La Regione stanzia i fondi salva la Spettabile Reggenza

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La Regione stanzia i fondi salva la Spettabile Reggenza
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 333 - ANNO XIII - EURO 1,50
Grazie Roberto!
di Stefania Simi
Sono tante le parole che vorrei
dire, le considerazioni che vorrei
fare, presa da un moto di speranza, di ottimismo: persone così ti
riportano a ben sperare nel genere umano. Non voglio esaltare
la notizia più del dovuto, ma un
segno positivo, soprattutto di
questi tempi, secondo me va assolutamente considerato. Vorrei
ci pervadesse quello spirito buono affinché allontanasse tante
miserie, intese come maleducazione, ipocrisia, falsità, grettezza,
volgarità, avidità, che purtroppo
sono parte imperante del nostro
quotidiano, volenti o nolenti; ci
vengono imposte dall’alto, come
una melma che ci cala dal cielo e
dalla quale non sappiamo ripulirci!
Contina a pagina 7
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
Lusiana
Il maltempo fa danni ingenti.
Richiesta la calamità naturale
Sociale
Pista ghiacciata
davanti al
Duomo “Contro
la crisi un’offerta
turistica più
ricca” Ma non
mancano
le critiche
La Casa del
Pastore non è
più adeguata.
Trasloco per
la comunità
alloggio
L’aeroporto
può accendere
i motori
Pag. 6
Rotzo
Pag. 12
Pagine 2-3-4
Pag. 9
“La scuola
non si chiude!”
Tutto il paese
a difesa del plesso
La Regione stanzia i fondi
salva la Spettabile Reggenza
Spagnolo:“Una boccata d’ossigeno in attesa della nuova legge
per la gestione e la razionalizzazione delle Comunità Montane”
GALLIO
Pag. 10
Costituita la Vicinia:
il patrimonio gestito
dagli antichi abitatori
Grafica Altopiano
HOCKEY
GHIACCIO
CONCO
SABATO 13 NOVEMBRE 2010
II nostri
nostri
volontari
volontari
aa Vicenza
Vicenza
Pag. 18
Asiago
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Pag. 17
Dopo un anno
senza parroco, arriva
don Lorenzo
L’alluvione in Veneto
e il ruolo dello Stato
di Renzo Cappozzo
L’alluvione, che ha messo in
ginocchio il triangolo di territorio compreso fra le province di Vicenza, Padova e Verona, ha lasciato un paesaggio desolante, ma mentre il
fango si potrà asportare, la
sensazione d’impotenza contro la furia delle acque e l’abbandono da parte delle istituzioni, rimarranno impressi per
sempre nel cuore e nella mente
della nostra gente, che dalla
grande amarezza per la catastrofe, passa all’angoscia della solitudine. Dal dramma
emerge la differenza sostanziale con cui lo Stato italiano
interviene materialmente ed
economicamente, dopo una
calamità naturale, a seconda
della posizione geografica in
cui si trova la zona colpita.
Succede così che nel Veneto,
di quel nazionalismo sbandierato a piè sospinto da coloro
Asiago pronta per la
Continental Cup
I particolari nell’allegato
che si riempiono la bocca con
l’Italia unita e indivisibile,
messa in pericolo da oscure
manovre secessioniste, non
se ne sia vista traccia. Per
vedere le immagini delle
devastazioni provocate dall’ondata d’acqua, bisognava
sintonizzarsi sulle tivù private che seguivano in diretta il
dramma della gente che aveva perso tutto in poche ore. I
telegiornali nazionali aprivano e chiudevano la pagina
dell’immane disastro dedicando pochi minuti ad immagini ed alcuni secondi per
sentire la testimonianza di
qualche sfollato...
Continua a pagina 3
8
Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
2
EMERGENZAALLUVIONE NEL VICENTINO
ATTUALITA’
Squadre dei nuclei della
Protezione Civile
del’Altopiano (Asiago,
Roana, Enego) sono
subito accorse nel
vicentino in aiuto alle
popolazioni colpite dall’alluvione del 1 novembre scorso e in
turnover, sono tuttora
al lavoro. Il nucleo di
Lusiana, come ci ha
riferito il Sindaco, ha
dovuto
invece
monitorare il territorio
comunale, essendoci
10 frane in movimento nelle frazioni che si
affacciano alla pianura, come ad esempio
quella di Laverda, mentre il
gruppo di Enego, è stato indirizzato a Vicenza centro e a
Caldogno, tranne il 4 e 5 novembre, per drenare il campo
di calcio e gli spogliatoi e soccorrere una casa isolata del loro
paese. Le immagini scattate a
Cresole, una delle aree più colpite, parlano da sole. Ma parlano anche coloro che hanno
partecipato attivamente al soc-
Volontari dell’Altopiano in prima linea
nei paesi alluvionati della provincia
corso, ecco alcuni commenti:
“Abbiamo trovato un quadro
disastroso, al di là di ogni aspettativa, che ci ha lasciato per un
attimo senza parole, ma poi
sotto a lavorare. Le persone
vedendoci arrivare hanno
espresso sollievo, ma in modo
composto, senza scene. Senza
l’intervento delle pompe
idrovore, non potevano fare
molto. Solo vedendo i danni
lasciati dall’acqua pompata via, hanno accusato la
vera entità del disastro:
auto inutilizzabili, mobili
sfasciati, macchinari
irrecuperabili, colture distrutte, animali morti.
Tutta gente comunque,
che ci ha dato dentro, con
determinazione, senza
aspettare il miracolo dall’alto”. “L’immagine del
ponte degli Angeli, in centro città ma soprattutto
delle aree vicine: un mare
di fango! Noi, dopo il passaggio al coordinamento
presso i Vigili del Fuoco,
siamo stati inviati per le
strade a spalare detriti,
acqua, fango, assieme ai cittadini: tutti al lavoro, fra cui molti
ragazzi e soprattutto ragazze”.
“Una bambina con la biciclettina
andava avanti e indietro con dei
sacchi che portava in salvo e
sulla spalla i suoi pattini...” “Ho
visto fra le macerie da sgombrare molti giocattoli di bambini
ormai inservibili, ma anche un
presepe rovinato e l’immagine
mi ha fatto star male...” Ma quel-
lo che i nostri volontari hanno
riportato in modo unanime è
che i cittadini colpiti erano tutti al lavoro, senza tante chiacchiere e lamenti, a darci dentro, com’è tipico nel dna dei
veneti. Ciò non toglie che
adesso si aspettino la massima attenzione a livello governativo, ovvero che ciascuno
faccia la propria parte. Le dichiarazioni da parte della Presidenza regionale, provinciale
(VI VR BL TV), dell’Amministrazione del capoluogo
vicentino e dei comuni colpiti,
parlano chiaro: in Regione, i
danni ancora sottostimati sono
all’oggi per 1 miliardo di euro.
I 20 milioni già destinati, sono
solo per le prime urgenze,
come ha dichiarato l’ancora
per poco capo della Protezione civile, Bertolaso, in zona
negli scorsi giorni e ribadito,
durante la sua visita in Prefettura a Vicenza, il Pres. del Consiglio Berlusconi, accompagnato da Zaia e Bossi, che ha
dichiarato: “Abbiamo già avviato la pratica con la Commissione Europea e nei prossimi giorni, arriverà qui il
Commissario Tajani, per prendere atto degli eventi. Sappiate che si potrà accedere ai
Fondi Strutturali, che sono
circa 450 ml. di euro dal 2007
al 2013, poi risponderà lo Stato”. Dopo la visita gli aiuti sono
stati portati da 20 a 300 milioni. Secondo la stima del Sindaco Variati, solo in città ci
sono danni per quasi 200 milioni. Nel vicentino, sono stati
infatti danneggiati: 11599 residenti e 5398 famiglie, 1646
edifici, 4691 numeri civici, 277
negozi, 64 esercizi pubblici, 55
edifici con attività industriali,
artigianali, magazzini, officine,
8 strutture sanitarie, 3
farmacie, 23 scuole, 9
servizi pubblici, 22
strutture sportive, 6
distributori, 12 edifici
religiosi, 1 struttura di
accoglienza e 13 monumenti. Superficie
allagata: 16,1 kmq.: un
20% dell’area totale.
Un regione in ginocchio, dove c’è bisogno dell’aiuto di tutti.
A tale scopo il Presidente Zaia, ha attivato
la richiesta all’ FSUE
(fondo di solidarietà
dell’Unione Europea),
creato per rispondere
alle calamità naturali
ed esprimere così la solidarietà
europea alle regioni colpite e
messo in atto solo dal 2002, ben
33 volte per alluvioni, inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste, siccità. E a tale
scopo il Sindaco di Vicenza,
Achille Variati, ha lanciato un
appello per cercare volontari
(recapiti dove lasciare il proprio
nominativo:
e-mail
[email protected] –
tel. 0444/221312 / fax 0444/
221025 – ad oggi arrivate 2200
adesioni, ma l’appello è ancora
valido per la raccolta di nominativi) e aperto una sottoscrizione (di cui Lui è al N. 1 per
1000 euro). Per il Comune di
Caldogno: su c/c della BancaAlto
Vicentino, allo stesso intestato
(IBAN IT 21K 08669 60210
0094 3833) e su quello intestato
al Comune di Vicenza, presso la
Banca Popolare di Vicenza, Filiale di C.trà Porti (IBAN IT57
C0572811810010570747633 –
causale: “Fondo alluvione novembre 2010 – Città di VI”)o
semplicemente, inviando un
sms di 2 • al n: 45501. Vicenza
è la nostra provincia e al di là
del disastro ambientale, economico, umano, per chi li sta
soffrendo in prima persona,
la ricaduta è per tutti, noi compresi, non solo perchè viviamo dell’afflusso turistico dalla pianura e accuseremo il colpo, ma anche perchè è verso
la pianura che 3.500 nostri
concittadini fanno i pendolari
e
molti
originari
dall’Altopiano, vi risiedono o
hanno legami familiari. Ma la
solidarietà è quella che conta:
non è un compito delegato
solo a Protezione civile o a volontari. La targa posta 44 anni
fa sul muro della Casa di Cura
Eretenia, indica: “4 novembre
’66" sulla linea dov’era arrivata l’acqua. In questo mezzo secolo l’area è cambiata, è
un’altra, si è allargata, appesantita e così pure l’hinterland. Il terreno non drena più
perchè è coperto di cemento
e puntuale è arrivato il conto
da pagare.
Beppa Rigoni Scit
Raccolta di fondi della Caritas
La Caritas diocesana, nell’intento di essere vicina a coloro che
sono stati duramente colpiti dall’alluvione, ha indetto una
raccolta straordinaria di fondi per domenica 14 novembre,
durante le collette delle messe. I fondi verranno devoluti
alle comunità parrocchiali maggiormente colpite; nelle prossime settimane, una volta fatta una valutazione più precisa
dei danni, verrà inoltre considerata la fattibilità di ulteriori
progetti e gesti di solidarietà. Le offerte in denaro, si possono inoltre effettuare tramite versamento sul c/c postale
n. 10292357 (intestato a Caritas diocesana di Padova e specificando nella causale “Alluvione novembre 2010”) o tramite bonifico bancario intestato a Caritas – Diocesi di Padova, presso la Cassa di Risparmio del Veneto – Agenzia 20
Padova, IBAN: IT 86 T 06225 1215007400338020K.
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
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Pericoli idrogeologici: “In pianura un’altra realtà”
Mezzo Veneto in ginocchio
a causa di straripamenti
torrentizi e per lo smottamento di terreni lungo le fasce collinari. La stagione
nelle piogge non lascia tregua ai paesi di pianura e ai borghi posti lungo la pedemontana,
problematiche che non interessano direttamente i 7
Comuni, arroccati al sicuro su di un terreno carsico.
Tuttavia l’allarmismo esteso stimola qualche interrogativo sulla sicurezza del
nostro territorio: possiamo
davvero
considerare
l’Altopiano preservato dalle tragiche devastazioni che
hanno interessato numerose province della Pianura
Padana? Ci risponde il
dottor Antonio Galgaro, ricercatore e docente in Geologia Applicata e Sistemi
di Controllo e Monitoraggio
presso il Dipartimento di
Geoscienze dell’Università
degli Studi di Padova.
Galgaro è responsabile
scientifico di progetti della
Regione del Veneto ed
Il Veneto colpito dalle alluvioni. Il punto di vista del
dottor Antonio Galgaro, docente di Geologia Applicata e Sistemi
di Controllo e Monitoraggio presso l’Università di Padova
ARPAV sullo studio
delle
risorge
geotermiche
ed
idrotermali regionali e
dello studio di movimenti di superficie in
aree montane e del
centro storico della Città di Venezia. Si occupa di sistemi di
monitoraggio di frane di
vario tipo, installati sulle dolomiti ed Ande
argentine, di intrusione
salina negli acquiferi
costieri e di ricerche sulle
acque sotterranee, di progetti di cooperazione internazionale di ricerche d’acqua in Eritrea in collaborazione con il governo eritreo
e l’ONU, nonché della
predisposizione di previsioni a brevissimo termine
(now-casting) basati su reti
neurali, di situazioni di rischio idraulico da piene flu-
viali con la Protezione Civile della Provincia di Padova e di Vicenza.
“Tra le popolazioni che in
Veneto possono stare
tranquille, metterei in vetta alla classifica proprio
gli altopianesi – conferma
Galgaro – il fenomeno
carsico offre valide forme
di garanzia, tra le più evidenti il rapido defluire
Le “Macellerie del gusto” e la solidarietà
Le “Macellerie del gusto” è un’associazione che raggruppa 29 macellai vicentini nata per
promuovere prodotti genuini. Un “marchio” sinonimo di professionalità e prodotti di pregio.
Dall’amicizia nata tra gli aderenti all’impegno comune in iniziative di solidarietà il passo è
stato breve. Tant’è che gli associati
della pianura partecipano sempre al
“Primo maggio di solidarietà” di
Asiago. Ora, con l’alluvione che ha
colpito la provincia, la solidarietà dalla montagna è scesa in pianura per
soccorrere un associato di Cresole,
la Macelleria del 2000 di Giovanni
Giacon, che si trovava con oltre 16
quintali di carne da buttare e il negozio invaso da 95 centimetri di acqua.
G.R.
L’alluvione in Veneto e il ruolo dello Stato
Continua da pagina 1
Il Tg3 nazionale, pagato con
il canone dagli italiani, dedicava alla tragica situazione in
Veneto 2 minuti, prima di
chiudere, dopo avere parlato
di Rubi per tutta la durata
della trasmissione. Mentre il
Giornale di Vicenza usciva
tutti i giorni con le prime dieci pagine interamente dedicate al dramma degli sfollati,
sui giornali nazionali la notizia è passata dalla prima alle
ultime pagine, nel giro di pochi giorni. Per capire che
noi veneti siamo cittadini
italiani di serie B ci voleva un’alluvione, ed anche
per appurare che la nostra
classe politica, a prescindere dallo schieramento
d’appartenenza, invece di
parlare con una voce sola
e battere cassa a Roma e
in Europa, con la stessa
decisione e le stesse pretese rivendicate nelle altre regioni, si perde in sterili quanto inutili polemiche
intestine. Nel momento del
bisogno, il Veneto ha sempre
aiutato tutti gli italiani che si
sono trovati in difficoltà, e
non perché è una regione ricca, dove c’è lavoro per tutti,
come affermano certi politici che
ci mungono da quando è nata la
Repubblica, ma perché il nostro
è un popolo solidale e generoso
con i fatti, non con le chiacchiere, malgrado la realtà economica veneta sia ben diversa da
come la dipingono. Oggi siamo noi ad avere bisogno del-
lo Stato, ma nessuno se ne
accorge perché qui non siamo abituati a piangere e a gridare forte come a Pomigliano
o Termini Imerese e all’Aquila ecc. E poi si dà già per scontato che noi rimetteremo in piedi da soli le nostre attività, mentre per nostri connazionali più
“sfortunati” che vivono in aree
privilegiate del paese, come le
5 regioni a statuto speciale, per
esempio, il governo avrà sempre un occhio di riguardo per
prelievo fiscale e stanzierà i
fondi per sussidi vari e una cassa integrazione lunga fino alla
pensione. Nel frattempo continueranno ad accusarci di essere razzisti, secessionisti ecc, e
che federalismo fa rima con egoismo. In sintesi il governo nazionale,
e
i
paladini
dell’assistenzialismo perenne, si
aspettano che i veneti continuino a tirare il carretto e siano sempre generosi e disponibili ad
asciugare le altrui lacrime, mentre le nostre dovremo asciugarcele da soli. Renzo Cappozzo
delle acque
meteoriche
che precipitano in profondità, dando vita a corsi
d’acqua che tradiscono
la propria presenza solo
nel complesso di sorgenti
situate nelle valli
poste ai piedi del
grande acrocoro
nato
dal
corrugamento”. Tuttavia un reiterato e copioso defluire
di
acque
piovane nel
sottosuolo
non potrebbe
procurare ai
torrenti in
profondità la
forza necessaria alla formazione di
pozzi e voragini? “Questi fenomeni non sono esclusi, ma
si tratterebbe comunque di
crolli dalle entità non rilevanti e non rilevabili a
livello della superficie.
Poi i corsi d’acqua che
percorrono l’Altopiano
non destano preoccupazione; il Ghelpach è un
torrente stagionale, ha un
percorso di circa 12 km
tra le quote di 1050 e 900
metri, con una pendenza
di solo 1,2%. Se guardiamo alle altre valli, Assa o
Galmarara per citarne alcune, vediamo che raramente presentano corsi
d’acqua sul proprio fondo. Nell’ambito di conche
ed incisioni abbiamo una
rete idrografica temporaneamente attiva, e le sorgenti esistenti son di portata modesta. Direi che
con i “pericoli” della pianura i 7 Comuni hanno
poco a che spartire, almeno dal punto di vista
idrogeologico”.
Giovanni Dalle Fusine
Sapor d’acqua natìa
La bella donna che scava nel fango
La necessità li ha costretti ad
approdare quassù, perchè i
feudi di periferia vanno difesi sempre e comunque, anche a rischio di rimettercene
la faccia e andarsene vestiti
di fischi e di urla. Ad un certo punto anche il premier
Berlusconi, il suo fidato
caposcorta Bossi e persino il
Napolitano che quassù ha
studiato si sono decisi a far
visita al Veneto in stato di
emergenza. Premesso che
noi siamo quelli del primo
Berlusconi - quello che disse
“ghe pensi mi” - e che nelle
calamità naturali sappiamo
trarre forza dalla nostra
millenaria e saporita storia, ci
rimane un pizzico di amarezza per l’elegante messa in
disparte riservata alla nostra
terra e alla nostra gente dall’Italia intera. Quell’Italia che
tante volte i nostri padri, i
nostri soldati e i nostri uomini del volontariato sono scesi
ad aiutare, a risollevare e a
tirare fuori da pesantissimi
disastri naturali: ultimo in ordine di tempo il prezioso e
puntualissimo intervento a
favore de L’Aquila colpita dal
sisma. Assieme ad altri mille
gesti anonimi e firmati col
cuore. Ci hanno fatto credere che questa è la conseguenza del nostro mostrarci autonomi, indipendenti e
autosufficienti. Ma anche
fosse così, rimane pur sempre l’eleganza di prestare una
mano, fosse anche solo in
segno di vicinanza e di rispetto
per un lembo di terra che all’Italia ha dato e sta dando
tantissimo delle sue risorse
umane, spirituali ed economiche. La nostra storia ci ha
insegnato a non piangerci
addosso, a non guardare ciò
che potrebbe essere stato ma
a fare sempre e solo i conti
con ciò che succede e quello
che potrebbe avvenire. Magari anticipandolo facendoci
forza sui nostri talenti, sulla
creatività e sul saper leggere
i segnali all’orizzonte della
storia. E’ con questa prospettiva nel cuore che abbiamo
affrontato emergenze più lacrimose di questa alluvione,
sopratutto nel cuore: il pianto
per figli partiti senza biglietto
di ritorno, il dramma di padri
costretti ad emigrare altrove
in cerca di fortuna, il sorriso
di madri sempre e solo sulla
soglia in attesa, l’eroismo di
gente dalla storia comune disposta a sacrificarsi per difendere il nome, il profumo e
la magia dei suoi confini. A
noi la compassione non è mai
piaciuta: ci rende forti e orgogliosi dell’Italia il gesto della
vicinanza. La compassione
dice l’impotenza e la rassegnazione, la vicinanza racconta la forza di rialzarsi, il
braccio teso in segno di aiuto, la semplice voglia di non
lasciarsi piegare dalla paura
di una Natura avversa. Meno
male che il premier nel giro
delle questure ha evitato la
liturgia delle barzellette, della semplificazione e dell’ironia che tutto offusca: si è limitato a raccogliere ciò che
spetta a chi porta i soccorsi
di Pisa. A guerreggiare ci
hanno pensato, però, i politici
locali che non hanno perso
l’occasione - di fronte a morti,
alluvionati e rifugiati - di scaricarsi le colpe a vicenda.
Ennesimo segno di un certo
modo di gestire il bene comune che ha fallito di fronte alla
richiesta di serietà. Come
quello del ministro Sandro
Bondi - probabilmente più
capace nell’arte poetica che
in quella umana - disposto a
filosofare attorno al crollo di
quel muro di Pompei (con
tutto il rispetto per la storia
che reca impressa) e dimentico che anche qui, forse, fra
millenni potrebbero esserci
mura che tengono impressi
lineamenti di persone morte
abbracciate. Conoscere la
storia non è una semplice
passione d’antiquariato, ma
un voler imparare dal passato per non ripetere ciò che è
già stato. E già stato pagato.
Ma nemmeno prostrati e in
ginocchio sogneremmo mai
di tornare indietro. Potremmo gridare il nostro
federalismo fiscale e invocare quello economico. Ma non
ci sogneremmo mai di chiedere il federalismo umanitario: non possiamo contraddire noi stessi. D’altronde per
chi nasce signore l’eleganza
non sarà mai un optional occasionale. E il Veneto rimane pur sempre una bellissima
signora. Anche quando, bagnata e infangata, scava nel
fango.
Don Marco Pozza
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
4
Asiago salva grazie allo scolmatore
ATTUALITA’
Il 4 novembre 1966 tutto il
centro di Asiago finì sotto
quasi un metro d’acqua.
Un’alluvione senza precedenti causata da piogge incessanti che hanno riversato
347 mm di acqua sulla città
in poco più di 24 ore. Una
“montagna” d’acqua ingrossata anche da quella proveniente dal disgelo delle nevi
cadute copiose in altura. Una
Il “tubone” lungo 5 chilometri posto sotto la città ha dimostrato tutto il suo valore
situazione del tutto simile a
quella che si è presentata la
settimana scorsa e che ha
provocato le inondazioni nel
vicentino.
Infatti nei giorni dell’alluvione in pianura, sull’Altopiano
sono caduti circa 300 mm di
pioggia che erano stati preceduti qualche giorno prima
da oltre 40 cm di neve in alta
montagna. Acqua, compresa
anche la pioggia nelle montagne a nord del capoluogo
altopianese, che s’incanala
lungo la zona nord di Asiago
formata ad imbuto e che si
riversa tutta nella “Rosa”.
Roggia che nel 1966 ha
tracimato causando le inondazioni che ancora si ricordano bene. Oggi l’acqua in
eccesso viene invece convogliata nello scolmatore ovvero nel “tubone” realizzato nei
primi 8 mesi del 2008 e che
aveva provocato a suo tempo parecchie polemiche tra
chi sosteneva che l’opera
comportasse troppi disagi e
chi la riteneva assolutamente inutile.
L’opera, una sorta di fiume
sotterraneo artificiale che
indirizza le acque bianche,
meteoriche e sorgive, dalla
zona nord di Asiago nel
Ghelpack all’altezza del
parcheggio Martiri della Libertà di via Matteotti, è
composta da una condotta
sotterranea alta un metro
per ottanta centimetri e che
scorre per oltre 5 chilometri sotto le strade di Asiago.
Un’opera doppiamente utile perché “separa” le acque
bianche dalla rete fognaria,
fatto che gravava sull’efficienza del depuratore comunale, “diluendo” le acque
nere, diminuendo la funzionalità dei processi depura-
tivi e sovraccaricando l’impianto di depurazione che
non poteva far fronte a tale
quantità di liquidi.
“Per la realizzazione dell’opera - spiega l’assessore ai lavori pubblici
Giampaolo
Rigoni,
encomiato dal sindaco nell’ultimo consiglio comunale proprio per aver creduto
fin dall’inizio nella bontà
dell’opera – in aggiunta al
contributo regionale di 750
mila euro, Etra spa ha contribuito con altri 750 mila
euro facendo sì che lo
scolmatore gravasse in alcun modo sulle casse comunali e quindi sulle tasche dei
cittadini – Un’idea nata da
Con le Regole tutta la comunità
partecipa alla gestione della cosa pubblica
Gios: “La strada per la ricostituzione delle Vicinie è stata ostacolata da timori infondati spesso
diffusi da chi intendeva fare una “politica contro” oppure per poca conoscenza della materia”
“Le regole non sono una minaccia per le amministrazioni comunali; sono anzi un arricchimento perché è tutta la
comunità che partecipa attivamente alla gestione della
cosa pubblica”.
Con questa riflessione del
segretario della Regola di
Cortina Stefano Lorenzi si è
conclusa la conferenza sulle
Regole/Vicinie tenutasi ad
Asiago sabato 6 novembre.
La presentazione del “Manuale di diritto regoliero”,
volume redatto da 5 autorevoli esperti in materia
regoliera quali Ivone
Cacciavillani, Enrico Gaz,
Elisa
Tomasella,
Giandomenico Zanderigo
Rosolo e Consuelo Martello,
è stata occasione di raffronto dei comitati regolieri
altopianesi con numerosi storici e legali. Una testimonianza, quella di Lorenzi, che
ha rinfrancato i regolieri
altopianesi perché il segreta-
rio della Regola d Cortina,
nonché presidente della consulta veneta sulle Regole, ha
ricordato le difficoltà e gli
ostacoli posti sulla strada
cortinese. Fatiche ed intralci
del tutto simili a quelli che
stanno vivendo i regolieri
altopianesi.
“E’ del tutto incomprensibile
che si neghi l’esistenza
sull’altopiano di una forma di
autogoverno e di gestione
della cosa pubblica come le
Regole – è intervenuto
Giancarlo Bortoli, grande
cultore delle tradizioni e della storia locale - Da noi si
chiamavano Vicinie, ma la
presenza dei colonnelli, dei
fuochi famiglia, di una sorta
di parlamento popolare non
sono leggende e la documentazione presentata, se fosse
stata studiata in maniera appropriata priva di preconcetti o timori, lo avrebbe dimostrato”.
“La
strada
per
la
ricostituzione delle Vicinie è
stata ostacolata da timori infondati spesso diffusi tra la
gente da chi intendeva fare
una “politica contro” oppure
per poca conoscenza della
materia – ha aggiunto il sindaco di Asiago Andrea Gios
– Se è vero che l’amministrazione comunale si troverà
con minori entrate, ovvero
senza quelle provenienti dalla gestione della proprietà
collettiva, è altresì sgravata
da alcune competenze, in
particolare sociali, che vengono assunte proprio dalle
regole”.
“Impedimenti vissuti non solo
in ambito locale ma anche a
livello regionale – è intervenuto il presidente del comitato asiaghese per la
ricostituzione della regola
Gianluca Rodeghiero – Vedi
la proposta di legge regionale per il riconoscimento delle
regole dell’altopiano fermo
da anni in Regione oppure la
resistenza incontrata dai funzionari regionali nella valutazione della documentazione
comprovante l’esistenza delle
Regole”.
“Io sono qui per imparare
perché solo comprendendo a
fondo la questione possiamo
portare avanti le giuste istanze della popolazione
altopianese – ha assicurato
l’assessore agli enti locali
Roberto Ciambetti – Da
quanto ho acquisito oggi credo di poter sostenere senza
rischio di smetita che le Regole sono una cosa buona per
il territorio e per la popolazione che la vive. Tutela il
territorio, e la sua stessa gente, da speculazioni, crea occupazione e contrasta sfruttamenti poco lungimiranti.
Credo che sia giusto dare ora
una risposta a chi ha lavorato tanto con una valutazione
scevra da preconcetti e paure”.
Gerardo Rigoni
una conversazione con l’allora assessore regionale
alla Protezione Civile Elena Donazzan che indicava
possibili finanziamenti per
la messa in sicurezza della
zona nord di Asiago”.
Finanziamenti arrivati anche grazie all’attenta analisi dei rischi stilata dall’ufficio tecnico comunale
prendendo in considerazione
anche
i
dati
metereologici delle piogge
negli anni recenti e l’aumentata urbanizzazione
delle contrade nord.
