Alugliounsolonidoaperto Enostrafigliachilatiene?
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Alugliounsolonidoaperto Enostrafigliachilatiene?
12 SPAZIO APERTO MARTEDÌ 14 MAGGIO 2013 I bus in piazza Marconi presagio di sviluppi negativi Caro direttore, a proposito di far tornare il bus in piazza Marconi, temo sia un presagio di ulteriori sviluppi negativi della più che ventennale travagliata vicenda che, non a caso, doveva essere conclusa due anni fa con la sua inaugurazione. L’idea di rendere la piazza tutta pedonale è stata senz’altro giusta, come pure quella del garage sotterraneo. L’errore è stato quello di farne la rampa sulla piazza: in questo (e si capisce tardivamente solo adesso) l’utilizzo ottimale del Palazzo dell’Arte crea inevitabilmente un «magnete di traffico» che deve essere contestualizzato. Ho già espresso il mio parere che l’ingresso al garage La parola doveva avvenire sulla piazzetta S. Angelo (dietro) con tunnel rotto in via dell’Arpa (in fianco). A questo punto ritengo che, per non appesantire di ulteriore traffico il delicato tessuto urbano del centro, la soluzione più semplice sia quella di evitarlo del tratto, consentendone l’accesso dal punto più vicino al «ring» di via Giordano e, attraverso la via Altobello Melone, stopparlo nella piazzetta S. Angelo. Ricordo infatti che l’auditorium sta proprio lì e se ne consentirebbe l’ingresso diretto. Amilcare Maffi (Cremona) Grillo, il gran visir del blog sa cos’è lo Stato di diritto? Egregio direttore, pochi giorni dopo che i suoi uomini in parlamento, in occasione del tentativo del Senato di commemorare Giulio Andreotti, hanno avvertito l’irresistibile bisogno di dare l’ennesima volta sfogo alla loro maleducazione urlando alla memoria del defunto statista (uno dei più grandi che l’Italia degli ultimi sessant’anni ha espresso), il gran visir del ‘blog’ Beppe Grillo ha approfittato della condanna milanese a Berlusconi (sentenza grottesca, in quanto il Cavaliere è stato condannato per un delitto che avrebbe già commesso in precedenza, solo che per quelle volte era stato assolto), ha lanciato i suoi strali, appunto, contro Berlusconi, pontificando che in altri Paesi sarebbe già finito in galera. Solo che in altri Paesi, a differenza dell’Italia, vige ancora lo Stato di diritto. In altri Paesi, a dispetto del Grillo supremo, non sarebbe possibile sostituire l’accusa alla condanna, la condanna alla prova, il sospetto quasi automatico alla presunzione di innocenza. In Italia invece sì, e tali assurdità, fin dall’inchiesta ‘Mani pulite’, è diventata talmente la normalità che siamo in presenza di un mondo alla rovescia collaudato proprio a livello della magistratura, con le sue punte di ‘avanguardia’ a Milano e Palermo dove, nei processi confezionati a carico dei politici, l’assurdità kafkiana regna sovrana. (...) Proprio per l’auto-ergersi di parte della magistratura in sovrastruttura al di là dello stesso Stato, l’Italia negli ultimi due decenni ha pagato un prezzo altissimo che ha comportato gravi danni alla democrazia e al senso del diritto, con un capo di governo (Bettino Craxi) costretto e morto in esilio, Andreotti trascinato per anni alla gogna a Palermo e Perugia. (...) Senza parlare di Berlusconi. C'è una vera reazione a catena contro i 2xVi4JA+XEmdhHFE8DPzdteQOenX1Dcs8hv36+2y9bM= politici, fin dal cattivo esempio dato da Di Pietro con i suoi processi trasmessi in diretta tv, e le tante vittime che ha al suo attivo proprio Di Pietro. E tale pseudo, anzi anti-cultura del diritto, ora sta trovando degni emuli e condottieri proprio in Grillo e nelle sue truppe... Giorgio Duhr (Piacenza) Troppe tasse sulle imprese Difficile rilanciare il lavoro Signor direttore, la preoccupazione