1"-i - Azienda Ospedaliero

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1"-i - Azienda Ospedaliero
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INDICE RASSEGNA STAMPA
.
1. Sanità Pisa e provincia
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 2
Trovato disteso a terra privo di sensi Uomo salvato di notte
da un giovane
Federico Cortesi
1
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 2
Quindicenne scooterista in gravi condizioni dopo uno scontro
2
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 5
‘Quaranta assunzioni fra medici e infermieri'
3
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 7
L'Università piange Marco Della Pina
4
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 7
La scomparsa di Filippo Dore Sindacalista ucciso dalla Sla
5
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 7
Donna pestata a sangue Il compagno arrestato dai carabinieri
6
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 1-5
Tomassini: «Assunzioni e recupero di efficienza»
Antonia Casini
7
Nazione Pontedera
Valdera
27/12/2014
p. 19
Rissa con coltelli per ‘amore' «Un altro inquietante episodio»
Carlo Baroni
9
Nazione Pontedera
Valdera
27/12/2014
p. 24
Lettori pazienti e non solo Pioggia di libri in ospedale
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. 1-III Incidente con feriti, medico scappa
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. II
Morto il prof Della Pina idealista mai rassegnato
13
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. II
Addio Dore, una vita in lotta per i diritti dei lavoratori
14
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. III
Picchia a sangue la moglie: arrestato
15
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. III
«Ha sbagliato a non fermarsi subito»
16
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. V
Cambio-camice da retribuire cause pronte anche a Livorno
Giulio Corsi
17
Tirreno Pisa
27/12/2014
p. XII
Si scontra con un'auto, grave a 15 anni
Sabrina Chiellini
18
Tirreno Pontedera
Empoli
27/12/2014
p. III
Bloccata la salma del bimbo, occorrono nuovi accertamenti
Sabrina Chiellini
19
Tirreno Pontedera
Empoli
27/12/2014
p. III
Rischia di morire dopo l'accoltellamento
20
Nazione Lucca
27/12/2014
p. 5
Morto Julio Monteiro Martin «padre» della scrittura creativa
21
Nazione Massa
Carrara
27/12/2014
p. 8
L'università di Pisa piange il professor Marco della Pina Era
nato a Massa 65 anni fa
22
Qn
27/12/2014
p. 18
Investe una coppia e scappa via Rintracciato il pirata, è un
medico
Tirreno
27/12/2014
p. 9
Medico provoca un incidente e fugge denunciato
Tirreno Lucca
27/12/2014
p. IV
Scomparso lo scrittore Monteiro Martins
Tirreno Massa
Carrara
27/12/2014
p. III
E' morto il professor Della Pina
10
Pietro
Barghigiani,
Antonio Scuglia
Federico Cortesi
11
23
24
25
Carlo Rotelli
26
2. Sanità fiorentina e toscana
Corriere Toscana
27/12/2014
p. 13
Farmaci salvavita a scuola, riunione in Regione
27
Nazione Massa
Carrara
27/12/2014
p. 18
Reparti chiusi a Natale Il sindaco pronto a sporgere denuncia
28
Tirreno Livorno
27/12/2014
p. I
L'Asi paghi il tempo del cambio-camice
Tirreno Massa
Carrara
27/12/2014
p. VIII
Inaugurata la palestra di oncologia
Giulio Corsi
29
30
4. Servizi sociali
Corriere Fiorentino
27/12/2014
p. 7
I pasti per i bisognosi? Dalle mense universitarie
Jacopo Storni
31
7. Volontariato
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
INDICE RASSEGNA STAMPA
.
Repubblica
27/12/2014
p. 20
Brasile, la tragedia di Gaia partita per aiutare i bimbi e
massacrata in spiaggia
Maurizio Pilotti,
Franco Vanni
32
Segnalazioni
Nazione Pisa
27/12/2014
p. 3
Babbo Natale della Pubblica Assistenza porta i doni nelle case
del litorale
Qn
27/12/2014
p. 12
Ebola arretra, il medico migliora «Io eroe? No, un soldato
ferito»
Qn
27/12/2014
p. 34
Una buona vista è indispensabile per gli atleti
Qn
27/12/2014
p. 36
Mamme in attesa
Qn
27/12/2014
p. 37
Salute
Qn
27/12/2014
p. 38
Piacere, alito fresco
Tirreno
27/12/2014
p. 6
«Malato di Ebola, ma non sono un eroe»
46
Tirreno
27/12/2014
p. 18
E morto Julio Monteiro Martins scrittore e ambientalista
48
Indice Rassegna Stampa
33
Donatella
Barbetta
34
36
Fiammetta Trallo
38
41
Massimo Selleri
43
Pagina II
3
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APPENA HA VISTO L'UOMO A TERRA IL RAGAZZO
HA AVVERTITO L'AMICO AL VOLANTE CHE HA
SUBITO FATTO RETROMARCIA PER SOCCORRERLO
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Uomo salvato dï notte da un giovane
Era in una pozza di sangue al dístìibutore. Mistero sulla dinamica
di FEDERICO CORTESI
COLTO da un improvviso malore, un automobilista livornese ha
rischiato morire nella piazzola di
un distributore di carburanti a
due passi dalla piazza dei Miracoli la notte dell'antivigilia di Natale, ma è stato salvato in extremis
da un ragazzo. Quello che potrebbe essere definito il «Miracolo di
Natale» si è compiuto intorno alle ore 22 della sera di martedì 23
quando un gruppo di giovani a
bordo di un'auto stava percorrendo via Bonanno. Uno dei ragazzi
tra quelli seduti sul sedile posteriore, da poco maggiorenne - abitante nella nostra città e figlio di
un russo e di un'italiana - nota
che a una stazione di servizio c'è
un uomo a terra vicino a un'auto
con lo sportello aperto e i fari accesi.
L'ATTENTO e scrupoloso osservatore dice prontamente cosa
ha appena visto all'amico che si
trova al volante. E così, tutti d'accordo e senza farsi troppi problemi, decidono immediatamente
di fare inversione di marcia e di
di tornare indietro. Poco dopo, si
trovano così davanti a un uomo
privo di conoscenza che sanguina
dalla testa. Dopo aver subito chiamato subito il 118, la cui centrale
operativa invia sul posto a sirene
spiegate un'ambulanza con il medico, il gruppo di giovani resta in
attesa prima dei soccorritori e poi
1. Sanità Pisa e provincia
-1
I .`
E un sessantacinquenne
motto pro abil ente vitti ma
i una crisi epilettica
degli agenti di una pattuglia delle
«Volanti» della Polizia ai quali
raccontano l'accaduto.
L'UOMO, che quasi certamente
deve la vita al provvidenziale e
quanto mai tempestivo intervento di questi ragazzi, è un sessantacinquenne residente a Livorno,
molto probabilmente vittima di
una crisi epilettica. E' stato trasportato d'urgenza al Pronto Soccorso del policlinico di Cisanello
e, quindi, trasferito nel reparto di
terapia intensiva dello stesso
ospedale, dove si trova tuttora ricoverato senza aver mai ripreso
conoscenza. Subito informato
dell'accaduto, il magistrato di turno - il sostituto procuratore della
Repubblica Giancarlo Dominijanni - ha delegato agli agenti della Questura una serie di accertamenti per capire l'esatta dinamica dei fatti.
federico.cortesi(lanazione.net
SOCCORi d ovvidenziaie V'4ntervento di alcuni giovani (toto di reperto
Pagina 1
Quindicenne
scooterista
in gravi condizioni
dopo uno scontro
INTORNO a mezzogiorno
di ieri si è verificato un grave
incidente stradale a Marciana di Cascina, in via Fosso
Vecchio, all'altezza di via Carraia, a Marciana di Cascina,
dove un'utilitaria - per cause
in corso di accertamento - si
è violentemente scontrata
con uno scooter, condotto da
un quindicenne originario di
San Giuliano Terme, ma residente a Pisa. Il ragazzo è stato trasportato in gravi condizioni al Pronto Soccorso del
policlinico di Cisanello e poi
ricoverato in prognosi riservata al Deu. Dopo lo scontro
l'auto è finita nel fosso che
fiancheggia la carreggiata. Il
conducente - un cinquantaduenne -, rimasto intrappolato all'interno dell'abitacolo, è
stato liberato dalle lamiere
dai vigili del fuoco di Cascina, intervenuti insieme ai
mezzi della Pubblica Assistenza di Cascina e del 118.
Sul posto anche gli agenti della polizia municipale di Cascina per accertare la dinamica
dell'incidente.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 2
:;` CRESCE IL POLICLINICO
•
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aranta assunzl.om
fra medici e infermieri
A che punta è il `trasloco'
dal Santo Chiara al nuovo
Santa Chiara?
«Si è iniziato a parlare di trasferimento
sei
anni
fa.
Trenta-quaranta unità operative sono state portate dal Santa
Chiara a Cisanello. Ora si sta lavorando al bando di gara per la
costruzione del nuovo ospedale. Fra ottobre e novembre del
2015, sarà individuato il vincitore. Dopodiché ci vorranno almeno tre anni e mezzo per la
realizzazione. Adesso abbiamo
due presìdi che vanno avanti
in autonomia. C'è poi il capitolo della ricollocazione del vecchio ospedale con il progetto
dell'architetto
Chipperfield
che coinvolge non solo l'Azienda, ma anche l'Università, la
Soprintendenza, il Comune e
la Provincia».
Per arrivare a questo piano servono le infrastrutture, per primi i parcheggi.
«Partiamo da un concetto: il
numero di posti auto è sufficiente. Ogni giorno parcheggio al Ponte alle Bocchette che
1. Sanità Pisa e provincia
ha una capienza di 900 auto: in
media, restano 250 spazi liberi.
Oltretutto, è ben servito con il
bus navetta. In cantiere, poi,
c'è il grande parcheggio di
fronte all'ospedale, da 1600 posti e su tre livelli».
Partiamo del personale. A
che punto sono le assunzioni?
«La nostra Regione, così come
le altre, sta cercando di trovare
PARCHEGG10K
A t numero dei posti auto
è sufficiente. E it bus
navetta funziona bene»
il modo di rispondere alla richiesta nazionale pressante sul
sistema sanitario, nonostante
le risorse scarseggino. C'è quindi grande attenzione all'efficienza operativa. Ma noi abbiamo mantenuto i nostri impegni».
Che si traducono in...
«Quaranta persone assunte tra
infermieri e medici».
A.C.
Pagina 3
. .
'DOCENTE DI STORIA CONTEMPO RANEA
Universitak piange
Marco Della Pina
,
IL MONDO accademico cittadino piange la prematura
scomparsa del professor Marco Della Pina avvenuta la mattina della vigilia di Natale
all'ospedale di Pisa. Nato a
Massa il 15 settembre 1949,
era professore associato e docente di storia contemporanea
alla facoltà di Storia e dell'Università di Pisa e già presidente
del corso di laurea in scienze
della pace. Da tempo ammalato aveva però continuato nei limiti del possibile a seguire la
sua professione di ricerca, di
studio, di insegnamento. Ed
aveva lottato nel suo stile per
non darla vinta alla malattia.
1. Sanità Pisa e provincia
Della Pina ha trascorso gran
parte della sua vita a Marina di
Cecina dove risiedeva con la
prima famiglia e dove operava
sul versante della cultura e della politica.
PROVENIVA dall'esperienza
pisana della contestazione giovanile del '68 ed aveva partecipato alla drammatica vicenda
della protesta studentesca al capodanno viareggino della Bussola. Militante poi nell'area
del Manifesto era progressivamente approdato sempre da sinistra verso le tendenze "verdi" fino ad assumere l'incarico
di assessore all'ambiente nella
Provincia labronica. Da qui la
connessione per lui con le durezze della realtà e lo scotto
con le mediazioni amministrative. Tuttavia in lui prevaleva
la propensione del docente,
del ricercatore accurato nella
storiografia, dell'insegnate stimato dai suoi studenti. Qui si
era occupato tra l'altro del
compito di creare il museo della civiltà agricola alla Cinquantina.
Pagina 4
AVEVA 54 ANNI. TRA I FONDATORI DELLE RDB
La scomparsa dï Filippo Dore
Sindacalista ucciso dalla SIa
Filippo Dore, sindacalista
Cobas: aveva 54 anni
1. Sanità Pisa e provincia
CI HA lasciato Filippo Dore a soli
54 anni. Da tempo era malato di Sla,
una malattia terribile che non dà tregua. «Negli anni Novanta - scrivono
Stefano Teotino, Guido Stori, Federico Giusti e Giovanni Bruno - era
stato protagonista di una dura lotta
nell'azienda ospedaliera pisana, aveva fondato il sindacato di base Rdb
raccogliendo centinaia di adesioni,
spinto da quello che un tempo definivamo bisogno di classe, la necessità che i lavoratori si organizzassero
dal basso per difendere i loro diritti,
lavorare e vivere con dignità. Una
esigenza di classe appunto perché
Filippo ha avuto una sola militanza
seppure lunga, quella nel sindacato
di base e la tenacia che lo ha contraddistinto nel rivendicare salario e diritti la ritroviamo nella resistenza alla malattia, nelle manifestazioni a
Roma, nel chiedere aiuto e sostegno
ai familiari degli ammalati, mettendo a rischio la sua stessa vita, per rivendicare una cura e finanziamenti
alla ricerca. Filippo ora non c'è più
e lascia in chi lo ha conosciuto e apprezzato un vuoto incolmabile. Vogliamo ricordarlo alla città come
esempio di forza e di coerenza, di resistenza alla ingiustizia, di tenacia
di fronte alle avversità». I funerali di
Filippo Dore si terranno oggi in forma civile alle 10 a partire dalle cappelle dell'ospedale di Cisanello.
