evoluzione di vaccini e vaccinazioni nel evoluzione di
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M M G E V A C C I N A Z I O N I Dall’esecuzione alla programmazione vaccinale nell’adulto: evoluzione di vaccini e vaccinazioni nel setting della Medicina Generale Formazione a distanza per Medici di Medicina Generale M M G E V A C C I N A Z I O N I I vaccini e le vaccinazioni Rocco Russo Specialista Ambulatoriale Pediatra ASL Benevento [email protected] M M G I VACCINI E LE VACCINAZIONI “road map” E V A C C I N A Z I O N I - Epidemiologia delle principali malattie infettive - Richiami di immunologia delle vaccinazioni - Principi generali di preparazione ed allestimento dei vaccini - Caratteristiche dei principali tipi di vaccini - Controindicazioni alla vaccinazione - Modalità di somministrazione dei vaccini nella popolazione adulta - Monitoraggio degli eventi avversi e Farmacovigilanza - Gestione dei richiami e feedback - Il calendario per la vita - La vaccinazione in casi particolari M M G E V A C C I N A Z I O N I Uso di corticosteroidi e vaccinazioni La terapia corticosteroidea non è di regola una controindicazione all’assunzione dei vaccini a virus vivo quando è: - di breve durata (< 2 settimane) - a dose bassa o moderata (< 20 mg di prednisone o equivalente al giorno) - a lungo termine a giorni alterni con preparazioni short-acting - con dosi fisiologiche di mantenimento (terapia sostitutiva) - a somministrazione topica (cutanea o oculare), inalatoria, intraarticolare, borsale o intratendinea. una dose di prednisone (o equivalenti) > 2mg/kg di peso corporeo o una dose totale > 20 mg/die, somministrati per almeno 2 settimane, in soggetti con peso superiore a 10 kg, viene considerata come condizione immunosoppressiva, tale da suscitare dubbi sulla sicurezza delle vaccinazioni con virus vivi. si consiglia di attendere almeno un mese dopo la sospensione della terapia prima di somministrare un vaccino a virus vivi ai pazienti che hanno ricevuto alte dosi di corticosteroidi per via sistemica per più di 14 giorni. CDC. MMWR / January 28, 2011 / Vol. 60 / No. 2 http://www.cdc.gov/mmwr/pdf/rr/rr6002.pdf M M G E V A C C I N A Z I O N I Stato vaccinale incerto o sconosciuto considerare attendibili solo documentazioni scritte di avvenuta vaccinazione (ad eccezione del vaccini antiinfluenzale e antipneumococcico polisaccaridico, per cui può essere ritenuta sufficiente la dichiarazione personale del paziente) in mancanza di opportuna documentazione, bisogna considerare il soggetto come suscettibili e quindi vaccinarlo in base alla sua età. l’utilizzo di test sierologici per alcuni antigeni (ad es., morbillo, rosolia, epatite A e tetano) potrebbe essere un’alternativa alla vaccinazione, ma si possono avere delle difficoltà tecnico-logistiche (es: non sufficiente sensibilità o standardizzazione di alcuni test sierologici per l’individuazione dell’immunità indotta da vaccino e/o difficoltà ad individuare laboratori disponibili sul territorio limitrofo. M M G E V A C C I N A Z I O N I Profilassi anti-tetanica Pink book CDC, 2012 Storia vaccinale Ferita lieve pulita Altre ferite vaccino Ig vaccino Ig Sconosciuto o < 3 dosi SI No SI SI 3 dosi o più No1 No No2 No 1. Sì se vaccino da oltre 10 anni 2. Sì se vaccino da oltre 5 anni M M G E V A C C I N A Z I O N I Profilassi anti-tetanica Quale vaccino in caso di ferita? Pink book CDC, 2012 Storia vaccinale Ferita lieve pulita Altre ferite dT* Ig dT* Ig Sconosciuto o meno di 3 dosi SI No SI SI 3 dosi o più No1 No No2 No * dTpa può essere sostituito con dT se il paziente non ha ricevuto in precedenza dTpa ed ha più di 10 anni 1. Sì se vaccino da oltre 10 anni 2. Sì se vaccino da oltre 5 anni M M G Vaccinazione anti-Epatite B E V A C C I N A Z I O N I Generalmente non sono necessari richiami… ma attenzione Soggetti a rischio Soggetti mai vaccinati (non solo extracomunitari) M M G E V A C C I N A Z I O N I Management of Nonresponders I soggetti che, in seguito alla schedula vaccinale primaria, non sviluppano una risposta anticorpale anti-HBs (≥ 10 mIU/ml) devono essere rivaccianti (a