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P i e t r o ! V a n n u c c i (P e r u g i n o ) "!##$!%% &'( "&# ##&) "&# !* + ! & ) ! Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perug ino o come Pietro Perug ino ( Città della Piev e, 1 4 5 0 circa – F ontig nano, 1 5 2 3 ) , è stato un p ittore italiano. T itolare in contemp oranea di due attiv issime b otteg h e, a F irenz e e a Perug ia, fu p er un p aio di decenni il p iù noto e influente p ittore italiano. F use insieme la luce e la monumentalità di Piero della F rancesca con il naturalismo e i modi lineari di A ndrea del Verrocch io, filtrandoli attrav erso i modi g entili della p ittura umb ra. F u maestro di R affaello. F o r m a z i o n e Contrariamente a q uanto afferma Vasari, la famig lia Vannucci era una delle p iù imp ortanti e ricch e di Castel della Piev e. L a data di nascita è sconosciuta e, tramite la menz ione ch e ne fanno Vasari e G iov anni Santi dell' età alla data della morte, v iene fatta oscillare tra il 1 4 4 5 e il 1 4 5 2 . Non si conosce alcuna p roduz ione g iov anile nella sua cittadina di orig ine. L a sua formaz ione, dop o un p rimo contatto con la realtà artistica p erug ina, av v enne, secondo q uanto scriv e G iorg io Vasari, con lo studio delle mag g iori op ere di Piero della F rancesca. Perug ia dop otutto, nella seconda metà del Q uattrocento, v iv ev a una v itale stag ione artistica, con cosp icue somme di denaro ch e alimentav ano imp ortanti op ere sia p ub b lich e ch e p riv ate. L av orarono a Perug ia in q ueg li anni, oltre a Piero, D omenico Venez iano, B eato A ng elico e B enoz z o G oz z oli. Sulla scia di q uesti esemp i i p ittori locali, tra i q uali sp iccav a B enedetto B onfig li, av ev ano sv ilup p ato una p ittura luminosa e ornata, oltre ch e narrativ amente scorrev ole e, g raz ie all' esemp io di Piero ( ch e av ev a lasciato nel 1 4 5 9 -1 4 6 8 il Polittico di Sant' A ntonio) , attenta all' integ raz ione tra arch itettura rig orosa e p ersonag g i. L e p rime esp erienz e artistich e umb re di Pietro Vannucci si ap p og g iarono p rob ab ilmente a b otteg h e locali come q uelle di B artolomeo Cap orali e F iorenz o di L orenz o. M a fu solo a F irenz e, dov e forse si recò fin dag li anni 1 4 6 7 -1 4 6 8 , ch e l' artista eb b e g li inseg namenti decisiv i ch e condiz ionarono l sue p rime p rov e artistich e. Nel 1 4 6 9 un p rimo doocumento lo ricorda come di ritorno a Città della Piev e p er p ag are la tassa del v ino dop o la morte del p adre. Sub ito dop o dov ette tornare a F irenz e, dov e, secondo la testimonianz a di Vasari, lav orò nella p iù imp ortante fucina di g iov ani talenti allora esistenti, la b otteg a di A ndrea Verrocch io, dov e si p raticav a la p ittura, la scultura e l' oreficeria. Q ui eb b e modo di lav orare fianco a fianco con g iov ani talenti q uali L eonardo da Vinci, D omenico G h irlandaio, L orenz o di Credi, F ilip p ino L ip p i e, sop rattutto il p oco p iù ch e coetaneo B otticelli, ch e l' A nonimo M ag liab ech iano ( 1 5 4 0 circa) citò , forse con trop p a enfasi, come diretto maestro di Perug ino. L a fomaz ione artistica a F irenz e allora si b asav a sop rattutto sull' eserciz io del diseg no dal v ero, ritenuto un' attiv ità fondamentale a q ualsiasi p ratica artistica, ch e rich iedev a ap p rofonditi studi anatomici, sp esso con lo studio diretto di cadav eri scorticati. Per l' assidua attenz ione ag li asp etti g rafici, la scuola fiorentina dell' ep oca era molto attenta alla linea di contorno, ch e v eniv a leg g ermente marcata, come nelle op ere dei fratelli Pollaiolo o di Verrocch io