Pagina 5
Danna pestata a sangue
11 compagno arrestato dai carabinieri
UN ROMENO di 32 anni è stato arrestato la sera di Natale dai
carabinieri per maltrattamenti in famiglia perché avrebbe picchiato la compagna quarantunenne. L'intervento è scattato dopo la segnalazione di un testimone che ha visto la donna in strada, in pigiama e con il volto tumefatto. La pattuglia l'ha raggiunta in pochi
minuti e si è fatta indicare l'abitazione dalla quale era fuggito sorprendendo l'uomo che stava per fuggire. Il 32enne ha varie segnalazioni per per furto, rapina e per reati inerenti l'immigrazione ed
era stato scarcerato da qualche mese. Bloccato dai militari è stato
prima accompagnato in caserma e poi trasferito in carcere. La donna è stata invece medicata al pronto soccorso e dimessa con una
prognosi di sette giorni.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 6
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Tomass
«Assunzioni
e recupero
di efficienza»
1. Sanità Pisa e provincia
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direttore dell'Aoup anticipa le novità del 2015
di ANTONIA CASINI
L'OSPEDALE europeo del terzo
millennio punta a cure snelle, con
ricoveri ridotti, ad avere team di
professionisti in uno stesso reparto, che possano unire le varie competenze, e a essere raggiunto con facilità. Sarà il nuovo Santa Chiara,
pronto a metà del 2018. A raccontare i punti di forza e quelli ancora su
cui si deve lavorare è il direttore
dell'Aoup, Carlo Rinaldo Tomassini.
Questo che si sta concludendo è stato un anno difficile
per il Pronto soccorso sulle
cui criticità è intervenuto anche il governatore Rossi.
Com'è, adesso, la situazione?
«Il sistema è in equilibrio. E' stata
creata un'area di assoluto privilegio per il pronto soccorso che chiedeva un potenziamento che ha riguardato anche la catena assistenziale ossia le Medicine, i trasporti e
i vari supporti. I dati sulla soddisfazione dei pazienti sono in continuo
miglioramento».
In molti hanno segnalato affollamenti e disagi anche al
ronto soccorso pediatrico.
E
Come
interverrete.
«Ora l'ambulatorio pediatrico è
esterno, ma è in fase di studio una
soluzione diversa che si concluderà
in primavera. Sulla base di una proposta arrivata proprio dal gruppo
di lavoro che opera all'interno e
che noi abbiamo accolto, verrà realizzato uno spazio dedicato usando
1. Sanità Pisa e provincia
con qualcosa in meno. Serve una
riorganizzazione puntuale. Dove
dobbiamo potenziare l'attività,
chiederemo il sacrificio di provare
a cambiare modalità nell'erogazione dei servizi».
Che cosa significa?
PRONTO
SOCCORSO
I dati sulla soddisfazione
dei pazienti sono in continuo
migLiormento. E presto
uno spazio interno verrà
dedicato al Ps pediatrico
una parte della sala d'attesa che permetterà un ampliamento notevole
proprio dentro l'area del ps. L'ufficio tecnico sta preparando una piccola gara».
Gli altri obiettivi?
«Nel 2015 siamo chiamati a trovare
una migliore efficienza gestionale
che ci permetta di mantenere, in alcuni casi, quello che è stato raggiunto e, in altri, di sviluppare alcuni
settori con lo stesso personale o
«Il pronto soccorso rimarrà così
com'è, visto che è stato raggiunto
un equilibrio. Ma ci sono altre realtà che hanno bisogno di intervento».
Un esempio?
«La chirurgia a Pisa ha un grande
appeal, è famosa in tutta Italia e anche per questo il posto letto è fondamentale. Proveremo dunque a privilegiare l'attività ambulatoriale che richiede meno risorse assistenziali - rispetto al ricovero. Chiederemo questo sforzo ai medici per
orientarci, così come molte altre
strutture, dato che si tratta di un
movimento internazionale, verso il
cosiddetto `dipartimento diurno'
puntando sulla copresenza di tanti
professionisti. Molte patologie oggi si riescono a risolvere in mezza
giornata».
Quanto durerà questa fase e
che cosa prevede?
«Si concluderà anche in questo caso entro primavera. Tenteremo di
recuperare risorse nei settori ad alta intensità di cura e ci saranno anche nuove assunzioni nell'ambito
di un piano più ampio di riorganizzazione».
Pagina 8
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immigrati in città . La minoranza attacca
«UN ALTRO episodio inquietante, che ripropone il problema
della sicurezza a Pontedera e che,
non c'è dubbio, porteremo nella
seconda riunione del tavolo ad
hoc varato dall'amministrazione
comunale». Così Domenico Pandolfi, esponente di Forza Italia,
dopo la rissa tra due extracomunitari, nella quale è spuntato un coltello e il ferito è finito alle cure dei
medici del «Lotti».
duta di gennaio, secondo noi, dovrà entrare nel merito delle questioni e produrre atti concreti. C'è
bisogno di maggiore consapevolezza del mondo degli extracomunitari della città: il Comune deve
«INUTILE rimpiattarsi dietro
un dito - commenta Pandolfi - il
problema c'è ed è serio, ed ha anche vari volti compreso quello culturale che la nostra comunità deve subire: l'episodio in questione
sarà stato anche causato da una lite d'amore, ma in Italia e tra italiani poteva accadere negli anni '50.
La gente vive con disagio questi
fenomeni all'interno della comunità».
«Anche il sindaco Millozzi, che
pochi mesi fa ci accusava di creare allarme, alla fine ha dovuto in
parte ricredersi - aggiunge Pandolfi - e lo dimostra il tavolo congiunto tra amministrazione e forze dell'ordine che si è già riunito
una volta e che, alla prossima se-
sapere chi sono, cosa fanno, come
vivono e come si guadagnano da
vivere. Integrazione è anche questo».
Intanto il ferito è ancora ricoverato in terapia intensiva ma le sue
condizioni stanno migliorando e
sarebbe fuori pericolo. Il fatto è
successo la sera del 23 alle 23.40,
vicino a un lavaggio auto nei pressi dell'ex Fornace Braccini. Tra i
due, poco più che trentenni, entrambi marocchini, c'era ruggine
e gelosia. Questa sarebbe stata la
miccia.
I DUE UOMINI, dopo essersi offesi a parole, sono venuti alle mani. Quello dei due che stava avendo la peggio ha tirato fuori un coltello da cucina che l'altro gli ha
strappato dalle mani e lo ha rivolto verso di lui ferendolo con due
colpi nelle gambe. Quando i soccorritori sono intervenuti hanno
trovato il 35enne accoltellato.
L'aggressore, ricercato dai carabinieri della compagnia di Pontedera, era riuscito a fuggire.
Il ferito è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale «Lotti»
e mentre i medici lo stavano medicando ha avuto un malore: per
due volte in arresto cardiaco rischiando, ovviamente, di morire.
Forse è stata una conseguenza dello choc o forse delle percosse subite. Indagini in corso.
Carlo Baroni
HiSa ronroLclli per'annur'
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II ragazzo finito all'ospedale è stato portato in rianimazione
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 9
GRANDE SUCCESSO PER L'I N IZ IATIVA BENEF I CA
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ggia dï libi
1[' in ospedale
IL MERCATI NO di Natale della biblioteca lettori pazienti dell'ospedale Lotti di Pontedera anche
quest'anno è stato un grande successo di pubblico e di acquisti.
«Vorrei ringraziare quelli che
hanno partecipato e sostenuto il
nostro progetto con tanto affetto
e grande determinazione - dice la
bibliotecaria Laura Martini - grazie all'impegno dei volontari della biblioteca e delle volontarie
dell'associazione Non più sola siamo riusciti a raccogliere 1.570 euro. Questi soldi saranno utilizzati
durante l'anno per l'acquisto dei
libri e per migliorare il servizio
della biblioteca, che da ormai quasi otto anni percorre le corsie
dell'ospedale portando libri e buonumore».
L MERCATI
natalizio - ormai
da cinque anni presente nell'atrio
per la raccolta fondi da dedicare
ai Lettori pazienti -, ha richiamato tanti amici e curiosi che si sono
divertiti a sfogliare i volumi in
bella vista. «L'evento, che è durato per oltre tre giorni, dal 10 al 13
dicembre, è stato possibile anche
grazie al supporto dell'ospedale,
che ogni anno ci permette di invadere l'atrio con la nostra bancarella, del Cral U. Del Rosso, che ha
contribuito all'acquisto dei gadget del mercatino natalizio, creati
dalla comunità La Badia, e di
Grilli arredamenti, grazie al quale abbiamo potuto abbellire lo
stand». Quest'anno il mercatino
ha ospitato due eventi collaterali.
«Ringrazio a nome di tutti il maestro Marco Rimicci e i cantanti
Roberta Ceccotti, Matteo Michi e
Simone Simoni, che si sono prestati gratuitamente per un bellissimo concerto lirico - conclude la
bibliotecaria - e Andrea Lanini
con Donella Re, che hanno presentato il libro di Irene Paumgardhen, che purtroppo non è più
con noi».
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 10
Incidente con feriti, medico scappa
Pisa: nei guai per omissione di soccorso, rifiuta l'a coltest. «Non sono fuggito»
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Le auto coinvolte nell'incidente condueferiti sulla Calcesana
BARGHIGIANI E SCUGLIA IN CRONACA
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1. Sanità Pisa e provincia
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Pagina 11
Provoca un incidente
e scappa: medico nei guai
Denunciato per omissione di soccorso, lesioni e rifiuto di sottoporsi all'etilometro
Coppia ferita sulla Calcesana. Rintracciato dai carabinieri: «Non sono fuggito))
I PISA
Schianto frontale con due persone finite all'ospedale e uno degli
automobilisti coinvolti denunciato per omissione di soccorso,
lesioni e rifiuto di sottoporsi a
etilometro e al test per verificare
l'assunzione di sostanze stupefacenti. Una routine buona per le
assicurazioni con un dettaglio
che cambia la prospettiva del
racconto.
Il denunciato è un medico di
36 anni, residente a San Giulia
no, rintracciato dai carabinieri
dopo che si era fatto refertare da
un collega di Ponsacco, e non in
ospedale, lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. E successo poco
prima delle 17 di giovedì sulla
Provinciale Calcesana che, a
causa dell'incidente avvenuto
all'altezza della sala biliardi, è
stata interrotta per oltre due ore.
Una "fuga", quella contestata
dagli investigatori, che per la
professione dell'automobilista
suona quasi come un'aggravante. Per missione e giuramento,
un camice bianco non dovrebbe
mai sottrarsi alla cura di un paziente. E a maggior ragione se
chi ha bisogno di aiuto è lì a un
passo da chi ha scelto di salvare
le vite degli altri. L'evoluzione
dell'episodio fornisce, però,
un'al travariante della storia.
Stando a quanto hanno ricostruito i militari del nucleo operativo e radiomobile, coni colleghi della stazione di San Giuliano Terme, le due auto, una Bmw
Z3 del medico e una Ford Fiesta
sulla quale viaggiava una coppia
sangiulianese, si sono scontrate
sulla Calcesana. Il conducente,
1. Sanità Pisa e provincia
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Le due auto coinvolte nell'incidente e i vigili del fuoco intervenuti perla messa in sicurezza della Calcesana
65enne, è stato portato al pronto
soccorso e dimesso con una prognosi di 28 giorni. La moglie è
stata ricoverata. Dopo l'impatto
il guidatore della Bmw è sceso e,
secondo alcuni testimoni sentiti
dai militari, dopo qualche minuto si è allontanato (con un amico
che lo ha raggiunto sul posto) la-
sciando la sua auto distrutta sul
luogo dell'incidente. I carabinieri hanno annotato gli estremi
della targa. Nel frattempo sul posto è intervenuto il personale del
118 che ha soccorso i feriti. Inun
primo momento le condizioni
della donna sembravano gravi.
Il quadro clinico è serio, ma non
da far temere per la vita. Una
squadra dei vigili del fuoco è stata impegnata per i soccorsi e la
rimozione dei mezzi, mentre la
strada è stata transennata per
consentire le operazioni di messa in sicurezza della carreggiata.
Il traffico è tornato alla normalità intorno alle 19. Una volta garantiti i rilievi e l'attività delle
ambulanze, i carabinieri si sono
dedicati all'automobilista sparito. Lo hanno rintracciato attraverso la targa invitandolo a presentarsi in caserma. Lui ha prodotto un referto di 15 giorni stilato da un amico, medico di Ponsacco. «Non volevo fuggire» ha
detto ai militari. Ma il comportamento tenuto subito dopo l'incidente si è tradotto in una denuncia.
Pietro Barghigiani
Antonio Scuglia
ORIPRODUZI DNE RISERVATA
Pagina 12
Morto il prof Della Pina
idealista mai rassegnato
Professore associato di Storia ed ex assessore provinciale all'Ambiente
Sostenitore di Rebeldia, era un ricercatore rigoroso e un docente stimato
1 PISA
Nella mattina della vigilia di
Natale è morto nell'ospedale
di Cisanello Marco Della Pina.
Aveva 67 anni ed era malato da
tempo.
Professore associato di Storia contemporanea dell'Ateneo pisano, Della Pina ha trascorso gran parte della sua vita
a Marina di Cecina dove risiedeva con la prima famiglia e
dove era protagonista sul versante della cultura e della politi ca. Le sue passioni più avvincenti. A Pisa lo ricordano per le
sue battaglie a favore delle lotte di Rebeldia nel reclamare
spazi di utilità sociale. Di lui
Massimo Guantini, suo amico
da sempre, diceva: «Ë un idealista». E aggiungeva: «Naturalmente anche con tutti i pregi e
i difetti degli idealisti».
Eppure il docente nel mondo della politica, da sempre trascorso da cinismo ed opportunismo, forniva l'occasione di
apprezzare quasi un soffio di
aria pura. Proveniva dall'esperienza pisana della contestazione giovanile del '68 ed aveva
partecipato alla drammatica vi-
1. Sanità Pisa e provincia
II professor Marco Delia Pina
cenda della protesta studentesca al capodanno viareggino
della Bussola.
Militante poi nell'area del
Manifesto era progressivamente approdato sempre da sinistra verso le tendenze "verdi"
fino ad assumere l'incarico di
assessore all'Ambiente nella
Provincia di Livorno.
Da qui la connessione per
lui con le durezze della realtà e
lo scotto con le mediazioni amministrative.
Tuttavia in lui prevaleva la
propensione del docente, del
ricercatore accurato nella storiografia, dell'insegnate stimato dai suoi studenti. Qui si era
occupato tra l'altro del compito di creare il museo della civiltà agricola alla Cinquantina.
