Una mostra-ricerca - La Biennale di Venezia

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Una mostra-ricerca - La Biennale di Venezia
Una mostra-ricerca
Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia
Dal 1998 le Biennali di Arte e di Architettura non sono più solo mostre organizzate per padiglioni
nazionali, ma risultano fondate su due grandi pilastri: la mostra per padiglioni nazionali,
ciascuno con il suo curatore e il suo progetto, affiancata dalla Mostra Internazionale del curatore
della Biennale nominato con questo preciso compito. Un modello di mostra duale che,
sperimentato per la prima volta da Achille Bonito Oliva nel 1993, abbiamo fissato definitivamente
a partire dal 1998 come la nuova forma permanente della Mostra di Venezia, e per realizzare la
quale per necessità strategica dilatammo gli spazi, restaurando l’Arsenale. Il tutto dà vita a una
pluralità di voci, e ha dato vita a una storia nuova e assai interessante.
Nel corso di questi anni nella rappresentazione del contemporaneo è cresciuto il desiderio dei
nostri curatori di mettere gli artisti in prospettiva storica o di affinità reciproca, evidenziando
legami e relazioni sia col passato sia con altri artisti del presente. Questa tendenza ci ha portato, tra
l’altro, a concludere “niente più mostre senza archivi” e a organizzare, in occasione di ogni
Biennale, un convegno sul rapporto archivi- mostre. Nello stesso tempo, rispetto all’epoca delle
avanguardie, è cresciuta sempre più l’attenzione verso l’intensità della relazione tra l’opera e lo
spettatore (viewer) il quale, ancorché scosso da gesti e provocazioni, alla fine ricerca nell’arte
l’emozione del dialogo con l’opera, che deve provocare quell’ansia ermeneutica, quel desiderio di
andare oltre che ci si attende dall’arte.
Questo interesse per le relazioni tra artisti, nel tempo e nello spazio, e per il dialogo artistaviewer, hanno ispirato in varia misura le esposizioni come Fare Mondi (Daniel Birnbaum 2009) e
ILLUMInazioni (Bice Curiger 2011). Sottolineando quelle relazioni è cresciuto anche l’interesse su
quale sia il mondo cui fanno riferimento gli artisti.
In questa direzione compie un passo decisivo la prossima Biennale che darà vita ad una grande
mostra-ricerca. Con Il Palazzo Enciclopedic, Massimiliano Gioni, assai più che portarci un elenco
di artisti contemporanei, vuol riflettere sulle loro spinte creative e sembra portare ancora più
avanti il quesito: ma qual è il mondo degli artisti? L’interesse prospettico arriva al punto da
ricercare relazioni con mondi diversi, per cui sono rappresentate opere di artisti contemporanei,
ma anche opere del passato, riferimenti diversi, lavori che non hanno la pretesa di opere d’arte, ma
che fanno parte degli stimoli a immaginare e sognare oltre la realtà, un’altra realtà. Insomma,
quelle visioni che hanno nel tempo classico sollecitato le ‘aspirazioni’ degli artisti, nel tempo
moderno le ‘ossessioni’ degli stessi, e a dar forma sensibile alle une e alle altre, fino al tempo
presente, ove si verifica un vero e proprio capovolgimento. Oggi, ci sembra dire Gioni, è la realtà
ordinaria ad offrire su una tavola imbandita una pletora di immagini e visioni per l’uso
quotidiano, e che tutte ci colpiscono senza possibilità di sfuggirle e che l’artista dovrebbe semmai
attraversare restando indenne, come Mosè il Mar Rosso.
E in tal senso il curatore sviluppa la sua riflessione sul destino dell’arte contemporanea e degli
artisti, i quali non si accontentano di orizzonti limitati, quando immaginano, ma concepiscono
realtà globali, mossi da aspirazioni a una conoscenza e a una sensibilità omnicomprensiva. E non
posso non richiamare alla memoria le ‘ossessioni’ di Harald Szeemann e il concetto di fallimento
che le seguiva. Fallimenti fertili per l’arte; come dice Gioni, si tratta per l’artista di un movente
molto forte e totalizzante.
L’idea di una mostra-ricerca è ritenuta proficua in Biennale non solo per l’Arte ma anche per
l’Architettura. Per questo motivo le Mostre di Gioni e Koolhaas rappresenteranno momenti
importanti nella storia della nostra Istituzione.
Ricordo che partecipano a questa Biennale 88 paesi di cui 10 presenti per la prima volta: Angola,
Bahamas, Regno del Bahrain, Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldives,
Paraguay, Tuvalu e, last but not least, la Santa Sede.
Per la prima volta partecipa la Santa Sede con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quelle Sale
che la Biennale sta restaurando per essere destinate a padiglioni durevoli.
Da tempo la Biennale sviluppa attività educational e visite guidate, attività che sono svolte con un
numero sempre crescente di scuole della regione e non solo. Per il quarto anno consecutivo
(abbiamo cominciato in occasione della Biennale Architettura 2010) si rinnova il progetto Biennale
Sessions, un'iniziativa cui attribuiamo la massima importanza e che è rivolta a istituzioni operanti
nella ricerca e nella formazione nel campo delle arti o nei campi affini, Università e Accademie di
Belle Arti. L'obiettivo è quello di offrire una facilitazione a visite di tre giorni da loro organizzate
per gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con vitto a prezzo di favore, la possibilità di
organizzare seminari in luoghi di mostra offerti gratis, assistenza all'organizzazione del viaggio e
soggiorno. Desideriamo che la visita faccia parte dell'attività curriculare degli studenti e che la
Biennale rappresenti un luogo di ricerca dove si osserva, si sviluppano riflessioni, si elaborano dei
progetti. Durante la Mostra si terranno inoltre dei seminari aperti, Meetings on Art, nei mesi estivi
e alla ripresa autunnale.
Ringrazio il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che in un momento non facile per la finanza
pubblica mantiene il suo decisivo supporto, le Istituzioni del territorio che in vario modo
sostengono la Biennale, la Città di Venezia, la Regione del Veneto. Estendo il ringraziamento alle
Autorità a vario titolo coinvolte e interessate alle strutture nelle quali operiamo nelle nostre
manifestazioni, dalla Marina Militare alle Soprintendenze veneziane.
Ringrazio calorosamente Swatch, partner della manifestazione, ENEL main sponsor, e tutte le altre
aziende che hanno garantito il loro supporto alla manifestazione. Un altro ringraziamento va ai
numerosi Donors, anch’essi particolarmente importanti nella realizzazione della 55. Esposizione.
Grazie al team di Massimiliano Gioni e alla struttura della Biennale che sono impegnati nella
realizzazione della Mostra.
la Biennale di Venezia
55. Esposizione Internazionale d’Arte
Il Palazzo Enciclopedico
Venezia (Giardini e Arsenale), 1° giugno – 24 novembre 2013
Vernice 29 – 30 – 31 maggio
Roma – Venezia, 13 marzo 2013 – Sarà aperta al pubblico da sabato 1° giugno a domenica 24
novembre 2013 ai Giardini e all’Arsenale la 55. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il
Palazzo Enciclopedico, curata da Massimiliano Gioni e organizzata dalla Biennale di Venezia
presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 29, 30 e 31 maggio 2013. La
cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 1° giugno.
La Mostra sarà affiancata da 88 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini,
all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 10 i paesi presenti per la prima volta: Angola,
Bahamas, Regno del Bahrain, Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive,
Paraguay, Tuvalu e Santa Sede.
Novità assoluta è la partecipazione della Santa Sede con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in
quegli spazi che la Biennale sta restaurando per essere destinati a padiglioni durevoli.
Il Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la
PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee è curato quest’anno da Bartolomeo Pietromarchi.
La Mostra Il Palazzo Enciclopedico formerà un unico percorso espositivo che si articolerà dal
Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, con opere che spaziano dall’inizio del secolo scorso a
oggi, e con molte nuove produzioni, includendo più di 150 artisti provenienti da 37 nazioni.
“Nel corso di questi anni – spiega il Presidente Paolo Baratta - nella rappresentazione del
contemporaneo è cresciuto il desiderio dei nostri curatori di mettere gli artisti in prospettiva
storica o di affinità reciproca, evidenziando legami e relazioni sia col passato, sia con altri artisti
del presente. Nello stesso tempo, rispetto all’epoca delle avanguardie, è cresciuta sempre più
l’attenzione verso l’intensità della relazione tra l’opera e lo spettatore (viewer) il quale, ancorché
scosso da gesti e provocazioni, alla fine ricerca nell’arte l’emozione del dialogo con l’opera, che
deve provocare quell’ansia ermeneutica, quel desiderio di andare oltre che ci si attende dall’arte.”
“In questa direzione – prosegue Baratta - compie un passo decisivo la prossima Biennale che darà
vita ad una grande mostra-ricerca. Con Il Palazzo Enciclopedico Massimiliano Gioni, assai più che
portarci un elenco di artisti contemporanei, vuole riflettere sulle loro spinte creative e sembra
portare ancora più avanti il quesito: ma qual è il mondo degli artisti? L’interesse prospettico
arriva al punto da ricercare relazioni con mondi diversi, per cui sono rappresentate opere di artisti
contemporanei, ma anche opere del passato, riferimenti diversi, lavori che non hanno la pretesa di
opere d’arte, ma che fanno parte degli stimoli a immaginare e sognare oltre la realtà, un’altra
realtà. Insomma, quelle visioni che hanno nel tempo classico sollecitato le ‘aspirazioni’ degli artisti,
nel tempo moderno le ‘ossessioni’ degli stessi, e a dar forma sensibile alle une e alle altre, fino al
tempo presente, ove si verifica un vero e proprio capovolgimento. Oggi, ci sembra dire Gioni, è la
realtà ordinaria ad offrire su una tavola imbandita una pletora di immagini e visioni per l’uso
quotidiano, e che tutte ci colpiscono senza possibilità di sfuggirle e che l’artista dovrebbe semmai
attraversare restando indenne, come Mosè il Mar Rosso.”
La Mostra è ispirata all’utopistica idea creativa di Marino Auriti che nel 1955 depositò all’ufficio
brevetti statunitense il progetto di un Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe
dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità. Auriti progettò un edificio di 136 piani che avrebbe
dovuto raggiungere i 700 metri di altezza e occupare più di 16 isolati della città di Washington.
“L’impresa rimase incompiuta – racconta Massimiliano Gioni - ma il sogno di una conoscenza
universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi
eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti che hanno cercato – spesso invano
– di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza. Oggi,
alle prese con il diluvio dell’informazione, questi tentativi di strutturare la conoscenza in sistemi
omnicomprensivi ci appaiono ancora più necessari e ancor più disperati.”
“Sfumando le distinzioni tra artisti professionisti e dilettanti, tra outsider e insider, l’esposizione
adotta un approccio antropologico allo studio delle immagini, concentrandosi in particolare sulle
funzioni dell’immaginazione e sul dominio dell’immaginario. Quale spazio è concesso
all’immaginazione, al sogno, alle visioni e alle immagini interiori in un’epoca assediata dalle
immagini esteriori? E che senso ha cercare di costruire un’immagine del mondo quando il mondo
stesso si è fatto immagine?”
Il Palazzo Enciclopedico è una mostra sulle ossessioni e sul potere trasformativo dell’immaginazione
e si apre al Padiglione Centrale ai Giardini con una presentazione del Libro Rosso di Carl Gustav
Jung. “Nei vasti spazi dell’Arsenale l’esposizione è organizzata secondo una progressione dalle
forme naturali a quelle artificiali, seguendo lo schema tipico delle wunderkammer cinquecentesche e
seicentesche. In questi musei delle origini – non dissimili dal Palazzo sognato da Auriti – curiosità
e meraviglia si mescolavano per comporre nuove immagini del mondo fondate su affinità elettive
e simpatie magiche. Questa scienza combinatoria – basata sull’organizzazione di oggetti e
immagini eterogenee – non è poi dissimile dalla cultura dell’iper-connettività contemporanea.”
Dalle numerose opere ed espressioni figurative in mostra, che includono film, fotografie, video,
bestiari, labirinti, tavole enciclopediche, progetti, performance e installazioni, “emerge una
costruzione complessa ma fragile, un’architettura del pensiero tanto fantastica quanto delirante.
Dopo tutto – dice Gioni – il modello stesso delle esposizioni biennali nasce dal desiderio
impossibile di concentrare in un unico luogo gli infiniti mondi dell’arte contemporanea: un
compito che oggi appare assurdo e inebriante quanto il sogno di Auriti.”
“Se è vero - riflette Baratta – che il curatore sviluppa la sua riflessione sul destino dell’arte
contemporanea e degli artisti - i quali non si accontentano di orizzonti limitati, quando
immaginano, ma concepiscono realtà globali, mossi da aspirazioni ad una conoscenza e a una
sensibilità omnicomprensiva - non posso non richiamare alla memoria le ‘ossessioni’ di Harald
Szeemann e il concetto di fallimento che le seguiva. Fallimenti fertili per l’arte; come dice Gioni,
si tratta per l’artista di un movente molto forte e totalizzante. L’idea di una mostra-ricerca è
ritenuta proficua in Biennale non solo per l’Arte ma anche per l’Architettura. Per questo motivo le
Mostre di Gioni e Koolhaas (Biennale Architettura 2014) rappresenteranno momenti importanti
nella storia della nostra istituzione.”
Biennale Sessions, il progetto per le Università
Si rinnova per il quarto anno consecutivo, e dopo lo straordinario successo degli anni precedenti, il
progetto Biennale Sessions che la Biennale dedica alle istituzioni operanti nella ricerca e nella
formazione nel campo delle arti o nei campi affini, Università e Accademie di Belle Arti.
L'obiettivo è quello di offrire una facilitazione a visite di tre giorni da loro organizzate per gruppi
di almeno 50 tra studenti e docenti, con vitto a prezzo di favore, la possibilità di organizzare
seminari in luoghi di mostra offerti gratis, assistenza all'organizzazione del viaggio e soggiorno.
