Newsletter 39 - Italians in London

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Newsletter 39 - Italians in London
Newsletter 39
Italians in London
Exploring London and environs
Esplorando Londra e dintorni
Italians in London Newsletter
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Exploring London and environs 39
Italians in London Newsletter
39:
Britannicità
Mercati
Municipalità londinesi
Fonti
Italiani a Londra
Italiani a Londra
Italiani a Londra
Days out
Imprese a Londra
Italiani a Londra
Presentazione
Cabine telefoniche
Hounslow West Station Market
Whaltmam Forest
De excidio Britanniiae
Lorenzo Carpitella, esperienza a Londra
Sara Lunardi, Ecliptic, ebook e libro
Quarry, una ventata di breezy pop a Londra
Brighton
RICOL, Interpreters Cooperative of London Ltd
Informazioni
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Presentazione
Questo numero inizia con le cabine telefoniche
rosse che un tempo eravamo abituati a vedere
ovunque; oggi sono divenute una rarità.
Il mercato che abbiamo visitato per voi è Hounslow West Station Market, che come lascia
intendere la denominazione, trovate proprio
all’uscita della stazione della metropolitana
omonima; si svolge nel parcheggio antistante, è
animato ma non è entusiasmante.
La municipalità londinese che vi presentiamo in
questo numero è Waltham Forest, che si trova
nell’estremo nord della capitale britannica. Sicuramente non è il miglior “borough” di Londra
e presenta solo alcune zone, secondo noi, che
valgano la pena di essere visitate. Ovviamente,
“de gustibus”.
Per la storia dell’Inghilterra, esattamente per le
sue fonti, trattiamo di De excidio et conquestu Britanniae, importantissima opera di Gilda, risalente al V-V secolo, perché ci fornisce
informazioni importantissime sulla Britannia del
tempo ed anteriore.
Importantissimo per i nostri lettori è l’articolo
inviatoci da Lorenzo Carpitella, un giovane italiano di Mestre trasferitosi da poco a Londra: riteniamo l’articolo molto significativo, visto che fa
capire tutta l’energia positiva di cui occorre disporre per affrontare le sfide della capitale britannica,
in modo da saper sfruttare le enormi opportunità
offerte.
Viene poi un altro articolo relativo ad un e-book e
libro di un’altra italiana, Sara Lunardi, intitolato
“Ecliptic”, che potete leggere.
L’articolo successivo si riferisce ad un altro italiano, Quarry, pseudonimo di Vittorio Tolomeo, che
porta a novembre a Londra una ventata di breezy
pop.
Riprendendo il filone delle pagine “Days out”, relativo alle destinazioni facilmente raggiungibili da
Londra, forniamo alcune immagini di Brighton.
Infine, segnaliamo la RICOL, Interpreters Cooperative of London Ltd, una cooperativa che
opera nel campo delle traduzioni, interpretariato
e formazione.
Concludiamo, ricordandovi che potete inviarci le
vostre impressioni non solo tramite le e-mail di
seguito segnalate, ma anche utilizzare un modulo sul nostro sito web.
[email protected]
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Cabine telefoniche
Uno dei simboli della britannicità è rappresentato dalle vecchie cabine del telefono
rosse, chiamate “Red Telephone Box”, anche se pare che la denominazione corretta
sia “Red Telephone Kiosk”. Erano diffusissime fino a qualche decennio fa, poi, dapprima la diffusione dei telefoni fissi, poi
l’esplosione dei cellulari, hanno decretato
la crisi di questo tradizionale ed economico strumento di comunicazione. A Londra, cominciarono ad essere rimpiazzate
dai telefoni moderni, magari funzionali,
ma non amati dai turisti e nemmeno dagli
stessi Londinesi. Pertanto, almeno in centro, la British Telecom ne ha lasciato un
certo numero, per la gioia dei turisti che le
fotografano ed in cui si fanno fotografare
con piacere. La prima cabina telefonica
rossa, la “K1″ (Kiosk 1) venne introdotta
nel 1920. Nel 1924, venne indetto un concorso dalle Poste per un nuovo modello,
che fu vinto dal celebre Architetto Sir Giles
Gilbert Scott, che successivamente, disegnò nuovi modelli, di cui, quello più noto
è il K6, ideato in occasione del Giubileo
d’argento del Re Giorgio V (1935, anche
se la vera produzione iniziò il successivo
anno). Trattasi appunto della cabina di cui
discorriamo e che sempre di più dobbiamo cercare come nella “caccia al tesoro”.
Nella classifica dell’Education First (EF) sulla conoscenza della lingua inglese in 60
nazioni del mondo l’Italia si è classificata 32esima dopo Paesi come l’Uruguay, il Vietnam e lo Sri Lanka. L’indagine ha evidenziato anche come tra conoscenza dell’inglese e sviluppo socio-economico di uno Stato ci sia una forte correlazione: sarà
forse per questo che l’Italia non riesce a uscire dalla crisi e ad aprirsi a nuove prospettive di crescita occupazionale, sociale ed economica?
Scopri di più sull’importanza dell’inglese nel mondo del lavoro in questo articolo:
http://opinioni-master.it/importanza-inglese-nel-mondo-del-lavoro/
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Hounslow West Station Market
Il mercato si tiene nel parcheggio appena usciti dalla metropolitana. L’indirizzo
esatto è Bath Road. Hounslow, London
TW3 3DH. Le bancarelle sono all’incirca
un centinaio, talvolta fino a centocinquanta. Sebbene l’orario sia quello che vedete nell’immagine di cui sopra, di sabato le
merci restano esposte più a lungo, anche
oltre l’orario indicato. Tuttavia, la domenica la maggior parte dei venditori comincia ad impacchettare le merci sin dall’ora
di pranzo. In merito alle merci in vendita,
come mostrano le immagini, sono davvero
variegate: maglie, pantaloni, attrezzi vari,
mobili, carne, frutta e verdura, tappeti,
materassi, borse e valige, calzini, mobillia, tantissimi articoli di seconda mano,
generalmente usati abbastanza e, quindi,
logori, comunque, sicuramente scadenti
dal punto di vista qualitativo. Se cercate,
perciò, articoli di qualità, andate altrove!
