SPARIAMO ALLO SQUAQUARO!

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SPARIAMO ALLO SQUAQUARO!
SPARIAMO ALLO
SQUAQUARO!
Un proiettile perché ha mentito sull’omologazione
dell’artik xp.
Un proiettile perché ha dato gratuitamente le vele ai
piloti migliori.
Un proiettile perché Niviuk ha vinto tutto.
Un proiettile perché Niviuk fa ovunque pubblicità.
Un proiettile perché Niviuk ha portato via mercato
agli altri marchi.
Punto 1: l’importatore può dire e fare ciò che
vuole, ma la colpa è e resta della Federazione che
non ha controllato. In molti aspetti rasentiamo il
ridicolo:
- Squalifica piloti per gare 2007…e quelle del
2006??
- Ricorso non a norma: chissenefrega del ricorso, è
la federazione che deve controllare e non aspettare
un ricorso. Anche se poi spiderbax dirà che la fivl
non può, la fivl non ha i mezzi, la fivl non vede non
sente non parla.
- Infine la perla di saggezza: “…Di rimettere ad
ogni singolo campionato regionale la decisione in
merito all’annullamento o meno dei risultati ivi
conseguiti dai piloti utilizzatori di Artik Xp
tenendosi conto dei principi espressi in questa
decisione, salvo ovviamente il caso che
l’organizzazione del campionato regionale abbia
preventivamente autorizzato, sulla base della
propria autonomia regolamentare, la partecipazione
dell’Artik Xp al campionato stesso…”. Così si
avranno campionati ove è permessa e altri ove non
lo è. Stessa vela, stesso tipo di gara…ma da una
artik xp si, e dall’altra artik xp no.
- Tempismo perfetto…1 anno e mezzo per una
banalità…!
Punto 2: l’importatore è un imprenditore a valuta
gli obbiettivi ed analizza i costi e i benefici. Lo
Squaquaro dispone di risorse economiche che gli
permettono di considerare marginali i profitti a
fronte di un incremento d’immagine e bene fa,
imprenditorialmente, ad adottare questa politica.
Punto 3: le vele sono buone vele e soddisfano
pienamente quel 10% del pacchetto necessario per
vincere. Il resto lo fa il 90% di cui al punto 2.
Punto 4: lo Squaquaro ha i mezzi e la voglia per
inserire il marchio Niviuk ovunque: signori questi
sono gli elementi basilari per emergere e poi
consolidarsi. Niviuk è diventata come la
Lecciso…c’è ovunque! Può piacere o meno,
sicuramente stuferà prima o poi, ma fino ad ora ha
pagato.
Punto 5: Oltre a quanto espresso nei punti
precedenti c’è da dire molto altro. Niviuk ha
successo perché è un marchio giovane, e come
insegna la politica ogni novità è seguita da molti
con interesse. Parte del successo lo si deve anche
alla totale inconsistenza della quasi globalità degli
importatori concorrenti e da scelte assurde e
sbagliate fatte dai costruttori:
- Nonsolovolo: non regala vele, prezzi più alti
rispetto ai concorrenti, sito internet proprio scadente
e poco aggiornato, zona d’influenza ridotta
prevalentemente al centro italia, promozione
pochissima (vende skyline…ma chi è che in italia
conosce skyline? Nessuno…). Airwave: cannato il
Mustang2, Sport3 vecchio, Magic4 vecchio, Kiss e
Gecko importanti per la prossima stagione, altre
vele irrilevanti numericamente. Paratech: una lenta
agonia!
- Quotappennino: che io sappia non regala vele e ne
sconta proprio poche, sito internet in elaborazione,
prezzi altini. Promozione poca. Gradient: Bright3
meno apprezzato rispetto a certa concorrenza,
Golden2 di successo, Aspen 2 bene, il resto
irrilevante. Sol: purtroppo è un marchio poco
apprezzato in Italia. I prezzi sono doppi rispetto al
brasile…
- Eaglespoint: sconta un marchio giovane. Non
regala vele a quanto ne so e non so come si
comporta con l’usato, ma per il resto lavora bene.
