Interrogare i testi

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Interrogare i testi
Giscel Sicilia
Il ruolo delle domande nella comprensione dei testi
Laboratorio didattico, 17 e 19 aprile 2012
Interrogare i testi, di Valter Deon (appunti)
in: Lugarini E. (a cura di), Valutare le competenze linguistiche, Franco Angeli, 2010, pp. 100-115.
Il contributo di Valter Deon, Interrogare i testi viene assunto come punto di partenza per esplorare
il ruolo delle domande nella comprensione.
L’esperienza insegna a chi ha il compito di scegliere i testi per preparare una prova di comprensione
che non tutti i testi si fanno interrogare allo stesso modo, né suscitano buone domande.
In particolare, l’osservazione vale per i testi cosiddetti letterari o comunque di buona qualità, che
vengono privilegiati nelle prove di comprensione o di lettura.
Come scegliere i testi per verificare la comprensione scritta?
V. D. propone di scegliere i testi in base alla loro potenzialità di suscitare domande legate alla
complessità linguistica.
La competenza di lettura degli studenti si misura considerando i diversi piani della lingua nel testo.
Trovare domande da porre agli studenti su un testo linguisticamente complesso, in modo da
mettere alla prova le diverse sottocompetenze di lettura che essi posseggono.
V. D. analizza due testi.
Testo I capelli del gigante assegnato alla classe I di scuola media (a.s. 2005/6) con 15 domande, di
cui 2 di morfologia e sintassi, 2 di organizzazione logica, 7 di comprensione locale e globale, 4 di
lessico.
Testo I disegni arrabbiati assegnato alla stessa classe (a. s. 2006/7) con 15 domande di cui 4 di
morfologia e sintassi, 3 di organizzazione logica, 4 di comprensione locale e globale, 4 di lessico.
Le domande sono classificate in grandi categorie:
1) comprensione generale e locale del testo
2) organizzazione logica entro e oltre la frase
3) lessico
4) riconoscimento di categorie morfo-sintattiche
5) aspetti retorici e formali.
Alcuni risultati della sua analisi:
Domande di
Comprensione globale
Comprensione locale:
I capelli del gigante
risposte limitate
… i fratelli tagliano i capelli corti
corti al gigante? (risposta nel testo)
I disegni arrabbiati
Risposte molteplici
… Lodolinda sceglie i colori in quel
modo? (risposta anche fuori dal testo)
- perché…
Relazioni logiche:
Perché univoco
Quando + aperto (varie domande
possibili)
- i connettivi
lessico
smisurata , intascavano
Pecorelle, sentirsi molto buona (molte
domande possibili).
(parole non problematiche)
Gioco delle riprese lessicali.
Morfosintassi (forma delle frasi)
e aspetti retorico-formali
Dislocazione a sinistra (domanda
sugli effetti comunicativi: andamento
parlato del narrare)
V. D. sostiene che il testo I disegni arrabbiati presenta una maggiore complessità linguistica perché le
domande permettono di sondare meglio le sottocompetenze di lettura degli studenti (portano a
ragionare lungo tante direzioni, hanno funzione di indirizzo e sollecitazione, sono più produttive).
La funzione delle domande è quella di insegnare a cercare fino a quando non si è trovato.
Provare e riprovare a interrogare il testo, facendo riflettere gli alunni sui mezzi linguistici messi in
campo.
Se lo scopo di far leggere un testo è quello di far crescere l’intelligenza con lo strumento della
lingua (la lingua è in sé provocatoria per la mente), allora le pagine più adatte sono quelle nelle
quali la lingua mette alla prova se stessa e mette dunque alla prova chi la pratica.
V. D. ricorda che Weinrich suggeriva di sviluppare la competenza interrogativa.
Far interrogare i testi dagli studenti può diventare un’attività proficua per valutare natura e qualità
dei testi.
Se educhiamo lo studente a interrogare i testi e gli facciamo simulare risposte possibili da un
concreto interlocutore lo costringiamo a processi di decentramento.
Far fare domande e invitare a ipotizzare risposte può essere un efficace percorso educativo.