stesso. Nel 1 4 7 2 l' ap p rendistato, ch e neg li statuti delle arti dell' ep oca v eniv a indicato come non inferiore ai nov e anni, era concluso, p oich é il Perug ino si iscrisse alla Comp ag nia di San L uca a F irenz e col titolo di " dip intore" , q uindi in g rado di esercitare in maniera autonoma. &# , !" - P r i m e o p e r e L a p rima attiv ità di Perug ino, rintracciab ile solo a p artire dag li anni settanta del Q uattrocento, non è ricordata in nessun documento, ed è stata ricostruita solo in b ase a confronti stilistici. I n g enere v eng ono av v icinate ag li esordi q uelle op ere dov e è p iù forte la ricerca di esp ressione tramite il diseg no lineare, di ch iara ascendenz a fiorentina, mentre sono g radualmente datati ag li anni anni successiv i q uei lav ori dov e si iniz ia a manifestare una transiz ione v erso lo stile " moderno" , b asato su una mag g iore p urez z a formale, con attenz ione all' armonia comp ositiv a e un uso p iù morb ido e sfumato del colore, ch e si affermò p oi nella R oma di G iulio I I e di L eone X . A Perug ino v iene infatti attrib uito l' av v io di q uesta sv olta, ch e v enne rip resa e sv ilup p ata dai p iù g randi maestri a cav allo ra X V e X VI secolo. U na p rimissima op era è talv onta indicata nella M adonna col B amb ino ( M adonna G amb ier Parry ) del Courtauld I nstitute di L ondra, dov e sono ev identi le influenz e della sua p rima p roduz ione: imp ortaz ione frontale e attenta al v olume deriv ata da Piero della F rancesca, semp licità della decoraz ione, ch iaroscuro netto alla Verrocch io; la tecnica e la tip olog ia del v olto della Verg ine dimostrano un' influenz a fiamming a, mentre si riscontrano g ià elementi ch e div erranno tip ici della sua arte q uali il ritmo cadenz ato di p ose e g esti e il senso melanconico ch e p erv ade tutto il dip into. Per le fattez z e molto simili del B amb ino e della Verg ine e p er il diseg no molto marcato è datab ile a q uesti p rimi anni anch e l' A doraz ione dei M ag i, da alcuni collocata inv ece v erso il 1 4 7 6 , ch e rap p resentò una p rima commissione imp ortante, da p arte dei Serv iti di Perug ia, og g i alla G alleria Naz ionale dell' U mb ria. I p ersonag g i sono affollati, q uasi di g usto tardog otico, la linea di contorno p rep onderante, le fig ure rob uste e massicce, la p resenz a di citaz ioni " famose" ( Piero, L eonardo, Verrocch io) è forte, p iù tip ica dell' esercitaz ione di un g iov ane ch e dello stile di un maestro affermato. A llo stesso p eriodo risalg ono le due tav olette di p redella con la Nascita della Verg ine e il M iracolo della Nev e, ap p artenenti a una p erduta p ala dedicata alla Verg ine[ 6 ] . Vicino all' A doraz ione de M ag i è anch e il G onfalone con la Pietà , dal cov ento francescano di F arneto, og g i alla G alleria naz ionale dell' U mb ria. I n q uesta op era è ev idente ancora la comp onente v errocch iesca, ch e solo nella fig ura della M addalena iniz ia leg g ermente ad addolcirsi, v erso una rielab oraz ione dei modi fiorentini ch e p orterà allo stila maturo dell' artista. U n' altra op era g iov anile, frammento forse di un insieme p iù amp io, è la tav oletta della Visitaz ione con sant' A nna, alla G alleria dell' A ccademia di F irenz e. &# , !" - S a n B e r n a r d i n o .!/ & /! " / '!/! "! /$ #(& ! #! %)#! " 0!