Riserva Naturale Lago di Burano

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Riserva Naturale Lago di Burano
Informazioni e orari apertura
Il percorso-natura
La Riserva del Lago di Burano è attrezzata con un sentiero-natura
che si snoda lungo la duna e si affaccia sul lago con 8 punti di osservazione, costituiti da sei capanni e due torri di avvistamento. Sono
stati realizzati, inoltre, percorsi-natura didattici (entomologici) e un
“giardino delle farfalle”. Il percorso è stato il primo in Italia ad essere
attrezzato per consentire la visita anche alle persone diversamente
abili. Un’area faunistica accoglie il progetto anatre, dedicato soprattutto alla moretta tabaccata. Nella riserva sono attivi una foresteria
(6 posti letto), fruibile dai soci del WWF su prenotazione ed un piccolo centro visite, provvisto di materiali didattici e di una sala proiezione in 3D. È inoltre possibile usufruire di un osservatorio per la
visione notturna dei mammiferi.
Aperta dal 1° settembre al 1° maggio, la domenica e i festivi alle ore 10,00 e
alle 14,30 (ora legale alle 15,00). Negli altri giorni le scuole, i gruppi, i fotografi
e i birdwatchers possono prenotare presso la Riserva, concordando con la direzione modalità economiche e comportamentali specifiche.
Disciplina estiva. Nei mesi di luglio e agosto è possibile visitare l'Oasi, previa prenotazione, il lunedì, il mercoledì ed il sabato, alle ore 18:00.
Riserva Naturale e Oasi WWF Lago di Burano - Str. Litoranea, 35 - 58011 Capalbio
Scalo (GR) - Tel. 0564.898829 - e-mail: [email protected]
Facebook: www.facebook.com/le.o.maremma
Posizione geografica: In Toscana, lungo la costa tirrenica nel comune di Capalbio (GR). Data di creazione: 1967. Estensione: 1010 ettari.
Vincoli di protezione: Zona umida di importanza internazionale (Convenzione
di Ramsar). Riserva naturale dello Stato dal 1980. Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.); Sir, Zps, IBA. Gestione: A cura del WWF Italia sulla base di una
concessione della proprietà (Sacra SpA) e attraverso una specifica delega da
parte del Ministero Ambiente. Attrezzature: Percorsi-natura, percorso per diversamente abili, foresteria, capanni e torri di osservazione, giardino delle farfalle, area faunistica,osservatorio notturno, proiezione in 3D. Attività: Stazione
di inanellamento uccelli acquatici, campi di lavoro, attività di ricerca.
La storia e l’ambiente
OASI WWF per la biodiversità
La storia di Burano è anche la storia dei primi passi del WWF in Italia; è stata
la prima Oasi del Sistema e, quando fu deciso di affittarla nel lontano 1967,
il WWF era appena nato, con 800 soci e la sede nello studio del suo fondatore Fulco Pratesi, che scoprì l’area nel 1965. I primi rapporti con la Società Sacra SpA, proprietaria dei terreni, sono ancora in corso e vengono
rinnovati con scadenze pluriennali. Con D.M. del 1977, il Lago di Burano è
stato classificato Zona Umida di importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar; dal 1980 è diventata Riserva Naturale dello Stato e la
sua gestione è affidata al WWF, che cura la sorveglianza e la fruizione
naturalistica con guide specializzate.
Come arrivarci
Dalla s.s. Aurelia si prende il bivio per Marina di Capalbio al Km 133; oltre il sottopassaggio della ferrovia, sulla sinistra si seguono le indicazioni per l'Oasi
WWF. Stazione ferroviaria di Capalbio Scalo, linea Roma-Genova.
Il giardino delle farfalle: il Macaone
F. Cianchi/Archivio WWF©
La ricerca scientifica riguarda attività di studio sulle specie ornitiche, sulla fauna ittica, sugli anfibi, sulla vegetazione e sul miglioramento delle acque del lago. Studi specifici sono stati condotti anche
sull’istrice, sulla biologia del riccio e sulle specie di coleotteri che
vivono sulla duna. Molto importante la stazione di inanellamento,
che si occupa principalmente di anatidi (moriglione, germano, marzaiola) e rallidi (folaga, porciglione e schiribilla).