“Si è visto che le piogge durano meno ma sono più intense quindi maggiormente
pericolose – prosegue
Rigoni che è anche un
metereologo dell’aeronautica militare in pensione –
Così come si verificano disgeli più rapidi rispetto a
qualche decennio fa. Lo
scolmatore con quest’ultima precipitazione ha dimostrato tutto il suo valore, il
Ghelpack ha tenuto bene e
si è evidenziato un solo punto critico, la zona industriale dove il Ghelpack ha raggiunto il limite. Li si dovrà
proseguire con l’opera di
pulizia e messa in sicurezza
delle sponde ma tutto sommato le cose sono andate
bene”.
Gerardo Rigoni
l’Altopiano
Sabato 13 novembre 2010
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,
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Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato: don Marco Pozza,
Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese,
Amerigo Baù, Christian Comelato,
Serena Baù, Ilario De Guio, Andrea Cunico Jegary,
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Stampa: Centro Stampa delle Venezie
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l’Altopiano
Sabato 13 novembre 2010
ATTUALITA’
5
Stanziati i fondi per le Comunità Montane
Un sospiro di sollievo: “Salvi, per ora!”
Spagnolo: “Ci basteranno per tenere acceso il motore, aspettando la nuova legge”
Un sospiro di momentaneo
sollievo. Ha potuto tirarlo,
nella persona del suo presidente, la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni” dopo la riunione tenutasi lo scorso 5
novembre a Venezia, convocata dall’assessore Marino
Finozzi, che ha delega per le
politiche della montagna,
con i presidenti delle attuali
19 Comunità Montane del
Veneto.
“In attesa di approvare una
nuova legge per la gestione delle Comunità Montane
con
una
razionalizzazione delle stesse – spiega Lucio Spagnolo – si mettono a disposizione dei fondi che se non
altro permettono di tenere
acceso il motore fino alla
metà del 2011, aspettando
di poter ripartire”. Pronti
dunque 1 milione e 500 mila
euro per garantire la sopravvivenza degli enti (2
milioni lo scorso anno e non
è stato possibile per molte
pareggiare il bilancio!); 1
milione di euro per interventi agro-silvo-pastorali
malghe e viabilità alpina: 1
milione e 200 mila euro per
realizzazione progetti in
campo idraulico forestale.
Finanziamenti che dovranno essere spartiti tra tutte
le Comunità Montane, valutando i progetti più meritevoli tra quelli che le stesse
presenteranno. “Va dato atto
della volontà regionale di
mantenere questi enti riconoscendo loro un ruolo fondamentale per la montagna –
sottolinea Spagnolo – e va ringraziato chi in Regione si batte per far capire la loro importanza in particolare l’assessore alle Politiche della
Funghi: per il futuro
nuove norme e un marchio
Il bilancio della stagione di raccolta appena conclusa.
L’incasso dei permessi è inferiore allo scorso anno
Si è conclusa, oramai da qualche settimana, la stagione di
raccolta dei funghi e la Comunità montana “Spettabile
Reggenza”, in qualità di ente
gestore della risorsa “fungo”
nel territorio altopianese, tira
il bilancio. “Una stagione discreta – commenta Andrea
Benetti assessore a bilancio e
turismo– sia sotto il profilo dell’abbondanza che della qualità di funghi, anche se sembra
che l’introito complessivo derivante dalla vendita dei permessi (giornalieri, mensili e
stagionali) sia inferiore di circa il 15% rispetto all’anno
scorso con un incasso globale
intorno ai 190 mila euro”.
Denaro che, come indica la
leggere regionale 23/96, verrà utilizzato “per interventi di
tutela e valorizzazione dei
territori oggetto di raccolta di
funghi e per le iniziative atte
a promuovere l’organizzazione e lo svolgimento di corsi
didattici riguardanti
gli aspetti della conservazione e della tutela ambientale e
della flora
fungina”.
Va ricordato
che da quest’anno il costo del permesso
giornaliero di raccolta (il più richiesto, con
ben 15.150 vendite nel 2009) sia
stato aumentato a 8 euro. “E’
nostra volontà allinearci via via
con altre zone di raccolta a noi
confinanti in quanto siamo assolutamente convinti che il nostro
fungo porcino non abbia nulla da
invidiare ad altri presenti in località a noi vicine e che il territorio
vada tutelato anche dallo
“sciacallaggio” senza freni a cui
si assiste in certe giornate estive”.
Sulla incredibile corsa sfrenata
alla ricerca di funghi, Benetti si
dice pienamente in linea con
quanto proposto recentemente
dal sindaco diAsiago Gios: un’ordinanza per regolare in maniera
ferrea l’orario per la raccolta.
“Un provvedimento – sottolinea
l’assessore - opportuno per tutti i
comuni dell’Altopiano per uniformare le fasce orarie, indipendentemente dal contrasto che si potrebbe creare con la normativa
regionale. E’ inammissibile che vi siano file
di auto che salgono il costo già
dalle 4 di mattina per recarsi ai
posti più ambiti dai cercatori con
disturbo agli animali e
deturpamento dei boschi. Solleciteremo anche la Regione affinché possa rivedere alcune
parti della legge che norma la
raccolta.”
“Certo il problema si potrebbe in
parte arginare rafforzando i controlli. Il Corpo Forestale svolge
un egregio lavoro: nella scorsa
stagione ha elevato sanzioni per
2.352 euro, con circa 45 kg di
funghi sequestrati e 7 kg di funghi distrutti sul posto. Ritengo
tuttavia si debba e si possa fare
di più. Stiamo valutando la possibilità di incaricare, per la prossima stagione, delle “guardie volontarie” che possano pattugliare le zone più battute nei giorni di
maggiore afflusso, così da
disincentivare chi è solito procedere alla raccolta senza il permesso.” “Siamo convinti – conclude Benetti - che i nostri funghi, da tutti riconosciuti di eccellente qualità, possano trasformarsi anche in uno strumento
di divulgazione della nostra
terra e delle sue peculiarità: ci stiamo già adoperando la creazione di un marchio che ne certifichi le caratteristiche e le specificità,
così da essere maggiormente
spendibile dai nostri rivenditori
e soprattutto dai ristoratori”.
Stefania Longhini
montagna Marino Finozzi e
l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti”.
Ai presidenti è stata consegnata una bozza, da discutere proponendo eventuali modifiche, della futura legge regionale per il riordino delle
Comunità Montane che prevede un radicale cambiamento nella loro gestione con
i consigli composti dai sindaci.
“Nel frattempo – conclude
Spagnolo – l’attuale consiglio
lavora con la chiara percezione di prestare servizio “a
tempo determinato” in maniera del tutto gratuita. Ciò
nonostante, nell’ottica del
servizio civico, garantiamo il
nostro impegno fino al giorno che ci sarà chiesto. Torneremo a casa nostra soddisfatti almeno di aver fatto ciò
che di buono e di giusto avremo potuto fare per la nostra
splendida terra e per la nostra gente”.
Stefania Longhini
Incontro informativo sulla figura
dell’Operatore Socio Sanitario
Si terrà il 17 novembre in Comunità Montana in vista dei nuovi corsi
approvati dalla Regione Veneto che verranno attivati la prossima primavera
La Cooperativa Sociale di
Solidarietà Promozione Lavoro, in collaborazione con la
Cooperativa La Madonnina
Casa del Pastore, e con il
patrocinio del Comune di
Asiago, organizza per la sera
di mercoledì 17 novembre alle
ore 20.30 in sala delle maschere della Comunità Montana un
incontro formativo sul tema
“La figura dell’operatore socio sanitario, sbocchi lavora-
tivi e corsi abilitanti. Attualmente la qualifica di operatore socio sanitario costituisce il titolo di base per l’accesso lavorativo presso enti
pubblici quali Unità locali socio sanitarie e Aziende
ospedaliere, le I.P.A.B. nonché strutture sanitarie, sociali
e socio –sanitarie private, e
l’incontro è volto a dare informazioni sulla figura professionale OSS e sul percorso
formativo per ottenerne la qualifica, in vista dei nuovi corsi
OSS approvati dalla Regione
Veneto che verranno attivati
nella prossima primavera. Gli
interventi verteranno su “La
figura dell’Operatore Socio Sanitario”, “Il percorso formativo
per diventare O.S.S.”, “Le prospettive occupazionali nell’ambito socio – sanitario”. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare.
S.B.
Il formaggioAsiago “prodotto della
montagna” protagonista in tv
Il formaggio Asiago, prodotto della montagna, sarà protagonista nella puntata di sabato 13 novembre del programma “Ricette di famiglia”
su Rete 4 (ore 11). Una
troupe della trasmissione che
si occupa della tradizionale
cucina italiana, condotta da
Davide Mengacci e Michela
Coppa, è arrivata in
Altopiano giovedì 4 novembre. Un ampio servizio sulla
lavorazione del latte e la produzione del formaggio è stato realizzato nello storico
caseificio Pennar, nell’omonima contrada. Questo
caseificio è l’unico che produce il vero Asiago di montagna, fatto esclusivamente
con latte dell’Altopiano, se-
condo criteri di produzione
molto rigidi, in cui tutto, a partire dall’alimentazione delle
bovine fino alla stagionatura
delle forme deve seguire un
preciso disciplinare. Dal
caseificio alla tavola, con
sfiziose e genuine ricette che
si propongono nei ristoranti
dell’Altopiano illustrate dallo
chef Riccardo Cunico.
PRIMA MONDIALE! Harry Potter e i doni della morte - Parte I
Venerdì 19
ore 21.00 (Cinema Grillo Parlante)
Sabato 20 e Domenica 21 ore 15.00 18.00 21.00 (LUX)
Lunedì 22
ore 20.45 (LUX)
Mercoledì 24 Giovedì 25 e Venerdì 26 ore 20.45 (Grillo)
Sabato 27 e Domenica 28 ore 15.00 18.00 21.00 (LUX)
Lunedì 29
ore 20.45 (LUX)
Martedì 30
ore 20.45 (Grillo)
8
Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
6
Aeroporto di Asiago: la barca va
ATTUALITA’
Con il ripianamento del debito ripartono progetti e finanziamenti. L’Enac ha stanziato fondi per 500 mila euro
destinati alla sistemazione della pista ed alla realizzazione dei parcheggi esterni all’area di volo
Coi pattini nel piazzale del Duomo
Allestita nel centro storico di Asiago una pista di ghiaccio, proprio accanto
ai mercatini - Commercianti soddisfatti, ma non mancano le critiche
“Animare tutto il centro cittadino creando attrazioni che convoglino il flusso dei turisti non solo
lungo Corso IV novembre, solitamente in asfissia, ma anche nelle piazze e piazzette limitrofe”.
E’ anche con questo intento che l’amministrazione comunale di Asiago ha deciso di installare
una pista di ghiaccio nel piazzale del Duomo. La
vera novità del Natale 2010, che va ad aggiungersi alle altre due attrazioni turistiche della città,
ovvero i mercatini ai giardini pubblici e l’antica
giostra dei cavalli in Piazzetta Alpini, trova concordi molti dei commercianti della piazza, ma
non manca di suscitare critiche. Non sono pochi a ritenere inopportuna e irriverente quest’area
di “divertimento e schiamazzo” proprio davanti
alla chiesa specie in concomitanza delle funzioni
religiose. “Durante le Messe – spiega il sindaco
– si farà in modo di non creare disturbo, abbassando o addirittura spegnendo la musica. Ne ho
parlato col Parroco e mi sembra che ci siamo
intesi. In caso di funerali si può anche pensare di
sospendere il pattinaggio”. Il primo cittadino assicura buon senso nella gestione dell’attrazione
che viene inaugurata in questo weekend con turni
di pattinaggio ad entrata libera sabato, dalle
15 alle 20 e dalle 21 alle
23, e domenica a partire dalle 14.30 fino alle
16.45. Alle 17 ci sarà
l’inaugurazione ufficiale con una esibizione
dei pattinatori delle società sportive di
Asiago. La pista do-
vrebbe rimanere aperta, con turni organizzati (a
pagamento) il più possibile complementari a
quelli dello stadio del ghiaccio, sicuramente fino
alla fine delle feste natalizie. “Il nostro è un
esperimento – sottolinea il sindaco – che abbiamo voluto fare anche sul modello di altre rinomate località turistiche invernali, con la voglia di
creare, attraverso un’attività ludica caratterizzante com’è il pattinaggio, l’atmosfera magica
della montagna. Crediamo questo possa attirare turisti e dare nel contempo una mano agli
esercizi commerciali del centro che stanno soffrendo in modo preoccupante questa crisi. Potrebbe anche non funzionare secondo le nostre
aspettative, ma vogliamo metterci in gioco. Chi
non fa non falla”. “Grazie alla forte motivazione dei nostri commercianti – aggiunge l’assessore al turismo Roberto Rigoni - compiremo un
significativo passo in avanti nell’arricchimento
dell’offerta turistica invernale. Devo ringraziare
quindi tutti coloro che hanno compreso l’importanza di questo significativo sforzo compiuto dall’Amministrazione per rendere Asiago sempre più accogliente. Devo altresì ringraziare
la Regione Veneto,
in particolare l’assessore al turismo
Marino Finozzi,
che ha permesso,
mediante un significativo contributo
di 110.000 euro
l’installazione della
pista ghiacciata”.
Stefania Longhini
BIRRERIA - PIZZERIA
TRATTORIA - BRUSCHETTERIA
Ristorante CASA ROSSA
località Kaberlaba - Asiago
info 349 34.64.983
NOVITA’: per gruppi
minimo 8 persone su
prenotazione si organizza
la “Cena al contrario”
Sabato 13 - Killer IMC
(Tributo AC/DC)
Sabato 20 - Sismica
Sabato 27 - Bandicjo
speciale FESTA DI CLASSE 2010
al Khellar - Casa Rossa cena e
serata con DJ a 20 euro
Che l’entrata della Federazione italiana volo a vela nella società di gestione dell’aeroporto di Asiago fosse
importante non c’erano
dubbi. Ma che questa novità sarebbe stata determinante per far ripartire con
slancio l’aerostazione in
breve tempo è una gradita
sorpresa per tutti. Perché
con l’entrata della Fivv anche l’Enac, l’ente nazionale che esamina e vigilia sugli aeroporti civili italiani, si
è “ammorbidita” permettendo
l’annuncio di altre piacevoli novità.
Intanto l’Enac ha stanziato fondi per 500 mila euro destinati
alla sistemazione della pista ed
alla realizzazione dei parcheggi
esterni all’area di volo. Un primo
passo
verso
il
completamento della struttura
di fatto ferma da 13 anni.
In più con il ripianamento del
debito si sono liberati i fondi
necessari, quelli non spesi per i
lavori della palazzina (contributo Enac di 600 mila euro per
capirsi). Tant’è che la società
di gestione affiderà i lavori di
ultimazione e di messa in funzione della palazzina entro la
fine della primavera prossima.
Nella palazzina troverà posto
anche un’area destinata alla
ristorazione che, una volta trovato un gestore, oltre a garantire un servizio ai piloti fungerà
da richiamo creando attorno all’aeroporto un polo di attrazione turistica. In più l’Ente nazionale dell’aviazione civile ha concesso all’aeroporto asiaghese di
poter tenere solo un vigile del
fuoco in servizio durante l’apertura invece dei tre previsti
sgravando così la società di gestione di una spesa ritenuta particolarmente gravosa, almeno
finché l’attività di volo rimane
così com’è. E’ chiaro che qualora l’attività di volo, in particolare a motore, dovesse subire
un incremento lo schema dei
soccorsi sarà adeguato ai nuovi
fabbisogni.
“Purtroppo ci mancano ancora
delle strutture ed in particolare
una pompa per il rifornimento
di carburante ed alcuni hangar
per l’alloggiamento dei mezzi,
ma il cda sta valutando alcune
soluzioni che potrebbero fornire delle soluzioni adeguate limi-
tando gli investimenti economici – illustra il sindaco di Asiago
Andrea Gios – E’ comunque
importante sottolineare che tutti
i soci hanno partecipato al
ripianamento delle perdite
pregresse. Non tutti hanno sottoscritto l’aumento di capitale
in quanto la Provincia di
Vicenza ha preferito uscire dalla compagine sociale pur manifestando la volontà e l’intenzione di contribuire al sostentamento dell’aeroporto attraverso un contributo in conto esercizio che verrà stanziato annualmente. Va tenuto presente che
nell’eventualità in cui non si fosse ricapitalizzata la società con
la conseguente ricostruzione del
fondo Enac e con il
completamento dei lavori si sarebbe dovuto restituire l’intero
contributo pari 600 mila euro”.
Gerardo Rigoni
Come l’Amministrazione asiaghese
applica le normative sulle zone ZPS
Ce lo racconta l’Assessore al Patrimonio, Guido Carli
Il piano di revisione del Riassetto Forestale commissionato dall’Amministrazione Comunale e dall’Assessorato al Patrimonio
allo “Studio P.A.N.” - Pianificazione Ambientale e Naturalistica
di Borgo Valsugana, sta procedendo in piena sintonia con il
progetto del Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale ZPS IT3220036, che la Comunità Montana ha invece affidato
allo “Studio Verde” di Bologna, all’ “Istituto Oikos” di Milano, a
“R.D.M. Studio” e a “N.I.E.R. Ingegneria”. L’incarico professionale, lo “Studio P.A.N.” l’ha ricevuto già l’anno scorso e si chiuderà entro il 2011. Il team trentino al quale L’Amministrazione si è
rivolta, da vent’anni si occupa di pianificazione forestale e ambientale, analisi dei territori forestali e approfondimenti in campo
vegetazionale, pedologico e faunistico in particolare in Trentino
Alto-Adige, dove ha redatto i piani di assestamento e gestione
forestale dei comuni di S.Pietro, Valda, Grigno, Ledro, Fondo,
Tiarno, Borgo, Tesino, Vanoi, Tenna,
Baselga, Riva, Altopiani trentini e
comprensori lombardi. Nella nostra area, il
pool di professionisti sta studiando le particelle forestali, compreso il controllo dei confini e i calcoli delle possibilità di taglio
boschivo annuale. Il piano che si chiuderà
per la fase triennale di progettazione nel 2011
e prevede l’aspetto attuativo entro il 2019,
sta richiedendo un oneroso lavoro di ricerca
attraverso la cartografia esistente che prevede il successivo riversamento su cartaceo:
una vera e propria mappatura su cui effettuare i tagli. (Si intende, su quali lotti di legname intervenire ma anche in quali aree operare il riassetto per un decennio all’infuori
degli schianti e delle situazioni particolari, tenendo in debita considerazione gli habitat di
specie protette, come chirotteri e salaman-
dre, quindi alberi che ospitano i primi e pozze o zone umide
popolate dalle seconde e quant’altro). Uno dei principali obiettivi è quello del taglio del pino mugo su aree a scacchiera di 500
mq. ciascuna, meglio se allargabili a 7-800 (come suggerito
proprio dal Dott. Odesso dello “Studio P.A.N.” in occasione
dell’ultimo recente incontro sul Piano di Gestione della ZPS,
in Comunità Montana), per rendere l’intervento più snello e
meno oneroso possibile. La scelta prevista del taglio a scacchiera nella mugheta, ha il senso di aprire dei corridoi fra la
vegetazione, attraverso i quali possano transitare agevolemente
gli animali che popolano le zone alte, volatili ed ungulati. Il progetto è anche rivolto a migliorare la qualità dei pascoli e il conseguente implemento malghivo, una delle grandi risorse del
nostro territorio, non trascurando le pozze d’alpeggio. Ad oggi,
esse sono curate, assieme al contenimento della mugheta, quasi totalmente da volontari, in particolare
quelli appartenenti all’Associazione Cacciatori, mentre la tutela dei pascoli dall’intervento delle Amministrazioni comunali e dai
malghesi. Il piano di gestione delle aree ZPS
(zone Nord dell’Altopiano di Asiago), deve
andare per forza di cose, in simbiosi con la
revisione del Piano di riassetto forestale che
il Comune di Asiago e altri dell’Altopiano,
stanno predisponendo. Tanti sono i vincoli
dettati in materia dalle direttive europee della
“Rete Natura 2000”. Si deve pertanto cercare il
giusto equilibrio che consenta di sfruttare, come
è sempre stato nel territorio, quelle risorse di
proprietà degli aventi diritto all’uso civico. Le
Amministrazioni, quella diAsiago in testa, sono
quindi chiamate a gestire il patrimonio collettivo e a salvaguardare usi e consuetudini secolari.
Beppa Rigoni Scit
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
7
Per 18 famiglie asiaghesi la possibilità di realizzare la prima casa
ATTUALITA’
Area Peep Ebene, assegnati i lotti
Le richieste valutate prima dalla commissione comunale e poi dalla Guardia di Finanza
Stilata la classifica definitiva per l’assegnazione delle aree
PEEP ad Asiago che darà a 18 famiglie asiaghesi la possibilità di realizzare la propria casa. La novità nella modalità dell’assegnazione dei lotti da acquistare per costruire
la prima casa sta nel passaggio intermedio delle pratiche
vagliate una per una dalla Guardia di Finanza in seguito
ad accordi sottoscritti con l’amministrazione comunale
nell’ottobre scorso. In pratica le richieste presentate sono
state prima valutate dalla commissione comunale che ha
accertato i requisiti richiesti raffrontandole con la documentazione presente in Comune. Numerose prerogative
erano pretese nel bando di assegnazione, in primis la mancanza di qualsiasi altra proprietà immobile da parte di ciascun componente del nucleo famigliare. Sono stati poi assegnati punteggi per reddito, se la famiglia era sotto sfratto,
se all’interno della famiglia risiedeva un disabile o un anziano, il numero di componenti del nucleo famigliare, se
l’alloggio occupato dalla famiglia era inadeguato. Tutti i
richiedenti inoltre si sono impegnati a realizzare case
biocompatibili di classe A o B. Al primo vaglio 5 domande sono state escluse per mancanza di qualche requisito.
In seguito al vaglio della Guardia di Finanza altre 3 do-
La Salca un anno dopo
Ore 9 del mattino del 18 novembre 2009, l’azienda in piena attività. Una collaboratrice del reparto verniciatura, è intenta alla
pulizia dei beccucci a spruzzo
con una pistola ad aria compressa, un’operazione di routine. All’improvviso scocca una scintilla che in un attimo appicca il fuoco nella camera di verniciatura.
Bruno Buttolo, controlla prontamente le
porte tagliafuoco e
Loreno Baù, entrambi
caporeparto, accorre
subito, ma l’apertura
da parte sua della porta tagliafuoco fra i reparti, risucchia l’ossigeno e provoca una
specie di esplosione. Baù viene
catapultato a terra, ma la porta
tiene e isola la zona verniciatura
dagli altri reparti. Il subitaneo intervento dei vigili del fuoco blocca il focolaio e mette in sicurezza
lo stabile. Un anno dopo, con il
contributo dell’assicurazione e
grazie alla pazienza dei fornitori,
sono state rinnovate le cabine
di verniciatura, sono state cambiate le porte tagliafuoco e sostituiti gli infissi e gli impianti elettrici, andati distrutti. Si va avanti. Il colpo è stato attutito, anche
grazie alla disponibilità di due
aziende altopianesi del settore
che hanno messo a disposizione le loro camere di verniciatura,
fino a quando quelle in dotazio-
ne all’azienda, sono tornate
agibili: la “Serramenti Grigiante”
di Gallio e “Falegnameria
Comparin” di Rotzo. Anche le
banche locali con cui opera
l’azienda, hanno dato il loro sostegno, dilatando il credito. Il ritorno alla normalità però si deve
soprattutto ai dipendenti (tutti
soci della formula cooperativa
aziendale SCARL), fra cui molte
donne, che si sono prodigati per
sostenere la continuità operativa. “Salca” tra l’altro è una vera
azienda avendo circa trenta dipendenti e dall’86 è diventata appunto una cooperativa. Un anno
dopo, un anno difficile, per tutti i
settori economici e in particolare
per il comparto del mobile.
“Salca” opera in una nicchia di
mercato particolare, il mobile in
stile, e vende nei paesi del meridione e in quelli dell’Est europeo.
Una grossa commessa dalla Russia dev’essere chiusa proprio in
questi giorni, ma la situazione è
stagnante. Che fare? “Resistere!”,
hanno
risposto
unanimemente i soci collaboratori. E in che modo? Diversificando la produzione e rivolgendosi
anche ad un mercato locale, ovvero realizzando arredamenti
completi “di montagna” e con uno
stile più attuale. Molti i lavori realizzati con questa nuova ottica, per
privati proprietari di abitazioni in
Altopiano e fuori, ma anche per realtà operanti nel settore recettivo,
come lo “Sporting Residence” di
Asiago. Il know-how di cui l’azienda è dotata, consente la progettazione degli interni da parte dei tecnici e la realizzazione dei lavori, con
costi e tempi assolutamente competitivi.
Beppa Rigoni Scit
Grazie Roberto!
Contina da pagina 1
La bella notizia, cui faccio riferimento fa ricordare un calcio,
come dovrebbe essere, parla di
uno sportivo, così come uno
sportivo vero dovrebbe essere,
non riesco a non riflettere ascoltando la notizia alla radio, una
bella notizia, che rievoca bei ricordi, che rievoca un calcio ed
un personaggio ad esso legato,
che non riesco più a vedere nel
panorama attuale! Roberto
Baggio ha ricevuto il “Peace
Summit Award 2010”, il riconoscimento nato dalla collaborazione tra la Fondazione Gorbaciov
e il Comune di Roma, assegnato
nel summit dei Premi Nobel per
la Pace. Un premio importante,
frutto di grandi azioni. Nelle motivazioni del riconoscimento, si
fa riferimento all’interesse mostrato da Baggio in occasione
del terremoto di Haiti e al contributo finanziario nella costruzione di diversi ospedali nel mondo, per la sua partecipazione alla
campagna in favore della liberazione di Aung San Suu Kyi.
Sono felicissima di questa notizia, una figura positiva, bella, un
esempio in mezzo a tanto nulla
che ci soffoca, ci opprime e temo
tanto ci anestetizzi anche ad un
peggio! Baggio mi è sempre piaciuto come calciatore, ho sempre
tifato per lui, al di là dei colori
delle maglie che ha indossato,
perché l’ho sempre considerato
L’associazione Stella Alpina chiede aiuto
Contribuire al confort dei residenti della comunità alloggio
“Brunialti”, e all’abbattimento dei
costi di gestione della struttura,
realizzando una stuba per riscaldare i locali comuni. E’ quanto
ha pensato di fare l’associazione “Stella Alpina – Onlus” che
raggruppa circa 50 famiglie, con
figli disabili, di tutti i comuni
dell’Altopiano. Un’idea perfetta,
ma che richiedeva anche parecchi soldi, fondi di cui l’associazione non disponeva visto che,
assieme all’Unitalsi e alla San Vincenzo, da qualche anno collabora, anche finanziariamente, con
la “Fondazione Vicenza Una Città Solidale” per la realizzazione
del progetto “Brunialti” a
Cesuna. Una struttura che prevede la costruzione di una comunità alloggio per 10 disabili gravi
dell’Altopiano. “Al fine di risparmiare sul riscaldamento, circa
1000/1500 euro l’anno, e poter riscaldare i locali nei periodi primaverili ed autunnali senza accendere l’impianto generale, abbiamo pensato di installare in soggiorno una stuba a legna e in
muratura – spiega Pierangelo
Costa, presidente dell’associazione che dal 2004 promuove attività di sostegno, formazione ed informazione alle famiglie con
disabili per affrontare le
problematiche relative al “durante” e al “dopo di noi” - I lavori
della casa stano giungendo alla
Chi volesse fare una donazione alla Stella Alpina può
effettuare versamenti sul C.C. Ufficio Postale Asiago
IBAN: IT91Y0760111800000052753076
oppure sul C.C. Banca Popolare Vicenza –Asiago
IBAN: IT57L0572860130058570359210.
fine; purtroppo anche le disponibilità economiche erano finite
quindi non ci restava che affidarci alla sensibilità della comunità
per raggiungere i 4 mila euro necessari per terminare la stuba”.
Molte le associazioni che hanno
risposto permettendo il
mande sono state escluse per vari motivi. Alla luce di quanto emerso la commissione comunale ha potuto, nella seduta del 4 novembre,
stilare la graduatoria definitiva. “Sono
A Liverpool
decisamente soddisfatto dell’esito di questo bando –
commenta il sindaco Andrea Gios – Abbiamo provveduto alla necessità di 18 famiglie asiaghesi; ora speriamo che con il tempo riusciamo anche a dare risposta a chi, per un motivo o l’altro, in questo bando è
rimasto fuori. Per esempio, per chi fosse interessato
rimangono aree disponibili all’area PEEP della frazione Sasso”.