// & !1 "! & Nel 1 4 7 3 Perug ino ricev ette la p rima commissione altamente sig nificativ a della sua carriera, ch e seg nò una p rima sv olta nella sua p roduz ione. I francescani di Perug ia, fortemente imp eg nati nel loro ordine a diffondere il culto di san B ernardino da Siena ( canoniz z ato nel 1 4 5 0 ) , g li ch iesero di decorare la cosiddetta " nicch ia di San B ernardino" , dip ing endo otto tav olette ch e insieme comp onev ano due ante ch e ch iudev ano una nicch ia con un g onfalone con l' effig ie del santo nell' omonimo oratorio, successiv amente sep arate e ancora og g i og g etto di lung h e diatrib e circa la dip osiz ione orig inale. Esse v ennero realiz z ate a p iù mani ( almeno cinq ue artisti, tra i q uali si sono fatti nomi p restig iosissimi) , ma si p uò riconoscere comunq ue l' interv ento del Perug ino in due tav olette, le mig liori q ualitativ amente: q uella col M iracolo del b amb ino nato morto e, sop rattutto, q uella con San B ernardino risana una fanciulla. I n esse l' arch itettura monumentale e decorata p rev ale sulle p iccole fig ure umane, e la luce tersa e nitidissima deriv a da Piero della F rancesca. A un p eriodo molto v icino risalg ono i tre scomp arti di p redella del L ouv re con San G irolamo ch e resuscita il cardinale A ndrea, Cristo morto e San G irolamo ch e assiste due g iov ani imp iccati ing iustamente. Nel 1 4 7 8 continuò a lav orare in U mb ria, dip ing endo g li affresch i della cap p ella della M addalena nella ch iesa p arrocch iale di Cerq ueto, nei p ressi di Perug ia, dov e rimang ono solo frammenti. L ' op era, p er q uanto in una realtà p rov inciale, testimonia la sua crescente notorietà , con commissioni di notev ole comp lessità decorativ a. Ne restano un frammento di San Seb astiano tra i santi R occo e Pietro, il p rimo esemp io conosciuto del santo trafitto dalle frecce ch e div enne uno dei temi p iù ap p rez z ati della sua p roduz ione. I n q uest' op era all' uso della linea ap p reso a F irenz e, unì un' illuminaz ione tersa, deriv ata da Piero della F rancesca. L ' op era fece da modello p er numerose rep lich e p er la dev oz ione p riv ata: se ne conoscono una al Nationalmuseum di Stoccolma, una frammentaria all' Ermitag e di San Pietrob urg o, una al L ouv re ( 1 4 9 0 ) , una nella ch iesa di San Seb astiano a Panicale ( 1 5 0 5 ) e una nella ch iesa di San F rancesco al Prato a Perug ia ( 1 5 1 8 ) . A q uesta fase ap p arteng ono v arie Verg ini disseminate in numerosi musei europ ei molte delle q uali p er lung o temp o in p assato erano state attrib uite al Verrocch io. I n tutte si indiv idua una mescolanz a delle influenz e trasmesse al Perug ino dai suoi due maestri. A R o m a R ag g iunta p resto una notev ole fama, v enne ch iamato a R oma dal 1 4 7 9 , dov e dip inse l' ab side della cap p ella della Concez ione, nel coro della B asilica v aticana p er p ap a Sisto I V, op era distrutta nel 1 6 0 9 q uando fu dato av v io a ricostruz ione della b asilica. D a documenti d' arch iv io si sa ch e il ciclo rap p resentav a la M adonna col B amb ino in una mandorla, affiancata dai santi Pietro, Paolo ( nell' atto di p resentarle p ap a Sisto) , F rancesco e A ntonio da Padov a. I l lav oro dov ette riscuotere un notev ole successo, tanto ch e il p ap a incaricò p oco dop o Perug ino di decorare la p arete di fondo della Cap p ella Sistina, v enedog li p resto affiancati p er interessamento di L orenz o de' M edici, a p artire dall' estate del 1 4 8 1 , un g rup p o dei mig liori p ittori fiorentini tra cui B otticelli, G h irlandaio e Cosimo R osselli, coi risp ettiv i collab oratori. Perug ino, ch e si av v alev a come collab oratore di Pinturicch io, era uno dei p iù g iov ani del g rup p o ma ottenne sub ito una p osiz ione p reminente nel g rup p o di lav oro: ciò dimostra il fav ore ch e andav a incontrando la sua arte fatta di un' innov ativ a interp retaz