principale del governo è rilanciare l’occupazione. Si studiano tutte le possibili misure per fare in modo che la tendenza al licenziamento e al ricorso alla cassa integrazione rapidamente ai lettori sia invertita. Nessuno che si renda conto che, se l’occupazione cala, la causa è da ricercare nel crollo verticale degli ordinativi e questo è conseguenza della imponente tassazione che grava sul mondo dell’impresa. Basta tassare le piccole e medie industrie. Se il made in Italy va fuori mercato a scapito di prodotti che arrivano da mercati dove le imposte sono simboliche, basse (abbiamo le tasse più alte della Comunità Europea!) ciò non è certo dovuto all’incapacità di lavorare, anzi, c’è un estremo, urgentissimo, bisogno di un’occupazione...! Andrea Delindati (Cremona) Menzogne e luoghi comuni sulla cultura nel Ventennio Egregio direttore, mi auguro che, agli assidui lettori di ‘Spazio Aperto’ — e in particolare a quelli che non apprezzano le facezie velenose degli epigoni del debilitato antifascismo provinciale — non sia sfuggito l’articolo, apparso alla pagina 62 de La Provincia dell’11 maggio del noto ricercatore storico Roberto Festorazzi. Il personaggio che Festorazzi riporta alla ribalta è il ‘redento’ Pietro Ingrao, noto intellettuale comunista formatosi culturalmente nel periodo fascista. L’importanza dello scritto non è tanto la presentazione di un documento che dimostra l’attività culturale fascista del futuro esponente della sinistra del Pci, quanto le precisazioni dell’autore che frantumano i luoghi comuni e le menzogne che il pecorume sinistrorso continua sfacciatamente e spudoratamente a diffondere sulle L’INTERVENTO Signor direttore, ciò che in Italia si dovrebbe fare è seguire il ‘modello Corea’, un Paese che nel 1948 era poverissimo, come la Cina sotto Mao, rimasto per anni sotto occupazione straniera (giapponese) e che oggi ci ha raggiunto e forse superato come reddito ma con una disoccupazione al 4% su una dimensione territoriale e con una popolazione simile all’Italia (e con meno risorse naturali). Da noi ci si interroga o si fa finta di interrogarsi sui motivi per cui il famoso credito alle piccole imprese non arriva a sufficienza e ci si chiede se sia perché le banche non hanno abbastanza riserve, abbastanza capitale, abbastanza depositi, oppure se le banche necessitano ancora di qualche cosa, dopo che la Bce ha emesso moneta per 4.000 miliardi per aiutarle affinché alla fine finalmente potessero prestare alle imprese altri 10 miliardi... Cioè da noi si fa finta che il La Provincia www.laprovinciadicremona.it IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazio ai lettori A luglio un solo nido aperto Enostra figliachi latiene? Gentile direttore, siamo i genitori di una bimba che frequenta per il secondo anno il nido comunale di via Navaroli. Le chiediamo se sia disponibile a tenere nostra figlia di 2 anni e mezzo dalle 8 alle 15.30 dal lunedì al venerdì per tutto il mese di luglio. La proposta le sembrerà alquanto originale ma consideri che, per la situazione in cui ci troviamo, la nostra, non è poi una richiesta così astrusa. L’anno scolastico dei quattro asili nido comunali terminerà il 28 giugno e il Comune di Cremona, nel proprio sito, ha sempre indicato un servizio estivo che prevede ‘l’apertura di due asili nido su quattro nel mese di luglio... servizio rivolto ai bambini che già frequentano asili nido durante l’anno scolastico e figli di entrambi i genitori lavoratori’. Con comunicazione dell’8 maggio il direttore del settore Politiche Educative, dottoressa Toninelli, informa tutti i genitori dei bimbi iscritti agli asili nido che ‘quest’anno si organizzerà nel mese attività culturali sviluppatesi nel ventennio fascista. Dalla lettura