pref lav
Transcript
pref lav
Codice cliente: 8727381 20 CRONACHE Martedì 31 Gennaio 2017 Corriere della Sera # Milano, aveva 71 anni Prete dei ragazzi e rettore del «San Carlo» Addio a don Aldo Da più di un quarto di secolo, scelto nel 1990 dal cardinale Carlo Maria Martini, era «il» rettore del Collegio arcivescovile San Carlo, la scuola-bene di Milano, quella di Achille Ratti (poi papa Pio XI), di Giovanni Testori e di una parte notevole della borghesia ambrosiana. Ma don Aldo Geranzani, scomparso ieri a 71 anni dopo una lunga malattia, sorrideva ironico quando sentiva parlare di «sancarlini», nell’accezione comune di figli di papà parecchio viziati, lui che era figlio di un idraulico comunista di Bollate e della parità scolastica aveva una idea ben precisa: «La vera parità sarebbe questa: che il figlio di un operaio possa studiare al San Carlo e che la scuola statale possa avere i nostri standard». Don Aldo — in realtà da tempo era monsignore, ma guai a chiamarlo così — seguiva i suoi ragazzi con la stessa passione educativa di quando aveva insegnato alla scuola statale o fatto il parroco per vent’anni a Chiesa Rossa, «in quel tempo, a Milano, praticamente il Bronx». Non che i ragazzi fossero poi così diversi, a volte. Era preoccupato per le troppe famiglie sfasciate, i genitori «spesso indaffaratissimi, magari a far salotto», e i figli che finivano per crescere con le baby sitter, «e poco importa che siano ricchi o poveri, che a fare da baby sitter ci siano trenta filippini, la PlayStation o la tv». La sua vocazione era proteggerli, i suoi ragazzi, e farli cre- Religioso Don Aldo Geranzani aveva 71 anni ed era nato a Bollate (Fotogramma) LE SCUOLE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE scere. Aveva scritto loro della malattia. Onnipresente a scuola, esigente e creativo, nel caso: si era pure inventato la «multa» per i cellulari che squillavano in classe, e i soldi finivano in un grande salvadanaio che a fine anno veniva devoluto alle missioni. Bilinguismo, teatro, viaggi internazionali, pellegrinaggi. Era sempre avanti, don Aldo. Ma l’essenziale per lui era formare esseri «pensanti», sull’esempio di Martini: «Non vogliamo creare bigotti ma persone responsabili, educate alla verità e alla libertà». Gian Guido Vecchi © RIPRODUZIONE RISERVATA La prova Maturità 2017 Torna il Latino e non c’è Fisica allo Scientifico «P In fabbrica Lorenzo Monti vive a Montesolaro, in provincia di Como: ora lavora come dipendente apprendista in un famoso mobilificio della Brianza di Elisabetta Soglio Imparano un mestiere che li appassiona, riescono a ottenere in tempi sorprendenti un contratto che molti laureati sospirano per anni, avviano carriere. E, soprattutto, sono contenti di se stessi. Centoquarantamila giovani in Italia frequentano i corsi di Formazione professionale e il trend 2016 di chi riesce poi a inserirsi nel mondo del lavoro fa segnare un aumento del 30 per cento. Sono elettricisti, falegnami, cuoche, camerieri, estetiste, grafici, segretarie. Le loro storie di origine raccontano percorsi scolastici difficili o, più semplicemente, poca attitudine allo studio: «Preferivo andare a lavorare», sintetizzano schietti Lorenzo, Riccardo, Francesco. E così hanno scelto scuole dove per alcune materie invece di penne e matite usi mestoli o chiavi inglesi e dove sono obbligatori gli stage che poi si possono tramutare in apprendistato vero e proprio. «Lavorare mi ha insegnato tante cose. Prima pensavo soltanto a giocare e non mi prendevo responsabilità», ammette Francesco Riso che a Roma dopo il diploma di elettricista ha cominciato l’apprendistato in una ditta in cui fa manutenzione ordinaria e straordinaria a macchinari. Lorenzo Monti vive a Montesolaro e nella sua Brianza ha trovato quello che cercava: la sorella maggiore è tutto il giorno china sui libri, ma quella vita non fa per lui. Sceglie invece i corsi dell’Enaip di Cantù, il secondo anno ottiene uno stage in un noto mobilificio della zona ed è la svolta. Trentadue ore di lavoro alla settimana girando in tutti i reparti: la lucidatura, la falegnameria, il montaggio e l’imballaggio. L’azienda è con- «Io preferisco lavorare» Lorenzo e gli altri studenti del nuovo apprendistato «Mi sono guadagnato i soldi per pagare da solo la patente» +29 Per cento L’aumento dei contratti di apprendistato firmati fra gennaio e ottobre 2016 rispetto all’anno precedente, da 5.772 a 7.487 tenta di lui, dell’impegno e dell’attitudine, lo assume come dipendente apprendista, e con quello che guadagna «tra