ione del classicismo, a fronte della concez ione p uramente diseg nativ a di B otticelli o della struttura solida e rob usta di G h irlandaio. Per q uesti affresch i i p ittori si attennero a comuni conv enz ioni rap p resentativ e in modo da far risultare il lav oro omog eneo, q uali una comune scala dimensionale, una comune struttura ritmica e una comune rap p resentaz ione p aesag g istica; utiliz z arono inoltre, accanto ad un' unica g amma cromatica, le rifiniture in oro in modo da far risp lendere le p itture con i b ag liori delle torce e delle candele. Nella z ona diteo l' altare, la p rima ad essere affrescata, dip inse la finta p ala d' altare dell' A ssunta col p ap a ing inocch iato come committente, op era distrutta p er far p osto al G iudiz io U niv ersale di M ich elang elo insieme ad altri suoi due riq uadri sulla stessa p arete, la Nascita e ritrov amento di M osè e la Nativ ità di Cristo. T ra g li affresch i sup erstiti di Perug ino nella Cap p ella Sistina ci sono il B attesimo di Cristo ( l' unica op era firmata di tutta la cap p ella) , il Viag g io di M osè in Eg itto e la celeb errima Conseg na delle ch iav i. Q uest' ultimo affresco mostra g li ap ostoli e una folla di p ersonag g i ai lati del g rup p o centrale, costituito dal Cristo ch e dà le due ch iav i a san Pietro ing inocch iato. I n secondo p iano sono rap p resentati g li ep isodi del p ag amento del trib uto, a sinistra e a destra della tentata lap idaz ione di Cristo, a cui si riferisce l' iscriz ione sov rastante: CO NT U R B A T I O I ESU CH R I ST I L EG I SL A T O R I S. Si crede di riconoscere nel p ersonag g io sulla destra in p rimo p iano e con il b erretto nero l' autoritratto del Perug ino. L o sfondo è comp osto da un ap p arato scenog rafico di g rande imp atto, dov e nulla è casuale ma sog g etto a un p erfetto controllo intellettuale. Vi si riscontra la p assione p er la resa di dettag li arch itettonici, g ià p resente nelle T av olette di San B ernardino, con due arch i trionfali, ev identi omag g i all' A rco di Costantino, e con un temp ietto a b ase centrale nel mez z o, trasp osiz ione ideale del T emp io di G erusalemme. L a comp osiz ione v enne rip resa con successo nello Sp osaliz io della Verg ine ( 1 5 0 1 -1 5 0 4 ) al M usé e des B eaux -A rts di Caen, g ià nella cap p ella del Santo A nello nel D uomo di Perug ia. A q ueste g randi op ere si affianca una p roduz ione p riv ata di formato p iù contenuto, con una serie di M adonne come la M adonna del Sacco ( 1 4 9 5 -1 5 0 0 ) , la M adonna col B amb ino di W ash ing ton ( 1 5 0 1 ) e il G onfalone della G iustiz ia. R ara è p oi la p roduz ione in camp o miniaturistico, con la creaz ione in q uesto p eriodo del M artirio di san Seb astiano nel codice delle H orae A lb ani, og g i a L ondra, dov e usò uno stile sciolto e " sfioccato" . D i p oco successiv a è la Pala T ez i, og g i div isa tra Perug ia e B erlino. &# , !" -! " # " # $" %&' O p e r e 2& & ) 0!/ # 3 !" //! !* + & ! 45 " !1 /& "& 3 !) 5 ! 0 ; "&##! & ) /&5 3 !( # "&##! &0&5 /%!# /& ( / #! & ;5 ( (!5 &* 2& ! ' !0 #!56 5 7 9 ( (!5 # ' !0 #!5 ( (!5 !0 #!5 :597 ( (!5 !0 #!5 :5 7 ! #" /' &5 /" ! 7 : (* 5 & ) !5 !##& ! !1 /!#& "&##$ * + ! (* 5 0& 2 (* 5 58 (* 5 #5< !#=& #"% " . &4 5 !##& 4 #&'"&/ !(&4 ( (!5 &* 2& ! ' &#!5 :7 96 (* 5 & ) !5 !##& ! !1 /!#& "&##$ * + ! ' !1 /& ( / '!/ $ //!5 3 !( # "&#+!* + / /! .!/ & /! " / > * 8 ( (!5 &* 2& ! ' !0 #!58 78 (* 5? &/1&5 !##& ! "&##$ ((!"&* ! 5 85 &* 2& ! ' !0 #!5 676 (* 5 & ) !5 !##& ! !1 /!#& "&##$ * + ! '!/! /! %!/( ##!5 85 &* 2& ! ' !0 #!5 976956 (* 5 & ) !5 !##& ! !1 /!#& "&##$ * + ! .!/ #!* (@& &' '( ! #(! " /!