Prima parte
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Prima parte
TOSSICOLOGIA ANGELA SANTAGOSTINO Dipartimento di scienze dell’Ambiente e del Territorio piano 5° stanza 5054 Tel 0264462919 E-mail [email protected] Ricevimento studenti: Martedì:11-12 Giovedì: 10.00-12 La tossicologia è la branca della scienza che riguarda lo studio dei veleni. Il veleno può essere definito come quella sostanza che somministrata incidentalmente o volutamente ad un organismo vivente produce effetti nocivi nell’organismo stesso La definizione data è estremamente riduttiva poiché di fatto è necessario definire meglio che cosa veramente può configurarsi come veleno per gli organismi viventi e cosa significa valutare un effetto tossico La tossicologia si interessa degli effetti nocivi di : 1°- Agenti chimici usati : a) in medicina (farmaci) b) nell’industria alimentare (additivi alimentari) c) veterinaria (farmaci) d) in agricoltura (pesticidi fetilizzanti) e) nell’industria chimica 2° - Metalli 3° - Prodotti petroliferi 4° - Tossine naturali : a) vegetali b) animali c) fungine 5°- Radiazioni eccitanti e ionizzanti 6° - Inquinanti Vi sono anche più generiche definizioni per la tossicologia che sono meramente descrittive di un mestiere: “lo studio della detenzione, occorrenza, proprietà, effetti , e regolamentazione delle sostanze tossiche “ Ci sono infatti vari campi della tossicologia: •la tossicologia descrittiva che focalizza l’attenzione sulla messa a punto di test tossicologici e sulla classificazione delle sostanze chimiche in base alla tossicità /ecotossicità. •la tossicologia meccanicistica (o ricerca di base) che studia come sostanze chimiche o agenti fisici possano dar inizio a modifiche biochimiche o fisiologhe che esitano in un evento tossico. •La tossicologia applicata che si occupa di tossicologia clinica, tossicologia ambientale, tossicologia forense ecc. e della valutazione del rischio Lo studio della tossicologia ha importanza sociale sotto vari altri aspetti non si limita alla protezione dell’uomo e dell’ambiente come detto ma serve anche per promuovere lo sviluppo di tossici più selettivi da impiegare ad esempio come farmaci anticancro, antibiotici o per sviluppare pesticidi e fitofarmaci. La tossicità raramente, se non sempre, può essere definita come un singolo evento molecolare è piuttosto una cascata di eventi che iniziano con l’esposizione dell’organismo, proseguono con la distribuzione del tossico nell’organismo, eventualmente con processi metabolici di biotrasformazione e termina con il processo di interazione con le macromolecole bersaglio che danno origine all’espressione di un end point tossico (sviluppo dell’evento nocivo). Questa sequenza può essere mitigata da processi di escrezione /eliminazione e di riparazione AMBIENTE INQUINATO esposizione ASSORBIMENTO ORGANISMI distribuzione e BIOTRASFORMAZIONE INTERAZIONE CON LA STRUTTURA BERSAGLIO EFFETTO MOLECOLARE EFFETTO CELLULARE O TESSUTALE EFFETTO SULLA POPOLAZIONE EFFETTO SULLE POPOLAZIONI (DECLINO?) EFFETTO SULLA BIOCENOSI EFFETTO SULL’ECOSISTEMA ECOTOSSICOLOGIA EFFETTO SULL’ORGANISMO TOSSICOLOGIA CLASSICA TOSSICO La Tossicologia è la scienza che studia la natura e il meccanismo d’azione degli effetti nocivi indotti da agenti chimici o fisici sugli organismi viventi e sui sistemi biologici in genere. I tossicologi sono impegnati anche a valutare in termini quantitativi la probabilità di