newsletter 46-2011

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NOTIZIE DALL’EUROPA E DAL MONDO
CHIAMATA A RACCOLTO...
Una giornata dedicata alla biodiversità, al biologico,
alla filiera corta, alla sostenibilità.. a progetti costruiti dal basso.. alle relazioni:
sabato 26 novembre presso l'Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura A.
Della Lucia in Via Vellai 41 a Feltre (BL)
“Chiamata a Raccolto” è un momento di dialogo, di incontro,
confronto e condivisione tra tutti coloro che hanno a cuore la propria
Terra e credono che il futuro di essa non sia legato a modelli di così
detto sviluppo basato su pesticidi, sbancamenti, deturpazione di
paesaggio e perdita di biodiversità.
C'è un mondo diverso che sta germogliando, soprattutto in questa
nostra provincia.. un mondo fatto di piccole aziende biologiche, di
“salvatori di sementi”, di Gruppi di Acquisto Solidale che incontrano e creano alleanza con
aziende ed auto-produttori, di progetti di turismo sostenibile e molto, molto altro. “Chiamata a
raccolto” è un momento di incontro per tutte queste sensibilità, di condivisione e
contaminazione reciproca: un luogo in cui una miriadi di sensibilità costruiscono una festa
Vi aspettiamo.....
(**clicca QUI per il programma completo dell’evento**)
Nigel Farage è un Parlamentare europeo britannico,
assai combattivo e con idee originali, ma chiare…..
Di lui proponiamo un video – molto stimolante - su:
L’ILLUSIONE DELLA LIBERTÀ…..
buona visione!
DISSECCANTI SULLE STRADE A NOVEMBRE QUANDO L'ERBA NON
CRESCE E I BATTERI DORMONO... E NOI CE LI BEVIAMO E
MANGIAMO...
E' necessario denunciare alle procure chi si è permesso di disseccare col glifosate tutte le
strade del Regno colonia di Monsanto... chiamata Italia, con il Progetto denominato addirittura
"Polline sicuro"... che ammazza "sicuramente" le Api ...e i cittadini, gestito dall'ANAS e dalle
Province (con pochi sindaci a fare le ordinanze di divieto).
Il Prodotto è importato dal Belgio e il pesticida si è accumulato nelle acque potabili di mezza
Italia (Fonte ISPRA e ARPA) e induce linfoma non-hodgkin (Ricerca autorevole svedese) e
aborti tardivi... non è biodegradabile e per questo la Monsanto ha pagato una multa
salatissima in Francia per pubblicità menzognera...
E in Italia... cosa aspettiamo a denunciarli alle procure? Il disseccante, usato a man bassa
soprattutto in agricoltura, contiene coformulanti segretati per brevetto... ancora più tossici del
principio cosiddetto attivo... qualcuno sospetta che nel glifosate si nascondano le migliaia di
tonnellate di diossina avanzate dall'agente “orange” usato in Vietnam... almeno indaghiamo, o
no? prima di morire tutti, lo facciamo un'esposto per avviare le indagini? o ci accontentiamo di
un parere negativo del povero Tiberti di European Consumers? lo vogliamo aiutare presidente
Marinelli? mi pare che lei sia anche un avvocato...
A proposito, stavo dimenticando: il Glifosate è inserito nei disciplinari di Agricoltura Integrata,
con cui si erogano addirittura contributi agli agricoltori che lo usano, insieme a tantissimi
pesticidi... (programmi Agroambientali con Pagamenti quinquennali dei PSR regionali 20072013, ndr), togliendoli agli agricoltori biologici...
Fermiamo lo scempio dei Pagamenti Agro-ambientali per l'Agricoltura Integrata nella chimica
Fermiamo i venditori indisturbati di Pesticidi chimici di sintesi
Conviene anche a loro vendere prodotti per l'Agricoltura Biologica, ci guadagnerebbero molto
di più...per la cronaca è stata appena irrorata la Flaminia presso Spoleto-Foligno e verso
Roma... a novembre, visto che in Inverno l'erba non cresce...e i batteri dormono per il freddo,
mentre le piogge portano tutto il glifosate e i suoi coformulanti nelle acque potabili e
superficiali per uso irriguo….buon appetito, e non preoccupatevi se qualche rutto brucia un po‟
troppo......ora sapete perchè. Io mi arrampico sul Monte Martano a 900 metri e mi abbevero,
con le vacche locali, a una fonte pulita a 5 minuti da casa. Sto pensando a voi e i vostri figli...
Saluti cari
Giuseppe Altieri
AUTOGOVERNO E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO: UN’ESPERIENZA
POCO CONOSCIUTA, MA INDISPENSABILE
Comunicato dell‟Unione Veneta Bonifiche
La manutenzione idraulica è la prima prevenzione al rischio di alluvioni e disastri idrogeologici:
lo ha ribadito, a Verona nel corso del salone fieristico “Geo-Oikos”, l‟Unione Veneta Bonifiche,
che ha fornito i dati su come vengono utilizzati i proventi dai contributi di bonifica, imposti ai
proprietari di immobili urbani ed extraurbani in base alle normative di legge, valorizzanti i
principi di autogoverno e sussidiarietà.