Gerardo Rigoni
raggiungimento dell’obiettivo; il
solo Coro Asiago, con il suo concerto in Duomo di Asiago tenutosi nell’agosto scorso, ha raccolto 690 euro. Nonostante questo obiettivo sia stato raggiunto
c’è, e ci sarà, ancora molto da
fare”.
Gerardo Rigoni
una brava persona, è stato un
grande numero dieci, baciato da
una dote divina, dotato di grande talento. Ma anche un’altra
enorme dote l’ha graziato, e di
questo vedendolo e sentendolo
parlare, ho sempre avuto sentore: l’intelligenza. Ingrediente fondamentale, che fa la differenza e
che lo rende un vero personaggio a cui fare riferimento, a cui
ispirarsi, da citare e mostrare ai
ragazzi che si avvicinano al calcio … come vera disciplina sportiva! Il rispetto per l’avversario e
per le regole, che ha sempre avuto in campo, lo ha mostrato, anche e di più, nella vita; si scopre
così, che i suoi guadagni, la sua
notorietà, non li ha sprecati, non
li ha usati per frivolezze e stupidaggini come di solito accade, la
sua fortuna l’ha saputa e la sa
distribuire con saggezza e soprattutto con discrezione, parola ormai sconosciuta. Il vicentino di
Caldogno, ex Pallone d’oro (uno
dei cinque italiani), è l’attuale
Presidente del Settore tecnico
della FIGC, è considerato tra i
migliori calciatori della storia del
calcio italiano, occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calcia-
tori del XX secolo pubblicata da
World Soccer. Questo campione,
con semplicità, costanza, serietà,
ha aiutato ed aiuta chi ne ha bisogno, è stato anche ambasciatore della FAO . Non è un eroe, e
non lo voglio dipingere come tale,
ma vorrei tanto gridare a questa
nostra Italia, e non solo, guardate
ed imparate, si può essere bravi,
famosi, e mantenere i piedi a terra, si
può essere agli onori dello sport
mondiale e continuare a svolgere
una vita onesta, nei confronti della
famiglia e del mondo che gira intorno, insomma si può anche essere
stati il “divin codino”, restando un
umile e brav’uomo, rispettoso della
propria persona e soprattutto degli
altri, che il mondo dello sport e della
politica imparino!
Stefania Simi
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
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L’Avis nelle scuole con “Donerò…anch’io!”
ATTUALITA’
Un progetto per la sensibilizzazione dei giovani studenti verso un’etica di rispetto e di solidarietà.
La novità del 2010 la registrazione di spot per sponsorizzare la donazione di sangue
Chiara, giovane cittadina
di Asiago e dell’Europa
Studentessa al Remondini, partecipa al progetto “Model European Parliament”
Dare voce ai giovani dei paesi
dell’Unione Europea. Permettere che s’incontrino per scambiarsi esperienze, idee e, perché no, anche sogni in chiave
europea. Coinvolgere le giovani generazioni nello sviluppo di
un’Europa unita, gettando le
basi del loro futuro con proposte ed indicazioni scaturite dalle loro esigenze e necessità.
E’ quanto si propone il Progetto MEP, Model European
Parliament, promossa dalla fondazione MEP, fondazione creata nel 1994 e che coinvolge le
classi III superiore aderenti di
tutti i paesi europei. Il progetto
ha sedi regionali, nazionali ed
internazionali, simulando il funzionamento dell’apparato legislativo dell’UE. Un progetto
che non solo va a beneficio degli studenti partecipanti, che
imparano a confrontarsi con
coetanei di altre realtà culturali
e nazionali, ma anche delle
stesse commissioni europee
che possono analizzare le con-
siderazioni provenienti dai giovani europei stessi. Osservazioni e riflessioni passate attraverso il “filtro” delle sessioni regionali, nazionali ed internazionali appunto. Anche una cittadina asiaghese, grazie alle sue
attitudini relazionali e alle sue
doti scolastiche, è stata selezionata a partecipare al progetto
giungendo finora alla sessione
nazionale che si è tenuta a
Sorrento alla fine di ottobre.
Chiara Stefani, frequentante il
“Remondini” di Bassano, siede
nella 7° Commissione – Cultura e istruzione e sta lavorando
assieme agli altri componenti ad
un progetto di coinvolgimento
nel volontariato dei giovani.
L’anno 2011 è stato indicato
come anno internazionale del
volontariato (che si concluderà con la giornata mondiale del
volontariato il 5 dicembre). La
7° commissione sta quindi cercando il miglior modo per
sensibilizzare i cittadini europei sia con la pubblicità ed informazione attraverso i mass
media, sia organizzando incontri ed assemblee all’interno delle
scuole. In più propongono la
creazione di registri nazionali,
l’istituzione di percorsi di formazione e la diffusione sul territorio europeo di sedi staccate
del Centro Europeo del
Volontariato. Un’esperienza definita meravigliosa dall’interessata e che potrebbe gettare le
basi per una futura carriera nel
contesto europeo. Da Asiago a
Bruxelles; infondo l’UE serviva proprio per abbattere i confini, anche delle nostre aspirazioni!
Gerardo Rigoni
Far conoscere l’associazione e promuovere la
cultura del volontariato,
fornendo al contempo
informazioni tecniche
sulla donazione di sangue e sullo stile di vita
sano. E’ questo l’obiettivo del progetto
“Donerò…anch’io”
proposto dall’Avis
Altopiano nelle classi
prime e seconde della scuola
media “Reggenza Sette Comuni”. L’iniziativa ha coinvolto 286 studenti che hanno risposto con interesse,
coinvolgimento autentico e
disponibilità. Un’azione
educativa che, come hanno
confermato sia gli insegnanti
sia, in modo indiretto, alcune
famiglie, ha avuto un impatto
molto positivo sui ragazzi tanto da indurre gli organizzatori
a pensare ad una sua prosecuzione già da quest’anno.
La proposta, riservata precedentemente alle classi seconde, è stata allargata quest’anno alle prime, raddoppiando
l’impegno dei volontari e dei
formatori. Questa apertura ha
richiesto, oltre ad un’organizzazione logistica e gestionale
più complessa, una modifica
della proposta educativa alla
luce dell’età del nuovo target.
Non era possibile infatti, per i
ragazzi che solamente da poco
avevano lasciato il ciclo elementare, prevedere le stesse
attività dei compagni più grandi.
Se quindi l’attività per le classi seconde ha ricalcato l’ossatura degli incontri dell’anno
precedente, il programma per
le classi prime è stato
ridisegnato su misura e ha previsto materiale e stile di
conduzione personalizzati, curando in modo specifico
l’aspetto animativo e
relazionale. Per entrambe le
classi di età è stata introdotta
una bella novità: l’utilizzo della registrazione video finalizzata alla creazione di semplici
e spontanei “spot” in favore dei
compagni più grandi per sponsorizzare la donazione come
scelta volontaria di far
del bene al prossimo. Il
risultato del lavoro è una
raccolta digitale, montata
su un supporto DVD
che è stato consegnato
all’Istituto, che potrà tenerlo come archivio
progettuale o potrà decidere, nel rispetto della
privacy, di utilizzarlo a
scopo didattico. L’attività informativa, della durata di
1 ora e 45 minuti per ogni sessione, è stata svolta in modo
capillare in tutte le sedi dell’Istituto
Scolastico.
“L’opera di sensibilizzazione
a conti fatti si può considerare raggiunta – informano
i responsabili dell’Associazione - il materiale consegnato al Dirigente Scolastico e agli insegnanti referenti
ha riscosso un ottimo consenso che a nostro parere rende importante non solo il
messaggio, ma anche la nostra presenza stabile nelle
varie sedi dell’Istituto di
Scuola Secondaria di I° grado. Con tale intervento abbiamo raggiunto l’obiettivo
di “essere sotto gli occhi di
tutti” quotidianamente”.
Giovanni Dalle Fusine
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
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La Casa del Pastore verrà chiusa
ATTUALITA’
Non risponde più ai parametri richiesti dalla legge e non c’è possibilità di adeguamento.
Gli ospiti residenziali della Comunità alloggio vengono momentaneamente trasferiti a Fontanelle
Un periodo natalizio ricco di incontri
per l’osservatorio Astrofisico di Asiago
Si profila un calendario ricco di appuntamenti per l’osservatorio astrofisico di
Asiago, lo studio di stelle,
pianeti e comete farà da tema
trainante agli incontri compresi tra Natale e Epifania.
Ad aprire il ciclo di serate
sarà lo studio di una delle figure più note legate alla Natività:
la cometa, che sempre secondo la tradizione avrebbe guidato i Magi nel loro viaggio fino
a Betlemme. L’incontro è fissato per martedì 28 dicembre
alle 16, aperto a famiglie e bambini. Cosa videro esattamente
in cielo i tre re durante quelle
suggestive notti di duemila anni
fa? Quale evento celeste spinse i tre sapienti babilonesi a intraprendere il viaggio dal vicino
Oriente
fino
a
Gerusalemme e li guidò poi fino
a Betlemme dove il neonato
salvatore del mondo veniva alla
luce? La risposta a queste domande ha un valore che non è
solo accademico, infatti la conoscenza dell’evento astronomico che tanto colpì Gaspare,
Melchiorre e Baldassarre e li indusse a intraprendere il viaggio
in Palestina potrebbe aiutarci a
stabilire la vera data in cui nacque Gesù Cristo. Sempre martedì 28 dicembre, con inizio alle
21, serata per il pubblico su
Giove, il quinto pianeta del Sistema Solare ed il più grande.
La sua massa è 318 volte quella
terrestre, cioè ben due volte e
mezzo quelle di tutti gli altri pianeti messi insieme. Il suo volume è così grande che potrebbe
contenere 1.300 pianeti come il
nostro. La sua forza di gravità,
inoltre, è tale che un uomo di
70 kg su Giove ne peserebbe
185. Essa influenza perfino le
orbite dei pianeti vicini. A seguire, mercoledì 29 dicembre,
ore 16, incontro per famiglie e
bambini dal titolo “Il viaggio di
Laura”, mentre in serata, ore
21, si torna a parlare di comete (biglietto 6 euro; ridotto
4 euro per i bambini fino a 12
anni solo nella visita a loro dedicata del pomeriggio). Il calendario continua con: giovedì 30 dicembre, ore 16, laboratorio per ragazzi “La luce delle
stelle”, laboratorio di
spettroscopia (biglietto 8
euro,in regalo gli occhialini utilizzati per la visione degli spettri). Martedì 4 gennaio, ore 16,
incontro per famiglie e bambini “La Stella dei Magi”, alle ore
21, serata per il pubblico “Miti e
costellazioni”. Mercoledì 5 gennaio, ore 16, incontro per famiglie e bambini “Il viaggio di Laura”, alle ore 21, serata per il pubblico “Le comete”. Giovedì 6
gennaio, ore 16, laboratorio per
ragazzi “La luce delle stelle”, alle
ore 21 serata per il pubblico “La
culla delle stelle”. Informazioni e
prenotazioni presso Ufficio Turistico Altopiano di Asiago 0424/
462221 e Ufficio del Turismo del
Comune di Asiago 0424/
464081.
G.D.F.
La Casa del pastore, in località
Kaberlaba di Asiago, chiuderà i
battenti.
La
struttura
risistemata a metà degli anni novanta dall’amministrazione
Gattolin, che ospita l’omonima Comunità Alloggio, gestita
dai Servizi Sociali Triveneti in
convenzione con l’Ulss 3, non
ha più i necessari requisiti per
l’accoglienza e la presa in carico globale di persone disabili.
“E non è adeguabile agli
standard richiesti – sottolinea
l’assessore ai servizi sociali
Diego Rigoni – poiché dispone
di spazi troppo angusti. Gli
ospiti residenziali, attualmente
sette (uno solo dell’Altopiano),
verranno dunque trasferiti entro l’inizio di dicembre a
Fontanelle di Conco in una
struttura adeguata di recente realizzazione. Continuerà invece
presso la Casa del pastore l’at-
tività del Centro Occupazionale
Diurno. “Non avevamo altra
scelta – spiega Rigoni – già da
un paio d’anni si gode di una
deroga, ma ora le cose devono
essere sistemate. Tale soluzione, che sicuramente comporta
qualche disagio, specialmente
per gli operatori dell’Altopiano
che vi lavorano è stata concordata serenamente con l’Ulss 3,
settore disabilità, e anche con
l’Associazione
“Stella Alpina”
che riunisce le
famiglie dei
d i s a b i l i
altopianesi. Per
gli utenti di
Asiago, verrà
comunque garantito dal Comune il trasporto per non gra-
vare sulle famiglie”. Il tutto
provvisoriamente finchè non si
sarà realizzata ad Asiago una
struttura rispondente ai parametri richiesti che verrà probabilmente ricavata con la
ristrutturazione della palazzina
comunale di Via Aprosio dove
ora trovano posto alcuni uffici
comunali, che verranno trasferiti da un’altra parte. “L’idea
iniziale – illustra l’assessore –
era di portare la Comunità Alloggio nell’ex caserma Riva,
accanto alla casa di riposo, ma
questo non è possibile a causa
dei vincoli di destinazione del
fabbricato. Insieme all’assessore ai lavori pubblici, stiamo
lavorando per accelerare i
tempi e riportare la comunità
alloggio ad Asiago quanto prima”.
Stefania Longhini
INFO POINT
Domenica 14 novembre
a Canove dalle 9
alle12.30
Sabato 20 novembre a
Rotzo dalle 14 alle 17
Domenica 21 novembre
ad Asiago dalle 9 alle
12.30
Sabato 27 novembre a
Lusiana dalle 14 alle 17
(per Conco e Lusiana)
La Digital World è a
disposizione con un gazebo
informativo (in centro paese)
per rispondere, senza
impegno, alle domande degli
utenti su tutto ciò che
riguarda il digitale terrestre
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l’Altopiano
Sabato 13 novembre 2010
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Costituita la Vicinìa di Gallio
Natale Pompele nominato commissario. Nel 2011 le elezioni di presidente e consiglio
Prosegue la sfida di
Gallio contro la decisione regionale di non riconoscere la locale Vicinia.
Dopo che nel gennaio di
quest’anno il TAR ha confermato il non riconoscimento dell’esistenza del-
le Regole, sancito dalla
Regione Veneto per mancanza di documentazione,
il consiglio comunale di
STOCCAREDDO
Il 4 novembre celebrato
con gli scolari in prima fila
La commemorazione del 4 novembre, organizzata dal Comune di Gallio, prevedeva la
S. Messa alle 11 nella parrocchiale di
Stoccareddo quindi la commemorazione e
posa della corona di alloro al Monumento dei
Caduti. Purtroppo il 4 novembre si sono resi
necessari due funerali, cosa rara in una comunità relativamente piccola come la nostra,
comunque la Commemorazione si è svolta
ugualmente alle 12.15 con i bambini della
scuola elementare “schierati” con le loro
maestre a gomito con gli Alpini dei gruppi di
Gallio e Stoccareddo d’innanzi al Monumento ai Caduti. Prima dell’allocuzione ufficiale del vicesindaco Pompele e la posa della Corona benedetta dal parroco Don Lauderio,
gli scolari hanno letto varie intenzioni di preghiera a ricordo dei Caduti di tutte le guerre,
di auspicio perché cessino le guerre che portano solo distruzioni e morte, affinché continui quella pace tanto auspicata e attesa anche dagli oltre 4.000 giovani caduti nelle
Battaglie dei 3 Monti nell’inverno tra il 1917-18; Col D’Ecchele, Col del Rosso e Valbella
che coronano l’abitato di Stoccareddo. Su questi Colli dove caddero veneti, piemontesi,
sardi, siciliani, campani, ecc. si è risvegliato l’orgoglio nazionale che ha portato alla vittoria e
rinsaldando i principi dell’Unità nazionale. La presenza dei bambini delle elementari è importante strumento di collegamento fra la storia del passato e il nostro futuro.
A.B.
ha votato all’unanimità
l’esistenza della Vicinia
di Gallio. Una provocazione, che ha comunque
proseguito il suo iter visto che la delibera votata incaricava l’assessore al Patrimonio Natale Pompele di organizzare la Vicinia, di individuare i fuochi famiglia, di stilare una bozza di statuto e poi convocare l’adunanza dei
capi famiglia ed indire le
elezioni del consiglio della Vicinia. Ora, con la seduta del consiglio comunale del 3 novembre si è
proceduto alla costituzione della Vicinia di Gallio,
votata sempre all’unanimità.
Il voto del consiglio, di
fatto, nomina Natale Pompale commissario della
Vicinia che la gestirà
provvisoriamente dando
atto che, entro il 2011, si
dovranno tenere le elezioni del presidente e dei 5
membri del consiglio. In
più si è provveduto ad
una gestione separata di
Natale Pompele
bilancio dei proventi dell’antico patrimonio che
saranno “investiti per la
manutenzione del patrimonio stesso e a favore
delle fasce deboli del Comune di Gallio”.
“Il Comune di Gallio nel
suo ordinamento amministrativo dichiarava che
l’intera proprietà dei boschi e dei pascoli apparteneva alla collettività e
dove all’interno del suo
regolamento richiama
molti principi che caratterizzano l’istituto della
proprietà collettiva – illustra il sindaco di Gallio
Pino Rossi – Per me non
sono necessarie altre
prove o accertamenti”.
“Però – prosegue il
primo cittadino - perché la situazione si
sblocchi, secondo me,
è necessaria un’azione
efficace e una presa di
posizione forte da parte della nostra comunità tendente ad una effettiva acquisizione di
poteri di indirizzo da
parte degli antichi
abitatori, quindi l’unica
scelta è quella di intraprendere una strada politica. La presente proposta vale come soluzione
alternativa alla via legale precedentemente intrapresa, istituendo la
Vicinìa come forma di gestione del patrimonio in
funzione economico-sociale a favore della collettività originaria di
Gallio anche a fronte di
una mancanza di impegno da parte dell’amministrazione regionale di
valorizzare adeguatamente il nostro territorio”.
Gerardo Rigoni
Le Banche di Credito Cooperativo a sostegno
delle politiche per l’infanzia e per il lavoro
ROANA
Il Credito Cooperativo Veneto (40 banche e un insieme di 630 sportelli) assegna un totale
di 7,5 milioni di euro per l’anticipo del contributo regionale alle scuole dell’infanzia non statali
Rinato a Roana l’Ordine Francescano Secolare
Domenica 31 ottobre nella chiesa parrocchiale di Roana, durante la Messa della comunità, si è svolta
in forma solenne la professione di vita evangelica di nove novizi della locale Fraternità del Terz’ordine Francescano. La cerimonia, presieduta dal cappuccino p. Michele Munari, ha assunto carattere
vicariale poiché erano presenti anche fedeli delle vicine parrocchie. La fraternità OFS di Roana è
nata ufficialmente il 29 luglio 1908 ad opera del cappuccino P. Giuseppe da Lorenzago e dell’allora
parroco don Giovanni Cavalli, zio dell’indimenticabile Mons. Luigi Sartori. Allora vi aderirono subito
114 parrocchiani. Nel bollettino del Terz’Ordine di allora tra l’altro si dice:”…vediamo il popolo di
Roana sempre più ridestarsi da quel torpore nel quale pareva immerso”. Potrà fare altrettanto l’attuale
Fraternità? A testimonianza di alcuni anziani della parrocchia la prima fraternità visse fino agli inizi degli anni
Quaranta. Di essa è rimasto un prezioso stendardo, recentemente restaurato, che viene esposto in occasione delle solennità francescane. La fraternità OFS di Roana, alla quale possono aderire tutti coloro che sono
interessati a conoscere e a vivere lo spirito francescano, è rinata per opera di Francesco Vignato, originario
di Roana, per molti anni Ministroe Maestro di formazione della fraternità del Santo di Padova, ed assistita
dal Cappuccino P. Michele Munari, assistente regionale del Terz’Ordine.
Le Banche di Credito Cooperativo del Veneto hanno
offerto un aiuto concreto
alle scuole d’infanzia non
statali della regione. Lo ha
annunciato a Padova, nella
sede della Federazione
Veneta delle Banche di
Credito Cooperativo, il Presidente Amedeo Piva. Presente anche il direttore generale della Federazione
Andrea Bologna e il Presidente della Fism regionale
in rappresentanza delle
scuole materne del Veneto,
Ugo Lessio. A questa iniziativa ha aderito anche la
Cassa Rurale ed Artigiana
di Roana Credito Cooperativo.
“Da sempre le nostre banche locali hanno manifestato sensibilità e attenzione
nei confronti delle attività a
sostegno della famiglia, accompagnando le giovani
coppie nell’educazione dei
figli. Oggi lo facciamo con
uno strumento in più a vantaggio della gestione operativa delle scuole d’infanzia
non statali. Da più parti nella nostra regione – continua
Piva- abbiamo raccolto in
queste ultime settimane la
richiesta di anticipare alcune somme dovute dalla Regione del Veneto alle scuole d’infanzia, in attesa che
questi contributi a saldo divengano tecnicamente disponibili. Nel frattempo,
proprio per dare linfa vitale alle attività svolte dagli asili per l’infanzia e per
assistere la loro gestione
in un momento difficile
per tutti, interverranno le
nostre Banche di Credito
Cooperativo ad anticipare questi contributi. Si
tratta, ritengo, di una interessante applicazione
del
principio
di
sussidiarietà”. L’iniziativa
di anticipo del saldo è a
costo zero per le scuole
d’infanzia. La Federazione Veneta ha coinvolto in
questo progetto tutte le 40
BCC/CRA Venete, che
operano attraverso gli oltre
630 sportelli in tutta la regione. Tale facilitazione
sarà realizzata mediante la
concessione di apposite linee di fido a tasso zero. Le
scuole d’infanzia (asili privati e parrocchiali) coinvolti
in questo progetto nelle varie province venete sono
1.192. L’importo impegnato per il saldo ammonta
complessivamente a 7,5 milioni di euro. Gli importi anticipati dalle banche di credito cooperativo veneto,
che si aggirano mediamente sui 5-10 mila euro per
ciascun asilo, saranno erogati a costo zero fino alla
liquidazione del contributo
da parte della Regione del
Veneto. Quanto all’attivazione delle misure di sostegno, le singole scuole
dell’infanzia, che già intrattengono un rapporto di
conto corrente con una
BCC/CRA o che in relazione a questa operazione di anticipazione provvederanno ad aprirlo, potranno chiedere l’anticipo
alla banca di credito cooperativo della propria
zona: il tutto con procedure semplici e immediate.
Federica Morello
Federazione Veneta BCC
ROTZO
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l’Altopiano
Sabato 13 novembre 2010
11
ROANA
Il superfortunato? “Un anziano di Rotzo” Bando comunale per borse di studio
Un’anziana, una badante,
anzi no, quasi per certo si
tratta di un anziano signore
di Rotzo di cui in paese si
fanno nome e cognome. Beato lui, in ogni caso. La mega
vincita da oltre 887 mila euro
al Superenalotto centrata al
bar pizzeria Alpi di Roana, ha
scatenato la consueta caccia
al superfortunato. Anna
Tumolero, che gestisce
l’esercizio pubblico in piazza Santa Giustina, unica ricevitoria al di là del ponte,
pur non avendo vinto assolutamente niente, se non
qualche servizio in tv e qualche articolo sui giornali, ha
manifestato tutta la sua felicità per questo quasi milionario 5+1.
“Un bel battesimo per il nuovo terminale, arrivatoci da
pochi giorni –dice – Ed è
bello che a vincere sia stato
qualcuno che abita da queste parti”.
Sulla vetrina del bar, il classico striscione scritto a mano
ricorda ancora la grossa vincita. “L’ho fatto subito quella
sera – racconta Anna - dopo
la telefonata arrivata dalla
Sisal. Erano circa le 21. Avevo chiuso il bar da poco, solitamente chiudiamo presto.
Ho potuto festeggiare solo
con mia mamma, in attesa
della festosa giornata con i
clienti dell’indomani”.
“Abbiamo cominciato bene
– conclude Anna – chissà
che ci siano presto altre vincite”.
S.L.
Anna Tumolero
Roana, il trasporto scolastico è
gratis per gli alunni delle medie
Anche per l’anno scolastico
2010-11 è stato istituito il servizio di trasporto per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di tutto il Comune
con mezzi di proprietà dell’Amministrazione Comunale
e personale dipendente. Inoltre, solo per quanto riguarda i
frequentanti delle scuole secondarie di 1° grado (medie),
il servizio di trasporto scolastico è gratuito oppure, in al-
ternativa, alle famiglie che non
usufruiscono del trasporto
sarà erogato un contributo di
100. L’ iniziativa, partita già
lo scorso anno, è rivolta agli
studenti residenti nel Comune
di Roana che frequentino le
scuole del territorio comunale; essa intende promuovere
l’iscrizione degli studenti presso i plessi del territorio comunale, favorendone, così, la
sostenibilità.
Gli interessati possono recarsi presso l’ufficio turismo municipale e lo chalet turistico
di Treschè Conca per ritirare il modulo di richiesta di
trasporto o contributo. Il
modulo, che può essere inviato anche attraverso mail,
deve essere consegnato al
protocollo del Comune compilato in ogni sua parte entro
e non oltre il 13 gennaio
2011.
Il Comune di Roana
bandisce un concorso per l’assegnazione
di 8 borse di studio riservate agli studenti
particolarmente meritevoli delle Scuole primarie, secondarie di
1° grado e secondarie di 2° grado residenti nel Comune di
Roana riferite all’anno scolastico immediatamente precedente il concorso. I premi
in denaro saranno
così suddivisi: 2 borse di studio da 220
euro l’una da assegnarsi, una per ogni scuola, alle Scuole primarie di
Canove e Roana, a prescindere dalla classe (i nominativi del gruppo di studenti con il miglior profitto verranno segnalati direttamente dal capo istituto); 3 borse di studio da
180 euro l’una riservate
alle Scuole secondarie di
1° grado. Una da assegnare al miglior allievo della
Scuola secondaria di 1°
grado di Cesuna, una al
miglior allievo della Scuola secondaria di 1° grado
di Mezzaselva e una da assegnare ad un allievo meritevole, anche se non frequentante una scuola sita
nel Comune di Roana. Pos-
sono concorrere all’assegnazione del premio gli allievi a prescindere dalla classe di frequenza (i nominativi
degli studenti con il miglior profitto, due per
ogni scuola e con indicazione dell’indirizzo,
verranno segnalati direttamente dal Capo
Istituto). Per gli studenti di terza media farà
fede la pagella di ammissione all’esame; 3
borse di studio da 200
euro l’una da assegnarsi agli studenti frequentanti le Scuole secondarie di 2° grado, con assegnazione di una borsa per gli Istituti Professionali, una per gli
Istituti Tecnici ed una per i
Licei. Termine ultimo per la
presentazione
delle
segnalazioni riferite all’A.S.
2009/10 è venerdì 3 dicembre 2010; farà fede il timbro dell’Ufficio Protocollo
del Comune.
Una sala multimediale alle scuole di Canove
Sarà dedicata all’associazione filantropica “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” la nuova
sala multimediale delle scuole elementari di Canove. Sabato 13 novembre, alle 11, alla scuola di
via Monte Lemerle, la sala completamente rinnovata nella sua struttura tecnologica sarà presentata agli alunni, ai genitori e ai docenti con una semplice ma significativa cerimonia. “E’ chiaro
che senza l’aiuto dell’associazione, soprattutto con i tempi che corrono, non avremmo
potuto dare strumenti informatici di ultima generazione ai nostri alunni – commenta il
direttore didattico Francesco Tognon – Informatica che è una necessità ed uno strumento
di insegnamento trasversale come lo scrivere una volta”. Con la donazione fatta dall’associazione, la scuola è riuscita a dotare la sala di 16 nuovi pc di ultima generazione, tutti
forniti di software “open source” così da poter tenere aggiornati i programmi senza ulteriori costi. Tutte le macchine sono anche collegate ad internet permettendo così ai docenti,
che sono già formati nell’insegnamento di questa tecnologia, di far scoprire agli alunni la
moltitudine di informazioni presenti sul web.