Mestolone, simbolo dell’Oasi
F. Cianchi/Archivio WWF©
The area known as “Lago di Burano” is in actual fact a coastal salt pond. It
is what remains of an ancient lake today connected to the sea by a canal. The
12 kilometres long sandy shore is dominated by pioneer plant communities
typical of sandy shores. Further inland sand dunes stabilized by a wellpreserved Mediterranean maquis protect the background Mediterranean forest
from the sea and wind. The banks of the lake are dominated by reeds and
bulrush while farming fields surround the lake.
With more than 600 species of plants, the rich flora includes species like sea
daffodil, Santolina, sea holly and European beachgrass in proximity of the beach
and, by Western prickly juniper, Phoenician juniper, myrtle, Phillirea, mastic tree
and cork oak immediately behind the sand dunes. The rare Teuchestes villosus
is still present with approximately 60 other species of lichens.
The fauna includes over 270 bird species among which tufted ducks, common
pochards, grebes, herons, flamingoes, and many birds of prey like harriers and
ospreys. Small passerines include the Sardinian warble, the sub-alpine warble
and the streaked fantail warbler. Mammals like porcupines, badgers, foxes,
beech martens, least weasels and the rare European polecat inhabit the nature
reserve. The sand dune beetle fauna is also very rich comprising 233 species
including the very rare Eurynebria complanata. The area is also a breeding site
for the monarch butterfly, the death's-head hawk moth and the Lelya cenosa,
a small night butterfly whose caterpillars feed on common reed.
Visits: a nature trail with 7 observation points guides visitors through the
reserve before reaching the sand dunes. Part of the trail is wheelchair friendly
(please contact the nature reserve for details).
Open from September 1st to May 1st, visits are only with a guide on Sundays
at 10.00 am and 2,30 pm (3 pm during daylight saving months). Guided tours
for groups, schools and birdwatchers are available every day on booking.
Summer visits (July and August): the reserve is open on Mondays, Wednesday
and Saturdays at 6pm only on booking.
WWF OASI
Via Po, 25/c - 00198 Roma
Tel. +39 06.84408600 - Fax +39 06.84408603
www.wwf.it
il prato naturale fiorito in primavera
Riserva Naturale
Lago di Burano
F. Cianchi/Archivio WWF©
La riserva, situata nella Maremma meridionale tra Ansedonia e Chiarone nel
comune di Capalbio, in provincia di Grosseto, si estende per circa 410
ettari, più altri 600 sottratti all’attività venatoria, grazie ad un accordo privato con la SACRA spa. Il lago è in realtà uno stagno costiero salmastro,
relitto di un antico lago, oggi collegato con il mare attraverso un canale
parzialmente artificiale, che viene aperto secondo le esigenze di gestione;
lo specchio d’acqua ha una superficie di circa 140 ettari ed una profondità
media di 1 m. Il bacino è alimentato dalle acque dei tre maggiori canali di
bonifica presenti nell’area compresa tra il Chiarone, Ansedonia e il lago artificiale di San Floriano. La Riserva raccoglie tutti gli ambienti naturali tipici
della Maremma, a cominciare dal litorale, che si estende ancora integro
per 12 chilometri con la vegetazione pioniera caratteristica della spiaggia
sabbiosa; subito a ridosso s’innalza la duna (o tombolo), ricoperta da una
fascia a macchia mediterranea, che consolida il terreno e che ripara dal
vento di mare il lembo residuo della foresta sempreverde mediterranea.
La vegetazione palustre in gran parte a canneto circonda lo stagno retrodunale; a ponente del lago, dalle acque salmastre e la cui salinità varia
sensibilmente a seconda delle stagioni, si estendono ampi prati temporaneamente allagati e, a ridosso della fascia palustre, estesi campi coltivati
e pascoli, delimitati da canali di raccolta delle acque.