Sito internet ok. Poca pubblicità al nord, soprattutto
nord est. Skywalk: se l’aerofabrix si dimostrerà
tessuto affidabile saranno avanti a tutti a livello
d’immagine. Altrimenti si mette male…
- Dolomityhighfly: il Jimmy s’è perso con tutto:
niente promozione, pochissima pubblicità…gin sta
regredendo di parecchio. Jimmy torna nel volo
libero per favore! Sito internet più che buono. Gin:
prodotti simili a niviuk, sconta una brutta nomea
dovuta agli incidenti, di piloti e test pilot.
Boomerang sport troppo difficile, boomerang 5 con
prestazioni non al top, rebel lento, zulu vecchio e
bolero poco reclamizzato. Il boomerang anni
addietro
deteneva
il
monopolio
in
competizione…ora si contano sulle dita di una
mano.
- Arcobaleno Fly: promozione ok, sito internet
scadente (c’è ww.timetofly.net ma riguarda il club,
non l’importazione di prodotti, per i quali si deve
far riferimento al sito del produttore, anche se in
italiano e aggiornato). Prezzi non uniformi. A
livello di risultati in competizione sconta le
performance scadenti dei top pilot. Nel 2007 sconta
le cazzate del produttore. Nova: cannato il Ra come
tempi ed in parte come prodotto, Mentor in ritardo,
primax vecchio, tycoon vecchio, ibex di nicchia,
rookie buono. Supair: bene.
- Windtech italia: presenza poco incisiva sul
territorio. Windtech: scelta scellerata di rinnovare
tutto in un anno con conseguenti ritardi. Combat
cannato.
- Funextreme: il peggio del peggio in proporzione al
potenziale di prodotto: sito internet inguardabile,
assistenza zero, promozione nulla. Advance è
sparita dall’Italia. Prezzi folli. Advance: prodotti
eccellenti, rinnovamento costante e programmato,
assistenza buona. U-turn: prodotti sempre nuovi ma
qualità scadente.
- SwingItalia: maurizio riprendi a far promozione
per favore! Prezzi alti e vi potete scordare di
ricevere una vela in regalo. Swing: cannato lo
stratus 7, astral uscito in ritardo. Andrà meglio il
prossimo anno.
- Albatros: presenza poco incisiva sul territorio. In
italia nessun buon pilota viene aiutato a volare mac
para. MacPara: buoni prodotti, poca pubblicità.
Muse 2 ed Eden 3 un po’ vecchiotti, Envy brutta
vela. Magus xc uscita in ritardo.
- Firebird Italia: chi la conosce? Inesistente
Firebird: pochi modelli e vecchiotti, seppur bellini.
- Apco Italia: pochi mezzi. Apco: manca il
rinnovamento.
- Per il volo: il paramotore è poco apprezzato in
italia ma bisogna iniziare a reclamizzarlo. Dudek è
un marchio che vale la pena promuovere.
- Paratropoly: freeX fa vele di secondo livello.
Inutile dare colpe all’importatore.
- Independence: piccoli importatori locali che non
possono far miracoli con un marchio che quanto a
vele è semimorto.
- Icarowings: importatori dispersi con mezzi molto
limitati. Prodotti scadenti: se son sicuri non vanno,
se vanno non son sicuri.
- Prodesign: fa simpatia…non hanno nemmeno i
collaudatori…! In Italia è inesistente.
- Up-Italia: promozione…dov’è? Up: il team di
collaudatori si è smembrato con Caron che è andato
in niviuk. Prodotti sempre indietro di due anni
rispetto alla concorrenza. Vivono oramai solo di
mercato interno grazie alle 200 scuole affiliate.
- Top level: un sito che non trovi nemmeno se
t’impegni, promozione scadente. Wings of charge:
prodotti scadenti.
- Axis Italia: troppo presto per giudicare.
- Aire cornizzolo: L’enrico non vede la crisi perché
si fa un mazzo tanto per promuovere marchi,
scuole, siti di volo. Prezzi alti e sconti forse in
sogno. Ozone: prodotti in crescita per fortuna,
promozione eccellente. E’ l’unica ditta che paga un
pubblicitario a tempo pieno e i risultati si vedono.
Molti prodotti nuovi e buoni, mantra2 escluso.
WoodyValley: buoni prodotti…ma i prezzi non
vanno proprio bene così.
Lo Squaquaro è entrato con discrete risorse
(rispetto alla concorrenza) in questo mondo,
proponendo un buon prodotto, e facendosi un
mazzo tanto per farlo conoscere (credo fosse
l’unico importatore presente a st.hilaire).