Gerardo Rigoni
Realizzato il sogno di Virgilio Panozzo
Dopo l’ennesimo viaggio nella sua terra d’origine, nei giorni
scorsi Virgilio Panozzo Ostarello è tornato di nuovo in Australia. Stavolta nel cuore, oltre alla rinnovata nostalgia per il suo
paese al quale è sempre rimasto profondamente legato, si è
portato anche una nuova grande gioia, grazie al sogno che ha
visto realizzarsi durante il suo soggiorno a Treschè Conca. Come
aveva confidato agli amici, il suo desiderio era quello di lasciare
questa terra da italiano, cittadinanza che fu costretto a perdere
per motivi di lavoro subito dopo essere emigrato in Australia,
all’età di 29 anni. Un’aspirazione che ha visto concretizzarsi la
sera del 3 novembre scorso in sala consiliare del municipio di Roana a Canove, grazie al conferimento della
cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione
comunale. “E’ con soddisfazione e gioia che propongo
ai consiglieri comunali – ha esordito il sindaco Valentino
Frigo – di conferire al qui presente signor Virgilio
Panozzo la “Cittadinanza onoraria” del Comune di
Roana. Il conferimento della cittadinanza onoraria costituisce un riconoscimento particolare e significativo
in quanto viene concesso solo a persone che dimostrano un legame forte e irripetibile con il paese, il territorio, la sua gente, i suoi valori e le sue tradizioni”. E
come questo legame fra Virgilio Panozzo e la sua terra
d’origine sia rimasto sempre molto vivo nel tempo,
nonostante la lontananza, è stato riassunto nel discorso pronunciato dall’assessore Dario Frigo, che ha preso la parola subito dopo l’introduzione del sindaco,
Novità al
ripercorrendone sia le tappe della brillante carriera lavorativa all’estero, che il grande lavoro di ricerca e trascrizione di testimonianze su fatti ed eventi connessi a Treschè Conca e all’Altopiano,
raccolti dall’architetto Panozzo in numerose opere letterarie , l’ultima della quale “La resistenza in Treschè Conca 1943 – 1945”, è
stata presentata proprio in occasione di questo soggiorno. “Va
riconosciuto a Virgilio – ha detto tra l’altro l’assessore Frigo - il
grande merito di voler ricordare, attraverso i suoi racconti, le
radici del nostro passato che non devono essere dimenticate, bensì ricordate con orgoglio ed essere un insegnamento di vita per
le nuove generazioni. In tutti i suoi scritti Virgilio ha dimostrato
un’approfondita conoscenza degli eventi accaduti nel suo paese, ha saputo ricreare nell’ambiente e nel tempo i momenti dolorosi dell’emigrazione quando la vita era dura, piena di rinunce
ed imprevisti e costringeva la povera gente a trasferirsi in paesi
lontani e sconosciuti. Per questo appare doveroso assumere un
atto ufficiale di esternazione della nostra riconoscenza e solidarietà che rimanga nella storia del Comune di Roana e che si sostanzia
nel conferimento della cittadinanza onoraria del nostro Comune”.
“ Non posso nascondere la mia soddisfazione e il mio orgoglio nel
vedere quasi vent’ anni di lavoro, di viaggi e di ricerca riconosciuti qui questa sera – ha commentato Panozzo nel suo
discorso di ringraziamento. - Questa pergamena terrà buona compagnia alla targa consegnatami dal Ministro ai lavori
pubblici del Sud Australia nel 1987 quale riconoscimento
dei miei trenta anni di lavoro per il governo dello Stato e
alla medaglia d’oro per meriti speciali conferitami nel 1990
dalla Camera di Commercio, Industria e Agricoltura della Provincia di Vicenza per il lavoro italiano all’estero”.
Dopo aver citato anche coloro che hanno contribuito
alla realizzazione del suo sogno, Virgilio Panozzo ha concluso il suo discorso presentando la moglie Floriana
Betello, sua compagna da 53 anni. “Fu lei la mia attrazione australiana e fu lei che per anni mi sostenne nel mio
lavoro con tanta pazienza. Fra l’altro lei è di diritto una
“italo australiana” con residenza in questo comune. Grazie”.
Silvana Bortoli
CASA ROSSA! Loc.Kaberlaba Asiago
Non solo pizza ma anche tante altre gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc..
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
12
Amministrazione e cittadini uniti
“La scuola di Rotzo non si chiude”
ROTZO
Non cessa la bagarre scaturita dopo la riunione della
Commissione d’ambito in
Provincia, tenutasi mercoledì 27 ottobre, in cui sono
stati espressi i pareri in merito al futuro delle scuole al
di là del ponte. In quell’occasione il Comune di
Roana, rappresentato dal
sindaco Valentino Frigo e
dall’assessore Luigi Martello, ha tra l’altro avanzato la richiesta di mantenimento della scuola di Roana
con l’accorpamento in essa
della scuola di Rotzo. Una
proposta passata con il voto
favorevole anche dei comuni di Asiago, Gallio e Foza,
che comunque hanno votato favorevole anche per tutte le altre proposte, e del
responsabile dell’Ufficio
scolastico provinciale Franco Venturella. Astenuta invece Morena Martini, assessore provinciale all’istruzione. Increduli e
amareggiati ma più che mai
agguerriti, gli amministratori e i genitori di Rotzo si
stanno attrezzando in tutti i
Su Facebook nasce un gruppo per la difesa del plesso scolastico. Il sindaco: “Percorreremo
www.cinemaluxasiago.it
tutte
le strade sia politiche che istituzionali, anche, se nel caso, con ricorsi legali”
modi per difendere in
ogni sede la propria
scuola. Varie le iniziative allo studio; è già
nato su Facebook, ad
opera di un giovane cittadino con la collaborazione dei genitori, il
gruppo “Salviamo le
scuole di Rotzo dalla
chiusura”. La pagina
dedicata e tutte le discussioni sul social
network non sono passate inosservate all’assessore provinciale,
che sentendosi ingiustamente chiamata in causa
tra i responsabili di questa
situazione, ha voluto intervenire con un suo commento. “Ribadisco, ancora
una volta – scrive Morena
Martini - che la Provincia
non ha competenza per le
scuole primarie ma deve
convocare la commissione
d’ambito, quando i comuni
inoltrano domande relative
a chiusura o apertura di
plessi. Fatto il verbale, ogni
giunta comunale provvederà ad inoltrare la propria
delibera alla Giunta Regionale che sentirà il parere
dell’Ufficio scolastico Regionale”.
Dunque la commissione non
ha alcun potere decisionale
e nulla è ancora stato deciso: il parere finale e ogni
provvedimento spettano infatti alla giunta regionale in
accordo con l’Ufficio scolastico regionale. Gli amministratori di Rotzo dal canto loro assicurano tutta
l’opposizione alla chiusura
del plesso del loro Comune:
“La scuola di Rotzo – ribadiscono - non può essere
chiusa poiché è l’unica
scuola di un comune di
montagna ed è in sinergia
con la Materna Statale che
opera nello stesso edificio
scolastico. Questa scuola
ha i numeri previsti dalla
legge per poter vivere almeno per i prossimi sei anni
poiché rientra perfettamente nella deroga concessa
per le scuole di montagna
avendo ben più di 30 alunni. In questi giorni abbiamo
ricevuto il verbale della riunione della Commissione
d’ambito sul quale non solo
la giunta ma tutto il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi. Inutile
dire che Rotzo si opporrà
nettamente alla proposta
scaturita in quell’occasione,
ribadendo che in quella
sede, con la variazione dell’ordine del giorno e la successiva votazione, è stata
seguita una procedura illegittima. Inoltre non si può
accettare che la richiesta di
chiusura di un plesso
scolastico di un Comune sia avanzata da un
altro Comune, che peraltro, all’interno del
proprio territorio, ha
già una scuola primaria”.
Nonostante l’amarezza che resta dopo
quanto
successo,
l’amministrazione di
Rotzo si dice ancora
aperta a soluzioni che
garantiscano la sopravvivenza delle
scuole al di là del ponte. “Soluzioni che – sottolinea il sindaco Matteo Dal
Pozzo - devono però essere condivise in primis dal
basso, da tutta la popolazione. Di chiusura della nostra
scuola proprio non se ne
parla e percorreremo tutte
le strade sia politiche
che istituzionali per scongiurare tale eventualità, ricorrendo, se del caso, anche
a ricorsi legali per tutelare il
diritto del mantenimento a
Rotzo della Scuola primaria”.
Stefania Longhini
ROTZO
ENEGO
Dall’Altopiano al Ciad,
sulla strada della solidarietà
Auguri alla nonna dell’Altopiano
Prosegue con impegno l’attività del gruppo Amiciad Rotzo -Asiago
Dall’Altopiano al Ciad, sulla
strada della solidarietà. Il filo
che unisce Rotzo e Asiago
con il villaggio sud africano di
Koko e con la diocesi di
Koumra, si chiama Amiciad.
L’Associazione, divenuta onlus
da 3 anni, sostiene il Foyer S.
Bakhita, il Foyer femminile e
una azienda agricola in Ciad,
grazie al contatto diretto garantito dal dott. Gilbert
Nonhounguè, originario proprio
di Koko, consentendo il mantenimento delle persone che studiano e lavorano in questi 3 centri. Nata nel 2003, sulla base di
un precedente gruppo attivo già
dal 1991, e su iniziativa di un gruppo di amici, questa bella realtà si
pone come scopo principale il
sostegno per l’educazione e lo
studio per alcuni ragazzi e ragazze con progetti specifici. Parte
dei fondi che si raccolgono in diversi modi vengono dunque utilizzati per fornire vitto, alloggio,
sussidi scolastici, vestiti e un
alloggio decoroso ad un gruppo di giovanissimi volenterosi.
Feste, mercatini, spettacoli,
concerti, autotassazione, contributi: queste le principali voci
d’entrata nei dati finanziari
della Onlus che nell’anno 2009
ha erogato in beneficienza ben
18 mila euro. In particolare: 9
mila euro sono stati destinati
al mantenimento degli ospiti
del Foyer di S. Bakhita di
Koumra dove alloggiano attualmente 32 tra bambini e ragazzi;
4.500 euro sono andati a sostegno del progetto di formazione
di giovani coppie di agricoltori
alle tecniche di coltivazione moderne e adatte alla località nel
centro di Ngaro – Bethanie che
attualmente ospita 11 famiglie;
altri 4.500 euro infine sono andati al Foyer des Filles, sempre
di Koumra del quale è responsabile Suor Marceline
Movougnu che molti hanno potuto conoscere lo scorso maggio a Rotzo dove ha fatto una
capatina, invitata proprio dalla
Onlus altopianese, in occasione
del suo ultimo viaggio in Italia.
L’Associazione Amiciad, che
si riunisce e lavora in un locale
messo a disposizione dal Comune di Rotzo, sta preparando il tradizionale mercatino natalizio, tra le attività che consentono appunto di continuare
l’opera di solidarietà. Si ricorda
che è possibile fare offerte
deducibili e che si può contribuire in diversi modi, anche partecipando all’attività del gruppo del quale fanno parte volontari di Rotzo, di Asiago e di
altri paesi dell’Altopiano, ma
anche del quartiere padovano
di Guizza. Si possono mettere
idee e impegno, oppure effettuare donazioni anche attraverso la banca d’appoggio
Cassa Rurale e Artigiana di
Roana (codice IBAN: IT 60
R087 7260 6800 0000 4001
161).
S.L.
Sì, eccoci puntuali, il 31 di ottobre, la signora Antonia ha
compiuto gli anni. Capirai che
puntualità, mi si può obiettare,
tutti siamo puntuali con il compleanno, quello è il giorno e lì si
festeggia! Già vero, ma quando
gli anni sono 104, la puntualità
ha un significato in più, e dopo la
S. Messa principale, anche un
forte e festoso scampanio, ha ricordato il super compleanno di
Antonia. Perfetta ed elegante
come sempre, la nonna
dell’Altopiano, Antonia
Cappellaro non si è fatta man-
care una gran festa neanche
quest’anno, circondata come al
solito da amici e parenti, che con
la loro rete di affetto e collaborazione, probabilmente contribuiscono a questo “miracolo”.
D’accordo poi che è una veterana dei compleanni, ma anche
questa volta è riuscita
canonicamente a spegnere le
candeline sulla magnifica e buonissima torta.
Intervistata sul segreto della sua
longevità, ha risposto con semplicità: “La fortuna, la Isa che me
dà un aiuto, (poi guardando al
suo fianco e vedendolo ha aggiunto) el dotore”.
Orgoglioso di questa sua super
paziente, il dottore ha aggiunto: “Quando bisogna intervenire si interviene, ma di fondo
c’è una buona genetica, è una
104enne splendida, ha una lucidità incredibile, ogni settimana, quando sente la mia voce
si illumina, mi saluta, mi bacia,
ha gli occhi vivaci, è davvero
uno spettacolo”! Certo la fortuna, la genetica buona, ma
anche una figlia, Elisabetta
detta Isa, che con devozione
si dedica alla madre da una
vita, non facendole mancare
nulla, aiutata per fortuna anche da suo figlio Luigi, paziente
e gentile al pari della
mamma.Nonna Antonia ha una
famiglia che le gravita intorno,
che non le fa mancare nulla, e
nel giorno del suo compleanno,
lei, quasi a voler ringraziare tutti,
ha partecipato attivamente al
festeggiamento; senza accusare stanchezza e troppa emozione, si è accomoda in divano circondata da nipoti ed amici, e piano piano prima ha tenuto il ritmo
con la mano, poi si è lasciata andare alla sua grande passione, la
musica, ed ha iniziato a cantare
le canzoni a lei care, le canzoni
di montagna, sotto lo sguardo divertito, incredulo e orgoglioso di
tutti i presenti! Tanti auguri
Antonia e alla prossima!
Stefania Simi
Al Ristorante con il l’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
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13
Sabato 13 novembre 2010
L’anima storica dell’ Hotel Paradiso
inalterata nel tempo anche nei piatti della cucina
LA RICETTA
Tosela dei Pennar
dorata con pere
al vino rosso
E’ un piatto
da servire
come antipasto, per questo gli ingredienti principali, tosela e
pere, devono
essere in versione “mignon”. Le pere di piccole dimensioni (quando ci sono vanno benissimo quelle nostrane) vanno cotte
nel vino rosso con zucchero, cannella e chiodi di garofano, facendole sobbollire fino a quando diventano tenere. A questo punto si tolgono dalla pentola e si fa
ridurre la salsa di cottura.
La tosela va
tagliata
a
mezzaluna e
dopo averla
salata, pepata
e fatta perdere un po’
d’acqua, passata prima nella farina bianca, poi nell’uovo sbattuto e
nel pangrattato e infine fritta. L’antipasto va servito
quando la tosela è ben calda e le pere leggermente
intiepidite, assieme a un po’ della loro salsa di cottura.
Sokol e Lucio ci illustrano anche un’altra ricetta:
Mezzelune di patate con porcini e Asiago,
su crema di formaggi Pennar.
Si prepara un
impasto come
per gli gnocchi,
più abbondante
però di farina,
in modo da poterlo lavorare
ricavandone
dei dischetti da
farcire con
funghi trifolati, un po’ di ricotta, Gran Pennar grattugiato e cubetti di Asiago pressato, che vanno richiusi a
mezzaluna. Questi “ravioli” vanno cotti in acqua
fino
ad
affioramento e
serviti su crema
di formaggi fusi,
va benissimo anche quella che ai
Pennar si trova
già pronta in
vasetto.
Il nostro appuntamento quindicinale con le ricette a base di
formaggi del Caseificio Pennar proposte dai vari ristoratori,
stavolta fa tappa all’Hotel Paradiso in centro ad Asiago, uno
dei locali storici della città che affonda le proprie radici nel
passato, nei primi anni del ‘900. Da vent’anni l’Hotel Paradiso, che dalle origini in poi ha sempre mantenuto alto il suo
prestigio, è gestito dalla famiglia Rigoni. La conduzione familiare è affidata alla signora Paola e al cognato Sergio, oltre
che a Sara e Andrea, figli di Paola, mentre Luca, il fratello
più giovane lavora come cuoco assieme agli zii al Des Alpes
(del quale avremo pure modo di parlare in un futuro appuntamento di questa rubrica). La famiglia Rigoni pur provvedendo ad apportare alla struttura una minuziosa ristrutturazione
per mantenere adeguata al cambiamento dei tempi la qualità
e l’offerta ricettiva, è riuscita a non intaccarne l’anima e il
“volto” storici. Anche la cucina, aperta sia agli ospiti dell’albergo che ai clienti esterni, seppur aggiornandosi costantemente, è riuscita a mantenere la sua importanza e tipicità,
basandosi in particolare sulla tradizione e sui prodotti locali,
presentati sempre
con grande varietà nei menù. Tra
questi i formaggi, e
non potrebbe essere così, perché è la
clientela stessa a
richiedere le tantissime qualità di
questo prodotto
gastronomico simbolo della nostra
terra. Piatti e menù
nascono soprattutto dalle idee sviluppate da Paola insieme
agli chef: Sokol, di origini straniere che risiede ad Asiago da
molti anni e del quale si può dire che è cresciuto come cuoco
proprio al Paradiso, e Lucio che lo affianca da tre anni. E se
Lucio i prodotti del Pennar li conosce da sempre, abitando
poco distante dallo storico caseificio, Sokol ha imparato presto ad apprezzarli: entrambi si dicono grandi estimatori degli
stessi e amano usarli per preparazioni tra le più varie. Raccontano poi che con i prodotti del Pennar sanno di andare
sempre sul sicuro, sia nel proporli alla clientela che nel farli
gustare, quando ne hanno occasione, ad amici e parenti che
risiedono fuori dall’altopiano.
Profumi, gusti e
colori, esaltati da
ricchi buffet
Il buffet, soprattutto per
aperitivi e
antipasti, è
una soluzione
che al Paradiso amano
molto proporre in occasione di
cene e banchetti, e che del resto è sempre più apprezzata dalla clientela. Tanti bocconcini e
squisitezze da gustare allegramente in modo informale
e che invogliano all’assaggio,
e anche nei buffet molti tipi
di formaggi Pennar hanno un
ruolo principale, a partire dalla classica mezza forma di
stravecchio proposto a
pezzetti. Ma sono innumerevoli i piatti che fanno parte
dei menù stagionali del Paradiso e che invogliano all’assaggio solo nel sentirli nominare: il risotto con Asiago e
rosmarino, o con Asiago e
porcini, i fagottini con
Pennarone e carciofi, o con
tarassaco, erbette, ortiche,
spugnole a seconda della stagione; i tagliolini di grano
saraceno con guanciale, radicchio, ricotta, i taglieri di
speck di Asiago e Pennarone
affumicato, le caciotte con la
mostarda, il timballo di polen-
ta, speck e
porcini su
crema di
formaggi, gli
involtini di
tosela con
pancetta al
forno servito con porcini alla griglia. Nelle
specialità del ristorante che
riscuotono sempre grandi
favori citiamo poi la faraona
al vino rosso e il baccalà
alla vicentina. Una varietà
di piatti con ricette tradizio-
nali, anche rivisitate, che
portano alla riscoperta dei
sapori genuini o di
abbinamenti da sempre collaudati, come quello tra for-
maggio e pere, dal quale
prende lo spunto l’originale
antipasto di cui i cuochi del
Paradiso ci svelano la preparazione.
Asiago Stagionato Prodotto della Montagna,
una squisitezza dalle qualità eccezionali
E’ così chiamato perché si presta a prolungata stagionatura, da
quattro mesi fino a tre anni. Può
essere “Mezzzano”, “Vecchio” o
“Stravecchio”. Dai trenta ai
centoventi grammi ogni giorno di
formaggio Asiago stagionato del
Caseificio Pennar, inseriti in una
dieta bilanciata assieme ad alimenti freschi e naturali, sostituiscono alla perfezione bustine proteiche, compresse vitaminiche ed
integratori vari. L’utilizzo, due, tre volte alla settimana del formaggio Asiago
come “piatto principale” in alternativa a carne o pesce, accompagnato da
una bella porzione di verdure, si inserisce a pieno titolo in una dieta sana ed
equilibrata. In poche parole, un ottimo prodotto, apprezzato anche dai palati
più esigenti, che allo stesso tempo fa anche bene. GUSTA LA DIFFERENZA!
PENNARONE
SERVIZIO REDAZIONALE
E
LE
VARIETA
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
Gabriele e Federico: due
altopianesi…spaziali!
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SCRAT
(Spherical Compact
Recheargeable Air
Thruster) è un mini
propulsore ad aria, che
coniuga il rispetto
dell’ambiente (non
producendo scarichi di
combustione) e la
disponibilità costante di
propellente senza l’uso di
ingombranti serbatoi presto
esauriti. Il volo a bordo del
pallone ha permesso di
testare le sue performance
a temperature e pressioni
estreme (T = -70°C).
Il resoconto del progetto Rexus-Bexus che li ha visti protagonisti in Svezia. I nostri giovani, insieme ad
altri militanti veneti hanno lavorato molto, acquisendo un’esperienza che non ha eguali
Gabriele
Rodeghiero
(asiaghese laureando in
Astronomia) e Federico Spagnolo (residente a Rotzo laureando in Ingegneria Elettronica),
entrambi
ventiquattrenni e studenti
presso l’ateneo patavino, si
sono recati in Svezia lo scorso 30 settembre per la realizzazione di un esperimento
di cui il nostro quindicinale
aveva già parlato l’anno
scorso. Infatti, Gabriele
Rodeghiero faceva già parte
del progetto Rexus-Bexus
Programme, a cui Federico
partecipa da poco.
Si tratta di un gruppo giovane ed effervescente, che può
fare conto su nove militanti
veneti: un ingegnere elettronico (Spagnolo), un ingegnere informatico, sei ingegneri
aerospaziali e un astronomo
(Rodeghiero) che, durante la
sua ultima permanenza svedese, è riuscito a raggiungere un importantissimo traguardo; dopo una settimana
di attesa affinché si rivelassero le condizioni atmosferiche adeguate al loro progetto, i nostri giovani sono riusciti in extremis, proprio il
giorno prima della loro partenza, a portare a termine con
successo il loro esperimento. Il loro scopo è stato quello di lanciare un mini
propulsore ad aria (SCRAT),
che coniuga il rispetto dell’ambiente (non producendo
scarichi di combustione) e la
disponibilità costante di
propellente (senza l’uso di ingombranti serbatoi presto
esauriti), ai fini di testare le
sue performance a tempera-
Acconciatura e trucco
da sposa e da sera
Trattamenti
tricologici mirati
Check-up della cute e
del capello
Extension
Manicure
Accessori moda
Bigiotteria
Via J.SCAJARO
ASIAGO
Telefono:
0424 463694
ture e a pressioni estreme (T
= -70°C). Non potendo sperare nell’ottimale scomparsa
del vento svedese, il gruppo
ha tentato di raggiungere il
proprio obiettivo utilizzando
una condizione di vento costante che si è verificata durante la notte tra l’8 e il 9 ottobre. Il mini propulsore, collocato all’interno di un pallone di 12.000 mq di elio, alto
138 m, è stato lanciato assieme ad altri due esperimenti
(uno di un gruppo di inglesi e
uno di un’equipe di francesi, che, però, non hanno prodotto gli stessi risultati soddisfacenti) a bordo di una specie di cassone (che in linguaggio tecnico si chiama
‘gondola’) e ha raggiunto i 25
km di altitudine, dov’è rimasto per circa tre ore
stabile,comunicando con l’effervescente squadra veneta,
incredula e soddisfatta dopo
i mesi di lavoro profusi, tal-
volta con l’acqua alla gola, a
combattere contro il tempo.
Tutti i loro sforzi sono stati
ripagati dalla riuscita, proprio
poco prima del loro ritorno in
Patria (previsto per il 10 ottobre), del loro esperimento;
SCRAT (Spherical Compact
Recheargeable Air Thruster)
ha raggiunto temperature di
oltre -70°C in condizione di
vuoto quasi assoluto e tra raffiche di vento potentissime
benché costanti. Il GPS dava
informazioni continue sulla
collocazione dell’esperimento e dati che il gruppo ha potuto scaricare in tempo reale. Il pallone è stato poi fatto
cadere dai tecnici della base
tramite una piccola carica
esplosiva ed è caduto in Finlandia, circa 250 km a est
dallo spettacolare lancio.
“L’aurora boreale verdeazzurrina che abbiamo visto qualche notte prima è
stata uno spettacolo mera-
viglioso – hanno dichiarato
i due ventiquattrenni
altopianesi – ma l’emozione
di vedere decollare il nostro progetto, illuminato
come un fantasma nella
notte, è stato impareggiabile”. Così come le soddisfazioni non sono mancate al
recupero dell’esperimento,
portato poco prima della loro
partenza per Stoccolma da
un elicottero finlandese. Sabato 9 ottobre, alle ore 8, il
gruppo di veneti (Marco,
Gabriele, Federico, Michele,
Leonardo, Giulio, Matteo,
Lorenzo, Ruggero) coordinato dai Professori Alessandro
Francesconi e Antonio
Selmo, ha potuto concedersi
una piccola dormita, alla quale è seguita una conferenza
sul resoconto qualitativo del
lancio e una serata di meritata festa. Giustamente, per
festeggiare il loro successo,
i nove italiani hanno prepa-
rato tre chili e mezzo di spaghetti all’amatriciana. Dopo
molti sforzi e questa enorme
soddisfazione, cosa farà ora
questo gruppo effervescente? Prima di tutto, i nove
veneti dovranno procedere a
un’analisi dei dati raccolti (da
cui deriveranno quattro delle
loro tesi di laurea magistrale); a gennaio, avrà luogo un
reportage completo della missione presso l’Agenzia
Spaziale Europea e a maggio
si terrà un simposio conclusivo in Francia.
I giovani veneti hanno lavorato molto, protraendo, in alcuni
casi, la discussione della tesi
di laurea, ma l’esperienza acquisita non ha eguali (pensate
che, a settembre, hanno persino ospitato dei giovani ispettori dell’ESA, da cui hanno
potuto imparare tanto e oltre
la sola teoria).
Durante i mesi di progettazione dell’esperimento, i nostri
veneti non hanno soltanto lavorato al loro esperimento, ma
hanno anche intrattenuto rap-
porti interpersonali e intessuto
solide amicizie, tanto che ogni
martedì (giornata in cui, in genere, qualcosa andava sempre
storto) il gruppo si trovava per
una cena in compagnia. La
cosa più divertente è che,
avendo tra loro un musicista, i
membri del gruppo hanno
composto una canzone divertente sulla loro esperienza e si
sono prestati anche a girare un
piccolo e simpatico video clip!
Non si pensi quindi che questi
intelligentissimi giovani siano
topi da biblioteca!!!
“Vorremmo ringraziare sentitamente il Comune di
Asiago – hanno precisato infine Gabriele e Federico – che
ha supportato attivamente
l’iniziativa tramite “Giovani idee aiutano a crescere”
e la Rigoni di Asiago, che
ci ha offerto i biglietti e
alcuni dei suoi prodotti”.
Insomma, che dire? Montanari: scarpe grosse, ma
servelo fin! Complimenti
ragazzi!
Martina Rossi
SPAZIO CINEGHEL
CATTIVISSIMO ME
Venerdì 12 novembre ore 20,30
Sabato 13 novembre ore 17,30 e 20,30
Domenica 14 novembre ore 17,30 e 20,30
MASCHI CONTRO FEMMINE
Venerdì 19 novembre ore 20,30
Sabato 6 novembre ore 20,00 e 22,00
Domenica 7 novembre ore 17,30 e 20,30
TI PRESENTO UN AMICO
Venerdì 26 novembre ore 20,30
Sabato 27 novembre ore 20,00 e 22,00
Domenica 28 novembre ore 17,30 e 20,30
DUE CUORI E UNA PROVETTA Venerdì 3 dicembre ore 20,30
Sabato 4 dicembre ore 20,00 e 22,00
Domenica 5 dicembre ore 20,30
IL REGNO DI GA’ HOOLE - LA LEGGENDA DEI GUARDIANI
Sabato 4 dicembre ore 17,30
Domenica 5 dicembre ore 17,30
Martedì 7 dicembre ore 17,30
Mercoledì 8 dicembre ore 17,30
LAST NIGHT
Martedì 7 dicembre ore 20,00 e 22,00
Mercoledì 8 dicembre ore 20.30
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
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Lo storico caseificio
Contrà Costa
L’attenzione verso questa antica contrada asiaghese, che
prende il nome semplicemente
dalla sua posizione, è stata risvegliata dalle parole dei due
precedenti protagonisti: Davide Rodeghiero e Placida Rigoni.
Entrambi avevano nominato il
“Casello della Costa” come facente parte del loro rito quotidiano e la voglia di conoscere
le sorti di questa realtà del nostro territorio e del nostro passato, è stata forte. Un residence
ha preso oggi il suo posto e
qualche turista nel fare “il giro
dell’aeroporto” si sarà chiesto
incuriosito il perchè della strana copertura del camino: era la
caldiera della cagliata! In
Contrada Costa era però attiva
(e lo è tuttora per la
panificazione) un’altra attività:
il “Fornaretto”. Per chiarirci
alcuni dubbi abbiamo scambiato quattro ciacole con Elda
Rodeghiero, che in realtà in
contrada non risiede più ma ha
lavorato nell’attività fino alla
soglia della pensione. La sua
famiglia tra l’altro, possedeva
un appezzamento proprio dove
oggi c’è la pista. Ora, la produzione è in mano al nipote
Giuliano, mentre la vendita è
stata trasferita dall’ex - “Ballot”.
