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Mensile dei dipendenti di ENAV SpA - Controllo e sicurezza della navigazione aerea Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB - Roma anno IV ottobre 2007 9bis Editoriale: ENAV: ruolo internazionale e collaborazione con l’industria italiana Progetto O_Charts: ENAV all’avanguardia nella cartografia digitale AOIS: Entro il 2008 pronto il nuovo sistema “AOIS Open” per l’ammodernamento della piattaforma tecnologica La parola a Maurizio Beretta Direttore Generale di Confindustria EDITORIALE di Nadio Di Rienzo Direttore Generale di ENAV S.p.A. I l grande interesse suscitato dal recente Convegno in cui ENAV ha presentato gli sviluppi del progetto internazionale SESAR, dimostra la crescente sensibilità del mondo del trasporto aereo italiano - anche di quelle componenti che non si occupano direttamente delle problematiche legate alla gestione del traffico in senso stretto - a ciò che servirà per affrontare l’incremento di domanda di passeggeri e merci che sempre più interesserà il nostro comparto. Enav in questo senso rappresenta l’anello della filiera produttiva del servizio che ha il ruolo forse più complesso, con implicazioni di carattere tanto pubblico-istituzionali quanto operativo-tecnologiche: fra tutti i soggetti è quello che dovrà “inventare” e “praticare” nuove soluzioni al servizio del proprio Paese e dell’Europa, in considerazione della centralità anche geografica della sua posizione. Da qui la fervente attività che negli ultimi anni ENAV svolge su tutti i tavoli internazionali e la partecipazione ai progetti più determinanti che mirano a centrare gli obiettivi fissati dal Single European Sky, il progetto Comunitario che si prefigge di portare i provider europei ad operare in una logica di network e di interoperabilità per fronteggiare le domanda di traffico prevista nel 2020. Fra questi Blue Med, finalizzato a coinvolgere i fornitori di servizi di navigazione aerea di Cipro, Grecia, Malta, Egitto e Tunisia in un programma che punta alla realizzazione di un ENAV: RUOLO INTERNAZIONALE E COLLABORAZIONE CON L’INDUSTRIA ITALIANA blocco funzionale di spazio aereo nel sud del Mediterraneo; Cristal Med per l’implementazione di una rete di sorveglianza basata su una tecnologia a basso costo complementare a quella radar; Coflight, progetto italo-francese per la realizzazione di una nuova piattaforma di gestione dei dati di volo, il See Fab con i paesi balcanici e il già citato Sesar, il programma europeo destinato a definire ed implementare la futura architettura ATM europea. Aderire a questi progetti, e in molti casi assumerne sotto la propria direzione parti considerevoli, rappresenta per ENAV un’occasione importante di confronto e di affermazione, in ambito internazionale, delle proprie attività di Ricerca e Sviluppo con la possibilità di essere “dentro” ai progetti sin dalla fase embrionale, con tutte le ricadute positive immaginabi2 li in termini di sviluppo futuri, ma ciò significa profondere un notevole sforzo economico e organizzativo predisponendo risorse di ogni tipo: finanziarie, tecnologiche e umane. Sviluppare nuovi modelli di gestione integrandoli a livello continentale ha una duplice valenza: quella organizzativa interna, con la ridefinizione dei processi interessati incentivando il coinvolgimento dell’Azienda a tutti i livelli e dove le specifiche competenze di ogni Funzione sono chiamate a contribuire a un’ efficace evoluzione di tali dinamiche; quella più strategica e orientata a garantire condizioni di sviluppo del network di trasporto aereo italiano con la garanzia di capacità per le rotte da e per il medio oriente, far east ed Africa, secondo direttrici dove il vantaggio competitivo del sistema nazione è superiore a quello degli altri paesi. Infine, è importante tenere sempre presente che per portare l’Italia a livelli di eccellenza nell’ATM europeo sarà fondamentale continuare la già proficua collaborazione fra ENAV e l’Industria Italiana per trovare soluzioni tecnologiche, praticabili ed esportabili, in grado di soddisfare le esigenze che gli ANSPs europei dovranno affrontare per realizzare il Single European Sky. ● ENAV ALL’AVANGUARDIA NELLA CARTOGRAFIA DIGITALE SVILUPPATO ANCHE UN SISTEMA INFORMATICO INNOVATIVO PER L’AGGIORNAMENTO DEL DATABASE S i chiama O_Charts ed è un progetto di modellazione tridimensionale degli aeroporti e del territorio circostante che sta ponendo in posizione d’avanguardia ENAV nel panorama aeronautico internazionale. Tutto parte alla fine del 2004 quando l’ICAO, con l’emendamento 15 dell’Annesso 33, chiama gli Stati membri a rendere disponibili in formato elettronico banche dati territoriali con elevati standard di qualità, affidabilità ed integrità per garantire la massima sicurezza dei voli, anche in caso di bassa visibilità o in condizioni di emergenza. La complessità della materia e le difficoltà tecniche connesse al recepimento dei nuovi standard, porta Eurocontrol a istituire l’e-TOD (electronic Terrain and Obstacle Data), un gruppo di lavoro di cui ENAV fa parte. Già al primo incontro organizzato proprio all’ACC di Ciampino a metà dicembre 2005, ENAV presenta i primi risultati delle attività rivelandosi l’unico provider europeo ad essersi dotato, in così breve tempo, di un sistema di cartografia digitale, tanto che a meno di un anno dalla pubblicazione dell’emendamento sono già disponibili le rilevazioni di 7 aeroporti. Il programma consiste in un sistema informativo in grado di gestire in modo integrato, in un ambiente CAD/GIS, informazioni sul territorio acquisite con tecniche d’avanguardia, sia in volo (aerofotogrammetria associata a scansioni laser), sia a terra con rilievi