2 e il 3 ottobre, nella Concattedrale e nella Basilica del Santo Sepolcro si sono celebrate rispettivamente le
cerimonie della Veglia delle Armi e della Vestizione di 10 nuovi Cavalieri e di 4 Dame portoghesi, presiedute da
S.E. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per Gerusalemme, che ha tenuto un’omelia che ha commosso
tutti i presenti. Dopo la cerimonia e nello stesso luogo santo, S.E. Mons. Shomali ha consegnato le Conchiglie
del Pellegrino ai Cavalieri e alle Dame giunti per la prima volta in pellegrinaggio in Terra Santa. Si è provveduto
ad una foto ricordo del gruppo, che lo ritrae sulle scale esterne della basilica, insieme al Vescovo ausiliare per
Gerusalemme e all’Ambasciatore del Portogallo in Israele.
In seguito il corteo dei Cavalieri e delle Dame presenti ha attraversato le strade del suq fino al Patriarcato seguendo lo stesso percorso fatto all’inizio della cerimonia.
Al termine della giornata S.E. Mons. Shomali ha offerto una cena al Patriarcato Latino a Sua Eccellenza il Luogotenente e ai membri del consiglio presenti. Al Vescovo è stata offerta un’immagine della Madonna di Fatima,
opera dell’antica fabbrica di Vista Alegre, benedetta dal Vescovo di Leiria-Fatima e accompagnata da un suo
messaggio.
Il 4 ottobre, prima della partenza per il Portogallo, il gruppo ha visitato il Santuario mariano di Deir Rafat (B.M.V.
Regina della Palestina) dove è stata celebrata la messa, seguita, dopo il pranzo, da uno scambio molto interessante e commovente con le monache di Betlemme che stanno svolgendo con grande gioia una notevole missione in questo luogo.
Il Luogotenente, Gonçalo Figueiredo de Barros
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Editoriale
Gerusalemme,
la nostra bussola
Firmano i loro misfatti con la sigla: “Il prezzo da pagare”.Tracciano graffiti in ebraico sulle porte dei conventi. Insultano Gesù. “Loro”
sono degli estremisti israeliani. La polizia sta
indagando. Le reazioni della classe civile, religiosa e politica si sono fatte sentire, numerose. Invano. Tali azioni continuano. L’ultimo
oltraggio risale al 2 ottobre. Il convento francescano a due passi dal Cenacolo ha trovato
il proprio portone imbrattato da insulti anti-cristiani. L’atto, purtroppo, non è isolato. A Gerusalemme, nel mese di febbraio 2012, dopo
aver vandalizzato un cimitero cristiano sul
monte Sion, alcuni fanatici avevano ricoperto
di scritte ingiuriose le mura del monastero ortodosso della Santa Croce. Se la sono presa
anche con la chiesa battista di via Narkis, in
seguito hanno incendiato, il 4 settembre scorso, la porta del monastero cattolico di Latroun.
I Vescovi di Terra Santa hanno ripetutamente
chiesto alle autorità israeliane di porre fine a
questi “atti odiosi e ostili”. Chiedono un “cambiamento radicale del sistema educativo”
perché le scuole insegnino il rispetto. È attraverso l’educazione che si possonoaccompagnare le nuove generazioni, aiutandole a percorrere un cammino di apertura verso gli altri,
di dialogo e anche di bellezza! Nella sua esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente
(Libano - 14 settembre), il Papa ha sottolineato
il gran numero e il lavoro impressionante svolto dalle scuole e dalle università cattoliche
in Medio Oriente. Il Santo Padre ha inoltre
ricordato che queste istituzioni educative accolgono “alunni o studenti di altre Chiese e
di altre religioni. (...) Oltre ad essere inestimabili strumenti di cultura per la formazione
dei giovani alla conoscenza, dimostrano in
modo evidente il fatto che esiste, in Medio
Oriente, la possibilità di vivere nel rispetto
e nella collaborazione, attraverso un’educazione alla tolleranza”.
Conversione dei cuori
Si può dunque sperare che la fine della
diffidenza e della non conoscenza dell’altro
L’Anno della Fede che si pone nel contesto
della Nuova Evangelizzazione
deve farci ripartire da Gerusalemme
passi per una educazione attenta dello spirito e dell’intelletto. Senza ingenuità, possiamo
anche dire che passa attraverso una conversione del cuore. E non è un caso che il Papa
si sia riferito all’Anno della Fede, che avrà inizio tra pochi giorni, nel corso del suo viaggio
a Beirut. A questo proposito, Benedetto XVI
ha confidato di volere che “ogni fedele possa
impegnarsi in maniera rinnovata su questa
via della conversione del cuore. Lungo tutto
l’arco di quest’anno, vi incoraggio dunque
vivamente ad approfondire la vostra riflessione sulla fede per renderla più consapevole e per rafforzare la vostra adesione a
Cristo Gesù e al suo Vangelo”.
Quest’anno della fede che trova avvio
nel cinquantesimo anniversario dall’inizio del
Concilio Vaticano II, si colloca in in un contesto particolare, quello del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione. Come tutte le chiese, la
Chiesa di Gerusalemme è invitata a rinnovare
il suo spirito missionario. Ma Gerusalemme
è anche la città della salvezza, della morte
e della risurrezione di Cristo. Questa città è
anche l’erede della prima comunità cristiana,
spazio di comunione per la testimonianza.
Quindi, noi tutti siamo chiamati a riscoprire
la fede e l’entusiasmo della prima comunità
cristiana: a ripartire da Gerusalemme per riscoprire la Parola di Dio incarnata su questa
terra e per far ritorno alle fonti apostoliche.
Gerusalemme, nostra bussola, può condurci
a Gesù, la Via.
Christophe Lafontaine
PA G . 2
Mons. Lazzarotto nominato
Nunzio a Cipro
Senza sorprese, il 30 agosto
2012 Benedetto XVI ha nominato Mons. Giuseppe Lazzarotto Nunzio Apostolico in Cipro.
Questa nomina fa seguito a
quella del 18 agosto, quando
Mons.Giuseppe Lazzarotto era
stato nominato Nunzio Apostolico in Israele e Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina.
Il saluto dell’AOCTS a Mons.
Sayyah
Venerdì 31 agosto 2012, i cristiani di Terra Santa si sono riuniti al Centro Notre-Dame di Gerusalemme per dire arrivederci
a Mons. Paul Nabil Sayyah, Arcivescovo maronita di Haifa e
Terra Santa. Nominato più di
un anno fa Vicario ausiliare dei
maroniti, Mons.Sayyah parte
per il Libano. Viene sostituito
da Mons. Moussa al-Hage.
AOCTS : auguri per il
Capodanno ebraico
Gli Ordinari di Terra Santa
augurano ai fratelli e sorelle
ebrei che l’anno 5773 sia un
nuovo anno benedetto. “È un
tempo di pentimento, di rinascita e di rinnovamento e noi
uniamo le nostre preghiere alle
vostre per questo paese e il
nostro mondo. Impegniamoci
ancora, in questo nuovo anno,
a lavorare ogni giorno con più
coraggio e tenacia per la giustizia e la pace, per il perdono
e la riconciliazione”.
CELRA: i Vescovi latini in
riunione plenaria
La Conferenza dei Vescovi
Latini delle Regioni Arabe (Celra) si è riunita dal 17 al 20 settembre 2012 ad Amman. All’ordine del giorno: l’Instrumentum
Laboris sulla Nuova evangelizzazione e l’Esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Come mai i cristiani
sono ancora presi come bersaglio?
Comunicato.
Martedì 4 settembre 2012 la comunità cristiana si è svegliata scoprendo con
orrore di essere, ancora una volta, il bersaglio di forze odiose in seno alla società
israeliana. Nelle prime ore del mattino, la
porta del monastero trappista di Latroun
è stata bruciata e graffiti anticristiani sono
stati tracciati sui muri.
I monaci di Latroun dedicano la loro
vita alla preghiera e al lavoro. Il monastero è visitato ogni settimana da centinaia di
ebrei israeliani che vengono accolti dai monaci con carità e calore. Diversi monaci
hanno imparato l’ebraico e incoraggiano la comprensione reciproca e la riconciliazione tra ebrei e cristiani, come insegna la Chiesa Cattolica.
Sfortunatamente ciò che succede a Latroun non è che l’ultimo di una serie di
attacchi contro i cristiani e i loro luoghi di culto.
“Che cosa sta succedendo nella società israeliana contemporanea da far sì
che i cristiani siano i capri espiatori e i bersagli di questi atti violenti?”
È venuta l’ora per le autorità di muoversi per porre fine a questa violenza insensata e assicurare nelle scuole un “insegnamento del rispetto” verso tutti coloro che
si riconoscono di questa terra.
Il Patriarca rende visita
ai trappisti di Latroun
Dopo la profanazione dell’abbazia di Latroun, avvenuta martedì 4 settembre, il
Patriarca si è recato sul posto per constatare i danni. Mons. Fouad Twal ha voluto
soprattutto esprimere ai monaci “la sua amicizia, il suo sostegno e la sua preghiera.
“Due gesti ci colpiscono profondamente: uno abominevole – la profanazione
della vostra abbazia, l’altro ammirevole – la solidarietà di tutti”, ha esclamato il
Patriarca Latino di Gerusalemme davanti ai monaci di Latroun. In effetti, davanti alla
costernazione dei trappisti che hanno scoperto la loro abbazia vandalizzata, non
cessano d’arrivare segni di solidarietà da tutto il mondo”.
Mons. Fouad, appena giunto sul posto, è stato salutato calorosamente da alcuni rabbini riformati che condividono “la pena dei cristiani”. Dopo aver visto con
costernazione la porta bruciata e i violenti graffiti sui muri, il Patriarca si è riservato
un tempo di preghiera per affidare “questi avvenimenti e la comunità dei monaci
che li hanno subiti”.
Nel corso di un incontro con l’Abate Dom René Hascoët e con Padre Louis, il
Patriarca si è rallegrato alla notizia dell’organizzazione di un concerto per lottare contro il “Tag Mehir” (il prezzo da pagare) – cioè le azioni di rappresaglia, da parte di
estremisti, in seguito a decisioni politiche quali lo smantellamento di colonie
illegali.
Il Patriarca ha accolto con favore
l’iniziativa di alcuni studenti dell’Università ebraica giunti all’Abbazia per tentare di cancellare i graffiti e per pulire
la cenere. “Dopo le condanne di ieri
guardiamo oggi le cose positive”, ha
invitato il Patriarca.
Christophe Lafontaine
Il Patriarca Fouad Twal
e Dom René Hascoët, Abate di Latroun
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 3
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Il Patriarca insignito dell’Ordine della Stella d’Italia
Mercoledì 5 settembre 2012, il Patriarca ha ricevuto la decorazione di
Cavaliere di Gran Croce della Stella d’Italia. Ha ricevuto l’onorificenza – a
nome del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano – dalle
mani del Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata.
Si tratta del grado più alto dell’ordine. L’Ordine onora tutti coloro che
operano in favore della pace, della promozione dei diritti dell’uomo e della
difesa della dignità umana. In questo caso, afferma il ministro “il Patriarca
Fouad Twal è ed è sempre stato la voce della moderazione, della pace,
rifiutando ogni estremismo e ogni forma di violenza.Sua Beatitudine è
un faro per i Cristiani”.
Nel suo discorso, inoltre, Giulio Terzi di sant’Agata ha sottolineato che
si tratta della prima volta che il Presidente della Repubblica assegna questa decorazione: “Il Patriarca è un vero amico dell’Italia e l’Italia è una
vera amica che si fa carico dei cristiani di Terra Santa”. Proseguendo, il ministro ha detto: “Ringraziamo il Patriarca Twal che
è capace di parlare al cuore della gente e di far loro comprendere che la Chiesa in Terra Santa è una chiesa costituita da
persone, da pietre vive e non solamente da antichi monumenti”.
La Repubblica Italiana con questa decorazione desidera “trasmettere un messaggio forte ai cristiani di Terra Santa” poiché
“è impossibile immaginare questa Terra senza la presenza dei cristiani”.
Christophe Lafontaine
Nuova Evangelizzazione:
un sacerdote del Patriarcato «esperto» a Roma
S.E. Mons. Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha nominato,con l’approvazione di Benedetto XVI, 45 “esperti” che parteciperanno al prossimo
Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione (Roma 7-28 ottobre).
Tra di loro figura anche Mons. Rafiq Khoury del Patriarcato Latino di Gerusalemme, professore al Seminario di Beit
Jala, che abbiamo intervistato.
1) Quale sarà il suo ruolo al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione?
Il ruolo dell’esperto è ben determinato negli statuti del Sinodo. Il suo ruolo è di seguire i lavori del Sinodo per aiutare
i Padri sinodali a redigere delle relazioni sulle discussioni in
corso e di aiutare a formulare le proposizioni da consegnare
al Santo Padre per l’Esortazione che verrà da lui promulgata
alla fine del Sinodo.
2) Quali sono le sue attese nei confronti del Sinodo in
quanto sacerdote di Terra Santa e formatore del Seminario di Beit Jala?
Mi aspetto che il Sinodo possa suscitare una coscienza
viva della necessità della nuova evangelizzazione nelle diverse
parti del mondo per un rinnovamento della fede. In quanto sacerdote di Terra Santa desidererei che la questione della nuova evangelizzazione fosse una priorità nel nostro impegno
pastorale, secondo i nostri bisogni e la situazione concreta
dei nostri cristiani in Terra Santa e in Medio Oriente.
In quanto formatore mi auguro che il Sinodo possa essere per noi un incoraggiamento per iniziare una riflessione
su questo tema. Una tale riflessione interessa in primo luogo
coloro che si preparano al sacerdozio. Mi sembra che si deb-
bano preparare i nuovi
sacerdoti perché in futuro
divengano agenti di questa nuova evangelizzazione nelle diverse parti
della nostra diocesi.
3) La formazione dei
seminaristi di Beit Jala
include la domanda della nuova evangelizzazione?
Naturalmente. L’anno scorso il corso di teologia pastorale
ha incluso una lunga riflessione su questo tema a partire dalla
nostra situazione concreta in Terra Santa e in Medio Oriente.
4) Qual’è il messaggio che la Terra Santa (e la Città Santa di Gerusalemme) può dare a questa nuova evangelizzazione ?
Il messaggio della Terra Santa per questa nuova evangelizzazione è molto forte. Non possiamo dimenticare che il
messaggio di Gesù ha echeggiato per la prima volta in questa
terra benedetta. Si tratta di riscoprire il messaggio di Gesù
come BUONA NOVELLA che dona la gioia di essere cristiani.
Per quanto riguarda la Città Santa di Gerusalemme non
possiamo dimenticare che il cuore del messaggio cristiano
è la morte e la resurrezione di Gesù. Ora, è a Gerusalemme
che è avvenuto questo mistero. Gerusalemme rivolge un messaggio di speranza, fondato sul mistero pasquale, ai cristiani
della Terra Santa, ai cristiani del mondo intero e a tutta l’umanità, malgrado tutte le difficoltà che ci troviamo ad affrontare.
Intervista di Amélie de La Hougue
PA G . 4
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Settima riunione del Coordinamento per la pastorale dei migranti
Il 4 settembre 2012, presso il Patriarcato Latino di Gerusalemme, si è riunita la Commissione di coordinamento dei
sacerdoti e degli operatori pastorali impegnati con i lavoratori
stranieri e i richiedenti asilo.
La riunione è stata animata dal coordinatore della commissione, Padre David Neuhaus, Vicario patriarcale per i cattolici
di lingua ebraica.
La prima parte della riunione è stata dedicata ad alcune informazioni sulla situazione nel periodo estivo: l’espulsione degli
Africani, l’arresto di altri, il dramma senza fine del Sinai.
I membri del coordinamento hanno parlato anche di alcune
attività pastorali come i pellegrinaggi, i campi estivi per i bambini e le celebrazioni.
Nella seconda parte della riunione, Mons. William Shomali,
Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha presentato alcune proposte per una più efficace amministrazione nelle diverse cappellanie, tra l’altro ha dato raccomandazioni precise in materia di
trasparenza finanziaria.
Nella terza ed ultima parte della riunione, Padre David Neuhaus ha comunicato alcune notizie su temi diversi: visite nei campi di raccolta per i richiedenti asilo, l’educazione dei bambini dei
richiedenti asilo nel sistema scolastico, ecc. Gli intervenuti hanno convenuto di ritrovarsi nell’arco di un paio di mesi.
Vicariato patriarcale
per i cattolici di lingua ebraica
Gli Ordinari di Terra Santa riuniti a Betlemme
L’11 settembre a Betlemme, presso i Padri di Betharram, si è svolta l’Assemblea plenaria degli
Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS). La riunione, semestrale, si è protratta per due giorni,
non senza aver trattato un certo numero di argomenti importanti per l’avvenire della Chiesa Madre.
Dopo il saluto di benvenuto del Presidente, il Patriarca Fouad Twal, i membri dell’assemblea
hanno fatto il punto sugli ultimi raduni internazionali cui ha partecipato la Terra Santa: Il Congresso mondiale sulla pastorale del turismo (presentato da P. Felet), l’Incontro mondiale delle
famiglie di Milano (Mons. Lahham) e il Congresso Eucaristico Internazionale di Dublino (Mons.
Shomali). Gli Ordinari hanno poi affrontato uno dei temi decisivi per i prossimi mesi: l’Anno della
Fede. Ognuno ha proposto diverse iniziative dopo l’allocuzione di P. David Neuhaus sulla Lettera Pastorale.
La riunione è proseguita nel pomeriggio con una presentazione, da parte dei membri della Caritas, delle differenti attività condotte
nella diocesi: in Giordania, a Gerusalemme e a Cipro.
Il 12 settembre, sono stati studiati due temi importanti:
− i problemi giuridici posti dalla Congregazione per la dottrina della fede circa i quali è intervenuto P. Anton Odeh, officiale del Tribunale
ecclesiastico di Gerusalemme e Presidente del Tribunale ecclesiastico di Nazaret;
− il tema delicato della data della celebrazione della Pasqua secondo il calendario giuliano, trattato da Sua Beatitudine.
L’Assemblea plenaria si è conclusa alla fine della mattinata con la messa di apertura dell’anno scolastico cui hanno partecipato gli
alunnii delle scuole cristiane.
Amélie de La Hougue
Ortas in festa per i fiori di santità
Domenica, 10 Settembre 2012, i fedeli delle parrocchie di Beit Sahour, Betlemme, Beit Jala e Gerusalemme si sono riuniti presso il santuario di Ortas per
pregare la Madonna del’Orto. Mons. Shomali ha ricordato nella sua omelia la
figura della Serva di Dio, Suor Maria Crescenzia, suora delle Figlie di Nostra
Signora dell’Orto, che sarà beatificata il prossimo 17 novembre.
La comunità indiana festeggia la nascita di Maria
Numerosi indiani di lingua konkani si sono riuniti, dal 1° all’8 settembre, a JaffaTel Aviv, per una settimana di preghiera e di lode in onore della Vergine Maria.
La comunità indiana di Terra Santa conta circa 10000 membri di cui 6000
cattolici.
Le Carmelitane in sessione elettiva
al Monte delle Beatitudini
Le Carmelitane di Terra Santa sono unite in un’associazione che coordina alcuni aspetti della loro vita. Ogni
anno l’associazione organizza una sessione generale
di formazione ed ogni tre anni una sessione elettiva
con la partecipazione di tre monache di ciascun carmelo. Quest’anno la sessione, svoltasi al Monte delle
Beatitudini dal 16 al 20 settembre, è stata animata da
15 Carmelitane, ed ha consentito il rinnovo dell’equipe
direttiva.
A Nazaret due neo-professi dei Missionari della Carità contemplativi
Domenica 9 settembre 2012, Nazareth ha festeggiato tre eventi in una sola celebrazione: la Natività della Vergine Maria, la festa della Beata Madre Teresa di
Calcutta e la professione solenne dei voti di due neo-professi Missionari della
Carità contemplativa, fondati da Madre Teresa, e presenti a Nazaret da tre anni.
Il Caritas Baby Hospital festeggia 60 anni
Domenica 23 settembre, il Caritas Baby Hospital ha
festeggiato il suo 60° anniversario. Cinquant’anni fa
quest’ospedale non aveva che 14 letti in due stanze.
Da allora l’istituzione pediatrica si è imposta come un
solido centro di riferimento nel sistema sanitario palestinese.
L’ecumenismo cantato dall’Orto degli Ulivi
Sabato 22 settembre, all’imbrunire, dall’Orto degli Ulivi sono risuonati in modo
unico, nella Città Santa, i canti delle diverse Chiese di Gerusalemme a cui si
ispira la “Sinfonia Eucaristica” di Padre Pierucci, ofm.
Secondo le statistiche dell’ospedale, l’anno scorso
33.000 bambini e neonati sono stati sottoposti alle
cure ambulatoriali. Gli 82 letti dei diversi servizi accolgono 4.000 bambini per anno.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 5
La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
La Terra Santa ricorda il Cardinal Martini
I funerali del cardinale Carlo Maria Martini sono stati celebrati lunedì 3 settembre, nel
Duomo di Milano. Dopo aver dato le dimissioni per raggiunti limiti di età, il Cardinale aveva
scelto di vivere a Gerusalemme dal 2002 al 2008, lasciando in Terra Santa il ricordo di una
“discrezione esemplare”. Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal, a nome del Patriarcato
Latino di Gerusalemme, desidera salutare la memoria del Cardinal Martini, che, visitatore
assiduo della Terra Santa, scelse di trascorre qui alcuni anni (fino al 2008) presso il Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. Gerusalemme rappresentava per lui la città delle sue
radici spirituali e l’impegno di tutta la sua vita nella speranza del Regno dei Cieli, della Gerusalemme Celeste. Mons. Fouad ricorda che “il Cardinale aveva optato per una presenza
discreta, senza ingerenza nelle attività e nella vita della diocesi”. il Patriarca sottolinea “la
saggezza del Cardinale” che “nonostante la sua notorietà in tutto il mondo” aveva “evitato di toccare gli aspetti politici della Terra Santa,
preferendo consacrare il suo tempo alla preghiera, ai ritiri spirituali e agli studi di esegesi biblica”. A questo riguardo il Patriarca riconosce
che “la sua presenza rappresentava una grande ricchezza spirituale per i cristiani di Terra Santa”.
“Il nostro modo di ringraziarlo – confida il Patriarca – è ricordarlo nella nostra preghiera. A lui chiediamo di pregare dal Cielo per questa
Terra Santa che egli tanto ha amato”. Mons. G.B.Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele, ha preso parte ai funerali, rappresentando il
Patriarcato Latino e la Chiesa di Terra Santa.
Christophe Lafontaine
Pieno successo per il Congresso di Varese: “Gerusalemme tra Terra e Cielo”
Il Congresso internazionale “Gerusalemme, una città tra Terra e Cielo”
organizzato dalla “Fondazione Ambrosiana Paolo VI” a Villa Cagnola di Gazzada
(Varese) si è concluso venerdì 7 settembre 2012 coronando un successo riconosciuto da tutti i partecipanti.
Lungo cinque giorni, il congresso ha studiato Gerusalemme sotto tutti i punti di vista, in particolare gli aspetti storici, culturali e pastorali.
Il primo giorno, dopo una presentazione generale del prof. Cesare Alzati,
del Vescovo ausiliare di Milano per la cultura, Mons. Luigi Stucchi, e del Direttore del Centro don Eros Monti, i professori Dan Bahat, Francesco Fumagalli, Joseph Patrich e Giuseppe Visonà hanno presentato
relazioni sulla Gerusalemme Ebraica antica, dal tempo dei Gebusei fino alla prima comunità cristiana, passando per il tema del Tempio,
della “Città di Dio” e della “Città per tutti i Popoli”.
Il secondo giorno è stato dedicato alla Gerusalemme cristiana: alla Chiesa madre di Gerusalemme, ai santuari costantiniani, ai
pellegrinaggi, alle diverse liturgie, al monachesimo e al patriarcato. Il tema è stato svolto da esperti di prim’ordine quali i professori Renata
Salvarani, Juliette Day, Pierre Maraval, Christian Hannick e Lorenzo Perrone.
Il terzo giorno è stata presentata la Gerusalemme musulmana con la partecipazione di specialisti internazionali come i professori
M.G. Stasolla, Yahya Pallavicini, Mansour Baudo, Daniel Galazda e Stefano Parenti.
Il quarto giorno, Giorgio Fedalto ha trattato il tema delle Crociate. Poi la Custodia di Terra Santa e lo Statu-quo sono stati presentati da padre Narciso Klimas ofm. Il Patriarcato latino di Gerusalemme è stato presentato dal punto di vista storico e pastorale dal
vescovo Giacinto Boulos-Marcuzzo, Vicario ausiliare per Israele.
La giornata si è conclusa con una interessante tavola rotonda, animata da Renata Salvarani, Giovanna Parravicini, Luigi Zanza e Simona Merlo, sul tema: “Le Gerusalemme fuori di Gerusalemme” e “L’Oekoumene a Gerusalemme”.
Temi più attuali sono stati affrontati l’ultimo giorno, tra cui “Il sionismo laico e religioso a Gerusalemme”, trattato da Bruno Di
Porto e “Le condizioni attuali delle comunità cristiane a Gerusalemme”, presentate con competenza dall’archivista e storico Paolo
Pieraccini. La conclusione generale è stata affidata a S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, con una conferenza dal
tema: “Gerusalemme, patria comune per tutti i cristiani e cuore del mondo”.
Del nostro corrispondante in Italia
Fraternità musicale tra Ramallah e la Diocesi di Annecy
Mentre nello scorso periodo estivo 16 palestinesi di Ramallah sono stati
accolti nella diocesi di Annecy (Francia), ora è stata la volta di un gruppo
musicale di Anney, di nome Adora, giunto in tourne in Terra Santa. Dal 17
al 30 agosto 2012 questi giovani francesi, accompagnati da P. Chasse,
hanno offerto alcuni concerti nelle chiese del Patriarcato, rinsaldando la
loro amicizia e la preghiera reciproca.
Comunicato: Libia – Provocazioni insensate,
rappresaglie scandalose
Con un comunicato del 13 settembre, il Patriarcato Latino di
Gerusalemme ha condannato fermamente l’attentato contro il
consolato americano a Bengasi (Libia) e parimenti l’insulto all’Islam fatto con un film disonorevole. Il Patriarcato denuncia tutto
ciò che ostacola la coesistenza interreligiosa e nutre l’odio.
A Brescia, un nuovo Canonico Onorario del Santo Sepolcro
Lo scorso 8 settembre il Reverendo don Pier Antonio Bodini della Parrocchia di San Francesco di Paola a Brescia (Italia) è stato insignito
della dignità di Canonico Onorario del Santo Sepolcro. La celebrazione è stata presieduta da Sua Beatitudine, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, nella Basilica di Santa Maria delle Grazie
(Brescia).
S.E. Mons. Lahham: il Mediterraneo come spazio di incontro
Dal 9 all’11 settembre 2012, Sarajevo ha accolto l’incontro
interreligioso internazionale per la pace al quale ha preso
parte anche l’Arcivescovo Mons. Lahham, ausiliare per la Giordania. Il meeting è stato organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio sul tema “Vivere insieme è il futuro. Religioni e culture
in dialogo”.
PA G . 6
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Progetti del Patriarcato Latino
Aboud: una cappella per le Suore del Rosario
Grazie agli sforzi del Patriarcato Latino di Gerusalemme ed alle donazioni dell’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro, la comunità delle suore del
Rosario di Aboud (vicino a Ramallah) ha beneficiato di una casa ristrutturata con una nuova cappella. Cinque mesi di lavoro sono stati necessari per
consentire alle suore di continuare la loro importante missione con i cristiani del luogo.
La presenza delle suore del Rosario ad
Aboud,villaggio palestinese situato 22 km a nordovest di Ramallah e a 30 km a nord di Gerusalemme, risale al 1911. Da allora, la loro presenza non
è mai venuta meno. Oggi, Sr. Nadia e Sr. Eva, rispettivamente palestinese e giordana, tengono la
casa. Arrivate qui cinque anni fa seguendo le suore che le avevano
precedute, continuano a svolgere un importante ruolo nel paese, sia
con la preghiera che con diverse attività.
Con la Legio Mariae locale, le suore visitano le famiglie cristiane,
con particolare attenzione alle signore anziane. Insegnano anche a
scuola, ai bambini e ai giovani. Una missione delicata ed una vera
sfida per l’avvenire, visto che gli alunni sono in maggioranza musulmani (70 cristiani per 150 musulmani). Suor Eva non nasconde che
il loro numero tende ad aumentare, anche perché le famiglie musulmane hanno in media molti più figli di quelle cristiane. E’ quindi
essenziale mantenere legami di fratellanza tra le due comunità ed
educare i giovani al rispetto delle due religioni.
Lavori necessari
Sr. Eva e Sr. Nadia vivono nella casa che la comunità aveva scelto
all’arrivo, più di un secolo fa. Costruito nel 1911, prima che le suore vi si
stabilissero, l’edificio era servito da canonica e da asilo. Visto che in seguito esso non era stato più ristrutturato, era urgente intervenire. Così il
Patriarcato Latino, grazie alle donazioni da parte dei Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, all’inizio di maggio ha iniziato una serie
di lavori, completati per la gran parte lo scorso mese. In cinque mesi,
il Patriarcato ha provveduto al restauro delle due parti principali della
casa, della cucina, dell’ufficio, del soggiorno. Si è potuto anche provvedere al rifacimento dell’impianto elettrico, allo sviluppo di un nuovo
spazio all’aperto e al rinnovo di una stanza che sarà adibita a cappella.
Il progetto è stato completato a metà agosto, ora ci sono le rifiniture. Si sta provvedendo a far giungere le ultime cose necessarie. Le
suore possono ora vivere in un ambiente sano e sicuro.
Amélie de La Hougue
º
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 7
I Cavalieri di Castellaneta in visita
ai progetti del Patriarcato
GERUSALEMME – “E’ bello rivedervi a Gerusalemme, la vostra Chiesa Madre”. Con queste parole il Patriarca Fouad Twal ha salutato il gruppo dei Cavalieri del
Santo Sepolcro della Delegazione di Castellaneta (Italia)
durante la visita presso il Patriarcato Latino dello scorso
28 agosto.
L’amicizia tra la Delegazione di Castellaneta e il Patriarcato risale al 2010, quando il Patriarca si recò in terra
di Puglia per le Investiture dei nuovi Cavalieri. Da allora
ogni anno la Delegazione compie un pellegrinaggio in
Terra Santa con l’obiettivo di incontrare non solo i luoghi
santi ma anche le comunità e i progetti del Patriarcato
che i Cavalieri stessi sostengono con il loro contributo
spirituale e materiale.