Quello che colpisce in Elda
(come in Davide e Placida), è
l’allegria che trasmette attraverso i suoi ricordi. Tempi felici
quelli che descrivono, malgrado la guerra, i partigiani, i fascisti, i tedeschi, la fame, l’emi-
grazione, la mortalità infantile. Mamma Maria e
papà Antonio ne han avuto 12, una metà morti neonati. “Ho avuto due genitori meravigliosi!”, dice
sorridendo anche con gli
occhi, penetranti e attenti,
neri stavolta. “Chi ha voluto, ha studiato, ma tutti
sotto a “far panetti”,
quand’erano a casa dal
collegio. Io ho fatto solo
le industriali, poi ho scelto
di fare il pane e anche di
portarlo in giro: a 21 anni
son stata una delle prime
donne a prendere la patente! Il
pane lo facevano già i nonni
all’epoca di Cecco Beppe.
Dopo pranzo papà ci chiedeva
di cantare qualcosa. La mamma non era molto intonata e ci
seguiva a mezza voce, ma noi
che imparavamo subito le canzoni dalle sorelle che studiavano
via, ci davamo dentro. I contadini delle contrade vicine che coltivavano grano, dopo averlo portato dai Grendene a macinare, ci
portavano la farina e noi gli cuocevamo il pane. Poi quando i loro
figli han smesso di coltivare,
perchè non conveniva più, la farina la fornivamo noi. Solo negli
anni ’60 abbiamo aggiunto la parte
“alimentari” e vendita, ma normalmente il pane lo portavamo
alle rivendite delle contrade. Io ci
andavo in bici col cesto prima
della patente. Adesso Giuliano lo
fa alla Costa e poi lo porta in
Asiago con torte, paste, biscotBarbarina Costa
Elda Rodeghiero
ti”. Non ha dimenticato l’arte di
famiglia Elda e ti saluta allungandoti un pezzo di crostata...C’era
anche una locanda: “Ai forti”, che
oggi non esiste più, ma che negli
anni ’50 andava di moda, essendovi stato istallato il primo televisore della contrada: era diventato
luogo di ritrovo per tutti, non solo
per gli anziani con sigaro e
bianchetto. Di nuovo chiari, trasparenti, gli occhi di Barbarina
(Rina) Rigoni sposata Costa, 91
anni, anche lei emigrata...da contrà
Rigoni da bambina, alla Costa al
n.16. Il marito, Attilio Costa,
viveva al 12: dopo sposati si
sono trasferiti al 20 dello stesso
stabile. Ci vivevano 12 famiglie,
entrata sullo stesso cortile. “Basta che non parliamo di guerra...” ti accoglie. “Mio fratello
Beppino sul davanti, aveva spianato un pezzo di corte dove
ballavamo. Mio papà Cristiano,
era stato in America e come lavoro accendeva i lampioni delle
vie; al suo ritorno aveva portato qua il primo grammofono
con dischi di vinile. Ad un certo
punto dai e dai...la solita
musica, abbiamo invitato
Silvio Scelli con la sua fisarmonica. Lo pagavamo
con un piatto di polenta,
patate, formaggio e un litro di vino.Un solo accenno alla guerra, solo perchè
Beppino era morto da 6
mesi quando mi sono sposata nel ’45: vestita a lutto, alle 6 di mattina, arrivando dai campi a S.
Matteo al braccio di mio
padre. Né mia mamma né
mia sorella vi parteciparono e solo una vicina ci accolse al ritorno con una tazza
di cioccolata fumante. Al tempo avevamo mucche, maiali, un
cavallo, pecore, galline e anche
un servetto. Era furbo e quando stava con le bestie d’estate
su nella malghetta in bosco
dove il foraggio era scarso, le
faceva sconfinare sul terreno
comunale. “Mi son scappate”
diceva, se qualcuno se ne accorgeva. Per noi era uno di
casa. Emigrato in Francia,
ancor oggi viene a trovarmi e
mi abbraccia così forte! Mio
marito era andato a Milano in
Corso Sempione ad imparare
a fare le scarpe di sughero (non
c’era cuoio in tempo di guerra) e dopo aprì bottega dove
ora ci sono i filati Daniela. Aveva anche due garzoni. Da lì ci
siamo trasferiti qui in piazza
anche a vivere, nel ’55". E
mostra orgogliosa Rina il bel
negozio dove ha lavorato per
una vita e dove a 91 anni, passa ancora il suo tempo!
Beppa Rigoni Scit
Una foto storica del Caseificio Costa
Il condominio oggi al suo posto
Il Casello è stato parte integrante della storia della contrada
e del comune di Asiago: nato alla fine della prima guerra
mondiale, morto nel 1987. I primi scossoni li subì quando
nel 1982, sorse in via F. Baracca il “Consorzio dei Caseifici
dell’Altopiano di Asiago”. Non tutti i soci e referenti di latte
erano d’accordo su questa scelta, che a molti produttori
era parsa come una grande opportunità soprattutto, a quelli
dei comuni fuori del capoluogo. Qui in città, di caseifici ce
n’erano già tre: Costa, Merar, Pennar. Nei paesi limitrofi, il
Caseificio “S. Bartolomeo” a Gallio e quello sociale a T.
Conca. Se Merar aveva mostrato a volte qualche segno di
sofferenza, gli altri due andavano a gonfie vele e Pennar
tutt’oggi evidenzia la propria vitalità. La “Costa” al tempo
non era da meno, soprattutto per le caratteristiche
organolettiche del latte, dovute al foraggio esposto a sud e
quindi ricco di tutte le proprietà nutrizionali delle erbe giunte alla loro massima maturazione. Infatti, nelle gare e nelle
mostre la “Costa” era sempre in pole position. Uno degli
ultimi Presidenti, Beniamino Basso, in controtendenza alla
volontà di molti produttori e di alcuni politici della pianura
di allora, che caldeggiavano il consorzio, soleva ricordare
che nell’81 un litro di latte veniva pagato ai soci fino a 700
lire, il massimo prezzo spuntabile! Questo a significare che
il caseificio godeva di ottima salute: il prezzo del prodotto
era rappresentativo del valore del formaggio sul mercato
lattiero-caseario. Valore confermato anche da chi alla “Costa”, ci lavorava. C’erano 5 dipendenti fra impiegati, casari
e commessi oltre ai numerosi raccoglitori al tempo dei carri
con cavalli e a due autisti dei camion cisterna, in seguito. Il
piccolo “casello”, costruito inizialmente dove oggi c’è la
pista dell’areoporto assieme ad un nucleo abitativo, fu spostato e fu oggetto di successivi ampliamenti, a dimostrare il
trend favorevole, fino alle dimensioni attuali del residence.
Ad ogni consegna dal produttore al raccoglitore (50,05 lt
per bidone), il peso veniva controllato versando il liquido in
un recipiente con galleggiante e poi segnato su un libretto.
La cifra veniva poi trascritta con precisione su un registro,
dalla cui somma venivano effettuati i pagamenti. Ogni socio cooperativo faceva un po’ di “musina”, con un pagamento minore del valore del latte in compensazione del formaggio messo ad invecchiare. Ecco, l’invecchiamento che
dava plusvalore al formaggio d’allevo era il vero investimento. Bei tempi! Oggi il latte risulta esser pagato attorno ai
0,33 euro...a dimostrare che molti dei dubbi dell’ex- Presidente, furono profetici. Il “Merar”, è stato assorbito dal
“Pennar” e mano mano molti conferenti del Caseificio Costa, si sono orientati verso il Consorzio o hanno venduto il
latte privatamente, così la “Costa” ha perso poco alla volta
il suo senso di esistere. Andrea Rigoni, oggi fortunato produttore di funghi, racconta che il IV° anno del ciclo accademico, gli studenti effettuavano viaggi di studio in realtà
produttive di tutta Europa. Fu proprio in Olanda quasi mezzo secolo fa, che egli stesso potè verificare l’alto tenore dei
controlli del latte conferito e il pagamento fluttuante a seconda dei livelli organolettici. Poiché la sua tesi di laurea
verteva su questo aspetto e la sua famiglia era socia del
Caseificio, vi aprì un piccolo laboratorio. La sua opinione circa i
caseifici allora esistenti, è che erano troppo piccoli per stare in piedi
ed essere competitivi, suffragando la scelta consortile. Di nuovo il
“Pennar”, mostra la sua singolarità...
B.R.S.
8
Sabato 13 novembre 2010
CONCO
l’Altopiano
17
Don Lorenzo Gaiani
è il nuovo parroco
Quasi un anno senza parroco, accade a Conco dove proprio alla vigilia di Natale del 2009 si era sentito male don
Antonio Rivan, il quale, a seguito di seri problemi di salute, era stato costretto ad allontanarsi dalla parrocchia per
potersi curare. L’attività parrocchiale è proseguita in questi mesi grazie all’alternarsi di sacerdoti venuti da fuori
per celebrare le messe e alla consueta organizzazione dei
vari gruppi ad essa legati. Da mesi si attendeva di sapere
se sarebbe stato nominato o meno un nuovo parroco, poi
lo scorso 8 settembre a Rubbio durante l’annuale sagra
dedicata alla patrona era stato comunicato l’arrivo di un
giovane sacerdote, ma di fatto l’annuncio non aveva avuto seguito. In questi mesi, come pare accada ormai da
molto tempo, il clima in paese è stato piuttosto teso, con
una netta spaccatura su due diversi fronti, compreso l’
appoggio o meno a quello che era stato negli anni l’operato del parroco. Le molte tensioni che si sono vissute
hanno registrato un culmine quando don Antonio Rivan,
discretamente ristabilitosi dopo lunghe cure, ha voluto tornare in paese per il commiato dalla comunità che ha guidato per molti anni. Sembra che prima dell’evento in paese ci siano state polemiche piuttosto accese, comunque
alla fine coloro che hanno ritenuto di tributargli un giusto
saluto si sono ritrovati numerosi, qualche domenica fa,
per la messa e il pranzo insieme. Ed ora arriva la comunicazione ufficiale della nomina del nuovo parroco: si tratta
di don Lorenzo Gaiani, 71 anni, ordinato sacerdote nel 1965,
che proviene da Vighizzolo d’Este, dove è stato parroco dal
2002. In paese sono in molti ad augurarsi che con l’arrivo
del nuovo parroco il clima possa tornare più sereno. S.B.
Sicurezza stradale ed educazione alle regole:
conclusa a Conco la prima parte del progetto
Realizzato dal Gruppo Genitori, verrà ripreso la prossima primavera attraverso
incontri con i vigili urbani per bambini di elementari e medie
“Sicurezza stradale – Educazione alle regole” è il progetto presentato dal Gruppo Genitori del Comune di
Conco nell’ambito del P.I.A.F: (Piano Infanzia Adolescenza e Famiglia) realizzato dai 28 comuni afferenti
l’Ulss 3. Il progetto si è classificato 8° nella
graduatoria dei 48 progetti totali dell’Area “Famiglie
Insieme”, dei quali i primi 11 sono stati finanziati dalla
Regione Veneto. Tra le finalità dell’Area ci sono l’aumento del coinvolgimento e della partecipazione delle famiglie alla vita comunitaria,il miglioramento della collaborazione tra le varie agenzie educative del
territorio, la sperimentazione di forme di partecipazione attiva e autoorganizzazione delle famiglie. Il
Gruppo genitori del Comune di Conco, che rappresenta tutte le frazioni e agisce sull’intero territorio,
ha come principale obiettivo proprio la ricerca di punti
in comune su cui lavorare insieme, in un’unione che
possa andare aldilà di scopi e interessi specifici delle
varie realtà che operano nell’ambito comunale. Formatosi alla fine del 2006 e composto da una decina
di genitori, il gruppo ha portato a termine negli anni
numerose iniziative tra le quali corsi di vario genere
per bambini e ragazzi e incontri per i genitori con
esperti su tematiche di attuale interesse. Dopo aver lo
scorso anno sviluppato un progetto inerente una sana
e corretta alimentazione, quest’anno i genitori hanno
pensato di sottolineare l’importanza delle regole che
devono essere viste non come un’imposizione di limiti, ma come strumento per poter ampliare le possibilità del vivere civile.”Per non restare nella pura teoria
– commentano i componenti del gruppo - abbiamo
pensato di dare un esempio pratico di questo concetto, parlando della sicurezza stradale e quindi delle
sue regole, valorizzando esempi positivi come i vigili
e tutte le forze dell’ordine, che devono essere recepite come figure che operano per il bene dei cittadini,
e dunque da imitare. Fondamentale è partire dai bambini piccoli proprio per instillare in loro questi concetti, perché la prevenzione dà i suoi frutti nel tempo.
Reputiamo inoltre gli anziani fonte di insegnamento e
di esperienza, e per questo abbiamo coinvolto nel
progetto il Gruppo Auser, auspicando che gli incontri
con i più piccoli possano essere ripetuti anche in futuro”. La prima parte del progetto è stata portata a
termine nelle scorse settimane e ha riguardato lo sviluppo di un progettino sull’importanza delle tematiche
“regole e sicurezza stradale” all’interno delle scuole
materne, l’incontro dei bambini con i soci del centro
Auser, e due incontri per genitori con uno psicologo
che ha relazionato su temi attinenti all’iniziativa. La prossima primavera il progetto verrà completato organizzando
incontri con agenti di polizia municipale che, presentandole a mo’ di gioco, insegneranno ai bambini le principali
regole stradali.
Silvana Bortoli
Il 4 Novembre a Conco
Il 4 novembre 2010 è stato celebrato a Conco con una cerimonia davanti al monumento ai caduti del capoluogo che ha
visto la partecipazione dei rappresentanti dei Combattenti e
Reduci e degli alunni delle ultime classi della scuola elementare. Il sindaco ha rivolto un breve saluto ai bambini ed ha
sottolineato l’importanza della loro presenza per conoscere e
comprendere una parte della storia del Comune e del territorio del nostro Altopiano, le cui montagne portano ancora i segni di quell’immensa tragedia che è stata la Prima Guerra
mondiale. Ha poi messo l’accento sull’importanza della pace,
conquistata con il sacrificio di molti concittadini morti nella
Grande Guerra e in tutte le guerre, per garantire a noi sicurezza e democrazia. E’ seguito l’alzabandiera accompagnato
dalla tromba che ha suonato il “Silenzio”, quindi gli alunni
hanno recitato una poesia e letto una lettera spedita dal fronte. La cerimonia “ufficiale” del Comune , e cioè la commemorazione dell’anniversario della vittoria, la giornata dell’unità
nazionale e la festa delle Forze Armate, si è poi svolta quest’anno nella frazione di S. Caterina, con la presenza dei rappresentanti dei Combattenti e Reduci e di tutti i gruppi degli
Alpini e del Donatori di Sangue. Dopo l’alzabandiera sono
seguiti la S. Messa , l’orazione ufficiale del sindaco di Conco,
in chiesa a causa del maltempo, quindi l’onore ai Caduti e la
deposizione delle corone presso il monumento. La Banda di
Fontanelle ha accompagnato i vari momenti della cerimonia.
Con i lavori ormai conclusi Rubbio svela un nuovo look
Sono
in
fase
di
ultimazione i lavori, iniziati
circa due mesi fa, grazie
ai quali la zona centrale di
Rubbio ha cambiato
aspetto. Un rinnovo del
look che gli abitanti attendevano da molto tempo, e che di fatto, oltre ad
aver messo in sicurezza
soprattutto la viabilità pedonale, arricchisce il paese, interessando
zone
pubbliche ma
anche valorizzando le attività commerciali
ubicate
in
zona. Il progetto che ha interessato l’area
che parte dall’entrata del
paese (arrivando da Asiago)
fino al confine
con il Comune
di Bassano, ha
comportato
una spesa totale di
240.000 euro, di cui
180.000 euro per i lavori
affidati alla ditta Comin
Costruzioni Generali srl di
Loria (TV). Per finanziare le opere, il comune di
Conco ha chiesto di accedere al contributo “misure anticrisi” della Regione Veneto che prevede
aiuti economici a
sostegno di opere
pubbliche di importo inferiore ai
500.000 euro, ottenendo la somma di
183.000 euro. Sono
stati divisi i percorsi pedonali da quelli veicolari, realizzati marciapiedi, sistemate e abbellite numerose aree, tra cui quella di
un piccolo parcheggio, di
isole ecologiche, del capitello, utilizzando per la
pavimentazione materiali
di qualità e belli da vedere, come porfido e marmo
verdello. E’stato anche
asfaltato tutto il tratto
stradale interessato dai lavori, le cui condizioni erano piuttosto disagevoli, e
nei pressi del capitello dedicato alla Madonna è stata prevista una fontanella.
Nel globale sono state
portate a termine un insieme di opere necessarie
e funzionali, pensando nel
contempo anche a dettagli piacevoli volti a rendere a più accogliente ed
ospitale il piccolo centro
altopianese.
Silvana Bortoli
8
Sabato 13 novembre 2010
LUSIANA
l’Altopiano
18
Maltempo, Lusiana conta i danni
e chiede lo stato di calamità naturale
Pesante il conto già trasmesso alla Protezione civile regionale e provinciale: un milione e 900 mila euro
Situazione di emergenza a Lusiana: anche qui
le incessanti e abbondanti piogge dei giorni
scorsi hanno provocato notevoli disagi, soprattutto nella zona di
Laverda. La parte meridionale del territorio
comunale presenta infatti
fragilità
idrogeologiche che gli
eventi atmosferici di
questi giorni hanno aggravato.
A partire da lunedì 1 novembre, numerosi sono stati gli
smottamenti che hanno compromesso alcuni tratti di viabilità di accesso alle contrade
di Laverda alcuni dei quali
sono stati risolti con l’intervento degli operai comunali
coordinati dall’ufficio tecnico
comunale e dall’Assessore
Villanova.
Nella giornata di martedì 2
novembre altre situazioni di
pericolo si sono concretizzate
in via Marzari e Predemaule
di Sotto e nella zona di Ponte
di Velo. In particolare è stato
necessario interdire il transito veicolare di accesso alla
controllato momento
per momento le zone
critiche per verificare le
situazioni di pericolo
sgomberare le strade
dai detriti ove era possibile. Gli uffici comunali sono rimasti aperti
diversi pomeriggi fino
a tarda sera per poter
dare risposta ai numerosi cittadini che
chiamavano per fare
La frana dietro le
scuole Laverda
segnalazioni o chiedere aiuto. Il gruppo
contrada Ronco di Sopra poi- forte pendenza, in località Cà di Protezione Civile “El
ché l’esteso fronte di frana di Sopra e ai Marzari. Nume- Corgnon”, puntualmente ingravante sulla strada comuna- rosi cedimenti hanno interesle rendeva difficoltoso e peri- sato la zona di Valle di Sopra
coloso l’intervento dei mezzi sia sulle strade comunali: lundi sgombero. Grande appren- go il collegamento Mare-Valsione anche per il movimento le di Sopra e lungo la strada
del terreno che ha già creato da Valle a Velo in prossimità
problemi negli anni, dietro alla del bivio per Covolo, a Busa
contrada Coghi ed ora anche e Canalia. Sempre in zona è Rinnovata nello stile, ma
dietro le ex scuole in centro stata rilevata una frana lungo sempre ancorata alle sue
alla frazione.
il torrente denominato “Valle origini remote, torna gioNel corso della settimana del Minese” e altre in località vedì 25 novembre l’anscorsa si sono effettuati Stolfi e Trenti.
tica fiera franca di Sansopralluoghi in diverse zone La macchina organizzativa ha ta Caterina, gestita andel paese per verificare altre consentito il controllo e il che quest’anno dai vosegnalazioni pervenute con- pronto intervento in ogni mo- lontari della “Polisportiva
statando altri cedimenti in lo- mento. I tecnici comunali e S. Caterina” con la colcalità Berti su un terreno di l’assessore Villanova hanno laborazione di tutte le associazioni della vallata e
il Comune di Lusiana. E’
l’ultima fiera dell’anno
dell’Altopiano e viene celebrala scalinata del monumento una che delle vittime della Prima ta in onore di S. Caterina
d’Alessandria patrona ella parcorona di alloro in ricordo an- guerra mondiale.
E.Z.
rocchia. E’ sempre stata l’ultima occasione di scambi commerciali prima dell’arrivo della
neve e della brina. E’ chiamata
Fiera franca perché libera da
dazi, un privilegio concesso
dalla Serenissima repubblica. Il
calendario degli eventi, patrocinato dalla comunità montana
“Spettabile Reggenza dei Sette
Comuni”, si aprirà domenica 21
alle 20,30 con una serata
introduttiva, dedicata alla
riscoperta delle tradizioni della
Fiera Franca di Santa Caterina:
si parlerà di transumanza e delNella foto, autorità e labari davanti al monumento ai caduti.
le antiche vie che dal Padova-
LA CERIMONIA DEL 4 NOVEMBRE
Per ricordare i 150 anni di fondazione della Repubblica, le associazioni combattentistiche e
d’arma hanno organizzato i
festeggiamenti del 4 Novembre
con messe a Lusiana, Santa
Caterina, Laverda e Valle di
Sopra. Nel capoluogo il sindaco Antonella Corradin ha svolto il discorso ufficiale, in chiesa date le cattive condizioni del
tempo. All’uscita della chiesa,
grazie ad una schiarita, il corteo di autorità e dei rappresentanti delle associazioni
combattentistiche e d’arma
hanno potuto salire verso il
monumento ai caduti di piazza
IV Novembre e depositare sul-
formato dell’evoluzione della
situazione, ha sempre dato
ampia disponibilità garantendo il pronto intervento di
mezzi e uomini pronti ad intervenire in ogni momento.
E’ stato prontamente
allertato il Servizio di Protezione Civile presso la Prefettura e la Provincia, così che
già la scorsa settimana è stato eseguito un primo
sopralluogo da parte dei tecnici della Provincia per valutare le situazioni di pericolo
e gli interventi necessari
nonché
con i servizi
forestali per controllare le
vallate e i torrenti.
Il Sindaco ha già inviato richiesta di intervento agli Enti
preposti chiedendo la dichiarazione dello stato di crisi
per eccezionali avversità atmosferiche. Pesante il conto dei danni già trasmesso
alla Protezione civile regionale e provinciale: 1.900.000
euro di cui 1.090.000 euro
per danni alle infrastrutture
ed 810.000 euro per danni
su movimenti franosi.
Egidio Zampese
A Santa Caterina tutto pronto
per la tradizionale fiera franca
no salivano ad Asiago. Bruno
Pezzin, direttore del centro culturale “Quattro Ciacole” esporrà i dati raccolti sulla storia del
“Sejo”, un sentiero di collegamento usato dai pastori e dai
malgari per far salire dalla pianura, attraversando Corsara di
Marostica e Gomarolo, i greggi o le mandrie dalla pianura
all’Altopiano e viceversa.
Giovedì 25 rivivrà dal mattino
l’atmosfera del passato con i
banchi di mandorlato nelle versioni alle mandorle, alle arachidi e cioccolato, le caldarroste e
prodotti tipici locali con i formaggi di malga e i salumi al
centro delle contrattazioni. I ristoranti e le trattorie della zona
proporranno il tradizionale piat-
to delle trippa nelle versioni in brodo o alla parmigiana. Nel pomeriggio
si darà il via alle
premiazioni del concorso, riservato alle scuole
secondarie della zona,
sul tema delle storie e
antiche leggende dal
tema: “Il mistero delle
anguane”. Al pomeriggio, dalle 17, si esibiranno in piazza giocolieri e
cantastorie e verrà lavorato il
latte per produrre la Tosella.
Nell’area antistante le scuole elementari la Polisportiva, per ricordare i cimbri antichi
abitatori dell’Altopiano proporrà la “Bierfest” con birra
bavarese, caldarroste e vin
brulè; in serata si esibirà la
band bassanese “Full
Monkeys” per un finale dal
tono rock straniero e italiano.
Il programma religioso prevede messe alle 9 e alle 20. Presso la sala parrocchiale funzionerà la pesca di beneficenza i
cui ricavati andranno a favore dell’asilo della scuola materna e ai progetti delle associazioni del territorio. E.Z.
8
Sabato 13 novembre 2010
CULTURA
Anche la Regione Veneto ha
aderito all’associazione “Premio Mario Rigoni Stern per la
letteratura multilingue delle
Alpi”. Dopo l’associazione
venatoria Ars Venandi,
ideatrice del premio letterario,
il Comune di Asiago l’ente
Fiera Congressi di Riva del
Garda, il Museo degli Usi e
Costumi della Gente Trentina
di San Michele all’Adige,
Federcaccia e la provincia autonoma di Trento anche il
Veneto diventa socio dell’associazione del premio nato per
proseguire l’opera di Mario
Rigoni Stern incentivando e
promuovendo la letteratura alpina nelle sue varie lingue.
Il premio sarà suddiviso in
due sezioni, narrativa e
saggistica, così come avrà
l’Altopiano
19
Premio letterario Rigoni Stern
arriva l’adesione della Regione
due sedi che si alterneranno
annualmente, ovvero Riva del
Garda ed Asiago. Chiaramente l’argomento principale dovrà essere la montagna vista
e concepita in ogni suo aspetto: culturale, naturale, tradizioni e popoli, storia e lingue.
Primo assegnazione del premio si terrà ad Asiago nel giugno del 2011 dove verrà premiato il miglior volume di
saggistica come deciso dalla
prestigiosa giuria formata dal
sociologo Ilvo Diamanti, Mario Isnenghi docente di storia
all’Università di Venezia,
l’antrolopogo Jon Mathieu,
Innocenzo Cippolletta presidente onorario dell’Università degli Studi di Trento,
Giambattista Rigoni Stern,
conoscitore dei boschi e dei
lavori legati alla natura e dal
direttore del Museo degli usi
e costumi della gente trentina
di San Michele all’Adige Giovanni Kezich.
Il premio sarà riservato a testi già pubblicati e quindi saranno le case editrici ad inviare alla giuria le opere da
loro ritenute valide a concor-
rere al premio. Invio che inizierà a breve appena sarà pubblicato il bando del concorso
già redatto nell’ultima seduta
dell’assemblea dell’associazione che istituisce il premio
tenutasi il 5 ottobre a San
Michele all’Adige.
Ad accompagnare il bando del
premio ci sarà anche l’inaugurazione del sito informativo della competizione letteraria, in teoria con l’indirizzo
w
e
b
www.premiomariorigonistern.it,
che dovrebbe entrare in funzione a breve. Un sito che
sarà tradotto in tutte le lingue
delle Alpi, dall’italiano al tedesco, dal francese ed italiano
al ladino e friulano. In più il
“cammino” del premio sarà
pubblicizzato e seguito stabil-
mente dall’inserto culturale
domenicale del Sole 24 Ore.
Nel 2012 invece sarà Riva del
Garda ad ospitare la sezione
narrativa del premio instaurando l’alternanza di genere
letterario e di sede del premio
come designato dall’associazione preseduta dal primogenito di Mario Rigoni Stern,
Alberico.
“Il premio ha come missione
la montagna, le sue bellezze
ma anche le difficoltà delle
genti che ci vivono – illustra
Osvaldo Dongilli, presidente
di Ars Venandi – Perché come
Mario Rigoni Stern amava ripetere quando le montagne
saranno disabitate, anche le
pianure saranno deserte”.
Gerardo Rigoni
L’evento
I luoghi che ci circondano e l’importanza Frank Vignola in
concerto ad Asiago
del significato dei loro nomi
Il significato dei nomi delle
località che ci circondano,
di un sentiero o di una
contrada, può aprirci inaspettati scenari storici.
Ognuno di questi nomi custodisce un patrimonio pervenutoci attraversando i secoli e oggi sa restituirci qualcosa
di prezioso per la sua unicità culturale. Sta a ciascuno coglierne il
senso e renderlo fruibile. In questo ci aiuta il lavoro di l’analisi dei
toponimi (nomi dei luoghi) e della loro etimologia (origine e storia del nome) che in altopiano troviamo pubblicati in interessantissimi lavori. Comune per comune, frutto di una raccolta paziente fatta con amore e rispetto per
il territorio, questi libri rappresentano una grande risorsa. Certo,
sarebbe auspicabile raccogliere
questi tesori sotto lo stemma della
Reggenza, in un’unica, ambiziosa, opera di toponomastica storica di tutti gli otto comuni. Ma
questa visione si scontra con una
realtà dove la cultura e la consapevolezza di appartenenza sembrano valori definitivamente
perduti… Tortima è una frazione di Conco, in prossimità
di Fontanelle, poche case lungo la strada che qui fa un passaggio obbligato per l’accesso
in Altopiano. Da qui si apre la
vista sulla pianura, con l’aria
pulita si vede la pianura diventare laguna, fino a Venezia, e
ogni volta ti coglie l’emozione.
