La torre del tribunale «Un piano di troppo Buttiamolo giù

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La torre del tribunale «Un piano di troppo Buttiamolo giù
Lecco 13
LA PROVINCIA
DOMENICA 22 APRILE 2012
a
La torre del tribunale
«Un piano di troppo
Buttiamolo giù»
Marco Cariboni, presidente della Canottieri
«Non ci vedo niente di scandaloso: è brutta
La Lecco turistica non tollera altri mostri»
PAOLA SANDIONIGI
a «Uniamoci e chiediamo di abbattere l’ultimo piano
del nuovo tribunale e di allinearlo al tetto della casa "pagoda".
Non vedo nulla di scandaloso nel
decidere in corso d’opera di abbattere un piano». A Marco Cariboni, presidente della Canottieri Lecco, la torre del nuovo tribunale non piace proprio.
In questi giorni è un susseguirsi
di pro e contro la nuova opera.
Più contrari che favorevoli.
Piovono critiche
A sollevare la questione era
stato nei giorni scorsi l’architetto Anselmo Gallucci. Da queste colonne faceva notare come
la nuova torre del tribunale
comprometta lo skyline della
città, il profilo, che dovrebbe essere continuativa senza sbalzi
d’altezza.
Una torre imponente che non
passa inosservata. Dopo le critiche di Pierfranco Mastalli presidente del circolo lecchese di
Legambiente, arrivano quelle di
Marco Cariboni, industriale, già
in consiglio comunale, presidente della Canottieri e in passato
alla guida dell’Elma, l’associazio-
ne che si occupava delle iniziative turistiche.
Cariboni è schietto: «Abbattiamo l’ultimo piano prima che
sia completato, e copriamo la
torre con quelle apposite schermature che evitano l’impatto
con il resto della città - prosegue
Marco Cariboni -. Non si può lasciare questo scheletro murario
«Non lasciamo
questo scheletro
sotto gli occhi
per anni»
«Il palazzo
di giustizia
sta bene dov’è ora
Fuori dal centro»
sotto gli occhi della gente per anni. Tanto parliamo di una Lecco
turistica e poi presentiamo dei
mostri. Un pugno nello stomaco
per chi viene qui in vacanza, e
per chi vive qui tutti i giorni. Basterebbe coprire la struttura, co-
sì come fanno in tante altre città,
con quegli appositi teli colorati,
in modo che da lontano sembrerebbe già completata».
Il presidente della Canottieri
precisa: «Sia chiaro non sono un
architetto, però da persona che
vive in una casa antica nel cuore
di Mandello, casa che non scambierei mai con un moderno appartamento, mi permetto di
esprimere il mio giudizio su una
costruzione che è sotto gli occhi
di tutti i lecchesi - prosegue Cariboni -. Alta e pure sporgente.
Se si va lì e si osserva bene, si nota che il nuovo edificio non è allineato a quelli già esistenti e che
oscura in parte il profilo del monumento dei Caduti. Il cannocchiale non è più quello di prima».
«Facciamo ordine»
Quanto alla tempistica: altro
punto caldo di tutta la vicenda
legata alle opere per il tribunale
e piazza Affari, Cariboni crede
che ci vorranno anni e anni.
«Non sarà così veloce, per questo dico che sarebbe meglio
schermare il cantiere. Adesso è
fondamentale arretrare le tran-
a
Quanta paura alle Caviate
Un aliante è caduto nel lago
a «Sono basso, non riesco a
salire, sono costretto ad ammarare». Queste le parole sentite in volo
nelle comunicazioni tra i piloti, pronunciate da Stefano Pezzano, il
45enne di Montorfano che ieri pomeriggio è finito con il suo aliante
nelle acque del lago alle Caviate.
L’acqua dentro l’abitacolo, il cellulare fuori uso. Pezzano è ritornato a riva grazie all’aiuto di
un’imbarcazione. Sul posto, per
i soccorsi, anche i vigili del fuoco. L’aliante e il pilota sono usciti completamente intatti e illesi da quella che si è quindi rivelata una spiacevole disavventura.