Meetings on Art
La Biennale organizza, inoltre, un programma di Meetings on Art che prevedono una serie di
conversazioni, racconti e incontri con Marco Paolini, dal titolo Fen, che si terranno nei mesi estivi.
In programma alla ripresa autunnale quattro appuntamenti sul mito dell’artista autodidatta,
L’esistenza è altrove; sull’antropologia delle immagini e della storia dell’arte, Immagine-mondo; sulle
Enciclopedie e altri viaggi dell’immaginazione, Niente è più dolce che sapere tutto. L’ultimo incontro,
Let’s talk about us, è fissato per il 24 novembre 2013, giorno di chiusura della 55. Esposizione.
In merito a questi due progetti della Biennale, il Presidente Baratta afferma: “Desideriamo che la
visita faccia parte dell'attività curriculare degli studenti e che la Biennale rappresenti un luogo di
ricerca dove si osserva, si sviluppano riflessioni, si elaborano dei progetti.”
Anche per il 2013 è prevista l’attività Educational che si rivolge a singoli e gruppi di studenti delle
scuole di ogni ordine e grado, delle università e delle accademie d'arte, professionisti, aziende,
esperti, appassionati e famiglie. Le iniziative, condotte da operatori selezionati e formati dalla
Biennale di Venezia, mirano ad un coinvolgimento attivo dei partecipanti e si suddividono in
Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio.
Il catalogo e la guida
Il catalogo della 55. Esposizione contiene riproduzioni delle opere degli artisti in Mostra, testi
monografici sugli artisti partecipanti e una sezione speciale di saggi, coordinati da Sina Najafi e
Jeffrey Kastner, nella quale storici dell’arte, filosofi, accademici e scrittori affrontano, descrivono e
discutono varie forme di ossessione, sistemi di conoscenza, avventure del sapere e altri viaggi
dell’immaginazione. Sarà inoltre pubblicata una guida completa e dettagliata alla Mostra con
brevi testi monografici su tutti gli artisti invitati alla 55. Esposizione: la guida include oltre 150
voci e testi ed informazioni utili su tutti i Padiglioni nazionali e gli Eventi collaterali. Entrambi i
prodotti editoriali sono realizzati da Marsilio Editori.
La 55. Esposizione Internazionale d’Arte è realizzata anche con il sostegno di Swatch, partner della
manifestazione, ENEL main sponsor, e di Japan Tobacco International, Vela-Hello Venezia,
illycaffè e EGI-Gruppo Poste Italiane. Ringraziamenti a Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP e
Gi Group.
Si ringrazia il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che in un momento non facile per la
finanza pubblica mantiene il suo decisivo supporto, le Istituzioni del territorio che in vario modo
sostengono la Biennale, la Città di Venezia, la Regione del Veneto. Estendo il ringraziamento alle
Autorità a vario titolo coinvolte e interessate alle strutture nelle quali operiamo nelle nostre
manifestazioni, dalla Marina Militare alle Soprintendenze veneziane.
Grazie al team di Massimiliano Gioni e alla struttura della Biennale impegnati nella realizzazione
della Mostra. Un ringraziamento va ai numerosi Donors, particolarmente importanti nella
realizzazione della 55. Esposizione.
CONTATTI: Ufficio Stampa Arti Visive della Biennale di Venezia
Tel. +39 041 5218 - 846/716 | [email protected] | www.labiennale.org
FB: La Biennale di Venezia | @twitter.com/la_Biennale
LE IMMAGINI della 55. Esposizione possono essere scaricate da questo link: http://ftp.labiennale.org
Account: biennale2013 | Password: 55art
Le superfici utilizzate dalla Biennale di Venezia
Arsenale
Totale area
di cui coperti
di cui scoperti
di cui Corderie
di cui Artiglierie
46.000 mq (superfici coperte e scoperte)
14.000 mq
32.000 mq
6.300 mq
2.850 mq
si aggiungono:
Sale d'Armi
Spazi coperti totali
6.526 mq
di cui Sale d'Armi Nord 4.546 mq (A + B + C + D)
di cui Sale d'Armi Sud
1.980 mq (E + F + G)
Giardini della Biennale
Totale area
di cui coperti
di cui scoperti
di cui Padiglione Centrale
50.000 mq (superfici coperte e scoperte)
16.000 mq
34.000 mq
4.400 mq
Ca' Giustinian
4.900 mq
Le 88 Partecipazioni nazionali della 55. Esposizione Internazionale d’Arte sono distribuite
come segue:
28 ai Giardini
24 in Arsenale
36 nella città di Venezia
a cui si aggiungono oltre 50 Eventi collaterali in città.
Restauro della Sala Chini
Padiglione Centrale ai Giardini
All’inizio del 2013 la Biennale di Venezia ha avviato il restauro della Sala Chini nel Padiglione
Centrale ai Giardini. In occasione della vernice della 55. Esposizione Internazionale d’Arte (29-31
maggio 2013) sarà riportato in luce il ciclo pittorico La Civiltà nuova di Galileo Chini (1873-1956). Il
prossimo anno sarà svelato il restauro dell’apparato murario ottagonale.
La Sala Chini è il vestibolo del Padiglione Centrale ai Giardini (già Palazzo dell’Esposizione
Internazionale, realizzato tra il 1895 e il 1899 su progetto dell’ingegnere Enrico Trevisanato). La
Sala è sovrastata da una cupola costituita da otto spicchi decorati nei toni del blu cobalto, oro e
rosso acceso nel 1909 da Galileo Chini per la 8. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di
Venezia.
Mutato il gusto modernista, il ciclo pittorico "scomparve" sotto una nuova struttura realizzata nel
1928 da Gio' Ponti. Ritrovata nel 1986 in pessime condizioni di conservazione, rimase praticamente
invisibile ai visitatori delle esposizioni successive.
Nel 2005 il Comune di Venezia diede avvio al restauro filologico del solo ciclo pittorico, arrestatosi
per mancanza di fondi. La Biennale di Venezia con risorse proprie compirà l’opera aprendo la sala
ottagonale alla visione del pubblico e facendola diventare il vero punto di partenza della Mostra.
Progetto Biennale Sessions
In occasione della 55. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Venezia si rivolge con uno
speciale progetto a Università, Accademie di Belle Arti e Istituti di Formazione Superiore.
- la Biennale di Venezia considera l’Esposizione il luogo nel quale Università, Accademie di Belle
Arti e Istituti di formazione e di ricerca, possono progettare e realizzare una visita utile alla
loro attività didattica;
- la Biennale di Venezia mira a offrire a queste istituzioni condizioni favorevoli per organizzare
tale visita.
La Biennale offre per ogni gruppo di 50 persone (tra docenti e studenti) appartenenti a ogni
singola istituzione:
a. un accredito speciale del costo di 20 € a studente che dà diritto all’ingresso alle sedi espositive
per tre giorni consecutivi;
b. uno spazio, disponibile gratuitamente per 2h, per una sessione seminariale organizzata dalla
stessa istituzione all’interno delle aree di Mostra, con relative faciliti (sono esclusi i giorni di
vernissage);
c. un packet lunch per gli stessi tre giorni a tariffa agevolata presso i punti ristoro di Mostra;
d. l’assistenza all’organizzazione del soggiorno con operatori prequalificati dalla Biennale;
e. la partecipazione a conferenze o altre iniziative organizzate da Biennale negli spazi espositivi;
f. un piano di promozione e comunicazione dedicato, che comprende una pagina web nel sito
della Biennale dedicata al progetto Biennale Sessions con link ai siti delle Università ed
Istituti partecipanti e l’affissione di manifesti promozionali nelle sedi.
Informazioni
Educational e Promozione
la Biennale di Venezia
+39 041 5218828 - Fax +39 041 5218 732
[email protected]
www.labiennale.org
Il Palazzo Enciclopedico
Meetings on Art
Marco Paolini – Fen
Una serie di conversazioni, racconti e incontri con Marco Paolini
mercoledì 29 maggio 2013
sabato 8 giugno 2013
martedì 18 giugno 2013
sabato 29 giugno 2013
giovedì 18 luglio 2013
martedì 30 luglio 2013
giovedì 8 agosto 2013
domenica 18 agosto 2013
venerdì 30 agosto 2013
domenica 8 settembre 2013
mercoledì 18 settembre 2013
"L'esistenza è altrove" (Existence is elsewhere)
Il mito dell'artista autodidatta - The myths of the outsider
Ottobre 2013
Immagine-Mondo (Image-Worlds)
Antropologia delle immagini e storia dell'arte (Anthropology of images and history of art)
Ottobre 2013
"Niente è piu dolce che sapere tutto" (Nothing is sweeter than knowing everything)
Enciclopedie e altri viaggi dell'immaginazione (Encyclopedias and other flights of the imagination)
Novembre 2013
Let’s talk about us
24 Novembre 2013
Progetto Educational
Anche per il 2013 è prevista l’attività educational che nelle edizioni del 2011 e 2012 ha registrato i
seguenti risultati:
54. Esposizione Internazionale d’Arte
Totale partecipanti: 42.397 (2.120 gruppi) di cui 26.494 giovani e studenti e 15.903 adulti e
pubblico organizzato in gruppo.
Incremento sul 2009 tra gli studenti: + 53%, incremento sul 2009 tra gli adulti: + 64%.
13. Mostra Internazionale di Architettura
Totale partecipanti: 30.534 (1.526 gruppi) di cui 22.288 giovani e studenti e 8.246 adulti e pubblico
organizzato in gruppo.
Incremento sul 2010 tra gli studenti: + 21%, incremento sul 2010 tra gli adulti: + 27%.
L’offerta Educational della Biennale di Venezia si rivolge a singoli e gruppi di studenti delle scuole
di ogni ordine e grado, professionisti, aziende, esperti, appassionati e famiglie. Tutte le iniziative
puntano sul coinvolgimento attivo dei partecipanti, sono condotte da operatori selezionati e
formati dalla Biennale di Venezia, e si suddividono in Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio.
·
I Percorsi Guidati conducono i visitatori attraverso le sedi della 55. Esposizione
Internazionale di Arte e hanno un carattere aperto e partecipativo; sono particolarmente
indicati per le scuole secondarie di secondo grado, gli appassionati e il pubblico adulto. Si
suddividono in visite guidate, percorsi di approfondimento e itinerari tematici.
·
Le attività di Laboratorio si rivolgono a ogni genere di pubblico, con particolare attenzione
ai giovani e giovanissimi e al mondo delle scuole; si basano su un approccio stimolante e
interattivo che sollecita la creatività e capacità di rielaborare criticamente i contenuti. Le
attività si suddividono in workshop multidisciplinari e multimediali, laboratori teorici,
laboratori didattici e atelier creativi.
L’offerta educational prevede, altresì, speciali progetti basati sul legame tra discipline e contesti,
che offrono l’opportunità di avvicinarsi ai temi della 55. Esposizione Internazionale d’Arte a
partire da specifici interessi professionali o scientifici. Tali progetti sono particolarmente indicati
per aziende, professionisti e addetti ai lavori, e insistono sull’Esposizione come opportunità di
aggiornamento e ampliamento delle proprie competenze e sensibilità.
Attività disponibili in italiano e nelle principali lingue straniere.
Prenotazione obbligatoria, durata media 1h 45’, 2h.
Servizio a pagamento, biglietto d’ingresso non incluso.
Prenotazioni e informazioni: T +39 041 5218 828 | F +39 041 5218 732 - [email protected]
Il Palazzo Enciclopedico
Massimiliano Gioni
Il 16 novembre 1955 l’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti depositava presso l’ufficio
brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che
avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del
genere umano, dalla ruota al satellite.
Rinchiuso in un garage perso nella campagna dello stato della Pennsylvania, Auriti lavorò per
anni alla sua creazione, costruendo il modello di un edificio di cento trentasei piani, che avrebbe
dovuto raggiungere i settecento metri di altezza e occupare più di sedici isolati della città di
Washington.
L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e
totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi eccentrici come
Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti che hanno cercato – spesso invano – di costruire
un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza.
Queste cosmologie personali, questi deliri di conoscenza mettono in scena la sfida costante di
conciliare il sé con l’universo, il soggettivo con il collettivo, il particolare con il generale,
l’individuo con la cultura del suo tempo. Oggi, alle prese con il diluvio dell’informazione, questi
tentativi di strutturare la conoscenza in sistemi omnicomprensivi ci appaiono ancora più necessari
e ancor più disperati. La 55. Esposizione Internazionale d’Arte indaga queste fughe
dell’immaginazione in una mostra che – come il Palazzo Enciclopedico di Auriti – combina opere
d’arte contemporanea, reperti storici, oggetti trovati e artefatti.
Con opere che spaziano dall’inizio del secolo scorso a oggi, e con molte nuove produzioni, la
mostra include più di centocinquanta artisti provenienti da trentasette nazioni. Concepita come un
museo temporaneo, l’esposizione sviluppa un’indagine sui modi in cui le immagini sono utilizzate
per organizzare la conoscenza e per dare forma alla nostra esperienza del mondo.
Sfumando le distinzioni tra artisti professionisti e dilettanti, tra outsider e insider, l’esposizione
adotta un approccio antropologico allo studio delle immagini, concentrandosi in particolare sulle
funzioni dell’immaginazione e sul dominio dell’immaginario. Quale spazio è concesso
all’immaginazione, al sogno, alle visioni e alle immagini interiori in un’epoca assediata dalle
immagini esteriori? E che senso ha cercare di costruire un’immagine del mondo quando il mondo
stesso si è fatto immagine?
La mostra si apre al Padiglione Centrale ai Giardini con una presentazione del Libro Rosso di Carl
Gustav Jung, un manoscritto illustrato al quale il celebre psicologo lavorò per più di sedici anni.
Raccolta di visioni, epifanie e allucinazioni, il Libro Rosso di Jung introduce una riflessione sulle
immagini interiori e sui sogni che attraversa l’intera mostra.