Nel Veneto, i consorziati ai 10 enti di bonifica, sono circa 110.000 e, nel 2010, hanno versato €
106.393.954,00 (59% da contribuenti agricoli, il restante da contribuenti urbani); Con tali
risorse, che non gravano sui flussi della finanza pubblica, i consorzi, grazie ad una forza lavoro
di 750 operai (+ 150 stagionali) e ad un migliaio di mezzi operativi, provvedono alla
manutenzione (sfalcio e pulizia, espurgo degli alvei, manutenzione degli impianti idraulici,
ripristino e sistemazione degli argini) di circa 18.000 chilometri di corsi d‟acqua, interessanti il
65% della superficie regionale, abitata da 4.358.000 persone, pari all‟89% della popolazione
del Veneto.
Nell‟occasione, l‟UVB ha anche presentato il Piano Quinquennale di Difesa Idraulica 2011-2016,
che prevede interventi per € 1.327.721.148,45. E‟ stato evidenziato come, nel 2011, siano
stati destinati ai consorzi di bonifica circa 23 milioni di euro (8 per le aree alluvionate), a valere
sul bilancio 2010, per opere urgenti e indifferibili, cui vanno aggiunti 4 milioni e mezzo di euro
stanziati dal Commissario incaricato per opere relative all‟alluvione 2010. Il bilancio 2011 della
Regione Veneto ha altresì segnato il totale azzeramento delle risorse finanziarie da destinare
ad interventi infrastrutturali a tutela del territorio. Infine, l‟Unione Veneta Bonifiche ha
illustrato il “Patto per il Territorio”, che sarà siglato nei prossimi giorni con l‟ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani) Veneto per una sistematica collaborazione nei settori della
pianificazione, manutenzione territoriale, regolazione delle acque.
(dalla Newsletter di Confagricoltura - novembre 2011)
MADE IN ITALY, AL VIA PORTALE UFFICIALE
GOVERNO
Via libera a www.madeinitaly.gov.it, la piattaforma di ecommerce che metterà in contatto diretto produttori italiani e
acquirenti esteri, dando così possibilità alle nostre imprese di
vendere on-line i propri prodotti alla grande distribuzione, a negozi, ristoranti e singoli
consumatori. Il progetto è stato realizzato dal Ministero dello sviluppo economico, Reteitalia
internazionale e Poste italiane.
"Grandi opportunità in arrivo per le nostre PMI", afferma il viceministro (ora ex vice ministro)
Catia Polidori. "Con questo strumento infatti aiutiamo milioni di piccole imprese italiane, prive
di un proprio marchio, a vendere sotto il grande cappello di 'Mamma Italia' e raggiungere così i
mercati più distanti, lì dove si stanno riposizionando i consumi. E' un dato di fatto che i nuovi
acquirenti del Made in Italy sono a latitudini sempre più lontane, oltre 300 milioni di persone
nei paesi emergenti che nei prossimi 15 anni raggiungeranno livelli di reddito comparabili ai
paesi Ocse. Ed è esattamente in questa direzione", conclude il Viceministro," che stiamo
indirizzando tutto il nostro impegno".
Il portale consentirà infatti ai visitatori stranieri di scegliere, attraverso un percorso guidato, i
prodotti di proprio interesse, selezionandoli tra i numerosi in vetrina. Una sezione ad hoc sarà
riservata alla rubrica "Send us your business proposal / Mandaci la tua proposta commerciale”,
dedicata agli operatori stranieri che offrono a ditte italiane proposte di affari commerciali e di
collaborazione industriale. Ad oggi sono oltre 7000 le aziende che, in vista dell'apertura del
sito, sono transitate sul sistema.
(da www.aiol.it Agricoltura Italiana on line - novembre 2011)
SARÀ MATTONATA: 715 EURO IN PIÙ A FAMIGLIA
Monti e la tassa sulle prime abitazioni: l‟imposta può portare da 3,5 a 14,3 miliardi di
euro alle casse dello Stato. Sarà stangata. Allo studio la revisione dei valori catastali.
Nella migliore delle ipotesi il conto sarà di 450 euro a famiglia, ma
il salasso per i proprietari di casa (cioè l‟80% della popolazione
italiana) potrebbe arrivare fino a 715 euro. È il regalo di Natale del
Governo di Mario Monti che con ogni probabilità, per tenere a bada i
conti pubblICI, si appresta a stretto giro a mettere le mani nelle
tasche dei cittadini (lunedì arrivano i primi provvedimenti).
Il giro di vite lo ha annunciato senza girarci intorno lo stesso professore della Bocconi, giovedì
scorso a palazzo Madama, in occasione del voto di fiducia. Monti vuole il ritorno dell‟ICI sulla
prima abitazione. L‟imposta comunale sugli immobili è stata progressivamente azzerata negli
ultimi anni, prima da Romano Prodi, poi da Silvio Berlusconi. Sta di fatto che il nuovo
Esecutivo, sostenuto da una fiducia record del Parlamento (556 i voti alla Camera su 630, dopo
i 281 sì su 315 incassati al Senato), sostiene che l‟esenzione dall‟imposta comunale sugli
immobili delle cosiddette abitazioni principali sia «una anomalia italiana».
Dunque non si scappa. Ora si tratta solo di capire tempi e modalità di reintroduzione. L‟ICI,
secondo quanto già stabilito dalla riforma fiscale, deve essere riassorbita con altri 5-6 balzelli
locali nella nuova imposta municipale unica (IMU), destinata a coprire una fetta enorme dei
bilanci degli 8 mila comuni italiani. Monti ha due alternative: definire subito l‟IMU oppure
rimettere in pista l‟ICI. La seconda opzione pare quella più semplice e dunque più probabile.