si può dedurre come coloro che intervengono su La Provincia cercando di spiegare quella che fu la realtà fascista non sono quei parolai che qualcuno vorrebbe far credere siano. C’è da sperare quindi nella nascita di un vero partito fascista (di nome e di sostanza) che permetta ai suoi aderenti di porsi in competizione con quelli degli altri partiti per poter ristabilire la verità storica sui trascorsi anni di governo fascista. Claudio Fedeli (Cremona) 25 Aprile, a quali gruppi si riferiva l’assessore Bordi? Egregio direttore, in data 28 aprile il suo quotidiano ha pubblicato una mia lettera indirizzata all’assessore alla Sicurezza Francesco Bordi che, in un’intervista precedente, aveva dichiarato che vi era un’intesa tra alcuni gruppi partecipanti alla manifestazione del 25 Aprile e coloro che avevano impedito (a mio giudizio sbagliando) al sindaco e al rappresentante della Provincia di parlare ai cittadini riuniti in piazza del Comune. Chiedevo all’assessore di chiarire a quali gruppi si riferisse li entro quel giorno). Quindi per tutti genitori dei bimbi non ammessi ci saranno davvero pochissimi giorni per potersi organizzare rivolgendosi a strutture private, baby sitter o i più fortunati (non è il nostro caso) presso parenti disponibili. La cosa ci ha lasciato sorpresi e rammaricati: è possibile che solo ora venga decisa questa variazione senza tenere in minima considerazione l’impatto per una famiglia? Non si poteva sin dall’inizio dell’anno pensare alla gestione del mese di luglio dando un periodo di tempo maggiore ai non ammessi per poter cercare una sistemazione per il proprio figlio? Marco Arisi e Laura Bonelli (Cremona) A Il nido Lancetti, unico asilo aperto a luglio di luglio il nido estivo, i cui genitori siano entrambi lavoratori, solo presso il nido Lancetti. L’accesso al nido verrà regolamentato da una graduatoria fino ad esaurimento dei posti disponibili. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 31 maggio’. In pratica vengono dimezzati i posti e la graduatoria definitiva sembrerebbe sia disponibile dopo il 14 giugno (le rinunce di bimbi ammessi sono consegnabi- perché gli unici gruppi presenti in piazza, a mio avviso, erano Anpi, Anpcr, Associazione caduti di Cefalonia, Pd, Arci. Mi pare che l’assessore non abbia risposto. Per cui rinnovo la domanda: chiarisca a quali gruppi si riferiva e aggiungo ora: o chieda scusa. (...) G. L. (Cremona) Tragedia al porto di Genova Torre troppo vicina al molo Caro direttore, la disgrazia al porto di Genova dimostra con quanta superficialità alle volte l’uomo costruisca e operi. Per quale ragione quella torre è stata eretta a filo di molo a contatto con il mare? Doveva essere collocato almeno 20/30 metri all’interno a scopo precauzionale. Nulla sarebbe cambiato nella operatività e controllo! Sono perfettamente convinto che non si sia trattato di guasto alle macchine né alla timoneria. Diversamente farò ammenda! Dopo il dramma le macchine sono state messe in prova senza problemi; i guasti non si riparano da soli. Penso ad un errore umano o di comunicazione tra plancia e macchine; penso ancora che la velocità di 3,8 miglia in quello vete ragione. Si sarebbe dovuto programmare per tempo il calendario delle aperture in modo da agevolare le famiglie che — considerata la riduzione dei posti disponibili — non potranno usufruire del servizio del Comune. Anche questo è uno degli effetti della crisi e della stretta attuata dall’amministrazione. Considerate che a tutt’oggi non si sa ancora nulla di definitivo sui centri estivi che il Comune organizza ogni anno. specchio d’acqua appena idoneo ad un colosso di 40.000 (o 60.000, non si è capito bene) tonnellate di stazza sia stato eccessivo e qualche giro di