La Delegazione dei Cavalieri, guidata dal Delegato Gr.Uff. Dott. Michele Recchia e dal Priore di Delegazione
S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, Vescovo della Diocesi di Castellaneta, ha fatto tappa in Giordania dove una
delle principali visite è stata quella all’Università di Madaba. I Cavalieri hanno potuto rendersi conto della bellezza
e della grandezza del progetto della nuova Università e molti di loro si sono presi come impegno quello di far
qualcosa per aiutare il Patriarcato in questa grande sfida. Un altro momento molto emozionante del viaggio è stata la Celebrazione Eucaristica presso il Santo Sepolcro, ove i Cavalieri hanno rinnovato le loro promesse. Nella
stessa giornata c’è stato l’incontro con il Patriarca a Gerusalemme durante il quale alcuni Cavalieri hanno ricevuto
la Conchiglia del Pellegrino. Sua Beatitudine ha ripetuto varie volte ai Cavalieri l’invito a non abbandonare i fratelli
cristiani di Terra Santa e a non aver paura di venire a trovarli.
La Delegazione è rientrata in Italia il 29 agosto con la consapevolezza che l’impegno profuso ogni anno dal
Delegato e dai Cavalieri per organizzare iniziative ed eventi a favore della Terra Santa, costituisce un tempo di
grazia che ha dato e continuerà a donare molti frutti!
Testi e foto di Don Mario Cornioli
Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org :
•Sostegno del Cardinal Dolan, Arcivescovo di New-York, ai cristiani di Terra Santa
•Comunicato della Conferenza dei Vescovi Latini delle Regioni Arabe e dell’Assemblea
degli Ordinari Cattolici di Terra Santa del 17 e del 20 settembre 2012
•Bollettino DIocesano aprile-maggio-giugno 2012
•Benedetto XVI si appella ai cristiani del Medio Oriente per promuovere la pace (17 settembre 2012)
•Sintesi dell’Esortazione Apostolica “Ecclesia in Medio Oriente” (15 settembre 2012)
•Il Mediterraneo, spazio di incontro, reti di conoscenza e tentativi di convergenza (9-10
settembre)
•Gaza: i rapporti tra musulmani e cristiani : il punto di vista cristiano (Mons. Michel Sabbah, Patriarca emerito, 27 agosto 2012)
Attualità del Santo Padre
La Terra Santa in Libano per accogliere il messaggio del Papa
È con grande gioia, ma anche con speranza che la Delegazione del Patriarcato
Latino di Gerusalemme, guidata dal Patriarca, è volata a Beirut giovedi 13 settembre. Il
viaggio del Papa “giunto come amico di tutti
gli abitanti di tutti i paesi della regione” e la
consegna dell’Esortazione apostolica costituiscono per la Chiesa di Terra Santa la
celebrazione culmine del Sinodo del Medio
Oriente e l’invito ad un nuovo slancio.
La delegazione ufficiale del Patriarcato
Latino presente in Libano comprendeva nove
membri, tra cui quattro vescovi: il Patriarca
Fouad Twal, il Patriarca emerito Michel Sabbah, che era stato uno dei collaboratori per
la preparazione del Sinodo e per la redazione dell’esortazione da presentare al Papa, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo,
Vescovo ausiliare per Israele e l’Arcivescovo Mons. Maroun Lahham, Ausiliare per la Giordania. Li accompagnavano cinque
sacerdoti: il Rev. Elias Odeh, Parroco di Reineh, il Rev. Johnny Abu Khalil, Parroco di Nablus-Rafidia, il Rev. Imad Alamat,
Parroco di Fuheis, il Rev. Samer Haddad, segretario del Vicario di Amman e il Rev. Rifa’at Bader, Parroco di Jabal Hussein.
Alla delegazione si è aggiunto anche un gruppo di 50 fedeli della Giordania.
La Chiesa di Gerusalemme, tra Cipro e il Libano
La Terra Santa ha desiderato in modo particolare essere presente a questa visita del Santo Padre molto importante per la
sua Chiesa. Due anni fa, nel giugno 2010, il Papa era stato a Cipro, nella Diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme dove
aveva dato avvio al Sinodo per il Medio Oriente, consegnando ai Vescovi e ai Patriarchi l’Instrumentum laboris, documento
in preparazione al Sinodo.
Dal 10 al 24 ottobre 2010, per tre settimane, il Patriarca Fouad Twal, insieme ad altri otto Patriarchi della regione per un
totale di 185 Padri sinodali, lavorarono instancabilmente affrontando diverse questioni e problematiche relative alla Chiesa in
Medio Oriente. E anche in seguito, non hanno smesso di lavorare per continuare questa riflessione, insieme ai sacerdoti e
ai fedeli, malgrado le numerose difficoltà.
Ciò spiega come l’Esortazione Apostolica fosse così attesa, come programma di lavoro per gli anni a venire e allo stesso
tempo come messaggio di incoraggiamento. Ciò è stato sottolineato dal Patriarca Fouad Twal nel discorso di benvenuto
al Santo Padre: “Oggi, Santità, Lei torna in Medio Oriente per consegnarci l’Esortazione apostolica, grazie alla quale
potremo apprezzare i Suoi consigli e le Sue direttive al fine di essere in questa regione e in tutto il mondo, comunione
e testimonianza”.
Concretizzazione post-sinodale per il Patriarcato
Il Santo Padre ha chiesto gesti concreti per costruire la pace. Da quando è arrivato a Beirut, come introduzione all’Esortazione Apostolica che avrebbe consegnato qualche ora più tardi, il Papa ha portato come esempio i benefici apportati dalle
strutture caritative. Ha citato, per quanto riguarda la Terra Santa, l’esempio dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro: “Abbiamo organizzazioni come i Cavalieri del Santo Sepolcro in Terra Santa, ma organizzazioni simili potrebbero aiutare
anche sul piano materiale, politico ed umano in questi paesi”. Un desiderio di concretizzazione al quale fa riferimento fin
d’ora il Patriarca Fouad Twal che ha confidato ai microfoni della Radio Vaticana: “Siamo felici di ricevere questa Esortazione. Abbiamo già in programma di studiare, comprendere ed applicare questo documento nel corso di incontri e ritiri
con i giovani”.
Amélie de La Hougue
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Pa G . 2
Nuovo Testamento strappato da un deputato israeliano, gli Ordinari scioccati
GERUSALEMME – 17 luglio 2012 - Un Deputato israeliano ha strappato una copia del
Nuovo Testamento, che ha giudicato “spregevole”. Il deputato è uno dei parlamentari che
hanno ricevuto per posta una copia del “Libro
dei Testamenti” che contiene tra l’altro anche
il Nuovo Testamento, da parte della Società
Biblica Israeliana. L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) è rimasta
scioccata ed ha condannato tale atto irriverente nei confronti dei cristiani e nei confronti
della loro fede.
Auguri del Patriarca
per la fine del Ramadan
In un discorso tenuto il 1 agosto al Centro Studi e Comunicazioni di Amman, Sua Beatitudine il Patriarca Latino Fouad Twal ha formulato
i migliori auguri personali e quelli di tutto il
Patriarcato Latino ai musulmani in occasione
dell’ Aïd El Fitr (la fine del mese di Ramadan –
19 agosto 2012).
AOCTS: Nuovo Appello degli Ordinari
di Terra Santa contro il traffico
di esseri umani nel Sinai
In un comunicato del 9 agosto, gli Ordinari
della Chiesa cattolica di Terra Santa hanno
rivolto un rinnovato appello al mondo, profondamente preoccupati per la sorte degli africani richiedenti asilo, che sono stati sequestrati
durante il loro passaggio attraverso il Sinai.
Il 20 marzo 2012, avevano già fatto eco all’appello del Santo Padre Benedetto XVI, affinché
si ponesse fine al dramma di questi rapimenti, torture ed alla tratta di esseri umani, “che
sono nostri fratelli e sorelle”.
Un momento conviviale
riunisce cattolici e musulmani
BIR ZEIT – Una cena iftar ramadanica ha visto
riuniti, a Bir Zeit, un centinaio tra musulmani e
cristiani per un momento conviviale.
Questa cena del Ramadan è stata offerta da
Don Manawel Musallam (sacerdote latino),
nel quadro delle iniziative di colloquio e di dialogo tra cristiani e musulmani in Palestina. Tra
gli ospiti noti, ricordiamo il Patriarca emerito
Michel Sabbah e il Vescovo William Shomali,
Ausiliare del Patriarca Latino e Vicario Patriarcale per Gerusalemme e Palestina.
Quaranta giovani alla scoperta
della Palestina
Dal 6 al 21 luglio una delegazione della Fondazione Cristiana ecumenica per la Terra Santa ha effettuato una visita di due settimane in
Palestina.
Composta da 41 giovani, comprendeva uomini e donne, cristiani e musulmani, provenienti
da 13 Stati americani e da altri 4 paesi – Australia, Canada, Francia, Inghilterra – con una
caratteristica in comune: i loro genitori erano
tutti originari di Haifa, Gerico, Hebron, Gerusalemme, Giaffa, Birzeit, Gaza, Ramallah, e da
altri 20 città e paesi della Palestina storica.
n o t i z i a r i o i n F o r M at i V o — G E RU S A L E M M E
Att t ie Sit
Un n n
c an
Gerusalemme – Domenica 19 agosto sette adolescenti israeliani sono stati arrestati dalla polizia per avere aggredito – tre giorni prima – tre giovani palestinesi
in pieno centro a Gerusalemme. Un linciaggio razzista che, sommato ai recenti
avvenimenti occorsi a Betfage, fa temere un rigurgito di violenza.
Una delle vittime, Jamal Junali, è stato trasferito in coma all’ospedale Hadassa
dove è stato rianimato.
I colpevoli sono stati rapidamente rintracciati grazie alle telecamere e interrogati. Saranno probabilmente giudicati e la cosa avrebbe potuto fermarsi così.
Però, uno degli aggressori, 17 anni di età, dopo avere riconosciuto i propri gesti,
ha precisato di non avere nessun rimorso. La violenza del linciaggio e la battuta
di questo ragazzo hanno provocato una viva emozione in Israele. Il Primo ministro
Benyamin Netanyahu ha denunciato questo gesto come “contrario ai nostri valori” dal canto suo il Capo dello Stato Shimon Peres ha dichiarato la sua “vergogna”
e il suo “disgusto”. Il Jerusalem Post del 23 agosto ha riportato la notizia della visita
del presidente della Knesset, Reuven Rivlin, al giovane Jamal Junali. “Sono qui a
nome dello Stato di Israele per presentare le sue scuse ed esprimere la sua
collera per quanto è successo”.
Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, si è recato a Betfage nella
giornata di mercoledì 22 agosto, insieme al Patriarca, Mons. Fouad Twal, per sostenere gli abitanti cristiani di quel quartiere vittime di alcuni lanci di pietre avvenuti
nella serata del 20 agosto.
Secondo Mons. Shomali “La pace di domani si misurerà dall’energia che
ciascuno metterà oggi nell’educazione dei nostri figli“.
Amélie de La Hougue
Cccn n o
n
Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Mons Giuseppe LAZZAROTTO Nuovo Delegato Apostolico in Gerusalemme e
Nunzio Apostolico in Israele.
Mons. Giuseppe LAZZAROTTO è Arcivescovo titolare di Numana (Italia), ed è stato
fino ad ora Nunzio In Australia. Succede a
Mons. Antonio Franco che lascia l’incarico
per raggiunti limiti canonici d’età (75 anni).
Mons. Franco resta confermato nell’incarico
Mons.Giuseppe Lazzarotto prende il posto
di Responsabile degli Atti di negoziazione
di Mons. Antonio Franco
tra la Santa Sede e lo Stato di Israele concernenti materie finanziarie e fiscali e le proprietà materiali della Chiesa in Israele.
Mons Giuseppe LAZZAROTTO è nato a Carpane, in provincia di Vicenza, il 24
maggio 1942.
E’ stato ordinato Sacerdote ed incardinato alla diocesi di Padova (Italia) il 1 aprile 1967.
E’ laureato in Diritto Canonico. Nel 1971 ha iniziato il suo servizio diplomatico
per la Santa Sede. Ha prestato servizio nelle Nunziature Apostoliche in Zambia,
Belgio, Cuba, nella Delegazione Apostolica di Gerusalemme e nella Segreteria di
Stato Vaticana presso la Sezione Relazioni con gli Stati.
Il 23 luglio 1994 fu nominato Nunzio Apostolico presso il Regno Hascemita di
Giordania e la Repubblica dell’Iraq.
L’11 novembre del 2000 fu nominato Nunzio Apostolico in Irlanda.
Dal 22 dicembre 2007 è stato Nunzio Apostolico in Australia.
Mons. Lazzarotto conosce bene, oltre all’italiano, l’inglese, il francese e lo
spagnolo. E’ diventato membro dell’Ordine del Santo Sepolcro (Luogotenenza di
Irlanda) nel 2006.
La redazione
a M a r e l a t e r r a s a n ta e Fa r l a a M a r e
Pa G . 3
Attualità inTerra Santa
NAZARET - Nella città di Maria, la solennità dell’Assunzione conosce tre “momenti forti”: una processione popolare, la celebrazione
della Santa Messa, e la danza “mariale” piu comunemente nota come
“danza delle spade e del drago”.
Punto culminante della festa, la S.Messa è stata celebrata, il 15
agosto, nella Basilica dell’Annunciazione, con la partecipazione di circa 1200 fedeli provenienti da Nazaret, dalla Galilea, e di alcuni pellegrini stranieri.
Dopo la Messa, tutti i fedeli si sono ritrovati nel cortile della chiesa
latina per partecipare alla danza “Sahjeh”, o danza popolare che si
chiama anche “mariale”, visto che viene eseguita in onore della Vergine Maria. Si allude al “drago” in riferimento ad una rappresentazione
sacra della lettura dell’Apocalisse.
I partecipanti, tutti insieme, grandi e piccoli, uomini e donne, formano un grande cerchio e ruotano a ritmo costante in cadenza regolare al ritmo degli applausi degli spettatori. Al centro due “combattenti”,
armati di spade e scudi, si affrontano a duello.
Lo ‘zajjal’ recita versi augurali tradizionali o improvvisati ispirati alla
lettura della Messa, per impedire che l’enorme drago divori il bambino
al momento della sua nascita.
Lo “zajjal”, che è il vero leader della danza, interviene alla fine di
ogni verso per ‘separare’ i duellanti, invitando i partecipanti a ripetere
in coro il suo ritornello.
Questa danza, tipica a Nazaret durante questa festa, si è sviluppata grazie a tre o quattro famiglie di Nazaret: Mazzawi–ZaatrahAbboud-Zeitoun. Esse custodiscono gelosamente le vecchie spade
Dopo la Messa, tutti i fedeli si riuniscono nel cortile della Chiesa per
partecipare alla «Sahjeh», danze popolare “mariale”
e i vecchi scudi e si tramandano tradizionalmente, di padre in figlio,
questa “danza mariale delle spade e del drago”.
Terminata la “danza” nel cortile della Chiesa Latina, gli animatori
si trasferiscono presso la Chiesa Melkita e successivamente presso
quella Maronita per ripetervi la danza che appartiene al patrimonio
folkloristico legato al culto mariano, esclusivo di Nazaret.
De notre correspondant de Galilée. Photos de A.K.
vvo o
GERICO – Da Venerdì 27 a Domenica 29 Luglio 2012, sessanta Avvocati e cinque Giudici del Tribunale Ecclesiastico del
Patriarcato Latino di Gerusalemme* si sono ritrovati insieme a
Gerico (Palestina) per un convegno di formazione sul matrimonio, organizzato insieme alla Chesa Melchita. Il programma,
che prevedeva ogni giorno quattro relazioni seguite da un dibattito, è stato molto ricco. “L’obiettivo - ha spegato Don Emil
Salayta, Presidente del Tribunale Ecclesiastico del Patriarcato
Latino di Gerusalemme e organizzatore dell’evento, consiste
nel fornire una formazione di base ed un aggiornamento sulla
teologia del Sacramento del matrimonio, e su quanto dice il
Diritto Canonico …”
E’ sempre il Presidente a precisare: “Abbiamo avuto una ricca e fruttuosa discussione con Don Faysal Hijazin e con il Dott.
Michael Mansur (ndr: psicologo e vice presidente dell’Università di Betlemme) per quanto concerne le discordie coniugali e
come trasformarle in modo positivo … ”
Il dott. Jamal Khader, i signori M. Issam Abou Nassar, M. Salim Copti, M. Nabil Mushahwar,
il professor Sabbah Sabbah e
il signor Khadr Habash (Consigliere giuridico del Tribunale ecclesiastico di Gerusalemme e di
Nazaret) sono intervenuti, ognuno a partire dal proprio ambito di
specializzazione.
Tra i numerosi argomenti trattati, meritano di essere citati
quelli riguardanti la teologia del matrimonio, il dolo e la frode, i
casi di nullità e gli effetti civili del matrimonio religioso.
Il Convegno, che si è concluso nella domenica con una
S.Messa presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme,
Mons. Fouad Twal, è stato una occasione per invitare gli avvocati a non considerare il matrimionio unicamente sotto l’aspetto
professionale, ma anche dal punto di vista pastorale dell’unione
uomo-donna davanti al Signore, oltre che per insistere anche
sull’importanza della preparazione dei fidanzati al matrimonio.
Laurent Charnin
* In Terra Santa, il Tribunale Ecclesiastico svolge il ruolo svolto dal Tribunale civile in Francia. In altre parole, non c’è il matrimonio civile, ma
unicamente quello religioso.
Pa G . 4
n o t i z i a r i o i n F o r M at i V o — G E RU S A L E M M E
Attività pastorali e vita liturgica
C Come ogni estate, alcune parrocchie, scuole, così come alcuni movimenti, hanno organizzato dei campi durante le vacanze.
Si sa che queste iniziative sono molto efficaci ma anche molto
impegnative. Le autorità pubbliche impongono condizioni di sicurezza sempre più draconiane – cosa che, quest’anno, ha causato
una sensibile riduzione del numero dei campi. Questo mette ancor
più in evidenza il merito delle parrocchie e delle associazioni che
affrontano con coraggio questi problemi e organizzano, malgrado tutto, questi preziosi periodi di tempo di formazione estiva. Tra
gli altri, presentiamo qui la parrocchia di Shefaamer e gli Scout
di Nazareth che si sono segnalati in modo particolare. La parrocchia latina di Shefaamer ha organizzato in luglio un campo estivo,
frequentato da 250 bambini, molto vario nei suoi programmi e,
a detta dei genitori, molto riuscito. L’iniziativa è stata organizzata
accuratamente da Don Bassam Al-Deir, con la preziosa collaborazione del seminarista Salim Haddad. La conclusione del campo è
V stata celebrata il 3 agosto con la presenza del Vescovo G.Boulos
Marcuzzo e di diverse famiglie stupite dai numerosi programmi
presentati dai loro figli. Il Vicario Patriarcale si è calorosamente
felicitato e ha ringraziato il parroco, il seminarista, gli animatori e
tutti i collaboratori per questa iniziativa che “salva i nostri bambini
e i nostri giovani da una vita di dissipazione morale, culturale,
spirituale ed educativa quale è spesso il tempo delle vacanze
mal utilizzato”. Tra le associazioni, gli Scout della Annunciazione
di Nazaret si sono particolarmente distinti. Hanno organizzato il
loro campo a Tabgha, dal 20 al 28 luglio, sulla riva del Lago di Tiberiade, nei pressi della casa dei Padri Francescani, sotto la guida
esperta del Sig. Joseph Farran. La festa conclusiva si è svolta sulla
riva del lago con la presenza di molte famiglie e del vescovo Mons.
G.B. Marcuzzo che ha portato loro anche i saluti e la benedizione
del Patriarca di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal.
Dal nostro corrispondente in Galilee
HAIFA – Domenica 19 agosto 2012, S.B. il Patriarca Fouad Twal, accompagnato dal suo Vicario
in Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e dal suo nuovo cancelliere, il Rev.do Don George
Ayoub, ha compiuto ad Haifa alcune visite dettate da circostanze particolari. Il Patriarca si è recato
in primo luogo da S.E. Elias Shaccour, Arcivescovo melkita di Acri, per augurargli un pronto ristabilimento in seguito ad una caduta. La conversazione tra il Patriarca, i vescovi e alcuni sacerdoti presenti si è rivolta naturalmente su temi pastorali e di attualità, come la notizia della nomina del nuovo
Nunzio in Terra Santa, la prossima visita del Papa a Beirut, le relazioni islamo-cristiane nel contesto
del Ramadan e la nuova situazione nei paesi arabi. Le Suore della Santa Famiglia di Nazareth si
sono istallate da due anni nella loro scuola di Nazareth. Il Patriarca le aveva già incontrate, ma ha
voluto visitarle ancora una volta per incoraggiarle nel loro sforzo di adattamento.
Le religiose al momento sono quattro e attendono a breve l’arrivo di una quinta suora a completamento della comunità. Esse hanno
appena terminato il rifacimento della loro cappella privata e le riparazioni alla cappella della scuola. Il Patriarca, sempre accompagnato
da Mons. Marcuzzo e da Don George, ha fatto visita anche alle Suore Francescane CIM presso l’ospedale italiano per alcuni lutti che le
hanno colpite in questi ultimi mesi. Nel corso della conversazione la superiora provinciale ha informato il Patriarca di alcuni cambiamenti
di religiose occorsi nelle comunità, tra gli altri il trasferimento della casa provinciale da Aida (Betlemme) alla residenza Sant’Antonio di
Gerusalemme, ove i lavori di ristrutturazione sono già cominciati.
Testo dal nostro corrispondente ad Haifa. Foto di G.A.
Seminario sui mezzi moderni di insegnamento della catechesi
BEIT JALA – Il 16 e 17 agosto il Centro Catechistico ha organizzato a Beit Jala un seminario
formativo per tutti i catechisti di Gerusalemme e del territori palestinesi intitolato “Metodologia
e moderni strumenti per la catechesi”. Il workshop ha visto la partecipazione di 50 insegnanti,
uomini e donne, di diverse scuole.
Assunzione: alcune Suore del Rosario professano i voti
GERUSALEMME - Mercoledì 15 Agosto, le Suore del Rosario hanno professato i voti durante
la Messa dell’Assunta presieduta dal Patriarca Fouad Twal a Beit Hanina. Tre Suore hanno pronunciato i loro voti perpetui, e cinque i temporanei.
Festa di Santa Chiara e chiusura del giubileo degli 800 anni
di fondazione delle Clarisse
NAZARETH - L’11 agosto, come ogni anno, i fedeli di Nazaret e della Galilea si sono ritrovati
presso il Monastero delle Clarisse di Nazaret per celebrare la festa di Santa Chiara. Quest’anno
la festività ha assunto uno spessore maggiore perché è coincisa con la chiusura del giubileo per
gli 800 anni della fondazione dell’Ordine delle Clarisse. La Messa pontificale di ringraziamento
è stata presieduta da Mons. Marcuzzo.
GERUSALEMME - Sabato 11 agosto, le Clarisse di Gerusalemme hanno festeggiato con gioia la
solennità di Santa Chiara nella cappella del loro monastero. Molti sacerdoti, frati francescani e
cappuccini, il Vicario custodiale P. Artemio Vitores, e tante Suore si sono voluti unire alla Liturgia
eucaristica, presieduta da Mons. Shomali.
Tutte le novità
del Seminario Patriarcale Latino
di Beit Jala sul nuovo sito internet
BEIT JALA - Il Seminario Patriarcale di Beit
Jala lancia il suo nuovo sito web: www.latinseminary.org. Troverete tutte le novità del
Seminario e di quanti vi operano. Potrete
anche accedere alle meditazioni bibliche o
inviare intenzioni di preghiera. Chiaro, pratico e completo, il nuovo sito permetterà
alle famiglie e agli amici del Seminario di
seguirne le diverse attività da casa, durante
tutto l’anno.
Kaytana 2012
Cinque giorni di campo estivo
Quest’anno 72 bambini e adolescenti e
11 assistenti adulti hanno partecipato alla
“Kaytana” annuale per i bambini cattolici di
lingua ebraica che si è tenuta a Deir Rafat
dal 16 al 20 luglio 2012..
a M a r e l a t e r r a s a n ta e Fa r l a a M a r e
Pa G . 5
La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
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Libano – Il Papa Benedetto XVI si recherà in Libano i prossimi 14, 15 e 16 settembre 2012. In questa occasione, il Santo Padre consegnerà ai capi
delle comunità cristiane l’esortazione apostolica
per il Medio Oriente, che segue il sinodo celebrato
nel 2010. In preparazione alla visita del Santo Padre –
visita che interessa tutti i cristiani – il Patriarca Latino
di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha dichiarato ai microfoni della
Radio Vaticana:
“Attendiamo in modo speciale questa esortazione apostolica
post-sinodale, essa sarà il riassunto di tutto ciò che abbiamo augurato durante il nostro sinodo”.
Un problema di identità
Il Patriarca ha precisato: “Si torna all’idea di appartenenza a questa terra (ndr: la Palestina). Si tratta di un problema di identità, di politica. (…) Sta a noi, pastori, e un poco alla comunità internazionale occuparcene e prendere in considerazione la presenza dei cristiani”.
Interrogato da una giornalista, Mons. Fouad Twal
non nasconde la sua delusione per ciò che riguarda
i contatti interreligiosi: “Non ci sono molti progressi
a livello del dialogo con gli ebrei, anche se ci sono
persone di buona volontà”. Medesima constatazione
circa “la festa di Ramadan che è stata una buona
occasione per domandare la pace, la convivialità”,
ma che nello stesso tempo non ha impedito la crescita di un certo
radicalismo islamico.
Ciò che di più preoccupa il Patriarca Latino è senza dubbio la
tensione mondiale, protesa verso la Siria, che fa sì che non si parli
più della situazione in Palestina e nei territori occupati. “Aspettiamo
dal Papa un messaggio di incoraggiamento, ha concluso mons.
Twal. “Non si tratta di un viaggio che il Papa intende fare solo per
il Libano, ma per tutta questa regione. I sette patriarchi cattolici
saranno presenti per ricordare la situazione così come è, anche se
non riusciamo a vedere facilmente una fine alla violenza in Medio
Oriente”.
Laurent Charnin
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Il 23 luglio, il Patriarca Fouad Twal ha espresso al Papa in una lettera la sua gioia e l’assicurazione
delle sue preghiere per il successo della sua missione, della visita in Libano che si terrà dal 14 al 16 septembre 2012. Pubblichiamo in questa sede un estratto della lettera:
Santità,
Abbiamo appreso, con gioia, la notizia della Sua Visita in Libano, dove incontrerà nuovamente i Suoi
fedeli per consegnare loro l’Esortazione Apostolica, frutto del Sinodo dei Vescovi delle Chiese del Medio
Oriente. La Terra Santa le dà il benvenuto in Libano.
A nome del Patriarcato Latino di Gerusalemme, dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa
e della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (C.E.L.R.A.), Le esprimiamo sin d’ora la nostra gioia e La accompagniamo con la
nostra preghiera prima, durante e dopo la Sua Visita.
Santità, ritorna in Medio Oriente per donarci l’Esortazione Apostolica, grazie alla quale noi accoglieremo i Suoi consigli e il Suo insegnamento al fine di essere in questa regione e nel mondo intero, segno di comunione e di testimonianza.
La nostra regione vive attualmente in condizioni difficili e avvertiamo il bisogno di ascoltare la Sua voce, il suo messaggio di preghiera e di
condivisione con quanti soffrono.
Questa terra, dal Sinodo fino ad oggi, si trova a vivere cambiamenti radicali che stanno segnando la vita e le opere in una prospettiva nuova
di libertà e di dignità, spesso però accompagnate dall’aumento della violenza.
Auspichiamo che la Sua Visita in Libano e le parole che rivolgerà al Medio Oriente e alla Comunità internazionale rafforzino la speranza dei
cristiani, il dialogo islamo-cristiano e i valori della giustizia e della pace
+ Fouad Twal
Patriarca Latino di Gerusalemme,
Presidente della Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS),
Presidente della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (CELRA).
La Celra si rivolge ai cistiani di Siria
La Celra (Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba) esprime,
tramite una lettera indirizzata il 27 Agosto 2012, a Mons. Nazzaro (Vicario Latino ad Aleppo in Siria) e ai cristiani di Siria, tutta la sua vicinanza e
“prossimità”. La Celra attende la prossima riunione plenaria ad Amman
(Giordania) per ascoltare la testimonianza di Mons. Nazzaro e per firmare un messaggio di pace.
Quale verità per Pio XII ?
GERUSALEMME - Comunicato: Lo Yad Vashem, il memoriale della
Shoah a Gerusalemme, da domenica 1 luglio presenta un testo su
Pio XII attenuato rispetto al precedente che accusava il pontefice di
essere rimasto passivo di fronte alla sorte degli Ebrei durante la Shoah. Questo nuovo testo espone nei particolari il controverso dibattito circa il suo atteggiamento durante la Seconda Guerra Mondiale.
La Terra Santa festeggia la Beata Mariam Baouardy
Sabato 25 e domenica 26 agosto numerosi fedeli di Terra Santa si sono
riuniti per celebrare la festa della “piccola Mariam”, giovane carmelitana
palestinese beatificata nel 1983. Sabato sera Mons. Marcuzzo ha celebrato una Messa presso il Carmelo di Nazaret, mentre domenica pomeriggio si è tenuta una celebrazione eucaristica al Carmelo di Betlemme, presieduta da Mons. Lahham, Vescovo ausiliare per la Giordania.
Gemellaggio tra la Parrocchia latina di Gerusalemme e la Parrocchia di San Martino
GERUSALEMME - Mercoledì 22 agosto 2012, la Parrocchia latina
di Gerusalemme ha ospitato un gruppo di pellegrini della Parrocchia di San Martino (della Diocesi di Milano). In occasione della stipulazione di un gemellaggio tra le due parrocchie è stata celebrata
una Messa nella Chiesa di San Salvatore.