topografici ed altimetrici di precisione (GPS e stazione totale), garantendo in ogni fase del progetto l’integrità e la coerenza dei dati, che confluiscono nel T.O.D. (Terrain and Obstacle Database) che Ostacoli, ortofoto e superfici Annessi ICAO 4/14, relativi alle piste nord dell’Aeroporto di Milano Malpensa. Immagine ottenuta alla quota volo di 3140 piedi - risoluzione 15cm/pixel (scala media di ogni singolo fotogramma 1:6000). di Silvia Chirico Relazioni Esterne – Editoria e Comunicazione Interna ha la capacità di amministrarli e di creare attributi e meta-dati. Il progetto, che ha impegnato ENAV con un investimento di 8 milioni di Euro, sta facendo da best practice per i provider europei, che in occasione dei diversi incontri dell’ e-TOD hanno potuto seguire l’evoluzione del progetto fino alla riunione ad Eurocontrol del 16 ottobre scorso, quando ENAV ha inserito nella presentazione un altro importante sviluppo che ha suscitato un notevole interesse in quanto tocca un aspetto cruciale. Si tratta delle attività di aggiornamento dei dati acquisiti, che oltre ad avvenire tramite le ispezioni periodiche svolte dal personale ENAV, si compie, come noto, anche attraverso il recepimento delle modifiche derivanti da interventi sul territorio ad opera di soggetti diversi (privati, istituzioni ecc) che ne informano o ne chiedono l’autorizzazione. ENAV ha aggiunto al progetto O_Charts nuove funzioni, tra le quali lo sviluppo di un portale web, in fase avanzata di realizzazione, che potrebbe mettere in condizione questi soggetti di introdurre nel database le informazioni, che verran3 no elaborate ed integrate, e di verificarne la correttezza. Questo sistema minimizza la possibilità di introdurre dati errati velocizzando le procedure di inoltro delle informazioni e quindi di aggiornamento delle carte e delle procedure di volo, garantendo in ogni istante l’integrità del dato informativo. “L’ENAV e l’industria italiana si stanno ponendo da anni all’attenzione del mondo dell’informazione aeronautica con una serie di progetti informatici spiega Umberto Corvari Responsabile Funzione Procedure di ENAV – che vedono nell’acquisizione e nel trattamento delle informazioni geotopografiche un elemento nodale per garantire la sicurezza delle operazioni di volo”. Le elaborazioni compiute nell’ambito del progetto O_Charts sono già disponibili per la progettazione delle procedure di volo, per la produzione delle carte ostacolo e per l’aggiornamento dell’ AIP (Aeronautica Information Publication) di ENAV, ma sono anche predisposte per quello che potrà essere un possibile utilizzo futuro: il trattamento e la diffusione telematica dei modelli tridimensionali dell’aeroporto e del territorio anche direttamente a bordo degli aerei. ● PROGETTO SESAR PRESENTATO A ROMA IL CONCETTO OPERATIVO 2020 “L a partecipazione di ENAV al programma SESAR è l’occasione importante per sviluppare e realizzare un’unica piattaforma tecnologica europea dei sistemi ATM, una sfida delicata ed ambiziosa che gli ANSP dovranno affrontare per essere parte integrante della realtà Cielo Unico Europeo”. E’ stato proprio il presidente ENAV, gen. Bruno Nieddu, con queste parole, ad aprire i lavori dell’importante convegno tenutosi presso la Casa dell’Aviatore al Circolo Ufficiali dell’Aeronautica Militare, specificando anche che cogliere questa opportunità è senz’altro per la Società una sfida ambiziosa da non perdere. A fare gli onori di casa e per il saluto di apertura insieme a Nieddu, anche il comandante della Brigata Spazio Aereo, gen. Antonio Pilotto, di recente nominato rappresentante delle forze aeree euro- di Luca Morelli Relazioni Esterne – Editoria e Comunicazione Interna pee presso il consiglio di amministrazione della Impresa Comune SESAR (SESAR Joint Undertaking), un partenariato pubblico-privato a cui la Commissione Europea ha affidato l’incarico di seguire le attività di ricerca, sviluppo ed industrializzazione del Master Plan che verrà a breve rilasciato a conclusione della Fase di Definizione. Il convegno, dal titolo “SESAR: nuove opportunità per il trasporto aereo italiano in ambito europeo”, è stato organizzato dalla Società con lo scopo di presentare a tutte la componenti del mondo aeronautico i pilastri fondamentali del nuovo concetto operativo per il futuro sistema ATM 2020. All’evento erano presenti più di 140 convenuti in rappresentanza di ENAC, Una sintesi fotografica degli interventi al convegno SESAR presso la Casa dell’Aviatore. 4 Aeronautica Militare, industrie, società di gestione aeroportuale, centri di ricerca, associazioni sindacali e professionali, i quali, hanno anche partecipato ad una tavola rotonda dalla quale si è rilevato un sostanziale apprezzamento di tutti i partecipanti nei confronti della capacità di ENAV di coinvolgere tutti i soggetti aeronautici al programma SESAR. A presiedere i lavori della mattina è stato l’ing. Cristiano Baldoni, responsabile ENAV di SESAR, che ha illustrato le tre fasi su cui si articola il programma, vale a dire, Definizione, Sviluppo e Impiantazione che vedranno, a partire dal 2014, l’installazione su vasta scala del sistema sviluppato e rilasciato dall’Impresa Comune SESAR. Baldoni ha poi sottolineato gli elementi portanti del concetto operativo (vedi scheda tecnica). Profilo di volo ottimale 4D definito dagli Users, facilitato da aeroporti e ANSP, nel rispetto della sicurezza, efficienza e vincoli infrastrutturali ed ambientali. Interventi tattici/strategici ridotti al minimo, attraverso processi decisionali condivisi (CDM). riconoscimento del ruolo centrale dell’uomo come principale decisionmaker, assistito dalla tecnologia per l’assolvimento dei task ripetitivi ed a più basso valore aggiunto, o