insorgenza e la gravità degli effetti nocivi in relazione alle reali condizioni di esposizione. Sviluppo Moderno della Tossicologia 1) Determinazione dei limiti di sicurezza di esposizione Identificazione : a) della dose o concentrazione priva di effetti (NOEL o NOEC) b) della dose giornaliera assumibile (Acceptable Daily Intake) c) della concentrazione massima accettabile (Threshold Limit Value) d) della dose virtualmente sicura (Virtual Safe Dose) Valori limite Determinazione dei criteri di Qualità (CQ) Sviluppo Moderno della Tossicologia 2) Stima del rischio Identificazione : a) della dose o concentrazione priva di effetti (NOEL o NOEC) b) della dose giornaliera assumibile (Acceptable Daily Intake) c) della concentrazione massima accettabile (Threshold Limit Value) d) della dose virtualmente sicura (Virtual Safe Dose) Valori di riferimento Valutazione dei livelli di Esposizione Valutazione del rischio potenziale Quantificazione delle probabilità di produrre danno in determinate specifiche condizioni In pratica in questo corso impareremo a rispondere risponderemo alle domande: •Perché certe sostanze chimiche o agenti fisici con cui veniamo a contatto causano il deterioramento dei sistemi biologici a vari livelli di complessità? • Come possiamo misurare la loro pericolosità? “Tossico” è un concetto quantitativo, praticamente qualunque sostanza può divenire un tossico letale a partire certe dosi/concentrazioni pur non producendo alcun tipo di effetto al di sotto di livelli decisamente più bassi. Tra questi due limiti si producono una serie di possibili effetti che vanno da una lieve tossicità cronica da esposizione per lunghi periodi ad immediata letalità. Tipologia degli effetti tossici prodotti da agenti chimici e fisici • TOSSICITÀ ACUTA= Effetto/i nocivo/i derivato/i da esposizione improvvisa unica o di breve durata a una relativamente elevata quantità di agente tossico. • TOSSICITÀ CRONICA= Effetto/i nocivo/i derivato/i da esposizione ripetuta o molto prolungata nel tempo a relativamente piccole quantità di agente tossico. COMUNQUE L’EFFETTO TOSSICO (ET) DI UNA MOLECOLA (o Fattore fisico) DIPENDE DA: La sua concentrazione (o intensità-energia) (QT) La durata d’esposizione (t) ET = QT* t Rapporto Salute / Inquinamento SALUTE Normalità Omeostasi Compensazione Sbilanciamento Patologia Soglia di RISCHIO Rottura di equilibrio Morte CONCENTRAZIONE INQUINANTE Tutte le sostanze sono velenose, non vi è nulla che non sia un veleno: è la giusta dose che discrimina tra veleno e rimedio (PARACELSO XVI SECOLO:) TOSSICITÀ= ROTTURA DI EQUILIBRI BIOLOGICI PER CAPIRE LA TOSSICITA DI UNA MOLECOLA O DI UN ELEMENTO BISOGNA CONOSCERE : 1. LA REATTIVITÀ CON STRUTTURE E SISTEMI BIOLOGICI 2. SE TALE REATTIVITÀ SUPERA I MECCANISMI OMEOSTATICI DEL SISTEMA O DELLA STRUTTURA BIOLOGICA CON CUI VIENE A CONTATTO. L’importanza della dose è ancor più evidente se si considerano i metalli essenziali (necessari alla salute) la cui carenza nella nell’alimentazione produce patologia che diventano però anche gravemente tossici ad alti dosaggi (es. ferro, rame, magnesio, cobalto e zinco) La conoscenza della curva dose risposta è fondamentale in tossicologia . SALUTE Elemento essenziale Normalità Patologia Morte Elemento non essenziale Range compatibile con la salute CONCENTRAZIONE INQUINANTE Anche gli stessi farmaci che hanno un range di dosi per cui producono effetti biologici sfruttabili