#& /" &!5 ( (!5 !0 #& & " 2 &"&##!5 ! ) 5 0 & !" & & / ( / '!/ .!/ .&+!' !/ (( & ! '!/ 3 !" //! & '!/ 5 (( & & B> '' / ! ( / . 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Non ab b iamo usato meg ab y te di p arole p er sp ieg are ch e p rog ettare p er I nternet non è come p rog ettare p er la carta stamp ata, ch e il w eb è mob ile e non fissato nelle sue dimensioni e colori da una macch ina su un sup p orto ( cartaceo o di altra natura) ? Sì , infatti tutto ciò è assolutamente v ero e non è neanch e in discussione. Come mai, allora, si fa un g ran p arlare di tip og rafia p er il w eb sui siti americani ch e si occup ano di w eb desig n ( W eb T y p og rap h y e U sab leT y p e sono interamente dedicati a q uesto arg omento) ? Prob ab ilmente la scelta del termine italiano non è adeg uata ( sareb b e meg lio p arlare di formattaz ione) : tip og rafia, in italiano, h a come p rimo sig nificato il p rocedimento della stamp a, e come secondo il luog o dov e av v iene tale p rocesso; solo p er estensione, si intende p er tip og rafia l' insieme delle arti g rafich e. I n ing lese, inv ece, è p rop rio q uesto il p rimo sig nificato del termine ty p og rap h y : “ th e sty le, siz e and arrang ement of th e letters in a p iece of p rinting ” ( cioè “ lo stile, la dimensione e la comp osiz ione delle lettere in un materiale stamp ato” , definiz ione tratta dal Camb ridg e A dv anced L earner' s D ictionary ) . Q uindi, la “ tip og rafia p er il w eb ” non tratta altro ch e delle b uone reg ole b asilari p er il trattamento o la comp osiz ione e imp ag inaz ione del testo ( destinato alla p ub b licaz ione sul w eb ) ; reg ole ch e sono p ressoch é analog h e a q uelle dei testi destinati alla stamp a e e ch e sono note a og ni b rav o p rofessionista imp eg nato nelle v arie fasi lav orativ e ch iamate ( nell' industria editoriale) della p restamp a: dal fotocomp ositore ( il tecnico addetto all' imp ag inaz ione di lib ri e g iornali) al correttore di b oz z e, dal g rafico editoriale al redattore. I l w eb , p erò , h a p ermesso la p ub b licaz ione diretta, senz a fig ure p rofessionali intermediarie, p raticamente a ch iunq ue av esse q ualcosa da dire al mondo: e q uesto è senz a dub b io il p rincip ale p reg io di I nternet. Ecco allora ch e si rende necessario fornire a ch iunq ue scriv a o p rog etti p er il w eb le reg ole b ase p er la formattaz ione dei testi e la loro imp ag inaz ione. È q uello ch e intendo fare, in q uesta nuov a rub rica di I mmag inaria, dov e p otrete trov are p eriodicamente un nuov o articolo sull' arg omento. Senz a dimenticare ch e, comunq ue, una p ag ina w eb non è e non sarà mai come una p ag ina stamp ata, e ch e q uindi, la " tip og rafia p er il w eb " serv e a dare stile ai siti, non a renderli ug uali su tutti i comp uter come se fossero " stamp ati" . Q uindi, senz a farsi condiz ionare da ciò ch e M ich ele D iodati definisce arg utamente " il p reg iudiz io della stamp a" . Cap olettera, ap ice e p edice O v v ero le alteraz ioni di g randez z a e p osiz ione di uno o p iù caratteri all' interno di un testo. I n amb ito tip og rafico si definisce " cap olettera" la lettera scritta con un carattere molto p iù g rande delle altre, usata p er iniz iare la p rima p arola di un testo. Q uesta funz ione ornamentale trov a le sue orig ini p rima dell' inv enz ione della stamp a, nei codici miniati in cui sp esso le lettere inz iali erano non solo p iù g randi ma anch e riccamente decorate con diseg ni floreali, fig ure alleg orich e, di animali, ecc. Nei moderni testi a stamp a, il cap olettera è q uasi scomp arso; tuttav