Operina musicale di Fiorella Colombo e Laura di Biase Da un
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Operina musicale di Fiorella Colombo e Laura di Biase Da un
1 Operina musicale di Fiorella Colombo e Laura di Biase Da un racconto di Giorgio Massa Musiche di Claudio Fasce Questa è una favola musicale per bambini, con canti inediti su arie musicali inedite e originali, composte dal musicista Claudio Fasce. Per avere informazioni su musiche e spartiti contattateci sul sito www.recitarcantanbdo.net. Arie musicali: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Ouverture (musica di Claudio Fasce) Capelli di pece (musica di C. Fasce, testo di Fiorella Colombo) Barba e capelli! (musica di C. Fasce, testo di Giorgio Massa) Zac zac! (musica di C. Fasce, testo di G. Massa e F. Colombo) Freedom (musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) Capelli di fata (musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) Ballata del barbiere (musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) Del Monte la sera (musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 2 PERSONAGGI n° 20 Narratore Vincenzino: capel di pece Savina: amica di Vincenzino Mauretta: amica di Vincenzino Luigino: amico di Vincenzino Serafino: amico di Vincenzino, ragazzo a bottega dal Maestro d’Ascia Mastro Tobia: Maestro d’Ascia Mamma di Savina Rocco: ragazzo del paese Tonio: ragazzo del paese Figaro: il barbiere Ombretta: fata dei capelli d’oro Lucina: fata dei capelli d’oro 2 Guardie Tassa Ernesta 3 Paesani Gnomo Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 3 Aria 1: OVERTURE (Musica di C: Fasce) Sul fondale un piccolo borgo di casette colorate che si affacciano sul mare di Paraggi. In scena Vincenzino dorme sulla riva del mare, avvolto da giornali, sotto una scatola di cartone, messa come tetto sulla sua testa. Mentre il narratore racconta Vincenzino si sveglia e si stiracchia, apre gli occhi, prende un bel respiro, si mette le calze e le scarpe, raccoglie qualche pietra e le conta una per uno, sistemandole in un sacchetto. SCENA I NARRATORE: Tanti anni fa, le strade ed i sentieri che si addentrano tra la macchia e i boschi sul Promontorio di Portofino erano percorsi quasi ininterrottamente da centinaia di persone. Bambini e adulti avevano sempre qualche motivo per farlo: chi faceva legna, chi tagliava lisca, chi andava alla ricerca di qualcosa da mangiare... C'erano poi quelli che passavano da un borgo all'altro, per andare a fare visita ai parenti o per prestare i propri servigi, grazie ad un lavoro, il loro, che avevano imparato sin da piccoli e che per molti era divenuto una vera e propria arte. Quella notte anche Vincenzino, chiamato Capel di pece, per la sua capigliatura scura e la sua pelle olivastra, aveva attraversato di corsa e con il cuore in gola le colline del Monte, giungendo alla meta: il mare di Paraggi. Si era poi assopito sulla riva. La mattina si svegliò al levar del sole, aprì gli occhi e … un fascio di luce cangiante gli abbagliò la vista! Spalancò le narici e … un bel pieno d’aria, mista a salsedine, gli riempì i polmoni! Aguzzò la vista e … che spettacolo! L’alba gli dava il benvenuto! Vincenzino, invece, ce l’aveva fatta! VINCENZINO: …e con uno fanno otto, e con due fanno nove… ecco qua, e ancora uno fanno… dieci … cioè… fammi pensare… nove più uno fa …eh… vabbè, al diavolo la matematica! Intanto Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 4 questo è il sassolino che mi piace meno: via, non mi serve! Dunque… nove sassolini vogliono dire: nove finestre da prendere di mira, e nove amici con cui giocare! Vincenzino si avvicina alle finestre,e tira qualche sassolino ad una finestra. Si affaccia Savina. Aria n. 2: CAPELLI DI PECE (Musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) LUIGINO: Hei, hei! Su svegliatevi già! Via via son scappato da là! Scendi, ma pianino, vien qua! SAVINA: Sogno o davvero sei qua? LUIGINO: Sono io, non puoi sbagliare, qua la pece puoi tastare. CORO: Giocar mi proibivano là! Odio quell’immobilità! Chiuso tra le mura, non va, e via son scappato da là! Cerco tutta la libertà! SAVINA: E’ speciale rivederti tra di noi! SAVINA: Vincenzino? Ma quando sei arrivato? Chi ti ha portato? Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 5 VINCENZINO: Sono scappato! SAVINA: Sei scappato? E da dove sei passato? VINCENZINO: Dai monti! Sono volato! SAVINA: Amici! Scendete! Vincenzino è tornato! Correte! Giochiamo! Corriamo a perdifiato! Arrivano in scena Mauretta e Luigino, svegliati dalle pietroline. VINCENZINO: Sccc! Piano pianissimo, senza gridar! Venite piano, senza fiatar! LUIGINO: Ecco, ci siamo! Perché sussurrar?... Vincenzino! MAURETTA: Ci sei mancato! Ma dove sei stato? VINCENZINO: Sono arrivato ed ho tutto dimenticato! Ahh!!! (sbadiglia) Cari cormorani oggi ho fame, non so aspettar domani! MAURETTA: Portategli un pesciolino, un pesciolino solo, che lo cucina al volo con le sue stesse mani, cari bei cormorani! Arriva Serafino, senza che si sia accorto di nulla. SERAFINO. Sveglia ragazzi! Il sole è già alto nel cielo e l’aria profuma di mare. VINCENZINO: E io ho una gran fame e tanta voglia di giocare! SERAFINO. Capel di pece, sei tu? Ma da dove sei sbucato? VINCENZINO: Da un sentiero un po’ faticoso, ma sarò più riposato dopo aver giocato! LUIGINO: Si va al bosco! Ho trovato un nascondiglio bello tosto! Ma non è facile raggiungerlo, si trova tra quei massi … ah, Serafino, tu porta le fionde, e tu, Vincenzino, i tuoi sassi! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 6 SERAFINO: Che spasso ragazzi! Capel di pece è tornato! Oggi è festa! Aspettino i banchi, i libri e la scuola! S’annoino pure i maestri, che oggi … non si lavora! LUIGINO: Come la lepre corriamo veloci lontano da qua! Nessuno, credete a me, proprio nessuno ci prenderà! VINCENZINO: Allora, andiamo? SERAFINO: Io non posso, Mastro Tobia mi vuole a bottega oggi. VINCENZINO: Ma è festa! Maestri e Mastri che la noia vi prenda, o no? Non lo hai appena detto? SERAFINO: Sì, ma lui andrà alla fiera, a far tintinnare soldi ben spesi, e io … io dovrò fare la guardia ai suoi arnesi e nel frattempo lucidare, fregiare, e … intarsiare, lavare e lavorare! MAURETTA: Ah! Mi stavo per dimenticare! Devo andare con mamma alla fiera, vi devo salutare! Vieni anche tu Savina? SAVINA: Certo, già lo sai, e tu Vincenzin, verrai? VINCENZINO: Ma che fiera? Oggi non sapete dire altro! LUIGINO: La fiera di Sant’Antonio! Chissà stasera che bello… Io vorrei che papà mi comprasse uno sgabello, in cambio del mio, che è vecchio e zoppo, per sedermici sopra e non starmene più in ginocchio... SAVINA: Io vorrei una bambolina, con pizzo giallo e bocca piccolina, un bel corpetto e vestito ad uncinetto! Si sente una voce lontana chiamare Serafino. MASTRO TOBIA: Serafino a bottega! Che t’avevo detto? Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 7 SERAFINO: Eccomi! Mastro Tobia, un attimo ci metto (per portarmi via un pugno di farina la sera, formaggio e un po’ di noci per la zia)… MAMMA DI SAVINA: Savina, su presto andiamo! Non sei ancora pronta? Se non ti sbrighi ritardiamo! SAVINA: Sì mamma arrivo! Ciao, io vado! Savina s’allontana. Vincenzino prende in mano un tozzo di legno. VINCENZINO: Sì, si, va pure… Buongiorno signorina, se le serve una bambolina gialla la potrei costruire io con legno, martello e pialla… mastro Tobia m’insegna ed … eccomi alla consegna! Savina torna con un po’ di cibo. SAVINA Vincenzino, questo pane e formaggio ti ho preparato. Oggi non rimarrà nessuno nel vicinato. Ed ora nasconditi, se ti cercano e qualcun ti riconosce ti riacchiapperanno, contaci! VINCENZINO: Grazie Savina, un giorno sposerò te e la tua bella bambolina! SAVINA: E andremo a vivere tra i boschi… Savina corre dalla mamma. SCENA II NARRATORE La fiera di Sant’Antonio radunava gente da Ponente a Levante, ed era un’ottima occasione di scambio, di chiacchiere e d’incontro. Ci si metteva in cammino la mattina presto e lungo la via s’incontravano centinaia di persone. Quella mattina sul sentiero c’era anche un Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 8 piccolo ometto, che abitava in una catapecchia e che la mattina era solito partire all’alba, con i suoi pochi attrezzi. Nei diversi giorni della settimana raggiungeva tutti i borghi e le frazioni che si trovavano lungo la costa, tra Pescino e Camogli. Quella mattina, appena giunto a Paraggi, l’uomo si guardò intorno e iniziò a farsi sentire. Savina e la mamma sentono sul