Soprattutto se - fatte le verifiche - il Governo si accorgerà che serve un‟altra correzione ai
saldi di finanza pubblica. Le cifre che girano in questi giorni oscillano dai 10 ai 25 miliardi di
euro. Una montagna di quattrini cresciuta nelle ultime settimane di pari passo con la corsa
dello spread (differenziale di rendimento) tra i BTP italiani e i BTP tedeschi.
L‟ICI sulla prima casa rappresenta una sicura fonte di gettito. Secondo la varie ipotesi può
portare dai 3,5 ai 14,3 miliardi di euro. Prima che il Governo di Berlusconi decidesse
l‟esenzione totale per l‟abitazione principale, nelle casse dello Stato entravano circa 9 miliardi
di euro l‟anno. I ragionamenti del premier partiranno da lì: un livello di prelievo che comporta
un esborso di circa 450 euro per le 20 milioni di famiglie italiane proprietarie di case. Occhio,
però, perché in ballo ci sono un paio di variabili cui prestare parecchia attenzione.
Una riguarda la possibilità (non remota) che venga spazzato via pure lo sconto di 100 euro fino
al 2008 concesso sulle prime case, l‟altra l‟aggiornamento dei valori catastali: l‟adeguamento
dei vecchi estimi al mercato potrebbe arrivare al 10%... Nel primo caso si tratta di 3-4 miliardi
di euro in più, mentre nel secondo caso l‟aggravio potrebbe valere 1,3 miliardi.
Calcolatrice alla mano, vuol dire che il bottino finale del salasso ICI targato Monti arriverebbe a
14,3 miliardi di euro con una batosta per ciascuna famiglia da 715 euro. Mentre si fermerebbe
a 650 senza l‟aggiornamento delle rendite catastali che, peraltro, potrebbero incidere anche
sull‟attuale prelievo per terreni edificabili e abitazioni secondarie.
(da www.libero-news.it - novembre 2011)
CHE BUONI I FUNGHI!
Spontanei o coltivati, crudi o cotti in questa stagione i
funghi compaiono sulle nostre tavole.
È rischioso avventurarsi ad andar per funghi senza competenze
specifiche ed approfondite. Molte varietà spontanee sono tossiche
ed è meglio affidarsi a degli esperti abilitati per far controllare la
raccolta, molti Comuni Italiani hanno un ufficio, gestito dall‟ASL,
apposito dove si può andare per una consulenza in merito.
Per trovare quello a voi più vicino potete fare una ricerca Google con le parole “Verifica
commestibilità funghi” magari aggiungendo il nome della vostra città. Anche se si è esperti
conoscitori è bene prendere qualche precauzione: scegliere un posto ben protetto
dall‟inquinamento; non parcheggiare l‟auto vicino alla zona di raccolta; non usare i sacchi in
plastica: pare che certi funghi diventino addirittura tossici al suo contatto; raccogliere solo gli
esemplari più freschi perché i più vecchi possono essere indigesti.
Nei negozi troviamo sempre più scelta: approfittiamone! Oltre ai porcini e ai canterelli altre
varietà dimenticate vengono ora commercializzate come la russula, la sparassis crispa o la
lepiota. Meglio privilegiare i funghi raccolti localmente: dei canterelli raccolti da poco sono
molto più gustosi e di tenuta in cottura che quelli che arrivano dalla Polonia o dalla Slovenia e
hanno viaggiato per migliaia di chilometri. Meglio diffidare dai funghi troppo umidi o troppo
sporchi di terra, piccoli trucchi che spesso ricorrono nei prodotti d‟importazione.
I funghi coltivati hanno pure essi molti pregi: sono meno cari, meno inquinati, spesso biologici,
sempre più distribuiti e meglio reperibili e anche molto buoni sul piano nutrizionale. Molto
diffusi sono i funghi champignon, ricchi in vitamine del gruppo B ed in sali minerali; ma si
trovano sempre più facilmente anche gli shiitake freschi che possiedono un enzima
immunostimolante molto benefico. Se trovate altre specie asiatiche come gli enoki, ottimi
nelle zuppe, o gli eryngii, come quelli in foto, non esitate a provarli: dal sapore gradevole
sono anche facili da cucinare e si adattano bene ai nostri gusti occidentali.
L‟operazione di pulizia richiede delicatezza e pazienza: per togliere la terra è bene servirsi di
una spazzolina morbida, una stoffa umida e un buon coltellino office, evitando l‟acqua il più
possibile! L‟acqua infatti rischia di rovinare la consistenza del fungo e comprometterne la
cottura. Certe qualità più stoppose e cave, come le trombette dei morti o i canterelli,
necessitano invece di essere immersi rapidamente in abbondante acqua fresca e aceto e subito
asciugati in un canovaccio pulito. Non dimentichiamo che non si butta il gambo, ma se ne ritira
solamente la sua estremità più fibrosa……continua QUI la lettura
e……Buon appetito!
(da www.promiseland.it - novembre 2011)
GASTRONOMIA E CULTURA - IN ARMONIA CON LA
NATURA
Migliorare la propria salute e l‟ambiente attraverso scelte alimentari
consapevoli
La Biolca, in collaborazione con La Costigliola e Banca Etica, organizza un
ciclo di incontri al venerdì sera ore 19,30 presso La Costigliola a Rovolon
(PD) in via Rialto 62. Ogni incontro prevede la degustazione di un piatto
tipico con prodotti di stagione (dalle 19,30 alle 20,30), la Conferenza (dalle 20,30 alle 22,30) e
chiusura della serata con degustazione di una tisana particolare.
Prossimo incontro venerdì 2 dicembre:
Alimentazione e ambiente.