ia, si p uò imp ostare facilmente sia coi p rog rammi di scrittura e imp ag inaz ione, sia tramite CSS nelle p ag ine w eb , come v edremo nella seconda p arte. Si definisce ap ice, inv ece, la lettera scritta in dimensioni ridotte e sp ostata in alto risp etto alla b ase del testo. Si usa in matematica ( p er indicare la p otenz a a cui è elev ato un numero, p er esemp io) , op p ure p er far div entare ordinale un numero: 1 a. I l p edice è inv ece una lettera, semp re di dimensioni ridotte, ma sp ostata in b asso risp etto alla linea del testo: si usa p rev alentemente in matematica e ch imica. Esemp io: H 2 O ( è la formula ch imica della molecola dell' acq ua, p er ch i non lo sap esse) . L ' allineamento del testo Sia nei documenti sia nelle p ag ine w eb sono p ossib ili div erse op z ioni: a b locch etto ( o g iustificato) a b andiera ( con allineamento a sinistra o a destra) centrato ( o a ep ig rafe) a cap p ello A ltre op z ioni ( tip o a sag oma o a finalino) sono p ossib ili solo con p rog rammi p rofessionali di imp ag inaz ione, q uali p er esemp io Q uark X p ress o A dob e I nD esig n. '&* 2 " ( * 2 ' 1 /& ! '!) * !- # &' '&) & #( / / "&##$* * !) /&F L a comp osiz ione a b locch etto è p iù ordinata e sicuramente p referib ile a p atto ch e: 1 ) il b locch etto sia sufficientemente larg o; 2 ) sia p ossib ile sillab are ( q uindi è da ev itare nelle p ag ine w eb ) ; in caso contrario, g li sp az i b ianch i ch e si creano all' interno della rig a risultano fastidiosi. '&* 2 " ( * 2 ' 1 /& ! +# ((@& ( / &' ) ' %(! ( C !##/&! ! "&' ! & ! ' / ' ! 5* ! / / ' ##!+! F L a comp osiz ione a b andiera ( con allineamento p rog rammi di imp ag inaz ione, sia nelle p ag ine w è costante, e le p arole non v eng ono sp ez z ate esp erimento g rafico con testo sillab ato e a b meno ch e non si tratti di colonnine di testo a sinistra) è q uella p redefinita, sia nei eb . L o sp az io fra le p arole e le lettere in fine rig a ( h o v isto q ualch e andiera: è p iuttosto fastidioso, p erò , a dav v ero strette) . L a comp osiz ione a b andiera con allineamento a destra si usa p er casi sp ecifici ( p er esemp io l' intestaz ione di una lettera) o p er ottenere effetti g rafici p articolari, in g enere semp re con b locch etti di testo p iuttosto stretti. Si p uò utiliz z are senz a p rob lemi anch e nelle p ag ine w eb , p referib ilmente p er titoli o b locch etti b rev i, in q uanto è una comp osiz ione straniante e usata p er testi lung h i p rov och ereb b e fastidio nella lettura. L a comp osiz ione a ep ig rafe o centrata, sia in un documento sia in una p ag ina w eb , si dev e usare con g rande p arsimonia: p er titoli o b rev i citaz ioni. I l testo non è allineato né a destra, né a sinistra, e q uesto p roduce un alternarsi di rig h e di lung h ez z a diseg uale. M ag g iore è la larg h ez z a delle rig h e e la disp arità fra una rig a e l' altra, mag g iore è il fastidio nella lettura. L a comp osiz ione “ a cap p ello” è usata q uando ci sono elench i p untati o numerati e si v uole ch e i p unti elenco sp org ano dai b locch etti, come nelle b ib liog rafie, o in tutti i casi in cui si v uole ch e la p rima rig a sia p iù lung a delle successiv e. R eg ole di b ase: g li sp az i L a larg h ez z a del testo Nella tradiz ione tip og rafica si ch iama “ g iustez z a” ; q uando si imp osta un documento o una p ag ina w eb , si dov reb b e tener p resente ch e p er una mag g iore leg g ib ilità le rig h e non dev ono essere né trop p o corte né trop p o lung h e, p rop orz ionalmente al carattere usato: i v alori, in q uesto caso, non sono centimetri, p unti o p