Pa G . 6
n o t i z i a r i o i n F o r M at i V o — G E RU S A L E M M E
C a aa
RAMALLAH – Dopo molto lavoro, presso
i locali della parrocchia della Santa Famiglia
di Ramallah, è stato inaugurato, domenica 1
luglio 2012, il nuovo Ristorante “LA CORTE
ITALIANA”.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza
di tante personalità, tra cui il Vescovo Ausiliare
di Gerusalemme Mons. Shomali e il Console
Generale d’Italia a Gerusalemme, Sig. Giampaolo Cantini, il Governatore di Ramallah, la Dott.
ssa Leila Ghannam, musulmana, il Sindaco di
Ramallah, la signora Janette Mikhail, cristiana.
Ospiti d’onore gli amici della Confartigianato
Imprese con la presenza del Presidente nazionale, Sig. Giorgio Guerrini e del Segretario
Generale, Sig. Cesare Fumagalli, oltre ai tre vicepresidenti e ad altri amici.
Il progetto ha preso avvio un anno fa
quando alcuni locali della parrocchia sono stati
adibiti a “Scuola di Cucina Italiana”. L’idea iniziale era di creare un corso di formazione per
aiutare i giovani di Ramallah a trovare più facilmente un lavoro. La Confartigianato, grazie al
sostegno della ANCOS (Associazione Nazionale Comunità Sportive e Sociali), ha finanziato il
progetto e così è stata acquistata una nuova cucina per poter effettuare i corsi di chef. Da cosa nasce cosa
e così il parroco di Ramallah ha proposto di sistemare anche un paio di stanze per poter aprire i corsi di
a M a r e l a t e r r a s a n ta e Fa r l a a M a r e
Pa G . 7
scuola alberghiera da inserire nel piano di studi della
scuola latina di Ramallah. A settembre la prima classe
ospiterà i primi 15 alunni.
Qualche mese fa la Provvidenza, che ha preso
ancora il volto degli amici di Confartigianato, ha permesso di fare un ulteriore passo in avanti: una grande
sala è stata sistemata e adibita a Ristorante ove si può
gustare la buona cucina italiana. Dopo aver tenuto,
nel mese di febbraio, il primo corso di cucina italiana, lo chef Paolo Ferri, un giovane italiano, si è reso
disponibile per aiutare i giovani di Ramallah ad aprire
il Ristorante.
Ed ecco che il sogno è divenuto realtà: i tanti
amici presenti a Ramallah per l’inaugurazione, hanno potuto assaggiare un menù preparato per l’occasione: dei gustosissimi antipasti seguiti da delle ottime lasagne, da un piatto di pollo ai peperoni e, per
concludere, da un delizioso tortino al cioccolato con
salsa di vaniglia, il tutto accompagnato da un ottimo
Chianti.
La nostra speranza è che tanti e tanti amici possano godere delle cose buone cucinate con amore,
passione e con “stile italiano” dai giovani di Ramallah.
Dal nostro corrispondente di Ramallah
Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org :
•AuguridelPatriarcaTwalalPapaperilsuoprossimoviaggioinLibano
•DichiarazionedellaPresidenzaCCEEsullasituazioneinSiria
•ConversioniforzateaGaza?(luglio2012)
•IlPatriarcaadAndria(Italia)perlacerimoniadiinvestituradell’Ordineequestre(luglio2012)
•Appuntamentoconicristianid’Oriente–Percorsoinautomobile(luglio2012)
•Iconografiaperl’Unità(luglio2012)
•UominiperDio:ordinazioniinTerraSanta(giugno2012)
•Celebrazionedei150annidellaMissioned’OrienteaSanPietroinGallicantu(giugno2012)
GERUSALEMME
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
N u m e ro 14
M agg i o 2 012
Patriarcato Latino
di Gerusalemme
www.lpj.org
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Gerusalemme 91141
Tel : +972 2 628 23 23
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Durante il periodo estivo
il Notiziario informativo
non uscirà, né a luglio
né ad agosto. Arrivederci
al 15 settembre.
Buone vacanze!
Editoriale
Là dove Dio piange
Dio piange su tutto il mondo come Gesù
pianse su Gerusalemme. Oggi non è più solo
su Gerusalemme che il Signore piange, ma
sul mondo intero. E con lui piangono i suoi
figli.
In Italia, Dio piange. La terra continua a
tremare in Emilia Romagna e siamo uniti in
preghiera con tutta l’Italia, specialmente del
Nord, e ai molti cavalieri dell’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro là presenti.
In Siria, Dio piange. Il massacro di Hula,
il 26 maggio, è costato la vita a 108 civili.
Benedetto XVI ha espresso il suo dolore e
la sua “estrema preoccupazione”. La Santa
Sede rinnova “il suo appello alla cessazione di ogni forma di violenza ed esorta le
parti interessate e tutta la comunità internazionale a non risparmiare alcuno sforzo
per risolvere la crisi attraverso il dialogo
e la riconciliazione”. Il Patriarcato latino di
Gerusalemme ha deciso di rivolgere un appello per un’intensa preghiera. “Gli sforzi
diplomatici sono falliti. Ci vuole una forza
soprannaturale che viene da Dio”.
In Terra Santa Dio piange. A Tel Aviv, il
23 maggio, una manifestazione politica mal
riuscita si è trasformata in una vera e propria rivolta razziale. Tra i dimostranti, diverse
centinaia hanno reclamato l’espulsione degli
immigrati clandestini e dei richiedenti asilo, e hanno attaccato negozi e automobilisti
africani. Decine di persone sono state arrestate. Stimati in numero di circa
60.000 da parte delle autorità, gli
immigrati clandestini provengono
principalmente dall’Eritrea e dal
Sudan. La situazione confusa e
l’insicurezza aumentano tra i migranti. L’Assemblea degli Ordinari
Cattolici di Terra Santa ha rilasciato una dichiarazione in merito a
questi eventi che fanno alzare “un
grido di angoscia e di sofferenza
in seguito agli episodi di violenza perpetrati nei confronti di chi
è arrivato in Israele chiedendo
asilo politico in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame e dalla miseria”.
Molte vittime di questi attacchi sono cristiani. Riconoscendo il diritto sovrano dello
Stato di Israele di attuare politiche e di promulgare leggi che regolino l’afflusso di stranieri sul suo territorio, gli Ordinari ricordano
che “queste politiche e queste leggi devono
essere formulate in modo responsabile e
conforme alle procedure. Inoltre, esse devono rispettare le convenzioni internazionali
che proteggono i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, garantire i diritti umani e il
rispetto della persona umana, assicurare il
rispetto del diritto internazionale”.
L’AOCTS ricorda che questa terra è anche
la Terra Santa, chiamata ad una speciale vocazione di giustizia, di pace e di ospitalità, nello spirito del nostro comune padre Abramo.
“Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza
saperlo” (Eb 13,2).
Non saremo giudicati sulla nostra fede,
sulle nostre pratiche e sulle nostre preghiere, ma sull’amore condiviso senza limiti,
sull’amore che raggiunge in primo luogo chi
ne ha più bisogno, sull’amore che annuncia il
Regno, e che, in breve, continua la missione
di Gesù, di Colui che chiama lo Spirito Santo
il “Consolatore”.
Christophe Lafontaine
Comunità africana di Terra Santa,
Pentecoste 2012 a San Pietro in Gallicantu
PA G . 2
Dalle Salesiane la Nuova
Evangelizzazione è in cammino
Nel pomeriggio di domenica 29 aprile,
il Patriarca Fouad Twal ha reso visita
alla comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Gerusalemme. Un’occasione,
da parte del Patriarca, per incoraggiare il “Progetto Gerusalemme”, un’idea
di ritiro biblico che contribuisce alla
Nuova Evangelizzazione.
Il Patriarca a Gaza
per la consegna dei diplomi
di conclusione della scuola
Come è abitudine alla fine di ogni anno
scolastico, il Patriarca Fouad Twal si è
recato a Gaza, lunedì 30 aprile, per la
cerimonia di conferimento del diploma
ai giovani che sono giunti al termine
della formazione scolastica ricevuta
nella scuola della Santa Famiglia.
A St. Etienne una preghiera
ecumenica di solidarietà
con i prigionieri
L’8 maggio 2012 nella basilica “St.
Etienne” di Gerusalemme ha avuto luogo una preghiera ecumenica particolare, in segno di solidarietà con i detenuti
nelle prigioni israeliane che chiedono il
rispetto dei loro diritti.
Conferenza al servizio della Vita
per i sacerdoti del Patriarcato
Martedì 15 Maggio 2012, i sacerdoti
del Patriarcato Latino, riuniti insieme
a Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal
per il consueto ritiro mensile, hanno
ascoltato l’intervento della Dr. A. Ligaya Acosta, molto impegnata a difendere la vita, dedicato ad alcune
questioni di bioetica.
Due cristiani nel nuovo
governo palestinese
Mercoledì 16 maggio si è insediato un
nuovo governo palestinese, diretto dal
Primo ministro Salam Fayyad. Vi fanno
parte anche due ministri cristiani, Nabil
Qassis, Ministro delle Finanze e Rola
Ma’aia Bandak, Ministro del Turismo.
Il Cardinal Koch visita
la Terra Santa
Il Cardinale Kurt Koch, Presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione
dell’Unità dei Cristiani, è stato in visita
in Terra Santa. Mercoledì 23 maggio il
Patriarca Latino, che lo aveva incontrato nel corso della giornata, ha pronunciato in serata un discorso di benvenuto al fine di incoraggiare il Consiglio per
l’Unità dei Cristiani a stabilire maggiori
contatti con la Chiesa di Terra Santa.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Quattrocento giovani corrono
per la Pace a Cesarea Marittima
Il 12 e 13 maggio si è
svolta la terza edizione della
staffetta mondiale - di 24 ore
- per la Pace e la Fraternità,
organizzata da Juniors per
un Mondo Unito (giovani del
Movimento dei Focolari).
Centinaia di migliaia di
giovani, tra i 13 e i 17 anni,
di ogni condizione sociale,
di differenti culture, paesi
e religioni, hanno corso attraverso il mondo intero. Un
“Sono momenti come questi ad infondere speranza”
modo attivo per testimoniare
il loro impegno per la pace e l’unità. Dopo il 2005 e il 2008, Run4unity ha raggiunto la sua
terza edizione toccando questa volta 180 città.
In Terra Santa, sono stati quattrocento i giovani che si sono riuniti nel magnifico sito archeologico di Cesarea Marittima. Erano cristiani, musulmani e qualche ebreo, provenienti dai Territori
e da diverse città in Israele. Una diversità che centra l’obiettivo dell’evento: collaborare insieme
alla costruzione di un mondo unito attraverso la diversità, fonte di ricchezza e non di divisione.
La giornata di domenica 13 maggio si è svolta attorno alle corse a staffetta, a giochi collettivi, a sketches, a canti (in inglese, ebraico e arabo) con messaggi di pace e di unità. Tutto
era stato organizzato da e per i giovani. Essi sono stati “i veri attori ed esecutori di questo
avvenimento” si entusiasma Francesca, membro dei Focolari a Gerusalemme.
“Quest’anno, per far passare il messaggio di unità, spiega Francesca, abbiamo lanciato
sei punti sintetici, “i sei sì”: sì alla pace, sì al rispetto, sì alla creazione (ecologia), sì alla vita
e alla famiglia, sì alla solidarietà, sì ad una economia giusta”. Ogni “sì” è stato illustrato da
un simbolo matematico impresso su tutte le magliette dei partecipanti. Amélie de La Hougue
Benedizione del nuovo monastero
benedettino a Tabgha
Nella solennità dell’Ascensione, il 17 maggio 2012, il card. Joachim Meisner, Arcivescovo
di Colonia e Presidente del ‘Deutscher Verein vom Heiligen Land’, ha benedetto il nuovo monastero benedettino di Tabgha. Hanno concelebrato, quali rappresentanti del Patriarca Latino
di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, il Patriarca emerito, Mons. Michel Sabbah, e Mons.
Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele. Erano presenti anche Mons.
Antonio Franco, Nunzio Apostolico in Israele, l’Arcivescovo Boutros Mouallem, Mons. Kamal
Bathish e l’Abate P. Gregory Collins della Dormizione, e il precedente abate, B. Lindemann e
l’Abate del “Monastero degli Scozzesi” di Vienna.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione all’interno e all’esterno del monastero, in
particolare della cappella ove il cardinale ha benedetto anche l’altare.
Un momento particolarmente simbolico è stato vissuto da tutti quando l’architetto ha consegnato la maquette del nuovo monastero al Cardinal Meisner, che a sua volta lo ha dato
all’Abate P. Collins.
P. Elias osb è stato nominato nuovo Priore
I benedettini di Tabgha, che dipendi Tabgha dall’Abate Gregory Collins
dono dalla Dormizione di Gerusalemme, si stabilirono qui nel 1939 e nel
1952-54 costruirono il loro monastero.
Fragile e pericolante, era diventato anche troppo piccolo. Era assolutamente
necessario pensare ad un nuovo monastero, più sicuro, spazioso, consono alle esigenze di una vita monastica.
La progettazione durò cinque anni e il 27
febbraio 2007 lo stesso Card. Meisner e
il Patriarca Sabbah potevano benedire la
prima pietra del nuovo monastero.
Dal nostro corrispondente in Galilea
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 3
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Nuovo comitato esecutivo della USRTS di Galilea
Le religiose dell’Unione delle Superiore Religiose di
Terra Santa (USRTS) di Galilea hanno vissuto due momenti
importanti nel mese di maggio: l’incontro conclusivo
dell’anno pastorale e l’elezione del nuovo comitato esecutivo
per la Galilea.
Domenica 13 maggio, le religiose dell’Unione di Galilea si
sono incontrate, presso la scuola Don Guanella di Nazaret,
per il loro ultimo incontro dell’anno pastorale. Nonostante
i sempre numerosi impegni parrocchiali e pastorali di
queste domeniche del tempo pasquale, esse erano circa
una cinquantina per ascoltare due conferenze sul tema
dell’”ascolto della Parola”.
Per l’Assemblea generale conclusiva e per la S.
Messa è stato invitato Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo,
Vicario patriarcale latino per Israele. Egli ha invitato le
religiose a creare un sito web per l’USRTS e “a sentirsi
davvero parte attiva della vita della Chiesa in Terra
Santa, impegnate nella bella ed esigente missione
della sua vita e della sua storia e pronte ad arricchirla
gioiosamente col carisma tipico e complementare
della loro fondazione”.
Il 16 maggio le superiore delle comunità religiose
dell’USRTS della regione di Galilea si sono riunite per eleg-
gere le nuove responsabili per il prossimo triennio, come
previsto dagli Statuti. Le tre nuove responsabili del Comitato
esecutivo in Galilea sono suor Stefania Cantore, di Nazaret, rieletta presidente; suor Karen McConnel, cim, di Cana,
nuova segretaria; suor Carla Francesca Andreozzi, psj, di
Nazaret, nuova tesoriera.
Dal nostro corrispondente di Galilea
La Beata Maria di Gesù Crocifisso
raduna le sue Carmelitane
Mercoledì 2 maggio, il Patriarca ha presieduto a Emmaus
la S.Messa inaugurale dell’incontro delle Carmelitane
raccolte attorno alla Beata palestinese Maria di Gesù
Crocifisso. Al termine della celebrazione, mons. Twal ha
tenuto una conferenza sulla Beata carmelitana.
Dal 2 fino all’8 maggio, una trentina di religiose dei quattro
Carmeli di Terra Santa (Gerusalemme, Betlemme, Nazaret
e Haifa) si sono riunite per il loro incontro di formazione.
Quest’anno hanno scelto di viverlo attorno alla vita della
Beata Mariam Baouardy, conosciuta con il nome di
Maria di Gesù Crocifisso. La sessione è cominciata a
Emmaus-Nicopolis, luogo che Gesù in persona, nel
1878, aveva indicato a suor Mariam quale Emmaus
del Vangelo.
Nel corso dell’omelia, il Patriarca ha ricordato
come la Beata fosse “figlia di Terra Santa”. “La Terra e le sue colline – ha detto - erano in lei e nelle
sue ispirazioni e illuminazioni, ella ha fatto scoprire “tutta la profondità del messaggio spirituale dei Luoghi Santi”. Mons. Twal, sull’esempio di
suor Mariam, ha invitato ciascuno a “toccare questi luoghi, a sentirne il profumo, a diventarne profondamente familiari… così da divenire noi stessi
un’altra Terra Santa in cui Gesù possa nascere,
crescere e agire”.
Mons. Twal ha poi tenuto per le suore carmelitane una
conferenza dal titolo: “Mariam e il suo Patriarca”. Egli ha
descritto le relazioni privilegiate del suo predecessore,
il Patriarca Vincenzo Bracco, con la Beata, facendo
riferimento alla loro santa amicizia: “il Patriarca era la guida
spirituale di Mariam, e Mariam era il sostegno spirituale
del Patriarca”. E in conclusione: “in ciascune delle loro
vite si trovano vere tracce di santità”.
Amélie de La Hougue
PA G . 4
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Il Vescovo Shomali visita la Comunità della Kehilla di Gerusalemme
Domenica 6 maggio 2012 Mons. William Shomali, Vescovo
ausiliare di Gerusalemme, ha fatto visita alla comunità cattolica
di lingua ebraica di Gerusalemme (kehilla), dove ha celebrato
la Messa. In questa stessa occasione si è anche celebrata la
festa di san Giacomo, patrono dell’Opera di san Giacomo e del
Vicariato di san Giacomo.
Il vescovo William era accompagnato dal nuovo cancelliere del Patriarcato Latino, il Rev. Don George Ayoub, originario
della Galilea e da Don Issa Hijazeen. I membri della comunità si
sono riuniti nella casa dei santi Simeone ed Anna per salutare il
Vescovo e alcuni musicisti di talento della kehilla hanno accompagnato la preghiera con belle musiche e canti.
Padre David Neuhaus, Vicario patriarcale per le comunità
cattoliche ebreofone, ha accolto il Vescovo esprimendo la gioia della comunità di poter pregare insieme nella festa di san
Giacomo. La Messa è stata celebrata in arabo ed ebraico. Il
Vescovo ha pregato in arabo e l’assemblea ha risposto in arabo, mentre i canti e le letture erano in ebraico. Anche le letture
sono state lette in ebraico.
Il Vescovo ha iniziato la sua omelia in inglese, cui ha fatto
seguito la lettura dell’omelia nella traduzione ebraica da parte
di P. David. Il Vescovo ha espresso la propria gioia di poter
pregare alla kehilla ed ha sottolineato l’importanza di questa
comunità all’interno della Chiesa di Gerusalemme. Ha ricordato
le origini della kehilla nella prima Chiesa di Gerusalemme, i cui
membri erano ebrei credenti in Gesù e la sua unità, oggi, con
la comunità di lingua araba, comunità entrambe impegnate a
testimoniare lo stesso Messia, con due lingue diverse all’interno di due società – araba ed ebraica- in Terra Santa. È rimasto
colpito in modo particolare dalla musica ed ha proposto una più
stretta collaborazione tra le comunità di lingua araba ed ebraica
nella composizione dei canti: “Le nostre due lingue sono semitiche e sono così vicine l’una all’altra che possiamo comporre dei canti in entrambe le lingue esprimendo anche in
questo modo la nostra unità“.
Vicariato per i cattolici di lingua ebraica
Il Patriarca a Jifna: “La nostra vita deve essere testimonianza”
Venerdì 27 e sabato 28 aprile il Patriarca è stato in visita
pastorale nella parrocchia di San Giuseppe di Jifna. Durante la
Messa, nel primo pomeriggio, quattordici bambini della parrocchia hanno ricevuto il sacramento della Confermazione e dodici
invece la Prima Comunione. Numerosi fedeli ortodossi hanno
assisitito alla messa insieme al loro parroco emerito.
Per l’occasione, il Patriarca ha ricevuto in dono un’icona del
Santo Patrono della parrocchia.
Nella sua omelia, il Patriarca ha ribadito che “la Chiesa di
Terra Santa è una Chiesa del calvario. Tuttavia – ha aggiunto – noi viviamo anche in una Terra di speranza, la speranza
della risurrezione”. “La nostra vita deve essere una testimonianza di vita cristiana qui. Vi incoraggio a rimanere e a non
partire”.
Christophe Lafontaine
I ragazzi della Prima Comunione e della Cresima da Gerusalemme al Giordano
Più di 130 ragazzi e ragazze si sono recati, domenica 29 aprile, sulle rive
del Giordano e a Gerico. Il viaggio è stato organizzato dalla parrocchia latina
di Gerusalemme in preparazione alla celebrazione della Prima Comunione e
della Cresima.
Domenica del Buon Pastore e nuovo Parroco per Gerico
Il 29 aprile 2012 la Parrocchia di Gerico era in festa. La quarta domenica di
Pasqua, chiamata anche “Domenica del Buon Pastore”, è infatti festa patronale
di questa parrocchia di Palestina. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha fatto visita alla parrocchia, conferendo la Cresima a cinque ragazzi e
amministrando la Prima Comunione a quattro fanciulli. P. Ibrahim Sabbagh ofm,
parroco di Gerico, si appresta a partire per Roma (Italia) per un periodo di studi
e al suo posto è stato nominato un altro francescano, P. Mario Hadchiti, ofm.
“La comunione tra i sacerdoti è indispensabile”
Martedì 8 maggio 2012, come avviene ogni mese, i sacerdoti del Patriarcato
Latino si sono riuniti a Bir Zeit in presenza di Mons. Shomali, Vescovo ausiliare
per Gerusalemme e di Mons. Marcuzzo, Vescovo ausiliare per Israele. In modo
particolare essi hanno riflettuto insieme circa le priorità della vita del sacerdote.
“La comunione tra i sacerdoti nell’attività pastorale è importante al fine di
superare ogni individualismo nelle decisioni”.
Cipro festeggia la Madonna di Lujan
e la Madonna delle Grazie
Martedì 8 maggio gli undici sacerdoti dell’isola si
sono riuniti a Pafo (Cipro), per celebrare due tra
i titoli attribuiti alla Vergine Maria: la Madonna di
Lujan, patrona dell’Istituto del Verbo Incarnato e la
Madonna delle Grazie, patrona della parrocchia
latina di Larnaca.
Lo Spirito Santo soffia a Cipro
Sabato 19 maggio, dalle 9.30 alle 14, i cresimandi
delle parrocchie cattoliche latine di Cipro si sono
riuniti presso il convento di san Giuseppe, a
Nicosia, per una giornata di ritiro.
Pentecoste: il Patriarca amministra
la Cresima a 12 giovani
Domenica 27 maggio il Patriarca Fouad Twal ha
celebrato la S.Messa di Pentecoste nei pressi del
Cenacolo, all’abbazia della Dormizione sul Monte
Sion. Egli ha amministrato il Sacramento della
Cresima a dodici giovani di differenti nazionalità.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
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La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
“A quanti nella Chiesa hanno la responsabilità
dell’evangelizzazione del mondo”
Sul tema “il turismo che fa la differenza”, il VII Congresso Mondiale
di Pastorale del Turismo ha riunito a Cancun, dal 23 al 27 aprile, diversi
rappresentanti (sacerdoti, laici, professionisti del turismo) provenienti
da 40 paesi diversi.
Per il Medio Oriente erano presenti il Patriarca maronita Mons.
Bechara Boutros Rai, il Padre Jerzy Kraj, OFM, di Gerusalemme, il
diacono Sobhy Makhoul dell’Esarcato Patriarcale Maronita di Gerusalemme, il P. Umberto Barato,OFM di Cipro, e infine P. Pietro Felet,
Segretario dell’AOCTS.
Tra le numerose conferenze di questo Congresso, riprendiamo
quella di Padre Felet, intitolata “La tessera di animatore dei pellegringgi
in Terra Santa: legislazione, requisiti e difficoltà”, e dedicata al ruolo
della guida spirituale nei pellegrinaggi. Tale tessera viene distribuita
tramite l’AOCTS (Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa) e
consente ad un sacerdote o ad una persona consacrata di guidare
e di animare un pellegrinaggio con permesso legale e valido a tutti
gli effetti. Padre Felet ha sottolineato la specificità del pellegrinaggio
in Terra Santa che è “un’occasione di catechesi approfondita” e che
“permette di scoprire la ricchezza della Chiesa d’Oriente”.
Il Segretario Generale dell’AOCTS ha poi elencato le condizioni
per ottenere questa tessera di animatore spirituale: possedere le dovute conoscenze bibliche e culturali del paese, essere fornito delle
capacità relazionali necessarie per guidare un gruppo, essere a ciò
incaricato dal proprio superiore diocesano o religioso, seguire una
formazione continua, avere meno di 75 anni, ecc.
Ed ha concluso: “Il pellegrino non visita un santuario o una chiesa
come si visita un museo. Desidera ascoltare e incontrare Qualcuno
con l’aiuto di una buona guida spirituale, umanamente equilibrata, culturalmente valida, preparata biblicamente e motivata spiritualmente”.
Amélie de La Hougue
La Terra Santa a Milano per l’incontro delle famiglie
Dal 30 maggio al 3 giugno, a Milano, ha avuto luogo il 7°Incontro
mondiale delle famiglie. Anche la Terra Santa è stata ben rappresentata.
La Chiesa locale si è preparata intensamente a questo incontro.
Una rappresentanza del nostro “Comitato Interecclesiale della
Famiglia” ed una delegazione allargata (16 membri) di Terra Santa,
guidata dal Patriarca Fouad Twal e da S.E. Mons. Maroun Lahham,
Delegato episcopale per la Pastorale della famiglia, hanno partecipato
a questo incontro a Milano. Un manuale preparatorio, con le catechesi
redatte dalla Chiesa di Milano, tradotte in arabo in Libano e stampato
a cura dell’AOCTS, è stato distribuito in tutte le comunità, istituzioni e
parrocchie cattoliche di ogni rito presenti in Terra Santa.
La Santa Sede e, in particolar modo, il card. Ennio Antonelli del
Pontificio Consiglio per la Famiglia (CPF) ha colto l’occasione dell’incontro
di Milano per rilanciare il progetto del “Centro internazionale per la
spiritualità della famiglia“ di Nazareth. Questo progetto fu ideato dal card.
Alfonso Lopez de Trujilo, annunciato e lanciato da Giovanni Paolo II a Rio
de Janeiro nel 1997, quando una famiglia di Nazaret gli offrì un’“icona della
Sacra Famiglia di Nazaret” destinata a diventare l’icona del nuovo Centro.
Nel 2000 lo stesso papa Giovanni Paolo II benedisse il modellino del
progetto nella Basilica dell’Annunciazione; a sua volta papa Benedetto
XVI, nel 2009 al Monte del
Precipizio, ha benedetto la prima
pietra del Centro.
Il progetto non è stato ancora
realizzato per motivi di ordine
pratico. Attualmente la Santa
Sede è determinata e pronta
a risolvere le questioni legali,
finanziarie e logistiche: il centro
sarà situato su un bellissimo
terreno che si trova sulla collina
occidentale di Nazaret. Il progetto
e la sua costruzione sono stati
affidati al “Movimento per il
MIL ANO 2012
Rinnovamento nello Spirito” il cui
presidente è Salvatore Martinez.
L’incontro di Milano si è rivelato una buona opportunità per rilanciare
il progetto e promuovere la partecipazione e la solidarietà delle famiglie
cristiane del mondo intero.
Dal nostro corrispondente di Nazaret.
I cristiani nel mondo arabo, un anno dopo la “Primavera” araba
La Commissione degli Episcopati (cattolici) della Comunità europea
(COMECE) e i Gruppi politici del Partito popolare europeo (PPE) e
del Partito conservatore e riformista (ECR) del Parlamento europeo,
hanno organizzato presso lo stesso Parlamento europeo un convegno, tenutosi il 9 maggio, dedicato alla situazione sempre più precaria e pericolosa in cui versano i cristiani nei paesi arabi.
Siria: il Patriarcato Latino rivolge
un appello per un’intensa preghiera
Papa Benedetto XVI è addolorato e profondamente preoccupato per la recente strage in Siria, che ha fatto altre 108 vittime. Il
Patriarcato Latino di Gerusalemme, in linea con il Santo Padre,
esprime la sua più viva inquietudine e vuole essere vicino con
un’intensa preghiera alla gente della Siria.
Un “giusto fra le nazioni” presto beato
Si tratta di Odoardo Focherini, un laico italiano già proclamato Giusto
fra le nazioni nel 1969. Giovedì 10 maggio 2012 Papa Benedetto XVI
ha riconosciuto il martirio del Servo di Dio, ucciso in odium fidei dal
regime nazista in Germania, a Hersbruck, aprendo così la porta alla
sua prossima beatificazione.
Presso i Domenicani S.Messa in memoria
e suffragio del defunto Cardinale Daoud
Presso la chiesa di St. Etienne a Gerusalemme è stata celebrata, giovedì 26 aprile, una S.Messa in ricordo di Sua Eminenza il
Cardinale Ignace Moussa I Daoud, entrato nella pace del Signore
sabato 7 aprile 2012. Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, era
stato anche Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali
dal 2000 al 2007.
Visita del Patriarca all’Arcidiocesi di Crotone
Il Patriarca è stato accolto nell’antica Arcidiocesi di Crotone-Santa
Severina (Italia) in occasione della Festa Patronale della Madonna
di Capocolonna. L’idea di invitare il Patriarca è nata nel corso di un
pellegrinaggio dell’Arcidiocesi di Crotone avvenuto nel novembre
scorso. In quell’occasione Mons. Ezio Limina e Don Bernardino
Mongelluzzi avevano incontrato la Chiesa madre di Gerusalemme,
rimanendone colpiti dalla sofferenza ma anche dalla forza.
Ottava Preghiera Straordinaria per la Pace
Sabato 2 giugno a Gerusalemme, Mons. Joseph Kelekian,
Esarca Patriarcale di Gerusalemme per la Chiesa Armena Cattolica di Gerusalemme, ha invitato a partecipare all’ottava edizione della Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme.
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Progetti del Patriarcato Latino
Giaffa - Nazaret e il radicamento dei cristiani
Giaffa-Nazaret è una città di 18.000
abitanti situata in Galilea. La presenza di una
chiesa in quella località risale al 1680 circa.
Essa fu amministrata inizialmente dai francescani e in seguito dal Patriarcato Latino. I cristiani sono molto legati a questo luogo anche
perché qui visse la Beata Marie Alphonsine.
Oggi il Patriarcato Latino ha esteso il livello di
scolarizzazione fino alla fine della scuola superiore per permettere ai giovani di rimanere nel
loro paese.
Giaffa-Nazaret, una cittadina di 18.000
abitanti, possiede una chiesa già dal 1680,
allora appartenente ai francescani. Con il ristabilimento del Patriarcato Latino di Gerusalemme nel 1847, fu quest’ultimo a partecipare nel 1854 alla sua ristrutturazione. Nel 1860, la chiesa di Giaffa divenne
ufficialmente una parrocchia sotto la giurisdizione del Patriarcato Latino.