Se invece, il vostro obiettivo è bighellonare e cercare qualcosa a buon mercato ma
senza pretese, allora siete nel posto giusto!
“The clothes are not the best available.”
Info
Municipalità
Indirizzo
Metropolitana
Orario
Valutazione
6
London Borough of Hounslow
Londra esterna (Outer London)
Hounslow West
Lo leggete nell’immagine di cui sopra, sabato e domenica dalle 8 alle
17.
E’ un mercato non piccolissimo, ma come mostrano le immagini, abbastanza scadente dal punto di vista qualitativo.
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Waltham Forest
‘The south of the borough contrasts markedly with the north.’
a Londra, Waltham Forest segue solo Newham e Tower Hamlets, ed ospita la quinta
comunità islamica in Inghilterra. Va notato
che Waltham Forest non ha neanche un teCaratteristiche della municipalità
atro attivo, visto che l’ultimo The Waltham
Il London Borough of Waltham Forest Forest Theatre, ubicato a Lloyds Park, venè una municipalità delle Londra ester- ne demolito nel 2011. In aggiunta, mancana (Outer London) nell’estremo nord- no anche i cinema, visto che l’ultimo EMD
est della capital Britannica. Venne creato (Granada) Walthamstow) chiuse nel 2003.
nel 1965, unendo il Metropolitan Borough of Chingford, il Metropolitan Borough Storia di Waltham Forest
of Leyton ed il Metropolitan Borough of
Walthamstow, trasferito a Londra dall’Es- La frequentazione di Waltham Forest è
sex, con cui l’attuale municipalità confina remota, tanto che sono state rinvenute
a nord. Ad ovest, Waltham Forest confina tracce relative all’Età della pietra. L’area
con Haringey ed Enfield, proprio dove il svolse un importante ruolo al tempo dei
fiume Lea e le aree verdi circostanti creano Romani, tanto che sono state trovate deluna fascia verde, che divide Londra nord le rovine sparse nella municipalità, il cui
da Londra est, mentre ad est confina con nome si riallaccia all’antica Epping Forest
Redbridge, a sud con Hackney e Newham. (un provvedimento del 1878 ha permesso
Vi è un notevole contrasto tra la se- la conservazione della foresta), la cui parte
zione meridionale e quella settentrio- meridionale ricade in Waltham Forest, tannale di Waltham Forest, dal punto di to che vi fu una petizione contro l’attribuvista etnico e socio-economico, tanto zione dell’attuale nome “Walthamstow. Coche, in senso lato, la prima viene spesso loro i quali sono patiti per il calcio, sapiano
vista come parte dell’East End (unitamen- che David Beckham nacque in questa parte alle vicine Clapton, Stratford and Forest te di Londra, il 2 maggio 1975, esattamenGate) e si presenta come un distretto ur- te al Whipps Cross Hospital (E11 1NR) e
bano, mentre la seconda presenta ampi crebbe nella vicina Norman Road (Leytonspazi Verdi. Il London Boroughs of Wal- stone, E10).
tham Forest è stato una delle sei municipalità londinesi ad ospitare le Olimpiadi Siti di interesse
estive 2012. Come al solito, riportiamo l’elenco dei collegi elettorali (wards) di Wal- Pump House Steam and Transport Mutham Forest, procedendo da nord a sud, e seum
seguendo la direttrice ovest-est:
• All’estremo nord, troviamo Chingford Noto in precedenza come “Lea Valley ExGreen, vengono poi Endlebury, Valley, perience”, il Walthamstow Pump House
Larkswood e Hatch Lane; a tal punto, ci and Transport Museum ospita una cresono Higham Hill, William Morris, Cha- scente raccolta di mezzi di trasporto ed
attrezzi vari, che dimostrano l’importanza
pel End, Hale End and Highams Park;
• Nella zona centrale di Waltham Forest, che il Paese ha attribuito all’energia ed i
troviamo High Street, Markhouse, Hoe trasporti. Il Museo è ospitato presso un
edificio vittoriano che funse da stazione di
Street e Wood Street;
• La zona meridionale è formata da Lea pompaggio delle acque reflue. E’ dedicato
Bridge, Forest e ancora più a sud da
‘Many Stone Age remains have
Leyton, Grove Green, Leytonstone, Cabeen found in the area. Roman
thall e Cann Hall.
I principali centri urbani della municipalità remains have also been found
sono, a nord, Chingford, nella zona centra- scattered around the borough,
le, Walthamstow (dove si trovano gli uffici proving Waltham Forest was a
comunali), ed a sud, Leyton e Leytonsto- significant area of Roman occune. La presenza musulmana è massiccia:
pation.’
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William Morris Gallery
La William Morris Gallery offre ai visitatori un incontro “ravvicinato” con William Morris, che nacque a Walthamstow
nel 1834, e fu un influente e rivoluzionario designer vittoriano, ma anche artigiano, scrittore, attivista sociale e politico.
All’inizio del XX secolo, la Walthamstow
Antiquarian Society iniziò a raccogliere oggetti relative a William Morris, in modo da
poter realizzare un Museo nella sua città
natale. Nel 1934, I festeggiamenti per il
centenario della sua nascita diedero nuovo
impulso a questa idea. Immediatamente
dopo, la locale municipalità ricevette due
importanti collezioni d’arte, Brangwyn Gift
e Mackmurdo Bequest, che formarono il
nucleo di una collezione che ha continuato
a crescere da allora. Nel 2012, la Galleria è stata ristrutturata, in modo da poter
offrire maggior spazio espositivo e possibilità di rotazione degli oggetti mostrati.