terapeuticamente da milioni di persone ma a troppo alti dosaggi (es. l’Aspirina) Bisogna considerare inoltre che una sostanza può divenire un tossico solo in certe circostanze: •Forma disponibile all’assorbimento •Condizioni ambientali •Presenza contemporanea di altre sostanze •Tipo di organismo che subisce l’esposizione. Un principio che regola lo studio tossicologico in particolare quando si studiano sostanze presenti nell’ambiente è che: UNA SOSTANZA POTENZIALMENTE TOSSICA PER UN ORGANISMO È INNOCUA SE NON È DIPONIBILE PER L’ASSORBIMENTO!!! È quindi di fondamentale importanza in tossicologia non solo conoscere cosa succede quando una sostanza entra nell’organismo, ma anche conoscere come si comporta in ambiente o nel mezzo di somministrazione, qual è la sua forma chimico fisica, quali sono i sistemi biologici con cui può venire a contatto e da cui può essere assorbita. Questo è materia dello studio della FASE DI ESPOSIZIONE Fase di esposizione Disponibilità all’assorbimento Assorbimento e distribuzione Biotrasformazione Fase Tossicicinetica Escrezione Biodisponibilità* Interazione con le strutture bersaglio Fase Tossicodinamica EFFETTO * Biodisponibilità= concentrazione in forma attiva in grado di interagire con le strutture bersaglio UNA SOSTANZA TOSSICA PER UN ORGANISMO È INNOCUA SE NON È DIPONIBILE PER L’ASSORBIMENTO!!! Fase di Esposizione Disponibilità e potenzialità d’assorbimento La disponibilità all’assorbimento di una sostanza dipende da: • La sua forma chimico-fisica • Le caratteristiche della matrice in cui si trova dispersa La potenzialità d’assorbimento dipende anche da: • Le caratteristiche fisiologiche, morfologiche e patologiche dell’organismo con cui viene a contatto • Le condizioni ambientali EVAPORAZIONE DEPOSIZIONI PIOGGIE ARIA ACQUA (Fotolisi, ossidazioni, riduzioni, dealogenazioni) (ossidazioni, riduzioni, idrolisi ASSORBIMENTO ASSORBIMENTO ESCREZIONE ESCREZIONE ORGANISMI PIOGGIE DEPOSIZIONI (Biodegradazione, ossidazioni, riduzioni, idrolisi) ASSORBIMENTO VOLATILIZZAZIONE EVAPORAZIONE SEDIMENTAZI0NE ESCREZIONE DEPOSITO ADBORBI_ MENTO SUOLO E SEDIMENTI (ossidazioni, riduzioni, reattività chimica) EROSIONE LISCIVAZIONE DRENAGGIO DISTRIBUZIONE DI ALCUNE SOSTANZE ORGANICHE NELLE FASI ACQUOSE E LIPIDICHE E INFLUENZA DEL pH Solubilità dei gas in liquidi acquosi VGas PGas VLiquido 760 α è caratteristico del Gas e dipende dalla natura del liquido (es: ecc.) contenuto di sali, di proteine Equazione di Henderson Hasselbalch Per molecole acide: HA H A e A pH pK a log HA Per molecole basiche: BH B H e BH pK a pH log B Affinità delle sostanze organiche per le differenti matrici ambientali Affinità Molto alta Alta Media Acqua Sol. g/l Aria Suolo Log KAW Log KOC Biomassa Animale Log KOW Biomassa Vegetale Log KOA >1 >-2 >5 >8 1÷ 10-2 10-2 ÷ 10-3 ÷ 10-3 ÷ 10-5 -2 ÷ -4 5 ÷ 4 5 ÷ 3,5 8÷7 -4 ÷ -5 4 ÷ 2 3,5 ÷ 3 7÷5 -5 ÷ -7 2 ÷ 1 3 ÷ 1 5÷4 <7 <4 Bassa Molto bassa > 10-5 >5 <1 <1 KAW= coefficiente di ripartizione Aria /Acqua; KOC=costante di assorbimento al suolo (Carbonio organico/Acqua); KOW= coefficiente di ripartizione Ottanolo /Acqua; KOA = coefficiente di ripartizione Ottanolo/Aria La fugacità è analoga a un potenziale chimico e rappresenta la tendenza di una molecola a sfuggire da un comparto ambientale ed è espressa in Pascal (Pa) Diagramma concettuale del modello di Fugacità di McKey e Peterson (1981-82), è il modello semplificato basato sulla