sentiero il barbiere. FIGARO: Barba e capelli! Barba e capelli! Uomini la festa è vicina, fatevi belli! Donne! Capelli lucenti, tagliati e splendenti a voi posso offrire, non fate complimenti! Aria 4: BARBA E CAPELLI (Musica di C. Fasce, testo di G. Massa) Barba e capelli, barba e capelli, Barba e capelli, barba e capelli, Barba e capelli, barba e capelli! Uomini venite, donne venite, fatevi belle, fatevi belli! Barba e capelli, barba e capelli! Il barbiere incontra Savina a la mamma, mentre sta per arrivare in paese. MAMMA DI SAVINA: Buongiorno signor barbiere! FIGARO. A lei bella signora! SAVINA: Mamma chi è il barbiere? MAMMA DI SAVINA: Un giorno dal nulla è spuntato e nessuno sa da dove sia venuto. Ben presto il nostro factotum è diventato: sa fare di tutto e di più, si presta per ogni piccolo o grosso Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 9 lavoro, ma la cosa più sorprendente sono i suoi buoni consigli. SAVINA. Davvero? MAMMA DI SAVINA: Per ogni minima occasione trova buone idee e la gente va da lui non solo per il suo mestiere. Savina e la mamma escono di scena, rientra Vincenzino e Figaro si avvicina a lui. FIGARO. Barba e capelli! Barba e capelli! Bambini venite, non fate i ribelli! VINCENZINO: Ma cosa avete da gridare! Qui nessuno vi potrà ascoltare! Sono andati tutti alla fiera di S. Antonio. In paese non è rimasta anima viva …tranne me ovviamente, che non sono morto, ma sono mooolto mooolto vivo! Il barbiere prende un paio di forbici da un piccolo zaino che ha sulla schiena. FIGARO: Un taglietto? Una spuntatina? Vieni qua da me, vedrai che bella testolina!... VINCENZINO: Figuriamoci! I miei capelli vanno bene così! E poi non avrei di che pagarvi. FIGARO: Se è solo per questo non c’è da preoccuparsi: oggi servizio gratis solo per te! Per festeggiare S. Antonio, olè! VINCENZINO: E va bene, ma non tagliate troppo, ci tengo ai miei capelli io! FIGARO: Come mai sei rimasto qui tutto solo? VINCENZINO: Non ho soldi e non m’interessano le fiere! E poi non ho neanche famiglia. FIGARO: E chi si prende cura di te? Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 10 VINCENZINO: So badare a me stesso, io! Non ho bisogno dei grandi per crescere, io! Sai cosa mi hanno fatto i grandi? Mi hanno messo in collegio! Ma per fortuna sono fuggito! FIGARO: Accipicchia! E dove vivi? Qua intorno? VINCENZINO: Sì, qua intorno. Sto un po’ qua e un po’ là, e possiedo ancora una cosa, la più importante: la libertà! FIGARO: Certo! Certo! La libertà! VINCENZINO: Sì! Quella che mi fa sporcare quanto mi pare, giocare sino a sera, vagare nei boschi e dormire sulla riva, assaporare tutti gli odori del mare e assopirmi con in bocca il gusto del sale… bello eh? FIGARO: Splendido! Sei in gamba bambino! VINCENZINO: Sono Vincenzino, ma da queste parti mi chiamano Capel di pece…. FIGARO: Ah! Che nome originale! (Tastando i capelli del bambino fa una smorfia) Ma che hai fatto ai capelli? Davvero li hai impastati nella pece? Ci vorrà tutta la mattina per sbrogliarli! VINCENZINO: No, no! Non ci provare! E tu chi sei? FIGARO: Io sono Figaro, ma da queste parti mi chiamano il factotum! VINCENZINO: Che buffo nome Figaro! Ti chiami come quella cosa che si fuma! FIGARO: Quale cosa? VINCENZINO: Il sigaro! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 11 FIGARO: Non mi chiamo sigaro, mi chiamo Figaro! Ti sei lavato le orecchie stamattina? Hai pure un po’ la faccia assonnata. VINCENZINO: Anche tu non sei di qua, sento una strana parlata… FIGARO: Sei vispetto, eh? Esatto, non sono qua nato. Ma ci sono capitato e mi ci sono fermato! Questo luogo dalla natura straordinaria mi fa stare bene, e senti che aria! Un giorno ho preso una nave, senza avere idea di dove fosse diretta. Quando sono giunto a Genova ho visto bellissime albe e bellissimi tramonti, nei quali sembravano uscire dal mare quei monti. Così di fermarmi qui ho pensato, perché ero stanco e la mia intera vita ho ricominciato. VINCENZINO: Davvero? E prima che vita facevi? FIGARO: Una vita da favola! Ero sempre a contatto con principi, conti, baroni e… VINCENZINO: Waw! Anche principesse, re e regine? FIGARO: E padroni! Ma tutti erano spesso arroganti e presuntuosi. Sì, me la cavavo bene, ero ricco e famoso, ma cosa potevo farmene delle ricchezze se dovevo essere sempre disponibile per i loro capricci e le loro nefandezze? VINCENZINO: Allora sei scappato? Come me! FIGARO: Sì, in cerca della libertà che anche tu hai trovato. Immerso in questa natura posso finalmente assaporarla, finché dura… VINCENZINO: Qua la mano! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 12 FIGARO: Senti amigo, io no tengo nada ma… Non è bene che un bambino non abbia una casa. Se vuoi, ti posso ospitare a casa mia. VINCENZINO: Grazie mio signore, molto onorato. FIGARO: In cambio di quanto ti offro, tu andrai a scuola e ogni tanto mi farai da assistente. Affare fatto? VINCENZINO: Affare fatto un corno! Non sono mica scappato dal collegio per finire a fare quello che vogliono i grandi! Siete tutti uguali, voi! Dovete sempre programmare tutto, ma proprio tutto il nostro tempo e mai per giocare: …“tempo perso, tempo sprecato… vai a scuola o, se sei svogliato, lavora a bottega bimbo malnato!”… Io sono completamente libero e voglio rimanerlo! FIGARO: E va bene, va bene, non ti arrabbiare! Ecco, abbiamo finito, che te ne pare? Bene ragazzino, buona fortuna, io me ne torno a casa. Ne approfitterò per dedicarmi a qualche buona lettura. Abito lungo il sentiero che porta al Monte Brano e, nel caso tu cambiassi idea, io avrei un piano… VINCENZINO: Grazie, ci penserò, buona fortuna anche a voi. Aria 5: ZAC ZAC! (Musica di C. Fasce, testo di F. Colombo e G. Massa) ZAC ZAC! Zac zac, come son contento, ‘sto taglio resiste al vento! E se la barba vuoi fare, Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 13 tutto ti farò provare. Il mio lavoro è appassionante, anche se può sembrare snervante, Prova ed accomodati qui davanti, i risultati saran sconcertanti! Rasoi e pettini so manovrare, come un artista che sa di creare. Poi se mi dici che non puoi pagare, vieni comunque: io ti so ascoltare…. Zac zac, come son contento, ‘sto taglio resiste al vento! E se la barba vuoi fare, tutto ti farò provare. Se mi racconti i tuoi pensieri, io qui li sento e si fanno veri: qua serbo i pianti degli scontenti, là tengo tutte le idee dei clienti! Oh bravo Figaro, bravo bravissimo, taglia, poi pettina e pensa tantissimo… Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 14 Zac zac, come son contento, ‘sto taglio resiste al vento! E se la barba vuoi fare, tutto ti farò provare. SCENA III NARRATORE Che emozione: la stretta di quell’abbraccio fece sentire a Vincenzino uno strano tremulo. Si rese conto che forse era stato troppo brusco con quell’uomo così gentile e simpatico. Ma non voleva fidarsi troppo: e se fosse stato qualcuno del collegio? No, non poteva essere… Figaro aveva dimostrato di volere solo il suo bene. Certo, non poteva essere sicuro dei suoi sentimenti, lo conosceva appena, ma in quella giornata aveva provato per la prima volta quanto poteva essere bello sentire l’affetto di qualcuno attorno a sé. Entrano in scena Tonio e Rocco. VINCENZINO: Ehi! … Anche voi niente fiera, eh? … ma chi siete? … sto parlando con voi! … Posso giocare con voi? Tonio mostra un bastone e poi Rocco comincia a spintonare Vincenzino. TONIO: Che vuoi? Lasciaci in pace, puzzi di latte! ROCCO. Smamma o sarà peggio per te! TONIO: Va a cambiarti il pannolino! VINCENZINO: Ah, ah ah, siete davvero divertenti! ROCCO: Sì, sì, divertiti pure e ti spaccheremo tutti i denti! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 15 VINCENZINO: Vabbè, ciao. Vincenzino s’allontana da loro. TONIO: Aspetta!… potresti esserci utile… d’accordo? ROCCO: Sei di queste parti? VINCENZINO: Se vi dicessi di sì potrei diventare vostro amico? Vincenzino tende la mano, ma gli viene rifiutata. TONIO: Ho detto che puoi esserci utile, e basta! ROCCO: Con comodo potremmo, diciamo, prendere in considerazione la tua richiesta… TONIO: …ma prima devi fare qualcosa… VINCENZINO: Che cosa? ROCCO: Devi superare una prova. VINCENZINO: Una prova? Di che tipo? TONIO: Insomma, vuoi diventare uno dei nostri o no? E allora niente domande e dimostracelo! ROCCO: Ma no, è giusto che sappia. Diciamo che dobbiamo fare a fette qualche… salame! TONIO: Eh sì, è vero! Già, tanti tanti salami, mentre noi siamo solo due… Dovresti portarci coltelli, martelli e lame affilate. VINCENZINO: Martelli per i salami? Dovete battere le fette? Comunque io non ne ho, mi dispiace. TONIO: Prova non superata allora! ROCCO: Che t’importa di cosa dobbiamo fare con i martelli! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 16 VINCENZINO: Aspettate, un momento… certo! Mastro Tobia ne ha a palate! ROCCO: Mastro Tobia? VINCENZINO: Il Maestro d’Ascia. Serafino oggi è da solo alla bottega a lavorare, se volete ce le faremo prestare... ROCCO, TONIO: E dove si trova? VINCENZINO: Lungo la strada che porta a Corte. TONIO: Andiamo! ROCCO: Nemici, a morte!! Corrono verso la bottega. Vincenzino li segue. Ma nella bottega non c’è nessuno. VINCENZINO. Serafino! Dove sei? Serafino! Non capisco, forse è andato alla fonte, avrà avuto sete. ROCCO: Che importa! Serviamoci da soli! VINCENZINO. Fermi! Non fatelo! Andate al diavolo! Voi e la vostra amicizia! Serafino! Serafino! Vincenzino cerca Serafino, esce di scena. SCENA IV NARRATORE: Vincenzino corse verso il borgo di Paraggi, urlando a squarciagola, ma non trovò Serafino. Si era allontanato tranquillo che, non essendoci nessuno in paese, nulla sarebbe accaduto agli attrezzi e alle barche di Mastro Tobia e si era addormentato proprio alla fonte. A fine giornata il piccolo borgo tornò a ripopolarsi. Era passata meno di un‘ora da quando Vincenzino aveva vissuto la brutta esperienza con i due ragazzi e se ne stava a mangiare un tozzo di pane sotto un porticato, vicino alla Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 17 spiaggia, quando alcune grida ruppero la tranquillità del piccolo borgo. MASTRO TOBIA: La mia bottega! Ma cos’è successo? Cos’hai combinato? Al ladro!! Vandali!! Tutto hanno devastato? SERAFINO: Io non c’entro signore, mi sono addormentato! ROCCO, TONIO: Vincenzino è stato! ROCCO: Lo abbiamo visto noi, era quasi impazzito… TONIO. …e poi con gli attrezzi si è allontanato! SERAFINO: Vincenzino è mio amico! Non è stato lui, ve lo dico! SAVINA: E’ una calunnia! E’ una calunnia! Una bruttissima bugia! MAMMA DI SAVINA: Non c’entri in questa storia, vieni via. La mamma trattiene Savina, tutti i bambini partono. Si avvicinano due guardie, i paesani e gli amichetti di Vincenzino. PAESANO 1: Vincenzino? Chi è Vincenzino? PAESANO 2: Io lo ricordo, sicuro… PAESANO 3: Sì! Quel bambino un po’ scuro! PAESANO 1: Ma non era stato allontanato? PAESANO 2: Già, via era stato portato! PAESANO 3: Era un bambino abbandonato! PAESANO 1: Mendicante, maleducato e molto sguaiato! MASTRO TOBIA: Aveva solo un accento strano, per me ha lavorato, era molto veloce con la sua mano… PAESANO 2: Ma comunque non era dei nostri, era… diverso da noi! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 18 PAESANO 3: Diverso e strano! ROCCO, TONIO. E’ stato lui, lo giuriamo! GUARDIA 1: E’ rimasto solo in paese ed ha avuto tutto il tempo di entrare nella bottega… GUARDIA 2: …e di distruggere ogni cosa… GUARDIA 1: …di rubare gli attrezzi del mestiere… PAESANO 3. Venite, andiamolo a cercare! E’ probabile che altre cose sia andato a rubare! PAESANO1: Forse la mia argenteria! PAESANO 2: O il mio orologio a pendolo! Madre Maria!! PAESANO 3: Oppure la mia spilla e il mio visone! GUARDIA 2: Lo arresteremo in un istante e lo porteremo a destinazione! Escono di scena, chi con forconi, chi con scope, che con funi. SCENA V Vincenzino è chiuso in una cantina. Aria n. 6: FREEDOM LIBERTA’ (Musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) CORO 2: (comincia il coro 2, come un eco che fa la seconda voce con i versi i carattere più piccolo) Oh, la libertà, leggera va, ti sfiora già, la libertà, sognata là, sentita qua, creduta ma… è la libertà, è la libertà! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 19 CORO 1: Voci s’allontanano e silenzio v’è… Luna piena brilla rischiarando me, chiuso… Condannato triste fato! Nulla vale, oh libertà! Nulla vale, oh libertà! Condannato triste fato! Prendi la mia mano, mi sfiora già Leggera, leggera, lieve libertà! Prendi la mia voce, mi sfiora già, canto forte la mia libertà! NARRATORE. Vincenzino fu trovato in riva al mare e fu portato in una cantina dalle pareti e dalla porta molto robuste. Il vociare della gente inferocita all’esterno diminuì sempre più, sin quando il ragazzo restò avvolto solamente dal silenzio della notte. Fuori brillava la luna piena ed i suoi raggi illuminavano una parte della stanza, penetrando da una piccola finestra, chiusa da una grata. Luigino pensava e non aveva sonno, non sapeva cosa sarebbe successo l‘indomani, forse l‘avrebbero riportato in collegio, o ancor peggio in prigione! E allora: addio libertà! Fuggire da lì sembrava impossibile. Se avesse accettato la proposta del barbiere non si sarebbe trovato in quel guaio. Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 20 GUARDIA 2: Per stasera dormirai qui, se vuoi puoi confessare, solo così potremmo perdonare... VINCENZINO: Io non ho fatto niente! Che cosa devo confessare? Che strana giornata, prima Figaro e ora la galera. Il giudice non crederà mai alla mia buona fede. In paese sono tutti convinti che io sia colpevole. (intravede due sagome volanti fuori della grata) Oh piccoli pipistrelli, guardate che siamo in inverno! Va bene che avete la pelliccia, ma cosa pensate di trovare nell’aria! Per gli insetti passate fra un po' di mesi e ora tornatevene a dormire in qualche grotta! FATA OMBRETTA: Hei! Giovane uomo, come ti permetti? Noi siamo esseri perfetti, e soprattutto non mangiamo insetti! FATA LUCINA: Non farci pentire di quel che stiamo per dire: siam venute a trovarti e da un destino infame strapparti. FATA OMBRETTA: Il barbiere è un caro ometto, a lui piace dare affetto. Ci ha mandato ad aiutarti o soltanto per vegliarti. FATA LUCINA: Non sapendo che già a gennaio... (Tonk) Ahia! Ma cosa fai Ombretta? FATA OMBRETTA: Cosa fai tu Lucina! FATA LUCINA: …non sapendo che già a gennaio, ti saresti cacciato in questo guaio! VINCENZINO. Chi siete? OMBRETTA, LUCINA: Siam due fate rimaiole, non viviamo mai al sole, ma nel folto del bosco, in un luogo ben nascosto. FATA OMBRETTA: Nessuno può vederci o i capelli tagliarci, ma se questo noi facciamo, visibili diventiamo. Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 21 FATA LUCINA: E perciò ci puoi vedere, ora svelto non temere, prendi questo drappo d'oro, è costato del lavoro, ed è fatto di capelli, sono i nostri, tra i più belli! FATA OMBRETTA: Copriti e domani all'alba la tua vita sarà salva, perché se ti cercheranno certo non ti troveranno e se accorto tu sarai, invisibil diverrai. FATA LUCINA: Ora è tardi noi andiamo, sai visibili noi siamo, vogliam goderci un po' la vita, prima che sia finita... Luigino fece un segno a croce con la mano FATA OMBRETTA: ...oh, non in quel senso! O almeno non penso. Prima che i nostri capelli tornino lunghi e belli, e ci donino taratà ... ancor l'invisibilità! FATA LUCINA: Noi siamo fate, in tutti i sensi, ci lusingano i complimenti! FATA OMBRETTA: Vogliamo vivere un po' tra di voi, comprare, mangiare, conoscere e poi...partecipare a qualche festa, prima di tornare nella foresta. FATA LUCINA: Bye bye caro Vincenzino, questo è il tuo nome l'ha detto l'omino. Sfrutta bene il nostro oggetto, eviterai qualche dispetto, della gente tra cui hai vissuto, che ormai ti ha tolto anche il saluto. VICENZINO. Va beh, ma come faccio a sapere se questo tessuto rende invisibili? Qua dentro non c'è uno specchio. Comunque vale la pena fidarsi, anche se quelle due mi sembravano un po' suonate, non ho altra alternativa. Entrano le guardie per prendere Vincenzino GUARDIA 1: Qui dentro non c'è nessuno! Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 22 GUARDIA 1: Da qua non poteva fuggire...e poi la porta era chiusa e le grate sono ancora intatte. Sicuramente qualcuno gli ha aperto, non c'è altra spiegazione! Vincenzino, coperto dal tessuto, sgattaiola dietro di loro ed esce. Aria n. 7: CAPELLI DI FATA (Musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) VINCENZINO: Hei, hei! Che succede chi è là? Via via non c’è posto sciolà! Cos’è? Questa pioggia che fa? Dolce nuvoletta sarà? CORO: Son capelli lunghi e belli profumati di bontade. FATE: Fate siam per necessità, brutta è l’invisibilità! Capelli tagliati: voilà! Guardateci tutti: siam qua! Viva questa vitalità! Se tu hai bisogno ti aiutiam noi! Un uomo l’affetto ci dà, Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 23 tagliati i capelli ci ha e abbiamo tessuto per te Il magico drappo legger! D’oro di capelli: ecco qua! Che invisibile ti rende Niun ti