L’esposizione raccoglie numerosi esempi di opere ed espressioni figurative che illustrano diverse
modalità di visualizzare la conoscenza attraverso rappresentazioni di concetti astratti e
manifestazioni di fenomeni sopranaturali. Nelle sale del Padiglione Centrale i quadri astratti di
Hilma af Klimt, le interpretazioni simboliche dell’universo di Augustine Lesage, le divinazioni di
Alistar Crowley e le premonizioni apocalittiche di Fredrich Schröder-Sonnenstern si intrecciano
alle opere di artisti contemporanei. I disegni estatici delle comunità Shaker trascrivono messaggi
divini, mentre quelli degli sciamani delle Isole Salomone sono popolati da demoni e divinità in
lotta con pescecani e creature marine. La rappresentazione dell’invisibile è uno dei temi centrali
della mostra e ritorna nelle cosmografie di Guo Fengyi e in quelle di Emma Kunz, nelle icone
religiose e nelle danze macabre di Jean-Frédéric Schnyder e nel video di Artur Żmijewski che filma
un gruppo di non vedenti che dipingono il mondo a occhi chiusi.
Un simile senso di stupore cosmico pervade molte altre opere in mostra, dai film di Melvin Moti
alle riflessioni sulla natura di Laurent Montaron, fino alle sublimi vedute di Thierry De Cordier. Le
piccole ceramiche di Ron Nagle, le intricate geometrie floreali di Anna Zemánková, le mappe
immaginarie di Geta Brătescu e i palinsesti dipinti di Varda Caivano descrivono un mondo
interiore dove forme naturali e presenze immaginarie si sovrappongono. Queste corrispondenze
segrete tra micro e macrocosmo ritornano nelle figure ieratiche di Marisa Merz e in quelle assai più
carnali di Maria Lassnig: entrambe trasformano autoritratti e corpi in cifre dell’universo.
L’esercizio dell’immaginazione attraverso la scrittura e il disegno è uno dei temi ricorrenti
nell’esposizione. Christiana Soulou illustra gli esseri inventati da Jorge Luis Borges, mentre José
Antonio Suárez Londoño traduce in immagini i diari di Franz Kafka. La collezione di pietre dello
scrittore francese Roger Caillois combina geologia e misticismo, mentre le lavagne disegnate dal
pedagogo Rudolf Steiner tracciano diagrammi impazziti che inseguono il desiderio impossibile di
descrivere e comprendere l’intero universo.
“Il Palazzo Enciclopedico” è una mostra sulle ossessioni e sul potere trasformativo
dell’immaginazione. I mondi alternativi sognati da artisti assai diversi quali Morton Bartlett, James
Castle, Peter Fritz e Achilles Rizzoli sono esposti accanto agli accumuli di immagini di Shinro
Ohtake e a un’autobiografia visiva di Carl Andre. La tensione tra interno ed esterno, tra inclusione
ed esclusione è il soggetto di una serie di opere che indagano il ruolo dell’immaginazione nelle
carceri (Rossella Biscotti) e negli ospedali psichiatrici (Eva Kotaktova). Altri spazi di reclusione –
più o meno fantastici – sono quelli disegnati da Walter Pichler che per tutta la vita – tristemente
interrotta nel 2012 – ha progettato abitazioni e case per le sue sculture, quasi fossero creature
viventi provenienti da un altro pianeta.
Nei vasti spazi dell’Arsenale, l’esposizione è organizzata secondo una progressione dalle forme
naturali a quelle artificiali, seguendo lo schema tipico delle wunderkammer cinquecentesche e
seicentesche. In questi musei delle origini – non dissimili dal Palazzo sognato da Auriti – curiosità
e meraviglia si mescolavano per comporre nuove immagini del mondo fondate su affinità elettive
e simpatie magiche. Questa scienza combinatoria – basata sull’organizzazione di oggetti e
immagini eterogenee – non è poi dissimile dalla cultura dell’iper-connettività contemporanea.
Cataloghi, collezioni e tassonomie più o meno impazzite sono alla base di molte opere in mostra
tra cui le fotografie di J.D. ‘Okhai Ojeikere, le installazioni di Uri Aran, i video di Kan Xuan, i
bestiari di Shinichi Sawada e i labirinti di Matt Mullican. Pawel Althamer compone un ritratto
corale con una serie di ottanta sculture.
Nei disegni di Stefan Bertalan, Lin Xue e Patrick Van Caeckenberg, assistiamo a tentativi ostinati di
decrittare il codice della natura, mentre i film di Gusmão e Paiva, le fotografie di Christopher
Williams e dei pionieri Eliot Porter e Eduard Spelterini scrutano ecosistemi e paesaggi con lo
sguardo meravigliato di chi vuole catturare lo spettacolo del mondo.
Yuksel Arslan disegna le tavole enciclopediche di una civiltà immaginaria che assomiglia a una
versione non troppo distorta dell’umanità. L’ambizione di creare un opus magnum – un’opera che,
come il Palazzo di Auriti, contenga e racconti tutto – attraversa i disegni di Arslan e le illustrazioni
della Genesi di Robert Crumb, le cosmogonie di Frédéric Bruly Bouabre e le leggende descritte da
Papa Ibra Tall. Nel suo nuovo video Camille Henrot studia i miti di creazione di diverse società,
mentre le cento sculture di creta di Fischli e Weiss forniscono un antidoto ironico agli eccessi
romantici delle visioni più totalizzanti.
I video di Neil Beloufa e Steve McQueen e i quadri di Eugene Von Breunchenhein immaginano
diversi modi di visualizzare il futuro mentre il ricordo del passato e la memoria sono il punto di
partenza per le opere di Aurelien Froment, Andra Ursuta e altri artisti in mostra.
Al centro dell’Arsenale l’artista Cindy Sherman presenta un progetto curatoriale – una mostra
nella mostra, composta da più di duecento opere di oltre trenta artisti – in cui è messo in scena un
suo personale museo immaginario. Bambole, pupazzi, manichini e idoli si mescolano a collezioni
di fotografie, dipinti, sculture, decorazioni religiose e tele disegnate da carcerati che insieme
compongono un teatro anatomico nel quale sperimentare e riflettere sul ruolo che le immagini
hanno nella rappresentazione e percezione del sé.
Di corpi e desideri ci parlano anche il nuovo video di Hito Steyerl sulla cultura dell’iper-visibilità e
il nuovo reportage di Sharon Hayes che presenta un remake girato in America di Comizi D’Amore,
il film inchiesta sulla sessualità di Pier Paolo Pasolini.
I corpi post-umani e smaterializzati di Ryan Trecartin introducono alla sezione finale dell’Arsenale
in cui opere di Yuri Ancarani, Alice Channer, Simon Denny, Wade Guyton, Channa Horwitz,
Mark Leckey, Helen Marten, Albert Oehlen, Otto Piene, James Richards, Pamela Rosenkranz, Stan
VanDerBeek e altri esaminano la combinazione di informazione, spettacolo e sapere tipica dell’era
digitale.
A fare da contrasto al rumore bianco dell’informazione, un’installazione di Walter De Maria esalta
la purezza silenziosa e algida della geometria. Come tutte le opere di questo artista leggendario –
figura fondamentale dell’arte concettuale, minimalista e della land art – questa scultura astratta è il
risultato di complessi calcoli numerologici, sintesi estrema delle infinite possibilità
dell’immaginazione.
Una serie di progetti in esterni di John Bock, Ragnar Kjartansson, Marco Paolini, Erik van Lieshout
e altri completa il percorso della mostra che si snoda fino alla fine dell’Arsenale, nel cosiddetto
Giardino delle Vergini. Alcune di queste performance e installazioni si ispirano alla tradizione
cinquecentesca dei “teatri del mondo”, rappresentazioni allegoriche del cosmo in cui attori e
architetture effimere erano usate per costruire immagini simboliche dell’universo.
Da queste e molte altre opere in mostra, “Il Palazzo Enciclopedico” emerge come una costruzione
complessa ma fragile, un’architettura del pensiero tanto fantastica quanto delirante. Dopo tutto, il
modello stesso delle esposizioni biennali nasce dal desiderio impossibile di concentrare in un
unico luogo gli infiniti mondi dell’arte contemporanea: un compito che oggi appare assurdo e
inebriante quanto il sogno di Auriti.
Ringrazio la Biennale di Venezia con tutto il suo staff.
Ringrazio i miei collaboratori:
Natalie Bell
Helga J. Christoffersen
Goto Design
Ian Sullivan
Roberta Tenconi
Chris Wiley
Un ringraziamento particolare all’architetto Annabelle Selldorf - titolare dello studio Selldorf
Architects di New York – per l’assistenza prestatami nell’allestimento degli spazi dell’Arsenale.
Nel corso della preparazione della 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia,
le seguenti persone hanno contribuito in maniera fondamentale alla mia ricerca:
Negar Azimi, scrittrice e redattore capo di Bidoun, magazine di New York vincitore di numerosi
premi internazionali di editoria e che si occupa anche di iniziative d’arte e cultura.
Gary Carrion-Murayari, curatore del New Museum di New York.
Cesar Garcia, co-fondatore e Direttore del The Mistake Room di Los Angeles, e U.S. Commissioner
per la prossima 13th International Cairo Biennale.
Sofía Hernández Chong Cuy, curatrice della 9th Mercosul Biennial e curatrice per l’arte
contemporanea della Colección Patricia Phelps de Cisneros
Claire Hsu, co-fondatrice e Direttore Esecutivo dell’Asia Art Archive (AAA).
Abdellah Karroum, curatore, redattore e direttore artistico indipendente, lavora tra Parigi e Rabat.
Dan Leers, curatore indipendente, lavora a New York. Dal 2007 al 2012 è stato Beaumont and
Nancy Newhall Curatorial Fellow presso il Dipartimento di Fotografia del Museum of Modern Art
di New York.
Sarah McCrory, Direttore del Glasgow International Festival of Visual Art.
Rodrigo Moura, curatore, redattore e scrittore. Attualmente è Vicedirettore dei programmi di arte
e cultura del Inhotim di Minas Gerais, Brasile.
Tim Saltarelli, curatore e scrittore, lavora a New York. Attualmente è curatorial advisor della
sezione Frame di Frieze Art Fair di Londra e New York.
Ali Subotnick, curatrice del Hammer Museum di Los Angeles.
Philip Tinari, Direttore del Ullens Center for Contemporary Art (UCCA) di Pechino.
Renate Wagner, Project Manager della Berlin Biennale for Contemporary Art, Berlino.
Chris Wiley, curatore, scrittore e artista. Collabora regolarmente con riviste come Kaleidoscope e
Frieze, ha collaborato alla 8. Gwangju Biennale e a numerose mostre del New Museum.
Ringrazio inoltre Sina Najafi e Jeffrey Kastner della rivista Cabinet che hanno coordinato i saggi in
catalogo di, tra gli altri: Lina Bolzoni, D. Graham Burnett, Simon Critchley, Brian Dillon, Anthony
Grafton, Amy Hollywood, Caro Mavor, Alexander Nagel, Andrea Pinotti, Daniel Rosenberg,
Marina Warner.
Massimiliano Gioni (Busto Arsizio, 1973) è curatore e critico di arte contemporanea.
Direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi di Milano, Gioni è Associate Director e
Director of Exhibitions del New Museum of Contemporary Art di New York.
Nel 2010 ha diretto la 8. Biennale di Gwangiu essendone il più giovane direttore nonché il primo
europeo.
Nel 2003 ha curato la mostra “La Zona” per la 50. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale
di Venezia; nel 2004 è stato il co-curatore della biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta
5 e nel 2006 ha curato la 4. Biennale di Berlino in collaborazione con l’artista Maurizio Cattelan e la
curatrice Ali Subotnick. Con Cattelan e Subotnick ha fondato la rivista Charley e lo spazio no profit
The Wrong Gallery, inizialmente allestita nel 2002 a New York e ospitata nel 2005 alla Tate Modern
di Londra.
Gioni ha curato innumerevoli mostre collettive – tra cui si ricordano “Ghosts in the Machine”,
“Ostalgia” e “After Nature” al New Museum – e mostre personali di, tra gli altri, Pawel Althamer,
Tacita Dean, Urs Fischer, Fischli e Weiss, Paul McCarthy, Pipilotti Rist, Anri Sala, Tino Sehgal,
Paola Pivi.
Caporedattore della rivista Flash Art a New York dal 2000 al 2003, Gioni ha collaborato con
importanti riviste d’arte contemporanea tra cui Artforum, Art Press, Frieze, Parkett e pubblicato
saggi e cataloghi con Charta, Mondadori, Phaidon, Les Presses du Reel e Rizzoli.
