oxfam: “crisi rifugiati, il disequilibrio nell`accoglienza

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oxfam: “crisi rifugiati, il disequilibrio nell`accoglienza
COMUNICATO STAMPA
OXFAM: “CRISI RIFUGIATI, IL DISEQUILIBRIO
NELL’ACCOGLIENZA MONDIALE”
Un nuovo rapporto rivela come Giordania, Turchia, Libano, Pakistan, Sud Africa
insieme al Territorio Palestinese Occupato ospitano più del 50% dei rifugiati di tutto
il mondo, mentre i sei più ricchi ne accolgono solo il 9%
L’Italia, ottava economia del mondo, accoglie circa 135.000 persone
Oxfam, con la campagna Stand As One, chiede ai leader mondiali un’inversione di
rotta in vista dei summit di New York
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Roma, 18/7/2016 – I sei paesi più ricchi nel mondo - Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania,
Francia e Regno Unito - pur contribuendo per più della metà all’economia globale, ospitano solo
il 9% dei rifugiati. Mentre altri sei paesi, ben più poveri ma vicini alle peggiori aeree di crisi, si stanno
facendo carico del 50,2% dei rifugiati e richiedenti asilo di tutto il mondo.
Sono i dati diffusi oggi da Oxfam, attraverso il report La misera accoglienza dei ricchi del mondo
che rivela come l’anno scorso le sei economie più grandi del pianeta hanno ospitato
complessivamente 2,1 milioni di rifugiati e richiedenti asilo, ossia solo l’8,88% del totale. Un
dato molto inferiore alla risposta di Giordania, Turchia, Libano, Sud Africa, Pakistan e Territorio
Palestinese Occupato, – che pur rappresentando meno del 2% dell’economia mondiale – ne
hanno accolti oltre 11,9 milioni.
L’Italia, pur impegnata in prima linea con 134.997 persone ospitate (lo 0,6% del totale) è ancora
lontana dalle cifre raggiunte dalla Germania nell’ultimo anno, che in controtendenza ha infatti
aperto i propri confini a 736.740 persone, aumentando il numero di rifugiati accolti.
“Questo flusso epocale di persone che fuggono da situazioni in cui non si può sopravvivere, a causa
di guerre, carestie e povertà, deve trovare maggiore accoglienza da parte di tutti i paesi e sono le
maggiori potenze economiche in primis, a dover moltiplicare il loro impegno. – afferma la
Presidente di Oxfam Italia, Maurizia Iachino - Sono uomini, donne, anziani e bambini, troppo
spesso obbligati a rischiare la propria vita per raggiungere un luogo sicuro. I paesi più poveri stanno
facendosi carico di garantire loro protezione e sicurezza, ma anche i paesi più ricchi devono fare di
più. Siamo di fronte a una sfida complessa che richiede una risposta globale ben coordinata e
responsabilità condivise”.
Verso i Summit di New York: fondamentale un’inversione di rotta
Oggi più di 65 milioni di persone sono in fuga a causa di conflitti, persecuzioni e violenza: è
il più alto numero mai registrato. Un terzo di queste persone sono rifugiati e richiedenti asilo al
di fuori del loro paese. Un esodo causato soprattutto dalla guerra in Siria, ma anche da situazioni di
instabilità che avvengono in altri paesi, come Sud Sudan, Burundi, Iraq e Yemen.
Un quadro che vede i paesi economicamente avanzati accogliere un numero ancora limitato di
persone che scappano da atrocità e fame. Il recente accordo Ue-Turchia ha lasciato migliaia di
uomini, donne e bambini in Grecia, in condizioni critiche e in assenza di certezze sui propri diritti. Un
patto che rischia di innescare un effetto domino: il Kenya, a questo proposito - annunciando la
chiusura del campo profughi di Dadaab - ha fatto sapere che se l’Europa può permettersi di non
accogliere i siriani, allora il suo governo può fare altrettanto con i somali.
I prossimi 19 e 20 settembre a New York si terranno due vertici fondamentali per definire
come far fronte alla crisi migratoria globale. In vista di questo doppio appuntamento Oxfam ha
lanciato la petizione Stand As One, insieme alle persone in fuga: un appello per chiedere ai leader
mondiali di garantire sicurezza, protezione, dignità e futuro ai milioni di persone costrette a lasciarsi
tutto alle spalle.
“Nel nostro paese osserviamo quotidianamente all’arrivo di tante persone che hanno compiuto
drammatici viaggi della speranza alla ricerca di un rifugio sicuro. – continua Maurizia Iachino. - E’
quindi prioritario che i governi con economie più forti si impegnino a portare cambiamenti sostanziali
nei Paesi in via di sviluppo, dove la maggior parte dei profughi di tutto il mondo sta vivendo in una
provvisorietà senza prospettive. In primis chiediamo al nostro governo di rinnovare l’impegno a
proteggere la vita di queste persone e assicurare loro un trattamento dignitoso e il diritto di chiedere
protezione internazionale: confermando la propria volontà di investire nello sviluppo dei paesi più
poveri e nella risoluzione dei conflitti, a partire dai prossimi appuntamenti di New York e nel momento
in cui l'Italia assumerà la presidenza del G7”, conclude Iachino.
Le richieste di Oxfam
In vista dei summit di settembre Oxfam chiede perciò ai leader mondiali che:
•
I paesi più ricchi accolgano un maggior numero di rifugiati, aumentando sostanzialmente gli
aiuti ai paesi in via di sviluppo che ospitano la maggior parte delle persone costrette a
fuggire; •
Tutti i paesi che ospitano persone in fuga siano messi nelle condizioni di dare loro aiuto e
protezione e garantire loro accesso all’istruzione e al lavoro; •
Tutti i paesi rispettino i diritti umani di tutti i migranti, a prescindere dal loro status giuridico.
Ufficio stampa Oxfam Italia:
David Mattesini: +39 349 4417723; [email protected]
Ludovica Jona: +39 338 8786870; [email protected]
Note per la stampa
1. Link a media briefing: http://www.oxfamitalia.org/wpcontent/uploads/2016/07/Oxfam_media_briefing_accoglienza_18_luglio_ITA_OK.pdf
2. L’analisi di Oxfam fa riferimento agli ultimi dati disponibili dell’UNHCR per il numero di rifugiati e della
Banca mondiale per quel riguarda la classifica dei paesi più ricchi.
3. Gli ultimi dati disponibili sul numero totale dei rifugiati includono 5,1 milioni fi rifugiati palestinesi
registrati dall’UNRWA, e i 14,4 milioni sotto mandato UNHCR.
4. Il 18 luglio, a New York, le organizzazioni della società civile si incontrano alle Nazioni unite in vista
del summit del 19 settembre 2016 che intende affrontare la crisi migratoria globale.
5. I dati sul numero di rifugiati accolti in Italia sono quelli forniti dal Ministero dell’Interno, aggiornati al
14/7/2016.