Quello che molti altri non hanno o non hanno
fatto, o non fanno più. Sta simpatico a
qualcuno (coloro che hanno ricevuto la vela a
condizioni vantaggiose), e sulle palle ad altri,
piloti, importatori, ecc.
Un appunto sulle vele gratis: io non ne ho ricevute,
ma ringrazio lo Squaquaro che in questo modo ha
dato la possibilità ad alcuni piloti d’emergere.
Se i risultati sono frutto di un buon lavoro si avrà un
riscontro in futuro. Altrimenti il tutto si
ridimensionerà.
Tutto ciò è detto da uno a cui lo Squaquaro (come
lo chiama un mio collega) sta sulle palle.
[Edoardo]
~
~
~
Mi dispiace... ma questo articolo è più una satira
che altro. Tre esempi: il Mantra2 è realmente una
vela eccellente e piace molto, è tra le meglio
riuscite degli ultimi anni per il marchio. Io l'ho
volato e posso dirlo con una certa cognizione di
causa. Ma come al solito i giudizi sugli attrezzi che
usiamo sono sempre soggettivi e siccome nessuno
di noi è un test pilot, qualunque giudizio nasce
comunque con un vizio di fondo. Per quanto
riguarda le osservazioni su dati oggettivi,
nell'articolo ne vengono fatte molte, ed un paio
sono palesemente sbagliate: U-Turn, ha una qualità
eccellente, e non pessima come scritto, questo per
averlo verificato di persona osservando i dettagli
costruttivi e strutturali delle vele.
Il giudizio nasce certamente dalla povera immagine
che questo marchio ha in Italia, ma non si basa
sull'oggettività e la verifica di quanto scritto, un
passo fondamentale e basilare per qualunque
pubblicazione. Il boomerang di Gin in gara non si
conta sulle dita di una mano, ci vuole il
pallottoliere, con almeno il 40% dei piloti che lo
usano (verificare su tutte le classifiche, 39 vele in
PWC al Cornizzolo). Tre errori identificati e chissà
quanti altri che non ho visto...
Mi dispiace, ma l'articolo non sarebbe mai stato
pubblicato su una rivista seria come D&P.
Però possiamo continuare a riderne.
[Giorgio]
efficienza a tutto speed. È una delle poche vele che
raggiunge l'efficienza massima a 30% acceleratore!
Instinct é un DHV1, con acceleratore 1-2. Adatto
persino all'acro - portami unoa vela paragonabile!
Cyber: È un progetto di 4 anni fa, rinnovato in
piccoli passi. Il DHV1 nuovo ci sarebbe da ormai
piú di un anno pronto, ma a richiesta delle scuole si
continua col Cyber. il quale lo amano per la sua
affidabilitá e sicurezza passiva. In piú: Skytex 27
viene usato dalla Icaro da parecchio tempo in varie
vele di serie, sopratutto all'interno. Le taglie XS
sono fatte parzialmente in questo tessuto, per
alleggerirgli. Finiture: Cyber e Ice a livello di
Advance, Ozone e la maggior parte di delle case.
Incanto e Instinct sicuramente superiore.
Dimostrabile: Tutte le centine diagonali sono cuciti
sui bord, anche dove non sono visibili senza
guardare
all'interno.
Tutte
le
cuciture
profilo/infradosso ricucite ulteriormente sul profilo
per aumentare la tenuta di bensi 30%. Funi superiori
rincalzati e cuciti senza spigoli. Tessuto ST27,
e77a, e85a e e29 a secondo della posizione nella
vela. Tutti i materiali usati da WOC e Icaro
vengono prodotti nelle CEN!
E questa non vale solo per queste due ditte, ma per
tanti altri che hai diffamanti!
Gente come te distrugge tutto il lavora fatto da
gente che ci vive per il volo, li demoralizza e
danneggia ulteriormente il nostro sport.
[Michael]
L'ITALIA DEL PARAPENTE NIVIUK Artik XP: tolte le
Sono gente come Edo che con le loro diffamazioni, vittorie perchè non era
bugie ecc. danneggfano ulteriormente il nostro omologato
bellissimo sport. Non basta leggere intewrnet e
F.I.V.L. – FEDERAZIONE ITALIANA
inventarsi le cose. Normalmente non perdo temo a
rispondere a roba come questa, preferisco andare a
volare, ma visto tanta ingiustizia devo srispondere.