Il Palazzo Enciclopedico
Artisti
Versione aggiornata al 6 marzo 2013
Hilma af Klint
Nata nel 1862 a Solna, Svezia
Morta nel 1944 a Djursholm, Svezia
Enrico Baj
Nato nel 1924 a Milano, Italia
Morto nel 2003 a Vergiate, Italia
Victor Alimpiev
Nato nel 1973 a Mosca, Russia
Mirosław Bałka
Nato nel 1958 a Varsavia, Polonia
Ellen Altfest
Nata nel 1970 a New York, USA
Phyllida Barlow
Nata nel 1944 a Newcastle upon Tyne, UK
Paweł Althamer
Nato nel 1967 a Varsavia, Polonia
Morton Bartlett
Nato nel 1909 a Chicago, USA
Morto nel 1992 a Boston, USA
Levi Fisher Ames
Nato nel 1843 a Sullivan, USA
Morto nel 1923 a Monroe, USA
Yuri Ancarani
Nato nel 1972 in Ravenna, Italia
Carl Andre
Nato nel 1935 a Quincy, USA
Uri Aran
Nato nel 1977 a Gerusalemme, Israele
Yüksel Arslan
Nato nel 1933 a Istanbul, Turchia
Ed Atkins
Nato nel 1982 a Oxford, UK
Marino Auriti
Nato nel 1891 a Guardiagrele, Italia
Morto nel 1980 a Kennett Square, USA
Gianfranco Baruchello
Nato nel 1924 a Livorno, Italia
Hans Bellmer
Nato nel 1902 a Katowice, Polonia
Morto nel 1975 a Parigi, Francia
Neïl Beloufa
Nato nel 1985 a Parigi, Francia
Graphic Works of Southeast Asia and
Melanesia, Hugo A. Bernatzik Collection
1932–1937
Ștefan Bertalan
Nato nel 1930 a Răcăştie, Romania
Rossella Biscotti
Nata nel 1978 a Molfetta, Italia
Arthur Bispo do Rosário
Nato circa nel 1910 a Japaratuba, Brasile
Morto nel 1989 a Rio de Janeiro, Brasile
John Bock
Nato nel 1965 a Gribbohm, Germania
Tacita Dean
Nata nel 1965 a Canterbury, UK
Frédéric Bruly Bouabré
Nato nel 1923 a Zéprégüé, Costa d’Avorio
John De Andrea
Nato nel 1941 a Denver, USA
Geta Brătescu
Nata nel 1926 a Ploieşti, Romania
Thierry De Cordier
Nato nel 1954 a Ronse, Belgio
KP Brehmer
Nato nel 1938 a Berlino, Germania
Morto nel 1997 ad Amburgo, Germania
Jos De Gruyter e Harald Thys
Nato nel 1965 a Geel, Belgio
Nato nel 1966 a Wilrijk, Belgio
James Lee Byars
Nato nel 1932 a Detroit, USA
Morto nel 1997 al Cairo, Egitto
Walter De Maria
Nato nel 1935 a Albany, USA
Roger Caillois
Nato nel 1913 a Reims, Francia
Morto nel 1978 a Kremlin-Bicêtre, Francia
Varda Caivano
Nata nel 1971 a Buenos Aires, Argentina
Vlassis Caniaris
Nato nel 1928 a Atene, Grecia
Morto nel 2011 a Atene, Grecia
James Castle
Nato nel 1899 a Garden Valley, USA
Morto nel 1977 a Boise, USA
Alice Channer
Nata nel 1977 a Oxford, UK
George Condo
Nato nel 1957 a Concord, USA
Aleister Crowley e Frieda Harris
Nato nel 1875 a Royal Leamington Spa, UK
Morto nel 1947 a Hastings, UK
Nata nel 1877 a Londra, UK
Morta nel 1962 a Srinagar, India
Robert Crumb
Nato nel 1943 a Philadelphia, USA
Roberto Cuoghi
Nato nel 1973 a Modena, Italia
Enrico David
Nato nel 1966 a Ancona, Italia
Simon Denny
Nato nel 1982 a Auckland, Nuova Zelanda
Trisha Donnelly
Nata nel 1974 a Los Angeles, USA
Jimmie Durham
Nato nel 1940 a Washington, USA
Harun Farocki
Nato nel 1944 a Nový Jičín, Repubblica Ceca
Peter Fischli & David Weiss
Nato nel 1952 a Zurigo, Svizzera
Nato nel 1946 a Zurigo, Svizzera
Morto nel 2012 a Zurigo, Svizzera
Linda Fregni Nagler
Nata nel 1976 a Stoccolma, Svezia
Peter Fritz
Morto nel 1992 a Vienna, Austria
Aurélien Froment
Nato nel 1976 a Angers, Francia
Phyllis Galembo
Nato nel 1952 a New York, USA
Norbert Ghisoland
Nato nel 1878 a La Bouverie, Belgio
Morto nel 1939 a Frameries, Belgio
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Nato nel 1942 a Merano, Italia
Nata nel 1942 a Lugo di Romagna, Italia
Domenico Gnoli
Nato nel 1933 a Roma, Italia
Morto nel 1970 a New York, USA
Carl Gustav Jung
Nato nel 1875 a Kesswil, Svizzera
Morto nel 1961 a Kuessnacht, Svizzera
Robert Gober
Nato nel 1954 a Wallingford, USA
Kan Xuan
Nato nel 1972 a Xuancheng, Cina
Tamar Guimarães e Kasper Akhøj
Nata nel 1967 a Belo Horizonte, Brasile
Nato nel 1976 a Copenhagen, Danimarca
Bouchra Khalili
Nata nel 1975 a Casablanca, Marocco
Guo Fengyi
Nata nel 1942 a Xi’an, Cina
Morta nel 2010 a Xi’an, Cina
João Maria Gusmão e Pedro Paiva
Nato nel 1979 a Lisbona, Portogallo
Nato nel 1977 a Lisbona, Portogallo
Wade Guyton
Nato nel 1972 a Hammond, USA
Ragnar Kjartansson
Nato nel 1976 a Reykjavík, Islanda
Eva Kotátková
Nata nel 1982 a Praga, Repubblica Ceca
Evgenij Kozlov
Nato nel 1955 a San Pietroburgo, Russia
Emma Kunz
Nata nel 1892 a Brittnau, Svizzera
Morta nel 1963 a Waldstatt, Svizzera
Haitian Vodou Flags
Duane Hanson
Nato nel 1925 a Alexandria, USA
Morto nel 1996 a Boca Raton, USA
Sharon Hayes
Nata nel 1970 a Baltimora, USA
Camille Henrot
Nata nel 1978 a Parigi, Francia
Daniel Hesidence
Nato nel 1975 a Akron, USA
Maria Lassnig
Nata nel 1919 a Kappel am Krappfeld, Austria
Mark Leckey
Nato nel 1964 a Birkenhead, UK
Augustin Lesage
Nato nel 1876 a Saint-Pierre-les-Auchel, Francia
Morto nel 1954 a Burbure, Francia
Lin Xue
Nato nel 1968 a Fujian, Cina
Roger Hiorns
Nato nel 1975 a Birmingham, UK
Herbert List
Nato nel 1903 a Amburgo, Germania
Morto nel 1975 a Monaco, Germania
Channa Horwitz
Nata nel 1932 a Los Angeles, USA
José Antonio Suárez Londoño
Nato nel 1955 a Medellín, Colombia
Jessica Jackson Hutchins
Nata nel 1971 a Chicago, USA
Sarah Lucas
Nata nel 1962 a Londra, UK
René Iché
Nato nel 1897 a Sallèles-d'Aude, Francia
Morto nel 1954 a Parigi, Francia
Helen Marten
Nata nel 1985 a Macclesfield, UK
Hans Josephsohn
Nato nel 1920 a Kaliningrad, Russia
Morto nel 2012 a Zurigo, Svizzera
Paul McCarthy
Nato nel 1945 a Salt Lake City, USA
Steve McQueen
Nato nel 1969 a Londra, UK
Prabhavathi Meppayil
Nata nel 1965 a Bangalore, India
Marisa Merz
Nata nel 1931 a Torino, Italia
Pierre Molinier
Nato nel 1900 a Agen, Francia
Morto nel 1976 a Bordeaux, Francia
Matthew Monahan
Nato nel 1972 a Eureka, USA
Laurent Montaron
Nato nel 1972 a Verneuil-sur-Avre, Francia
Melvin Moti
Nato nel 1977 a Rotterdam, Olanda
Matt Mullican
Nato nel 1951 a Santa Monica, USA
Ron Nagle
Nato nel 1939 a San Francisco, USA
Bruce Nauman
Nato nel 1941 a Fort Wayne, USA
Walter Pichler
Nato nel 1936 a Deutschnofen, Italia
Morto nel 2012 a Burgenland, Austria
Otto Piene
Nato nel 1928 a Bad Laasphe, Germania
Eliot Porter
Nato nel 1901 a Winnetka, USA
Morto nel 1990 a Santa Fe, USA
Imran Qureshi
Nato nel 1972 a Hyderabad, Pakistan
Carol Rama
Nata nel 1918 a Torino, Italia
Charles Ray
Nato nel 1953 a Chicago, USA
James Richards
Nato nel 1983 a Cardiff, UK
Achilles G. Rizzoli
Nato nel 1896 a Marin County, USA
Morto nel 1981 a San Francisco, USA
Pamela Rosenkranz
Nata nel 1979 a Sils-Maria, Svizzera
Albert Oehlen
Nato nel 1954 a Krefeld, Germania
Dieter Roth
Nato nel 1930 a Hanover, Germania
Morto nel 1998 a Basilea, Svizzera
Shinro Ohtake
Nato nel 1955 a Tokyo, Giappone
Viviane Sassen
Nata nel 1972 a Amsterdam, Olanda
J.D. ‘Okhai Ojeikere
Nato nel 1930 a Ojomu Emai, Nigeria
Shinichi Sawada
Nato nel 1987 a Otsu City, Giappone
Henrik Olesen
Nato nel 1967 a Esbjerg, Danimarca
Hans Schärer
Nato nel 1927 a Berna, Svizzera
Morto nel 1997 a St. Niklausen, Svizzera
John Outterbridge
Nato nel 1933 a Greenville, USA
Paño Drawings
Karl Schenker
Nato in Germania
Morto nel 1951/52, UK
Marco Paolini
Nato nel 1956 a Belluno, Italia
Michael Schmidt
Nato nel 1945 a Berlino, Germania
Diego Perrone
Nato nel 1970 a Asti, Italia
Jean-Frédéric Schnyder
Nato nel 1945 a Basilea, Svizzera
Friedrich Schröder-Sonnenstern
Nato nel 1892 a Jasnoje, Russia
Morto nel 1982 a Berlino, Germania
Tino Sehgal
Nato nel 1976 a Londra, UK
Richard Serra
Nato nel 1939 a San Francisco, USA
Dorothea Tanning
Nata nel 1910 a Galesburg, USA
Morta nel 2012 a New York, USA
Anonymous Tantric Paintings
Ryan Trecartin
Nato nel 1981 a Webster, USA
Rosemarie Trockel
Nata nel 1952 a Schwerte, Germania
Shaker Gift Drawings
Andra Ursuta
Nata nel 1979 a Salonta, Romania
Jim Shaw
Nato nel 1952 a Midland, USA
Patrick Van Caeckenbergh
Nato nel 1960 a Aalst, Belgio
Cindy Sherman
Nata nel 1954 a Glen Ridge, USA
Stan VanDerBeek
Nato nel 1927 a New York, USA
Morto nel 1984 a Baltimora, USA
Laurie Simmons e Allan McCollum
Nata nel 1949 a Long Island, USA
Nato nel 1944 a Los Angeles, USA
Erik van Lieshout
Nato nel 1968 a Deurne, Olanda
Drossos P. Skyllas
Nato nel 1912 a Kalymnos, Grecia
Morto nel 1973 a Chicago, USA
Danh Vo
Nato nel 1975 a Bà Rịa–Vũng Tàu Province,
Vietnam
Harry Smith
Nato nel 1923 a Portland, USA
Morto nel 1991 a New York, USA
Eugene Von Bruenchenhein
Nato nel 1910 a Marinette, USA
Morto nel 1983 a Milwaukee, USA
Xul Solar
Nato nel 1887 a Buenos Aires, Argentina
Morto nel 1963 a Buenos Aires, Argentina
Günter Weseler
Nato nel 1930 a Olsztyn, Polonia
Christiana Soulou
Nata nel 1961 ad Atene, Grecia
Eduard Spelterini
Nato nel 1852 a Bazenheid, Svizzera
Morto nel 1931 a Zipf, Austria
Rudolf Steiner
Nato nel 1861 a Donji Kraljevec, Croazia
Morto nel 1925 a Dornach, Svizzera
Hito Steyerl
Nato nel 1966 a Monaco, Germania
Papa Ibra Tall
Nato nel 1935 a Tivaouane, Senegal
Jack Whitten
Nato nel 1939 a Bessemer, USA
Cathy Wilkes
Nata nel 1966 a Belfast, UK
Christopher Williams
Nato nel 1956 a Los Angeles, USA
Lynette Yiadom-Boakye
Nata nel 1977 a Londra, UK
Kohei YoshiyUKi
Nato nel 1946 a Hiroshima Prefecture,
Giappone
Sergey Zarva
Nato nel 1973 a Kryvyi Rih, Ucraina
Anna Zemánková
Nata nel 1908 a Olomouc, Repubblica Ceca
Morta nel 1986 a Praga, Repubblica Ceca
Jakub Julian Ziółkowski
Nato nel 1980 a Zamość, Polonia
Artur Żmijewski
Nato nel 1966 a Varsavia, Polonia
Il Palazzo Enciclopedico
Partecipazioni Nazionali
Espositori, Commissari, Curatori, Sedi
ANDORRA
Tempus fugit
Javier Balmaseda, Samantha Bosque, Fiona Morrison
Commissario: Henry Périer. Commissari Aggiunti: Francesc Rodríguez, Ermengol Puig, Ruth
Casabella. Curatori: Josep M. Ubach, Paolo De Grandis. Sede: in via di definizione
ANGOLA
Commissario: Ministero della Cultura. Curatori: Beyond Entropy (Paula Nascimento, Stefano Rabolli
Pansera), Jorge Gumbe, Feliciano dos Santos. Sede: Palazzo Cini, San Vio, Dorsoduro
ARABA SIRIANA, Repubblica
CARA AMICA ARTE
Miro George, Makhowl Moffak, Al Samman Nabil, Echtai Shaffik, Giulio Durini, Dario
Arcidiacono, Massimiliano Alioto, Felipe Cardena, Roberto Paolini, Concetto Pozzati, Lidia
Bachis
Commissario: Christian Maretti. Curatore: Duccio Trombadori. Sede: Isola di San Servolo
ARGENTINA
"Eva - Argentina. Una metafora contemporanea"
Nicola Costantino
Commissario: Magdalena Faillace. Curatore: Fernando Farina Sede: Padiglione all’Arsenale
ARMENIA, Repubblica di
Narrative
Ararat Sarkissian
Commissario: Ministry of Culture. Curatore: Arman Grogoryan. Sede: in via di definizione
AUSTRALIA
Here art grows on trees
Simryn Gill
Commissario: Simon Mordant. Commissario Aggiunto: Penelope Seidler. Curatore: Catherine de
Zegher. Sede: Padiglione ai Giardini
AUSTRIA
Mathias Poledna
Commissario/Curatore: Jasper Sharp. Sede: Padiglione ai Giardini
AZERBAIJAN, Repubblica del
Ornamentation
Rashad Alakbarov, Sanan Aleskerov, Chingiz Babayev, Butunay Hagverdiyev, Fakhriyya
Mammadova, Farid Rasulov
Commissario: Heydar Aliyev Foundation. Curatore: Hervé Mikaeloff. Sede: Palazzo Lezze, Campo
S.Stefano, San Marco 2949
BAHAMAS
Polar Eclipse
Tavares Strachan
Commissario: Nalini Bethel, Ministry of Tourism. Curatori: Robert Hobbs & Jean Crutchfield.
