Norme di conformità e congruenza
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Norme di conformità e congruenza
COMUNE DI CAMPOROSSO PIANO URBANISTICO COMUNALE AI SENSI LRL N° 36/97 NORME DI CONFORMITA' E CONGRUENZA ELENCO DELLE SIGLE E ABBREVIAZIONI Contenute nella tavola 25 e 26 "Struttura del Piano" - A - Al - BR edificati - BC1-BC2 edificati - BC3 edificati Ambito di conservazione del nucleo storico di Camporosso Ambito di conservazione del nucleo frazionale Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti esistenti Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti intorno al centro storico Area di concentrazione volumetrica degli ambiti BC1-BC2 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti nell'area collinare dei Pozzi - C Distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale - DR Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi esistenti - D Distretto di trasformazione urbana per aree produttive - DP Distretto di trasformazione a destinazione direzionale privata - EF1 Area di produzione floricola di fondovalle - EF2 Area di produzione floricola di fondovalle - EF3 Area di produzione floricola di fondovalle - EC1 Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina - EC2 Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina - EC3 Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina - EPA1 Territorio di presidio ambientale con insediamenti sparsi - EPA2 Territorio di presidio ambientale prevalentemente insediato - EPA3 Territorio di presidio ambientale prevalentemente non insediato - ENI Territorio non insediato - TR1 Ambito di riqualificazione del tessuto edificato a destinazione turisticoricettiva - TR2 Distretto di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva per lo sport e il tempo libero a Camporosso Mare - ME Emergenza storico-architettonica e relativa fascia di rispetto - MEG Emergenza storico-architettonica con annesso giardino di pertinenza da conservare - a Area per l'istruzione esistente - a Area per l'istruzione di previsione - b Area per attrezzature di interesse comune esistente - b Area per attrezzature di interesse comune di previsione - c Area per verde pubblico attrezzato esistente - c Area per verde pubblico attrezzato di previsione - d Area per parcheggi esistente - d Area per parcheggi di previsione - F Area a servizi pubblici di interesse generale esistente - F Area a servizi pubblici di interesse generale di previsione - F2 Area a servizi di interesse generale privati - IA Infrastruttura autostradale - ID Impianti distribuzione di carburante e servizi all'auto - IF Infrastruttura ferroviaria - IAB Infrastruttura di previsione dell"'Aurelia bis"ù Viabilita' esistente Viabilità di progetto Alta Via dei Monti Liguri Pista ecologica pedonale e ciclabile Percorso escursionistico 1 - OF - F3 Torrente Nervia Oasi faunistica del Nervia Area di rispetto e conservazio e delle sponde del torrente Nervia Fascia di rispetto del nucleo storico di Camporosso Fascia di rispetto cimiteriale Arenile di Camporosso Mare 2 Cap. I GENERALITA' Art. 1 GENERALITA' L'intero territorio del Comune di Camporosso é suddiviso dal P.U.C. nelle seguenti tipi di zone: - Ambiti di conservazione e riqualificazione, insediati e non insediati - Distretti di trasformazione - Infrastrutture e servizi pubblici e di uso pubblico. Tali aree sono individuate nella cartografia di PIANO (Tav. 24.1.2.3.) e suddivise ulteriormente nelle seguenti zone ed elementi : · Ambiti di conservazione e riqualificazione, insediati e non insediati, comprendono: - Zone A: Centro storico e di particolare pregio ambientale - Fascia di rispetto del nucleo storico di Camporosso - Zone BR (BR1÷BR7) di riqualificazione urbana e recupero - Zone BC1, BC2, BC3 di Completamento e riqualificazione - DR Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi esistenti - Zona EF di produzione agricola specializzata di fondovalle - Zona EC di produzione floricola/viticola/olivicola di collina - EPA1 Territorio di presidio ambientale prevalentamente insediato - EPA2 Territorio di presidio ambientale prevalentamente non insediato - EPA3 Territorio di presidio ambientale con insediamenti sparsi - ENI Territorio non insediabile - TR1 Ambito di riqualificazione del tessuto edificato a destinazione turistico ricettiva - ME Emergenza storico-architettonica e relativa fascia di rispetto - MEG Emergenza storico-architettonica con annesso giardino di pertinenza da conservare - Torrente Nervia - OF Oasi faunistica del Nervia - Area di rispetto e conservazione delle sponde del torrente Nervia - Fascia di rispetto cimiteriale - Arenile di Camporosso Mare - ID Impianti di distribuzione di carburante e servizi dell'auto · Distretti di trasformazione comprendono: - C Distretto di trasformazione comprendente: - C1 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale nell'area compresa tra via Verdi e via Piave - C2 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale nell'area "Bigauda" - C3 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale a Camporosso Mare/1 - C4 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale a Camporosso Mare/2 - D Distretto di trasformazione urbana per aree produttive - DP Distretto di trasformazione a destinazione direzionale privata - TR2 Distretto di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva per lo sport e il tempo libero · - Infrastrutture e servizi pubblici e di uso pubblico comprendono: a Area per l'istruzione esistente a Area per l'istruzione di previsione b Area per attrezzature di interesse comune esistente b Area per attrezzature di interesse comune di previsione c Area per verde pubblico attrezzato esistente c Area per verde pubblico attrezzato di previsione d Area per parcheggi esistente d Area per parcheggi di previsione F Area a servizi pubblici di interesse generale esistente 3 - F1/2 IA IF IAB Area a servizi pubblici di interesse generale di previsione Infrastruttura autostradale Infrastruttura ferroviaria Infrastruttura di previsione dell "Aurelia bis" Viabilita' esistente Viabilità di progetto Percorso escursionistico Alta Via dei Monti Liguri Pista ecologica pedonale e ciclabile Art. 2 APPLICAZIONI , MODALITA' DI ATTUAZIONE E CONTENUTI DEL P.U.C. Il presente Piano, redatto ai sensi della legge 17/08/1942 n°1150 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché della legge regione Liguria N° 36/97, disciplina l'assetto, l'incremento edilizio e lo sviluppo urbanistico dell'intero territorio Comunale di Camporosso. Ogni attività di trasformaziione urbanistica ed edilizia da operarsi nel territorio comunale dovrà uniformarsi alle prescrizioni in esso contenute oltre che alle leggi nazionali e regionali che normano l'attività edilizia ed urbanistica. Il Piano viene attuato ai sensi della legge 7/8/1942 n° 1150 e della Legge RL N° 36/97, attraverso Progetti Urbanistici Operativi (PUO) o dirette concessioni o autorizzazioni ad edificare o concessioni convenzionate. La diretta concessione edilizia potrà essere assentita se convenzionata al fine di assicurare la completa urbanizzazione dell'area. Ciò significa che il progetto dovrà essere corredato da un atto unilaterale d'obbligo che preveda ai sensi della Legge RL N°36/97 URBANISTICA art.49: a) l'esecuzione diretta e/o monetizzazione: 1) delle opere di urbanizzazione primaria di pertinenza che si rendano necessarie; 2) di alcune opere di urbanizzazione secondaria di fruizione collettiva a disposizione del bacino di utenza interessato dall'intervento, da reperirsi eventualmente anche al di fuori di tale bacino; b) la cessione delle opere, di cui al NN° 1) e 2) o il loro vincolo ad uso pubblico, a scomputo degli oneri di urbanizazione dovuti a norma della vigente legislazione in materia; c) le garanzie finanziarie e i termini per l'adempimento dei relativi impegni. Concessione diretta convenzionata é altresì prevista ai sensi e nei modi di cui all'art. 35 comma 6 e 7 ed all'art. 36 comma 4 della Legge N° 36/97. Sono elementi costitutivi del PUC i seguenti elaborati: DOCUMENTI DI PIANO 1. Descrizione fondativa. Documento degli indirizzi e degli obiettivi 2. Disciplina paesistica di livello puntuale: descrizione fondativa e norme di attuazione 3. Norme di conformità e congruenza 4. Relazione geologica . All.1 Schedatura del patrimonio edilizio di importanza storico-architettonica All.2 Indagine sui caratteri naturalistici del Comune di Camporosso: analisi e proposte TAVOLE DI PIANO TAV.1 Scala 1:10000 Carta dell'assetto insediativo puntuale TAV.2 Scala 1:10000 Carta dell'antropizzazione storica del territorio TAV.3 Scala 1:10000 Carta delle aree di pregio naturalistico TAV.4 Scala 1:10000 Carta delle proposte di intervento naturalistico TAV.5.1/2/3 Scala 1:5000 Carta delle destinazioni d'uso degli edifici (Catastale) TAV.6.1/2/3 Scala 1:5000 Carta del numero di piano degli edifici (Catastale) TAV.7.1/2/3 Scala 1:5000 Carta della mobilità TAV.8.1/2/3 Scala 1:5000 Carta dei servizi TAV.9.1/2/3 Scala 1:5000 Carta delle urbanizzazioni a rete e impianti tecnologici (CTRL) TAV.10.1/2/3 Scala 1:5000 Carta delle urbanizzazioni a rete e impianti tecnologici (Catastale) TAV.11.1/2/3 Scala 1:5000 Carta del PRG vigente ed annesse varianti TAV.12.1/2/3 Scala 1:5000 Carta dei condoni edilizi (Catastale) 4 TAV.13. territorio in atto TAV.14. TAV.15.1/2/3 Scala TAV.16.1/2/3 Scala TAV.17.1/2/3 Scala (CTRL) TAV. 18.1/2/3 Scala (Catastale) TAV.19.1/2/3 Scala morfologico(CTRL) Scala 1:10000 Carta dell'antropizzazione del Scala 1:10000 Carta dei margini e degli ambiti 1:5000 Carta dei vincoli (CTRL) 1:5000 Carta dei vincoli (Catastale) 1:5000 Carta Trasposizione PTCP Assetto insediativo 1:5000 Carta Trasposizione PTCP Assetto insediativo 1:5000 Carta Trasposizione PTCP Assetto geo- TAV.20.1/2/3 Scala 1:5000 morfologico (Cat.) TAV.21.1/2/3 Scala 1:5000 vegetazionale (CTRL) Carta TrasposizionePTCP Assetto geoCarta Trasposizione PTCP Assetto TAV.22.1/2/3 Scala vegetazionale (Cat.) TAV.23.1/2/3 Scala TAV.24.1/2/3 Scala Servizi (CTRL) TAV.25.1/2/3 Scala TAV.26.1/2/3 Scala TAV.27. insediativo (CTRL) TAV.28. variante (CTRL) Tavole geologiche TAV.1 G A/B/C/D TAV.2 G A/B/C/D TAV.3 G A/B/C/D TAV.4 G A/B/C/D 1:5000 Carta Trasposizione PTCP Assetto 1:5.000 1:5000 Carta Uso del suolo (CTRL) Carta Ambiti, Distretti, Infrastrutture e 1:5000 Carta Struttura del Piano (CTRL) 1:5000 Carta Struttura del Piano (Catastale) Scala 1:10000 Proposta di variante PTCP assetto Scala 1:10000 Confronto tra PTCP assetto insediativo e Scala 1:5000 Scala 1:5000 Scala 1:5000 Scala 1:5000 Carta Geologica (CTRL) Carta Geomorfologica (CTRL) Carta Idrogeologica (CTRL) Zonizzazione (CTRL) Art. 3 LETTURA DELLE NORME E DELLE SIMBOLOGIE GRAFICHE - DEFINIZIONI PUNTUALI La descrizione fondativa costituisce elemento di interpretazione del P.U.C.. In caso di contrasto tra i provvedimenti comunali prevalgono le presenti norme con i relativi elaborati grafici. In caso di difformità tra prescrizioni normative ed elaborati grafici, prevalgono le prescrizioni normative. Per la puntuale definizione dei limiti delle zone di PUC, le dimensioni vanno misurate comprendendo la metà delle linee grafiche che dividono le zone. Per la cartografia di base catastale e per l'esatta definizione dei fabbricati esitenti bisognerà fare riferimento alla situazione aggiornata presso l'UTE di Imperia l documenti del Piano, elencati nell' articolo 2, vanno letti complessivamente secondo le seguenti priorità: a) Le tavole di sintesi del sistema geologico, la relativa normativa e la relazione prevalgono sulle indicazioni sia cartografiche che normative, eventualmente in contrasto, contenute nelle tavole del sistema urbanistico insediativo e produttivo b) Le tavole di sintesi del sistema naturalistico e paesitico (tav.4), la relativa normativa e la relazione prevalgono sulle indicazioni sia cartografiche che normative, eventualmente in contrasto, contenute nelle tavole del sistema urbanistico insediativo e produttivo c) Le tavole del sistema urbanistico, insediativo e produttivo forniscono indicazioni urbanistiche attuative vincolanti, solo se non in contrasto con le tavole e le normative del sistema a)e b). In sede di elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che sugli elaborati di P.U.C. delimitano e suddividono le aree, non coincidano con gli elementi di suddivisione reali rilevabili sul terreno o su mappa in scala maggiore (confini catastali di proprietà, fossati, limiti di fasce o di zone di rispetto obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di suddivisione di cui sopra possono essere portate a coincidere con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o su mappe in scala maggiore. In tal caso la superficie di terreno che risulta dalla suddivisione mantiene l'indice di utilizzazione originario relativo alla zona di appartenenza secondo le tavole di piano, la potenzialità edificatoria derivante andrà a sommarsi a quella dell'area principale, nel rispetto di tutti gli altri parametri urbanistici. In tal modo potrà altresì essere verificato il lotto minimo, se richiesto. L'edificazione dovrà preferibilmente essere realizzata nell'ambito da cui deriva la maggiore potenzialità edificatoria, nel rispetto prioritario comunque della morfologia originaria del terreno. In caso di difformità tra la carta della struttura del piano su base CTRL e su base catastale, prevale quest'ultima. Art.4 TIPI DI INTERVENTO Sono previsti i seguenti tipi di intervento da applicarsi secondo quanto sopra disposto nelle singole zone omogenee: 5 - nuova costruzione - demolizione - interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente di cui alle lettere a) b) c) d) dell' art. 31 della L.457/78. In particolare i vari tipi di intervento sono così specificati: -Nuova costruzione: ogni intervento che ha per scopo la realizzazione di nuove volumetrie e/o manufatti su aree libere da costruzioni di alcun tipo o rese tali a seguito della loro demolizione. -Interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, ferme restando le definizioni di cui alle lettere a), b), c), d), e) dell' articolo 31 della L 457/78, si formulano le seguenti specificazioni delle opere: a) Manutenzione Ordinaria 1) Lavori di demolizione o di ricostruzione parziale o totale di rivestimenti e di intonaci interni e loro coloritura; costruzione sostituzione o ripararzione di pavimenti interni. 2) Lavori di rifacimento, sostituzione, riparazione di infissi interni. 3) Riparazione, ammodernamento e sostituzione di apparecchi dei servizi igenici e degli impianti tecnologici purchè non comportino il cambiamento di destinazione d' uso dei locali interessati. 4) Riparazione o sostituzione di canne fumarie interne. 5) Ripresa e restauro soltanto parziale di intonaci esterni, senza alterazioni di materiali e sempre che l' intervento non preveda il completo restauro della facciata. 6) Rifacimento parziale di rivestimenti esterni senza alterazioni di materiali, tinte e tecnologie esistenti 7) Risanamento o sostituzione di elementi di isolamento e edi impermiabilizzazione 8) Riparazione o rifacimento parziale dei muri di contenimento di altezza inferiore a mt. 2, senza alterazioni di materiali, forme e dimensioni. b) Manutenzione straordinaria 1) Rifacimento totale degli intonaci esterni con lo stesso materiale e con materiale diverso previa verifica di congruità con i caratteri ambientali. 2) Demolizione e ricostruzione dei solai senza modifiche della quota esistente. 3) Rifacimento totale del manto del tetto con lo stesso materiale o con materiale diverso previa verifica di congruità con i caretteri ambientali. 4) Rifacimento totale di recinzioni con lo stesso materiale o con materiale diverso previa verifica di congruità con i caretteri ambientali. 5) Rifacimento totale delle pavimentazioni esterne con lo stesso materiale o con altro diverso previa verifica di congruità con i caratteri ambientali. 6) Rifacimento totale delle strutture del tetto senza modifica del piano di imposta e delle altezze dei locali, nonchè della pendenza delle falde e delle loro disposizione. 7) Inserimento di elementi di isolamento o di impermeabilizzazione sia interni che esterni. 8) Inserimento di servizi igenico-sanitari e tecnologici in mancanza degli stessi o in carenza dimensionale o di apparecchiature di quelli esistenti. 9) Rifacimento totale di intercapedini orizzontali e verticali esterne. 10) Creazione di vani per impianti tecnologici necessari per le esigenze delle abitazioni. 11) Riparazione, tinteggiatura, sostituzione anche totale di infissi esterni, di grondaie; sostituzioni e riparazioni parziali dei manti di copertura, delle pavimentazioni esterne, sempre che non vengano modificati i tipi di materiali, i colori esistenti e le tecnologie usate. 12) Consolidamento dei muri perimetrali, strutture orizzontali e fondazioni. 13) Consolidamento e costruzione di muri di contenimento nonchè interventi di bonifica dei suoli e di regimentazione ed incanalamento della acque superficiali e sotterranee. c.1) Restauro da eseguirsi su immobili non vincolati e vincolati ai sensi della legge 1/6/1939 n° 1089 e 29/6/1939 n° 1497 e successive modificazioni, per questi ultimi gli interventi dovranno essere autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici. 1) Per l'aspetto riferito ai caratteri architettonici ed al ripristino delle parti alterate, si intende: - il restauro o il ripristino dei fronti esterni ed interni. - la ricostruzione di parti dell' edificio eventualmlente crollate o demolite; - la conservazione o il ripristino dell' impianto distributivo organizzativo originale; - la conservazione o il ripristino degli spazi liberi tra cui le corti, i larghi, i piazzali, gli orti, i giardini e i chiostri. 2) Il consolidamento, con sostituzione delle parti non recuperabili e senza modificare la posizione o la quota degli elementi strutturali, riguarda: 6 - murature portanti sia interne che esterne; - solai e volte; - scale; - tetto, con ripristino del manto di copertura originale. 3) Eliminazione di eventuali superfetazioni e aggiunte definite come parti incongrue all'impianto originario ed agli ampliamenti organici del medesimo. 4) Inserimento degli impianti tecnologici ed igenico sanitari essenziali nel rispetto delle norme indicate al paragrafo della manutenzione straordinaria e del risanamento conservativo. 5) Apertura di finestre in locali privi di illuminazione diretta dall' esterno, previa verifica di congruità con i caratteri architettonici dell'opera. c.2) Risanamento conservativo da eseguirsi su immobili vincolati e non vincolati ai sensi della leggei 1/6/1939 n° 1089 e 29/6/1939 n° 1497 e successive modificazioni, per questi ultimi gli interventi dovranno essere autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Archiettonici, Sotto questa dizione sono ricompresi i seguenti interventi: 1) Valorizzazione degli aspetti architettonici per quanto concerne il ripristino dei lavori originali, mediante: - il restauro ed il ripristino dei fronti esterni ed interni; su questi sono consentite parziali modifiche purchè non venga alterata l'unitarietà del prospetto e siano salvaguardati gli elementi di particolare valore stilistico. - il restauro ed il ripristino degli interni nel caso in cui vi siano elementi di documentata importanza. Il consolidamento con sostituzione delle parti non recuperabili dei seguenti elementi strutturali: - murature portanti sia interne che esterne; - solai e volte; - scale; - tetto, con ripristino del manto di copertura originale. 2) La demolizione e ricostruzione dei solai esistenti anche con conseguente eventuale variazione della quota di imposta, allorchè tale variazione sia determinata dalla necessità di adeguare l' immobile al rispetto delle norme igeniche vigenti, ovvero più genericamente per soddisfare esigenze igeniche e tecnologiche. In particolare si definisce il campo delle trasformazioni, con i relativi parametri di riferimento, ammesse attraverso il Risanamento Conservativo, attraverso la formulazione dei seguenti sub-tipi di intervento: A) Adeguamento volumetrico sanitario: per le altezze interne dei locali, già destinati all' uso abitativo o comunque resi idonei a tale uso attraverso pregressa autorizzazione di abitabilità, nei centri storici A, A1 e nei manufatti rurali di cui all'art. 46, la deroga alle altezze minime interne dei vani già esistenti abitabili o commerciali o accessori potrà avvenire purché il volume interno netto dei locali non sia inferiore a mc.20 per le camere ad un solo letto e mc. 27 per ogno altro locale ad uso residenziale o commerciale. Negli interventi descritti devono essere utilizzati materiali e forme tradizionali o comunque omogenei con la struttura e le caratteristiche edilizie dei fabbricati. B) Adeguamento igenico e sanitario : in quegli immobili non dotati di adeguati servizi igenici, di cui al D. M. 5/7/1975, sono consentiti quegli interventi necessari a dotare detti alloggi di un servizio igienico, purchè non vengano modificate in modo incongruente la posizione delle aperture sulle pareti esterne, ovvero sia rispettata la configurazione tipologica edilizia dei prospetti, potendosi operare un incremento massimo della superficie utile dell'alloggio di 10 mq. Tale intervento é ammesso per ciascuna unità abitativa con riferimento alla situazione esistente al momento dell'adozione del PUC ed é indipendente dall'eventuale ampliamento ammesso per ciascuna zona, i due valori non sono tuttavia cumulabili. Gli incrementi volumetrici di cui ai punti B non sono tenuti all' osservanza delle distanze minime previste per le nuove costruzioni, ma dovranno rispettare esclusivamente le disposizioni minime in materia contenute nel Codice Civile. Essi sono comunque soggetti a conecessione edilizia. E' prevista l'eliminazione di eventuali superfetazioni come parti incongrue all'impianto originario e agli ampliamenti organici del medesimo. d) Ristrutturazioni edilizia Sotto questa dizione rientrano in particolare i seguenti interventi: 1) Interventi, di demolizione, ricostruzione e costruzione di pareti allorchè l'intervento comporti una trasformazione dell'organismo edilizio, esistente, funzionale allo stesso, anche attraverso un aumento del numero dei vani abitabili o della superficie utile esistente: nonchè la creazione di locali accessori al fabbricato ed a questo direttamente collegati, quali box, cantine, legnerie, magazzini, depositi ecc. 2) Interventi edilizi che comportino la suddivisione di unità immobiliare in due o più unità immobiliari. 7 3) Recupero, ovvero diversa utilizzazione di volume o di superficie esistente di vani accessori all'edificio. e) Ristrutturazione urbanistica Vale la definizione di cui alla lettera e) dell' art. 31 della L. 457/1978. In particolare devono essere classificati in questo tipo di intervento i seguenti casi: 1) Apertura di nuove strade o piazze o passaggi pedonali all' interno dei tessuti edificati. 2) Gli interventi edilizi che comportino la rifusione volumetrica e la ridistribuzione interna di più di due edifici contigui o che prevedano la possibilità di creare strutture di collegamento per connettere anche edfici non contigui. 3) Realizzazione di spazi pubblici coperti attrezzati nell' ambito dei tessuti edificati. Nel caso di interventi di ristrutturazione urbanistica, il rilascio delle concessioni di edificare è subordinato alla preventiva formazione di appositi Progetti Urbanistici Operativi (PUO) estesi alla totalità dell'intervento, e finalizzati a verificare sia il livello delle urbanizzazioni di tutta la zona omogenea, in cui risulta ricompresa l'area di intervento, che la compatibilità del progetto con le reti infrastrutturali del tessuto edificato esistente. Art. 5 DESTINAZIONI D' USO Si riportano di seguito i principali usi urbani del territorio con le relative funzioni e spazi fondamentali . Resta inteso che ad essi vengono associati funzioni e spazi accessori e di servizio attinenti gli usi medesimi ad esempio: -funzione abitativa: autorimesse, cantine, vani ed androni di ingresso, locali per impianti tecnologici, vano ascensore e vano scala, soffitte e locali comuni, balconi e logge, porticati e simili; - attività commerciali, alberghi e pubblici esercizi, uffici , attrezzzature pubbliche e generali, artigianato di servizio e simili: cantine,locali per impianti tecnologici, vano ascensore e vano scala, soffitte e altri locali di uso comune, magazzini, autorimesse, vani ed androni di ingresso spazi tecnici, esposizioni, porticati, balconi e logge, depositi, archivi e altri vani di servizio se prsiti di abitabilità.; - attività produttive ed economiche in genere: autorimesse, magazzini, impianti tecnologici, vano scala e vano ascensore, mense, depositi, servizi e simili, e/o altre funzioni accessorie che non comportino comunque la presenza cntinuativa di persone in attività lavorativa o di riposo ecc. Inoltre nel caso di usi non specificatamente previsti dalle presenti norme si procederà ad una loro classificazione per analogia con altri usi che producoano i medesimi effetti urbani in termini di urbanizzazioni primarie e secondarie, di impatto ambientale ed ecologico. Sono altresì da intendersi ricomprese nell'uso principale le funzioni complementari, anche se appartenenti ad altre categorie, purché le medesime funzioni siano strettamente necessarie allo svolgimento della funzione principale e pertanto ad essa collegata. DU1 - Abitazioni e abitazioni collettive Comprendono le abitazioni singole e collettive. Per abitazioni collettive si intendono collegi, convitti, conventi e simili. DU1.1 - Abitazioni agricole Comprendono i manufatti residenziali connessi con lo svolgimento di una specifica e documentata attività agricola. DU1.2 - Manufatti agricoli Comprendono i manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di una specifica e documentata attività agricola, quali impianti per l'immagazzinamento e confezionamento dei fiori, la produzione artigianale di essenze, conserve, confetture, miscelati ecc., garages, magazzini, ricovero attrezzi agricoli, stalle, cantine, essicatoi e similari. DU2 - Usi terziari di piccole dimensioni Comprendono le piccole attività direzionali, finanziarie amministrative e terziarie di tipo minore (uffici, ambulatori, attività di servizio e simili) e di carattere prevalentemente privato che non prevedono un' allta affluenza di pubblico, generalmente diffuse integrate nel tessuto urbano esistente prevalentemente residenziale. DU3 - Commercio diffuso 8 Comprendono: attività commerciali al dettaglio di esercizi commerciali di tipo alimentare ed extralimentare al minuto (con esclusione delle attività commerciali all'ingrosso), compresi gli spazi per esposizioni anche se autonomi.ed esposizioni merceologiche (esposizioni e mostre) fino alla dimensione di 300 mq. di superficie di vendita . Se la superficie di vendita del singolo negozio/esercizio è superiore a 300 mq l'esercizio commerciale rientra nei "Centri commerciali, direzionali e fieristici", ad eccezione di quelle attività di commercio dei prodotti dell'industria automobilistica, dei semilavorati industriali, delle macchine operatrici e cantieristiche che abbisognano di spazi di grande dimensione per l'esposizione, la semilavorazione o l'assistenza ai prodotti trattati. DU4 - Pubblici esercizi Per pubblici esercizi si intendono ristoranti, trattorie, bar, osterie, pub e similari. DU5 - Artigianato di servizio Comprende tutte le attività di tipo artigianale che non esplicano funzioni produttive vere e proprie, ma di servizio alla casa, alla persona e comunque di servizio alle attività urbane in genere (escluso l'artigianato di servizio all'auto). DU6 - Commercio all'ingrosso e magazzini Per commercio all'ingrosso e magazzini si intendono depositi, stoccaggi, centri merce autonomamente organizzati. Tale uso è finalizzato alla raccolta, conservazione, smistamento, manipolazione movimentazione delle merci. DU7 - Stazioni di servizio e distributori carburanti Comprendono le attrezzature e i servizi relativi alle attività di distribuzione del carburante, e di gas metano, ivi comprese inoltre le attrezzature di assistenza automobilistica e di lavaggio, nonchè le piccole attività commerciali limitate all'utenza automobilistica. Si vedano inoltre le rispettive norme di legge che regolano tali attività. DU8 - Scuole dell'obbligo Comprendono asili nido, scuole materne,scuole elementari, scuole medie inferiori, scuole speciali ed eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici. DU9 - Attrezzature di interesse comune Comprendono servizi sociali, culturali e ricreativi di quartiere, musei, biblioteche, teatri centri civici, uffici comunali , sedi di associazioni , sedi istituzionali amministrative, politiche sindacali, religiose, edifici per il culto e opere parrocchiali, istituti religiosi, educativi e assistenziali, nonchè le attrezzature