Compito che aveva svolto
con una cura ed una pervicacia
uniche, recandosi anche a visitare esperienze analoghe in
Emilia e cercando di documentarsi negli archivi locali e nazionali. Chi visita oggi quel nauseo
può apprezzare che tutte le didascalie che accompagnano i
materiali e il figurativo del percorso su due piani sono stati
da lui compilati con una precisione singolare. Spesso scritti a
mano con quella sua calligrafia
minuta e chiara da amanuense
paziente ed appassionato. Di
lui poi resta localmente un saggio sulle origini della "Targa
Cecina"che gli attuali cultori di
quella storica manifestazione
farebbero bene a leggere attentamente per scoprirne le autentiche vocazioni originarie.
Marco se n'è andato senza
far rumore. Da tempo ammalato aveva però continuato nei limiti del possibile a seguire la
sua professione di ricerca, di
studio, di insegnamento. Ed
aveva lottato nel suo stile per
non darla vinta alla malattia.
Secondo la regola di un
"idealista"par suo che non si
rassegna mai.
Carlo Rotelli
CCRIPRODU710NE RISERVATA
Pagina 13
LUTTO NEL SINDACATO
Addio re, una vita m
* lotta
peri ® ® tt1 de1 lavorato i
II sindacalista Filippo Dore (foto da Facebook)
i! PISA
Lutto nel mondo sindacale per
la morte di Filippo Dare, 54 anni.
«Filippo - ricordano gli amici del sindacalismo di base,
Stefano Teotino, Guido Stori,
Federico Giusti e Giovanni
Bruno - era da anni malato di
Sla, una malattia terribile che
non dà tregua per combattere
la quale il governo lesina finanziamenti alla ricerca. Filippo,
per dirla alla Cicerone, era ammalato nel corpo ma non nell'
anima, ha combattuto la sua
battaglia fino in fondo anche
quando era impossibilitato a
parlare e comunicava solo con
apparecchiature collegate al
pc».
«Negli anni Novanta- ricordano ancora gli amici - Filippo
era stato protagonista di una
1. Sanità Pisa e provincia
dura lotta nell'azienda ospedaliera pisana, aveva fondato il
sindacato di base Rdb raccogliendo centinaia di adesioni,
spinto da quello che un tempo
definivamo bisogno di classe.
Una esigenza di classe, appunto, perché Filippo ha avuto
una sola militanza seppure
lunga, quella nel sindacato di
base e la tenacia che lo ha contraddistinto nel rivendicare salario e diritti la ritroviamo nella resistenza alla malattia, nelle manifestazioni a Roma, nel
chiedere aiuto e sostegno per i
familiari degli ammalati, mettendo a rischio la sua stessa vita, per rivendicare una cura e
finanziamenti alla ricerca». I
funerali di Filippo Dore vengono celebrati stamani alle IO a
partire dalle cappelle dell'
ospedale di Cisanello.
's'RIPRODNZIONE RISERVATA
Pagina 14
gue la moglie:
i PISA
Arrestato marito violento per
maltrattamenti in famiglia.
Non è stato un Natale piacevole quello di una donna romena residente da tempo a
Pisa.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, mentre
effettuavano un servizio di
controllo del territorio di not-
te, hanno ricevuto una richiesta di intervento con la quale
veniva segnalata una donna
per strada in stato confusionale e coperta di sangue.
Il rapido arrivo della pattuglia sul luogo segnalato, ha
permesso di accertare la presenza della donna, 41 anni,
che effettivamente era in abiti da notte in mezzo alla strada, in lacrime, con il volto tu-
estato
mefatto e il labbro sanguinante.
Capita la situazione e dopo essersi fatti indicare l'abitazione, i militari sono entrati in casa alla ricerca del compagno, che nel frattempo stava tentando la fuga dall'entrata posteriore della residenza.
Immediatamente bloccato, è stato trasportato in ca-
serma. Il giovane, anch'egli
romeno, 32 anni, e con diversi precedenti di polizia per
furto, rapina e per reati inerenti l'immigrazione e uscito
da qualche mese dal Don Bosco, è stato poi arrestato per
maltrattamenti in famiglia e
portato al Don Bosco su disposizione del sostituto procuratore di turno, Flavia Alemi. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso
dell'ospedale di Cisanello e
dimessa con una prognosi di
(p.b.)
7 giorni.
CRI PRODUZIONE RISERVATA
Una pattuglia dei carabinieri dei nucleo radiomobile
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 15
«Ha sbagliato a non fermarsi subito»
«Se veramente il medico si è
allontanato dopo l'incidente, da un
punto di vista deontologico in
particolare e come cittadino in
generale, ha sbagliato».
Giuseppe Figlini è il presidente
dell'ordine provinciale dei medici.
La notizia della denuncia per
omissione di soccorso, ma anche
1. Sanità Pisa e provincia
lesioni e rifiuto di fare l'alcoltest,
nei confronti del camice bianco
assume un peso diverso considerata
la professione dei protagonista (in
negativo) dell'episodio. Aggiunge
Figlini: «Voglio anche dire che il
medico è anche un essere umano e
come tale può aver avuto paura
della situazione».
Pagina 16
OD
C bio o-camice da retribuire
cause pronte anche a Livorno
La sentenza pilota emessa dal Tribunale di Pisa dopo il contenzioso vinto dal personale di Cisanello
Sono 18 minuti al giorno e valgono mille euro l'anno per infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici
sentenza del giudice del lavoro
Elisabetta Tarquini di Pisa che
ha riconosciuto a sei infermieri
dell'ospedale di Cisanello il diritto di essere retribuiti «del tempo
necessario alla vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro, tempo calcolato in minuti
18». Il tribunale pisano ha riconosciuto ai sei ricorrenti, assistiti dall'avvocato Leonardo Rossi,
una «remunerazione quale tempo di lavoro» per ogni giorno di
servizio dal primo gennaio 2005
a131 dicembre 2010.
PISA
«L'Asl 6 ci paghi il tempo che impieghiamo per indossare il carnice a inizio turno e togliercelo a fine lavoro». È la richiesta che il
Fials - il sindacato più rappresentativo all'ospedale di Livorno con i suoi oltre mille iscritti ha presentato al direttore generale Eugenio Porfido per infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari.
Si tratta di 18 minuti al giorno
- nove a inizio turno e altii nove
alla fine - che valgono circa mille
euro all'anno. E che da qui in
avanti, secondo il Fials, l'Asl deve monetizzare in busta paga.
Da qui in avanti ma anche indietro. Perché il sindacato chiede
anche che vengano risarciti gli
ultimi cinque anni di "tempo
per cambio divisa" non corrisposti.
Il Fials si appella ad una sentenza del Tribunale di Pisa che
tre mesi fa ha riconosciuto a sei
infermieri che avevano fatto ricorso contro l'azienda universitaria pisana il "tempo per cambio divisa" retroattivamente per
il quinquennio 2005/2010 imponendo all'Aoup importi di circa
Personale sanitario in corsia
5000 euro, che tra l'altro sono subito stati saldati.
Lo dice la Cassazione . «E' anche
sulla base di quella sentenza e
del fatto che l'azienda pisana abbia deciso di non fare appello,
che abbiamo chiesto all'Asl 6 di
riconoscere ai lavoratori obbligati ad indossare la divisa, di ri-
conoscere lo stesso diritto riconosciuto dal tribunale ai colleghi pisani», spiega Massimo Ferrucci, numero uno del Fials. La
sentenza del Tribunale di Pisa è
stata la prima di questo tenore
in Toscana, ina evidenzia Ferracci basterebbe
applicare
quanto disposto dalla Cassazione. «É ormai consolidato che il
tempo di vestizione in entrata e
la dismissione in uscita della divisa rientri nella fattispecie prevista dal decreto legislativo 66
del 2003 n.66 che definisce l'orario "qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro o a disposizione del datore di lavoro e nell'
esercizio della sua attività o delle sue funzioni" - continua il segretario del Fials -. Nel corso degli anni ci sono stati pronunciamenti della Corte di Cassazione,
l'ultimo il 19 febbraio di
quest'anno quando la sezione lavoro della suprema corte ha disposto che "al tempo impiegato
dal lavoratore per indossare gli
abiti dalavoro, estraneo a quello
destinato alla prestazione lavorativa finale, deve corrispondere
una retribuzione aggiuntiva"».
L'ospedale ha dovuto pagare
anche 81nila euro di spese legali
e 4mila di perizie. Sono stati
"solo" cinque gli anni da pagare,
perché nel 2010 è stato chiesto il
blocco della prescrizione, che
vale all'indietro per cinque anni.
In dibattimento sono stati fornite le timbrature dei cartellini del
periodo incriminato.
«Pronti ad andare in tribunale,}.
«Abbiamo disposto una comunicazione disponibile presso le sedi Fials per interrompere la prescrizione per non decadere dal
diritto - spiega in proposito Ferracci -. Come Fials garantiremo
a tutti i lavoratori l'assistenza legale gratuitamente ad iniziare
dalla fase della procedura conciliativa presso la direzione provinciale del lavoro. Se la azienda
non risponderà negando i diritti
ai lavoratori, siamo pronti a ricorrere alla magistratura».
Giulio Corsi
ORIPRODDZIONE R'SERVATA
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P
Il caso di Cisanello . A fine settembre poi, a meno di venti chilometri da viale Alfieri, è arrivata la
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 17
Si scontra con
'auto, grave a 15
Incidente lungo via Fosso Vecchio all'angolo con via Carraia Sud. La macchina è volata fuori strada. Lunghi i soccorsi
di SabrinaChiellini
1 CASCINA
Quando i soccorritori sono arrivati in via Fosso Vecchio,
all'incrocio con via Carraia
Sud, hanno pensato al peggio.
Un'auto, una Suzuki, si era
scontrata con lo scooter condotto da un quindicenne di Pisa, e poi era volata nel fosso
che fiancheggia la strada, restando incastrata vicino al
ponticello. In stato di choc
l'automobilista, Vincens Busghati, 52 anni, di Cascina,
che poi ha raccontato di essere finito fuori strada nel tentativo di evitare l'impatto con il
ciclomotore. Tutta da chiarire
la dinamica dell'incidente,
che sarà stabilita sulla scorta
dei rilievi effettuati dagli agenti della polizia municipale di
Cascina.
Il quindicenne in sella allo
scooter ha riportato le ferite
più gravi ed è stato trasportato al Deu dell'ospedale di Cisanello con un'ambulanza inviata dalla centrale del 118 di
Pisa. Nel pomeriggio è stato
sottoposto a un lungo intervento chirurgico per ridurre le
conseguenze dei traumi subiti nell'impatto con la macchina. Piuttosto complesso il lavoro per il recupero dell'auto
finita nel fosso e per liberare
dalle lamiere contorte il conducente, anche lui rimasto ferito in maniera non gravissima. Quando l'automobilista
ha frenato, la macchina, così
avrebbe detto ai soccorritori,
è andata giù dalla banchina
stradale e poi nel fosso, restando sospesa tra le due
"sponde".
Tanti i cittadini accorsi sul
luogo dell'incidente stradale:
vicino all'incrocio dove è avvenuto lo scontro ci sono alcune abitazioni. Ieri era un giorno di festa e le famiglie, sentito il rumore dello schianto, si
sono precipitate in strada per
rendersi conto di quello che
era successo e per seguire il lavoro dei vigili del fuoco e dei
soccorritori del 118 di Pisa.
Sul posto infatti sono intervenute le ambulanze con il medico della Pubblica Assistenza di Cascina, della Pubblica
Assistenza di Fornacette e della Misericordia di Latignano.
riceve scarse attenzioni in fatto di interventi per migliorarne la sicurezza.
Sia il quindicenne, studente del liceo scientifico a Pisa,
che l'automobilista, sono stati ricoverati all'ospedale di Cisanello.
La polizia municipale ha effettuato i primi accertamenti
anche per capire se il conducente dello scooter era in regola per quanto riguarda il patentino: ma sull'esito dei rilie-
vi e degli accertamenti non sono state fornite notizie. E pro babile che uno dei due veicoli
non abbia rispettato il segnale
di stop in prossimità dell'incrocio.
Il quindicenne ferito era insieme ad un amico che viaggiava su un altro scooter, stando a quanto è stato spiegato
dopo lo scontro. Insieme, vi-
sta la giornata di sole, erano
andati a fare un giro, considerato che entrambi avevano il
motorino da poco tempo e volevano provarlo.
L bastata una distrazione
per sfiorare il dramma. L'amico è riuscito ad evitare l'impatto con la macchina e poi,
disperato, ha seguito i momenti dei soccorsi, dopo avere informato i genitori dell'incidente.
Il quindicenne infatti è stato poi ricoverato in prognosi
riservata. I medici ritengono
che sia necessario capire come il minorenne reagirà alle
cure per poter valutare le conseguenze dei trami riportati
nella caduta.
dopo los<e:fer,J! i celi da partedefle,io iutamunìd palrc ',-rio deisoccolitoi i sul lungo dell 'incidente stradale
Si sandia cmi m r", do,
-,- 11.ni
Inevitabili le proteste di chi,
ormai da tanto tempo, segnala i pericoli della strada che è
sempre più trafficata anche se
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 18
Bloccata la salma
del bimbo, occorrono
nuovi accertamenti
L'autopsia dei giorni scorsi non e servita per chiarire
le cause della morte e far emergere eventuali responsabilità
di Sabrina Chiellini
® PONTEDERA
Dopo l'autopsia, effettuata
nei giorni scorsi, la salma del
bambino di 4 mesi e mezzo,
Mikel Chison, morto all'ospedale Meyer di Firenze dove era
stato trasferito dall'ospedale
Lotti di Pontedera, dovrà restare ancora a disposizione
dell'autorità giudiziari a. Il dottor Giancarlo Dominijanni, sostituto procuratore presso la
Procura della Repubblica di Pisa che segue l'inchiesta, dopo
che i genitori del bambino
hanno presentato un esposto,
ha richiesto ulteriori accertamenti medico-legali sul corpicino che non potrà essere restituito alla famiglia, di origine
nigeriana, residente a Pontedera. I nuovi accertamenti che
dovrebbero aiutare a comprendere le cause della morte
sono fissati per il 7 gennaio.