Edo, non hai volato assolutamente le vele! Non ne
sai di cosa stai parlando!
Prova numero uno: Mantra 2 contro Omega 7. Il
Mantra2 va decisamente meglio in efficienza che il
O7. Gira meglio, decolla meglio ed in tutto é anche
piú sicuro. Il fatto che ha piú efficienza ed é anche
piú veloce é stato veri9ficanto l'altro ieri a Bassano
in fronte a tanti testimoni e ben 6 voli di paragone.
Smettila ad invetarti delle teworie su vele che hai
mai avuti on mano. Innovazioni: siamo noi italiani
che abbiamo sempre guardato all'estero, perché
nessuno si fida dei nostri. Ecco i fatti: Paradelta era
la prima ditta ad usare tessuto con alluminio.
Freestyle era la prima ditta ad avere valvole
antistallo, valvole di sicurezza sull'infradosso.
Aveva la prima vela di serie oltre allungamento 5,
aveva 6 e volava bene. Paradelta ha fatto il tubo
gonfiamile, la macchina di collaudo, cordini
termosaldato a ultrasuoini ed il primo banco di
taglio per parapendii. è facile reinventare le cose e
farsi festeggiare! Rifiniture e prestazioni: Anche
qui, Edo, spari grande cazzate. Proprio i tedeschi,
nelle riviste e nei test, prestano tantissima
attenzione alle finiture. Starnamente proprio le ditte
che diffami di finiture pessime sono considerati di
altissimo livello. Consiglio: Prima di diffamare
imapra a leggere altre lingue e informati!
Sicurezza: Idem! Leggi gli avvisi di sicurezza del
DHV! Troverai proprio le ditte che secondo te sono
piú affidabili. Li si che si vede chi ci tiene ai suoi
clienti o no! O come ti spieghi che certe ditte ogni
due, tre anni devono ritirare un modello per motivi
di sicurezza?
Wings of change: Il psyco NON é vela da gara e
non é in vendita! Solo a richiesta viene dato a chi si
vuole divertire. Venduti 6 esemplar a pilot ben
consciuti, vorrei quindi sapere dove l'hai vista.
Dubito! Predator: Se il Psyco non gira, il Tycoon
invece si non ci siamo proprio - altra cazzata
ennorme! Provlai - te li presto tutti due! In piú: Il
Tycoon é 2-3 al limite massimo, il Predator senza
acceleratore é DHV2. In piú sale meglio nel debole
ed é estremamente sicura e facile se paragonato con
altre vele 2-3. Finiture: Le finiture Wings of
changeed sopratutto la precisione di produzione
sono coniderati all'estero definitivamente come
migliori! In piú solo WOC ha: grafica tutto cucita
senza spostamenti di bordi, valvole sull estradosso,
bocche variabili a secono della pressione, cordini
Liros rincalzati.
Icaro: Anche qua non ti sei informato! Cidan´é fatta
per acrobazia. Infatti, 3 di coppa del mondo 3 anni
fa, quando e nana e fra i primi dieci in tuttel el gare
Acro! Idem Nikita, prima (syncro) ai mondiali!
Incanto é considerato in Germania come una delle
vele piú performanti di DHV1-2, in termica e in
VOLO
LIBERO, DECISIONE.
In merito al ricorso inoltrato alla FIVL in data
01/10/2007 dai signori Filippo Lo Giudice,
Maurizio Bottegal, Maurizio Dalla Valle e Fabio
Razore, in ordine alla regolare partecipazione alle
competizioni da parte dei piloti del parapendio
marca Niviuk, modello ArtikXp.
I ricorrenti, assumendo che il parapendio Niviuk
Artik Xp non avrebbe mai conseguito il certificato
di omologazione da parte del DHV, al pari del
modello Artik, ritengono che detto parapendio non
avrebbe potuto partecipare alle gare riservate alla
classe sport e, di conseguenza, chiedono:



La cancellazione di tutti i risultati sportivi
conseguiti con questa vela, con il ricalcolo di
tutte le classifiche e l'assegnazione a chi di
dovere dei vari trofei.
La pubblicazione a chiare lettere sul notiziario
della FIVL di quanto accaduto.
Una punizione esemplare per un importatore e
una ditta che, per oltre un anno, hanno fatto
pubblicità
ingannevole,
lesiva
della
concorrenza, con un risultato simile al doping
nelle competizioni.