per la descrizione di scenari complessi attraverso i quali elaborare le decisioni volta per volta ottimali e a garanzia della Sicurezza Processo collaborativo in grado di definire l’incontro ottimale ed efficiente tra domanda e capacità disponibile Infrastruttura informatica globale, fortemente integrata, per lo scambio di informazioni tra servizi ed utenti della rete aeronautica e per l’integrazione tra sistemi di bordo e di terra, attraverso l’introduzione del datalink di nuova generazione in grado di sostituire l’oneroso dialogo tra controllore e pilota per lo scambio di dati tra applicazioni Piena integrazione delle operazioni aeroportuali nell’ottica di una gestione “En Route to En Route” per massimizzare il “throughput” e ridurre l’impatto ambientale Permette scelte condivise dai principali attori ATM nella definizione e realizzazione dei requisiti di sistema, la verifica continua delle prestazioni raggiunte ed eventuali misure correttive. A seguire, è intervenuto il responsabile ENAV della Funzione Attività Internazionali, Iacopo Prissinotti, il quale ha esposto la fase di sviluppo e il processo di costituzione dell’Impresa Comune SESAR JU. Il direttore generale di ENAV, Nadio Di Rienzo, ha approfondito nel dettaglio la strategia societaria elaborata per cogliere l’opportunità della partecipazione alla SESAR JU, sottolineando come ENAV intenda posizionarsi a livelli di eccellenza e come leader nel programma europeo, sia nei processi di Common Procurement, sia nell’attività di coinvolgimento di tutti i soggetti aeronautici e i partner industriali del contesto europeo. Di Rienzo ha evidenziato inoltre che ENAV ha già compiuto con successo, negli ultimi anni, tre cambi dei principali sistemi operativi, precorrendo con anticipo gli obbiettivi tecnologici proposti da SESAR. Al convegno è intervenuto anche l’ing. Manlio Fiore di SELEX-Sistemi Integrati, che ha messo in risalto il ruolo dell’industria nello scenario futuro di SESAR e l’importanza di effettuare investimenti in un’unica direzione con i partner industriali per non disperdere risorse economiche. A concludere gli interventi tematici è stato il responsabile del Centro di Sperimentazione e Simulazione di ENAV, Giancarlo Ferrara, il quale dopo aver accennato alle problematiche connesse con la ricerca e sviluppo in ambito SESAR, ha sottolineato anche come le nuove tecnologie CNS saranno in grado di migliorare le prestazione in termini di safety, di sostenibilità ambientale ed efficienza. Al termine dei lavori si è aperta una tavola rotonda a cui hanno partecipato il prof. Gaspare Galati dell’Università di Roma Tor Vergata, l’ing. Luca Falessi 5 di Enac, l’ing. Carlo Pacenti responsabile ATM Alitalia, l’ing. Carmine Bassetti, responsabile progetti internazionali di AdR, l’ing. Gennaro Esposito, direttore generale di Techno Sky, il col. Claudio Luccioli, Riccardo Rubini ETF CGIL CISL UIL e Alessia Razzano ATM PP. Il convegno ha messo in evidenza il ruolo trainante assunto da ENAV nei confronti degli altri competitor e dell’industria del settore; proprio in questi giorni la SESAR JU ha concluso l’esame delle domande di partecipazione alla SESAR JU, valutando come “eccellente completa e dettagliata” quella di ENAV e definendola “dotata di significative potenzialità per il Programma” ed invitando pertanto la Società a prendere da subito parte al processo di negoziazione per la definizione del suo Accordo di Partecipazione.● ATUTTO SOFTWARE L’AOIS DI ENAV ENTRO IL 2008 PRONTO IL NUOVO SISTEMA “AOIS OPEN” PER L’AMMODERNAMENTO DELLA PIATTAFORMA TECNOLOGICA DEL CED P resentare direttamente un piano di volo da un palmare o disporre in tempo reale delle informazioni necessarie alla sicurezza del volo, di uno slot assegnato ad un aeromobile dalla poltrona di una camera d’albergo, sarà presto possibile per tutta la community aeronautica. L’ Aeronautical Operational Information System (AOIS), il sistema strategico nazionale on-line di ENAV che gestisce tutte le informazioni aeronautiche essenziali per la navigazione aerea come piani di volo, NOTAM (notice to air man), slot AFTM e bollettini METEO, sarà pronto entro la fine dell’anno, ad un imponente salto di qualità che vedrà la realizzazione di un nuovo sistema, basato sulla tecnologia denominata Web/Linux J2EE con Database Oracle. Ciò rappresenterà una vera e propria “rivoluzione copernicana” per il network degli utenti, che potranno accedere al sistema AOIS tramite Web, utilizzando interfacce d’uso corrente di Luca Morelli Relazioni Esterne – Editoria e Comunicazione Interna quali: browser, touchscreen e palmari, contando su servizi sempre più efficienti che aggiungono funzionalità alla rete oltre che determinare un miglioramento dei servizi con elevati standard di qualità. Di fatto l’attuale piattaforma transazionale 3270 sulla quale poggia l’intero AOIS, basata su un’architettura IBM Mainframe S/390 con Database DB2, sebbene operi oggi ancora con successo svolgendo le funzioni sopra menzionate, presenta tutti i limiti di una configurazione ormai datata. Il nuovo sistema, atteso per la fine del 2008 infatti, passerà ad una architettura Open permettendo una gestione più flessibile grazie ad una infrastruttura di rete commerciale e ad applicativi software di tipo Open Source. Ciò consentirà di abbandonare i vecchi sistemi, i cui costi di gestione e Principali postazioni AOIS presenti nelle sale operative dell’ ACC di Roma Ciampino 6 manutenzione risultano elevati, ed abbracciare il nuovo concetto, con tutti i vantaggi legati all’ottimizzazione dei costi e alla maggiore flessibilità del sistema stesso. Il nuovo sistema, che sfrutterà i vantaggi della nuova infrastruttura di rete che il progetto