QUANDO SCATTA NUVOLARI - storie, velocità, passioni

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INCONTRI D'AUTORE
QUANDO SCATTA NUVOLARI
storie, velocità, passioni
Mantova - Fruttiere di Palazzo Te
di Alexander Màscàl
foto Matteo Saraggi
Un Nuvolari inedito quello
"Quando
presentato
scatta
allaNuvolari"
grandenelle
mostra
sale espositive delle Fruttiere di Palazzo Te, a Ma
Il titolo dell'esposizione ha
"scatta"
due significati: il verbo, inteso sia in senso automobilistico come potenza dello
Dal doppio significato della
"scatta"
parola
prende spunto l'idea di due mostre: una che ripropone i
Immagini inedite che appartengono
"corpus"
ad un
di 2575 negativi ritrovati recentemente e studiati, digital
A curare l'esposizione sono due specialisti di storia dell'automobilismo: Gianni Cancellieri e Adolfo Orsi.
Immagini preziose per la"amarcord
storia delle
del
due
secolo"
e quattro
, con
ruote,
i ritratti
ma anche
di vita sportiva
di "Lo sguardo
dell'epoca
di eTazio"
la galleria
, una
di im
se
Curiosità da cronista, attenzione alla realtà che lo circonda, tutte componenti che fanno di queste immag
Molte foto ci fanno conoscere
"vita" anche l'anima profonda
in ogni
disingolo
Tazio Nuvolari,
momentolaper
suaimprimerla
sensibilitàsulla
profondamente
pellicola...
Le immagini si riferiscono
"osservatore"
particolarmente tra il 1937
e raramente
e i primi anni
da protagonista
della Seconda
o inGuerra
autocelebrazione
Mondiale. Alcu
della
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L'altro spazio, quello dedicato al Nuvolari più famoso dal titolo "L'asso degli assi", vuole
ricordare un uomo che sino all'ultimo ha vissuto l'emozione per i motori. Colui che la passione
per i motori ha condotto a superare i primati, superando anche sé stesso sino a piegare quanto
più possibile le avversità della vita e la stessa morte. Mitico e indimenticabile pilota da corsa di fama mondiale, asso della moto e delle auto, Nuvolari
collezionò 141 vittorie, 5 primati internazionali di velocità, 1 titolo di Campione d'Europa e 7 di
Campione d'Italia e di queste vittorie vedremo esposto un pezzo pregiato, la famosa coppa
Vanderbilt, vinta in un circuito vicino a New York e messa a disposizione dal Museo Nicolis di
Villafranca (Verona).
In questo spazio espositivo dedicato alle corse saranno esposte le più famose immagini delle
sue mitiche imprese, i trofei conquistati sulle strade e sui circuiti di tre continenti.
Ripercorreremo trent'anni di storia delle corse, dal 1920 al 1950, riproposti attraverso foto,
filmati d'epoca e cimeli. Non mancheranno le emozioni nel vedere esposte le auto che con lui
furono protagoniste di vittorie: dalla Alfa Romeo 8C 2300 Monza, alla Bugatti T37, e la Maserati
8CM, che Nuvolari portò alla vittoria. Saranno esposte anche le moto: la Bianchi "Freccia
azzurra"
, la
Norton 500, la Borgo 500, la Garelli 350 GP, che cavalcò sulle strade e sulle piste prima di
passare alle quattro ruote.
E ci sarà l'ultima vettura, la Cisitalia Grand Prix con la quale Tazio ormai in declino sognò il
ritorno al suo mondo, quello delle corse.
Dalla mostra emerge un Tazio Nuvolari insolito, un piccolo, grande uomo, incapace di cedere
anche davanti alle tremende difficoltà della vita che segnarono il suo passaggio su questa
Terra: i lutti, le disgrazie, le sfortunate vicende lo resero ancor più caro al suo pubblico.
La mostra avrà come testimonial d'eccezione Lucio Dalla, autore della canzone "Nuvolari",
unitamente alla Società Leoni Moto, che metterà a disposizione uno scooter Yamaha
"Giggle"
, che verrà sorteggiato fra tutti i lettori della Gazzetta di Mantova che presenteranno alla cassa
l'apposito coupon.
La mostra è a cura di Gianni Cancellieri e Adolfo Orsi, promossa ed organizzata dalla
Fondazione Banca Agricola Mantovana, dal Comune di Mantova, in collaborazione con il Centro
Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo Te, Automobile Club di Mantova, Archivio di Stato di
Mantova e del PRA - Pubblico Registro Automobilistico di Mantova. Il catalogo è edito da
Silvana Editoriale.
La mostra "Quando scatta Nuvolari. Storie, velocità, passioni" - Palazzo Te - Mantova, rimarrà
aperta sino al 18 dicembre 2009
info: 037632326 - www.quandoscattanuvolari.it
Nascita di un mito.
Tazio Giorgio Nuvolari nasce a Castel d'Ario (MN) il 16 Novembre 1892 e si spegne l'11 agosto
1953 a Mantova.
La storia dell'automobilismo lo definisce uno dei più grandi piloti della storia, se non il più
grande di tutti mentre Ferdinand Porsche lo considera "il più grande corridore del passato, del
presente e del futuro"
.
Ma "Nivola", com'era soprannominato era anche una persona speciale per le sue doti umane e
per le sue qualità che lo rendevano unico e ineguagliabile.