Curatore Aggiunto: Stamatina Gregory. Sede: Padiglione all’Arsenale
BANGLADESH, Repubblica Popolare del
SUPERNATURAL
Dhali Al Mamoon, Ashok Karmaker, Uttam Kumar Karmaker, A.K.M. Zahidul Mustafa,
Yasmin Jahan Nupur, Mokhlesur Rahman, Mahbub Zamal, scuola CHARUPIT
Commissario: Francesco Elisei. Curatore: Fabio Anselmi. Sede: Officina delle Zattere, Dorsoduro 947
BAHRAIN, Regno del
In a World of Your Own
Mariam Haji, Waheeda Malullah, Camille Zakharia
Commissario: Mai bint Mohammed Al Khalifa, Minister of Culture. Curatore: Melissa Enders-Bhatia.
Sede: Padiglione all’Arsenale
BELGIO
Kreupelhout – Cripplewood
Berlinde De Bruyckere
Commissario: Joke Schauvliege, Flemish Minister for Environment, Nature and Culture. Curatore:
J.M. Coetzee. Curatore Aggiunto: Philippe Van Cauteren. Sede: Padiglione ai Giardini
BOSNIA ed ERZEGOVINA
The Garden of Delights
Mladen Miljanović
Commissari/Curatori: Sarita Vujković, Irfan Hošić. Sede: Palazzo Malipiero, San Marco 3198
BRASILE
Inside/Outside (Fervenza/Mlászho/Clark/Bill/Munari)
Hélio Fervenza, Odires Mlászho, Lygia Clark, Max Bill, Bruno Munari
Commissario: Luis Terepins (Fundação Bienal de São Paulo). Curatore: Luis Pérez-Oramas. Curatore
Aggiunto: André Severo. Sede: Padiglione ai Giardini
CANADA
Shary Boyle: Music for Silence
Shary Boyle
Commissario: National Gallery of Canada / Musée des beaux-arts du Canada. Curatore: Josée
Drouin-Brisebois. Sede: Padiglione ai Giardini
CECA, Repubblica e SLOVACCA, Repubblica
Still the same place
Petra Feriancova, Zbynek Baladran
Commissario: Monika Palcova. Curatore: Marek Pokorny. Sede: Padiglione ai Giardini
CILE
Venezia,Venezia
Alfredo Jaar
Commissario: National Council of Culture and the Arts. Curatore: Madeleine Grynsztejn. Sede:
Padiglione all’Arsenale
CINA, Repubblica Popolare Cinese
Transfiguration
He Yunchang, Hu Yaolin, Miao Xiaochun, Shu Yong, Tong Hongsheng, Wang Qingsong, Zhang
Xiaotao
Commissario: China Arts and Entertainment Group (CAEG). Curatore: Wang Chunchen. Sede:
Padiglione all’Arsenale
CIPRO, Repubblica di
Oo
Lia Haraki, Maria Hassabi, Phanos Kyriacou, Constantinos Taliotis, Natalie Yiaxi, Morten
Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister
Commissario: Louli Michaelidou. Commissari Aggiunti: Angela Skordi, Marika Ioannou. Curatore:
Raimundas Malašauskas. Sede: in via di definizione
COREA, Repubblica di
To Breathe: Bottari
Kimsooja
Commissario/Curatore: Seungduk Kim. Commissario Aggiunto: Kyungyun Ho. Sede: Padiglione ai
Giardini
COSTA D’AVORIO, Repubblica della
Traces and signs
Frédéric Bruly Bouabré, Tamsir Dia, Jems Koko Bi, Franck Fanny
Commissario: Paolo De Grandis. Curatore: Yacouba Konaté. Sede: Spiazzi, Arsenale, Castello 3865
COSTA RICA
Democrazy & Dreams
Commissario: Francesco Elisei. Commissario Aggiunto: Fabio Anselmi. Curatore: Francisco Cordóba.
Curatore Aggiunto: Florella Resenterra. Sede: Magazzini del Sale, Zattere
CROAZIA
Between the Sky and the Earth / Tra il cielo e la terra
Kata Mijatović
Commissario/Curatore: Branko Franceschi. Sede: Sala Tiziano, Opera don Orione Artigianelli,
Fondamenta delle Zattere ai Gesuati 919
CUBA
La Perversión de lo clásico: Anarquía de los relatos (La Perversione della classicità: Anarchia
delle narrazioni)
Liudmila and Nelson, Maria Magdalena Campos e Leonard Neil, Sandra Ramos, Glenda Leon,
Lazaro Saavedra, Tonel, Hermann Nitsch, Gilberto Zorio, Wang Du, H.H.Lim, Pedro Costa, Rui
Chafes, Francesca Leone
Commissario: Miria Vicini. Curatori: Jorge Fernandez Torres, Giacomo Zaza. Sede: Museo
Archeologico Nazionale di Venezia, Palazzo Reale, Piazza San Marco 17
DANIMARCA
Jesper Just in collaboration with Project Projects
Commissari: The Danish Arts Council Committee for International Visual Arts: Jette Gejl Kristensen
(chairman), Lise Harlev, Jesper Elg, Mads Gamdrup, Anna Krogh. Curatore: Lotte S. Lederballe
Pedersen. Sede: Padiglione ai Giardini
EGITTO
Treasures of knowledge (Tesori di Conoscenza)
Mohamed Banawy, Khaled Zaki
Commissario: Ministero della Cultura. Sede: Padiglione ai Giardini
EMIRATI ARABI UNITI
Not yet available
Mohammed Kazem
Commissario: Lamees Hamdan. Curatore: Reem Fadda. Sede: Padiglione all’Arsenale
ESTONIA
Evident in Advance
Dénes Farkas
Commissario: Maria Arusoo. Curatore: Adam Budak. Sede: Palazzo Malipiero, San Marco 3199, San
Samuele
FINLANDIA (Padiglione Alvar Aalto)
Falling Trees
Antti Laitinen
Commissario: Raija Koli. Curatori: Marko Karo, Mika Elo, Harri Laakso. Sede: Padiglione ai Giardini
FRANCIA
Ravel Ravel Unravel
Anri Sala
Commissario: Institut français. Curatore: Christine Macel. Sede: Padiglione ai Giardini
GEORGIA
Kamikaze Loggia
Bouillon Group,Thea Djordjadze, Nikoloz Lutidze, Gela Patashuri with Ei Arakawa and Sergei
Tcherepnin, Gio Sumbadze
Commissario: Marine Mizandari, First Deputy Minister of Culture. Curatore: Joanna Warsza. Sede:
Padiglione all’Arsenale
GERMANIA
Ai Weiwei, Romuald Karmakar, Santu Mofokeng, Dayanita Singh
Commissario/Curatore: Susanne Gaensheimer. Sede: Padiglione ai Giardini
GIAPPONE
abstract speaking - sharing uncertainty and collective acts
Koki Tanaka
Commissario: The Japan Foundation. Curatore: Mika Kuraya. Sede: Padiglione ai Giardini
GRAN BRETAGNA
Jeremy Deller
Commissario: Andrea Rose. Curatore: Emma Gifford-Mead. Sede: Padiglione ai Giardini
GRECIA
HISTORY ZERO
Stefanos Tsivopoulos
Commissario: Hellenic Ministry of Education and Religious Affairs, Culture and Sports. Curatore:
Syrago Tsiara. Sede: Padiglione ai Giardini
INDONESIA, Repubblica dell’
SAKTI
Albert Yonathan Setyawan, Eko Nugroho, Entang Wiharso, Rahayu Supanggah, Sri Astari,
Titarubi
Commissario: Soedarmadji JH Damais. Commissario Aggiunto: Achille Bonito Oliva. Curatori: Carla
Bianpoen, Rifky Effendy. Sede: Padiglione all’Arsenale
IRAQ
Abdul Raheem Yassir, Akeel Khreef, Ali Samiaa, Bassim Al-Shaker, Cheeman Ismaeel, Furat al
Jamil, Hareth Alhomaam, Jamal Penjweny, Kadhim Nwir, WAMI (Yaseen Wami, Hashim
Taeeh)
Commissario: Tamara Chalabi (Ruya Foundation for Contemporary Culture). Commissario Aggiunto:
Vittorio Urbani. Curatore: Jonathan Watkins. Sede: Ca' Dandolo, San Tomà, Venezia
IRLANDA
The Enclave
Richard Mosse
Commissario/Curatore: Anna O’Sullivan. Sede: Fondaco Marcello San Marco 3415
ISLANDA
Katrín Sigurðardóttir
Commissario: Dorotheé Kirch. Curatori: Mary Ceruti, Ilaria Bonacossa. Sede: Lavanderia, Palazzo
Zenobio, Collegio Armeno Moorat-Raphael, Fondamenta del Soccorso, Dorsoduro 2596
ISRAELE
The Workshop
Gilad Ratman
Commissari: Arad Turgeman, Michael Gov. Curatore: Sergio Edelstein. Sede: Padiglione ai Giardini
ITALIA
vice versa
Francesco Arena, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli,
Luigi Ghirri, Piero Golia, Francesca Grilli, Marcello Maloberti, Fabio Mauri, Giulio Paolini,
Marco Tirelli, Luca Vitone, Sislej Xhafa
Commissario: Maddalena Ragni. Curatore: Bartolomeo Pietromarchi. Sede: Padiglione Italia, Tese
delle Vergini all’Arsenale
KENYA
Reflective Nature # a new primary enchanting sensitivity
Kivuthi Mbuno, Armando Tanzini, Chrispus Wangombe Wachira, Fan Bo, Luo Ling & Liu Ke,
Lu Peng, Li Wei, He Weiming, Chen Wenling, Feng Zhengjie
Commissario: Paola Poponi. Curatori: Sandro Orlandi, Paola Poponi . Sede: Caserma Cornoldi,
Castello 4142
KOSOVO, Repubblica del
Petrit Halilaj
Commissario: Erzen Shkololli. Curatore: Kathrin Rhomberg. Sede: Padiglione all’Arsenale
KUWAIT
National Works
Sami Mohammad, Tarek Al-Ghoussein
Commissario: Mohammed Al-Asoussi (National Council of Culture, Arts and Letters). Curatore: Ala
Younis. Sede: Palazzo Michiel, Sestriere Cannaregio, Strada Nova
LETTONIA
North by Northeast
Kaspars Podnieks, Krišs Salmanis
Commissari: Zane Čulkstēna, Zane Onckule. Curatori: Anne Barlow, Courtenay Finn, Alise
Tīfentāle. Sede: Padiglione all’Arsenale
LIBANO
Letter To A Refusing Pilot
Akram Zaatari
Commissario: APEAL. Curatori: Sam Bardaouil, Till Fellrath. Sede: Padiglione all’Arsenale
LITUANIA
oO
Gintaras Didžiapetris, Elena Narbutaitė, Liudvikas Buklys, Kazys Varnelis, Vytautė Žilinskaitė,
Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister
Commissari: Jonas Žokaitis, Aurimė Aleksandravičiūtė. Curatore: Raimundas Malašauskas. Sede: in
via di definizione
LUSSEMBURGO, Granducato di
Relegation
Catherine Lorent
Commissario: Clément Minighetti. Curatore: Anna Loporcaro. Sede: Ca’ del Duca, Corte del Duca
Sforza, San Marco 3052
MACEDONIA, Ex Repubblica Jugoslava di
SILENTIO PATHOLOGIA
Elpida Hadzi-Vasileva
Commissario: Halide Paloshi. Curatore: Ana Frangovska. Sede: Scuola dei Laneri, Santa Croce 113 /A
MALDIVE
PORTABLE NATION
DJ Spooky aka Paul Miller, Thierry Geoffrey/Colonel, Christian Falsnaes, Mark Harvey, Meir
Tati, Soren Dahlgaard, Amani Naseem in collaborazione con Viktor Bedö, Kunal Gupta, Thu
Tran, Joe Ahearn, Andrea Hasselager, Ida Toft, Lena Mech, Patrick Jarnfelt, Nicklas Nygren,
Magnus Dennis, Sissel Hermansen
Commissario: Ministry of Tourism, Arts & Culture. Sede: Padiglione all’ Arsenale e Serra dei
Giardini
MESSICO
Cordiox
Ariel Guzik
Commissario: Gaston Ramirez Feltrin. Curatore: Itala Schmelz. Sede: Ex Chiesa di San Lorenzo,
Campo San Lorenzo
MONTENEGRO
Image Think / Pensare attraverso l'immagine
Irena Lagator Pejović
Commissario/Curatore: Nataša Nikčević. Sede: Palazzo Malipiero, San Marco 3078-3079/A, Ramo
Malipiero Venezia - Piano Terra
NUOVA ZELANDA
Front Door Out Back
Bill Culbert
Commissario: Jenny Harper. Commissario Aggiunto: Heather Galbraith. Curatore: Justin Paton. Sede:
Santa Maria della Pietà, Calle della Pietà, Castello
OLANDA
Room with broken sentence
Mark Manders
Commissario: Mondriaan Fund. Curatore: Lorenzo Benedetti. Sede: Padiglione ai Giardini
PAESI NORDICI (FINLANDIA, NORVEGIA)
Finlandia
Falling Trees
Terike Haapoja
Commissario: Raija Koli. Curatori: Marko Karo, Mika Elo, Harri Laakso. Sede: Padiglione ai Giardini
Norvegia
Beware of the Holy Whore: Edvard Munch, Lene Berg and the Dilemma of Emancipation
Edvard Munch, Lene Berg
Commissario: Office for Contemporary Art Norway (OCA). Curatori: Marta Kuzma, Pablo Lafuente,
Angela Vettese. Sede: Galleria di Piazza San Marco, Fondazione Bevilacqua La Masa
PARAGUAY
The Encyclopedic Palace of Paraguay
Pedro Barrail, Felix Toranzos, Diana Rossi, Daniel Milessi
Commissario: Elisa Victoria Aquino Laterza. Commissario Aggiunto: Nori Vaccari Starck. Curatore:
Osvaldo Gonzalez Real. Sede: Palazzo Carminati, Santa Croce 1882
POLONIA
Everything Was Forever, Until It Was No More
Konrad Smoleński
Commissario: Hanna Wróblewska. Curatori: Agnieszka Pindera, Daniel Muzyczuk. Sede: Padiglione
ai Giardini
PORTOGALLO
Trafaria Praia
Joana Vasconcelos
Commissario: Direção-Geral das Artes/Secretário de Estado da Cultura, Governo de Portugal.
