N.L. Agosto 2016
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N.L. Agosto 2016
A NNO 8, NUMERO AGOSTO 2016 8 Intraprendere Vita, morte e miracoli di una PMI Il nuovo Marketing tiene in vita le imprese (1) (di Rocco Trisolini) Nello scenario globale attuale, la concorrenza internazionale, soprattutto messa in atto da Imprese che hanno sede in Paesi dove il costo della produzione è più basso, determina la diminuzione dei margini di redditività con una costanza pressoché irrefrenabile. A differenza del passato, in cui la vita media di un’Impresa era piuttosto lunga e spesso coincideva con l’intera vita lavorativa di 2 o più generazioni di una famiglia, oggi per garantirsi la sopravvivenza a lungo termine è ormai davvero fondamentale per un’Impresa poter contare sulla visione “aperta e lungimirante” dell’imprenditore e del management, nonché su una rapida capacità di adeguamento di tutto il sistema aziendale al cambiamento. Occorre sempre più spesso ripensare il business, facendo leva sul settore Marketing che riveste un ruolo continuamente determinante per le sorti dell’Impresa, e che mai come adesso è sollecitato quotidianamente per la ricerca ed elaborazione di strategie dinamiche e nuove soluzioni che siano facilmente attuabili, economiche, ma soprattutto sostenibili nel tempo. L’epoca del Marketing inteso come produttore di “fronzoli e sceneggiate” si è ormai estinta da qualche anno, così come il tradizionale modello del “Marketing Mix” (o delle quattro “P” - product, price, placement e promotion, ovvero prodotto, prezzo, distribuzione e promozione) è prossimo al pensionamento proprio perché non è più pensabile che la differenziazione dell’offerta di un’azienda si possa basare solo su elementi operativi anziché pure strategici. Oggi è necessario trasferire gli elementi forti per “concorrere” dal semplice prodotto al valore aggiunto (differente rispetto ai concorrenti), ai servizi, all’unicità dell’esperienza di acquisto. (continua) BUSINESS COMUNICAZIONE MARKETING MANAGEMENT In questo Numero Apre a Milano il 1° Moleskine Cafè. Pag. 2 PMI sui social: strategia in 4 punti Pag. 3 Appartamenti diffusi nuova rent-formula Pag. 4 L’Angolo Tecnico Pag. 5 Adidas e Puma, i due brand di due fratelli “rivali”. Pag. 6 Da Pokémon GO fino al navigatore a portata di lente: arriva Glass Up (Affari & Finanza- Luglio 2016) All’apparenza un occhiale di tendenza, ma una volta indossato apre un mondo, quello dell’augmented reality: Glass Up è uno smartglass pensato per riprodurre i contenuti provenienti da device mobili (come smartphone e tablet IOS e Android), utilizzando la tecnologia bluetooth. Con Glass Up potrai giocare in maniera ancora più coinvolgente a Pokémon GO, consultare il navigatore, leggere un articolo, insomma usare gli occhiali come se fossero lo schermo del tuo smartphone. La startup modenese a meno di due settimane dal lancio della campagna di Equity Crowdfunding su Tip Ventures ha raccolto oltre 50 mila euro di ordini. Glass Up nasce dalla creatività di Francesco Giartosio (CEO) e Gianluigi Tregnaghi (CTO) che ne hanno curato la tecnologia e il design. Con soluzioni tecniche ispirate all’olografia è possibile fare apparire tutte le informazioni di cui si ha bisogno sulla lente destra dello smartglass. Le aste diventano quindi una superficie touch per interagire con i dispositivi senza estrarli dalle tasche. (…) Pagina 2 Intraprendere Apre a Milano il primo Moleskine Café (Advertiser Luglio 2016 ) “LA VISIONE DI MOLESKINE E’ FORNIRE AGLI OSPITI UNA ESPERIENZA DI VENDITA INNOVATIVA CON SOCIALIZZAZIONI, CIBO, CREATIVITA’ E SCHOPPING. TUTTO IN UN SINGOLO SPAZIO . Il taccuino dei grandi scrittori germoglia ancora: apre infatti a Milano il primo Moleskine Café, un po’ caffè letterario, un po’ galleria