E-Net metterà a disposizione, garantirà da un punto di vista applicativo continuità con l’attuale metodologia di monitoraggio implementando nuovi tool adatti alla piattaforma stessa. “Il cambiamento del sistema operativo – ha sottolineato Mario Romano, responsabile ENAV dell’AOIS – sarà l’opportunità per dare seguito anche a nuove ipotesi organizzative che produrranno razionalizzazione ed economicità dei processi produttivi. La tecnologia in open source infatti – ha continuato Romano - consentirà un risparmio e un forte abbattimento dei costi nella fornitura del servizio allineandoci a tutti gli altri Provider europei, nei confronti dei quali se da un punto di vista funzionale manteniamo il passo, da un punto di vista tecnologico scontiamo qualche ritardo”. Effettivamente si tratta di uno sforzo che tutto il personale della struttura sta affrontando, anche in vista del miglioramento previsto, un impegno svolto da tutte quante le 94 persone in servizio presso la Funzione AOIS, ubicata presso l’ACC di Roma, che svolge un ruolo fondamentale nella gestione strategica delle attività ATM. “La nuova piattaforma – afferma Mauro Giancaspro a staff del responsabile dell’AOIS – non sarà solo una rivoluzione tecnologica ma una vera rivoluzione culturale, considerati tutti i nuovi servizi che verranno messi a disposizione e che incontreranno in maniera sempre più efficace le esigenze degli utenti della comunità aeronautica”. Effettivamente, presto, un call-center potrebbe essere l’interfaccia all’utenza interessata a ricevere il servizio AOIS fornito dall’ENAV. Attualmente i numeri dell’AOIS sono di tutto rispetto : 5000 piani di volo al giorno, 7.500 messaggi di modifica agli stessi, 5000 messaggi di restrizione, più di 130 NOTAM. Un’attività gestita dal Centro Elaborazione Dati AOIS dell’ENAV che assicura il servizio tramite collegamenti diretti numerici e collegamenti di riserva basati su rete pubblica ISDN che mette le informazioni a disposizione dei quattro Colleghi in servizio all’AOIS presso l’ACC di Roma Ciampino. ACC e dei 39 aeroporti italiani, oltre che ovviamente di tutta la comunità aeronautica (Aeronautica Militare, compagnie aeree, società di gestione e autorità aeronautiche). Grazie alla cooperazione di quattro sottosistemi (FDMAS, AISAS, ATMAS, AMIAS) il CED riesce a soddisfare le richieste legate alla gestione dei voli garantendo uno dei primari servizi UN PO’ DI STORIA L' AOIS nasce da un progetto ereditato da AMI all'atto della smilitarizzazione dei servizi per la navigazione aerea e aveva come scopo la gestione automatizzata dei NOTAM's (AISAS). Per la prima volta furono utilizzati nel contesto ATM sistemi e software di tipo commerciale IBM. Il successo di tale soluzione consentì di affiancare successivamente sia la gestione automatizzata dei piani di volo stagionali (FDMAS) che la gestione dei bollettini meteorologici (AMIAS). In seguito il rapido sviluppo del trasporto aereo registrato negli anni '80 ed alla situazioni di forte disagio dovuto ai ritardi che venivano assegnati agli aerei in arrivo, fu deciso di avviare un progetto di regolazione del traffico aereo che vide coinvolti i principali ANSP's europei tra i quali l'Italia che mise a punto il sistema ATMAS con il quale in modo automatico era possibile emettere restrizioni di flusso per il traffico in partenza. Parallelamente in sede Eurocontrol veniva avviato un progetto a livello continentale noto come CFMU dove venivano recepite le esperienze fatte in Europa, tra cui quelle italiane che all'epoca erano sicuramente tra le più significative. Con l'affermarsi del sistema di regolazione continentale europeo il sistema ATMAS fu rivisitato nelle sue funzionalità riconducendo questo ad un repository di messaggi di restrizione che venivano automaticamente associati ai piani di volo. Tali funzionalità facilitarono il lavoro degli ARO degli aeroporti nazionali fornendo agli operatori strumenti più facili da usare che permisero la piena e più efficace attuazione del 7 fondamentali per la sicurezza del volo. Per tutti i collegamenti esterni l’AOIS utilizza un link ad alta velocità con il Centro Internazionale di Comunicazioni (ICC) che rappresenta il nodo nazionale della rete mondiale di telecomunicazioni aeronautiche, nota come Aeronautical Fixed Telecommunication Network (AFTN). ● progetto europeo. Da allora il sistema AOIS è stato costantemente adeguato alle funzionalità del sistema europeo recependo integralmente tutti i nuovi concetti operativi che nel tempo sono maturati, tra cui la creazione dell'ufficio LI-ENV che presiede all'aggiornamento di tutte le informazioni necessarie per il corretto processamento del campo rotta dei piani di volo. Negli anni '90 con lo sviluppo dei sistemi FDP fu riqualificato il ruolo del sistema AOIS in quanto repository e distributore di tutti i piani di volo di interesse nazionale includendo le modifiche al piano di volo derivate dalle restrizioni di Eurocontrol. Con l'adesione al sistema di tariffazione europeo CRCO, l'AOIS è diventato elemento centrale per la raccolta del traffico volato e, conseguentemente, per la quantità e qualità delle informazioni disponibili strumento di supporto decisionale nelle analisi operative di performance (MODA). L'organizzazione che nel tempo si è andata consolidando, ed i successi conseguiti, ha consentito l'acquisizione presso il CED di servizi operativi legati essenzialmente alla natura delle informazioni stesse. Nel tempo infatti è stato acquisito l'ufficio AODO per la validazione dei piani di volo e la raccolta del traffico volato, dell'ufficio Notam (NOF), del centro internazionale di comunicazione per il servizio fisso aeronautico (ICC) e dell'ufficio RCO per la