Le implicazioni e le ricadute sull‟ambiente
alimentari. Prof. Gianni Tamino
delle
nostre
scelte
4° incontro sabato 10 dicembre (dalle 15,30 alle 18,30) e domenica 11
dicembre (dalle 9,30 alle 13,30):
Corso teorico pratico di alimentazione e cucina biovegetariana
con la partecipazione attiva degli allievi alla preparazione e degustazione dei vari piatti, e
conclusione con il pranzo della domenica. Educatore Alimentare Carmen Bellin
Nota: Per chi è interessato, il corso di cucina può essere residenziale comprendendo cena,
pernottamento e colazione presso i locali dell‟agriturismo La Costigliola - É possibile
partecipare ad incontri singoli (€ 20 per incontro) o al corso di cucina separato (€ 80).
Obbligatoria la prenotazione almeno tre giorni prima di ogni incontro.
Per informazioni e/o adesioni:
049-910.1155 (La Biolca) o al 333-607.1916 (Carmen)
o a ½ mail a: [email protected]
(dalla Newsletter di www.labiolca.it - novembre 2011)
L'EUROPA VUOLE PROTEGGERE LE API
Il Parlamento europeo è deciso a fermare la strage delle api: in
una recente risoluzione, votata a grande maggioranza a
Strasburgo, gli Europarlamentari chiedono a tutta l‟UE di
“aumentare gli investimenti nella ricerca di nuove medicine per
l'apicoltura e di coordinare gli sforzi per proteggere quella che sta
rapidamente diventando una specie in via di estinzione”.
La moria delle api rischia di trasformarsi in una vera e proprio
calamità. Non va dimenticato, infatti, che il 76% di quello che mangiamo e l‟84% delle specie
di piante attualmente presenti in Europa dipendono in larga misura dall‟impollinazione che
operano infaticabilmente i piccoli imenotteri gialli e neri. Come da loro dipende anche l‟attività
di 700 mila apicoltori sparsi in tutta Europa, isole comprese.
In concreto il Parlamento chiede “la costituzione di sistemi di sorveglianza nazionali e
l'armonizzazione degli standard per la raccolta dei dati, sviluppati a livello europeo”. Per
salvare le api “gli Stati europei dovrebbero unire le loro ricerche sulla prevenzione e sugli sforzi
di controllo, oltre a condividere - per evitare contrapposizioni - le scoperte di laboratori,
apicoltori e industrie. Il tutto sostenuto da adeguati finanziamenti”.
Sforzi comuni volti a investigare i possibili effetti negativi delle coltivazioni di OGM sulla salute
delle api, a ridurre la presenza nell‟ambiente di agenti tossici, come i pesticidi, ma anche a
sviluppare nuovi farmaci per combattere l'acaro Varroa, responsabile di circa il 10% delle
perdite annuali, evitando tuttavia un utilizzo eccessivo di antibiotici.
Per il Parlamento europeo è anche necessario monitorare le importazioni per evitare di
introdurre nel proprio mercato malattie esotiche delle api, e chiedere a Paesi terzi di far
rispettare i requisiti restrittivi sulla salute degli animali in vigore nell'Unione Europea.
(dal Bollettino Bio di Greenplanet - novembre 2011)
CARI PEDIATRI, A CHE GIOCO GIOCATE?
“Una pubblicità nascosta aggressiva e allarmistica”. Così Silvia
Biasotto, Dipartimento Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa
del Cittadino definisce la locandina della FIMP (Federazione Italiana
Medici Pediatri) segnalata all‟associazione di tutela dei consumatori
da alcuni genitori e pediatri che hanno partecipato al congresso della
Federazione dei Medici Pediatri lo scorso ottobre.
Nella locandina (si veda l‟immagine a lato) si mettono a confronto i cibi
al loro stato naturale (frutta, verdura, carne, latte vaccino) e quelli
prodotti
dall‟industria
alimentare
(omogeneizzati,
latte
di
proseguimento, ecc.). I primi sono cerchiati di rosso, i secondi di
verde con tanto di “bollino” che recita “specifico per l‟infanzia”.
Seguono poi delle indicazioni riguardo l‟inopportunità di utilizzare per
i nostri piccoli i cibi comuni, visto che ad esempio “il 50% della frutta fresca contiene livelli di
pesticidi non idonei all‟alimentazione infantile”. La locandina si conclude con un frase che ha il
sapore dello slogan “Scopri i vantaggi degli alimenti specifici per l‟infanzia. Chiedi al tuo
pediatra”.
La sicurezza alimentare è un prerequisito di tutti i cibi
“Come associazione a tutela dei consumatori che da anni si occupa di sicurezza alimentare e
della tutela dei minori, riteniamo che questa locandina metta in dubbio un principio sacrosanto
di tutto il cibo – spiega Silvia Biasotto - a prescindere a chi sia destinato: ovvero la sicurezza
alimentare è un prerequisito di tutti gli alimenti e che l‟Italia, con tutti i suoi difetti, detiene il
miglior sistema di prevenzione e controllo lungo tutta la filiera agroalimentare”.
D‟altra parte, come fa notare Margherita Caroli, responsabile dell‟UO di nutrizione della ASL
Brindisi e coordinatrice scientifica del Progetto PERISCOPE di cui MDC è stato capofila, “Se il
35% del grano in Italia contiene residui di pesticidi troppo elevati per l‟alimentazione infantile,
allora è necessario sapere da dove viene il grano usato per la pastina e i semolini dei prodotti
industriali per bambini”.
Perché non mettere a confronto il biologico?