ix el, ma il numero di caratteri mediamente contenuti in una rig a. Non esistono reg ole scritte e ferree, ma un b uon consig lio è non sup erare le 9 0 b attute p er rig a e non scendere al di sotto delle 3 0 se non p er testi molto b rev i. U n sistema p er contare facilmente le b attute è sug g erito nella nota. Se state p rog ettando una p ag ina w eb , si p uò controllare la g iustez z a del testo con un ap p rop riato uso dei CSS ( cfr. seconda p arte) , anch e se in una p ag ina w eb sono coinv olti moltep lici fattori non semp re controllab ili, sop rattutto se il lay out della p ag ina non è fisso ma elastico, e q uindi si adatta alle dimensioni della finestra del b row ser. Contare le b attute Come contare le b attute q uando si imp osta la g rafica di un sito? Semp lice: nella g ab b ia ch e state diseg nando inserite del testo ( un testo q ualunq ue) , g ià nel carattere e formato ch e av ete scelto p er il lay out definitiv o. Poi selez ionate una rig a esatta, fate cop ia incolla in un documento w ord ( o in un p rog ramma in g rado di contare le b attute) , q uindi dal menu strumenti sceg liete " conteg g io p arole" e controllate la cifra ch e ap p are nella casellina " caratteri ( sp az i inclusi) " . T enete conto, p erò , ch e la dimensione dei caratteri p uò v ariare da un b row ser all' altro, e da un comp uter all' altro, e ch e si p uò modificare p rop rio utiliz z ando i comandi del b row ser. Se p rog ettate una g ab b ia elastica, il conteg g io sarà ancora p iù imp reciso. I l consig lio, allora è di ottimiz z are la lung h ez z a delle rig h e considerando le condiz ioni " medie" o di v isualiz z az ione p iù diffusa. Parag rafi e " a cap o" Nei testi a stamp a, q uando si v a a cap o non si lasciano rig h e b ianch e a meno ch e non si v og lia seg nalare una cesura: cioè un camb io di arg omento, anch e se non tanto imp ortante da rich iedere un nuov o titolo. Nei testi da leg g ere a monitor, inv ece, è imp ortante sep arare v isiv amente anch e p iccoli b locch i di testo, p er facilitare la lettura a v ideo. Ecco p erch é nel codice h tml esistono due differenti comandi p er andare a cap o, div ersi non solo nella resa g rafica ( ch e è modificab ile) , ma sop rattutto concettualmente: il tag < b r> corrisp onde a un' interruz ione di rig a manuale, mentre il tag < p > indica l' iniz io di un nuov o p arag rafo, inteso come b locco di testo, unità semantica. A nch e nei p rog rammi di imp ag inaz ione p er documenti esistono i due modi di andare a cap o: l' interruz ione di rig a manuale si crea dig itando sh ift inv io, al p osto del semp lice inv io. Q uesto comando p uò essere utile q uando, p er esemp io, si v uole andare a cap o restando all' interno dello stesso b locco di un p unto elenco. Nei testi a stamp a, g eneralmente, p er seg nalare anch e v isiv amente l' iniz io di un nuov o b locco di testo, la p rima rig a è rientrata di q ualch e millimetro; nel caso si tratti della p rima rig a di un p arag rafo ch e seg ue un titolo o una rig a b ianca, il rientro non è necessario ( ed è anz i g raficamente sg radev ole) in q uanto il titolo o la rig a b ianca forniscono g ià una seg nalaz ione p iù ch e ev idente. Sulle p ag ine w eb , inv ece, si usa p referib ilmente la rig a b ianca al p osto del rientro, anch e p erch é q ueste sono le imp ostaz ioni p redefinite dei b row ser, ch e tuttav ia si p ossono modificare tramite i CSS. I l CA PO L ET T ER A VA NNU CCI A NT I CO AB C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z / &'&* 2 " (!2 #& & ! ! "! / &' ' !* 2! "! # ) !%! &5! %!/( 5#N ) /!#& "&( !1 /& "! ( #% / !// (( C '2 ! F