tariffazione. Ultimamente all'AOIS è stato aggregato il sistema MCC che presiede al controllo e monitoraggio del segnale di EGNOS per la navigazione satellitare. Solo recentemente e conseguentemente alla certificazione di qualità del servizio AIS, l'ufficio Notam è ritornato nel suo naturale contesto operativo. A GRANDI PASSI VERSO LA CERTIFICAZIONE ISO 9001: 2000 DEI SERVIZI DELLA NAVIGAZIONE AEREA A ridosso della fine dell’iter di certificazione ISO 9001 di ENAV, che si concluderà a Dicembre p.v, ci prefiggiamo di attrarre la vostra attenzione non tanto sulla norma ISO quanto, invece, sul perché la Società ha intrapreso questo percorso ambizioso. Sarebbe facile giustificarlo con l’obbligo imposto ai Fornitori di Servizio ATM dalla legislazione Europea (Regolamento CE n. 2096/05), meglio è, invece, tentare di declinare il significato della certificazione di Qualità entrando nel tessuto, e direi anche nella storia, della nostra organizzazione produttiva. Partiamo da una considerazione di carattere generale: perché una organizzazione decide di fare ingresso “in qualità” ? Ogni cambiamento pone i soggetti che operano in un qualunque contesto organizzativo ad effettuare una di Maurizio Scholtze Responsabile Funzione Qualità Aziendale ed Analisi di Settore spontanea ed istintiva valutazione tra il prima e il dopo. Agli albori dei servizi della navigazione aerea – e più in generale nel mondo dell’aviazione – vigeva il convincimento che i risultati si dovessero conseguire per il tramite di una terna indissolubile: uomini, mezzi e procedure. Neanche a farlo apposta la stessa terna è ancora utilizzata come “termometro” di misurazione sulla efficacia/efficienza del servizio erogato all’utenza. Negli anni ’60 i Servizi del Traffico Aereo erano ritenuti essenziali per la sicurezza del volo ma, allora, tali servizi erano ancora confinati in un ambito meramente strumentale alla sicurezza: in sostanza, l’ATC “a ter- 8 ra” e l’avionica “a bordo” degli aeromobili e non erano ravvisabili vere e proprie interazioni tra i due ambiti. Oggi, viceversa, l’interazione tra sistemi di terra e di bordo è una realtà evidente; si pensi a scenari non più così lontani, quali la possibilità di delegare al cockpit, grazie a tecnologie avanzate di tipo cooperativo, alcune delle funzioni svolte dall’ATC. Anche “a terra” l’environment è profondamente cambiato, si pensi alle nuove HMI(Human Machine Interface) delle sedi operative ATC ad elevata produttività, tipicamente user-frendly, e comunque in grado di assicurare, attraverso l’automazione operativa, la continuità dinamica della gestione del traffico aereo e delle relative informazioni . Su altri fronti osserviamo come i nuovi orizzonti di gestione dello spazio aereo, e le connesse tematiche di capacità, puntualità e più in generale delle sempre migliori performance operative richieste dal “cliente-user”, fungono da stimolo non solo per l’introduzione di nuove tecnologie, ma anche per l’instaurazione di nuove relazioni sia a livello istituzionale sia di posizionamento su un mercato sempre più competitivo e regolamentato. Nel sistema, a questo punto, sono entrati anche i c.d. “stakeholders” interni ed esterni; sono state avviate joint-venture tra Providers e industria di settore entrambi impegnati, su scala europea, nel comune sforzo di integrazione ed armonizzazione del “governo del cielo” anche per gli aspetti inerenti la interoperabilità dei sistemi tecnologici. Le stesse Organizzazioni storiche di riferi- mento: l’ICAO, Eurocontrol, l’EU e domani l’EASA, hanno assunto un nuovo peso e vigore nel sistema aviazione al punto tale che le decisioni per gli anni a venire – a suo tempo prefigurate nell’ ATM 2000+ Strategy di Eurocontrol - prevederanno ora un nuovo ed ulteriore allargamento verso programmi di rilevanza strategica come ad esempio, l’ATM Master Plan del Programma SESAR che vede la sinergia di molteplici stakeholders impegnati a livello internazionale Da ciò la domanda viene spontanea: dove si colloca la Qualità e perché è ritenuta così essenziale nello scenario CNS/ATM, ed ancora, con quali altri “sistemi” interagisce e con quali finalità? Ci riferiamo ad esempio al Safety Management System ma anche al Security Management System, anch’essi orientati – in accordo ad un percorso di qualità - a dotarsi di metodologie e procedure atte a prevenire e monitorare le criticità utilizzando strumenti di continua verifica e riesame dei processi sotto controllo. Un primo nesso è : il “Riesame”. Questo è ritenuto essenziale dalla norma, proprio perché in tale ambito è collocata la fase di verifica sullo stato del sistema di gestione per la qualità con un occhio attento anche alle opportunità di miglioramento ed eventuali esigenze di modifica del sistema stesso. Il Riesame della Direzione (ISO 9001), alla luce delle considerazioni in premessa citate, assume quindi un ruolo chiave mirato alla gestione del cambiamento ed alla analisi dei processi e procedure indispensabili per la verifica dei livelli prestazionali dell’organizzazione. Tra gli elementi che formano il riesame, rientrano anche gli esiti delle Verifiche Ispettive Interne effettuate presso le funzioni produttive nonché presso le strutture centrali dell’organizzazione. Le possibili “non conformità” riscontrate nel corso delle suddette verifiche danno luogo a piani di rientro dalle stesse prevedendo, al contempo, azioni correttive (AC) mirate proprio a risolvere le eventuali criticità riscontrate all’interno di un processo. La precondizione per l’organizzazione che intende avvalersi delle procedure di qualità è l’adozione dell’impegno di vertice (Commitment), normalmente espresso mediante la Politica per la Qualità, attraverso