“Riteniamo – aggiunge Silvia Biasotto – sia un danno fare del vero e proprio „terrorismo
mediatico‟ e sia ingiusto paragonare un omogeneizzato alla frutta con dei frutti non identificati.
Ricordiamo tutto il comparto del biologico che, per l‟ortofrutta, esclude l‟utilizzo di sostanze di
sintesi chimica come concimi, diserbanti, insetticidi. Oppure pensiamo a tutti quei prodotto
trasformati biologici per i quali sono vietati molti additivi, tra cui i coloranti. A chi pensa che il
biologico costi troppo ricordiamo che esistono i canali della filiera corta che permettono di
abbattere anche fino al 50% in meno del prezzo praticato (Dossier Bio, Biodomenica 2011)”.
Non è tutto oro quello che luccica
“Concordo in pieno con l‟affermazione che il latte vaccino non è da utilizzare nel primo anno di
vita, come anche consiglia la WHO – precisa Margherita Caroli – perché il LV (Latte Vaccino) è
troppo ricco di proteine e sali, presenta prevalentemente grassi saturi ed è estremamente
povero di ferro. Tuttavia da questo punto, a far capire al pubblico che solo i prodotti industriali
sono alimenti adatti ai lattanti, la strada è lunga.
La frutta omogeneizzata poi offre diversi commenti: gli omogeneizzati di frutta hanno in media
più calorie della frutta fresca….continua QUI la lettura
(da www.genitorimagazine.it - novembre 2011)
IL BIO NELLE MENSE SCOLASTICHE, UNA
RICERCA SCOPRE DATI SORPRENDENTI IN
LOMBARDIA
Negli ultimi sei anni i canali di distribuzione alternativi,
con la loro rapida crescita, hanno rappresentato per il
biologico un importante fattore di sviluppo. Le mense
scolastiche bio, ad esempio, sono cresciute del 35%. Un
interesse sempre crescente di amministrazioni e genitori
verso il biologico, confermato anche da una recente
ricerca realizzata dall‟AIAB Lombardia.
Per sensibilizzare e informare le amministrazioni comunali affinché introducano prodotti bio
nelle loro mense scolastiche AIAB Lombardia ha condotto, con la Regione, la campagna “Metti
il Bio nella tua mensa”, nell‟ambito della quale ha realizzato una ricerca sul biologico nelle
mense scolastiche lombarde. A tutti i 1.546 comuni lombardi e alle scuole paritarie è stato
inviato un questionario per quantificare la diffusione di prodotti biologici nelle mense di asili e
scuole primarie e secondarie, conoscere quali prodotti bio sono presenti e i fabbisogni,
individuare difficoltà-opportunità dell‟inserimento del bio e l‟orientamento futuro delle
amministrazioni.
Il risultato? Sorprendente! Il 40% dei 460 comuni lombardi che hanno risposto al questionario
serve nelle mense più di 10 referenze biologiche (il 12% più di 20 referenze), il 29% fino a 9
referenze e il 31% fino a 5 referenze. Ad essere presenti in tavola sono soprattutto ortofrutta,
riso e pasta, passata pomodoro, yogurt, olio, legumi e uova. Per scendere nel dettaglio, il 15%
del pane consumato in scuole e asili è biologico, il 43% della pasta è bio (con punte del 73%
nella provincia di Monza), il 37,5% del riso è bio (con punte del 70% nella provincia di Monza)
e il 33% dei legumi consumati è bio. Rilevanti anche le percentuali di ortofrutta, latte e
derivati, olio e uova.
E siccome il maggiore ostacolo all‟introduzione del bio a mensa è visto nel prezzo e nella
difficoltà di reperibilità continuativa e di disponibilità quantitativa, AIAB Lombardia ha elaborato
la proposta di “Paniere Bio lombardo” per le mense scolastiche (con i seguenti prodotti: riso,
patate, farina per pane, mele e pere).
L‟idea è costruire un paniere di prodotti caratteristici locali, rigorosamente biologici, e di
portarli sui tavoli delle mense seguendo la stagionalità dei prodotti stessi. Un obiettivo da
raggiungere agevolmente attraverso l‟attivazione sperimentale di tavolo di lavoro “dal campo
alla mensa” che unisca produttori, aziende di ristorazione che forniscono le mense, Comuni,
Province, e che coinvolga commissioni mensa, enti parco, Des e Gas.
Proprio alla ristorazione collettiva bio e all‟importanza degli acquisti verdi pubblici come
strumenti di promozione del biologico sarà dedicata la prima giornata del Congresso Federale
AIAB (30 novembre - 4 dicembre, Centro congressi della Provincia, Milano).
La mattina del 1° dicembre, infatti, si svolgerà il convegno internazionale “Rapporti più equi
nella filiera per una nuova relazione fra produttori e acquirenti – I modelli distributivi
alternativi nella vendita diretta, la ristorazione, il dettaglio specializzato, il dettaglio
generalista, la grande distribuzione. Le Politiche di sostegno e il ruolo delle Organizzazioni dei
Produttori”, mentre il pomeriggio le riflessioni sulla distribuzione alternativa proseguiranno con
un focus specifico sulle mense.
(da www.blogbiologico.it - novembre 2011)
VE LO AVEVAMO DETTO
di BEPPE GRILLO
Intervento video - del 22 novembre
scorso – di Beppe Grillo, che inizia così:
"Innanzitutto ciao a tutti. Non ci vediamo da un po‟ di tempo. Mi sto dando all‟agricoltura: mi
sto preparando per il futuro. Ho un pezzo di fasce e un orto. Sto facendo il mio orto: sto
picchiando con la natura, con l‟insalata. Ho trovato l‟acqua di un pozzo che c‟era lì, ho fatto
della legna. Sto veramente preparandomi per il futuro che sarà quello poi!