Al fine di opportunamente valutare il caso in
questione, si rende necessario operare alcune
premesse in fatto ed alcune conseguenti
considerazioni. Si premette - In fatto
1 - IL MODELLO ARTIK XP
Il parapendio Niviuk Artik Xp è un modello che
presenta l’identico progetto di funi, calotta e
bretelle del modello Artik. Si differenzia dal
modello “Artik” per il materiale di composizione
del fascio funicolare: si tratta di fascio cosiddetto
“fine” (thin lines). Esso è prodotto da una nota
azienda del settore ed è identico in tutto a quello del
modello Race del parapendio Gin Gliders Zoom.
Non a caso, l’Artik XP è prodotto nello stabilimento
Gin Gliders. Risulta che Niviuk ha richiesto al DHV
di adottare una procedura per il rilascio di un
certificato teso a riconoscere che, nonostante la
sostituzione del materiale di composizione del
fascio, il modello XP Artik potesse rientrare nella
medesima omologazione del modello Artik. Risulta
superfluo specificare quale tipo di procedura venga
adottata in questi casi. Giova piuttosto rilevare che,
da riscontri pervenuti presso questa Federazione, è
risultato che il parapendio Niviuk, modello Artik
XP avrebbe positivamente superato alcuni test. In
particolare, il DHV avrebbe effettuato il Flight test
(test di comportamento in volo del parapendio), il
load test e lo shock test. Il Flight test, certificato in
data 26.11.2006 con le seguenti coordinate DHV
017783-GSTF03-1012-christian,
avrebbe
confermato l’appartenenza dell’Artik XP alla
“classe DHV 2”. L’ente DHV, oltre a suddette
verifiche tecniche, ha richiesto anche un ulteriore
test denominato “Linebending”, da effettuarsi sul
fascio funicolare. Niviuk, tuttavia, avrebbe rifiutato
di operare detto test per essere lo stesso, a sua detta,
ingiustificabile. Invero, da un lato Niviuk afferma
che i cordini utilizzati avrebbero ottenuto una
certificazione “a monte” (e cioè da parte della ditta
produttrice dei cordini stessi) e dall’altro, che detto
test sarebbe in ogni caso già stato effettuato dalla
Gin Gliders per essere il fascio identico a quello
montato dal modello Race dello Zoom.
2 - L’UTILIZZO DEL MODELLO ARTIK XP
NELLE GARE
La casa produttrice Niviuk, dopo aver messo in
commercio il modello Artik, omologato con DHV
alla classe “2”, ha commercializzato anche il
modello Xp, avente le caratteristiche di cui si è
sopra trattato. La prima apparizione alle gare
dell’Artik XP, a quanto consta, è avvenuta in
occasione della Coppa delle Regioni svoltasi nel
corso dell’anno 2006, riportando peraltro la vittoria.
Successivamente, l’Xp ha ottenuto alcuni
indubitabili successi sportivi sia nei campionati
regionali che in quelli nazionali nella categoria di
appartenenza, tra i quali si segnala la vittoria della
classe Sport ai Campionati Italiani Assoluti. Nel
2007 un numero apprezzabile di piloti hanno
utilizzato il modello Artik XP nelle gare
organizzate nel corso della stagione.
3 - LE INFORMAZIONI DI NIVIUK E DI
INFINITY FLY
Infinity Fly ha costantemente affermato che il
modello ArtiK XP era certificato e non presentava
problematiche con riguardo all’omologazione; Nel
sito
internet
Niviuk
alla
pagina
www.niviuk.com/en/pages/infosTechniques.aspx?rp
=6 in basso, si nota il link con scritto “Artik – Artik
XP technical file”. Cliccando sul link si apre un file
formato “pdf” nel quale compare l’omologazione
DHV 2 riferito, evidentemente , ad entrambi i
modelli, ivi trattati unitariamente. Con ogni
evidenza, pertanto, sia l’importatore che la ditta
produttrice considerano entrambi i modelli
certificati DHV 2.
4 - L’OPINIONE DEL DHV
Il DHV non ha risposto alle domande inviate dal
Commissario FIVL con riguardo alla certificazione
della vela Artik Xp. Tuttavia possiamo disporre di
alcuni recentissimi riferimenti in merito, derivanti
da altrettante domande inviate al DHV. In
particolare, risulta significativo riportare che nel
settembre 2007 il sig. Harry Bunz, responsabile
DHV, ha scritto, con riferimento all’Artik Xp che:
“the manufacturer did tests by us. They applied for
the certification, they did all test, instead of the
Linebending test. … We proofed the flying
behaviour that it is the same as with micro lines.