la quale è delineato il percorso e gli obiettivi di riferimento proprio per venire incontro alle esigenze sopra menzionate. Gli obbiettivi di certificazione ISO 9001 in atto in ENAV non sono un punto di arrivo, bensì il punto di partenza di un cambiamento culturale e organizzativo i cui risultati potranno essere visibili nel medio periodo, quando il sistema sarà rodato e quindi più maturo. La maturità del sistema comporta, anche l’innesco di una nuova filosofia lavorativa più orientata a identificare in alcuni ruoli i “proprietari dei processi” ;in sostanza chi, all’interno di un processo, concorre a caratterizzare il focus sui risultati. Vediamo ora qualche strumento di lavoro. Occorre, in primo luogo, condensare i processi in documenti di lavoro: la procedura documentata in grado di specificare la modalità per svolgere una attività/processo (es. tenuta sotto controllo dei documenti, tenuta sotto controllo delle registrazioni, verifiche ispettive interne, azioni correttive, azioni preventive). La sintesi descrittiva dei processi e delle corre9 late procedure è contenuta all’interno del Manuale della Qualità , nel quale dovrà altresì essere identificato il “campo di applicazione” del Sistema di Gestione per la Qualità per il quale si chiede di conseguire la certificazione ISO 9001:2000. Concludiamo la panoramica descrivendo un elemento basilare dalla norma ISO: il requisito, inteso come “l’esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente”; implicita poiché, ad esempio, l’acquisto di un biglietto ferroviario non solo dovrebbe dare diritto a viaggiare sul treno ma anche ad avere un posto a sedere. Ne consegue che la Qualità (“grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti”) è molto più che soddisfare semplicemente le richieste esplicite dei clienti. In tale contesto si inserisce la necessità di adottare metodologie di misurazione e costante monitoraggio sulla soddisfazione del cliente (customer satisfaction) proprio per consentire di valutare la percezione soggettiva del cliente. In ultimo, vorremmo ricordare l’importanza di mantenere un adeguato livello di attenzione verso le risorse umane impegnate nella Qualità, sia in termini di formazione continua sia in termini di adeguato dispiegamento quantitativo delle stesse all’interno dell’organizzazione produttiva.● Continuando l’articolo apparso nello scorso numero, si propone una breve lista delle più comuni forme di “cattiva” comunicazione tra piloti e controllori; non è sicuramente omni-comprensiva ma vuole tuttavia dare al lettore un’indicazione della portata del problema. Ovviamente tale “patologia” della comunicazione coinvolge complessi attributi umani quali eccesso di confidenza, fatica, professionalismo, problemi personali e così via, che qui non vengono trattati. DISTRAZIONI E SVISTE La distrazione, nella quale controllori e piloti, anche se occasionalmente, possono incorrere, dà luogo a forme di errata comunicazione. Per esempio un controllore può assegnare in maniera abitudinaria lo stesso livello di discesa ad aeromobili in arrivo. Ma anche quando si è notato il traffico in conflitto a quel livello, il controllore può ancora distrattamente assegnare lo stesso livello ad un aeromobile in arrivo invece che fornire una separazione verticale. Tali sviste sono normalmente associate con qualche grado di “cattura” dell’attenzione, come da una preoccupazione interna o da una distrazione esterna. Il punto cruciale riguardo agli errori di distrazione è che essi sono una caratteristica di attività altamente professionalizzate o abituali (US National Research Council 1997; prof. J. Reason 1984). Non sono affatto segni di incompetenza bensì di competenza mal applicata. Tipicamente infatti sono un problema di professionisti esperti e non di novellini. Così la probabilità di commettere una svista per distrazione aumenta realmente con la competenza nell’attività poiché, man mano che si diventa più qualificati in un compito, c’è una minore necessità di ricorrere alla memoria per il lavoro. Si compie l’attività ad un livello automatico e subconscio. Il prof. Reason usa questo esempio: se inavvertitamente accendiamo il tostapane invece della caffettiera il risultato è un inconveniente. Dovessimo invece compiere lo stesso errore in una sala controllo il risultato potrebbe essere catastrofico. Le circostanze determineranno l’estensione della penalizzazione. ANCHE LE PAROLE POSSONO FAR MALE LE “CATTIVE” COMUNICAZIONI NEL CONTROLLO DEL TRAFFICO AEREO di Roberto Di Carlo Responsabile Funzione Safety,Validazione e Qualità Tecnico-Operativa ENAV In tali casi la risposta standard di effettuare addestramento aggiuntivo al personale già professionalizzato potrebbe apparire anti-intuitiva. VOCI DIFFERENTI In un rapporto del 1993 l’ICAO afferma che: “le voci divengono familiari e un pilota può confondersi se a rispondere è un controllore differente da quello che si aspettava, così come può accadere a un controllore se parti di un singolo dialogo con l’equipaggio di un aeromobile avvengono con differenti membri di equipaggio”. Un controllore può cominciare a dubitare che l’aeromobile giusto abbia ricevuto le istruzioni, specialmente perché i piloti qualche volta confondono i nominativi dei loro voli soprattutto se hanno volato molte differenti tratte recentemente. EMERGENZE L’abilità linguistica diminuisce se la tensione si innalza come durante le fasi 10 delle emergenze. I compiti assumono priorità in maniera tale che il controllore deve concentrarsi allo scopo di fornire lenti, chiari messaggi (una complicazione aggiuntiva per i controllori per i quali l’inglese non è la loro lingua madre). La distrazione causata da un’emergenza può generare sviste