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Marie-Alphonsine, la preghiera e la gioventù
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Quali sono le attività della parrocchia? Per il
servizio liturgico, posso contare su “una buona equipe”,
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“Giaffa è rimasta una città anche dopo la guerra
del 1948, quando tutti i villaggi circostanti invece sono
scomparsi, a motivo del loro abbandono da parte della
popolazione” spiega il Rev. Don Elias Tabban, parroco da
poco più di due anni. “Nessuno lascia Giaffa”, aggiunge.
Ma la gente si trova oggi a dover fare i conti con una forte carenza di terreno destinato a scopi edilizio-abitativo.
“Anche per i cimiteri, manca il terreno” deplora Don Elias.
“La nostra parrocchia deve essere sostenuta perché è la
più antica”, spiega. “I nostri fedeli amano la loro chiesa, come pure la loro parrocchia. Sono molto legati ad
esse. Cerchiamo di aiutarli e sentono che ci prendiamo cura di loro”. Il Rev. Tabban spera in particolare di
avere i mezzi necessari per aiutare le giovani coppie a
costruirsi la casa, permettendo loro di rimanere. Attualmente a Giaffa ci sono circa 6.000 cristiani. La metà di
essi è cattolica, l’altra ortodossa, il resto della popolazione – circa 12.000 persone - sono musulmani. Ma “il numero dei cristiani è in aumento”, si esprime il Parroco,
“così come pure il numero dei nostri parrocchiani”.
Nelle difficoltà, l’attaccamento dei fedeli
ƒ
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
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afferma Don Elias. Inoltre, alcuni gruppi di preghiera
si riuniscono regolarmente: i Neocatecumenali,
il gruppo del Rosario, ma anche la Legio Mariae,
fondata dalla beata Marie Alphonsine, presente in
città dal 1870. “Suor Marie-Alphonsine è sempre
presente nel cuore dei nostri fedeli”, confida il
parroco. In effetti, Giaffa - Nazaret è il luogo del
suo primo miracolo – detto dei “pozzi”, avvenuto
quando la beata era ancora in vita. Infine, in
parrocchia “i bambini e i ragazzi dai 5 ai 18
anni partecipano al movimento della Gioventù
Studentesca Cattolica (GSC)”, si rallegra Don
Elias, che serve il movimento come cappellano in
collaborazione con suor Pia.
Studiare a Giaffa per mantenere
le proprie radici
Per questi giovani, il Patriarcato Latino ha deciso di sviluppare un progetto riguardante la costruzione di una scuola superiore per accogliere gli alunni fino ai 18 anni e non solo fino ai 14 come avviene
tutt’ora. Così i giovani di Giaffa potrebbero proseguire e terminare la scuola superiore nel loro paese.
“È importante che i nostri ragazzi restino a Giaffa
invece di andare a Nazaret”, dice Don Tabban. Infatti, attualmente ci sono circa 1200 alunni originari
di Giaffa – Nazaret. Ma solo 350 di essi possono
frequentare la scuola a Giaffa, il resto deve andare a
Nazaret. “Abbiamo bisogno di una scuola più grande, perché non è bene che si spostino da un paese
all’altro”, aggiunge. E conclude che i giovani “devono rimanere nella loro parrocchia, nella loro chiesa, altrimenti la dimenticano”. È la sfida cui si trova di fronte Don Elias
Tabban: permettere ai giovani, attraverso questo progetto, di rimanere radicati nella chiesa della loro infanzia. I lavori
della nuova scuola sono previsti per quest’estate al fine di accogliere le nuove sezioni a settembre 2012.
Daniel Le
Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org :
•AOCTS: dichiarazione a margine dei fatti accaduti il 23 maggio 2012
•Omelia di Pentecoste del Patriarca (27 maggio 2012)
•Attestato archeologico della Betlemme biblica (25 maggio 2012)
•Bollettino diocesano: nuova formula (23 maggio 2012)
•Conferenza della Provincia di Tolosa sui cristiani di Terra Santa (18 maggio 2012)
•L’acqua in Terra Santa, un’emergenza umanitaria (16 maggio 2012)
•Il Consolato francese preoccupato di fronte alla situazione dei detenuti palestinesi
(11 maggio 2012)
•Cristiani nel mondo arabo, dopo la “primavera” (10 maggio 2012)
Tribunale eccelsiastico
Beata Marie Alphonsine:
allo studio un miracolo attribuito alla sua intercessione
Mercoledì 2 maggio 2012, il Patriarca Latino di
Gerusalemme ha nominato un Tribunale istituito per
investigare un secondo presunto miracolo avvenuto
per intercessione della Beata Marie Alphonsine.
Questa indagine ufficiale è una prima tappa
verso la canonizzazione della seconda beata di
Terra Santa.
L’incontro è iniziato con l’invocazione allo Spirito
Santo, cui ha fatto seguito la lettura del Vangelo
delle beatitudini. Il Patriarca ha rivolto alcune parole
ai presenti, ringraziando il tribunale ecclesiastico
e rivolgendosi alla Beata Marie Alphonsine perché
interceda per la Terra Santa e per la Congregazione
delle Suore del Rosario, di cui ella fu fondatrice.
Mons. Fouad Twal ha anche espresso le proprie felicitazioni alla Superiora Generale delle Suore del Rosario, Madre
Iness Al-Yacoub.
Il Decreto, letto in francese dal Vice-Cancelliere del Patriarcato, padre Marcelo Gallardo, formalizza l’istruttoria
riguardo il miracolo da esaminare e la costituzione di un tribunale a tal scopo incaricato. Così, S.E. Mons. Giacinto Boulos
Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele, è stato nominato giudice delegato; il Rev. Don Emile Salayta, Promotore di
Giustizia e il Sig. Khader Habash, Notaio. I membri del tribunale hanno prestato giuramento sul Vangelo. Poi il Patriarca
ha consegnato il “Supplex libellus” contenente il dossier riguardante il miracolo da investigare, al Rev. Emile Salayta.
Senza il miracolo, non c’è canonizzazione
Perché un beato possa essere canonizzato, deve essere riconosciuto un secondo miracolo, verificatosi dopo la
beatificazione. Viene aperta una nuova inchiesta diocesana sul presunto miracolo. La documentazione viene inviata
a Roma, e dopo l’esame da parte della Congregazione per le Cause dei Santi (sia da un punto di vista scientifico che
teologico), è il Papa che deve infine firmare il decreto di riconoscimento del miracolo.
Un miracolo è una conferma della presenza del regno di Dio sulla terra (Vaticano II, Cost. Lumen gentium, n. 5). Il
suo riconoscimento suppone che il fenomeno prodigioso esaminato sia scientificamente inspiegabile e sia avvenuto in
connessione con le preghiere rivolte a Dio per intercessione del Servo o della Serva di Dio.
Beata di Terra Santa
Marie Alphonsine Danil Ghattas nacque a Gerusalemme il 4 ottobre 1843 e vi morì il 25 marzo 1927.
Il 15 ottobre 1994, papa Giovanni Paolo II ne ha riconosciuto le virtù eroiche; nel 1995 ella fu proclamata “Venerabile”.
Il 22 novembre 2009 è stata beatificata a Nazaret. “Suo merito – disse il Santo Padre – è di aver fondato una
congregazione femminile di donne del luogo con lo scopo dell’insegnamento religioso, per vincere l’analfabetismo ed
elevare la condizione della donna nella terra in cui Gesù stesso ne esaltò la dignità. … La beatificazione di questa bella
figura di donna è di conforto in special modo per la comunità cattolica di Terra Santa e un invito ad affidarsi, con ferma
speranza, alla divina provvidenza e alla materna protezione di Maria.
Christophe Lafontaine
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Editoriale
Quanti muri?
Per i dieci anni dalla decisione di costruire
la sua “barriera di sicurezza”, Israele ha in programma di innalzare un altro muro sul confine
con il Libano. L’inizio dei lavori è imminente. Il
muro sarà alto 10 metri e lungo 2 km. Questo
ultimo muro seguirà quello che ha cominciato ad
essere eretto lungo i 240 km della linea di demarcazione tra i deserti del Sinai e del Negev.
Un progetto che dovrebbe essere completato
entro la fine del 2012. Una volta che questi due
muri saranno completati, Israele si troverà quasi
completamente circondato da barriere di filo spinato e di cemento. Solo la frontiera meridionale
a sud con la Giordania tra il Mar Morto e il Mar
Rosso, rimarrà senza una barriera fisica. Ma in
futuro potrebbe essere innalzata anche là.
Per la cronaca. Sono passati 10 anni da
quando, il 14 aprile 2012, nel pieno della seconda intifada, il governo di Israele decise di costruire una barriera di 700 km destinata a proteggere
e difendere i propri cittadini dagli attentati.
Oggi, questa barriera di sicurezza (definita,
da parte palestinese “muro di separazione”) è
ormai parte del paesaggio. Eppure è stato riconosciuto come una violazione del diritto internazionale da parte della Corte Internazionale di
Giustizia. Per alcuni, questo muro salva ogni giorno delle vite. Per altri, è il muro della vergogna.
Molti muri sono stati costruiti nel corso della storia per proteggere paesi o popoli: a Cipro,
in Corea, in Irlanda, in Messico ... e forse il più
emblematico, il Muro di Berlino, fu voluto nel
1961 da Krusciov. Così, senza voler semplificare
un processo storico estremamente complesso,
sembra del tutto naturale pensare nuovamente
a Giovanni Paolo II. Colui che è stato beatificato
un anno fa, partecipò alla caduta della cortina di
ferro. Il suo ruolo non fu, evidentemente, né militare né propriamente
politico, ma appartenne piuttosto
all’ordine della testimonianza. Fece
riferimento ad una norma morale aldilà degli Stati.
Nel 2009, il suo successore
Benedetto XVI, in pellegrinaggio in
Terra Santa, proseguì il suo discorso: “In un mondo in cui le frontiere
vengono sempre più aperte – al
commercio, ai viaggi, alla mobilità
della gente, agli scambi culturali – è tragico vedere che vengono tuttora eretti dei muri”.
In effetti, il muro che lacera la Terra Santa ha
tagliato le famiglie, ha fatto perdere posti di lavoro, ha ridotto il commercio, ha chiuso ed isolato
completamente alcuni paesi e quartieri.
Oggi sul muro sono incisi nomi, disegni,
graffiti, paure, speranze e anche un’icona. Essa
rappresenta la Vergine Maria. Figlia di questa
terra. A Lei è stata dedicata una preghiera. Per
abbattere, tra gli altri, i muri della paura.
Christophe Lafontaine
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Preghiera a Maria,
Regina della pace
Madre di Gesù, Maria, ci rivolgiamo a te invocando la pace per questa terra benedetta dalle
promesse e dalla fedeltà di Dio, ma lacerata dalla
paura e dalla durezza dell’uomo.
Ferita dolorosa, questo muro schiaccia la dignità dei tuoi figli e uccide il futuro nel cuore delle donne e degli uomini che posano su di esso
lo sguardo: vieni in nostro aiuto, Vergine della
speranza! Tu che hai percorso queste strade
di Palestina custodendo amorevolmente nel tuo
grembo il Figlio dell’Altissimo, consola tra le tue
braccia i figli che piangono le vittime dell’ingiustizia e dell’odio.
Aurora di salvezza, Maria, donna della Pentecoste, insegnaci ad essere docili alla voce dello
Spirito, a credere fermamente che la potenza del
perdono è capace di disarmare la vendetta e di
sgretolare i cuori di pietra. La fede nel tuo figlio
Gesù, Signore della storia, sia la nostra forza.
Regina della pace, prega per noi.
Icona della Madre della Chiesa,
dipinta sul muro di separazione a Betlemme
PA G . 2
Concerti della
“Route Chantante”
La “Route Chantante” è un gruppo
di quaranta pellegrini francesi che
canta, di chiesa in chiesa, a quattro voci, durante veglie di canto
e di preghiera. In Terra Santa, ha
organizzato due concerti: giovedi
26 aprile nella Chiesa di Santa Caterina (a Betlemme) e il venerdì 27
aprile nella chiesa di S. Stefano (a
Gerusalemme).
Amman attiva
il suo polo multimediale
Mercoledì 25 aprile è stato ufficialmente inaugurato in Giordania il
Centro Cattolico di Studi e di Formazione per i Media. L’inaugurazione si è svolta alla presenza del Patriarca Latino di Gerusalemme. Ha
preso parte all’evento il Ministro di
Stato incaricato dei Media e della
Comunicazione per la Giordania.
AOCTS: “A tutti i nostri fratelli
e sorelle ebrei”
Gli Ordinari cattolici di Terra Santa,
i Capi delle Chiese cattoliche di Terra Santa, e le rispettive Commissioni per le relazioni con l’ebraismo,
hanno rivolto a tutti i loro fratelli e
sorelle ebrei, alle loro famiglie e
amici, sinceri auguri in occasione
della Pesach.
In cammino verso Emmaus
Lunedi di Pasqua (9 aprile 2012),
circa 30 pellegrini si sono messi
in cammino da Gerusalemme per
raggiungere Emmaus a piedi. Di
diverse nazionalità: francese, italiana, indiana, tedesca, spagnola,
israeliana, vietnamita e congolese
… Al loro arrivo alla meta, il Patriarca Latino di Gerusalemme ha celebrato la Messa.
Quindicimila cattolici con le
palme nelle mani
Un corteo di quindicimila cattolici
ha preso parte alla Processione
della Domenica delle Palme nel pomeriggio del primo aprile. Da sottolineare che molti cristiani palestinesi dei Territori hanno potuto unirsi
alla folla sul Monte degli Ulivi fino
alla città vecchia. Una sfilata di fervore, colori, calore umano e di sole.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
La Terra Santa accoglie le reliquie
di Giovanni Paolo II
Il Cardinale Stanislaw Dziwisz,
che fu segretario di Giovanni
Paolo II, ha donato alla Terra Santa
le reliquie del Papa durante il suo
pellegrinaggio ai Luoghi Santi. Il
Cardinale era accompagnato da
600 pellegrini di Cracovia ed ha
incontrato il Patriarca e il Vicario
per Israele a Nazareth, sabato 21
aprile. Questo pellegrinaggio è
stato organizzato per festeggiare
il primo anniversario della beatificazione di Giovanni Paolo II
(avvenuta il 1 maggio 2011). Il 22 Il Cardinalel Dziwisz è stato il più stretto collaboratore di Giovanni Paolo II
aprile a Tabga, presso il santuario
francescano del Primato di Pietro, è stata celebrata una messa, presieduta dal Cardinale
Dziwisz, a conclusione del pellegrinaggio.In questa occasione sono state offerte alla Terra
Santa le reliquie di Giovanni Paolo II. Tutti ricordano l’indimenticabile pellegrinaggio del papa
Giovanni Paolo II che ancora riecheggia nel paese per il suo profondo significato. ll beato Santo
Padre, con uno dei gesti più significativi del suo pontificato, aveva chiesto perdono per i peccati
commessi un tempo da alcuni membri della Chiesa cattolica, in modo particolare nei confronti
degli ebrei, degli eretici, delle donne e dei popoli indigeni.
Nella tappa di Nazareth il Cardinal Stanislaw Dziwisz ha voluto salutare il Patriarca Latino di
Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, e il suo Vicario episcopale per Israele, Mons. Marcuzzo. E’
stata un’occasione per il prelato di ricambiare la visita di quattro giorni che il Patriarca fece in
Polonia nel settembre 2010 in occasione delle “Giornate di Gerusalemme” tenutesi a Miechòw.
Questa cittadina, situata a 30 chilometri da Cracovia, è legata a Gerusalemme per la presenza
di una chiesa del “Santo Sepolcro”, antico priorato dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
Nel corso del colloquio è stata ricordata la situazione della Terra Santa. Per il Patriarca, “la
venuta e la presenza del Cardinale in Terra Santa testimonia di per se stessa un messaggio
di sostegno”. Di questo è molto riconoscente.
Christophe Lafontaine
Auguri delle Chiese cristiane
al Patriarcato Latino di Gerusalemme
A Gerusalemme, martedì 10 aprile i rappresentanti di diverse chiese cristiane sono giunti
al Patriarcato Latino per presentare gli auguri di Buona Pasqua al Patriarca Fouad Twal. Sono
stati i greco-ortodossi ad aprire questa tradizionale mattinata ecumenica, guidati dal Patriarca
Teofilo III. In seguito, alle ore 10.00 anche i rappresentanti di tutte le altre Chiese e comunità
ecclesiali hanno formulato, tramite Mons. Dawani, vescovo anglicano di Gerusalemme, i loro
migliori auguri di Pasqua a Mons. Fouad Twal, e, attraverso di lui, alla Chiesa latina di Terra Santa. L’ultima visita è stata quella degli Armeni ortodossi. In quest’occasione è stato l’arcivescovo
Mons. Nourhan Manoukian, Gran Sagrestano, a presentare gli auguri di buona Pasqua. Egli
rappresenta il Patriarca Torkom Manoogian dal gennaio 2012, cioè da quando quest’ultimo è
stato ricoverato in ospedale. Gli è stato affidato anche l’incarico di gestire gli affari correnti del
Patriarcato armeno.
Mons. Manoukian ha approfittato di questo scambio di cortesia per ringraziare il Patriarca
Latino “per le sue coraggiose prese di posizione sull’attuale situazione in Terra Santa e nei paesi
circostanti“, e per sottolineare la sua apprezzata sensibilità diplomatica.
Questi scambi di auguri di Pasqua hanno avuto luogo mentre la maggior parte dei cristiani
di Terra Santa (gli ortodossi, ma anche i cattolici latini dei Territori palestinesi e della Giordania)
ha festeggiato la Pasqua una settimana più tardi.
In occasione della Pasqua ortodossa, i vari rappresentanti delle comunità cristiane di Gerusalemme, tra cui il Patriarca Latino emerito, Mons. Michel Sabbah, sono stati accolti da Sua Beatitudine Teofilo III, Patriarca greco-ortodosso, martedì 17 aprile 2012. Insieme hanno proclamato
che Cristo è risorto. L’annuncio della Risurrezione di Gesù, secondo il Messaggio del 15 aprile
di Papa Benedetto XVI ai Capi delle Chiese cristiane d’Oriente, “è motivo di speranza per l’umanità intera”, e per tutti i cristiani , specialmente in quelle parti del mondo “dove essi sono vittime
della violenza” e dove soffrono ingiustizie.
Louis-Marie de Linage et Daniel Le
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 3
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Migliaia di partecipanti alla processione
della Madonna del Carmelo
Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, ha presieduto la tradizionale processione che si svolge
ogni anno ad Haifa per venerare la Vergine, Nostra Signora del
Carmelo, nella giornata di Domenica 22 aprile. Tra i partecipanti Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale latino in Galilea, Mons.
Bathish, Vescovo ausiliare emerito, le suore carmelitane, molti
responsabil della chiesa, sacerdoti, suore e migliaia di fedeli della regione, provenienti da Gerusalemme e dalla Cisgiordania. La processione si è mossa dalla chiesa parrocchiale di
San Giuseppe per raggiungere la chiesa di Sant’ Elia sul monte
Carmelo. Gruppi scout provenienti da tutta la regione hanno
guidato la processione insieme ad un gruppo di ragazze in costume tradizionale palestinese che portavano una statua della
Vergine. La statua della Vergine del Monte Carmelo è stata posta su un piccolo carro tirato dai partecipanti.
All’arrivo, nella Chiesa di S. Elia, Sua Beatitudine ha presieduto la preghiera ed ha pronunciato un discorso molto commovente sul ruolo particolare della Vergine nella vita dei cristiani.
Ha implorato la sua intercessione per la pace nella regione e
nel mondo intero.
Uno dei monaci ha spiegato che la processione risale a più
di 80 anni fa. Alla fine della prima guerra mondiale, l’armata turca ordinò alle Carmelitane di abbandonare il convento situato
sul Monte Carmelo nello spazio di tre ore. Allora trasferirono la
statua della Vergine, antica di 300 anni, nella chiesa latina di
San Giuseppe nel centro della città. Alla fine della guerra, le
suore decisero di svolgere una processione cantata in segno
di riconoscenza alla Vergine, per ottenere il loro ritorno al convento e la sua protezione sugli abitanti e sulla città.
La statua della Vergine utilizzata per la processione è una
copia identica di quella originale custodita in luogo sicuro
dentro la Chiesa. Questa copia è stata cesellata da fra Luigi
Bongi.
Fonte: abouna.org
Novità 2012 per l’Annunciazione
Nazaret, il luogo del mistero dell’Incarnazione, ha potuto
celebrare la solennità dell’Annunciazione nella giornata del 25
marzo, anche se quest’anno cadeva in una delle Domeniche di
Quaresima. La celebrazione è stata presieduta da S.B. Mons.
Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme. Alcune novità
hanno caratterizzato i festeggiamenti di quest’anno. L’accoglienza liturgica, ad esempio, ha avuto luogo all’ingresso laterale della Basilica Inferiore, dando l’opportunità al Patriarca di
visitare e venerare la Grotta dell’Annunciazione stessa.
Questa iniziativa di p. Ricardo Bustos ofm, Superiore della
Basilica, di P. Amjad Sabbara ofm, parroco, e di don Pietro Felet,
scj, cerimoniere patriarcale, ha incontrato l’apprezzamento
di molti, tra gli altri del Vicario patriarcale, che voleva che
l’entrata si facesse davanti alla porta principale della Basilica,
piuttosto che da quella laterale. Per quanto riguarda il canto
liturgico, un’altra sorpresa c’è stata quest’anno per il Patriarca
e i fedeli: per la prima volta, è stato impiegato il nuovo organo
della Basilica, prima della sua inaugurazione ufficiale, e il ‘coro
della Basilica’ si è distinto particolarmente nel canto aiutato
quest’anno dal coro del “Magnificat’ di Gerusalemme. Anche
i nuovi ornamenti liturgici, casule e piviali, dello stesso stile e
dai colori mariani (bianco-celeste), giunti dalla Polonia, hanno
abbellito magnificamente la cerimonia. I media cattolici hanno
allo stesso modo sperimentato un salto di qualità in occasione
della festa dell’Annunciazione. Per la prima volta il FMC, in
collaborazione con TV2000, Telepace e Télélumière hanno
trasmesso in diretta in mondovisione la Messa Pontificale, con
l’aiuto anche di tecnici locali. I fedeli sono stati quest’anno
particolarmente numerosi. Naturalmente si potevano vedere
i fedeli di Nazaret, ma anche di molte altre parrocchie della
Galilea, della stessa Gerusalemme, di Betlemme, Beit Jala,
Ramallah, oltre che numerosi pellegrini. Tra i partecipanti
si sono distinti gli “Amici del Centro Internazionale Maria
di Nazareth”, venuti a festeggiare il primo anniversario
dell’apertura del Centro. Inoltre cinque Fratelli di S. Giovanni di
Dio (Fatebenefratelli), hanno celebrato il loro giubileo d’argento
di professione religiosa, rinnovando per l’occasione durante la
messa i loro voti.
Due di loro fanno parte della comunità dell’Ospedale italiano di Nazaret (Fr. Franciszek Chmiel, superiore, e Fr. Bonifacy Jaskiewicz) mentre gli altri sono giunti appositamente dalla
Polonia per il Giubileo (Fr.Ambrozy Pietrzkiewicz, don Dominik
Bednarczyk, P. Bruno Neuman).
Corrispondente da Nazareth
PA G . 4
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Il Patriarca Fouad incontra le comunità della Galilea
Approfittando della sua presenza in Galilea
in occasione della festa dell’Annunciazione,
il Patriarca Fouad Twal ha fatto alcune visite il
25 marzo, riservandosi la gioia di visitare altre
comunità religiose in un’altra occasione.
1 - Visita al Sindaco di Nazaret.
Accompagnato dal Vicario Patriarcale per
Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, dal
Parroco, Don Amjad Sabbara e dal Consiglio
Parrocchiale, il Patriarca ha fatto visita, come
di tradizione, al Sindaco di Nazaret. È stato
così ricevuto dal Sig. Ramez Jarayseh e dal suo
Consiglio di Amministrazione.
La conversazione, molto cordiale, ha toccato diversi temi: l’accoglienza dei turisti e pellegrini, la vocazione storica di Nazaret, i piani
di sviluppo previsti per la città e anche la nuova
‘istituzione accademica Nazaret’ (Università).
2 – Le Religiose di Nazaret.
Il Patriarca ha incontrato le Religiose di Nazareth, la cui Superiora, Sr. Stefania Cantore,
è anche Presidente dell’Unione delle Religiose
della Galilea. Mons. Fouad ha raccomandato
loro di lavorare sulla “Nuova Evangelizzazione”
e sul prossimo “Anno della Fede”. Il Patriarca
ha altresì incontrato Sr. Claude Chérié, suora
già anziana, che ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa di Terra Santa, e poi Sr. Margaret Byrne, ex direttrice della scuola di Haifa,
che ha accompagnato con successo il passaggio alla nuova gestione, affidata alle Suore della
Sacra Famiglia di Nazaret.
3- I Missionari della Carità
– ramo contemplativo.
Il Patriarca ha fatto visita, sempre assieme
a Mons. Marcuzzo, alla comunità di cinque
Missionari della Carità – ramo contemplativo, il
cui P. Superiore è P. Marie Louis. I missionari qui sono chiamati i Fratelli di Madre Teresa
di Calcutta. Nazaret è diventato il luogo della
loro preparazione per la professione solenne.
Accogliendo il Patriarca con i canti, non hanno
omesso di mettergli al collo anche la tradizionale corona di fiori indiana.
foto di M.Jadlosz e di H.Karam
4 – Seforis: Suore di S. Anna
Il Patriarca ha fatto la sua prima visita alle
comunità di Seforis. Le Suore di Sant’Anna, la
cui Superiora, Sr. Clementina Santarsiero, è
anche la Provinciale, gestiscono un importante centro per bambini provenienti da famiglie in
difficoltà (62 persone), musulmani e cristiani,
che sono stati loro affidati dall’Assistenza sociale e dai tribunali. Il Centro dovrebbe allargarsi e
rinnovarsi grazie agli aiuti finanziari della regione Lombardia. Il Patriarca ha incontrato tutte le
religiose, molti insegnanti, psicologi e assistenti
sociali (36), ha visitato i locali e ha salutato tutti
i bambini, grandi e piccoli, ringraziando ognuno
per l’impegno e il lavoro svolto.
5 - Kafr Kanna: Parroco, Suore
dell’Immacolata, Suore Francescane CIM
Il Patriarca e il Vicario Patriarcale hanno
salutato a Kafr Kanna (Cana di Galilea) il
Parroco P. Francois-Marie Shamiyeh, OFM,
e il suo confratello fra Rafael, ai quali hanno
espresso le loro felicitazioni ed i migliori auguri
per il progetto di una nuova scuola superiore e
per il nuovo centro per pellegrini. Il Parroco ha
espresso la propria soddisfazione per questo
progetto spiegando le difficoltà incontrate per
ottenere i permessi necessari, soprattutto
a motivo delle verifiche archeologiche
interminabili e costose. Il Patriarca ha anche
visitato le Suore Francescane dell’Immacolata
che collaborano efficacemente con il Parroco
Prima visita pastorale di Mons. Lahham a Mafraq
Domenica 22 aprile 2012, la Parrocchia di Mafraq, nella
Giordania nord orientale, ha accolto solennemente Mons.
Maroun Lahham, Vicario patriarcale latino in Giordania, nel
corso della sua prima visita pastorale.
nel “Santuario del primo miracolo” e in
parrocchia.
Mons. Fouad ha poi visitato la comunità
delle Suore Francescane CIM che tengono
una nota scuola elementare e media e danno
un aiuto al Parroco nell’insegnamento del catechismo. La Superiora, Sr. Renée Moussa,
forte della sua lunga esperienza come direttrice
e come segretaria dell’Ufficio delle scuole cattoliche in Israele, ha esposto a Sua Beatitudine
le nuove sfide che si trovano ad incontrare a
scuola, e che riguardano più in generale tutte
le scuole in Israele.
6 – Eilaboun: visita
al Vescovo Mons. B. Mouallem
Il Patriarca ha approfittato della sua presenza in Galilea per salutare S.E. Mons. Boutros
Mouallem, giunto per un ritiro a Eilaboun. L’Arcivescovo emerito di Akko, nonostante i suoi 84
anni, è ancora molto attivo specie in ambito di
conferenze e pubblicazioni. Ha appena scritto
un libro in cui ha raccolto diversi articoli e che
reca il ​suggestivo titolo di “Alla luce della ‘Primavera araba’,” con una prefazione del Vescovo di
Galilea, Mons. Marcuzzo.
S.A.Khadra
Il Patriarca Fouad Twal inaugura una Chiesa latina
In occasione dell’inaugurazione della Chiesa latina di Rameh, avvenuta sabato 21 aprile, numerose persone del paese e della regione, intervenute in
gran numero, hanno accolto Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, nella sua
prima visita ufficiale al paese. Uomini a cavallo e giovani l’hanno accompagnato dall’incrocio principale del paese fino all’entrata posta nella parte est.
Giubileo delle Religiose di Nazaret a Shefaamer
In occasione dei 150 anni di presenza delle Religiose di
Nazareth a Shefaamer, le suore, con l’incoraggiamento di
Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale latino a Nazaret, hanno
organizzato il 21 aprile un ricevimento, per esprimere la loro
riconoscenza agli abitanti e alla città per la loro ospitalità.
Una grande sorpresa è stata l’arrivo del Patriarca Mons.
Fouad Twal, nella sua prima visita ufficiale alla comunità.
Domenica della Divina Misericordia
Le Suore di Maria, Madre della Misericordia hanno invitato cordialmente tutti
i fedeli della Diocesi a celebrare la festa della Divina Misericordia, domenica
15 aprile 2012 nella Concattedrale del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
L’eucaristia è stata presieduta da Mons. Shomali, Vicario patriarcale di Gerusalemme. A Tel Aviv, la comunità dei migranti Filippini, che ha preso il nome
della Divina Misericordia, ha celebrato questa festa sabato 14 aprile 2012.
Tutte le generazioni in festa a Taybe
Domenica 22 aprile Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di
Gerusalemme, ha inaugurato i nuovi spazi della casa di riposo di Taybeh dove vivono già 20 persone, tra le quali il
Patriarca emerito Michel Sabbah. Mons. Shomali ha anche
amministrato il sacramento dell’eucaristia e della confermazione a 40 ragazzi durante la messa domenicale.