d’arte, un po’ negozio e un po’ libreria, è disegnato per offrire un mix di energia creativa e tranquillità, per pause di relax e riflessione. Nel mezzanino una zona sofà è dedicata alla lettura, al lavoro di concentrazione, a conversazioni rilassate; più animata la zona bar al pianterreno, dove la degustazione del caffè si accompagna a mostre d’arte, talk, workshop, esposizione di libri e taccuini. Nel dehors, tavolini per osservare la vita che scorre per le strade. Per una buona dose d’ispirazione quotidiana Il nuovo formato ha aperto le porte al pubblico il 25 luglio in Corso Garibaldi 65, nel Distretto del Design di Brera a Milano, città madre di Moleskine, pronto per essere riprodotto nelle altre grandi metropoli del mondo. Il concept è stato sviluppato in collaborazione con Interbrand, società di consulenza in tema di design e identità di marca. Il Moleskine Café di Milano è il primo localizzato in centro città e segue il successo del primo Moleskine Café già aperto all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Ginevra. Il nuovo format è disegnato in stile Moleskine: linee pulite ed essenziali, gamma cromatica dai toni neutri, per un ambiente dove regna un clima di serenità che invita all’esplorazione e al dialogo, esattamente come le pagine color avorio di un taccui- no Moleskine. Le ampie vetrate a tutta altezza dilatano lo spazio e creano un legame di continuità tra l’interno, il dehors e la strada. Al piano terra, un grande tavolo comune, per favorire il dialogo. Per chi cerca più intimità, ci sono tavolini più piccoli nella zona bar e nella zona sofà del mezzanino. Questa disposizione su due livelli rivela la duplice anima del caffè: un luogo che dà una carica di energia e dinamismo grazie al caffè, all’arte e alla conversazione (pianoterra), ma dove trovare anche pace e silenzio per staccare la spina, leggere e creare (il mezzanino). Esattamente come per l’iconico taccuino Moleskine, ispirato ai taccuini degli artisti d’avanguardia del secolo scorso, il Moleskine Café reinterpreta un’idea del passato. Il richiamo è ai caffè letterari dell’ Età dei Lumi (…) Grazie a una partnership con la torrefazione milanese Sevengrams, il bar propone due diverse miscele di espresso, e una gamma di caffè filtrati e a infusione in tre pregiate varietà monorigini. Il caffè in grani è disponibile per l’acquisto in confezioni a marchio Moleskine. Come per i vini, ogni varietà di caffè racconta storie di luoghi e di tecniche di tostatura. Queste storie sono raccontate sulla fascetta che avvolge le confezioni, accompagnate da illustrazioni d’autore, come per le fascette dei libri. Il mattino inizia all’insegna dello slow breakfast con vassoi di pane appena sfornato, frutta fresca, yogurt, no- ci e superfood, da abbinare a succhi di frutta. A pranzo, un assortimento di sandwich gourmet, zuppe e insalate insaporite di germogli. I piatti caldi sono serviti in cartocci che trattengono all’interno i profumi per rilasciarli intatti all’apertura. L’acqua è disponibile in un’ampia varietà di aromi fruttati. Di domenica, da mezzogiorno brunch con specialità italiane, americane e vegetariane. Un’area del pianterreno è dedicata a mostre incentrate in particolare sulle prime fasi del processo creativo. Schizzi, appunti e concept in nuce di architetti, designer, illustratori, registi e innovatori, affermati o emergenti, sono il punto di partenza di una serie di esposizioni temporanee che svelano il processo creativo nel suo divenire, come sfogliando le pagine di un taccuino. (…) “Un nuovo importante passo verso la realizzazione del pieno potenziale di una marca come Moleskine, che da sempre accompagna le professioni creative”, afferma Arrigo Berni, CEO di Moleskine, “ispirata a una visione ben precisa: fornire ai nostri ospiti