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4. SANITÀ: Oms, vita si allunga, ma aumenta anche rischio salute
Un anziano che fa il salto con l'elastico del bungee jumping: è questa l'immagine scelta
dall'Oms per presentare la Giornata mondiale della salute, dedicata a 'invecchiamento e
salute'. Anche se l'accostamento è un po' esagerato, certo è che per i meno giovani le
possibilità di vivere una vita appagante non mancano. La condizione essenziale, però, in
un mondo che invecchia sempre di più - avverte l'Organizzazione mondiale della Sanità - è
una sola: la salute. Entro il 2050, secondo un documento dell'Oms diffuso in occasione
della Giornata, ci saranno almeno 400 milioni di persone ultraottantenni, contro i 14 milioni
del 1950, e l'80% vivrà nei Paesi a reddito medio-basso (100 milioni nella sola Cina)
contrariamente a quanto avviene oggi. E quindi tempo, secondo l'Organizzazione, di
intervenire per migliorare le condizioni di vita dei più anziani. In un mondo sempre più
popolato (nel 2050 gli abitanti dovrebbero stabilizzarsi sugli 8-9 miliardi) il numero di over
60, spiega l'Oms, supererà quello dei bambini sotto i cinque anni: saranno due miliardi
(attualmente sono 250 milioni). E proprio tra gli over 60, si stima, avverrà l'80% di tutte le
morti. L'aspettativa di vita, peraltro, è molto diversa tra i Paesi africani, dove è pari a 52
anni per i nati nel 2009, e l'America (73 anni), l'Ovest del Pacifico (72) e l'Europa (71). Una
donna di 60 anni nata nell'Africa sub-sahariana ha un'aspettativa di vita di altri 14 anni,
mentre una donna della stessa età nata in un Paese a livello elevato di reddito può
sperare di viverne altri 25. Ma vivere anni in più non significa necessariamente viverli in
salute. La vita da anziano, rileva l'Oms, non è facile per i numerosi problemi di salute cui i
meno giovani devono far fronte: innanzitutto la disabilità che riguarda più del 46% degli
'over 60'. C'é poi la sordità, che affligge più di 40 milioni di anziani nei paesi a basso e
medio reddito, ma anche l'ipertensione che riguarda dal 32% all'80% degli anziani mentre
solo dal 4 al 14% riceve un adeguato trattamento. Un altro problema sono le cadute: tra il
28 ed il 35% degli over 65 cade ogni anno, e questa proporzione aumenta al 32-42% per
gli over 70. Mentre i maltrattamenti interessano il 4-6% della popolazione anziana.
L'organizzazione pone perciò l'accento sulla necessità di dotarsi per tempo di strutture e
sistemi assistenziali soprattutto in quei Paesi dov'é previsto il maggior aumento di anziani,
ovvero quelli a basso e medio reddito, che al momento si affidano principalmente
all'assistenza in famiglia. I familiari che si occupano degli anziani, però - rileva il
documento - spesso soffrono di livelli alti di stress, problemi psicologici e non godono di
buona salute. Secondo l'Oms è venuto il momento di agire e prepararsi e per questo ha
messo a punto una serie di suggerimenti su strategie preventive a basso costo ma ad alta
efficacia, come l'imposizione di tasse aggiuntive su alcolici e tabacco, il divieto di fumo nei
locali pubblici e di lavoro, la riduzione del sale nei cibi, Controlli sull'ipertensione e
campagne di sensibilizzazione sulla corretta alimentazione e l'esercizio fisico. Secondo
l'Oms bisogna anche cambiare il modo di intendere la terza età, incoraggiando e
facilitando la partecipazione degli anziani alla vita sociale.