complementari quali spazi per attività culturali, ricreative e sportive ed eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici. DU10 - Attrezzature socio-sanitarie Comprendono ospedali, cliniche, poliambulatori, servizi per gli anziani, per disabili, day hospital, case di riposo, laboratori per analisi cliniche, centri di riabilitazione, centri sanitari specializzati, e simili, sia pubbliche che private. DU11 - Attrezzature per lo sport Comprendono gli impianti e i servizi necessari ad attrezzare per il gioco e lo sport le aree destinate all'impiantistica sportiva pubblica e privata, palestre, coperture fisse e/o smontabili per campi sportivi, palazzetti dello sport, piscine coperte e scoperte e attrezzature scoperte come campi, pedane, piste per la pratica sportiva all'aperto ed eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici. DU12 - Attrezzature per il verde Comprendono aree di uso pubblico, sistemate con specie vegetali adatte per la ricreazione, il tempo libero, la fruizione ambientale naturalistica. Essi comprendono, oltre agli spazi a verde di cui sopra, percorsi pedonali e ciclabili, spiazzi per il gioco (non recintati), elementi edilizi di arredo e servizio (pergole, fontane, gazebi, chioschi, servizi igienici, ecc.) ed eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici. DU13- Parcheggi 9 Comprendono i parcheggi pubblici, di uso pubblico e privati, quali autorimesse entro terra, mono o multipiano, e fuori terra monopiano, isolate e miste, a box e a spazio aperto parcheggi in superficie a un solo livello, compresi gli spazi di manovra. E' ammessa la presenza di usi complementari quali attività di assistenza meccanica, lavaggio, distribuzione di carburanti, ed eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici. La Su destinata a tali attività complementari sarà proporzionale alla superficie destinata a parcheggio (o parcamento), (compresi gli spazi di manovra) nella misura di che verrà definita dalla convenzione di cui appresso. Il Consiglio comunale, può deliberare di ammettere enti, associazioni o privati a realizzare i parcheggi pubblici o autorimesse sulla base di una convenzione da stipularsi tra proprietà e Comune, nella quale verranno definite, nell'ambito delle possibilità edificatorie consentite dalle presenti norme, le caratteristiche dell'intervento, le quote di uso pubblico e privato dei parcheggi e delle autorimesse, nonchè le modalità e i tempi di realizzazione e d'uso dei parcheggi e delle altre opere consentite. DU14 - Attrezzature tecnologiche e servizi tecnici urbani Comprendono: insediamenti e impianti connessi alle reti tecnologiche e dei servizi tecnologici urbani, quali centrali di trasformazione, di pompaggio e simili, nonché impianti di adduzione, distribuzione e smaltimento, impianti per la regolazione delle acque; stazioni per l'autotrasporto, sedi per le aziende di trasporto pubblico, magazzini e depositi comunali, gas, acqua, energia, impianti relativi alle reti di distribuzione del elettrica, fognature e telefoni. DU15 - Stoccaggio di rifiuti solidi urbani Comprendono attrezzature destinate allo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti urbani ed al recupero e riciclaggio di cascami e rottami metallici. Le aree devono avere le caratteristiche previste dalla normativa vigente , in particolare per ciò che concerne l'ubicazione, le caratteristiche geologiche, geotecniche e la protezione delle acque dall'inquinamento. E' ammessa la costruzione delle strutture necessarie per il ricovero degli attrezzi, del personale e del macchinario necessario alla gestione dello stoccaggio. All'interno dovranno essere previsti 2 posti auto /1000 mq. della superficie fondiaria Lungo tutti i confini del lotto dovrà essere sistemata una fascia alberata continua (su una striscia di terreno permeabile di almeno m 3 di profondità). Le alberature devono avere altezza minima di m 3 ed essere previste a distanza tale da determinare visivamente una barriera continua di verde. DU16 - Attrezzature per la mobilità meccanizzata Comprendono le sedi viarie destinate alla circolazione dei veicoli pubblici e privati, gli spazi per la sosta, nonchè spazi destinati al trasporto pubblico in sede propria. Sono altresì compresi gli spazi di verde e le strutture di arredo urbano. DU17- Attrezzature per la mobilità pedonale e ciclabile Comprendono i marciapiedi, i portici, le gallerie, le piazze, i percorsi pedonali e ciclabili in sede propria. DU18- Artigianato produttivo e industria Comprendono tutti i tipi attività artigianali e industriali volte alla produzione di beni compatibili con l'ambiente urbano, rispetto alla normativa vigente. Sono assimilate a questa categoria le attività e i servizi di elaborazione dati organizzati in autonome unità produttive. Sono compresi spazi produttivi, uffici, sale di riunione e rappresentanza, magazzini, mostre, mense, spazi di servizio e di supporto, spazi tecnici, spazi per le esigenze del personale. DU19- Artigianato di servizio all'auto L 'artigianato di servizio all'auto comprende l'esercizio di attività di assistenza alla mobilità, quali gommisti, carrozzieri, elettrauto e simili. DU20- Servizi ricreativi e sportivi Comprendono attrezzature per il benessere e per la salute (wellness e fitness), palestre e strutture 10 annesse quali ludoteca, sala conferenze, centro di kinderheim, alterheim. DU21- Depositi a cielo aperto Per depositi a cielo aperto si intendono gli spazi materiali e manufatti edilizi, di cantiere, nonchè spazi per depositi ed esposizioni (ad esempio: roulottes, motorcaravan, autoveicoli nuovi e usati, materiali estetica, commercio sportivo, destinati a depositi di di merci con o senza vendita edili, e simili). Questo uso comprende, oltre agli spazi di deposito a cielo aperto, gli spazi coperti per uffici, guardiole e servizi, nella misura massima di mq 100 di Su. Parcheggi = 3 posti auto ogni 500 mq di Sf. oltre a standards urbanistica commerciale Verde = Deve essere sistemata una fascia alberata continua (su una striscia di terreno permeabile di almeno m 2 di profondità) lungo tutti i confini del lotto. Le alberature devono avere altezza minima di m 3 ed essere previste a distanza tale da determinare visivamente una barriera continua di verde. DU22- Attrezzature ricettive alberghiere Comprendono alberghi, ivi compreso le possibili denominazioni di alberghi tradizionali, motel e villaggi albergo, residenze turistico alberghiere, così come disciplinate dalle leggi RL N° 11/1982 e N° 7/1993 e succ.modifiche e integrazioni DU23- Attrezzature ricettive all'aria aperta Comprendono villaggi turistici, campeggi, parchi per vacanze, così come disciplinato dalle leggi RL N° 11/1982 e N° 7/1993 e succ.modifiche e integrazioni. I parcheggi dovranno essere commisurati alle specifiche esigenze. DU24- Attività extralberghiere Comprendono case per ferie , ostelli per la gioventù, rifugi alpini ed escursionistici, affittacamere, case ed appartamenti per vacanze, alloggi agrituristici, miniaree di sosta allestite da Enti Locali, così come definite e disciplinate dalla legge RL N° 13/1992. DU25 - Attrezzature per lo spettacolo e attrezzature culturali. Comprendono sedi per mostre ed esposizioni, sedi di organizzazioni e centri culturali, ricreativi, per il tempo libero, musei, biblioteche, sale per incontri, cinema e teatri, centri congressuali polivalenti, locali per lo spettacolo, sale di ritrovo. Parcheggi previsti all'interno dell'area di intervento o in un raggio di 100 m.: Ppubblici = 40 mq/l00 mq Su Pprivati = art.18 legge 765/1967 DU26 - Centri commerciali, direzionali Comprendono le funzioni commerciali, direzionali e fieristiche . Sono compresi: i centri commerciali (DU3) aventi SV superiore a 300 mq, gli uffici (pubblici e privati) di grandi dimensioni, le attività direzionali di carattere pubblico e privato, le attività amministrative, finanziarie, assicurative e di rappresentanza di interesse generale, le sedi di istituti e organismi per la ricerca scientifica o applicata, le attività di terziario avanzato e specializzato operanti nell'area della produzione e dei servizi reali alle imprese che richiedono un autonomo insediamento, gli edifici e attrezzature per servizi di elaborazione dati, centri di produzione e assistenza di sistemi di informatica, nonchè le attività di cui al precedente DU2, quando interessino interi edifici (dando luogo a insediamenti specialistici). Per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali dovrà essere garantito l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi . In aggiunta, per le volumetrie commerciali e residenziali, si dovranno prevedere i parcheggi privati di cui di cui all'art. 18 della legge 765/67 , (1mq./10 MC. di costruzione) come modificata dalla l.122/89, ed i parametri di cui all'art.19, 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. Art. 6 DEROGHE Per i soli edifici ed impianti pubblici ed in casi eccezionali per quelli di interesse pubblico il Sindaco può concedere deroghe alle norme di attuazione del P.U.C relative ai seguenti parametri: 11 - altezza massima degli edifici; - distanza minima tra fabbricati; - distanza minima delle costruzioni dai cigli stradali. Al fine di cui sopra il Sindaco deve richiedere il nulla-osta al competente organo regionale, secondo la procedura di cui all' art. 3 della legge 21. 12. 1955 n° 1357 e dell' art. 41 quater della L. U. n°. 1150/1942 e successive modificazioni e integrazioni. Art.7 IMMOBILI CONDONATI Gli immobili per i quali sia stata rilasciata concessione o autorizzazione in sanatoria, ex lege N° 47/85 e succ.mod. e integr., sono considerati come esistenti alla data in cui é avvenuto l'abuso condonato, agli effetti delle possibilità di incremento previsti dalle presenti norme. Art.8 CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI PRECEDENTI L'ADOZIONE DEL PUC Le concessioni e autorizzazioni edilizie concesse e rilasciate in data antecedente l'adozione del preliminare del PUC rimangono valide fino alle scadenze previste dalla vigente legislzione urbanistica. Decorsi i termini di cui sopra non é possibile richiedere nuova concessione o autorizzazione nel rispetto della precedente normativa se la stessa risulta in contrasto con il PUC. Art.9 CALAMITA' NATURALI E' ammessa la ricostruzioni di edifici esistenti ed aventi legalità edilizia , interamente o parzialmente demoliti in seguito a calamità naturali o eventi eccezionali accaduti dopo l'adozione del presente P.U.C. Art.10 CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE D'USO Il cambiamento di destinazione d'uso degli edifici, con o senza opere, qualora comporti variazione degli standards urbanistici di cui al DM 2/4/68, é sottoposto a concessione edilizia; tale cambiamento di destinazione d'uso é assentibile nel rispetto delle presenti norme e disciplinato nelle singole norme di zona . Non é mai ammesso il cambio di destinazione d'uso da parcheggio ad altra destinazione. Le destinazioni d'uso da considerare rilevanti sotto il profilo urbanistico al fine degli standards urbanistici sono tre: 1) la residenza 2) il produttivo (costruzioni o impianti destinati ad attività industriali o artiginali dirette alla trsformazione di beni ed alla prestazione di servizi) 3) il commerciale-direzionale-turistico Art. 11 DISCIPLINA RELATIVA AI VINCOLI SUL TERRITORIO I vincoli gravanti sul territorio comunale, previsti da leggi statali o regionali, nonché dal PUC sono i seguenti: Vincoli infrastrutturali , storico-ambientali, Idrogeologici, cimiteriali Stabilità e dissesto in atto ecc. Nel PUC si é tenuto conto dei seguenti tipi di vincolo: - Fasce di rispetto stradali esterne al perimetro delimitante "i centri abitati" (DPR N° 1404 del 1/4/1968) - Fasce di rispetto cimiteriale . - Fasce di rispetto dei corsi d'acqua, ai sensi LRL N° 9/93 - Perimetrazione aree inondabili indicate nella DGR 2615/1998 modificato DGR 262/1999 (tav.15, 16, 25, 26) - Fascia di rispetto dei pozzi ai sensi del D.P.R. N°236 del 1988 (tav.15 e 16) - Fascia di rispetto degli elettrodotti - trasporto di energia elettrica ai sensi del DPCM 23/4/92 L'indice di fabbricabilità eventualmente presente all'interno delle fasce di rispetto potrà essere trasferito al di fuori nel realtivo ambito e/o distretto. 12 Art. 11.1 FASCIA DI RISPETTO STRADALE Tali fasce hanno l'obiettivo di garantire la visibilità dell'intorno in prossimità degli incroci stradali e permettere ampliamenti delle corsie e nuovi allacciamenti. E' possibile mettere a dimora elementi arborei purché questo non comprometta la visibilità, mantenere o porre colture agricole, realizzare parcheggi. E' inoltre possibile la realizzazione di chioschi, edicole e impianti per il deposito e la distribuzione di carburante, purché sia stipulata un'impegnativa unilaterale relativa alla loro demolizione, a spese del proprietario (con esclusione di ogni pretesa di maggiorazione d'indennità di espropriazione derivante dalla stessa demolizione), se si dovesse rendere necessario realizzare ampliamenti tali da compromettere l'esistenza di tali manufatti. Art. 11.2 FASCIA DI RISPETTO DEI CORSI D'ACQUA Dovranno essere rispettate le limitazioni previste ai sensi art.26 legge RL N°9 del28/1/1993 nei corsi d'acqua pubblici. In particolare sono vietati i seguenti interventi : -le nuove edificazioni ad una distanza inferiore a metri venti, all'interno del perimetro dei centri urbani e a metri 40 al di fuori di esso, dai cosri d'acqua pubblici a sponde naturali o protette, misurata dalpiede della sponda e dell'opera di protezione e, comunque dal limite della proprietà demaniale.L'autorità competente in materia di polizia idraulica può autorizzare deroghe alla distanza suddetta comunque non inferiori a metri tre e a metri dieci rispettivamente all'interno ed all'esterno del perimetro dei centri urbani .tale deroga deve tenere conto del regolare deflusso senza esondazioni ed erosioni e con adeguato franco della portata di piena prevedibile con tempo di ritorno di almeno duecento anni o, se maggiore, dellaportata certificata dal Servizio Idrografico dello Stato per il litorale liguretirennico. - le nuove edificazioni a distanza inferiore a metri dieci dalpiede esterno degli argini maestri sopraelevato dalpiano di campagna per i corsi d'acqua arginati, per le portate anzidette, con manufatti in terra, ovvero in muratura o conglomerato cementizio Art.11.3 PERIMETRAZIONE AREE INONDABILI Viene recepito il provvedimento regionale ( DGR 2615/1998 modificato DGR 262 del 12/03/1999) che introduce misure di salvaguardia temporanee sulle aree perimetrate come inondabili. La perimetrazione, le misure potranno essere modificate dal redigendo Piano di Bacino in tal caso acquisterà efficacia la destinazione prevista dal PUC. Art.11.4 FASCIA DI RISPETTO DI SORGENTI, POZZI E PUNTI DI PRESA DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO POTABILE In prossimità di sorgenti e pozzi e punti di presa vige l'assoluta tutela nel raggio di 10 metri misurata dal centro del pozzo, mentre la zona di salvaguardia é pari a 200 metri di raggio dal centro dl pozzo. Ai sensi dell'art.6 del Decreto del Presidente Repubblica 24/05/1988, n.236, in questa fascia é vietato lo svolgimento delle seguenti attività: dispersione di fanghi e acque reflue anche se depurati, accumulo e/o spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche provenienti da piazzali o strade, aree cimiteriali, aperture di cave che possono essere in connessione con le falde , aperture di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano ed di quelli finalizzati alla variazione della estrazione ed alla protezione delle caratteristiche quali-quantitative della risorsa idrica, gestione di rifiuti, stoccaggio di prodotti e sostanze chimiche e/o radioattive pericolose, i centri di raccolta demolizione e rottamazione di autoveicoli, pozzi pendenti, pascolo e la stabulazione di bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli effluenti, al netto delle perdite di stoccaggio e di distribuzione, é comunque vietata la stabulazione di bestiame nella zona di rispetto ristretta. 13 All'interno della zona di salvaguardia sono possibili interventi di modificazione del tessuto edilizio, solo ove siano già presenti e funzionanti condotte fognarie, non sono ammesse destinazioni d'uso che determinino diversi carichi di inquinamento da quelli originari. I nuovi allacciamenti fognari dovranno essere con tubazioni a tenuta. Art.11.5 FASCIA DI RISPETTO DEGLI ELETTRODOTTI - TRASPORTO DI ENERGIA ELETTRICA Ai sensi del DPCM 23/4/92 le distanze tra i conduttori delle linee elettriche aeree ed i fabbricati adibiti ad abitazione o altra attività che comporti tempi di permanenza prolungata sono i seguenti: - nel raggio pari a 28 m. dal conduttore di tensione 380 kV - nel raggio pari a 18 metri dal conduttore di tensione di 220 kV - nel raggio pari a 10 metri dal conduttore per tensione di 132 kV E' possibile interrare o deviare i cavi delle linee di alta tensione, con conseguente ridefinizione dei vincoli di inedificabilità pari a 2,50 metri dalla condotta. Per quanto riguarda gli edifici esistenti in tale fascia é possibile intervenire con le sole opere di conservazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ripristino edilizio, degli immobili e del tessuto edilizio. Art. 11.6 FASCIA DI RISPETTO CIMITERIALE DESTINAZIONI: In essa sono tollerabili sino ad esaurimento tutte le destinazioni in atto; é invece ammesso l'uso agricolo del suolo e l'impianto di parcheggi in superficie e di verde pubblico attrezzato, purché non comportanti alcuna volumetria. NORME L'area di rispetto cimiteriale é di mt. 50 attorno al perimetro del cimitero, ai sensi del provvedimento formale della competente autorità, mediante il quale é stata autorizzata, una distanza inferiore. Per gli edifici esistenti sono ammesse le sole opere di conservazione degli immobili e del tessuto edilizio, é ammesso il cambio di destinazione d'uso purché compatibile con il carattere di decoro e riservatezza del luogo. Sono inoltre realizzabile le autorimesse interrate pertinenziali, purché non interferiscano con le caratteristiche del luogo. E' inoltre obbligatoria la stipulazione di un' impegnativa unilaterale relativa alla loro demolizione, a spese del proprietario, (con esclusione di ogni pretesa di maggiorazione d'indennità di espropriazione derivante dalla stessa demolizione), se dovessero intervenire esigenze di ampliamento del cimitero e tali costruzioni si trovassero, conseguentemente, in una situazione di eccessiva vicinanza al cimitero. Art. 11.7 EDIFICI E AREE VINCOLATE Sono individuati all'interno del territorio comunale edifici ed aree di interesse storico-artistico, compresi negli elenchi di cui al Decreto Legislativo n. 490/99 ( Testo Unico) e vincolati così come gli edifici di proprietà pubblica più vecchi di cinquant'anni, ai sensi dello stesso Decreto Legislativo n. 490/99 , per gli interventi su detti immobili é necessaria l'autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Liguria. Sono inoltre individuate aree vincolate ai sensi del Decreto Legislativo n. 490/99 ( Testo Unico) e della Legge 8 agosto 1985, n. 431 "Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 27 giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale" come meglio individuate nella TAV. 15 Art. 11.8 RITROVAMENTI E SCOPERTE ARCHEOLOGICHE In caso di ritrovamento di reperti a seguito di scoperte fortuite effettuate da parte di privati di materiale archeologico e paleontologico é obbligatoria la segnalazione immediata alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della regione Liguria, con l'obbligo della conservazione temporanea dei reperti, senza rimuoverli da luogo di ritrovamento ai sensi del Decreto Legislativo n. 490/99 ( Testo unico). 14 Art.12 EDIFICI ESISTENTI Gli edifici esistenti alla data di adozione delle presenti norme in contrasto con le destinazioni d'uso previste dal presete piano, possono essere oggetto di trasformazione solo per essere adeguati alle previsioni del Piano; nelle zone BR, BC , DR, D, EF, EC, EPA, ENI, TR, sono ammessi gli interventi di cui alla legge 457/78 lettere a) b) c) d) e) e demolizione e ricostruzione secondo i tipi di intervento di cui alle norme di ciscuna zona. Nel caso di ampliamenti in altezza la nuova parte di fabbrica non dovrà rispettare le distanze dal filo strada. Casi particolari di aumento volumetrico maggiore onde raggiungere un eventuale continuità di gronda coi fabbricati adiacenti saranno valutati dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia Integrata. Sono ammesse trasformazioni per singoli edifici mediante demolizione e ricostruzione a condizione che non venga superato il volume preesistente e nel contempo si rispettino le norme sulle distanze e sulle altezze di cui al comma precedente. I vincoli relativi alle distanze ed alle altezze potranno non essere rispettati nei casi in cui la costruzione sia compresa nell'inviluppo dell'edificio preesistente e/o nel rispetto delle specifiche norme di ambito/distretto" Per gli edifici esistenti in aree soggetto ad esproprio o di interesse pubblico sono ammessi esclusivamente opere di mautenzione ordinaria e straordinaria, tenuto conto che le migliorie conseguenti non potranno modificare il valore di esproprio. Art.13 AMPLIAMENTI Gli ampliamenti dei fabbricati ammessi nella disciplina dei singoli ambiti dovranno essere finalizzati a dare completamento alla geometria dei fabbricati , purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nella ipotesi che non esista accordo di continuità. Il progetto di ampliamento potrà essere costruito in tutto o in parte sul sedime del fabbricato , ma comunque su muri esistenti di perimetro. Nel caso di ampliamenti in altezza la nuova parte di fabbrica non dovrà rispettare le distanze dal filo strada . Art.14 VOLUMI INTERRATI Sono ammessi volumi interrati su tutti i lati sottostanti i fabbricati, salvo un lato che potrà essere libero. In questo caso le aperture eventuali devono avere tipologia congruente con la destinazione d'uso del volume principale di cui l'interrato costuisce un accessorio. Tali volumi non sono computati ai fini volumetrici dell'indice di fabbricabilità, se collocati sotto il profilo del terreno naturale originario (prima dell'intervento). Rispetto agli edifici esistenti, alla data di adozione del progetto definitivo del PUC, sono ammesse nuove volumetrie interrate sottostanti o adiacenti fisicamente al perimetro del sedime dell'esistente, con superficie coperta al massimo pari al 50% della superficie lorda residenziale quando questa é maggiore o uguale a 120 mq, con superficie coperta minore o uguale a 60 mq per superfici lorde residenziali inferiori a 120 mq. Tali rapporti di superficie devono essere verificati comprendendo anche eventuali interrati preesistenti. Distanze: l'interrato dovrà rispettare su tutti i lati le distanze dai confini di proprietà pari a m.3,00, salvo assenso del confinante. Nel caso di confine con strade pubbliche o di pubblica utilità dovranno essere rispettate le seguenti distanze : - m.1,00 per strade di larghezza fino a m.2,50; m. 3,00 per strade di larghezza compresa tra 2,50 m. e 6,00 m; m. 5,00 per strade maggiori di 6,00 m. Il fronte libero dovrà rispettare le distanze indicate in ciascun ambito o distretto. La superficie interrata non dovrà diminuire la percentuale di superficie permeabile prevista. Non sono ammessi volumi interrati non connessi con volumi fuori terra, ad esclusione dei parcheggi, fatto salvo quanto previsto all'art.45 delle presenti norme. E' fatta salva la normativa particolare dei singoli ambiti / distretti ove presente. Si vedano inoltre le prescrizioni della disciplina paesistica. Art. 15 15 PARCHEGGI PRIVATI Nelle nuove costruzioni e nelle aree di pertinenza delle stesse devono essere previsti locali o spazi liberi destinati ad autorimessa o parcheggio nella proporzione minima di cui all'art. 2 della legge 122/1989 (1 mq/10 mc volume costruito) o secondo i parametri indicati per ciascuna zona dalle presenti norme. Dovrà comunque essere soddisfatta e garantita la presenza minima di un postoauto per ogni unità abitativa. Al fine di eliminare i parcheggi sul suolo stradale, lungo il ciglio a monte di tutte le strade statali, provinciali, comunali e private, ove lo consentono ragioni di visibilità (distanza da curva, dossi, ecc) é consentita la costruzione di box ad uso autorimessa da ricavarsi nelle balze del terreno ed interrati su tre lati. Il lato prospiciente la strada dovrà arretrarsi di mt. 5 dal ciglio stradale in deroga alle distanze. L'altezza massima interna ammessa é pari a mt 2.40. Le autorimesse interrate non pertinenziali alle abitazioni sono realizzabili in qualsiasi zona del PUC, fatte salve le precisazioni contenute negli articoli relativi a ciascuna di esse, ad eccezione delle zone agricole (EF1, EF2, EF3, EC1, EC2, EC3 , EPA1, EPA2, EPA3, ENI) e degli edifici esistenti di valore storico per i quali gli interventi dovranno essere compatibili con le prescrizioni di vincolo se esistente o comunque con il rispetto della tipolgia originaria dell'edificio. Art. 16 SERRE L'edificazione delle serre, intese nei termini di cui alla legge regionale n° 17/1976, é consentita solo nelle zone Agricole EF, EC, EPA1, EPA2, EPA3 ed é assoggettata alle seguenti prescrizioni: a) - l'edificazione é soggetta a concessione di edificare del Sindaco; b) - la superficie coperta non potrà superare il 75 % dell'area libera disponibile; c) - la superficie asservita può essere utilizzata nel computo degli indici di edificazione per altre costruzioni; d) - l'altezza massima consentita é di mt 6.00 al colmo. e) - la pendenza massima delle falde non potrà superare i 20° f) - le sistemazioni del terreno preordinate alla realizzazione di serre non devono dare luogo a muri di sostegno di altezza superiore a mt 3.00 dal piano di campagna alla sommità del muro, se la pendenza naturale del terreno é compresa tra 0°÷20°; di m. 2,50 se la pendenza naturale del terreno é compresa tra 20°÷40°; di m. 2,00 se la pendenza naturale del terreno é superiore a 40°; g) - dovranno essere previsti lo scarico e l'incanalamento sia delle acque meteoriche che delle eventuali acque derivanti dall'esercizio dell'impianto; h) - le distanze minime non inferiori a: - mt. 1,50 dai confini, fatte salve le ipotesi di costruzioni in aderenza che sono ammesse con il consenso del vicino - mt 3.00 dai fabbricati all'interno della stessa azienda - mt 5.00 dai cigli stradali 0 - mt.10,00 dai fabbricati residenziali esterni all'area di proprietà, salvo assenso del confinante alla costruzione a minor distanza i) - obbligo di atto notarile per il vincolo alla destinazione d'uso agricola per le serre superiori a m. 3.20 di altezza al sottogronda. Sono ammessi interventi di ristrutturazione degli impianti esistenti, nel rispetto dei parametri soprariportati. E' d'obbligo, a cura del proprietario ed, in sua vece, del Comune, con diritto a rivalsa delle spese, la rimozione delle serre dismesse all'uso produttivo. Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. La concessione dovrà essere accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo che preveda l'impegno del richiedente all'esercizio effettivo dell'attività agricola, alla conservazione della destinazione agricola delle strutture a serra, alle eventuali garanzie per il puntuale adempimento degli obblighi assunti, l'impegno della rimozione delle serre nel caso di dismissione dell'attività agricola. Art.17 DISPOSIZIONI COMUNI ALLE VARIE ZONE E DIFESA DEL SUOLO Le disposizioni di cui alle presenti NORME del PUC non si applicano nei confronti delle opere di urbanizzazione primaria, ivi comprese le cabine di trasformazione e distribuzione dell'energia elettrica. E' consentita l'installazione di chioschi per la vendita di gelati e giornali, pensiline per il trasporto pubblico 16 e similari, nelle misure minime previste dalle norme sanitarie vigenti, a condizione che esista l'impegno del richiedente allo sgombero qualora il manufatto risulti di ostacolo all'attuazione di interventi di previsione del PUC o di interesse pubblico. Tali elementi di arredo urbano, se di dimensioni inferiori a 25 mq. di superficie lorda coperta, sono ammessi senza verifica di capacità edificatoria. E' consentita la realizzazione ( escluso all'interno degli ambiti A, A1, ENI) di tettoie isolate per le quali non é richiesto l'utilizzo dell' indice di fabbircabilità previsto per ogni singola zona, ma solamente il rispetto delle seguenti condizioni: - per ogni lotto di proprietà é ammessa la realizzazione di una tettoia con superficie coperta non superiore a mq. 30; - l'utilizzazione della tettoia sarà congruente con le destinazioni ammesse per ogni singola zona; - tipologia e materiali sono quelli ammessi dalla disciplina paesistica per ogni singola zona. Sugli edifici esistenti, compresi all'interno di ambiti e/o distretti soggetti a PUO o interessati da infrastrutture e servizi pubblici e d'uso pubblico a livello transitorio sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia; per essi non é ammesso il cambio di destinazione d'uso, nè la demolizione e ricostruzione. Su tutto il territorio dovrà essere evitata la distruzione delle canalizzazioni superficiali e la modifica delle condizioni di drenaggio superficiale. Nei nuovi interventi si dovranno prevedere adeguati sistemi di drenaggio correlati ai caratteri di permeabilità dei suoli ed alla natura dei materiali litologici. Nelle zone urbane dovranno altresì essere rispettati i rapporti di permeabilità del suolo indicate per ciascun ambito e distretto. Le sistemazioni idrauliche e le sistemazioni di versante dovranno essere eseguite con le tecniche dell'ingegneria naturalistica e del recupero ambientale. Sono ammessi miglioramenti fondiari con conseguente variazione delle quote naturali del terreno, fermo restando il rispetto della disciplina paesistica. Art.18 RETI ELETTRICHE (DU14) In tutte le zone di PUC é ammessa la costruzione di cabine elettriche e di linee per il trasporto e la distrubuzione, previa verifica dei tracciati e dei progetti con l'Amministrazione Comunale e con le Amministrazioni superiori competenti per legge, nel rispetto dell'inserimento paesistico ambientale e della salute dei cittadini . Ciò vale anche per gli interventi volti a modificare sostanzialmente le linee esistenti mediante l'esecuzione di nuovi tratti che si discostino in modo sensibile dalle linee esistenti e la costruzione di nuovi tratti in stretto affiancamento a quelle esistenti con successiva demolizione di quelli sostituiti. Nelle fasce di rispetto degli elettrodotti le colture arboree ad alto fusto sono precluse e le innovazioni, costruzioni e impianti non devono ostacolare il regolare esercizio dell'elettrodotto e devono altresì rispettare le distanze minime prescritte negli art. 2.1.06 e 2.1.08 delle norme approvate con il D.I. 21/3/1988 N° 449 e D.I. 16/1/1991 e successive modificazioni. Inoltre dovranno essere rispettate le condizioni previste dalle norme che disciplinano la servitù di elettrodotto. Compete in ogni caso a che intende edificare su fondi attravresati da elettrodotti, l'accertamento della tensione della linea presso i competenti uffici ENEL e conseguentemente la richiesta delle prescrizioni cui attenersi . Criteri progettuali da seguire per un più corretto inserimento ambientale: i tralicci dovranno essere posizionati con un'attenzione alle caratteritiche paesistiche e morfologiche del territorio e colorati di verde, le cabine elettriche dovranno possibilmente o essere interrate o avere copertura eseguita a tetto a padiglione con i prospetti esterni intonacati in arenino e dipinti con colori in pasta della gamma delle terre naturali, o rivestiti in pietra. Art.19 ATTREZZATURE TECNOLOGICHE E SERVIZI TECNICI URBANI (DU14) In tutte le zone di PUC é ammessa la costruzione di attrezzature tecnologiche e servizi tecnici urbani così come definiti al punto DU14 dell'art.5 , previa verifica dei tracciati e dei progetti con l'Amministrazione Comunale e con le Amministrazioni superiori competenti per legge, nel rispetto dell'inserimento paesistico ambientale e della salute dei cittadini . Art.20 DISCIPLINA RELATIVA ALLE DESTINAZIONI COMMERCIALI 17 Ai sensi della nuova disciplina del commercio D.lvo.N°114 del 31/3/1998 le tipologie di vendita alimentari e non alimentari risultano le seguenti: EV: esercizi di vicinato fino a 150 mq di superficie di vendita MSV: media strutture di vendita tra 150 e 1500 mq. di superficie di vendita GSV:grande struttra di vendita tra 1500 e 2500 mq. di superficie di vendita Tali tipogie dovranno riferirisi al D.LVO sopracitato ed alle disposizioni regionali per le procedure autorizzative, nel rispetto dei presenti vincoli di natura urbanistica. Qualora la vendita riguardi generi alimentari deve sempre essere rispettata la compatibilità igenico sanitaria dei locali. I limiti di superficie per ogni singolo esercizio devono essere compatibili con i limiti massimi di superficie consentiti nei vari ambiti e/o distretti urbanistici . Il PUC fissa le seguenti deroghe ai limiti massimi di superficie di vendita negli ambiti di conservazione e riqualificazione A e A1: a) esercizi di vicinato sia alimentari che non = 100mq. di superficie di vendita b) medie strutture di vendita fascia ridotta tra 100 mq. e 1000 mq. All'interno di ciascun ambito/distretto é stato individuata l'ammissibilità o meno di strutture di vendita nelle articolazioni che le stesse presentano sia nei termini di superficie massima ammissibile sia nei termini di settore merceologico. Con riferimento alla delibera del Consiglio regionale n. 29 del 27/04/99 " Determinazione degli indirizzi e dei criteri commercilai e di urbanistica-commerciale ai sensi del Decreto L.vo 31/3/1998 N° 114"si é tenuto conto delle indicazioni in esso contenute come vincolanti nel modo seguente. - ambito A e A1alimentari SV < 150 mq. ammissibili ( MSV comprese tra i 101 mq. e 150 mq.) > 150 mq. non ammissibili non alimentari SV< 300 mq. ammissibili > 300mq. non ammissibili - ambiti BR1, BR2, BR3 BR5 alimentari e non alimentari SV < 300 mq. ammissibili > 300 mq. non ammissibili - ambito BC1 alimentari e non alimentari come sopra; - distretti C3 e C4 alimentari e non alimentari come sopra; - distretti TR1 e TR2 alimentari e non alimentari come sopra; - ambito/distretto DR e D i ammissibile alimentari SV < 150 mq. MSV non ammissibili SV tra i 150 e 1500 mq. MSV SV> 1500 mq .GSV commerciali esclusi centri non alimentari SV < 100 mq. non ammissibili SV tra i 100 e i 1500 mq. MSV ammissibili SV > 1500 mq.GSV solo se previsti da PTC regionale o provinciali Definizioni di riferimento : - Superficie di vendita ( art. 4 Dl.vo 31/03/98 n. 114) di un esercizio commerciale é l'area destinata alla vendita, compresa quella occupata dai banchi, scaffallatura e simili. Non costituisce superficie di vendita quella destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione uffici e servizi. - Al fine di un raccordo tra la regolamentazione commerciale, che definisce la superficie di vendita (come 18 sopra), e la pianificazione urbanistica, si assume la seguente parametrazione: Superficie di vendita/ superficie lorda di pavimento agibile SV / SLA = 0,83 che si assume come riferimento per ilpresente PUC Art.2O.1 DOTAZIONE MINIMA DI PARCHEGGI PERTINENZIALI PER LA CLIENTELA E DI SPAZI PER LA SOSTA E LA MOVIMENTAZIONE DEI VEICOLI ADIBITI AL RIFORNIMENTO MERCI a) Dotazione di parcheggi pertinenziali per la clientela Si applicano non solo agli esercizi commerciali disciplinati dalD.LVO 31/03/98 n. 114, (destinazione DU3, DU6,DU20, DU21, DU26 delPUC), ma anche per quelle attività cui non si applica il Decreto Bersani, quali i Pubblici Esercizi ( destinazione DU4 delPUC), l'artigianato di servizio ( destinazione DU5 del PUC), farmacie, rivenditori di monopolio. Parametri di dotazioni da rispettare congiuntamente: PA standard = dotazioni minime di posti auto; SP standard = dotazioni minime dell'area destinata a parcheggio comprensive delle aree di manovra. Tali parametri sono da intendersi in aggiunta agli standards per aree pubbliche di cui al D.M. 2/4/68, in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi; mentre possono essere soddisfatti dalle dotazioni private di cui alla legge N° 122/1989, con esclusione di quelle pertinenziali alla residenza. - Per gli esercizi di vicinato (EV) e per le altre attività sopraelencate aventi le stesse caratteristiche di superficie , Destinazioni DU3, DU4, DU5, il PUC stabilisce quanto segue: non sono previsti valori di soglia nel caso di nuovi interventi compresi in fabbricati esistenti, mentre per gli interventi in nuove costruzioni sono previste le seguenti dotazioni di parcheggi pertinenziali, riservati alla clientela, localizzati in aree contigue alla struttura di vendita ovvero ad essa collegate con un percorso pedonale senza barriere architettoniche e senza interferenze con la viabilità esterna veicolare. Ambiti A e A1: non previsti Altri Ambiti/Distretti: PA standard = 0,03XSV SP standard = 0,75XSV - Per la MSV e GSV, per le destinazioni DU3, DU4, DU5, DU6, DU20, DU21, DU26, nuovi interventi all'interno del patrimonio edilizio esistente e/o di nuova costruzione , si assumono i seguenti valori di soglia - ambiti/distretti C3,C4, DR e D, TR1 e TR2 alimentari: SV < 600 mq. PA standard = 0,03XSV SP standard = 0,75XSV 600<SV<1500 SV>1500 PA standard = 0,114 x SV - 36 SP standard = 2,85 x SV - 900 non alimentari: PA standard = 0,03 x SV SP standard = 0,75 x SV - ambiti BR1, BR2, BR3, BR5, BC1 alimentari e non alimentari PA standard = 0,03 x SV 19 SP standard = 0,75 x SV b) Dotazioni di area di sosta o di movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento delle merci, ad uso esclusivo dell'esercizio commerciale. L'apertura di nuovi esercizi e/o strutture é vincolata dal PUC alle dotazioni delle quantità minime di spazi per parcheggi relativi alle diversa strutture di vendita - Per le strutture di vendita con la seguente soglia disuperficie: 60069 PT SP mov. [ 69 PT Le aree sopradette non possono essere residuali, ma devono avere una forma tale da consentire di poter inscrivere in esse un rettangolo di misura non inferiore a 5 x 10 m Tale superficie deve essere contigua all'esercizio commerciale ed essere adibita ad uso esclusivo per la sosta e movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento dell'esercizio commerciale. -Per gli esercizi con SV PT é consentito l'utilizzo dell'area destinata a parcheggio pertinenziale per la clientela , contestualmente dovrà essere garantito un incremento delle dotazioni di spazi destinati a posteggi per la clientela. pari a SP 63 VWDQGDUG PT PA 3$ VWDQGDUG Art.2O.2 ACCESSIBILITA' L'accesso all'area di sosta e manovra dei veicoli addetti al rifornimento merci dalla viabilità pubblica deve essere idoneo alla manovra degli stessi. Per esercizi con SV > 2500 mq. dovrà essere assicurata la separazione degli accessi veicolari al parcheggio riservato alla clientela e di quelli per l'area di sosta e movimentazione merci. Le aree di parcheggio per la clientela e per la movimentazione di merci devono essere opportunamente raccordate alla viabilità in modo tale che non determino condizioni di intralcio alla circolazione (es.formazione di code). In presenza di strutture di vendita con notevole movimentazione di persone e merci é necessaria una verifica delle condizioni di accessibilità e di impatto trasportistico Per strutture di vendita con una dotazione di parcheggio alla clientela > 150 posti auto ( superficie globale non inferiore a 3750 mq.= GSV alimentari con SV>1500 mq. e GSV non alimentari con SV>5000 mq.) é richiesta in sede di C.E. convenzionata una regolamentazione specifica del transito (immissione/uscita al/dal parcheggio) ed una verifica delle intersezioni stradali e dell'impatto trasportistico. Tale verifica dovrà basarsi sul flusso orario veicolare da considerare dato da: 1) portata oraria di servizio stimata sulla base di rilievi del traffico relativi alla situazione senza la struttura di vendita; 2) trafficoorario addizionale generato dalla struttura di vendita, posto convenzionalmente pari al doppio dei posti auto del parcheggio riservato alla clientela. Dovrà inoltre dimostrare, mediante analisi estesa alla rete stradale compresa entro un'area di raggio pari almeno a 1,5 km., ovvero entro la stessa rete sino al punto in cui intercetta le AUTOSTRADE., che il flusso orario veicolare é compatibile con la capacità della rete ( analisi di singole sezioni diaste ed intersezioni) 20 Cap. II DEFINIZIONE DI PARAMETRI URBANISTICI EDILIZI Art. 21 PARAMETRI TECNICI VOLUME DI UN FABBRICATO Il volume di un fabbricato è la somma dei prodotti della superficie lorda di ogni piano per la rispettiva altezza lorda. Il volume interrato si considera tale solo se collocato sotto il profilo del terreno naturale originario (prima dell'intervento), che dovrà essere documentato mediante un rilievo dei luoghi riferito ad un caposaldo inamovibile. Se l'interrato fuoriesce anche solo parzialmente rispetto al profilo naturale del terreno il volume derivante si calcola moltiplicando la superficie coperta per l'altezza media ponderale dello sviluppo delle fronti fuori terra di detto piano. Per altezza media ponderale deve intendersi il rapporto tra la superficie delle fronti fuori terra, considerata priva di eventuali sporgenze o arretramenti che non sorgono dal terreno ed il perimetro della superficie coperta. I vani sottotetto non suscettibili di agibilità ed abitabilità devono avere le falde impostate all'estradosso dell'ultimo solaio piano e solo in tali condizioni possono essere esclusi dal computo del volume urbanisticamente rilevante. ALTEZZA LORDA DI PIANO (Hp) Ai fini del calcolo del volume di un fabbricato l' altezza lorda di piano è la distanza tra gli estradossi del solaio di calpestio e del solaio soprastante. Nel caso in cui il solaio soprastante o una sua porzione non sia orizzontale, per altezza lorda ad esso relativa è da intendersi la distanza tra il solaio di calpestio ed il piano virtuale orizzontale mediano del solaio inclinato (media tra punto più alto e punto più basso dell'estradosso del solaio inclinato) SUPERFICIE LORDA DI PIANO DI UN FABBRICATO (SP) Ai fini del calcolo del volume di un fabbricato, la superficie lorda di un piano è la somma di tutte le superfici lorde dei solai orizzontali e delle proiezioni orizzontali di quelli inclinati in esso compresi. Nel conteggio di tale superficie si considerano compatibili solo le superfici relative a spazi aventi altezza >= cm.180. Sono da escludere dal computo della superficie lorda le scale esterne prescritte ai sensi della normativa antincendio, le scale comuni, relativi androni e pianerottoli, i terrazzi scoperti, nonchè i balconi e le logge o loro porzioni, porticati interni, porticati esterni tettoie, se conformi al livello puntuale. Sono da computare totalmente i corridoi di comunicazione agli alloggi, le verande, di cui al livello puntuale. ALTEZZA DI UN FABBRICATO (H) L'altezza di un fabbricato è la distanza tra la quota di riferimento ed il piano virtuale orizzontale, passante per l' estradosso del solaio di copertura dell' ultimo piano praticabile, ovvero, se tale solaio è inclinato, per la quota media determinata tra il punto più alto e quello più basso dell' estradosso dello stesso. Qando il terreno é in pendenza od a fasce nell'altezza del fabbricato saranno computati anche eventuali terrapieni, aderenti o circostanti la costruzione quando si verifichi una delle seguenti condizioni : 1) il ciglio del muro di sostegno disti dal perimetro della costruzione meno di m. 4, 00 2) l'altezza del muro stesso superi i m. 3,00 Nel caso di un fabbricato a gradoni addossato al terreno, è ammessa la misurazione per corpi di fabbrica. CORPO DI FABBRICA Ai fini della misurazione dell'altezza massima di un fabbricato, il corpo di fabbrica di una costruzione è una porzione della stessa, compresa tra la quota di riferimento del fabbricato e la rispettiva copertura; il corpo di fabbrica così individuato dovrà presentare, rispetto alla restante parte, una propria autonomia distributiva o funzionale. PIANO DI SPICCATO DI UN FABBRICATO Il piano di spiccato di un fabbricato è il piano orizzontale di separazione tra le fondazioni, considerando in tal senso i locali totalmente interrati, con la sola eccezione dell' apertura di accesso, e la restante parte della costruzione. QUOTA DI RIFERIMENTO DI UN CORPO DI FABBRICA 21 La quota di riferimento di un corpo di fabbrica è il punto più basso dell'estradosso del solaio posto al piano terra sul perimetro della costruzione. La quota di riferimento deve essere documentata negli elaborati di progetto con atti aventi efficacia probatoria. MISURAZIONE DELLE DISTANZE La distanza di un edificio da qualunque elemento esterno è quella minore misurata dal perimetro della proiezione orizzontale dell' edificio stesso. SUPERFICIE TERRITORIALE (St) La superficie territoriale comprende tutto il territorio di riferimento ad eccezione delle aree interessate dalla rete principale della viabilità. SUPERFICIE FONDIARIA (Sf) La superficie fondaria comprende il territorio di riferimento con esclusione delle aree destinate alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, in misura non inferiore a quella stabilita dallo strumento urbanistico generale e nei termini dallo stesso previsti, nonchè con esclusione della rete principale della viabilità. Nella superficie fondiaria sono comprese le aree destinate alla viabilità, al verde ed ai parcheggi di esclusivo uso privato. LOTTO MINIMO La superficie urbanistica del lotto minimo viene calcolata senza considerare eventuali interruzioni dovute a strade vicinali, sentieri, rii, canali, che non costituiscono a tal fine interruzione della proprietà. INDICE DI FABBRICABILITA' TERRITORIALE (It) L'indice di fabbricabilità territoriale è il rapporto tra il volume complessivo delle costruzioni (non destinate a servizio pubblici) esistenti e di nuova realizzazione e la relativa superficie territoriale. INDICE DI FABBRICABILITA' FONDIARIO (If) L' indice di fabbricabilità fondiario è il rapporto tra il volume complessivo delle costruzioni esistenti e di nuova realizzazione e la relativa superficie fondaria SUPERFICIE COPERTA (Sc) La superficie coperta da costruzione è l' area delimitata dalla proiezione orizzontale del filo esterno dell'edificio comprese le logge, i porticati, le chiostrine ed esclusi i poggioli e le cornici. RAPPORTO DI COPERTURA (Rc) Il rapporto di copertura è il rapporto fra la superficie coperta da una costruzione e la superficie contigua asservita alla stessa. SUPERFICIE ASSERVITA (Sa) La superficie asservita alle nuove costruzioni è quella neccessaria a soddisfare i parametri di fabbricabilità stabiliti dal PUC. Le aree asservite ad un edificio possono restare di proprietà diversa da quella dell' edificio stesso, con l' obbligo della trascrizione del loro asservimento alla conservatoria dei registri immobiliari. Per le costruzioni esistenti, non ricadenti in zone nelle quali gli interventi edilizi sono sottoposti all' obbligo di PUO, la superficie asservita è quella stabilita dalla normativa vigente al momento dell' edificazione; nel caso di costruzioni autorizzate prima del 31. 8. 1967 (data della pubblicazione sulla G.U. della legge N°765 del 6.8.67), ove non esista agli atti regolare asservimento, s'intende asservita una fascia minima di m. 5,00 attorno al perimetro dell'edificio e comunque non oltre il confine di proprietà, da determinarsi con riferimento alla situazione catastale esistente all'atto di adozione del PUC.Tale norma si applica anche nel caso di intervento su di un fabbricato preesistente mediante parziale ricostruzione dello stesso o aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica, fatta salva l'ipotesi in cui le norme di attuazione del PUC consentano incrementi volumetrici indipendenti dal rispetto dell' indice di zona. Nel caso si intervenga su di un fabbricato preesistente mediante parziale ricostruzione dello stesso o aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica, per determinare la superficie da asservire al nuovo intervento, dovrà essere computato anche la superficie lorda già esistente, fatta salva l'ipotesi in cui le norme di attuazione del PUC consentano incrementi volumetrici indipendenti dal rispetto dell' indice di zona. E' fatta salva la facoltà di determinare la superficie asservita agli edifici esistenti applicando eventuali maggiori indici di fabbricabilità previsti dal PUC vigente al momento in cui si effettuano gli interventi edilizi. La superficie territoriale deve essere assevita sia alle nuove volumetrie sia a quelle esistenti confermate con l' osservanza dei parametri vigenti. Tutte le superfici asservite, con le eventuali modificazioni, devono risultare in apposito repertorio, composto di planimetria e registo, tenuti dal Comune. Art. 22 CENTRO ABITATO 22 Al fine delle determinazione delle distanze dalle strade di cui al D.M. 1/4/1968 si fa riferimento alla perimetrazione del centro abitato prevista dal Codice della Strada e adottata con Del.C.C. N°212 del 24/9/98. Cap. III DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE Art. 23 A CENTRO STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE DESTINAZIONI: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU8, DU9, DU10 limitato a poliambulatorio e servizi per gli anziani e/o disabili, DU12, DU13 ad esclusione di usi complementari, DU16, DU17, DU 18 escluso le attività industriali, DU22, DU24, DU25. Destinazioni diverse possono permanere fino ad esaurimento. - Tale Ambito é integralmente compreso nel perimetro del vigente Piano Particolareggiato del Centro storico, approvato dalla RL con Decreto PGRL N° 42 del 25/1/93 e del P.O.I. approvato e finanziato dalla RL Del.GRL N° 3033 del 30/11/95 e Del.G.RL N° 2224 del 5/7/96. - Il suddetto P.P. del Centro storico viene fatto espressamente salvo dal presente P.U.C. e conseguentemente la Zona "A" rimane disciplinata dalle previsioni del medesimo. Art. 24 FASCIA DI RISPETTO AMBIENTALE DEL CENTRO STORICO E' localizzata attorno al Centro Storico e si estende rispetto al perimetro del centro storico con larghezza variabile da 0 a 80 m. ed é caratterizzata essenzialmente dalla presenza di patrimonio edilizio misto: frange di edificazione residenziale, giardini privati, verde agricolo, e servizio pubblici quali parcheggi e verde attrezzato. DESTINAZIONE URBANISTICA Aree di rispetto panoramico e mantenimento ambientale , con vincolo di inedificabilità ad esclusione degli interventi ammessi. INTERVENTI AMMESSI Sui fabbricati esisitenti isolati sono ammessi interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia , é ammesso l'ampliamento in misura non superiore al 15% per adeguamento igienico e funzionale (indicato come quota del volume esistente calcolato al lordo delle murature di perimetro e al netto del volume della copertura a falde). Per quanto non in contrasto con il presente articolo valgono le norme disciplinate da ciascuna zona da essa sottesa. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione come disciplinata dalle norme di ciscuna zona da essa sottesa. L'indice di fabbricabilità eventualmente presente potrà essere trasferito al di fuori della fascia di rispetto. Art. 25 A1 AMBITO DI CONSERVAZIONE DEL NUCLEO FRAZIONALE DESTINAZIONE URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU8, DU9, DU10 limitato a poliambulatorio e servizi per gli anziani e/o disabili, DU12, DU13 ad esclusione di usi complementari, DU16, DU17, DU 18 escluso le attività industriali, DU22, DU24, DU25. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. INTERVENTI AMMESSI: Sui fabbricati esisitenti sono ammessi interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme, é ammesso l'ampliamento in misura non superiore al 15% per adeguamento igienico e funzionale. L'ampliamento é indicato come quota del volume esistente calcolato al lordo delle murature di perimetro e al netto del volume della copertura a falde. PRESCRIZIONI EDILIZIE: nella esecuzione delle opere essere rispettate le seguenti dovranno 23 prescrizioni esecutive : - gli interventi edilizi dovranno conservare le caratteristiche originali ed il tipo di materiali dell'intero centro storico, dovranno altresì rispettare le norme della disciplina paesistica. Art. 26 BR1 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati intorno al centro storico UBICAZIONE: Si tratta di un ambito di riqualificazione urbana relativo alle aree edificate in attuazione del precedente PRG. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU9, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU18 escluso le attività industriali, DU24, DU25. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi mediante concessione diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza aumenti volumetrici rispetto alla volumetria lorda esistente, con e senza cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C., previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. Il cambio di destinazione d'uso é ammesso solo per costruzioni autorizzate prima del 31.8.1967 (data della pubblicazione sulla G.U. della legge 765 del 6/8/67). Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante). b) inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi. In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere garantito il rispetto del rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68 TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tale ambiti si ritiene necessario operare una riqualificazione degli spazi non occupati dall'edificazione con interventi mirati al recupero ambientale. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR1, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. Art. 27 BR2 24 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati nell'area di Camporosso Mare UBICAZIONE: Gli ambiti individuati con la sigla BR2 corrispondono alle aree edificate di Camporosso Mare comprendenti sia brani di tessuto edilizio riferibile ai primi decenni del novecento (edilizia che insiste sulla via Aurelia), sia brani di tessuto edilizio di recente formazione. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU9, DU10, DU16, DU17, DU18, DU24, DU25. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, TIPOLOGIA INSEDIATIVA, DISTANZE: Con l'obiettivo di una riqualificazione complessiva di tale ambito, il piano mira alla diversificazione delle modalità e possibilità di recupero a seconda delle caratteristiche architettoniche e tipologiche riscontrate dei singoli edifici. La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le seguenti quattro modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante) b) Inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi. In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere garantito il rispetto del rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68 La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR2, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: 9,20 mt Numero massimo di piani: n. 3 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa sui fabbricati di seguito puntualmente individuatI: Fg.16 Mapp.475, 371, 202, 203, 252, 251, 250. aventi caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e una corretta collocazione nel tessuto edilizio ed urbanistico, é ammessa solo mantenendo il sedime di ingombro dell'edificio e la scatola volumetrica originaria, nonché le caratteristiche della facciata, della bucature e della copertura. 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di 25 perimetro. 3) nel caso specifico dell'immobile censito al Catasto al Foglio 16, mapp. 347 il P.U.C. prevede la ricostruzione del fabbricato esistente, nel rispetto del sedime preesistente, oltre ad una modetsa rettifica sul lato retrostante per assicurare una forma geometrica regolare, e fino a raggiungere in altezza una continuità di gronda coi fabbricati adiacenti (massimo due piani fuori terra). 4) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. In tale ambito é assentito il cambio di destinazione d'uso attraverso concessione edilizia convenzionata fatto salvo l'art.10 delle presenti norme che non consente il cambio di destinazione d'uso da parcheggio ad altra destinazione. Art. 28 BR3 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati lungo la S.P. 64 UBICAZIONE: Gli ambiti individuati con la sigla BR3 corrispondono alle aree edificate lungo la stada provinciale n.64 nel tratto compreso tra il confine con Ventimiglia e il viadotto autostradale. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU7, DU13, DU16, DU17, DU19. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le seguenti tre modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR3, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda edifici a ponente della S.P.: 9,20 mt Altezza alla gronda edifici a levante della S.P.: 7,20 mt dal sedime della strada provinciale. Numero massimo di piani: n. 3 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante) b) Inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi. In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere garantito il rispetto del rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68 La demolizione e ricostruzione senza cambio di destinazione d'uso é soggetta a concessione edilizia convenzionata e onerosa limitatamente al contributo ex lege 10/77. 26 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non dovrà rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. 