un’esperienza di vendita al dettaglio innovativa, con socializzazione, cibo, creatività e shopping in un solo spazio, progettato per riflettere i tratti distintivi di Moleskine e la sua estetica essenziale (…). Pagina 3 Intraprendere Le PMI sui social media: strategia in 4 punti Il numero di pagine Facebook a supporto e promozione di attività commerciali o professionali cresce ogni giorno. Ma al di là dei grossi brand e di poche eccezioni, sembra che le piccole e medie imprese italiane, abbiano ampi margini di miglioramento in materia di gestione “social”. Uno studio effettuato lo scorso dicembre da Spidwit, azienda sviluppatrice di una piattaforma online di social media management, ha evidenziato che solo una pagina aziendale Facebook su 1000 riesce a mantenere una media di almeno un post al giorno. È uno fra tanti indici negativi che evidenziano difficoltà nel reperire contenuti adeguati e, alle volte, mancanza di tempo e di competenze specifiche. Eppure una strategia di presenza sui social network oggi è estremamente utile anche per una PMI, e iniziando per gradi, anche perfettamente alla portata di realtà piccole e medie. Per muoversi in modo organizzato sui social è importante tenere mente 4 elementi: a 1. Parola d’ordine per i s o c i a l è “intrattenimento” e non “pubblicità”. Il Marketing oggi, non è più basato sulle cose che vengono prodotte, ma sulle storie con cui coinvolgere e intrattenere clienti e potenziali clienti. E’ giusto utilizzare i social per promuovere l’azienda, i prodotti e le ultime offerte. Utilizzarli solo per questo può però rivelarsi dannoso: i fan potrebbero annoiarsi quasi subito, iniziare a ignorare i post e a non seguire più l’azienda. Importante è gestire la propria community social senza concentrarsi troppo sul fattore commerciale. Fondamentale è guadagnare autorevolezza grazie a contenuti interessanti e anche quando si propone un messaggio commerciale, come la sponsorizzazione di un prodotto o servizio, bisogna farlo utilizzando tecniche di intrattenimento. 2. Definire chiaramente una strategia editoriale e usare il corretto tono e i giusti canali. E’ importante definire il profilo degli utenti da coinvolgere in base agli obiettivi dell’azienda e alla strategia di marketing e posizionamento di mercato che si vuole raggiungere. 3. Pubblicare con regolarità contenuti di qualità, perché le pubblicazioni hanno un diretto impatto sulla percezione che il lettore si crea dell’azienda. Notizie fresche possono dare un senso di vitalità e attualità. 4. Ricordarsi che i social fanno parte di una strategia più ampia. I social network costituiscono una parte di una strategia digitale globale: possono essere utilizzati per il puro intrattenimento, ma anche per inviare traffico qualificato su altri canali come il sito, catturare nuovi clienti su blog ecc. Inoltre tutti i canali di comunicazione digitale utilizzati dovranno essere ben amalgamati tra loro in maniera coerente. Internet of Things, nel 2018 il sorpasso su mobile (Ninja marketing - Luglio 2016) Entro il 2018 gli oggetti interconnessi saranno più dei cellulari. Secondo i dati emersi dall’ultima edizione dell’ Ericsson Mobility Report i devices IoT diventeranno la più grande categoria di dispositivi connessi al mondo con un tasso di crescita annua che sfiorerà il +23% nel periodo 2015-2021. Nel 2021 si stima infatti che saranno oltre 28 miliardi i disposi- tivi connessi e di questi quasi 16 mld saranno relativi all’IoT. In questa svolta epocale la parte del leone spetta alla vecchia Europa (Europa Occidentale) che, grazie anche all’entrata in vigore di determinate normative, come l’adozione di contatori elettrici intelligenti, e alla diffusione sempre maggiore di veicoli connessi (a partire dal 31 marzo 2018, i costruttori di