un po’ mi pagherò la patente senza pesare sui miei. Ho imparato che essere autonomi è importante». Ha optato per l’alternanza scuola-lavoro anche Riccardo Facco, veneto di Piazzola sul Brenta: la passione per i motori lo porta a scegliere l’Enaip di Cittadella dove prende l’attestato di meccanica. Nell’officina che lo ha assunto come apprendista si occupa di manutenzione delle auto, dà una mano sui tagliandi, controlla i freni «e ogni Mirko Sguerzoni ha un diploma di perito meccanico: costruisce i go-kart e ha aperto una società (sopra con Bernie Ecclestone) giorno imparo qualcosa di più e sono sempre più contento di questa esperienza». Le storie di queste scuole sono lunghe decenni. Proprio oggi viene presentato a Padova il volume Essere nel Lavoro che racconta 65 anni di Enaip Veneto anche attraverso i successi di alcuni ex alunni: Paride Contin aveva cominciato con i corsi di Elettronica industriale e oggi lavora a Londra, service engineer alla McLaren. Paola Budel è una chef che vanta, contitolare del ristorante Venissa, una stella Michelin, mentre Mirko Sguerzoni ha sfruttato le lezioni seguite nel- Riccardo Facco dopo aver preso l’attestato di meccanica si occupa di manutenzione nell’officina dove lavora come apprendista le aule di meccanica per imparare tutto dei go-kart: adesso li produce con la società che ha fondato insieme a un racing team plurititolato nelle competizioni nazionali e internazionali. Il segreto, insomma, è ricominciare a credere in se stessi, anche quando i voti sembrano bollarti come un giovane incapace e inconcludente. Il sottosegretario al ministero del Lavoro Luigi Bobba riassume: «Contro la dispersione scolastica c’è bisogno di percorsi formativi differenziati che consentono di studiare e allo stesso tempo lavorare acquisendo competenze. Le aziende hanno infatti bisogno di specializzazioni che spesso nel mercato del lavoro non trovano». Il governo ha stanziato 87 milioni anche per la sperimentazione del sistema duale di apprendimento che offre alle aziende diversi incentivi (non viene applicato il contributo di licenziamento, si sconta l’aliquota contributiva, ci sono sgravi sui contributi ASpi). Conclude Bobba: «Recuperiamo giovani che si sentivano demotivati, offriamo opportunità alle imprese, diamo fiato all’occupazione». E questi giovani (ma anche i loro genitori) sorridono. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il piano Luigi Bobba (foto) è sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Sono 140 mila i giovani in Italia iscritti ai corsi di Formazione professionale L’Enaip è una rete nazionale che offre servizi per l’istruzione, la formazione professionale e il lavoro anico» sembrava una definizione esagerata, ma sui social e negli appelli circolati nei giorni scorsi c’era tutta l’agitazione dei 100 mila maturandi dei licei scientifici, davanti alla prospettiva di Fisica come seconda prova all’esame: una possibilità che avrebbe mandato a regime l’alternanza tra le due materie, attuando la riforma dell’ex ministro Gelmini. Ma dopo la disastrosa prova simulata di qualche giorno fa, la «regina delle scienze» era diventata uno spauracchio. E il ministero ha scelto di non infierire. Anche per il 2017, dunque, Matematica allo Scientifico. Alternanza rispettata al Classico, dove la seconda prova sarà Latino (Greco l’anno scorso). Una mano tesa anche al linguistico, dove è uscita la prima lingua straniera, la più studiata (e però non piace Fisica come terza prova: «È per ricordarci di restare umili e non pretendere troppe gioie?» si chiede Chiara su Twitter). Tecniche della danza al coreutico, Diritto ed economia politica al Liceo delle scienze umane, Economia aziendale per i futuri ragionieri. L’elenco ha lasciato gli studenti «stupiti», dice un sondaggio di Skuola.net. Tradotto: spiazzati dall’assenza di sorprese. La lista completa è sul sito del Miur che ha predisposto un motore di ricerca delle materie. «Ci siamo, questo è uno dei momenti più attesi da voi e dalle vostre famiglie. Vi faccio un grandissimo in bocca al lupo. So che ce la farete», ha detto la ministra Valeria Fedeli in un video postato su Facebook e YouTube. La novità 2017 è la sponda social dell’esame: con l’hashtag #nopanic e un nuovo canale Instagram, per tutto il percorso di avvicinamento alla Maturità circoleranno video di esperti, curiosità e informazioni sulla preparazione delle prove. L’esame comincerà mercoledì 21 giugno, con la prova di Italiano. Il 22, secondo scritto. Antonella De Gregorio © RIPRODUZIONE RISERVATA