L'autopsia, effettuata nel giorni scorsi, non sarebbe stata ritenuta completamente sufficiente per comprendere le
cause della tragedia. Si cerca
ora di capire se il bambino,
che era stato sottoposto a una
visita all'ospedale di Massa il
giorno precedente a quello
della morte, avesse problemi
di salute tali da causare la tragedia.
L'inchiesta dunque va avanti, tenendo conto delle condizioni complessive di salute del
bambino. I genitori ritengono
che la morte sia avvenuta per
disidratazione: il bambino era
rimasto per tutta la notte a
Pontedera con crisi di vomito
e diarrea. E solo la mattina alle
7, vistala gravità della situazione, i medici ne avevano disposto il trasferimento all'ospedale pediatrico di Firenze dove
però il piccolo è arrivato in arresto cardiaco.
1. Sanità Pisa e provincia
Intanto, molte persone si sono fatte avanti per aiutare la
famiglia, residente nella città
della Piaggio da quasi dieci anni. Anche il Comune, al quale
lo zio e i genitori del piccolo si
sono rivolti nei giorni scorsi, è
pronto a fare la sua parte. Lo
assicura il sindaco, Simone
Millozzi, spiegando di essere
stato informato dell'improvviso lutto nei giorni precedenti
il Natale e di aver attivato i servizi sociali.
Nel frattempo però un'impresa di onoranze funebri di
Castelfranco di Sotto, la
"Gierre", si è offerta di occuparsi gratuitamente del funerale del bambino. «Sono venuti i parenti - spiega Debora Romei - insieme ci siamo accordati per occuparci a nostro carico del funerale che però potrà svolgersi solo dopo il 7 gennaio». Fino a quando non ci
sarà il nulla osta alla sepoltura
da parte dell'autorità giudiziaria il corpo non sarà restituito
Intanto , un'impresa
funebre si è offerta
di pagare le esequie
alla famiglia.
Intanto i genitori del bambino ringraziano quanti in questi giorni, da quando sono venuti a sapere della disgrazia, si
sono messi in contatto con loro e si sono offerti di aiutarli.
«Grazie a tutti per la generosità - dice lo zio della vittima Mikel sarà sepolto nel cimitero di Pontedera appena avremo la possibilità di fare il funerale. I genitori chiedono solo
di sapere di cosa è morto il loro unico figlio».
Le indagini - le cartelle cliniche sono state sequestrate dai
carabinieri - dovranno accertare se ci sono responsabilità
mediche nella morte.
01 RIPRODUZIONE RISERVATA
Il pronto soccorso dell'ospedale Lotti di Pontedera
Mikel Chison
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Pagina 19
L'AGGRESSORE IN FUGA
Rischia di mo e
dopo l 'accolteil ento
® PONTEDERA
te.
Sul fatto sono in corso le
Sono in corso le ricerche di
un marocchino che la sera
del 23 dicembre ha aggredito
un connazionale per motivi
di gelosia. I due si sono affrontati per la strada, alle
23,40, vicino a un lavaggio
nei pressi dell'ex Fornace
Braccini, lungo la Tosco Romagnola.
Tra i due, poco più che
trentenni, entrambi marocchini, vecchi rancori nati per
motivi di gelosia. I due uomini, dopo essersi offesi, sono
venuti alle inani Quello dei
due che stava avendo la peggio ha tirato fuori un coltello
da cucina che l'altro gli ha
strappato dalle mani e lo ha
rivolto verso di lui ferendolo
con due colpi nelle gambe.
Quando i soccorritori sono
intervenuti hanno trovato solo il 35enne accoltellato.
indagini dei carabinieri. La
sera stessa in cui il 35enne è
rimasto ferito sono intervenuti e hanno sentito, almeno
inizialmente il racconto dell'
uomo ferito, e ricostruito la
vicenda.
L'aggressore era riuscito a
fuggire. Sarebbe però stato
identificato grazie ad alcune
testimonianze oltre a quella
dellavittima.
Il ferito è stato trasportato
Il 35enne accoltellato è ancora ricoverato sotto osserva-
indagini dei carabinieri
al pronto soccorso dell'ospedale Lotti e mentre i medici
lo stavano medicando ha
avuto un malore ed è andato
per due volte in arresto cardiaco, stando a quanto è stato
spiegato
dal
personale
dell'emergenza
sanitaria.
Forse è stata una conseguenza dello choc subito durante
l'aggressione ma potrebbe
trattarsi anche di una conseguenza delle percosse subi-
zione nel reparto di rianimazione dell'ospedale Lotti in
condizioni gravi ma stabili.
Ê stato spiegato che la lite
sarebbe nata per motivi di gelosia. Ma non può essere
escluso che i due marocchini
avessero conti in sospeso anche per altre ragioni che la
vittima dell'aggressione non
ha spiegato ai militari.
Al momento dunque nessuna traccia dell'aggressore
che si è reso irreperibile magari contando sull'aiuto di altri connazionali.
Il migrante sa bene di essere ricercato e potrebbe avere
lasciato Pontedera già la sera
stessa in cui ha ferito con il
coltello il 35enne.
CRI PRODUZIONE RISERVATA
i bccalalasalma
d:thimha. cormD
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 20
WTTO FUNERALI NEL POMERIGGIO ALLA CROCE VERDE
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padre»della sen aura creativa
I M PEGNO
Juiio Monteiro
Martins per
circa venti
anni è stato un
punto di
riferimento
per scrittori e
creativi che
hanno
frequentato i
suoi corsi
LUTTO NEL mondo culturale
cittadino per la scomparsa di Julio Monteiro Martins. Scrittore,
docente universitario, poeta, sceneggiatore, affabulatore, Monteiro era nato in Brasile nel 1955 ma
ha animato la vita culturale cittadina attraverso le sue lezioni di
scrittura creativa: «Scrivere oltre
le mura», «Portofranco» dedicato
alla scrittura migrante, la scuola e
la rivista «Sagarana» sono state
tra le iniziative che portano il suo
nome. Arrivato a Lucca nel 1995
Martins vi ha trovato una «placenta di mattoni rossi, che nutre, riscalda, protegge e prepara la nascita definitiva» queste le sue parole
tratte da «Il percorso dell'idea».
Uomo generoso, profondo conoscitore e amante della vita, ha insegnato a più di una generazione
a leggere e soprattutto a scrivere
seguendo sempre il sentimento
più vero, senza infingimenti, procedendo dritto verso il cuore del
racconto. E proprio affascinando
1. Sanità Pisa e provincia
attraverso il racconto, tulio insegnava a costruire un ponte fra la
realtà e la creatività. Dalla sua casa di Corte Orlandini prima e di
San Concordio più tardi, ha sempre seguito gli accadimenti culturali e politici della città di Lucca e
dell'Italia, denunciando il decadimento della capacità critica dello
scrittore: «Non c'è niente di più
patetico che uno scrittore di sinistra tentato dai privilegi e dai valori della destra che cerca di goderli
senza perdere il rispetto dei suoi
lettori» aveva scritto sulla sua rivista «Sagarana». tulio è morto
all'ospedale di Pisa. Lascia la sua
famiglia: Alessandra e Cristiana,
Lorenzo e Beatrice. Ma lascia tanti amici, collaboratori, allievi che
di lui ricorderanno la tenacia, il
sorriso franco a difendere sempre
un'idea alta e impegnata del fare
letteratura. L'ultimo saluto a tulio Monteiro Martins si terrà nel
pomeriggio di oggi alle 15 alla
Croce Verde di via Romana traversa seconda.
Pagina 21
- PISA IL MONDO accademico
cittadino piange la
prematura scomparsa del
professor Marco Della
Pina avvenuta la mattina
della vigilia di Natale
all'ospedale di Pisa. Nato a
Massa il 15 settembre
1949, era professore
associato e docente di
storia contemporanea alla
facoltà di Storia e
dell'Università di Pisa e
già presidente del corso di
laurea in scienze della
pace. Da tempo ammalato
aveva però continuato nei
limiti del possibile a
seguire la sua professione
di ricerca, di studio, di
insegnamento. Ed aveva
lottato nel suo stile per
non darla vinta alla
malattia. Della Pina ha
trascorso gran parte della
sua vita a Marina di
Cecina dove risiedeva con
la prima famiglia e dove
operava sul versante della
cultura e della politica.
Proveniva dall'esperienza
pisana della contestazione
giovanile del '68 ed aveva
partecipato alla
drammatica vicenda della
protesta studentesca al
capodanno viareggino
della Bussola. Militante
poi nell'area del Manifesto
era progressivamente
approdato sempre da
sinistra verso le tendenze
"verdi" fino ad assumere
l'incarico di assessore
all'ambiente nella
Provincia labronica. Da
qui la connessione per lui
con le durezze della realtà
e lo scotto con le
mediazioni
amministrative. Tu via
in lui prevaleva la
propensione del docente,
del ricercatore accurato
nella storiografia,
dell'insegnate stimato dai
suoi studenti. Qui si era
occupato tra l'altro del
compito di creare il museo
della civiltà agricola alla
Cinquantina.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 22
veste una coppia e scappa via
rintracciato ji pirata, è un medico
zie . manato i carabinieri
Pisa, lafuga a bordo della venura ï
Federico Cortesi
PISA
PRIMA provoca un incidente, poi
scende dall'auto, quindi cerca (inutilmente) di mescolarsi tra la gente
e, infine, fugge a bordo di una vettura dalla quale si era fatto venire a
prendere vista la mala parata. I carabinieri però ben presto lo rintracciano e per lui scatta una denuncia
a piede libero per omissione di soccorso e lesioni personali gravi. Protagonista di questo increscioso episodio non è uno sprovveduto ragazzino, bensì un professionista, un
medico pisano trentacinquenne,
che risiede a San Giuliano Terme.
Il fatto grave si è verificato nel tardo pomeriggio del giorno di Natale
sulla via Calcesana, alle porte di Pisa, ma sul territorio comunale sangiulianese. Dopo aver causato lo
scontro fra due auto - la sua, una
Bmw Z3, aveva invaso la corsia di
marcia opposta, come hanno accer-
tato i carabinieri - l'uomo si è allontanato senza soccorrere i due occupanti (marito e moglie) che si trovavano a bordo dell'altra vettura (una
Fard Fiesta), rimasti feriti gravemente e poi trasportati con un'ambulanza del 118 al Pronto Soccorso
del policlinico di Cisanello.
ENTRAMB I F.
,AT
I due coniugi feriti sono ancora
in condizioni preoccupanti
Il dottore : non faccio l'alcoltest
.L, _.
I
SECONDO una prima ricostruzione dei fatti, basata sugli accertamenti e sulle testimonianze raccolte dai militari di un'autopattuglia
dei carabinieri della Stazione di
San Giuliano Terme (comandati
dal maresciallo Francesco Macchiarulo), intorno alle 16.30 sulla via
Calcesana, la Bmr Z3 del medico
ha urtato frontalmente la Ford Fiesta sulla quale si trovavano i due coniugi (l'uomo di 65 anni, la moglie
di 56 abitanti a San Giuliano Terme), che stavano tornando a casa
dopo aver pranzato nelle vicinanze, nell'abitazione di alcuni parenti.
L'impatto è stato violentissimo. La
coppia che viaggiava sull'altro veicolo è stata trasportata in ospedale
in serie condizioni, anche se nessuno dei due è in pericolo di vita. Lui
se la caverà in quattro settimane,
mentre per lei la prognosi è ancora
riservata. Il conducente della Bmw
si è allontanato senza prestare soccorso, dopo essersi fatto venire a
prendere da una Mercedes. Il medico ha poi contattato un suo collega
di Ponsacco dal quale si è fatto visitare privatamente: ha riportato ferite giudicate guaribili in 7 giorni. In
serata i carabinieri lo hanno rintracciato e denunciato. Si è rifiutato di sottoporsi al test per la rilevazione del tasso alcolemico nel sangue e dell'eventuale assunzione di
sostanze stupefacenti.
ii rslï
Un groviglio di lamiere: il medico
ha lasciato lì l'auto ed è fuggito
1. Sanità Pisa e provincia
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A PISA
Medico provoca
un incidente e ß ß e
denunciato
PISA
Un medico di 36 anni, di S. Giuliano Terme, è stato denunciato
dai carabinieri per omissione di
soccorso: dopo avere provocato
un incidente si è allontanato
senza soccorrere gli occupanti
dell'altra auto, feriti gravemente. Il dottore si è fatto visitare da
un collega di Ponsacco; è stato
poi rintracciato dai militari e si è
rifiutato di sottoporsi al test per
la rilevazione del tasso alcolemico nel sangue e dell'eventuale
assunzione di sostanze stupefacenti. L'incidente è avvenuto il
giorno di Natale intorno alle 17
sulla via Calcesana: la Bmw Z3
del medico ha urtato frontalmente un'altra auto con due
persone a bordo. L'impatto è
stato molto violento. La coppia
che viaggiava sull'altro veicolo è
stata ricoverata in ospedale. Il
medico si è allontanato subito
dopo senza prestare soccorso, è
andato dal collega a farsi visitare privatamente ma in serata è
stato rintracciato e denunciato.
1. Sanità Pisa e provincia
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Scomparsolo scrittore Monteiro Martins
Dal 1966 era venuto ad abitare nelle nostra città. Oggi alle 15 le esequie alla Croce verde
® LUCCA
Cordoglio per la scomparsa
dello scrittore, docente universitario, poeta, sceneggiatore Julio Monteiro Martins.
59 anni, nato a Niteròi in
Brasile, dal 1996 è stato residdente prima in centro storico
e poi a San Concordio.
A Lucca aveva trovato il luogo ideale per completare il
suo percorso intellettuale.
Il decesso è avvenuto nella
mattinata del 24 dicembre all'
ospedale di Pisa.
Martins ha ravvivato la vita
culturale cittadina attraverso
le sue lezioni di scrittura creativa.
Da ricordare, tra le sue pro-
poste, "Scrivere oltre le mura"; "Portofranco" dedicato alla scrittura migrante; la scuola e la rivista Sagarana (traduzione "la storia di tutti"). Ma
molte altre iniziative hanno
portato il suo nome.