unità di mondo con sei comparti. delle seguenti dimensioni : Aria =10 10 m3, Acqua=7.106 m3, Suolo =9.103m3, Biomassa =3,5 m3, Solidi sospesi=35m3, Sedimento =21.103m3. f=C/Z; dove C= concentrazione (mol/m3), Z= capacità di fugacità (mol/m3/Pa). Quando le fasi sono in equilibrio le fugacità sono eguali DATI DI IMPUT PM= peso molecolare S=solubilità in acqua P=tensione di vapore Fattore di bioaccumulo (BF) BF=Concentrazione organismo/concentrazione ambiente. In mancanza di BF determinato per via sperimentale si può ricorrere alla valutazione del coefficiente di ripartizione OTTANOLO/ACQUA (Kow) LOG BF Poiché per sostanze organiche appartenenti alla chimica vale la relazione schematizzata qui sotto: LOG [ ]ottanolo/[ ] H2O medesima classe Adsorbimento ad argille CLASSE FORMA MOLECOLARE pH basso pH alto EFFETTO DEL pH ed entità di adsorbimento ACIDO FORTE Anione Anione Scarso ACIDO DEBOLE Acido libero Anione Forte con pH ÷pKa BASE FORTE Catione Catione Forte ma diminuisce a valori di pH molto bassi BASE DEBOLE Catione Base libera Forte L’adsobimento è crescente fino a che il pH è simile al pKa, poi diminuisce MOLECOLE POLARI Non ionizzato Non ionizzato Scarso MOLECOLE NEUTRE Non ionizzato Non ionizzato Nullo A parità di concentrazione nell'ambiente la disponibilità all'assorbimento nei vari organismi può essere diversa! • Esiste il fenomeno della magnificazione delle concentrazioni nella catene trofiche determinato da BF elevati e scarsa degradabilità!! • Le degradazioni biotiche e abiotiche determinano: 1. i tempi di permanenza nell’ambiente, 2. la forma chimico-fisica e quindi anche 3. la reattività con le componenti ambientali e 4. i fenomeni di biomagnificazione Concentrazione di DDT+ DDE in ppm nella Biomassa dei vari livelli trofici Esempio di BIOMAGNIFICAZIONE delle concentrazioni nelle catene trofiche. I dati si riferiscono al DDT e al suo metabolita DDE e la figura è tratta da Woodwell G.M., Sci. Amer.216, 24 (1967) Degradabilità BIOTICA di sostanze organiche Ossidazioni riduzioni idrolisi, formazione di radicali ad opera di: •Microrganismi (terreni, acqua, sedimenti) anche fino alla completa degradazione a sostanza inorganica •Vegetali •Animali . Soprattutto ad opera di invertebrati edafici Degradabilità ABIOTICA di sostanze organiche Ossidazioni riduzioni idrolisi, formazione di radicali in aria (UV), acqua, terreni (reazioni catalizzate principalmente da argille) Da Environmental Science & Tecnology 1997 vol 31,581 I modelli di distribuzione dei metalli sono modelli di BILANCIO DI MASSA I metalli essendo elementi non possono essere distrutti, ma subiscono in ambiente trasformazioni sia biotiche che abiotiche hanno un ciclo biogeologico ove si possono presentare sia in forma inorganica che organicata Processi complessi determinano la disponibilità dei metalli per l'assorbimento negli organismi viventi: a) capacità (anche reciproca di spiazzamento) dai legami alle componenti del suolo b) legame dei cationi bivalenti alla frazione ad alto contenuto di zolfo nel suolo e nei sedimenti COMPLESSI ORGANICI LABILI COMPLESSI ORGANICI NON LABILI METALLO IONI MATERIALE PARTICOLATO COMPLESSI INORGANICI COLLOIDI RELAZIONE TRA LE PRINCIPALI FORME DI CONVERSIONE DI TRACCE DI METALLI IN ACQUE NATURALI Particelle del suolo Soluzione del suolo Superficie argillosa CO2 ? Aria Tratto da S.E. Jorgensen, Modelling in Ecotoxicology ,Elsevier Science Publishers B.V.,1990