Quelli non mostrati (reserve collection)
sono visibili su appuntamento (contattare [email protected].
uk). La William Morris Gallery ospita oltre
10.000 articoli che illustrano la storia della vita e del ciclo artistico William Morris
Le gallerie sono ordinate tematicamente e
sono focalizzate su significative collezioni
internazionali di diversi articoli, come ceramiche, dipinti, progetti, articoli personali di William Morris e suoi collaboratori.
Gli oggetti in esposizione vengono anche
illustrati tramite cortometraggi, audio ed
interattività. In aggiunta, nella Galleria
sono esposte anche opere d’arte ed artigianali di altri Artisti, come Arthur Heygate Mackmurdo, William De Morgan, Walter
Crane, May Morris, George Jack, Christopher Whall, Frank Brangwyn (1867-1956),
il quale, in gioventù, svolse un breve praticantato con Morris e collaboratori, finendo per divenire uno dei principali originari
benefattori, visto che spinto da un Artista
locale, Walter Spradbery, Brangwyn donò
alla Galleria molti suoi lavori, tra cui dipinti
ad olio, ceramiche, stampe, nonché importanti raccolte di lavori di Artisti del XIX e
XX secolo. E’ stata fatta anche una buona
rappresentazione dei più stretti collaboratori di Morris, come Edward Burne-Jones,
Dante Gabriel Rossetti e Philip Webb. La
visita alla Galleria è gratutita e può essere effettuata dal mercoledì alla domenica
dalle 10 alle 17. Per giungere alla Galleria,
basta passeggiare meno di un quarto d’ora
dalla stazione di Walthamstow Central. Ci
sono anche treni diretti da Liverpool Street.
Waltham Forest
alla storia storia della tecnologia e dell’industria dell’area, con particolare enfasi sul
trasporto e le innovazioni produttive che
si ottennero nella Lea Valley. Il Museo è
attualmente in trasformazione e si trova al
numero 10 di Access Road, Walthamstow
London E17 8AX. E’ aperto al pubblico, con
ingresso gratuito, di domenica dalle 11 alle
16, con ultimo ingresso alle 15,30. E’ possibile procedere a visite di gruppo, mercoledì e giovedì, previo accordo telefonico
(07 930 662 252).
Info
Municipalità
Indirizzo
Metropolitana
Overground
Valutazione
London Borough of Waltham Forest
Londra esterna (Outer London)
Leyton, Leytonstone, Walthamstow Central, Blackhorse Road
Walthamstow Queens Road, Blackhorse Road, Leyton Midland
Road, Leytonstone High Road
Se dovessimo esprime un giudizio entusiasta sul Waltham Forest,
non vi scriveremmo ciò che realmente pensiamo! Salvo specifici
punti, questa municipalità non ci sembra “speciale”. Per giungere
fino a qui, dovete avere un motivo particolare, un interesse. Pertanto, selezionate attentamente ciò che ritenete utile da vedere.
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Vestry House Museum
uccelli vari, cincillà, conigli, porcellini d’India, furetti. La visita può essere effettuaUbicato nella omonima struttura (Vestry ta dal martedì alla domenica (ed i lunedì
House eretta nel 1730), nel villaggio sto- festivi), da novembre a marzo (9,30-16)
rico di Walthamstow, il Museo presenta la e da aprile ad ottobre (10,30-17). Per ragstoria di Waltham Forest attraverso mostre giungere la fattoria potete usare il torpepermanenti e speciali. Dietro appuntamen- done (bus) 69, 97, W16 o la British Rail
to, è possibile anche vedere foto d’archi- (Leyton Midland Station).
vio. E’ aperto dal mercoledì alla domenica
dalle 10 alle 17. Potete raggiungere il Mu- Altri siti di interesse
seo sia camminando per sette minuti da
Walthamstow Central, terminale della Vic- Tra i numerosi “Listed buildings” a Waltoria line, oppure 10 minuti dalla stazione tham Forest, ci limitiamo a segnalare St.
di Queens Road.
Mary’s Church (Church End E17), già
esistente nel XII secolo, è la Chiesa parSpazi Verdi
rocchiale originaria di Walthamstow, anche
se è stata modificata nel corso dei secoli;
In questa municipalità londinese ci sono Monoux Almshouses (Church Hill E17),
molti spazi verdi e piste ciclabili. Tra le erette nel 1527 da George Monoux, anche
aree verdi, ricordiamo Lloyd and Aveling se l’ala occidentale venne ricostruita nel
Park, Ridgeway Park, Langthorne Park, 1956, perché danneggiata da una bomba
Memorial Park, Abbotts Park, Coronation della Seconda Guerra Mondiale; The AnGardens, Lee Valley Park. Vi sono anche cient House (2-8 Church Lane E17), ediparchi e giardini di minori dimensioni. Non ficio del XV secolo, eretto probabilmente
vanno dimenticati gli “Allotments”, che i sul sito originario della Walthamstow Toni
residenti utilizzano per realizzare il proprio manor house; Carbis Cottage (The Green
orto e produrre prodotti “organici”.
Walk E4), probabilmente risalente al XVII
secolo, quando Chingford Green era un vilBrooks Farm
laggio rurale; No 500 High Road (Leyton
E10), probabilmente il più antico edificio di
Brooks Farm è una fattoria a Skeltons Lane Leyton e risalente sostanzialmente al XVI
Park, (Leyton, E10). La visita è gratuita, secolo; The Old Town Hall (Orford Road
anche se si paga quando si tratta di gruppi E17), eretta nel 1866, in stile italico e ri(in questo caso occorre prenotare la visita strutturata nel 1994; Old Butcher’s Shop
in anticipo). Si tratta di una fattoria semi- (Wood Street E17), una macelleria risalente
attiva con animali tradizionali. Poiché l’atti- al XVIII secolo; Clock House (Wood Street
vità è stagionale, gli animali che si vedono E17), edificio risalente al XVIII secolo, ma
cambiano nel corso dell’anno. Vi sono na- con balconi coperti nel retro, risalenti al seturalmente mucche, capre, pecore, caval- colo successivo. Fu la casa di un mercante
lini, galline e polli, tacchini, oche, anatre, olandese di successo, Sir Jacob Jacobson.