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Quarto figlio di Elisa Zorzi e di Arturo Nuvolari, un agricoltore benestante e noto ciclista
dell'epoca, nel 1915, a 23 anni, ottiene la licenza di pilota di moto da corsa. La Prima Guerra
Mondiale lo condurrà sul fronte come autiere nel Servizio Automobilistico dell'Esercito.
Fa scandalo per un'epoca puritana, quando nel 1917 dopo la "fuitina" in uso a quell'epoca
sposa con rito civile Carolina Perina.
La passione per le motociclette lo conduce a disputare la sua prima gara a Cremona nel 1920,
sul Circuito Internazionale e l'anno successivo a Verona vince la sua prima gara.
Tazio è ancora un motociclista quando incontra Enzo Ferrari, giovane pilota che diventerà il
fondatore della mitica Ferrari e inizia anch'egli a correre i Gran Premi di automobilismo e vince
la Targa Florio lasciando definitivamente le due ruote!
La sua fama è tale che gli italiani ne fanno un mito. Anche Gabriele d'Annunzio lo vuole ospite
al Vittoriale degli Italiani, la dimora a Gardone Riviera sul Lago di Garda, per augurargli la
vittoria alla Targa Florio del 1932: vincerà con l'Alfa Romeo della Scuderia Ferrari. Lo stesso
anno vincerà anche i "Gran Premio", in Italia, a Monaco e in Francia.
La sua determinazione era ineguagliabile! Tazio Nuvolari gareggiò spesso in modo spericolato,
con l'auto in fiamme, o che perdeva i pezzi, causando anche molti incidenti, non a caso fu
l'inventore della... sbandata controllata.
La sua guida spericolata gli costò molti incidenti, riuscendo ad uscirne sempre "intero", anche
se ferito in modo grave, come nell'allenamento sulla pista di Monza, nel 1925, quando durante
l'allenamento sull'Alfa P2, uscì di strada riportando gravi ferite, ma appena una settimana dopo
seppure coperto di bende e fasciature, reggendosi in piedi faticosamente e contro il parere dei
medici, lasciò il letto di ospedale e salì in moto facendosi aiutare dai meccanici... e vinse!
E fu quasi follia quando, nel 1930, per vincere le Mille Miglia e sorpassare Achille Varzi, spense
i fari procedendo al buio, guidato solo dalle luci di coda di Varzi e lo sorpassò di sorpresa...
vincendo.
E' leggendaria la sua vittoria del Gran Premio di Germania, quando nel 1935 sull'Alfa Romeo vinse in modo clamoroso e spettacolare sulle più potenti vetture tedesche tanto che come
afferma Wikipedia gli organizzatori, sicuri della vittoria germanica, colti di sorpresa "non
trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di 'O
Sole mio"
.
Sin dagli anni venti le automobili da corsa italiane venivano verniciate di un rosso particolare,
chiamato "rosso corsa", per distinguerle dalle altre auto che gareggiavano. Rosse erano quindi
l'Alfa Romeo, la Maserati, e in seguito anche la Ferrari e l'Abarth. La francese Bugatti era blu, la
BMW e la Porsche tedesche erano bianche.
Sempre nel 1935 al Gran Premio di Montecarlo, si corse sotto un'insistente pioggia e un
corridore ruppe il circuito dell'olio che si sparse sulla pista rendendola ancora più pericolosa:
cinque corridori si scontrarono tra di loro o finirono contro le barriere disseminando la pista di
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rottami. Nuvolari riuscì a controllare la sua vettura e schivare i rottami riuscendo a passare
indenne.
Nel 1948, quasi sessantenne partecipa alle Mille Miglia ma dovette ritirarsi a causa di problemi
meccanici.
L'ultima gara a cui partecipò fu anche l'ultima vittoria, il 10 aprile 1950, in Sicilia.
Due anni dopo, colpito da ictus restò parzialmente paralizzato, l'anno successivo un secondo
ictus gli sarà fatale. Si dice che al suo funerale fossero presenti 55.000 persone e che il corteo
funebre che seguiva la bara posta sul telaio di una macchina, scortata da Juan Manuel Fangio,
Luigi Villoresi e Alberto Ascari, era lungo alcuni chilometri.
Vestito con quelli che considerava i suoi colori portafortuna, il maglione giallo, i calzoni blu, la
sciarpa tricolore e con a fianco il suo volante preferito, egli non udì le parole dette in suo elogio
da Enzo Ferrari e nemmeno leggerà mai la frase incisa sulla tomba: "Correrai Ancor Più Veloce
per le Vie del Cielo"
.
E così Tazio Nuvolari divenne un mito entrando nella leggenda.
Termino qui la "Corsa di Nuvolari con i Tempo" sulle note della canzone di Lucio Dalla con il
suo disco
"Nuvolari":
"Nuvolari è basso di statura. Nuvolari è al di sotto del normale. Nuvolari ha cinquanta chili
d'ossa. Nuvolari ha un corpo eccezionale. Nuvolari ha le mani come artigli. Nuvolari è bruno di
colore. Nuvolari ha la maschera tagliente. Nuvolari ha la bocca sempre chiusa di morire non gli
importa niente. Corre se piove o corre dentro al sole tre più tre per lui fa sempre sette con l'Alfa
rossa fa quello che vuole dentro al fuoco di cento saette. C'e' sempre un numero in più nel
destino quando corre Nuvolari".
Matteo Saraggi - foto di archivio, "Auto da corsa ad Automotoretrò - Torino"
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