After the Linebending documentation they will get
an official paper that they can produce in that or
that style. There will be no other certification if the
manufacturer leave it in that style. There will be
just a remark on the test report or on the list of
materials that this modification application will be
valid. After German Air Law it is not fully
documented, after the documentation in other
Countries I do not know.
Giova riportare il testo con il quale il DHV ha
risposto alla FIVL:
To your question labelled paraglider: the Artik
XP modification application from the
manufacturer Niviuk was planed not to be a
labelled paraglider, only to do tests to fulfil the
modification applications. It will be always a
information to the manufacturer that he can
build his glider in that style with normal lines
or without uncovered lines. Modification
applications are the information's of the
manufacturer, and if the manufacturer wants to
inform the public with a new name or a new
certification numbers it is in the hand of the
manufacturer to do it in his way.
The shock and load test, even the flight tests of
the Nivuk XP was done before January 2007.
Line bending tests are recommended to fulfil a
limitano la partecipazione a parapendio omologati
(salva l’autonomia regolamentare dei campionati
stessi). E’ assai verosimile che i piloti competitori,
nell’acquistare il modello Artik Xp, fossero persuasi
che detto parapendio fosse legittimamente
utilizzabile nelle competizioni come vela certificata
DHV 2. Appare, a tale proposito, rimarchevole il
dato che l’Artik Xp presenta, nei modelli venduti in
Italia, uno stiker nei cassoni centrali, nel quale
appare chiarente indicata la dicitura di
omologazione DHV 2. Pertanto, è da ritenere che i
possessori di detto modello non intendessero agire
in mala fede o antisportivamente ma,
semplicemente, avessero dato credito a quanto
esposto loro da parte del venditore in merito
all’esistenza della certificazione. Quanto meno agli
inizi dei campionati, infatti, la situazione ed il
dibattito non apparivano chiarificati come lo sono
attualmente. Inoltre, come si può apprezzare nella
missiva del DHV inviata a FIVL, il DHV stesso
ritiene, in buona sostanza, che anche il costruttore
abbia agito in buona fede e che per tale motivo
abbia pubblicato sul proprio sito che l’Xp Artik era
omologato DHV 2.
Non sussistono pertanto evidenze, allo stato, per
ritenere comprovata la manifesta mala fede dei
competitori. Ciò posto, ad avviso di chi scrive, il
pilota deve essere comunque ritenuto responsabile,
ancorché sia pacifica la sua buona fede. Infatti il
principio di responsabilizzazione del pilota, non
può che valere in ogni caso, senza potersi invocare
eccezioni di sorta. Diversamente, potremmo
rinvenire, in futuro, a fronte di casi diversi e più
gravi del presente, forme giustificative intollerabili,
Risulta pertanto chiarito che, malgrado l’Xp abbia nascoste dietro l’alibi di una disinformazione da
effettuato tutti i principali test, malgrado l’unico test parte dell’importatore o della casa produttrice.
mancante sia riferibile a materiale già testato dal
DHV in diversa occasione, malgrado, infine, il Da tenere in considerazione è anche l’anomalia del
DHV scriva che probabilmente si è trettato di un ricorso inoltrato a questa Federazione. Da un lato lo
errore in buona fede dovuto a problemi di stesso non è stato accompagnato dai versamenti
traduzione, l’Xp stesso è attualmente è privo del necessari per regolamento, né formulato secondo le
norme regolamentari; dall’altro lo stesso viene
rilascio di un certificato formale di omologazione.
sottoscritto da soggetti nella loro qualità di
A fronte dei fatti esposti si impongono le seguenti importatori, a palesata difesa dei propri interessi
commerciali.
CONSIDERAZIONI DELLA FIVL
essere formale. Detto controllo si deve concentrare
sul rilascio della certificazione, essendo irrilevante
qualsivoglia considerazione in merito allo stato di
avanzamento della certificazione stessa, qualora
essa non sia stata ancora formalmente rilasciata, ed
essendo ancor più irrilevante ogni altra
considerazione di merito. Qualora un pilota si
iscriva ad una gara, egli è responsabile della propria
dichiarazione in merito alla omologazione del
parapendio utilizzato. Lo è, sia in caso di
dichiarazione consapevolmente mendace, sia in
caso di insufficiente od errata informazione,
ancorché il pilota stesso abbia in buona fede
confidato nelle dichiarazioni ovunque esse siano
pubblicate (salvo che nei documenti o nei siti
ufficiali degli enti omologatori).