Approdato in Toscana nel
1995 dopo essere passato dal
Brasile, terra della sua infanzia, della sua giovinezza e dell'
impegno politico e culturale
(è stato fra i fondatori del partito verde brasiliano e avvocato dei diritti umani a Rio de Janeiro) agli Stati Uniti, dove
nel 1979 venne insignito del ti tolo di "fellow in writing" all'
università di Iowa e poi dal
Portogallo, a Lucca Martins
aveva trovato una "placenta
di mattoni rossi, che nutre, riscalda, protegge e prepara la
nascita definitiva" (sue parole
tratte da "Il percorso dell'
idea").
Uomo generoso, profondo
conoscitore e amante dellavita. Ha insegnato a più di una
generazione a leggere e soprattutto a scrivere seguendo
sempre il sentimento più vero, senza infingimenti, procedendo dritto verso il cuore del
racconto.
Dalla sua casa di corte Orlandini prima e di San Concordio più tardi, ha sempre seguito gli accadimenti culturali
e politici di Lucca e dell'Italia
denunciando in pieno periodo berlusconiano il decadi-
mento della capacità critica
dello scrittore.
Ha scritto: «Non c'è niente
di più patetico che uno scrittore di sinistra tentato dai privilegi e dai valori della destra
che cerca di goderli senza perdere il rispetto dei suoi lettori» (da un suo intervento in ri vista Sagarana).
Lascia la sua bella famiglia:
Alessandra e Cristiana, Lorenzo e Beatrice. E soprattutto
tanti amici, collaboratori, allievi che di lui ricorderanno la
tenacia, il sorriso franco a difendere sempre un'idea alta e
impegnata del fare letteratura. La commemorazione funebre si terrà oggi alle 15 alla
Croce Verde.
Monteiro Martins
merrmem r.,ee,FlT n ,ene,ott,
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 25
E' morto il professor Della Pina
Docente all'università di Pisa è stato anche assessore provinciale a Livorno
ì MASSA
Nella mattina della vigilia di Natale è morto nell'ospedale di Pisa Marco Della Pina. Docente di
storia contemporanea dell'Ateneo pisano , Della Pina ha trascorso gran parte della sua vita a
Marina di Cecina dove risiedeva
con la prima famiglia e dove
operava sul versante della cultura e della politica. Le sue passioni più avvincenti . Originario di
Massa, aveva 67 anni. Di lui
Massimo Guantini, suo amico
da sempre, diceva : " E'un idealista". E aggiungeva: " Naturalmente anche con tutti i pregi e i
difetti degli idealisti ". Eppure
Marco nel mondo della politica,
da sempre trascorso da cinismo
1. Sanità Pisa e provincia
ed opportunismo, forniva l'occasione di apprezzare quasi un
soffio di aria pura. Proveniva
dall'esperienza pisana della
contestazione giovanile del '68
ed aveva partecipato alla drammatica vicenda della protesta
studentesca al capodanno viareggino della Bussola. Militante
poi nell'area del Manifesto era
progressivamente approdato
sempre da sinis tra verso le tendenze "verdi" fino ad assumere
l'incarico di assessore all'ambiente nella Provincia labronica. Da qui la connessione per lui
con le durezze della realtà e lo
scotto con le mediazioni amministrative.
Tuttavia in lui prevaleva la
propensione del docente, del ri-
Marco Defila Pina
cercatore accurato nella stonografia, dell'insegnante stimato
dai suoi studenti. Qui si era oc-
cupato tra l'altro del compito di
creare il museo della civiltà agricola alla Cinquantina. Chi visita
oggi quel museo può apprezzare che tutte le didascalie che accompagnano i materiali e il figurativo del percorso su due piani
sono stati da lui compilati con
una precisione singolare. Spesso scritti a mano con quella sua
calligrafia minuta e chiara da
amanuense paziente ed appassionato. Marco se n'è andato
senza far rumore. Da tempo ammalato aveva però continuato
nei limiti del possibile a seguire
la sua professione di ricerca, di
studio, di insegnamento. Ed
aveva lottato nel suo stile per
non darla vinta alla malattia.
Carlo Rotelli
Pagina 26
Si svolgerà lunedì i gennaio con autorità locali e responsabili sanitari sulle situazioni di emergenza
aci salvavita a scuola, ri
FIRENZE
Incontro in Regione Toscana, la vigilia di Natale, sulla somministrazione dei farmaci salvavita agli studenti
durante le attività scolastiche. Presenti il sindaco di Scandicci Sandro
Fallani, l'assessore all'Istruzione Emmanuele Bobbio, Rosa De Pasquale
per l'Ufficio scolastico regionale
nonchè rappresentanti di assessorato regionale alla Salute, AsI e Socie-
2. Sanità fiorentina e toscana
tà della Salute Nord Ovest. Vainnanzitutto ricordato - sottolinea Emmanuele Bobbio - che per ogni studente bisognoso di farmaci salvavita sono già garantite le massime condizioni di sicurezza nelle situazioni ordinarie. Nelle situazioni di emergenza, invece, esiste un
vuoto legislativo ed è per questo che si
terrà una nuova riunione, in Regione,
lunedì 7 gennaio in modo da definire
con tutti i soggetti interessati, compresi
ione in Regione
i dirigenti scolastici, la situazione di ciascun caso. Il 13 gennaio Regione Toscana parteciperà a un tavolo istituzionale, a Roma, organizzato dal Ministero
dell'Istruzione. Il sindaco Fallani dice:
"Stiamo andando verso una soluzione
anche per le procedure d'emergenza.
Pur in assenza di una precisa legislazione, c'è un orientamento che va verso
l'attribuzione della responsabilità ultima ai dirigenti scolastici".
Pagina 27
Reparti chiusi a Natale
Il sindaco pronto
a sporgere denuncia
- Fli4
NO -
«C HIRURGIA e ortopedia non
devono chiudere nelle festività».
E' diretta al direttore generale di
As¡ Maria Teresa De Lauretis e
a medici dell'ospedale la lettera
con cui il snmdaco Paolo Grassi,
chiede il ripristino dell'attività
chirurgica e ortopedica anche
nelle giornate di festa. A quanto
pare infatti, sarebbero stati
modificati gli orari di servizio
nelle giornate di festa, causando
a detta del primo cittadino, un
grave disagio ai pazienti. «Vista
l'organizzazione dei reparti di
chirurgia nel periodo delle feste
natalizie - dice Grassi disapprovo il comportamento
dell'Asl, all'insaputa
dell'amministrazione, visto che
nel gennaio 2014 è stato firmato
un protocollo d'intesa dei piccoli
ospedali con la regione. E
inaccettabile la presenza di un
solo medico nell'area chirurgica
al mattino con sola reperibilità
pomeridiana ». Una posizione
avvalorata anche dalla presenza
all'interno dell'ospedale di un
Pronto soccorso funzionante 24
ore su 24, e che quindi potrebbe
richiedere l'utilizzo e l'intervento
dei due reparti di chirurgia e
ortopedia. «Mi riservo conclude Grassi - di sporgere
denuncia per interruzione di
pubblico servizio»
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 28
L'AsÌ paghi il tempo del cambi010 o-camice
Sono 18 minuti al giorno e valgono mille euro l'anno. Infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici: «Andremo in tribunale»
di Giulio Corsi
LIVORNO
«L'As16 ci paghi il tempo che impieghiamo per indossare il camice a inizio turno e togliercelo a fine lavoro». E' la richiesta che il
Fials - il sindacato più rappresentativo all'ospedale di Livorno con i suoi oltre mille iscritti ha presentato al direttore generale Eugenio Porfido per infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari.
Si tratta di 18 minuti al giorno
nove a inizio turno e altri nove
alla fine - che valgono circa mille
euro all'anno. E che da qui in
avanti, secondo il Fials, l'Asl deve monetizzare in busta paga.
Da qui in avanti ma anche indietro. Perché il sindacato chiede
anche che vengano risarciti gli
ultimi cinque anni di "tempo
per cambio divisa" non corrisposti.
Il Fials si appella ad una sentenza del tribunale di Pisa che
tre mesi fa ha riconosciuto a sei
infermieri che avevano fatto ricorso contro l'azienda universitaria pisana il "tempo per cambio divisa" retroattivamente per
il quinquennio 2005/2010 imponendo all'Aoup importi di circa
5000 euro, che tra l'altro sono subito stati saldati.
Lo dice la Cassazione. «E' anche
sulla base di quella sentenza e
del fatto che l'azienda pisana abbia deciso di non fare appello,
che abbiamo chiesto all'Asl 6 di
riconoscere ai lavoratori obbligati ad indossare la divisa lo stesso diritto riconosciuto dal tribunale ai colleghi pisani», spiega
Massimo Ferrucci, numero uno
del Fials.
La sentenza del tribunale di
Pisa è stata la prima di questo tenore in Toscana, ma - evidenzia
Ferrucci - basterebbe applicare
quanto disposto dalla Cassazione. «E' ormai consolidato che il
tempo di vestizione in entrata e
la dismissione in uscita della divisa rientri nella fattispecie prevista dal decreto legislativo 66
del 2003 che definisce l'orario
"qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro o a disposi-
zione del datore di lavoro e nell'
esercizio della sua attività o delle sue funzioni" - continua il segretario del Fials -. Nel corso degli anni ci sono stati pronunciamenti della Corte di Cassazione,
l'ultimo il 19 febbraio di
quest'anno quando la sezione lavoro della suprema corte ha disposto che "al tempo impiegato
dal lavoratore per indossare gli
abiti da lavoro, estraneo a quello
destinato alla prestazione lavorativafinale, deve corrispondere
una retribuzione aggiuntiva"».
II caso di Cisanello . A fine settembre poi, a meno di venti chilometri da viale Alfieri, è arrivata la
sentenza del giudice del lavoro
Elisabetta Tarquini di Pisa che
ha riconosciuto a sei infermieri
dell'ospedale di Cisanello il diritto di essere retribuiti "del tempo
necessario alla vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro, tempo calcolato in minuti
18". Il tribunale pisano ha riconosciuto ai sei ricorrenti, assistiti dall'avvocato Leonardo Rossi,
una "remunerazione quale tempo di lavoro" per ogni giorno di
servizio dal primo gennaio 2005
al 31 dicembre 2010. L'ospedale
ha dovuto pagare anche 8mila
euro di spese legali e 4mila di perizie. Sono stati "solo" cinque gli
anni da pagare, perché nel 2010
è stato chiesto il blocco della prescrizione, che vale all'indietro
per cinque anni. In dibattimento sono stati fornite le timbrature dei cartellini del periodo incri minato. Va detto che l'Aoup possiede il dettaglio anche degli anni seguenti, ma per ora ha deciso di non retribuirli.
«Pronti ad andare in tribunale)).
«Abbiamo disposto una comunicazione disponibile presso le sedi Fials per interrompere la prescrizione per non decadere dal
diritto - spiega in proposito Ferracci -. Come Fials garantiremo
a tutti i lavoratori l'assistenza legale gratuitamente ad iniziare
dalla fase della procedura conciliativa presso la direzione provinciale del lavoro. Se la azienda
non risponderà negando i diritti
ai lavoratori, siamo pronti a ricorrere alla magistratura».
2. Sanità fiorentina e toscana
Og«i giorno gf i in€er m seri i:npíegaiae 18 m inr:ti per cambiarsi. Ferrucci ( Fials): eorario di lavoro, PASl b lo paghi
FERRUCCI
(FIALS)
A Pisa il giudice
del lavoro ha obbligato
l'azienda a risarcire
di 5000 euro gli infermieri
per gli anni 2005-2010
Oraviale Alfieri si adegui
Pagina 29
Inauguratala palestra di oncologia
CARRARA. Una palestra al quarto
piano del monoblocco, per curare
il proprio corpo e mantenersi in
forma, anche nei momenti più
difficili della propria vita.
La nuovissima palestra è stata
inaugurata la mattina del 24
dicembre, nel reparto di
oncologia dell 'ospedale di
Carrara.
Grazie all'estro e alla capacità
organizzativa del vulcanico
primario Andrea Mambrini e alla
generosa donazione del gruppo
Bianco Airone pazienti onlus
rappresentato dal suo presidente
Massimo Innocenti , uno dei locali
del reparto è stato riordinato e
adibito a stanza da ginnastica.
Arricchito da alcuni
indispensabili macchinari per
guidare gli esercizi ed attrezzi per
allenare muscoli e articolazioni,
la sala è stata anche decorata ed
abbellita da due studentesse,
Caterina Sanguinetti e Valerle
Bernacca, che hanno ritagliato
2. Sanità fiorentina e toscana
qualche ora dal loro impegno
didattico presso l'Accademia di
Carrara per dare un tocco di
gioiosa spensieratezza ad un
luogo dove spesso è assai difficile
anche sorridere.
una cerimonia all'insegna
dell'informale e della cordialità
ha salutato la nuova palestra sl
quarto piano del monoblocco con
la irrinunciabile prova di
macchine ed attrezzi da parte del
personale medico.
Per il reparto di oncologia si
tratta di una nuova eccellenza che
va a fare compagnia alle tante
iniziative che hanno da sempre
contraddistinto il quarto piano
del monoblocco . Dai tè delle
cinque, alla musica dei " Donatori
di musica" fino agli orti sui
balconi dell'ospedale e alla Pet
therapy.
Adesso anche la ginnastica con
una schiera di personal trainer
pronti a darsi da fare,
gratuitamente , con i pazienti.
Pagina 30
1
pastí per i bísognosi*9. Dalle mense um*versítaríe
Intesa con la Regione per recuperare il cibo non cons
Vicepresidente
Stefania
Saccardi,
numero due
della giunta
regionale, ha
siglato un
accordo per
recuperare il
cibo delle mense
universitarie
Ogni anno nelle sette mense
universitarie toscane (4 a Pisa,
2 a Firenze una a Siena) vengono erogati circa 2 milioni e
mezzo di pasti (circa 6.700 ogni
giorno). E avanzano 20 tonnellate di cibo, pari a 34.657 pasti
completi per un totale di
103.970 portate. In sostanza,
vengono buttati via quasi cento
pasti ogni giorno, pari a circa
55 chili di cibo. Uno spreco di
alimenti dovuto all'imprevedibilità dell'afflusso quotidiano
di studenti.