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Fonti
De excidio et conquestu Britanniae
De excidio et conquestu Britanniae (Sulla rovina della Britannia) è il titolo con cui
è conosciuta l’opera De excidio et conquestu Britanniae ac flebili castigatione in
reges, principes et sacerdotes, scritta da Gilda, in cui l’Autore riporta una narrazione moralistica degli eventi storici della Britannia dalla conquista romana ai suoi tempi,
effettuando anche una descrizione geografica del Paese.
Gilda compose il De Excidio al fine di predicare ai suoi contemporanei alla maniera di
un profeta del Vecchio testamento, non per raccontare eventi passati ai posteri. Tuttavia, fornisce molti elementi storici, che sono funzionali ai fini del suo discorso, anche
se spesso non sono molto accurati. Si tratta, comunque, di un’opera importantissima
per la storia dell’Inghilterra, trattandosi di una delle poche fonti britanniche scritte
relative al VI secolo, realizzata da un quasi contemporaneo degli eventi britannici del V-VI secolo. La datazione dell’opera normalmente viene fatta attorno al
540, anche se vi è chi la anticipa al primo quarto del VI secolo, o addirittura prima.
Gilda descrive le condizioni della Britannia abbandonata dalle legioni romane tra il 409
ed il 410, e perciò esposta, sin dall’inizio del V secolo, alle incursioni di Pitti, Scoti e
Sassoni. Tali incursioni rappresentano per l’Autore il castigo inflitto da Dio ai colpevoli
Britanni, ai quali aveva inviato un chiarissimo segno per far capire loro la gravità della
situazione, la pestilenza:
Gildae De excidio, 22: … pestifera
namque lues feraliter insipienti populo incumbit, quae in brevi tantam
eius multitudinem remoto mucrone sternit, quantam ne possint vivi
humare. sed ne hac quidem emendantur, ut illud Esaiae prophetae in
eo quoque impleretur dicentis:‘et
vocavit deus ad planctum et ad calvitium et ad cingulum sacci: ecce
vitulos occidere et iugulare arietes,
ecce manducare et bibere et dicere: manducemus et bibamus, cras
enim moriamur;
Gildae De excidio, 22: Interea volente deo purgare familiam suam et tanta malorum labe infectam auditu tantum tribulationis emendare, non ignoti
rumoris penniger ceu volatus arrectas
omnium penetrat aures iamiamque
adventus veterum volentium penitus
delere et inhabitare solito more a fine
usque ad terminum regionem.
Innnanzitutto, secondo Gilda, la vulnera- lotte intestine, anziché unirsi e respingere
bilità Britannia alle incursioni barbare era dalla Britannia gli invasori:
dovuta al fatto che i Britanni avevano dimenticato il modello di civiltà tramandato
Gildae De excidio, 21: ungebantur
dall’Impero romano. Anzi, Gilda si esprime
reges non per deum, sed qui ceteris
negativamente nei confronti dei Britanni
crudeliores exstarent, et paulo post ab
per la loro ostilità verso i Romani, anche
unctioribus non pro veri examinatione
se in De excidio non manca di effettuare
trucidabantur aliis electis trucioribus;
riferimenti agli abusi compiuti dai Romani.
27: Reges habet Britannia, sed tyranIn secondo luogo, i Britanni meritavano
ni … belligerantes, sed civilia et iniusta
la “punizione divina” delle incursioni poibella agentes;
ché avevano eletto dei sovrani incapaci e
crudeli, che avevano sfribrato il regno con
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Tuttavia, nonostante la punizione divina
fosse la giusta pena per la decadenza dell’isola, la mancanza di rispetto verso il Sacro
e pietà verso gli uomini, il popolo peccatore, l’abulia dei ceti dominanti, non doveva
venir meno la speranza della salvezza, ottenibile per Gildas, solo con la penitenza:
Fonti
Anche i religiosi avevano la loro buona parte di colpa, dato che alla debolezza del
potere secolare, si affiancava la depravazione del clero: nel De excidio si legge che i
sacerdotes erano stolti, senza remore, non pastori d’anime ma lupi famelici, interessati a soddisfare i propri vizi e disinteressati ai bisogni del popolo. Pertanto, la Britannia, era destinata alla disfatta, non potendo essere guidata e confortata dalla Fede.
Gildae De excidio, 24: ut avertatur
furor domini a vobis misericorditer
dicentis: nolo mortem peccatoris, sed
ut convertatur et viva.
De excidio et conquestu Britanniae
Prima parte: spiegazione dell’opera e breve narrazione della Britannia romana dalla
conquista fino ai tempi di Gilda (prima fonte storica a menzionare sia Ambrosius Aurelianus, che la vittoria dei Britanni nella Battaglia del Mons Badonicus);
Seconda parte: condanna di cinque sovrani (Gilda è l’unica fonte contemporanea a
riguardo, anche se non è nota la ragione della sua acredine);
Terza parte: aspra critica del Clero del tempo, senza che Gilda fornirsca nominativi.
Notizie sulla vita di Gilda
Non è nota l’esatta data di nascita di Gilda (ġìldës) “sapiens” (Il Saggio), Gildas
Badonicus, venerato come Santo dalla
Chiesa Cattolica, nonostante che nel De
Excidio Britanniae, Egli abbia scritto che
la “Battaglia del Monte Badon” o Mons
Badonicus, Badon Hill o Mynydd Baddon, in cui si fronteggiarono, da un lato,
i vincitori Britannici e Celti, dall’altro, gli
sconfitti Anglo-Sassoni si sia tenuta “44
anni e un mese fa, nell’anno della mia
nascita”. Non solo non è certo il tempo, ma neppure si conosce esattamente il luogo in cui lo scontro avvenne e,
conseguentemente, la data di nascita di
Gildas, alcuni la collocano nel 516, altri nel 510, altri ancora nel 494 o 493.