Attraverso l’applicazione del suddetto principio si
può, nel contempo, liberare gli organizzatori di gara
da una responsabilità che loro non compete, nonché
stimolare una più intensa responsabilizzazione dei
piloti ed, indirettamente, di produttori ed
importatori.
Essendo
irrinunciabile
l’affermazione
dei
sopraddetti principi, ed essendo opportuno porre
definitivamente fine alla questione riguardante il
caso Xp Artik, al fine di evitare future incertezze, la
FIVL ritiene di dover agire d’ufficio, ancorché in
presenza di un ricorso abnorme. Di conseguenza,
così si può riassumere, alla luce dei precedenti
principi il caso in questione:
E’ esigenza primaria degli organizzatori di una gara
o di un campionato, in merito alle iscrizioni, quella
di avere certezze circa la omologazione dei mezzi
utilizzati dai piloti. Invero, l’omologazione
costituisce l’unico criterio formale oggettivo per
discriminare circa l’iscrizione ad una classifica o ad
un campionato. Ritiene questa Federazione di dover
ribadire
il
principio
secondo
il
quale
l’organizzazione (o il DdG) non possa, nè sia in
alcun modo tenuta, operare un controllo sostanziale
di merito sui parapendio. L’organizzazione, anche
per non incorrere in responsabilità che non gli
competono, può pertanto solamente operare un
controllo formale, senza arrogarsi il diritto di
decidere se una vela, pur non omologata, possegga
comunque le caratteristiche per esserlo. Invero, se
così non fosse, si aprirebbero discutibili margini di
discrezionalità e di responsabilità che non sono
ammissibili. Al fine di accertare l’omologazione,
l’organizzazione può accedere alla lista delle vele
omologate edita dagli enti preposti (DHV e CEN) e
riscontrare l’inserimento o meno di un certo
parapendio all’interno della lista stessa. Prima
ancora, tuttavia, non può che riporre la propria
fiducia sulla dichiarazione del pilota all’atto
d’iscrizione alla gara. Può altresì accadere il caso
che un parapendio sia certificato, ma che esso non
sia presente nella lista dell’ente omologatore. In tal
caso, l’organizzazione potrebbe richiedere al pilota
di fornirgli una copia del certificato. Se,
ulteriormente, rimanesse un dubbio, si potrebbe
chiedere
riscontro
direttamente
all’ente
omologatore. Nel caso del modello Artik Xp è
accertata l’assenza di un certificato formale, poiché
l’ente omologatore stesso ha espressamente
affermato che tale certificato verrà rilasciato solo
una volta positivamente effettuato il Linebending
Test.. Ed invero, con ogni probabilità, dalla stessa
identica matassa, Gin Gliders taglia sia i cordini per
costruire l’Artik Xp che per costruire proprie vele
omologate. Pertanto, se dal punto di vista
sostanziale, possiamo ritenere che l’Artik Xp sia un
parapendio che ha tutte le caratteristiche per essere
omologato come DHV 2, dal punto di vista formale,
tuttavia, non appare rilasciata alcuna certificazione.
Ora, se è vero che l’organizzazione non ha altra
scelta che adottare un criterio di ammissione
formale, dobbiamo concludere che l’Artik Xp non
sarebbe dovuto essere ammesso alle gare di
categoria sport e a quei campionati regionali che
Tutto
valid certification after the German
construction regulations. In Germany the Artik
XP is a not valid modification application after
the German construction regulations. How the
manufacturer procedure in other countries,
where the air law
follows other certifications standards, we do
not know. I personally think the manufacturer
Niviuk had not the experience of the whole
procedure of the modification application, and
may did it not in the very correct way, because
it was his first modification application.
Niviuk produce by Gin Gliders, who produce a
lot of gliders in different versions, and even
believed on his experience too. As Niviuk now
understand the procedure of the German
modification application he send us
immediately the lines for test. At the moment
it is in our bending test now, we just need
some more samples to finalize this tests. I
know to fulfil the rules correctly these are the
facts, but I personally did the e‐mails
with Niviuk and I think they had some
translation problems, to do it in the very
correct procedure of the German certification.