Primo “campo di Pasqua” per i bambini ebreofoni
Dall’11 al 13 aprile, durante le vacanze di Pasqua, i bambini della comunità
cattolica di lingua ebraica si sono riuniti per tre giorni a Deir Rafat (Santuario
di Nostra Signora di Palestina), nei pressi di Beit Shemesh. Quarantasei
membri delle kehillot (le comunità cattoliche di lingua ebraica) – tra cui bambini, giovani e sette accompagnatori adulti – si sono recati al monastero di
Deir Rafat.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
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La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
“Investire nella comunicazione è una priorità”, afferma Mons. Fouad Twal
Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal, nel corso del seminario per
le comunicazioni che si è svolto in Libano dal 17 al 20 aprile, ha ricordato
nel suo intervento del 20 agosto l’importanza della formazione dei seminaristi, dei sacerdoti e di tutti i fedeli alla comunicazione. Questo aspetto
è ancora più cruciale in Terra Santa, che secondo il Patriarca, “assume
un ruolo di testimonianza e di esempio ancor più che altrove. Da qui parte l’annuncio della risurrezione al mondo intero. Il mondo si sta volgendo
verso la Terra Santa e si aspetta da lei una testimonianza di pace”. E il
Patriarca ha aggiunto nel corso della sua conferenza che “la nuova evangelizzazione richiede un ritorno alle radici della fede. Gerusalemme deve
avere buona dimestichezza con i nuovi media”.
Per l’Arcivescovo Fouad Twal, non serve concentrare l’attenzione
sulla Terra Santa, l’importante è piuttosto che il Medio Oriente in generale recuperi il suo “ritardo” accumulato, mentre molte istituzioni si sono
rapidamente dedicate ai settori della scuola, della sanità, degli ospedali.
“Investire nella comunicazione diventa una priorità”, ha avvertito. Questa
misura implica anche un’unione delle forze “all’interno delle nostre diocesi come anche con le nostre diocesi vicine: dovremmo unire le nostre
forze di comunicazione”.
Senza ignorare la potenzialità dei pellegrinaggi come canali di comunicazione, il Patriarca Latino di Gerusalemme ha sottolineato infatti
l’importanza di accogliere bene i pellegrini in Terra Santa, affinché rendano partecipi anche altre persone di questa ricca esperienza una volta
ritornati nel proprio paese. Inoltre Mons. Twal insiste sulla buona formazione delle guide ai Luoghi Santi e condivide una certa preoccupazione
che “Israele voglia monopolizzare questa attività, data l’importanza della
comunicazione”.
Per il Patriarca, è chiaro che le Chiese cattoliche orientali hanno
bisogno di professionisti formati nell’ambito della comunicazione. In primo luogo sacerdoti e seminaristi. Per Mons. Fouad Twal, si tratta di una
urgente “necessità” per non perdere “la generazione presente” e per
passare da una “pastorale dell’informazione” ad una “strategia della comunicazione”.
È necessario educare i seminaristi ad utilizzare le risorse dei media,
a comprenderli ma anche a dare prova di spirito critico circa le enormi
quantità di informazioni che circolano. Ma questo non si può senza una
formazione dei responsabili ecclesiastici, dei team pastorali, degli educatori e dei catechisti. Per questo, il Patriarca Latino di Gerusalemme
ricorda il ruolo delle scuole e delle università e non esita a lanciare il
seguente appello: “Si tratta di impegnarsi in un nuovo lavoro teologico,
quello della riflessione cristiana sui media”.Da questo deriva “lo sviluppo
di programmi che coniughino materie teologiche, filosofiche, ecclesiologiche a complemento di altre come lo studio della letteratura e del
cinema, della retorica e di altre materie più specifiche quali lo studio
dell’opinione pubblica, della comunicazione audiovisiva o delle relazioni
con i media”.
Ma tutti questi cambiamenti non devono far perdere di vista il messaggio del Vangelo che rimane lo stesso. Il Patriarca ha concluso sottolineando che “è ben chiaro che la tecnologia dei media è nuova, ma non
la Buona Novella”.
Christophe Lafontaine
Un “Cortile dei Gentili” presto a Gerusalemme?
In un’intervista rilasciata a vaticaninsider.it., il Cardinal Ravasi
rivela di voler organizzare un primo Cortile dei Gentili a Gerusalemme,
“un punto di partenza ideale” per un dialogo tra credenti e non
credenti: “Sarei molto felice di organizzare a Gerusalemme un
incontro con intellettuali e artisti ebrei, cristiani e musulmani”. “Gli
ebrei e i cattolici condividono molti valori comuni”. Entrambi si trovano
ad affrontare questa stessa preoccupazione per “l’espansione
della secolarizzazione della società. “È un dato di fatto”, precisa il
cardinale, “che oggi sapere che Dio esiste o non esiste per molti non
ha alcuna importanza”.
Santa, “l’ateismo non ‘funziona’ molto… piu’ che ateismo il non credere…”. “Sottolineando l’importanza di una buona preparazione a questo
evento per non rischiare che si limiti ad un “incontro accademico,” il Custode ha affermato che un cortile dei Gentili a Gerusalemme “potrebbe
essere uno stimolo molto importante di riflessione, di valutazione e di
incontro tra noi credenti”.
Nato su iniziativa del Papa, il “Cortile dei Gentili” è una struttura della
Chiesa cattolica che si impegna per un dialogo con i non credenti. Il
nome si riferisce direttamente al Cortile dei Gentili a Gerusalemme, una
zona esterna dell’antico Tempio riservata ai pagani. Un bel modo di coÈ ciò che conferma Padre Pizzabella, Custode di Terra Santa, municare per la Chiesa Madre all’alba del prossimo Sinodo per la nuova
quando, intervistato su quest’ argomento, ha precisato che in Terra evangelizzazione.
Amélie de La Hougue
Un ospedale pediatrico dedicato
al Santo Padre
Papa Benedetto XVI ha festeggiato il suo ottantacinquesimo compleanno il 16 aprile scorso e due
giorni più tardi i sette anni di elezione alla Sede di
S. Pietro. Mons. Fouad Twal, presente a Roma, e
Mons. Luciano Giovannetti, Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, hanno espresso gli auguri al Papa, intrattenendolo anche sul progetto di
un ospedale pediatrico a Bet Jala, che porterà il
suo nome, Benedetto XVI.
Condoglianze del Patriarca per la morte
del Cardinale Daoud
Sua Eminenza il Cardinale Ignace Moussa I Daoud
è entrato nella pace del Signore sabato 7 aprile
2012. Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, era
stato anche Prefetto della Congregazione delle
Chiese Orientali dal 2000 al 2007. Il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha inviato
una lettera di condoglianze al Patriarca Ignace Joseph III Younan, primate attuale della Chiesa Sirocattolica.
Un cappuccino per la Terra Santa
L’equivalente del costo di un cappuccino da devolvere per la Terra Santa: è l’iniziativa
lanciata dall’Arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), Mons. Vincenzo Pelvi, al termine della messa crismale celebrata presso la chiesa del seminario, nella città militare di
Cecchignola (Roma). Le somme raccolte nella caserme di tutta Italia saranno destinate
al sostegno di scuole, ospedali e per far fronte all’emergenza abitativa che affligge i
cristiani locali.
Gran Rabbinato d’Israele – Santa Sede riuniti a Roma
Si è tenuta a Roma dal 27 al 29 marzo l’undicesima riunione della Commissione bilaterale delle delegazioni del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede
per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, sotto la presidenza del Rabbino Shear Yashuv
Cohen e del Cardinale Peter Turkson. Il tema trattato è stato “Prospettive religiose a
proposito dell’attuale crisi finanziaria: considerazioni per un giusto ordine economico”. I
membri della Commissione bilaterale hanno sottolineato la necessità, da parte delle loro
comunità, di un impegno volto a sviluppare un ordine economico responsabile, di avviare una collaborazione fra gli Stati, tra istituzioni educative e i mezzi di comunicazione.
Il Santo Padre Benedetto XVI in Libano a settembre
Benedetto XVI visiterà il Paese dei Cedri dal 14 al 16 settembre 2012. L’occasione è la
consegna dell’Esortazione apostolica che segue al Sinodo sul Medio oriente, tenutosi
in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema: “La Chiesa cattolica in Medio oriente:
“Comunione e testimonianza”.
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n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Progetti del Patriarcato Latino
Giordania: Rusaifeh e la sfida
di una presenza cristiana
Ad est di Amman, in Giordania, sulla strada che porta a Zarqa, si trova Rusaifeh, paese con popolazione a maggioranza
musulmana, rientrante nel Governatorato di Zarqa. Nel 1967 vi
fu costruita una chiesa intitolata a Maria, Madre della Chiesa,
e poi una scuola. Oggi, senza un proprio parroco, Rusaifeh
cerca di preservare la testimonianza cristiana nella regione, in
modo particolare attraverso il servizio delle Suore della Carità.
Il Governatorato di Zarka, da cui dipende Rusaifeh, conta
più di 200.000 abitanti, in gran maggioranza musulmani. Quando nel 1967 fu costruita la Chiesa dedicata a Maria, Madre della
Chiesa, c’erano ancora parecchie famiglie cristiane latine. Il loro
numero è però in costante diminuzione.
Condizioni difficili
Nel 1988, anno in cui la scuola parrocchiale fu affidata alle
Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, esse aprirono
un centro per bambini disabili. “Oggi, ci sono pochissime
famiglie cristiane”, confidano, senza precisare il numero.
I cristiani stanno lasciando il paese in numero sempre più
elevato. O meglio, “scappano”, specifica il Rev. Bashir Bader,
parroco nelle vicinanze, ad Amman, e responsabile del progetto
di ristrutturazione della casa e della sala parrocchiale. “Le
condizioni sono troppo difficili, soprattutto se pensiamo alle
abitazioni”, aggiunge. In effetti, Rusaifeh è conosciuto per il suo
campo profughi. E i progetti edilizi si dimostrano insufficienti.
A volte ci sono anche rapporti difficili con i vicini musulmani.
E in tutto questo, i servizi comunali si rivelano “inefficaci” nel
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
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migliorare la realtà e la vita dei cristiani. “Le suore di Madre
Teresa soffrono” deplora Don Bader.
Testimonianza di Carità
Nelle loro difficoltà quotidiane, le suore perseverano nel
loro servizio per offrire una testimonianza della Carità di Cristo. Per il sostegno spirituale possono contare da più di otto
anni sul Rev. Anthony Fernando, sacerdote originario dello Sri
Lanka, che è il loro cappellano. Pur risiedendo nella casa parrocchiale di Rusaifeh, egli si occupa anche della comunità di
fedeli dello Sri Lanka presente ad Amman e in altre città. In
modo particolare si reca ogni venerdì e sabato nella parrocchia
del Rev. Bashir Bader, e cioè nella chiesa dell’Annunciazione
presso Jabal Luweibdeh, ad Amman.
Una «quasi-parrocchia»
Rusaifeh non ha un proprio parroco. Può essere però
considerata come una “quasi-parrocchia”, spiega Il Rev. Bashir
Bader. In effetti, oltre alle suore di Madre Teresa, che si prodigano fedelmente da più di trent’anni per l’assistenza dei bambini disabili, è molto attivo anche il movimento dei giovani universitari cristiani (GUC). Riunendo i giovani di Rusaifeh e dei paesi
vicini attraverso incontri periodici, la GUC infonde dinamismo
ad una comunità cristiana che quotidianamente soffre.
Per favorire queste attività il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha deciso di ristrutturare la casa parrocchiale, ove risiede il sacerdote, e la sala parrocchiale che ospiterà le attività
della GUC, gli incontri e le grandi celebrazioni. Questo potrà
favorire una testimonianza della presenza cristiana in una regione che ne ha tanto bisogno.
L’inizio dei lavori nella casa e nella sala parrocchiale è
previsto per il mese di giugno e dovrebbero essere ultimati entro la fine di agosto.
Daniel Le
Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org :
•Nomine alla Congregazione per le Chiese Orientali (21 aprile 2012)
•Comunicato finale del Seminario sulla Comunicazione in Medio Oriente (20 aprile 2012)
•Conferenza integrale del Patriarca sulla “Formazione alla comunicazione in Seminario e
nelle Facoltà di Teologia”(20 aprile 2012)
•Messa della Risurrezione al Santo Sepolcro – Reportage fotografico (8 aprile 2012)
•Domenica di Pasqua 2012 – Omelia del Patriarca (8 aprile 2012)
•Vigilia al Santo Sepolcro – Reportage (7 aprile 2012)
•Ufficio della Passione al Santo Sepolcro – Reportage fotografico (6 aprile 2012)
•Giovedì Santo 2012 a Gerusalemme – Reportage fotografico (5 aprile 2012)
•Giovedì Santo 2012 – Omelia del Patriarca (5 aprile 2012)
Intervista
Mons. Celli: “Mai tacere la verità sull’uomo”
Il seminario sulle comunicazioni sociali per il Medio Oriente si è tenuto dal 17 al
20 aprile in Libano. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle
Comunicazioni Sociali, ritorna brevemente su questi quattro giorni di incontri.
1. Sono stati raggiunti gli obiettivi del seminario?
Lo scopo di questo seminario era promuovere una riflessione tra i vescovi
d’Oriente (con qualche sacerdote e laico) sull’importanza di assicurare un impegno
concreto e attivo nel campo della comunicazione.
Personalmente non ho delle soluzioni da dare se non consigliare che tutto ciò
di cui abbiamo discusso e che è necessario, sia applicato, ove possibile, con un vero
piano strategico. Questo seminario non è altro che la prima tappa.
Secondariamente, credo che da questo seminario risulti la presa di coscienza
della necessità che le Chiese lavorino insieme. Qui in Medio Oriente si misura tutta la
ricchezza della storia, della vita delle Chiese. È necessario vedere come collaborare.
Mons. Claudio Maria Celli,
Presidente del Pontificio Consiglio
per le Comunicazioni Sociali
2. Quali sono secondo lei le sfide nel campo della comunicazione per le Chiese cattoliche d’Oriente?
La prima sfida è comune a tutte le Chiese del mondo: testimoniare il Signore nel contesto proprio di ciascuna. Va sottolineato che la comunicazione è innanzitutto testimonianza.
La seconda sfida delle Chiese cattoliche in Oriente è di “non aver paura”. Il Signore non ci ha detto che ci avrebbe reso la
vita facile, ci ha detto: “Io sono con voi”.
Gesù parlando ai suoi apostoli ha usato più volte il termine “coraggio”. Questo fatto è di profondo significato nella vita della
Chiesa in generale e oggigiorno per le Chiese d’Oriente in particolare.
La terza sfida è fare di tutto per comprendere il linguaggio delle nuove generazioni. Il loro linguaggio è numerico, digitale ed
è capace di sollevare delle rivoluzioni.
La quarta sfida che io vedo riguarda la formazione dei seminaristi e dei sacerdoti perché essi comprendano che cosa significano i termini comunicazione e informazione.
Infine, quinto punto, è evidente che la situazione del Medio Oriente condiziona parecchio il modo di comunicare. Ma voglio aggiungere che la Chiesa non deve prendere delle decisioni politiche. Ella ha per missione quella di dire la verità sull’uomo. Le Chiese
del Medio Oriente hanno il compito di ricordarlo nei loro rispettivi paesi, là dove la libertà è violata, là dove gli uomini e le donne
non sono sempre rispettati.
3. In che cosa Roma può aiutare a vincere queste sfide?
Direi innanzitutto che questo seminario è stato realizzato grazie alla riflessione comune del Consiglio dei Patriarchi cattolici
d’Oriente e del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali. È, questo, un segno concreto di collaborazione. Dal canto nostro
siamo sempre disposti a mettere in comune la nostra esperienza. Ma, ci tengo a sottolineare che dopo questo incontro, spetterà
alle Chiese locali adottare le iniziative corrispondenti alla realtà socio-politica dei loro paesi. La Chiesa è universale e questa collaborazione oltrepassa le frontiere. Ricordo a questo riguardo che il nostro Consiglio rappresenta il Papa e che promuovere questa
dimensione di scambio è uno dei suoi desideri. Tuttavia, credo anche che i Patriarcati avrebbero solo da guadagnare lavorando
insieme. Questa immagine di condivisione tra Roma e l’Oriente si deve mostrare proprio nella condivisione tra i differenti Patriarcati.
4. Qual’è, secondo lei, il posto della Terra Santa come strumento di evangelizzazione e di pace?
La Terra Santa ha la peculiarità di essere la Chiesa Madre. Là sono le nostre radici. La Terra Santa di fatto attira su di sé tutti
gli sguardi. Per questo sono convinto che essa debba rispondere ad una vocazione di testimonianza senza ambiguità. È necessario
pensare alle altre Chiese del mondo che hanno bisogno di questo sacro legame con la terra di Gesù. Sì, la Chiesa di Gerusalemme
reca in sé l’annuncio della Salvezza e noi non dimentichiamo quei cristiani e quelle comunità che ci vivono facendo sì che la Terra
Santa non diventi un museo ma sia una realtà ecclesiale viva fra le Chiese del mondo.
Intervista raccolta da Christophe Lafontaine
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GERUSALEMME
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Editoriale
Sinfonia
tra la Chiesa Madre e tutti i suoi figli, specie
coloro che vengono a visitarla. Immaginate
di essere invitati all’ascolto di un concerto
all’Opera. Immaginate che vi sia concesso
di assistere solo al secondo movimento della
terza parte della Sinfonia Pastorale. Che cosa
direste? Potreste sentirvi un po’ frustrati, essendo venuti col desiderio di ascoltare l’intera sinfonia. Le nostre tre offerte informative,
invece, sono come tre voci diverse con uno
stesso messaggio. La partitura è la stessa.
Ciascuna la interpreta nel modo a lei consono. E noi e voi insieme siamo chiamati ad essere dei vasi comunicanti. La Parola di Dio è
la nostra fonte. E sta a noi cercare la sinfonia.
Questa predilezione per il mondo della comunicazione fu ampiamente espressa
dal Cardinale Foley, Gran Maestro emerito
dell’Ordine del Santo Sepolcro. Fu infatti
Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali per ben 13 anni, fino al
2007. Il Cardinale ci ha lasciati nel 2011 ed in
sua memoria il Comitato direttivo dell’ICOM
(Organizzazione Cattolica Internazionale dei
Media) ha istituito un premio internazionale di
giornalismo che porta il suo nome.
Questo premio intende onorare “tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno
lavorato per migliorare le relazioni tra la Chiesa e il mondo, come pure le altre istituzioni
che operano in vista del progresso dell’umanità”.
Nell’armonia delle note, tripudio di festa al
suono di arpe, trombe e violini. Cristo è risorto. È un concerto. Canti colmi di adorazione.
Azioni di grazie. Sinfonia trionfante di angeli.
È proprio uno di loro ad annunciare la risurrezione alle pie donne. Subito egli affida
loro una missione: andare prima di tutto dai discepoli. È un annuncio che anche noi dobbiamo ricevere, come cristiani, nel nostro cuore.
Si chiama evangelizzazione. Come ci ricorda
la prima lettera di Pietro: “Siate sempre pronti
a rispondere a chiunque vi domandi ragione
della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15).
È con il Concilio Vaticano II, di cui
quest’anno ricorre il 50° anniversario di apertura, che la Chiesa cattolica si è incamminata
con decisione sulle vie di un’evangelizzazione
attraverso i media. L’evangelizzazione viene
condotta in uno spazio pubblico, aperto. Il
Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e il Consiglio dei Patriarchi, collaborando
insieme, non si sono sbagliati a questo proposito: hanno infatti organizzato in Libano,
dal 17 al 20 aprile, un seminario sulla comunicazione in Medio Oriente come strumento di
evangelizzazione, di dialogo e di pace. Vi sarà
rappresentata, oltre alle altre realtà, anche la
Diocesi di Terra Santa.
Oggi più che mai, la questione dei media
al servizio del Vangelo è una domanda che fa
riflettere e su cui si discute spesso. Si tratta di
Christophe Lafontaine
una sfida che la Chiesa Madre, di vocazione
universale, non vuole tralasciare. L’equipe
che lavora nel settore dei Media del Patriarcato Latino, che ringrazio per l’impegno profuso, è lieta di annunciare il lancio
del suo nuovo sito web www.lpj.org. Esso
mira a fornire una migliore e più ordinata informazione sulla Diocesi, in tutto ciò
che la riguarda più da vicino e anche spaziando in modo più ampio.
Un’altra novità è costituita dal nuovo
Bollettino diocesano d’archivio, a scadenza trimestrale, che fa ora riferimento
solo ai documenti ufficiali del Patriarcato.
Il Notiziario informativo, a scaden- Il Beato Angelico ha dipinto Cristo risorto elevato nella gloria celeste,
accolto dal coro degli Angeli (15 ° secolo)
za mensile, riguarda invece il legame
PA G . 2
Un nuovo direttore
per la Schmidt Schule
Rüdiger Hocke assumerà la direzione della Schmidt Schule di Gerusalemme a partire dal primo agosto 2012. Egli sostituirà
l’attuale direttore, il Dr. Klaus Schmitz. La
nomina è pienamente sostenuta dall’Associazione tedesca di Terra Santa (Der
Deutsche Vereine vom Heiligen Lande) e
dalle suore della Congregazione di Gesù
che compongono la struttura centrale
della scuola.
Ingresso in Quaresima
Al Santo Sepolcro, i giorni di sabato 25
e di domenica 26 febbraio hanno segnato l’ingresso nel ritmo delle celebrazioni
liturgiche della Quaresima. Ogni sabato
infatti il Patriarca - o uno dei suoi ausiliari
- entra solennemente nel Santo Sepolcro
e presiede la processione. La domenica
mattina, presiede l’Eucaristia.
Nomina di un nuovo Amministratore
Patriarcale Maronita in Terra Santa
Mons. George Chihan è stato nominato Amministratore Patriarcale Maronita
dell’Arcidiocesi di Haifa e di Terra Santa e
dell’Esarcato di Gerusalemme, Palestina
e Giordania. Gli Ordinari Cattolici di Terra
Santa hanno appreso con soddisfazione
la notizia di questa nomina.
Concerto della speranza a Ramallah
Domenica 4 marzo, presso il Palazzo dei
Congressi di Ramallah, circa 200 bambini
delle scuole di Ramallah e Bir Zeit hanno
offerto, in presenza di Mons. Shomali, un
concerto della speranza intitolato “Big
Dream 2”.
Il Re di Giordania riceve il Patriarca
ed il Suo Vicario per la Giordania
Domenica 18 marzo, Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania ha ricevuto Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Mons. Maroun
Lahham, Vicario patriarcale in Giordania
e Mons. Selim Sayegh,Vescovo ausiliare
emerito. Il Re ha insistito sull’importanza
della promozione del dialogo e dell’intesa
islamo-cristiana in Giordania.
Alto dignitario all’Università
di Betlemme
L’Università di Betlemme ha accolto il più
alto dignitario dei “Frères delle Scuole
Cristiane de La Salle”, Frère Álvaro Rodríguez Echeverría, FSC, Superiore Generale, a cui è stata conferita una laurea honoris causa in riconoscimento della sua
dedizione nei confronti dell’Università di
Betlemme, del suo personale, dei professori e degli studenti. L’Ambasciatore di
Costa Rica, S.E. Rodrigo Carreras, ha assistito alla cerimonia.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Santa Teresa di Lisieux, storia di un’anima
Un anno dopo aver percorso tutta la Terra Santa (da marzo a maggio 2011), la piccola
Teresa è ritornata nel nostro paese, interpretata da Eva Hernandez, diplomata al
Conservatorio Nazionale Superiore di Arte Drammatica di Parigi, attraverso l’opera
“Santa Teresa di Lisieux, storia di un’anima”. Presentata nel mondo intero, ha ricevuto un consenso unanime. La rappresentazione è stata in tournèe in Terra Santa, grazie al contributo efficace di un gruppo di Nazareth - tra cui le carmelitane - dove sei
rappresentazioni sono state effettuate con successo. Sola sulla scena, per un’ora
intera, Eva interpreta con forza e convinzione la piccola Teresa. Uno spettacolo “vero
e sconvolgente” secondo le parole di una carmelitana di Haifa. Alla domanda se il
fatto di recitare in Terra Santa sia significativo per lei, Eva ha risposto: “Quando recito, a seconda dei luoghi, avverto un’emozione particolare (se sono prigioni, una
Chiesa…). Qui in Terra Santa l’emozione è molto forte. Percepisco che non sono
che un semplice tramite e uno
strumento a servizio di S. Teresa. Mi sforzo di far rivivere pienamente le sue parole, per poterla
interpretare, in questo istante, nel
miglior modo possibile. Recitare
in Terra Santa è una cosa unica
– precisa – è unica perché è la
Terra Santa. Sono serena recitando qui. Percepisco una grande
benevolenza da parte del pubblico… e ugualmente una grande
Eva Hernandez si è diplomata al Conservatorio Nazionale sete, specialmente l’altra sera
Superiore di Arte Drammatica di Parigi
nella rappresentazione in Galilea. … Credo che qui in Terra Santa posso prendere più pienamente coscienza
dell’utilità del mio lavoro: è come una preghiera. Ho coscienza di offrire una grande preghiera”. E poi ha aggiunto: “Ho l’impressione di avere ricevuto un dono e di
restituirlo, qui in Terra Santa”. “Teresa è estremamente attuale per il nostro tempo.
Ci colpisce per la sua semplicità” ci ha confidato Michel Pascal, scrittore e regista
dell’opera. “Scrivendo il testo – precisa – io ed Eva volevamo soprattutto questo,
che fosse Teresa a parlare oggi perché – aggiunge – lei riunisce tutto il mondo”.
Effettivamente tanto i cristiani quanto i musulmani, ebrei, persone atee e monaci
buddisti, sono venuti a vedere la rappresentazione.
Amélie de La Hougue
Mons. Lahham accolto
al Patriarcato Latino di Gerusalemme
Lunedì 12 marzo, Mons. Lahham è giunto al Patriarcato Latino di Gerusalemme,
accolto dal Patriarca Mons. Fouad Twal e da Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di
Gerusalemme. Numerosi sacerdoti come pure il personale del Patriarcato Latino
erano presenti per dare il benvenuto al nuovo Vicario Patriarcale della Giordania.
Mons. Lahham ci ha rilasciato un’intervista in cui ci ha confidato le sue impressioni (si
veda www.lpj.org). Tra le altre cose, ci ha confidato di voler “seguire i sacerdoti”:
“Vorrei insistere sul sacerdote e sulla sua formazione permanente. Io sono
sempre stato parroco e quando non lo ero studiavo e insegnavo teologia pastorale e catechesi. A Tunisi ero come un “parroco”, e così mi chiamavano. Per me
la priorità consiste veramente nella formazione dei sacerdoti. Io ho formato molti
giovani preti (ndr: essendo stato Rettore del Seminario di Beit Jala) e sono felice
vedendo che ¾ dei sacerdoti della Giordania sono miei vecchi allievi. E’ importante andare ad incontrarli, a visitarli, a parlare personalmente con loro”. Insediato in Giordania da qualche settimana, il nuovo Vicario riscopre la pastorale nel suo
paese d’origine: “Le parrocchie, gli scouts, la Caritas, i movimenti, hanno assunto
una diffusione straordinaria. Ne fanno parte centinaia di giovani, di famiglie, di
giovani coppie, si tengono molti incontri … Ogni giorno scopro cose nuove e non
mi meraviglio di tutta questa vitalità!”
Amélie de La Hougue
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 3
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Prima riunione del Comitato per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo
Nel corso della loro riunione ad Amman, nell’ottobre
2011, gli Ordinari Cattolici di Terra Santa hanno deciso di
istituire una Commissione per le relazioni con i membri delle
altre religioni in Terra Santa: musulmani, ebrei e drusi. Il
Comitato per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo ha tenuto la
sua prima riunione. Dopo qualche mese di organizzazione,
i sette membri del nuovo Comitato per i Rapporti Religiosi
con l’Ebraismo, lavorando sotto gli auspici dell’Assemblea
degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, si sono riuniti negli
spazi messi a disposizione dall’Arcivescovo Maronita di
Haifa, venerdì 24 febbraio 2012. I membri del Comitato,
nominati dagli Ordinari, rappresentano la Chiesa cattolica
nelle sua diversità: Padre David Nehuaus SJ, Vicario
patriarcale per i Cattolici ebreofoni e per gli immigrati
in Israele; Padre Yuhanna Bshouty, sacerdote Greco-
Cattolico di Jdeideh; Padre Rafic Nahara, del Vicariato
ebreofono e della Chiesa Maronita; il diacono Sobhy
Makhoul dell’Arcivescovo Maronita; Suor Reem Obeid SJA,
rappresentante dell’Unione delle Religiose di Terra Santa;
la signora Margaret Karram, del movimento dei Focolari; il
signor Wadie Abunassar, consigliere per gli affari pubblici.
La prima riunione è stata dedicata a definire il compito di
questo Comitato e ad impostare un programma d’azione. I
membri hanno pure intrapreso lo studio dei documenti della
Chiesa cattolica, l’approfondimento dell’insegnamento della
Chiesa Universale in proposito, dei documenti del piano
Pastorale del 2000 stabiliti per la Chiesa cattolica in Terra
Santa, di quelli del Sinodo del 2010 dedicato alla Chiesa
cattolica del Medio Oriente e dei documenti degli Ordinari
locali.
Vicariato ebreofono
L’Assemblea degli Ordinari in Plenaria a Nazaret
Dopo Amman nell’ottobre scorso, è nel centro di Abuna
Faraj a Nazareth che i membri dell’Assemblea si sono ritrovati il 13 e il 14 marzo. Erano tutti presenti, fatta eccezione
per l’arcivescovo armeno, a Roma per il Sinodo della Chiesa armena cattolica.
Martedì 13 marzo, dopo l’approvazione del bilancio e
un primo giro di interventi, l’attenzione di ognuno si è focalizzata sul tema della Nuova Evangelizzazione. Con un
discorso comune, il Patriarca Fouad Twal e il superiore dei
Domenicani di Gerusalemme, il Padre Guy Tardivy, hanno
contrassegnato le priorità di questa Nuova Evangelizzazione, offrendo delle piste concrete e specifiche alla Chiesa
di Terra Santa. I membri hanno anche lavorato riguardo al
Consiglio pastorale di
ogni vescovo grazie
all’ausilio di un documento di Mons. Shomali, Vescovo ausiliare
di Gerusalemme. Nel
pomeriggio, i partecipanti hanno potuto
visitare il Centro Maria
di Nazareth, un progetto per il quale il Vicario
patriarcale per Israele,
Mons. Marcuzzo, si
è molto adoperato.
