CP 23 DICEMBRE - Provincia di Cremona
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CP 23 DICEMBRE - Provincia di Cremona
CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA ADUNANZA DEL GIORNO 23 DICEMBRE 2013 L'anno duemilatredici, questo giorno ventitre del mese di dicembre alle ore 14:00 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunito, a seguito di invito del Presidente, il Consiglio Provinciale con l'intervento dei Sigg.: Presenti Assenti Agazzi Antonio Araldi Massimo Barbati Filippo Benzoni Maurizio Bertusi Fabio Biondi Giovanni Bonaventi Piergiacomo Castellani Vera Ceccato Adriano Chioda Francesco Degani Fabrizio Doldi Andrea Dusi Giampaolo Gallina Gabriele Gelmini Manuel Ghidotti Carlalberto Presenti Assenti X X X X X X X - Losio Ivan Mainardi Cesare Malvezzi Carlo Mazzocco Franco Milesi Clara Rita Rossi Luca Salini Massimiliano X X X X X X X - X X X X X X X X X - Torchio Giuseppe Trespidi Giuseppe Vailati Eugenio Virgilio Leonardo Zaghen Ernesto Zanacchi Maria Rosa Zanisi Giacomo Maria Zelioli Rossella X X X X X X X X - Presenti n. 26 Assenti n. 5 1 Risultano altresì presenti gli Assessori: Presenti Assenti BONGIOVANNI FILIPPO CAPELLETTI CHIARA LEONI GIOVANNI ORINI PAOLA PINOTTI GIANLUCA Presenti Assenti X - SCHIAVI SILVIA - X X X X X - SOCCINI MATTEO X - Partecipa il Segretario Generale della Provincia: Dott. Silvio Masullo Il Presidente del Consiglio, constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita il consiglio alla trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno. Il Presidente del Consiglio nomina scrutatori, ai sensi dell’art. 65 del Regolamento degli Organi Istituzionali, i Consiglieri Losio e Gelmini per la maggioranza e Vailati per la minoranza. All'appello risultano presenti n. 26 consiglieri ed assenti n. 5: Benzoni (giustificato), Ceccato (giustificato), Doldi, Mazzocco (giustificato), Milesi (giustificata). Si dà atto che nel corso della seduta si sono verificati i seguenti movimenti fra i Sigg. Consiglieri: 2 - durante la trattazione della proposta n. 7083 (Approvazione delle Controdeduzioni alle osservazioni e al parere della G.R. N. X / 1007_2013 alla variante di adeguamento parziale del PTCP al PTR, adottata dal C.P. Con atto n. 65_2013. Approvazione delle modifiche conseguenti. Approvazione definitiva della variante di adeguamento parziale del PTCP al PTR) entra il Cons. Doldi. I Consiglieri sono numero 27. - durante la trattazione della proposta n. 7067 (Regolamento di contabilità dell'Ente – Integrazione) entra l'Ass. Schiavi. - durante la trattazione della proposta n. 6669 (Bilancio di Previsione 2014–2016 - Documento unico di programmazione 2014-2016 e relativi allegati) escono i Cons. Zaghen e Mainardi. I Cons. presenti sono ora in numero di 25 ed in tal numero rimangono fino al termine della seduta alle ore 19.40. 3 Inizio lavori ore 16,00 PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Signori, buongiorno a tutti. Vi invito tutti in aula per poter verificare la presenza del numero legale dei Consiglieri e dare così inizio all’ultima adunanza per l’anno 2013 dell’Ente Provinciale. Invito tutti i Consiglieri che sono in aula pre-consiliare a fare ingresso in aula. So che ci sono, perché li ho visti. Bene. Lascio la parola al Segretario generale per effettuare l’appello. Prego, Dottor Masullo. Il Segretario procede all’appello dei presenti. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Verificato il numero legale dei presenti, diamo inizio alla seduta. Da subito ringrazio Losio, Vailati e Gelmini che nomino scrutatori per oggi, collaboreranno per la verifica dei numeri in votazione. Devo dare comunicazione che è giunta all’ufficio di Presidenza la denominazione del nuovo Gruppo consiliare denominato Forza Italia al quale, hanno aderito il sottoscritto, Luca Rossi, il Consigliere Agazzi, Gallina e Bertusi. Hanno nominato Antonio Agazzi Capogruppo e Gabriele Gallina Vice Capogruppo. Applauso. Buon insediamento. È un incoraggiamento e un buon inizio e un benvenuto. Allora, votiamo velocemente di due processi verbali. Oggetto n. 1 dell'Ordine del giorno APPROVAZIONE PROCESSO VERBALE DELLE SEDUTE CONSILIARI DEL 27 SETTEMBRE E DEL 15 OTTOBRE 2013. 4 Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) il processo verbale del 27 Settembre 2013 ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 26 Consiglieri; favorevoli n. 26. La deliberazione è approvata all'unanimità. Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) il processo verbale del 15 Ottobre 2013 ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 26 Consiglieri; favorevoli n. 26. La deliberazione è approvata all'unanimità. L'atto viene inserito al n. 111 del registro delle deliberazioni Oggetto n. 2 dell'Ordine del giorno COMUNICAZIONE PRELEVAMENTO FONDO DI RISERVA EX ART. 166 D. LGS 267/2000. ASS. BONGIOVANNI Sì, come avevamo stabilito qui nel precedente Consiglio, avevamo deciso di stanziare a favore di uno dei Comuni colpiti, purtroppo, dall’ondata, dal gravissimo evento di maltempo che ha colpito la Sardegna e molti Comuni sardi. E quindi, abbiamo deciso di prelevare dal fondo di riserva, che scade entro la fine dell’anno, 5.000 Euro oltre ai gettoni di presenza e il contributo della Giunta che abbiamo raccolto, da destinare. Personalmente mi sono informato su vari Comuni, mi è 5 sembrato che quello che più ne avesse bisogno fosse Onanì, in Provincia di Nuoro. Onanì è un Comune arroccato su delle colline, ha 431 abitanti che purtroppo, per un ondata di un torrente in piena ha avuto la strada interrotta e quindi, non vi è una via di comunicazione per arrivare in quel Comune. Devono sperare che quel torrente... c’è una strada in terra battuta, devono aspettare che il torrente sia basso o non esca, per guadarlo. Immagino che la popolazione di quel Comune abbia avuto delle privazioni e delle sofferenze e quindi, credo che, se nessuno ha qualcosa da dire, quei soldi possono servire davvero immediatamente a quel Comune. Il Consiglio prende atto, presenti n. 26 Consiglieri. L'atto viene inserito al n. 112 del registro delle deliberazioni PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio Assessore. Era solamente una comunicazione e quindi, non va messa in votazione. Oggetto n.3: Oggetto n. 3 dell'Ordine del giorno APPROVAZIONE DELLE CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI E AL PARERE DELLA G.R. N°X/1007-2013 ALLA VARIANTE DI ADEGUAMENTO PARZIALE DEL PTCP AL PTR ADOTTATA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE CON ATTO N°65/2013. APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA VARIANTE ADEGUAMENTO PARZIALE DEL PTCP AL PTR. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 6 DI Il Regolamento è passato anche in Commissione. So che alcuni Consiglieri... Consigliere Vailati, prego. CONS. VAILATI E’ da tutti riconosciuto che la variante di adeguamento parziale al PTCP che è stata messa all’ordine del giorno oggi, è uno degli atti più rilevanti di quest’Amministrazione Provinciale. Una serie di motivi rischiano però di non vedere assegnato un adeguato spazio alla decisione, che ricordiamo, è stato il frutto di una serie di interventi da parte della Società, del mondo produttivo, ambientale e sociale del cremonese. Sono stati prodotti, fra l’altro, dalla Regione, una serie di contributi ponderosi dalle stesse Amministrazioni implicate. Ora, di tutto quello che è stato proposto, non è stato riservato ai Consiglieri da parte dell’Amministrazione Provinciale, che pure è chiamata ad una scelta di un voto, che un paio di interessanti Commissioni giocate tutte poi, nel giro di una settimana. Oltre la discussione e la valutazione della materia in Consiglio, è stata relegata ad oggi insieme addirittura al Bilancio previsionale che è l’atto più importante per un’Amministrazione, e al quale, generalmente, veniva riservata l’intera giornata e quest’anno è stato scelto un solo pomeriggio. Pertanto, proprio per non umiliare ad un ruolo di sine cura temi di ben altra attenzione, chiedo al Presidente e ai colleghi Consiglieri, di darci il tempo per trattare questo tema con la dovuta calma, lasciando ad oggi la discussione e l’approvazione del Bilancio, e spostando la variante al PTCP a successive sedute. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 7 La ringrazio Consigliere Vailati. Come lei sa la sua richiesta deve essere messa in votazione, non posso essere io a decidere sulla trattazione di un oggetto in delibera. Vi è questa richiesta quindi, di posticiparla, se ho ben capito? CONS. VAILATI Esatto. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La trattazione e la presentazione e la votazione di questo PTCP. Mettiamo in votazione la cosa. Ci sono dichiarazione di voto da parte dei Gruppi? Qualche Gruppo vuole successivamente... Consigliere Torchio, prego. CONS. TORCHIO Io non faccio mistero rispetto alla necessità di procedere all’operazione, considerati i suoi risvolti di natura economica e sociale. Tuttavia, anche a nome di altri colleghi, in materia di attenzione alla produttività del lavoro sicuramente non sono distratti. Dopo la visita e il sopralluogo era stato avanzata un ipotesi, una sorta di accordo tra gentiluomini, che è stato rappresentato nella riunione della Commissione, nel Municipio di Soncino. Nel corso della quale si è detto se vi è la necessità di postergare di qualche tempo ... Non riesco a capire... Ecco, se si vuole evitare che su questa materia, sulla quale è nato anche una fuoco di fila, di prese di posizioni da parte di Gruppi, 8 Associazioni, Movimenti che prelude ad una fase successiva, che potrebbe anche andare ad indagare qual è stato l’orientamento di questo consesso, qual è stato il livello di gradimento da parte dei vari Gruppi presenti in Consiglio. Se su questa materia c’è stato un consenso e magari un astensione, o se vi è stata una motivata votazione contraria. Io ho provato che cosa significa essere al centro di iniziative e di indagini giudiziarie. In realtà penso di averne promosse anche altre, in altre direzioni e probabilmente, si vedono gli effetti. Nulla rimane sicuramente incompiuto. Con il passare del tempo, magari, con l’acuirsi dell’agone della lotta politica in vista delle scadenze di primavera, il protagonismo dei vari soggetti, è portato ad enfatizzare delle situazioni che, nella normale dialettica politica e amministrativa, potrebbero essere normali. Io non ho il dito puntato e nemmeno nessuna Spada di Damocle sulla testa di alcuno. Penso però che per illimpidire e rendere trasparente ancora di più il momento politico, sia necessario consentire a chi oggi ha posto il problema, di una ulteriore ricognizione attorno agli argomenti anche legati alle vicende non solo ambientali, ma di carattere occupazionale ed economico, ebbene, a tutti questi amici, colleghi, Gruppi e Forze venga data la possibilità di ragionare su questo argomento. E così verrà a cadere anche il corollario che la votazione di questo argomento significa, di fatto, pesante interferenza con l’argomento del Piano cave. Sarebbe una dimostrazione, ritengo, di intelligenza politica che dimostra come le due cose siano distinte e non siano combacianti. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Consigliere Torchio. C’è spazio per le dichiarazioni di voto sulla richiesta da parte del Consigliere Vailati? Consigliere Dusi. C’è 9 Trespidi, allora. CONS. TRESPIDI Al di là di chi è prima o dopo. Io chiedo che, come dire, se quella di Vailati è un mozione d’ordine, che ci siano unitamente a favore o contro la mozione, ma chiedo soprattutto il pronunciamento dei gruppi consiliari a favore o meno del rinvio della decisione sul PTCP. Personalmente ritengo che il piatto che è stato servito si debba mangiare, e si debba, come dire fare il lavoro per il quale si è lavorato. La mia è una mozione d’ordine, far pronunciare tutti i Gruppi consiliari. Io ho detto la mia posizione che è quella di mangiare il piatto che ci è stato proposto oggi di mangiare. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La parola al Consigliere Biondi, prego. CONS. BIONDI Sì, posto che mi piacerebbe anche magari, che ci si provasse a fare una riflessione che non riguardasse solo ed esclusivamente la questione della Melotta, perché qua stiamo parlando di un problema legato alla pianificazione territoriale, e sul Piano territoriale, rispetto al quale anch’io a suo tempo spesi qualche energia, e mi piacerebbe provare a discutere in maniera approfondita rispetto ai risultati su questo Piano. Mentre si parla appunto, di modificarlo, di emendarlo, di aggiustarlo, a seconda dell’evoluzione, delle esigenze, delle sensibilità di questi tempi, sarebbe molto interessante andare a capire se uno 10 strumento di pianificazione che a suo tempo era considerato uno dei punti di riferimento della pianificazione delle Province, a me è capitato di portarlo in giro in altri territori, rispetto al nostro, di confrontarmi con amministratori anche di altre Province. Ed è un lavoro che era stato riconosciuto da tutti come positivo, ecco, mi piacerebbe capire fino a dove è stato realizzato, e dove non è ancora stato fatto. Se penso alla questione per esempio della riorganizzazione della municipalità del nostro territorio dico che siamo molto indietro e che stiamo procedendo, secondo una cogenza normativa e secondo come una volontà politica, una capacità di gestione degli equilibri. Ecco, questo sarebbe responsabilità, ovviamente, trasversali di tutti. Ecco, perciò non lo so, ecco, mi è dispiaciuto vedere che ci siamo concentrati solo su una vicenda specifica, quella della Melotta, forse avremmo dovuto valutarlo a 360° perché il tema è veramente molto, molto interessante. Nello specifico, evito adesso di intervenire nel merito io voterò questa sollecitazione mandata dal PD. La voterò se definiamo i tempi, definiamo la tempistica, ecco, sarebbe un errore portare alle calende greche portare una discussione che c’è già stata ed è già stata in parte approfondita, ma se ci fosse un impegno del Consiglio a dire, nel primo Consiglio di gennaio che, sicuramente, ci sarà un Consiglio in gennaio, tiriamo le somme di un confronto che ha avuto dei momenti di approfondimento, però c’è stato anche qualche limite. L’ho detto anche l’altro giorno in Commissione, a me fa piacere incontrare l’imprenditore che pone una questione legata ai suoi interessi, un l’imprenditore che peraltro, è sempre stato un interlocutore storico di quest’Amministrazione e quindi non mi ha creato nessuna difficoltà. Però avrei ascoltato anche volentieri il Consigliere Regionale Alloni, tanto per fare un esempio, una persona che ha lavorato in questi... negli anni scorsi in quest’Amministrazione e non è mai stato un 11 ambientalista irrazionale. Avrei voluto sentire anche la sua opinione, avrei voluto sentire l’opinione del FAI che mi ha mandato un e-mail dicendo di non votare questo provvedimento, avrei voluto sentire Lega Ambiente, avrei voluto sentire a 360° una serie di soggetti che avrebbero posto una soluzione diversa dalla mia. Io mi sono già espresso su questo tema e quindi, non avrò difficoltà a votare la scelta dell’Amministrazione però proprio perché il metodo è sostanza, e vorrei evitare una coda giudiziaria su questa vicenda, chiederei a tutti di fare uno sforzo, di provare a ritrovare le stagioni di un confronto, ripeto, con una specifica definita che non metta in discussine nessun equilibrio, ma che si da la possibilità di uscire tutti, comunque, almeno convinti che il metodo adottato che, ripeto, è sostanza una vicenda come questa, il metodo che condivido è da sostenere. Quindi, io credo che se in questa direzione, se con questo spirito, la proposta può essere accolta. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio Consigliere Biondi. Consigliere Dusi, prego. CONS. DUSI Sì, anch’io io credo che si debba esaminare questa proposta fatta dal PD oggi. Credo che non sia una proposta che vuol distruggere o comunque, che vuole mettere in discussione l’adeguamento di questo punto all’ordine del giorno. Credo però che per le due Commissioni che abbiamo fatto, per quanto è uscito dall’ultima Commissione dove è chiaro, ci si è confrontati su un aspetto specifico, che riguarda non il punto all’ordine del giorno, ma che riguarda gli aspetti di contorno di 12 questo punto all’ordine del giorno. Io credo che, proprio per questo, debbono essere fatti alcuni chiarimenti e io che di solito, su queste argomentazioni di fondo, mi trovo in contrapposizione, credo che invece, ragionando su aspetti che riguardano le puntualizzazioni di queste argomentazioni, io credo che qualche cosa di positivo ne possa uscire. È stata importantissima la Commissione di Soncino, perché a Soncino si è capito credo con grande chiarezza che le cose si possono fare, ragionando in modo serio, e si possono anche recepire delle istanze di carattere tecnico, che esistono all’interno di queste modifiche, si possono recepire perché proprio cogliendo... diciamo, cogliendo l’informativa puntuale, in loco, si riesce poi ad effettuare un Regolamento più complessivo e più completo, rispetto alla situazione complessiva. Oggi qui però si discute di una questione che è quella che riguarda un adeguamento al Piano Regionale Territoriale e quindi, una disposizione che va ad introdurre le modifiche che riguardano sì, in modo tecnico il territorio, ma che però, principalmente, riguardano il Piano Territoriale Regionale. Ecco, io quindi, aspetto la proposta fatta dal PD, accogliendo anche la proposta di Biondi, per preporre una tempistica chiara dove possa essere fatto un ragionamento condiviso da tutti. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Consigliere Dusi. La parola al Consigliere Malvezzi. CONS. MALVEZZI Devo dire che ho ascoltato la richiesta dei colleghi del PD. Mi sorprende, ve lo confesso, perché, se non sbaglio, questo Piano è 13 stato adottato il 30 luglio 2013. E sapete che cos’è accaduto dal 30 luglio 2013 ad oggi? Che hanno chiuso un sacco di Aziende, che tanta gente ha perso il lavoro, che nel paese sta crescendo la rabbia nei confronti della politica che non sa decidere, non sa assumere responsabilmente delle scelte. Allora, io dico questo: ritengo che in 5 mesi ci sia stata la possibilità per chiunque desiderasse approfondire come dire, conoscere... c’è stato il tempo e la possibilità, perché questo potesse accadere. Io non ho partecipato alle riunioni delle Commissioni, che comunque so che ci sono state, anche Commissioni in loco rispetto a tematiche che hanno portato maggiore dibattito. Per cui, io ritengo che da un punto di vista, come dire, del percorso istruttorio o di analisi di natura tecnica, sia stato esperito tutto quanto si poteva fare. Ritengo peraltro, poco utile uno slittamento di qualche giorno, perché immagino che nessuno di voi sotto l’albero di Natale o davanti al presepio inizierà a consultare il materiale corposo che è stato prodotto, e quindi, uno slittamento in quanto tale avrebbe solo l’effetto di protrarre la decisione che, io penso tutti coloro i quali sono seduti in quest’aula hanno avuto gli elementi per poter assolvere. Fra l’altro, non ho neppure compreso quali siano le vere ragioni che hanno portato a questa richiesta, perché non sono state neppure state espresse, se non la concomitanza della giornata, della seduta nella quale si vota il Bilancio e si vota anche l’approvazione di un iter che mi pare che sia iniziato addirittura nel 2011. quindi, mi pare con un percorso direi lungo, com’è giusto, in materie così importanti e così delicate. Io penso, e termino, che la gente ci chiede una responsabilità. La responsabilità è anche quello di assumere delle decisioni non dico in tempo reale, perché i tempi che stiamo vivendo, sono tempi drammatici in cui ogni giorno sta cambiando il quadro in senso negativo, non in senso positivo. E io penso che, anche oggi abbiamo la 14 possibilità, se lo vogliamo, di iniziare quanto prima a discutere del Bilancio, e approvandolo, io, ovviamente, voterò a favore, compresi i Consiglieri che fanno riferimento al Nuovo Centro Destra e naturalmente, chiedo anche che si proceda quanto prima, proprio perché anche il nostro operare di oggi, deve essere segno di una responsabilità più grande, che il paese ci chiede. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Consigliere Malvezzi. La parola al Consigliere Degani, prego. CONS. DEGANI Allora, su questo argomento ne abbiamo discusso ampiamente e non è una questione che è nata due settimane fa, la variante al PTCP è un lungo percorso. È stato chiesto un rimando, però, francamente, una motivazione concreta per rimandare l'approvazione di un documento che secondo me è condivisibile, ne ho sentita una. Quindi, perché non discuterla e approvarla immediatamente. Prima la approviamo, e prima avremo modo di avviare anche il percorso che, risulta collegato perché è inutile che ci nascondiamo dietro ad un dito. Cioè fino a che non approviamo la variante al PTCP non possiamo dare, non possiamo avviare, quello che è collegato, ovvero, il Piano cave è per quello che riguarda me e il mio Gruppo Lega Nord, siamo contrari ad uno slittamento dell’approvazione della variante del PTCP. Si deve approvare oggi. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 15 Grazie. La parola al Consigliere Agazzi, prego. CONS. AGAZZI Devo assolutamente sottolineare che io in linea generale, in termini di metodo, quando vengono inoltrate delle richieste da parte di Gruppi politici importanti, che vanno nella direzione di chiedere un supplemento di approfondimento su questioni nodali e delicate, e se vi è l’impegno a non procrastinarle sine die, io personalmente, in termini di metodo, sono portato a guardare a questi tipi di richieste, realizzando che nascono, non in maniera strumentale, ma da un autentica volontà di approfondimento per l’appunto e quindi, non so se uno slittamento non consentirebbe ai gruppi consiliari di approfondire, magari di mutare anche, di sciogliere anche in termini positivi, delle valutazioni di merito che partono critiche, non lo so. Non ho la stessa sicurezza di altri che mi hanno preceduto. Tuttavia, ho la serena coscienza di avere posto nell’ufficio di Presidenza ultimo che si è celebrato, la questione di alcune note perplessità che però sono circoscritte numericamente e abitano però, nel Gruppo consiliare di Forza Italia, ma non tanto, Assessore, lei lo sa, in merito all’impianto complessivo della variante parziale del Piano territoriale di coordinamento Provinciale. Il lavoro che è stato fatto, è un lavoro in termini generali, assolutamente apprezzabile che nessuno si pone come dire, l’intenzione, l’intendimento, di sconfessare o di delegittimare. È proprio come dire, il tallone di Achille, insomma, di tutta questa operazione, e si identifica proprio con il fatto che si parla non tanto e non solo e non principalmente del lavoro complessivo, ma di una situazione particolare, rispetto alla quale, anche io personalmente, non ho mai nascosto delle perplessità. Ecco, e quel 16 parlare di quella situazione particolare, non ha aiutato, probabilmente, la valutazione complessiva in termini positivi di un lavoro che, invece tale è, insomma. E quindi, io confermo quello che ho detto in ufficio di Presidenza, cioè che non avrei visto male, onestamente, un lieve slittamento se questo poteva portare a una maturazione complessiva delle posizioni. L'ho detto in ufficio di Presidenza, prima cioè che questa proposta di delibera venisse formalmente iscritta all’ordine del giorno, tuttavia, la Giunta che lì era rappresentata al massimo livello dal Presidente della Provincia, ha ritenuto di fare altrimenti. Che i tempi trascorsi per la trattazione e l’approvazione definitiva di questo atto, fossero già tempi importanti, e quindi, come dire, preso atto che ampi settori della maggioranza, si sintonizzano sulla stessa lunghezza d’onda, non sarà certo il Gruppo di Forza Italia, a come dire, collaborare ad una richiesta di rinvio, riservandosi tuttavia al proprio interno, di far emergere, invece, le perplessità di merito al momento del voto, ecco. Il lavoro e il tentativo, insomma, di andare incontro alle esigenze di approfondimento, noi l’abbiamo fatto già in ufficio di Presidenza e a meno che la Giunta, ecco, che oggi al cospetto del Consiglio Provinciale, non manifesti una disponibilità che io lì non ho verificato, noi sosterremo lo stesso orientamento di tutti gli altri settori della maggioranza, rispetto al rinvio della trattazione. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie. Vedo iscritto Zaghen. Vuole parlare a titolo personale? CONS. ZAGHEN Sì, una battuta consentitemela. 17 PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Prego. CONS. ZAGHEN Credo che questa qui sia un'altra vergogna, vergogna, e ribadisco vergogna, da parte di chi sta seduto da questa parte. Perché sentendo... PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Non facciamo commenti. CONS. ZAGHEN No, no, li faccio i commenti, perché c’è la gente che perde il posto di lavoro. C’è la gente che fa fatica ad arrivare e fine mese, e qui non s’è capito un bel niente di quello che potrebbe essere. Cioè stiamo qui a chiedere uno slittamento di che cosa? Per le avvisaglie della campagna elettorale? Fatemi capire, perché io non è che sono due giorni che faccio politica. Queste sono le avvisaglie della campagna elettorale. E a questi giochi qui, invito tutti i miei colleghi a sottrarsi e... ma neanche stare qui a perdere ancora 5 minuti. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Abbiamo risolto. Consigliere Araldi, prego. 18 CONS. ARALDI ... ma insomma... sì, sì. Su un argomento come questo, l’attenzione si è focalizzata su un punto solo, trascurando tutto il resto. E l’atteggiamento che sta prevalendo, è un atteggiamento da vecchia ideologia, perché sto sentendo campane che, addirittura, dicono che il Pianalto della Melotta, con i buchi che sono stati fatti temporibus illis, sembra quasi migliorato, perché sono stati recuperati bene. Io ho qualche dubbio che i buchi fatti 30 o 40 anni fa, per quanto recuperati, abbiano portato valore al Pianalto della Melotta. Così come ho qualche dubbio che, l’intervento che è stato ipotizzato, sia così devastante come qualcuno tende a sostenere. Tra l’altro, ancora una volta, non capisco perché questo... questa cava che è stata autorizzata dalla passata Amministrazione, magari, contrastata da quelli che adesso sono maggioranza, sia diventata adesso un cavallo di battaglia dell’attuale maggioranza contrastata da quella che una volta era l’Amministrazione e adesso è l’opposizione. Faccio un po’ fatica a capire queste cose. Se farlo fra... se approvarlo o discuterlo fra una settimana servisse a me a capire, gradirei che venisse fatto. Nel caso il Consiglio non lo accetti, voteremo ognuno secondo coscienza, com’è ovvio. Spero di non avere parlato più di 5 minuti, Zaghen. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La parola al Consigliere Mainardi, prego. CONS. MAINARDI 19 Io sono abbastanza meravigliato della superficialità con cui si affrontano i problemi. Noi dobbiamo discutere il Bilancio preventivo. Discutere e se è possibile, dare dei contributi. Nello stesso tempo noi mettiamo un altro argomento, importante per la nostra Provincia, sul quale, dobbiamo dare dei contributi. La richiesta era molto semplice: era quella di dare la possibilità di un dibattito all’altezza del problema che si poneva. Non lo volete fare? Non fatelo. Potreste anche dire: signori, non discutiamo nemmeno. Noi siamo in maggioranza, lo votiamo, voi andate a casa, tanto voi minoranza, non servite, non potete portare un contributo, non potete portare niente, non potete cambiare le decisioni che noi abbiamo preso e quindi, questo è il vostro atteggiamento. Vi sembra un atteggiamento normale, di rispetto delle istituzioni, dei Consiglieri? Del contributo che può essere dato, anche per farvi cambiare idea? Una maggioranza può anche cambiare idea, in un dibattito. Va bene, visto che questo non è possibile, prendetevi le vostre responsabilità, la gente deve sapere che non è stata data possibilità al Consiglio né di approfondire, né di portare dei contributi. Detto questo, si è fatta un'altra e si sta facendo un'altra cosa. Si sta strozzando il dibattito sul Bilancio Provinciale, anche questo senza tenere conto della minoranza, anche se poi lei ci chiede di votarlo a favore. Lei pretende che noi votiamo a favore col piatto... PRES. SALINI A dire la verità penso di no. CONS. MAINARDI No, ma di fatto non... non votiamo a favore, non si preoccupi, con il 20 piatto che ci ha riservato Trespidi. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Bene, non vedo altre prenotazioni. Do la parola al presidente Massimiliano Salini. Prego, Presidente. PRES. SALINI Solo per precisare. Due cose. La prima è che il PTCP e il Piano cave devono per Legge dimostrare una coerenza. Quindi, il nesso tra i due strumenti di pianificazione non è una colpa, ma è un dovere. Punto primo. Perché mi pare di avere notato nelle parole di alcuni, la sensazione che non sia nota la necessità che i due strumenti di pianificazione devono essere l’uno costruito in coerenza con l’altro. Diversamente, viene meno, come in passato è accaduto, il presidio di alcuni elementi di carattere tecnico, che sono a tutela del benessere dei cittadini. Uno degli elementi fondamentali che caratterizza la costituzione di questo PTCP è proprio per dare un punto in più di coerenza in quanto non accadeva in passato, tra i due strumenti di pianificazione. Finalmente saniamo questa falla. Punto primo. Punto secondo. La cittadinanza del territorio cremonese, avrà ampia documentazione dell’enorme mole di confronto e di dibattito, che c’è stato nel corso di un anno e mezzo sulla costruzione di questa variante al PTCP. Tutti avranno modo di conoscere nel dettaglio, quanti sono stati i momenti di confronto. Anche perché più di un anno fa, l’Amministrazione Provinciale presentò all’allora Assessore al territorio, sostanzialmente la medesima variante che oggi andiamo a discutere. Dopo di che, ci fu una crisi della Giunta Regionale, e per ragioni di 21 carattere squisitamente burocratico, si riniziò un percorso che, di fatto, era concluso un anno fa. Abbiamo avuto non solo, quindi, il periodo di confronto che generò quella proposta, ma un ulteriore anno di lavoro per confrontarci ulteriormente. Aggiungo infine, sempre per via della coerenza che deve esserci tra i due strumenti di pianificazione, fermo restando che, mi pare che la modalità, la richiesta fatta dal Consigliere Vailati, anche per la modalità, che caratterizza le richieste del Consigliere Vailati, non è mai fuori dalle righe come approccio. Però, ripeto, è doverosa anche una risposta di carattere tecnico. Aggiungo però, peraltro, che una settimana fa la Regione, non solo 20 giorni fa ha prodotto il proprio parere sul PTCP, ma ha già prodotto anche la VIC sul Piano cave. Per cui, a questo punto, bisogna andare anche a conclusione con il Piano cave. Per cui, c’è anche un cadenzamento della tempistica, generata dai livelli di approvazione prodotti dai livelli istituzionali superiori, che ci costringe non tanto a bloccare il dibattito, perché credo che sia umanamente impossibile avere un dibattito più ampio di quello che c’è stato su questo strumento di pianificazione. Ma, più che altro di dare contro ai cittadini, a questo punto, di una decisione conclusiva, visto che tutti i livelli istituzionali che dovevano pronunciarsi, si sono pronunciati. E tutti i termini, anche i più ampi, dati per il periodo di osservazioni, sono stati superati. Quindi, mi sembrava anche giusto dare osservazione sui passaggi tecnici, oltre al fatto che, abbiamo una cronistoria veramente importante che tiene l’Assessore, su quanto, in due anni, è stato possibile di confronto su questo argomento. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Presidente. È possibile mettere in votazione allora la richiesta 22 del Consigliere Vailati. Siamo tutti in aula, sì. Messa in votazione la proposta non viene accolta, avendo ricevuto n° 17 voti contrari (Agazzi, Barbati, Bertusi, Bonaventi, Chioda, Degani, Doldi, Gallina, Gelmini, Ghidotti, Losio, Malvezzi, Rossi, Salini, Trespidi, Zaghen, Zanisi) e n° 10 voti favorevoli. D’accordo. L’oggetto non è stato approvato e quindi, procediamo alla trattazione dell’oggetto n°3. Lascio la parola all’Assessore Leoni, per la presentazione. Prego, Assessore. ASS. LEONI Uso questo. Allora sì, considerato che, le motivazioni e i chiarimenti, del, diciamo, dell’impegno sostenuto, del lavoro sostenuto, da un anno e mezzo a questa parte, sono stati giustamente richiamati, solo per un ulteriore informazione di trasparenza: inizio percorso 2011, pubblicato sul web rapporto monitoraggio e indicatori della VAS PTCP 2009, febbraio 2012 pubblicato documento di indirizzo, marzo pubblicato il documento di analisi del monitoraggio, i lavori iniziati nel 2011 e proseguiti nel 2012, è stata effettuata un analisi del monitoraggio da indicatori della VAS PTCP, e realizzazione di documentazione atti depositati sul sito nazionale istituzionale della pagina dedicata al PTCP. Oltre all’analisi del monitoraggio dei nuovi principali indicatori VAS, è stato redatto dagli uffici il documento di definizione dei criteri e delle strategie di sviluppo, febbraio 2012, revisione e rilettura del PTCP, utile a guidare l’aggiornamento del documento di pianificazione Provinciale per l’adempimento. Ai lavori disposti normativi che hanno modificato la Legge Regionale 2005, alle DGR esplicative, in merito 23 alle varie tematiche che riguardano il Governo del territorio a scala Provinciale, ai contenuti del PPR del Piano Paesaggistico Regionale al quale il lavoro è stato propedeutico perché ricordo che, l’adeguamento era appunto, al Piano Paesistico Regionale, al PPR, ed è stato un lavoro generale su tutta la Provincia di Cremona. Ai Piani di Settore Provinciali, ad alcuni tematismi contenuti nel PTCP nei confronti degli stessi, ma di maggiore dettaglio e ivi prodotti agli atti del PGT, alla correzione di errori materiali, all’introduzione di nuovi tematismi che per impossibilità tecnica non erano stati inseriti ed aggiornati nei tempi precedenti e negli strumenti precedenti. Nel maggio del 2012 sono stati presentati i documenti predisposti. Il 22 maggio l’ufficio di Presidenza la Conferenza dei Comuni, il 23 maggio Conferenza per la pianificazione territoriale, 31 maggio Commissione consiliare del territorio. Inoltre, come sono stati presi contatti, come diceva il Presidente, con la direzione generale Commissione agricoltura e ambiente della Regione per stabilire l’oggetto della variante al PTCP. Nel giugno del 2012, il 6 giugno, per la precisione, si è effettuato un secondo incontro con la Commissione consiliare del territorio dove, sono stati approfonditi i tematismi della variante parziale al PTCP. Il 22 giugno si è svolto un incontro in Regione con le varie DG e le unità operative da cui è emersa la necessità di adeguare il PTCP al PTR. Nel novembre del 2012 con deliberazione della Giunta Provinciale l’Amministrazione ha dato formalmente avvio alla variante di adeguamento al PTR. Con determinazione sempre del 13/12/2012 è stato dato incarico per il progetto di riperimetrazione dei geositi della Provincia di Cremona e con determina incarico per la relazione di ... VIC lo stato del progetto al Dottor Reccesi e al Dottor Peraccino. Si è provveduto con il Presidente della Consulta dei Comuni, a presentare nei 5 Distretti territoriali della Provincia di Cremona, le proposte di variante al PTCP: Pizzighettone, 24 Alto Cremonese il 13 novembre 2012, Calvattone e Casalasco il 19 novembre 2012, Cappella Cantone e Basso Cremonese il 22 novembre 2012, Aniardello Altro Cremasco 26 novembre 2012, Montodine Basso Cremasco 27 novembre 2012. Per arrivare al 2013, nel gennaio pubblicato l’avviso per il procedimento della variante sul BURL. 1° marzo 2013 l’ufficio di Presidenza della Conferenza dei Comuni alle Aree Regionali Protette. Prima riunione della Conferenza di VAS ... e Conferenza Comuni Aree Regionali Protette 15 marzo 2013. Nell’aprile la Giunta Provinciale, con delibera di Giunta Provinciale, è stata data comunicazione circa i contenuti della variante. Tutti gli elaborati sono stati caricati nell’aprile del 2013, sul sito SIVAS ed è stata creata una sezione apposita sul sito della Provincia. In maggio valutazione di incidenza. In giugno Commissione consiliare territorio. In luglio, 11 luglio, ufficio di Presidenza della Conferenza dei Comuni delle Aree Regionale Protette. Sto leggendo appositamente. Seconda riunione della Conferenza di VAS conclusiva e Conferenza Comuni Aree Regionali Protette 17 luglio 2013. 24 luglio 2013 Commissione consiliare territorio. 30 luglio adozione del Piano. Agosto invio documentazione in Regione. Settembre incontro con i DC Regionali ai sensi dell’art. 17 comma 7. Ottobre incontro con i DC Regionali ai sensi dell’art. 17 comma 7. Novembre 21 novembre incontro con i DC Regionali e il 26 novembre incontro con i DC Regionali. Il 16 dicembre approvazione della Giunta. Il 17 dicembre e il 19 Commissione ulteriore sul territorio dell’altro giorno, della settimana scorsa e oggi siamo alla fase conclusiva di un iter che vede l’approvazione di un’adozione del luglio 2012, 2013, scusate, mi ... di dire sede momento del consesso più pregnante per la vera discussione per poi arrivare all’approvazione definitiva di uno strumento urbanistico. L’approvazione dello strumento urbanistico è quasi una fase di 25 chiusura, quasi dovuta, un passaggio giuridico e determinato dalla normativa. Io però dopo questo elenco di lavoro così profondo ed approfondito, voglio solo ricordare che effettivamente, è come diceva il Consigliere Biondi e come anche il Consigliere Vailati ricordava , oggi il Consiglio Provinciale è tenuto a chiudere l’iter approvativo della variante al PTCP su tutti gli aspetti urbanistici legati al territorio, legati all’adeguamento paesaggistico della Regione Lombardia, al PTR, a quei tematismi. Quindi, il nostro percorso è stato quello di informazione, di creare fondamentalmente un metodo a servizio dei Comuni, perché i Comuni potranno, come ha fatto la Provincia di Cremona, nella miglior definizione di quelli che sono i geositi dove la Provincia di Cremona, come sulle strade, sino al 24 di maggio, probabilmente ha titolo di regolamentare perché di competenza Provinciale. Sul resto del territorio sono i Comuni che ne hanno titolo e anche onere. Quindi, il tentativo nostro è di essere veramente al servizio dei Comuni, trasferendo questo metodo di diversificazione dei vincoli e dei valori del territorio, da una lettura cartografica, fotografica, diciamo, dall’alto, a una lettura più di conoscenza, più di analisi scientifica e più di verifiche sul posto. Quindi, di questo metodo potranno i Comuni beneficiare, anche riportando un passaggio quando noi ci siamo insediati nel ’99, nel valutare, nel riprendere quello che è un lavoro che anch’io avevo seguito per 8 anni, che era la costruzione del PTCP, l’avevo seguito come membro dell’ufficio di Piano Provinciale, sul percorso la prima cosa che ho chiesto di valutare era il perché ad esempio, sulle scarpate, perché io se ... sulle scarpate, le scarpate si diversificano dal ciglio della roggia di... di una rete, diciamo, idrica di livello territoriale e Provinciale e anche Comunale e quindi, il semplice ciglio, ha una scarpata con un salto di morfologico più importante. Nel PTCP ad oggi, vigente, vige la regolamentazione di 26 una diversificazione di valore, ma di fatto, un vincolo unico. Quindi, i Comuni trovandosi nell’applicazione del PTCP vigente, sono nella difficoltà che non ha una normativa che definisca e meglio chiarisca, l’applicazione dei vincoli diversificati in base alla valutazione territoriale. Quindi, questo è un percorso, diciamo, urbanistico. Poi io chiudo e mi taccio. E lascio ai Consiglieri. Perché per me è naturale, unico e naturale, ma per me è importante ricordarlo. Il mio ringraziamento di fine mandato, direi, perché un anno e mezzo di lavoro, credetemi, su questa partita veramente intenso, di uscite regionali importanti, lo devo sicuramente alla mia struttura, da Dirigente in capo, a Direttore generale, e ai miei architetti e i geometri che sono nella mia struttura. E veramente anche lì ho colto veramente una grande professionalità e una grande conoscenza della materia. E lo dico da ex Sindaco e che ha avuto modo di approfondire e capire veramente con mano, toccare con mano, la professionalità di questo Ente. Un ringraziamento, ovviamente, a voi Consiglieri che siete qua oggi con noi, ma ai Consiglieri e ai membri delle Commissioni territorio, che hanno avuto modo, in questa tempistica, di lavorare comunque con approfondimento e conoscenza della materia. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Assessore. Possiamo dare inizio al dibattito consiliare. Prego. Attendo le vostre prenotazioni. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dusi. Prego. CONS. DUSI Sì, io arrivo a questo dibattito che mi lascia un attimo perplesso, 27 perché... perché dopo il lavoro fatto e dopo aver, diciamo, dopo aver ragionato su un percorso all’interno di due Commissioni recenti, mi era parso, mi era parsa la possibilità di approfondire alcune altre tematiche rispetto a queste variazioni, a questa variazione e approfondirle, per raggiungere anche, magari, una modifica delle mie convinzioni, rispetto a quanto sta avvenendo proprio per queste variazioni. Il fatto che, io alcuni mesi fa, abbia chiesto al Presidente della Commissione di poter raggiungere in loco per visionare proprio uno di questi temi del Piano cave, una di queste variazioni, che portano una modifica sostanziale del Piano cave, mi dava la possibilità di capire, e dava la possibilità di capire non solo a me, ma anche a tutta la Commissione, le varie problematiche che avevo adotto nel predisporre il mio intervento, sia in Commissione che s’è fatta a Porto Canale, sia rispetto alla Commissione che si è fatta invece a Soncino. Ma quello che mi è balzato alla mente proprio per ridefinire alcune possibilità di dibattito ulteriore, è proprio il fatto che, avere visionato in loco la Melotta, oggi mi permette di affrontare questo argomento con una conoscenza diversa, ma non solo. Ma con una prospettiva di giudizio rispetto a quanto oggi viene chiesto all’interno di questo Consiglio Provinciale. E lo dico perché questo, perché proprio il metodo in passato, in un recente passato, 10 anni fa, nella passata legislatura, il lavoro prodotto sul territorio e la possibilità di fare Commissioni proprio a conoscenza dei vari aspetti territoriali, aveva dato dei risultati non di poco conto, ma assolutamente positivi. Io dico che è pazzia, pura pazzia e pura follia toccare il Piano della Melotta. Detto così sulle carte, messo così sulle carte, poi aver visto il territorio, dopo averlo guardato bene attentamente, ritengo che sia pazzia, affrontarlo come viene affrontato, nel senso che la variante di oggi, la variante di oggi, dice che su quella zona che viene modificata, c’è la possibilità di andare ad escavare. E 28 quindi, la variante dice che abbiamo trovato e modificato un aspetto territoriale sul quale noi possiamo andare a fare dei buchi. Anche se poi il Piano cave e l’aspetto di questo progetto, magari, parla di una cosa completamente diversa, e io ho sentito parlare in loco di riqualificazione ambientale, e quindi, una cosa completamente diversa, ma la variante oggi che viene posta lì, pone quest’aspetto. Lì diventa area di intervento di escavazione. Ed è un passaggio non di poco conto il fatto che non tecnicamente, ma politicamente si è raggiunto quest’obiettivo, perché gli interventi che sono usciti, da Malvezzi a Zaghen, non toccano l’aspetto propriamente tecnico, ma toccano l’aspetto più politico della questione, non certamente tecnico. Invece, mi attengo a pronunciarmi rispetto a questa questione proprio sull’aspetto politico di questa variazione. E credo che, e adesso magari due parole forti, ma queste mie parole forti, credo che inducono ad una questione. Stiamo parlando della punta di un cappello, dove su questa punta di un cappello, noi andiamo a farci dei buchi. Un cappello che è là in alto, l’ha messo in alto, e dal suo proprio posizionamento, si vede con grande senso naturalistico se quello è veramente un sito particolare. È un sito particolare, ed è proprio un sito particolare composito, proprio perché è posto in quel punto lì, in quella situazione. Quindi, quello è uno dei punti che, è uno dei siti che, veramente, tocca... partire da Cremona e arrivare in quel posto passando da Genivolta e seguendo l’iter stradale normale che raggiunge quel sito, si vedono tutta una serie di passaggi, tutta una serie di cose belle, di cose bellissime, si vede come, come, morfologicamente è composto quel tessuto territoriale che, naturalmente dà una visibilità e, diciamo, da questa visibilità in un senso molto particolare, dove, veramente, la natura e il tempo hanno fatto queste cose. E, secondo me, queste cose sono talmente belle, talmente importanti, che nessuno, io credo si 29 azzarderebbe a dire qui andiamo a distruggere, o comunque, a modificare quest’aspetto. Ma qui si va proprio in alto, si va proprio sul cappello, si va in cima a questo spazio territoriale. E se il ragionamento, ho detto, avesse potuto avere ulteriori delucidazioni, veramente delucidazioni che, in parte, ci sono state, ma sono delucidazioni che hanno bisogno di approfondimento, se questo fosse stato un iter più completo, secondo me molto probabilmente, io dico, di fronte ad un ragionamento che è venuto fuori così di punto perché ci è stato presentato in loco, le condizioni, le condizioni, secondo me, avrebbero potuto dare una dimensione diversa, invece, a quello che è l’iter di variazione oggi. È vero sì che è arrivato il geologo, il geologo di parte a dire questa è una zona particolare, è una zona che si appresta, è una zona che può essere migliorata. Molto probabilmente un altro geologo potrebbe dire tutto il contrario di quanto è stato detto da questo geologo di parte. Quindi, come le cose che si addentrano in ragionamenti di azioni che vengono fatte e vengono fatte con tutta una serie di iniziative frettolose. È altrettanto vero, è altrettanto vero che dietro a quest’operazione vige un operazione di carattere economico. E quindi, io parlo della Melotta solo per quest’aspetto: esiste un discorso territoriale e di natura più economica che riguarda il lavoro che riguarda il mondo del lavoro, che riguarda altri aspetti e che secondo me, secondo me, potevano essere introdotti insieme al Piano cave, rispetto chiaramente ad una questione che, secondo me, è poesia, veramente, perché qualsiasi, qualsiasi e io dico qualsiasi tecnico ambientale, potrebbe dire tutto il contrario di quanto mi è stato spiegato in quella situazione. Ecco, per questo io credo che le condizioni oggi, proprio perché acquisti, programma una forzatura rispetto ad un discorso più complesso, e diciamo, ad un discorso credo che potrebbe invece dare più compiutamente risposte andava, andava, secondo me, tenuto 30 conto la possibilità di ragionare fino infondo. Molto probabilmente non avrebbero poi cambiato le mie situazioni e le mie posizioni personali, ma molto probabilmente, all’interno di questo Consiglio, magari molte altre condizioni potevano dare un responso positivo a quella che è, a quella che è oggi una variazione che io ritengo illogica, senza alcun senso e proprio contro, che va contro e che andrà contro a molte criticità, non soltanto normali, ma anche di carattere giuridico perché tocca aspetti riguardanti, riguardanti non soltanto settori, non solo aspetti riguardanti la collettività, tocca aspetti che riguardano uno specifico settore. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio Consigliere Dusi. La parola al Consigliere Vailati, prego. CONS. VAILATI Proviamo a fare qualche ragionamento. La discussione e l’approvazione della variante, parte oggi da un dato dal quale oggi non possiamo non tenerne conto: che il nostro gruppo al momento della votazione della variante di adeguamento parziale del PTCP in questa sede, l’estate scorsa, ha espresso voto contrario. Quindi, è andata in Regione con un voto contrario. Avevamo espresso alcune perplessità relative alla perimetrazione e alla normativa di nuova introduzione, concernente i geositi di individuazione quanto Regionale, quanto Provinciale, indicazioni che non Regionali. apparivano In quantomeno particolare, avevamo rispondenti alle stigmatizzato il procedimento con cui erano stati perimetrati, ed ulteriormente ripartiti e normati al loro interno, alcuni geositi di individuazione Regionale, 31 disattendendo gli obblighi imposti dall’art. 22 del PTR che è l’articolo espressamente dedicato alla materia. Pertanto, l’introduzione attuata dal PTCP di fasce a diverso regime di tutela che consentono, specie nella fascia di tutela prima, numero 1, di colore verde nella carta delle tutele, in attivazione di cave, bonifiche e quant’altro, in questi geositi. Questo contrastava enormemente, secondo noi, con il disposto normativo Regionale evidenziando una palese in conformità del PTCP rispetto al PTR. La scelta di mettere in atto questo che riteniamo ambiguo, tipo di procedura, era diventata chiara ad un incrocio delle previsioni del PGT con quelle del nuovo Piano cave della Provincia di Cremona, che prevede la presenza di un polo importante estrattivo, quale il geosito della Melotta. E a questo punto il voto negativo aveva accompagnato in Regione per un ulteriore fase che si è svolta e ora, ci giunge indietro per una definitiva votazione. Quando però abbiamo letto nella delibera della Regione che dobbiamo quindi qui votare e cioè la variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cremona nell’allegato A che prevede la prescrizione sugli atti del PGT, in merito alla tutela dei beni ambientali e paesistici, dicevo, quando abbiamo letto il parere della direzione generale ambiente, abbiamo detto con soddisfazione che, forse, abbiamo ragione noi, e la Regione intendeva far fare i dovuti passi indietro alla Provincia. Perché il parere, da quel parere, emergeva o prevedeva, di operare una sospensiva, con la definizione non coerente rispetto alle proposte presentate nella variate. Infatti che cosa si diceva a questo punto? Siccome il PTR all’art. 22 aveva individuato nuovi geositi per i quali sono da escludere e cito la frase tutti gli interventi che possono alterare e compromettere integrità e la riconoscibilità causando sbancamenti o movimenti di terra che modificano in modo permanente l’aspetto geomorfologico. Cioè oltre a questi 9, la variante prevede ora anche 22 geositi a livello 32 Provinciale e per tutti, si propongono i 3 livelli di tutela 3 rosso, che è quello di massima tutela, fino a quello verde, che è di minima tutela. Fra tutti i geositi, in particolare dei 9 di valenza Regionale, sono solo per 7 è stato riconosciuto il livello di tutela 3 cioè quello massimo, mentre, solo per due si è riconosciuto, il livello 1, a cui si è ridotta la tutela e consentendo, quello appunto, che vi dicevo prima, le eventuali trasformazioni ecc., ecc. E guarda caso, uno di questi due è quello della Melotta. In pratica, i nuovi geositi Regionali del PTR sono due non a livello 3, e solo uno quello della Melotta, viene ridotta la tutela alla classe n°1. Sì, dalle tre classi. Comunque dei 9 che sono passati al 3°, sette sono andati 3° e uno 2, di cui uno è Santomaso. In forza appunto di ciò il giudizio della Regione della direzione Regionale dell’ambiente, che giunge ad esprimere un parere chiaro, molto chiaro che vi leggo, non credo che possa essere interpretato diversamente da ... Si ritiene pertanto, che il livello di tutela 1 proposto per alcune porzioni di due geositi, di cui sopra, non sia congruente con le finalità dell’art. 22 del PTR. E poi, più avanti: si ritiene pertanto opportuno che la Provincia attribuisca il livello di tutela 3, a tutti i geositi di rilevanza Regionale. Questo viene detto, non è che si può negare. La Regione attraverso il parere prescrittivo della direzione generale ambiente, ha scritto sulla delibera, arriva alle nostre conclusioni che quindi, non erano certo campate per aria. Però a questo punto, avviene una cosa che io definisco incredibile, poi, ognuno può definire come vuole. A seguito di un integrazione al parere espresso, pervenuto in data 27/11 del 2013, cioè solo a due giorni prima della Giunta Regionale che si trovava ad esprimere questo parere alla variante, non dico Presidente, se fosse vero, come dice lei, che avreste lasciato ampio spazio, come ha detto anche Malvezzi, perché allora vi siete ridotti a due giorni dalla delibera di Giunta Regionale? Esatto. Spero che me lo spieghi in Provincia 33 quello che dice. Appunto, questo parere è stato inserito di fretta e furia, dopo una serie di incontri fra Regione e la Provincia, nel quale si dice tutto quello che abbiamo detto, fare ancora, però vi diciamo che è tutto diverso. Cioè come dire, non lo riconosciamo, nonostante quello che avevamo detto prima, a livello di tutela 3, lo lasciamo al n°1, e lasciamo alle Province decidere cosa vuole. Questa è diciamo, l’interpretazione di quello che dice, in particolare, leggo: per il Piano alto di Romanengo, le definizioni di un eventuale sviluppo dell’attività estrattiva, ivi autorizzata, saranno comunque oggetto di verifica e di definizione nella fase di Valutazione Ambientale e Strategica VAS, diciamo, il Piano cave, cioè si lascia a quel livello. Quello che non è più livello però prescrittivo, cioè, voglio dire, è una ... secondo me abbastanza piratesca, nel senso che chi deve attuare precise prescrizioni, non può delegare il suo ruolo a chi pianifica, abdicando alle proprie prerogative. È un chiaro esempio di prevalenza della ragione di Stato, politica, che però mi sembra recentemente, non abbia dato spazio ai migliori casi, insomma, non solo di carattere politico, nella nostra zona. Ho finito. Non è che ci siano molti presenti, però... Questo ritengo che andasse detto e si chiede, quindi, a tutti i Consiglieri di pensarci bene, prima di attivare un testo che vi rende, del resto come tutte le votazioni, responsabileìI di ciò che si trova. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio, Consigliere Vailati. Ci sono altre prenotazioni per intervenire? Se è così... Consigliere Torchio, prego. CONS. TORCHIO 34 Mi sembra che il collega Vailati abbia messo, si può dire il dito nella piaga di un impostazione che improvvisamente, ha segnato una inversione di rotta sulla Via di Damasco, non lo so. Sta di fatto che nel complesso della problematica del Piano, in queste settimane e mesi, noi abbiamo partecipato anche con calore, con impegno, ad alcune verifiche e discussioni, anche nella Commissione di garanzia. Per questioni che sembrano lontane, periferiche, come quelle avvenute nell’area del Cremasco a confine con la Bergamasca. E devo dire che, a livello consiliare, forse magari più da parte della minoranza, che da parte della maggioranza, una parte della quale, notoriamente, sempre o quasi sempre, ci si è fatti carico, lo voglio dire a Zaghen e lo voglio dire agli altri amici, che è la situazione del piano del decoro è intollerabile e sul piano della garanzia della funzionalità degli organi democratici istituzionali, perché non possiamo immaginare che un istituzione che nel bene o nel male debba garantire nelle fasi di dibattito interno, la più ampia partecipazione e confronto, sia umiliata nelle sue progettazioni. Ma ... Comunque, abbiamo verificato come alcune previsioni che erano state individuate nella stesura del Piano poi sono state superate. Quindi, queste situazioni hanno generato anche dei ricorsi a livello di avvocatura, ci sono situazioni pendenti di questa natura, io non voglio enfatizzare nulla. Dico solo che questo è avvenuto, dico solo che in precedenza anche con Amministrazioni che erano politicamente contrapposte, come quella di Rivolta d’Adda all’epoca, e lo sa bene il Vice Sindaco Losio all’epoca e precedentemente il Sindaco che non c’è più, era un caro amico, non siamo mai arrivati a questa situazione di conflitto istituzionale. La cosa è talmente vera, che anche nei litigi tra Enti territoriali, per altre questioni, legate ad insediamenti produttivi, o alla viabilità, com’è avvenuto fra Piadena e San Giovanni, io sono sempre stato figlio di 35 quella cultura che immaginava che questi conflitti dovessero essere risolti per altra via, e che la politica e l’Amministrazione, dovessero essere le sedi titolate e preposte per dirimere questi confini. Questa è la cultura politica del quale sono figlio e che non rinnego. Così come oggi, di fronte ad una votazione come quella che è stata chiesta che avrebbe posticipato di qualche settimana e magari contestualizzato i due Piani, io non riesco a comprendere come sì, spesso non ha i numeri quest’aula per garantire l’approvazione dei provvedimenti, sia animato da un arroganza di questa natura, quella di impedire che, magari, qualche pronunciamento contrario a questa impostazione, possa diventare un pronunciamo di astensione o di voto favorevole, perché io su questo voglio dire che non cado nella trappola di chi vuole mettervi i lavoratori a venire a imbrattare la sede del Partito o del Movimento, io lo voto, perché c’è una ragione di carattere sociale, di carattere occupazionale, di carattere economico. Lo voto perché non sono vittima di un retropensiero che, alla fine, coloro che sostengono la variante sono mossi da altri ragionamenti. Però nello stesso tempo devo dire che in tempi democraticamente normali, una situazione di proroga con un argomento già iscritto all’ordine del giorno e quindi, se si doveva votare entro l’anno, comunque, formalmente, già iscritto, come i Bilanci che si devono votare entro un termine se sono iscritti a discussione e la discussione non è finita, può essere postergata anche di qualche settimana, così com’è sempre stato, e così sul Piano amministrativo non vi sono state delle conseguenze, ebbene, era intelligenza politica accettare. Questo discorso oggi non è. E allora, evidentemente, bisogna anticipare quello che è un pronunciamento. Già io su questa vicenda contrapposta mi ero astenuto in Commissione, generando anche qualche critica da parte di amici, perché nel momento in cui la politica diventa un tritacarne, nel quale, 36 bisogna essere o non essere, anche le mezze ali che cercano di riportare una posizione di ragionevolezza, vengono castigate, perché deve esserci la scelta tra Dio e Mammona. Ora, siccome non c’è Dio e non c’è Mammona in questa vicenda, né dall’una, né dall’altra parte, però un impostazione manichea è quanto mai sbagliata e io non mi sento di condividere un operazione di questo tipo. Sono però animato da una necessità, che i ricorsi in sede giudiziaria sicuramente avranno delle conseguenze e delle ripercussioni. E siccome sono annunciati sia da parte di quegli amministratori che non sono felici delle soluzioni che sono state adottate, parlo dell’Alto Cremasco o come si dice della zona di confine con la Bergamasca. Sia dai movimenti ambientalisti, quello che noi oggi abbiamo fatto con le motivazioni di forza maggiore legati alla garanzia di continuità di un impresa, che ha chiuso nei territori prossimi al nostro, nel bresciano o forse, nel parmense. E mantiene la propria attività operativa nel nostro, saranno tenuti in considerazione anche rispetto ad un voto favorevole, motivati da questi motivi appunto, di urgenza e di necessità. Ma già nello stesso tempo la riflessione che avrebbe potuto accompagnare anche altri ad assumere posizioni diverse, parlo in particolare del collega Dusi, ma anche degli amici del Gruppo Democratico, oggi non potete raccoglierla, immagino, e questo sul Piano della politica significa che nonostante i voti che si allargano, un fallimento della operatività e della capacità di mediazione. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie a lei, Consigliere Torchio. La parola al Consigliere Biondi. CONS. BIONDI 37 Sì, trovo molti elementi di condivisione rispetto all’intervento che ha fatto Giuseppe poc’anzi, perché guardate, vi ho già detto prima, vorrei che la decisione di oggi, tenesse conto anche di alcuni elementi legati alla pianificazione territoriale che non riguardano solo la Melotta. Cioè tutta la partita della riorganizzazione delle municipalità e delle aree sovracomunali, che era un grande obiettivo del Piano Territoriale di Coordinamento, è un obiettivo che qui oggi non è stato raggiunto. Quindi, bisogna metterci impegno, energie, sia sul versante della riorganizzazione dei Comuni, dove siamo ancora in una situazione forse peggiore di quella di 10 anni fa dove almeno, almeno, metà del territorio era già organizzato per Unioni di Comuni, e abbiamo Comuni che hanno fatto saltare le loro Unioni e che sono condizionati dal patto di stabilità e non possono sospendere le risorse che avevano a Bilancio. Abbiamo fatto dei passi indietro su questo, per responsabilità di una classe Dirigente amministrativa, anche locale, che non è stata probabilmente guidata e che ha ragionato secondo una logica della difesa dell’interesse particolare, senza vedere, invece, un ragionamento di pianificazione territoriale. E poi la questione delle aree industriali. Delle aree industriali perché, guardate, noi abbiamo pianificato il territorio secondo aree che dovevano mettere assieme le esigenze di molti Comuni. Ma se ci guardiamo attorno, Tencara non è decollata, la situazione del CIS di Soresina tanto per fare degli esempi, è una situazione molto negativa, con dei debiti, con dei debiti che, mi auguro non debbano ripianare i Comuni. Peraltro, peraltro... no, raccolgo... io raccolgo la provocazione di Bertusi, perché io quando dico queste cose, non me la prendo con una parte politica, lo sai bene. Cioè, voglio dire, no, dico, ecco, non me la prendo con una parte politica, perché anche a quelli che erano dalla mia parte, queste cose le ho sempre dette, magari anche pagando un prezzo personale, 38 rispetto al coraggio di dirglielo in faccia e quindi, c’è una responsabilità di una classe dirigente locale inadeguata a rispondere a queste esigenze. Ha ragione il Presidente Salini, quando dice che bisogna che ci sia una coerenza tra gli strumenti di pianificazione, tra la grande pianificazione del Piano territoriale e il Piano cave, i Piani di settore, è giusto che ci sia una coerenza ed è per questo secondo me uno sforzo, magari anche temporale, di vedere le cose assieme, si poteva fare, si poteva fare. Perché guardate, lo dico anche all’Assessore Leoni che è intervenuto prima, io non metto in discussione il percorso che voi avete fatto. È stato un percorso corretto, partecipato e coinvolgente, cioè io questo l’ho riconosciuto. Però io quando vedo un documento firmato da una decina di Sindaci, che attacca pesantemente tutti dalla stessa parte politica, e non è un Partito, come dire, un Partito debole nel nostro territorio, ma è un Partito che oggettivamente, rappresenta quasi formalmente la stragrande maggioranza degli amministratori di questo territorio. E quando vedo che 10 Sindaci di questo Comune o di quell’area territoriale, pongono una questione di merito su questa vicenda, io dico che un elemento in più di attenzione politica, ci voleva. Quando è stato approvato il Piano Territoriale di Coordinamento, abbiamo cercato faticosamente l’unità dei Sindaci, perché su questi strumenti non c’è la maggioranza e l’opposizione. Sono strumenti a disposizione di tutti che vanno costruiti assieme. Ecco, io appartengo a questa scuola. Una scuola politica che fa della mediazione su queste questioni, un elemento fondamentale, un elemento di senso e un passaggio ulteriore, secondo me, poteva essere veramente un occasione per migliorare un confronto su questa vicenda. Una vicenda sulla quale, ripeto, io non devo essere convinto, anzi, ascolto più volentieri chi la pensa diversamente rispetto, rispetto a me, perché io ho condiviso un percorso che è partito da una proposta della collega 39 Fiorella Lazzeri nel 2003, persona rispetto alla quale nessuno può mettere in discussione la sensibilità ambientalista, credo che sia un dato oggettivo riconosciuto e che ha fatto una proposta in un Piano cave che io ho provato e che prevedeva una cava in quell’area, in un’area vicina, dove adesso si prevede, sostanzialmente, un ampliamento. Ecco, quindi, io credo che quando si sceglie nel 2003 di mettere lì una cava e 500.000 metri cubi, si sa che nella prospettiva temporale, ci sarà un aumento, ci sarà un allargamento, ci sarà come dire, un giacimento che comprenderà anche aree che poi, alla fine, riguardano l’intervento di oggi. Quindi, su questo bisogna essere franchi e non ho mai colto, onestamente, né in quell’Amministrazione, né nell’Amministrazione successiva, una possibilità di modificare quella decisone. Su questo bisogna essere onesti, cioè voglio dire, la parte tecnica, sostanzialmente è rimasta la stessa. Chi tecnicamente qua dentro ha supportato quelle scelte e si muove in continuità oggi, supporta altre scelte che sono fatte proprio da un Amministrazione e sarebbero state le stesse, se ci fosse stata un Amministrazione in continuità con l’esperienza precedente. Su questo, guardate, bisogna davvero essere intellettualmente oneste e dire le cose. Le cose come stanno. Ecco, proprio per questo, proprio per questo, lo sforzo di una soluzione un po’ meno sbrigativa, un po’ meno sbrigativa, rispetto a questa, poteva aiutare a raggiungere un risultato condiviso. Però purtroppo la logica è questa, avete visto anche sulla Legge relativa alle Province, come dire, come l’aspetto demagogico prevale sulle questioni, sulle questioni di merito. Ecco, quindi, io voterò a favore di questa decisione, perché è una questione che avevo già approfondito anni fa, e mettendo assieme tutti gli elementi da quello ambientale, a quello dell’esigenza di un’Azienda a quello dello sviluppo, o a quello dell’esigenza di rinaturazione di un’area, credo che siano tutti elementi 40 che, messi assieme, diano complessivamente una sintesi positiva e quindi, come dire, mi sembra giusto andare, andare in questa direzione, ecco. Ripeto, il metodo è stato un po’ carente, però oggettivamente nel merito non si può che non sostenere questo provvedimento. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio Consigliere Biondi. Lascio la parola al Consigliere Gallina. CONS. GALLINA Sì, grazie. Allora, all’interno del Gruppo di Forza Italia come già si era manifestato in fase di adozione, ci sono delle sensibilità diverse su questo tema. Però sicuramente tutti apprezziamo a ringraziamo... e mi manca la voce, sì anche la voce. Tutti apprezziamo il lavoro che è stato fatto dall’assessorato e dalla Giunta su questo tema, sicuramente la variante al PTCP è stata un lavoro molto lungo, molto intenso, ma che ha portato dei risultati, si è andati a specificare in tutti questi geositi, degli ulteriori approfondimenti, affinché si potesse riuscire a gestire il territorio in modo sensato e coerente. Quindi sicuramente va un plauso per il lavoro. All’interno di questa variante del PTCP si è scatenata tutta la tematica sul Pian Alto della Melotta che, come... riprendo un po’ le parole di Biondi, anch’io credo che tutta questa contrarietà che c’è da una parte politica, abbia pochissime fondamenta tecniche, ma sia soltanto una strumentalizzazione. Infatti anche nell’ultimo, nell’ultima Commissione che abbiamo fatto, cioè tutti parlavano a favore, cioè non c’è stato uno che ha motivato tecnicamente una contrarietà. Infatti, qualcuno quasi sorrideva e quindi, io dico questo. Poi, alla fine, ognuno 41 deve fare il proprio gioco e il proprio ruolo. Sicuramente ritengo ci saranno delle posizioni che sono, diciamo, coerenti con il proprio pensiero, quindi, anche onesti intellettualmente. Non metto in dubbio che, ci possano essere delle posizioni tipo queste. Ma se noi ci guardiamo soltanto intorno in quest’anno, quest’anno e mezzo, vediamo quello che è successo, è palesemente una mera questione strumentale e politica che, come ho detto in Commissione, e lo ripeto qui, un po’ una battuta, qualcuno crede che cavalcando questa cosa possa prendere più voti. Il problema è che ne prenderà ancora meno e quindi, proprio è una battaglia inutile, inutile. Quindi, detto questo, il Gruppo di Forza Italia nella sua diciamo, nella sua interezza è sicuramente a favore della variante del PTCP con alcune, diciamo, sensibilità diverse, cioè relativamente al Pian Alto della Melotta. Però sicuramente, apprezziamo il lavoro che è stato fatto. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie al Consigliere Gallina. La parola al Consigliere Degani. CONS. DEGANI Allora, sarò breve, perché tanti argomenti sono già stati spiegati ampiamente e quindi, non mi soffermerò oltre. Vorrei solo precisare una questione, perché giovedì è vero, come ha detto anche Biondi, cioè ad un certo punto ci siamo guardati tutti, che volevamo questa variante, tutti che ne parlavamo bene. C’era solo una persona che avrebbe potuto e avremmo anche avuto piacere che ci dicesse la sua contrarietà il Sindaco, presente di Romanengo, nel momento in cui è stato il momento di illustrare la sua posizione, ha pensato bene per 42 ragioni personali di non illustrarla, ma andarsene addirittura. Cioè non c’è ragione per non votarla questa variante, è stata fatta una battaglia ideologica, alcune volte con toni eccessivamente accesi, l’ho detto al diretto interessato, giusto per non fare nomi Agostino Alloni, che ha portato alcuni dei cosiddetti estremisti, anche a lanciare minacce, anche non troppo velate, nei confronti del sottoscritto e quindi, due mesi fa avevo chiesto anche ad Agostino: modera i termini, perché purtroppo tu fai una battaglia ideologica, ma c’è chi non si ferma lì. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Non vedo più richieste di intervento. Abbiamo terminato il dibattito? Perché se così fosse, potremo procedere già alla votazione del dispositivo. PRES. SALINI Se vuole le do una motivazione. No, sulla questione della Regione. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Biondi, prego. PRES. SALINI No, infatti avevo promesso un... noi, diciamo la descrizione di come sono andate le cose, perché noi abbiamo avuto... a noi è stato chiesto di intervenire, da parte dell’Assessore competente alla partita, 43 Regionale, che ha convocato questo momento di confronto in Regione dove, il momento di confronto non è stato chiesto con la Provincia, è stato chiesto con le Associazioni di categoria, cioè Associazioni economiche del territorio, i tre Sindaci, i tre Sindaci, dopo di che le Associazioni sono state rappresentate, dico, molto chiaramente, dall’Associazione Industriali, presente attraverso il Direttore, il Dottor Cabrini, i tre Sindaci che hanno... che sono interessati dall’intervento, cioè i tre Comuni e sono tre, toccati dal geosito. Dopo il Piano Alto è più ampio, però l’intervento, il giacimento, tocca tre Comuni, e sono già stati invitati dalla Regione tutti e tre i Comuni, e anche la Provincia. In quella sede, la discussione che si è generata, ha consentito all’Assessore, evidentemente, di valutare alcuni elementi di chiarimento che non erano stati considerati nella formulazione originaria del parere, che non che non ne tenesse conto, ma evidentemente, stante poi il contenuto definitivo della delibera, non ne teneva conto in maniera sufficientemente trasparente. Tanto è vero, tanto è vero che se la delibera si fosse fermata alla formulazione iniziale del parere, vi sarebbe stata una palese incongruenza con il PTR in quanto il PTR che, giustamente, il Consigliere Vailati ricordava, all’art. 22 in modo molto chiaro, assegna alle Province il compito di delimitare le modalità con le quali poi, devono essere poi gestiti i geositi. Tanto è vero che. Il punto forte di questa formulazione, sta proprio nel fatto che noi adempiamo esattamente ad un obbligo previsto dall’art. 22 del PTR, individuando delle fasce, e peraltro inserendo una delle poche fasce rosse proprio all’interno del Pian Alto della Melotta che, come sapete, non viene interamente interessato dall’intervento che è stato descritto, ma viene diviso in tre fasce, con una parte... comunque queste cose le avete già dette voi. Per questa ragione e in quanto, e in quanto, esiste un percorso di confronto molto dettagliato, che ha preceduto la 44 formulazione del PTCP per com’è stato adottato dalla Provincia, quella versione originaria del parere, da parte della Regione, avrebbe di fatto negato tutto il percorso se non ulteriormente chiarita, e noi siamo stati chiamati a formulare, non è stata una riunione richiesta dalla Provincia. È stata una riunione alla quale siamo stati invitati insieme ad altri. E questo ha consentito, a mio modo di vedere, io ho visto solamente la versione definitiva, quella che ci è stata inviata formalmente dalla Regione che è quella che ci ha consentito di accogliere, esatto, di accogliere e di andare in approvazione. Il percorso che è stato fatto e che è stato completato anche con l’ultima parte che lei ha letto, giustamente, non si è limitato a leggere la prima, ma ha letto anche la seconda, mette, come dire, in sicurezza anche il parere della Regione, che, diversamente, avrebbe avuto come dire, un punto di fragilità importante, o quantomeno, un punto da chiarire, rispetto alla coerenza di quel parere, con il PTR stesso della Regione. Dopo di che su questo potremo fare anche tutta una serie di considerazioni, una di queste potrebbe essere la seguente: la Regione, la Regione nel PTR prese un certo tipo di, diciamo, di posizione, dopo un intervento a suo tempo fatto nel 2008 dalla Provincia di Cremona perché originariamente la stessa Regione, nel sito di cui stiamo discutendo, aveva assegnato, diciamo, come al Pian Alto della Melotta, una qualificazione tale, per cui fin da subito sarebbe stato possibile cavare. Cioè l’originaria versione della Regione, non della Provincia, della Regione, prevedeva che lì si dovesse cavare. No, no, allora... sì 2008, sto parlando non del... nel 2008. Il PTR di quando è? 2010, addirittura, ecco, ancora più giovane, sarebbe, ero fermo al 2008 io. È stata, come dire, una stratificazione successiva che ha portato ad una diversa impostazione del PTR, ma nella sua versione originaria era ancora più permissivo di quanto si voglia far passare la posizione della Provincia. L’esito finale 45 mi sembra che metta insieme entrambe le esigenze, perché da un lato abbiamo comunque l’individuazione del geosito e la stratificazione. In seconda battuta.. in più si tiene conto di una serie di ragioni che, anche gli interventi hanno ricordato. C’è un ultimo elemento che è stato oggetto della discussione in quella convocazione che abbiamo ricevuto dalla Regione e che è stato per gli uffici, e per l’Assessore, anche uno dei punti più critici e non riguarda tanto la Melotta, quanto il Moso. Perché la vera criticità che noi abbiamo posto è che nella primissima formulazione, senza gli ulteriori chiarimenti, il rischio che si correva, dopo di che io non sono ancora convinto che sia... che non lo si corra più questo rischio, è che anche il tutto il Moso, tutto il Moso sarebbe stato area rossa, questo avrebbe significato per il Cremasco un danno, tra l’altro non voluto, anche credo nemmeno nel Consigliere Vailati, rispetto al quale, grazie alla presenza dei Sindaci della Provincia, delle Associazioni di categoria ecc., si è riusciti come dire, a porre un argine perché la prima, e ripeto, non credo che sul Moso abbiamo risolto il problema definitivamente, però è chiaro che nel tempo, cercheremo di gestirlo e di governarlo. Però come dire, c’era un meno di verifica sul lavoro fatto sul territorio che avrebbe consentito e poi alla fine, fortunatamente ha consentito alla Regione, di tenere conto di una serie di elementi che, inevitabilmente in questi casi, devono consentire al decisore politico, amministrativo, di mettere a sintesi sia le questioni di carattere ambientale, che quelle di carattere economico. E ripeto, non solo con riferimento al Pian Alto della Melotta. Mi pare che la sintesi finale che tu come tutte le sintesi chi ha fatto un quarto d’ora di Amministrazione nella sua vita lo sa, come tutte le sintesi propone anche dei, diciamo, delle limature sulle quali non tutte possono essere contenti, però la sintesi finale secondo me mette nelle condizioni di dare una risposta positiva a tutti i vari portatori di interesse che si sono 46 chiamati, che si sono visti coinvolti su questa partita. E consente al territorio di non fare una magra figura, in un momento storico come questo. Non dico che bisogna guardare solamente alle vicende economiche per prendere una decisione del genere, sono d’accordo e mi pare che anche l’approccio dimostrato in Commissione anche da parte del PD, dimostri che non c’è un’ossessione ambientalista dietro a questa osservazione. Però è anche vero, è anche vero che in questo momento la sintesi, pur difficile, è stata raggiunta e non può essere negato che l’esito finale può essere un esito di altissimo profilo, anche dal punto di vista ambientale. Non si è portato a casa tutto da parte di alcuni, né da parte di altri, anche gli accenti civilmente manifestati all’interno del Gruppo di Forza Italia lo dimostrano, però mi pare che sia un ottima sintesi, e i risultati che potrà generare sono decisamente migliori dei risultati che, si sarebbero prodotti che avrebbero deciso di non decidere. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie. Grazie, Presidente. Possiamo procedere allora alla votazione del dispositivo. Richiamiamo tutti i Consiglieri. C’è qualcuno ancora fuori? È ininfluente, d’accordo. Allora invito Losio, Vailati e Gelmini ad aiutarmi nella conta delle mani alzate per votare favorevolmente il dispositivo. Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 27 Consiglieri; favorevoli n. 18; astenuti n. 2 (Agazzi, Bertusi); contrari n. 7 (Castellani, 47 Dusi, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli). La deliberazione è approvata a maggioranza. Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 27 Consiglieri; favorevoli n. 27. Ne proclama l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 113 del registro delle deliberazioni Oggetto n. 4 dell'Ordine del giorno PIANO DELLE ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI RELATIVO ALL’ESERCIZIO 2014-2016. Lascio la parola per la relazione... io ho iscritto Leoni. Piano delle alienazioni. Assessore Leoni, prego. ASS. LEONI No, siccome ho... scusate, Consiglieri, scusate, ma visto il passaggio che abbiamo fatto in Commissione territorio, che ahimè, è stato molto contenuto sul tema delle alienazioni, perché avete preso atto che, di fatto, si trattava della conferma del presente Piano e solo con l’aggiunta di alcuni reliquari di aree legate soprattutto al completamento della Paullese e di altre piccole opere, aggiuntive alla Paullese che è una grande opera, quindi, di fatto, il Piano delle alienazioni va a confermare quello che era l’anno scorso. È riservata alla Commissione 48 territorio, deve essere preso atto di questa posizione. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Assessore. Il dibattimento è aperto. Se vi sono richieste di intervento. Non ne vedo. Consigliere Araldi, prego. CONS. ARALDI ... perché tutta questa roba qui è stata portata in dote a quella novità che avete messo in piedi voi, il fondo immobiliare. Che ha tra il suo scopo, quello di valorizzare anche il patrimonio... Allora, invece di stare lì a vendere dei reliquari con evidenza pubblica, lo si faceva fare a loro che erano molto più sbrigativi, e soprattutto, avrei visto anche con molto favore il consegnare loro le quattro case cantoniere che non riusciamo a vendere, magari ci riuscivano loro, invece di prendersi questo palazzo di cui noi bisogna pagare l’affitto, si prendevano quello là, poteva fare un piccolo guadagno. Ma su questo ritorneremo in sede di Bilancio. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Araldi. Non vedo richieste. Allora passiamo direttamente alla votazione del dispositivo. È così? Tutti in aula? Allora, procediamo con la votazione. Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la 49 deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Gelmini, Malvezzi, Trespidi). Favorevoli n. 16; contrari n. 8 (Castellani, Dusi, Mainardi, Torchio, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli). La deliberazione è approvata a maggioranza. Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, Gelmini, Malvezzi, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Trespidi). Favorevoli n. 24. Ne proclama l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 114 del registro delle deliberazioni PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Procediamo con la trattazione dell’oggetto n°5. Oggetto n. 5 dell'Ordine del giorno APPROVAZIONE OSSERVAZIONI DELLE CONTRODEDUZIONI DELL’AGGIORNAMENTO DEL ALLE PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE PER IL RISCHIO IDRAULICO DEL FIUME PO. APPROVAZIONE DEFINITIVA DELL’AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE PER IL RISCHIO IDRAULICO DEL FIUME PO. 50 ASS. BONGIOVANNI Sì, siamo alla conclusione di un iter che ha visto il Consiglio Provinciale deliberare in data 27/9/2013 con propria delibera n°71, l’adozione di quest’aggiornamento del Piano di emergenza di Protezione Civile del rischio idraulico del fiume Po, un Piano che risaliva al 2003, e che necessitava di aggiornamenti e quindi, di andare a rivedere, ad aggiornare tutte le schede di ogni Comune, e di spronare i Comuni ad adeguarsi a questo Piano, i Comuni dell’asta del Po, ovviamente, e ad adeguarsi a questo Piano con i loro Piani di emergenza Comunale. Dopo quell’adozione del Consiglio Provinciale sono stati aperti 60 giorni di tempo per presentare delle osservazioni e delle poi noi, a nostra volta, siamo andati a modificare il Piano e a fare alcune controdeduzioni. Abbiamo incontrato la Regione Lombardia nella rappresentanza della DG Sicurezza Protezione Civile e Immigrazione, abbiamo incontrato i Sindaci dei Comuni dell’asta del Po e dell’Adda e alcun interessati al reflusso del Po in caso di piena, e anche quelli di fascia C ovvero, quei Comuni che in caso di alluvione e rottura dell’argine destra del Po, potrebbero essere coinvolti. Abbiamo incontrato le Associazioni di Categoria e l’ASL... le Associazioni di Categoria degli allevatori e degli agricoltori, anche l’ASL veterinaria, abbiamo incontrato le strutture sanitarie, quindi, gli Istituti ospedalieri, il 118, l’ASL, abbiamo incontrato le Forze dell'Ordine in Prefettura, quindi Carabinieri, Polizia di Stato, anzi, la Questura, i Vigili del Fuoco e il Corpo Forestale dello Stato e l’Esercito. Abbiamo recepito, diciamo, le loro indicazioni che sono andate a meglio specificare il Piano, in più abbiamo... sono pervenute due osservazioni, una da parte dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, l’AIPO, che abbiamo fatta nostra e quindi 51 recepita completamente nel Piano e una da parte della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi che, in un primo momento non avevamo accolto o meglio, avevamo dato qualche indicazione nel Piano senza entrare troppo nel dettaglio che, invece, sulla base di quanto emerso nella Commissione territorio del 18 dicembre 2012, abbiamo poi parzialmente accolto e quindi, siamo andati a modificare il documento di controdeduzioni alle osservazioni pervenute e quindi, a sua volta poi, siamo andati a modificare il Piano. Io vi leggo quello che abbiamo scritto nel Piano si parla del paddock rialzato e della possibilità per i Comuni, per i Sindaci di, in caso di emergenza e quindi, di uscita del Po nelle golene chiuse, la possibilità di eventuali deroghe, l’evacuazione di persone e animali. Io vado a leggere, sulla base di quello che è stato esposto in Commissione, come l’abbiamo riformulata. All’interno dei Piani di emergenza Comunale dei Comuni Riveraschi dovrà essere aggiunto un apposito elenco, da elencare annualmente, relativo alle possibilità sia di aree, sia di strutture idonee, per il ricovero del bestiame. Questa è una cosa che al momento abbiamo scritto su carta, ma che poi i Comuni, dovranno aggiornarci, almeno annualmente, con precisione, così abbiamo coscienza, conoscenza, di quanti capi e soprattutto persone, si dovrebbero spostare in caso di emergenza del fiume Po. Poi abbiamo scritto: i Comuni dovranno subordinare il permesso a costruire dei paddock rialzati, alla definizione di un Piano di gestione dell’emergenza di ogni singola Azienda agricola ed all’accertamento delle unità strutturali delle stesse, compresi gli elementi di Fondazione, anche considerati i grandi carichi dinamici rappresentanti da eventi di piena, secondo quanto previsto dalla vigente normativa tecnica per le costruzioni. Eventuali deroghe all’ordinanza sindacale di evacuazione delle attività in golena, secondo quanto previsto nello scenario 2 e quindi, golena chiusa, 52 potranno essere previste nel Piano di emergenza Comunale tenendo in considerazione, ovviamente, degli elementi informativi indicati nel punto precedente, anche la Libera stessa, comunque, nell’osservazione aveva detto che una volta verificati i requisiti di sicurezza, allora, si poteva andare eventualmente a derogare all’evacuazione. Questo è quanto è emerso dalla Commissione e spero è stata recepita così, mi sembravate tutti d’accordo, per il resto era stato approvato a suo tempo il Piano di emergenza del Po, per il resto non è stato variato se non in quest’aspetto, che vi abbiamo illustrato in Commissione. Se ci sono poi dei chiarimenti qua c’è il Dirigente Rossi ed Elena Milanesi, funzionario che ha curato insieme a Daniele Corbari ancora più nel dettaglio che è lì al suo fianco il Piano, insomma, la parte tecnica e la parte politica, siamo qua in ogni caso. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Assessore. Degani, prego. CONS. DEGANI Sì, ringraziando gli uffici per l’ottimo lavoro, in Commissione è stata ampiamente discussa e anche con toni molto accesi. Ringrazio soprattutto il Consigliere Mainardi, perché, ad un certo punto, diciamo che la Commissione s’era un po’ arenata su posizioni un po’ troppo, diciamo, nella forma... allora, nella sostanza il documento andava bene, si è limato nella forma, quindi, la Commissione è riuscita a uscire con un documento condiviso da tutte le parti. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 53 Grazie a lei. La parola a Biondi. CONS. BIONDI Io ho partecipato all’iter della Commissione, ho condiviso il lavoro che è stato fatto. Voterò a favore, non so se anche su questo punto il Capogruppo di Forza Italia e un altro autorevole esponente si asterranno. Lo dico adesso, perché prima non ho avuto il tempo, ma su una vicenda come quella di prima, io credo che se autorevoli esponenti della maggioranza, prendono una posizione diversa, avrebbero anche il dovere di esplicitarla in Consiglio Provinciale, perché trovo che sia scorretto che tutti esprimano la loro opinione e che se ci si differenzia su una questione così delicata che, dove c’è stata una discussione così forte, credo che sia giusto farlo nel merito. Per farci capire perché alcuni votano a favore e perché altri votano contro. Questo lo dico per rispetto di questo Consiglio e dei Consiglieri. A me piacerebbe molto sapere perché la maggioranza non ha votato all’unanimità il punto all’ordine del giorno, relativamente al PTCP. Detto questo, ripeto, su questa vicenda voterò a favore e devo dire che però mi interessa porre una sollecitazione, una sollecitazione rispetto a questa questione dei paddock che è stata approfondita in Commissione, e che credo che, dico, in qualche modo vada presa come un elemento innovativo e migliorativo rispetto alla situazione nella quale noi ci troviamo. Perché se alcuni agricoltori fanno investimenti economici ingenti, finalizzati a non spostare gli animali in caso di emergenza, io credo che si debba cercare di andare incontro a questa rispetto a questa risposta che è una risposta intelligente, che è una risposta positiva, perché sappiamo che spostare migliaia di capi, sia una cosa oltremodo complicata, che 54 penalizza le stesse Aziende, e che le mette in condizioni è vero ancor più difficili rispetto già a quanto non sia in queste situazioni di emergenza. Ecco, quindi mi pare che l’articolazione che è stata trovata va incontro a questo, però è come... facciamo emergere anche, come dire, il fatto che operazioni di questo tipo non sono elementi ostativi rispetto alla nostra pianificazione, ma che aiutano, aiutano ad andare incontro ad un’esigenza che c’è. Mi pare che lo spirito della discussione emerso in Commissione sia questo. La formulazione che è stata trovata è corretta, riconosciamo anche lo sforzo di una categoria di risolvere... di una categoria economica, di risolvere questa questione, in questo modo. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Consigliere BionDi. Una puntualizzazione. Nessun Consigliere è tenuto a dare una motivazione di come esprime un voto o meno. Quindi, se i Consiglieri vogliono farlo un po’ in privato possono farlo, ma non sono tenuti a motivare un astensione, un voto in una direzione o nell’altra. Questo per chiarezza, ma il Consigliere Biondi lo sa bene. (Cons. Biondi fuori microfono) Se poi fuori vogliono comunicarglielo, sono liberissimi di farlo, come lei di domandarlo. Agazzi, se è per questo, spero di... Agazzi, prego. CONS. AGAZZI No, guardate, io vi rubo solo due secondi, solo per rassicurare il Consigliere Biondi, anche se poi sono capace di trovare la modalità per non andare completamente fuori tema. Solo per rassicurare il Consigliere Biondi che il Gruppo di Forza Italia su quest’oggetto voterà 55 in maniera compatta a favore e che, quella piccola differenziazione che lei così enfatizza e che il Presidente, invece, ha ricondotto perfettamente in una civile distinzione, così ha usato quest’aggettivo il Presidente dell’Amministrazione Provinciale. Posso solo dirle che se lei non ha colto le motivazioni per le quali, non vi è stato un intervento che ha rappresentato tutto il gruppo da parte del Consigliere Gallina, nel sottolineare, ma l’avevo anticipato anch’io, come l’impianto complessivo del lavoro condotto sulla variante parziale del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale fosse oppositivo, ma le sue ricadute come presupposto normativo, aprivano la strada ad una situazione specifica, contenuta in un Piano cave, complessivamente positivo, allora vuol dire che lei non è stato attento alle precedenti votazioni pervenute in questo Consiglio Provinciale e che avevano proprio evidenziato l’astensione. Non è stato attento ad un dibattito, ma questo non è dovuto, che si è svolto all’interno della Consiglio della città di Crema, dove io vivo, mi sono comportato esattamente come mi sono comportato oggi qui e mi sono comportato precedentemente, insieme al Consigliere Bertusi. Per cui, io credo di avere più o meno soddisfatto la curiosità del Consigliere Biondi che è disattento, evidentemente, rispetto a differenti votazioni che ritenevo pleonastico rimotivare, insomma, abbiamo capito tutti perché non abbiamo votato a favore. Ma sono limiti suoi, Consigliere, se non ha capito. Sono limiti suoi, Consigliere. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Proseguiamo. Bene, Agazzi, la ringrazio. 56 CONS. AGAZZI Si occupi della sua campagna elettorale a Soresina, Consigliere, se gli interessa tanto. Cioè... PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Proseguiamo... proseguiamo, non diamo ... Consigliere Dusi, prego. CONS. DUSI Sì, ritorniamo alle controdeduzioni e alle osservazioni rispetto all’aggiornamento del Piano di emergenza Provinciale per il rischio idraulico del Po. Ritorniamo a questo argomento dov’è chiaro, nella stesura e nella, diciamo, dialettica che ne è uscita anche magari un po’ aspra rispetto al tema, credo che, alla fine, abbia dato senso e logica alle osservazioni intervenute nel dibattito stesso. Le problematiche che si sono sviluppate proprio nella calamità del 2000 e successivamente la situazione, diciamo, territoriale delle attività agricole e delle attività economiche del tessuto della golena avevano bisogno di avere una risposta e avevano bisogno di essere rimesse in gioco da un organismo che si andava modificando e si andava aggiornando. Quindi, credo che anche se il dibattito come ho detto prima, è stato abbastanza teso, ne è uscita una proposta che, comunque, pone al centro ancora alcune perplessità e quindi, se l’aggiornamento del Piano modifica e pone in essere alcune questioni emerse, è chiaro che, se ne assume in modo diretto la capacità e la propositività di risolvere queste problematiche. Tant’è che demanda tutto quest’aspetto ai Piani 57 locali di Protezione Civile. E ne da piena responsabilità ai Sindaci. Ecco, io siccome in questa situazione ci sono stato e ho vissuto in modo diretto la gestione di questa calamità, credo che, anche se modifica è stata fatta, ma modifica che non m’accontenta completamente rispetto ad una eventuale programmazione. È stata, diciamo, la proposta Mainardi è una mediazione che tiene conto, ha tenuto conto della particolarità della proposta e ha, diciamo, positivamente, cercato di dare una soluzione ad una vera esigenza che è quella che si porrà nel momento in cui arriverà una criticità nel nostro territorio. Quindi, una proposta che, però sarà demandata a coloro che sono sul territorio e che dovranno, inserire nei loro Piani Comunali o nei Piani intercomunali, perché ad oggi la posizione è questa e i Piani non saranno più singolari, i Piani di Protezione Civile non saranno più singolari per ogni Comune, ma saranno Piani intercomunali dovranno inserire quest’aspetto di non poco conto che prevede deroghe a determinate situazioni. Ora, io credo che comunque quest’aspetto, con questa situazione non venga risolto e non è risolto, perché quest’operazione non riguarda un singolo Comune. Quest’operazione riguarda più Comuni e molto probabilmente in futuro, magari, ancora qualcun altro Comune in più rispetto a quelli che oggi si stanno prestando a dover predisporre le modifiche ai loro Piani di Protezione Civile locale che introdotti in Piani di Protezione Civile intercomunali, avranno ancora un aspetto ulteriore di riguardo e di attenzione. Quindi, io credo che, il Piano debba essere comunque approvato. Mi è difficile, veramente, proprio perché questo tema l’ho introdotto io, e l’ho introdotto, diciamo, in una situazione di debolezza, nel senso che essendo l’unico soggetto che ha avuto direttamente contatto con l’emergenza di questa natura, di questa natura, è chiaro che oggi vedo che l’argomento è entrato in una fase di dibattito e di discussione. 58 Questa è una prima fase, è una prima fase che molto probabilmente andrà ancora approfondita, mi auguro che ci siano le condizioni ancora per cercare di trovare un approfondimento venuto, tra l’altro, anche da alcune categorie del settore, e credo che, proprio perché viene dalle categorie, ma poi la responsabilità va direttamente sui Sindaci, e rispetto a questo tema non c’è solo un Sindaco, ma ce ne sono diversi, che hanno e saranno e dovranno introdurre nel loro Piano locale di Protezione Civile intercomunale, dovranno introdurre l’argomento, è chiaro che la situazione non si rifà soltanto politicamente sotto un aspetto tecnico gestionale del territorio nostro per quanto riguarda uno, due o tre Sindaci, ma secondo me è un aspetto che diventa anche Provinciale e che quindi, proprio nell’ambito di una gestione Provinciale, dovrà essere oggetto di attenzione proprio per l’aspetto Provinciale della situazione, perché nel momento in cui andrà ad essere inserito come argomento nei Piani di Protezione Civile è chiaro che le Amministrazioni locali faranno le loro controdeduzioni e magari, ulteriori osservazioni a quella che è oggi una programmazione e una progettazione che viene determinata da questa modifica. Ecco, io mi ritengo, ho detto, parzialmente soddisfatto della situazione perché comunque, sulla proposta di Mainardi, si viene a ribadire che, quantomeno, l’attenzione del Piano tocca l’aspetto locale di Protezione Civile, tocca i Piani Comunali o intercomunali, perché non esisteranno più i Piani Comunali, ma ci saranno i Piani intercomunali, dove, dove, questo argomento va a non soltanto toccare il Comune direttamente interessato, ma va a toccare tutta una serie di territorio collegata al Comune interessato che, dovrà dare anche un suo senso rispetto ad un tema così delicato. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 59 Grazie Consigliere Dusi. Consigliere Torchio, prego. CONS. TORCHIO Voglio solo complimentarmi, in questo caso, per la capacità della politica di fare la sua parte. Devo ringraziare davvero la mediazione di Cesare perché dopo un andamento burrascoso di una seduta che era veramente pirotecnica, anche per la singolare situazione che, diversi Consiglieri avevano vissuto concretamente dal vivo, le situazioni di emergenza del fiume, in particolare, immagino, nel 2000 e quindi, avevano di fatto alcuni di loro, pur provenendo da versanti politici sicuramente non affini alla libera Associazione agricoltori, però avevano visto sul campo che le richieste di deroga erano pertinenti. E quindi, le proposte non sono giudicate in base alla provenienza, ma in base al contenuto di chi, tra l’altro dava una mano, e l’emendamento è in questa direzione, ai Sindaci per evitare che gli succeda quello che è capitato alla collega di Genova, che si salva perché durante la vicenda era ad una mostra all’acquario e non era nel Palazzo Municipale. Diversamente, l’avrebbero incriminata. Allora, la cosa è vissuta dai golenali, come un elemento assentito a livello locale, perché la realizzazione di un paddock in zona oltre l’argine maestro, deve essere assentita da regolare licenza che viene data a livello territoriale competente. Di fatto quindi, quale che sia l’orientamento delle Amministrazioni golenali, queste situazioni sono state vissute e vengono vissute, nel vivo del tessuto economico e sociale del territorio. E pertanto, hanno... riverberano un aspetto come dire, di responsabilità che non viene negato ma, anche di urgenza, di necessità. Perché trovarsi con 500 animali che devono essere sgomberati, dove magari 60 nemmeno i cristiani capiscono che bisogna evacuare, è una situazione che io non auguro a nessuno. Ecco quindi l’esigenza di realizzare delle isole, come sono questi paddock che, di fatto, arrivano a delle altitudini pari a quelle dell’argine maestro, e consentono, in caso di alluvione, appunto, di poter salvaguardare anche la parte allevatoriale, oppure le strutture fondiarie più esposte. Avere introdotto questa variante, è stato un fatto di intelligenza politica in cui io voglio ringraziare tutti coloro che hanno portato avanti quest’iniziativa. Voglio anche approfittare dell’occasione, da un lato per ringraziare i tecnici, ma dall’altro, per dire che quando mancherà all’Ente privato del suo organo politico elettivo, l’elemento politico, cioè il Consiglio, o la parte esecutiva della Giunta, noi saremo in balia dell’intelligenza dei nostri funzionari e speriamo davvero che Dio ci assista. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Consigliere Torchio. Abbiamo terminato gli interventi? È così? Possiamo procedere a chiamare in aula i Consiglieri assenti, per procedere alla votazione dell’oggetto n°5 Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n. 24. La deliberazione è approvata all'unanimità. 61 Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n. 24. Ne proclama l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 115 del registro delle deliberazioni Oggetto n. 6 dell'Ordine del giorno REGOLAMENTO CONTABILITÀ DELL’ENTE. INTEGRAZIONE. Lascio la parola al Segretario generale per annunciare brevemente di che cosa si tratta. Prego, Dottor Masullo. SEGR. GENERALE Allora, il MEF ha messo la Provincia di Cremona tra gli Enti autorizzati, diciamo, alla sperimentazione in materia di Bilancio armonizzato. La nuova contabilità entrerà in regime dal 1° gennaio 2015. Quindi, in effetti, viene proposta l’approvazione di questo articolo che è stato redatto sulla base dei consigli dati dagli esperti che hanno fatto anche, tra l’altro, l’attività formativa in favore, diciamo, dei dipendenti dell’Ente, in maniera tale che sia un articolo che venga utilizzato solamente per questo anno, che è un anno transitorio, in cui c’è questo Bilancio armonizzato di cui vengono sposati i nuovi principi della cosiddetta competenza potenziata. Non so, se poi volete fare qualche domanda più puntuale. 62 PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Vediamo. Grazie Dottor Masullo. Vi è la disponibilità da parte del Segretario Generale di riuscire a colmare qualche vostra richiesta. Se è così... se così non è, procediamo con la votazione. È così? Dai. Allora metto in votazione l’oggetto n.6. Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 Consiglieri, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Cons. Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n. 24. La deliberazione è approvata all'unanimità. l Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 Consiglieri, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n. 24. Ne proclama l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 116 del registro delle deliberazioni Oggetto n. 7 dell'Ordine del giorno ALOT S.C.A.R.L. DISMISSIONE PARTECIPAZIONE SOCIETARIA DELLA PROVINCIA DI CREMONA. ART. 3, COMMI 27 E 28 LEGGE N.244/2007 (FINANZIARIA 2008). 63 PRES. SALINI La delibera in oggetto fa riferimento alla dismissione, in realtà non solo della partecipazione societaria della Provincia, ma di tutte le Province che hanno aderito, a suo tempo, alla nascita di ALOT le Province sono quelle di Bergamo, quella di Brescia, quella di Mantova e appunto quella di Cremona. Le quote paritarie nominali del valore di Euro 17.500 sono, a questo punto messe in dismissione in quanto, tutti gli Enti hanno condiviso che all’interno del percorso di razionalizzazione della spesa favorito, diciamo, sollecitato dalle nome della cosiddetta spending review, ma ulteriormente intensificato come sapete con le normative attuali sui Bilanci pubblici, ecco, questa partecipazione destinata a questa Società operante nel settore del trasporto, non è stata ritenuta indispensabile da nessuno degli Enti che avevano contributo alla sua fondazione. Per cui, pur trattandosi di importi di valore limitato, come dicevo appunto, 17.500 Euro il valore nomale della nostra partecipazione, si è condiviso con gli altri il percorso di dismissione di ALOT. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Presidente. È aperto il dibattimento. Consigliere Degani. CONS. DEGANI Sì, come ho avuto modo di dire anche in Commissione, si prende atto di questa decisione, anche se in cuor mio è una sconfitta per il pubblico perché io come anche altri, in ALOT credevamo molto. Però purtroppo i 64 tempi hanno portato a questa decisione. Tutti gli Enti Provinciali coinvolti. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie a Degani. Non vedo altre prenotazioni. Dichiaro chiuso il dibattimento. No. Trespidi. CONS. TRESPIDI Solo per dire che se gli strumenti di programmazione che tentiamo di darci, e questo qui mi sembra che è uno degli strumenti importanti, lo dismettiamo per la spending review, non credo che sia una motivazione molto accettabile. Credo che sono più d’accordo con Degani, quando dice questo qua è il fallimento del tentativo del pubblico di fare una programmazione su quelli che potevano essere l’individuazione dei centri di interscambio merci. Perché questo era lo scopo principale che aveva l’ALOT, e su questo Piano ha fallito. A me piacerebbe avere qualche risultato, qualche dato, del lavoro di questi cinque anni che hanno fatto, dal momento in cui ci è stata presentata. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Trespidi. Grazie Trespidi. Non vedo altre prenotazioni. Allora chiudo il dibattito e passiamo alla votazione. Ricordo che votiamo il punto n°7 dismissione partecipazione della Società societaria della Provincia di Cremona in ALOT. 65 Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 23 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Torchio, Zaghen); favorevoli n. 15; astenuti n. 8 (Biondi, Castellani, Dusi, Mainardi, Virgilio, Vailati, Zanacchi, Zelioli). La deliberazione è approvata a maggioranza. Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 23 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Torchio, Zaghen); favorevoli n. 23. Ne proclama l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 117 del registro delle deliberazioni Oggetto n. 8 dell'Ordine del giorno SERVIZI PUBBLICI A DOMANDA INDIVIDUALE ANNO 2014. Lascio la parola al Presidente, prego, Presidente. PRES. SALINI Servizi pubblici a domanda individuale, sappiamo che ogni anno è necessario chiarire l’equilibrio tra, diciamo, i costi di mantenimento in vita di questi servizi e la copertura attraverso il prezzo che 66 l’Amministrazione decide di far pagare per il loro utilizzo. Abbiamo solamente due servizi, due casi, diciamo, che fanno riferimento a questo ambito, nel caso dell’Amministrazione Provinciale vale a dire l’utilizzo della sala polivalente ex chiesa di San Vitale e l’utilizzo della sala del Palazzo Provinciale di Crema. Percentuale di copertura dei servizi che ho appena citato per l’anno 2014 è pari al 62,50% come risulta dall’allegato che avete potuto visionare, le tariffe per l’anno 2014 sono tali da garantire una copertura che è stata assicurata, anche peraltro, la quota sia stata già anche come sempre discussa in Commissione e quindi, onestamente anch’io non credo di dover aggiungere altro. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Presidente. Apro il dibattito. Nessuna richiesta di intervento? Tutto chiaro? Bene. Il dibattito è chiuso. Procediamo alla votazione per alzata di mano. Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 24 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini, Zaghen); favorevoli n. 15; astenuti n. 9 (Biondi, Dusi, Castellani, Torchio, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli). La maggioranza. 67 deliberazione è approvata a Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti n. 27 consiglieri, votanti n. 25 (temporaneamente assenti Doldi, Gelmini); favorevoli n. 16 consiglieri; astenuti n. 9 (Biondi, Dusi, Castellani, Torchio, Mainardi, Vailati, Virgilio, Zanacchi, Zelioli). Ne proclama l'approvazione a maggioranza. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 118 del registro delle deliberazioni Oggetto n. 9 dell'Ordine del giorno BILANCIO DI PREVISIONE 2014-2016. DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2014-2016 E RELATIVI ALLEGATI. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Come abbiamo deciso in ufficio di Presidenza per i tempi per il dibattito per i mono gruppi saranno di 15 minuti. Gli altri Gruppi avranno 20 minuti a disposizione. Ogni Consigliere ha avuto modo di verificare sul sito dal link che vi è stato inviato la documentazione prodotta dagli Assessori e dagli uffici. Abbiamo ascoltato in presentazione la relazione del Presidente Salini. Dichiaro aperto il dibattito. Scommettiamo che appena dico dichiaro chiuso... arriva... tac. Allora, non vedo prenotazioni. Ho visto una mano alzata. Guarda che faccio sul serio, poi. Allora, no, però se facciamo così dobbiamo essere tutti d’accordo, sennò... arriva, arriva... Allora ricordo che per i mono Gruppi sono 15 minuti e per i Gruppi rimanenti sono 20 minuti. Io non vedo prenotazioni, non abbiate vergogna, abbiamo... (voci fuori microfono) 68 Consigliere Dusi, prego. CONS. DUSI Siete molto sorridenti e molto, molto contenti, io non sarei molto felice, non sarei molto felice di pensare che si poteva chiudere il dibattito in 5 minuti e poi andare verso la propria abitazione. Ma, il Bilancio. A distanza di quattro anni, io faccio anche un attimino di rendicontazione di quanto è avvenuto in questi quattro o cinque anni di legislatura. Quattro o cinque anni che sono stati per questo Ente anni di tribolazione, anni di tribolazione e di programmazione, perché già all’inizio di questa legislatura paventavano o c’erano nell’aria voci pensanti rispetto all’esistenza del nostro Ente e naturalmente c’è chi cavalcava con grande euforia le dismissioni e l’inutilità della Provincia. Io credo che però se uno ha analizzato i passaggi di Bilancio di questi quattro anni, dove la politica è diventata il centro del dibattito proprio a livello territoriale locale, probabilmente, qualcuno, credo ha rimescolato le proprie idee e naturalmente, quelle che erano in primis l’inutilità, credo oggi si debbano ridimensionare. Questo Ente in questi quattro anni ha avuto veramente dei passaggi che non sono stati causati così in modo facile nella gestione, diciamo complessiva. I tagli che sono arrivati già dal 2009 e prospettavano l’inizio pesante di una crisi economica, hanno evidenziato che, che le difficoltà proprio, sono ricadute e sono ricadute pesantemente rispetto a quanto era programmato da questo Ente. Tant’è che la relazione programmatica del Presidente ad inizio legislatura, relazione che aveva indicato degli indirizzi e che aveva indicato anche dei programmi con dei contenuti non indifferenti, ha dovuto essere ridimensionata, e addirittura stravolta, da quanto è avvenuto e da quanto è stato calato dall’alto. 69 Ecco, il Presidente che doveva rivedere il suo Piano di sviluppo territoriale, ha naturalmente, non ha mai dato risposta a questo Piano e a distanza di quattro anni, si evince che le cose si sono modificate a tal punto da, rimettere in discussione tutta una serie di problematiche che erano state inizialmente calendarizzate, ma che poi non hanno avuto praticamente dibattito e nemmeno approfondimenti necessari. Io non entrerò nel merito dei numeri di questo Bilancio. Ma darò soltanto un aspetto politico negativo all’operato di questo Bilancio e all’operatività scelta da quest’Amministrazione per svolgere il proprio ruolo di amministrare questa Provincia. Le questioni che voglio toccare sono la scelta politica promossa nell’anno scorso dal Presidente, a riguardo dalla costituzione di un fondo. Lo disse lui stesso il Presidente che era un operazione rischiosa, che era un operazione a grande rischio e che naturalmente, però andava fatta proprio per poter garantire a questo Ente la possibilità di proseguire e comunque, di dare senso ad una... ad un completamento della legislatura. Secondo me è un operazione sbagliata, un operazione che lascia ancora oggi perplessi, perché è chiaro che aver messo tutti i beni più importanti all’interno di questo fondo, si è determinata una strategia inversa di gestione dell’Ente. Oggi per poter essere in questa sala paghiamo l’affitto. Come paghiamo l’affitto di tutti gli altri beni che sono stati inseriti in questo fondo. E naturalmente, paghiamo tutto questo per, da una parte dare senso ad una gestione amministrativa, ma dall’altra paghiamo tutto questo senza tenere conto che stiamo smantellando il patrimonio pubblico del nostro Ente e lo stiamo smantellando, restituendo danaro fresco, danaro contante al fondo. È una situazione che io ritengo rischiosa, molto rischiosa, che sicuramente porterà, poterà, non pochi disguidi alla gestione. I 10.000.000 che sono stati dati dal fondo, l’Ente sono serviti per togliere una parte di indebitamento, è vero sì, ma quello che noi 70 paghiamo oggi, rispetto all’inserimento del nostro patrimonio in questo fondo, sicuramente è una cifra che, veramente, ci deve far pensare. Io credo che, quando si gestisce una cosa che è di tutti, non si debba giocare, non si debba pensare che questa è un’Azienda privata. Non si debba pensare che questo è un qualche cosa del quale, del quale operare senza, senza partire con degli indirizzi di fondo. Noi stiamo gestendo dei beni della comunità, dei cittadini, stiamo gestendo delle risorse e stiamo gestendo dei servizi che sono dei cittadini. Tra l’altro, nell’ambito gestionale complessivo, anche a causa, e lo dico anche con amarezza questo, anche a causa di interventi che vengono dall’alto e che non sono stati... sono stati soltanto recepiti da questo Ente, si è dovuto aumentare le tasse, si è dovuto aumentare il costo per l’RC auto, si è dovuti... si sono fatte scelte, si sono fatte scelte che, naturalmente, hanno toccato in modo diretto le tasche della nostra collettività. E questo è un aspetto negativo. Un secondo aspetto negativo è che io rispetto alla politica svolta all’interno di questo Ente, ho visto, sono state le poche risposte, o quasi nulla, le risposte date alle mozioni, alle mozioni all’ordine del giorno all’Ente erogazioni che, questo Ente ha promosso in questi anni. Poche sono state le risposte, pochissime, se non residuali rispetto alla grande mole di lavoro politico che è venuto fuori dal contesto politico di questo Ente e quindi, dal Consiglio Provinciale. Un Ente che, secondo me, non è riuscito, non è riuscito veramente a porre in essere la politica, il dibattito, il dibattito politico, uscito da qui e secondo me, con poche identità e con poche risposte, non hanno dato veramente la possibilità di recepire non soltanto da parte della politica, ma anche da parte della gente, perché quest’ordine del giorno, queste mozioni, erano state l’ordinamento politico che aveva cercato di affrontare le varie problematiche, vedi l’ambiente, vedi il territorio, vedi la viabilità, vedi molte altre questioni 71 che oggi sono ancora lì ad aspettare e ad avere risposte. Credo che inoltre che, un altro aspetto forte sia stato promosso in questi anni, ma che proprio per questo, non dico, non ci sono stati gli interventi dovuti. Il discorso di prevenzione, di prevenzione sulla sicurezza e in special modo, sulla sicurezza stradale. Mi ricordo ad inizio legislatura il Piano proposto dall’Assessore rispetto a questo tema, un Piano che prevedeva circa 12.000.000 di interventi di manutenzione biennale, e che oggi questi soldi si sono raddoppiati, quasi, parliamo di oltre 20.000.000 di Euro l’ultima stima fatta su questa questione. Una questione fondamentale importante dove, dove, bisognava molto probabilmente secondo me, intervenire proprio sulla prevenzione alla, alla sistemazione stradale. E’ qui che naturalmente, si vedono le problematiche anche se, molto probabilmente l’ultimo intervento con la Regione ha fatto sì che venissero a casa 3.000.000 di Euro da reinvestire. Ma, oggi reinvestire 3/4.000.000 di Euro quando si hanno 21.000.000 analizzati e già scandagliati di criticità territoriale, significa avere una programmazione futura in grave perdita, rispetto, rispetto alla parte iniziale di gestione di questo Ente. La parte iniziale di legislatura che, aveva visto aveva visto con molta accortezza una riesamina programmatoria. Ecco, io credo che tante di queste cose, tante di queste cose hanno avuto bisogno di, di ragionamento, avrebbero bisogno di approfondimento, avrebbero bisogno di ulteriore, di ulteriori chiarimenti, perché come dicevo e come ho detto, poco è venuto dal dibattito politico. Poche risposte sono venute al dibattito politico. E proprio per questo, credo che la politica debba avere le risposte e debba avere tutta una serie di problematiche che creano le condizioni veramente, di dibattito. Io avrei bisogno ancora di un minuto per... 72 PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Guardi, lei ha già utilizzato... se vuole, glielo faccio fare in dichiarazione di voto. Non mi mandi a quel paese, scusi. CONS. DUSI No. I tempi sarebbero stati dilatati. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Lei ha utilizzato il suo bonus. Se vuole effettuare dopo la dichiarazione di voto dopo che ha già utilizzato 15 minuti, gliela faccio fare dopo. CONS. DUSI L’aspetto scolastico e voglio toccare l’aspetto del Polo di Crema che, naturalmente mi preme molto. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Ancora due minuti su questa questione. CONS. DUSI Mi preme perché già le Commissioni per le quali abbiamo chiesto il dibattito politico, su questa questione, meritano di avere un approfondimento e anche alcuni chiaramente, proprio in questa sede e alla fine di questo anno di legislatura. Rispetto a questo, c’è stata una 73 programmazione iniziale condivisa dai due Enti, dall’Ente Provincia e dal Comune di Crema rispetto ad una programmazione fatta dall’Assessore Fontanella rispetto a questo. Io arrivo, l’ho detto in Commissione e credo di volerlo ribadire questo, questo tema non è un tema che riguarda la Provincia di Cremona, che non riguarda non solo la Provincia di Cremona, non solo il Comune di Crema, e non soltanto i Comuni del loro circondario di Crema e di tutto l’assetto territoriale di quella zona. Io credo che, questo tema debba essere uno dei temi centrali dello sviluppo veramente, di coordinamento in rete, di questa situazione. Io credo che, debbono essere fatti tutti i passi necessari, lo dico Presidente, perché non è un tema politico o un tema tecnico. Questo è un tema politico-territoriale che deve riguardare tutte le istanze territoriali e debba, tutte le istanze territoriali in modo politico, debbono dare, rispetto a questa questione, debbono dare delle risposte necessarie. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie a lei, Consigliere Dusi. Sarebbe bello favorire anche un po’ di alternanza fra maggioranza e minoranza negli interventi, per avere una dialettica. Araldi, prego. CONS. ARALDI Innanzi tutto vorrei congratularmi con Salini perché ha fatto indubbiamente una relazione, una presentazione brillante di questo Bilancio. E ci ha dato anche un paio di suggestioni che possiamo in qualche modo raccogliere, al quale sarebbe opportuno rispondere. La prima suggestione è che questo è un Bilancio che non ha fatto la 74 Giunta o il Presidente, ma è il Bilancio del Consiglio. Questo, naturalmente sollecita la nostra voglia di protagonismo, il nostro amor proprio e anche il dubbio che ci sia, magari, qualche componente che è stato così assente dai lavori del Consiglio, da rendere difficile l’idea che possa, in qualche modo, avere collaborato alla sua stesura. Potremmo anche accettare questo coinvolgimento, signor Presidente. Però ci deve consentire di valutare la qualità del Bilancio. Mi viene in mente, considerata la stagione, che ogni tanto a casa mia suona uno con una borsa di plastica e c’è dentro a volte una carta da giornale, una gallina, un pollo o un salame nostrano, poi magari arriva il fattorino che ti porta un cesto con tanta carta colorata, tanti nastri, e magari dentro c’è anche qualche cosa di utile, ma ci sono dentro le immancabili lenticchie che non si sanno dove mettere, ci sono dentro le pesche sciroppate che, se non le vendono in questo periodo, non le compra mai nessuno. Cioè la qualità in questo Bilancio, sarebbe importante. La seconda suggestione, signor Presidente, è quella in cui lei dice noi non ci siamo rifugiati dietro il fatto che le difficoltà impediscono l’approvazione dei Bilanci. Noi abbiamo capito che, a condizioni mutate, si cambia l’approccio con cui si affrontano le situazioni. Sbaglio? Ma signor Presidente, questo è un pre-requisito della politica. Non possiamo accettare il fatto che se uno fa una dichiarazione di questo genere, merita un giudizio positivo. Perché è come dire sì, fa l’amministratore, però è onesto. Ma sono pre-requisiti questi. Se uno si occupa di politica, deve essere onesto. Deve avere la capacità di cambiare se cambiano le motivazioni. È vedo che in una situazione così degradata, così squallida, così veramente schifosa, essere onesti è già un merito, e riuscire ad essere politici è già un altro merito, ma questa è l’applicazione della buona politica, ed è sempre stato così. Il Presidente porta a merito della sua azione politica, abbiamo ridotto il debito 75 dell’Ente di 20.000.000 e questo è indubbiamente un fatto positivo. Come abbiamo ottenuto questo? Vendendo 20.000.000 di capitale. E questo è un fatto forse, non del tutto positivo. Se nel capitale, quando si vendono i gioielli di famiglia si vende la casa al mare e si rinuncia alle vacanze. Ma se vendi la casa in cui abiti, e devi metterci poi l’affitto, è discutibile che sia proprio un operazione... però il debito si è ridotto, e si è ridotto anche il capitale. Abbiamo fatto investimenti per 8.000.000. Una parte di questi investimenti corrono il serio rischio di essere investimenti virtuali, perché probabilmente la tangenziale di Casalmaggiore da così tanto aspettata, non si farà nel 2014, e forse, neanche nel 2015. Il ponte di San Daniele difficilmente vedrà l’intervento della Provincia di Parma che a differenza sua non presenta il Bilancio quest’anno. Però gli investimenti ci sono e quindi, questo è un fatto positivo. Detto questo signor Presidente, vorrei intervenire con una qualche puntualità su alcuni punti che sono: primo, abbiamo messo a Bilancio 850.000 Euro per la manutenzione delle strade. 850.000 Euro per la manutenzione delle strade Provinciali a cui si devono aggiungere 2.521.000 Euro di costo del personale, a cui bisogna aggiungere... non ho capito bene, perché ho una noterella che mi dice la manutenzione ordinaria è già dovuta in parte dal personale interno, e in parte, da parte di ditte esterne. Con riferimento a queste ultime, il costo è risultato nel 2013, complessivamente pari ad Euro 1.145.000. Non ho nessuna voglia di fare domande che mettano in discussione la capacità dell’Ente di gestire queste cose, o di essere critico, in qualche modo, su questa gestione. È chiaro? Non vuole essere critica né nei confronti dell’Amministrazione, né nei confronti della burocrazia, anche se ci sono cose che lasciano un po’ perplessi, voglio dire. Lo sfalcio dell’erba nel 2008 si facevano sei tagli, per un totale di 15.000 chilometri. Nel 2013 ne abbiamo fatti solo tre e i 76 chilometri sono stati 2.250. C’è una qualche sproporzione tra la riduzione alla metà del numero dei tagli, e la riduzione a 1/6 dei chilometri di sfalciati. La seconda cosa. Abbiamo, scopro, così casualmente che abbiamo a disposizione 72 o 73 mezzi di qualunque genere, a fronte di, circa, dipendenti. Tutte queste cose troveranno sicuramente una giustificazione logica, soprattutto perché ti dicono la normativa è questa e quindi la normativa ti obbliga alla normativa, di impedisce. Ma la mia domanda, signor Presidente, è questa: mediamente per le strade Provinciali si spendono circa 4.000.000 di Euro che non sono nemmeno la metà di quello che si spende in Provincia di Cremona e sulle altre strade. Abbiamo idea di quante sono le sigle che si occupano di questi argomenti in Provincia di Cremona? Comune, Provincia, Consorzi, Società appaltanti e appaltatrici, Cooperative. Non pensa che una sola sigla, e non sto parlando di un’Azienda privata, di un’Azienda pubblica, di una... una sola sigla... che si occupasse di fare queste cose, porterebbe ad un risparmio superiore al 50% di quello che si spende oggi per queste cose? Io ho un metodo molto spannometrico, ma sono certo di non sbagliare, e la domanda è: ma la Provincia, non potrebbe avere o avere avuto tra i suoi compiti, quello di organizzare una pianificazione seria dei lavori fatti sul territorio Provinciale? Mi domano. La risposta lo so già. La normativa non ce lo consente, ma il compito della politica è cambiare la normativa, Presidente. Il compito della politica è cambiare la normativa. Noi non abbiamo neanche idea di quante sono queste sigle, non di quante sono, di quali sono. Lo stesso discorso può valere per l’assistenza. La Provincia stanzia 11.000.000 di Euro? Grossomodo. Ma quali sono le Agenzie che sul territorio si occupano di assistenza, perché una volta c’era il Comune, la Provincia. I Comuni hanno fatto i Consorzi, così nessuno sa cosa deve fare qualcosa. Ma accanto a 77 queste ci sono tutte le parrocchie. Ci sono le San Vincenzo, ci sono le Caritas, c’è la mensa del Vescovo, la mensa dei Frati Cappuccini, non ne ho la più pallida... non lo so nemmeno io quante ce ne sono. Siamo sicuri che ragionando in termini di pianificazione, non si va contro gli utenti, perché quelli che hanno bisogno, ci sono comunque, ma si va contro sicuramente una cattiva gestione dei fondi, pochi o tanti, che ci siano. Io sono certo che questa dovrebbe essere una cosa, un compito della Provincia e non sto parlando di questa Amministrazione, così come non sto parlando di quella di prima, così come non sto parlando di quella di Corada, di... quello che ... lì fuori, insomma. Purtroppo le cose sono andate così. Ma se la Provincia come la Regione, viene meno alla sua capacità programmatoria e diventa quasi esclusivamente una gestione erogativa di fondi, fallisce la sua missione. E allora si capisce perché viene soppressa. Io qui, Torchio fortunatamente, ne è testimone, prima di queste elezioni, in una riunione elettorale in cui lui mi accettava nella sua lista o mi chiedeva di entrare candidato nella sua lista, io ho accettato dicendo che non credevo nella Provincia e che, auspicavo, la sua soppressione, per essere chiari. Un'altra cosa. Io di questi argomenti, Presidente, ho cercato di parlare nelle Commissioni, più volte. E mi dispiace di non aver, non dico avuto ragione, che mi bastava di non avere avuto torto, che mi dicessero che stavo sbagliando. Avrei preferito che mi dicessero che sono un matto, anche perché, di solito, il matto lo si da ai giovani, ai vecchi gli si dice rincoglionito. Quindi, se uno mi dice matto sono anche abbastanza contento, sarei contento. L’altro problema su cui vorrei fermare la mia attenzione, signor Presidente è l’Università. Il sistema cremonese: Comune, Provincia, Camera di Commercio, privati e quant’altro, spende 1.300.000 Euro l’anno, 200.000 all’anno, sull’Università. Ma siamo sicuri che stiamo andando della strada 78 giusta? Quando sostenevo questa tesi, c’era sempre presente l’Assessore Orini che ora, purtroppo, è entrata, la quale, evocata, aveva il vezzo di annuire quando facevo queste dichiarazioni sull’Università. Non ho mai capivo se il fatto che lei annuisse fosse legato al motivo che condivideva le mie tesi, o se fosse veramente un segno di salinità precoce, la mancanza di un qualche aminoacido, no, la mancanza di qualche aminoacido di solito, fa muovere la testa con un movimento simil parkinsoniano che no è il tuo caso, Paolo, non è il tuo caso. Ma io ricordo come sono nate le Università, come Istituzioni. Certo, perché io c’ero a differenza di lei, Gallina, io c’ero. Il clerici vagantes non erano dei buontemponi che andavano per le osterie cantando. Giravano per l’Europa alla ricerca delle migliori scuole. E da tutta Europa, andavano alla scuola della cattedrale di Parigi dove il Divino Abelardo, il Divino Abelardo, dissettava di teologia. E sull’onda di Abelardo, è nata la Sorbona. E alla Sorbona insegnava Tommaso d'Aquino il bue muto della teologia cattolica, il padre della Scolastica. E tutto il mondo culturale europeo e non solo europeo, perché allora l’Europa comprendeva anche il lato nord dell’Africa che non era islamista, ma era già cristiano, convergeva sulla Sorbona per dissettare sulla teologia e sulla filosofia. Ve lo dico perché non avete inventato niente di nuovo. Anzi, con questo precedente, credo che avete dietro di voi uno splendido futuro, forse. Perché sono 1.000 anni che ci sono questi problemi, che non sono ancora stati risolti. Ma a Bologna i migliori studenti italiani e stranieri, andavano a studiare. All’Università di Bologna c’è andato Dante. All’Università di Bologna c’è andato il Guinizzelli, Petrarca, Cino da Pistoia, Salimbeni da Parma, Coluccio che è stato il maestro di Mattia Corvino Re d’Ungheria, Thomas Becket, Paracelso, Copernico. I migliori studenti d’Europa andavano nelle Università. La scuola di medicina salernitana è nota perché ha 79 portato il risultato, la conoscenza della medicina antica fino al 1200, quando è stata sostituita da Montpelieur. E a Montpelieur il meglio dei giovani andavano ad imparare la medicina. Gallina che è persona molto astuta, mi dice che sono cose che risalgono all’anno 1000 e questo è vero. Però non è cambiato molto, cari colleghi, rispetto all’anno 1000, perché oggi negli Stati Uniti i migliori ragazzi che vogliono studiare filosofia vanno a Berclery. È chiaro? E in tutti gli Stati Uniti i migliori ragazzi che vogliono fare medicina vanno all’Ucla, all’Università della California ... e vanno a Standford quelli che hanno voglia di imparare le materie tecniche. E chi vuol fare il master in quelle materie lì, va al Massachuttes Institute of Technology non viene a Cremona. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Consigliere, concluda. CONS. ARALDI Allora, o si ritorna a ragionare attorno alla funzione dell’Università che è la ricerca e l’insegnamento, allora forse, si capisce che la strada che abbiamo intrapreso e non è una critica a lei, perché lei l’ha ereditata, non è la strada giusta. In alternativa io immaginerei, ad esempio, 100 borse di studio per 100 studenti meritevoli che possono andare a studiare nelle migliori Università del mondo. Perché il fatto di portare l’Università nello scantinato di un condominio per consentire ai ragazzi di andarci, non prende il merito, assolutamente. È inutile parlare di merito. Non premia niente, rende soltanto comodo il passaggio per le scale all’Assessore. Vogliamo fare un'altra alternativa? Ci siamo mai 80 chiesti perché la Provincia di Cremona produce l’11% del latte prodotto in Italia, dato confermato da Pinotti. Qualcuno immagina che sia successo per caso? Qualcuno non pensa che all’inizio di quest’operazione ci sia stato Porcellasco? Porcellasco. Negli anni attorno alla guerra, prima, durante e dopo, Porcellasco. L’ispettorato all’agricoltura, l’Istituto zooprofilattico sperimentale, hanno costretto con la convinzione, con la forza della convinzione, i nostri allevatori a sostituire prima di tutto le strutture, chi è che si ricorda com’erano le stalle allora che erano soltanto basse, puzzolenti, chiuse, senz’aria e senza luce. Hanno immaginato che le stalle dovessero essere migliori. Hanno costretto a cambiare... PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Concluda. CONS. ARALDI Quando ho finito, smetto, Presidente, non mi rompa le scatole. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Lei sempre gentile ed educato. Però è una mancanza di rispetto verso i suoi colleghi Consiglieri e verso il Regolamento. Ha già parlato 20 minuti come Dusi. CONS. ARALDI Quando ho finito, finisco. Hanno insegnato ai nostri agricoltori a 81 sostituire delle mucche che non producevano latte, ma producevano un po’ di carne e un po’ di tiro, a prendere la pezzata nera. E poi l’hanno incrociata con la canadese, ed è nata la frisona italiana. E noi produciamo l’11%, il 10% del latte italiano, grazie ad allora. Non siamo nemmeno curiosi di sapere come questo è successo. Vogliamo fare un'Università? Facciamo un'Università del latte a Cremona, facciamo questo. Portiamo a Cremona quei soldi che si spendono per le migliori competenze europee sul latte. E allora vedrete che dalla Cina, dall’India, dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Germania, verranno qui ad imparare come si produce il latte e come si producono i formaggi. Questa è una scommessa che potremmo fare, anche perché Pandino non può essere rilegata ad un’attività di basso livello, ha la possibilità di essere qualche cosa di diverso invece di... lo dico adesso che non ci si può più fare niente. Questo è l’ultimo anno. È per questo che votare il vostro Bilancio, approvarlo o non approvarlo, astenersi, mi sembra un esercizio puramente ideologico. Non ha più senso. La Provincia dal mio punto di vista è finita, per cui, potrei anche approvare il Bilancio di cui sono del tutto disinteressato. Chiedo scusa per il tempo. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Consigliere Araldi. Vediamo chi prenota per contribuire al dibattito. Agazzi, prego. CONS. AGAZZI Grazie Presidente. Arriva al vaglio del nostro Consiglio Provinciale un Bilancio che consideriamo a pieno titolo, il sigillo di un quinquennio di sostanziale buona Amministrazione che, pro tempore, è stato affidato a 82 questo Presidente e Assessore al Bilancio, a questa Giunta e a questa maggioranza di centrodestra. Come sottolineava il Presidente durante la presentazione, ma anche durante la presentazione nel contesto della Consulta economica, una precisa scelta politica è stata compiuta che va anche da parte nostra rimarcata come profondamente utile e saggia, cioè quella di approvare il previsionale entro la fine del 2013, dell’anno corrente. Scelta politica e amministrativa insieme, finalizzata ad avere la possibilità di attuare per tempo, in tempo utile, il Piano delle opere pubbliche. E quindi, far partire i lavori e quindi, dare il nostro contributo alla possibilità di ripresa economica del nostro territorio, in primis, perché qui agiamo, ma come tassello di un sistema paese, dare il nostro contributo come Ente, alla ripresa economica di alcuni comparti cruciali, ripeto, dell’economia territoriale, ma anche dell’economia del nostro paese, in cui siamo inseriti. È una rarità, non accade sovente che gli Enti pubblici ci mettano in queste condizioni, ma è una rarità che ci contraddistingue positivamente e che quindi, anch’io ritenevo di non dover sottolineare come virtuosa non solo. Un Bilancio, abbiamo avuto anche modo di dirlo in Conferenza stampa, come Gruppo di Forza Italia, un Bilancio davvero ben costruito, non che il nostro Presidente abbia fatto scelte politiche differenti improvvisamente, essendo delle persone serie, ci fa velo il fatto che il Presidente, l’Assessore al Bilancio, abbiano davvero lavorato bene. Cioè viaggiamo e ci animano dei criteri e dei parametri di valutazione un pochino più oggettivi, rispetto a elementi introdotti dalla politica nazionale nella nostra vita locale, insomma, e quindi, continuiamo a vedere senza Enti deformanti la realtà, insomma, questo criterio di valutazione della politica e non nasce spessissimo in politica tuttavia l’attività nella valutazione di un bravo amministratore, a me non fa velo anche quando quest’amministratore non è più inserito nel mio stesso 83 alveo, ma fa un percorso vicino e parallelo, insomma, che è nella libertà di tutti insomma, di tutte le persone adulte. Dicevo, è un Bilancio davvero ben costruito. Se è vero com’è vero che nonostante i tagli inferti al Bilancio degli Enti Locali e quindi, anche al Bilancio di questo Ente Locale dai tagli dello Stato Centrale, noi riusciamo a garantire 7.500.000 di Euro di investimenti in più, rispetto alla precedente annualità, rispetto al 2012. Quindi, noi passiamo da 90.000.000 di Euro ai 47.500.000 di Euro del 2013. Interessante è sottolineare il come questo sia stato possibile. Giustamente, il Presidente sia nella presentazione, sia davanti alla Consulta economica sottolineava che c’è ancora un margine di manovra per chi vuole cercare di amministrare bene e anche in maniera un po’ creativa, perché, insomma, quando le condizioni di contesto sono difficili, e la coperta è corta, come si suol dire, entra in gioco l’intelligenza amministrativa, e anche un briciolo di creatività, una serie di processi che si possono mettere in atto e che, magari, non sono parte di un modo consolidato di amministrare, ma sono parte di un innovazione amministrativa che qui si è giocata, insomma, per cercare di arrivare a poter fare un operazione così virtuosa come quella a cui si è accennato anche da parte mia. Come si è arrivati. Ecco, l’interessante è il come. Effettuando consistenti riduzioni della spesa. E questa è una politica chiaramente di centrodestra, chiaramente di un DNA, di una forza come Forza Italia, verrebbe da dire al Presidente, ma torna tra noi, insomma, e che ci rappresenta davvero bene in questo tipo di politica, effettuando consistenti riduzioni della spesa. Il Presidente sa che queste sono battute, naturalmente, nei capitoli della rappresentanza, nei capitoli delle comunicazioni, nei capitoli delle spese generali, si è distinto tra quello che è la spesa che si può contenere e la spesa produttiva, la spesa che è quella che fa muovere anche l’economia di 84 un territorio, facendo investimento. Si è avuto la capacità di tagliare dov’è possibile tagliare. E quindi, per esempio altro dato importante, a me ha colpito molto, la spesa del personale contenuta al 36% del totale, quando per Legge non deve superare il 50% del totale. Cioè noi siamo stati veramente capaci di un risultato secondo me da sottolineare da parte di una forza che è sostenitrice leale di questa maggioranza, di questa Giunta, di questo Presidente, fino alla conclusione materiale del mandato. Ma è un sostegno convinto, non un sostegno per un ruolo da esercitare, insomma, ecco. E poi, come dire, questo ha consentito di fare tante cose. Ha consentito di investire 10.000.000 sulla viabilità di questo territorio Provinciale, ha consentito di investire sui trasporti e sul sistema ferroviario. 