meno che non siano HBsAg positivi) con tre dosi. Coloro che rimangono negativi dopo una nuova serie di tre dosi non risponderanno probabilmente a ulteriori dosi di vaccino. - Completare la seconda serie di tre dosi - Dovrebbe essere usata una schedula: 0, 1 e 6 mesi - Rivalutazione 1-2 mesi dopo il completamente del secondo ciclo vaccinale Persistente non risposta alla vaccinazione antiepatite B: Meno del 5% dei soggetti vaccinati con le totali sei dosi di vaccino, non sviluppa un’adeguata risposta anticorpale anti-HBs (≥ 10 mIU/ml) - Possono essere considerati : “non responder” oppure “ipo responder" - Valutare lo stato HBsAg - Se esposti, trattare i soggetti come “non responder” con la specifica profilassi postesposizione. M M G E V A C C I N A Z I O N I Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014 Le vaccinazioni per gli operatori sanitari Sono somministrate 3 dosi di vaccino ai tempi 0, 1 e 6-12 mesi. Qualora si sia immediatamente esposti al rischio di infezione, è possibile effettuare la vaccinazione con una schedula rapida a 4 dosi (0, 1, 2, 12 mesi), che garantisce elevate probabilità di risposta protettiva già dopo le prime 3 dosi. Si rammenta inoltre la necessità di verificare l’avvenuta sieroconversione (presenza di anticorpi anti-HBs) un mese dopo l’esecuzione dell’ultima dose (secondo quanto disposto dal D.M 20/11/2000, art.4), per avere certezza dell’instaurazione della memoria immunologica. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014 http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1721_allegato.pdf M M G E V A C C I N A Z I O N I Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014 Le vaccinazioni per gli operatori sanitari Agli studenti dei corsi dell’area sanitaria e agli operatori sanitari nati dal 1980 in poi, che si presume siano stati sottoposti a vaccinazione anti-epatite B al dodicesimo anno di età, si raccomanda l’esecuzione del test per verificare il livello di anti-HBs prima di iniziare le attività a rischio. Un risultato positivo testimonia la presenza della memoria immunologica e non necessita di ulteriori interventi. Al contrario, ai soggetti che risultano negativi al test si raccomanda l’effettuazione di una sola dose di vaccino ed un nuovo controllo anticorpale a distanza di un mese. La positività di anti-HBs indica la presenza di memoria immunologica, la sua persistente negatività indica la necessità di completare il ciclo vaccinale con ulteriori due dosi, seguite da un nuovo controllo sierologico a distanza di un mese. M M G E V A C C I N A Z I O N I Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014 Le vaccinazioni per gli operatori sanitari Ai soggetti non rispondenti ad un ciclo vaccinale, è possibile somministrare fino a 3 ulteriori dosi (ai tempi 0, 1, 6 mesi) per tentare di conferire protezione all’operatore. Recentemente è stato proposto un nuovo schema vaccinale per i non rispondenti, che prevede la somministrazione di 2 dosi simultaneamente nei due muscoli deltoidi, seguita da analoga somministrazione dopo 2 mesi, e controllo sierologico per verificare l’eventuale siero-conversione (anti-HBs ≥10 mUI/ml) a distanza di ulteriori due mesi. Si rammenta inoltre la necessità di verificare l’avvenuta sieroconversione (presenza di anticorpi anti-HBs) un mese dopo l’esecuzione dell’ultima dose (secondo quanto disposto dal D.M 20/11/2000, art.4), per avere certezza dell’instaurazione della memoria immunologica. M M G E V A C C I N A Z I O N I Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014 Le vaccinazioni per gli operatori sanitari Sono somministrate 3 dosi di vaccino ai tempi 0, 1 e 6-12 mesi. Qualora si sia immediatamente esposti al rischio di infezione, è possibile effettuare la vaccinazione con una schedula rapida a 4 dosi (0, 1, 2, 12 mesi), che garantisce elevate probabilità di risposta protettiva già dopo le prime 3 dosi. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014 http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1721_allegato.pdf M M G E V A C C I N A Z I O N I Prevenzione delle malattie batteriche invasive nei soggetti con asplenia anatomica o funzionale Nei soggetti asplenici il rischio di sepsi fulminante è elevato (12.6 volte maggiore rispetto alla popolazione generale) con un’incidenza fino al 2% e una mortalità del 50%;1 è maggiore nei bambini più giovani e nei primi 2 anni post splenectomia, ma persiste per tutta la vita2-3 con un’incidenza media complessiva di circa il 5%.4 In realtà l'incidenza è notevolmente influenzata da fattori come età e malattie di base. Gli agenti eziologici più frequentemente in causa sono: Streptococcus pneumoniae (70% dei casi), Haemophilus influenzae e Neisseria meningitidis (20-25% dei casi).5-6 Più raramente sono coinvolti: Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes, Escherichia coli, Salmonella e altri batteri. 7-8 1) Infectious Diseases and Immunization Committee, Canadian Paediatric Society. Prevention and therapy of bacterial infections for children with asplenia or hyposplenia. Paediatrics&Child Health 1999:417-421 2) Department of Surgical Education, Orlando Regional Medical Center. Post-splenectomy vaccine prophilaxis. Revised 2006 3) Red Book. Ed 2009 4) Deodhar HA, Marshall RJ, Barnes JN. Increased risk of sepsis after splenectomy. BMJ 1993 Nov 27;307(6916):1408-9 5) Konradsen HB, Rasmussen C, Ejstrud P, Hansen JB. Antibody levels against Streptococcus pneumoniae and Haemophilus influenzae type b in a population of splenectomized individuals with varying vaccination status. Epidemiol Infect 1997 Oct;119(2):167-74 6) Plotkin S, Orenstein W, Offit P. Vaccines. Elsevier ed. 2008 7) Department of Surgical Education, Orlando Regional Medical Center. Post-splenectomy vaccine prophilaxis. Revised 2006 8) Infectious Diseases and Immunization Committee, Canadian Paediatric Society. Prevention and therapy of bacterial infections for children with asplenia or hyposplenia. Paediatrics&Child Health 1999:417-421 M M G Prevenzione delle malattie batteriche invasive nei soggetti con asplenia anatomica o funzionale E Tempi di somministrazione V A C C I N A Z I O N I In caso di splenectomia chirurgica, per garantire il prima possibile la protezione del soggetto con una migliore risposta immunitaria i tempi indicati per la somministrazione dei vaccini sono: Splenectomia elettiva Completare lo schema vaccinale almeno 2 settimane prima dell’intervento (ottimale 4-6 settimane prima dell’intervento). Iniziare la profilassi antibiotica subito dopo l’intervento. Splenectomia di emergenza Iniziare la somministrazione dei vaccini indicati 2 settimane dopo l’intervento o appena le condizioni del paziente lo permettono. Iniziare immediatamente la profilassi antibiotica. Altri casi Iniziare la somministrazione dei vaccini previsti il prima possibile dopo la diagnosi Vi è evidenza, infatti, che la risposta anticorpale è migliore seguendo lo schema riportato (Shatz et al., 1998). Tuttavia, nei casi in cui non fosse possibile rispettare tali intervalli, è comunque preferibile vaccinare appena possibile, anche se la risposta immunitaria potrebbe essere meno soddisfacente. M M G Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014 Vaccinazioni nei soggetti a rischio E V A C C I N A Z I O N I cardiopatie croniche; malattie polmonari croniche; cirrosi epatica, epatopatie croniche evolutive da alcoolismo; diabete mellito, in particolare se in difficile compenso; fistole liquorali; anemia falciforme e talassemia; immunodeficienze congenite o acquisite; asplenia anatomica o funzionale; leucemie, linfomi, mieloma multiplo; neoplasie diffuse; trapianto d’organo o di midollo; immunosoppressione iatrogena clinicamente significativa; insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica; HIV-positivi; portatori di impianto cocleare Peraltro nel testo del PNPV non sono contenute indicazioni sul vaccino da utilizzare, né sui criteri di scelta su cui operare; peraltro, il testo del PNPV è stato redatto precedentemente all’estensione della indicazione del vaccino coniugato 13-valente per i soggetti adulti di oltre 50 anni. M M G Raccomandazioni delle Società Scientifiche* in merito alla vaccinazione antipneumococcica