AUDIT SULLA STABILITÀ DEL PANTHEON DI PARIGI

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AUDIT SULLA STABILITÀ DEL PANTHEON DI PARIGI
29 GIUGNO: STUDIO SULLA STABILITÀ DEL PANTHÉON DI
PARIGI
L’incarico assegnato dal governo francese a docenti dell’Università di Parma
Mercoledì 29 giugno, alle ore 11, nella Sala del Senato dell’Università, si è tenuta la conferenza
stampa nel corso della quale è stata presentata la ricerca relativa allo Studio sulla stabilità del
Panthéon di Parigi.
Nell’agosto del 2004 il Ministero della Cultura e della Comunicazione francese ha bandito un
concorso internazionale per uno studio che individuasse le cause principali dei dissesti e
indicasse la metodologia e le procedure più opportune da seguire per pervenire la completa
messa in sicurezza e conservazione del monumento.
Il concorso è stato vinto da un gruppo di studiosi italiani coordinato dal prof. Carlo Blasi,
straordinario di Restauro Architettonico nella Facoltà di Architettura dell’Università di Parma, e
composto da docenti dell’Ateneo parmense, esperti nei diversi settori scientifici coinvolti nella
ricerca.
Per i problemi di stabilità: il prof. Ivo Iori, preside della Facoltà di Architettura, il prof. Gianni
Royer, il prof. Daniele Ferretti, e la dott.sa Eva Coïsson della Facoltà di Architettura.
Per i problemi di degrado dei materiali: il prof. Alessandro Mangia, Preside della Facoltà di
Scienze e il prof. Gianpiero Venturelli, della Facoltà di Scienze.
Per i rilievi: il prof. Paolo Giandebiaggi della Facoltà di Architettura.
Per la geotecnica: la prof.ssa Margherita Ferrero della Facoltà di Ingegneria.
È stata direttamente coinvolta nella ricerca anche la Società per la gestione del Parco ScientificoTecnologico dell’Ateneo, PARMA TECNINNOVA (direttore il dott. Guido Gerboni).
Il 14 giugno scorso il prof. Blasi, accompagnato dal prof. Royer e dalla dott.sa Coïsson, ha
presentato i risultati del lavoro svolto per la prima fase alla “Commissione per il Panthéon” della
Direzione dell’Architettura e del Patrimonio del Ministero della Cultura e della Comunicazione a
Parigi.
La Commissione ha apprezzato e approvato il lavoro svolto e ha invitato il gruppo a proseguire
nella ricerca completando gli aspetti propositivi, che verranno presentati il autunno ai dirigenti del
Ministero francese.
Nel recente incontro sono state anche poste le basi per attività di ricerca coordinata nel settore
della tutela dei beni architettonici tra i docenti della Facoltà di Architettura di Parma e esperti
francesi del “Laboratoire Central des Ponts et Chaussées”.
La ricerca si concluderà nel prossimo mese di settembre con la definizione delle metodologie
operative e del programma di intervento.
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BREVI NOTE SUL PANTHÉON DI PARIGI
La chiesa di Saint Genevieve a Parigi venne progettata e iniziata da Soufflot alla metà del XVIII
secolo e venne completata, come Panthéon dei Francesi, dopo la Rivoluzione, da Rondelet.
Il monumento ospita oggi le spoglie di alcuni degli uomini più famosi della storia francese, tra i
quali Voltaire, Rousseau e Marat.
Architettonicamente l’edificio è caratterizzato da un ampio portale, che ricorda i templi
dell’antichità classica e da una grande cupola, con un colonnato esterno come quello di San
Pietro a Roma e quello di San Paolo a Londra.
Prima della costruzione della torre Eiffel, la cupola del Panthéon è stata a lungo la più alta
costruzione di Parigi.
Oltre che per la sua grande cupola, l’edificio è noto nella storia dell’architettura anche per il fatto
di essere stato costruito con una tecnica speciale e innovativa: quella della muratura armata,
ovvero mediante pietre squadrate collegate tra loro da una grande quantità di staffe metalliche.
La descrizione della costruzione e le tavole grafiche presenti nel famoso “Trattato sull’arte di
costruire” del Rondelet, hanno reso famoso il Panthéon e la tecnica costruttiva della “pierre
armée” che ha permesso forme così ardite. La nuova tecnica però, non sufficientemente
sperimentata, ha anche prodotto tensioni insostenibili nei materiali e fratture nelle pietre.
Fino dai primi anni, dopo la costruzione della cupola (1790), l’edificio mostrò problemi di stabilità,
al punto che negli anni a cavallo della Rivoluzione si sviluppò una violenta polemica tra i più
famosi architetti, ingegneri e matematici francesi sulla resistenza dei piloni che sostengono la
cupola.
Nell’ambito di tale polemica scientifica, Rondelet e Gautey svilupparono quelli che possono
essere considerati i primi calcoli strutturali effettuati per un edificio secondo le regole della
nascente scienza di previsione del comportamento delle strutture.
L’edificio segna il passaggio da “l’arte di costruire” alla “scienza delle costruzioni”.
Nel 1806, finalmente, Rondelet fu incaricato da Napoleone di consolidare i piloni.
I problemi statici, tuttavia, non si arrestarono mai completamente e, nel tempo, altri interventi di
consolidamento vennero eseguiti.
Negli anni ’80 del secolo scorso, a seguito della caduta di alcune pietre dai soffitti, l’accesso al
monumento è stato limitato ad alcune zone protette e, lo scorso anno il Governo francese ha
deciso di affrontare il problema della stabilità del Panthéon in modo definitivo.
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LO STUDIO RICHIESTO DAL GOVERNO FRANCESE
L’audit è stata suddivisa in due fasi: la prima relativa all’anamnesi e alla diagnostica e la seconda
per la definizione della metodologia operativa per il restauro.
La ricerca sulla stabilità del Panthéon ha preso l’avvio da un’accurata analisi dei documenti storici
relativi al dibattito e alle ricerche scientifiche della fine del XVIII secolo.
La ricerca si è poi sviluppata mediante un rilievo dei dissesti e dei plessi fessurativi, una indagine
geotecnica, una indagine climatica, uno studio chimico-fisico e meccanico dei fenomeni di
degrado e di frattura dei materiali e una analisi strutturale della grande cupola e dei principali
sistemi strutturali presenti nel monumento.
Grazie agli studi effettuati è stato possibile identificare il comportamento strutturale e
comprendere le cause dei danni presenti.
La ricerca si concluderà nel prossimo mese di settembre con la definizione delle metodologie
operative e del programma di intervento.
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Modellazione numerica non lineare del comportamento strutturale della cupola del Panthéon di Parigi
(Blasi-Coïsson- Ferretti)
Analisi con microscopio elettronico dei fenomeni di porosità della pietra e di ossidazione delle staffe
metalliche del Panthéon di Parigi (Mangia-Venturelli)
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Università degli Studi di Parma
Audit sulla stabilità del Panthéon di Parigi
C. Blasi
Evoluzione delle fratture nelle pietre (G. Royer)
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Interno del Panthéon di Parigi
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Vista interna della cupola
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Armature metalliche nel frontone
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Piano quotato e cedimenti rilevati dai tecnici della Facoltà di Architettura (P. Giandebiaggi)
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Analisi dei cedimenti e degli stati tensionali nei piloni consolidati da Rondelet (D.Ferretti)
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Modellazione agli elementi discreti (UDEC) dei cedimenti verticali dei grandi archi (E. Coïsson)
Modellazione agli elementi discreti (UDEC) delle fratture nelle finestre temponate (E. Coïsson)
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