Forse nato da una famiglia di nobili britannici, venne affidato alle cure dell’Abate Iltud. Presa la tunica (forse verso
il 518), iniziò la sua predicazione dapprima nelle zone settentrionali della
Gran Bretagna, dove il Cristianesimo era
quasi scomparso; poi, a seguito della
morte di Patrizio d’Irlanda, che determinò la decadenza del Cristianesimo,
si trasferì in Irlanda, dove svolse un’in
tensa attività volta al rafforzamento
della presenza religiosa ed all’integrità della fede. Fu pellegrino a Roma ed
al ritorno, eremita, si fermò nell’Isola di
Houat (Île-d’Houat), presso la costa bretone. Venne a contatto con dei pescatori,
e, perciò, si ritrovò attorniato da una numerosa schiera di discepoli. Tornò sulla
terraferma e si recò in Francia e fondò
una delle prime grandi abbazie dell’Armorica, quella di Rhuis (di fronte all’isola
di Houat), di cui divenne Abate e dove,
verso il 540, scrisse la sua opera principale, De excidio et conquestu Britanniae ac flebili castigatione in reges,
principes ac sacerdotes. Inoltre, erudito, conosceva la Bibbia, i poeti latini e
gli Autori cristiani, e compose anche De
paenitentia (manuale per la confessione delle colpe), e, in endecasillabi accentuativi, una Oratio pro itineris et navigationis prosperitate. Gilda continuò
la sua predicazione in Cornovaglia, dove
fondò altri monasteri, ma morì nell’Îled’Houat, pare il 29 gennaio 570, ma
venne sepolto nel Monastero di Rhuys.
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Ialiani a Londra
Da poco sono sbarcato a Londra...
Impressioni di un giovane ventiquattrenne, arrivato da poco nella
capitale europea più attrattiva per i giovani
Sì, tutto il mondo è paese... ma, per tanti aspetti, Londra è tutto un altro mondo! Sono
arrivato da Mestre da poco più di un mese e una valanga di sensazioni ed emozioni nuove
mi ha come travolto. Al mio arrivo nella capitale inglese da tipico ragazzo italiano legato
alla famiglia, agli amici, ai luoghi dove si nasce e si cresce, mi sono sentito paracadutato
in un’altra vita. Assolutamente differente. Ciò ha messo in discussione tutte le mie sicurezze. Tutto quello che prima davo per scontato. Da subito.
Le news che giungono in Italia da qui - come quelle tristi di questi giorni - sono spesso una versione distorta, esagerata della realtà. È una versione giornalistica, tende a
drammatizzare. Il suo scopo è fare audience. Le zone centrali di questa metropoli, per
esempio, non sono meno sicure di tantissime altre capitali europee. Siamo noi spesso ad
essere spaventati dalla diversità di culture, di ritmi o costumi, a cui non siamo abituati. “Nonostante tutto, l’Inghilterra è un paese sicuro” ripeteva ieri il Console Generale di
Londra, Massimiliano Mazzanti. Era alla festa italiana dei“Maestri del Lavoro” onorificienza
conferita dal Presidente della Repubblica a lavoratori insigni. C’ero anch’io. Ospite assolutamente casuale, al Centro Scalabrini.
Una fisarmonica, un bel menu tricolore, più di un centinaio di vecchi combattenti nella dura, gloriosa battaglia della nostra emigrazione in Gran Bretagna oltre al Console...
sembrava un pezzo d’Italia nel cuore di Londra. All’inizio, un brindisi rituale alla Regina.
Poi, l’inno nazionale inglese ascoltato in piedi con sacro rispetto e un brindisi al Presidente
Napolitano con il canto Fratelli d’Italia, che sempre ti commuove. Ti penetra dentro, quando sei in terra straniera. E mi dicevo: questa gente respira con due polmoni, per davvero.
Italiano e inglese!
Anche per me i primi passi non sono stati per nulla facili. Proveniente dalla piccola,
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Ialiani a Londra
tranquilla terra veneziana mi sono ritrovato in un’immensa città straniera. Lontano fisicamente dai tuoi e dalla sicurezza della quotidianità. In fondo, noi italiani siamo legati
ai nostri luoghi, al nostro paese. Quasi fossilizzati. Sia per tradizione e per cultura. Ma
anche spesso per una totale mancanza di legame o interesse internazionale... In più si
aggiungono un sistema scolastico stagnante e un quadro istituzionale quasi inerte verso il
mondo.
La mia prima lotta è stata trovare un alloggio, una semplice camera. Semplice a dire,
ma complicato a farsi in una città dove i prezzi sono alle stelle e tutti ne approfittano.
La seconda, invece, è stata adattarmi allo stile di vita londinese, fatto di fast food o take
away. Qui non c’è la cultura del pranzo o cena in compagnia. Durante il giorno la maggior
parte delle persone mangia un pasto veloce già pronto. Non di rado mi capita di cenare,
mentre parlo via skype con la mia famiglia! Recupero, così, quel legame della conversazione a tavola, che rientra nelle tante piccole cose di cui ho nostalgia.
Quello che, invece, non mi manca affatto sono l’inaffidabilità del trasporto pubblico
italiano e le lungaggini burocratiche. Qui non si perdono tempo ed energie per niente,
l’efficenza è un aspetto onnipresente e qualora non dovesse essere garantita non mancano mai le scuse pubbliche, accompagnate dal fare il possibile per rimediare al problema.