The pilots who flew this gliders believed to the
manufacturer information, and they never get
this information about their wings. This is just
my personally experience. Thanks for your
attention. Best regards Harry Buntz
Ciò pone senza dubbio imbarazzo a questa
Federazione, poiché, a norma di regolamento,
il ricorso non sarebbe accoglibile, né
formalmente corretto. Nel mentre non si
intende creare un precedente anomalo di
decisione presa al di fuori delle formalità di
regolamento, per cui potrebbero aprirsi una
serie indefinita ed inimmaginabile di ricorsi
informali ed anomali. Del pari, non è
intenzione di questa Federazione, legare una
decisione sportiva ad una disputa commerciale
tra operatori del settore. Tuttavia, questa
Federazione non intende nemmeno ignorare il
ricorso. Invero, la problematica di specie ha
assunto una importanza ed ampiezza tale da
richiedere senza dubbio una risposta della
FIVL, quale garante, non solo del rispetto dei
regolamenti di gara, ma soprattutto del fair
play e correttezza di comportamento di tutte la
parti che concorrono al complessivo mondo
delle competizioni di volo, non ultima quella
dei soggetti che operano professionalmente.
Ritiene infatti questa Federazione che il volo
libero necessiti dell’assoluta correttezza ed
integrità di comportamento di tutte le
componenti del volo libero stesso, siano essi i
piloti competitori, gli organizzatori, i fornitori
dei materiali, gli sponsor o altri. La correttezza
non può essere che valutata con rigore , cioè
senza eccezioni, poiché, se così non fosse, si
potrebbero aprire spiragli tesi, non solo ad
aggirare i regolamenti, ma soprattutto a
compromettere la sicurezza delle competizioni.
Ben sappiamo che, nel caso di cui si tratta, non
è fortunatamente in gioco la sicurezza del volo
e dei piloti, vertendosi attorno ad una
irregolarità formale. Tuttavia risulta doveroso
cogliere l’occasione di una problematica che
ha assunto vasto interesse nella comunità del
volo al fine di affermare, una volta per tutte,
un principio basilare da applicarsi in tutti i casi
analoghi.
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a) Il parapendio Artik Xp non risulta
attualmente certificato DHV 2, ancorché esso
abbia superato numerosi test che ne attestano la
sicurezza in volo;
b) I piloti che hanno utilizzato detto parapendio
nelle gare non avrebbero dovuto prendervi parte
a norma di regolamento (per le gare riservate
alle vele omologate) ovvero iscriversi alla
“classe sport” (per le gare aperte ad ogni tipo di
parapendio).
c) I piloti dell’Artik Xp, pur in buona fede,
risultano comunque responsabili di avere
dichiarato all’atto di iscrizione alle gare, che il
loro parapendio era omologato DHV 2.
ciò premesso, la F.I.V.L. nelle persone di
Luca Basso, Luciano Gallo, Fabio Federici, Matteo
Di Brina, Flavio Tebaldi, con giudizio unanime, con
riguardo alle competizioni svoltesi nel 2007 così
indica e decide:
1. Di annullare i risultati conseguiti nella
classifica sport da piloti che hanno
utilizzato il parapendio Niviuk modello
Artik Xp nelle gare nazionali. Ferma la
classificazione del pilota in classifica
generale assoluta “open”;
2. Di rimettere ad ogni singolo campionato
regionale la decisione in merito
all’annullamento o meno dei risultati ivi
conseguiti dai piloti utilizzatori di Artik Xp
tenendosi conto dei principi espressi in
questa decisione, salvo ovviamente il caso
che l’organizzazione del campionato
regionale
abbia
preventivamente
autorizzato, sulla base della propria
autonomia
regolamentare,
la
partecipazione dell’Artik Xp al campionato
stesso;
3. Di pubblicare la presente decisione;
4. Nulla in merito alle ulteriori richieste da
parte dei ricorrenti.
Così stabilito dalla FIVL in data 13/11/2007, Luca
Basso, Luciano Gallo, Flavio Tebaldi, Fabio
Detto principio può essere così riassunto:
Federici, Matteo Di Brina
Il controllo sulla certificazione di un parapendio da
[www.fivl.it]
parte dell’organizzazione della gara non può che