1.000.000 di Euro per il raddoppio della tratta ferroviaria della stazione di Cremona a Cava Tigozzi, lo spostamento dello scalo merci. I contributi alle Aziende aggiudicatarie dei servizi di trasporto. E anche qui è un dato che a me ha molto colpito. Noi facciamo di più di quello che fanno, in questa partita, di quello che fanno Province anche a noi tutto sommato affini e limitrofe e facciamo di più perché in questo modo, noi riusciamo a garantire che non vengano soppresse alcune tratte che fatalmente, avrebbero il destino segnato senza questo nostro fare di più. E quindi, questo è veramente un mettere al centro la persona, le esigenze del pedonale, del lavoratore, con i fatti concreti, con dei sacrifici e con degli sforzi importanti contenuti in questo Bilancio. Il sostegno al sistema universitario. Ecco, io e non solo perché ho il privilegio di lavorare in ateneo, io ritengo il sistema universitario di questo paese da riformare, per esempio non è bello che nelle graduatorie internazionali le Università italiane non siano adeguatamente posizionate. Questo non è bello. Ma la mia domanda, per esempio l’amico Araldi, è la seguente: bene, questa è la situazione di contesto. Che cosa dovremo fare? 85 L’alternativa quale sarebbe? Cioè che un territorio rinuncia ad investire nel sistema universitario che c’è, come dire, lavorando poi nel sistema paese, per la sua qualificazione, in termini di eccellenza, rinuncia ad investire o contrae investimento, siccome un territorio Provinciale unilateralmente noi rinunceremo al sostegno di questo sistema, unilateralmente dico io, adottando una politica, me lo consentirete, simile a quella che è stata adottata, per esempio, in materia di rinuncia alla salvaguardia del Tribunale dalla procura della Repubblica di Crema. Cioè noi ci facciamo carico della revisione della spesa. Noi ci facciamo carico di andare oltre l’Università di prossimità, tutti gli altri però, non hanno tutta questa sollecitudine e questa solerzia, se noi ci immoliamo al vigente di contesto. Poi, io contesto anche il fatto che l’Università di prossimità, sia sempre necessariamente figlia di una comodità. Ci sono delle Università di prossimità, io penso a scienza dell’informazione, la scuola didattico di ricerca di Via Bramante, che tutte le volte che sfornano dei laureati, è statisticamente provato che quei laureati, nel giro di breve tempo, sono collocati dal punto di vista professionale. Questo dice allora anche di una capacità di rispondere a delle esigenze del mercato del lavoro e di una qualità delle lauree che qui si producono, che non può essere una qualità mediocre se il mondo del lavoro risponde immediatamente e da questo tipo di facoltà escono delle professionalità che trovano subito modo di fare ingresso nel mondo del lavoro. Quindi, è un ridurre, insomma, il tema, il non esplicarlo, in tutta la sua, invece, complessità. Dopo di che gli interventi a favore dell’edilizia scolastica e quindi, io non posso da cremasco, non fare riferimento a, come dire, una progettualità che questo Consiglio Provinciale ha approvato coralmente, insomma, è che è quella relativa al polo della cosiddetta nuova Racchetti, che si era immaginato di collocare in zona San Bartolomeo. Un progetto che davvero come ha 86 avuto modo di illustrare anche, a livello di Commissioni congiunte riunite qualche tempo fa, ma che è stato adottato dal Consiglio Provinciale, al Consiglio Comunale di Crema a suo tempo, insomma, un progetto davvero ben confezionato, ben costruito, capace di rispondere ad esigenze anche di differenti scuole lì collocate logisticamente, insomma, ecco. La preoccupazione è questa, che dilazionando una decisione di merito quale che sia, perché non si può neanche non tenere conto delle decisioni del Comune di Crema e della richiesta di valutare un trasferimento in altra abitazione, la mia domanda è però fatte tutte le verifiche dal punto di vista giuridico, economico, tecnico, decidiamo, perché... e cosa che io non le ho detto in quale direzione, decidiamo. Ma decidiamo avendo come stella polare l’interesse del corpo docente e degli studenti, perché la mia preoccupazione è che alla fine, in tutto questo mio tergiversare, non parta né l’una e né l’altra soluzione. E allora, chi pagherebbe senz’altro sarebbero gli studenti e i docenti. Altri si interessano delle cubature, noi ci interessiamo del destino degli studenti. Ecco, io almeno avrei questa come stella polare. Poi, insomma, fatto tutte le verifiche decidiamo, assumiamoci questo onere, non le fa difetto questa capacità perché l’ha largamente documentata in questi anni. Dopo di che, andiamo avanti, il sostegno del comparto agricolo e ambientale, così caratterizzante questo nostro territorio, insomma, le piste ciclabili. Anche qui quella di Via Brescia a Cremona, quella di collegamento fra Crema e Offanengo sull’area cremasca. E tutti gli altri comparti, insomma. Siamo riusciti, quello che voglio dire, insomma, a fare degli investimenti, importanti, salvaguardando il rigore dei conti, grazie al taglio della spesa, come si diceva, ma anche grazie, qui lo voglio dire, perché ci sono tempi diversi da parte della minoranza ma anche grazie all’individuazione di uno strumento dal fondo immobiliare si è rivelata 87 una scelta accorta, insomma, perché ci sono, voglio dire, liberate anche delle risorse e grande risultato di quest’Amministrazione, si è ridotto il debito. Il debito mi sembra di ricordare, che all’atto dell’insediamento, ma vorrei citare dei corretti, era di 105.000.000 di Euro, e oggi siamo ad 85.000.000 di Euro. Ecco, questo credo che dica davvero sulla base di questo Bilancio di previsione, tutte le motivazioni per cui c’è il nostro... cioè da parte del Gruppo di Forza Italia, il nostro sostegno non solo leale, ma anche convinto, perché la realtà può essere acritica, la convenzione è di merito. Ecco però Presidente, le sappia che può contare sul sostegno reale del Gruppo di Forza Italia, anche se il Gruppo di Forza Italia le chiederà udienza dopo il natale, le facciamo passare tranquillamente e serenamente il natale noi abbiamo uno stile credo, molto corretto nel rapportarci. Non siamo quelli che alzano la voce, che poi, magari, all’atere chiedono qualche contropartita per abbassarla. Ecco, noi non siamo così. Però noi ci siamo sulle partite importanti del prossimo futuro, non siamo un alleato minore. Abbiamo solo uno stile differente dal punto di vista della condotta. Non venga scambiata questa per debolezza, insomma, è semplicemente un carattere distintivo, che appartiene alla buona educazione e alla stima del vostro lavoro, ecco, sostanzialmente. Però noi ci siamo sulle partite importanti. Comunque, avremo modo di parlarne in una sede più tranquilla. Al Consigliere Dusi, e chiudo, voglio dire semplicemente questo: è vero, questo Consiglio Provinciale ha prodotto tante mozioni, tanti ordini del giorno, cioè è stato propositivo. Il Consigliere Dusi lamenta che poco di questo lavoro ha trovato applicazione e attuazione. Io potrei dire al Consigliere Dusi quanto è dura la vita del Consigliere di minoranza anche a parti invertite, perché io ho la ventura di fare il Consigliere di minoranza a Crema, e non mi risulta che l’Amministrazione Bonaldi sia così solerte nel dare 88 attuazione a tutte le nostre istanze che, insomma ci sono. Questi momenti nella vita politica, che ti portano a fare una piccola attraversata nel deserto. E quindi, è un po’ il gioco politico, non si può pretendere di caratterizzare nel deliberato un lavoro di un’Amministrazione quando hanno vinto gli altri. È difficile che tutto venga portato a compimento delle dimensioni che ciascuno desidera. Ecco, va bene, l’ho già fatta lunga, per dire che il sostegno del Gruppo di Forza Italia è davvero convinto a questa proposta di Bilancio. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie al Consigliere Agazzi. La parola al Consigliere Torchio. CONS. TORCHIO Grazie Presidente. Abbiamo di fronte l’ultimo pronunciamento dell’organo elettivo, rispetto ad un Ente che, vede su di sé il cumulo delle colpe e delle responsabilità che, invece, immagino siano proprie dell’intero sistema. Però la prevalenza di un impostazione iconoclasta, porta a concentrare su un capo espiatorio: la debolezza complessiva del sistema politico e amministrativo. E lo dico perché i primi revisionisti in questo paese, o trasformisti per dirlo secondo la storica evoluzione del nostro sistema, sono coloro che hanno fatto parte della squadra. Penso al mio amico di Firenze e ai suoi precedenti di Presidente della Provincia. E questo non toglie che si possa poi condividere anche una serie di passaggi. E che poi si possa ritornare e io sono d’accordo con chi dice che o si fa un passo deciso, o non lo si fa. Sui Consigli Comunali sul loro numero, l’amico Trespidi oggi sulla Provincia diceva che hanno fatto un grande rinculo. Hanno detto che li tagliavano e 89 dopo li hanno ripristinati nel numero quasi come prima. Quindi, vuol dire che anche il principio della partecipazione, ha una sua logica e una sua dignità. Penso anche che rispetto a quello che succede, forse, sarebbe più importante analizzare come chi ha in mano il denaro, invece di sottoporci al patto di stabilità, e lo acquisisce allo 0,25% e poi magari lo gira per i prestiti di consumo al 14, senza incorrere ai tassi usurari, forse, rispetto all’attuale situazione di stagnazione ha qualche responsabilità, così come ritengo che sia anche abbastanza vicino il suicidio, io ho l’idea che non si possono utilizzare per il patto di stabilità le risorse proprie degli Enti, e si sia costretti a inventare operazioni di ingegneria finanziaria com’è avvenuto anche qui, con fondi patrimoniali e quant’altro, quando, in realtà, si sarebbe potuto anche procedere in maniera diversa. Quindi, se c’è un etica degli Enti Locali, c’è anche un etica e un principio di responsabilità del sistema bancario, del sistema finanziario, del sistema economico tout court. Io su questo vorrei soffermarmi su alcune opportunità che, a mio avviso, non sono sufficientemente indagate e percorse dal Bilancio Provinciale. E sono notizie che ci collegano alla situazione finanziaria e alle prospettive europee del prossimo periodo che ci consentirà di arrivare al 2020. Sulla nostra Regione saranno disponibili 1,7.000.000.000 di Euro legati ai fondi comunitari. Ecco, io mi chiedo se sia stata una decisione congrua, sciogliere e liquidare l’ufficio del patto dello sviluppo, o modificare e riorientare l’ufficio Europa, o depotenziarlo, comunque, rispetto a questa scadenza, attorno alla quale, noi siamo chiamati a spingere infondo, fino infondo alla nostra progettualità. D’altra parte anche per quanto riguarda i fondi legati all’agricoltura. L’Assessore Regionale Fava riconosceva che dopo la battaglia nei confronti di Roma, il tesoretto da 1,2.000.000.000 e i 56.000.000 invece, dei 50 del Piano di sviluppo locale, sono una conquista. Allora, rispetto a questa 90 opzione, la progettualità europea, il discorso delle aree di sviluppo, il discorso dei poli che dovrebbero consentirci la crescita o la ricrescita dopo i disastri di questi anni, che non dipendono certamente dall’Ente, ma da una situazione di carattere generale, il brio della fantasia, della progettualità, della qualità della proposta, rispetto al futuro. Sono di un Ente che tira i remi in barca, o sono proiettate, invece, delle prospettive di natura economica, vere. Io immagino che il lascito di Tencara che ho trovato sul mio percorso, sia rimasto a quella progettazione che il Vice Presidente Alloni aveva portato avanti, che non sia stata mossa nemmeno una zolla in quella realtà. E così per quanto riguarda per tante altre azioni e opzioni. Abbiamo letto riguardo cosa scriveva e cosa ha scritto la gestione precedente, dell’Associazione industriali. Credo che sia di monito e di stimolo ad una progettualità elevata. Ma anche venendo alla questione più vicina, per esempio il fondo di solidarietà per le crisi aziendali, che in questi anni ha macinato 1.400.000 Euro e che oggi, è praticamente sbancato, nonostante i 200.000 messi nell’accordo con Tamoil al Ministero dello sviluppo economico. Ha senso guardare al futuro con una disponibilità così ridotta, quando lo sforzo dell’Ente, della Regione, della Camera di Commercio, dei Comuni principali e delle banche, era stato orientato a crearlo e a mettere risorse per le situazioni di mobilità. La necessità di riqualificazione del personale, il fronte delle crisi aziendali che apparentemente non finiscono. Perché tra uno o tre anni al massimo, anche quelli della Tamoil saranno con la terga per terra. E allora, a questo punto non avendo tutti le tappe per il pensionamento, dovranno essere inseriti. Certo, c’è qualche sforzo. Io devo dare atto davvero, a quanto ha illustrato l’Assessore Pinotti a proposito delle bio energie che, secondo noi, hanno delle potenzialità enormi, anche in termini di socialità, che non sono state colte dalle imprese, ma nemmeno da noi, 91 cioè l’idea di riqualificare nel polo universitario del politecnico, una decina di figure per la manutenzione e l’inizio di uno start up. Ma io vorrei riparlare con l’Assessore Orini, per quanto riguarda il resto, per quanto riguarda la mobilità di quelli che vengono dalla Tamoil o da ... o da altre cose di cui non parliamo, ma sappiamo. Se è possibile immaginare e già 3, 4, 5 ordini del giorno approvati da questo Consiglio, con gli Assessori che si rimettono all’aula e sono disponibili, sono andati in questa direzione, non vedo segnali in questo senso. Altro discorso che attendo, è sicuramente legato alla possibilità in tutta la rete di impianti energetici dopo l’incontro con STOGIT di circa un mese fa, la sicurezza dei cantieri, il monitoraggio lungo le linee, la presenza di figure che garantiscono la funzionalità dello stoccaggio e delle centrali, l’assorbimento quindi, di manodopera, ma anche nel ciclo dei rifiuti, presto saremo chiamati a parlare di questo. Si realizza un centro delle materie prime, secondo a Bergamo, con gli investimenti europei, e a Cremona ci si fossilizza su una discussione, sull’inceneritore sì, e l’inceneritore no, quando tutto il tema che doveva riguardare la Tamoil della plastica e del recupero e del riuso della materia prima e seconda, non se ne parla in nessun tipo di progettualità. E c’è 1.700.000.000 di Euro dell’Unione Europea a disposizione della nostra realtà Regionale. Allora, io penso che su questo possiamo dire che bisogna fare uno sforzo. Perché li abbiamo qui, perché li abbiamo subito e li abbiamo in casa, i problemi dell’occupazione e non sono per niente finiti. Ed è in crisi anche tutta la filiera della formazione secondaria superiore tecnica che era legata a delle figure, legate al nostro tipo di sviluppo industriale, alla chimica e perché no alle altre attività. Allora, su questo stiamo aspettando una riposta. E l’aspettiamo anche su Expo, perché quando nel dopo vernice dei giorni scorsi, dove siamo andati a firmare gli atti d’impegno pubblici, 92 siamo andati nella riservata e nel priveé della Camera di Commercio, e abbiamo visto che Brescia ha messo sul tavolo 2.500.000 per Expo e Piacenza che è una realtà simile alla nostra, si portata per 500.000 e ha già comprato le aree espositive. E cadauno gli Enti, comprese le Banche, hanno tirato fuori 120/150.000. C’è un budget per poter essere visibili, per poter essere presenti, per poter dire la nostra. Io mi domando, se per quanto riguarda le Banche cremonesi, con esclusione del Credito Cooperativo, che è locale, quelli che sono venuti a fare shopping qui e hanno comprato le Banche Popolari e il Credito Commerciale, parlo di Cariparma e parlo del Banco Popolare di Verona, oltre a partecipare, magari al fondo ... non possono impegnarsi direttamente a fare come la Banca di Piacenza o come Cariparma e Piacenza in quella realtà a mettere i soldi sul tavolo, e non solo gli Enti Locali, sul discorso dell’Expo. È fondamentale che ci sia una disponibilità nei confronti del territorio, perché quando hanno messo sul tavolo paccate di milioni per fare il biogas, c’erano le risorse, e ci devono ancora essere anche per queste cose e non solo per questioni che riguardano l’utilità di qualcuno, ma che riguardano la complessità degli interessi del nostro territorio. Scusate se grido, ma se noi siamo in ritardo rispetto a questi traguardi, evidentemente, ci sono dei problemi, problemi che anche rispetto alle dichiarazioni che faceva l’allora Assessore Lena, che non toccheremo o non metteremo le mani in tasca ai cremonesi. Io ho un’analisi di quello che è venuto per esempio nella Polizia Locale, che peraltro, è in una fase di agitazione, perché viene mandata come un kamikaze sulle strade a continuare a fare i verbali. Durante la mia gestione eravamo a 1.000/1.200 verbali all’anno, con un introito massimo di 250.000. I miei dati parlano di 14.000.000 verbali e parlano di 800.000 Euro già incassati e altrettanti da riscuotere. Allora, le mani in tasca ai cremonesi qualcuno le ha 93 messe. Non certamente noi che all’epoca avevamo anche arrestato, fatto arrestare dei clandestini, perché la Polizia Locale fermava anche le macchine, perché rilevava gli accertamenti anche a livello ambientale, perché rilevata gli accertamenti ittici, gli accertamenti di pescatori e tutto il sistema. Oggi, invece, è orientata in senso unico, in una stessa direzione. Allora anche questo, mi consenta, la Giunta Provinciale di mettere in evidenza, o anche una serie di altre situazioni che potrebbero dare luogo ad una provocazione. Non voglio immaginare di essere qui soltanto per creare dei momenti di tensione. La nostra e la mia in particolare, penso che sia una posizione riflessiva. Io immagino che noi dovremo colmare nel momento in cui non vi sarà più un esponenzialità diretta e politica dell’Ente, la possibilità di dare delle risposte comunque. Nella fase transitoria, in particolare, che succederà all’avvicendamento, magari, a maggio del vecchio sistema con il nuovo, garantire la piena operatività degli uffici, nel momento del grande ricambio che ci sarà anche nella prevalenza delle Amministrazioni locali, essere nelle condizioni comunque, di fornire una risposta e di fornire un servizio alla comunità. E penso che in prospettiva ci sarà una grande rivalutazione del nostro Ente, e magari, arriveranno delle stagioni nelle quali a proposito di Ente intermedio, forse, bisognerà fare una riflessione e trovare delle risposte adeguate. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio, Consigliere Torchio. La parola a Losio prego, Consigliere Losio. CONS. LOSIO 94 Quello che stiamo compiendo oggi è un atto molto importante per questo Consiglio, una sorta di confermo, di suggello, con mandato amministrativo molto intenso, e segnato da eventi storici che hanno mutato il modo di vivere della nostra Società, di cittadini, famiglie, Aziende ed istituzioni. Un mandato che ha visto l’Amministrazione Provinciale costantemente concentrata sulla riduzione della spesa, sul potenziamento delle azioni di aiuto e sostegno a famiglia ed impresa, ma che non ha fatto mancare la sua forza propulsiva per la realizzazione di importanti opere pubbliche e di manutenzione strutturale e dei servizi. E anche l’ultimo atto progettuale e di programmazione economica, non poteva non rispecchiare le politiche fin qui condotte, nonostante la continua riduzione delle entrate, e la crescente esigenza di riduzione della spesa. Stiamo approvando un Bilancio ricco di nuovi investimenti, e non mancherà di produrre fin da subito, impatti molto positivi sul territorio. Impegnerà le imprese locali, concretizzerà la realizzazione di nuove infrastrutture, sarà il propulsore di un’attività economica locale, che non potrà che non portare ossigeno nelle Aziende, e quindi, in un certo senso, contribuire ad alleviare le difficoltà delle famiglie del nostro territorio. Non ci dobbiamo illudere: la ripresa economica non è certamente dietro l’angolo, ma penso che grazie al lavoro del Presidente della Giunta, noi abbiamo fatto la nostra parte, egregiamente e concretamente. Per quanto riguarda gli investimenti, come Consigliere rappresentante del mio Collegio, desidero personalmente ringraziare l’Assessore Leoni, per l’attenzione rivolta alle infrastrutture dell’Altro Cremasco, in particolare, per la programmazione di opere sulla ex Statale Bergamina, e la Provinciale 90. Ma di fianco ai cantieri presso le scuole, le strade e le altre infrastrutture Provinciali, non mancano i numerosi altri interventi che caratterizzano le competente di questo Ente. Mi sto riferendo alle 95 azioni in campo sociale, culturale e dell’istruzione. Abbiamo visto che proseguiranno importanti iniziative condotte in ambito sociale quale il tavolo famiglia, conciliazione e solidarietà sociale, con l’analisi della spesa sociale e delle nuove povertà, delle politiche di inclusione e coesione sociale. Lo sportello diffuso della conciliazione, il piano territoriale contro la violenza di genere, il Piano territoriale per le politiche giovanili, iniziative coordinate dall’Assessore Schiavi. Ma è importantissimo anche l’impegno alla nuova edizione del cosiddetto fondo di solidarietà, coordinato dall’Assessore Orini, articolato attraverso iniziative volte all’aiuto di lavoratori in difficoltà, attraverso principalmente l’incentivazione delle assunzioni o della stabilizzazione da parte delle imprese, di particolari categorie svantaggiate di lavoratori. Dai lavoratori in mobilità e in cassa, alle donne, agli over 45, ai giovani. Tale fondo si pone in continuità con il precedente, analoga iniziativa, che ha visto i medesimi protagonisti in azione, cioè la Provincia, la Camera di Commercio, le forze sindacali, in collaborazione con gli Istituti Bancari del territorio e con il contributo della Fondazione Cariplo. Quest’anno ci saranno degli attori in più il Comune di Cremona, Crema a Casalmaggiore e la Consigliera di parità. Inoltre, il Protocollo d’intesa con le Banche locali, le popolari e gli Istituti di credito cooperativo, atto che ha consentito e consentirà di venire in aiuto a determinate categorie svantaggiate, al fine di garantire l’erogazione anticipata della cassa integrazione rispetto ai tempi dell’INPS, e la sospensione dei mutui. Si stanno avviando a conclusione gli eventi programmati nell’ambito del primo triennio del Distretto culturale. Un esperienza molto positiva, per molti soggetti ed Enti partecipanti ai progetti, che ha visto un’attività molto intensa, e particolarmente impregnata di iniziative, volte a mettere in risalto le peculiarità dei nostri territori che, in ambito culturale, vantano una storia 96 millenaria e ricca di usanze e tradizioni. La Provincia conduce e condurrà egregiamente la sua parte, sotto la supervisione dell’Assessore Cappelletti, parte legata alla governance reale della programmazione, al coordinamento progettuale, al presidio amministrativo e contabile, al presidio sulla comunicazione e sull’identità visiva un esperienza che sicuramente porterà risultati positivi anche in futuro. Tutto ciò che è stato programmato anche per questo 2014, tutto ciò che insieme abbiamo portato avanti e concretizzato in questi quattro anni e mezzo di mandato, sono evidente dimostrazione che l’Ente Provincia è una struttura importantissima per il territorio Provinciale ed i suoi cittadini. E’ la dimostrazione che non si può pensare allo svuotamento delle sue funzioni o addirittura alla sua abolizione, in un ottica di spending review o di riduzione di costi della politica. La politica, quando esercitata in modo autentico, intelligente e lungimirante, è l’unico modo per un Governo del territorio reale, efficace, ed indispensabile per la democrazia, la giustizia, ed il progresso civile. È per questo che invito tutti i colleghi Consiglieri, a votare convintamente a favore di questo Bilancio, come faremo noi Consiglieri di riferimento del Nuovo Centro Destra. Ciò consentirà di essere operativi fin da subito, e prima di qualsiasi ogni altro Ente Locale, con i numerosi interventi proposti. Grazie signor Presidente, grazie signori Assessori, per questa nuova importante programmazione e grazie anche al Direttore generale ragioniere capo e a tutti i loro collaboratori. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Bene. Grazie anche a lei Losio, la parola a Virgilio. 