Curatore: Miguel Amado. Sede: in via di definizione
ROMANIA
An immaterial retrospective of the Venice Biennale
Maria Alexandra Pirici, Manuel Pelmuş
Commissario: Monica Morariu. Commissario Aggiunto: Alexandru Damian. Sede: Padiglione ai
Giardini
Reflection Centre for Suspended Histories. An Attempt
Anca Mihuleţ, Apparatus 22 (Dragoş Olea, Maria Farcaş,Erika Olea), Irina Botea, Nicu Ilfoveanu,
Karolina Bregula, Adi Matei, Olivia Mihălţianu, Sebastian Moldovan
Commissario: Monica Morariu. Commissario Aggiunto: Alexandru Damian. Sede: Nuova Galleria
dell'Istituto Romeno di Venezia Palazzo Correr, Campo Santa Fosca, Cannaregio 2214
RUSSIA
Vadim Zakharov
Commissario: Stella Kasaeva. Curatore: Udo Kittelmann. Sede: Padiglione ai Giardini
SANTA SEDE
Sede: Padiglione all’Arsenale
SERBIA
Nothing Between Us
Vladimir Perić, Miloš Tomić
Commissario: Maja Ćirić. Sede: Padiglione ai Giardini
SLOVENIA, Republica di
For Our Economy and Culture
Jasmina Cibic
Commissario: Blaž Peršin. Curatore: Tevž Logar. Sede: Galleria A+A , San Marco 3073
SPAGNA
Lara Almarcegui
Lara Almarcegui
Commissario/Curatore: Octavio Zaya. Sede: Padiglione ai Giardini
STATI UNITI D'AMERICA
Sarah Sze: Triple Point
Sarah Sze
Commissari/Curatori: Carey Lovelace, Holly Block. Sede: Padiglione ai Giardini
SUDAFRICA
Imaginary Fact: Contemporary South African Art and the Archive
Commissario: Saul Molobi. Curatore: Brenton Maart. Sede: Padiglione all’Arsenale
SVIZZERA
Valentin Carron
Commissari: Pro Helvetia - Sandi Paucic e Marianne Burki. Commissario Aggiunto: Pro Helvetia Rachele Giudici Legittimo. Curatore: Giovanni Carmine. Sede: Padiglione ai Giardini
THAILANDIA
Poperomia/Golden Teardrop
Wasinburee Supanichvoraparch, Arin Rungjang
Commissario: Office of Contemporary Art and Culture, Ministry of Culture. Curatori: Penwadee
Nophaket Manont, Worathep Akkabootara. Sede: Santa Croce 556
TURCHIA
Resistance
Ali Kazma
Commissario: Istanbul Foundation of Culture and Arts. Curatore: Emre Baykal. Sede: Padiglione
all’Arsenale
TUVALU
Vincent.J.F.Huang
Commissari: Apisai Ielemia, Minister of Foreign Affair, Trade, Tourism, Environment & Labour;
Tapugao Falefou, Permanent Secretary of Foreign Affairs, Tourism, Environment & Labour
Curatori: An-Yi Pan, Szu Hsien Li, Shu Ping Shih. Sede: in via di definizione
UCRAINA
The Monument to a Monument
Ridnyi Mykola, Zinkovskyi Hamlet, Kadyrova Zhanna
Commissario: Victor Sydorenko. Curatori: Soloviov Oleksandr, Burlaka Victoria. Sede: in via di
definizione
UNGHERIA
Lanciata ma non esplosa
Zsolt Asztalos
Commissario: Kunstahalle (Art Hall). Curatore: Gabriella Uhl. Sede: Padiglione ai Giardini
URUGUAY
Wifredo Díaz Valdéz: Time (Time) Time
Wifredo Díaz Valdéz
Commissario: Ricardo Pascale. Curatori: Carlos Capelán, Verónica Cordeiro. Sede: Padiglione ai
Giardini
VENEZUELA
El arte urbano. Una estética de la Subversión
Collettivo di Artisti Urbani Venezuelani
Commissario: Edgar Ernesto González. Curatore: Juan Calzadilla. Sede: Padiglione ai Giardini
ZIMBABWE, Repubblica dello
Dudziro - Re-examining the visions of religious beliefs in relation to the current global politics
that have one questioning the status quo of the role of religion in society
Portia Zvavahera, Michele Mathison, Rashid Jogee, Voti Thebe, Virginia Chihota
Commissario: Doreen Sibanda. Curatore: Raphael Chikukwa. Sede: Santa Maria della Pietà Castello
3701, Calle della Pietà
ISTITUTO ITALO-LATINO AMERICANO
El Atlas del Imperio
Commissario: Sylvia Irrazábal. Curatore: Alfons Hug. Curatore Aggiunto: Paz Guevara. Sede:
Padiglione all’Arsenale
ARGENTINA
Guillermo Srodek-Hart
BOLIVIA
Sonia Falcone
BRASILE
Juliana Stein
CILE
León & Cociña
COLOMBIA
François Bucher
COSTA RICA
Lucía Madriz
CUBA
Humberto Díaz
ECUADOR
Miguel Alvear e Patricio Andrade
EL SALVADOR
Simón Vega
ITALIA
Luca Vitone
NICARAGUA
Marcos Agudelo
PANAMA
Jhafis Quintero
PARAGUAY
Fredi Casco
PERÙ
David Zink Yi
REPUBBLICA DOMINICANA
Collettivo Quintapata -Pascal Meccariello, Raquel Paiewonsky, Jorge Pineda, Belkis Ramírez
URUGUAY
Martín Sastre
VENEZUELA
Susana Arwas
GERMANIA/BRASILE
Harun Farocki & Antje Ehmann. In collaborazione con: Cristián Silva-Avária, Anna Azevedo, Paula
Barreto, Fred Benevides, Anna Bentes, Hermano Callou, Renata Catharino, Patrick Sonni Cavalier, Lucas
Ferraço Nassif, Luiz Garcia, André Herique, Bruna Mastrogiovanni, Cezar Migliorin, Felipe Ribeiro,
Roberto Robalinho, Bruno Vianna, Beny Wagner, Christian Jankowski
CENTRAL ASIA PAVILION
WINTER - Central Asian Pavilion
Commissario: HIVOS (Humanist Institute for Development Cooperation). Commissario Aggiunto:
Dean Vanessa Ohlraun (Oslo National Academy of the Arts/The Academy of Fine Art). Curatori:
Ayatgali Tuleubek, Tiago Bom. Comitato Scientifico: Susanne M. Winterling. Sede: Palazzo Malipiero,
San Marco 3199-3201
KAZAKHSTAN
Kamilla Kurmanbekova,
Erlan Tuyakov,
Ikuru Kuwajima
KYRGYZSTAN
Aza Shade
TAJIKISTAN
Anton Rodin
Sergey Chutkov
UZBEKISTAN
Saodat Ismailova
Vyacheslav Akhunov
Padiglione delle Bahamas alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte – la Biennale di Venezia
Le Bahamas, che ospiteranno il loro padiglione inaugurale alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte – la
Biennale di Venezia nel 2013, presenteranno un installazione multi-sensoriale di Tavares Strachan che
indaga il tema delle esplorazioni eroiche, delle traslazioni culturali, della narrazione storica, e il mutamento
delle narrazioni culturali nel corso del tempo. Il padiglione immerge il visitatore in una atmosfera a due
dimensioni: come un installazione unica e completa e come una collezione di opere d'arte individuali. Le
opere più importanti sono rappresentate da una video installazione di 14 canali che vengono accompagnati
da audio surround e una selezione di opere di luce al neon. Strachan lavora specificamente con i
cambiamenti spesso invisibili tra le culture e dei cambiamenti fisici e racconta delle storie nello spazio e nel
tempo sulla scia della globalizzazione e delle narrazioni del progresso. Avendo vissuto e lavorato per gran
parte della sua vita alle Bahamas, Strachan elabora le sue esperienze e i suoi problemi da emigrante. A
Venezia nel padiglione delle Bahamas si incontrano e coesistono tre parti geograficamente e culturalmente
diversi e opposti. – l’ Arsenale di Venezia, il centro di Nassau e il Polo Nord . Lo spazio espositivo principale
sarà caratterizzato da una video installazione a 360 gradi. Quattordici monitor presentano una
documentazione di rievocazione di Strachan in una narrazione storica: la spedizione polare nel 1909 di
Robert Peary e Matthew Henson Alexander. Henson, il collega di Peary, è spesso citato come il primo
americano a raggiungere il polo. Tuttavia, varie interazioni e documentazioni scritte e orali di quel viaggio
documentano che sia stato Henson il primo a raggiungere il Polo. Prima di Peary che era fisicamente
incapace di arrivarci, Henson ha piantato la bandiera americana. Strachan racconta il rapporto complesso tra
di loro e con le comunità Inuit. Inoltre incluse nella mostra, le sculture di luce al neon che sollevano anche il
tema dell’appartenenza attraverso una strategia più concettuale. Here and Now (2013) si compone di tre
sculture luminose dal titolo I Belong Here, You Belong Here, We Belong Here. Le opere parlano dell'idea di
spostamento in modo più diretto, immediato in confronto allo spettatore con le problematiche di
appartenenza e luogo. "Mi affascina l'idea di essere in due o più posti contemporaneamente ed esplorare la
differenza in questo modo", dice Strachan. "Il modo in cui la Biennale di Venezia, storicamente e
attualmente, distribuisce l'idea di ‘differenza’ come il turismo culturale è un problema interessante su cui
lavorare." La ricerca di Strachan è legata alla costituzione del nascente Bahamas Aerospace Exploration and
Sea Center (BASEC) nel suo paese natale. Nel corso del lavoro con BASEC, Strachan ha creato razzi
interamente costruiti con materiali naturali delle Bahamas (tipo il vetro, la sabbia e il carburante prodotto
dalla canna da zucchero) e li ha lanciati a 15 a 20 miglia nella stratosfera; i loro resti, ricaduti sulla terra, sono
poi stati esposti come sculture . Le sue sperimentazioni con BASEC e la sua ricerca in condizioni estreme
sono state esposte per le mostre all’Istituto di Arte Contemporanea presso la University of Pennsylvania
(2008), Arte Grandi a Kansas City in Missouri (anche 2008) e al MIT List Visual Arts Center di Cambridge in
Massachussetts (2010).
Il Padiglione delle Bahamas è a cura di Jean Crutchfield e Robert Hobbs con il supporto del Ministero del
Turismo Bahamas grazie alla collaborazione di Nalini Bethel commissario del Padiglione. Prodotto da
Christopher Hoover, Michael Hall, Christophe Thompson e con il Direttore dei Programmi Stamatina
Gregorio.
Contatti per la stampa
Anna Rosa Thomae / FITZ & CO / +1-212-627-1455 x 256 / [email protected]
Per ulteriori informazioni, si prega di visitare http://www.venicebahamas2013.org/
Padiglione del Regno del Bahrain alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
IN A WORLD OF YOUR OWN
In a World of Your Own è la prima partecipazione nazionale del Regno del Bahrain alla 55. Esposizione
Internazionale d'Arte – la Biennale di Venezia.
Il padiglione, situato nelle Artiglierie dell'Arsenale, è commissionato da Sua Eccellenza Mai bint Mohammed
Al Khalifa, Ministro della Cultura del Regno del Bahrain, e curato da Melissa Enders-Bhatia.
L'esplorazione soggettiva della cultura e di se stessi costituisce il nucleo dell'arte di Mariam Haji, Waheeda
Malullah e Camille Zakharia. Con un'enfasi particolare sull'importanza dell'identità, il padiglione esplora
l'espressione dell'interiorità e dei significati privati in questi artisti. I disegni di paesaggi immaginari di
Mariam Haji rappresentano la lotta personale e profondamente interiore dell'artista nell'ambito del genere,
della spiritualità e delle norme sociali. Realistica nello stile e tuttavia permeata di un forte simbolismo
personale, Haji mette in discussione in modo provocatorio i tradizionali modelli di pensiero e gli stereotipi
culturali. Le fotografie di Waheeda Malullah, a tratti giocose, a tratti più serie, creano composizioni
caratterizzate dall'isolamento, che riflettono regole e aspettative di un contesto sociale conservativo. Camille
Zakharia, nata in Libano, ha lavorato come artista in Bahrain per oltre quindici anni. Zakharia è itinerante; la
sua pratica artistica, il collage, si concentra sui temi dell'appartenenza e della memoria. L'artista riconfigura
compulsivamente le immagini del suo archivio, che contiene oltre 20.000 fotografie, nel tentativo di rendere
completa una vita caratterizzata dal caso e dalla dislocazione geografica e personale.
Questi tre artiste riflettono esperienze e contesti personali molto diversi, in un paese caratterizzato da una
rapida modernizzazione e urbanizzazione e dalla conseguente eterogeneità sociale ed economica. Malullah
l'autodidatta, Haji educata in ambiente internazionale e Zakharia la nomade sono figure emblematiche
dell'esperienza complessa di essere artista in Bahrain, paese entrato relativamente da poco tempo nel mondo
dell'arte contemporanea internazionale.