Dopo aver guardato lo
spettacolo audiovisivo, i capi religiosi hanno condiviso il pranzo
con alcune famiglie,
intrattenendosi in colloquio con loro. Le stesse famiglie si
recheranno a Milano dal 30 maggio al 3 giugno prossimi,
per il VII Incontro mondiale delle famiglie a cui parteciperà
anche il Santo Padre Benedetto XVI.
La giornata di mercoledì 14 è stata contrassegnata da
due punti forti: la votazione per il rinnovo delle cariche e
la Santa Messa, presieduta dal Patriarca, seguita dall’incontro con un centinaio di alunni di Terra Santa. Durante l’omelia Mons. Chacour ha esortato i giovani a essere “testimoni credibili”, sottolineando che la Chiesa non
può fare a meno di loro che sono “l’avvenire del paese”.
I membri dell’Assemblea hanno riferito di essere rimasti
molto “impressionati” dal “silenzio e attenzione” dei giovani che riempivano tutta la Basilica. Rappresentando 10 scuole, di
età compresa tra i 14
e i 18 anni, gli alunni
hanno potuto in seguito incontrare i Vescovi e parlare liberamente con loro. “Un
bel momento per gli
Ordinari che hanno
sempre a cuore nei
loro programmi la dimensione pastorale”,
riferisce il Padre Pietro
Felet, Segretario Generale dell’Assemblea.
La prossima Assemblea Plenaria degli Ordinari di Terra Santa si terrà
a settembre a Ramallah
Amélie de La Hougue
PA G . 4
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Nazaret: i catechisti riflettono sulla nuova evangelizzazione
Durante la Quaresima molte parrocchie, scuole e istituzioni di Terra Santa organizzano ritiri spirituali. I catechisti delle
nostre scuole cattoliche hanno inaugurato
questo tempo spirituale con un ritiro organizzato a Nazaret il 25 febbraio dall‘ ”Ufficio
delle scuole cattoliche in Israele”, sotto la
direzione del Presidente, P. Abdelmasih
Fahim, ofm, in unione col Comitato del
Catechismo, coordinato da Mons. G.B.
Marcuzzo. Hanno partecipato all’incontro
cinquantun insegnanti di religione provenienti da tutto Israele. Il ritiro si è mosso
attorno al tema molto attuale della nuova
evangelizzazione. Dopo l’introduzione
del P. Abdelmasih, Mons. Marcuzzo ha
iniziato la riflessione con una conferenzadibattito sulla “necessità permanente di
rinnovarci e di rinnovare i nostri metodi e
strumenti di insegnamento. Questo non
si potrà fare se non con un approfondimento della nostra fede, come ha fatto
la Chiesa locale nel suo noto Sinodo
diocesano e nel suo documento ‘Piano
pastorale generale’. Questo approfondimento del resto non sarà possibile se
non comporterà un’attenzione permanente all’uomo e al ragazzo, accompagnata da una testimonianza personale
coerente, da zelo apostolico, e da un radicamento continuo nella Parola di Dio”.
Nella seconda parte della mattinata, il Dr.
Shadi Abou Khadra, segretario del vicariato latino, e segretario della Commissione
del Catechismo, avvalendosi di un supporto USB, ha presentato ai catechisti un
PowerPoint con il programma di alcune lezioni tratte dai manuali di catechismo delle
differenti classi, intitolato: “Programma
multimediale di catechismo”. Poi i catechisti, accolti da M. Luc Lagabrielle e
dalla comunità del Chemin neuf, hanno
visitato la parte archeologica, seguendo il
“percorso biblico” e attraversando il piccolo ma interessante “giardino biblico”. Il
gruppo ha potuto pregare nella “Cappella
dell’Unità”.
Corrispondente da Nazaret
Pastorale dei Migranti: quinto incontro
Il 6 marzo 2012, preso il Patriarcato Latino di Gerusalemme, la Commissione per
la coordinazione dei sacerdoti e responsabili pastorali impegnati presso i lavoratori
stranieri che richiedono asilo, ha proseguito le sue discussioni.
Circa venticinque, fra sacerdoti e religiose si sono riuniti per la quinta volta,
sotto la direzione del coordinatore della
Commissione, il Padre David Neuhaus,
Vicario Patriarcale dei cattolici ebreofoni.
La riunione ha avuto due invitati speciali:
Sara di Amnesty International e Shahar dei
Medici per i diritti umani. Queste persone
attivamente impegnate sono venute per informare i lavoratori pastorali dei recenti avvenimenti riguardanti la realtà dei lavoratori
stranieri e domandanti asilo. Gli argomenti
maggiormente discussi sono stati:
–lo statuto legale dei richiedenti asilo in
Israele e i loro diritti;
–le nuove regole in vigore riguardanti i
richiedenti asilo del Sud Sudan e della
Costa d’Avorio, due popolazioni minacciate di rimpatrio;
–i recenti risultati dei procedimenti di domanda di residenza permanente per più
di 700 famiglie di lavoratori stranieri;
–la riforma della Legge di Cittadinanza, in
rapporto alla riunificazione familiare;
–gli sviluppi legali riguardanti le persone
infiltratesi in Israele e l’istituzione di centri di detenzione supplementari al fine di
detenere gli immigrati illegali;
–la condizione dei richiedenti asilo africani sequestrati nella penisola del Sinai e
la loro sorte all’arrivo in Israele;
–i diritti medici della popolazione immigrata.
La seconda parte della riunione è stata
dedicata principalmente a discutere sulla
necessità di trovare dei catechisti (soprattutto ebreofoni), di organizzare classi
di catechismo e di fornire ai ragazzi una
esperienza comprensibile della Chiesa.
E’ in questo contesto che il Padre David
Neuhaus ha presentato il terzo volume del
catechismo in ebraico, dedicato al calendario cattolico e alle feste.
Vicariato ebreofono
di S. Giacomo
La Parola di Dio per i direttori delle scuole
Mons. Shomali si è recato martedì 21 febbraio a Fuheis (nei pressi di
Amman) per tenere una conferenza ai direttori delle scuole latine sul
tema “La Parola di Dio nella vita di un preside di un istituto scolastico
cattolico”. Il tema portante è stato sottolineare l’importanza
dell’esempio che può dare un direttore nella vita della sua scuola.
Mons. Maroun Lahham visita l’Accademia
Giordana di Musica
Giovedì 22 marzo Mons. Maroun Lahham, Vicario
patriarcale latino per la Giordania, accompagnato
da Padre Bashir Bader, economo del vescovo, ha
visitato l’Accademia giordana di Musica, sezione
dell’Università del Patriarcato. In quella che è stata la
sua prima visita ufficiale all’istituto dall’inizio del suo
nuovo servizio, egli ha incontrato il Decano dell’Università, il Dr. Iyad Abdel Hafiz Mohammad e i membri
del Consiglio d’amministrazione.
S. Giuseppe festeggiato in Galilea
La festa di S. Giuseppe rimane sempre molto popolare in Galilea dove
un buon numero di parrocchie e di istituzioni l’hanno adottato come
patrono; è il caso delle parrocchie di Nazareth, Haifa, Shefaamer e
Isfiya. La festa è stata celebrata a Shefaamer da S.B. il Patriarca Fouad
Twal, e a Nazareth dal Custode. Nelle altre parrocchie le celebrazioni
sono state presiedute da Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo.
Il Patriarca in visita
alla Comunità dell’Emmanuele
Per la festa dell’Annunciazione, fissata quest’anno al
26 marzo, Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal
si è recato all’Oasis, dai membri della Comunità
dell’Emmanuele. Una visita pastorale in cui ha ricordato a tutti che “il cristiano è un uomo dell’annuncio”.
Incontro ad Amman per i direttori delle scuole del Patriarcato
I direttori delle scuole del Patriarcato Latino, guidati da padre Faysal
Hijazin, si sono incontrati ad Amman dal 23 al 25 febbraio 2012 per
fare il punto sulla situazione degli istituti scolastici.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 5
La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
Il Custode esorta Shimon Peres a porre fine agli insulti contro i cristiani
Reagendo agli atti vandalici di profanazione a luoghi cristiani verificatisi nelle ultime settimane a Gerusalemme, Padre Pizzaballa,
Custode di Terra Santa, si è rivolto al Presidente israeliano M. Shimon Peres. Nella sua lettera, i cui estratti sono stati pubblicati su Haaretz del 27 febbraio, il Custode ha chiesto espressamente al Presidente di intervenire per far cessare il più rapidamente possibile tali atti
irriverenti diretti contro i cristiani.
“Queste azioni che, da quanto so, non hanno portato a nessun arresto, sono un esempio doloroso di una serie di azioni del
genere intraprese di recente senza alcuna difficoltà o impedimento. Come sa, non è mio costume scrivere lettere come questa.
Le varie comunità cristiane vivono tranquillamente e pacificamente in Israele, nel rispetto, stima e buoni rapporti sia con gli ebrei
sia con i musulmani. Purtroppo nel corso degli ultimi anni abbiamo imparato a ignorare le provocazioni continuando la nostra vita
quotidiana. Tuttavia, questa volta sembra sia stato oltrepassato ogni limite e così non possiamo più restare in silenzio. Gli slogan
scioccanti scritti sui siti cristiani di preghiera, specialmente a Gerusalemme, feriscono i sentimenti di tutti i cristiani in Israele, indipendentemente dal loro credo, come pure le centinaia di migliaia di pellegrini che visitano Gerusalemme e la Terra Santa, e altri milioni ancora in tutto il mondo... Le sarei riconoscente se utilizzasse tutto il suo potere e la sua influenza con le autorità in modo che
questo pericoloso modo di fare sia sradicato e queste azioni fermate, prima che diventino un’abitudine contro i cristiani in Israele”.
La redazione
Il Patriarca con il CRIHL negli Stati Uniti
“Noi non vogliamo sostituire i politici, ma sostenerli”: è con questa frase che S.
B. Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, ha riassunto la missione del
CRIHL, in visita a Washington dal 26 al 29 febbraio. “Per trovare una giusta soluzione
(al conflitto israelo-palestinese, ndr) per il bene dei credenti e di tutti gli abitanti della
Terra Santa”, ha aggiunto. Dalla sua creazione nel 2005, infatti, il CRIHL si interessa
di numerose tematiche per promuovere la pace. Esempi concreti: la salvaguardia dei
Il Consiglio delle Istituzioni Religiose di Terra Santa (CRIHL),
Luoghi Santi e il loro libero accesso, la questione di Gerusalemme, considerata come
tra cui il Patriarca Fouad Twal, è stato a Washington
Città Santa per le tre religioni abramitiche. Durante questi tre giorni, la delegazione ha
dal 26 al 29 febbraio 2012
così incontrato il Vice-presidente degli Stati Uniti Joe Biden; i segretari di Stato William
Burns e Hillary Clinton, Dennis McDonough, consigliere della sicurezza nazionale e dei membri del Congresso americano. Il Consiglio
ha potuto far ascoltare “la voce di coloro che vogliono più pace e giustizia”. E ha potuto esortare a fare dei “passi concreti” in tale
direzione. “Dobbiamo avere il coraggio di dire la verità”, ha affermato il Patriarca Fouad Twal. I rappresentanti del CRIHL hanno inoltre invitato l’amministrazione americana a “chiedere l’opinione e ad usufruire delle competenze dei capi religiosi, quando si trovi ad
affrontare questioni che siano politiche e religiose ad un tempo”. Il CRIHL ha pure incontrato capi religiosi ebrei, cristiani, musulmani
e rappresentanti di altre organizzazioni. Tra queste, l’American Israel Public Affairs Committee (Aipac). Questa entità, che rappresenta gli
ebrei americani in politica, è stata “molto in ascolto” del messaggio dei dignitari di Terra Santa, tra cui il Rabbino Capo Yona Metzger.
“La lontananza geografica permette loro di prendere distanza dal conflitto e di mantenere una certa obiettività” ha notato con
soddisfazione il Patriarca di Gerusalemme. In una situazione “delicata” che richiede pazienza, S. B. Mons. Fouad Twal ha richiamato al
valore del “perdono” tra le parti, e ha aggiunto: “La nostra presenza qui insieme (di capi religiosi delle tre religioni monoteiste, NDR)
porta già in sé un messaggio: possiamo arrivare alla pace e alla giustizia tra i popoli”. Una pace in Terra Santa che è “necessaria e
possibile”, ha concluso un comunicato del CRIHL.
Daniel Le, e agenzie
Attacco di Tolosa
il Patriarca Latino di Gerusalemme ha espresso le
proprie condoglianze alle famiglie e ai parenti delle vittime del terribile attacco perpetrato a Tolosa
(Francia) nei confronti di una scuola ebraica.
Delegazione indiana in Terra Santa
Dal 26 febbraio al 1° marzo una delegazione di vescovi e di sacerdoti indiani si è recata in Terra Santa. Obiettivo del soggiorno: costruire delle buone
relazioni con lo Stato d’Israele e la comunità cristiana in India; conoscere meglio i pellegrinaggi in
Terra Santa e promuoverli.
Pace interreligiosa attraverso
un pellegrinaggio
Dal 3 al 9 marzo il gruppo “Credenti uniti per la
Pace” di Beauvais, città del Nord della Francia, che
raggruppa musulmani, ebrei e cristiani, ha visitato
la Terra Santa per ritrovare le radici della fede.
Il Patriarca maronita in visita ai siti cristiani della Giordania
Il Patriarca maronita libanese S.B. Mons. Bechara Boutros Al Rahi è arrivato giovedì 8 marzo in Giordania, ove si è fermato tre giorni. Secondo i
responsabili della Chiesa maronita, ha visitato i siti cristiani ed ha incontrato
la comunità maronita.
Condoglianze per la morte di Shenouda III
Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, il Patriarca emerito Michel Sabbah, l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra
Santa, tutti i vescovi, il clero ed i fedeli del Patriarcato Latino hanno espresso
le loro più sentite condoglianze alla Chiesa copta di Alessandria per la morte
di Sua Santità il Papa Shenouda III.
Incontro ecumenico con il Patriarca della Georgia
Durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa, il Catholicos – Patriarca della
Chiesa ortodossa di Georgia, Sua Santità Elia II di Tbilissi (Ilia II), ha incontrato S.E. Mons. Shomali, che rappresentava per l’occasione i cattolici latini
di Terra Santa. Mons. Shomali ha ricordato che la Chiesa cattolica attende
sempre un segno da parte degli ortodossi in vista dell’unificazione della data
della Pasqua.
PA G . 6
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Progetti del Patriarcato Latino
Giordania: Nostra Signora del Carmelo,
una scuola ed una parrocchia in pieno sviluppo
La Parrocchia di Nostra Signora del Carmelo, in Giordania, è
stata fondata nel 1950. Situata ad est di Amman, ad Hashimi,
riunisce circa 400 famiglie. Una cifra che sta aumentando,
come sottolineato dal Parroco, il Rev. Don Adnan Bader.
“Qual’è la specificità della Sua parrocchia? “La preghiera”, risponde senza esitazione Don Adnan Bader, parroco di questa comunità dal 2005. “Le persone qui sono povere, ma tutta la parrocchia
prega molto. Si appoggia con fiducia all’intercessione della Vergine
Maria”.
La regione, come del resto i suoi parrocchiani, è piuttosto povera, con un alto tasso di disoccupazione. Ma i fedeli, la maggior parte dei
quali proviene da Kerak, più a nord, sono molto uniti alla loro chiesa, in
cui trovano un vero sostegno spirituale.
“I nostri parrocchiani sono sempre più numerosi”, precisa il
parroco. “Si incontrano qui per la preghiera, per il rosario, per alcuni
gruppi come la Jec (ndr: Giovani studenti cristiani), e anche per
alcune lezioni”. La parrocchia fornisce assistenza finanziaria ai fedeli
in caso di bisogno, per finanziare gli studi, gli alloggi ... , “per vivere in
modo semplice”, dice Don Adnan. “E se sono malati, portiamo loro
le medicine, essendo collegati con la Caritas.” Il parroco di Nostra
Signora del Carmelo conosce bene ogni parrocchiano: dagli anziani, a
cui porta la comunione a casa, fino ai più giovani che segue da vicino,
grazie soprattutto alla scuola fondata più di 65 anni fa e la cui buona
fama è risaputa.
La scuola patriarcale
Pochi anni dopo la creazione della parrocchia,
il parroco di allora, Don Boutros Sulieman fondò la
scuola patriarcale (nel 1958). Si sviluppò rapidamente grazie al numero dei bambini cristiani in continuo
aumento. Quasi trent’anni dopo, nel 1986, è stata
costruita una nuova scuola, in modo da soddisfare
le esigenze delle famiglie della regione. È stata finanziata grazie alla generosità dell’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro.
Restaurata dal Patriarcato Latino due anni fa,
oggi accoglie 600 studenti, dalla scuola materna
fino al liceo. Di questi, metà sono cristiani e gli altri musulmani, “La nostra scuola rende manifeste
le buone relazioni che abbiamo con i nostri vicini
musulmani” dice Don Bader. “Molti gesti mostrano
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 7
il rispetto reciproco per la religione dell’altro. “Ad esempio”, chiarisce Don Adnan,”ieri, un Professore dell’ Università presso la quale sto studiando, mi ha chiamato
per dirmi che aveva deciso di spostare la data dell’esame, inizialmente prevista per il Sabato Santo, per rispetto per me e la nostra Settimana Santa. Egli infatti è
musulmano”. “È una grazia”, spiega il sacerdote, “poter
condividere insieme questa ‘ricerca della verità’ nel rispetto reciproco”.
E in futuro?
Don Adnan Bader si dichiara molto fiducioso per il futuro della sua parrocchia: “Le persone sono sempre più
in ricerca, indubbiamente anche a causa di tutti i movimenti e tutto ciò che accade nei nostri paesi in questi
giorni. E la missione della Chiesa si sta facendo sempre
più chiara, anche tramite Internet e i media. La nostra
parrocchia, la nostra religione, attira. Perché qualunque
sia la situazione, qualunque sia la religione o la nazionalità delle persone, la Chiesa porta sempre un messaggio di Pace e di Gioia. Per tutti, in ogni momento. È
la sua missione e la Pasqua è un tempo particolarmente propizio per proclamare questo messaggio”.
Una bella notizia potrà essere annunciata tra breve: a
circa sette chilometri di distanza dalla Madonna del Carmelo, la Parrocchia sta concludendo questa settimana
l’acquisto di un terreno, sul quale in futuro verrà edificata una chiesa. La fiducia di Don Adnan per l’avvenire della parrocchia è dunque molto concreta.
Amélie de La Hougue
Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org :
•Omelia del Patriarca – Basilica dell’Annunciazione a Nazareth (25 marzo 2012)
•Omelia della Santa Messa dell’Annunciazione presso l’Oasi di Tiberiade (26 marzo 2012)
•La questione dei Luoghi Santi su Al Jazeera (15 marzo 2012)
•Valorizzazione del Patrimonio della Palestina (14 marzo 2012)
•Bollettino Diocesano (ottobre-dicembre 2011)
•Mons. Lahham accolto al Patriarcato di Gerusalemme (12 marzo 2012)
•Lettera circolare in occasione della “Colletta per la Terra Santa” - 2012
•“I cristiani d’Oriente e le Primavere arabe”: risposta di Padre Rif’at Bader al Sig. Alain Juppé
(6 marzo 2012)
•Conferenza del Patriarca emerito Mons. Michel Sabbah sul tema: “Le sfide della presenza
cristiana in Israele oggi” (1 marzo a Nazaret).
‫مجلس رؤساء الكنائس الكاثوليكية‬
‫אספת ההגמונים הקתוליים‬
‫של ארץ הקודש‬
‫في األرض املقدسة‬
THE ASSEMBLY OF CATHOLIC ORDINARIES OF THE HOLY LAND
Latins, Melkites, Maronites, Syrians, Armenians, Chaldeans, Custody of the Holy Land
THE COMMITTEE FOR THE VISIT OF THE HOLY FATHER
Appello degli Ordinari sulla tratta di esseri umani
e i richiedenti asilo detenuti in ostaggio nel Sinai
L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra santa esprime la
sua profonda preoccupazione per la terribile situazione dei richiedenti asilo africani detenuti in ostaggio nel Sinai e chiede la cessazione immediata del traffico di esseri umani.
Il 5 dicembre 2010, Sua Santità Papa Benedetto XVI aveva già
richiamato l’attenzione della comunità internazionale sulle “vittime
di trafficanti e di criminali, come nel caso del dramma degli
ostaggi eritrei e di altre nazionalità nel deserto del Sinai”. Da
allora, la situazione di queste vittime non fa che peggiorare.
Noi Ordinari della Chiesa cattolica in Terra Santa chiediamo
insistentemente alle autorità civili egiziane, israeliane e alla comunità internazionale, di intensificare i loro sforzi per lottare contro
la tratta di esseri umani al Sinai, contro gli abusi, le umiliazioni, le torture, le violenze, le uccisioni che perdurano. Coloro che fuggono dal loro paese d’origine a causa della guerra e
della violenza devono essere protetti dagli abusi criminali di quelli
Monastero di Santa Caterina sul monte Sinai
che cercano di approfittare di loro. Siamo particolarmente inorriditi nell’apprendere la sorte spaventosa delle donne e dei bambini.
Ricordiamo alle autorità civili in Egitto e in Israele i loro obblighi di rispettare le disposizioni e le norme internazionali relative ai
diritti umani nel trattamento, la protezione della dignità e dell’integrità fisica e psicologica delle persone compreso il diritto ad una
regolare procedura e ad un processo equo per i richiedenti asilo e i migranti.
Ci complimentiamo e ringraziamo i militanti nelle Organizzazioni per la tutela dei Diritti umani operanti in Egitto e in Israele, per
l’aiuto alle vittime dei trafficanti di esseri umani, e assicuriamo loro il nostro sostegno morale e le nostre preghiere.
In comunione con le organizzazioni che cercano di attirare l’attenzione sulla sorte di queste persone con l’intento di aiutarle,
l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa
–Richiama ad una maggiore presa di coscienza sulla sorte di coloro che sono imprigionati, detenuti, per fini di riscatto, torturati
e maltrattati nel Sinai.
–Richiama le autorità civili in Egitto e in Israele ad agire in modo deciso contro i trafficanti, chiudendo le loro basi di attività, perseguendo i criminali coinvolti in tali azioni nei due lati della frontiera israelo-egiziana, aiutando le vittime, offrendo loro un rifugio
e proteggendo le popolazioni dai trafficanti.
–Richiama al sostegno delle organizzazioni e delle persone impegnate nella difesa, nell’assistenza e nell’aiuto delle vittime.
Inoltre gli Ordinari Cattolici si impegnano all’assistenza spirituale dei cattolici tra i richiedenti asilo e chiedono alle autorità israeliane di permettere ai cappellani e ai loro assistenti, di potere incontrare i richiedenti asilo imprigionati nelle strutture di confino
in Israele, per offrire loro quella consolazione spirituale che desiderano domandare alla Chiesa.
“Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete
accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, prigioniero e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,35-36).
Gerusalemme, 20 marzo 2012
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Editoriale
“Ho sete”
In Terra Santa sta piovendo da due mesi.
Una benedizione. Il paese soffriva infatti da anni
per la sete, per la mancanza di acqua. Secondo
l’Istituto Meteorologico Israeliano, la Terra Santa
ha avuto nel mese di gennaio 29 giorni di pioggia. Una tale frequenza di precipitazioni non si
registrava dal 1947. E il livello del lago di Tiberiade è aumentato in un mese di ben 55 cm. La
pioggia non conosce frontiere, così ne hanno
beneficiato anche i Territori Palestinesi ...
Di fatto il Medio Oriente sta conoscendo
una situazione che possiamo definire di «stress
idrico». Vale a dire, uno squilibrio strutturale tra
il capitale di acqua a disposizione - limitato e il suo consumo. In questa regione dal clima
semi-desertico, la pioggia è assente da aprile
a settembre. La questione dell’acqua assume
dunque una chiara valenza geopolitica nei rapporti tra Israele, la Cisgiordania e Gaza. Le tensioni prendono origine da una palese disparità
nei consumi di acqua da parte delle due comunità che utilizzano le stesse fonti di approvvigionamento idrico.
L’assenza di acque faldifere è compensata
dall’apporto di acque dal Libano e dalla Siria,
che, attraverso le alture del Golan, alimentano il
lago di Tiberiade. Di là nasce il fiume Giordano,
le cui acque costituiscono l’unica risorsa d’acqua dolce condivisa da Israele, dall’Autorità palestinese e dal Regno di Giordania. Conoscendo le tensioni esistenti tra questi paesi, si può
facilmente comprendere come sia alto l’interesse geopolitico di controllo delle acque.
Per quanto riguarda il Giordano, il 46%
delle sue prestazioni viene beneficiato da
Israele, il 25%, dalla Siria, il 23,5% dalla
Giordania, il 5% dalla Cisgiordania. L’Autorità palestinese non controlla alcuna risorsa idrica.
La scarsità di acqua si impone ai governi della regione, mettendoli faccia a
faccia con problemi che possono portare
alla messa in discussione della loro integrità territoriale. Il controllo delle acque,
e quindi il loro sfruttamento, permette
di mantenere una certa pressione nei
confronti di eventuali vicini dipendenti.
Il 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua,
l’attenzione sarà posta sull’acqua come risorsa
necessaria per nutrire una popolazione mondiale in rapida crescita demografica Nel mese di
febbraio, l’intenzione di preghiera generale del
Papa è stata la seguente: “Perché tutti i popoli
abbiano pieno accesso all’acqua e alle risorse
necessarie al sostentamento quotidiano”.
L’acqua è un dono, e accedervi è un diritto.
Ma l’acqua qui ha un prezzo: l’oro ... blu. E comporta una sfida: la pace. O almeno la cooperazione. Quali speranze?
Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10)
L’immagine della Samaritana che sarà
evocata nella terza Domenica di Quaresima
ci ricorda il suo bisogno di venire ad attingere
acqua per vivere su questa arida terra. Ma
cosa portò Gesù e questa donna a incontrare e
soddisfare la loro reciproca sete? Per Gesù fu la
sete di «cercare e salvare ciò che era perduto”
(Lc 9, 10).
Per la samaritana si trattò di una sete fisica.
Ma il fatto di venire ad attingere l’acqua divenne
occasione di riflessione su una ricerca interiore
di amore. In questo incontro al pozzo, emerge
il tema della «sete» di Cristo, che culmina nel
grido sulla croce: «Ho sete» (Gv 19, 28). Gesù
ebbe sete della fede di questa donna, e oggi
ha sete della nostra fede. La Quaresima è
tempo favorevole per estinguere la nostra sete
con Cristo. «Se tu conoscessi il dono di Dio»
(Gv 4,10).
Christophe Lafontaine
Il fiume Giordano nei pressi del sito del Battesimo
sta quasi uscendo dagli argini. Si tratta di una fra
le l principali fonti d’acqua in Terra Santa. Per dire poco
PA G . 2
Le Suore di Nazareth
a Shefaamer:
celebrazione del giubileo
Le Suore di Nazareth a Shefaamer
celebrano quest’anno un particolare rendimento di grazie per i 150
anni della loro presenza in questa importante città della Galilea.
L’apertura dell’anno giubilare ha
avuto luogo venerdì 13 gennaio con
una S. Messa presieduta da Mons.
Elias Shaccour, Arcivescovo melchita di Acri. Erano presenti Mons.
Marcuzzo, Vescovo ausiliare e Vicario patriarcale latino, Mons Sayyah,
Arcivescovo maronita, Mons. Mouallem, Arcivescovo emerito.
Don Bosco, l’apostolo
dei giovani, festeggiato
in Terra Santa
Domenica 5 febbraio, i Salesiani
in Terra Santa hanno festeggiato il
loro santo patrono, particolarmente
in due città. A Betlemme, il Patriarca ha celebrato la Messa nella casa
dei Salesiani. A Nazareth, la Messa è stata presieduta dal Vescovo
Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario
patriarcale per Israele, nella chiesa
dei Salesiani di Gesù Adolescente.
Un coro italiano impegnato
per la pace in Terra Santa
L’Associazione Scholae Cantorum
(Verona, Italia) in occasione dei 25
anni di attività ha dato avvio al progetto “Fratelli in Cristo: canti per
l’amicizia e la pace in Terra Santa”.
Dal 14 al 17 febbraio il coro italiano,
in pellegrinaggio in Terra Santa, ha
offerto tre concerti per la pace. Questa idea è nata in seguito ai contatti
avuti con il Seminario di Beit Jala, in
cui si formano i sacerdoti del Patriarcato Latino di Gerusalemme
Il nuovo Vescovo di Lourdes,
da giovane “cooperatore”
a Beit Jala
Il nuovo Vescovo di Tarbes-Lourdes
(Francia), S.E. Mons. Nicolas Brouwet, ha svolto da giovane per due
anni servizio civile come “cooperatore” presso il Seminario di Beit
Jala (1986-1988). Già titolare di
Simmidica e Ausiliare di Nanterre, a
Hauts-de-Seine (Francia) dal 2008,
inizia ora questo nuovo servizio. Il
Patriarcato Latino di Gerusalemme
esprime le sue più vive congratulazioni, assicurando un ricordo nella
preghiera dalla Terra Santa.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Il Patriarca accoglie
il suo nuovo Ausiliare ad Amman
“Attorno a Lei, Mons. Lahham, vescovi e membri del clero, monaci e religiose, laici,
animatori pastorali, numerosi amici, sostenitori e parenti, La acclamano come nuovo
Vicario Patriarcale, qui ad Amman in Giordania”.
E’ con queste parole che il 24 febbraio il Patriarca, nella sua omelia, ha accolto il nuovo
Vescovo ausiliare per la Giordania, durante la Messa solenne nella quale il Nunzio Apostolico
di Giordania, Mons. Lingua, ha assistito alla presenza di altre autorità religiose (i Vescovi di
Terra Santa, come anche il Custode di Terra Santa). Pure le autorità civili, i rappresentanti
del Governo del Regno di Giordania (tra i quali un ministro cristiano) e alcuni consiglieri del
Re, si sono recati alla celebrazione. Una decina di Cavalieri e di Dame dell’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro hanno ugualmente partecipato alla Messa. E gli scout hanno aperto la
processione, sventolando le bandiere nella navata.