Ho colto che il motivo principale per cui tantissimi giovani arrivano qui è la fuga dal nostro sistema. Cercano un futuro e delle opportunità, che la nostra patria non è in grado o
non ha interesse a fornirci. Anche se questa nuova ondata di emigrazione è differente da
quella dei nostri “nonni” di decenni fa. I giovani sono già pronti a un’apertura totale verso l’internazionalità, che la città fornisce subito. Non vengono semplicemente in cerca di
fortuna. Ma per sentirsi cittadini del mondo. Per uscire dall’immobilismo di una terra che
ancora sa di feudalesimo, di clientelismo o di raccomandazioni. Laura, arrivata da poco da
Catania, lavora già da Barbieri, grande negozio di abbigliamento di alta moda in centro.
La prima domanda che si sente sempre fare: “Ma chi ti ha raccomandato?” Nessuno!
Tutti i giovani che incontro non hanno più la necessità di ritrovarsi con i loro compaesani, per istituire una piccola comunità come era in passato. Subito si integrano in una
realtà multietnica e multiculturale. Proprio come pesci nell’acqua. Qui c’è una grande
integrazione culturale a tutti i livelli. Così è cosa normale trovare nella stessa carrozza
della metro una donna araba con il burqa, un metallaro tatuato, una famiglia indiana, un
impiegato della City in giacca e cravatta. Nel mio stesso laboratorio all’Università c’è un
grande mix culturale fatto di inglesi, spagnoli, cinesi, portoghesi, indiani e italiani. Tutto il
mondo riunito in un unico posto. Dove l’intolleranza per la diversità assume le dimensioni
di una vergognosa ignoranza primitiva e controproducente!
Invece, per i nostri primi emigrati, ormai anziani, era arrivare in una terra straniera,
quando non esistevano i mezzi di comunicazioni moderni che abbattono le distanze. Non
conoscevano la lingua locale. Era fondamentale incontrarsi, informarsi, trovare agganci
e aiuti... Io non posso che ritenermi estremamente fortunato. I primi giorni li ho trascorsi al Centro Scalabrini, una piccola oasi di pace e di familiarità nel sud di Londra, che mi
ha fatto sentire subito a casa. Un posto dove è sempre bello tornare per un saluto o una
chiaccherata davanti un buon caffè. E così sono qui capitato l’altra domenica in piena festa dei Maestri del lavoro. Ho avuto il biglietto di visita del Console italiano per contattarlo
quando necessario. Semplicità e cordialità, grandi doti inglesi, le noti qui anche nelle nostre Autorità. In mezzo alla festa pensavo come il termine “lavoro” stia nelle prime parole
della nostra Costituzione. Ma il nostro Stato sembra essersene dimenticato.
Ad un mio collega inglese all’Università spiegavo proprio l’altro giorno come il nostro
Stato abbia perso di vista l’importanza del lavoro. E preferisca finanziare con sistemi di
cassa integrazione o di assegni di disoccupazione, piuttosto che creare nuovi posti di
lavoro.
Come un cane che si morde la coda. Quando poi raccontavo che da noi proprio
lo Stato talvolta non paga le industrie a cui commissiona i lavori, il mio intercultore ne
rimaneva interdetto. Upset. Pareva che gli parlassi di Marte... ed è invece la mia terra!
Quando, poi, accennavo ai personaggi “famosi” del nostro panorama politico il tono della domanda si faceva stranamente duro:”Why don’t you vote for different people?!” (Ma
perchè non votate altra gente?!) Sono rimasto senza parole.
Lorenzo Carpitella
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Italians in London Newsletter
Ialiani a Londra
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Exploring London and environs 39
Italians in London Newsletter
La lettura della presentazione dell’e-book “Ecliptic”, Autrice Sara Lunardi, a cura di Kindle Direct Publishing RRP (£1.94) e libro cartaceo (paperback) a cura di CreateSpace RRP (£8.50),
suggerisce una lettura interessante. Per cui, abbiamo intervistato l’Autrice, nata e cresciuta in
Italia, ma trasferitasi a Londra, dove vive a Croydon. Quando non si dedica alla scrittura, Sara
è una “freelance beauty consultant” e la manager di un wellness and beauty centre.
Partiamo dall’infanzia e dall’adolescenza: ci sono alcuni episodi che ti hanno influenzato profondamente? Provengo da una famiglia di accaniti lettori, oserei dire perfino
‘famelici’. Non mi sono mai mancati libri di tutti i generi, li trovavo impilati anche a più strati
in ogni angolo disponibile della casa. Ma la vera rivelazione è avvenuta all’età di dodici anni,
nella biblioteca pubblica del quartiere di Genova dove sono cresciuta. Un’amica mi ha consigliato per caso di leggere ‘Il signore degli anelli’ e da quel momento il genere fantasy mi è
entrato nel cuore.
Ialiani a Londra
Ecliptic is the urban fantasy debut from Sara Lunardi which follows the lives of two
ordinary teenagers who suddenly find themselves endowed with physical and mental
abilities out of the ordinary. The teenagers enter a dangerous and epic battle in
which they must fight to save planet Earth.
Londra e più in generale l’Inghilterra, hanno rappresentato da sempre un’attrazione, oppure si è trattato di una “scoperta” successiva? Sono venuta a Londra per la
prima volta durante l’estate dei miei undici anni per una vacanza-studio. E’ stato amore a
prima vista, già all’epoca decisi che un giorno Londra sarebbe stata la mia casa.Da allora ogni
occasione era buona per tornare: approfondire la lingua, fare visita agli amici o una semplice
vacanza. Ho anche girato gran parte dell’Inghilterra e della Scozia, mentre mi manca ancora
l’Irlanda, ma spero di rimediare presto.
Esistono legami tra il libro e la vita di tutti i giorni? A dire il vero, il genere fantastico
rappresenta una fuga dalla vita di tutti i giorni. L’immaginazione, a mio parere, ci permette
di evadere dallo stress e dagli obblighi quotidiani e di rifugiarci in un mondo sempre nuovo e
sorprendente, costruito a nostra misura.