Ludovico Centis, Matteo Ghidoni e Michele Marchetti hanno progettato l'allestimento del padiglione del
Regno del Bahrain.
Per richieste stampa scrivere a [email protected]
Padiglione della Costa d’Avorio alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia
Titolo della mostra: Tracce e segni
Artisti partecipanti: Frédéric Bruly Bouabré, Tamsir Dia, Jems Robert Koko Bi, Franck Fanny
Commissario: Paolo De Grandis
Curatore: Yacouba Konaté
Coordinatore a Venezia: Carlotta Scarpa, PDG Arte Communications
Coordinatore in Costa d’Avorio: Yacouba Konaté
Sede: Spiazzi, Arsenale, Castello 3865, 30122 Venezia
Il Governo della Costa d’Avorio, tramite il Ministero della Cultura e della Francofonia, partecipa alla 55.
Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia, una prima assoluta non solo per la Costa
d’Avorio, bensì per tutti i paesi dell’Africa occidentale. Anche la Nigeria è alla sua prima partecipazione.
Gli appassionati di arte primitiva riconoscono alla Costa d’Avorio il carattere di una terra di maschere e
statue. Il paese, infatti, ha almeno cinque scuole e stili di sculture tradizionali, tra cui le emblematiche
maschere Dan, Guéré, Sénoufo, Baoulé e Gouro, che hanno ispirato vari inventori dell’arte moderna
occidentale. Per contro, la creazione plastica contemporanea ivoriana è ancora poco nota. In un momento in
cui la Costa d’Avorio si affranca da oltre un decennio di crisi (1999-2011), il padiglione ivoriano intende far
conoscere meglio il talento e la genialità degli artisti del paese, sottolineando che la creatività e i valori
culturali sono destinati a rivestire una rilevanza crescente nella vita nazionale.
Sotto il titolo generale Tracce e segni, il Padiglione della Costa d’Avorio esporrà le opere di quattro artisti:
Frédéric Bruly Bouabré;
Tamsir Dia, pittore;
Jems Koko Bi, scultore;
Franck Fanny, fotografo.
Una memoria che archivia non fa rumore. I fatti non incidono la memoria come un disco, modificando
invece le nostre vite con tracce e segni che rimandano ad avvenimenti felici o dolorosi con i quali dobbiamo
imparare a convivere, ogni giorno.
Yacouba Konaté
Curatore
Informazioni:
T. +39 0415264546 F. +39 0412769056
www.artecommunications.com
[email protected]
CULTURAL EVENTS SINCE 1984
Padiglione della Repubblica del Kosovo alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di
Venezia
Artista: Petrit Halilaj
Commissario: Erzen Shkololli
Curatrice: Kathrin Rhomberg
Organizzazione: Galleria Nazionale del Kosovo sotto il patronato del Ministero di Cultura, Gioventù e Sport
della Repubblica del Kosovo
Sede: Arsenale, Venezia
La Repubblica del Kosovo viene rappresentata per la prima volta alla Biennale di Venezia dal giovane artista
Petrit Halilaj, il quale svilupperà per l´occasione una nuova installazione site-specific.
La pratica artistica di Halilaj ruota intorno una continua ricerca di cos’è e come si può rappresentare la realtà
attraverso l’arte. I ricordi di un´ infanzia rurale, l’esperienza della guerra, la distruzione, l’esodo e lo
spostamento sono alla base della sua riflessione sulla vita e sulla condizione umana. L’artista si muove
costantemente tra diversi paesi: il Kosovo, dove è cresciuto e dove vive la sua famiglia e i suoi amici, l´Italia
dove ha studiato, e Berlino dove risiede. Questo modo internazionale di vivere non solo arricchisce la sua
esperienza ma rispecchia anche il modo peculiare con cui Halilaj riporta la realtá nella sua ricerca artistica,
uno sforzo continuo di tradurre o trasformare l’una nell’altra. In questo modo la sua arte crea dei ponti tra
mondi diversi, percezioni, ideologie, generazioni e momenti di vita.
L’esistenza cosmopolita non è solo uno specchio della vita contemporanea, ma anche il punto di partenza
dell’installazione pensata per il Padiglione del Kosovo alla Biennale di Venezia. L’opera comprende le
osservazioni dell´artista sul mondo che lo circonda, che lui registra attraverso disegni, appunti e testi.
Ciò che ne emerge è uno spazio di esperienze riempito di tentativi, di desideri, di fallimenti e una constante
ricerca d´identità, una realtà contrastata, messa a confronto con la proposta dell´artista di un mondo che
diviene un ambiente poetico, di desideri collettivi imprevedibili.
Petrit Halilaj è nato a Kostërrc (Skenderaj-Kosovo) nel 1986. Vive e lavora tra Berlino, Kosovo e Italia.
Website ufficiale del Padiglione del Kosovo: www.kosovopavilion.com
Informazioni:
Nita Deda: [email protected]; T +377 44 23 43 20
Padiglione del Kuwait alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
Titolo della mostra: Opere nazionali
Espositori: Sami Mohammad, Tarek al Ghoussein
Commissario: Mohammed Al Asoussi (Consiglio Nazionale della Cultura, delle Arti e delle Lettere)
Curatore: Ala Younis
Sede: Palazzo Michiel Sestriere Cannaregio, Strada Nova.
Il Governo del Kuwait prende parte, per le prima volta, attraverso il proprio Consiglio Nazionale della
Cultura, delle Arti e delle Lettere, alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia 2013.
Sulla scia del tema dell’esposizione “Il Palazzo Enciclopedico” scelto da Massimiliano Gioni, direttore di
questa edizione, la mostra dal titolo “Opere Nazionali” presenterà le due realizzazioni più importanti dello
scultore kuwaitiano Sami Mohammad (1943), unitamente alle nuove produzioni di altri artisti suoi
connazionali, accanto a un progetto parallelo di una pubblicazione. Curata da Ala Younis, la mostra “Opere
Nazionali” decostruisce i simboli di una magnificenza, in tempi che seguono quelli gloriosi e ne segnano
una sospensione, nel tentativo di reinterpretare il progetto di modernizzazione del Kuwait. Nell’anno in cui
ha acquisito l’indipendenza politica, il Kuwait ha accolto la propria rinnovata prosperità, affermando una
volontà di condividere il proprio benessere futuro con i propri vicini. Il periodo in questione fu volto alla
creazione di costruzioni istituzionali per accogliere il crescente afflusso di investimenti. Il paesaggio urbano
del Paese è diventato presto un museo a cielo aperto di rappresentazioni edilizie nazionali e internazionali,
di creazione e manifestazione politica. In una metamorfosi simile a quella del Paese, artisti autodidatti sono
stati ingaggiati per promuovere lo sviluppo delle istituzioni statali mentre lo Stato si faceva carico della loro
formazione professionale e provvedeva ai loro compensi annuali. La scultura è stata la forma d’arte
attraverso cui la scena artistica del Kuwait è salita alle luci della ribalta dagli anni Sessanta agli anni Novanta
del secolo scorso. Sami Mohammad è il più importante scultore del Kuwait. Le narrazioni e le immagini di
Sami Mohammad, immortalato in piedi accanto ad una sua statua raffigurante uno shaikh alto il doppio di
lui in una fonderia a Londra, sono molto importanti dal punto di vista qualitativo: una rappresentazione
dell’alternanza di potere tra l’opera d’arte e il suo autore, tra lo Stato e il cittadino, tra il sovrano e il suddito,
tra l’eredità e il suo destinatario, tra una sfida e il suo protagonista.
L’artista non parla della sensazione di incertezza e dovuta alla paura che le sue opere potessero essere
scartate, provato durante i mesi in cui vi ha lavorato. Egli non parla di come ha dovuto stabilire con il
committente la conformità di un busto realizzato in Kuwait con l’opera commissionata, prima di trasportarlo
a Londra per completare le parti restanti ed effettuarne il calco in bronzo. Mohammad è salito su
un’impalcatura per riuscire a creare un corpo i cui gesti fossero espressivi. Gli stessi corpi che subiranno le
ferite dei proiettili sparati contro di loro dall’esercito iracheno durante l’invasione del 1990. L’artista stesso
riuscì a sfuggire all’inseguimento dei soldati iracheni che tentarono di catturarlo per costringerlo a lavorare
alla costruzione di una statua raffigurante Saddam Hussein. Le statue sono l’espressione del periodo della
costruzione nazionale. Opere nazionali da parte dello Stato per il popolo e del popolo per il proprio Stato.
Opere che corrispondono alla via del successo e della buona sorte intrapresa dal Kuwait. Opere
monumentali che segnano questo momento storico e altri momenti storici a venire.
La mostra rende possibile l’incontro con la magnificenza delle opere presentate, e in una pubblicazione
parallela esplora i contesti emotivi e teorici che sono all’origine di queste opere in un momento in cui
l’identità nazionale non era messa in discussione e quando progetti modernisti, culturali o contrattuali,
erano le opere nazionali.
Informazioni: tel. + 965 224 16006 int. 417 [email protected]
Pavilion of Maldives at the 55th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia
Title of the exhibition: PORTABLE NATION: Disappearance as Work in Progress – Approaches to Ecological
Romanticism
Exhibitors: Gregory Niemeyer, Sama Alshaibi, Patrizio Travagli, Achilleas Kentonis & Maria
Papacaharalambous, Stefano Cagol, Khaled Ramadan, Soren Dahlgaard, Wooloo Project, Maren Richter &
Klaus Schafler, Hanna Husberg, Laura McLean & Kalliopi Tsipni-Kolaza, Christian Falsnaes, Mark Harvey,
Meir Tati, DJ Spooky (aka Paul Miller), Thierry Geoffrey (aka Colonel), Khaled Hafez & collaboration
between Amani Naseem, Viktor Bedö, Kunal Gupta, Thu Tran, Joe Ahearn, Andrea Hasselager, Ida Toft,
Lena Mech, Patrick Jarnfelt, Nicklas Nygren & Magnus Dennis.
Commissioner: Ministry of Tourism, Arts & Culture
Venue: Arsenale and Serra dei Giardini (with Microclima)
The history of artistic aesthetics of the Maldives is not widely documented, the Islands are not widely known
for its visual arts activities but rather for its most central aesthetical themes such as supreme beauty of the
ocean, ecology and environment. Dahlgaard and CPS intend to treat the culture and nature of Maldives as
the central subject, marking its importance through its ecology, and what it would mean for such an island
to disappear.
Through inviting artists and contributors to donate their visual and intellectual properties to the Maldives
Pavilion, the project's aim is to provide a meaningful experience and breadth of knowledge about the
concept of contemporary Environmental Romanticism in relation to the nature and culture of the Maldives.
Consequently, we are looking for an unusual treatment of the Maldives Pavilion, something in the direction
of how Environmental Romanticism underlines the interpretation of nature as a source of aesthetic
experience. From this experience, will the eco-activism projects also return their investment by donating
funds to environmental causes.
Combining the expertise of our team of appointed curators and commissioners, we wish to partially
capitalise on their diverse cultural identities from Europe and the Middle East suggesting the overlap of
international cultures that coexist on this paradise island. On the one hand Western thoughts concerning
nature has been marked by dualism, the notion of the opposition of nature and culture. On the other hand
Eastern thoughts consider nature a guide / source of intellectual and spiritual inspiration, because in the
Eastern thoughts the natural world simply “is” the law, and human activities are adjusted according to its
mechanisms. The collaboration we wish to capture is to prove the duality between art/culture and its interdependencies with environmental causes. It is only through such activities are we able to regulate interests
into ways of sustainably developing positive impacts that will help avoid negative impacts on our own
cultural ecologies. By bringing awareness to the activities happening in the Maldives, do we wish to break
away from allowing such losses of land happening in this advanced digital age. Observation is what
converts possibility into reality.
Padiglione del Paraguay alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia
Titolo della Mostra: Il Palazzo Enciclopedico del Paraguay
Espositori: Pedro Barrail, Daniel Milessi, Diana Rossi, Felix Toranzos
Commissario: Elisa Victoria Aquino Laterza
Commissario Aggiunto: Nori Vaccari Starck
Curatore: Osvaldo Gonzalez Real
Curatore tecnico a Venezia: Tiziano Inguanotto, Studio Arbur ltalia ( www.arburitalia.com - Architettura)
Luogo: Palazzo Carminati, Santa Croce 1882, 30135 Venezia.