degli ADULTI a rischio Stagione 2013-14 Pazienti con asplenia anatomica o funzionale; E V A C C I N A Z I O N I Soggetti naïve per la vaccinazione pneumococcica: somministrare una dose di PCV13, anche in cosomministrazione con la vaccinazione anti-influenzale; nelle situazioni in cui si renda necessario somministrare anche il vaccino polisaccaridico (PPV23) con lo scopo di estendere la copertura sierotipica, l’intervallo tra il vaccino PCV13 ed il PPV23 non deve essere inferiore alle 8 settimane. Ove possibile, una maggiore distanza tra vaccino coniugato e polisaccaridico sembra garantire una risposta migliore (documentata dai dati di somministrazione sequenziale ad almeno 1 anno di distanza). Il Board rammenta che a differenza di quella influenzale, la vaccinazione pneumococcica può essere destagionalizzata, infatti la malattia si manifesta anche in altri periodi dell’anno (sebbene il picco segua quello influenzale) e non è necessario il richiamo/rivaccinazione annuale come per l’influenza. Si ricorda inoltre che, al di sopra dei 18 anni, le indicazioni in scheda tecnica per entrambi i vaccini sono ad oggi limitate alle patologie invasive (mentre per il PCV13, al di sotto di tale età, includono anche polmoniti ed otite media). E’ attesa a breve la conferma di efficacia teoricamente prevedibile anche contro le polmoniti acquisite in comunità (CAP). Lo studio di efficacia sul campo del PCV13 nei confronti delle CAP (Studio CAPITA) è infatti ormai terminato, ed i suoi risultati sono attualmente in fase di elaborazione. Per il vaccino PPV23 non è mai stato possibile confermare in modo definitivo l’impatto sulle CAP. M M G Raccomandazioni delle Società Scientifiche* in merito alla vaccinazione antipneumococcica degli ADULTI a rischio Stagione 2013-14 Pazienti con asplenia anatomica o funzionale; E V A C C I N A Z I O N I Soggetti che abbiano ricevuto in precedenza una o più dosi di PPV23: somministrare una dose di PCV13, anche in co-somministrazione con la vaccinazione anti-influenzale, con un intervallo di tempo comunque superiore alle otto settimane, preferibilmente ad almeno 1 anno dalla precedente dose di PPV23; nelle situazioni in cui il medico ritenga necessario somministrare anche il vaccino polisaccaridico allo scopo di estendere la copertura sierotipica, somministrare una dose di PPV23 con un intervallo di tempo comunque superiore alle otto settimane, se possibile distanziandola di almeno 1 anno. * Queste posizioni sono state condivise dalle Società scientifiche del Board del Calendario Vaccinale per la Vita (SItI, FIMMG, FIMP, SIP). Il documento sintetico è parte integrante della FAD e deve essere scaricato dal sito http://www.vaccinarsi.org/ M M G Raccomandazioni USA per la prevenzione della malattia invasiva Pneumococcica in bambini e adulti con asplenia anatomica o funzionale RACCOMANDAZIONI ACIP E V A C C I N A Z I O N I http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm6225a3.htm PCV13 Risk group Underlying medical condition Persons with functional or anatomic asplenia Sickle cell disease/other hemaglobinopathies Recommended PPSV23 Recommended Revaccination 5 yrs after first dose http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm6140a4.htm PCV13 Risk group Persons with functional or anatomic asplenia Underlying medical condition Sickle cell disease/other hemaglobinopathies Congenital or acquired asplenia Recommended PPSV23 Recommended Revaccination 5 yrs after first dose M M G concludendo…… come non condividere queste affermazioni: E V A C C I N A Z I O N I “I vaccini superano per riduzione di mortalità, migliore qualità di vita, costo-efficacia di risultato, ogni altra arma sanitaria, antibiotici compresi (solo la potabilizzazione dell’acqua vanta risultati di così alto rilievo)” Stanley Plotkin, immunologo “I vaccini sono una ricchezza per le Nazioni, un risparmio per la Sanità e per le famiglie, eliminano sofferenze in primis ai bambini con vantaggi a tutta la popolazione ” Rolf Zinckermagel, immunologo, Premio Nobel 1996 per la Medicina M M G E V A C C I N A Z I O N I grazie per l’attenzione