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Istituto Comprensivo "I. Calvino" - Jesolo Paese (VE) CORSO PROPEDEUTICO ALLO STUDIO DELLA LINGUA LATINA - A.S. 2010/2011 Docente: Prof. Mauro Perissinotto Compendio e ripasso lezione 1 del 08 Febbraio 2011 Scaricabile anche dal sito www.mauroperissinotto.com Breve storia del latino Il latino costituisce la matrice comune delle cosiddette lingue ......................... dette anche ......................., le quali si delinearono nel corso dei secoli dalla commistione del latino "volgare" con le tradizioni linguistiche europee. Attualmente sono parlate in molti paesi dell'Europa centro-meridionale; si possono menzionare il ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... . Tale retaggio storico comporta in primis il fatto che l'italiano ed i suoi numerosi ........................ possiedano nel proprio vocabolario una netta maggioranza di termini .................................. dal latino ed in secondo luogo che le lingue ............................................ risultino tra loro piuttosto simili per molti tratti lessicali. Perchè studiare il latino? Una fondamentale ragione che ci spinge ad approfondire lo studio del latino è data dal fatto che quest'ultimo conserva l'origine di molte delle forme espressive che oggi quotidianamente utilizziamo per comunicare. In verità molti termini "sopravvivono" ancora nella loro veste primigenia e vengono quindi impiegati più o meno consapevolmente in contesti anche colloquiali; si possono citare quali esempi le locuzioni: .............................................................. ................................................................................................................................................... Inoltre il latino è stato per secoli la lingua ufficiale della cultura e della scienza ed lo è tuttora per la .................................................: questa competenza ci consente quindi di comprendere i contenuti dei documenti scritti della letteratura sacra, ma anche i testi a corredo dell'arte figurativa e musicale, la filosofia, la trattatistica di vario genere e citazioni riferite alla storia plurimillenaria della nostra civiltà Per di più lo studio del latino ci impone una profonda riflessione sulle strutture della lingua, utile anche per approfondire la conoscenza di altri idiomi non solo neolatini. Infine questo viaggio ci consente di scoprire meglio le nostre radici culturali, spesso nascoste proprio dietro le stesse parole. Cenni di fonetica latina L'alfabeto latino contiene ................................ lettere; in aggiunta alle ventuno dell'italiano vi sono .............................................................. Sebbene non vi siano certezze circa la reale pronuncia classica nè volgare, è noto che le vocali latine potevano essere pronunciate con una durata .................... (il cui simbolo è .......) oppure ..................... (il cui simbolo è....); la "durata" è definita ..........................., assimilata poi nell'italiano con il concetto di accento. In latino non esistono parole con ........................................... nell'ultima sillaba. Se la penultima sillaba è .........................., l'accento tonico della pronuncia coinciderà con quest'ultima; se è .................., l'accento tonico cadrà sulla ................................. sillaba. I dittonghi ae/oe si leggono ".....", ad eccezione di quando sopra la e è posizionata la ............... I digrammi ph e ti (se preceduto da s, t, x) si leggono rispettivamente ".....". Alla luce di queste indicazioni si potranno leggere le seguenti parole: aedes (tempio), cerăsus (ciliegio), explorātor (esploratore), sententĭa (sentenza), aequĭtas (equità), poëta (poeta), poena (pena), sphaera (sfera), Thebae (Tebe), Hannĭbal (Annibale), Cicěro (Cicerone), Caesar (Cesare), aetēnus (eterno), habēre (avere), tribuĕre (attribuire), habĭlis (abile), cadĕre (cadere), ridēre (ridere), celerĭter (celermente), caecus (cieco), propitĭus (propizio). Le parti del discorso Le parti variabili del discorso in latino sono.................................. : nome,.................................................. ....................................................... Rispetto all'italiano il latino non impiega gli.............................. Le parti invariabili - come in italiano - sono ............................: .................................................................... ..................................................., anche se non esistono le ........................................ articolate. Introduzione al nome Il nome in latino assume tre generi: .................................................................................................. ; quanto al numero esso si potrà trovare al .................................. o al............................ Per indicare le funzioni logiche del nome il latino usa varie forme, detti ............ , che si riconoscono dalle terminazioni dei sostantivi. I sei ...................sono: 1) 2) 3) 4) 5) 6) nominativo, generalmente impiegato per esprimere la funzione del ................................................... ..................., generalmente impiegato per esprimere la funzione del ................................................... ..................., generalmente impiegato per esprimere la funzione del ................................................... ..................., generalmente impiegato per esprimere la funzione del ................................................... ..................., generalmente impiegato per esprimere la funzione del ................................................... ..................., generalmente impiegato per esprimere la funzione del ................................................... Il nominativo, ................................ e il .................................. sono definiti casi ............................, gli altri casi ................................................ L'insieme dei casi costituisce la ...................................................... di un sostantivo. Le ................................................. latine sono ....................... e si riconoscono osservando la terminazione del caso ......................................: Declinazione Terminazione del genitivo 1 -ae 2 - 3 - 4 - 5 - Il vocabolario di ogni sostantivo riporta l'uscita del ........................... e ........................... singolare, grazie alla quale è possibile determinare l'appartenenza ad una delle cinque ........................................... Dei seguenti nomi si potranno così facilmente determinare le corrispondenti declinazioni di appartenenza: Sostantivi Declinazione Sostantivi 1 animal, is silva, ae populus, i cantus,us res, ei spes, ei agricola,ae consul, is amicus, i exemplum, i ager, agri dies, ei exercitus, us nauta, ae dux, ducis lupus, i imperator, is arbor, is fides, ei rosa, ae Declinazione Sostantivi Declinazione Sostantivi Declinazione Prof. Mauro Perissinotto