Ci sono progetti personali che vorresti realizzare? Mi sono trasferita a Londra da circa
un anno e non ho ancora sfruttato pienamente tutte le possibilità che questa città è in grado
di fornire. Oltre alla scrittura, il mio interesse si colloca nel settore della bellezza, in quanto
ho lavorato per anni come direttrice di centri estetici e consulente di bellezza. Non escludo in
futuro di impegnarmi per unire le due cose, magari scrivendo proprio di bellezza e moda.
Che rapporto hai con la comunità italiana a Londra? Negli ultimi tempi, a causa della
crisi che sta colpendo in maniera profonda l’Italia, tante persone di mia conoscenza si sono
trasferite a Londra. La comunità italiana qui è molto forte e numerosa. Trovo che sia naturale
ricercare il contatto con gente che ha le tue stesse tradizioni e il tuo stesso modo di vivere,
soprattutto in un paese straniero.
La permanenza a Londra ha influenzato e quanto le abitudini italiane? Ho viaggiato
molto e ho vissuto per alcuni anni in Svizzera e per un breve periodo anche in Spagna, e non
ho mai avuto problemi di adattamento Penso di comportarmi sempre allo stesso modo, a prescindere dal mio domicilio.
Nostalgia dell’Italia? Per alcune cose sì, penso che in fondo si rimanga sempre attaccati al
proprio luogo di origine. Mi manca il mare e i paesaggi in cui sono cresciuta, il cibo (risposta
scontata!) e il calore delle persone. Quello che non mi manca sono le difficoltà della vita quotidiana e lavorativa, che stanno visibilmente peggiorando.
Come passa il tempo libero? Adoro tutto ciò che rientra nella sfera dell’arte, dalla musica
alla danza, dal teatro alle mostre nei musei. E Londra è sicuramente una città che da questo
punto di vista offre tantissimo. In particolare, da quando mi sono trasferita ho scoperto il genere del ‘musical’ e ne sono diventata una grande appassionata.
Esplorando Londra e dintorni 39
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C
Quarry,
una ventata di breezy pop a Londra
Quarry, il cantante songwriter della band Prizeday, suonera’ a
Londra nel mese di novembre presentando il suo side project
e qualche brano della band in una nuova veste.
Quarry, pseudonimo di Vittorio Tolomeo, tornerà a suonare a
Londra dopo i tour con i Prizeday di febbraio, maggio ed ottobre nel Regno Unito. La partecipazione al The Great Escape
Festival e l’apertura dei concerti di Arthur Brown, unite ai
passaggi radiofonici del loro singolo ‘War Zone’, hanno permesso alla band di farsi apprezzare dal pubblico britannico in
vista dell’uscita del loro album di debutto nel 2014.
Lo stravagante e pungente breezy pop della musica di Quarry spazia dalla controcultura musicale degli anni sessanta
all’indie pop degli anni novanta. Un sound in cui le melodie
accattivanti sono sostenute da una ritmica incalzante e tessiture minimali di chitarre e synth.
15 novembre
28 novembre
30 novembre
Nambucca, London
The George Tavern, London
The Hope & Anchor, London
Quarry
Soundcloud:
dom-to-tell-1
www.soundcloud.com/j-quarry/sets/free-
Prizeday
Website:
Soundcloud:
www.prizedayrockband.com
www.soundcloud.com/prizeday/sets/a
Per interviste ed mp3 contattate: [email protected]
Tel. 0039 328 3572130
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Exploring London and environs 39
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Esplorando Londra e dintorni 39
Brighton
Brighton è una destinazione turistica raggiungibile da Londra agevolmente. E’ molto frequentata dai turisti. E’ nota per il
Royal Pavilion, una struttura che richiama
stili artistici orientali ed il “Pier”, il pontile (residuo, visto che uno venne avvolto dalle fiamme ed il suo scheletro è
ancora in mare, di fronte alla spiaggia).
Viva di giorno ed anche di notte, è una
meta per tutti, giovani ed anziani. Vi proponiamo alcune fotografie, augurandoci
di poter, in futuro, approfondire il tema.
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Imprenditoria a Londra
Il profilo imprenditoriale di questo mese è dedicato a un’impresa londinese a sfondo sociale la cooperativa interpreti, traduttori e formatori linguistici denominata RICOL Ltd.
Costituitasi su iniziativa di un gruppo d’interpreti e insegnanti di lingua rumeni, La RICOL, Interpreters Cooperative of London Ltd, si colloca nel panorama multilingue londinese come la risposta
etica alla domanda di enti pubblici e privati per prestazioni professionalidi alta qualità disponibili
nella maggior parte delle lingue, compreso il British Sign Language, a tariffe vantaggiose per il
cliente ed eque perl’erogatore dei servizi.
La RICOL Ltd, la prima cooperativa interpreti, traduttori e formatori linguistici del Regno Unito, pone a proprio fondamento il rispetto dei valori della cooperazione dei probi pionieri di
Rochdale,“The Rochdale Society of Equitable Pioneers” che nel 1844 dettero vita alla prima vera e
propria cooperativa del mondo occidentale. Tali valori tradotti nei sette principi adottati a Manchester nel 1995 dall’Alleanza Cooperativa Internazionale sono: Adesione libera e volontaria, Controllo democratico da parte dei soci, Partecipazione economica dei soci, Autonomia e indipendenza,
Educazione, formazione e informazione, Cooperazione fra cooperative, Interesse verso la comunitàche a tutt’oggi formano le linee guida secondo le quali le cooperative di tutto il mondo mettono
in pratica le proprie attività.