Non ce la faccio più a sentire queste cose sul debito. Mi faccio un complimento perché ho qui la
lettera del marzo 2008, stampata dal blog. Dicevo allora quello che accade adesso. Perché lo
dicevo io? Cosa ho io di incredibile che posso anticipare queste cose? Assolutamente nulla.
Sono libero di dire le cose. Come per Parmalat, quando ho anticipato di un paio di anni quello
che sarebbe successo, era semplicissimo anticipare dove il debito ci stava portando e dove
aveva portato il Paese, l‟Europa, il mondo. Qui c‟è la metafisica.
Vi dico cosa scrivevo: "Lo stato d'assedio proclamato questa notte dal presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano ha esasperato la popolazione logorata dalla gravissima crisi
economica. Durante la notte la gente si è riversata nelle piazze delle principali città del Paese,
ignorando le misure prese dalle autorità e chiedendo le dimissioni del ministro dell'Economia
Giulio Tremonti". Tremonti si è dimesso ed è caduto il Governo Berlusconi. Lo dicevo 3 anni fa:
"il debito ci sovrasterà". Dicevo tutte queste cose, ma le dicevo io!
Ma Monti, questi professori, i grandi professori con lauree straordinarie, dove erano? A
prendere degli stipendi nelle università. Io mi sono esposto. Facevo il comico e mi sono giocato
una parte dei miei fan, lo capisco perché mi vedono parlare di cose che non sono forse adatte
alla mia professione, ma mi sono giocato un po‟ della mia vita. L‟ho messa in gioco e questa
gente invece cosa fa? Adesso è al governo e propongono un‟IVA dal 21 al 23. Quando l‟ha fatto
Berlusconi era il 21 ed ecco subito: "le misure inique per i meno abbienti". Infatti l‟IVA colpisce
i poveracci. Al 23 va tutto bene? Questi pensano di fare delle manovre straordinarie
economiche toccando queste fasce e non dando nulla?!
Ho letto la prima intervista di questo Ministro che si chiama ancora dell‟Ambiente, non so il
perché. Ha detto quattro cose: "il nucleare possiamo ritornarci perché quello sicuro mi
convince, gli Ogm sono buonissimi, li assaggio tutti i giorni, l‟acqua forse diventerà di nuovo
privata perché è logico che diventi privata perché non ne possiamo fare a meno, gli inceneritori
vanno bene, la Tav si farà sicuramente e il ponte sullo Stretto è un progetto entusiasmante. In
4 righe si è messo conto a 30 milioni di italiani. O è scemo o non può pensare di governare, di
fare il Ministro, senza parlare alla società civile che è quella che ha sostituito la politica oggi.
Ma scrivevo queste cose, le ho sempre scritte. Sono finito sul Time, ma ho scritto al Time:
"siete pazzi, levatemi subito da quel giornale lì. Non appartengo a questi consessi della
conoscenza e della cultura mondiale, sono solo un cittadino normale che osserva con senso
critico". Ma allora chi erano questi? Chi sono questi che sono stati tappati nelle università e non
si sono messi in gioco minimamente, perché non hanno gridato queste cose? Le gridavo in
Piazza Navona tre anni fa quando guidavo al NoCav Day. Ero al telefono e gridavo: "guardate
che non è il problema di questo nano malefico, il problema è il debito".
Avevamo 500 mila industrie che stavano chiudendo. Parlavo di queste cose, volevano
interrompermi l‟audio, sono andati dal fonico a dire: "chiudete subito questo audio, uno di
Micromega, ha detto: chiudete subito, dice delle cose terribili!". Dico cose terribili, che poi sono
cose normali, che dovrebbero dire i giornali ma non possono perché sono dentro un groviglio di
conflitto di interessi che fa paura!.........Clicca QUI per continuare la lettura oppure QUI
per terminare il video
(dal Blog di Beppe Grillo - novembre 2011)
IDROVIA PADANA, UN DOCUMENTO CONGIUNTO PER IL NEO
MINISTRO PASSERA
Occorre una figura di coordinamento, a livello nazionale, al fine di ottimizzare i mezzi finanziari
disponibili per lanciare, in modo concreto, il trasporto fluvio-marittimo e le vie navigabili. Tale
esigenza è emersa in modo chiaro a Rovigo durante l‟incontro programmatico promosso da
UNI (Unione Navigazione Interna) e CONSVIPO (Consorzio per lo Sviluppo del Polesine).
Al neo Ministro Corrado Passera, che non a caso ha ottenuto due deleghe - quella alle
Infrastrutture e ai Trasporti e quella allo Sviluppo Economico - non spetta un compito facile:
tra le tante richieste e sollecitazioni che provengono dal mondo dei trasporti e dell‟impresa si
troverà davanti anche quelle avanzate dalle regioni del nord Italia attraversate dall‟idrovia
Padana, un‟infrastruttura straordinaria, con enormi potenzialità non ancora pienamente
espresse. Emersa la volontà condivisa di agire, e in fretta: occorre destinare risorse ingenti per
qualificare e rendere attiva in modo massiccio e costante una infrastruttura che esiste, ma che
ha bisogno di fare quel salto di qualità necessario a renderla competitiva, a farla percepire, a
livello locale, nazionale ed europeo come una soluzione vera e concreta in ambito di trasporto
e di logistica.