Mons. Lahham giunge in un
paese dove vivono 200.000 cristiani (di cui 50.000 cattolici),
senza contare i 30.000 iracheni
che hanno abbandonato il loro paese o altri migranti per un numero
complessivo di circa 100.000 persone.
Mons. Lahham ha conosciuto i
primi impeti della Primavera araba
che sono iniziati proprio nella sua
ex Diocesi di Tunisi. Il Patriarca
Mons. Lahham nuovo vescovo titolare di Madaba
ha del resto sottolineato nella sua
e il Patriarca Mons. Fouad Twal
omelia di aver apprezzato la “buona visione d’insieme (…), lontana da esagerazioni e da pregiudizi…” che Mons. Maroun
Lahham ha adottato riguardo a questi avvenimenti politici che toccano il mondo arabo. E ha
proseguito, indirizzandosi al suo nuovo ausiliare: “La Sua missione a Tunisi L’ha arricchita
di saggezza, di maturità e di una dimensione universale”. Indirizzando la sua omelia alla
nuova missione di Mons. Lahham, Mons. Fouad Twal ha ricordato: “Lei è destinato a tutti,
Monsignore: cristiani, musulmani, ricchi e poveri, sani e malati, giovani e vecchi. Sia che
si tratti della Giordania e dei suoi abitanti, come pure della Palestina e della sua gente. Le
preoccupazioni e le aspirazioni di tutti sono una responsabilità per noi davanti a Dio e davanti alla storia”.
Christophe Lafontaine
Terzo Congresso dei Commissari
di Terra Santa
Oltre 100 Commissari di Terra Santa - Ambasciatori della Custodia – si sono riuniti a
Gerusalemme dal 30 gennaio al 4 febbraio per il loro Terzo Congresso Internazionale. I
rappresentanti dei Francescani di Terra Santa nel mondo, i Commissari, vice-commissari,
esperti, collaboratori, traduttori e giornalisti, di 44 paesi diversi, si incontrano ogni sei anni.
Il loro obiettivo? “Confrontarsi, condividere e aggiornarsi reciprocamente, secondo le disposizioni degli ordinamenti”, sottolinea la Custodia di Terra Santa.
Durante la Messa del 31 gennaio, il Patriarca Latino, Mons. Fouad Twal, ha ringraziato
i commissari per il servizio da loro svolto. Nella sua omelia, il Patriarca ha sottolineato l’importanza della missione dei Francescani. “Grazie a voi”, ha detto, “molte persone possono
vivere e lavorare in diverse istituzioni (...), la vostra missione non è priva di sacrifici, di
umiliazioni e di incomprensioni, ma è una missione indispensabile e necessaria per far
vivere e camminare tutto il resto”. Il Patriarca ha concluso pregando “che la loro missione
in questa Terra susciti stupore ed uno zelo crescente”. Ha poi aggiunto “Mi auguro che
ogni cristiano si senta con noi responsabile e custode di questa Terra e della sua pace”.
Quest’anno i Commissari, in presenza del Ministro generale dell’Ordine, Fr. José Rodriguez Carballo, hanno lavorato su tre questioni chiave: l’economia della Custodia nel contesto
della crisi mondiale, le strategie della comunicazione e la creazione di un guida operativa di
riferimento per i commissari e i pellegrini.
Amélie de La Hougue
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Nazaret, incontro interreligioso
con l’Arcivescovo di Canterbury
L’Arcivescovo di Canterbury,
il M. Rev. Rowan Williams, capo
della Comunione anglicana, è
venuto in pellegrinaggio in Terra
Santa. Sabato 28 gennaio 2012,
in visita a Nazaret, ha partecipato, come ospite d’onore, ad un
incontro interreligioso presso la
“Ste Margaret guesthouse”; incontro organizzato dalla parrocchia e dalla diocesi anglicana.
Erano presenti un centinaio di
ospiti di tutte le comunità religiose. Hanno preso la parola il VeNazareth, 28 gennaio, il Vescovo di Canterbury
scovo Suheil Dawani, della Chiedurante un incontro interreligioso
sa Anglicana di Terra Santa, lo
Sceicco Mouaffaq Tarif, a nome dei drusi, lo Sceicco Fihmi Ahmad, a nome dei musulmani,
e l’Arcivescovo Shacour, a nome dei cristiani. Mons. Marcuzzo ha avuto l’opportunità di porgere il discorso di benvenuto all’Arcivescovo di Canterbury, per congratularsi e ringraziarlo
per la sua “significativa posizione in favore della giustizia e della pace in Terra Santa e nel
Medio Oriente in generale, per la sua visione cristiana su alcune questioni scientifiche
come l’evoluzione, per il dialogo ecumenico e interreligioso, e per le sue eccellenti relazioni con la Chiesa cattolica emerse durante la visita del Papa in Inghilterra in occasione
della beatificazione di John Henry Newman e a proposito dell’Ordinariato Personale”,
creato appositamente per gli anglicani che desiderano diventare cattolici.
Nel discorso ufficiale l’Arcivescovo ha parlato di pace, riconciliazione, relazioni interecclesiali e interreligiose, di nuova armonia in Medio Oriente. Si è soffermato in modo particolare sul “messaggio di Nazaret”. “Tutti i credenti, tutti noi siamo invitati a diventare figli
di Abramo, a vivere la fede di Abramo e a realizzare la promessa di Abramo. Lo saremo
nella misura in cui sapremo imitare Maria di Nazareth nella sua totale disponibilità alla
Parola di Dio e nel suo abbandono radicale alla volontà di Dio”, ha aggiunto.
Corrispondente da Nazaret
La vita consacrata festeggiata
dal Nunzio Apostolico
In occasione della “Giornata della
vita consacrata” e della festa della
Presentazione al Tempio, Mons.
Franco, Nunzio apostolico in Israele e Delegato apostolico a Gerusalemme e nei Territori Palestinesi,
ha presieduto, giovedì 2 febbraio,
la messa presso le Suore del Rosario a Gerusalemme. La cappella
delle suore del Rosario ha accolto
più di 250 religiosi e laici venuti per
pregare insieme. La messa è stata
Giornata della vita consacrata
concelebrata da una ventina di altri
dalle Suore del Rosario a Gerusalemme
sacerdoti. I canti e le letture si sono
alternati in inglese, latino, arabo, francese, ebraico, italiano, spagnolo, riflesso delle varie
nazionalità che costituivano l’assemblea. Nella sua omelia, Mons. Franco ha espresso tutta la
sua gioia di potere trascorrere un po’ di tempo con i consacrati della Terra Santa. “Giungendo da tutto il mondo”, ha detto “voi costituite, qui a Gerusalemme, una presenza locale,
segno della presenza di Dio”.
Amélie de La Hougue
PA G . 3
Rameh: dimostrazione
popolare di protesta contro
la violenza
Sabato 11 febbraio 2012 si è tenuta
a Rameh, in alta Galilea, una grande
dimostrazione popolare di protesta
contro la violenza. Una manifestazione che ha unito la popolazione
locale, religiosamente mista, in seguito a degli episodi di violenza che
hanno colpito il paese nelle ultime
settimane e che purtroppo hanno
raggiunto il culmine con l’omicidio di un giovane druso di 23 anni.
Il saluto dei sacerdoti di
Giordania a Mons. Sayegh
Il Consiglio dei sacerdoti latini in
Giordania ha organizzato il 16 febbraio una cerimonia di saluto a
Mons. Selim alla conclusione del
suo servizio episcopale, in seguito
all’accettazione, da parte del Santo Padre, delle sue dimissioni per
raggiunti limiti di età. La cerimonia
è iniziata con un’ora di adorazione
davanti al S.S. Sacramento nella
chiesa di Notre-Dame di Nazareth
a Sweifieh.
Insulti contro i cristiani
a Gerusalemme
Alcune scritte anti-cristiane sono
state scoperte lunedì 20 febbraio,
sui muri di una chiesa battista di
Gerusalemme-ovest. Si tratta già
del secondo episodio del genere
avvenuto dall’inizio del mese. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme
reagisce fortemente contro questi
atti odiosi e ostili ai cristiani. Si auspica una migliore formazione della
società in modo che non abbia più
a verificarsi alcun tipo di fanatismo.
Don Dezzutto: 90 anni
di passione per la Bibbia
Don Domenico Dezzutto, salesiano
di Beit Jemal, grande promotore
della diffusione della Bibbia, ha
celebrato il suo novantesimo compleanno e i 75 anni di presenza in
Terra Santa e in Medio Oriente. Il
Vicario patriarcale latino per Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, ha fatto visita a Don Domenico
Dezzutto per felicitarsi con lui e
trasmettergli gli auguri e la gratitudine del Patriarca, Mons. Fouad
Twal, dei Vescovi ausiliari, del clero
e della comunità locale.
PA G . 4
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Il Patriarca consacra il nuovo altare della Kehilla
Domenica 5 febbraio 2012, Sua Beatitudine il Patriarca latino Fouad Twal si è recato per la prima volta, da quando è diventato Patriarca di Gerusalemme, alla Kehilla.
Egli aveva visitato questa comunità come
Vescovo coadiutore, pochi mesi dopo il
suo arrivo in Diocesi, nel 2007. Il Patriarca
è stato invitato a celebrare la Messa per la
festa della Presentazione di Gesù al Tempio che ha luogo quaranta giorni dopo il
Natale. È la festa della casa della Kehilla,
la festa dei Santi Simeone e Anna che attendevano il Messia e che lo hanno riconosciuto nel piccolo bambino portato tra le
braccia dai suoi genitori. In questa occasione, il Patriarca ha consacrato il nuovo
altare della cappella, un magnifico altare in
legno realizzato appositamente dai maestri
carpentieri, Yona e Stas. L’altare è stato re-
alizzato grazie al generoso contributo della
famiglia Frick della Svizzera. La cerimonia
della dedicazione di un altare è una celebrazione che non avviene di frequente e
che comprende l’unzione con l’olio (che
è stato benedetto il Giovedi Santo). È una
celebrazione simile all’ordinazione di un sacerdote - preghiere preparatorie, le litanie
dei santi, l’unzione con l’olio e la vestizione.
Il Patriarca ha celebrato il rito della dedicazione dell’altare in francese e la messa in
arabo, mentre l’assemblea, numerosa, ha
risposto in arabo ed ebraico. Si è potuto
rispondere in arabo grazie all’aiuto di una
accurata trascrizione in questa lingua. Una
ventina di sacerdoti hanno concelebrato,
tra cui il Padre David Neuhaus (Vicario patriarcale per la comunità di lingua ebraica)
e circa 120 fedeli hanno partecipato alla
Il Patriarca ha consacrato
il nuovo altare alla Kehilla
Messa, più delle sedie a disposizione in
cappella. Nella sua omelia, il Patriarca ha
parlato anche dei recenti eventi ecclesiali
e ha sottolineato il ruolo del Vicariato di S.
Giacomo all’interno della pastorale della
Chiesa locale.
Vicariato del Patriarcato latino
per i cattolici di lingua ebraica in Israele
La grazia di Gerico per i malati
Domenica 5 febbraio, a Gerico, Mons.
Shomali ha conferito l’Unzione degli Infermi a 100 persone, durante la celebrazione
dell’Eucarestia che egli ha presieduto nella
parrocchia del Buon Pastore. Il sacramento
degli infermi consiste in una unzione con olio
santo. Questo sacramento della Chiesa rappresenta la risposta alla richiesta da Lui fatta agli apostoli: “Guarite i malati” (tra i passi
paralleli, cf Mc 16,17-18). A Gerico esso assume una intensità tutta particolare. Perché
Gerico è un luogo di guarigione. Ritorna alla
memoria la guarigione di Bartimeo, ma anche
la conversione di Zaccheo: infatti, entrambi
a Gerico incontrano Gesù. Incontro difficile
per il mendicante cieco - Bartimeo – escluso
dalla folla alle porte della città. Incontro ugualmente molto sofferto per l’esattore di tasse Zaccheo, perché di statura troppo piccola, e
nascosto dalla folla. Il loro incontro con Gesù
però apre i loro occhi: essi vedono! La conversione di Zaccheo significa anche la guarigione dalla sua cecità spirituale. E’ dunque a
Gerico che Mons. Shomali, Vescovo ausiliare
di Gerusalemme, ha conferito il sacramento
degli Infermi a circa metà dell’assemblea, costituita in quel giorno da circa 200 persone.
Dopo l’Eucarestia, è stato offerto un pranzo
Più di mille fedeli per festeggiare le Beatitudini
Come è ormai tradizione, ogni ultima Domenica del mese di
gennaio, quest’anno il 29 gennaio, la Chiesa di Terra Santa
venera il Santuario delle Beatitudini, celebrando la Domenica delle Beatitudini. Il Patriarca Latino di Gerusalemme,
Mons. Fouad Twal, ha presieduto la Messa pontificale.
Festa della Cattedra di S. Pietro apostolo in loco
Domenica 19 febbraio la Chiesa di Terra Santa si è riunita
a Tiberiade, presso il Santuario di San Pietro, per celebrare la festa della Cattedra di San Pietro apostolo, anticipata
quest’anno dal 22 al 19 febbraio. Mons. D’Ercole (dell’Arcidiocesi di L’Aquila, in Italia) ha celebrato la Messa insieme a
Mons. Marcuzzo.
Gerusalemme commemora l’Incoronazione di spine
Come tradizione a Gerusalemme, una messa per commemorare l’incoronazione di spine di Cristo è stata celebrata il
Venerdì dopo il Mercoledì delle Ceneri. Il 24 febbraio Padre
David Neuhaus ha presieduto la Santa Messa presso il Convento dell’Ecce Homo.
dal parroco della parrocchia, P. Ibrahim Sabbagh. L’organizzazione di questa giornata è
stata invece curata dalla comunità dei “Silenziosi Operai della Croce, Mater Misericordiae”, presenti in Terra Santa dal 1977.
Tale celebrazione ha avuto luogo una
settimana prima della “Giornata del Malato”.
Nell’ambito di questa Giornata Mondiale, il
sacramento dell’Unzione degli Infermi è stato
amministrato durante la Messa domenicale
in tutte le parrocchie della Diocesi. La
Giornata del Malato viene celebrata ogni
anno l’11 febbraio.
Christophe Lafontaine
San Valentino a Nazaret
Nella serata di venerdì 10 febbraio, la Comunità Chemin
Neuf ha anticipato la celebrazione della festa di San Valentino, invitando le coppie cristiane di Nazaret ad una cena
presso il Centro Internazionale Maria di Nazaret. La comunità, fedele alla sua vocazione di lavorare per l’Unità della
Famiglia con la missione di Cana, ha proposto un’occasione
di “ristoro” per le coppie presenti. Una ventina di coppie
hanno risposto all’invito.
Nuovo Comitato Esecutivo dell’Ufficio
delle Scuole Cattoliche in Israele
Venerdì 10 febbraio i membri del Comitato Direttivo dell’”Ufficio delle Scuole Cattoliche in Israele” (USCI) hanno rinnovato il proprio Comitato Esecutivo. L’elezione si è svolta nella
scuola delle Suore Francescane di Kafrkanna, diretta da
Suor Renee Moussa, in presenza di Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele. Oltre al
Vescovo, che non ha un ruolo attivo in questo Ufficio, era
presente l’avvocato ufficiale dello stesso, il Sig. Abu Issam
Nassar.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 5
La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo
«Vogliamo la pace con tutti e per tutti»
esorta il Patriarca Twal
La “Dichiarazione di Doha” è un passo verso la riconciliazione palestinese? In ogni caso essa è giunta a tal fine nel quadro
delle riunioni intavolate a Doha, tra Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità palestinese e capo di Fatah, e Hamas Khaled
Mechaal, leader di Hamas. I due partiti palestinesi intrattengono relazioni piuttosto tese dal 2007 e dal momento della presa
della Striscia di Gaza da parte di Hamas. L’accordo di Doha
viene a rafforzare un “Accordo di riconciliazione” firmato nel
2011 e che stava ristagnando. L’incontro si è svolto alla presenza dell’emiro del Qatar Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani,
impegnato nella riconciliazione inter-palestinese, in seguito
all’iniziativa del Re Abdullah di Giordania.
Secondo tale accordo il Presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas guiderà un governo di transizione per la
Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Le due parti hanno concordato di “continuare il processo di ricomposizione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP)” al fine di
integrare Hamas e la Jihad islamica nel seno di questa istanza
rappresentante tutti i palestinesi. Questo governo avrà altresì
l’incarico di “supervisionare la ricostruzione di Gaza” e di preparare le “elezioni” (inizialmente previste per il 4 Maggio 2012).
Per il Patriarca latino di Gerusalemme non costituisce un
ostacolo il fatto che tutti i Palestinesi si impegnino ad aiutare
Mahmoud Abbas ad attuare questi due progetti. Egli riconosce inoltre nel Presidente Palestinese “un uomo moderato,
aperto, pronto a cooperare”. Secondo quanto convenuto nel
presente accordo, Mahmoud Abbas ricopre ormai sia il ruolo
di Presidente sia quello di Primo Ministro dell’Autorità palestinese, sostituendo l’economista Salam Fayyad, sostenuto dall’Occidente. A questo riguardo il Patriarca Fouad Twal esprime il
proprio rincrescimento, tenuto conto del “grande lavoro svolto
con successo da Salam Fayyad per preparare con serietà e
discrezione le infrastrutture di un futuro Stato di Palestina”.
La via della pace
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha
condannato la decisione del presidente dell’Autorità
nazionale palestinese di firmare un accordo di governo di
unione nazionale con Hamas. “Se Abu Mazen (Mahmoud
Abbas, ndr) applica ciò che è stato firmato a Doha, sceglie
di abbandonare la via della pace per unirsi ad Hamas”, ha
dichiarato Netanyahu, in un comunicato trasmesso dal suo
ufficio. “O la pace con Hamas o la pace con Israele. Non
si possono avere insieme”, ha replicato Netanyahu. “Non
è così”, risponde il Patriarca Fouad Twal che si stupisce di
“questa reazione”. Per lui “questa riconciliazione effettiva
risponde alle aspirazioni dei palestinesi all’unità e bisogna
esserne contenti”.
E per sottolineare il desiderio di una pace globale, aggiunge:
“Vogliamo la pace per tutti, una buona intesa con Israele e
l’unione tra i fratelli palestinesi di tutte le correnti di pensiero
politico. Del resto, chi non conosce nella propria famiglia
punti di vista divergenti o opposti?”, si chiede il Patriarca, che
individua un punto di riferimento in una”reciprocità anormale”
nei due campi, in cui ci sono “quelli che non vogliono riconoscere lo stato di Israele e altri che non vogliono riconoscere
lo stato di Palestina”.
Mons. Fouad Twal spera che questa riconciliazione possa
contribuire a “mantenere i negoziati, che non sono mai cessati, direttamente o indirettamente. Prova di ciò sono il rilascio del militare Shalit e di oltre 1000 palestinesi. Il dialogo è
fatto per persone che non si comprendono. Non c’è nulla da
guadagnare a volerlo interrompere. Dobbiamo combattere
contro lo spirito di divisione, che non è da assecondare in un
cammino che intende perseguire vie di pace”.
Christophe Lafontaine
Preghiera ecumenica
per la Siria venerdì 17 febbraio
Venerdì 17 febbraio, alle ore 17, nella Basilica di S. Stefano a Gerusalemme, si è tenuta una preghiera ecumenica
per la Siria, organizzata dal movimento Sabeel. Si tratta di
un’eco alle parole pronunciate da Benedetto XVI all’Angelus della domenica precedente.
Convegno sulla presenza cristiana nel mondo arabo
Dal 24 al 28 gennaio si è tenuto un convegno ad Antelias (Libano), organizzato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese, per discutere sulla presenza dei cristiani nel
mondo arabo. È intervenuto il Segretario Generale del
Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, il Padre Boulos Roulhana.
Incontro bilaterale tra la Santa Sede e l’OLP
Le delegazioni della Santa Sede e dell’Organizzazione
per la liberazione della Palestina (OLP) si sono incontrate ufficialmente a Ramallah il 28 gennaio, in seguito alla
ripresa dei negoziati bilaterali. La ripresa dei colloqui risale al 2010, 10 anni dopo la firma di un Accordo fondamentale. Essi riguardano i diritti della Chiesa cattolica
nei Territori Palestinesi, il rispetto della libertà religiosa e
di coscienza e l’uguaglianza tra tutti gli abitanti del futuro
Stato palestinese.
Appello del Custode per la Siria
Il Custode di Terra Santa, Padre Pizzaballa, ha diffuso un
appello per sostenere concretamente i numerosi cristiani
della Siria e le Opere di carità della Custodia. In esso ha
dichiarato: “I dispensari medici dei conventi francescani diventano luoghi di rifugio e di accoglienza per tutti,
seguendo la tradizione della Custodia, senza alcuna differenza tra le etnie di Alawiti, di Sunniti, di Cristiani o di
ribelli e di governativi”.
PA G . 6
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Progetti del Patriarcato Latino
Crisi degli alloggi per le famiglie cristiane di Jenin
Jenin è un paese situato nella Cisgiordania settentrionale, 100
km a nord di Gerusalemme. Di stragrande maggioranza musulmana,
Jenin può contare su una piccola parrocchia latina di 60 famiglie. Il
parroco, il Rev.do Don Vito, sacerdote del Patriarcato Latino, ha dato
inizio, con la sua parrocchia, ad un progetto di rinnovo e ristrutturazione degli appartamenti, al fine di impedire la partenza dei cristiani.
A nord della Cisgiordania, 43 km da Nablus, Jenin si trova accanto
al confine israeliano. Questo paese, chiamato inizialmente En Ganim, è
circondato da 88 paesi musulmani. Ma nei pressi si trova anche Zababdeh,
unica città della regione a essere prevalentemente cristiana.
La parrocchia del Santo Redentore,
una famiglia di 300 cristiani
Don Vito Vacca è già da più di due anni parroco di Jenin e delle
località circostanti (Bourqin, Deir Ghazaleh, Jalameh, Kafr Qoud, Sabah
el-Kheir e Ya’bad). La sua parrocchia, intitolata al Santo Redentore, è
composto da 60 famiglie cristiane, quasi tutti latine. Secondo le parole
del Parroco, si tratta di una parrocchia “piccola” e “povera”. Piccola, così
i 300 cristiani sono davvero pochi accanto ai 60.000 musulmani della
cittadina. E poveri, perché qui, in questa regione agricola, e come in molti
altri villaggi in Palestina, il tasso di disoccupazione è molto elevato, raggiungendo in alcuni casi addirittura il 60%.
Don Vito veglia su ciascuna delle sue famiglie come il Pastore ha
cura delle sue pecore. Infatti, trattandosi di una piccola comunità, conosce tutti i parrocchiani. “Posso seguire personalmente ogni famiglia”, precisa. Attento alle loro esigenze, Don Vito fa ogni sforzo per garantire che “la presenza
cristiana a Jenin non scompaia”.
Perché in effetti il rischio c’è. Anzi, più che un rischio si tratta di una realtà. Molti cristiani stanno abbandonando
il paese, costretti a farlo per motivi economici.
Eppure, secondo il parroco del
paese, “il numero dei cristiani potrebbe crescere”, se non altro perché
le famiglie hanno molti figli. Ma il problema principale è quello relativo alle
abitazioni. Le famiglie, non essendo in
grado di affrontare finanziariamente le
spese di rinnovo delle abitazioni, sono
costrette a lasciare i loro appartamenti perché troppo piccoli o insalubri. E
così, anche se a malincuore, si trovano
costetti a lasciare Jenin.
Si tratta di un problema che Don
Vito si è preso particolarmente a cuore decidendo di raccogliere fondi per
rinnovare gli appartamenti dei suoi
parrocchiani. “Attualmente stiamo rinnovando gli spazi abitativi di quattro
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 7
Lavori di rinnovo
dell’appartamento
di Iustra
Fathie nel suo nuovo appartamento
4 famiglie beneficiano dei lavori di ristrutturazione delle loro abitazioni
famiglie”. Tra queste, la famiglia di Iustra. “La sua casa non è pulita e l’acqua entra dappertutto. La parrocchia la
aiuta a ristrutturare tutto l’edificio secondo un preventivo di quasi 15 mila shekel”.
Per altri invece la ristrutturazione non è sufficiente e si tratta di costruire un nuovo appartamento. È il caso della
famiglia di Fathie: “Stiamo costruendo una camera e una cucina accanto alla casa di suo figlio”. Il bilancio è di
circa 35.000 shekel, precisa Don Vito, ma aggiunge: “Ci mancano però ancora 15.000 shekel”.
In parrocchia un gruppo di signore ha organizzato dei lavori di cucito e quanto viene realizzato viene venduto ai
pellegrini. Ognuno partecipa come può per tener viva questa comunità cristiana, minoritaria, ma così preziosa. Ciò
che è vitale, secondo Don Vito, è che non se ne vadano.
Amélie de La Hougue
Per approfondimenti, vi invitiamo a visitare il sito all’indirizzo www.lpj.org :
•Discorso di P. Boulos Rouhana sulla presenza dei cristiani e loro testimonianza nel mondo arabo (Libano, fine gennaio 2012)
•L’accordo Vaticano-Israele (1 febbraio 2012)
•Il Cardinale Timothy M. Dolan, Arcivescovo di New-York, commenta il pellegrinaggio spirituale
in Terra Santa (3 febbraio 2012)
•Messaggio del Cardinale Turkson per la pace in Terra Santa (27 gennaio 2012)
•Lettera di ringraziamento di Mons. O’Brien dopo aver ricevuto notizia dell’elevazione a membro
del Collegio Cardinalizio (30 gennaio 2012)
•Omelia del Patriarca latino alla Kehilla di Gerusalemme (5 febbraio 2012)
•Quaresima 2012: Lettera pastorale del Patriarca
•La Siria, un anno dopo: dove sono i cristiani ?
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
di Gerusalemme
Mons. O’Brien nuovo Cardinale
Sabato 18 febbraio, durante il suo quarto Concistoro Ordinario Pubblico, Papa Benedetto XVI ha creato 22 nuovi cardinali, tra cui anche l’Arcivescovo
Edwin O’Brien (Baltimora), Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
di Gerusalemme. La berretta, l’abito rosso e l’anello sono stati consegnati da Papa
Benedetto XVI all’ex Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro,
che diventerà Gran Maestro in seguito alla nomina a Cardinale. Per l’occasione, il
Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, Gran Priore dell’Ordine, si
è recato a Roma. Tra i nuovi cardinali anche Sua Eccellenza Mons. Fernando Filoni, già Nunzio apostolico in Giordania dal 2001 al 2006 ed attualmente Prefetto
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Nella sua omelia, il Papa
ha sottolineato la profondità della vocazione cardinalizia: “Ai nuovi Cardinali è affidato il servizio dell’amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per
i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata, fino all’effusione del sangue, se necessario”. “E’ con questo significato che è infatti da intendere l’imposizione della berretta rossa”, ha aggiunto.
Infine il Santo Padre ha invitato tutti i fedeli a pregare per i nuovi Cardinali, perché in ciascuno di essi “possa rispecchiarsi al
vivo il nostro unico Pastore e Maestro, il Signore Gesù”.
Amélie de La Hougue
✯ ✯ ✯
Mons. Timothy Dolan, Cavaliere in Terra Santa
Mons. Timothy M. Dolan, Arcivescovo di New York, creato Cardinale il 18 febbraio, ha visitato la Terra Santa dal 25 gennaio al 3 febbraio 2012.
Lunedì 30 gennaio, rivestito del mantello di Cavaliere dell’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro, Mons. Dolan è entrato solennemente nella Basilica
del Santo Sepolcro. Era accompagnato da cinquanta sacerdoti della sua
Diocesi. Accolti dai Francescani, da secoli custodi dei Luoghi Santi, hanno potuto raccogliersi in preghiera sulla tomba di Cristo. Poco dopo, S.B.
Fouad Twal ha ricevuto la delegazione di New York al Patriarcato Latino di
Gerusalemme. “Sono onorato di essere qui (in Terra Santa)”, ha detto
l’arcivescovo Dolan rivolgendosi al Patriarca. Perché qui meglio che altrove
“ci ricordiamo di appartenere alla Chiesa della Resurrezione”, ha aggiunto.
Il Patriarca ha portato i suoi ospiti a conoscenza della situazione della Chiesa in Terra Santa. Si è poi preso tempo
per rispondere alle loro domande. Dopo di che, ha decorato l’Arcivescovo Dolan e altri sette membri della delegazione con
la Conchiglia di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L’Ordine, creato nel 1868 da Papa Pio
IX, è noto per la sua vocazione a sostegno del Patriarcato Latino di Gerusalemme e a protezione del Santo Sepolcro. Infine
Mons. Fouad Twal ha donato all’Arcivescovo di New York un’icona di Maria, Nostra Signora di Palestina, con dedica tratta dal
Salmo 121: “Domandate pace per Gerusalemme, sia pace a coloro che ti amano”. Per concludere l’incontro e in risposta
a quest’esortazione biblica, il Patriarca ha invitato Mons. Dolan e i sacerdoti presenti a pregare insieme un Padre Nostro.
Daniel Le
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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO
BEIT JALA — 2012
Editoriale
Si può fare a meno dell’unità?
Quando ascolto l’Arcivescovo Shrivanian
del Patriarcato armeno parlare sulla speranza cristiana, comune a tutti noi cristiani;
quando ascolto il Vescovo Younan della
Chiesa Luterana ricordare la croce di Cristo
come fondamento della nostra unità;
quando ascolto Mons. Maroun Lahham,
nuovo Vescovo di Giordania, manifestare
l’intenzione di vivere “con tutti secondo uno
spirito di famiglia e di collaborazione”...
... mi rendo conto che qui in Oriente e
specialmente in Terra Santa, l’ecumenismo
non è solo una parola. Non è solo una preghiera. È una vera e propria necessità vitale
per la presenza dei cristiani in questa regione, in questa sofferente parte del mondo.
Il Romanticismo rivoluzionario della primavera araba, un anno dopo, quali incertezze lascia dietro di sé? E per quanto riguarda la situazione politica in Terra Santa? Per
i cristiani, l’unità è condivisione delle gioie
ma anche delle stesse preoccupazioni legate all’emigrazione, alla disoccupazione, alle
difficoltà di accesso alla stessa Gerusalemme, alle tasse, alla libertà di movimento dei
cristiani, alla questione dell’ottenimento del
visto per religiosi, studenti e volontari, ecc.
... Il dialogo, soprattutto ecumenico - e
per questo anche interreligioso – non deve
avere come obiettivo solamente uno scambio di opinioni. Dovrebbe essere piuttosto
un dialogo di carità. Dovrebbe
essere concreto.