3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. Art. 29 BR4 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati saturi nelle aree collinari UBICAZIONE: si tratta di aree sature scarsamente urbanizzate, ad edilizia diffusa, in zone collinari, che per la loro collocazione nel territorio di valore ambientale e/o panoramico non potranno sopportare ulteriori carichi insediativi. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU13, DU16, DU17, DU24. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le seguenti due modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza aumento volumetrico. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR4 e comunque all'interno della proprietà di appartenenza contigua, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt 6,20 Numero massimo di piani: n. 2 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante) In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. 2) interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Fatto salvo gli interventi di demolizione e ricostruzione, non sono previsti né aumenti di volume, né cambi di destinazione d'uso con e senza opere. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia esistente con interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica che mirino al miglioramento della qualità architettonica degli edifici secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di livello puntuale. Particolare riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che attualmente presentano in maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti, strade di servizio private, ecc.) 27 Art. 30 BR5 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati nella regione "Prati" di Camporosso Mare, a sud del rilevato ferroviario UBICAZIONE: Si tratta delle aree edificate della regione "Prati" di Camporosso Mare comprendenti due distinte porzioni di tessuto edilizio, entrambe cronologicamente riferibili alla prima metà del novecento: l'area edificata di Via Giusti e il piccolo nucleo di via Carducci. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU13, DU16, DU17, DU18 escluso le attività industriali, DU24. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le seguenti tre modalità: 1) demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione di fabbricati con incentivo volumetrico pari al 30% della volumetria lorda esistente. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR5, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt. 6,20 Numero massimo di piani: n. 2 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante) b) Inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi. In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere garantito il rispetto del rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non dovrà rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. 3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. 28 TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia esistente con interventi di ristrutturazione edilizia che mirino al miglioramento della qualità architettonica degli edifici secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di livello puntuale. Particolare riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che attualmente presentano in maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti, strade di servizio private, ecc.) Art. 31 BR6 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati nella regione "Braie" UBICAZIONE: si tratta di alcune limitate aree edificate della regione "Braie" contraddistinte da edifici di recente costruzione a destinazione prevalentemente residenziale. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: La riqualificazione di tali ambiti si attua mediante le seguenti due modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo volumetrico. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR6, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt. 6,20 Numero massimo di piani: n. 2 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante) In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. La demolizione completa sui fabbricati di seguito puntualmente individuatI: Fg.16 Mapp.337 aventi caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e una corretta collocazione nel tessuto edilizio ed urbanistico, é ammessa solo mantenendo il sedime di ingombro dell'edificio e la scatola volumetrica originaria, nonché le caratteristiche della facciata, della bucature e della copertura. m 2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia esistente con interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica che mirino al miglioramento della qualità architettonica degli edifici secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di livello puntuale. Particolare riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che attualmente presentano in maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti, strade di servizio private, ecc.) 29 Art. 32 BR7 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati saturi nell' area collinare denominata "Uliveto" UBICAZIONE: si tratta di area satura non urbanizzata, ad edilizia diffusa, in località S.Giacomo, oggetto di trasformazione spontanea, che per la sua collocazione in un contesto territoriale di valore ambientale e/o panoramico non potrà sopportare ulteriori carichi insediativi, ma necessita di interventi di riqualificazione. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU13, DU16, DU17, DU24. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le seguenti due modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con aumento volumetrico. Sui fabbricati esistenti con superficie lorda complessiva fuori terra (residenziale e non) inferiore a 50 mq. é ammesso l'ampliamento una-tantum di 12 mq. per motivi igienico-sanitari e per motivi di composizione architettonica; per i fabbricati con superficie lorda compresa tra 50 e 100 mq. é ammesso l'ampliamento massimo del 20% della superficie lorda, per i fabbricati con superficie lorda superiore 100 mq. é ammesso l'ampliamento massimo del 10% della superficie lorda. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR7 e comunque all'interno della proprietà di appartenenza contigua, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt 6,20 Numero massimo di piani: n. 2 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Nel caso di demolizione e ricostruzione con e senza ampliamento volumetrico la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture secondarie pubbliche che verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77, pari a: a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab. (assumendo 110 MC/abitante) In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. 2) interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Fatto salvo gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli aumenti di volume, non sono previsti cambi di destinazione d'uso con e senza opere. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia esistente con interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica che mirino al miglioramento della qualità architettonica degli edifici secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di livello puntuale. Particolare riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che attualmente presentano in maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti, strade di servizio private, ecc.) Art. 33 PERMEABILITA' DEI SUOLI 30 Nelle zone residenziali BR nei casi di ricostruzione e rilocalizzazione almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni. Art. 34 BC Ambiti di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati Interessa parti del territorio comunale urbanizzato ed edificato a destinazione prevalentemente residenziale con annesse dotazioni infrastrutturali, suscettibile di interventi di riqualificazione e completamento. In relazione agli specifici caratteri ed alla identità dei luoghi sono stati individuati gli ambiti BC1, BC2, BC3 per i quali si forniscono i tipi di intervento urbanistico ed edilizio con i relativi parametri e modalità progettuali . Gli ambiti BC1 e BC2, aventi caratteristiche di densità edilizia simili, comprendono altresì i servizi a1, d2, d3, d4 e la superficie di viabilità di progetto compresa da Via Viasse-Via Colombo (escluso la viabilità in area agricola) a Via Degli Olandesi, con esclusione della viabilità dei sub-distretti C1 e C2. Tali aree contribuiscono alla formazione della potenzialità edificatoria quantificata nelle schede norma per ciascun ambito. Il PUC trasferisce la nuova volumetria in zone di concentrazione volumetrica all'interno di ciascun ambito secondo differenti densità edilizie stabilite attraverso la volumetria assegnata. Le aree per viabilità e servizi dovranno essere cedute gratuitamente al Comune in proporzione ai nuovi abitanti insediabili secondo i parametri fissati dal PUC, fermo restando la facoltà comunale di acquisirle per pubblica necessità anche prima che il concessionario faccia richiesta di realizzare quanto previsto. La spesa per la realizzazione delle infrastrutture primarie e secondarie sarà a carico della P.A., la realizzazione dei suddetti servizi pubblici potrà avvenire, se richiesto, a cura dei privati a scomputo dei contributi previsti per ciascun sub-distretto in proporzione ai nuovi abitanti insediabili. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti dalla CTRL, hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova potenzialità edificatoria insediabile (mc.) ed agli standards per servizi ed infrastrutture. 31 Ambito BC1 e BC2 Nuova Volumetria BC1 mc Nuova Volumetria BC2 mc TOTALE Nuova Volumetria BC1+BC2 (V) mc TOTALE nuovi abitanti contabili 110 mc/ab n° Superf. concentrazione volumetrica BC1 mq Superf. concentrazione volumetrica BC2 mq TOT Sup. conc. vol. BC1+BC2 (SCV) mq Superficie servizi: a1+d2+d3+d4 (SS) mq Superficie tot viabilità di progetto su BC1+BC2 mq SCV+SS+SVP=ST mq 26.062 13.488 39.550 360 43.438 29.972 73.410 9.314 5.510 79.198 SS+SVP=SI mq Standard aree per infrastrutture pubbliche mq/ab di cui per servizi (urb.secondaria) mq/ab 14.824 47 30 Art. 35 BC1 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nelle aree pianeggianti intorno al centro storico/ Area di concentrazione volumetrica dell'ambito UBICAZIONE: Corrisponde alle aree edificate su suolo pianeggiante intorno al centro storico, espressamente a sud e a est di esso, ma suscettibili ancora di completamento. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU9, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO : L'ambito, per quanto riguarda le nuove volumetrie insediabili, si attua mediante : - un PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art. 50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997, nella zona individuata con la sigla BC1a, finalizzato alla creazione di una viabilità di accesso , nel rispetto delle medesime condizioni di cui alla concessione edilizia diretta convenzionata di seguito riportate; - concessioni edilizie dirette convenzionate. La nuova edificazione viene localizzata nelle cosidette aree di concentrazione volumetrica, all'interno delle quali devono essere individuati i lotti minimi di intervento, nel rispetto degli assi e delle direzioni di cui alla disciplina paesistica. Il perimetro dell'area di concentrazione volumetrica non é da rispettare come confine ai fini delle distanze. La convenzione dovrà prevedere: 1) la monetizzazione dell'acquisizione di aree pubbliche (che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria), da acquisire fuori zona per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (viabilità e servizi tot.47 mq/ab) di cui alle schede norma (30 mq. /ab. per servizi, 17 mq./ab per viabilità), come quota 32 aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere pubbliche di urbanizzazione previste; 2) la monetizzazione del 'valore aggiunto' derivante dalla potenzialità edificatoria ammissibile ricevuta dalle aree destinate a infrastrutture pubbliche , come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale valore si ottiene moltiplicando la volumetria teorica ricevuta (pari al N° degli abitanti insediabili* 47* indice fondiario) per un valore convenzionale assunto per l'ambito e sarà riconosciuto dal Comune come valore aggiunto ai terreni destinati a infrastrutture pubbliche al momento della loro acquisizione. La monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere di urbanizzazione pubbliche previste . 3) il rispetto degli standards per parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. L'ambito si attua, per quanto riguarda il tessuto edilizio già esistente, mediante interventi di recupero soggetti a concessione diretta o convenzionata secondo le seguenti tre modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione dell'acquisizione di aree pubbliche per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (30 mq. /ab. per servizi), come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BC1, nel rispetto dei parametri di altezza e distanze di cui alle nuove costruzioni. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e una corretta collocazione nel tessuto edilizio. 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. 3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Per quanto concerne il tessuto edilizio già esistente é assentito il cambio di destinazione soggetto a concessione edilizia convenzionata fatto salvo l'art.10 delle presenti norme che non consente il cambio di destinazione d'uso da parcheggio ad altra destinazione. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti dalla CTRL, hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture. 33 AMBITI BC1 (a S e E del c.s. -in pianura-) Superficie totale concentrazione volumetrica mq 37.710 Volumetria totale max di progetto mc 22.626 Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab) n 206 Indice fondiario mc/mq 0,6 N° piani n 2 Altezza massima ml 6,2 Lotto minimo mq 900 Volumetria min/max per ciascun lotto mc 540/900 Standard aree per infrastrutture pubbliche mq/ab 47 mq/ab 30 di cui per servizi (urb.secondaria) Standards urbanistici fuori zona (30 mq/ab) mq DISTANZE : 6.180 - dai fabbricati: m.10 - dai confini di proprietà: m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 La ricostruzione di edifici preesistenti non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede il mantenimento della tipologia a due piani e l'eventuale ampliamento in altezza degli edifici ad unico piano. La nuova edificazione viene localizzata nelle cosidette aree di concentrazione volumetrica dove é consentita per ciscun lotto edificabile una volumetria lorda massima pari a 900 mc, su due piani ed una volumetria minima di 540 MC, su due piani. All'interno dell'area di concentrazione volumetrica dovranno essere rispettate le direzioni fisse di allineamento dei lotti e di giacitura degli edifici di cui alla disciplina paesistica. Il lotto minimo si prevede pari a 900 mq. PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni. Art. 36 BC2 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nelle aree collinari intorno al centro storico/Area di concentrazione volumetrica dell'ambito UBICAZIONE: Corrisponde alle aree edificate su suolo collinare o solo parzialmente pianeggiante intorno al centro storico, espressamente a nord di esso, ma suscettibili ancora di completamento. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: L'ambito si attua mediante concessione edilizia diretta convenzionata. La nuova edificazione viene localizzata nelle cosidette aree di concentrazione volumetrica, all'interno delle quali devono essere individuati i lotti minimi di intervento, nel rispetto degli assi e delle direzioni di cui alla disciplina paesistica. Il perimetro dell'area di concentrazione volumetrica non é da rispettare come confine ai fini delle distanze. La convenzione dovrà prevedere: 1) la monetizzazione dell'acquisizione delle aree pubbliche che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria, da acquisire fuori zona per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (viabilità e servizi tot.47 mq/ab) di cui alle schede norma ( 30 mq. /ab. per servizi, 17 mq./ab per viabilità), 34 come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere pubbliche di urbanizzazione previste; 2) la monetizzazione del 'valore aggiunto' derivante dalla potenzialità edificatoria ammissibile ricevuta dalle aree destinate a infrastrutture pubbliche , come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale valore si ottiene moltiplicando la volumetria teorica ricevuta (pari al N° degli abitanti insediabili* 47* indice fondiario) per un valore convenzionale assunto per l'ambito e sarà riconosciuto dal Comune come valore aggiunto ai terreni destinati ad infrastrutture pubbliche al momento della loro acquisizione. La monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere di urbanizzazione pubbliche previste . 3) il rispetto degli standards per parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme L'ambito si attua, per quanto riguarda il tessuto edilizio già esistente , mediante interventi di recupero soggetti a concessione diretta o convenzionata secondo le seguenti tre modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione della quantità di aree pubbliche per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (30 mq. /ab. per servizi), come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BC2, nel rispetto dei parametri di distanza e altezza di cui alle nuove costruzioni La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime. 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. 3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia., come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Per quanto concerne il tessuto edilizio già esistente é assentito il cambio di destinazione soggetto a concessione edilizia convenzionata fatto salvo l'art.10 delle presenti norme che non consente il cambio di destinazione d'uso da parcheggio ad altra destinazione. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti dalla CTRL, hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture 35 AMBITI BC2 (a N e O del c.s. -in collina-) Superficie totale concentrazione volumetrica mq Volumetria totale max di progetto mc Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab) n 26.664 11.999 109 mc/mq Indice fondiario 0,45 N° piani n Altezza massima ml Lotto minimo mq Volumetria min/max per ciascun lotto mc 2 6,2 900 405/750 mq/ab Standard aree per infrastrutture pubbliche 47 mq/ab di cui per servizi (urb.secondaria) 30 Standards urbanistici fuori zona (30 mq/ab) mq 3.270 DISTANZE : - dai fabbricati: m.10 - dai confini di proprietà: m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 La ricostruzione di edifici preesistenti non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede il mantenimento della tipologia a due piani e l'eventuale ampliamento in altezza degli edifici ad unico piano. La nuova edificazione viene localizzata nelle cosidette aree di concentrazione volumetrica dove é consentita per ciascun lotto edificabile una volumetria lorda massima pari a 750 mc, su due piani ed una volumetria minima di 405 MC, su due piani. All'interno dell'area di concentrazione volumetrica dovranno essere rispettate le direzioni fisse di allineamento dei lotti e di giacitura degli edifici di cui alla disciplina paesistica. Il lotto minimo si prevede pari a 900 mq. PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni. Art. 37 BC3 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nell'area collinare dei "Pozzi" UBICAZIONE: corrisponde alla porzione di territorio della regione collinare dei Pozzi sulla sinistra orografica del torrente Nervia. Comprende due sotto-ambiti: -BC3/a posto indicativamente a valle della isoipsa 80 m.s.l.m. -BC3/b posto indicativamente a monte della isoipsa 80 m.s.l.m. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO : L'ambito si attua mediante concessione edilizia diretta convenzionata. La convenzione dovrà prevedere: 36 1) la monetizzazione dell'acquisizione di aree pubbliche per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (viabilità e servizi tot.47 mq/ab) di cui alle schede norma , come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della cessione gratuita delle aree fino al concorso dello standard oppure in cambio della realizzazione delle opere pubbliche di urbanizzazione previste ; 2) il rispetto degli standards per parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. I nuovi interventi saranno realizzati sulla base dell'indice fondiario, da calcolare su di un lotto minimo di mq. 2000 : BC3/a If= 0,20 MC/MQ, BC3/b If= 0,10 MC/MQ. Ai fini dell'asservimento urbanistico, fermo restando quanto stabilito all'art. 21 delle presenti norme, i lotti dovranno essere asserviti per intero, non frazionati, con riferimento alla situazione catastale esistente al momento dell'adozione del PUC. Per lotti appartenenti alla stessa proprietà, ma ricadenti in sottozone diverse é assentita la somma degli indici e superfici per il raggiungimento dei parametri di superficie e di volumetria ammessi. L'indice territoriale, di cui alle schede norma, pari a 0,25 MC/MQ , si riferisce al volume complessivo di tutte le nuove costruzioni e di quelle esistenti ( indipendentemente dalla destinazione d'uso), ad eccezione dei manufatti di cui al successivo art.47 per i quali si intende asservita una fascia minima di 5 m. attorno al perimetro dell'edificio , e dovrà essere verificato come valore massimo ammissibile nei lotti ove sono presenti volumetrie esistenti. In assenza della verifica della coesistenza del rispetto dell' It , del lotto minimo, della volumetria minima e massima non potrà essere applicato l'if. E' prevista la possibilità di recuperare i fabbricati esistenti secondo le seguenti modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione del'acquisizione di aree pubbliche per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (47 mq. /ab.), come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BC3, con le prescrizioni previste per le nuove costruzioni.La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. 3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti dalla CTRL, hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile, agli indici territoriale e fondiario ed agli standards per servizi e infrastrutture: 37 AMBITO BC3/a mq Superficie totale ambito BC3/a 166.800 mc/mq Indice territoriale 0,25 Indice fondiario mc/mq 0,2 N° piani n 1/2 Altezza massima ml 6,2 Lotto minimo mq 2.000 mc Volumetria min/max per ciascun lotto 300/750 mq. Superficie nuova viabilità pubblica di progetto SVP 1.768 mq. Standards urbanistici in zona (d) SS 364 SS+SVP=SI mq mq/ab 2.132 Standard aree per infrastrutture pubbliche 47 AMBITO BC3/b mq Superficie totale ambito BC3/b 129.700 mc/mq Indice territoriale 0,25 Indice fondiario mc/mq 0,1 N° piani n 1/2 Altezza massima ml 6,2 Lotto minimo mq 2.000 mc Volumetria min/max per ciascun lotto 300/750 mq. Superficie nuova viabilità pubblica di progetto SVP 2.312 mq. Standards urbanistici in zona (d) SS 476 SS+SVP=SI mq mq/ab 2.788 Standard aree per infrastrutture pubbliche 47 DISTANZE : - dai fabbricati: m.10 - dai confini di proprietà: m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 La ricostruzione di edifici preesistenti non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede il mantenimento della tipologia a uno o due piani . Per la nuova edificazione é consentita una volumetria lorda massima pari a 750 mc, su uno/due piani ed una volumetria minima di 300 MC, su uno/due piani. Il lotto minimo si prevede pari a 2000 mq. PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni 38 Art. 38 DR Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi UBICAZIONE: corrispondono a porzioni territoriali di limitata estensione occupate da insediamenti produttivi esistenti (industriali, artigianali o commerciali). Tali aree sono tutte localizzate nell'area di fondovalle e sono inseriti in tessuti urbani che hanno un prevalente uso del suolo diverso da quello produttivo. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: mantenimento delle destinazioni esistenti alla data di adozione del Piano, rientranti nelle seguenti categorie: DU3, DU5, DU6, DU12, DU13, DU14, DU16, DU17, DU18, DU19, DU21. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: Le modalità e possibilità di recupero sono le seguenti: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo volumetrico. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento DR, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt. 7,50 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso verso il settore produttivo. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione della quantità di aree pubbliche per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. , i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme per le destinazioni commerciali, gli standards definiti dal D.M.1444/68 art. 5 per gli insediamenti industriali, artigianali e commerciali di cui alle destinazioni d'uso ammesse. 2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. 3) Sulla struttura di interesse pubblico "Acquedotto di Savona" é ammessa la sopaelevazione del porticato esistente per consentire la creazione di un piano all'interno dell'altezza massima consentita. Tale intervento é soggetto a Concessione edilizia convenzionata che dovrà prevedere la cessione e realizzazione di parcheggi pubblici pari a minimo N° 2 posti auto, oltre ai parcheggi privati ex lege 122/89. MARGINI DI FLESSIBILITA': il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2 lettera e) della LUR N°36/97 il grado di flessibilità delle indicazioni in esso contenute, congruenti con gli obiettivi assunti, senza ricorrere alle varianti. Nei margini di flessibilità é prevista la possibilità di realizzare nuovi volumi all'interno dell'ambito di riferimento esclusivamente finalizzati al potenziamento delle strutture produttive già esistenti e non per l'insediamento di nuove attività produttive, a seguito di motivate ragioni economiche e gestionali. Le norme per la costruzione di tali volumi dovranno tener conto dei seguenti parametri di riferimento, considerati 39 vincolanti: Altezza massima alla gronda: mt. 7,5 Superficie coperta di progetto: 35% della superficie fondiaria. Tale potenzialità edificatoria necessaria al potenziamento degli impianti esistenti dovrà essere regolata da una apposita convenzione tra il Comune e l'Impresa produttiva contenuta in un PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997 che dovrà prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a viabilità pubblica, se necessaria oltre alle quantità minima di aree per parcheggi pubblici e a verde pubblico per soddisfare gli standards urbanistici, assunti pari al45% della superficie coperta complessiva, oltre ai parcheggi privati di cui alla legge 122/89, oltre ad aree da destinare a verde e parcheggi privati pari al 10% della Superficie fondiaria, oltre ai parametri di cui alla disciplina urbanistica commerciale art. 19 e succ.nel caso di destinazioni commerciali, oltre all'assolvimento dell'art. 5 comma2 delDM 2/4/68 N°1444 per insediamenti commerciali e direzionali. Art. 39 EF Area di produzione floricola specializzata di fondovalle UBICAZIONE EF1: E' localizzata a sud del centro storico, sulla sponda sinistra del torrente Nervia, nella regione denominata Braie (a sud del Ponte dell'Autostrada) e ai piedi della zona collinare dei Pozzi (a nord del Ponte dell'Autostrada). UBICAZIONE EF2: E' localizzata a nord del centro storico, parte sulla sponda destra e parte sulla sinistra del torrente Nervia, nelle regioni denominate Canei, Braie, Sant'Andrea, Cian de Cà, Tremegne, Confini. UBICAZIONE EF3: L'ambito EF3 é localizzato nell'area pianeggiante compresa tra il viadotto autostradale e il ponte dell'Amicizia sulla sponda destra del torrente Nervia. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1, DU1.2, DU9, DU11 limitatamente agli usi compatibili con la produzione agricola (quali maneggi ecc.), DU12, DU13 con esclusione degli usi complementari, DU16, DU17. Nell'ambito EF3 é ammesa anche la DU21. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno degli ambiti contrassegnati con le lettere EF1, EF2 sono ammessi nuovi interventi mediante concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente l'impegno del concessionario e dei suoi aventi causa : - all'effettivo esercizio dell'attività agricola - alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio - all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio dalla tutela del territorio e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli impegni assunti . L'ambito EF3 é qualificato non insediabile in quanto compreso nel regime normativo ANI-MA del PTCP. Nel territorio non insediabile sono consentiti interventi di manutenzione e ripristino dei manufatti esistenti nel rispetto delle caratteristiche funzionali, tipologiche e costruttive originarie (lettere a, b, c, d, legge 457/78 art.31). Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso, salvo quanto stabilito nel comma successivo. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzionedemolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso, con esclusione del cambio di destinazione d'uso da magazzino ad abitazione salvo l'asservimento dell'indice edificatorio previsto nell'ambito. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. 40 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e sui fabbricati rurali di cui all'art.49 . Sono ammesse altresì opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o bifamilari a 1/2 piani con H massima pari a M.6,20 e manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di attività agricole ad 1 piano ed H massima pari a m. 4,5. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno essere assentite in sede di convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la lavorazione dei prodotti agricoli. Tali manufatti dovranno essere distinti da quelli residenziali e non sottostanti. E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di ciascun ambito. Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18 L.47/85). Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla conservazione del paesaggio agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato. Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é computato al fine dell'indice fondiario. La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del sedime del fabbricato residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal sedime di 4 m. rispetto all'alzata del fabbricato fuoriterra. Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a parcheggio privato ex lege 765/67 art.18 e s.m.i.. Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. SCHEDE NORMA Ambito EF1 -EF2 RESIDENZA Indice fondiario mc/mq N° Piani massimo N° Altezza massima m. Lotto minimo EF1 mq. Lotto minimo EF2 mq. Volumetria massima per ciascun lotto mc. Volumetria minima per ciascun lotto mc. 0,06 2 6,2 1000 1500 600 210 MAGAZZINO Rapporto di copertura mq./mq. N° Piani massimo N° Altezza massima m. 1/20 1 4,5 41 MARGINI DI FLESSIBILITA': il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2 lettera e) della LUR N°36/97 il grado di flessibilità delle indicazioni in esso contenute, congruenti con gli obiettivi assunti, senza ricorrere alle varianti. Nei margini di flessibilità é prevista la possibilità di spostare la viabilità di previsione interamente lungo l'argine del Nervia , qualora sia annullato il rischio di inondazione vigente su tale area sulla base degli interventi definiti dal piano di bacino. Art. 40 EC Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina UBICAZIONE EC1: Gli ambiti EC1 corrispondono alle aree collinari prevalentemente occupate da strutture serricole: tali ambiti sono localizzati nella regione San Giacomo e Pozzi. UBICAZIONE EC2: Gli ambiti EC2 corrispondono alle aree collinari prevalentemente occupate dalle colture tradizionali della vite e dell'ulivo e dalla coltivazione floricole in pienaria: tali ambiti sono localizzati nella regione Santa Croce, Morteo, Marri, Garibaudo, Giuncheo, Fasciae. UBICAZIONE EC3: L'ambito EC3 é localizzato sotto il Monte Baraccone, corrisponde ad un'area coltivata a vigneto aziendale che risulta in zona ANI-CE del PTCP. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1, DU1.2, DU4, DU9 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU11 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU12, DU13, DU16, DU17. DU4 limitatamente alla zona EC2. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi mediante concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente l'impegno del concessionario e dei suoi aventi causa : - all'effettivo esercizio dell'attività agricola - alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio - all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio d alla tutela del territorio e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli impegni assunti . Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e sui fabbricati rurali di cui all'art. 49. Sono ammesse altresì opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa nei tre ambiti la costruzione di manufatti per ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel rispetto delle 42 distanze di zona e secondo i seguenti parametri: - lotto minimo di proprietà 1500 mq., anche su lotti non contigui all'interno dell'ambito di riferimento. - superficie lorda coperta massima 20 mq, altezza alla linea di gronda pari a m. 2,50 Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata una sola volta per ogni terreno (lotto di proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di zona, pertanto in Comune si dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti. Ai fini dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti norme ed alla disciplina paesistica in esse contenuta. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o bifamiliari a 1/2 piani con H massima pari a mt. 6,20 e manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di attività agricole ad 1 piano ed H massima pari a mt. 4,00. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno essere assentite in sede di convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la lavorazione dei prodotti agricoli. I manufatti tecnici potranno essere compresi nella scatola volumetrica fuori terra dell'intero edificio fermo restando il parametro dell'altezza massima consentita. E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m. 1000 rispetto al perimetro del lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 , ma comunque nella stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento dovrà comunque essere ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti. Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18 L.47/85). La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del sedime del fabbricato residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal sedime di 4 m. rispetto all'alzata del fabbricato fuoriterra. I nuovi interventi dovranno interessare un lotto minimo di 2000 mq., senza alcuna separazione. Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla conservazione del paesaggio agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). I nuovi interventi devono conservare le preesistenze ambientali (percorsi storici, sentieri terrazzamenti) ed uniformarsi a carattere tipologico dell'edilizia e della tradizione locale. Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato. Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é computato al fine dell'indice fondiario. Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a parcheggio privato ex lege 765/67 art.18 e s.m.i.. Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. SCHEDE NORMA 43 Ambito EC1 RESIDENZA Indice fondiario mc/mq 0,05 Lotto minimo mq. 2000 N° Piani massimo N° 2 Altezza massima m. 6,2 mc. Volumetria minima per ciascun lotto 210 mc. Volumetria massima per ciascun lotto 600 MAGAZZINO mq./mq. Rapporto di copertura 1/40 N° Piani massimo N° 1 Altezza massima m. 4 Superficie massima per ciascun lotto mq. 150 I terreni, appartenenti all'ambito EC1, compresi nel regime normativo ANI-CE del PTCP non insediabile, sono dotati di indice che potrà essere trasferito al di fuori di detto regime, all'interno dell'ambito stesso. AmbitoAmbito EC2EC2 ,, inin destradestra orograficaorografica N.localitàN.località FasciaeFasciae GiuncheoGiuncheo RESIDENZA Indice fondiario mc/mq 0,03 Lotto minimo mq. 2000 N° Piani massimo N° 2 Altezza massima m. 6,2 mc. Volumetria minima per ciascun lotto 210 mc. Volumetria massima per ciascun lotto 600 MAGAZZINO mq./mq. Rapporto di copertura 1/40 N° Piani massimo N° 1 Altezza massima m. mq. 4 Superficie massima per ciascun lotto 150 Ambito EC2 sinistra orografica mc/mq Indice fondiario omnicomprensivo 0,03 Lotto minimo mq. 2000 N° Piani massimo N° 2 Altezza massima m. 6,2 mc. Volumetria minima per ciascun lotto 210 mc. Volumetria massima per ciascun lotto 600 Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo di tutte le destinazioni ammesse nell'ambito. Ambito EC3 mc/mq Indice fondiario omnicomprensivo 0,01 Lotto minimo mq. 2000 N° Piani massimo N° 2 Altezza massima m. 6,2 mc. Volumetria minima per ciascun lotto 210 mc. Volumetria massima per ciascun lotto 600 44 Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo di tutte le destinazioni ammesse nell'ambito. Art. 41 EPA1 Territorio di presidio ambientale con insediamenti sparsi UBICAZIONE: nella regione denominata "Migoni" (in riferimento alla famiglia anticamente proprietaria dei terreni) situata nella zona collinare sotto il Monte Santa Croce sulla sinistra orografica del torrente Nervia - nelle prime propaggini collinari lungo la S.P. n°64 a nord del centro storico. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1,DU1.2, DU9 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU11 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU4, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU24 limitatamente a rifugi , alloggi agrituristici, miniaree di sosta . Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi mediante concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente l'impegno del concessionario e dei suoi aventi causa : - alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio - all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio ed alla tutela del territorio in analogia a quanto previsto dall'art. 36 LRL N° 36/97. e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli impegni assunti . Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso, ad eccezione dell'attività agrituristica. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e sui manufatti rurali di cui all'art. 49. Sono inoltre ammesse opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa la costruzione di manufatti per ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel rispetto delle distanze di zona e secondo i seguenti parametri: - lotto minimo di proprietà 1500 mq., anche su lotti non contigui all'interno dell'ambito di riferimento. - superficie lorda coperta massima 20 mq., altezza alla liea di gronda pari a m. 2,50 Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata una sola volta per ogni terreno (lotto di proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di zona., pertanto in Comune si dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti. Ai fini dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti norme ed alla disciplina paesistica in esse contenuta. 45 TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o bifamilari a 1/2 piani con H massima pari a mt. 6,20 comprensivi di eventuali manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di attività agricole ad 1 piano ed H massima pari a mt.4,00. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno essere assentite in sede di convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la lavorazione dei prodotti agricoli. E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m. 1000 rispetto al perimetro del lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 , ma comunque nella stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento dovrà comunque essere ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti. Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18 L.47/85). La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del sedime del fabbricato residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire di 4 m. rispetto all'alzata del fabbricato fuoriterra. I nuovi interventi dovranno interessare un lotto minimo di 2000 mq, senza alcuna separazione. Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla conservazione del paesaggio agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato. Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é computato al fine dell'indice fondiario. Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a parcheggio privato ex lege 765/67 art.18 e s.m.i.. Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. SCHEDA NORMA Ambito EPA1 Volumetria omnicomprensiva Indice fondiario omnicomprensivo mc/mq N° Piani massimo N° Altezza massima m. Lotto minimo mq. Volumetria massima per ciascun lotto mc. Volumetria minima per ciascun lotto mc. 0,05 2 6,2 2000 600 210 Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo di tutte le destinazioni ammesse nell'ambito. Art. 42 EPA2 Territorio di presidio ambientale prevalentemente insediato UBICAZIONE: territorio prevalentemente occupato da aree agricole di carattere marginale dove si pratica tradizionalmente la coltura dell'ulivo e della vite e recentemente la floricoltura in pienaria. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1, DU1.2, DU4, DU9 limitatamente alla compatibilità con 46 l'uso agricolo, DU11 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU12, DU13, DU16, DU17, DU24 limitatamente a rifugi , alloggi agrituristici, miniaree di sosta. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi mediante concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente l'impegno del concessionario e dei suoi aventi causa : - alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio - all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio ed alla tutela del territorio in analogia a quanto previsto dall'art. 36 LRL N° 36/97. e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli impegni assunti . Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso, ad eccezione delle attività agrituristiche. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e sui manufatti rurali di cui all'art. 49. Sono inoltre ammesse opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa la costruzione di manufatti per ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel rispetto delle distanze di zona e secondo i seguenti parametri: - lotto minimo di proprietà 1500 mq., anche su lotti non contigui nell'ambito di riferimento. - superficie lorda coperta massima 20 mq., altezza alla linea di gronda pari a m. 2,50. Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata ua sola volta per ogni terreno (lotto di proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di zona, pertanto in Comune si dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti. Ai fini dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti norme ed alla disciplina paesistica in esse contenuta. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o bifamiliari a 1/2 piani con H massima pari a mt. 6,20 e manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di attività agricole ad 1 piano ed H massima pari a mt. 4,00. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno essere assentite in sede di convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la lavorazione dei prodotti agricoli. Tali manufatti, concessi unicamente agli imprenditori agricoli a titolo principale, potranno essere compresi nella scatola volumetrica fuori terra dell'intero edificio fermo restando il parametro dell'altezza massima consentita. La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del sedime del fabbricato residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal sedime di 4 m. rispetto all'alzata del fabbricato fuoriterra. 47 E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m. 1000 rispetto al perimetro del lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 , ma comunque nella stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento dovrà comunque essere ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti. Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18 L.47/85). Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla conservazione del paesaggio agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali).Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato. Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é computato al fine dell'indice fondiario. Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a parcheggio privato ex lege 765/67 art.18 e s.m.i.. Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. SCHEDE NORMA Ambito EPA2 Volumetria Indice fondiario mc/mq Lotto minimo mq. N° Piani massimo N° Altezza massima m. Volumetria minima per ciascun lotto mc. Volumetria massima per ciascun lotto mc. 0,03 2000 2 6,2 210 600 MAGAZZINO Rapporto di copertura mq./mq. N° Piani massimo N° Altezza massima m. Superficie massima per ciascun lotto mq. 1/40 1 4 150 I terreni, appartenenti all'ambito EPA2, compresi nel regime normativo ANI-CE e ANI-MA del PTCP non insediabile, sono dotati di indice che potrà essere trasferito al di fuori di detto regime, all'interno dell'ambito stesso. Art. 43 EPA3 Territorio di presidio ambientale prevalentemente non insediato UBICAZIONE: aree collinari che presentano fenomeni di abbandono agricolo e di marginalità nelle quali sono in atto fenomeni di rinaturalizzazione spontanea. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1,DU1.2, DU4, DU9, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU24 limitatamente a rifugi, alloggi agrituristici, miniaree di sosta. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi mediante concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente l'impegno del concessionario e dei suoi aventi causa : 48 - alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio - all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio ed alla tutela del territorio in analogia a quanto previsto dall'art. 36 LRL N° 36/97. e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli impegni assunti . Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso, ad eccezione delle attività agrituristiche. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e sui manufatti rurali di cui all'art. 49. Sono inoltre ammesse opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa la costruzione di manufatti per ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel rispetto delle distanze di zona e secondo i seguenti parametri: - lotto minimo di proprietà 1500 mq, anche su lotti non contigui all'interno dell'ambito di riferimento. - superficie lorda coperta massima 20 mq., altezza alla liea di gronda pari a m. 2,50. Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata ua sola volta per ogni terreno (lotto di proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di zona, pertanto in Comune si dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti. Ai fini urbanistici dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18 L.47/85). Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti norme ed alla disciplina paesistica in esse contenuta. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici monofamiliari o bifamilari a 1/2 piani con H massima pari a mt. 6,20 comprensivi di eventuali manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di attività agricole . E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m. 1000 rispetto al perimetro del lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 , ma comunque nella stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento dovrà comunque essere ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti. Ai fini della formazione del lotto di intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla conservazione del paesaggio agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato. La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del sedime del fabbricato, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal sedime di 4 m. rispetto all'alzata del fabbricato residenziale fuoriterra. Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é computato al fine dell'indice fondiario. Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a parcheggio privato ex lege 765/67 49 art.18 e s.m.i.. Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. SCHEDA NORMA Ambito EPA3 Volumetria omnicomprensiva Indice fondiario ominicomprensivo mc/mq N° Piani massimo N° Altezza massima m. Volumetria minima per ciascun lotto mc. Volumetria massima per ciascun lotto mc. Lotto minimo mq. 0,01 2 6,2 210 600 2000 Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo di tutte le destinazioni ammesse nell'ambito. I terreni, appartenenti all'ambito EPA3, compresi nel regime normativo ANI-CE e ANI-MA del PTCP non insediabile, sono dotati di indice che potrà essere trasferito al di fuori di detto regime, all'interno dell'ambito stesso. Art. 44 ENI Territorio non insediabile UBICAZIONE e DESTINAZIONE D'USO: E' costituito da aree che per condizioni paesistico-ambientali e archeologiche sono qualificate territorio non insediabile. Tali aree sono localizzate sia sulla destra origrafica del Nervia, sia sulla sinistra: -sul versante collinare alla destra del bacino imbrifero del Nervia é individuato il territorio relativo a tre ambiti che possiedono potenzialità connesse alla fruizione ricreativa, al turismo all'aria aperta, all'educazione ambientale: Ciaixe (area Monte delle Fontane e Monte Baraccone), Monte Carbone e Calanchi di Brunetti. Inoltre comprende in regione "Castiglione" il territorio non insediabile per l'interesse morfologico dell'area e per il rischio archeologico riconosciuto quale zona di insediamenti protostorici (castellare). - sul versante collinare alla sinistra del bacino del Nervia é localizzata l'area del Monte Santa Croce con il versante boscato ricoperto da una pineta a pino d'Aleppo. Essenze boschive rinvenibili in zona sono la roverella, il carpino nero, l'orniello, l'acero campestre, il sorbo domestico e il leccio. DESTINAZIONE URBANISTICA Riserva naturalistica, con vincolo di inedificabilità ad esclusione degli interventi ammessi. Bosco, colture silvicole, riserva faunistica, mantenimento dell'ambiente naturale. La residenza ed ogni forma di insediamento produttivo, sono ammessi solo all'interno degli edifici esistenti. Conservazione della situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti insediativi. Destinazioni d'uso di cui all'art. 45 delle presenti norme Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: Non é consentito costruire edifici, aprire nuove strade e modificare le caratteristiche tipologiche dimensionali e di tracciato di quelle esistenti, nonché eseguire opere che alterino in misura percepibile la 50 morfologia dei luoghi. E' consentito l' ampliamento delle strade esistenti solo a scopo antincendio. Il fondo dovrà essere realizzato con la compattazione di materiale ghiaioso e/o terroso, o altro trattamento superficiale antipolvere, con esclusione di materiali asfaltici e/o cementizi. Inoltre il tracciato stradale dovrà essere il più possibile aderente alla morfologia originaria del terreno e pertanto gli scavi ed i riempimenti siano di modesta entità. Sono ammesse le vie di penetrazione per l'attività di controllo. Sono consentiti interventi di manutenzione , ripristino e ristrutturazione dei manufatti esistenti, così come disciplinato dall'art.4, senza incremento della superficie coperta , ma con altezza max elevabile fino a m 2,50 da terra al filo di gronda, nel rispetto delle loro caratteristiche funzionali, tipologiche e costruttive originarie, nonché la realizzazione di manufatti tecnici o di quelli esclusivamente finalizzati all'esercizio delle attività consentite. Sui fabbricati esistenti con superficie lorda complessiva fuori terra (residenziale e non) inferiore a 100 mq. é ammesso l'ampliamento una-tantum di 10 mq. per motivi igienico-sanitari; per i fabbricati con superficie lorda superiore a 100 mq. é ammesso l'ampliamento massimo del10% della superficie lorda. Per ciò che concerne l'assetto vegetazionale dovrà essere assicurata la conservazione e la valorizzazione di tale ambito attraverso il ritorno del bosco ai fini della salvaguardia dei versanti, tenendo ben presente l'idoneità del leccio ( di antica importanza nel panorama della vegetazione locale) per un processo di ricolonizzazione di tipo naturale . L'area non è dotata di indice di fabbricabilità. Art. 45 AGRITURISMO Negli ambiti EF2, EC, EPA ed ENI sono ammessi interventi agroturistici ai sensi della legge RL N° 33/1996 nel totale rispetto dei parametri di zona e delle alberature esistenti. - I posti letto ammessi e non disponibili nei fabbricati possono essere recuperati in spazi liberi nella forma di posti tenda o roulotte; i suddetti spazi devono essere alberati (un albero ogni 20 mt). - Eventuali locali per il ricovero bici ed altri attrezzi per lo svago possono essere realizzati in fabbricati interrati. - Nel rispetto dell'alberatura esistente é ammessa la realizzazione di spazi su terra battuta per il gioco come pallavolo, pallacanestro, bocce, minigolf, ecc. Art. 46 TR1 Ambito di riqualificazione del tessuto edilficato a destinazione turistico ricettiva UBICAZIONE: si tratta di ambito nella Regione Pozzi DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: principale DU23, accessorie e funzionali al DU23: DU3, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17, DU20, Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi mediante concessione diretta interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di intervento non é ammesso il cambio di destinazione d'uso. E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza aumenti volumetrici rispetto alla volumetria lorda esistente, senza cambio di destinazione d'uso. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C., previo parere della Commissione Edilizia , tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori terra. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento . TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tale ambiti si ritiene necessario operare una riqualificazione degli spazi non occupati dall'edificazione con interventi mirati al recupero ambientale. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento TR1, con le seguenti prescrizioni esecutive: Altezza alla gronda: mt 6.20 Numero massimo di piani: n. 2 51 DISTANZE: Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. Art.47 ME Emergenza storico-architettonica Si tratta di manufatti, prevalentemente di ville, chiese, torri, frantoi, individuati con apposita simbologia grafica nelle tavole di piano, che rivestono un valore storico e/o architettonico da conservare.Gli interventi ammessi, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche originarie, sono quelli di cui alle lettere a, b, c, d della legge 457 art. 31, come definiti anche all'art. 4 delle presenti norme. Per quanto riguarda le Chiese l'intervento sarà limitato alle lettere a, b, c. Il cambio di destinazione d'uso, compatibilmente con le norme dell'ambito di riferimento, é ammesso per i frantoi e le torri. In alcuni casi il PUC individua puntualmente in cartografia una fascia di rispetto avente lo scopo di assicurare l'identificazione del manufatto ed una sua corretta lettura nel contesto. In tale fascia di rispetto non sono consentiti interventi di nuova edificazione, nonché ogni altra incisiva alterazione dello stato dei luoghi. L'indice di edificabilità eventualmente presente potrà essere trasferito al di fuori della fascia di rispetto. Art.48 MEG Emergenza storico-architettonica con annesso giardino di pertinenza da conservare Si tratta di manufatti, individuati con apposita simbologia grafica nelle tavole di piano, che rivestono un valore storico, architettonico, tipologico con annesso giardino da conservare. Consistono prevalentemente in ville di inizio secolo per le quali nel rapporto con il contesto é prevista la presenza del giardino, indipendentemente dallo stato attuale, da intendersi come elemento di riconoscibilità dell'insieme. Gli interventi ammessi, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche originarie, sono quelli di cui alle lettere a, b, c, d della legge 457 art. 31 , come definiti anche all'art. 4 delle presenti norme. Nel giardino non sono consentite incisive alterazioni dello stato dei luoghi , né interventi di nuova edificazione ad esclusione di garages fuori terra di limitate dimensioni (massima superficie coperta mq. 25 h massima interna m 2,4), manufatti per il ricovero attrezzi (indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona fino a mq. 25 di superficie lorda coperta, h alla linea di gronda m. 2,70), pergole, gazebi, berceau, voliere, serre di limitate dimensioni, giardini d'inverno , che dovranno essere costruiti nelle zone di radura e nel rispetto delle alberature di alto fusto e delle coltivazioni e piantagioni in essere, avuto particolare riguardo e attenzione per i pregevoli valori dei luoghi. Art.49 MANUFATTO RURALE Si tratta di elementi costitutivi dell'architettura contadina, antecedenti il 1940, contraddistinti dalla presenza di alcuni caratteri tipici quali: murature generalmente in pietra a vista , sistema strutturale costituito da setti portanti in pietra legati da malta di calce, soffitti voltati o lignei, copertura lignea a capanna e manto di copertura in laterizio. Su detti immobili valgono le norme di cui art. 25 riferito agli Ambiti A1 delle presenti norme. Inoltre nel caso di edifici soggetti a degrado strutturale sono assentibili interventi di demolizione, di comprovata necessità, per dar luogo ad una ricostruzione fedele alle caratteristiche tecniche costruttive originarie, alle stesse proporzioni ed allo stato originario del sito. Art.50 TORRENTE NERVIA 52 Comprende l'alveo del T.Nervia fino al limite esterno delle eventuali arginature esistenti o di nuova previsione. In questa zona , fatte salve le disposizioni di polizia idraulica é vietata la costruzione di edifici o manufatti per qualsiasi destinazione ad eccezioni di quelli necessari per la sorveglianza del regime idraulico e per le attrezzature tecnologiche municipali. Tutto il Torrente é soggetto a tutela che dovrà conseguire dagli studi idrogeologici e geologici del Piano di Bacino. Art.51 OF Oasi faunistica del Nervia L'area idividua il tratto terminale del Torrente Nervia dal ponte della S.S. Aurelia al mare. Oltre a quanto indicato nell'art. precedente in particolare in questo tratto vanno conservate le condizioni ambientali e naturalistiche, confermando il valore biologico dell'ambito di interesse ornitologico e botanico. Art.52 AREA DI RISPETTO E CONSERVAZIONE DELLE SPONDE DEL TORRENTE NERVIA Si tratta di aree in parte di proprietà demaniale in parte di proprietà privata che per motivi di sicurezza (esondazioni) e di valorizzazione ambientale e naturalistica é soggetta a salvaguardia. Nella zona non sono ammessi depositi di rifiuti solidi discariche di liquidi non conformi alle legge, movimenti di riporto, scavo e spianamento di terreno, se non previsti da appositi progetti approvati di sistemazione idraulica. Nelle zone di protezione idraulica non sono ammesse nuove costruzioni, fatte salve le disposizioni di polizia idraulica. Sono invece ammesse le sistemazioni a verde pubblico, le coltivazioni agricole, le attrezzature di interesse acquedottistico, le attrezzature sportive, esclusivamente scoperte, il tutto purché non in contrasto con le proposte di sistemazione idraulica predisposte dagli organi competenti. Tali limitazioni cesseranno di avere validità nel caso in cui vengano realizzate opere di difesa idraulica tali da escludere per gli edifici esistenti e le eventuali nuove costruzioni, il pericolo di subire esondazioni, in riferimento ai livelli idrometrici calcolati ed alla possibilità di rotture arginali. Art.53 F3 ARENILE DI CAMPOROSSO MARE UBICAZIONE: tratto di costa marina DESTINAZIONE URBANISTICA: servizio di interesse generale per la balneazione, il tempo libero INTERVENTI AMMESSI: ripascimpento delle spiagge. Non é previsto l'insediamento di stabilimenti balneari. Sono ammessi chioschi di cui all'art. 17 del presente PUC anche da destinare a bar e similari. E' ammessa la ricollocazione e ricostruzione volumetrica dei manufatti già esistenti sull'arenile in zona OF Eventuali destinazioni diverse potranno rimanere fino ad esaurimento e potranno essere interessate da interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia senza aumento volumetrico. Art.54 ID Impianti distribuzione di carburante e servizi all'auto Per gli impianti esistenti o ammessi, nelle zone di PUC in cui tale uso è compatibile, è consentita l'installazione di box prefabbricati per il ricovero degli addetti e relativi servizi, nella misura massima di 30 mq di Su, nonchè la realizzazione di una pensilina a copertura dell'impianto stesso. La Su di cui sopra non viene computata ai fini dell'indice di utilizzazione. 53 Cap. IV DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE Art. 55 DISTRETTO C Interessa parti del territorio comunale tra loro non contigue soggette a trasformazione urbanistica a destinazione residenziale con annesse dotazioni infrastrutturali, atte ad incrementare il carico insediativo mediante interventi destinati ad innovare in modo sostanziale l'assetto fisico e funzionale. Comprende le zone C1, C2, C3, C4 , i servizi d12, c4, d13, c5, a2, d9, d8 e la superficie di viabilità di progetto annessa, come risulta dalla perimetrazione riportata nella tav. 24. Si attua mediante sub-distretti assoggettati a PUO nel rispetto dei parametri medi di riferimento dell'intero distretto: tutte le aree in esso comprese sono dotate di un unico indice di fabbricabilità medio destinato all'edificabilità residenziale e concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria. Il PUC trasferisce la nuova volumetria in zone di concentrazione volumetrica all'interno di ciascun sub-distretto secondo differenti densità edilizie, stabilite per ciascun sub-distretto. Le aree per viabilità e servizi, previste nell'intero distretto C, dovranno essere cedute gratuitamente al Comune, come disciplinato da ogni singolo sud-distretto in proporzione ai nuovi abitanti insediabili, fermo restando la facoltà comunale di acquisirle per pubblica necessità anche prima che il concessionario faccia richiesta di realizzare quanto previsto. La spesa per la realizzazione delle infrastrutture primarie e secondarie sarà a carico della P.A., la realizzazione dei suddetti servizi pubblici potrà avvenire a cura dei privati a scomputo dei contributi previsti per ciascun sub-distretto in proporzione ai nuovi abitanti insediabili. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova potenzialità edificatoria insediabile ed agli standards per servizi ed infrastrutture. 54 DISTRETTO C Volumetria C1 mc Volumetria C2 mc Volumetria C3 (compreso esistente) mc Volumetria C4 mc TOTALE Volumetria C1+C2+C3+C4 (V) mc TOTALE nuovi abitanti contabili n° Superf. concentrazione volumetrica C1 mq Superf. concentrazione volumetrica C2 mq Superf. concentrazione volumetrica C3 mq Superf. concentrazione volumetrica C4 mq TOT Sup. conc. vol. C1+C2+C3+C4 (SCV) mq 12.150 17.334 16.701 9.720 55.905 485 9.480 19.959 21.365 8.978 59.782 Superficie servizi d12+c4+d13+c5+a2+d9+d8 (SS) mq 15.205 Superficie tot viabilità di progetto su C1+C2+C3+C4 (SVP) mq SCV+SS+SVP=ST mq Indice territoriale medio V/ST mc/mq SS+SVP=SI mq 7.280 82.267 0,68 22.485 Standard aree per infrastrutture pubbliche mq/ab di cui per servizi (urb.secondaria) mq/ab 46,4 (ver) 24 Art. 56 SUB-DISTRETTO C1 UBICAZIONE : si tratta dell'area compresa tra Via Verdi adiacente all'ex area delle Casermette . e Via Piave, DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: il sub-distretto si attua mediante un unico PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997. Il PUO dovrà prevedere a carico dei privati: 1) la cessione gratuita dell'aree destinata a parcheggi pubblici e a verde pubblico previste dal PUC all'interno del perimetro del sub-distretto (pari a 24 mq/ab), che concorrono alla formazione della 55 potenzialità edificatoria, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 2) la monetizzazione della rimanente quantità di aree pubbliche che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria, da acquisire fuori zona per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico (viabilità e servizi) del distretto di trasformazione C, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere pubbliche di urbanizzazione previste; 3) la monetizzazione del valore derivante dalla differenza tra l'indice territoriale del sub-distretto C1 e l'indice territoriale medio del distretto C, in forza della quale viene trasferita nell'area di concentrazione volumetrica l'edificabilià ammissibile, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere di urbanizzazione pubbliche previste; TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a due/tre piani con H max pari 6,20/9,20 m., aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 2430; non sono ammessi edifici con numero di piani inferiore, dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/ Indirizzi progettuali) . Dovranno prevedersi all'interno dell'area : -parcheggi pubblici in misura pari a mq.7.4 /110 MC. e parcheggi privati minimi in misura di cui alla.legge 122/1989 e succ. mod. - verde pubblico attrezzato in misura di mq.16.6 / 110 MC. La localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico ha valore indicativo e potrà essere modificata in sede di formazione del PUO, nel rispetto comunque delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti dalla CTRL, hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova potenzialità edificatoria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture. SUB-DISTRETTO C1 Superficie totale distretto C1 mq Superficie totale concentrazione volumetrica mq Indice territoriale C1 mc/mq Indice territoriale medio distretto C mc/mq N° piani n Altezza massima ml Volumetria max per ciascun corpo di fabbrica mc Volumetria totale max di prog. mc Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab) n Standard aree per infrastrutture pubbliche mq/ab Di cui per Standards urbanistici in zona (24 mq/ab) mq Servizio d12 (7,4 mq/ab) mq 12.120 9.480 1 0,68 2/3 6,20/9,20 2.430 12.150 110 46,6 2.640 650 Servizio c4 (16,6 mq/ab) mq 1.990 DISTANZE : 56 - dai fabbricati : m.10 - dai confini di proprietà e dal limite del distretto: m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni Art. 57 SUB-DISTRETTO C2 UBICAZIONE : si tratta di sub-distretto di trasformazione nell'area denominata Bigauda DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: il sub-distretto si attua mediante un o più PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbaistica RL N° 36/1997. Il sub-distretto é suddiviso in N° 4 unità minime di intervento, che potranno essere oggetto ciascuna di un PUO nel rispetto dello schema di organizzazione urbanistica relativo alla viabilità ed ai servizi del PUC. Il PUO dovrà prevedere: 1) la cessione gratuita dell'area destinata a parcheggi pubblici e a verde pubblico ed a infrastrutture previste dal PUC all'interno del perimetro del distretto, (pari a 46,6 mq./ab.), che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77; 2) lo scomputo, dagli oneri di urbanizzazione ex lege 10/77, della cessione gratuita delle aree pubbliche presenti all'interno del distretto eccedenti lo standard medio (pari a 46,6mq.) infrastrutturale pubblico per viabilità e servizi 3) la monetizzazione del valore derivante dalla differenza tra l'indice territoriale del sub-distretto C2 e quello medio del distretto C, in questo caso negativo, essendo l'indice del subdistretto inferiore a quello medio del distretto, tale valore sarà scomputato dagli oneri di urbnizzazione ex lege 10/77. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a tre piani con H max pari 9,20 m nelle due unità di intervento a monte, aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 2430; edifici bifamiliari a due piani con H max pari 6,20 m nelle due unità di intervento a valle, aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 940. Al fine di garantire una progettazione urbanistica unitaria e coordinata non sono ammessi edifici con numero di piani inferiore, dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/ Indirizzi progettuali) . Si dovrà mantenere nel Progetto Operativo la memoria del beodo che attraversa il distretto. Dovranno prevedersi all'interno dell'area: -parcheggi pubblici in misura pari a mq.11,3 /110 MC. e parcheggi privati minimi in misura di cui alla.legge 122/1989 e succ. mod. - verde pubblico attrezzato in misura di mq. 12,7 / 110 MC. La localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico ha valore puntuale e potrà essere modificata in sede di formazione del PUO solo a livello di una più esatta individuazione del perimetro derivante dagli adeguamenti tecnici derivanti dalla trasposizione del PUC, nel rispetto comunque delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità e organicità alla fruizione pubblica dei servizi. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti dalla CTRL, hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture. 57 SUB-DISTRETTO C2 Superficie totale distretto C2 mq Superficie totale concentrazione volumetrica mq Superficie viabilità pubbl. di progetto mq Indice territoriale C2 mc/mq Indice territoriale medio distretto C mc/mq N° piani n Altezza massima ml 29.041 19.959 5.290 0,6 0,68 2/3 6,20/9,20 Volumetria max per ciascun corpo di fabbrica mc Volumetria totale max di prog. mc Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab) n Standard aree per infrastrutture pubbliche mq/ab Standards urbanistici in zona (24 mq/ab) mq Servizio d13 (11,3 mq/ab) mq Servizio c5 (12,7 mq/ab) mq 2430/940 17.334 158 46,6 3.792 995 2.797 DISTANZE : - dai fabbricati : m.10 - dai confini di proprietà e dal limite di distretto : m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni Art. 58 SUB-DISTRETTO C3 UBICAZIONE: si tratta di un sub-distretto di trasformazione nell'area denominata Camporosso Mare / Via Braie DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU8, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante uno o due PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997. Il sub-distretto é suddiviso in N° 2 unità minime di intervento, che potranno essere oggetto ciascuna di un PUO nel rispetto dello schema di organizzazione urbanistica relativo alla viabilità ed ai servizi del PUC: unità a ovest della Via Braie,sunità a Est di Via Braie. Il PUO dovrà prevedere : 1) la cessione gratuita sia dell'area destinata a parcheggi pubblici, a servizi scolastici e collettivi ed alla viabilità pubblica prevista dal PUC all'interno del perimetro C3 nelle quantità indicate nelle schede norma, fino al raggiungimento di mq. 46,6 mq./ab., che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77; 2) lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione ex lege 10/77 della cessione gratuita della quota rimanente, eccedente lo standard medio (pari a 46,6 mq.) infrastrutturale pubblico del distretto di trasformazione C, 58 anch'essa concorrente alla formazione della potenzialità edificatoria; 3 ) lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione di legge 10/77 del valore monetizzato derivante dalla differenza tra l'indice territoriale del sub-distretto C3 e l'indice territoriale medio del distretto C, avente valore negativo in questo caso, essendo l'indice del sub-distretto inferiore a quello medio del distretto. Nell'ambito del sub-distretto sono presenti alcuni fabbricati esistenti, la cui volumetria rientra nel calcolo degli indici territoriali. Su detti fabbricati in assenza di PUO sono ammessi i seguenti interventi: -manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Nell'ambito del PUO, relativo al sub-distretto a EST di Via Braie, sui fabbricati esistenti è prevista la possibilità di interventi di recupero secondo le seguenti modalità: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento, con le medesime prescrizioni esecutive di cui ai nuovi interventi. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. 2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del 15% del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato per dare completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice civile rispetto ai fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre non si dovranno rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei muri esistenti di perimetro. Resta inteso che la volumetria già esistente al momento di adozione del PUC é da intendersi aggiuntiva rispetto alla volumetria totale di nuova costruzione di cui alle schede norma. Tali fabbricati non sono pertanto da considerare nel calcolo dei nuovi abitanti insediabili, né in quello relativo degli standards infrastrutturali previsti nella zona. Nel caso di demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico si dovrà prevedere nel PUO, per detti interventi, in aggiunta agli oneri di urbanizzazione di cui alla legge 10/77, la monetizzazione relativa all'acquisizione di 24 mq./ab. Si prevede l'eventuale scomputo in cambio della realizzazione di parte delle opere pubbliche previste. Nel sub-distretto potrà trovare attuazione quanto previsto all'art. 64 delle presenti norme:la potenzialità edificatoria derivante dalla demolizione di fabbricati per la realizzazione di infrastrutture e servizi deve intendersi aggiuntiva rispetto alle nuove volumetrie di previsione. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a tre piani con H max pari 9,20 m nell'unità di intervento a ovest della Via Braie, aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 2430; edifici monofaliliari a due piani con H max pari 6,20 m nell'unità di intervento a Est di Via Braie, aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 940. Al fine di garantire una progettazione urbanistica unitaria e coordinata non sono ammessi edifici con numero di piani inferiore, dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/ Indirizzi progettuali) . Dovranno prevedersi all'interno dell'area : -parcheggi pubblici d9 in misura di cui alle schede norma e parcheggi privati minimi in misura di cui alla.legge 122/1989 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. - servizi scolastici e collettivi in misura di cui alle schede norma La localizzazione dei servizi pubblici e della viabilità pubblica ha valore puntuale e potrà essere modificata in sede di formazione del PUO solo a livello di una più esatta individuazione del perimetro derivante dagli adeguamenti tecnici conseguenti alla trasposizione del PUC, nel rispetto comunque delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità e organicità alla fruizione pubblica dei servizi. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture. Le volumetrie esistenti alla data di adozione del presente PUC comprese all'interno del Sub-distretto C3 59 sono aggiuntive rispetto a quelle nuove previste. Si considera quale quota di riferimento per il calcolo della volumetria la quota media della viabilità circostante. SUB-DISTRETTO C3 Superficie totale distretto C3 mq Superficie totale concentrazione volumetrica mq 29.064 21.365 Superficie viabilità pubbl. di progetto mq Indice territoriale mc/mq Indice territoriale medio distretto C mc/mq N° piani (a est/a ovest di via Braie) n Altezza massima (a est/a ovest di via Braie) ml Volumetria max per ciascun lotto mc Volumetria totale max di prog. mc Volumetria esistente mc Volumetria totale mc Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab) n Standards aree per infrastrutture pubbliche mq/ab Di cui per Standards urbanistici (24 mq/ab) mq Standards in previsione nel distretto mq Servizio a2 mq Servizio d9 mq 1.461 0,57 0,68 2/3 6,20/9,2 940/2430 14.202 2.499 16.701 129 46,6 3.096 6.234 4.470 1.764 DISTANZE : - dai fabbricati : m.10 - dai confini di proprietà e dal limite di distretto: m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni. Art. 59 SUB-DISTRETTO C4 UBICAZIONE: si tratta di un sub-distretto di trasformazione sito in CamporossoMare, a SUD di Via XXV Aprile. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17 Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: il sub-distretto si attua mediante un unico PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbaistica RL N° 36/1997. Il PUO dovrà prevedere: 1) la cessione gratuita dell'area destinata a parcheggi pubblici ed alla viabilità pubblica prevista dal PUC 60 all'interno del perimetro C4 nelle quantità indicate nelle schede norma, fino al raggiungimento di mq. 46,6 mq./ab., che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77; 2) lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione ex lege 10/77 della cessione gratuita della quota rimanente, eccedente lo standard medio (pari a 46,6 mq.) infrastrutturale pubblico del distretto di trasformazione C, anch'essa concorrente alla formazione della potenzialità edificatoria; 3) la monetizzazione del valore derivante dalla differenza tra l'indice territoriale del sub-distretto C4 e l'indice territoriale medio del distretto C, in forza della quale viene trasferita nell'area di concentrazione volumetrica l'edificabilià ammissibile, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere di urbanizzazione pubbliche previste; TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a quattro piani con H max pari 12,20 m.; non sono ammessi edifici con numero di piani inferiore, dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/ Indirizzi progettuali). Inoltre per ragioni idrogeologiche si prescrive che la realizzazione dell'interrato sia compresa entro la proiezione del sedime del fabbricato lungo i lati Est ed Ovest, mentre potrà eccedere lungo i lati Nord e SUD Dovranno prevedersi all'interno dell'area : -parcheggi pubblici in misura pari a quanto previsto nella scheda norma e parcheggi privati minimi in misura di cui alla.legge 122/1989 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. La localizzazione dei parcheggi pubblici ha valore indicativo e potrà essere modificata in sede di formazione del PUO, nel rispetto comunque delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti. Margini di flessibilità : Il PUO potrà estendere il proprio perimetro all' adiacente servizio pubblico d11 nell'esclusivo interesse collettivo di uno studio organico dell'area, rilocalizzandolo al proprio interno nel rispetto della medesima quantità superficiale. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture. Al fine di non interferire con il livello di falda si considera quale quota di riferimento per il calcolo della volumetria la quota media della viabilità circostante. 61 SUB-DISTRETTO C4 Superficie totale distretto C4 mq Superficie totale concentrazione volumetrica mq Superficie viabilità pubbl. di progetto mq Indice territoriale mc/mq Indice territoriale medio distretto C mc/mq N° piani n Altezza massima ml Volumetria max per ciascun lotto mc Volumetria totale max di prog. mc Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab) n Standards aree per infrastrutture pubbliche mq/ab Di cui Standards urbanistici (24 mq/ab) mq 12.047 8.978 529 0,8 0,68 4 12,2 3.240 9.720 88 46,6 2.112 Standards in previsione nel distretto (d8) mq 2.539 DISTANZE : - dai fabbricati : m.10 - dai confini di proprietà e dai limiti di distretto : m.5 - dalle strade pubbliche: m.5 PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni Art. 60 DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE URBANA PER AREE PRODUTTIVE UBICAZIONE: si tratta di distretto di trasformazione nell'area situata in riva sinistra del torrente Nervia che si estende dal viadotto dell'Autostrada fino ad oltre il Ponte dell'amicizia per circa 300 m. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1 limitatamente agli addetti alla sorveglianza continuativa dell'attività aziendale qualora ne sia riconosciuta la necessità, limitatamente al personale strettamente indispensabile, DU3, DU5, DU6, DU12, DU13, DU14, DU16, DU17, DU18, DU19, DU21, DU26. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante più PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997. Il distretto é suddiviso in N° 7 sub-distretti, aventi valore di unità minima di intervento, denominati Da, Db, Dc, Dd, De, Df, Dg. Il sub-distretto Da é costituito dal P.P. di iniziativa pubblica della Zona D1 industriale, artigianale e commerciale prevista dal precedente PRG , che viene recepito dal presente P.U.C. unitamente alla relativa Variante approvata con Del.CC N° 35 del 20/11/95 e N°31 del 10/11/97, con le norme, i lotti, gli elaborati di progetto e tutto quanto da esso prescritto, salvo una diversa perimetrazione del lotto N° 7 , variata dal presente PUC. Per detto lotto, in sede di domanda di concessione edilizia, dovrà essere previsto l'adeguamento a tale variante, nel rispetto dei parametri generali. Ciascun sub-distretto si attua mediante PUO ai sensi dell'art. 48 della Legge RL N° 36/97. I PUO potranno interessare uno o più sub-distretti anche non contigui, fermo restando il rispetto dei 62 parametri e degli standards previsti dal PUC. I PUO dovranno contenere il SOI previsto dal PTCP. Il P.P. vigente ha già valore di PUO. I PUO dovranno prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a viabilità pubblica dal PUC oltre alle aree per parcheggi pubblici e a verde pubblico nelle quantità previste dal PUC all'interno di ciascun distretto per soddisfare lo standard prescritto . La realizzazione dei servizi pubblici primari, come la viabilità, saranno a cura della P.A.. La spesa relativa alla realizzazione dei suddetti servizi pubblici sarà a carico dei privati concessionari come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 e sarà ripartita per ogni MC. di progetto da realizzare. I parcheggi pubblici, così come il verde pubblico, saranno realizzati a cura e spese dei privati concessionari secondo il progetto esecutivo predisposto dalla P.A. Il parcheggio previsto per le attività commerciali sarà gravato dall'imposizione di servitù di "uso pubblico" e la progettazione nonché la realizzazione saranno a cura e spese del privato. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici con H max pari 9,5 m., suddivisibile in 2 piani f. t., sono ammessi tre piani fuori terra nel rispetto dell'altezza massima consentita esclusivamente per i soli locali destinati ad uffici, servizi sociali e di ristoro per i dipendenti dell'azienda. Tale quota sarà misurata tra il piano più basso esterno sistemato e l'estradosso dell'ultimo solaio coprente spazi utili o utilzzabili sia esso orizzontale o inclinato (in questo caso si rileva l'altezza media). La percentuale di copertura sarà minore o uguale del 45% della superficie fondiaria Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica) . In sede di formazione del PUO la localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico dovrà essere assicurata nel rispetto delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti. Dovranno prevedersi all'interno dell'area : aree destinate a verde pubblico e/o parcheggi pubblici in misura pari a minimo 18 % della superficie territoriale in caso di destinazione industrale artigianale. Per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali dovrà essere garantito l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi . In aggiunta, per le volumetrie commerciali e residenziali, si dovranno prevedere i parcheggi privati di cui di cui all'art. 18 della legge 765/67 , (1mq./10 MC. di costruzione) come modificata dalla l.122/89, ed i parametri di cui all'art.20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. E' consentita la realizzazione di autorimesse nei piani interrati e /o l'utilizzo delle coperture piane dei fabbricati a posteggio pubblico e/o privato al fine del rispetto delle condizioni contenute nelle presenti norme. E' consentita la realizzazione di volumi interrati rispetto all'edificio , fino ad una superficie coperta pari al 60% della superficie fondiaria del lotto e comunque in maniera da non diminuire la superficie permeabile prevista. Tali volumi saranno destinati a parcheggio e/o deposito con l'esclusione di attività artigianali, industriali e commerciali. I volumi interrati (nella loro forma e consistenza) relativi ad interventi già realizzati alla data di adozione del definitivo del PUC potranno essere destinati ad attività artigianali. Per il sub-distretto Da non viene fissata un'unità minima aziendale (pertanto viene modificato l'art.7 delle norme tecniche di attuazione del vigente piano particolareggiato), ma viene stabilita un'unità minima di intervento pari a mq. 300 coperti, anche associando in un'unica struttura più unità produttive. E' consentita per ogni unità aziendale maggiore o uguale ai mq. 300 coperti, all'interno della risoluzione architettonica tipologica dell'edificio produttivo, la creazione di un alloggio per gli addetti alla sorveglianza continuativa dell'attività aziendale qualora ne sia riconosciuta la necessità, limitatamente al personale attivo nell'azienda e strettamente indispensabile con una superficie lorda massima di mq. 80. Per i sub-distretti Db, Dc, Dd, De, Df, Dg l'unità minima di intervento sarà definita in sede di PUO. Gli impianti tecnologici a supporto della produzione propriamente detta possono essere previsti all'esterno del perimetro dei fabbricati e saranno computati nel rapporto di copertura massimo del 45%. E' cosentita la realizzazione di tettoie a sbalzo aperte totalmente sui tre lati, con sporgenza massima di m. 1,50, a condizione che siano integrate alla tipologia architettonica. Le tettoie ed i porticati con sporgenza superiore a m. 1,50 saranno conteggiati come superficie coperta e dovranno necessariamente essere ubicati all'interno dell'ingombro planivolumetrico. 63 SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli standards per servizi e infrastrutture. DISTRETTO D Superficie territoriale (St) distretto D mq Nuova viabilità di progetto mq 138.920 13.927 Attività ind.art.:% di St per verde e parch.pubbl. % 18 mq/mq Attività com..:standard per verde e parch.pubbl. 