Oggi il canale navigabile Cremona-Mantova-Rovigomare, ha un percorso di circa 280 chilometri parallelo
al Po ed attraversa il territorio delle province di
Cremona, Mantova, Verona e Rovigo dove è collocato
un porto intermodale in grado di accogliere le navi
fluvio-marittime.
Il trasporto fluviale è già disponibile per servire il
mercato della pianura padana, con un totale di merci
trasportate dal 2003 al 2008 di 2.000.000 tonnellate
annue a cui corrispondono oltre 70.000 tir tolti dalle
arterie stradali. Una modalità che può e deve essere
adeguatamente sfruttata, così come viene fatto in
Europa.
L‟Unione Europea ci crede e lo dimostra mettendo a disposizione un contributo finanziario del
50% per l‟azione progettuale necessaria a far fare all‟idrovia quel salto di qualità. E l‟alto
Adriatico potrebbe diventare base logistica di rilievo europeo, se si riuscisse a trasferire qui il
traffico merci che ora fa riferimento al Nord Africa, dove si trovano porti sempre più competitivi
per le tariffe vantaggiose e per la posizione geografica strategica. Il sistema attuale, canale
navigabile e fiume Po, collegato con i porti di Venezia, Chioggia, Porto Levante e Porto
Garibaldi, funziona e in questi anni ha trasportato milioni di tonnellate di merci.
I progetti in corso di sistemazione del Canale, le proposte dell‟AIPO sul Po, i finanziamenti
europei ottenuti per l‟intero sistema, fanno ben sperare che le tre Regioni servite da questa
rete idroviaria e che da sole producono oltre il 50% del PIL italiano, troveranno - nelle aree
industriali già progettate e costruite e in quelle in fase di realizzazione - una proposta per un
loro ulteriore sviluppo, più compatibile. Anche le imprese, però, devono crederci. E per farlo,
innanzitutto, chiedono che il Po sia navigabile 365 giorni l‟anno, che vi sia una integrazione
vera tra le diverse modalità – ferro, gomma, acqua – che i porti siano efficienti, che vengano
attratti investimenti e nuovi insediamenti industriali; insomma, un servizio efficace e a costi
limitati all‟interno di un sistema produttivo forte e concorrenziale.
(da Asterisco Informazioni - novembre 2011)
IL SENSO DELLA VITA - MONI OVADIA
Dentro un’asfittica gabbia economicista
Nel grande frastuono e nel chiacchiericcio mediatico, nella pletora di discorsi che si fanno con
la scusa dell‟emergenza, credo che l‟emergenza sia già una forma di costruzione del potere per
giustificare cose altrimenti ingiustificabili, ma se c‟è l‟emergenza allora dobbiamo giustificare,
allora si continua a parlare di questa emergenza, si dicono cifre, dati, il lavoro, la
disoccupazione e si è smesso tendenzialmente, ammesso che lo si sia mai fatto, di parlare
delle questioni di fondo, delle questioni che attengono all‟essere umano, nessuno si fa più le
domande sulle questioni di senso, credo che una delle grandi devastazioni fatta alla nostra
società, è la distruzione del senso, noi siamo affidati a una deriva di significati che non hanno
più un orizzonte ampio, tutto è asfittico, tutto fluisce e credo che questa sia invece la grande
questione, cos‟è vivere una vita?
Che significato ha l‟esistenza di un essere umano, di una società di
esseri umani su questa terra? Perché siamo qui? Come possiamo
starci? Siamo stati confinati progressivamente dentro un‟asfittica
gabbia economicista, ciò che conta sono solo i numeri dell‟economia, la
prima notizia che ci viene data è come si comportano i mercati, come
reagiscono i mercati, noi teoricamente viviamo i sistemi democratici in
cui andiamo a fare un rito sempre più vuoto di senso, che è quello
dell‟elezione, credendo di mandare a governarci delle persone sulla
base di un programma.
Il programma non si sa quasi mai, sappiamo delle chiacchiere televisive, non del programma.
In realtà i cittadini elettori non hanno in gran parte la formazione culturale, gli strumenti critici
per leggere un programma e per sapere costruire una differenza tra programma e propaganda,
noi ascoltiamo propaganda elettorale, non programmi elettorali. Andiamo a fare questo rito
svuotato dell‟elezione, per poi scoprire che il nostro destino non sarà deciso veramente in
fondo da quelli che abbiamo mandato lì o solo in parte, ma che esiste un coagulo di forze
economiche chiamati “mercati” che decidono del destino economico di un paese e quindi del
suo destino tout court, visto che oggi tutto è economia, ma noi non eleggiamo i mercati, noi li
subiamo.
Allora già questo ci dimostra che noi non siamo una reale democrazia, ma una democrazia
molto formale e sostanzialmente fittizia, in particolare in Italia. L‟Italia del berlusconismo è
stata la cloaca dei sistemi pseudodemocratici d‟Europa, il punto dello scarico, il pozzo nero
della sua forma ridicola e nefasta, ma è un problema generale. Adesso il berlusconismo sembra
essere al suo crepuscolo, non lo sappiamo ancora perché ha catalizzato antichi vizi dell‟italica
gente e dell‟italica politica.