La fauna e la flora
La fauna e la flora
poiana, il gheppio, lo sparviero, il lodolaio, il pel- pendolino
legrino, le aquile anatraie e altri ancora. Ricordiamo inoltre la spatola e il fenicottero che negli
ultimi anni sono divenuti una presenza costante,
ma solamente in occasione di livelli d’acqua
medio-bassi. Nel mondo della macchia si riparano
molti passeriformi come pettirossi, luì, passere
scopaiole, tordi, ecc.; alcuni come la sterpazzolina, la capinera e l’occhiocotto, nidificano tra gli
arbusti. Nei prati troviamo pavoncelle e pivieri dorati. Sul mare in inverno si possono osservare molti uccelli marini provenienti dal nord Europa, come le sule, le
strolaghe, le berte, gli edredoni. Nella macchia e tra le radure sabbiose della
duna vivono istrice, tasso, coniglio selvatico, puzzola, riccio, faina, volpe, donnola,
e, da qualche anno, anche capriolo, daino e cinghiale. Tra i rettili, frequenti sono
la testuggine terrestre e quella palustre; non mancano anche vipere, biacchi,
cervoni, saettoni e naturalmente lucertole e ramarri. Gli insetti sono presenti con
due rarità ed endemismi di rilievo, come il coleottero Ceratophius rossii e la farfalla notturna Lelia coenosa. Importante anche la presenza del raro coleottero
Eurynebria complanata, tipico della spiaggia. Nel prato di fronte al Centro Visite
si riproduce da alcuni anni la farfalla monarca africana, e più volte è stata segnalata la rara Lycaena thersamon. Partendo dal mare, la vegetazione che ha colonizzato la spiaggia con piante pionere comprende i profumati ravastrelli, gli
spinosi eringi, i bellissimi gigli di mare, le soldanelle di mare, le santoline, la camomilla marina. Questa prima fascia ospita prevalentemente cespugli di ginepro, preludio alla macchia e al residuo di foresta mediterranea. La macchia è
assai ricca e a tratti impenetrabile, ed è costituita da lentisco, mirto, alaterno, fillirea, erica e ginepro, qui presente con due sottospecie: il ginepro coccolone e
il fenicio. Sulla sabbia fioriscono le romulee, che annunciano il ritorno della primavera. La foresta relitta è formata da grandi esemplari di leccio e da antiche
e bellissime sughere, misti a roverelle e ad aceri trilobi. Interessante la presenza
del farnetto, per il quale Burano rappresenta il limite settentrionale di distribuzione. La vegetazione palustre è composta da un folto canneto a canna di palude insieme a spartina, giunco, carici e tamerice. In primavera, tra il falasco e
l’euforbia fioriscono le orchidee palustri. La vegetazione sommersa è dominata
da Ruppia cirrhosa e tra le alghe troviamo Lophosiphonia subadunca e l’alga
rossa Ceramium codii.
Riserva Naturale Lago di Burano
Un simbolo della maremma: l'istrice
F. Cianchi/Archivio WWF©
Molto importante anche la fauna ittica, rappresentata soprattutto da cefalo,
spigola, anguilla e dal raro nono, un piccolo pesce oramai scomparso da
molte zone umide costiere.
La scena però è dominata, dall’autunno alla primavera, da numerose specie di uccelli acquatici; Burano infatti accoglie decine di migliaia di svernanti, di diverse specie, in particolare di Anatidi. Le anatre di superficie,
quelle che non si immergono completamente, frequentano le acque più
basse vicino ai canneti e sono tutte presenti: codoni, fischioni, mestoloni, alzavole, germani reali, che nidificano, e la marzaiola che trova a Burano un
importante sito migratorio. Le zone centrali del lago, dove l’acqua è più
profonda, sono invece frequentate dalle anatre tuffatrici, come le morette e
i moriglioni, ed anche da specie rare come il quattrocchi, lo smergo minore
e l’orco marino, oltre agli svassi. La folaga è presente con circa 12.000 individui; comune è anche il cormorano.
Nelle stagioni fredde sono ospiti le oche selvatiche e le gru, che trovano riparo tra i chiari e cibo nei campi; numerosi anche i gabbiani e Sterne, come
il beccapesci e la sterna comune.
Nelle basse sponde fangose pescano sia l’airone cenerino che l’airone
bianco maggiore, mentre nel folto del canneto si mimetizzano il tarabuso ed
il più piccolo tarabusino, che giunge in primavera per nidificare. Sempre nel
canneto, tra l’alta vegetazione palustre, vivono molti passeriformi come la
cannaiola, il cannareccione, l’usignolo di fiume, il forapaglie castagnolo e il
migliarino di palude; più in basso tra gli moriglione
steli trovano riparo le gallinelle d’acqua, il
porciglione, la schiribilla. In primavera
sono molti i limicoli che frequentano gli
strati di limo: beccaccini, pettegole,
chiurli, pittime reali e cavalieri d’Italia, da
qualche anno nidificanti.
Tra i rapaci il più diffuso è il falco di palude, ma è possibile osservare anche il
falco pescatore, il falco della regina, la
La vegetazione pioniera con camomilla marina
Fratino sulla spiaggia
Foto F. Cianchi/Archivio WWF©
Premio Eurosite 1995
alla Riserva
del Lago di Burano
S.A.C.R.A.
fondata nel 1922
F. Cianchi/Archivio WWF©