Stefano Pezzano con il suo aliante in una foto d’archivio
Brutta avventura
È il finale sfortunato di una
giornata di volo. La partenza
dall’areoporto di Verzago, frazione di Alzate Brianza, immerso nella cornice boschiva della
brughiera comasca. La bella
giornata, soleggiata, senza una
nuvola e con il vento giusto, ha
richiamato sulla pista dell’Aeroclub Volovelistico Lariano i soci. Verso le 10.30 del mattino, gli
alianti si sono alzati nel cielo.
Una trentina circa, gli amatori
del volo a vento sopra i cieli della Brianza, dei Laghi e della Valtellina.
È Marco Cappelletti, il presidente del club, a raccontare
quanto accaduto. Anche lui era
in volo ieri pomeriggio, verso le
16, quando Pezzano si è trovato
in difficoltà. «Il pilota stava
rientrando, come altri, dalla
Valtellina - la versione di Cappelletti - non è riuscito a guadagnare quota vicino a Mandello
del Lario, prima di rientrare ad
Alzate. Si è visto basso e ha comunicato quanto stava succedendo agli altri alianti in volo».
L’ammaraggio
Impossibile evitare una certa
tensione tra gli aliantisti. «Abbiamo vissuto un pochino di
agitazione - confessa Cappellet-
ti - in casi del genere, quando ci
si trova sopra bacini come il lago, non vi può essere altra soluzione quale l’ammaraggio. Che,
in questo caso, è stato perfetto».
«Il pilota è uscito senza un
solo graffio - aggiunge Cappelletti - un ragazzo con la barca ha
prestato soccorso. L’aliante e il
pilota sono stati tirati a riva.
Stefano ci ha chiamati per dirci
che stava bene. Ha dovuto usare un altro cellulare: per l’ammaraggio, l’acqua è entrata nell’abitacolo, e si è bagnato le gambe. Nella tasca dei pantaloni c’era il suo telefono, che a questo
punto era inutilizzabile». ■ C. Gal.
La proposta provocatoria di Marco Cariboni: «Giù il piano di troppo della torre del tribunale: rovina il paesaggio»
senne di piazza degli Affari,
completare la piazza e il posteggio e iniziare a dare un nuovo decoro a tutta la zona. E’ ora che si
faccia ordine e che si torni a potrei usufruire del parcheggio».
La proposta
A
«Restituiamo alla città
l’edificio di Cereghini»
Da provvisorio a definitivo
A
Nel frattempo si stanno già facendo largo voci sul fatto che il
tribunale non tornerà più in
centro ma resterà nella sede
provvisoria di corso Promessi
sposi che potrebbe diventare
quella definitiva.
«A rischio di diventare impopolare dico che il tribunale va benissimo là dove è attualmente,
fuori dal centro. Alla fine saranno gli stessi avvocati ad essersi
ormai abituati e a chiedere di restare in quella sede».
«Lasciamo il tribunale in corso
Promessi sposi e portiamo nella
nuova torre tutti gli uffici comunali. Uffici dislocati in giro che sono
poco funzionali, spostare tutto in
una nuova sede sarebbe molto più
comodo per i lecchesi». Marco Cariboni non ha dubbi. Il tribunale lo
lascerebbe in corso Promessi sposi, con una serie di migliorie della
palazzina, e nella nuova torre, con
un piano in meno rispetto a quelli
previsti, porterebbe gli uffici comunali. E nell’attuale palazzo co-
munale «si potrebbe dare il via ad
un recupero storico, abbattendo i
posticci e consegnando alla città un
luogo storico con valenza architettonica. Al limite si potrebbero
mantenere degli uffici di rappresentanza per il sindaco e gli assessori». Conclude il presidente della
Canottieri Lecco.
Un’idea che desterà sicuramente
reazioni in città. Perché ormai la
nuova torre del tribunale è sulla
bocca di tutti, di chi la ammira e di
chi la critica.