1° Sabato ASP 2015 - Associazione Studi Psicoanalitici
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1° Sabato ASP 2015 - Associazione Studi Psicoanalitici
Associazione di Studi Psicoanalitici Milano 1° SABATO ASP 2015 28 marzo 2015 ore 9.30-13.00 Milano – Via Pergolesi 27 "Vite possibili dopo violenze collettive” relatori: Silvia Amati Sas, Ugo Corino A partire dalla visione di materiale clinico proveniente da persone che sono state vittime di violenze e abusi durante la guerra nell’ex Jugoslavia, proveremo, con il contributo della dott.ssa Amati Sas che ha lavorato psicoanaliticamente a lungo con persone che hanno subito torture, a ragionare attorno al tema delle violenze collettive, dei traumatismi derivanti dalle guerre e dalle migrazioni di massa. Il documentario che proponiamo, non distribuito in Italia e che riguarda un resoconto del lavoro di un anno in una Comunità Terapeutica realizzato a distanza di tre anni dalla conclusione della guerra nell’ex Jugoslavia, testimonia di un lavoro comunitario con un gruppo di donne bosniache che hanno subito violenze estreme attraverso l’uccisione dei loro congiunti di sesso maschile (figli mariti, fratelli, padri ecc). Un lavoro realizzato da un giovane che nell’occasione si è fatto regista e che documenta con grande sensibilità e attenzione il difficile lavoro per un ritorno alla vita di donne coraggiose e capaci. A commento di queste immagini ci avvarremo dei contributi teorici e clinici di Amati Sas a partire dalla considerazione che la violenza è uno strumento organizzato da poteri sociopolitici, il cui scopo principale è quello di indurre una paura catastrofica e provocare conseguenze traumatiche a un insieme di persone o a un’intera popolazione. Per parlare, in termini psicoanalitici, del trauma provocato dalla violenza, dobbiamo considerare che, quando si lavora con pazienti che hanno vissuto quel tipo di esperienza, alcune delle nostre consuete premesse (teoriche o tecniche) devono essere modificate e ricalibrate, poiché la violenza sociale traumatica provoca fenomeni di adattamento soggettivo che conferiscono ovvietà e familiarità a qualsiasi contesto, un “adattamento a qualsiasi cosa” che possiamo considerare una “difesa tramite l’ambiguità”. Nello stato di ambiguità, c’è un’alterazione della capacità di pensiero critico e dei meccanismi di allarme, che rendono tanto il soggetto quanto il gruppo facilmente penetrabili e suggestionabili. Il rischio da evitare è quello di descrivere la violenza con concetti psicoanaliticamente ovvi (come, ad esempio, quello di sado-masochismo) senza collocarla in un contesto istituzionale caratterizzato da autorizzazioni a commettere azioni efferate e brutali concesse dalle organizzazioni di potere alle proprie forze dell’ordine. Con i pazienti traumatizzati socialmente è molto utile prendere in considerazione i tre spazi della soggettività: l’intrasoggettività (la relazione tra l’ego e gli oggetti interni), l’intersoggettività (i legami tra il soggetto e l’“altro”, o gli altri, della realtà esterna) e, in modo peculiare, i fenomeni trans-soggettivi, cioè i legami tra il soggetto e il contesto sociale condiviso. Nella terapia delle situazioni estreme, non si tratta solamente di “rendere conscio l’inconscio” o di “integrare le dissociazioni”, ma anche di rendere pensabili il trauma e le difese inconsce che vengono attivate (frammentazione, dissociazione, adattamento) e di dare al paziente la possibilità di trasformare l’ambiguità difensiva (il non-conflitto) in ambivalenza critica, di trasformare la propria alienazione in giudizio. Compito etico della psicoanalisi è quello di rendere psicoanaliticamente dinamico il nostro basico conformismo. La sfida psicoanalitica possibile di fronte all’intenzione manipolatrice perversa è il desiderare di pensare, di poter pensare, di continuare a pensare e questo insegnamento può accompagnarci anche nelle nostre abituali stanze di analisi e nei contesti psicoterapeutici di tutti i giorni lontani da situazioni estreme quali quelle delle donne bosniache che vedremo nel video presentato. RELATORI: Silvia Amati Sas Neuropsichiatra Infantile, è membro ordinario AFT della Società Svizzera di Psicoanalisi e Membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell’IPA. È stata presidente dal 2005 al 2013 dell’ EATGA - European Association Transcultural Group Analysis. Nei suoi numerosi lavori, pubblicati in riviste internazionali e volumi collettanei in più lingue (francese, inglese, spagnolo, italiano), ha prestato particolare attenzione alle tematiche della trans-soggettività in psicoanalisi e della violenza sociale, elaborando teoricamente