80/100 Nuovi interventi: rapporto copertura Sup.Fond. (Sf) % Verde e parch. privato su Sf % 45 10 Parch.pubbl. per attività comm. e res. 1mq/10mc. Altezza massima ml 9,5 Alloggio custode massima superficie lorda 80 DISTANZE : - dai fabbricati: m.12, salvo i casi di edifici realizzati in aderenza. - dai confini dei lotti attigui: m.6 - dalla recinzione verso fronte strada: m.6 - dal limite di distertto: m. 5 mq Valgono per i nuovi interventi le previsioni inerenti recinzioni e fasce di terreno privato lungo l'asse stradale di cui alle NTA del PP della zona D1, art. 12 e 13. Le presenti norme, se in contrasto, prevalgono su quelle del P.P. della zona D1 vigente. Gli interventi ammessi sui fabbricati esistenti alla data di adozione del PUC sono quelli previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d. Le attività agricole presenti alla data di adozione del P.U.C. potranno permanere fino ad esaurimento. Nelle strutture produttive esistenti , per le quali non sia prevista la demolizione sono ammessi interventi previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d; sono inoltre previsti ampliamenti nel rispetto delle norme previste per i nuovi interventi .E' ammessa la ristrutturazione edilizia e urbanistica, con possibile modifica del perimetro del fabbricato, della sua altezza, della localizzazione, della destinazione e della superficie coperta , nel rispetto dei parametri di zona. Sulle strutture produttive attuali esistenti alla data di approvazione del P.P., di cui sopra, e del PUC per le quali sia prevista la demolizione sono consentiti solo interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni Art. 61 DP DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE A DESTINAZIONE DIREZIONALE PRIVATA UBICAZIONE : si tratta del distretto di trasformazione localizzato a Sud del centro Storico tra il parcheggio pubblico esistente (d2) in Via Piave e la strada Provinciale N° 64 DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU2, DU26, compreso le banche, escluso le funzioni commerciali. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento. 64 MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante un unico PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997. Il PUO dovrà prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a parcheggi pubblici e a verde pubblico nelle quantità previste dal PUC per soddisfare lo standard prescritto, nonché la conservazione della destinazione prevista per almeno venti anni dalla ultimazione dei lavori. La spesa e la realizzazione dei suddetti servizi pubblici sarà a carico dei privati concessionari come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 e sarà ripartita per ogi MC. di progetto da realizzare. Il PUO potrà prevedere l'eventuale gestione privata dell'area destinata a parcheggio e a verde pubblico. Gli interventi ammessi sui fabbricati esistenti alla data di adozione del PUC sono quelli previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede la realizzazione di un edificio specialistico articolato in due corpi di fabbrica, eventualmente anche collegati tra loro (per esempio attraverso passaggi coperti), caratterizzati da una omogeneità compositiva, con H max pari 7 m., suddivisibile in 2 piani f. t.. Il PUO dovrà contenere uno Studio Organico di Insieme che tenga conto delle consistenze dimensionali del manufatto di nuova costruzione e della sua compatibilità con il contesto al fine di garantire il rispetto dei valori paesaggistici e la qualità architettonica dell'intervento, avuto riguardo ai requisiti tipologici e funzionali che contraddistinguono le attività da insediare. Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/Indirizzi progettuali) . In sede di formazione del PUO la localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico dovrà essere assicurata nel rispetto delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti. Dovranno prevedersi all'interno dell'area: - aree destinate a verde pubblico e/o parcheggi pubblici in misura tale da garantire l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in temine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi. - aree a verde privato ambientalepari al 10% della superficie fondiaria - aree a parcheggio privato ai sensi legge 765/67 e succ.mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi: - al rapporto di copertura pari al 20% della Superficie territoriale, - alle altezze -agli standards per servizi, 80mq/100mq. - alla superficie a verde privato ambientale pari al 10% della S territoriale. DISTRETTO DP mq Superficie territoriale (St) 3.142 % Superficie coperta totale rispetto alla St 20 ml Altezza max degli edifici 7,2 mq Area totale destinata a servizi pubblici verde e parcheggio 80/100 SU % Superficie a verde privato ambientale rispetto alla Sf 10 65 Art. 62 TR2 DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE A DESTINAZIONE TURISTICO-RICETTIVA, PER LO SPORT E IL TEMPO LIBERO UBICAZIONE : si tratta del distretto di trasformazione localizzato nella regione "Prati" di Camporosso Mare, confina a nord con il rilevato ferroviario, a est con il Comune di Vallecrosia, a sud con il mare e a ovest con il torrente Nervia. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: - per i sub-distretti TR2a e TR2b: DU3, DU4, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU20, DU24, DU25. - per i sub-distretti TR2c, TR2d, TR2e: principale DU23, accessorie e funzionali al DU23: DU3, DU4, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU20. Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fino ad esaurimento. MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante più PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997. Il distretto é suddiviso in N° 5 sub-distretti, aventi valore di unità minima di intervnto, denominati a, b, c, d, e. Ciascun sub-distretto si attua mediante PUO ai sensi dell'art. 48 della Legge RL N° 36/97. I PUO dovranno prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a viabilità pubblica dal PUC oltre alle aree per parcheggi pubblici e a verde pubblico nelle quantità previste dal PUC all'interno di ciascun distretto per soddisfare lo standard prescritto , nonché la conservazione della destinazione prevista per almeno venti anni dalla ultimazione dei lavori. La realizzazione dei servizi pubblici primari, come la viabilità, sarà a cura della P.A.. La spesa relativa alla realizzazione dei suddetti servizi pubblici secondari sarà a carico dei privati concessionari come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 e sarà ripartita per ogni MC. di progetto da realizzare. I parcheggi pubblici, così come il verde pubblico, saranno realizzati a cura e spese dei privati concessionari secondo il progetto esecutivo predisposto dalla P.A. Il parcheggio previsto per le attività commerciali sarà gravato dall'imposizione di servitù di "uso pubblico" e la progettazione nonché la realizzazione saranno a cura e spese del privato. Sono fatte salve le attività produttive turistico ricettive all'aria aperta già esistenti Le attività agricole presenti alla data di adozione del P.U.C. potranno permanere fino ad esaurimento. Nelle strutture produttive esistenti all'aria aperta, per le quali non sia prevista la demolizione sono ammessi interventi previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d. Sulle strutture produttive all'aria aperta attuali esistenti alla data di approvazione del PUC per le quali sia prevista la demolizione sono consentiti solo interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, prima della demolizione. Gli interventi ammessi sui fabbricati esistenti alla data di adozione del PUC sono quelli previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: - per i sub-distretti TR2a e TR2b: si prevedono edifici con H max pari 7,50 m., suddivisibile in 2 piani f. t. Tale quota sarà misurata tra il piano più basso esterno sistemato e l'estradosso dell'ultimo solaio coprente spazi utili o utilzzabili sia esso orizzontale o inclinato (in questo caso si rileva l'altezza media). Il PUO dovrà contenere uno Studio Organico di Insieme che tenga conto delle consistenze dimensionali del manufatto di nuova costruzione e della sua compatibilità con il contesto al fine di garantire il rispetto dei valori paesaggistici e la qualità architettonica dell'intervento avuto riguardo ai requisiti tipologici e funzionali che contraddistinguono le attività da insediare. - per i sub-distretti TR2c, TR2d, TR2e: si prevedono unità abitative (bungalow ecc. ) così come disciplinato dalla legge RL N° 11/1982 e s.m. ed allegati, tali unità abitative attrezzate nelle piazzole avranno altezza alla gronda m.6,00, numero massimo dei piani 2. Per gli accessori di servizio l'altezza potrà essere pari a m. 4,5 ad un piano. Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/ Indirizzi progettuali). In sede di formazione del PUO la localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico dovrà essere assicurata nel rispetto delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti. Dovranno prevedersi all'interno dell'area: aree destinate a verde pubblico e/o parcheggi pubblici in misura 66 pari a minimo 15% della superficie territoriale . La localizzazione della viabilità nuova e dei parcheggi pubblici contrassegnati nel PUC con le lettere d10 e d11 ha valore puntuale e potrà essere modificata in sede di formazione di PUO solo a livello di una più esatta individuazione del perimetro derivante dagli adeguamenti tecncici per la trasposizione del PUC, nel rispetto comunque delle quantità indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità ed organicità alla fruizione pubblica dei servizi. Per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali dovrà essere garantito l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in temine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi . In aggiunta, per le volumetrie commerciali e residenziali, si dovranno prevedere i parcheggi privati di cui di cui all'art. 18 della legge 765, (1mq./10 MC. di costruzione).ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme. SCHEDA NORMA : avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno valore indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate. Rimangono fissi i parametri relativi: - al rapporto di copertura pari al 30% della S fondiaria. - alle altezze -agli standards per servizi, pari al 15%.della Superficie territoriale, - alla superficie a verde privato ambientale pari al 10% della S territoriale. SUB-DISTRETTO TR2a Superficie territoriale mq 27.485 Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza) mq 1.894 Area di viabilità pubblica esistente mq 1.624 Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti) mq 3.774 Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata mq 827 Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) (compreso Mq.827) mq 4.122 Superficie fondiaria mq 16.071 Superficie coperta totale (30% della Sf) mq 4.821 Superficie a verde privato ambientale (10% della Sf) mq 1.607 Altezza max degli edifici ml 7,5 Volumetria di progetto mc 43.389 67 SUB-DISTRETTO TR2b Superficie territoriale 10.485 mq Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza) 0 mq Area di viabilità pubblica esistente 500 mq Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti) 972 mq Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata 0 mq Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) 1.572 mq Superficie fondiaria 7.441 mq Superficie coperta totale (30% della Sf) 2.232 mq Superficie a verde privato ambientale (10% della Sf) 744 mq Altezza max degli edifici 7,5 ml Volumetria di progetto 20.088 mc SUB-DISTRETTO TR2c Superficie territoriale 34.605 mq Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza) 5.465 mq Area di viabilità pubblica esistente 1.071 mq Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti) 2.576 mq Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata 1.676 mq Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) (compreso Mq.1676) 5.190 mq Superficie fondiaria 20.303 mq Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf) 7.106 mq Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70) 101 n. Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola) 404 n. Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola) 3.553 mq Altezza massima unità abitative 6 ml Volumetria unità abitative 10.659 mc Superficie coperta totale (30% della Sf) 6.090 mq Altezza max degli edifici (non unità abitative) 4,5 ml Volumetria di progetto 22.075 mc 68 SUB-DISTRETTO TR2d Superficie territoriale 23.605 mq Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza) 949 mq Area di viabilità pubblica esistente 1.936 mq Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti) 2.443 mq Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata 1.063 mq Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) (compreso Mq.1063) 3.540 mq Superficie fondiaria 14.737 mq Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf) 5.157 mq Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70) 74 n. Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola) 296 n. Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola) 2.578 mq Altezza massima unità abitative 6 ml Volumetria unità abitative 7.734 mc Superficie coperta totale (30% della Sf) 4.421 mq Altezza max degli edifici (non unità abitative) 4,5 ml Volumetria di progetto 16.027 mc SUB-DISTRETTO TR2e Superficie territoriale 20.366 mq Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza) 822 mq Area di viabilità pubblica esistente 1.642 mq Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti) 2.557 mq Area destinata a parcheggio di progetto 0 mq Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) 3.055 mq Superficie fondiaria 12.290 mq Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf) 4.301 mq Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70) 61 n. Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola) 244 n. Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola) 2.150 mq Altezza massima unità abitative 6 ml Volumetria unità abitative 6.450 mc Superficie coperta totale (30% della Sf) 3.687 mq Altezza max degli edifici (non unità abitative) 4,5 ml Volumetria di progetto 13.366 DISTANZE : - dai fabbricati : m.10, salvo i casi di edifici realizzati in aderenza. mc 69 - dai confini di proprietà e di distretto: m.5 - dalle strade : m.6 PERMEABILITA' DEI SUOLI All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della superficie del lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni. MARGINI DI FLESSIBILITA': il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2 lettera e) della LUR N°32/97 il grado di flessibilità delle indicazioni in esso contenute, congruenti con gli obiettivi assunti, senza ricorrere alle varianti. L'intero distretto TR2 é soggetto ad uno sviluppo operativo alternativo congruente con gli obiettivi del PUC ed in applicazione delle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento della Costa, una volta vigente. Le destinazioni urbanistiche ammesse oltre a quelle già indicate sono la creazione di una darsena con relative attività e funzioni connesse per la nautica , la diportistica ed il tempo libero. L'intera area dovrà essere soggetta ad un PUO che interesserà anche i territori limitrofi del Comune di Vallecrosia, costituendo un' unica unità urbanistica all'interno della quale sarano distibuite eventuali potenzialità edificatorie ed infrastrutturali. Particolare cura dovrà essere assegnata: - al potenziamento dell'accessibilità alla zona - alla valorizzazione e salvaguardia dell'oasi faunistica del T.Nervia. - alla salvaguardia di una congrua fascia di rispetto in sponda sinistra all'oasi faunistica della Foce del Nervia - all'incremento della superficie balneabile, mediante opere volte al ripascimento delle spiagge - a garantire la percorribilità orizzontale luongo la costa per l'accessibilità all'oasi faunistica. Cap.V DISCIPLINA DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI PUBBLICI E DI USO PUBBLICO Art.63 ZONE A SERVIZI DESTINAZIONI (DU8 DU9 DU 10 DU11 DU12 DU13 DU 25) a) - edifici, spazi ed atrezzature per l'istruzione; b) - attrezzature di interesse comune; c) - spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e per lo sport; d) - parcheggi pubblici. F) - servizi di interesse generale NORME I servizi di cui alle precedenti destinazioni possono essere rilasciati e gestiti dal comune e/o da privati mediante atto di convenzione con l'Ente pubblico previo rilascio di apposita concessione di edificare nel rispetto dei seguenti parametri H - altezza max. = 10.00 mt dc - distanza minima dai confini e dai cigli stradali = 5.00 mt df - distanza minima dai fabbricati = 10 mt Indici volumetrici per la creazione di servizi: a: istruzione, b: attrezzature pubbliche, d: parcheggi = 3 mc/mq c: verde attrezzato = 1 mc/mq Nelle aree destinate a verde pubblico e attrezzato é ammessa l'installazione di tensostrutture e /o manufatti anche prefabbricati di pertnenza dell'area. Nel caso di aree per servizi pubblici contigue, l'A.C., attraverso uno studio esteso alla loro totalità , potrà articolarli in modo flessibile ossia variarne la localizzazione a livello di destinazione d'uso, sempre nell'ambito delle tipologie a servizio sopraelencate e delle quantità previste. 70 d15) il parcheggio previsto potrà essere in proprietà e gestione privata nel rispetto dei seguenti parametri: - previsione di superficie pubblica a parcheggio a quota stradale - previsione di supeficie privata a parcheggio nel sottosuolo o a livello di piano primo - altezza massima della struttura pari a mt 5,50 (due piani fuori terra) - distanza dai confini e dalle strade pari a mt 5,00 - distanza dai fabbricati pari a mt 10,00 L'intervento é soggetto a convenzione F) - servizi di interesse generale Comprendono F1 e F2 F1: UBICAZIONI: si tratta dell'area sita sulla sponda destra del torrente Nervia nelle Regione denominata Canei, a Nord del centro storico DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU15, DU11 MODALITA' DI INTERVENTO: Concessione diretta in caso di intervento pubblico, convenzionata in caso di intervento privato. Gli interventi dovranno essere subordinati ad una verifica idraulica della sezione del torrente in corrispondenza dell'ambito ed al compimento delle opere necessarie per la salvaguardia dell'area da pericoli di esondabilità. Inoltre la realizzazione del singolo intervento di stoccaggio dei rifiuti é subordinato alla formazione di uno Studio Organico di Insieme riferito all'inserimento paesistico-ambientale dell'impianto avuto riguardo di fissazione di modalità e fasi di esecuzione che consentano il progressivo recupero di condizioni di equilibrio ambientale. TIPOLOGIA INSEDIATIVA: dovranno essere rispettati i parametri di cui alla definizione DU15 F2: UBICAZIONE: si tratta dell'area sita nella sponda sinistra del torrente Nervia, a SUD dell'impianto polisportivo "Raul Zaccari" in regiona Braie. DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU11 (sferisterio e/o altro) MODALITA' DI INTERVENTO: concessione diretta in caso di intervento pubblico, convenzionata in caso di intervento privato. Art. 64 DEMOLIZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE E SERVIZI PUBBLICI Ai sensi dell'art. 32 , comma 7, della legge RL N° 36/97 (legge urbanistica), nel caso di demolizione diedifici esistenti necessaria per la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi pubblici di previsione, il PUC riconosce una pari potenzialità edificatoria ad altre aree di proprietà del soggetto interesssato dal procedimento di espropriazione. La cessione degli immobili necessari alla realizzazione dell'opera pubblica e la conseguente potenzialità edificatoria dovranno essere regolate da una apposita convenzione tra il Comune ed il proprietario , preceduta da una variante di aggiornamento del PUC. Art.65 VIABILITA' Le zone destinate alla viabilità comprendono sedimi di strade pubbliche e fasce di rispetto stradale. Rispetto alla cartografia di Piano in sede di progettazione esecutiva i sedimi potranno essere variati entro i limiti di tolleranza dovuti alle curve di livello esistenti fino ad un massimo di mt 10, senza costituire variante al P.U.C.. Nell'ambito di tali zone non sono ammessi interventi edificatori ad esclusione di interventi per la realizzazione di parcheggi esterni. La superficie corrispondente alle fasce di rispetto stradale, pur essendo inedificabile, può essere considerata al fine del calcolo dell'indice di edificabilità. Le strade agricole e quelle forestali potranno essere esclusivamente in funzione della conduzione dei fondi agricoli e della protezione dagli incendi. Tali strade e/o piste avranno careggiata massima di mt 2.50 (mt 3 in curva) possono essere provviste ad intervalli di appositi spazi di manovra atti a consentire il transito dei veicoli nei due sensi di marcia per una sezione massima comprensiva della strada pari a mt 5 il manto di copertura di tali strade salvo i casi giustificati dalla particolare conformazione del tracciato (pendenza, tortuosità, ecc) non può essere di tipo cementizio o bituminoso continuo, ma deve limitarsi ad un 71 trattamento superficiale antipolvere. Art.66 PERCORSI ESCURSIONISTICI Si tratta di percorsi esistenti prevalentemente su antichi tracciati da salvaguardare e valorizzare. Tali percorsi dovranno essere valorizzati nel loro tracciato originario, conservati all'uso pedonale secondo i materiali tradizionali. Si prevede la loro conservazione nel rispetto dei valori tipologici originari e della continuità dell'itinerario. Per quanto concerne i percorsi di interesse panoramico occorre tenere conto delle esigenze di inserimento ambientale, evitando la messa in opera di soluzioni palesemente antiestetiche (e poco efficaci) di confine stradale, quali i guard-rail, ripetto ai paletti in pietra o in metalli di confine stradale ecc. Contestualmente é prioibita la realizzazione di qualsiasi manufatto che possa essere d'ostacol alla fruizione panoramica e schermare la visuale della sede stradale. E' ammesso l'uso di materiale naturale (legno....) e la pintagione di siepi. Art.67 ALTA VIA DEI MONTI LIGURI (AV) Si tratta di un itinerario di interesse regionale che diparte dalla località Maure, al confine con il Comune di Ventimiglia, prosegue lungo lo spartiacque del versante collinare compreso tra il fiume Roja ed il torrente Nervia fino alla regione di Terre Bianche al confine con il Comune di Dolceacqua. Il tracciato ed i suoi accessi dovranno essere salvaguardati attraverso una fascia di rispetto e valorizzazione di dimensione pari a m. 10 per ciascun lato, misurati rispetto all'asse del percorso . All'interno di tale fascia dovranno essere mantenuti i valori tipologici del percorso e delle opere che lo compongono, sono consentiti interventi di manutenzione e ripristino dei manufatti esistenti nel rispetto delle loro caratteristiche originarie, nonché la realizzazione di attrezzature esclusivamente finalizzate alla fruizione pubblica della risorsa "Alta Via". Per tali attrezzature sono ammessi i seguenti usi: riparo , sosta, ristoro, preparazione di cibi degli escursionisti, servizi igienici, rifugi escursionistici e miniaree di sosta così come definiti dalla legge RL N° 13/1983. E' consentita l'installazione di manufatti prefabbricati in legno nella misura massima di mq. 30 di Superifice lorda, non computata ai fini dell'indice di fabbricabilità. Margini di flessibilità: deroghe alle presenti norme potranno essere concesse con Del.C.C. per consentire la realizzazione di manufatti aventi le destinazioni d'uso sopraindicate necessitanti di superficie lorda superiore ai 30 mq. Art.68 PISTA ECOLOGICA PEDONALE E CICLABILE Si tratta di un percorso pedonale e ciclabile avente una valenza storicaambientale - ecologica con funzione ricreativa e turistica. Inizia in corrispondenza dell'Oasi faunistica del Torrente Nervia, prosegue lungo l'argine sinistro del Nervia, oltrepassa il ponte dell'amicizia, siimmette nel già esistente tratto ciclabile di corso repubblica, prosegue suul'argine destro del torrente, costeggia il centro storico a EST, continua lungo il tracciato del canale irriguo comunale, oltrepassa il Ponte di Sant'Andrea e ritorna suul'argine sinistro del torrente fino al Ponte dell'Amicizia. Tale percorso in ogni punto dovrà essere in sede propria ed indipendente dalla viabilità veicolare, avere una larghezza minima di m. 1,50. La separazione con altra viabilità dovrà essere a mezzo di siepi o filari di alberi in maniera tale da fornire continuità, bellezza ed ombra. Art.69 INFRASTRUTTURA AURELIA-BIS (IAB) Normativa transitoria: sui terreni interessati dal PUC all' impianto dell'infrastruttura dell' Aurelia-bis, in attesa della realizzazione dell'opera é ammessa la destinazione DU21, destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono comunque tollerate fino alla realizzazione dell'opera. Sui fabbricati esistenti in via transitoria sono ammesse le seguenti: MODALITA' DI INTERVENTO: 1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo volumetrico. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento , con le seguenti prescrizioni esecutive: 72 Altezza alla gronda: mt. 7,50 Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00 Distanza minima dai fabbricati: mt. 10 La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso verso il settore produttivo. La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C. previo parere della Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime. Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere: - la monetizzazione della quantità di aree pubbliche per soddisfare lo standard infrastrutturale pubblico, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi di cui alla legge 122/89 e succ. mod. , i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme per le destinazioni commerciali, gli standards definiti dal D.M.1444/68 art. 5 per gli insediamenti industriali, artigianali e commerciali di cui alle destinazioni d'uso ammesse. 2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme. Le migliorie e gli interventi derivanti dalle modalità soprariportate non potranno modificare il valore di esproprio. Cap. VI NORME GEOLOGICO-TECNICHE ART.70 GENERALITA' La zonizzazione del territorio, dal punto di vista geologico-tecnico, è stata determinata in base al grado di tutela che impone ciascuna area. Pur non precludendo la possibilità di intervenire con le opportune cautele e precauzioni, su qualsiasi zona, si vuole evidenziare le principali modalità di "approccio" ad ogni ambito I criteri di zonizzazione risultano legati a: - tipologia del substrato e suo stato di conservazione - assetto giaciturale del substrato - assetto tettonico-strutturale - tipologia delle coltri - assetto geomorfologico delle coltri e delle coperture - permeabilità del substrato e delle coltri - emergenze idriche - assetto idrogeologico - acclività dei versanti Sul territorio Comunale sono state definite delle "aree omogenee" ed è quindi stato definito il grado di tutela e le problematiche connesse a ciascuna area. La definizione di "aree" omogenee di tutela ha permesso di caratterizzare l'ambito in esame in cui vengono raggruppate le zone soggette a similari problematiche ART.71 73 CRITERI DI TUTELA DEL TERRITORIO ÃBS69PÃ9DÃÃ ÃÃUDQPGPBD6 ÃQSP7G@H6UD8C@ÃQSDI8DQ6GD ÃaPI@ UVU@G6ÃÃÃ , BSPTTDÃQSP7G@HDÃ9DÃÃTU67DGDU6Ã9@GÃTV7TUS6UPÃÃSP88DPTPÃ AS6I@ÃDIÃ6UUPÃ6G8VI@ÃQ6G@PAS6I@ÃDIÃQS@86SDPÃ@RVDGD7SDPÃ @PÃ9@GG6Ã8PGUS@ÃÃ@PÃ9@DÃSDQPSUDÃÃÃ6IUSPQD8DÃ aPI@ÃDIÃQSPAPI96Ã@SPTDPI@ÃSDQPSUDÃ6IUSPQD8DÃ9DÃIPU@WPDG@Ã 8DS8PG6aDPI@Ã68RV@ÃTPUU@SS6I@@Ã @TU@ITDPI@ ,, GDHDU@Ã9@GG6ÃTU67DGDU6Ã9@GÃTV7TUS6UPÃSP88DPTPÃP@Ã9@GG@ÃÃÃ8PGUSDÃ6TT@TU6U@ÃÃÃaPI@ Ã8PIÃAS6UUVS6aDPI@Ã9@GÃ 8PGUSDÃÃÃ8DS8PG6aDPI@Ã68RV@ÃTPUU@SS6I@@ TV7TUS6UPH6ÃDIÃS@G6UDWPÃ@RVDGD7SDPÃaPI@ÃDIU@S@TT6U@Ã96Ã VI6ÃAPSU@Ã688GDWDU6 ,,, GDHDU@Ã9@GG6ÃTU67DGDU6Ã9@GG@ÃÃÃ8PGUSDÃÃÃAS6UUVS6aDPI@Ã9@GÃ8PGUSDÃ6TT@TU6U@ÃaPI@Ã 8PIÃAS6UUVS6aDPI@Ã9@GÃTV7TUS6UP TV7TUS6UPÃ8DS8PG6aDPI@Ã68RV@ÃTPUU@SS6I@@ COLTRI ,9 STABILITA' FRONTI DI SCAVO STABILITAÕ DELLE ÃÃÃÃÃÃ8PGUSDÃ9DÃ9@7PG@ÃÃTQ@TTPS@ÃÃÃÃÃÃÃ6S@@ÃDIÃTV7TUS6UPÃ 6AADPS6IU@ÃPÃTV7ÃÃÃÃÃÃÃ6AADPS6IU@Ã@Ã8PIÃA6WPS@WPG@ÃÃ BD68DUVS6Ã 9 QPTTD7DGDÃÃ@U@SPQD@Ã9DÃA68D@TÃGDW@GGDÃ8PHQ@U@IUDÃÃ6TTP8D6UDÃÃ9@QPTDUDÃ8DPUUPGPTD Ã@ÃBCD6DPTDÃDIÃH6USD8@6SBDGGPT677DPT6Ã 6ÃGDW@GGDÃDI8PHQ@U@IUDÃDITPSB@S@ÃA6G96ÃAS@6UD86Ã G@B6UDÃ6GG6ÃT@9DH@7U6aDPI@ÃS@8@IU@Ã9@BGDÃ6GW@DÃUPSS@IUDaDÃ TU67DGDU6ÃÃASPIUDÃ9DÃT86WP T@9DH@IUDÃBCD6DPTPT677DPTPÃGDHPTDÃ@ÃI@GG6ÃQD6I6Ã 6GGVWDPI6G@ÃH6SDI6 La determinazione del grado di tutela ha permesso quindi di delineare un'insieme di zone omogenee, individuando le problematiche a cui sono soggette e delineando le tipologie di indagine necessarie per caratterizzare i siti d'intervento. Con le presenti norme si stabiliscono i principali criteri da seguire nell'esecuzione delle indagini geologico - tecniche che dovranno accompagnare la progettazione e la realizzazione degli interventi previsti dal P.U.C. ed in generale nel territorio del Comune di Camporosso. Scopo delle norme è quello di fissare delle regole atte a garantire la sicurezza e la funzionalità del complesso opera - terreno ed assicurare in generale la stabilità del territorio sul quale, attraverso la realizzazione degli interventi, si inducono nuove sollecitazioni e deformazioni. ART. 72 NORME GEOLOGICO-TECNICHE GENERALI In relazione a quanto è emerso dall'indagine geologico-tecnica territoriale si prescrive che, ai sensi del D.M. 11.03.88 e secondo le modalità indicate nelle norme relative alle diverse aree omogenee della zonizzazione geologico-tecnica del P.U.C. (vedi art.6 della Normativa) i progetti degli interventi edilizi o comunque di mutazione dello stato del suolo dovranno essere corredati da elaborati geologici e/o geotecnici che verifichino, tramite opportuni accertamenti geognostici, la fattibilità ed il margine di sicurezza degli interventi in ordine agli aspetti geologico "sensu latu", geomorfologico, idrogeologico e geologico-tecnico. Gli elaborati progettuali relativi sia a concessione edilizia singola che attraverso adozione di strumento urbanistico (P.U.O) Progetti urbanistici operativi e (P.A.) Programmi attuativi, avranno a corredo idonea documentazione geologica e geotecnica come previsto dalle norme legislative di cui D.M. 11.03.1988 e circolare esplicativa n.