automobili dovranno attrezzare tutti i nuovi modelli con una tecnologia di bordo che comunichi con il servizio interoperabile e-call, basato sul 112 e in grado di comunicare direttamente un segnale di soccorso in caso di incidente grave) aumenterà il numero di dispositivi connessi arrivando a crescere del 400% entro il 2021. (…) Cristina TINELLI UNA STRATEGIA DI PRESENZA SUI SOCIAL OGGI È UTILE ANCHE PER LE PMI Intraprendere Pagina 4 Sweet Inn, gli “appartamenti diffusi” di design (Affari&Finanza- Luglio 2016 Irene Maria Scalise) “DA TEL AVIV A LISBONA PASSANDO PER ROMA, E’ LA NUOVA FORMULA DI APPARTAMENTI DIFFUSI” Chi non vorrebbe una casa comoda con i servizi di un hotel a cinque stelle? È questa la formula con cui la startup Sweet Inn punta a sfondare il mercato dei viaggi e della hotellerie per i viaggiatori del XXI secolo. Partendo dal principio che chi si muove sempre più spesso cerca un affitto breve, l’obiettivo di Sweet Inn è quello di migliorare la formula Airbnb. Inaugurata da un anno e mezzo, la startup ha già collezionato appartamenti a Tel Aviv, Gerusalemme, Bruxelles, Parigi, Barcellona e Lisbona. E da gennaio è sbarcata anche a Roma. La prossima destinazione, in Italia, sarà Milano. Tra gli asset un servizio impeccabile e location di design. Ai vertici di Sweet Inn ci sono l’amministratore delegato Paul Besnainou, il direttore del “business development” per l’Europa Boaz Beeri e il responsabile per l’Italia Gabriel Coen. A raccontare il “caso” Sweet Inn, nella sede di Roma, è proprio Coen, appena 27 anni e già una discreta esperienza maturata nel settore immobiliare a New York. La sua base operativa è una piccola e colorata lobby nel centro della capitale. Uno spazio ideato per accogliere gli ospiti e consentire di aspettare il check in, avere un punto di accoglienza dopo il check out e risolvere qualsiasi problema. Una sicurezza anche per i più diffidenti. «La nostra società è partita da un anno e mezzo con il focus di offrire un nuovo concept di viaggio. Parigi è stata la prima città, con 80 appartamenti, ma il nostro obiettivo è arrivare a creare in breve una rete di 200 appartamenti in ciascuna delle città dove siamo operativi », spiega Coen. «Noi vogliamo offrire ai viaggiatori la cura e i vantaggi delle migliori catene alberghiere ma anche l’ampiezza e la privacy di una casa». L’intuizione sta dunque nel creare una second life che mette insieme i punti di forza degli hotel (l’alto livello del servizio, la sicurezza e la cura per l’ospite) con quelli dei tipici “short term rental” (personalità, spazi più ampi, atmosfera locale, fuga dal turismo di massa e quartieri centrali). Non lasciare nulla al caso è il mantra dello staff di Sweet Inn: «Si possono selezionare le case all’interno del sito www.sweetinn.com sapendo che tutti avranno wi-fi, biancheria inamidata, prodotti da bagno e macchine da caffè. All’arrivo nella città prescelta un nostro rappresentante del servizio accoglienza aspetta il nuovo ospite nella casa e gli snocciola tutti i servizi a disposizione». La ricerca degli indirizzi da inserire nella rosa è continua. Gli appartamenti sono selezionati esclusivamente nel centro cittadino e in palazzi dotati di ascensore: «A Roma abbiamo scelto indirizzi tra Colosseo, Monti, Trastevere, Piazza Navona e Pantheon». Ma è soprattutto il design che, a sentire Coen, rappresenta il punto di forza: «Troviamo luoghi già arredati oppure completamente vuoti ma, in entrambi i casi, due designer professionisti sono incaricati di rielaborare l’assetto interno assecondando i nostri parametri di qualità». L’arredamento, oltre che funzionale, deve essere personalizzato: «Non ci sarà mai una casa di Tel Aviv uguale a quella di Roma e di Lisbona e, anche nella stessa città, gli arredi assecondano lo spirito del palazzo o del quartiere, così un loft in Monti non avrà nulla in comune con un appartamento in Piazza del Popolo o a Trastevere». Ma non è tutto. Ogni viaggiatore potrà avere, su richiesta, dei servizi aggiuntivi: il transfert per l’aeroporto, il cellulare locale e i cestini di prodotti tipici per la colazione. Di più. L’affitto di un auto e un catering a disposizione in qualsiasi ora del giorno.