Si tratta di una realtà già presente. Sul terreno. Avviene nel
quotidiano, almeno a livello sociologico, se si può dire così. Realtà miste, comprendenti membri
di comunità cattoliche, protestanti e ortodosse, non sono rare. È
quanto avviene soprattutto nelle
scuole, nelle famiglie miste.
Se a livello del dialogo teologico
e del diritto canonico ci si trova
a volte in situazioni di stallo, i credenti, che
spesso ignorano le ragioni che stanno all’origine delle divisioni ecclesiali, si riconoscono
prima di tutto cristiani, prima di porsi sul piano confessionale. Operare, agire in modo
ecumenico è il modo migliore per mantenere un fronte unito.
Tuttavia, i cristiani non dovrebbero vivere solo per se stessi. Vivere come gli eredi
di Cristo e degli apostoli è certamente fermento di solidarietà fra le Chiese. Ma se i
cristiani vivono qui è anche per altre motivazioni. Ne nominiamo alcune: la loro fede in
Gesù Cristo; il loro desiderio di testimoniare
un Dio d’amore; l’attaccamento alla propria
terra; l’amore per i Luoghi Santi. Da questa
comunione dipende l’efficacia della testimonianza cristiana nei confronti di musulmani
ed ebrei. Uniti fra di loro, i cristiani possono arricchire le loro società con i valori del
Vangelo che sono universali. Il minimo è iniziare mostrando qualche gesto di pace tra i
cristiani. Non si tratta di sopprimere le specificità di ogni culto. Al contrario, bisogna
accettare il fatto che ci sono delle differenze
nel vivere cristiano. La parola di Cristo e degli apostoli mostra chiaramente che la coesistenza, anche pacifica, non è sufficiente. A
quando la Pasqua nella stessa data?
Christophe Lafontaine
Dal 22 al 29 gennaio 2012 si è svolta a Gerusalemme
la Settimana per l’Unità dei Cristiani
PA G . 2
Concerto ecumenico
a Gerusalemme
Giovedi 29 dicembre, al Centro
Notre Dame di Gerusalemme si
è svolto un concerto ecumenico
di canti natalizi organizzato dai
Figli di Maria. Erano rappresentate le diverse chiese di Gerusalemme.
Zoom sull’attualità
ecumenica nel 2011
Domenica, 15 gennaio, presso
il Monastero dell’Emanuele a
Betlemme, si è tenuta una conferenza sull’attività ecumenica nel
2011 . Padre Frans Bouwen, che
da dieci anni svolge questo servizio, ha presentato una panoramica dell’ecumenismo mondiale, di quello in Medio Oriente e a
Gerusalemme.
Ecumenismo in Giordania
In occasione della Settimana
di preghiera per l’unità dei cristiani e su invito del canale televisivo satellitare Noursat della
Giordania, le Chiese cristiane di
Giordania hanno preparato, il 19
gennaio, un incontro di preghiera presso la chiesa di La Salle a
Jebel Hussein (Amman).
Insegnamento sul
matrimonio e il diritto
canonico a Cipro
Il 10 gennaio 2012 P. Dobromir
Jasztal, OFM, canonista polacco,
ha visitato Cipro - uno dei vicariati del Patriarcato Latino – ove ha
tenuto una relazione a carattere
formativo sul matrimonio e il diritto canonico. Cipro è conosciuta, infatti, proprio per l’elevato
numero di matrimoni misti.
Don Barbareschi,
Giusto tra le Nazioni,
visita il Patriarcato
Don Barbareschi, sacerdote italiano di 90 anni, riconosciuto
Giusto tra le Nazioni per avere
salvato centinaia di ebrei nel
periodo della seconda guerra
mondiale, si è recato in pellegrinaggio in Terra Santa e venerdì
30 dicembre è stato ricevuto dal
Vescovo ausiliare di Gerusalemme, Mons. Shomali.
n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attualità inTerra Santa
Prime reazioni di Mons. Lahham,
Vicario patriarcale ad Amman
Il 19 gennaio Mons. Maroun Elias Lahham è stato
nominato Vicario patriarcale per la Giordania. Fino ad
ora Arcivescovo di Tunisi (Tunisia), conserva, a titolo
personale, la dignità di arcivescovo. Riceve anche il
titolo di Vescovo titolare di Madaba. “Una grazia” secondo quanto espresso dal Patriarca (originario della
stessa città) che spiega che questa nomina fa eco all’
“impegno e dedizione di Mons. Lahham che è stato parroco di Madaba dal 1981 al 1988”. Il nuovo
Vescovo, figlio di questa terra, confida: “Non ho mai
sognato titolo migliore. Madaba è nel mio cuore. Vi Mons. Lahham succede a Mons. Selim
Sayegh, che aveva presentato
ho trascorso sette dei miei anni migliori”. Alla dole dimissioni per raggiunti limiti di età
manda su cosa porre più accento nella sua missione
pastorale in qualità di Vescovo ausiliare per la Giordania, il nuovo Vicario risponde
affermando di voler “seguire i sacerdoti e mettere in pratica il Sinodo diocesano”,
alla preparazione del quale egli stesso aveva collaborato in modo notevole.
Prima del suo insediamento ufficiale a fine febbraio, desidera rivolgere ai fedeli
della Giordania un particolare pensiero: “Voglio vivere con tutti in spirito di famiglia
e di collaborazione”.
Il Patriarca latino di Gerusalemme si rallegra di potere lavorare nuovamente con
il vescovo Lahham, suo successore a Tunisi nel 2005. Per Mons. Fouad Twal “il
periodo vissuto a Tunisi ha permesso al nuovo Vicario di maturare la propria
attività pastorale. Se è riuscito a farlo a Tunisi, riuscirà a farlo anche qui come
Vicario insieme ai Vescovi e ai sacerdoti del Patriarcato. Mabrouk! Felicitazioni e
auguri, a lui e a noi!”.
Christophe Lafontaine
Settimana per l’Unità dei Cristiani,
fiammata finale
Le serate di preghiera per l’unità dei cristiani hanno acceso migliaia di scintille dal
21 al 29 gennaio, conclusesi con la fiammata conclusiva della Preghiera Internazionale
per la Pace in Terra Santa. Anglicani, armeni, luterani, latini, etiopi, copto-ortodossi,
greco-cattolici ... a Gerusalemme ogni comunità ha acceso durante questi otto
giorni un luminoso fuoco d’artificio di preghiere per l’unità dei cristiani. Il Vescovo
della Chiesa ortodossa etiope ha ricordato nel suo intervento che “Gerusalemme
deve essere un esempio” di questa unità, perché “Cristo ha donato la sua vita
per tutti” proprio qui, nella Città Santa. A Nazareth, allo stesso tempo, su iniziativa di
Mons. Marcuzzo e della Comunità cattolica Chemin Neuf, si è celebrato un incontro
di preghiera per l’unità dei cristiani nella cappella dell’Unità del Centro Internazionale
Mariano di Nazareth . “To be or not to be?” è stata la domanda posta, il giorno dopo,
sabato 28 gennaio, dal Patriarca copto ortodosso nella sua introduzione alla preghiera
serale. Sì, “l’unità dei cristiani è per tutti” (...) “ne abbiamo bisogno”. Queste parole
sono risuonate nel cuore dei numerosi fedeli che hanno partecipato all’incontro. Per
la concomitanza con la veglia per l’unità dei cristiani, tutti gli intervenuti hanno anche
preso parte alla settima edizione della Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per
la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme. L’ultimo fuoco
d’artificio di questa settimana ha avuto luogo domenica presso i greco-cattolici. Mons.
Giulio Zerey, Vicario patriarcale melchita di Gerusalemme, ha ricordato l’importanza di
sapere con umiltà “lavare i piedi gli uni degli altri” per raggiungere l’unità e la pace.
Amélie de La Hougue
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
PA G . 3
Diocesi : Attualità in Terra Santa
Il Coordinamento Terra Santa
discute sulle abitazioni per i cristiani di Gerusalemme
Dall’8 al 12 gennaio 2012, il Coordinamento Terra Santa, composto da vescovi europei e nordamericani, si è riunito, come ogni anno, in segno di solidarietà con la Chiesa Madre. Dopo aver visitato nella giornata di domenica
la parrocchia di Gaza, lunedi 9 gennaio la Delegazione di
Vescovi è stata accolta a Gerusalemme dal Patriarca Fouad Twal. Al centro delle discussioni, la questione degli alloggi per i cristiani in Terra Santa. Il dottor Sami Al-Yousef,
Direttore Regionale della Pontifical Mission, ha ricordato “il
problema del muro che separa i palestinesi della Cisgiordania da Gerusalemme”. Questo ha come conseguenza
“la loro emigrazione dalla Cisgiordania, la vendita delle
loro case, ed allo stesso tempo la crescente domanda di
abitazioni a Gerusalemme”. Hanno già visto la luce numerosi progetti abitativi sostenuti dal Patriarcato Latino e dalla
Custodia di Terra Santa. Le principali difficoltà però rimangono quelle legate al loro finanziamento.
Un’altra difficoltà è costituita dall’ “ottenimento del permesso di costruzione”, aggiunge il Dr. Raffoul Rofa della
Società St Yves, “perché è molto costoso e richiede molto
tempo”. Di fronte a questa opacità di procedure giuridiche e
alla mancanza di pianificazione urbana, i Palestinesi costruiscono in fretta delle abitazioni in località a volte simili alle
baraccopoli, con delle conseguenze ben precise: in primo
luogo, si trovano inseriti nei registri dell’illegalità, e, seconda
cosa, si trovano di fronte al rischio di demolizione delle abitazioni. Molti, infatti,sono gli ordini di demolizione pronunciati
per abitazioni a Gerusalemme. Attualmente ci sono quasi
650 richieste di alloggi nella città vecchia di Gerusalemme” precisa Khalil Dughbaj, rappresentante della Custodia
di Terra Santa.
“Si tratta di uno dei luoghi preferiti dai cristiani per
stabilirsi” afferma Mons. William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme, che ricorda, allo stesso tempo, che
“è molto difficile ottenere i permessi di costruzione”. La
risposta della Chiesa di fronte a questa situazione “non è
quella di pretendere di risolvere tutti i problemi dei cristiani a Gerusalemme, ma di fare del suo meglio per aiutarli”.
Questi progetti abitativi, come ad esempio quello recente di
Beit Safafa, hanno soprattutto, fra gli intenti, quello di arginare l’emigrazione delle giovani coppie cristiane all’estero.
“Non si tratta di creare ghetti separati di latini, armeni e
ortodossi [...] noi sosteniamo tutta la comunità cristiana”.
E, riferendosi al carattere ecumenico di questa iniziativa, il
Vescovo aggiunge: “vogliamo integrare, non separare”.
Il Patriarca, nel corso di un’intervista rilasciata l’11 gennaio alla Radio Vaticana, ha suggerito ad ogni Diocesi di finanziare un alloggio in Terra Santa.
Daniel Le
“Abbiamo bisogno di Dio” ha detto Shimon Peres
Il presidente israeliano Shimon Peres ha ricevuto giovedi, 29 dicembre, i rappresentanti della comunità cristiana in
Israele, in occasione della festa del Natale e del Capodanno. In quest’occasione egli ha ricordato l’importante ruolo dei
leader religiosi a favore della fede e della pace. Il presidente Peres ha quindi sottolineato “il bisogno di Dio per avere un
comportamento etico e morale e non solo pragmatico”. Considerando il ruolo dell’educazione come essenziale, Shimon
Peres ritiene che “la religione ha un impatto sui cuori e sulle anime, ed è così che i credenti possono offrire un cambiamento
sostanziale all’umanità”. Secondo lui “la politica divide ma la preghiera unisce”. Nonostante le differenze. Questo tradizionale
incontro – in questo periodo dell’anno - ha riunito
Incontro tra Shimon Perers, Presidente dello stato di Israele e i leader religiosi cristiani
ortodossi e latini nella residenza presidenziale
di Beit Hanassi, su iniziativa del Ministero degli
Affari interni e religiosi. La parte cattolica era
rappresentata da Sua Beatitudine Mons. Fouad
Twal (Patriarca Latino di Gerusalemme), Mons.
Shomali (Vescovo ausiliare di Gerusalemme),
Mons. Marcuzzo (vicario per Israele), padre
David Neuhaus (vicario patriarcale per la
comunità di lingua ebraica) e il Custode di Terra
Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Erano
anche presenti alla riunione, che è durata circa
un’ora, Sua Beatitudine Teofilo III (il Patriarca
greco-ortodosso di Gerusalemme) e Mons.
Aris Shirvanian (che rappresentava il Patriarcato
armeno di Gerusalemme).
Christophe Lafontaine
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n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica
Pastorale dei migranti
Padre David Neuhaus, Vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica
in Israele e coordinatore della Commissione dei sacerdoti e degli operatori pastorali impegnati a servizio dei lavoratori
immigrati e richiedenti asilo, ha risposto
alle nostre domande. L’intervista, che
potete trovare sul nostro sito www.lpj.
org, è stata realizzata in vista della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 15 gennaio 2012. Su iniziativa della
Chiesa cattolica, la Giornata Mondiale
del Migrante e del Rifugiato si celebra
ogni terza domenica di gennaio.
Per padre David Neuhaus, si tratta
di distinguere quattro gruppi di migran-
ti: un piccolo numero della popolazione
locale palestinese, i migranti in arrivo
nello Stato di Israele come ebrei (va notato che questa popolazione rappresenta il 20% della popolazione cristiana nello Stato di Israele), i lavoratori stranieri
(circa 200.000) e i richiedenti asilo.
Gli ostacoli che si trova ad affrontare la pastorale dei migranti riguardano
le località in cui risiedono queste popolazioni, cioè le grandi città israeliane di
lingua ebraica. Sono luoghi in cui non vi
è una presenza tradizionale della Chiesa. Un’altra difficoltà è causata dalla carenza numerica di sacerdoti e operatori
impegnati in questo settore pastorale.
La lingua costituisce un altro ostacolo,
ma il problema più rilevante, secondo P.
Neuhaus, è quello riguardante i bambini,
compresi quelli nati qui. Essi imparano,
infatti, l’ebraico. Per il 2012, “Il nostro
programma prioritario è quello di rafforzare la presenza della Chiesa, specialmente a Tel Aviv. È nostra intenzione
incoraggiare ulteriormente la formazione dei bambini, che viene già condotta
a tre livelli: tramite la pubblicazione di
libri di catechismo in ebraico; tramite
i campi estivi e il potenziamento del
gruppo dei catechisti”.
Christophe Lafontaine
Battesimo di Cristo: data e luogo finalmente coincidenti
Domenica 8 gennaio abbiamo celebrato la festa del battesimo di Cristo. Il tradizionale pellegrinaggio della comunità
cattolica della Terra Santa, organizzato dalla Custodia sul luogo del battesimo presso Qassir El Yehud, si è tenuto lo stesso giorno della festa liturgica del Battesimo di Cristo. Non avveniva da 44 anni. Il sito Qassir El Yehud (in arabo “il palazzo
degli ebrei”) situato sulle rive del Giordano di fronte a Gerico, è stato infatti riaperto quest’ estate, dopo 44 anni di chiusura. Riconosciuto fin dai primi secoli della tradizione cristiana come il luogo
Nel corso della cerimonia, diversi bambini
del battesimo di Cristo, il sito fu chiuso dopo la Guerra dei Sei Giorni, in
sono stati battezzati con l’acqua del Giordano
quanto diventato zona militare e minata. I pellegrini non potevano nemmeno
raggiungere la zona senza un permesso dell’esercito e, in caso positivo,
solo in giorni limitati. La riapertura del sito permette ora a tutti di visitare il
luogo liberamente, e alla Custodia di fare il suo tradizionale pellegrinaggio
nel giorno della festa del Battesimo di Cristo e non più in ottobre come negli
anni precedenti. L’ 8 gennaio, centinaia di pellegrini si sono radunati per
partecipare all’evento che ha avuto inizio con una processione diretta dal
monastero ortodosso fino alle rive del Giordano. Alle 10.00 il Custode, Fr. P.
Pizzaballa, ha celebrato la Messa affiancato dal cardinale Coppa, ex nunzio
apostolico di Praga, e da decine di altri sacerdoti.
Amélie de La Hougue
Come i Magi a Betlemme...
Venerdì 6 gennaio numerosi pellegrini sono accorsi,
come i Magi, alla parrocchia di Betlemme, per pregare il
Bambino Gesù. La Messa delle 10.00 è stata presieduta
dal Cardinale Coppa e concelebrata da una cinquantina
di sacerdoti.
Celebrazione di inizio anno nella parrocchia
di Haifa
Come ogni anno, la parrocchia latina di Haifa ha festeggiato solennemente il 1 gennaio con una Messa presieduta dal Vicario patriarcale latino per Israele, Mons.
Giacinto-Boulos Marcuzzo. Nello stesso giorno ricorre
infatti la solennità di Maria, Madre di Dio, e la Giornata
Mondiale per la Pace, istituita nel 1967.
2000 persone ascoltano in preghiera
i Santi Innocenti
Martedì 27 dicembre al Convention Palace di Betlemme,
circa 180 musicisti e cantanti hanno espresso attraverso
la musica e la preghiera il grido di dolore dei santi innocenti e della Vergine Maria. Kiko Argüello, fondatore del
Cammino Neocatecumenale, ha offerto questo maestoso concerto a 2000 persone.
L’Epifania celebrata a Zababdeh
Il 6 di gennaio, festa dell’Epifania, Mons. Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme, si è recato a Zababdeh
a nome di Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal. E stato
calorosamente accolto dal sindaco cittadino e dal parroco, P. Nidal Hanna Qanzou’ah.
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
La diocesi nel Medio Oriente
e nel mondo
Economia e sistema fiscale: verso un accordo
tra Israele e Vaticano?
Ogni anno, l’Assemblea plenaria della Commissione bilaterale permanente di lavoro
tra la Santa Sede e Israele si riunisce due volte, una a Gerusalemme e l’altra in Vaticano.
Questa volta l’incontro ha avuto luogo a Gerusalemme, il 26 gennaio, presso il Ministero
degli Affari Esteri d’Israele. L’obiettivo era quello di affrontare le questioni legali e fiscali riguardanti le proprietà e le attività commerciali delle comunità religiose cattoliche in Israele.
A questo proposito, il Cenacolo di Gerusalemme (legato ai Francescani), la chiesa e i
terreni del Patriarcato latino a Cesarea Marittima, il terreno della Delegazione Apostolica sul Monte Sion, sono stati al centro del colloquio tra la Santa Sede e Israele.
L’incontro è stato guidato dal Presidente della Delegazione della Santa Sede, l’Arcivescovo Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati, e dal Sig.
Danny Ayalon, Vice-ministro israeliano degli Affari Esteri, accompagnati dai membri delle
loro delegazioni e dagli esperti legali (10-11 per ogni delegazione).
Al termine dell’assemblea plenaria di questa settimana,una dichiarazione congiunta afferma che le parti convenute si felicitano per i “progressi sostanziali”. È quanto conferma
il Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele e membro della
Delegazione della Santa Sede: “Un clima di ottimismo ha caratterizzato gli incontri e si
sono registrati alcuni progressi significativi”. In ogni caso, le discussioni tendono – secondo lo stesso Comunicato Stampa – al raggiungimento di un accordo finale. La prossima plenaria è prevista per l’11 giugno prossimo in Vaticano.
Christophe Lafontaine
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Per approfondimenti,
vi invitiamo a visitare
il sito all’indirizzo
www.lpj.org :
•Omelia del Patriarca per
la Settimana di preghiera
per l’Unità dei cristiani
(25 gennaio 2012)
•Zoom sull’attualità
ecumenica nel 2011 ,
conferenza di P. Bowen
(15 gennaio 2012)
•Felicitazioni dell’Aocts
per la nomina di Mons.
Lahham (19 gennaio
2012)
Colombe per la Terra Santa
Dopo l’Angelus del 29 gennaio 2012, il Papa ha ricordato, nel suo intervento, la Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa. Ha confidato di essere
“in profonda comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terra
Santa”. Egli ha invitato i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro ad invocare “il dono
della pace per questa terra benedetta da Dio”. Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal
si è detto “profondamente commosso” e ha ringraziato “tutti coloro che portano nel
cuore la Terra Santa e pregano per essa e i suoi abitanti”. Papa Benedetto XVI ha anche liberato, al termine dell’Angelus, due colombe, simbolo di pace. Fuori, tra la folla di
pellegrini, striscioni gialli e bianchi riprendevano questo comune messaggio: “Vogliamo
la pace in Terra Santa”.
Il 9 gennaio 2012, in occasione del saluto al corpo diplomatico, Benedetto XVI nel suo
discorso aveva già offerto una panoramica sulla situazione politica internazionale. Benedetto XVI non ha tralasciato di menzionare la Terra Santa “dove le tensioni tra palestinesi e
israeliani hanno delle ripercussioni sull’equilibrio di tutto il Medio Oriente”. Secondo lui “è
necessario che i dirigenti di entrambe le nazioni adottino decisioni coraggiose e lungimiranti in favore della pace.” A questo proposito, ha salutato con piacere l’iniziativa del Regno
di Giordania volta a promuovere il rilancio di un dialogo tra le due parti. Il Santo Padre si augura che questo dialogo possa “proseguire al fine di pervenire ad una pace duratura, che
garantisca il diritto di entrambi i popoli a vivere in sicurezza in Stati sovrani e all’interno di
frontiere sicure e internazionalmente riconosciute”. A questo proposito, Benedetto XVI ha
ribadito il suo appello alla responsabilità della comunità internazionale. L’iniziativa giordana
ha preso forma in seguito a tre incontri “esplorativi” israelo-palestinesi, tenutisi nei giorni
3, 9 e 15 gennaio ad Amman. I delegati israeliani
e palestinesi si sono incontrati nuovamente, ma
senza nuovi risultati. Mahmoud Abbas ha detto
da parte sua che le richieste rivolte al Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite per ottenere
l’adesione all’ONU di uno Stato di Palestina proseguiranno.
Christophe Lafontaine
Il 29 gennaio il Papa ha invocato
“il dono della pace per questa Terra benedetta da Dio”
•Intervista al gesuita P.
David Neuhaus sulla
pastorale dei migranti
•Bollettino diocesano
di luglio, agosto e
settembre 2011
•Comunicato del
Coordinamento Terra
Santa (12 gennaio 2012)
•Statistiche: i cristiani in
Israele - Natale 2011
•Vigneti per sostituire le
mine
•Foto Galleria del Natale
a Betlemme
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n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E
Progetti del Patriarcato Latino
Nel 1961, su una delle colline di Amman, a Jabal al Weibdeh, fu costruita la Chiesa latina della Madonna dell’Annunciazione. Cinquanta anni dopo, la parrocchia conta circa 500 famiglie ed è ancora molto
attiva. In occasione della ricorrenza giubilare, la Parrocchia ha intrapreso, con la benedizione del Patriarca,
un progetto di restauro completo.
Ecco l’Intervista con padre Bashir Bader, parroco di questa comunità.
Parrocchia della Madonna dell’Annunciazione
1) Quando e perché fu creata la vostra Parrocchia?
Il 14 aprile 1961, Sua Beatitudine il Patriarca Alberto Gori benedisse la prima pietra di una nuova chiesa - a Jabal alWeibdeh - una fra le sette splendide colline che circondano Amman - che sarà poi conosciuta come la chiesa della Madonna
dell’Annunciazione (in arabo: Al -Bicharah). Accanto alla chiesa fu costruita una canonica diventata in seguito residenza del
vescovo ausiliare (vicario patriarcale) per la Giordania. La costruzione di questa chiesa dell’Annunciazione aprì la strada alla
creazione di una Parrocchia più grande per la città di Amman.
2) Il numero dei parrocchiani è aumentato in seguito alla creazione della Parrocchia?
Fino agli anni Ottanta, la Parrocchia dell’Annunciazione era considerata tra le grandi parrocchie di Amman. Poi però la città
di Amman si ingrandì molto, mentre alcune famiglie lasciarono la zona di Jabal Al-Weibdeh per stabilirsi in nuovi quartieri.
Comunque la parrocchia continua a comprendere anche attualmente circa 500 famiglie.
3) Quali sono le principali attività parrocchiali?
“La mia parrocchia è come tutte le altre parrocchie
“, ha detto Bernanos. Così anche nella nostra Parrocchia
sono attualmente presenti tutti gli elementi costitutivi ed
indispensabili per il suo funzionamento, per il lavoro pastorale:
il Consiglio parrocchiale conta 12 membri, sono attivi, già da
lungo tempo, un bel gruppo di scout , il coro parrocchiale,
poi la Legio Mariae, un Centro della Caritas, diversi gruppi e
movimenti giovanili, ecc. ...
Una particolare caratteristica della nostra parrocchia,
che la distingue da tutte le altre, è il fatto di comprendere al
suo interno una parrochia di lingue inglese e una comunità
dello Sri Lanka.
Presentazione dei lavori a Mons.Fouad Twal
a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e
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4) Quali relazioni avete
con i vicini non cristiani?
Jabal al-Weibdeh è conosciuta come la Collina
della Cultura. Molti centri culturali hanno la loro sede
nel nostro quartiere, e anche alcune ambasciate. Posso
affermare che negli ultimi cinquant’anni le nostre relazioni
con i nostri vicini non-cristiani sono sempre state buone e
pacifiche.
5) In che cosa consiste precisamente il progetto del Patriarcato concernente la ristrutturazione completa della chiesa?
In occasione della ricorrenza giubilare del cinquantenario di fondazione, abbiamo lanciato, dopo aver chiesto il consenso e la benedizione del Patriarca - un ampio
progetto di ristrutturazione della chiesa. Esso prevede il
restauro richiesto dalla costruzione in stile neo-gotico, il
Lavori nella navata della chiesa
cambiamento dell’impianto elettrico per poter migliorare
l’illuminazione e l’acustica, e l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento centralizzato, dell’aria condizionata, di nuovi
pavimenti, vetrate, pitture, ecc ... Si tratta di aggiungere uno spazio attorno alla chiesa con un nuovo ingresso direttamente
sulla strada al fine di facilitare l’ingresso delle persone anziane.
Permettetemi infine ancora un’importante considerazione:
La chiesa parrocchiale dell’Annunciazione è stata costruita grazie alla generosa donazione del signor Wassef Pasha
Bisharat (Commendatore dell’Ordine del Santo Sepolcro) ... Il nostro progetto di restauro, cinquant’anni dopo, è sostenuto
dalla generosità dei nostri parrocchiani ... le donazioni e le offerte non coprono i costi del progetto ... ma, nonostante la
crisi economica che colpisce tutto il mondo, e tutti i problemi, abbiamo una serena fiducia nella Provvidenza che non ha mai
abbandonato coloro che credono e sperano.
Ed è con gioia ed emozione che ripeto questa frase, seguendo l’andamento dei lavori:
“Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria” (Sal 26, 8).
Pensieri raccolti da Amélie de La Hougue
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Il Centro Wasifya a Jabal Weibdeh
Centro Wasifya
Non lontano dalla parrocchia, il
Patriarcato Latino ha intrapreso la ristrutturazione del Centro Wasifya. Utilizzato
fino ad oggi come centro amministrativo
e di segreteria, ha recentemente chiuso i
battenti.
Alla fine dei lavori, questo edificio di
cinque piani accoglierà varie attività:
al piano terra, accanto alla segreteria,
sarà aperto un ufficio iscrizioni per l’Università di Madaba. La nuova struttura
ospiterà anche un ufficio stampa cattolico
e un’antenna televisiva del canale cattolico
Noursat. Infine, tale spazio servirà come
centro per gli scout cattolici, e anche come
sede dell’ufficio generale per la catechesi
in Giordania.
Daniel Le
L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
di Gerusalemme
Il Pro-Gran Maestro dell’Ordine vuole sostenere
le istituzioni cristiane di Terra-Santa
In un’intervista rilasciata a Zenit e pubblicata martedì 24 gennaio 2012, Mons. O’Brien, Pro-Gran Maestro
dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, ha chiarito che suo obiettivo principale sarà quello di incoraggiare i
membri dell’Ordine a recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. Alcuni brani scelti dall’intervista.
Come Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ci può parlare dei conflitti che si svolgono in Terra Santa, e dirci come la Chiesa di Roma
può essere presente tra i cristiani che vi abitano?
Mia responsabilità è di sostenere le istituzioni cristiane che
operano in Terra Santa, soprattutto - ma non esclusivamente - nei
loro rapporti con il Patriarca di Gerusalemme. Incoraggiare i membri
dell’Ordine ad interessarsi a quello che succede là: la diminuzione
dei cristiani, l’impegno profuso in scuole, ospedali, seminari, oltre
a quello assunto per sostenere queste istituzioni cristiane e anche
le numerose istituzioni cattoliche e le persone che ci vivono. Visto
Mons.O’Brien commenta il discorso di Benedetto XVI del 19
che poche persone ci vivono, l’aiuto può venire solo dall’esterno.
gennaio, indirizzato ai Vescovi americani in visita “ad limina”
Questo sarà il mio principale obiettivo: educare, incoraggiare i
membri dell’Ordine ad un maggior coinvolgimento, non solo attraverso donazioni o attraverso la loro partecipazione
alle attività dell’ordine, ma anche recandosi personalmente in pellegrinaggio.
La priorità viene messa sulla santità personale di ogni membro dell’ordine. Se ci impegneremo in questo - guardando allo spirito dell’Anno della fede -, se lavoreremo per la nuova evangelizzazione con le diverse associazioni e
membri del nostro ordine, penso che tutto il resto andrà al suo posto. La nostra attenzione per le istituzioni della Terra
Santa e per il Patriarca, e l’aiuto che daremo andranno di pari passo, si seguiranno rapidamente. Facciamo già molto,
ma se guardiamo tutta la Chiesa, questa nuova evangelizzazione ci ricorda che non siamo mai là dove dovremmo essere. Ogni giorno c’è sempre di più da fare di quello che possiamo fare e non dovremmo mai fare i conti senza la grazia.
E la grazia ci è donata, e penso che ci saranno donate tante grazie in questo Anno della fede.
Pensieri raccolti da Ann Schneible
(*) Arcivescovo di Baltimora dal 2007 fino allo scorso anno, Mons. O’Brien è stato per dieci anni Arcivescovo dell’Ordinariato Militare
degli Stati Uniti. Il 6 gennaio scorso, Benedetto XVI ha annunciato che l’Arcivescovo, 72 anni, sarà creato Cardinale nel Concistoro del
18 febbraio.
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