Proprio su questi grandi
sprechi è caduta l'attenzione
della vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, che
ato. Saccardi: poveri aiutati a costo zero
grazie alla collaborazione dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario e
dell'assessorato regionale all'istruzione di Emmanuele
Bobbio, ha dato vita a un progetto dire cupero affinché le ri
manenze giornaliere delle
anno a v an z ano
20 tonnellate
di merci alimentari,
Firenze in testa
Ogni
La mensa
universitaria
Antonino
Caponnetto
a Firenze
mense possano arrivare nell'ar
co di 24 ore alle strutture caritatevoli ed essere offerte ai bisognosi. Il progetto, approvato
ieri dalla giunta regionale,
prende le mosse dall'esperienza in corso da alcuni anni all'Università di Pisa, promossa
dalla Società della salute e resa
operativa da cooperative sociali e Caritas: ogni giorno trasportano il cibo avanzato nelle
strutture d'accoglienza della
città, lo riconfezionano e lo distribuiscono tra i senzatetto e
al supermercato dei bisognosi
della Cittadella della Solidarietà. Adesso
grazie al protocollo siglato tra Regione,
Azienda Regionale per il Diritto
allo Studio Universitario, Comuni di Firenze, Pisa e Siena
il progetto si allargherà anche a
Firenze e Siena. A breve saranno individuati gli enti e le associazioni che si occuperanno
del recupero e della redistribuzione del cibo.
«In tempi di crisi, è intollerabile buttare via migliaia di pasti
dice la vicepresidente Saccardi
Attraverso questo progetto, sarà possibile sfamare i
più bisognosi ed evitare ingenti sprechi, a costo zero».
Le mense con il più alto
numero di rimanenze sono
quelle
dell'Università
fiorentina, dove ogni anno
avanzano 8.640 chili di cibo,
ovvero 14.400 pasti. Tanti
sprechi anche nei punti ristoro
dell'Università di Pisa (8.620
chili l'anno, 14.367 pasti). La
mensa con il più basso numero
di rimanenze è quella di via
Martiri a Pisa, dove ogni giorno
avanzano 5.400 chili di
alimenti, pari a circa 9 mila
pasti. La mensa che produce
più pasti è la Calamandrei di
viale Morgagni, a Firenze, con
1.317 pasti a pranzo e 405 a
cena.
Jacopo Storni
RIPRODUZIONE RISERVATA
4. Servizi sociali
Pagina 31
Il
,
Brasile, la tragedia dï Gaia
partita per aiutare i bimbi
e massacrata in spiaggia
La volontaria piacentina aveva 29 anni. Assassinata a Jericoacoara
Caccia al killer. La polizia: "C'è un indagato, lo stiamo cercando"
MAURIZIO PILOTTI
FRANCOVANNI
. Era in Brasile per insegnare l'inglese ai bambini in difficoltà. Il suo corpo tornerà in Italia nei prossimi giorni, dopo l'autopsia. La vita di Gaia Molinari,
29enne di Gazzola nel Piacentino, è finita alle 17 della vigilia di
Natale. Il suo cadavere, straziato
da diverse ferite di cui una
profonda al volto, è stato ritrovato da una coppia di turisti il
giorno successivo, tra le sterpaglie, in una stradina vicino a una
spiaggia a Jericoacoara, paradiso turistico nello stato del Cearà,
a 300 chilometri da Fortaleza. La
Divisao de Homicidios della polizia brasiliana assicura: «Abbiamo un indagato, lo cerchiamo
con ogni mezzo».
Gaia viveva a Parigi ed era in
Brasile da novembre. Dopo un
mese di volontariato a San Paolo, aveva deciso di trascorrere
qualche giorno di vacanza a
Nord con l'amica Miriam Franca
di Rio De Janeiro, conosciuta in
viaggio. La polizia la ha sentita
nelle scorse ore. Ed è stata sentita anche PaolaBonelli, la titolare
del Refugio Hostel Fortaleza dove Gaia ha dormito fra il 2 3 e il 24
dicembre. È stata lei, assieme a
un turista piacentino, a riconoscere il cadavere. «Gaia era arrivata il21 e sarebbe dovuta partire il 23 -racconta la locandiera
- ma non si è sentita bene e ha
deciso di fermarsi un giorno in
più». Ed è proprio in quella ultima sera che è stata uccisa. «Potrebbe essere stata avvicinata
da un ragazzo che la ha convinta
7. Volontariato
a seguirlo alla spiaggia di Saw,
con la scusa di osservare il tramonto», azzarda la polizia turistica.
Almomento delritrovamento
Gaia indossava un bikini e aveva
uno zaino. All'interno c'erano i
documenti, non soldi e telefono.
«Aveva lividi ai polsi, come fosse
stata legata», riferiscono gli investigatori. «E stata uccisa con
una pietrata al volto», azzarda il
sottotenente Marcos Rodrigues
della polizia locale diJericoacoara. Una fonte medica parla di «ferite compatibili con una lapidazione» e la relazione del commissariato per la Protezione del turismo, guidato da Patricia Bezzerra, riferisce di «una fionda
trovata nei pressi del corpo». Circostanza non confermata da altre fonti. I primi risultati dell'autopsia, eseguita ieri a Sobral nel
Cearà, indicano come causa dellamorte «asfissia, forse da strangolamento».
Sulla pagina Facebook di
Gaia, gli amici la ricordano come
«forte e buona». Sotto la foto, si
legge: «Gaia, sarai la stellapiùluminosa lassù». Originaria della
Val d'Arda, parlava sei lingue.
Dopo gli studi in business administration, aveva lavorato per
marchi del lusso come Fendi a
Maserati, fino adAlbea. Era a Parigi dall'ottobre 2013. La sua
passione erano viaggi. «La abbiamo sentita al telefono quattro giorni fa, era entusiasta racconta Federico Fioretto, com-
„_nezs ,
Jericoacoara
BRASILE
pagno della madre - ora vorrebbe si dicesse ora che portare
il bene in terre lontane è giusto.
Non bisogna avere paura. Si può
essere uccisi anche dietro casa».
A informare la famiglia del
rinvenimento del cadavere non
è stato ilpersonale consolare italiano,mal'affittacamere.E ladifficoltà nel reperire il nostro personale diplomatico è al centro
della polemica sui media brasiliani. «Ci servivano dati sulle carte di credito della vittim a, utili alle indagini, ma non abbiamo trovato nessuno, né a Br asilia né nei
consolati», lamenta la polizia.
Per contro, la titolare dell'ostello
denuncia «l'insufficiente presenza di polizia a Jericoacoara».
Negli ultimi quattro mesi, sarebbero almeno tre le rapineviolente denunciate da stranieri.
Pe.
1.olivic
f`;±raGL,\,
Fortalez.a
Brasilia
M
Rio de Janeiro
0
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"Forse ha conosciuto un
ragazzo che l'ha convinta
ad andare con lui".
Interrogata la sua amica
U RIPRODUZIONE RISERVNfA
Pagina 32
Babbo Natale della Pubblica Assistenza
porta i doni nelle cose del litorMe
NELLA notte della vigilia di Natale i volontari della Pubblica Assistenza del Litorale pisano, vestiti da Babbo Natale, hanno percorso
in lungo e in largo le strade del litorale per portare i doni ai bimbini
che li aspettano con impazienza. Questa tradizione va avanti da diversi anni e l'associazione la mantiene con orgoglio e passione tramandando il rito del «travestimento» dai volontari più vecchi a quelli più giovani. I Babbi Natale girano per buona parte della notte da
una casa all'altra per consegnare i vari regali. Le famiglie in genere
ringraziano con una donazione che anche quest'anno verrà investita
per incrementare gli equipaggiamenti la sezione di Protezione Civile della Palp, che interviene nelle calamità nazionali, ma anche per i
bisogni che si verificano frequentemente sul territorio.
Segnalazioni
Pagina 33
a, il medico migliora
o, un soldato ferito»
E racconta.- due setti ine senza
Donatetta Barbetta
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E IL REGALO di Natale tanto atteso: le prime parole del medico italiano colpito dall'Ebola mentre assisteva i contagiati in Sierra Leone. «Non credo di essere un
'eroe', ma so per certo dì non essere un `untore': sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro
un nemico spietato».
Così scrive il dottor Fabrizio, siciliano, ricoverato in convalescenza
all'ospedale Spallanzani di Roma,
ai suoi amici e colleghi di Emergency. Finalmente è uscito dalla
rianimazione e il peggio è ormai
alle spalle, ma non rinuncia a una
sottile rivendicazione. La lettera
è stata pubblicata ieri sulla pagina
Facebook dell'organizzazione e
in poco tempo aveva già centinaia
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7
IL RICOVERO
II medico nella
speciale barella
all'arrivo
dall'Africa;
a sinistra,
il ministro
Beatrice
Lorenzin: ieri
lo ha chiamato
(Ansa e lmagoE)
Contagiato in Sierra Leone
«Sto meglio e ho ripreso
il controllo del mio corpo»
di commenti. Sempre ieri il 'paziente zero' italiano ha ricevuto la
telefonata di auguri di Beatrice
Lorenzin, ministro della Salute.
Il suo pensiero va «ai colleghi di
Emergency che sono in Sierra
Leone cercando di fare sempre di
più».
LA LU N GA battaglia contro «un
mostro terribile e temibile» inizia
il 25 novembre, quando il Boeing
767 dell'Aeronautica Militare proveniente dall'Africa - atterra a
Segnalazioni
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Pratica di Mare. Da lì, su una speciale barella che sembra una bolla
di plastica, il medico viene trasportato allo Spallan7ani, struttura ad alta specializzazione dove lo
attendono 15 medici e 15 infermieri. «Ricordo i primi giorni in
isolamento - scrive - i farmaci
sperimentali, l'estremo malessere, la nausea, il vomito, l'irrequietezza». E arriva il peggioramento
del 2 dicembre, l'allarme rosso
del 4, la febbre che sale ancora il
6. Le prime buone notizie arrivano il 10. Finché ha potuto, il medico ha pensato «ai pazienti che
avevo contribuito a curare», per
«cercare di capire qualcosa di più
di ciò che mi stava succedendo».
Poi, il momento in cui «la luce
della coscienza grosso modo si
spegne». Il medico racconta di
aver saputo da altri di essere stato
in rianimazione e di aver firmato
i consensi per i protocolli sperimentali: « Non ho memoria di nulla, mi mancano due settimane,
quelle del mio aggravamento, durante le quali mi sono in qualche
modo battuto contro il mio nemico; e pare - afferma ora - che sia
riuscito a batterlo».
E 11FINE le parole rassicuranti:
«Da qualche giorno sto meglio,
lentamente ho ripreso in mano il
controllo del mio corpo, riesco a
Pagina 34
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Lo scorso 25 novembre
il medico di Emergency
che assistei malati di Ebola
in Sierra Leone viene
riportato in Italia: il virus
lo ha contagiato
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Altissime le misure di
sicurezza : il malato arriva
allo Spallanzani di Roma
su una speciale barella.
Di lui si occupano 15 medici
e 15 infermieri
Cure
Il primo miglioramento nel
bollettino del 10 dicembre:
«Il paziente respira
spontaneamente
e interagisce
con gli operatori»
muovermi in autonomia e da
qualche giorno ho iniziato a leggere qualcosa di ciò che è stato pubblicato a proposito della mia vicenda». Per lo più, osserva, si tratta di «parole di conforto, di sostegno e augurali ma anche parole sottolinea - che possono essere
giustificate solo dall'ignoranza».
La lettera autorizza a sperare che
le dimissioni potrebbero non essere così lontane. Il medico, infatti,da alcuni giorni è stato trasferito nel reparto di isolamento dello
Spallanzani. E un ottimo segnale
sono anche le telefonate: ieri quella «cordiale» del ministro Lorenzin, prima di Natale la chiamata
del presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, che aveva
sottolineato come l'Italia debba
essere fiera di uomini come lui.
Segnalazioni
Pagina 35
IN QUESTI ANNI SI STA VERIFICANDO UN CAMBIAMENTO NELLE TECNICHE CHIRURGICHE RIFRATTIVE
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n' ottima vista è requisito importante per chi pratica sporta
qualsiasi livello poiché grazie
ad essa vengono inviate al cervello le
informazioni sulla posizione del corpo
rispetto all'ambiente esterno e a tutto
ciò che lo circonda, consentendo di assumere la posizione più idonea in quel
momento e di concentrarsi su molteplici oggetti con differenti messe a fuoco.
Ogni alterazione visiva si ripercuote
inevitabilmente sulla stabilità posturale, influenzando negativamente equilibrio, deambulazione e coordinazione
motoria, per cui tutti i vizi di rifrazione,
miopia, ipermetropia ed astigmatismo,
alterano negativamente le performance
dell'atleta. La miopia è il difetto della
vista più diffuso: l'occhio è più lungo e le
immagini si focalizzano davanti alla retina per cui la visione è sfuocata per lontano. Nell'ipermetropia l'occhio è più
corto del normale per cui le immagini
cadono oltre la retina: se è medio bassa
il paziente riesce a superare la visione
sfuocata attraverso l'accomodazione, ma
essa, se eccessiva, può indurre affaticamento visivo e visione fluttuante. Dopo
i 45 anni l'accomodazione si riduce ed il
paziente, se non corretto, vede sfuocato
vicino e lontano. L'astigmatismo è dovuto alla conformazione asimmetrica ed ellissoidale della cornea: le immagini non
vanno a fuoco in un punto preciso ed
appaiono deformate e distinte. In alcuni
casi può esserci anche "anisometropia",
cioè differenza della capacità refrattiva
Segnalazioni
sulfíntroduzíone
dure con sistem íi
'
e visione tra i due occhi. Oltre le due
diottrie di differenza non è possibile la
correzione con occhiali perché si altera
la visione binoculare con visione confusa e alterati percezione di spazio e senso
della profondità.
OCCHIALI E LENTI
A CONTATTO ? SI, MA...