con le comunicazioni di altri aeromobili. OMONIMI E OMOFONI Il Boing 747 della compagnia cargo Fliyng Tigers che si schiantò contro il terreno a Kuala Lumpur nel 1989 è la prova degli errori di interpretazione che possono accadere con gli omonimi come nel caso delle tre diverse parole inglesi “TO (fino a), TOO (anche), TWO (due)” che hanno pressappoco la stessa pronuncia come “TU” in italiano. La visibilità quel giorno era soltanto 2 miglia con nebbia quando l’aeromobile ricevette l’autorizzazione “Descend to two seven zero zero feet” (scendere a 2700 piedi) alla quale il pilota rispose “Roger, cleared to two thousand seven hundred.” (ricevuto, autorizzato a 2700). L’autorizzazione seguente fu “Descend two four zero zero” (scendere a 2400) alla quale il pilota rispose “OK, four zero zero” (ok, 400). I quattro membri dell’equipaggio che non udirono l’allarme del GPW di bordo (avvisatore di avvicinamento al suolo) rimasero uccisi quando il cargo urtò il terreno ad 8 miglia dalla pista. Se il controllore non avesse omesso il “TO” nella seconda istruzione ed istruito “Descend to two four zero zero” (scendere a 2400) ovvero avesse rilevato la non corretta ripetizione dell’autorizzazione da parte del pilota, l’incidente si sarebbe potuto evitare. L’omofonia è un fenomeno che induce confusione a causa di parole o frasi che suonano esattamente o quasi simili. Esempi in inglese sono “left” e “west” oppure aeroporti come Morawa e Moora (quasi stessa pronuncia in inglese Mura). Rimane famoso un incidente occorso a Sydney ad un aereo della Canadian Pacific che istruito a “take taxiway right” (prendere via di rullaggio a destra) comprese “you can backtrack if you like” (potete fare contropista -inversione di marcia sulla pista-, se volete). RUMORE Il rumore causa una distorsione dei messaggi e può provenire dal rumore di fondo del cockpit o della sala controllo; questi ambienti sono disturbati da rumori degli equipaggiamenti, dell’ambiente (statiche atmosferiche), da cuffie radio di scarsa qualità o povera tecnica microfonica degli operatori. alcune posizioni operative i controllori devono parlare costantemente. Per quanto difficile possa essere, se i controllori fanno invece pausa tra le trasmissioni indirizzate a differenti aeromobili, l’ammontare di informazioni irrilevanti ricevute dai piloti viene a ridursi. Ciò aumenta la possibilità del pilota di ricordare quanto detto dal controllore e riduce quindi le richieste di ripetizione. L’eccessiva rapidità alla quale il controllore impartisce le istruzioni è la più comune lagnanza di “cattiva” comunicazione ricevuta dai piloti. MANCATO ASCOLTO Il problema del fenomeno della dominanza delle informazioni visive influenza tutta la nostra società e così anche il controllo del traffico aereo. Non sentire informazioni importanti è un chiaro segno che il controllore coinvolto è “tartassato” dal carico di lavoro. Una tale tensione altera la capacità di ascolto prima di influenzare l’abilità stessa a pensare in maniera chiara e a destreggiare la manualità ed il movimento. VIGILANZA Mantenere la vigilanza per eventi critici ma infrequenti quali la ripetizione non corretta da parte di un pilota della quota è una parte importante del controllo del traffico aereo. Tradizionalmente si è pensato che il mantenimento della vigilanza fosse noioso ma recenti ricerche hanno dimostrato che il mantenimento della vigilanza impone considerevole sforzo mentale. Anche le problematiche di vigilanza coinvolgono molti tipi di attributi umani quali la noia, lo stress, la stanchezza, i problemi personali, ecc. VELOCITÀ DI TRASMISSIONE E PAUSE Durante i periodi di picco di traffico in CUFFIE CON MICROFONO Cuffie che non si adattano perfettamente possono causare molti problemi 11 di comunicazione perché i microfoni tendono a scivolare lontano dalla bocca. Il “taglio” (clip) di parte di un messaggio causato dal microfono capita quando un controllore (o un pilota) manca di assicurarsi che l’interruttore del microfono sia attivato prima di iniziare a parlare o disattivato prima di aver finito di parlare. Poiché il nominativo di chiamata dell’aereo è la prima parte di un messaggio di controllo, tagliare la prima lettera da un nominativo può significare per esempio che “Echo Alpha Kilo” accetti un messaggio indirizzato a “Tango Alpha Kilo”. Allo scopo di porre rimedio ad una tale eventualità, recenti cambiamenti richiedono ai piloti di porre il nominativo di chiamata in fondo al loro messaggio quando confermano un’istruzione (Ricevuto, scende a 600ft Tango Alpha Kilo). I problemi con il clipping delle parole inglesi “affermative” e “negative” hanno portato alla trasformazione del primo in “affirm”. Il clipping del microfono è molto più probabile quando i controllori ed i piloti sono impegnati o in addestramento. La morale è che i piloti e i controllori devono essere sempre memori di come una loro trasmissione possa suonare al destinatario, non basta essere sicuri di aver ben trasmesso ma è necessario verificare che il messaggio sia stato ben ricevuto. ● LA PAROLA A... MAURIZIO BERETTA DIRETTORE GENERALE DI CONFINDUSTRIA Nato a Milano nel 1955. Giornalista professionista dal 1980. Ha svolto il praticantato presso l’agenzia di stampa ASCA, quindi ha lavorato in Rai per oltre vent’anni. Al TG1 è stato redattore, inviato speciale, caporedattore per l’informazione economica e sindacale e poi vicedirettore. Dopo l’esperienza al telegiornale viene nominato direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali della Rai. Assume quindi l’incarico di direttore della Divisione Uno, con responsabilità sui budget e i palinsesti di Rai 1, Rai 2, Tg1, Tg2 e Rai Sport. Nel 2000 è nominato direttore di Rai