° 30483 del 24/09/1988 Min. LL.PP. (comma A3). Le verifiche dovranno riferirsi sia alle fasi transitorie di costruzione (breve termine) che alla fase definitiva (lungo termine) per l'insieme manufatto - terreno. Le indagini hanno quindi lo scopo di raccogliere tutti i dati quantitativi e qualitativi occorrenti per il progetto e per il controllo del comportamento dell'opera nel suo insieme ed in rapporto al terreni di fondazione. L'esecuzione delle indagini dirette e indirette (sondaggi geognostici e prove di laboratorio) di cui sopra, sono da commisurare all'importanza delle opere in progetto, seguirà le indicazioni del paragrafo B5 comma 3-5 del decreto e B4 della circolare. Per costruzioni di modesta rilievo, tali da non modificare l'insieme opera - terreno valgono le semplificazioni di cui comma A2 del già citato decreto. Per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente nel caso di consolidamenti delle fondazioni, sopraelevazioni e aumenti considerevoli di carico, si dovrà provvedere ad indagini specifiche sui terreni 74 fondazionali di carattere geotecnico e geologico nel caso di sensibili modificazioni all'assetto idrogeologico dell'area; valgono le norme riportate nel D.M. 9/01/87 per gli edifici in muratura portante e per quelli in cemento armato. Gli Strumenti Urbanistici dovranno contenere esplicite indagine geologiche e geotecniche secondo quanto previsto dalla L.R. 8/07/1987 n°24 art.3 comma q e relativa circolare regionale esplicativa. Per quanto attiene la protezione delle acque destinate al consumo umano, si fa riferimento al D.P.R. 24/05/1988 n°236 che prevede agli art.4-5 che nell'intorno dei pozzi e delle sorgenti sia prevista un'area di tutela assoluta con vincolo di inedificabilità per un raggio di 10m e una zona di rispetto di raggio non inferiore ai 200 m in cui non vengono ammesse determinate attività come specificato nell'art.6 comma 2. Per ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico si farà riferimento all'allegato II comma 4 del D.M. 6/03/1991 (G.U. n°84 10/04/1991). Riguardo alle norme per lo smaltimento degli scarichi fognari che non recapitano nelle pubbliche fognature, si farà riferimento alla L.R. n°38 del 1/09/82 e alle "norme tecniche generali sulla natura e consistenza degli impianti di smaltimento sul suolo o in sottosuolo di insediamenti civili di consistenza inferiore a 50 vani o a 5.000 mc" riportate nell'allegato n°5 della deliberazione del 4/02/77 della legge 10/05/1976 n°319. In particolare si dovrà provvedere tramite idonee e puntuali indagini di tipo idrogeologico per determinare l'andamento e l'escursione della falda freatica del sottosuolo interessato e di tipo sedimentologico per la scelta e il dimensionamento del metodo di dispersione nel terreno. Per i progetti di acquedotti e fognature si farà riferimento allo specifico decreto D.M. 12/05/85 comma b dello art.1 inerente la caratterizzazione geologica e geotecnica del tracciato delle tubazioni. Per le zone territoriali sottoposte al vincolo idrogeologico si farà riferimento ai sensi del R.D.L. 30/12/1923 n°3267 e R.D. 16/05/1926 e dalle recenti Legge Regionale n°22 del 16/04/1984 e n°39 e del 27/03/1985 e circolare regionale n.003010 del 13/06/1991. Le aree soggetto a vincolo idrogeologico, indipendentemente dalla loro collocazione restano soggette alle seguenti norme: In tali zone si esclude la possibilità di creare sub irrigazioni per lo smaltimento di acque reflue derivanti da Fosse IMHOFF. Si prescrive la Direzione Lavori di Tipo Geologico In relazione alle disposizioni della Circolare Regionale, l'approfondimento dell'indagine sarà commisurato all'importanza dell'intervento, come specificato nella circolare regionale. Gli alvei dei corsi d'acqua che scorrono nella piana alluvionale e i rii dei versanti e comunque tutti i corsi d'acqua iscritti all'elenco delle acque pubbliche della provincia (G.U.n.214 del 15.10.1941) risultano zone interdette da qualunque edificazione; sono fattibili solo gli interventi conformi alle disposizioni normative delle leggi vigenti nel settore idraulico (R.D. 25.7.1904 N.523 T.U. delle disposizioni di legge sulle opere idrauliche e succ. mod.). Per quanto attiene alla legge regionale n.9 del 28/01/93 se ne dovranno rispettare i contenuti con particolare riferimento alle norme di salvaguardia transitorie (in attesa dell'entrata in vigore dei Piani di Bacino) di cui art.26 con le precisazioni della relativa circolare esplicativa regionale. ART. 73 NATURA E TIPOLOGIA DELL'INDAGINE GEOLOGICO-TECNICA La relazione geologico-tecnica propedeutica al progetto, in base ai dati scaturiti dall'indagine a corredo del P.U.C., dovrà affrontare schematicamente le seguenti fasi che saranno diversamente accoppiate a seconda della "zona geologico-tecnica" oggetto dell'intervento: rilevamento di superficie geologico, geomorfologico ed idrogeologico del sito d'intervento e di un suo contorno significativo con relativa elaborazione della cartografia tematica geologica alla scala del progetto comprese tra 1:1000÷1:2000 (quest'ultime per opere a prevalente sviluppo lineare) e sezioni di dettaglio. caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura e in termini di resistenza e deformabilità (coltri detritiche e depositi alluvionali) desunta da prove in situ (scavi di pozzetti geognostici con escavatore, sondaggi meccanici , prove penetrometriche, prove di permeabilità) e prove di laboratorio su campioni rimaneggiati e/o indisturbati (classificazione generale, etc.) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso in termini di resistenza e deformabilità tramite opportuni rilievi e prove in situ (rilievi stratimetrici-geostrutturali, sondaggi meccanici, etc.) e di laboratorio su campioni di roccia (point-load test, martello di Schmidt, etc.) ricostruzione tramite opportune prove in situ della geometria dell'ammasso roccioso mascherato dalle coperture tramite opportune prove dirette e/o indirette per impostare con sicurezza le fondazioni delle opere in progetto; oppure del substrato (piane alluvionali) nel caso in cui abbia iterazioni con la struttura in costruzione 75 studio e rilievo della falda acquifera nei terreni di copertura tramite misure piezometriche in pozzi esistenti o in piezometri appositamente collocati e/o studio di sorgenti e di circolazioni concentrate negli ammassi rocciosi; tali accertamenti oltre a fornire indicazioni ai fini fondazionali e delle spinte, permette anche la previsioni di opere di bonifica idrogeologica; analisi e verifica della capacità portante ammissibile del terreno di fondazione in terra o in roccia e, nel caso di terreni compressibili, dei possibili cedimenti assoluti e differenziali; analisi della stabilità dei fronti di scavo in roccia ed in terra durante l'esecuzione di sbancamenti in progetto ed eventuale indicazione e/o prescrizione delle modalità esecutive dello sterro; verifica della fattibilità dei riporti e studio delle modalità di posa in opera del materiale; analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia prima dell'intervento, durante la fase di esecuzione (sterro) ed analisi di stabilità del complesso opera-versante a completamento dei lavori studio e regimazione delle acque superficiali nell'ambito d'intervento sia a monte che a valle con eventuali conseguenti indicazioni e prescrizioni circa le opere necessarie (canalette, trincee drenanti superficiali, drenaggi dietro le opere di contenimento, etc.) per una corretta disciplina delle acque superficiali incidenti sul territorio; valutazione in zone con evidenti segnali di dissesto idrogeologico dell'eventuale interferenza dell'opera in progetto con le condizioni morfologiche morfologiche non solo del sito ma anche di un contorno significativo, specialmente in relazione ai manufatti esistenti monitoraggio dei manufatti esistenti e monitoraggio piezometrico e deformazionale in foro dei terreni nelle aree con evidenti segni di dissesto idrogeologico stesura della "Relazione geologico tecnica" che dovrà attestare la fattibilità dell'opera, dovrà illustrare i risultati delle indagini e dovrà fornire al progettista gli elementi , i suggerimenti e le informazioni necessarie per la stesura del progetto; la relazione sarà completata da allegati grafici e tabellari.. I mezzi d'indagine, l'ubicazione degli accertamenti, il grado di approfondimento e la quantificazione delle indagini dirette e indirette (sondaggi geognostici e prove di laboratorio, etc.) saranno valutate dal geologo incaricato, caso per caso, in relazione all'importanza delle opere in progetto, all'impatto sul territorio ed alle caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche del sito d'intervento. (Vedi schema allegato) ART. 74 ZONE 1 - AREE SUBPIANEGGIANTI CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA ASSENTI A MEDIE Si tratta principalmente delle aree interessate da depositi ciottolosi e ghiaiosi in matrice argillosabbiosa, legati alla sedimentazione recente degli alvei torrentizi, del torrente Nervia e della piana alluvionale marina (Piana alluvionale costiera, Alveo e subalveo Torrente Nervia). Le frequenze maggiori si hanno per ghiaie sabbiose con ciottoli e sabbie ghiaiose più o meno limose, localmente con lenti interposte di limi e argille talvolta anche di torbe. I valori di carico di rottura e delle pressioni ammissibili potranno essere calcolati con le usuali formulazioni geotecniche (formule di Terzaghi o Meyerhof o Hansen) una volta definita la geometria della fondazione e le caratteristiche geotecniche dei terreni. Dovranno essere altresì valutati i cedimenti assoluti e differenziali con riferimento alle effettive condizioni del sottosuolo. L'assetto geologico e geomorfologico delle aree pianeggianti di fondo valle non pone particolari pregiudizi all'uso del territorio, sebbene assumano maggiore rilevanza gli aspetti più propriamente geotecnici ed idraulici con particolare riferimento all'esondabilità. Nelle fasi progettuali successive si dovranno eseguire le indagini e gli studi geologici e geotecnici in conformità al D.M. 11.3.88. Specificatamente occorrerà determinare: Definizione in dettaglio delle caratteristiche geotecniche delle alluvioni e loro distribuzione areale: - litostratigrafia del sottosuolo fondazionale con caratterizzazione geotecnica dei terreni per il dimensionamento delle fondazioni e per i calcoli di stabilità per l'esecuzione di scavi di sbancamento. Questi ultimi particolarmente necessari se eseguiti in vicinanza di edifici esistenti o per altezze superiori ai 2,5m., - scelta dei materiali e modalità di esecuzione di manufatti in materiali sciolti. Definizione e monitoraggio della falda freatica, andamento della falda in relazione alla costruzione di eventuali interrati e per la sicurezza delle fondazioni, programmazione opere provvisionali per scavi 76 sotto falda. In questo ambito si distinguono due zone: la zona 1A - Area di terrazzo con coltre sottile (0 -1.5m), rilevabile nella zona a monte del territorio comunale e la zona 1B - Area di terrazzo con coltre di spessore medio (1.5 ( 3 m. ed oltre), che si riscontra nell'ambito a valle del comune sino al mare, in dette aree le indagini geologiche prevederanno: Zona 1A - Area di terrazzo con coltre sottile (0 -1.5m) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) ricostruzione della geometria del substrato (art. 69 pt. d) attestazione geologico-tecnica di fattibilità Zona 1B - Area di terrazzo con coltre di spessore medio (1.5 ( 3 m. ed oltre) caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura (art. 69 pt. b) ricostruzione della geometria del substrato (art. 69 pt. d) studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) ART. 75 ZONE 2 - AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA MODESTE A MEDIE Tali aree presentano una morfologia favorevole e si prestano ad una utilizzazione edilizia del territorio. Cautele dovranno essere poste nella localizzazione di eventuali nuovi edifici e nelle sistemazioni esterne accessorie o comunque legate alla urbanizzazione della zona , soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di sbancamenti e di riporti in prossimità ai versanti ed a manufatti esistenti. Nelle fasi progettuali successive si dovranno eseguire le indagini e gli studi geologici e geotecnici di cui le norme legislative . Specificatamente alle aree in oggetto, si porrà particolare cura a: - conoscenza del sottosuolo fondazionale con caratterizzazione geotecnica dei terreni per il dimensionamento delle fondazioni - presenza di zone di impregnazione o filtrazioni di acque sotterranee e relativi provvedimenti per la regolare esecuzione delle opere in progetto. (drenaggi, opere provvisionali) - valutazione della stabilità delle scarpate derivanti da scavi, sia ai piedi dei versanti, che alle eventuali ripercussioni sullo stato del pendio naturale e sui manufatti presenti in zona. In tali zone vengono considerate due aree in relazione all'acclività del versante: la zona 2A - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio in versante da poco a mediamente acclivi e la zona 2B - Area di versante con roccia affiorante o subaffiorante (coltre sottile) con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio in versante da acclivi a molto acclivi; in dette aree le indagini geologiche prevederanno: Zona 2A - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio in versante da poco a mediamente acclivi. rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) Zona 2B - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio in versante da acclivi a molto acclivi. rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) ART. 76 ZONE 3 - AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA MEDIE A SIGNIFICATIVE 77 Le coltri, spesso regolamentate da diversi ordini di terrazzi pensili, hanno una morfologia da subpianeggiante a mediamente acclive. Il paesaggio complessivo risulta comunque ampiamente modificato dall'attività agricola. Questi terreni risultano stabili, ma erosioni superficiali nelle zone denudate o locali fenomeni di filtrazione di acque nel sottosuolo con relative impregnazione diffusa possono creare smottamenti superficiali a carattere locale. L'attenzione degli studi dovrà essere rivolta a: - Definizione in dettaglio, ( preferibilmente tramite appropriate indagini in situ - dirette o indirette): a) caratteristiche geomeccaniche dell'ammasso roccioso b) caratteristiche geotecniche delle coperture e delle coltri - Disciplina delle acque superficiali sia meteoriche che incanalate onde limitare i fenomeni di erosione. - valutazione della stabilità delle scarpate derivanti da scavi, sia ai piedi dei versanti, che alle eventuali ripercussioni sullo stato del pendio naturale e sui manufatti presenti in zona. In tali zone vengono considerate tre aree in relazione alla giacitura del substrato, allo stato di fratturazione e soprattutto in base allo spessore della coltre: la zona 3A Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura strati immergenti come il pendio, oppure a reggipoggio e/o traverpoggio in versanti molto fratturati o con litologie a debole resistenza meccanica, zona 3B - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m.) sormontanti strati con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio e la zona 3C - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m. ) sormontanti strati con giacitura a franapoggio o immergente come il pendio; in dette aree le indagini geologiche prevederanno: Zona 3A - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura strati immergenti come il pendio, oppure a reggipoggio e/o traverpoggio in versanti molto fratturati o con litologie a debole resistenza meccanica. rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) circolazioni concentrate negli ammassi rocciosi (art. 69 pt. e) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) analisi della stabilità del versante in roccia (art. 69 pt. h) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) Zona 3B - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m.) sormontanti strati con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio.. rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d) studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt. h) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) Zona 3C - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m. ) sormontanti strati con giacitura a franapoggio o immergente come il pendio. rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d) studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt. h) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) ART. 77 ZONE 4 - AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA SIGNIFICATIVE A RILEVANTI 78 In considerazione della condizioni di precaria stabilità o comunque di incipiente disequilibrio geomorfologico, nelle predette zone, qualsiasi mutazione o trasformazione del suolo anche di limitato impatto (viabilità minore forestale e opere o manufatti attinenti le attività silvo-agricole-forestali) dovrà essere preceduta da particolareggiate indagini geologiche e geotecniche di cui le norme legislative riportate in forma generale nel paragrafo 4.2. Sono in tutti i casi esclusi anche per modesti interventi le semplificazioni di cui punto A2 del D.M. 11/03/1888. Specificamente alle aree in oggetto, risultano rimarchevoli e vincolanti i seguenti tematismi di indagine: - Definizione in dettaglio, tramite appropriate indagini in situ su: a) caratteristiche geomeccaniche dell'ammasso roccioso b) caratteristiche geotecniche delle coperture e delle coltri - Verifica della stabilità del pendio in relazione alle opere in progetto e valutazione tramite calcoli geotecnici della stabilità dei fronti di scavo e dei riporti. Nelle zone sedi di scoscendimenti o di frana sono vietati sbancamenti al piede se non adeguatamente sostenuti da opere di sostegno e al di fuori del contesto di risanamento dei moti franosi stessi. - Disciplina delle acque superficiali sia meteoriche che incanalate onde limitare i fenomeni di erosione, definizione dello schema di circolazione idrica nel sottosuolo con particolare riferimento alla distribuzione delle pressioni neutre. In tali zone vengono accumunate in un'unica categoria indipendentemente dalla giacitura del substrato e dallo stato di fratturazione, considerando come elemento principale lo spessore della coltre; in dette aree le indagini geologiche prevederanno: Gli interventi saranno sottesi da indagini puntuali seguendo il seguente schema: rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura (art. 69 pt. b) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d) studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt. h) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) ART. 78 ZONE 5 - ARRE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO TECNICHE MOLTO RILEVANTI In questa classe, vengono raggruppate tutte quelle aree che risultano in condizioni di equilibrio precario, tale che qualsiasi modificazione del territorio, può incidere in maniera peggiorativa. A dato insieme si annoverano , le frane in atto, alcune paleofrane in precario equilibrio, zone in profonda erosione, riporti antropici di notevole estensione, cave attualmente abbandonate. In considerazione della manifesta situazione di instabilità o comunque di disequilibrio geomorfologico, nelle predette zone risulta quasi esclusa ogni possibilità di edificazione. Qualsiasi altra manomissione o trasformazione del suolo anche di limitato impatto (viabilità minore forestale e opere o manufatti attinenti le attività silvo-agricole-forestali) dovrà essere preceduta da particolareggiate indagini geologiche e geotecniche di cui le norme legislative riportate in forma generale nel paragrafo 4.2 della presente relazione. Sono in tutti i casi esclusi anche per modesti interventi le semplificazioni di cui punto A2 del D.M. 11/03/1888 Specificamente alle aree in oggetto, risultano rimarchevoli e vincolanti i seguenti tematismi di indagine: - Piano di bonifica completo dell'area - Verifica della stabilità del pendio in relazione alle opere in progetto e valutazione tramite calcoli geotecnici della stabilità dei fronti di scavo e dei riporti. Nelle zone sedi di scoscendimenti o di frana sono vietati sbancamenti al piede se non adeguatamente sostenuti da opere di sostegno e al di fuori del contesto di risanamento dei moti franosi stessi. - Disciplina delle acque superficiali sia meteoriche che incanalate onde limitare i fenomeni di erosione, definizione dello schema di circolazione idrica nel sottosuolo con particolare riferimento alla distribuzione delle pressioni neutre. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati in modo tale da: - Evitare qualsiasi incremento di carico diretto 79 - Impiego di strutture deformabili e drenanti - Eseguire minimi movimenti di terra Gli interventi saranno sottesi da indagini puntuali seguendo il seguente schema: rilevamento di superficie (art. 69 pt. a) caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura (art. 69 pt. b) caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c) ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d) studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e) analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f) analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69 pt. g) analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt. h) studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i) valutazione dell'eventuale interferenza dell'opera (art. 69 pt. j) eventuale monitoraggio (art. 69pt. k) relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l) INDICE ELENCO DELLE SIGLE E ABBREVIAZIONI Cap. I GENERALITÀ' Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. ACQUE GENERALITÀ APPLICAZIONI , MODALITÀ DI ATTUAZIONE E CONTENUTI DEL P.U.C. LETTURA DELLE NORME E DELLE SIMBOLOGIE GRAFICHE - DEFINIZIONI PUNTUALI 4 TIPI DI INTERVENTO 5 DESTINAZIONI D'USO 6 DEROGHE 7 IMMOBILI CONDONATI 8 CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI PRECEDENTI L'ADOZIONE DEL P.U.C. 9 CALAMITÀ NATURALI 10 CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE D'USO 11 DISCIPLINA RELATIVA AI VINCOLI SUL TERRITORIO 11.1 FASCIA DI RISPETTO STRADALE 11.2 FASCIA DI RISPETTO DEI CORSI D'ACQUA 11.3 PERIMETRAZIONE AREE INONDABILI 11.4 FASCIA DI RISPETTO DI SORGENTI, POZZI, E PUNTI DI PRESA DI Art. 11.5 ELETTRICA DESTINATE AL CONSUMO POTABILE FASCIA DI RISPETTO DEGLI ELETTRODOTTI - TRASPORTO DI ENERGIA 80 Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. 11.6 FASCIA DI RISPETTO CIMITERIALE 11.7 EDIFICI ED AREE VINCOLATE 11.8 RITROVAMENTI E SCOPERTE ARCHEOLOGICHE 12 EDIFICI ESISTENTI 13 AMPLIAMENTI 14 VOLUMI INTERRATI 15 PARCHEGGI PRIVATI 16 SERRE 17 DISPOSIZIONI COMUNI ALLE VARIE ZONE E DIFESA DEL SUOLO 18 RETI ELETTRICHE (Du14) 19 ATTREZZATURE TECNOLOGICHE E SERVIZI TECNICI URBANI (Du14) Art. 20 DISCIPLINA RELATIVA ALLE DESTINAZIONI COMMERCIALI Art. 20.1 DOTAZIONE MINIMA DI PARCHEGGI PERTINENZIALI PER LA CLIENTELA E DI SPAZI PER LA SOSTA E LA MOVIMENTAZIONE DEI VEICOLI ADIBITI AL RIFORNIMENTO MERCI ART. 20.2 ACCESSIBILITÀ Cap. II DEFINIZIONE DI PARAMETRI URBANISTICI EDILIZI Art. 21 PARAMETRI TECNICI Art. 22 CENTRO ABITATO Cap. III DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE Art. Art. Art. Art. 23 A 24 25 A1 26 BR1 CENTRO FASCIA AMBITO AMBITO Art. 27 BR2 AMBITO Art. 28 BR3 AMBITO Art. 29 BR4 AMBITO Art. 30 BR5 AMBITO MARE, A SUD DEL Art. 31 BR6 Art. 32 BR7 "ULIVETO" Art. 33 Art. 34 BC Art. 35 BC1 CENTRO STORICO/AREA DELL'AMBITO Art. 36 BC2 STORICO/AREA DELL'AMBITO Art. 37 BC3 STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE DI RISPETTO AMBIENTALE DEL CENTRO STORICO DI CONSERVAZIONE DEL NUCLEO FRAZIONALE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO DEI TESSUTI EDIFICATI INTORNO AL CENTRO STORICO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI EDIFICATI NELL'AREA DI CAMPOROSSO MARE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI EDIFICATI LUNGO LA S.P. 64 DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI EDIFICATI SATURI NELLE AREE COLLINARI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI EDIFICATI NELLA REGIONE "PRATI" DI CAMPOROSSO RILEVATO FERROVIARIO AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI EDIFICATI NELLA REGIONE "BRAIE" AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI EDIFICATI SATURI NELL'AREA COLLINARE DENOMINATA PERMEABILITÀ DEI SUOLI AMBITI DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI EDIFICATI AMBITO DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI EDIFICATI NELLE AREE PIANEGGIANTI INTORNO AL DI CONCENTRAZIONE VOLUMETRICA AMBITO DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI EDIFICATI NELLE AREE COLLINARI INTORNO AL CENTRO DI CONCENTRAZIONE VOLUMETRICA AMBITO DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI EDIFICATI NELL'AREA COLLINARE DEI "POZZI" 81 Art. Art. Art. Art. Art. Art. 38 39 40 41 42 43 DR EF EC EPA1 EPA2 EPA3 Art. 44 ENI AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI PRODUTTIVI AREA DI PRODUZIONE FLORICOLA SPECIALIZZATA DI FONDOVALLE AREA DI PRODUZIONE FLORICOLA/VITICOLA/ OLIVICOLA DI COLLINA TERRITORIO DI PRESIDIO AMBIENTALE CON INSEDIAMENTI SPARSI TERRITORIO DI PRESIDIO AMBIENTALE PREVALENTEMENTE INSEDIATO TERRITORIO DI PRESIDIO AMBIENTALE PREVALENTEMENTE NON INSEDIATO TERRITORIO NON INSEDIABILE Art. 45 Art. 46 TR1 Art. 47 ME Art. 48 MEG Art. Art. Art. Art. 49 50 51 OF 52 Art. 53 F3 Art. 54 ID AGRITURISMO AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL TESSUTO EDIFICATO A DESTINAZIONE TURISTICO RICETTIVA EMERGENZA STORICO-ARCHITETTONICA EMERGENZA STORICO-ARCHITETTONICA CON ANNESSO GIARDINO DI PERTINENZA DA CONSERVARE MANUFATTO RURALE TORRENTE NERVIA OASI FAUNISTICA DEL NERVIA AREA DI RISPETTO E CONSERVAZIONE DELLE SPONDE DEL TORRENTE NERVIA ARENILE DI CAMPOROSSO MARE IMPIANTI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE E SERVIZI ALL'AUTO Cap. IV DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. 55 56 57 58 59 60 61 DP Art. 62 TR2 DISTRETTO C SUB-DISTRETTO C1 SUB-DISTRETTO C2 SUB-DISTRETTO C3 SUB-DISTRETTO C4 DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE PRIVATA DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE PER LO SPORT E IL TEMPO URBANA PER AREE PRODUTTIVE A DESTINAZIONE DIREZIONALE A DESTINAZIONE TURISTICO RICETTIVA LIBERO Cap. V DISCIPLINA DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI PUBBLICI E DI USO PUBBLICO Art. 63 ZONE A SERVIZI Art. 64 DEMOLIZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE E SERVIZI PUBBLICI Art. 65 VIABILITÀ Art. 66 PERCORSI ESCURSIONISTICI Art. 67 ALTA VIA DEI MONTI LIGURI Art. 68 PISTA ECOLOGICA PEDONABILE E CICLABILE Art. 69 INFRASTRUTTURA AURELIA-BIS (IAB) Cap.VI NORME GEOLOGICO - TECNICHE Art. Art. Art. Art. Art. 70 71 72 73 74 GENERALITÀ CRITERI DI TUTELA DEL TERRITORIO NORME GEOLOGICO -TECNICHE GENERALI NATURA E TIPOLOGIA DELL'INDAGINE GEOLOGICO- TECNICA ZONE 1 AREE SUBPIANEGGIANTI CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA ASSENTI A MEDIE Art. 75 ZONE 2 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA DA MODESTE A MEDIE Art. 76 ZONE 3 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA 82 MEDIE A SIGNIFICATIVE Art. 77 ZONE 4 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO - TECNICHE DA SIGNIFICATIVE A RILEVANTI Art. 78 ZONE 5 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE MOLTO RILEVANTI 83