Gli occhiali sono spesso un grande
ostacolo nell'attività fisica: scomodi
da portare, sono vietati in alcuni sport,
pericolosi in quelli di contatto e non
garantiscono una buona visione in un
i
r
corpo in movimento. Le lenti a contat-
to, soprattutto morbide, sono una buona
soluzione, garantiscono si cu r ezza nello
sport di contatto perché consentono una
visione eccezionale ed un campo visivo
più ampio e non risentono delle variazioni rapide di temperatura. Tuttavia
nessuna lente a contatto è esente dal
rischio di portare infezioni.
Da oltre 20 anni la soluzione definitiva
ai difetti di refrazione si avvale sempre
di più in Italia e nel mondo della correzione mediante chirurgia rifrattiva.
Continue evoluzioni e miglioramenti
di procedure e tecnologia hanno consentito risultati sempre più ottimali e
precisi. "Proprio in questi ultimi anni si
sta verificando un nuovo cambiamento
epocale nell'ambito del rinnovamento
delle tecniche chirurgiche rifrattive." afferma il Prof. Leonardo Mastropasqua,
Direttore del Centro Nazionale di Alta
Tecnologia, Presidente del Collegio
Nazionale dei Professori Ordinari di
Oftalmologia.
UNA TECNICA
DI PROFONDITA
ROBOTIZZATA COME LA
SMILE CONSENTE PER GLI
ATLETI E SPORTIVI UNA
RIPRESA IMMEDIATA
SENZA TEMERE TRAUMI
Pagina 36
OTTIME E COLLAUDATE
PROCEDURE
"Le tecniche standard, ottime e collaudate procedure, al giorno d'oggi sono la
cosiddetta LASIK e le metodiche di superficie come la PRK, che basano la loro
azione sulla vaporizzazione di sottili strati di tessuto corneale, ad opera del laser
ad eccimeri, in quantità e forma adeguate per modellare la cornea e correggere
il difetto di vista (miopia, ipermetropia
o astigmatismo in varie combinazioni).
Nonostante la notevole sicurezza ed efficacia tali tecniche presentano tuttora
alcuni punti perfettibili. "La LASIK,"
spiega il Professor Mastropasqua "che
prevede il taglio di un Tap', un sottile
lembo corneale superficiale, che si apre
come la pagina di un libro, indebolisce
infatti la struttura corneale e recide le
fibre nervose facilitando la comparsa di
sintomi fastidiosi come diretta conseguenza quali ad esempio la secchezza
oculare. Non consente inoltre di trattare
in cornee sottili le miopie elevate. La
PRK invece, pur evitando la creazione
del Tap', prevede l'asportazione dell'epitelio (la pellicola di cellule superficiali
che riveste la cornea) causando possibile
discomfort oculare nei primi giorni dopo
l'intervento e recupero visivo ottimale
più lento, in genere si parla di alcune
settimane. La PRK nelle miopie elevate
può però, in alcuni casi, favorire una cicatrizzazione eccesiva e non trasparente
con conseguente appannamento visivo
e ritorno della miopia."
risultati sempre più ottimali e precisi,
garantendo soddisfazione a centinaia di
migliaia di pazienti nel mondo. "La più
recente innovazione nel campo della
chirurgia dei difetti di vista" prosegue
il Professore "è basata sull'introduzione nella pratica clinica della robotizzazione delle procedure con i sistemi
computerizzati basati su un nuovo tipo
di laser: il laser a Femtosecondi. Grazie
al Femtolaser,un laser velocissimo il cui
impulso ha la durata di pochi `femtosecondi' , una frazione infinitesima di
un secondo." I risultati sono estrema
precisione, predicibilità ed interventi
programmabili in modo assolutamente
personalizzato in base alle esigenze del
singolo paziente. "La vera rivoluzione"
sostiene Mastropasqua "però è stata
sostituire il laser ad eccimeri con una
tecnica `tutta femto': la SMILE (Small
Incision Lenticule Extraction). Il laser
a Femtosecondi, attraverso la procedura
SMILE, riesce a scolpire un lenticolo
di tessuto all'interno della cornea sana
che verrà poi asportato modificando
così la geometria corneale in modo da
correggere il difetto refrattivo. Non è necessario tagliare alcun flap corneale né
asportare l'epitelio. Attraverso una piccolissima incisione superficiale, meno
di 3 mm, il chirurgo riesce ad asportare
quel sottile strato di tessuto, realizzato
nella profondità della cornea dal laser,
senza intaccare la struttura superficiale della cornea e senza indebolirne la
struttura.
TECNICA
PIO INNOVATIVA
I VANTAGGI SONO
D
ERO RILEVANTI
Continue evoluzioni e miglioramenti delle procedure e della tecnologia
hanno consentito nel corso degli anni
A differenza della Lasik, la SMILE è
una tecnica di profondità, non si taglia
la superficie comeale e di conseguenza
si rispettano i nervi comeali. Non si ha
pertanto la sindrome da occhio secco, si
può fare subito sport anche da contatto
perché non vi è il rischio di riapertura
della ferita chirurgica. La tecnica SMILE consente di correggere anche miopie fino a 10 diottrie ed astigmatismi fino
a 5 diottrie, in pochi minuti, dato che la
durata dell'intervento è indipendente
IDEALE È UNA
PROCEDURA, COME
LA SMILE, ADATTA
ANCHE A CHI, ATLETA
O NO, HA MIOPIE
MOLTO ELEVATE,
DIFFICILI DA TRATTARE
dalla correzione da effettuare a differenza del laser ad eccimeri. Si evita così la
regressione, ovvero il ritorno della miopia, legato alla distruzione delle cellule
corneali (eheratociti) da parte del laser
ad eccimeri. Nelle miopie elevate in
particolare i risultati sono molto precisi
e duraturi nel tempo." I vantaggi sono
molteplici e non solo per gli sportivi,
ma per chiunque ne abbia bisogno. "In
sintesi" conclude il Professor Mastropasqua "grazie alla tecnica SMILE, gli
atleti possono tornare subito a fare sport
senza rischi, perché non vi è il taglio
corneale e senza sintomi di bruciore o
di occhio secco, perché non vengono
recise le fibre nervose della cornea.
Tutto ciò senza dolore, perché non viene asportato il rivestimento epiteliale,
senza regressione (ritorno della miopia
nel tempo), perché non si usa il laser ad
eccimeri e le cellule restano vive.
Punti rilevanti della tecnica SMILE"
sottolinea il Professor Mastropasqua
"sono l'immediatezza del recupero visivo, (e dunque l'atleta può subito tornare in campo senza attese che penalizzerebbero la sua attività agonistica), non
possibile con le tradizionali tecniche, ed
inoltre, fatto assai notevole, determinante nella pratica sportiva, nello specifico
di attività che prevedono traumi da contatto, la totale sicurezza, evitando così il
timore, anche in presenza della `classica
gomitata' o `la pallonata in faccia', che vi
siano compromissioni o pericoli relativi
ai risulati ottenuti con la SMILE.
Anche le persone che hanno la cornea
sottile con difetti rifrattivi elevati possono beneficiare di una sicura correzione
chirurgica perché l'assenza del taglio
evita l'indebolimento della cornea con
possibile comparsa di 'sfiancamento'
dopo alcuni anni, evento possibile nei
pazienti operati con LASIK. La SMILE
consente una ottima visione sia diurna
che notturna ed in condizioni climatiche o ambientali avverse (pioggia e
crepuscolo, guida notturna)."
LA TECNI CA SMI LE
È SICURA, INDOLORE,
PERMETTE DI TRATTARE
ANCHE DIFETTI
DI RIFRAZIONE ELEVATI,
GARANTENDO
TEMPI DI RECUPERO
VELOCI E OTTIMA
VISIONE NOTTURNA
Segnalazioni
Pagina 37
Congelare gli ovuli: l'ultima
frontiera per conservare
la fertilità dopo i quarant'anni
Sono le cellule uovo femminili
contenute nelle ovaie. Nell'arco
della vita fertile della donna
maturano dai 300 ai 500 ovociti
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Gamet!
Sono le cellule sessuali
destinate alla riproduzione.
Ovociti nella donna e
spermatozoi negli uomini
Embdone
È un nuovo organismo ai primi
stadi di sviluppo. Si forma dalia
fusione del patrimonio genetico
dell'ovocita e dello spermatozoo
E' la mucosa che riveste la
cavità interna dell'utero.
Durante ogni ciclo mestruale si
modifica sotto stimoli ormonali
PA enopauw
Di solito coincide con la
cessazione delle mestruazioni e
quindi della produzione di ovociti
da parte dell'ovaio
Segnalazioni
Secondo dati (stat le mamme italiane sono
le più anziane d'Europa. L'epoca della
questi motivi la donna che desidera
preservare la sua fertilità deve mantenere
prima gravidanza era di 29 anni nel 1991,
sani stili di vita. Niente fumo, niente alcol,
oggi la media oscilla sui 32 anni. La donna
si al movimento all'aria aperta, rigoroso
sempre più spesso decide di posticipare la
controllo del peso corporeo. La visita
gravidanza. Ma di pari passo la fertilità
ginecologica periodica è fondamentale e
decresce a partire dai 35 anni per
necessaria tutte le volte che si
assestarsi al 10%. Vale a dire che solo una
manifestano dolore o disturbi al basso
donna su dieci riesce a rimanere incinta in
ventre. Le infezioni genitali trascurate, le
modo naturale intorno ai 40 anni. Esiste
cisti ovariche, i fibromi e in particolare
però la possibilità di ricorrere alle
l'endometriosi possono portare alla
sofisticate tecniche di fecondazione
sterilità. Bisogna poi sperare nella genetica
assistita, e tra queste è finalmente
e nella predisposizione individuale, nel
possibile, nei centri specializzati, congelare
senso che a volte sì può andare incontro a
i propri ovociti per un utilizzo futuro.
una menopausa precoce. Bisogna anche
Rinviare la maternità è una tendenza che si
sperare di non ammalarsi. Oggi però,
instaura per i motivi più vari: il desiderio di
proprio grazie alla possibilità di congelare i
terminare gli studi, la ricerca di un lavoro
propri ovociti, le donne che stanno per
stabile, il fatto di non sentirsi pronte, la
sottoporsi a cure chemio e radioterapiche
difficoltà a trovare un partner che condivida
possono salvaguardare la propria fertilità,
le responsabilità. La crisi economica è un
in prospettiva futura.
altro fattore che spinge a esitare. Per
Fiammetta Trailo
Pagina 38
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Grazie alle tecniche di fecondazione assistita
si può posticipare l'epoca della gravidanza,
anche dopo la menopausa. Dopo i 40 anni,
anche in pre nza di normali cicli mestruali,
la capacità delle cellule uovo di lasciarsi
fecondare dagli spermatozoi diminuisce.
Questo è il motivo per cui la gravidanza
non insorge più spontaneamente e si deve
ricorrere alle tecniche FIVET ( fertilizzazione
in vitro embrio transfer). Risulta anche più
difficile r cogliere ovociti dopo stimolazione
ormonale dell'ovaio . Se non si dispone
di proprie uova preventivamente congelate
l'alternativa consiste nel ricorrere
alla donazione eterologa.
.
La visita ginecologica in un
centro qualificato è il primo
passo per accedere alla
fecondazione assistita. Un team
sanitario
indicherà gli
accertamenti
da fare
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Le terapie ormonali stimolano la
produzione di più ovociti
dall'ovaio della donna. Questi
ovociti verranno prelevati
e successivamente congelati.
L'utilizzo degli ovuli può avvenire
anche a parecchi anni di
distanza dal prelievo.
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Segnalazioni
L'embrione viene trasferito
dagli specialisti dentro la
La paziente, dopo anni, torna
dal medico per dare il via
alla sospirata gravidanza.
cavità uterina. L'impianto
Si scongelano gli ovociti
e si esegue la fertilizzazione
avvicinando gli spermatozoi
alla cellula uovo e ricavando
così embrioni in provetta.
dell'embrione avviene
spontaneamente in una
zona dell'endometrio e
dopo 15 giorni circa il test
di gravidanza risulta positivo.
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Pagina 39
Andrea
Borini
Società Italiana
Fertilità e Sterilità
I tempi sono cambiati,
l'età può non essere più
un ostacolo al desiderio
di maternità della donna
se questa decide di
congelare i suoi ovuli anni
prima, per ogni evenienza
futura. La scelta è molto
soggettiva e delicata,
e si presenta anche nelle
donne che scoprono di
doversi sottoporre a cure
antitumorali in età fertile.
II congelamento ha un
costo che oscilla tra i due e
i tremila euro. Gli altri
trattamenti di medicina
riproduttiva costano dai
cinquemila agli ottomila
euro. Nel mondo sono nati
migliaia di bambini sani
grazie a questa tecnica.
La donna oggi tende a
rinviare la gravidanza per
vari motivi, ad esempio
perché non ha un partner
stabile o che condivide la
scelta genitoriale, per
motivi economici oppure
perché antepone la carriera
alla maternità.
Gli spermatozoi, gli
embrioni e le cellule uovo
femminili (queste ultime
dette anche ovociti)
possono essere conservati
a temperature molto basse
anche per lunghi periodi e
una volta riportati a
temperatura naturale
mantengono inalterate
le loro caratteristiche.
Il congelamento degli
ovociti è la tecnica che può
posticipare l'epoca della
gravidanza. Sette volte su
dieci gli ovuli inseminati
diventano embrioni pronti
da impiantare, una donna
su quattro riuscirà ad avere
un bambino.
Segnalazioni
Pagina 40
Trovato l 'enzima alimentare
che simula l 'attività fisica
Ricercatori del Nestlé Institute of Health Sciences hanno annunciato
sulla rivista Chemistry & Biology di aver individuato un enzima
(detto AMPK) che regola il metabolismo. I cibi dei futuro e i prodotti
nutrizionali, grazie a questa applicazione, potrebbero emulare
gli effetti dell'attività fisica e mantenere un bilancio energetico
idoneo equilibrando i nutrienti assunti con quelli consumati
o immagazzinati. In pratica, secondo gli studiosi, si sfutta lo stesso
meccanismo, attivato dall'esercizio fisico, senza sforzo.
