Madeleine sogna di Paolo Piccirillo
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Madeleine sogna di Paolo Piccirillo
Abbiamo chiesto a diversi scrittori di leggere l’inizio del romanzo Madeleine dorme di Sarah Shun-lien Bynum fino al punto in cui la protagonista si addormenta, per poi provare a continuare da lì. Questo è il sogno che ha scritto Paolo Piccirillo. Vuoi scrivere il tuo “sogno di Madeleine”? Mandalo a [email protected], i migliori saranno pubblicati online e tra questi ne verrà scelto uno: l’autore sarà invitato alla cena con Sarah Shun-lien Bynum a Più Libri Più Liberi 2011. Trovi l’estratto da cui partire e tutte le informazioni sulla pagina facebook di Madeleine dorme oppure qui: http://transeuropaedizioni.it/madeleine-sogna.php madeleine sogna di paolo piccirillo La stanza è nera. La stanza è grande quanto è grande il mondo, perché si trova proprio sotto al mondo, in corrispondenza di tutte le cose del creato; milioni di metri sottoterra, un pianoterra irraggiungibile. Le persone nella stanza apparentemente girano a vuoto. In realtà provano a nascere. Si spostano ogni tanto di pochi metri, poi si fermano in un punto preciso e aspettano, con la testa e le labbra verso l’alto come pesci affamati. Quando non nascono si spostano di nuovo, in un altro punto della stanza infinita, e ripetono il loro gesto, labbra e testa in alto. Un prete si avvicina a Madeleine. Bisogna essere fortunati, le dice, non solo nella vita, ma anche prima. Le persone di questa stanza provano a stare fermi in vari punti perché può succedere che da sopra, dal mondo, qualcosa cada in corrispondenza della loro bocca, e solo così verranno risucchiati su, nasceranno. Ma deve cadere qualcosa verso il basso proprio lì, in quel centimetro di mondo in corrispondenza del quale il nascente s’è fermato. Può cadere anche la piuma di un uccello, e il fortunato nascerà con la voglia di volare nel cuore. Io nascerò prete, aggiunge il prete, ne sono sicuro, devo solo provare, aspettare. Inizia a girare anche lui per la stanza, con la bocca aperta all’insù. Madeleine non prova. Si muove ma non si ferma. Lei si sente già Madeleine, e se proprio deve nascere vuole nascere di nuovo Madeleine, Madeleine al quadrato. Perciò non rischia. 28 Col passare dei minuti qualcuno inizia a svanire verso l’alto. A un nano cade in bocca una scarpa enorme, e nascendo, nasce alto due metri. Il prete di prima si ritrova invece un preservativo sporco in gola, e allora nasce prostituta. Madeleine sorride. Ma poi smette di sorridere, perché il mondo sopra di lei inizia a scricchiolare. Lei corre, cerca un riparo e lo trova in un buco sotto il livello del pavimento, ancora più sottoterra. Chiude gli occhi. Sente solo una cascata di mondo venire giù – detriti e grida. Finito il rumore, Madeleine esce fuori dal buco. Attorno a lei tutto è ancora più nero, non c’è più nessuno. Sono nati tutti. Lei ha voglia di ritornare nel buco, nel suo nascondiglio. Lo sta per fare, quando decide che vuole prima vedere cosa c’è sopra di lei. Alza la testa e le labbra. Vede una nuvola che si avvicina. Minacciosa e nera. Ma piano piano, scendendo, la nuvola diventa sempre più piccola, dal nero scuro diventa sempre più candida, bianchissima. A pochi centimetri dalle sue labbra la nuvola s’è fatta minuscola e pulita come la neve. E poi ha assunto la forma di altre labbra. Di uomo. E così, insieme alla nuvola, Madeleine torna su. 29