Il berlusconismo è il sintomo, la malattia è un‟altra, è un coagulo di malattie che forma una
patologia, conformismo, servilismo, opportunismo, “tengo famiglia”, che hanno portato l‟Italia
nel fascismo e 40 anni dopo hanno portato il berlusconismo. Allora è lì che bisogna andare a
vedere. Ma per vedere le malattie profonde di un corpo sociale, bisogna porre la questione del
senso, cosa significa un corpo politico? Ho scoperto che uno dei padri della patria, Giuseppe
Mazzini, del quale non avevo grande considerazione, trovava indecoroso che un leader politico
risorgimentale di quella che doveva essere una rivoluzione, nazionale, scrivesse come suo libro
programmatico invece che dei diritti, dei doveri. Parlava di doveri a un popolo di contadini,
braccianti, stremati da poteri brutali, arbitrari, aristocratici, oppressivi di cui erano sudditi.
La centralità dell’essere umano
Per questo non ho mai approfondito la figura di Mazzini, scopro casualmente, perché nessuno
me l‟ha insegnato a scuola, che Mazzini dice delle cose sconvolgenti sull‟idea di patria e di
nazione. Mazzini dice che una patria e una nazione non sono i confini, ma è un tessuto sociale
in cui, in cui non ci sono privilegi, in cui gli uomini sono uguali di fronte alla legge, dunque è
patria un luogo dove c‟è la dignità del lavoro, dove a ogni essere umano è data possibilità con
le sue capacità d‟opera di costruirsi una vita uguale a quella degli altri per dignità e per diritto.
Questo è un senso, altrimenti cos‟è un paese? Per esempio cos‟è per Silvio Berlusconi un paese
come l‟Italia? La sua cultura? No. Cos‟è in fondo l‟Italia di Berlusconi? Una serie di aziende che
dovrebbero essere libere di fare i cazzi propri, anche di malversare, di evadere la legge e di
evadere le tasse! Perché un‟Italia così ha potuto passare presso i cittadini?………Clicca QUI per
terminare la lettura dell’articolo oppure QUI per guardare il video di Moni Ovadia
(dal Blog di Beppe Grillo - novembre 2011)
TUTTI IN PIAZZA A ROMA PER DIFENDERE
L'ACQUA PUBBLICA E L'ESITO DEL REFERENDUM
Domani tutti a Piazza della Repubblica a Roma per difendere
l'acqua pubblica e l'esito del referendum di giugno.
A promuovere la manifestazione è stato il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, che
ha denunciato la scarsa attenzione mostrata dalle istituzioni per il problema dell'acqua
pubblica, nonostante il referendum popolare dello scorso giugno abbia mostrato chiaramente
l'opinione degli italiani riguardo alla privatizzazione dei servizi idrici. Poco o nulla è
cambiato in questi sei mesi.
Per questo le associazioni guidate dal Forum Italiano, hanno deciso di scendere "In piazza per
l‟acqua, i beni comuni, la democrazia". A difendere non solo l'acqua, che deve tornare ad
essere gestita dal pubblico piuttosto che dal privato, ma anche a difendere la democrazia e la
volontà degli italiani, espressa in maniera molto forte in occasione del referendum. 27 milioni
di italiani hanno fatto sentire la loro voce alle urne. Perché dunque la loro decisione di riavere
l'acqua pubblica non è stata ancora attuata? A tal fine, il movimento per l‟acqua si appresta a
lanciare la campagna nazionale “Obbedienza civile”, una campagna che, secondo quanto
stabilito dal referendum, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto
organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell‟acqua.
E questo è quello che denunciano gli organizzatori: "Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato
alcuna attuazione: la legge d‟iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell‟acqua continua a
giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali - ad eccezione del Comune di
Napoli - proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i
profitti dalla tariffa". Ma non è tutto qui: "Con l‟alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale
Europea, il Governo ha rilanciato, attraverso l‟art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione
di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato”Decreto
Ronchi” abrogato dal referendum. Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies
territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di
abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia".
Da questo alla decisione di scendere in piazza per tutelare i nostri diritti il passo è stato breve.
Continua il Forum: "Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti il
benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell‟ambiente, la fine della precarietà del lavoro
e della vita delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove generazioni. Abbiamo
chiesto un incontro al presidente del Consiglio Monti, perché riteniamo che il nuovo esecutivo
non possa sottrarsi dal rispettare l‟esito referendario".
Indignazione anche da parte del WWF Italia, che domani scenderà in piazza. L'associazione
lamenta il fatto che nonostante il 95% dei votanti ai referendum si sia espresso contro la
privatizzazione dell‟acqua, ancora oggi "in nessun posto è stato avviato il processo di
ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, né tantomeno si sono date indicazioni per
l‟eliminazione dalle tariffe pagate dalle famiglie di quel 7% (che in molti casi è di gran lunga
maggiore) su cui si basa il profitto dei privati". E gli ambientalisti minacciano di portare la
questione in ambito internazionale, in vista della Conferenza sui cambiamenti climatici di
Durban e del Summit „Rio + 20‟ sullo Sviluppo Sostenibile, il prossimo 22 giugno 2012.
Anche Legambiente sarà presente domani a Roma, a Piazza della Repubblica alle 14. Si legge
in un comunicato: "La maggioranza del popolo italiano ha votato, infatti, per l‟affermazione
dell‟acqua come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e
partecipativa del servizio. Ma, ad oggi, nulla di quanto deciso ha trovato attuazione. Ecco
perché il popolo dell‟acqua torna a riempire le strade della capitale per ribadire con forza che
non ci sta a subire questo 'vulnus' democratico". Rispetto della democrazia e acqua pubblica.
Queste le parole che risuoneranno domani dalle 14 nelle strade della Capitale.
(da www.greenme.it - novembre 2011)