Qualche burlone fa risalire il
nome al gran numero di curve
che da li si oppongono a
Bassano: tòrtima …’na strada
contorta. Tortima (pronuncia
tòrtima), deriva dalla radice
cimbra Tor “porta”, “portone”,
“valico”, “passaggio” (Rizzolo,
Schmeller). La sua posizione
geografica di varco da e per
l’altopiano è perfettamente descritta dal nome. Significativamente, poco lontano e sovra-
Tortima
stante, c’è anche una località
“le porte” (Rubbio) probabilmente tradotto da un precedente Törle (pronuncia tèrle) contrazione del plurale Tör-le, ora
elegante agriturismo con una
gran vista sulla pianura. Törle
è anche il nome di un monte in
prossimità di Kaberlaba, a sud
di Asiago, inoltre nello stesso
comune abbiamo Torbèllele,
Turknotto, Turcio dove la radice Tür ha lo stesso significato (Rizzolo). In inglese Tor è
Door “uscio, porta, atrio”, in
tedesco Tor è usato anche nello sport per dire “goal” quando
il tiro entra appunto ...in porta.
Finita la Tortima ecco
Angarano, l’antico quartiere
che ci accoglie a Bassano, da
sempre sponda ovest allo storico ponte palladiano. Il nome
Angarano compare per la prima volta in un documento del
1131. Nel corso dei secoli le
vie che scendevano da Rubbio
e Valrovina (l’attuale Provinciale passa per San Michele, ma
solo dal 1916) dovevano attraversare necessariamente
Angarano perchè questa si
estende da nord a sud lungo la
destra del Brenta. Il nome è
composto da due parti: Hangar e il suffisso an. Ciascuna
delle due parti è particolarmente
diffusa, conosciuta e ricorrente in tutta l’area di cultura
cimbra. Altopianese originario
di Rotzo, illustre bassanese, letterato e insegnante presso la
famiglia Roberti, l’Abate
Agostino Dal Pozzo (17321798) amava descrivere questa area linguistica a lui tanto
cara compresa tra l’Adige ed il
Brenta come un’ “isola de’
monti”. Dal Pozzo annotò il termine hàngar, hàngher nel suo
oggi preziosissimo Vocabolario
Domestico dei Sette Comuni
Vicentini; per l’area roveretana
il Battisti (Glossario) riporta
anger; il linguista bavarese
Shmeller riporta angar: “un terreno prativo o arativo
recintato”. Particolarmente
suggestiva anche la descrizione ‘luogo dove si legavano gli
animali (…) prima di arrivare
alla borgata’ (cfr Anzilotti, Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici,
2002). Il suffisso an ha invece
funzione di collettivante, ci indica cioè che non si tratta di
“un” singolo hàngar, ma di un
insieme di terreni recintati. Ai
giorni nostri, volendo cogliere
al meglio il senso di questo antico nome, dobbiamo considerare la necessità di allora di descrivere un luogo sintetizzando le più salienti caratteristiche
di unicità. In questo caso parliamo di un territorio che secoli
fa, scendendo dall’altopiano,
doveva impressionare molto i
nostri tzimbar che vi si affacciavano dall’alto fin dall’eremo
di San Bovo, poco abituati a
paesaggi coltivati così estesi.
Quel luogo fu dunque descritto approssimativamente con
“...ai campi recintati” o anche
“…all’estensione di coltivazioni”. Molte, infine, le altre testimonianze di questa presenza:
Àngar contrada ora scomparsa a Sud di Asiago (notaio
Dall’Oglio 1522); Àngar loca-
lità in contrada Tòccoli a Roana
(notaio Azzolini 1694), nello
stesso comune Àngar di Sopra, Àngar di Sotto e Ànger;
Àngaro e (nella forma
diminutiva) Àngaretto a
Lusiana (Archivio Comunale
1733); Hàngar presso
Castelletto di Rotzo; Àngarana
presso Villaraspa a Molvena;
Àngher, Presso Santa Caterina,
Schio; Àngheri, Centa San
Nicolò (TN). Altri indizi possono farci capire, solo per citare qualche esempio, quanto
sia esteso ed importante il bacino di toponimi cimbri: Mol
(conca, avvallamento), presente in Sisemol (Gallio), Camol
(località sul monte Grappa) e
(Comune di) Molvena; Mar
(mucchio di sassi, sassoso,
sasso) presente in Marotte
(Lusiana), (Comune di)
Marostica e (Comune di)
Marano. Capire il senso dei
nomi dei luoghi rappresenta uno
straordinario strumento di conoscenza del territorio. Il miglior libro che racconti la storia di un altopiano non ricco,
ma pur protagonista di una forte economia (legno da costruzione, carbone vegetale, pelli,
lana, formaggi…), unicità linguistica (cimbro) e giuridica
(reggenza) può essere scritto
attraverso queste indicazioni,
direttamente sui luoghi. In questo disegno c’è il senso del
recupero e messa in rete dei percorsi pedonali secolari già esistenti. Attraverso un’organica,
estesa, sapiente tabellatura e
valorizzazione potremo comunicare prima di tutto la nostra
inespressa identità culturale, poi
offrire grande unicità a quella turistica. Senza consumo di territorio, acqua, energia. Senza modificare minimamente, ma
riqualificando, il paesaggio, nostro bene e risorsa comune.
Andrea Cunico Jègary
Doveva arrivare ad Asiago già lo scorso anno, invitato dalla Scuola di musica Altopiano, oggi AMA Altopiano. Aveva dovuto ritirare
la sua disponibilità per motivi di salute, ma non si è dimenticato
della nostra città e, sentendosi un po’ in debito, ha voluto inserirla
quest’anno come tappa italiana dei suoi concerti, tra quella di
Bristol (il 9 novembre) e la successiva di Salt Lake City dove sarà
il 15 novembre. Un vero signore, oltre che un grande musicista!
Frank Vignola, bravissimo chitarrista gipsy jazz newyorkese, sarà
dunque al Millepini sabato 13 novembre (inizio concerto alle 21).
Il pubblico altopianese potrà assistere ad una serata indimenticabile con uno dei più affermati ed eclettici musicisti del panorama
musicale internazionale. Esecutore impeccabile, compositore e
improvvisatore, Frank Vignola, con la sua chitarra acustica, si
cimenta magistralmente in tutti i generi, dal jazz al bluegrass e
collabora con i più famosi protagonisti dello spettacolo. Ad Asiago
suonerà in duo con Vinny Raniolo. Ospite della serata, che introdurrà il concerto, il duo “A bassa Voce”: Claudia Valtinoni, voce e
Toni Moretti, basso. Il costo del biglietto è di 20 euro. Prevendita
presso l’Ufficio Turismo in Piazza Carli.
Il duo A Bassa Voce
Asiago
Lions Club, apre l’anno sociale
Venerdì 19 novembre il neo presidente della sezione Cesare
Spisani darà il via all’anno sociale del Lions Club “Asiago
Altopiano 7 Comuni” e lo farà con una serata dedicata alla storia che avrà come ospite l’arch. Vittorio Corà, coordinatore
del progetto ecomuseo Grande Guerra, in vista di un impegno
dell’associazione in chiave di tutela storica.
8
Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
20
LA RUBRICA DELLA MEDICINA
Anziani in salute: il segreto
per una terza età dell’oro!
L’annuario statistico ISTAT
2009 caratterizza una popolazione italiana in cui un italiano su
5 è un ultrasessantacinquenne
e i “grandi vecchi” (dagli 80
anni in su) rappresentano il
5.6% della popolazione. Se da
un lato superare la soglia dei
settant’anni oggi è un fatto fortunatamente abbastanza comune, non è frequente giungere a queste età in buone condizioni di salute: le statistiche
sentenziano che l’86.9% delle
persone over 65 anni è affetta
da patologie croniche, tra cui
le più diffuse sono l’artrosi
(17.8%), l’ipertensione
(15.8%), le malattie allergiche
(10.2%) e l’osteoporosi
(7.3%). Dunque, non potendo
ancora contare su un prodigioso “elisir di giovinezza”, è possibile per ciascuno di noi prolungare la gioventù e godere
di una buona condizione fisica
anche in età più avanzata?
Quali strategie potremo adottare a questo scopo?
Anzitutto mi voglio soffermare
sui fattori che oggettivamente
condizionano lo stato di salute di ogni individuo: la genetica, l’ambiente e lo stile di vita.
Per genetica intendiamo il
patrimonio di geni trasmessoci dai nostri genitori, patrimonio che determina il nostro
biotipo, cioè le nostre caratteristiche fisiche, in senso positivo e negativo. La medicina
ad oggi non è ancora in grado
di modificare i nostri geni, ma
fortunatamente, nella maggior
parte dei casi non ci vengono
trasmesse delle patologie, ma
solo una predisposizione a contrarle; ciò significa avere un
probabilità di ammalarsi maggiore rispetto ad un individuo
con un differente corredo genetico. Possiamo difenderci
da questo rischio grazie ai due
elementi sopra citati, elementi
determinabili in maniera autonoma e consapevole, ambiente e stile di vita. Per quanto
riguarda l’ambiente, vivere in
Altopiano si può considerare
un fattore protettivo da molte
condizioni morbose: la qualità
dell’aria è benefica per le malattie polmonari e un’alimentazione a base prodotti locali
privi di additivi chimici, scongiura molte allergie alimentari; respirare aria pura e mangiare cibo sano, sono i primi
due fattori che in qualche
modo mettono al riparo l’organismo dagli insulti ambientali del mondo industrializzato.
Oltre all’ambiente e all’alimentazione, altrettanto importante è lo stile di vita; non è necessaria una condotta
ascetica, è sufficiente rispettare alcune semplici regole:
effettuare una moderata attività fisica tre volte alla
settimana: una bella passeggiata di 30 minuti costituisce un
ottimo cardio fitness grazie alle
dolci pendenze di questo territorio;
tenere sotto controllo il
proprio
peso
(peso
desiderabile uomini= altezza100, peso desiderabile donne
= altezza–104 );
non fumare e pretendere che chi ci sta vicino non
fumi!;
limitare il consumo di
alcool ad un bicchiere a pasto.
Da un punto di vista
prettamente medico, è utile
eseguire periodicamente i comuni
accertamenti
(emocromo, colesterolemia,
ECG…) secondo quanto suggerito dal proprio medico di
medicina generale e controllare la pressione arteriosa con
una certa regolarità.
Per mantenere le nostre ossa
in salute e scongiurare il rischio
di osteoporosi (fragilità ossea),
è indispensabile incrementare
l’apporto di calcio e di vitamina D: il primo può essere facilmente introdotto in maggior
quantità con la dieta essendo
presente nel latte e nei suoi
derivati: per garantire un adeguato apporto di questo minerale basta grattugiare quotidianamente sulla pastasciutta una
manciata dell’ottimo formaggio locale stagionato. La vitamina D, la cui sintesi dipende
anche dall’esposizione al sole,
richiede invece un supplemento con preparati farmacologici
ad hoc. L’avanzare dell’età
comporta la riduzione delle
capacità motorie: diminuisce
l’equilibrio e di conseguenza è
più frequente incorrere in cadute, il cui esito, purtroppo, è
spesso assai gravoso. In seguito ad una frattura, favorita
proprio dalla fragilità ossea dell’anziano, si hanno quasi sempre degli esiti irreversibili, che
vanno da un minimo della perdita di forza e di destrezza
manuale per le fratture di polso, ad una mortalità del 20%
per le conseguenze dirette ed
indirette di una frattura del
femore. Un consiglio quindi,
che può sembrare banale, ma
può davvero evitare guai seri,
consiste nel rendere più sicuro possibile l’ambiente in cui
vive l’anziano: eliminare i tappeti (nei quali spesso si inciampa), utilizzare calzature basse
e chiuse, evitare di salire su
sedie o scale pieghevoli per
effettuare lavori domestici e
fare attenzione, oltre gli 80
anni, alla bicicletta…meglio
una tranquilla passeggiata.
Concludendo va ricordato
come le patologie croniche
abbiano costi sociali ed economici elevati (spesa per farmaci, visite, esami diagnostici)
e soprattutto limitano le persone anziane nel loro
interagire con la comunità nella quale vivono. E’ solo grazie ad una attenta educazione
alla salute, intesa come coscienza attiva e consapevole
del proprio stile di vita che è
possibile assicurarsi il privilegio di una buona condizione
fisica anche in età avanzata.
Un anziano sano ed attivo rappresenta una risorsa culturale
e sociale indispensabile per le
nuove generazioni. Possiamo
considerare l’altopiano un luogo privilegiato dove si possono davvero trovare condizioni idonee alle esigenze di ogni
età: lo dimostra il numero sem-
pre maggiore di persone che
scelgono gli otto comuni come
buen retiro. In fin dei conti il
vero segreto per ottenere una
terza età dell’oro risiede nel
motto latino della Scuola Medica Salernitana (XI secolo):
« Siano per te medici queste
tre cose: l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta. »
Dott. Christian Comelato
Medico Chirurgo
Specialista in Ortopedia e
Traumatologia - Diploma in
posturologia clinica
Drigente medico presso UOC
Ortopedia Asiago - Diploma
UEFA allenatore calcio a 11
[email protected]
L’AVVOCATO RISPONDE
CATTIVI PAGATORI E CENTRALI
RISCHI: LE NUOVE REGOLE
Quando si chiede un finanziamento, un prestito od un mutuo,
le banche o le società finanziarie chiamate ad emetterli verificano la solvibilità dei soggetti richiedenti con diverse modalità, compresa la consultazione di particolari banche dati dove
confluiscono i dati di coloro che non pagano, che non hanno
pagato o che pagano in ritardo le rate di qualsiasi genere di
finanziamento o prestito. Tali banche dati, denominate SIC
(Sistema di Informazioni Creditizie) o “Centrali Rischi”, sono
state create, per l’appunto, con la funzione di fornire a chi
concede credito informazioni sull’affidabilità dei richiedenti
in modo da poter ponderare il rischio dell’operazione. Ogni
banca e società finanziaria, oltre a consultarle, è tenuta ad
aggiornarla periodicamente inserendo i dati dei cattivi pagatori,
ma anche iscrivendo chiunque semplicemente richieda un
finanziamento (anche senza ottenerlo) ed inserendo un’informativa positiva sui rapporti che si concludono regolarmente.
Dal 2005 vi sono precise e comuni regole a cui riferirsi nella
gestione e consultazione di tali banche dati, regole poste a
garanzia dei soggetti potenzialmente interessati e cristallizzate dal Garante della Privacy in un Codice Deontologico
istituito con Delibera n. 8 del 16/11/2004. Tali regole riguardano il tipo di dati che possono essere gestiti dalle banche
dati, gli scopi del loro utilizzo, i tempi massimi di conservazione, nonché gli obblighi di informazione nei confronti dei debitori. Quanto all’obbligo di informativa va sottolineato che i
debitori, se destinatari di sollecito di pagamento, dovranno
essere preavvisati della potenziale iscrizione ad una di queste banche dati e nell’ipotesi in cui un prestito o finanziamento venga negato a causa delle informazioni presenti in una si
esse l’interessato dovrà essere immediatamente e gratuitamente informato del risultato della consultazione e degli estremi della banca dati dove questi risulta segnalato negativamente (si veda l’art. 125 del Testo Unico Bancario, D.lgs.385/
93, così come modificato dall’art.1 del D.lgs.141/2010).
Il trattamento dei dati dovrà essere effettuato esclusivamente per finalità correlate alla tutela del credito ed al
contenimento dei relativi rischi (in particolare per valutare la
situazione finanziaria e il merito creditizio degli interessati, la
loro affidabilità e puntualità nei pagamenti) ed è vietato l’utilizzo dei dati raccolti per qualsiasi altro scopo, specie quello
relativo a ricerche di mercato o promozione, pubblicità e vendita di prodotti e/o servizi. Inoltre non potranno essere gestiti
dati sensibili e giudiziari, e comunque dati eccedenti rispetto
a quelli necessari al raggiungimento delle finalità perseguite.
Le informazioni negative sui ritardi nei pagamenti delle rate
(ovvero relative alla temporanea morosità poi sanata), se il
ritardato pagamento non supera i due mesi (o due rate), potranno essere conservate al massimo per 12 mesi dalla
regolarizzazione. Se il ritardo è superiore il tempo massimo
di conservazione sarà di 24 mesi. Decorso il termine massimo i dati verranno cancellati dall’archivio, a meno che nel
frattempo non risultino registrati, per la medesima persona,
dati relativi ad ulteriori ritardi nei pagamenti. La segnalazione potrà avvenire solo dopo che siano decorsi 15 giorni dalla
spedizione del “preavviso di iscrizione” al debitore. Le informazioni negative sul mancato pagamento delle rate (ovvero
relative alla definitiva morosità) potranno restare in archivio
per massimo 36 mesi dalla scadenza contrattuale del rapporto, dopodiché dovranno essere comunque cancellati. Informazioni positive su rapporti che si sono svolti positivamente
(senza ritardi o altri eventi negativi), invece, rimarranno in
memoria al massimo 24 mesi dalla cessazione del rapporto
(scadenza contrattuale). Le informazioni positive, però, potranno essere conservate più a lungo qualora nell’archivio,
per quella determinata persona, siano presenti anche informazioni negative relative ad altri finanziamenti. In questi casi
le informazioni verranno poi cancellate congiuntamente, allo
scadere del termine di conservazione di quelle negative.
Gli interessati, ovvero coloro a cui corrispondono i dati registrati nelle banche dati, hanno diritto ad esercitare i diritti
previsti dal Codice della privacy sui dati inseriti nelle descritte Banche Dati, sia presso le banche/finanziarie che hanno
effettuato l’iscrizione, sia direttamente presso i gestori
delle banche dati stesse. In
base all’art.7 del Codice della Privacy (d.lgs.196/2003),
infatti, si potrà chiedere, tra
le altre cose, di avere notizie
sull’esistenza di propri dati
detenuti e gestiti; che venga
specificata l’origine dei dati
Avvocato Serena Baù
personali detenuti (quale banI lettori che vogliano
ca/finanziaria ha effettuato
sottoporre domande su
l’iscrizione); che i dati vengaqualsiasi questione di
carattere legale al nostro
no integrati, corretti od agavvocato possono inviare
giornati e che i dati vengano
una mail all’indirizzo
cancellati se trattati in viola- [email protected]
o
scrivere a “L’avvocato
zione di legge (per esempio
risponde – Giornale
perché è già decorso il termiAltopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
ne massimo di conservazioAsiago (Vi)”
ne negli archivi).
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
21
HOCKEY SU GHIACCIO SERIE A1
L’Europa chiama
Campioni d’Italia in crescita, ma anche il secondo
obiettivo stagionale è svanito. A fine mese c’è la
Continental Cup. Crocevia delicato della stagione
In crescita. Decisamente. Nei risultati (sei affermazioni negli
ultimi otto incontri, ovvero da quando in porta è rientrato Daniel
Bellissimo), nella condizione ed anche nel gioco. « Ho rivisto,
dopo molto tempo, un Asiago capace di esprimersi da squadra. Concedendo pochissimo agli avversari e capitalizzando al
meglio le occasioni. Attento tatticamente e determinato ». Sono
alcune riflessioni post-Renon (vittoria asiaghese per 1-4) di
Franco Vellar, normalmente assistente di John Harrington, sporadicamente, come in questa settimana, a capo della squadra insieme all’amico John Parco (out per i postumi di un infortunio
patito contro il Bolzano), visti gli impegni con la Slovenia (di cui
è c.t.) del tecnico statunitense. Un Asiago in crescita come gruppo, ma anche come singoli. Nelle retrovie, ad esempio. « Il rientro di Daniel (Bellissimo, ndr) è stato ovviamente importante, ha
garantito maggior tranquillità a tutti i reparti, ma è comunque la
difesa ad essere cresciuta. Contro il Renon, ad esempio, Plastino
ha disputato un gran partita, puntuale in chiusura e propositivo in
chiave offensiva; mentre un giovane come Gorza ha anche trovato la sua prima rete in A1, tra l’altro “pesante” nell’economia
dell’incontro ». E poi c’è l’attacco, che si sta sbloccando. Tra le
note positive, ad esempio, ci sono (finalmente) Adam Henrich,
che, limitate le sue “uscite” sopra le righe, sta trovando maggior
tranquillità ed efficacia in zona gol (4 reti nelle ultime 5 gare), e
John Vigilante. « Adam ha qualità enormi – racconta Vellar – è più
sereno e sta entrando nel sistema di gioco; mentre John è fortissimo, è uno che pensa prima alla squadra che ai punti personali.
Fosse per me lo farei firmare subito per il rinnovo ». Un Asiago in
crescita, ma non è ancora il miglior Asiago, non per continuità
nel corso dei 60’ almeno, ma ci sta lavorando. E questo è anche
uno dei maggiori rimpianti in casa Migross: in troppe partite,
infatti, gli uomini di Harrington
si sono espressi solo a sprazzi,
contribuendo così al mancato
raggiungimento del secondo
obiettivo stagionale, la qualificazione alla “Final Four” di Coppa
Italia (passano le prime tre della
A1 e la migliore della A2 al termine del primo girone di andata e
ritorno). Dopo la Supercoppa, dunque, svanisce anche la possibilità di alzare al cielo quel trofeo già conquistato tre volte in passato. Un peccato, anche se i traguardi più prestigiosi possono essere ancora raggiunti. Rimangono lo scudetto da difendere e, più a
breve scadenza, il girone di semifinale della Continental Cup,
in programma ad Asiago dal 26 al 28 novembre. L’Europa è
una sfida affascinante, ma potrebbe anche tramutarsi in un’insidiosa strettoia per la formazione stellata. I dirigenti altopianesi
del resto non hanno mai nascosto l’importanza di questo appuntamento verso cui sono stati concentrati tutti gli sforzi ed il
lavoro di preparazione fisica di questo segmento della stagione. Squadra meno brillante anche per questo motivo, è stato
rimarcato più volte. L’Europa è una tappa importante, inutile
girarci attorno, e la pressione inizia ad aumentare. La scorsa
settimana, intanto, è arrivato un altro straniero (il 13° finora,
tenendo conto anche dell’infortunato Andrew Perugini e del
“jolly” John Parco): il difensore 35enne Ladislav Benysek, la
scorsa stagione in forza al Fassa ed avversario degli stellati
proprio nei quarti di finale playoff. Un giocatore di esperienza,
con un passato di prim’ordine (NHL e campione del mondo
con la Repubblica Ceca, tanto per intendersi) ed un presente
che gli imporrà di migliorare in tempi ristretti condizione fisica
ed intesa con i nuovi compagni, visto che Benysek era senza
squadra. « E’ un professionista – conclude Franco Vellar – ed
è un ottimo elemento. E’ solido, ha qualità ed esperienza. Non
farà tanti punti, ma non sprecherà dischi, questo è sicuro. Gioca
in modo semplice ed efficace ed è quello che ci serve. Sarà
importante anche per i nostri giovani, che vicino a lui potranno
imparare molto ». Per lui, comunque, subito ghiaccio, garantito anche dalla convocazione in nazionale dello sloveno
Sabahudin Kovacevic, comunque uno di quelli sotto esame e
più a rischio “taglio”. Sabato 13 novembre, a Pontebba, l’Asiago
chiuderà il primo girone di ritorno; poi martedì giocherà d’anticipo (complice la successiva concomitanza con gli impegni
europei) ospitando il Val Pusteria. Poi ancora una tappa di avvicinamento (il 20 novembre, ad Alleghe) e quindi la full
immersion continentale, a cui gli altopianesi dovranno arrivare
al top della forma per poter lottare con Sokol Kiev (campione
di Ucraina), Miercurea Ciuc (campione di Romania) e
Sønderjyske (campione di Danimarca) per l’unico posto disponibile per la “Super Final” di Minsk.
Classifica Serie A1 (aggiornata alla 16a giornata). Val Pusteria
punti 38; Renon 30; Valpellice 29; Bolzano 28; Migross Asiago
23; Pontebba * 18; Fassa * 13; Alleghe 10; Cortina 3. (* una
partita in più)
Stefano Angonese
Hockey Inline - Serie A1
Vipers, meglio del previsto, ma il difficile arriva adesso
Tre vittorie di fila rilanciano le quotazioni della Rigoni di Asiago Vipers, ma tra campionato e Champions sarà un novembre durissimo
Vedere la Rigoni di Asiago
Vipers nella parte alta della Serie A1 non è certo una novità,
ma, dopo l’avvio-shock con il
Padova degli ex e le premesse
di quest’anno (stagione più di
basso profilo), non era certo
automatico trovarla a ridosso
della vetta dopo quattro turni.
E, invece, sono arrivate in serie le affermazioni nel derby con
Vicenza, quella sorprendente
(anche per la qualità della prova) di Arezzo e quella soffertissima (e pure fortunata) con
il Polet Trieste, crollato solo nel
finale. Asiago meglio del previsto, insomma? « Diciamo – racconta Fabio Forte, presidente
ed allenatore dei sette volte
campioni d’Italia – che sicuramente non mi aspettavo la
batosta di Padova, come non
credevo di riuscire a vincere ad
Arezzo. Sono soddisfatto di
questo primo scorcio di campionato; i nove punti e l'attuale
posizione in classifica ci danno morale, anche se sono ben
conscio che i prossimi turni
saranno davvero tosti ».
All'orizzonte, infatti, ci sono le
trasferte di Ferrara e Trieste
nunciare a andarci. La
Champions è una grandissima
esperienza e farà molto bene ai
nostri ragazzi; tre giorni di gare
a quel livello valgono due anni
di attività in Italia quindi è un
bell'investimento oltre che un
banco di prova ».
(sponda Edera). « Da qui a
Natale andremo ad affrontare
Ferrara, Edera Trieste e Milano in casa loro; mentre giocheremo in via Cinque con i Pirati
Civitavecchia ed il Monleale.
Onestamente non so quanti
punti riusciremo a racimolare.
In trasferta, con l'assenza di
Longhini, faremo sicuramente
molta più fatica, ma giocando
con l'intensità messa in campo
ad Arezzo possiamo diventare
ostici per tutti e recitare il ruolo
della classica “mina vagante” ».
A fine mese c’è la Champions.
A proposito, ma i Vipers saranno ad Anglet (Francia) per la
Final Eight, nonostante sia una
stagione di contenimento dei
costi e la squadra non sia attrezzata come in altre occasioni per puntare ad un risultato di
prestigio? « Non fa parte della
nostra filosofia il partecipare
solo sapendo di poter vincere;
mi ritengo una “persona di
sport” e noi tutti, anche in considerazione dei tre titoli europei
conquistati, vogliamo onorare
la Champions che è la massima espressione della nostra disciplina a livello continentale.
Essere fra le migliori otto d'Europa è un qualcosa di cui qualche altra società non potrà
magari mai fregiarsi e quindi
non vedo perché dovremmo ri-
Che ne pensa del sorteggio? Si
aspettava il derby italiano con
il Civitavecchia? « Diciamo che
“a pensar male certe volte ci si
azzecca”, ma facciamo finta
che sia stata la sorte a metterci
contro il Civitavecchia. Li conosciamo bene, ci hanno già
battuto due volte in questa stagione e questo potrebbe essere
un fattore psicologico importante nell’approccio alla partita. Faremo di tutto per “mettergliela giù dura” ed in una
partita secca non si sa mai ».
all'indecifrabilità di una gara secca e al fatto che loro potrebbero pagare l’emozione del debutto in una manifestazione così
prestigiosa ».
Arriveranno C.J. Yoder e Brian
Yingling o qualche elemento per
aumentare la qualità del gruppo? « Mi piacerebbe molto, ma
abbiamo avuto grossi problemi
burocratici per l'ottenimento del
visto dei due americani e quindi
ho lasciato perdere. Vediamo,
forse c'è una remota possibilità
che si aggiunga al gruppo
Gianluca Tomasello, che sicuramente potrebbe dare qualità
ed esperienza al nostro attacco, ma al momento non c'è nulla
di certo ».
Stefano Angonese
CLASSIFICA:
Quindi secondo lei ci sono possibilità di andare avanti? « La
formula, con gare ad eliminazione diretta, si presta a riservare delle sorprese e quindi anche se non siamo assolutamente
favoriti contro i laziali, mi tengo uno spiraglio proprio legato
Padova punti 12; Edera Trieste
*, Milano *, Rigoni di Asiago
Vipers *, Civitavecchia * ed
Arezzo punti 9; Monleale * e
Vicenza 6; Cittadella * e
Ferrara 3; Polet Trieste 0. (*
una partita in meno).