Nelle parole di Anca Ionescu, una dei soci fondatori della RICOL Ltd: ”Nell’ambito dei servizi d’interpretariato storicamente erogati da professionisti autonomi che operano in isolamento abbiamo
voluto piantare il seme di un’idea che lavorando insieme in modo solidale si può diventare più forti
e in tal modo offrire al cliente il valore della qualità ai prezzi migliori. Nel lungo termine, aspiriamo
ad uno sviluppo sostenibile della professione, in particolare, per quanto riguarda il Public Service
Interpreting, che a causa dell’assoggettamento alla privatizzazione imposto dal governo di coalizione britannico, viene a trovarsi in uno stato di emergenza, dove, quotidianamente, la qualità è
sacrificata nel nome di una presunta convenienza. Stiamo assistendo alla de-professionalizzazione
degli interpreti operanti negli ambiti giuridico, sociale e sanitario; ambiti in cui la differenza tra
un interprete qualificato e competente o qualcuno che s’improvvisa tale può essere decisiva. Il
modello creato dalla RICOL aspira all’integrazione tra la dimensione etico-sociale e quella imprenditoriale e questo significa guardare al futuro della nostra professione che oggi più che mai
è seriamente minacciata dall’instabilità economica, la privatizzazione di servizi al cittadino e la
monopolizzazione delle opportunità di lavoro da parte delle grandi corporazioni a scapito di una
dimensione giusta del lavoro”.
Dal 2009, nel Regno Unito il settore delle cooperative ha visto una costante crescita (25%) e
si contanoben più di 6.100 cooperative, più di15 milioni di soci aderenti e un giro d’affari di 37
miliardi di sterlinel’anno. In Italia. Esistono più di 250.000 organizzazioni a sfondo sociale con 4
milioni di operatori ed entrate per 46 miliardi di euro; il settore italiano è anche leader per dinamismo con operatori soprattutto giovani (65% sotto i 40 anni) e in prevalenza donne (60%).
Anca Ionescu continua: ”La RICOL Ltd ha scelto di nascere come impresa di piccole dimensioni la
cui forza è la qualità delle prestazioni dei soci; non essendoci stato nel Regno Unito alcun preesistente modello di cooperativa di servizi linguistici da seguire, abbiamo dovuto lavorare a lungo per
sviluppare la nostra visione in modo coerente e sostenibile. La nostra opera affronta ora la sfida
diaffermarsi sul mercato e contestualmenterimanere fedele ai principi di controllo democratico,
proprietà comune e solidarietà”.
La RICOL Ltd si affianca dunque alle sempre più numerose imprese britanniche a sfondo sociale
che attraverso una scelta etica, l’impegnodi erogare prestazioni di alta qualità e il raggiungimento
della corretta sostenibilità socio-economica rappresentano per il cliente la vera convenienza.
Per maggiori informazioni:
www.ricol.coop
http://www.theguardian.com/social-enterprise-partner-zone-the-co-operative/demand-professional-linguists-translates-uks-firstinterpreters-co-operative
http://www.thenews.coop/article/interpreters-co-operative-set-break-language-barriers
www.co-operative.coop/enterprisehub
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Exploring London and environs 39
Italians in London Newsletter
Founded by a group of Romanian professional Public Service interpreters and language teachers, RICOL Ltdenters London’s multilingual arena as the ethical answer to the demand from
private and public bodies for high quality language services. Interpreting, translation and language training are provided in most languages, including British Sign Language, at rates that
are advantageous for customers and fair to the service providers.
RICOL Ltd, the first interpreters’ cooperative of its kind in the UK, abides by the values of
cooperation of the Rochdale Society of Equitable Pioneers that in 1844 established the first
cooperative in the western world. These values were translated into 7 principles adopted in
Manchester in 1995 by the International Co-operative Alliance: Voluntary and Open Membership, Democratic Members’ Control, Members’ Economic Participation, Autonomy and Independence, Education, Training and Information, Cooperation among Cooperatives and Concern for the Community.The principlesform the basis on which cooperatives worldwide carry
out their activities.
Anca Ionescu, one of the founding members of RICOL, says: ‘Interpreting services have historically been provided on a freelance basis by individualsworking in isolation.We wanted to
plant the seed of an idea that by working together in solidarity we can become stronger and
able to offer our customers high quality services at the best prices. Our long term aspiration
is professional sustainability, particularly with reference to Public Service Interpreting,whichas
a result of privatisation bythe coalition government finds itself in a crisis situation where every dayquality is sacrificed in the name of alleged savings. We are witnessing the de-professionalization of court, local government and medical interpreter where the difference between a
qualified and professional interpreter and an unqualified one may be hugely significant. RICOL’s model aimshopefully to givebusiness a social and ethical dimension. The future of our
profession has beenshaken by the economic instabilityand the privatisation of services as well
asthe monopolisation of work opportunities by giant corporations to the detriment of a fair
work environment.’
Imprenditoria a Londra
This month, the profile page is dedicated to a London-based social enterprise: RICOL Ltd,the Interpreters’Co-operative of London.
Since 2009, in the UK the number of cooperativeshas risen constantly to over 6000 witha
membership of over 15 million and a turnover of £ 37 billion per year. In Italy there are more
than 250.000 social enterprises with 4 million members generating 46billion Euros in revenue; the Italian sector is also a leader in creating opportunities for young people (65% under
40s) and women (60%).
Anca Ionescu continues: ‘RICOL Ltd wasborn as a small enterprise whose strength is in the
quality of the services provided by our members. In the UK there was no pre-existing language servicescooperative model to follow and we have had to work very hard to accomplish our
vision in a coherent and sustainable manner. We now face the challenge of succeeding as a
business whilst maintaining our principles of democratic control, shared wealth and solidarity.
RICOL Ltd has joined the increasing number of British social enterprises by making an ethical
choice and a commitment to providing high quality services andachieving the right socio-economic sustainability that can represent the real savings for any customer’.
Further information:
www.ricol.coop
http://www.theguardian.com/social-enterprise-partner-zone-the-co-operative/demand-professional-linguists-translates-uks-firstinterpreters-co-operative
http://www.thenews.coop/article/interpreters-co-operative-set-break-language-barriers
www.co-operative.coop/enterprisehub
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Ialiani a Londra
English in London
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