con grande fecondità la sua particolare esperienza clinica con pazienti reduci da persecuzioni politiche dei regimi dittatoriali. In particolare, si sottolinea, il forte impegno etico e la solidità dell’impianto teorico-concettuale di alcune sue riflessioni sulla tortura, sulla violenza, sulla vergogna e l’ambiguità. BIBLIOGRAFIA Amati Sas,S. (1977). Qualche riflessione sulla tortura per introdurre una discussione psicoanalitica. Rivista di Psicoanalisi, 23, 3. Amati Sas, S. (1985). Megamuertos: unidad de medida o metáfora? Revista de Psicoanálisis, Buenos Aires, 42, 1282-1372; (Perché accettiamo l'inaccettabile. Sapere, 51, 10, 1985). Amati Sas, S. (1989). Récupérer la honte. In Puget, R. Käes et al. (a cura di) Violence d'Etat et Psychanalyse.Dunod, Paris; (Recuperare la vergogna. In: Violenza di Stato e Psicoanalisi, Gnocchi, Napoli, 1998). Amati Sas, S. (1989). Avatars de l'angoisse de séparation dans les situations extrêmes. Rev. Franç. Psychanal., 1, 69-73. Amati Sas, S. (1991).; Souffrance, douleur et cadres sociaux. Rev. Franç. Psychanal., 4, 945-955. Amati, S. (1992a). Ethics shame and countertransference. Psychoanalytic Inquire, 12, 570-579. Amati, S. (1992b). Psicanalisi dell‚ambiguità. In: "Ambiguità", Ed. Longo e Magris, Trieste. Amati, S. (1992c). Ambiguity as the route to shame. Int. J. Psycho-Anal., 73, 329-34. Amati Sas, S. (1993). Estraneazione, dilemma. Non pubblicato. Amati Sas, S. (1994). Etica e Trans-soggettività. Rivista di Psicoanalisi 1994, XL, 4. Amati Sas, S. (1996). L'ovvio, l'abitudine e il pensiero. Setting, 1, 1. Amati Sas, S. ; Gampel, Y. (I997). What Sexuality, Whose Sexuality. Contribution the workshop "Mass Sexuality, Private Sexuality", I.P.A. Congress Barcelona. Amati Sas, S. (1997). La modesta omnipotencia. Revista de Psicoanálisis, Numero internacional N. 5. Amati Sas, S. (1997); La realtà psichica e le sue circostanze.in “La Realta psichica” Ed. Genovese, (pubblicato nel 2000). Amati Sas, S. (1997). Sessualità di massa, sessualità privata. Trento.Pubblicato in”Paura del futuro”,Quaderni di psicoterapia infantile No50 Ed.M.Lugones e M:L:Algini -Borla(2005) Amati Sas, S. (1998). Crimini dell‚umanità e psicanalisi. Quale felicità? Psyche, "La felicità". Amati Sas, S. (1999). Notre honteuse malléabilité. Non pubblicato. Amati Sas, S. (2000). La interpretación en el trans-subjetivo; Revista de Psicoanálisis, Buenos Aires, 1. Amati Sas, S. (2002). La violenza sociale traumatica: una sfida alla nostra adattabilità inconscia. International Conference "Clinical Sandor Ferenczi",pubblicato in “Ferenczi oggi” Ed.F.Borgogno-Bollati Boringhieri(2003) e in”Psicanalisi”(2006) Amati Sas, S. (2002). Situations sociales traumatiques et processus de la cure. Revue Française de Psychanalyse 3, 923-933. Amati Sas, S. (2003). Honte, ambiguïté et espaces de la subjectivité. Revue Française de Psychanalyse, 5, 1771-1775. Amati Sas, S. (2004). L’interprétation dans le trans-subjectif: réflexions sur l’ambiguïté et les espaces psychiques. Psychothérapie, 24, 207-213. Amati Sas,.S(2005) Ambiguity as a defense in extreme trauma. Panel on “Trauma and torture” I.P.A.Congress Rio de Janeiro.Non pubblicato. Ugo Corino Psicologo, Psicoterapeuta e Psicosociologo clinico. Presidente del Laboratorio di Gruppo Analisi (Confederata Coirag); Membro ASP (Ass. Studi Psicoanalitici Milano). Insegna presso le Scuole di Specializzazione SPP (Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica) di Torino e Coirag (Confederazione Italiana per la Ricerca Analitica sui Gruppi) di Torino e Palermo. Lavora privatamente come psicoterapeuta, formatore-didatta e supervisore in ambito Sanitario e Socio Assistenziale. Ha pubblicato diversi lavori tra cui: U. Corino, L. Napoletano, La formazione orientata sul gruppo di lavoro, F. Angeli, Milano, 1980. (VI ristampa 1994) U. Corino, Il setting nella formazione psicosociale in: F. Avallone (a cura di) La formazione psicosociale: metodologie e tecniche, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1989. U. Corino, L’organizzazione come questione; in: F. Di Maria, G. Lavanco (a cura), Nel nome del gruppo:gruppoanalisi e società, F. Angeli, Milano 1994. U. Corino, L’équipe: si au moins il y avait conflit!, in M. Sassolas (a cura) Conflits et conflictualité dans le soin psychique, Erès, Ramonville Saint-Agne, 2008. U. Corino, M. Sassolas, Cura psichica e comunità terapeutica: esperienze di supervisione, Borla,Roma,2010. Quota di partecipazione: 20 euro per i soci; 25 euro iva compresa per esterni Sono stati assegnati n. 5,8 Crediti ECM E’ gradita la prenotazione presso la Segreteria: Tel: 02 6706278 e-mail: [email protected]