8
Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
22
La promessa di Fabris: “Andrò forte”
VELOCITA’
Sono trascorsi quattro anni,
abbondanti, dalle Olimpiadi
Invernali di Torino 2006. In
quel febbraio il nome di un
altopianese, sostanzialmente
sconosciuto anche in provincia, andò ad occupare, di prepotenza, le prime pagine dei
quotidiani non solo locali o
sportivi. Per non parlare delle
reti televisive. Merito delle due
medaglie d’oro, sui 1500 ed
in staffetta e di quella di bronzo, sui 5mila, vinte da un “poliziotto” roanese, tal Enrico
Fabris, fra la sorpresa quasi
generale.
Enrico: cos’è cambiato da
allora?
“E’ sicuramente cambiata in
meglio. Sono riuscito, con i
miei sforzi, a conquistare delle medaglie storiche e a far
conoscere al mondo il pattinaggio velocità su ghiaccio .
Ne ho tratto sicurezza, ripagandomi del lavoro fatto negli
anni precedenti”.
Che insegnamenti ne hai
tratto?
“Che pure in un ambiente con
poche risorse ed attenzioni
come il nostro usando umiltà
e dedizione al lavoro risultati
incredibili sono alla portata”.
Grandi motivazioni per re Enrico che affronta la stagione agonistica 2010/2011 con un nuovo
allenatore. “I momenti no? Servono a capire dove si sbaglia e dove si deve lavorare di più”
Allora dopo quel “bagno
mediatico” l’ambiente azzurro della pista lunga è
cambiato?
“A cambiare sono stato io in
particolare tuttavia anche l’intero movimento gode di più
attenzione con l’arrivo di
sponsor sia personali che di
squadra. Di conseguenza disponiamo di maggiori risorse per la preparazione
e di ulteriori stimoli.
Inoltre – prosegue- anche se le fila giovanili
non sono “esplose”
possiamo godere di un
più consistente afflusso con nuove leve
provenienti soprattutto dal mondo
delle rotelle”.
Al boom del
2006 è però seguito un periodo
più in ombra.
Come l’ha vissuto?
“Serenamente. Sono sempre rimasto me stesso. Mi riferisco alla mia indole di
atleta che
non si risparmia
quando deve allenarsi,
che non si monta la testa dopo
risultati importanti, che prima
di ogni gara sa che non bisogna dare mai nulla per scontato e soprattutto che
ha voglia
di vincere e di-
vertirsi”.
Dei momenti no qualcosa è
rimasto dentro oppure sono
cancellati del tutto?
“Servono tanto quanto i momenti sì. Ti mettono in crisi e
ti fanno ragionare su dove hai
sbagliato e su dove devi lavorare per uscirne ancora più
forte”.
Da qualche mese è con
voi un nuovo allenatore. Che cosa vi
attendete?
“Con il nuovo allenatore è cambiato parecchio.
C’era comunque bisogno di
voltar pagina.
Dopo anni trascorsi col solito metodo di lavoro, non si
trovano facilmente stimoli nuovi. Questi sono
però arrivati con Gianni
Romme. Le sue metodiche
di allenamento indirizzano
meno alla quantità per puntare sulla qualità. Ci si concentra di più individualmente, ricreando spesso le condizioni di gara in modo da
non dover improvvisare
niente al momento del via.
Ad ogni buon conto – precisa
ancora - risultati interessanti
sono già arrivati durante i test
in allenamento. Personalmente riparto con ambizioni importanti”.
Sui nuovi materiali cosa si
può dire?
“Sinora io e la squadra abbiamo fatto un gran lavoro sulla tuta da gara con la Jaked.
L’azienda italiana, da quest’anno nostra fornitrice ufficiale, è molto competente
quanto ad aerodinamica e
penetrabilità nei fluidi dei tessuti tecnici, vedi il nuoto. La
collaborazione sul campo e
sul ghiaccio, durata tutta
l’estate, ci ha portati, in tempi record, a far nascere una
nuova tuta integrale da gara
all’avanguardia, già pronta
per l’impiego”.
Qual’è il clima in squadra e come sono i rapporti
con i “nuovi” comnpagni?
“Decisamente ottimo e favorevole all’aiuto reciproco. E’
sempre stato il nostro punto
forte così anche nei lunghi
periodi di raduno, manteniamo un ottimo umore quindi
si lavora meglio”.
Obiettivi stagionali…
“Partire subito il più forte
possibile nel primo blocco
delle tre Coppe del Mondo
di novembre. Seguirà, a dicembre, un periodo di allenamento in Italia. Nel 2011
gli appuntamenti più importanti: Europei a Collalbo, a
gennaio, ma, soprattutto,
Mondiali “all-round” di
Calgary a febbraio. A marzo, ad Inzell, in Germania,
mondiali singole distanze con
1500 e 5 mila”.
Con Enrico Fabris pronto a
partire c’è anche Luca
Stefani. Come si sa
l’asiaghese è atleta da lunghe di stanze e dalla
“carburazione” lenta. Certo
non dovrà perdere più di tanto in fase d’avvio perché gli
avversari sono pronti a macinare ghiaccio senza risparmio
e la vita sarà dura fin da principio. Lui però sa di dover lavorare sodo e lo sta facendo
perchè, come dice il suo nuovo allenatore, i suoi margini di
miglioramentoi sono ampi ed
il lavoro individuale impostato da Gianni Romme su ciascun azzurro è finalizzato proprio a questo.
Renato Angonese
Annata da incorniciare per i fratelli Marco e Federico
Mosele che hanno fatto incetta di titoli nello skiroll
Il loro sport principale rimane lo sci nordico, ma gli ottimi
risultati ottenuti nella scorsa stagione nello skiroll dai fratelli
Marco e Federico Mosele di Canove li hanno messi in bella
evidenza in questa disciplina nella quale hanno cominciato a
gareggiare quasi per caso un paio di anni fa. Lo sci a rotelle per
Ecco le squadre venete
del fondo: buona la
rappresentanza altopianese
La composizione delle squadre
giovanili venete, categorie allievi, aspiranti e junior è cosa fatta. Con soddisfazione per Carlo
Dal Pozzo, dallo scorso giugno
neo-responsabile del settore. Il
pacchetto più consitente di rappresentanti è bellunese. Proviene in particolare dal Comelico
e dall’area feltrina di
Sovramonte, entrambe storiche
roccaforti degli sci stretti. La
marca trevigiana si affaccia alla
ribalta con due atleti, la Lessinia
si conferma forte in ambito
junior.
Il settore necessita comunque
di un rilancio. Il compito del
“forestale” altopianese non sarà
semplice però l’operazione è
indispensabile. Non soltanto per
proseguire una specifica tradizione ma anche in funzione turistica in quanto l’immagine dei
Sette Comuni in veste invernale è direttamente collegata allo
sci di fondo. L’allenatore-capo
Vito Scandola, tecnico veronese di lungo ed apprezzato cor-
so, il galliese Alberto Pertile cui,
in particolare, sono affidati i
nostri effettivi e gli altri tecnici
sono al lavoro e ci credono
pure loro. Certo sarà importante poter contare su una squadra coesa. Solo così i risultati
attesi potranno concretizzarsi.
La lista degli altopianesi presenti
in squadra si apre con la junior
Marta Fabris (2 A Asiago
Altopiano). Per lei sarà un anno
importante. Fra gli aspiranti figurano Davide Cantele, Luca
Rigoni e Simone Bertacco
dell’Us Asiago Sci. Marco
Mosele difende invece i colori
dello Sci Club Valmagnaboschi.
Gli “allievi” includono Jacopo
Giardina, Maria Cherubin (2 A
Asiago Altopiano) e Debora
Rosa (Us Asiago Sci). Si tratta
di ragazzi e ragazze potenzialmente molto forti. Alcuni di loro
l’hanno già dimostrato quest’estate nelle gare di skiroll.
Sulla neve sarà diverso, comunque… “chi ben comincia…”.
R.A.
i fondisti rappresenta un ottimo allenamento di preparazione al fondo nei mesi in cui
manca la neve, ma può riservare soddisfazioni inaspettate
come è successo a Marco e
Federico, entrambi appartenenti al Centro Sportivo Bassano
per il quale gareggiano rispettivamente nella categoria Allievi ed Esordienti. Marco, che ha
15 anni e frequenta il 2° anno
dell’Istituto professionale settore Elettronico, lo scorso 13
giugno a Semonzo del Grappa si è aggiudicato il titolo di Campione Italiano, distinguendosi nella tecnica classica in salita; il
28 agosto ha conseguito nei pressi di Aosta il titolo di Campione Italiano Staffetta nella tecnica libera e circa un mese dopo a
Pieve di Ledro (TN) ha sbaragliato gli altri atleti conquistandosi
anche il titolo di Campione Italiano Sprint. Grande soddisfazione gli è arrivata poi dalla convocazione in nazionale a fine agosto per la gara Fis di
Coppa del Mondo a
Cuneo, dove ha registrato un quattordicesimo posto, una prova
che commenta così:
“La convocazione nella
nazionale juniores di
skiroll per la tappa italiana di Coppa del mondo è stata davvero una
sorpresa. Tre giorni intensi di gare, che sono
stati però un’esperienza emozionante e indimenticabile!” E promette di seguire le sue orme
il fratello Federico, che
ha 11 anni e frequenta
la 1^ media. A differenza del fratello Marco,
che è metodico, organizzato, di
carattere mite ma determinato e
che ha l’hobby di scolpire il legno, Federico, appassionato di
computer e di lettura, è esuberante, schietto, volubile, ma è
accomunato al fratello dalla stessa passione per lo sport, trasmessa da papà Paolo che in
passato ha fatto parte come
fondista per diversi anni del
gruppo sportivo delle Fiamme
Oro di Moena. E’ proprio Paolo
a seguire, per quanto gli riesce,
i figli nei loro allenamenti, con l’obiettivo primario di trasmettere loro la passione per l’attività sportiva “che – dice – a livello
giovanile deve essere sempre e comunque sinonimo di divertimento”. Federico nei pressi di Aosta il 28 e 29 agosto scorsi si
è aggiudicato i titoli di Campione Italiano Staffetta in tecnica
libera e di Campione Italiano Double Pursuit, vincendo inoltre
nella stagione anche due gare del circuito di Coppa Italia. Ora
però è giunto il momento di concentrarsi sul fondo per i due
atleti che fanno parte dell’Unione Sportiva Asiago: non bisogna
dimenticare infatti che anche qui i buoni risultati non mancano:
nella passata stagione Federico ha fatto incetta di secondi posti
e anche Marco è riuscito sempre a piazzarsi fra i primi. Prima
tifosa dei suoi ragazzi è mamma Vitti, che ci spiega che i suoi
figli riescono a ben organizzarsi e conciliare sport e scuola,
proprio perché lo sci lo praticano con passione. “ Al di là dei
risultati agonistici, sono convinta che lo sport rappresenti uno
strumento imprescindibile di crescita psico-fisica – commenta- un momento di aggregazione e confronto, oltre che un
ottimo antidoto contro la pigrizia e la sedentarietà, per tutti i
nostri giovani. L’impegno, la costanza, l’abitudine alla fatica e al
sacrificio che la pratica dello sport richiede, la capacità di accettare qualche sconfitta e piccola delusione sono senza dubbio un
valido “allenamento” anche per la vita”. Per i titoli conseguiti nella
scorsa stagione, a Marco e Federico, oltre che i complimenti del
presidente della FIHP (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio)
sono arrivati quelli dell’Amministrazione comunale di Roana, che
si è fatta portavoce dell’intera comunità nel porgere le più calorose congratulazioni ai fratelli Mosele.
Silvana Bortoli
8
Sabato 13 novembre 2010
ULTIMA ORA
Una lunga striscia positiva
TROFEO
REGIONE
VENETO
Otto vittorie consecutive per la squadra di Mister Baù
campionato lo fa proseguire al
3° turno anche nel torneo
“Trofeo Regione Veneto”.
Proprio mercoledì sera per il
“Trofeo Regione Veneto” il
Canove ha avuto la meglio sul
Fara grazie ai gol di Panozzo e
Pilati. Nel torneo è difficile fare
prognostici, dire fino a dove i
gialloblu potranno arrivare ma
si può garantire, senza timore
di essere smentiti, che la formazione canovata è presa in
seria considerazione da tutti
gli aspiranti vincitori. I
gialloblu sono anche sempre
più dominatori della scena
nel girone F del campionato
di seconda categoria. Ne è
testimone il Fides San Pietro
in Gu uscito domenica 7 novembre dall’Armando Frigo
con le ossa rotte causa i ben
8 gol subiti. Marcature che
sono arrivate da sei giocatori diversi a riprova della
validità dell’ossatura della
squadra e della qualità dei
vari innesti. Ma oltre ai gol
il Canove ha macinato tanto
gioco, portandosi in zona
tiro con molteplici soluzioni
e con molto movimento senza palla, soprattutto dei
centrocampisti, liberando
così Panozzo da marcature
troppo strette che limitano i
suoi rilanci. Avanti così e Forza Canove.
G.R
Immobiliare Stella – Asiago calcio a 5
quale, alla squadra del mister
Rudy Baù, sono venuti a mancare precisione e lucidità nelle conclusioni sotto porta, qualità che
gli avversari hanno invece dimostrato di possedere e che hanno
fatto la differenza nell’esito della
partita. La seconda formazione
dell’Immobiliare Stella – Asiago,
che milita invece nel campionato
Csain della provincia di Vicenza,
ha conseguito invece un pareggio ed una sconfitta contro il
Santomio.
L’allenatore
dell’Asiago, Rudy Baù, fotografa così il momento delle 2 squadre: “Siamo molto contenti di questa prima fase di campionato, nella quale sapevamo che avremmo
pagato l’inesperienza al campio-
Classifica Seconda Categoria
girone F (dopo l'8a giornata):
Toniolo Rino punti 20;
Canove 19; Juventina Laghi e
S. Anna 17; Fara S. Vitale 16;
Bp ’93 e Tre Ci * 13; Vallonara
12; Lugo Calvene 9; Marola e
Grantorto 8; Fides 6;
Colceresa MPM, Longa ’90 e
Spf * 5; Breganze 1. (* una
partita in meno)
Prossimo turno (14 novembre
– ore 14.30): Vallonara – Canove
Spettacolo Canove! L’ottava meraviglia consecutiva,
tra campionato e coppa,
regala agli altopianesi la
qualificazione al 3° turno
del Trofeo Regione Veneto.
La formazione di Baù, mercoledì sera, ha espugnato
(0-2) il campo del Fara S.
Vitale nello scontro decisivo del girone M. Le reti
sono state realizzate da
Panozzo (al 17’ del primo
tempo) e Pilati (al 35’ della ripresa).
Calcio - Terza categoria
Ottimo inizio di campionato
Splendida e convincente vittoria nel penultimo turno di campionato regionale di serie D nel
derbissimo disputato a Gallio
contro la locale formazione, vinto con il risultato di 9 a 3 a dell’Immobiliare Stella – Asiago che,
pur penalizzata dall’assenza di
molti giocatori infortunati, mette
in campo cuore e determinazione e riesce ad aggiudicarsi una
partita molto sentita da entrambe le formazioni altopianesi.
Nel turno successivo, disputato
venerdì scorso, l’Asiago è stato
sconfitto per 4 a 2 nell’incontro
casalingo disputato contro
l’A.D. Maiora – Bassano, al termine di un incontro giocato perennemente all’attacco, ma nel
23
Calcio - Seconda categoria
CALCIO
Mitico Canove e grande cuore gialloblu. E’ arrivata a ben
8 vittorie di fila la “fuga” dei
ragazzi di Baù, mister che ha
saputo destare orgoglio e volontà nella squadra che l’anno scorso ha dovuto subire
una retrocessione che nessuno ad inizio campionato 2009
– 10 avrebbe mai pensato.
Otto vittorie di fila che oltre a
sospingere il Canove al secondo posto in classifica in
l’Altopiano
nato di serie D e nella quale abbiamo incontrato squadre molto
forti e ben organizzate; nei prossimi turni recupereremo i molti infortunati e penso che già nel breve potremo vedere il vero valore
della nostra squadra”. I prossimi
appuntamenti casalinghi delle 2
squadre dell’Immobiliare Stella Asiago, con calcio d’inizio alle
ore 21,30 presso l’Impianto Sportivo Comunale – palestra Ipsia,
saranno venerdì 19 novembre per
la partita di campionato regionale serie D contro il Tibi – Rossano
e lunedì 22 novembre per la formazione partecipante al campionato provinciale Csain – Vicenza
contro la Dinamo Vicenza.
Alessandro Cunico
Glc adesso è crisi; Asiago sempre su e giù
E’ un trend che non va affatto
bene quello che stanno seguendo le formazioni altopianesi impegnate nel campionato di terza
categoria. Nell’ultimo mese, infatti, solo l’Asiago è riuscito per così
dire a “pareggiare” i conti: due
vittorie, alternate ad altrettante
sconfitte. Decisamente negativo,
invece, il saldo del Glc che, dopo
un promettente avvio di stagione, si è piantato di colpo, incamerando tre sconfitte consecutive (in mezzo anche un turno di
riposo forzato, complice il rinvio
della gara con il Facca) che lo
hanno relegato al penultimo posto nel girone bassanese. E l’ultimo ko (1-3) tra l’altro è giunto
contro il Tezze, che ora ha scavalcato in classifica gli uomini di
Maino. Urge una svolta. Nel girone B, invece, l’Asiago Calcio
Altopiano continua il suo torneo
a singhiozzo, alternando vittorie
(2-0 esterno al Valli) e sconfitte
(1-3, in rimonta, con il Monte di
Malo). Tolta la capolista Cogollo,
comunque, le formazioni sono
ancora abbastanza compatte e
quindi anche la compagine di
Lorenzi mantiene tutto sommato
intatte le possibilità di agganciare treni importanti, anche se adesso servirebbe trovare una maggior continuità. Classifica Terza
Categoria girone B (dopo l’8a
giornata): Cogollo * punti 19;
Arsiero 16; Monte di Malo 15;
Galvanauto Motta * 14; Zanè *
13; Union Pedemontana * e
Montecchio Precalcino * 12;
Asiago, NewTeam SS. Trinità e
Novoledo Villaverla 11; Valli 9; S.
Quirico 8; Azzurra Agno * e
Rozzampia 6; Giavenale 4; S.
Tomio 3. Prossimo turno (14 novembre – ore 14.30): Azzurra
Agno – Asiago
Stefano Angonese
Classifica Terza Categoria girone
Bassano (dopo la 7a giornata):
Transvector *, Junior Monticello e S.
Pietro Rosà punti 14; Fellette * 13;
Aurora S. Giuseppe * 9; S. Vito
Bassano **, Villaggio S. Lazzaro **,
Arsenal Cusinati ** e Tezze 6; Real
Stroppari * 5; Facca ** e Glc * 4;
Ospedaletto 1. * una partita in meno;
** due partite in meno – Glc e Junior
Monticello un punto di penalizzazione.
Prossimo turno (14 novembre – ore
14.30): Aurora S. Giuseppe – Glc
8
Sabato 13 novembre 2010
SPORT
Il buon avvio di campionato
fra le formazioni di vertice
della P.G.S. Pallavolo Cesuna
non è necessariamente da
collegare con l’acquisizione di
punti in chiave classifica anche se, ovviamente, per raggiungere l’obiettivo salvezza
bisogna tenerne conto con il
prosieguo delle partite. A chiara dimostrazione di quanto
affermato ne è ad esempio il
cammino del Caseificio
Pennar, la squadra maschile
impegnata da quest’anno nel
campionato di Prima Divisione provinciale: dopo l’esordio
casalingo
contro
la
Polisportiva Santa Croce di
Bassano che non ha consentito alla formazione guidata da
Fabio Munari di acquisire
punti, gli stessi sono arrivati
nella successiva trasferta contro il Volley Bassano. C’era
sicuramente tanta emozione
lo scorso 29 ottobre quando
sul parquet del Palazzetto di
Roana si è disputata la partita
d’esordio del Cesuna nel massimo campionato provinciale,
emozione che non ha però tradito gli atleti del Cesuna che
l’Altopiano
24
IL CESUNA TROVA
PUNTI NEL TIE-BREAK
ha saputo rispondere colpo su
colpo alle giocate della
Polisportiva Santa Croce. È
bastato solo il primo set alla
formazione di casa per prendere le misure dei bassanesi
e, anche se il match non ha
dato modo di acquisire punti
a favore del Cesuna, si è colta
la consapevolezza di poter
competere senza timori
riverenziali contro le formazioni più agguerrite del panorama nostrano. 1 a 3 il risultato finale per gli ospiti, parziali di 18-25, 26-24, 23-25 e
ancora 23-25. Come purtroppo ormai consuetudine, anche
nel seguente match contro il
Volley Bassano in scena il 5
novembre il Caseificio Pennar
ha patito la vivacità agonistica dei bassanesi riuscendo
solo nei set successivi al primo a contrastare efficacemente la battuta avversaria
che ha creato non pochi problemi ai ricettori altopianesi.
Nel complesso una prestazione altalenante che, conclusasi
al tie-break, ha comunque regalato il primo punto classifica al Cesuna. Probabilmente
anche questo ha contribuito a
far sfumare l’occasione di
chiudere il set decisivo lasciando che il Bassano firmi
sul proprio tabellino la vittoria: 3 a 2 il risultato finale, parziali di 25-17, 25-27, 25-17,
23-25 e 15-12. Sembra essere abbonata al tie-break anche
La Bussola Volley Cesuna, la
formazione femminile impegnata nel girone B del campionato di Prima Divisione.
Infatti, dopo la prima partita
giocata in trasferta nel campo
di Torri del Quartesolo nella
quale ancora dovevano perfezionarsi gli automatismi, le
successive sono state all’insegna del tie-break. Brutto
esordio quello del 30 ottobre
per le “Tigers” che patiscono
fin troppo la formazione con
nuovi innesti e cambi di ruolo: nonostante la formazione
della Thema Studio M2 Net
non sia irresistibile il Cesuna
non entra mai in partita rendendo la sconfitta inevitabile:
3 a 0 il risultato finale, con
parziali di 25-20, 25-17 e 2513. Il diverso approccio alla
partita dimostrato nei succes-
sivi turni di campionato ha sicuramente giovato al gruppo
condotto
da
Corrado
Pesavento: la conclusione al
tie-break è anch’essa sintomo
di maggiore agonismo. Nella
partita casalinga disputata lo
scorso sabato 6 novembre
l’ospite di turno, la Pallavolo
Rossano, sembrava poter dare
la gioia di un risultato pieno in
casa Cesuna. Dopo i primi
due set nei quali la formazione altopianese ha dimostrato
la propria valenza agonistica,
un improvvido calo di tensione ha favorito il rientro in
competizione delle ospiti che
hanno costretto le “Tigers” a
giocare anche il quinto set. 3
a 2 il finale comunque a favore del Cesuna, parziali di 2522, 25-21, 18-25, 18-25 e 1512. L’altro risultato positivo,
che ha portato ancora punti
alla formazione de La Bussola, deriva dall’esito della terza
giornata di campionato giocata
nel turno infrasettimanale in
programma martedì 9 a San
Vito di Leguzzano, malgrado
gli stessi non si addicano con
gli impegni lavorativi e scola-
stici delle atlete, specialmente
se effettuati in trasferta. Infatti solo uno sparuto numero
di atlete si è potuto presentare
regolarmente in campo sul
parquet del San Vito non attenuando però le relative ambizioni competitive. Fin dall’avvio del match le altopianesi
hanno dimostrato di non voler cercare alibi imponendo un
ritmo frenetico tanto da guadagnarsi la marcatura del primo parziale per 21 a 25. Nel
secondo set, altrettanto combattuto, spetta alle padrone di
casa sigillare a proprio favore
il parziale. Già da queste fasi
iniziali era intuibile che la partita non sarebbe stata una passeggiata per entrambe le formazioni ma, dopo il terzo set
dominato dalle “Tigers” 15-25,
nel Cesuna si pensava di poter chiudere anzitempo il confronto. Purtroppo nel momento più difficile per il San
Vito, risale in cattedra la squadra di casa che, dopo essersi
assicurata con marcata opposizione il quarto set 25 a 19,
suggella la seconda vittoria
casalinga con un imperioso 15
a 6 nel tie-break finale. Una
sconfitta comunque accettata con pacatezza dalle
altopianesi consce, partita dopo
partita, di essere sulla strada giusta per trovare l’armonia del gruppo. È sicuramente prematuro
parlare di classifica, in ogni caso,
nel girone B condotto dal Volley
Union Creazzo con 6 punti il
Cesuna segue nella mischia
delle 12 antagoniste a quota 3
punti.
A.S.D. Karate-Do Sette Comuni
Grande impresa a Lignano Sabbiadoro
In una stagione partita già sotto buoni auspici, arriva inatteso,
quantomeno nelle dimensioni, il successo conseguito dagli atleti
dell’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni nel week a cavallo fra ottobre e novembre a Lignano, dove i karateka allenati da Marino
Rossi hanno conseguito una gran messe di medaglie, monopolizzando in alcuni casi l’intero podio. Tutto in questa particolare
occasione è sembrato girare nel verso giusto, vista la difficoltà di
queste competizioni dove le variabili per vincere una gara sono
molteplici (basti pensare che solo il singolo posizionamento di un
piede può costare una medaglia), e così questa entusiasmante
(per i colori altopianesi) due giorni ha visto “piovere” tante medaglie, quasi all’unisono con quanto accadeva fuori dalpunto di vista meteorologico. Due competizioni di rilievo quelle andate in
scena presso il Villaggio turistico GE.TUR. di Lignano Sabbiadoro:
il Trofeo Interregionale di karate della Libertas di domenica 31
ottobre, e la 3^ tappa del Gran Premio Giovanile Libertas, disputata lunedì 1° novembre. Nella prima manifestazione, che ha visto la partecipazione di atleti agonisti (nati dal 1997 al 1975) di
varie Regioni del nord Italia, erano sette atleti altopianesi presenti
nel kumite (combattimento), tutti saliti sul podio: ben cinque gli
ori con Massimiliano Apolloni (Esordenti nei meno 45 kg), Francesca Ronzani (Esordienti nei meno 42 kg), Lara Pozza (Esordienti
nei meno 53 kg), Sharon Apolloni (Cadetti nei meno 47 kg) e
Mirko Passuello ( Juniores nei meno 61 kg); due invece i bronzi
con Davide Bedin (Seniores nei meno 65 kg) e Claudio Pozza
(Seniores nei meno 84 kg). Nel Gran Premio Giovanissimi, gara
riservata ai più piccoli (nati dai 1997 al 2005), ancora podi a ripetizione. Per la classe Fanciulli Helga Apolloni (cinture da verde a
marrone) è giunta 1^ nella prova del palloncino, 2^ nella prova del
kata (forme) e 3^ nel percorso ad ostacoli; Daniele Vellar (cinture
da bianca ad arancione) si è piazzato 3° nel kata, così come
Giampaolo Scaggiari nel Palloncino. Nella classe Ragazzi (nati nel
1999-2000) Angela Giacomin (cinture da bianca ad arancione) ha
vinto sia la prova del palloncino che quella del combattimento
dimostrativo; per le cinture da verde a marrone, Lisa Crestani non
ha rivali aggiudicandosi la prova del palloncino, quella del percorso ed il combattimento; Luca
Bonato arriva 2° nel combattimento, così come Susanna
Rigoni nel percorso, mentre é
3^ nel combattimento, a pari
merito con la sorella Nicole
Rigoni. Fuori da podio ma meritevoli di essere citati anche gli
altri piccoli atleti Thomas
Ferraresi, Matia Vellar, Alice
Pangrazio, Senia Battocchio e
Matteo Frigo. Nel pomeriggio spazio per le classi Esordienti, con
i nostri campioni della giornata precedente che concedevano il
“bis”: Massimiliano Apolloni è ancora oro battendo in finale il compagno di squadra Andrea Frigo (argento), duello fratricida che si
ripete al femminile con Lara Pozza vincente sulla compagna ed
amica Francesca Ronzani (argento). Da non dimenticare, su di
un altro fronte, la buona prestazione di Sara Porro che ai
Campionati Italiani svoltisi domenica 17 ottobre a Follonica
si è classificata all’undicesimo posto nella Classe Juniores
femminile di Kumite; la stessa atleta la successiva domenica 24 ottobre, con uno spendido 3° posto a Vigasio (VR),
ha sfiorato la qualificazione ai campionati Italiani FIJLKAM
della classe Cadetti. Per info sui corsi di karate telefonare al
numero 3476515506.
Cesare Pivotto
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l’Altopiano
Sabato 13 novembre 2010
I RACCONTI DEI LETTORI
Ho ritrovato un taccuino
di Marco Crestani
Ho ritrovato un taccuino rilegato con una tela grezza beige
del formato di circa diciassette
centimetri per undici, i risguardi
trattenuti da un elastico, la tasca interna: un oggetto anonimo e perfetto nella sua essenzialità.