eliche in più altrettanto inopportuno. E i signori dei sindacati, sempre «lucidi e pronti», anziché un giorno di sciopero (contro chi non si sa) non avrebbero fatto meglio a dedicare un giorno di lavoro a beneficio delle famiglie di deceduti e feriti? (...) Geo Monti (Cremona) S. Maria Maddalena concessa per le prove, grazie al Tc Signor direttore, volevo cogliere l’occasione per ringraziare pubblicamente il lavoro dei volontari del Touring Club e della loro console a Cremona, la dottoressa Spotti, che gentilmente si sono adoperati e mi hanno concesso per una giornata intera l’utilizzo della chiesa di S. Maria Maddalena, in occasione delle prove generali per un quartetto d’archi da me realizzato e del quale volevo testare le qualità acustiche. Ringraziando anche la disponibilità del parroco di S. Imerio che gestisce la bellissima acustica di codesta piccola chiesa di Cremona. Michele Dobner (maestro liutaio - Cremona) Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazio ai lettori L’ITALIA ADOTTI IL MODELLO COREA LO STATO PRESTI I SOLDI AI PRIVATI problema sia aiutare le banche affinché aiutino a loro volta le imprese. È tutta una balla: basta riflettere sul fatto che gli asset totali a bilancio delle banche italiane sono 3.900 miliardi di euro, contro un Pil di 1.600 miliardi e un credito alle piccole imprese di forse 3-400 miliardi. Le banche italiane hanno appena comprato 380 miliardi di titoli di Stato invece di dare soldi alle imprese. Per far arrivare moneta alle piccole imprese basterebbe che Enrico Letta dicesse alla Cassa Depositi e Prestiti (che ha come base il risparmio postale ed è statale di fatto) di prestare al 2% ad esempio 20 miliardi alle piccole imprese. Non violerebbe nessun trattato, non si potrebbe obietta- re niente con il fiscal compact... Sarebbe un’applicazione del sistema che hanno usato in Asia, Giappone, Corea, Singapore, Taiwan... per colmare in tre generazioni un divario economico che sembrava inarrivabile. In Corea (e nel resto dell’Asia) non fanno finta che siano le banche private quotate (con i loro Ceo che devono ricevere 20 milioni di bonus, così piene di riserve, di capitale ‘secondo Basilea’, di depositi, ecc...) che poi possano, forse, finalmente prestare soldi anche a chi lavora. In Asia fanno prima: lo Stato tramite enti statali appositi presta esso stesso alle piccole imprese o alle imprese esportatrici a tassi di interesse sussidiati. Niente ‘mercato finanziario’, niente top manager stile Profumo o Passera che nella loro infinita saggezza, dopo aver creato credito per mutui, prestiti al consumo, speculato in derivati e comprato bonds, alla fine forse prestano anche a qualche azienda che esporta. Questa che fanno in Corea è la vera creazione di moneta, non è il ‘QE’ per le banche, non è un aumento di deficit pubblico compensato da emissioni di titoli di Stato a tassi superiori all’inflazione (che in parte riassorbe la moneta creata). Questo è creare moneta per le imprese che esportano ed è il segreto del loro modello economico. Qui da noi si continua a parlare di Imu come se fosse il vero problema: in Asia pensano ad altro e intanto che noi decadiamo loro prosperano a nostre spese. Stefano Bottaioli (consulente finanziario) Pellegrini Valori aggiornati al 13/05/2013, 16:43 gioielli e argenti d’epoca...dal 1986 ACQUISTIAMO ORO, GIOIELLI, ARGENTERIA, DIAMANTI, MONETE E OROLOGI è preferibile l’appuntamento telefonico Oro usato 18 kt € 24.31 Oro puro 24 kt € 33.88 Orologi delle marche più prestigiose a prezzo d’occasione VERIFICA LE QUOTAZIONI AGGIORNATE IN TEMPO REALE SUL SITO www.gioiellipellegrini.it Corso Cavour, 5 c/o Galleria XXV Aprile - CREMONA - Tel. 0372 32519 - www.gioiellipellegrini.it - [email protected]