(…) Pagina 5 Intraprendere Canone RAI, si paga con bolletta elettrica Con la circolare n. 29/ E/2016 l’Agenzia delle entrate è intervenuta per fornire ulteriori chiarimenti riguardanti la disciplina del canone di abbonamento alla televisione (canone RAI) per uso privato, addebitato nelle fatture per la fornitura dell’energia elettrica. Secondo quanto previsto dalla L. 208/2015, nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica, si presume la detenzione di un apparecchio televisivo, che costituisce presupposto dell’obbligo di pagamento del canone. Con tale circolare vengono specificate le regole di individuazione delle utenze residenziali addebitabili e le regole applicabili per determinare l’importo del canone da addebitare nelle varie casistiche. Di seguito, divisi per categoria, si propongono i principali chiarimenti offerti: UTENZE RESIDENZIALI La coincidenza del luogo di fornitura dell’energia rispetto alla residenza è desumibile: direttamente dai contratti della tipologia “clienti residenti” (clienti domestici cui si applicano le tipologie tariffarie D1, D2 o D3, per i contratti conclusi dal 2016), per cui l’utente ha dichiarato all’impresa elettrica la propria residenza nel luogo di fornitura. Le utenze cui si applicano le tariffe D1 o D2, per le quali sono previsti soli usi domestici residenziali, sono addebitabili con l’eccezione di quelle associate esclusivamente a codici fiscali numerici a 11 cifre. dai contratti della tipologia “altri clienti domestici” (clienti domestici cui si applica la tipologia tariffaria D3 per contratti conclusi fino al 2015), per cui la coincidenza del luogo di fornitura dell’energia rispetto alla residenza è individuata in base alle informazioni disponibili nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria in sede di allineamento delle banche. Le utenze cui si applica la tariffa D3, per la quale sono previsti anche utilizzi diversi da quelli domestici residenziali, sono addebitabili se risultano residenziali e associate a codici fiscali alfanumerici. Le utenze cui si applica la tariffa D3 per contratti conclusi fino al 2015, per le quali la coincidenza del luogo di fornitura dell’energia rispetto alla residenza è individuata in base alle informazioni disponibili nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, rimangono addebitabili indipendentemente dalle informazioni sulla residenza eventualmente contenute nei flussi periodicamente inviati dall’impresa elettrica fornitrice con riguardo alle medesime utenze. PIÙ UTENZE RESIDENZIALI Nell’ipotesi in cui per un medesimo codice fiscale la coincidenza del luogo di fornitura dell’energia rispetto alla residenza risulti contemporanea- mente verificata per più forniture, anche in seguito all’allineamento delle banche dati, il canone di abbonamento è addebitato su una sola fornitura (con prevalenza dell’utenza “clienti residenti”). L’Angolo Tecnico di VOLTURE E SWITCH La voltura corrisponde alla disattivazione della fornitura al cliente finale uscente ed alla attivazione di una nuova fornitura al cliente finale entrante; pertanto, sono da trattare ai fini dell’addebito come, rispettivamente, disattivazioni di utenze e nuove attivazioni di utenze. Le volture mortis causa non comportano di per sé modifiche nell’addebito del canone, salvo che il codice fiscale entrante non abbia già un’utenza addebitabile. Lo