Decifrare la grafia mi è costato
fatica, e probabilmente mai ci
sarei riuscito se i segni scritti
sulla carta non si fossero, per
così dire, rivelati da soli.
Chi lo scrive è un emigrante che
parte da Fontanelle, frazione di
Conco, sull’Altopiano dei Sette
Comuni, il 3 gennaio 1903 e
muore a Luki, in Congo Belga,
il 27 agosto dell’anno successivo, dopo aver attraversato due
volte l’Oceano Atlantico: la prima, dal porto di Genova fino a
quello di Buenos Aires; la seconda, dall’Argentina al
Sudafrica. In seguito, puntando verso nord, arriva fin dentro il “cuore di tenebra” del continente africano dove muore di
febbre gialla (biliare).
Come Tönle Bintarn è un lavoratore della terra, un contrabbandiere. Vaga attraverso l’Europa austro-ungarica, adeguandosi a praticare qualsiasi lavoro, ma sempre con la speranza
di tornare, la sola grande forza
che lo aiuta davvero malgrado
difficoltà e rinunce. Come
Tönle è legato fortemente alla
sua terra, all’avvicendarsi delle
stagioni. Niente lo ferma perché lui vive solo per quella minima patria incastonata tra i
monti. Il “diario” del “nonno”
Giuseppe è sempre stato una
costante nei discorsi della famiglia di mio padre, originaria
dell’Altopiano di Asiago. Le storie che lo riguardavano erano
innumerevoli, anche se spesso
erano frammiste di ricordi e
fantasie. Parlavano di «grande
emigrazione», di partenze
transoceaniche, di Merica e di
miseria, ma anche di pionieri e
girovaghi, di contadini e montanari, di lavoro stagionale.
Da piccolo, durante le vacanze, ponevo ai vecchi della
contrada che lo aveva visto
partire tanti anni prima la medesima domanda: “Vi ricordate
del mio bisnonno?”. La moltitudine di risposte, a volte reticenti, spesso imprevedibili, ricostruivano i suoi connotati e,
con essi, il destino tragico di un
uomo libero, non fossilizzato
sui propri monti, ma aperto a
nuove esperienze al di là di una
frontiera per lui facile da varcare.
Ascoltavo con interesse parlare di quest’uomo alto più di due
metri e dalla forza erculea (“con
un pugno ha ucciso un cavallo…” sentivo dire da più parti),
che era andato in America, ma
che era morto in Africa “a
trentatrè anni, di febbre gialla”
e che proprio da lì proveniva il
taccuino. L’Africa. Ma perché
era finito proprio lì, mi chiedevo. Cosa lo aveva spinto a lasciare tutto, famiglia, affetti per
andarsene a morire da solo in
mezzo alla foresta? E poi chissà dove, in quale sperduto paese.
La risposta all’ultima domanda
è arrivata qualche anno dopo.
Era l’inizio degli anni ’80 e fu
allora che vidi per la prima volta, materialmente, il taccuino.
Mi rimase impressa la prima
pagina in cui c’era scritto: “Promemoria sui miei viaggi e dimora in Africa e America principiando il 1° dell’anno 1903 in
avanti”.
Sembrava quasi il sottotitolo di
un romanzo ottocentesco di
Jules Verne.
Un mio zio, poi, mi disse che
era stato in Africa nel Congo a
vedere dove era morto il nonno Giuseppe e che aveva toccato con mano la sua tomba.
Un’esperienza che gli aveva
cambiato l’angolo dello sguardo, mi disse, un arricchimento
di prospettiva. “Ma il taccuino
l’hai trovato lì?” gli chiesi. Mi
rispose di no, che era stato inviato alla famiglia poco dopo la
sua morte e che poi era stato
sempre custodito dal figlio, suo
padre e mio nonno.
Dopo quel giorno non l’ho più
visto, quasi fosse un documento segreto da custodire gelosamente. Per questo credo sia rimasto dimenticato, chiuso dentro a un baule per anni.
Il suo ricordo, però, è rimasto
lì fermo, semisepolto dagli
anni, anche se ogni tanto
riemergeva a sprazzi, magari in
modo sommario e confuso, per
poi tornarsene a riposare nella
memoria.
Finché il caso mi ha spinto a
ritrovarlo.
Ho scoperto un resoconto
scritto che non si può definire
un vero e proprio diario.
Giuseppe usa il termine “promemoria” e lo fa nella sua accezione etimologica: per la memoria, per non dimenticare. Per
dare un senso alla drammatica
piega che aveva preso la sua
vita e quindi costruire un personale archivio della memoria.
Un piccolo grande magazzino
in grado di far rivivere e condividere emozioni, difficoltà, gioie. Scritti come il suo accorciano le distanze e ci avvicinano nella fragile condizione dell’essere. Sono una testimonianza delicata, un gesto di affetto
nei riguardi di una memoria che
se ne va e muore anzitempo.
Un’esperienza che ti fa cambiare l’angolo dello sguardo, un
arricchimento di prospettiva.
L’evento storico nei suoi scritti ci viene restituito attraverso
il filtro della soggettività individuale.
La sua è una microstoria composta di piccoli fatti spesso apparentemente senza importanza, che contribuisce tuttavia alla
ricostruzione della grande storia.
Giuseppe scrive per rimanere integro e non perdere
“pezzi” lungo il cammino.
Le sue pagine possono essere definite degli “oggetti
culturali”, a proposito dei
quali lo storico inglese
Robert Darnton ha scritto:
“essi non sono prodotti dallo storico, ma da coloro che
egli studia. Essi emanano si-
gnificato. Bisogna leggerli, non
contarli”.
Ho conosciuto in questo taccuino pagine autentiche, magari
grammaticalmente scorrette e
sintatticamente approssimative,
ma di volta in volta drammatiche e tragiche, amare e nostalgiche, delicate e commoventi,
ironiche e sarcastiche. Pagine
che raccontano cose, senza
svolgere astratti ragionamenti.
E’ una scrittura che si trova
vicino a due grammatiche: quella dell’oralità e quella normativa. Una grammatica ibrida che
oscilla tra le due dimensioni.
Un promemoria così scritto è
un luogo della scrittura che diventa sovente spazio di autenticità, momento di sviluppo
della coscienza e dell’identità
personale.
Giuseppe scrive prima di tutto
per se stesso. La sua vita lontano da casa raccontata diventa così, per lui, confronto con
il proprio io.
Le scritture popolari come il
promemoria di Giuseppe allargano la percezione del rapporto tra tempo della vita e tempo
della storia, tra destino individuale e vicende collettive, tra
pubblico e privato. Ci offrono
brani di una storia che è “altra”
soprattutto perché in essa non
parlano gli uomini famosi e
potenti di cui possediamo abbondanti notizie. É storia anonima, di miseria, di conflitti tollerati per lo più nel silenzio.
Ho provato a domandarmi che
cosa provava Giuseppe quando scriveva. Uno come lui, che
fino a poco prima aveva fatto
parte solo del mondo della cultura orale, scrivendo diventa un
lucido e disincantato osservatore del proprio animo e coglie
l’evidenza dei fatti.
Come un giornalista che racconta un fatto, cercando di
esporre il maggior numero di
elementi necessari a capirlo;
può essere più o meno lungo,
a seconda dell’importanza della vicenda descritta, deve mettere in grado il lettore di comprendere chiaramente il tema
trattato.
25
Grazie ai medici e al personale
dell’ospedale di Asiago
Un grazie un po’ in ritardo, ma dovuto. Nell’agosto 2009, in ferie
ad Asiago, mi sono beccata un tremendo mal di pancia che mi ha
costretto ad andare al Pronto Soccorso d’urgenza. Pensavo ad
un attacco di diverticolite tanto era tremendo. Il Pronto Soccorso
mi è subito risultato simpatico perché non mi ha messo ansia,
cosa davvero strana visto che ho purtroppo frequentato tanti altri
ospedali. Ringrazio per la gentilezza, la competenza e la disponibilità. Vorrei ringraziare per l’attenzione che mi è stata riservata con
pazienza e serenità e tanta cordialità. Ringrazio sinceramente il
Dr. Maurizio Busa, responsabile del Pronto Soccorso, che mi ha
visitata, seguita e consigliata. Li ammiro tutti perché in Pronto
Soccorso, specie in quel periodo di ferie, c’era una ressa tremenda. Auguro loro di essere sempre così, aperti ed attenti alle necessità di tutti che anche se poi risultano essere di piccola dimensione, spaventano sempre! Devo ringraziare anche tutto il reparto di
Medicina di Asiago dove sono successivamente stata ricoverata
per un supposto scompenso cardiaco. La mia degenza qui è stata
brevissima, in quanto poi trasferita quasi subito a Bassano, ma
l’accoglienza datami dal Dr. Apolloni, dal Dr. Vellar e dal personale
tutto, quella mattina, subito all’entrata, mi ha aperto davvero il cuore.
Mi sono trovata bene e li devo ringraziare ancora, tutti, OSS compresi. Devo ringraziare anche tanto e di cuore Beatrice, dell’ambulatorio
di Cardiologia, per avermi incoraggiata ed il Dr Leonardo Cinetto,
conosciuto in seguito, persona davvero molto gentile e competente.
Grazie infine al dottorAlecci e al Laboratorio diAnalisi per la gentilezza
del personale tutto e per la cordialità.
Marisa Ritornello
La natura si ribella
Nel mio libro “Vedere lo spiraglio” – Ed. Tipografia moderna
Asiago-, nel capitolo conclusivo “ O tempora o mores”, esclamazione assai nota di Cicerone per stigmatizzare i costumi dei suoi
contemporanei, ho riportato anche alcune citazioni latine,tra le
quali una di Quinto Orazio Flacco, poeta lirico latino ( 63 a.C.), che
recita testualmente : “Naturam expellas furca, tamen usque recurret”,
letteralmente sta a significare: Puoi anche cacciare la natura con la
forca, tuttavia ritornerà continuamente . In un’accezione più ampia
sottende un concetto di grande attualità, vale a dire che se la natura
viene oltraggiata e violentata, questa si ribella e si vendica. Evidentemente il problema era già emerso nell’epoca romana e si avvertiva la
necessità di evitare interventi invasivi del territorio. E’ stato detto e
scritto molto dai mass media sia locali che nazionali sulle cause delle
esondazioni e allagamenti che hanno devastato la città di Vicenza e
l’hinterland , provocando danni che sarà impresa non facile quantificare. Senza voler attribuire delle responsabilità specifiche,un fatto è
incontestabile ed è emerso in tutta evidenza: la vulnerabilità del territorio ,non solo di questa parte del Veneto, ma di molte altre aree del
nostro paese, è anche dovuta alla mancata realizzazione nei decenni
precedenti di quelle opere e interventi infrastrutturali per prevenire o almeno limitare questi disastri, sia pure in presenza di eccezionali precipitazioni. Lo stesso Capo dello Stato ha affermato
che si è investito molto poco in termini di manutenzione ambientale, di messa in sicurezza delle aree più fragili, sottovalutando
l’esigenza di una politica attenta alle problematiche inerenti una
corretta e razionale gestione del territorio. Ha sottolineato altresì
una intollerabile incuria nella prevenzione, che ha rappresentato la
causa principale del dissesto idrogeologico di molte aree del paese. C’è da augurarsi che in un prossimo futuro questi interventi
infrastrutturali e improcrastinabili costituiscano una priorità nell’agenda politica, per evitare o perlomeno attenuare gli effetti
catastrofici di questi fenomeni, a cominciare dal rispetto degli
equilibri naturali, degli ecosistemi, della morfologia del territorio,
che non può essere lasciato in balia delle speculazioni, di una
dissennata cementificazione, di insediamenti abitativi e industriali,
localizzati in aree di alta fragilità. Le popolazioni colpite da questa
immane calamità hanno reagito con grande senso di responsabilità, di abnegazione e di solidarietà, rimboccandosi le maniche e
facendo fronte alle mille difficoltà e disagi provocati dalla furia
delle acque che hanno invaso negozi, garages, imprese artigianali, ecc. I Veneti dei quali è risaputa la proverbiale laboriosità, specialmente in queste emergenze, sapranno con la forza di volontà
superare questi momenti così tragici e riprendere un cammino
verso la normalità. Ma per ridare speranza, per ricominciare a ricostruire una vita normale, per riattivare le attività produttive e commerciali messe in ginocchio, compreso il settore agricolo e zootecnico, è
necessario l’intervento delle Istituzioni e del Governo, con stanziamenti
che ci auguriamo siano adeguati all’entità e alla enormità dei danni
subiti. Il resto lo faranno le popolazioni, che non si rassegnano e non
si piangono addosso, anche se il dolore e la tristezza di aver perso
tutto, compresi i ricordi di una vita, custoditi nelle abitazioni, lasceranno un segno indelebile.
Edoardo Sartori
8
Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
26
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 13 a venerdì 26 novembre 2010
Il 13 novembre è il 317° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 48 giorni alla fine del 2010.
Sabato 13 S. Diego
Domenica 14 S. Giocondo
Lunedì 15 S. Alberto Magno
Martedì 16 S. Margherita di Scozia
Mercoledì 17 S. Elisabetta d’Ungheria
Giovedì 18 S. Oddone
Venerdì 19 S. Fausto
Sabato 20 S. Benigno
Domenica 21 Presentaz. B.V. Maria
Lunedì 22 S. Cecilia
Martedì 23 S. Clemente I
Mercoledì 24 S. Flora
Giovedì 25 S. Caterina d’Alessandria
Venerdì 26 S. Corrado
Storie di santi: 15 novembre, san Alberto, filosofo e teologo, assiduo ricercatore dell’incontro fra la scienza e la fede.
Domenicano, dottore della scolastica,
insegnò nelle più celebri cattedre del suo
tempo e a Parigi ebbe come suo discepolo San Tommaso d’Aquino. Vescovo
di Ratisbona per due anni (1260-1262),
fu promotore di pace della vita civica e
sociale. Patronato: Scienziati. Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco. Emblema: Bastone pastorale.
Martirologio Romano: Sant’Alberto,
detto Magno, vescovo e dottore della
Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e
con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì
ad unire in mirabile sintesi la sapienza
dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado
la sede di Ratisbona, dove si adoperò
assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un
anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in
Germania si addormentò piamente nel Signore.
Eventi mondiali di novembre: il 25 novembre si celebra
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza
contro le donne. La battaglia contro la violenza sulle donne è
ancora tutta da vincere. E’ quanto si ribadisce in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione di questo gravissimo fenomeno. Trenta anni fa, l’Assemblea generale dell’Onu
approvava la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di
discriminazione contro le donne, una svolta storica nel percorso
dei diritti umani, ma oggi si deve ancora riflettere su un fenomeno purtroppo ancora drammaticamente attuale. Lo sottolinea il
presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, nel suo
messaggio per l’occasione. “Molto – scrive il capo dello Stato –
resta da fare in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche
appropriare”. La violenza sulle donne negli anni ha racchiuso le motivazioni più disparate e più numerose rispetto
a qualsiasi altro tipo di crimine. Il corpo e la psiche delle
donne hanno subìto i colpi del maschilismo, della violenza
domestica, così come della guerra, della povertà, spesso
all’origine - spiega Amnesty International - della violazione dei diritti umani: donne costrette a sposarsi in età precoce, discriminate a causa di etnia, religione, stato civile o
disabilità, senza autonomia economica. Per questo 25 novembre, Amnesty ha lanciato a livello mondiale tre appelli
per chiedere la fine della violenza sulle donne.
Accadde il: 14 novembre 1893 nacque Carlo Emilio
Gadda, autore di un diario storico che parlava della guerra sull’Altopiano di Asiago. Nacque in una famiglia della
borghesia lombarda; il padre era un piccolo industriale tessile, la
madre insegnante di scuola elementare. Frequentò con ottimi
risultati il Liceo “Parini” e, per compiacere la madre, si iscrisse
alla Facoltà di Ingegneria. Fu combattente durante la prima
guerra mondiale; fatto prigioniero dopo
Caporetto, fu internato nel lager di Celle,
nell’ Hannover tedesco. Scrisse in quegli
anni il “Giornale di guerra e di prigionia”,
pubblicato nel 1955. Esercitò, quindi, ritornato alla vita civile, la professione di ingegnere in Italia e all’estero, parallelamente
alla meditata attività di scrittore.Tra i suoi
scritti ricordiamo “La Madonna dei Filosofi”, “Il castello di Udine”, “L’Adalgisa” e
due romanzi: “Quel pasticciaccio brutto di
via Merulana” e “La cognizione del dolore”. Il primo, costruito secondo la trama di
un giallo, è la rassegna di personaggi tipici
del ceto medio e infimo della Capitale fra
le due guerre. Nel secondo si rileva la oscura psicologia dell’autore afflitto dalla nevrosi
che si accentuò con la raggiunta notorietà.
Novembre in cucina: Gnocchetti stracchino e radicchio. Ingredienti: 1 cipolla bionda, 1 radicchio rosso, 3 cucchiai di olio
extravergine di oliva, 250 ml di brodo vegetale, sale fino, pepe
nero, 150 g di stracchino, 800 g di gnocchetti di patate, Parmigiano Reggiano. Sbucciare la cipolla, tagliarla a metà e affettarla sottilmente. Affettare grossolanamente il radicchio, lavarlo
ed asciugarlo utilizzando una centrifuga da insalata o uno strofinaccio pulito. Metterlo su un tagliere e tritarlo grossolanamente
con un coltello. Mettere in una padella antiaderente 2 cucchiai
di olio, la cipolla e portarla sul fuoco. Farla cuocere qualche
minuto a fiamma vivace finché non sarà lucida e brillante, quindi unire un mestolo di brodo vegetale, un pizzico di sale ed una
grattugiata di pepe. Cuocere per 5 minuti, coperto, a fiamma
media. Trascorso il tempo indicato scoperchiare, alzare la fiamma ed unire il radicchio. Cuocere per 2-3 minuti a fiamma media, fintanto che il radicchio non sarà appassito. Spegnere e
lasciare coperto. Tagliare lo stracchino a pezzetti. Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a galla, ritirarli
con una ramina forata in una pirofila ben unta d’olio. Unire un filo
d’olio e mescolare, con delicatezza per non rompere gli gnocchi.
Unire il sugo di radicchio e cipolla, lo stracchino a pezzetti e mescolare. Coprire con una grattugiata di Parmigiano Reggiano ed infornare
sotto il grill a 200° C per 5-10 minuti. Lo stracchino si deve fondere
e la superficie ben gratinare.
ARIETE Sulla scia delle novità in corso, vi
potete adeguare con successo ad un equilibrio
più avanzato, sia nell’amore che nella finanza e forse anche a un nuovo assetto familiare più adatto
alle attuali esigenze, approfittando delle occasioni
che certo Giove e Urano nel vostro segno vi elargiranno ringraziamenti.
TORO Se sapete come farvi valere e possedete solidi argomenti,
siete in grado di avere ragione di fronte a chi vuol darvi torto,
specialmente se si tratta di turbamenti d’amore o di rischi connessi
a investimenti finanziari. Non tiratevi indietro di fronte ad una prova
che potrebbe costare cara ma che vale la pena di tentare, se volete
misurare le vostre capacità.
GEMELLI
Non tiratevi indietro di fronte a una proposta eccitante e avrete una gradita sorpresa, gentile dono di Plutone nel
vostro segno. Potrebbero aprirsi nuovi inaspettati orizzonti, sia
nell’amore, che è in prima linea, sia nelle amicizie e nella vita sportiva. Non sono da trascurare gli studi, che potrebbero costituire un
investimento a lungo termine.
CANCRO
La vostra capacità organizzativa ha la meglio sulle
critiche che qualche invidioso potrebbe muovervi senza alcun fondamento. Prendete una iniziativa coraggiosa e riuscirete a farvi apprezzare anche da chi non vi conosce, ottenendo l’approvazione di
qualcuno che conta. Nell’amore non mancano le occasioni per dimostrare i vostri sentimenti.
LEONE
Non conviene lasciarsi trascinare dagli eccessi marziali ai quali siete tuttora soggetti, grazie alla presenza nel vostro
segno di Marte e Venere che possono valorizzare il vostro famoso
sex appeal. Sfruttatelo soltanto se ne vale davvero la pena. Non
lasciatevi affascinare dall’apparenza, ma controllate se c’è anche
un’adeguata speranza.
VERGINE
Nessuno sa meglio di voi come organizzare un periodo di riposo, arricchito da passatempi fantasiosi. A parte la buona
tavola, da evitare se avete messo su qualche chilo di troppo, vi
sono tante opzioni, dall’amore allo sport, passando per le amicizie
pericolose che tanto vi piacciono e tra le quali potete scegliere
quella più facilmente accessibile.
BILANCIA Sapete bene di aver a che fare con la congiunzione
di Giove e Urano che, dall’opposizione al vostro segno vi rende
insolitamente esigenti e aumenta il vostro bisogno di riconoscimenti: è il momento di mettere all’incasso un vostro credito, specie
nella vita di relazione, se avete la coscienza di aver operato con
saggezza e senza farvi eccessive illusioni.
SCORPIONE Nettuno fa sentire la sua presenza all’opposizione
del vostro segno: un saggio ammonimento riguarda la gestione
finanziaria, mentre nell’amore non è esclusa un po’ di tensione. Per
allentarla usate molta comprensione per chi non possiede la vostra
elegante capacità di adeguarsi alle novità meno prevedibili. Un gesto di solidarietà spiana la strada a un riconoscimento dovuto.
SAGITTARIOLe vostre scelte affettive possono cambiare: se sapete guardarvi attorno, qualcuno che merita uno sguardo più attento del solito non manca. Non sprecate una offerta del destino, che
potrebbe non ripresentarsi tanto presto: soprattutto Giove e Urano
in aspetto positivo non vanno sottovalutati, specie nei rapporti
d’amore, che possono subire un ritocco positivo.
CAPRICORNO
Una iniziativa sostenuta da Mercurio e
Saturno richiede che si scelga con cura ciò che davvero vale: affrontate con coraggio un argomento che finora avete evitato, e
coglierete nel segno. Un’eccezione alle vostre abituali regole di vita
serve ad ampliare l’orizzonte, non solo affettivo. Ovvio che l’amore
ha un posto privilegiato in un momento delicato.
ACQUARIO Quello che non vi piace non deve essere accettato
per pura disattenzione: fate lo sforzo di sostenere le vostre scelte,
anche se non sono in armonia con i gusti di chi vi sta vicino, del cui
apprezzamento potete, una volta tanto, fare a meno. Marte e Venere
opposti al vostro Sole, suggeriscono di prendere un’iniziativa coraggiosa, che andrà a buon fine se ci credete.
PESCI Vi attende un’intera settimana di libertà e di evasione dalle
abitudini, se sentite il bisogno di cambiare aria. Non soltanto dal
punto di vista climatico, ma soprattutto psicologico. Infatti Saturno
e Mercurio, opposti al vostro segno, vi dicono che per una visione
più ampia e realistica del problema che vi sta a cuore, è necessario
cambiare atmosfera: seguite il consiglio degli astri.
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e commessa, cerca lavoro per la stagione invernale, possibilmente con possibilità di alloggio. Gli interessati possono telefonare al 339 4166071 oppure,
in ore pasti, al 334 7700473
Domenica 14 novembre
CANOVE: OIL, Via Roma
Domenica 21 novembre
CONCO: OMV, Via Cappellari
MEZZASELVA: IP, Via XXI Maggio
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Dalle ore 8.45 di sabato 13
alle ore 8.45 di sabato 20 novembre
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla
Valle, Via Prestinari 34
Dalle ore 8.45 di sabato 20
alle ore 8.45 di sabato 27 novembre
ASIAGO: Farmacia Rossi del dr. Adelchi Zuccato,
Viale Matteotti
Proverbi del mese: A ‘la Salute se veste le bele pute.(21/11),
-A San Clemente l’inverno mete el dente.(23/11), -A San Martin
se calza el grande e anca el picenin.(11/11), -A San Saturnin la
neve sol camin.(28/11), -A Santa Caterina se tira zo la
scaldina.(25(11), -A Santa Catarina el fredo se rafina. (25/11), Fin a Nadale magnemo verze e rave, -San Colonban el riva co
la neve in man. (21/11), -San Prodocimo e San Daniele marcanti de neve. (7/11), -Se ‘l dì de San Martin el sole se insaca,
vendi el pan e tote la vaca; Se ‘l va zo seren, vendi la vaca e
tiente el fen.(11/11), -Sant’Omobon, neve o tenpo bon. (13/11).
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:
Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le
lettere devono riportare sempre firma e indirizzo
e numero di telefono del mittente.
La redazione si riserva anche eventualmente di
ridurre, modificare o non accettare
eventuali testi di cattivo gusto.
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l’Altopiano
Sabato 13 novembre 2010
I nuovi diplomati “Vigili
del fuoco” dell’Ulss 3
Un gruppo di dipendenti sanitari dell’Azienda Sanitaria
ULSS 3 di Bassano – Asiago
(nella foto) ha partecipato al
corso di formazione obbligatoria per “Addetti antincendio
in attività a rischio elevato”.
Hanno sostenuto l’esame
presso la sede dei VV FF di
Vicenza il 28 ottobre scorso,
con encomio da parte del Comandante dei Vigili del Fuoco
di Vicenza Dott. Ing. Paolo
Maurizi per la preparazione
esemplare dimostrata. Oltre al
Comandante, in commissione
d’esame c’era il P.I. Romeo
Frizzo, che appare con loro nella
foto (il primo a destra). Tutti riceveranno infatti il Diploma di
conseguimento della prova sostenuta. I Dipendenti erano stati
preparati in aula dal Dott. Ing.
Enrico Porrovecchio negli ulti-
mi giorni di settembre. Del percorso formativo ringraziamo
l’UL.S.S. 3 di Bassano e
Asiago e soprattutto l’ufficio
“Servizio di Prevenzione e
Protezione” per l’organizzazione; in particolar modo sentiamo il dovere di ringraziare il
corpo dei Vigili del Fuoco di
Asiago per la disponibilità all’addestramento.
Lorena Rigoni e colleghi tutti
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I neolaureati dell’Altopiano
Il 27 ottobre scorso all’Università di Trento Gabriele Minchio ha conseguito la Laurea in letterature e lingue straniere
con il punteggio di 107.
<A Gianni e Margherita
che insieme hanno segnato le mie “ore”> dice la
dedica della tesi che Gabriele ha scritto sul romanzo Le ore (The
Hours) di Michael
Cunningham. A lui vanno le più vive congratulazioni dalla mamma, dalle sorelle Marzia ed Emanuela, da tutti i familiari
e gli amici.
Alessandro Porto, di Cesuna, si è
laureato mercoledì 27 ottobre all’Università degli Studi di Trento,
Facoltà di Ingegneria, Corso di Laurea in Ingegneria Civile – Strutture.
Ha presentato una tesi dal titolo:”
Metodo di valutazione della vulnerabilità sismica del sistema di gallerie
della PAT (Provincia autonoma di
Trento)”. Si congratulano con Alessandro: la mamma Lorella, il papàAntonio, le sorelle Giulia eAnna, gli zii, i
cugini, parenti e amici tutti.
La festa della classe…2010 !
Bentornato Virgilio e complimenti!
Mamme e papà, conosciutisi al corso “Per la preparazione al parto”, con i loro splendidi bambini nati
tra marzo e maggio 2010, si sono ritrovati per una pizza. Alla festa (giovedì 4 Novembre), nonostante
scorressero fiumi di latte, non ci sono stati problemi di ordine pubblico ed il locale (sorvegliato dai
genitori) e’ stato sgomberato intorno alle ore 21:30 con i/le giovanotti/e scortate/i sino a casa!
Le nostre più sentite congratulazioni per la meritatissima cittadinanza onoraria! Grazie per il
lavoro che hai fatto e che continui a fare per approfondire la conoscenza del nostro territorio
e della grande famiglia Panozzo. Un ringraziamento speciale anche alla tua Floriana per
l’appoggio che sicuramente ti ha dato... si dice che dietro a un grande uomo c’è anche una
grande donna! Bentornati a Treschè Conca!
Severino, Costanza e Ilaria Panozzo
Una medaglietta per i bersaglieri?
Invio le foto di questa medaglietta nella speranza che qualche esperto d’uno dei 4 musei
storici presenti in Altopiano mi sappia dare qualche delucidazione. L’ho trovata questa estate
a Treschè Conca, mentre passeggiavo con la famiglia nei dintorni d’uno scavo per la costruzione di un edificio. Dalle poche nozioni che ho, so che per
queste zone, durante la Grande Guerra, son passate numerose truppe di Bersaglieri ciclisti. Potrebbe essere appartenuta
a qualcuno dei valorosi fanti piumati. P. De Marchi (Vicenza)
Buon
compleanno
Vittoria!
Da Armin e
Kartika
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Sabato 13 novembre 2010
l’Altopiano
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