Uno, responsabilità che lascia nel giugno del 2001 per entrare in Fiat come Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione. Nel 2003 assume l’incarico di Direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali del gruppo. È stato Presidente del Fiat MediaCenter e Consigliere dell’UPA I c l e a r e d l sistema aeroportuale del nostro paese rappresenta un asset strategico non solo per la competitività di sistema, ma anche per l’industria e l’attività produttiva nel suo complesso. Non sempre ci facciamo caso, anche come semplici passeggeri, ma nei nostri aeroporti convergono capacità produttive, tecnologiche e di servizi, sia in termini quantitativi che qualitativi, di notevole impegno. Ciò è dovuto anche al fatto che il servizio aeroportuale deve rispettare standard prestazionali e di sicurezza al massimo livello. A ciò si aggiunge che il mutamento nella geografia economica con i processi di delocalizzazione delle attività produttive, la crescita d’importanza del settore servizi ed il prepotente emergere di un ruolo determinante per l’affermazione sui mercati mondiali della logistica e del trasporto, hanno riportato la modalità aerea al centro dell’at- Editore: ENAV SpA Consiglio di Amministrazione: Bruno Nieddu (Presidente), Guido Pugliesi (Amministratore Delegato), Riccardo Gabellini, Carlo Griselli, Fabrizio Franco Testa, Giuseppe Vallone, Luciano Vannozzi tenzione, affinché sia in grado di assicurare rapidità di movimentazione, sia di passeggeri che di merce, contenimento dei prezzi, qualità dei servizi e anche livelli di sicurezza in costante osservazione ed adeguamento. Questo capitolo della sicurezza, intesa come ordine pubblico negli ambiti aeroportuali e sugli aerei, cui tutti noi siamo molto sensibili, non può però essere usato per rendere più cogente e necessaria l’istituzione di una specifica Autorità del trasporto aereo distinta da quella riguardante in modo più generale e onnicomprensivo il mondo dei trasporti e di cui è stata presentata una proposta normativa che ne prevede la costituzione. Noi non siamo certo contrari a prevedere uno specifico ambito di attenzione per il trasporto aereo, ma ci domandiamo se questo non possa essere utilmente conseguito all’interno di un organismo unitario che possa giovarsi delle conoscenze di tutti i modi di trasporto per porre in essere le migliori politiche per la crescita settoriale, con una opportuna specializzazione interna che consenta comunque di esercitare attività di regolazione tecnica, di controllo e di guida del comparto aereo, ben distinta e indipendente da quella afferente gli altri comparti stradale, ferroviario e marittimo della mobilità di merci e persone. In altri termini non riteniamo che un’Authority del trasporto aereo distinta dall’Authority dei trasporti “tout court”, di cui si prospetta la creazione, sia uno degli elementi di vincolo per la futura crescita del settore, mentre condividiamo l’analisi sull’effetto frenante sia della crisi del vettore di bandiera – crisi di cui auspichiamo una rapida, positiva soluzione – sia delle criticità del settore in funzione logistica. Secondo Confindustria il rilancio del settore aereo deve infatti innanzitutto partire da un’attenta pianificazione delle infrastrutture aeroportuali. Ciò significa garantire un Cleared Direttore responsabile:Alessandro Di Giacomo Comitato editoriale: Roberto Di Carlo, Massimo Garbini, Giancarlo Ferrara, Elvira Savini Nicci, Maurizio Scholtze Redazione:Via Salaria, 716 – 00138 Roma. Tel. 068166139 /301 /311 Fax 068166140 [email protected] quadro normativo certo ed omogeneo, tempi adeguati di realizzazione degli investimenti, interventi di ammodernamento e potenziamento delle dotazioni già esistenti e creazione di nuovi aeroporti e infrastrutture sulla base delle esigenze espresse dal territorio (in termini di domanda del traffico merci e passeggeri). Priorità assoluta va data alla rapida attuazione del sistema delle gestioni totali, per consentire agli operatori di elaborare piani imprenditoriali di sviluppo degli scali italiani. Ciò permette di potere attribuire al gestore un ruolo di riferimento e coordinamento nello scenario aeroportuale. Il sistema delle infrastrutture e delle gestioni aeroportuali, che richiede di per sé investimenti e scelte di medio periodo, risulta ad oggi essere paradossalmente l’unico comparto in ambito industriale e dei servizi pubblici non ancora caratterizzato da una sistematica applicazione delle norme sul meccanismo concessorio. La riorganizzazione del trasporto aereo in chiave logistica è sicuramente la strada da percorrere, ma le linee d’azione non devono essere limitative. Il potenziamento del traffico aereo, infatti, dovrebbe coinvolgere sia i flussi dei passeggeri, sia il cargo. E’ confortante, sotto questo profilo, che con ottica imprenditoriale si sia attuato e portato a termine un vasto piano di investimenti infrastrutturali nel Sud d’Italia. Ci aspettiamo, quindi, una sostanziale continuità di impegno del Governo nel tenere il settore aeroportuale, nell’ambito della complessiva pianificazione sulla mobilità. In particolare, diventa strategico pervenire alla definizione del piano generale degli aeroporti, nel quale si faccia finalmente chiarezza sull’assetto “di sistema” del settore e si pervenga ad una articolazione efficiente nella quale le singole realtà aeroportuali possano esprimere il massimo delle loro potenzialità. ● Coordinamento Editoriale: Luca Morelli Redazione: Silvia Chirico Grafica: Maria Cecilia Macchioni Impaginazione e stampa: Marchesi Grafiche Editoriali SpA Roma – www.marchesigrafiche.it Registrazione Tribunale di Roma n. 526 del 15-12-2003 Numero chiuso in redazione il 2 novembre 2007