switch (cambio di fornitore di energia) non ha di per sé conseguenze sull’addebito del canone, rimanendo attiva nei confronti di un medesimo cliente finale una fornitura compresa nelle tipologie addebitabili. ADDEBITO 2016 CANONE Nella prima fattura successiva al 1° luglio 2016 devono essere cumulativamente addebitate tutte le rate scadute. DICHIARAZIONI STITUTIVE SO- La dichiarazione di variazione dei presupposti della dichiarazione sostitutiva precedentemente resa (revoca) comporta l’addebito del canone a decorrere dal mese di presentazione. Laura PUTIGNANO “MODALITA’ E FUNZIONE DEL NUOVO SERVIZIO”. Adidas e Puma: due brand nati dalla rivalità dei fratelli Dassler (Ninja marketing Luglio 2016) Via della Resistenza 10/b 70015 - Noci (BA) Tel.: +39 - 080 4949240 Fax: +39 - 080 4949037 E-mail: [email protected] www.rotora.it Intraprendere è una newsletter edita da ROTORA e destinata ad uso unicamente interno all’impresa. La sua fruibilità è inoltre prerogativa gratuita ed esclusiva dei gentili Clienti di ROTORA che hanno formulato richiesta alla sua consultazione e/o alla sua ricezione nella propria casella di posta elettronica, in ottemperanza al D. Lgs. n°196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali). 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Gli opposti si attraggono, ma la storia ci insegna che non c’è futuro duraturo possibile: Adolf (Adi) è la mente, introverso e stacanovista, Rudolf è l’anima commerciale, estroverso, amante della vita e delle donne. Correva l’anno 1924. Correva buon sangue. È la quiete prima della tempesta. La guerra sconvolge la fabbrica e i destini: al posto di calzature si producono bazooka, Rudolf va al fronte mentre ad Adolf tocca gestire la fabbrica. Al ritorno dalla guerra e dalla prigionia, Rudolf non riesce a perdonare il fratello: qualcosa si è rotto per sempre. L’idillio del business di famiglia, iniziato nella lavanderia della madre come rinascita dopo la guerra, diventato internazionale grazie alle Olimpiadi del 1936 con Jesse Owens come endorser, e riconosciuto per l’ottima qualità e l’innovazione, ha vita breve. Il tradimento è la causa della rottura: due sono le fazioni e due le versioni. Secondo alcuni, Käthe, moglie del timido Adi, ebbe una relazione con il cognato. Gli altri dicono che Rudolf finì incarcerato dagli americani a causa della testimonianza del fratello. Dalla rabbia e dal rancore, nel 1948 e nel 1949 prendono vita quei giganti del mondo dell’abbigliamento sportivo che oggi tutti conosciamo: Puma e Adidas. Quest’ultima si afferma con maggiore forza, e nella cittadina bavarese l’atmosfera è come quella della Verona dei Montecchi e dei Capuleti: i colpi di scena o meglio, i colpi bassi non mancano. La seconda generazione sfodera le armi del marketing. In occasione delle Olimpiadi di Melbourne nel 1956, Horst Dassler regala prodotti Adidas a numerosi atleti. Il figlio di Rudolf rompe il patto di non belligeranza ingaggiando Pelé per i Mondiali del 1970 in Messico. Horst apportò una grande innovazione, dato che all’epoca gli sportivi dovevano acquistare il materiale sportivo in autonomia. In parallelo, Armin Dassler chiese a Pelé di fermarsi ad allacciarsi le scarpe prima del fischio di inizio, in modo che le scarpe Puma fossero in mondovisione. Puma deve aver avuto un buon ROI, perché oggi anche Bolt non lascia dubbi su chi sia il proprio sponsor. l due fratelli riposano ora negli angoli opposti del cimitero. «Il tuo brand è ciò che le persone dicono di te quando non sei nella loro stessa stanza» e viene da chiedersi cosa penserebbero Adolf e Rudolf di questa definizione di Jeff Bezos. Oggi Puma ed Adidas hanno una gestione meno familiare, le controversie sono state risolte e una partita di calcio tra le due aziende ha sancito la pace.