Il governo del Paraguay partecipa alla Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia per la
prima volta, e lo fa con le opere di quattro artisti paraguaiani sotto il titolo di "Il Palazzo Enciclopedico del
Paraguay". Si tratta di opere provenienti da varie tendenze dell'arte contemporanea legati al tema principale
della 55. Esposizione Internazionale d’Arte a cura di Massimiliano Gioni. Pedro Barrail presenta nella sua
opera, "View of Point", un intervento nella sala principale dove la mostra Paraguay avrà luogo. Si tratta di
affrontare lo spazio virtuale della tela con lo spazio reale della stanza del Palazzo Carminati. La facciata
interna dovrebbe essere cancellata dalla sua stessa immagine, e al centro ci sarà stampato un punto rosso:
"You are not here". Questa situazione potrebbe essere la metafora del Paraguay nell’isolamento culturale e
del suo vagare nel mondo circostante: "Un vero e proprio labirinto di immagini pubblicitarie e media di
intrattenimento". Il lavoro è ispirato dagli scritti di Josefina Pla dove in una delle sue poesie parla di un
"Landscape with no exit", come le fotografie, un luogo sconosciuto, abitato da sogni e silenzio, mentre noi
fuggiamo nel nulla. La proposta di Daniel Milessi, "Yasururu Sororo" (invasione?) Si riferisce alla storia di
invasori successivi del paese Guarani (ora Paraguay) attraverso il gioco della guerra, un video che presenta
una concezione revisionista della storia, dal periodo coloniale ad oggi. Questo gioco, dove nessuno vince, è
istituzionalizzato: usurai, banchieri e sfruttatori sono sostenuti dalla classe politica in azione. Qualcosa di
molto importante, da un punto di vista estetico, è la scoperta di Milessi della somiglianza tra il modello di
progettazione di un tappeto nativo e dei videogiochi in-8-bit; pertanto, la comunicazione visiva più adatto ai
paraguaiani potrebbero essere i video-giochi come parte della cultura pop. Una vera filosofia del Paraguay:
il potere, usato dai grandi proprietari terrieri, e l'iconografia popolare. In realtà l'opera è una performance
video animata. Diana Rossi è stata ispirata da un fossile preistorico trovato di recente in Paraguay. Si tratta
di un impianto che rappresenta il formichiere ("yurumi"), animale totemico della tribù indigena AcheGuayaki del Paraguay. Per loro questo mammifero è considerato antenato, sacro e icona degli antichi
abitanti di questa terra. Sulla base di oggetti-trouvé, come le ossa, fili di pollaio, scarti di cuoio, bottiglie di
Coca-Cola, ecc. il lavoro ricorda anche il genocidio commesso contro questa tribù indigena nel 1973, durante
la lunga dittatura del Paraguay e condotto da soldati e contadini senza terra. I sopravvissuti furono internati
in una sorta di campo di concentramento gestito da missionari cristiani. I bambini della tribù vennero
massacrati e furono venduti come schiavi. L'idea di Diana è quella di rendere omaggio alla memoria dei
desaparecidos della tribù Ache-Guayaki. Il lavoro di Felix Toranzos è caratterizzato da una proposta che
intende continuare nel tempo: la progettazione architettonica ottagonale, chiamato in greco "Horologion", di
Andronico di Cirro (fine I secolo AC) che appare dopo 2000 anni ripetuta nella cupola del Museo Nazionale
di Belle Arti di Asuncion, Paraguay. Il Museo non ha uno spazio fisico fisso nel paese e sta cercando ancora
una sua destinazione finale. "Il Palazzo dei Venti", che è anche un orologio del tempo trascorso nel corso
della storia, è trasformato, grazie alla creatività dell'artista, in una serie di pannelli stampati con figure
geometriche di ispirazione ermetica rinascimentale uniti alla più pura tradizione pitagorica, in cui la
geometria dei numeri è divina. La ricerca del tempo perduto viene recuperato, in questo modo, attraverso
l'arte.
Elisa Victoria Aquino Laterza
Informazioni: Italiano e Inglese : [email protected] – Twitter : VCEBiennalePY
Padiglione del Tuvalu alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia
Title of the exhibition: Destiny - Intertwined
Exhibitor: Vincent J.F. HUANG
Commissioners: Hon. Apisai Lelemia Minister, Ministry of Foreign Affairs, Government of Tuvalu
Mr.Tapugao Falefou Permanent Secretary, Ministry of Foreign Affairs, Government of Tuvalu
Curators: Dr. An-Yi Pan, Prof. Szu Hsien Li, Prof. Shu Ping Shih
Co-organizer: Cultural Association Near East Far East
Venue: Arsenale
The theme of the 2013, 55th Exhibition, The Encyclopedic Palace, intends to “realize” metaphorically Marino
Auriti’s unfulfilled dream: “An entirely new concept in museums, designed to hold all the works of man, in
whatever field, discoveries made and those which may follow.” Auriti proposed this in the 1950s, reflecting
the optimism of mankind as the dominant species, capable of conquering any obstacle. But can the imagined
136-floor museum adequately contain endless human ambitions, desires and greed?
The globalized world we live in today differs dramatically from the modern period in which Auriti
imagined mankind’s “blissful future.” The capitalist economy endlessly demands development, progress,
profit, efficiency; all of these “forward-thinking” economic model shave become the most virulent enemy of
human survival. Mankind’s seeking this unnatural path to project human “progress” has brought human
beings to the brink of destruction.
While human society celebrates globalization, the dominance and control of the First World have never been
globalized; on the contrary, they are concentrated in the hands of a few. Yet the highly industrialized nations
seldom take responsibility for global environmental and climate crises, because any major, effective steps
taken would jeopardize their own national interests—weaker economic growth indicators, rising
unemployment rates, and rising prices, resulting in higher inflation, a weaker stock market and lower
investment returns. In this unnatural trend the developed world incessantly looks for excuses to continue
this “progress,” but in reality, we are destroying our only space for survival.
We represent the island Tuvalu, a nation with the lowest carbon output, yet the first destined to sink below
sea level due to climate change, and promote the artist Vincent J.F. Huang’s admonition that our destinies
are intertwined. All residents on this planet, whether from the First or Third World, from the North Pole,
South Pole, or the Equator will all end up victims of this calamity resulting from human greed. In order to
explicate the notion of intertwined destinies, we chose animals from habitats in the South Pole, North Pole,
and Tuvalu in artistic expressions to demonstrate that when this destruction peaks, there will no longer be a
distinction between the developed and underdeveloped nations.
Marino Auriti’s granddaughter B.G. Firmani told a thought-provoking story. In her mother’s dream, Marino
Auriti appeared as a young man, holding in his hand a tree whose root ball was still intact. Looking at his
daughter, Auriti said, “Io vivo (I live).” If Auriti’s Encyclopedic Palace was an illusion of human
overconfidence, then his appearance in a dream, holding a fragile plant in his hand, seems to question
whether human destiny and Earth will escape from this self-inflicted calamity.
Contact information:
Website: www.tuvalupavilion.com
E-mail: [email protected]
Address: Ministry of Foreign Affairs, Vaiaku, Funafuti,TUVALU
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la Biennale di Venezia
55. Esposizione Internazionale d’Arte
Il Palazzo Enciclopedico
Tour di conferenze stampa
La 55. Esposizione Internazionale d’Arte sarà presentata in un Tour di conferenze stampa nelle
seguenti città:
Roma | 13 marzo
Biblioteca nazionale centrale di Roma, ore 10.30
Viale Castro Pretorio, 105 Roma
Berlino | 14 marzo
Ambasciata italiana, ore 12.00
Tiergartenstrasse 22 - 10785 Berlin
Londra | 18 marzo
Istituto Italiano di Cultura, ore 11.30
Belgrave Square 39, London SW1X 8NX
Parigi | 19 marzo
Istituto Italiano di Cultura, ore 11.30
Hôtel de Galliffet, 73 rue de Grenelle - 75007 Paris
New York | 21 marzo
Istituto Italiano di Cultura, ore 11.30
686 Park Avenue, New York 10021
Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo daranno ospitalità alla Biennale di Venezia.
Per informazioni
Ufficio Stampa Arti Visive - la Biennale di Venezia
tel. 041 5218 846-716
[email protected]
www.labiennale.org
FB. La Biennale di Venezia
@twitter.com/la_Biennale
Il Palazzo Enciclopedico
Informazioni per il pubblico
Sedi, date e orari di apertura
Venezia, Giardini – Arsenale, 1 giugno > 24 novembre 2013
Orario: 10.00 - 18.00
Chiuso il lunedì (escluso lunedì 3 giugno e lunedì 18 novembre 2013)
Biglietterie
Arsenale e Giardini
Prevendite
www.labiennale.org
Modalità di visita
I biglietti singoli sono validi per un solo ingresso in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale)
anche in giorni non consecutivi
I Permanent Pass e lo Special 2days sono validi per più ingressi in ciascuna sede espositiva
(Giardini e Arsenale)
Biglietti d’ingresso
Intero Special 2days € 30 (pass valido per due giorni consecutivi per entrambe le sedi)
Intero Regular € 25 (biglietto valido per un singolo ingresso per ciascuna sede anche in giorni
non consecutivi)
Ridotto € 22 (per le promozioni consultare il sito www.labiennale.org)
Ridotto € 20 (over 65, militari, residenti Comune di Venezia, su presentazione del biglietto del
57. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, su presentazione del biglietto del 42.
Festival Internazionale del Teatro e su presentazione dell’abbonamento alla 70. Mostra
Internazionale d'Arte Cinematografica)
Studenti / Under 26 € 14 (con tessera o libretto universitario e con carta d’identità)
Formula 2+2 € 50 (2 adulti + 2 under 14)
Gruppo adulti € 15 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
Gruppo studenti scuole secondarie € 10 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
Gruppo studenti università € 12 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
Gruppo studenti università convenzionate € 20 (min. 50 persone, prenotazione obbligatoria,
il biglietto/accredito dà diritto a visitare entrambe le sedi espositive per 3 giorni consecutivi)
Permanent pass € 80
Permanent pass studenti Under 26 € 50 (con carta d’identità)
Permanent pass Venezia e provincia € 50 (con carta d’identità)
Ingresso gratuito: fino a 6 anni (inclusi), accompagnatori di invalidi, studenti delle scuole
dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono dei servizi educational
E’ possibile acquistare alcune tipologie di biglietti on-line consultando il sito www.labiennale.org
Educational
Visite guidate, attività di laboratorio pratico e teorico, itinerari tematici, percorsi di
approfondimento, atelier creativi.
Disponibili in italiano e nelle principali lingue straniere.
Prenotazione obbligatoria, durata media 1h 45’, 2h.
Servizio a pagamento, biglietto d’ingresso non incluso
Adulti
In italiano: 1 sede € 80 – 2 sedi € 140
In lingua straniera: 1 sede € 90 – 2 sedi € 150
Università
1 sede € 70 – 2 sedi € 120
Scuole Secondarie di II grado
1 sede € 65 – 2 sedi € 110
Scuole Secondarie di I grado e Primarie
1 sede € 60
Scuole dell’Infanzia
1 sede € 50
Atelier creativi per le famiglie
Attività di laboratorio, costo a bambino 1 sede € 5
Visite guidate senza prenotazione
Partenze fisse: tour guidati per visitatori non organizzati in gruppo in italiano e in inglese 1 sede
€ 7 e per 2 sedi € 10. Le attività si svolgono in giornate ed orari prestabiliti. E’ possibile consultare il
calendario e acquistare le visite guidate a partenza fissa on-line consultando il sito:
www.labiennale.org
Formula Arte + Musica
In occasione del 57. Festival Internazionale di Musica Contemporanea sarà possibile acquistare
biglietti a prezzi agevolati per entrambe le manifestazioni.
Formula Arte + Teatro
In occasione del 42. Festival Internazionale del Teatro sarà possibile acquistare biglietti a prezzi
agevolati per entrambe le manifestazioni.
Formula Arte + Cinema
In occasione della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto>7 settembre 2013)
per i gruppi che avranno visitato la 55. Esposizione Internazionale d’Arte sarà possibile acquistare
biglietti gruppi a prezzi agevolati per proiezioni e sale predefinite.
Servizi per il pubblico
Arsenale
Infopoint, guardaroba gratuito, servizi per le famiglie, noleggio gratuito passeggino e marsupio
baby, fasciatoio, spazio allattamento e pappa, spazio famiglie
Giardini
Infopoint, Guardaroba gratuito
Servizi per le famiglie
Fasciatoio, spazio allattamento e pappa
Servizi in mostra (Giardini e Arsenale)
Bar, ristorante, bookshop
Catalogo
Marsilio Editori
Siti web
www.labiennale.org
Prenotazioni e informazioni
Visite guidate, gruppi, scuole
Tel. +39 041 5218 828
Fax +39 041 5218 732
[email protected]
www.labiennale.org
Modalità di accredito stampa vernice
29>31 maggio 2013
La vernice della 55. Esposizione Internazionale d’Arte si svolgerà nei giorni:
§ Mercoledì 29 maggio 2013: giornata riservata alle agenzie, alla stampa quotidiana e
radio-televisiva, ai direttori, ai capo-redattori e agli inviati - segnalati dai direttori - dei
settimanali e dei periodici specializzati in Arte;
§ Giovedì 30 e venerdì 31 maggio 2013: giornata riservata alle stampa periodica non
specializzata e tutte le categorie precedenti.
A fronte di ogni richiesta di accredito stampa è indispensabile presentare:
§ una lettera di incarico su carta intestata della testata a firma del Direttore o del capo
redattore,
§ un articolo pubblicato relativo alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte o un articolo
recente riguardante l’architettura o le arti visive in caso di nuova richiesta,
§ il formulario compilato in ogni sua parte con i dati personali e quelli della testata,
§ una foto tessera recente in formato jpg 200 KB da allegare al formulario o da inviare via
e-mail.
Il formulario di accredito sarà disponibile sul sito internet della Biennale al seguente link:
§
§
§
§
Non verranno prese in considerazione le richieste di accredito prive della
documentazione indicata.
L’ufficio stampa della Biennale di Venezia si riserva di confermare l’accredito con una
apposita comunicazione scritta inviata via e-mail.
La procedura deve essere seguita anche dagli associati AICA. La sola tessera non dà
diritto all’accredito stampa.
L'ufficio stampa della Biennale di Venezia valuterà le richieste di accredito che
perverranno entro e non oltre il 13 maggio 2013.
Il materiale richiesto può essere inviato:
-
tramite posta elettronica ai seguenti indirizzi
[email protected] (stampa italiana)
[email protected] (stampa internazionale)
-
tramite fax al seguente numero +39 041 5218812
-
tramite posta all’indirizzo
la Biennale di Venezia - Ufficio Stampa Arti Visive
Ca’ Giustinian, San Marco, 1364/a - 30124 Venezia
Per ulteriori informazioni
Ufficio Stampa Arti Visive
la Biennale di Venezia
041 5218849
[email protected]
la Biennale di Venezia
Presidente
Paolo Baratta
Consiglio di amministrazione
Giorgio Orsoni, vicepresidente
Luca Zaia
Francesca Zaccariotto
Adriano Rasi Caldogno
Direttore Generale
Andrea Del Mercato
Collegio dei Revisori dei Conti
Marco Costantini, presidente
Marco Aldo Amoruso
Stefania Bortoletti
Silvana Bellan, supplente
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