vede se ti cinge! Fuggi sei invisibile ora!! SCENA VI NARRATORE. Dal centro del piccolo borgo aveva inizio, o termine a seconda dei punti di vista, il piccolo sentiero che portava sul promontorio. Il tracciato seguiva il percorso del Torrente dell'Acquaviva: era una vera “manna dal cielo” l'acqua di quel fiumiciattolo, perché scendendo al mare faceva muovere le macine di mulini e frantoi e la vita di molte famiglie dipendeva proprio da essa. Vincenzino prese il sentiero e iniziò a salire, sempre coperto dal tessuto, tanta era la paura di incontrare qualcuno che potesse riconoscerlo e portarlo nuovamente a Paraggi. Vincenzino urta qualcosa, una figura scura, accovacciata sul sentiero. TASSA ERNESTA: Hei, attento a dove metti i piedi! VINCENZINO: Oops, mi scusi! ...e da quando i tassi parlano? TASSA ERNESTA: Da quando i bambini se ne vanno in giro con un mantello magico fatto di capelli di fata! Non lo sai che tutte le Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 24 creature che abitano il bosco parlano tra loro? Non lo sai? Ah già, non lo puoi sapere, sei un piccolo di uomo. VINCENZINO: Ascolti signor tasso, io vorrei raggiungere il Monte Brano, mi può indicare la strada? TASSA ERNESTA: Hem hem, sono una signora, casomai. Mi chiamo Ernesta, il tasso che si presta, a dare informazioni. Comunque: sempre diritto, attraversi la “valle dei mulini”, fino al bivio, poi prendi il sentiero che si inerpica sotto gli alberi di leccio, la via che cerchi è quella. VINCENZINO: Grazie molte signora. Vincenzino s’incammina e sente da lontano un canto. Aria n. 8: LA BALLATA DEL BARBIERE! (Musica di C. Fasce, testo di F. Colombo) Quando sei triste del tuo mestiere non scoraggiarti e pensa al barbiere: vive con poco, ma nulla gli manca, la sua casetta ha solo una stanza di giorno taglia, di notte pensa e dorme solo… tra una barba e l’altra Con le sue forbici tutto sa fare, con il sorriso lui va a lavorare, del suo mestiere va fiero e spavaldo, conosce i trucchi e si tiene ben saldo. Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 25 Nulla lo turba e niente lo scuote solo vedere… le teste pelate! Parla con uomini, donne e con fate, e non nasconde le sue rasoiate! C’è chi lo chiama per cortesia chi invece vuole non vada più via, chi lo ringrazia e poi porta via un suo consiglio, ….il miglior che ci sia! un suo consiglio, ….il miglior che ci sia! FIGARO: Ah, così sei arrivato, non proprio di tua spontanea volontà ma sei arrivato. Ti stavo proprio aspettando. Sono sicuro che tu sia innocente. Stavo potando qualche pianta, non sai quanto preferiscano che per farlo usi le forbici. Modestamente con le forbici ci so fare! Pensa che da quando ho tagliato i capelli alle fate rimaiole, tutti gli animali del bosco mi cercano per chiedermi un spuntatina al loro pelo. Ma ora vieni, ti faccio vedere la casa e la tua stanza. NARRATORE: Da quel giorno Vincenzino divenne un perfetto scolaro. Aveva trovato gusto a studiare e a fare i compiti e diveniva ogni giorno sempre più colto. Era anche molto curioso ed affascinato dal mondo naturale, così non passava giorno che non scoprisse qualche particolarità su animali o piante. In estate restava molto tempo a Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 26 contemplare la natura e a guardare con attenzione le vicende e le battaglie che avvenivano tra i fili d'erba o le foglie. Erano ormai molti giorni che non pioveva più e la terra si screpolava sotto l'erba ormai rinsecchita. Molti animali per sfuggire alla calura restavano sotto le pietre o tra le fronde degli alberi del bosco. Solo lucertole e serpenti sembravano gradire quella condizione. Vincenzino stava aiutando Figaro a raccogliere i pomodori quando vide un tasso che arrivava velocemente verso di loro. Si sfregò alla sua gamba mugolando, quasi volesse dirgli qualcosa. VINCENZINO: Ti riconosco, sei Ernesta, aspettami qua, vado a prendere il tessuto. TASSA ERNESTA: Finalmente posso parlarti. Ci sono due ragazzi che stanno salendo dal sentiero e stanno andando verso la pineta. Hanno dei barili in mano con un liquido puzzolente. Non so che intenzioni abbiano, ma mio padre mi raccontò anni or sono di aver visto una scena simile che si era conclusa con la distruzione del bosco. VINCENZINO: Ma io...cosa posso fare? TASSA ERNESTA: Forse tu che sei della stessa specie li puoi fermare! VINCENZINO: …ho un'idea! Mi aiuterò con il tessuto d’oro! Vincenzino indossa il drappo d’oro e segue Ernesta. ROCCO: Ecco! Ho finito, passami i fiammiferi. Anche oggi ci divertiremo un mondo, vedrai! TONIO: Certo! Saremo importanti e tutti parleranno solo di noi! Ah, ah ah! Vincenzino si avvicina a loro con il drappo che lo rende invisibile e soffia sui fiammiferi. Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 27 ROCCO: Strano si è spento. Eppure non c'è un alito di vento. Ne accendo un altro. TONIO: Si è spento anche quest’altro! Vincenzino si nasconde dietro ad un albero ad un albero, muovendo con la mano i rami bassi, come fossero braccia. Inizia a parlare simulando un profondo tono di voce. VINCENZINO: Come vi permettete! ROCCO: Chi ha parlato? Chi c'è in questo bosco? VINCENZINO: Sono lo spirito dell'albero! Non vi basta quel che avete fatto in paese alla bottega di Mastro Tobia? Volete anche dar fuoco al bosco? Sappiate che vi perseguiterò per tutta la vostra vita! I due sono spaventatissimi e cercano di rimettere a posto fiammiferi e barile di petrolio. TONIO: Perdonaci. Siamo veramente pentiti. Pensavamo che spaccando e dando fuoco potessimo goderci un momento di celebrità… ROCCO: Non lo faremo più! Ma tu non farci del male te ne prego! VINCENZINO: Ora andatevene, prima che mi penta di questa decisione. Voi non sapete di cosa sono capace! Le peggiori tempeste posso scatenare o i parassiti che vi possano torturare. TONIO: No, ti prego, non ci punire. ROCCO: Lasciaci andare! Mentre i due scappano a gambe levate, Luigino guarda il tasso e tutti e due scoppiano a ridere NARRATORE: . Qualche giorno dopo Figaro, ben sapendo quel che era accaduto, pensò di festeggiare lo scampato pericolo ed invitò un po' di amici. C'erano molti animaletti del bosco, tra cui Ernesta, le fate rimaiole che stavano per Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 28 scomparire alla vista, con i loro capelli ormai piuttosto cresciuti, ed altri strani esseri. Come in tutte le feste che si rispettino, gli invitati parlavano tra loro ed il vociare era piuttosto forte: FIGARO: Eccoci riuniti in questa umile dimora... GNOMO: Proprio umile. È una stamberga che cade a pezzi! FIGARO: Sarà una stamberga ma io ci sto bene! Ho molti amici e soprattutto Vincenzino, che per me è come un figlio. Cos'altro potrei desiderare? Lui ha salvato il bosco ed io ho pronta una sorpresa... In quel momento, uno dopo l'altro, entrano in scena i paesani, le guardie, Mastro Tobia e gli amici di Vincenzino che, spaventato, sta per scappare. VINCENZINO: Come hanno fatto ad arrivare sin qui? FIGARO: Perché li ho invitati io! PAESANO 1: Vorremmo chiederti perdono, anche se è poco, e ringraziarti per aver salvato il Monte dal fuoco. PAESANO 2: La legna dei pini è troppo importante per la popolazione. GUARDIA 1: Siamo stati frettolosi a darti la colpa per quella distruzione… GUARDIA 2: …della bottega di Mastro Tobia. GUARDIA 1: L’altro giorno Rocco e Tonio sono tornati dal bosco spaventati a morte… GUARDIA 2. …e ci hanno confessato tutte le loro malefatte. PAESANO 3: Non sappiamo come farci perdonare… GUARDIA 2: Vorrai almeno questo dono accettare... Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 29 MASTRO TOBIA: C'è una barca nuova fiammante tutta per te sulla spiaggia. Anche Serafino e i tuoi amici hanno contribuito alla sua costruzione. LUIGINO: Vincenzino, adesso potremo giocare dai monti sino al mare! SAVINA: Adesso vien sera, andiamo a riposare… TUTTI: Viva Capel di pece che ci ha fatto sognare! Aria n. 9: DEL MONTE LA SERA (Musica C. Fasce, testo F. Colombo) Del Monte suona felice e vera la dolce sera. Scende discreta. Ma non s’arresta, solo si quieta quando la notte incontrerà. Prima s’affaccia, ferma e sincera, poi cede il passo timida e scura, esita un poco e torna sicura laggiù dal Monte lei scenderà. Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net 30 Incalza il mare: “venga, signora!” Risponde il Monte: “scenda la sera.” Tutti a raccolta: il giorno riposa, venga la notte che pace dà, venga la notte che pace dà! Fine Fiorella Colombo e Laura di Biase © www.recitarcantando.net