97 CONS. VIRGILIO Sì, signor Presidente. Quando c’è la fase di discussione sul Bilancio, il dubbio che viene sempre alle forze di minoranza, è quello di cercare in qualche modo, una modalità per contribuire e noi soltanto in un occasione, abbiamo fatto degli emendamenti, che poi sono stati immediatamente cassati, non da un punto di vista politico, ma da un punto di vista di carattere tecnico. Però il ragionamento che... perché poi è una riflessione, cioè ti poni come quale contributo puoi dare? Il Bilancio non è una cosa... cioè i Bilancio è un quadro d’insieme, è una proposta di carattere politico complessiva che fa il Governo locale, generalmente si concorda, magari, sulla maggior parte dei tasselli, perché poi siamo persone di buonsenso, si può discutere su altri tasselli, si può configgere su altri, però il quadro di riferimento è il vostro. Cioè voi avete costruito questo percorso, l’avete costruito con il vostro stile, avete dato un impronta, avete determinato le priorità di quest’Amministrazione, e io credo che nel rapporto fra maggioranza e opposizione, il compito nostro, deve essere quello di interloquire, eventualmente, con le nostre priorità, con un altro quadro di riferimento, nel momento in cui, si fa fatica a costruire un quadro alternativo di riferimento. Però penso che noi stiamo vivendo una fase nella quale cioè dobbiamo in questo modo metterci in gioco, perché la terza Repubblica nasce a livello nazionale, ma ha tutte le potenzialità per nascere anche in un contesto locale, perché il bipolarismo drogato noi l’abbiamo vissuto sia in Parlamento, l’abbiamo vissuto anche nei Consigli Comunali e nei Consigli Provinciali dove, spesso e volentieri prima si citava l’aumento della RC auto. Sì noi abbiamo fatto le nostre polemiche qui a livello locale e le ha fatte anche il centrodestra a Bologna e in tante altre realtà dove il Governo locale ha dovuto 98 aumentarle. L’obiettivo che dobbiamo porci, anche in questa fase di trasformazione dell’Amministrazione Provinciale con figure di Sindaci che dovranno contaminare più la cultura politica con quella amministrativa, è quella probabilmente di, in un certo senso, caratterizzare il dibattito politico in un modo diverso, magari senza generare paure, perché prima abbiamo discusso della questione della Melotta, capisco anch’io che da una parte si può enfatizzare. La spinta occupazionale, si può enfatizzare la spinta ambientalista. Però il problema c’è, c’è sia da una parte che dall’altra. Penso che da questo punto di vista, non sono così pessimista come Massimo, cioè possiamo giocare questo ruolo, questa fase di trasformazione, nella consapevolezza che poi bisogna dire la verità ai cittadini. Noi abbiamo visto anche in occasione di recenti polemiche che ci sono state, la retorica partecipativa è importante ma non basta poi quando ti trovi i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale che ti accattano nel momento in cui vai a privatizzare. Se noi non superiamo quest’aspetto, non ce ne usciamo, perché prima o poi devi fare i conti con la realtà. Il punto di partenza qual è? Il punto di partenza è accettare lo schema della relazione del Presidente di due settimane fa, quando, rispetto al Bilancio, diceva giustamente che quel mosaico che si è costruito, lo si è costruito con pochi colori, perché le risorse sono poche, lo sono da 5 anni, da 6/7 anni a questa parte. Quindi, il contesto di partenza è questo e il contesto di partenza è che, in effetti, nel corso di questi anni, l’Ente Provincia ha dovuto lavorare dentro un contesto di scarsa legittimazione, nei tavoli, ma non solo nei grandi tavoli, anche nei contesti, nei contesti quotidiani. E l’altro aspetto che noi, in un certo senso, vogliamo accettare è l’idea che, effettivamente, lasciare gli Enti Locali come delle imprese, come tutti gli attori di questo paese, o accetti il piagnisteo e quindi, ti richiudi dentro un ulteriore logica 99 corporativa, come a volte ha fatto l’Ente rappresentante delle Province, l’UPI, ma come tante altre, e come fanno le categorie imprenditoriali e come fanno altre realtà, o accetti e ti rifugi nella cultura del piagnisteo, oppure aggredisci e pensi, in un certo modo, di essere soggetto e promotore del cambiamento. Ed su questo che noi vogliamo fare le nostre considerazioni, tenendo conto che il nostro obiettivo è quello di lasciare ai Sindaci che arriveranno, al Consiglio che arriverà, un eredità leggera, cioè un eredità in grado di avere una visione dell’Autonomia Locale, perché è questa la sfida, e non c’è stato solo la questione dei servizi che abbandonano i territori, del Tribunale di Crema, ma io ricordo qua la questione dell’ex INAM e le polemiche che ci sono state. Dentro questo processo adesso tu ti ritrovi cittadini che, probabilmente, hanno firmato quella petizione, che vanno nel laboratorio di Via Dante che magari si trovano... nell’ambulatorio di Via Dante, e che magari, si trovano meglio perché il servizio è più adeguato. E nello stesso tempo, la sfida che noi abbiamo è il paradosso di un Sindaco che dovrà contemporaneamente rispondere dentro un processo di democrazia locale naturale, con i suoi 1.500 elettori che lo hanno votato, ma contemporaneamente dovrà tenere conto di un’area più vasta, e fare in modo che quei suoi 1.500 vengano garantiti dentro un processo di democrazia locale che è molto più difficile, perché non dai la risposta immediata, nel momento in cui la scuola del tuo Comune va via e vai ad aprire da un'altra parte, e diventa più difficile la vita per il cittadino. Il sistema diventa molto più complesso da questo punto di vista, e credo che sia una sfida che noi dobbiamo in un certo senso intraprendere. A partire da cosa? Va bene, ci sono cose che noi abbiamo condiviso. Tutto il processo di razionalizzazione dei servizi pubblici locali, la questione del trasporto pubblico, la questione dell’acqua, dentro battaglie importanti fra Sindaci, ed è stata importate una battaglia 100 anche aspra, che però ha portato ad un percorso, ad un percorso condiviso, pensiamo che sia importante fare lo stesso ragionamento rispetto alla partita relativa ai rifiuti e all’esigenza di un gestore unico, importante il percorso relativo alle gestioni associate dei Comuni. E anche per quanto riguarda la questione degli immobili. Prima si diceva noi monitoriamo la questione relativa al fondo immobiliare. Siamo consapevoli del fatto che dentro a questa fase di trasformazione anche il rapporto dell’Ente Locale con il patrimonio deve in questo senso cambiare, però questa noi è soltanto una cosa di questi... di questi anni. Il Comune di Cremona ha venduto le sue reti, attualmente il Comune di Cremona ha fatto, attraverso la patrimoniale di AEM degli investimenti. Cioè da questo punto di vista, la riflessione che dobbiamo fare è va bene questa cosa? Cioè fino a che punto c’è questa tenuta, oppure, forse, nel momento in cui è possibile costruire percorsi diversi, forse, è meglio non improvvisarli, ma in un certo senso, metterli a sistema. Quello che noi, l’elemento per cui noi siamo perplessi, è questo lavoro importante che è stato fatto, di aggredire il cambiamento su alcune partite, a nostro avviso, nel corso di questi anni, è stato fatto meno, forse, si è accettato più l’approccio del piagnisteo e dico, sono partite meno importati. No. Sono partite fondamentali. Allora, penso per esempio a tutta la partita del sociale. E non è un attacco all’Assessore, perché l’Assessore ha mostrato nel corso di questi anni disponibilità, serietà, non è questo il punto. Però, allora, non è soltanto il tema che ci sono poche risorse, che c’è un problema di prospettiva. Però noi abbiamo visto che, recentemente è caduta un’Amministrazione sulla questione di una casa di riposo. Abbiamo visto che Sesto, il Comune di Sesto, si è trovato, praticamente isolato, dentro ad un processo di privatizzazione. C’è tutta la partita relativa alla Fondazione Sospiro, e ad altre realtà. Forse, il ruolo dell’Amministrazione Provinciale al di là o 101 meno delle competenze, perché poi, in qualche modo, le competenze su alcuni campi se li è anche presi, ha aggredito il cambiamento, forse si potrebbe fare di più dentro ad una realtà, un patrimonio estremamente importante del nostro territorio che va reso, forse, più uniforme, omogeneo, va accompagnato nel processo di trasformazione. Sempre nell’ambito sociale c’è tutta una sfida di carattere culturale. E io, francamente, mi sono anche un po’ sorpreso che il centrodestra non abbia colto la sfida della sussidiarietà e il tema che l’assistenzialismo... il WELFARE assistenziale così com’è non funziona più, non va più, non basta soltanto il percorso sulle targes ... per dare il senso di una Società che si costruisce, ma c’è tutta una sfida culturale da giocare in una realtà frammentata come la nostra. E poi, per esempio, anche la partita della cultura. Valutazione sempre identica per quello che non è solo il problema di un assessorato, è il problema anche di sistema, che riguarda anche l’interlocuzione di quest’Amministrazione con il Comune capoluogo, ecc. e sulla partita culturale, per quanto ci riguarda sapete qual è stata la nostra difficoltà nel corso di questi anni, perché l’eredità che vi è arrivata, non è stata un eredità francamente apprezzabile, è stata una realtà estremamente pesante. No? E non faccio riferimento soltanto alla questione dell’APIC, perché anche rispetto alla questione del Parco dei Monasteri, io credo che sia un elemento di critica per quanto riguarda i processi amministrativi precedenti, perché il Parco dei Monasteri quando lo discutevi in Bilancio era come il sole dell’avvenire, qualcosa che era sempre in prospettiva, una grande idea, un grande progetto, in un periodo di vacche grasse, perché le risorse c’erano, però da questo punto di vista, non è stata data la priorità a questo... a questo percorso. Però mi chiedo, cioè ci sono tutte delle sfide importantissima la questione del Distretto. Però per esempio la questione della liuteria, si 102 parla prima della liuteria. Cioè noi vediamo che c’è questa grande opportunità che è il Museo del Violino, c’è dall’altra parte altre realtà. Cioè c’è anche un esigenza culturale, della liuteria c’è anche un esigenza commerciale della liuteria. Penso che sia strategico anche il ruolo dell’Ente fiera. E noi sappiamo che, come dire, c’è una sorta di difficoltà nel mettere insieme. Ecco, allora io credo che il compito di una politica autorevole, deve essere quella, in un certo senso, di valorizzare queste realtà, questi processi. La questione dell’Expo. Ma la questione dell’Expo vede come protagonista la Camera di Commercio. Aveva ragione Beppe prima, cioè ci sono realtà... a Pavia mi dicevano che ci sono realtà straniere che stanno già arrivando, che si stanno impiantando nel territorio in prospettiva. Noi da questo punto di vista siamo indietro. E l’idea che dicevi tu Araldi, cioè quest’umanesimo che riparte, no? Sulla centralità della ricerca, sulla valorizzazione dei talenti, dell’uomo, cosa peraltro, difficile perché il nostro umanesimo in Italia non è quello civile. Il nostro umanesimo è quello che poi metteva negli Istituti delle città del ‘400 allontanava l’impresa dalla politica, gli metteva nelle corporazioni, la politica era un'altra cosa. Però visto che c’è questa sfida, l’Expo rispetto alla nostra città, rispetto al volano dell’agroalimentare, potrebbe in un certo senso dare non soltanto in quel periodo, ma essere una sorta di start up, una sorta di approdo iniziale. Da questo punto di vista io credo che il compito degli Enti Locali debba essere fondamentale e invece, c’è una centralità di altre realtà che, magari, in un certo senso, fanno, fanno più fatica. E così rispetto al tema, per esempio, della formazione professionale. Lo abbiamo accennato l’altra volta, però CR.FORMA può essere veramente un volano. È vero che c’è stato un rapporto importante con la Provincia per quanto riguarda il contributo che è stato dato dagli uffici ecc. Però, forse, si poteva fare in un certo senso 103 qualcosa di più. Condividiamo, invece, molto la questione relativa alla partita infrastrutturale del nostro territorio. Cioè la condividiamo perché forse è stato giusto definire una priorità quella della Paullese, caratterizzare questi anni finendo e concludendo quest’opera e anche il fatto di tenere fermo nella situazione di precarietà, anche tutta la partita delle grandi opere, perché da questo punto di vista, il nostro territorio resta un territorio che ha dei problemi dal punto di vista dell’isolamento e il tema dell’intermodalità è un tema che rimane, che resta. Resta aperta, invece, la questione ferroviaria. Resta aperta non da 5 anni a questa parte, ma da vent’anni a questa parte. Però dovete prendere atto del fatto che, quando si diceva in campagna elettorale che questa sorta di filiera di centrodestra che da Cremona, la Provincia, la Regione al Governo avrebbe in un certo senso garantito delle ricadute positive, su questa partita non ci sono state delle partite effettivamente positive. Io credo che su questo versante adesso faremo un ordine del giorno, ma serve una mobilitazione diversa e straordinaria e su questo tema non dividiamoci sulla campagna elettorale. Cioè portiamo avanti una battaglia, una battaglia Comune. Sul lavoro. Sul tema del lavoro. Positivo il tema relativo alle politiche attive e al fatto che sulle emergenze c’è sempre stata la presenza dell’Amministrazione Provinciale. Riteniamo che però rispetto alla partita dello sviluppo, forse, sarebbe stato opportuno nella disposizione delle deleghe, dare questa partita direttamente alla Presidenza, perché è un tema fondamentale, perché è un tema che fa da cappello a tutti i processi di sviluppo che siano nel sistema manifatturiero, che siano nel sistema... che siano nella cultura, che siano nel terziario. E da questo punto di vista, quando si enfatizza il termine del lasciamo fare, spesso il lasciamo fare rischia semplicemente di avallare una sorta di disimpegno, di delega sottile a questi, a questi processi. Con alcuni 104 interrogativi e sono interrogativi che ci poniamo anche noi. Quando Beppe diceva prima che non c’è stato un progetto strategico, un progetto strategico c’è stato e c’è stato anche quando si aveva la Spada di Damocle della soppressione e quindi risulta difficile e noi, invece, avevamo il patto per lo sviluppo. E il Patto per lo sviluppo è stato uno strumento importante. Però dobbiamo chiederci questo: a distanza di 10 anni, questo strumento è uno strumento di concertazione, e va benissimo, però forse, serve qualcos’altro, perché oggi le rappresentanze non sono più rappresentanze concrete. E non parlo soltanto del livello istituzionale, parlo anche delle rappresentanze del mondo del lavoro, frammentato, delle rappresentanze delle categorie. Perché la questione dei forconi, dice alcuni elementi di novità da questo punto di vista, racconta soprattutto nel nord una questione settentrionale che vede una difficoltà delle categorie economiche di rappresentare un modo parcellizzato di imprese. Allora, credo che però dobbiamo porci da questo punto di vista il tema. E capire se queste realtà e la politica, riescono ad intercettare dei processi di innovazione che sono comunque presenti sul territorio. E questa cosa ci pone delle domande e delle riflessioni rispetto al futuro. Come costruire un nuovo modello istituzionale, perché noi abbiamo visto che anche la logica programmatoria e pianificatoria non sempre funziona, lo vediamo nell’ambito dei processi di trasformazione delle città. Quando arrivano i centri commerciali, non c’è Piano regolatore che regge. E c’è la ventata dei grandi centri commerciali. Forse è necessario, anche qui, avallare il processo di sussidiarietà, ma non quella sussidiarietà concordata dentro modelli di partnership pubblicoprivato, ma dei processi in grado di valorizzare veramente i processi che nascono dal basso. Dove il ruolo delle istituzioni, visto che l’obiettivo è quello di rendere e costruire realtà snelle, è quello di 105 accompagnare questi processi, non in un certo senso, accompagnarli sulla base di una tua volontà. E credo che questa sia la sfida per il centrosinistra, perché è una sfida culturale che ci riguarda, ma credo che sia anche una sfida per quanto riguarda il centrodestra. Un ultima considerazione è rispetto e l’abbiamo visto prima, fra sviluppo e questione occupazionale. Lo abbiamo visto nel dibattito precedente rispetto alla questione della Melotta, ecc. Questo è un tema, è un tema fondamentale. Io vengo da una tradizione politica che ha come priorità lo sviluppo ma anche la qualità del lavoro. E noi da questo punto di vista, dobbiamo stare molto attenti, rispetto a traiettorie diverse. Vi faccio un esempio. Sul Cremasco si enfatizza, giustamente, le opportunità del polo della cosmesi, anche a livello di impresa e di funzione anche di ammortizzatore sociale. Però c’è una questione lavorativa che, a volte, ci racconta che Prato non è soltanto Prato, ma che Prato è anche dentro la nostra Provincia. E allora quando parliamo di innovazione, dobbiamo anche vedere questi aspetti. Quando parliamo di WELFARE e di ruolo del privato sociale del terzo settore, dovremo tenere conto in che situazione si trova una generazione di ventenne e quarantenni, all’interno del privato sociale. Allora, la questione dello sviluppo è una questione che riguarda anche la qualità del lavoro. Ci devono pensare soltanto i Sindacati? No. Credo che sia una funzione delle istituzioni, una funzione della politica e infine, la questione dell’ambiente, perché è il filo rosso che ha attraversato un po’ anche questi, anche questi anni. Ci sono delle scelte che dobbiamo fare, delle scelte importanti. Io non apprezzo, non ho apprezzato l’approccio dell’occupazione a tutti i costi. C’è una valutazione da fare ambientale, che va fatta, per esempio, a ... rispetto a per esempio a un malessere del quartiere circostante, il compito della politica deve essere anche quello di tutelare quel pezzo di cittadinanza. Il compito 106 della politica, deve essere quello di proteggere quei Sindaci che si trovano, magari, in una discarica o un impianto e si trovano smarriti e da soli. Senza sminuire il ruolo e l’importanza di un occupazione. Però l’autorevolezza nostra, deve giocarsi anche in un ottica di mediazione, di valutazione complessiva, dentro al quale c’è il discorso occupazionale, ma anche, ovviamente, c’è la tutela, la tutela ambientale. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Virgilio. Si è prenotata la Consigliera Zelioli. CONS. ZELIOLI Sì. Volevo aggiungere brevemente alcune considerazioni giusto nello spirito che diceva il mio Capogruppo, su alcuni temi di cui poi, strettamente mi occupo, sono riferiti soprattutto al tema dell’istruzione, ma in generale al mondo che gravita attorno alla scuola, non è solo una questione di istruzione nei confronti delle politiche prettamente riguardanti l’assessorato Orini, ma anche l’edilizia scolastica, la scuola, segnatamente alla scuola superiore, come dire, riguarda sia la tipologia di programmi e i problemi che riguardano le dirigenze ecc. che gli spazi che competono alle scuole. Sempre molto complicati da affrontare in entrambi i casi. Però voglio dire, credo che sia utile alla discussione portare all’attenzione un paio di osservazioni. La prima in generale di metodo. Credo condivisibile e ho apprezzato in questi anni uno sforzo di condivisione da parte dell’Assessore Orini, di lacune tematiche due, in particolare particolarmente delicate sul tema dell’istruzione e mi riferisco al dimensionamento scolastico che è un grosso, grosso, 107 grosso problema, affrontato, secondo me, in modo corretto e approfondito, cercando, in qualche modo, di coinvolgere pur nei limiti istituzionali del caso, e nelle stringenti affermazioni della normativa che sono ai limiti della demenza per quanto riguarda una serie di numeri che non tengono affatto conto né del territorio, né del tipo di scuola e lo sappiamo molto bene, però questo tipo di approccio è stato, secondo me, positivo. Credo che sia da considerare come un buon punto di arrivo, proprio riguardante la tematica dello sviluppo ultima citata, lo sviluppo economico ecc. La, come dire, finalmente progettata quasi alla fine di un percorso molto lungo, l’unificazione almeno dal punto di vista culturale, dei poli professionali APC Marazzi. Su questo, penso che sia una cosa positiva, insomma, io l’ho salutata come un qualcosa di interessante e le categorie economiche, segnatamente alle parti sindacali e non solo, hanno considerato positive queste cose. Quindi, credo che da questo punto di vista la scuola per quanto poco la Provincia possa entrare, ovviamente, all’interno delle tipologie richieste, abbia dato un segno coerente, insomma, almeno positivo. Questo io lo saluto positivamente. L’altro tema, dicevo, quello del dimensionamento. Credo che sia importante sottolineare che in situazioni di Bilancio e quindi, di risorse molto scarse, anche il dimensionamento scolastico segue, non certo per volontà della Provincia, ma degli altri Enti, segue purtroppo, questo tipo di considerazioni, con logiche veramente barbare. Credo positivo, anche in questo senso, che il lavoro di ascolto o di, comunque, di coinvolgimento nelle sedi competenti o per quanto sia stato possibile anche in sede di discussione, voglio dire, anche in Commissione nostra, sia stato invece sempre atteso un altro tipo di criterio, insomma, da parte della Provincia, no? Considerare che il dimensionamento scolastico ottenuto solo per via di mere risorse, o di mero decremento 108 delle risorse, fa male al territorio e credo che questo lo insegni la vicenda pasticciatissima del Comune di Cremona e della gestione di una serie di vicende molto, molto complesse, su cui la Provincia, credo, ha giustamente offerto una serie di monitoraggi e anche di aiuto e di condivisone con altri Comuni. Quindi, questo mi sento di condividerlo e di apprezzare il lavoro. Poi, ovviamente, le considerazioni sono sempre diverse, però questo è. Questo per rispondere anche al tema dell’Università ecc. Il grosso problema della scuola, vedete, anche il fatto che la sinergia fra i poli professionali, le imprese, i territori, ecc. non esiste da questo punto di vista, dobbiamo essere onesti, e forse la Provincia è giusto che faccia ancora di più da questo punto di vista, o che abbia cercato di poterlo fare e credo che abbiamo potuto farlo ancora di più, nel senso che la sinergia fra un polo professionale ed istruzione secondaria superiore, e le imprese nel mondo del lavoro che non hanno, non hanno anche su questo territorio, una lungimiranza di un certo tipo, segna pesantemente lo sviluppo economico di questi anni, perché poi Prato è anche qua, e anche questo si vede da quest’ottica. Però dal punto di vista dell’istruzione universitaria, credo invece positivo, il fatto che ci sia un Università vicina. Io sono anch’io una di quelle, figuriamoci, che considera importate l’istruzione universitaria se è ai massimi livelli, ovviamente, però credo anche che forse, gli sforzi vadano concentrati o avrebbero potuto concentrarsi di più sulle vocazioni territoriali della nostra zona, in modo da consentire, in questo modo, la creazione di eccellenze più diffuse. Però io vedo positivamente, insomma, il sostegno che la Provincia da alle Università in questo senso. Credo però poi che l’altro tema importante sia, per quanto riguarda l’edilizia scolastica, anche qua, credo che l’approccio nostro possa essere riconosciuto, non è un approccio voglio dire, inutilmente polemico. Lo è quando crediamo che sia importate 109 sottolineare alcuni temi. Io credo che un capitolo come quello dell’edilizia scolastica, così importante, sul Bilancio della Provincia vada ad onore della Provincia e degli sforzi che vengono fatti per mettere in sicurezza, ad esempio, le scuole. Che sono qualcosa di scandaloso e sono qualcosa di prioritario per una Società normale. Quindi, vedere centinaia di migliaia di Euro in situazioni di scarsità di risorse, destinati e visibili nelle scuole, io ci lavoro e li vedo, credo che siano atti importanti da sottolineare, anche come criterio di gestione, questa non è mera Amministrazione, è serietà, diciamo, nell’approccio. Credo che però su questo tema ci sia, lo ricordava il Consigliere Agazzi e anche qualcun altro di noi prima, sulla partita dell’edilizia scolastica e segnatamente della formazione del nuovo polo del Liceo Racchetti di Crema, il problema da affrontare. Io credo, come il Presidente, ma anche come molti altri, credo anche come il Comune di Crema, tra l’altro, che una decisione vada presa, è ovvio. Perché l’unica cosa che non dobbiamo permetterci, è che non succeda nulla. Questo è fuori di dubbio. Perché io non so gli altri, ma sicuramente io e il mio Gruppo, non ho a cuore null’altro se non gli studenti e i docenti, ma prima gli studenti, perché poi anche le questioni corporative non mi piacciono moltissimo. Faccio l’insegnante ma ho a cuore gli studenti. O come dire, Ente pubblico, il territorio. Poi, delle cubature ecc. non mi interessa nulla e credo che sia un atto spiacevole, ecco, entrare in questa dinamica, perché ho apprezzato, e lo dico pubblicamente, la disponibilità della Provincia ad affrontare un problema che esiste sul territorio che non è né volontà della Provincia, ovviamente, averlo costruito ecc. e neanche del Comune di Crema, su questo punto di vista va affrontato però il nodo che anche la relazione tecnica della Provincia che io considero importante, perché ci ha consentito di avere degli elementi oggettivi, e su cui lavorare e di cui, comunque, ringrazio 110 gli uffici per la disponibilità e anche il Presidente che ha dimostrato più volte interessato a risolvere il problema. Credo che però quella soluzione che sottolinei una cosa che noi oggi siamo in dovere di esplicitare. Il nodo lì è. Il nodo giuridico, sostanzialmente, la complessità giuridica della questione, è ovviamente la compatibilità economica della partita. Su questi due problemi credo che il nostro approccio sia stato da sempre chiarissimo e di grande, come dire, riflessione. Però su questo, esiste fin dalla relazione della Provincia, l’idea di sottoporre al liquidatore che in questo caso è la persona che, o l’Ente, insomma, in questo caso che dal punto di vista giudiziarie, per le ipoteche giudiziarie che ci sono, per i crediti pregressi, per la complessità della situazione, può avere e ha la possibilità di assegnare una decisione o un'altra, fatte salve le compatibilità economiche e le legalità giuridiche. Soltanto se noi siamo come Ente Provincia, nella chiarezza di aiutare la decisione nel modo più condiviso possibile per il territorio, noi potremo essere una forza, sia per Crema, che per noi stessi, come Ente. Quindi, io chiedo esplicitamente che si aspetti nel senso non dell’attesa messianica, ma della sollecitazione attiva e coerente, fra l’altro, con i passi fatti sia dal Comune di Crema che dalla Provincia di Cremona, in sinergia sotto questo punto di vista e anche in coerenza con l’ultimo atto della Giunta di crema da questo punto di vista si aspetti il parere del liquidatore, oltre il quale una decisione vada presa in un senso o nell’altro, a seconda della compatibilità economica e della complessità giuridica che sono le due... i due elementi che, sicuramente, non devono, come dire, snaturare il nostro intervento, però soltanto in quel modo lì io credo, visto che ho sottolineato l’approccio di metodo, soltanto in quel modo lì, noi riusciamo come Ente pubblico a sostengo del bene pubblico, condividere una soluzione che sia nel massimo possibile una soluzione di tutti, cioè non contro 111 qualcuno, non lasciando fare un problema, ma affrontando come dire, lo scheletro nel modo in cui può essere utilizzato al meglio, se sarà possibile farlo. Soltanto se aspettiamo quelle cose lì, noi riusciamo a dire o in un senso o nell’altro, che tutte le volontà per far risolvere il problema sono state portate avanti. Credo che da questo punto di vista la disponibilità ci sia e quindi, anche la tutela del territorio vada considerata. Io su questo, mi sento di chiedere un impegno e poi, sicuramente, la decisione va presa. La cosa che non dobbiamo permetterci è che i sia un mostro orripilante lasciato e degli studenti in condizioni non degne di fare scuola, questo è chiaro. Però chiedo quest’attesa perché è coerente con i passi fatti e credo che l’approccio non sia ideologico, sia importante. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie a lei. La parola ora al Consigliere Biondi. CONS. BIONDI Sì, io capisco che prendere la parola in questo momento dopo cinque ore di Consiglio, non suscita grande, come dire, interesse. Cercherò di essere breve, come faccio spesso. Questo è un Bilancio particolare, perché è un Bilancio che non solo conclude un mandato amministrativo, ma conclude, probabilmente, anche un percorso storico, un percorso storico di un Ente che è diventato in questi ultimi tempi il simbolo della spesa pubblica e quindi, va eliminato, va ridimensionato, va trasformato in qualcosa di diverso. Io mi sarei aspettato un maggior coraggio politico, non solo da parte nostra, ma in generale, rispetto a chi ha provato a fare l’amministratore in questo 112 Ente. Mi spiace vedere in prima fila persone che con me hanno votato anni fa dei documenti finalizzati al potenziamento, all’allargamento delle Province, oggi sono i paladini della soppressione delle Province. Io ho sempre pensato, invece, che le Province potessero avere qualche competenza in più, qualche possibilità in più di incidere nelle dinamiche territoriali. Non ho mai capito perché un Piano cave che viene approvato in Provincia, doveva passare in Regione e magari essere stravolto dalla Regione, doveva rimanere nella Provincia, non dovevamo essere noi a decidere le cave da individuare nel nostro territorio. Magari, una discarica di amianto poteva nascere dal consenso delle Province, non venire anche questa imposta dall’alto o magari, le centinaia di impianti a biogas e questi dovevano essere condizionati da una normativa che non dipendeva da noi o i centri commerciali che richiamava, che richiamava Virgilio. Ecco, io pensavo ad un Ente che negli anni crescesse, potesse essere maggiormente incisivo sul territorio. Ma non è così evidentemente, quindi si aprirà un'altra partita. Credo che sia anche il caso di fare un Bilancio di questi anni e come ho cercato sempre di fare insomma, con un approccio istituzionale alle questioni, devo dire che noi usciamo da un'esperienza certo condizionata dalla crisi, condizionata dai tagli delle risorse, ma certamente con una buona tenuta della macchina, cioè nel senso che, la razionalizzazione, la riduzione dei costi, l’efficienza legata temi di Bilancio, personale, organizzazione, credo che sia stato un risultato ottenuto. Questo lo dico sia per quanto riguarda le responsabilità del Presidente che nelle persone che l’hanno supportato in primis. Cioè da questo punto di vista si è capito il momento, si è avuto il coraggio di fare. Di assumere delle decisioni, che hanno mantenuto un efficienza della struttura in una fase non facile. Questo credo che sia oggettivamente, oggettivamente, un dato positivo, ecco. C’è stata una 113 guida all’altezza. Invece sulla squadra, consentitemi, di dire che non tutti hanno lavorato allo stesso modo, con lo stesso impegno e con la stessa... e la stessa qualità. Cioè oggettivamente ci sono stati degli ambiti in cui si è fatto bene, e altri ambiti, invece davvero poco consistenti a livello di proposte, di iniziative e quindi, ecco, forse anche su questo un po’ più di coraggio di razionalizzare anche lì, oltre alla macchina della Provincia, forse, forse sarebbe stato positivo. Devo anche sottolineare che anche rispetto alle esperienze precedenti, l’attività di Consiglio complessivamente in Commissione non è stata esaltante, ecco. Non è che questo consesso ha così supportato positivamente il Presidente. Spesso, è stata una presenza, quella nel Consiglio, contraddittoria, debole e più un elemento problematico che, come dire, di supporto propositivo rispetto all’attività della Giunta. Tutti abbiamo pagato in questi anni una debolezza politica. La crisi della politica, la crisi dei Partiti, la disaffezione, l’incapacità di coordinare delle politiche territoriali e quindi, su alcuni temi, lo dicevo già prima alla pianificazione dei Comuni, la pianificazione delle Aziende che continua ad essere un costo eccessivo per il nostro territorio, alcuni problemi legati ai trasporti pensate alla conduzione delle ferrovie, la perdita di alcuni presidi, si diceva prima il Tribunale di Crema, cioè sono tutti, tutti elementi che sottendono il fatto che finché non arriverà diciamo, una nuova credibilità della classe politica, sarà molto difficile fare in modo che in qualche modo, vengano coordinati che si raggiungano poi, concretamente dei risultati. Adesso approviamo con io Sindaci, cioè vedremo se nei prossimi anni i Sindaci, magari, saranno più motivati e più competenti dei Consiglieri Provinciali, bisognerà ripensare ad un organizzazione territoriale più adeguata ai quattro poli che ad una struttura che è una struttura unica Provinciale, augurandoci che nel frattempo, la modifica della costituzione consenta di riorganizzare 114 quelle che sono le competenze degli Enti Locali, secondo una logica di maggiore efficienza che avvertiamo tutti e che invece, forse, con le risposte demagogiche che populiste che sono state trovare in questi giorni, non arriva. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie a lei, anche per la sintesi. La parola va ora al Consigliere Trespidi, prego. CONS. TRESPIDI Grazie Presidente ... più o meno telegrafico. Più o meno. Devo dire che ho apprezzato molto l’intervento del Capogruppo del PD, perché come dire, ha posto le questioni in termini di prospettiva e di ragionamento, che vanno al di là di questo Bilancio che noi oggi ci prestiamo ad approvare. Credo però che il Bilancio dell’attività di quest’Amministrazione, si debba fare con il Bilancio consuntivo, ma non si debba fare oggi. Oggi credo che vada apprezzato e vada come dire, reso merito a chi ha lavorato affinché arrivassimo ad approvarlo in tempo solito, prima della fine dell’anno, perché consente comunque, a quest’Amministrazione pur in fine di mandato, di onorare gli impegni, ma soprattutto, di non andare nell’esercizio provvisorio e quindi, di fare azioni che altrimenti, non le sarebbero potute fare. Credo quindi, che il ragioniere capo ed il Direttore generale vada dato merito, ma anche a chi ha collaborato con loro, nello stendere questo Bilancio e ivi compresa l’ultima variazione che avete fatto oggi in Giunta dove avete, come dire, implementato un capitolo di spesa molto importante. Per cui, ritengo che andare vedere oggi le motivazioni per le quali l’UDC 115 ha deciso di appoggiare, l’appoggio esterno a questa Giunta, credo che una scelta fatta sulla contingenza, alla fine, posso dire che è una scelta che rifarei. Che rifarei perché ho trovato in questa, a questo Presidente, soprattutto, ma in quest’Amministrazione complessivamente, come dire, una capacità non tanto progettuale, ma quanto, una capacità lavorativa che secondo me va apprezzata a tutti i livelli, anche per le competenze che vengono espresse a tutti i livelli. Credo che se qualcosa è mancato, è mancato qualcosa sulla strategia per il futuro. E anche se le competenze della Provincia sono quelle che sono, noi non possiamo, come dire, non prendere atto che dal punto di vista dei trasporti, abbiamo fatto passi da gigante indietro, anziché passi in avanti. Non possiamo non constatare che da questo punto di vista si è troppo spesso pensato e detto che non è competenza nostra, per cui, qualcun altro se ne deve occupare. Delle linee ferroviarie, a binario unico di tutto il nostro territorio, se non c’è un input e una proposta, non solo politica, ma anche programmatoria di progettazione da parte della Provincia, chi è che la deve fare? Rete Ferroviaria non la farà mai, perché chi è che va investire là dove non si guadagna oppure si perde? L’altra cosa che mi sento di sottolineare, è che in una situazione come la nostra i Centri per l’Impiego, avrebbero dovuto essere non solamente valorizzati, ma catalizzatori di quella che è la domanda che viene oggi espressa a tutti i livelli che manca lavoro e quant’altro. Cioè io voterò a favore, naturalmente, di questo Bilancio preventivo. Mi riservo comunque, di fare valutazioni su quello che è stato il quinquennio di questa Giunta, di quest’Amministrazione, al Bilancio consuntivo, là dove veramente potremo dire cosa siamo riusciti a fare e cosa non siamo riusciti a fare. Credo che, uno dei più grossi meriti che va scritto a quest’Amministrazione è quella di avere come dire, l’inventiva e la capacità di andare a trovare soluzioni, là 116 dove sembrava che le soluzioni non ci fossero. Quindi, da questo punto di vista credo che vada dato merito. Come va dato merito come per altre cose, su quelle che sono le operazioni che, tra l’altro, nel nuovo Decreto diventano funzione per le Province che è quella sulle gestioni associate. Sarà la nuova funzione che sarà assegnata al riordino delle Province, come tante altre cose. Da questo punto di vista s’è fatto, secondo me, un ottimo lavoro, da parte della Provincia. Che poi, voglio dire, le ricadute da parte dei Comuni, abbiano trovato, incontrano difficoltà che riscontriamo, questo lo vediamo e mi auguro che con il ricambio amministrativo, il ricambio di quelli che sono le Amministrazioni Comunali, i Sindaci e quant’altro, si riesca a fare quel lavoro che è necessario a questo territorio, perché credo che non ci sia alternativa, è quello di mettersi insieme per come dire, utilizzare al meglio le risorse disponibili. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie al Consigliere Trespidi. Non vedo altre prenotazioni. Il Gruppo Lega Nord è interessato a fare una dichiarazione? Chioda, prego. CONS. CHIODA Allora, io sarò talmente telegrafico, che unisco la dichiarazione di voto, al mio intervento. E questo è il primo elemento originale del mio intervento, dal fatto che sono molto veloce. Ovviamente, il Gruppo Lega Nord è favorevole a questo Bilancio, penso che oggi sia stato detto veramente tutto, siano state analizzate ogni situazione e sia stata spulciata l’attività dell’Amministrazione in ogni singolo dettaglio. Io mi sento di dire che già realizzare il Bilancio è un impresa, riuscire a 117 realizzarlo entro il 31/12 è una cosa straordinaria. Mi ha colpito molto una frase del Presidente durante la presentazione del Bilancio, cerco di riassumerla abbastanza fedelmente. È vero che c’è il patto di stabilità, è vero che ci sono molti vincoli che, forse, in altre legislature precedenti non c’erano, è vero che sono stati fatti tagli veramente enormi, ma è anche vero che, forse, bisogna anche guardarsi indietro, cioè se siamo riusciti a realizzare questo traguardo, certo, il concetto di buona Amministrazione oggi è un qualcosa di diverso al concetto di buona Amministrazione qualche legislatura fa. Oggi è molto più difficile e forse prima passava per buona Amministrazione anche quello che non sempre lo era. Concludo qui il mio intervento con una comunicazione: il Gruppo Lega Nord ha deciso di destinare i propri fondi consiliari, di lasciarli all’avanzo di Amministrazione, comunicherò poi, successivamente al Presidente e al Direttore generale, l’intenzione di, di lasciarlo ad un utilizzo sociale, se è possibile. Grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie a lei, Chioda. Allora, tutti i Gruppi hanno effettuato un intervento. Alcuni hanno esaurito il tempo, altri ne hanno avuto qualche minuto in più. Nel minutaggio che avevo ipotizzato, era compreso anche il tempo per la dichiarazione di voto. Ciò nonostante, se qualche Capogruppo vuole sistematicamente in un minuto esprimere o pavesare la propria intenzione di voto, può farlo, non ho alcun timore nel concedere un minuto a chi comunque, ha già parlato ed ha espresso il proprio parere. Diversamente, possiamo procedere alla votazione. Dusi. Ho detto uno. 118 CONS. DUSI Sì, per tutto quanto io ho esposto all’interno del mio intervento, non condividendo molti dei presupposti politici diciamo di gestione amministrativa, ma anche di politica amministrativa, il mio voto sarà contrario a questo Bilancio di previsione. Voglio osservare anche che, e questo lo faccio con un po’ di rammarico, rispetto alle nuove normative che sono subite dai lavoratori di questo Ente, in principale modo in generale perché in questi cinque anni gli stipendi non sono aumentati. Rispetto poi, alle normative riguardo la Polizia Provinciale, sono stati istituiti secondo noi in modo molto sbagliato, regole generali riguardo ai turni di lavoro, e queste secondo me, vanno veramente a toccare la vera, la vera diciamo, mia contrarietà a questa gestione di carattere amministrativo. Proprio perché anche di fronte a sentenze che vengono... che sono state già depositate in sentenza contrarie a queste politiche, siano state messe in campo regole che, naturalmente, vanno contro ai diritti di coloro che lavorano e che già hanno, diciamo, pesanti problematiche e pesanti operatività nel proprio lavoro. Ecco, gli stipendi dei lavoratori della Provincia mi sa che qui non lo sanno in molti che la stragrande maggioranza prende 1.000 Euro o poco di più di 1.000 Euro. Sono stipendi non eclatanti e nemmeno che vanno a definire una normalità economica rispetto ai bisogni delle famiglie. Sono stipendi da fame. La stragrande maggioranza dei lavoratori che operano all’interno di questo contesto, hanno degli stipendi di miseria. Quindi, io credo che proprio per queste cose, sia giusto fare un poco di riflessione, e il mio voto su queste operazioni sarà di netta contrarietà. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 119 Grazie al Consigliere Dusi. Consigliere Torchio. CONS. TORCHIO Sì, recupero solo mezzo minuto dei due minuti che ho perso prima, o che ho lasciato in economia al dibattito, per sollecitare, insieme, immagino ai Consiglieri della Lega, l’approvazione di quell’ordine del giorno sui servizi sociali, che le forze consiliari avevano a suo tempo presentato, nel senso che noi oggi abbiamo un problema di carico per i disabili, per esempio delle scuole medie superiori e che vi sono dei fondi regionali girati ai Comuni. Il problema è di garantire, se lo si è fatto per il 2013, anche per gli anni successivi, grazie anche alle risorse che sono state previste dal maggiore trasferimento statale, alla Regione Lombardia, in ordine alla virtuosità della spesa sanitaria, e non parlo ironicamente, lo dico seriamente, in maniera che questa competenza possa diventare una competenza di sistema, perché fino ad adesso abbiamo avuto delle assicurazioni di carattere verbale, ma verba volant sed scripta manent. Allora se vi sarà la precarietà della guida e della gestione, non per questo deve mancare la risorsa. E lo stesso, riferito anche con un po’ d’ironia alla questione ferroviaria e del trasporto, anche al di là di quella che sarà la votazione, io penso che ci debba essere un percorso su questi temi chiave che hanno qualificato l’Ente nella sua diversa stagione di Governo e di coalizioni, per mantenere fermi questi capi saldi, che diversamente, nel disastro della socialità rischierebbero di avere delle ripercussioni negative. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 120 Grazie Consigliere Torchio. Consigliere Mainardi, prego. CONS. MAINARDI Calma. Noi no, difatti voteremo contro questo Bilancio. Noi voteremo contro questo Bilancio, come abbiamo votato contro ai Bilanci del passato. Non tanto per la non correttezza dei Bilanci. Voglio dire al Consigliere della Lega che se c’è una tradizione politica che accomuna i cremonesi, i cremaschi, è quella che le nostre Amministrazioni di qualsiasi colore siano state, sono state Amministrazioni oneste e sono state Amministrazioni che hanno corrisposto certo in modo diverso, alle esigenze dei cittadini. E quindi, respingo con fermezza il fatto che quest’Amministrazione sia più corretta delle Amministrazioni precedenti. Questo per quanto riguarda il fatto che ci sono gli stessi dipendenti, questo riguarda il fatto che Cremona non è stata toccata da episodi inqualificabili dei costi della politica che abbiamo avuto. Detto questo, il Bilancio credo che sia corrispondete, forse, alle capacità che quest’Amministrazione ha. Ma perché votiamo contro? Le do il significato di cosa significa non avere corrisposto alle vostre stesse esigenze. Io mi ricordo questa sala, quando lei è stato eletto, che quest’Amministrazione è stata eletta, era piena così. C’era il pubblico, c’era la gente, oggi lei fa fatica ad avere i suoi Consiglieri. I Consiglieri della maggioranza. È questo il dato vero. Il dato vero è che voi vi siete presentati come quelle forze che dovevano rivoluzionare il rapporto con i cittadini, che dovevano ricostruire un tessuto di sviluppo in questa città e in questa Provincia, e non siete riusciti in questi anni a costruire... finisco alla svelta, perché voglio ... A costruire nemmeno un rapporto di rete fra le città che voi stessi amministravate. È questo il fallimento. Il fallimento di una politica che non è riuscita a costruire un 121 rapporto di rete, che non è riuscita a costruire un rapporto con le forze economiche, che non è riuscita a ricostruire un rapporto decente con il mondo della cultura di questa Società Cremonese. Un fallimento che sto indicando è questo. E noi votiamo contro questo tipo di valutazione, perché noi non ci siamo mai posti il problema di difendere il modello del patto di sviluppo, ma vi abbiamo sempre chiesto di intervenire su queste questioni. C’è stata, c’è stata una sua proposta che è sparita. Signor Presidente, la proposta di un Piano di sviluppo che lei ha proposto alle forze economiche e ha proposto in Consiglio è sparita, non c’è più. E noi ci troviamo di fronte ad una situazione, nella quale o riusciamo a ricostruire un tessuto vero di sviluppo, un tessuto vero di capacità di intervento, oppure, oppure, le forze politiche cremonesi, le forze politiche cremonesi, non avranno la forza nemmeno di far arrivare in orario i treni. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI La ringrazio Consigliere Mainardi. Consigliere Agazzi, prego. CONS. AGAZZI Volevo che la dichiarazione di voto venisse risparmiata, questa era la mia intenzione, però insomma, dopo alcuni interventi mi sembrerebbe ingeneroso il silenzio, nel senso che mi dispiacerebbe lasciare il Presidente, la Giunta, senza un minimo di replica e quindi, utilizzo la dichiarazione di voto per fare anche questo. Forse abbiamo visto un altro film caro Cesare, perché io tutto questo ... di fallimenti che tu hai evocato, io proprio non l’ho vista. La prima cosa che mi viene da dire, mi viene da citare un progressista europeo di chiara fama, Tony Blair, 122 leader laburista a suo tempo. Di recente ha avuto un’uscita che penso vada veramente raccontata, se fosse sfuggita ad alcuno. Quando tu diventi premier, poi, naturalmente faremo l’adattamento mutate mutantis, cioè quando tu diventi Presidente della Provincia, ecco, trasferiamo... o diventi Sindaco, perché la cosa è adattabile, quando tu diventi premier sei in questa condizione, sei totalmente inesperto, ma sei all’apice della popolarità. Quando tu chiudi il mandato sei profondamente competente, ma massimamente impopolare. Non credo che questa sia la condizione del Presidente Salini o... ma voglio dire, è ovvio che è al varo dell’Amministrazione Comunale, la sala è piena, ci sono i sostenitori che hanno appena concluso una campagna elettorale, che sono qui a vedere il varo di un’Amministrazione, l’ho vissuto anch’io quando sono stato dichiarato Presidente del Consiglio Comunale, la sala è piena la ... Bonaldi, Matteo Aquiloni, voglio vedere alla fine della tornata amministrativa della Bonaldi, a parte ... non mi riguarda, perché avete già cambiato anche il Presidente del Consiglio Comunale a Crema, come dire, è alla fine che vediamo... questo discorso Cesare, non lo farei, perché mi sembra un discorso che poi è difficile... va applicato... se va bene, insomma, la Bonaldi non è più casa tua, insomma. Ecco, invece ho ritenuto l’intervento del Capogruppo Virgilio diverso, aveva un intervento assolutamente diverso rispetto a questa enunciazione, enunciazione d’ufficio per dovere di ufficio, insomma no, ma questa è la dichiarazione di voto per dovere d’ufficio, insomma. No. Il fallimento di quest’Amministrazione rispetto al comparto economico io proprio non l’ho visto. Ho visto un Amministrazione vicina alle crisi delle Aziende, vicina... che cercava di dare la soluzione di crisi alle varie crisi aziendali importanti, ho visto anche un altro film dal punto di vista culturale, mi si consenta, cioè questa è un Amministrazione che ha avuto i suoi elementi di confronto, 123 anche con realtà omogenee politicamente, ma nel segno di una buona Amministrazione che va garantita in ogni caso, prescindendo dal colore politico delle Amministrazioni. Ma sul Museo del Violino quest’Amministrazione ha giocato una partita e abbiamo il privilegio di poter dire che, attraverso il Distretto culturale, quest’Amministrazione sostiene anche questa importate operazione. In una dimensione differente, che valorizza uno strumento che viva Dio, abbiamo deciso di costruire e si valorizza anche in quel contesto specifico. Io ho davvero visto un altro film. Confermo il voto positivo al Bilancio di quest’Amministrazione. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie Agazzi. La parola a Malvezzi. CONS. MALVEZZI Sì, soltanto un minuto per confermare il mio voto e quello degli amici che, con me aderiscono al nuovo centrodestra. Anch’io ho notato una grandissima differenza non solo per la profondità, la struttura dell’intervento, il Consigliere Virgilio e dell’ultimo intervento e la dichiarazione di voto. Una profonda diversità che denota una capacità di lettura e di approfondimento delle tematiche, a fronte di uno slogan un po’ vecchio, un po’ stantio, e secondo me del tutto fuorviante rispetto ai contenuti reali della discussione politica che è venuta in quest’aula in questi anni. Io ho registrato a differenza di quanto ho sentito nelle ultime battute, innanzi tutto una capacità di analisi reale, professionalità tecniche e di cultura politica strutturata. Lo dico con, anche con un certo orgoglio, perché a mia volta, ho avuto modo di 124 verificare in tantissimi aspetti questa struttura e questa capacità di confronto ad ogni livello, su ogni tematica. Permettetemi un esempio fra tutti e vado a terminare, annunciando il voto favorevole. Io ho visitato il cantiere della Paullese, con il Presidente Salini e con il Direttore Generale. Vi chiedo, realisticamente, da quanti decenni nel nostro territorio, non veniva realizzata un infrastruttura di quel livello e di quell’importanza. Da quanti decenni. E da quanti decenni si parlava dell’allargamento della Paullese, e voglio dire, è stato fatto in un quinquennio drammatico dal punto di vista economico. In cui tante Amministrazioni hanno chiuso il loro mandato senza riuscire a muovere 1 Euro di investimento. Allora cari colleghi, io penso che l’Amministrazione, la Giunta Salini e quando parlo della Giunta Salini, penso ad ogni Assessore che è seduto intorno a questo tavolo, hanno operato in modo esemplare per un periodo dal punto di vista economico e amministrativo destrutturato e destrutturate. In un clima, peraltro, in cui le Province sono state screditate nell’arco di questi ultimi anni, come Enti inutili. Io ritengo che, personalmente, questo sia corretto. Ritengo che, nonostante alcuni giovani esponenti anche del, diciamo, dei protagonisti del mondo politico emergente a livello nazionale, si affrettino a richiedere la possibilità di una modifica della Legge elettorale che, certamente, verrà modificata, perché ha mostrato il limite, ritengo che sia molto più serio che il Parlamento si impegni in una riforma istituzionale che parta dalla riorganizzazione dei Comuni, e via, via ripensi allo Stato ... questo è il mio pensiero, per cui ritengo e concludo, che sia un atto giusto e più che adeguato, votare convintamente questo Bilancio. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI 125 Grazie Malvezzi. Si è prenotato Araldi. CONS. ARALDI Faccio le congratulazioni a Torchio perché l’ha fatta lui la Paullese ... Posso? PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Prego, prego. CONS. ARALDI Mi dispiace che ancora una volta si assista al gioco delle parti. Perché si deve essere un giudizio totalmente negativo da parte di Mainardi, giustificato, e ci deve essere l’enfatizzazione dei messaggi positivi da parte di Malvezzi. Ma il mondo, il mondo non è così. Non è così. Immaginare di dividere tra i buoni e i cattivi, è un esercizio sterile. Quando, voi mi perdonerete se sono appassionato della storia, non si ricorda nessuno che abbia voluto la costruzione della cattedrale di Cremona o della cattedrale di Parma, o della cattedrale di Modena. Si ricorda che Viligelmo è stato l’architetto, si ricorda... Ma nessuno sa chi è stato a volere, perché la verità è stata... la comunità di Cremona ha voluto la costruzione della cattedrale, e la comunità di Cremona tutta ha collaborato alla costruzione della cattedrale, chi aveva i soldi ci metteva i soldi, chi aveva il lavoro ci metteva il lavoro, chi non poteva metterci né l’uno, né l’altro ci mettevano le preghiere. Però hanno fatto la piazza più bella d’Italia e quindi, del mondo. Continuo ad essere convinto delle tesi che ho sostenuto. Mi dispiace di non essere 126 d’accordo con la Consigliera Zelioli, se non altro per la grazia con la quale espone le sue motivazioni. Non sono d’accordo con Agazzi, perché non sono proprio d’accordo con Agazzi. Gli interessi del magnifico Rettore dell’Università di Pavia o di Milano, non possono essere convergenti con gli interessi della comunità cremonese, perché il magnifico Rettore vuole portare qui, magari, spero che non venga riportata dei mediocri insegnanti, perché i titolari di cattedra si fermano là e qui mandano quelli che hanno bisogno di fare l’apprendistato. Detto questo, siccome da parte di tutti i Gruppi politici ho sentito fare la lode del Direttore Generale, e del... e del ragioniere capo, il mio voto sarà favorevole, immaginando che il Bilancio sia opera vostra e non opera di quegli altri. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Grazie. Grazie Araldi. Se abbiamo concluso gli interventi, per dichiarazione di voto, possiamo mettere in votazione l’oggetto. È così? (voci fuori microfono) Allora, il dibattimento è chiuso. Se reputa di intervenire o no. Passiamo alla votazione. Nessun altro Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la deliberazione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 25 Consiglieri; favorevoli n. 17; astenuti n. 1 (Biondi), contrari n. 7 (Castellani, Dusi, Torchio, Vailati, Virgilio, Zelioli, Zanacchi). La deliberazione è approvata a maggioranza. 127 Il Presidente del Consiglio pone ora ai voti in forma palese (per alzata di mano) l'immediata eseguibilità del presente provvedimento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della votazione: presenti e votanti n. 25 Consiglieri; favorevoli n. 25. Ne proclama l'approvazione all'unanimità. La deliberazione è immediatamente eseguibile. L'atto viene inserito al n. 119 del registro delle deliberazioni PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI Prima di lasciarvi, c’è ancora un punto. Il regalo di Natale di Trespidi che è: Oggetto n. 10 dell'Ordine del giorno FUORI SACCO - MOZIONE SUI PROVVEDIMENTI DELLE LINEE FERROVIARIE CR-PC E PR-MN ADOTTATI DA REGIONE EMILIA ROMAGNA. Procediamo velocemente, alla votazione, penso dell’oggetto della mozione urgente. Allora poiché tutti i Capigruppo hanno già sottoscritto la mozione che diamo per letta e per acquisita... Dicevo, se procediamo velocemente alla trattazione della mozione urgente che già i Capigruppo hanno sottoscritto, diamo un segnale. Nessun Consigliere chiede di intervenire per cui il Presidente del Consiglio pone ai voti in forma palese (per alzata di mano) la mozione in argomento ed accerta, con l'assistenza degli scrutatori, l'esito della 128 votazione: presenti e votanti n. 25 Consiglieri. Favorevoli n. 25. La Mozione è approvata all'unanimità. L'atto viene inserito al n. 120 del registro delle deliberazioni Termine sedute ore 19,40 129