Verso la rigenerazi one
del tessuto osseo
Un'indagine condotta da Celeste Scotti, ricercatore dell'Istituto
Ortopedico Galeazzi (www.galeazzi-gsd.it) ha portato allo sviluppo
di un metodo, attualmente in sperimentazione, per favorire processi
di rigenerazione ossea, così coree avviene nei primi stadi della vita
umana. Si parte da un prelievo di cellule staminali di un soggetto
adulto. Le applicazioni sono rivolte a pazienti che hanno un deficit
osseo dovuto a malattie o traumi. Lo studio è avvcr;&: ,
in collaborazione con il laboratorio di Tissue Engrìeerlr,1)
Quattro donne
su dieci vorrebbero
cambiare metodo
contraccettivo or onale
,, ; .vw BapBIBoBase , za,-,iBBola.it
Vino e olio
utili ai reni
Un consumo moderato di vino
bianco aiuta a ridurre le malattie
croniche dei reni. Se si combina
il vino con l'olio extravergine
di oliva i vantaggi aumentano.
Lo afferma uno studio coordinato
dall'Università di Milano,
condotto con il reparto nefrologia
e dialisi dell'ospedale della
Versilia. Vino e olio spengono
l'infiammazione renale, il fattore
curativo forse è contenuto
nei cosiddetti monofenoli.
0k alla campagna
antinfluenzale
dell'Ospedale di Basilea.
La frutta secca
toccasana per il cuore
La frutta secca piace ma è relegata spesso
a fine pasto senza che ne vengano
sfruttate le proprietà. Eppure sono
prodotti toccasana, ad esempio le noci
per il cuore. La campagna sociale
di Nucis Italia (www.nucisitalia.it)
nevalorizza i benefici.
Segnalazioni
Le analisi dell'istituto
Superiore di Sanità (Iss)
e dell'Agenzia Italiana
dei Farmaco (Alfa)
confermano
la sicurezza
del vaccino
antinfluenzale
dei lotti 143301
e 142701.
La campagna
antinfluenzale
è raccomandata
e va avanti.
Pagina 41
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La Società taliana
di Diabetologia diffonde
un vademecum dedicato
alle persone con diabete
che si mettono in viaggio
www .slditalia.it
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Celebrati 20 anni della
Fondazione Tettamanti,
uno dei pira importanti
centri di ricerca sulle
eucemie nfantili (www.
fondazionetettamanti.it)
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E, 1scrutti: ricette
di ss tt
Assolatte ha pubblicato
sul proprio sito facili
ricette per preparare
n casa biscotti con
ngredienti naturali
www.assolatte.it
Segnalazioni
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Piacere
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Massimo Selleri
L'odore sgradevole emesso durante la
respirazione viene comunemente definito
"alito cattivo" mentre in termini tecnici
questo inconveniente prende il nome di
alitosi. Può sembrare una sciocchezza, in
realtà diventa fonte di grande imbarazzo,
arrivando a minare i rapporti personali.
I manuali che descrivono i disturbi del
comportamento citano tra le malattie anche
l'alitofobia, con il paziente che lamenta una
forte alitosi percepita dalle persone a lui più
vicine. Oltre il 30% della popolazione italiana,
si calcola, accusa un episodio di alitosi alla
settimana, mentre l'8% deve convivere
quotidianamente con questo problema per
cause ricorrenti. II 90% dei casi di alito
cattivo dipendono da un mix di cattiva giene
orale e alimentazione disordinata. Perle loro
caratteristiche fisiche e chimiche alcuni cibi
Segnalazioni
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si depositano più facilmente negli spazi
interdentali e sulla parte posteriore della
lingua. 1 batteri normalmente presenti nella
bocca demoliscono questi residui liberando
alcuni gas dall'odore sgradevole. Le
sostanze volatili presenti nel fiato possono
essere misurate da un apparecchio che in
passato veniva chiamato alitometro, mentre
oggi si preferisce la dizione inglese
halimeter. Le versioni più moderne di questo
strumento sono in grado di individuare il
distretto anatomico dove si producono questi
gas sgradevoli: se dalla bocca, se dai
polmoni o dal naso. Una volta chiarita in
quale zona i batteri moltiplicano la
fermentazione del materiale organico,
è possibile capire come risolvere questo
disturbo. Spesso basta agire su alcuni stili di
vita, da una diversa alimentazione all'utilizzo
quotidiano del filo interdentale, per assistere
alla scomparsa di questo inconveniente.
Pagina 43
Alcolici
Gli alcolici, soprattutto quelli
a elevata gradazione, rallentano
la salivazione, cioè asciugano la
bocca, e i batteri proliferano
I latticini, in particolari i forma
molli e lo yogurt, lasciano tracce
negli spazi trai denti: su questi
residui fermenta la placca
L.. rS.G 1.-l . A,
I.,a placca
si dissolve
Raschiare
li filo interdentale (floss)
aiuta a rimuovere
a placca e il cibo che
si deposita trai denti.
Così spazzano via anche
germi causa di alitosi.
Sul dorso della lingua si
addensano batteri che
provocano alitosi. Si
possono utilizzare
strumenti per spazzolare
a patina. Lo stesso
effetto lo si può ottenere
raschiando con lo
spazzolino
da denti.
raffi;
II caffè sviluppa acidità nella
bocca e in queste condizioni
gli enzimi della saliva perdono
il loro potere disinfettante
Caramell e
Gli zuccheri favoriscono piccole
carie e indirettamente l'alitosi.
Ecco perché le caramelle
spesso non risolvono i problemi
Cipolla
Cipolla e aglio danno alito
cattivo. Anche ravanelli, carciofi
e cetrioli provocano acidità
durante la digestione
Segnalazioni
GPA í',/
i.,i.s's s s s"s"r;R
.
GargarisnA
e risciacqu i
II collutorio è un cocktail
di vari disinfettanti ora
li che contribuiscono
alla corretta igiene orale.
n commercio esistono
prodotti specializzati
nell'impedire la crescita
della placca e nel
prevenire la carie. Se
'utilizzo è solo legato
all'alitosi andrebbero
evitate le soluzioni che
contengono clorexidina.
E
Euc al ipt o
e menta
Menta ed eucalipto nelle
gomme da masticare
rinfrescano l'alito. Questi
prodotti non devono
contenere zuccheri
semplici ma utilizzare
dolcificanti polialcoli
n modo tale da lasciare
nalterata la flora
batterica presente nella
bocca: così la saliva
assumerà rapidamente
un odore gradevole.
Pagina 44
FOSSE NASAU
RATE
I turbinati sono creste carnose
delle fosse nasali. Nel caso
di ipertrofia (eccessiva crescita)
o sinusite l'ostruzione induce
crescita
batterica
che è causa
di alitosi.
Segnalazioni
Le cause dell'alitosi possono essere di varia
natura. Nel 10% dei casi l'alito pesante non
dipende dalla ma è il sintomo di malattie
diverse che interessano il naso , lo stomaco,
i polmoni o il metabolismo. In queste
situazioni l'odore sgradevole emesso
con il fiato non si può contrastare solo con
prodotti ad azione locale ( palliativi) ma
bisogna necessariamente risolvere la causa.
Quando si tratta di una patologia cronica
come il diabete la ricomparsa dell'alitosi
diventa uno dei priimi segnali che la terapia
deve essere modificata non essendo
più completamente efficace.
R
F L 1A15,r h C)
ACìD0
DALLO STOMACO
Nel reflusso gastroesofageo
si verifica una risalita
di materiale acido dallo
stomaco verso l'esofago,
fino al cavo orale. Spesso sì
osserva, come reazione, anche
una inibizione della salivazione:
bocca asciutta e cattivo sapore.
1 SOSPIRI DOLCI
El DIABETICI
BRONCHITE
ETOSSE
Nel diabete non compensato da
terapia spesso il paziente
ha un alito sgradevole che
viene definito dolciastro,
sebbene questo aggettivo
riguardi il gusto. II corpo
umano cerca di eliminare
zuccheri con la respirazione.
Alcuno infezioni polmonari
hanno solo due sintomi:
la tosse e l'alitosi anche
in assenza di febbre.
In certi casi le sostanze volatili
che rendono l'alito cattivo sono
prodotte da colonie di batteri
che tappezzano il polmone.
Pagina 45
«Malato di Ebola, ma non sono
II medico di Emergency contagiato in Sierra Leone raccontala sua storia in una lettera: il mostro può essere sconfitto
ROMA
«Non credo di essere un eroe,
maso per certo di non essere un
"untore": sono solo un soldato
che si è ferito nella lotta contro
un nemico spietato».
Sono queste le prime parole
pronunciate da Fabrizio, il medico italiano di Emergency col pito dal virus Ebola in Sierra
Leone. Ricoverato dal 25 novembre in gravi condizioni
all'istituto Spallanzani di Roma,
è stato sottoposto a terapie sperimentali che sono riuscite a
combattere il virus. Le sue parole, contenute in un messaggio,
sono state rese note da Emergency, l'ong perla quale il medico siciliano, padre di due figli, lavora.
Ha trascorso il Natale ancora
in isolamento e da quella stanza, dove solo il personale blindato dentro le tute di bio-sicurezza può accedere, il medico ora
in convalescenza ha raccontato
la sua esperienza: le sensazioni
e la paura provate nei momenti
bui, rna anche il senso di sollievo nel sentire che le sue condizioni stanno migliorando. Non
si sente un eroe, il paziente
"zero" del virus Ebola nel nostro
Paese e rivendica di non essere
un "untore". Il primo pensiero è
per «i miei colleghi di Emergency che, anche in questi giorni,
sono in Sierra Leone cercando
di fare sempre di più e sempre
meglio per curare i malati di
Lo staff medico che ha trasferito il medico contagiato da Ebola in Sierra Leone da ciampino allo Spallanzani
Ebola». Un virus, quello da cui è
stato lui stesso è stato colpito,
che definisce «un mostro terribile e temibile» tuttavia «sono
convinto che la sconfitta di questo mostro dipenda dal fronte
che lo ostacola. Spero che questo fronte contro Ebola possa allargarsi».
Quindi, il ricordo va al viaggio
fatto in Africa quando si è reso
conto di essere stato contagiato,
per raggiungere l'aeroporto della Sierra Leone. Poi la partenza
sull'aereo dell'Aeronautica Militare per l'Italia: «Ricordo i primi
giorni in isolamento - scrive - i
farmaci sperimentali, l'estremo
malessere, la nausea, il vomito,
l'irrequietezza». Ma anche in
quei momenti bui, il pensiero
del medico in prima linea con-
tro Ebola andava comunque «ai
pazienti che avevo contribuito a
curare. Stavo provando le stesse
cose che loro avevano provato afferma - e cercavo di capire
qualcosa di più di ciò che mi stava succedendo, cercavo di mantenere la mente lucida e distaccata per un'analisi "scientifica".
Ma il malessere era troppo ed
era difficile restare concentra-
«klalno di Pbola. ma nou wn
lórBaceo
Segnalazioni
Pagina 46
to». Poi, il momento in cui «la luce della coscienza grosso modo
si spegne».
11 medico racconta di aver saputo dopo di essere stato in rianimazione e di aver firmato i
consensi per i protocolli sperimentali: « Non ho memoria di
nulla, mi mancano due settimane, quelle del mio aggravamento, durante le quali mi sono in
qualche Anodo battuto contro il
mio nemico e pare - afferma che sia riuscito a batterlo». Rassicuranti le prime parole del paziente sulle sue condizioni: «Da
qualche giorno sto meglio, lentamente ho ripreso il controllo
del mio corpo , riesco a muovermi in autonomia e ho iniziato a
leggere qualcosa di ciò che è stato pubblicato sulla mia vicenda». In larga misura, dice , si tratta di «parole di conforto, di sostegno e augurali ma anche parole - sottolinea con un accenno
critico il paziente "zero" - che
possono essere giustificate solo
dall'ignoranza».
Nei giorni scorsi anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano , ha telefonato al
medico italiano informandosi
circa le sue condizioni e sottolineando come l'Italia debba essere fiera di uomini come lui. Ieri la telefonata del ministro della
Salute , Beatrice Lorenzin, che
afferma di avere avuto una «cordiale» conversazione cori il paziente, facendogli gli auguri per
il Natale.
Segnalazioni
7.693 i decessi
causati dal virus
Primato in Liberia
il numero di morti accertati
dell'epidemia di Ebola è
salito a 7.693 su un totale di
19.695 casi registrati di
contagio nei tre Paesi
dell'Africa occidentale
colpiti. Questo l 'ultimo
bollettino diffuso
dal l'Organizzazione
mondiale della Sanità. La
Liberia è il Paese più colpito:
3.384 i morti su 7.862 casi di
contagio ; in Sierra Leone le
vittime del virus sono 2.655
su 9.203 contagi e in Guinea
1.654 morti su 2.630
contagiati. Fuori da questi
tre Paesi, l'Oms ha registrato
8 morti in Nigeria, 6 in mali e
uno negli Stati uniti.
Pagina 47
BRASILIANO, VIVEVA A LUCCA DAL 1996
morto Julio Monteiro Martins
scrittore e ambientalista
ì LUCCA
Si terrà oggi alle 15 alla Croce
Verde la commemorazione funebre di Julio Monteiro Martins, brasiliano (fondatore tra
l'altro del partito dei Verdi del
Paese sudamericano) ma dal
1996 lucchese di adozione.
Cinquantanove anni, Martins
è deceduto la vigilia di Natale
all'ospedale di Pisa.
A Lucca aveva preso casa,
prima nel centro storico e poi
nel quartiere di San Concordio, dopo aver trovato, come
diceva, "una placenta di mattoni rossi, che nutre, riscalda
e prepara la nascita definitiva".
Tra il Brasile e Lucca c'era
stata un lungo vagabondare
con le sue lezioni di scrittura
creativa negli Stati Uniti e in
Portogallo. Ha scritto racconti
e romanzi in portoghese e in
italiano, lingua diventata per
lui naturale grazie anche al lavoro svolto all'Università di
Pisa dove insegnava lingua
Segnalazioni
Juiio Monteiro Martins
portoghese e traduzione letteraria. Trai suoi libri più famosi in italiano "La passione del
vuoto". Intenso anche il suo
rapporto con personaggi come Antonio Tabucchi e Dario
Fo. Martins aveva scritto anche testi teatrali.
Tante le generazioni di studenti passati dai suoi corsi di
scrittura creativa a Lucca. Oltre ai familiari, lascia tantissimi amici.
Pagina 48