Regolamento di partecipazione alla

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Regolamento di partecipazione alla
CONSULTAZIONE PUBBLICA
PER L’ACQUISIZIONE DI PROPOSTE E MANIFESTAZIONI D’INTERESSE
FINALIZZATE ALLA VALORIZZAZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE
“PALAZZO SILVESTRI RIVALDI” DI PROPRIETA’ DEGLI ISMA
E DEL PIÙ AMPIO CONTESTO URBANO DI APPARTENENZA - ROMA
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INDICE
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Art. 1 – Oggetto
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Art. 2 – Il contesto amministrativo di riferimento
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Art. 3 – Finalità
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
Art. 4 – Destinatari
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Art. 5 – Contenuti della proposta di valorizzazione
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Art. 6 – Modalità di presentazione della manifestazione d’interesse
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
Art. 7 – Documentazione informativa a supporto
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
Art. 8 – Informazioni aggiuntive
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
Art. 9 – Sopralluogo
9

Art. 10 – Effetti della manifestazione d’interesse
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
Art. 11 – Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003
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Consultazione pubblica per l’acquisizione di proposte e manifestazioni di interesse
finalizzate alla valorizzazione del complesso immobiliare “Palazzo Silvestri
Rivaldi”di proprietà degli Isma e del più ampio contesto urbano di appartenenza in
Roma.
Art. 1 - Oggetto
Palazzo Silvestri Rivaldi è un complesso immobiliare di epoca rinascimentale, di proprietà
degli Istituti di Santa Maria in Aquiro (qui di seguito ISMA), situato nell’area archeologica
della città di Roma, su ciò che resta della Velia, l’altura che separava l’area dei Fori dalla
Valle del Colosseo saldandosi a ovest con il Palatino e a est con l’Esquilino e sbancata
negli anni ‘30 per la realizzazione di via dei Fori Imperiali. L’area è pertanto caratterizzata
da vincoli storico-ambientali e archeologici e ben servita a livello di servizi e infrastrutture.
Il complesso si estende con continuità per oltre un ettaro. Gli edifici sono costituiti da: un
palazzo realizzato tra il 1534 e il 1549 su progetto di Sangallo il Giovane per Eurialo
Silvestri1, con accesso da via del Tempietto della Pace e Via del Colosseo, di circa 21.000
mc e 5.300 mq con due corti; da una villa residenziale con accesso da via del Colosseo di
circa 1.300 mc e 300 mq; da un parco con accesso storico da via del Colosseo e moderno
da via dei Fori Imperiali. Quest’ultimo accesso è raggiungibile dalla scalinata e terrazza
belvedere progetta da Antonio Muñoz2 intitolata al Cederna3, di proprietà comunale
realizzata dopo lo sventramento mussoliniano avvenuto fra il 1931 e il 1932. Tutta la
struttura non ha subito trasformazioni significative con l’apertura di via dei Fori Imperiali né
ristrutturazioni edilizie moderne. Il complesso, per tutto il ‘500, venne utilizzato come
dimora estiva (gli ambienti del palazzo erano prevalentemente adibiti a stanze da letto,
saloni, ecc.) per poi essere trasformato nel ‘600 in istituto di beneficienza per l’accoglienza
di ragazze sole e successivamente adibito a funzione scolastica.
Arricchito da elementi architettonici e scultorei quali ninfei e statue, il complesso include
inoltre delle aree archeologiche già individuate dalla Sovrintendenza relative ai resti di una
villa romana del I sec. d.C. I primi ritrovamenti risalgono al 1596 quando vennero riportati
alla luce statue e reperti dell’epoca di Tito, per poi proseguire nei secoli successivi (altri
reperti e materiali pregiati). I lavori finalizzati allo sbancamento della Velia non ebbero un
sufficiente carattere archeologico, tanto che venne quasi completamente distrutto un
grandioso complesso di carattere abitativo risalente al I secolo d.C. e in uso fino alla tarda
antichità. Oggi il palazzo include, al piano terra, al seminterrato e nel cortile, consistenti
strutture in opera laterizia, riferibili probabilmente alla media età imperiale rinvenuti con le
indagini (nel 2006) finalizzate alla realizzazione della Metro C.
Il palazzo confina con via del Tempio della Pace, via del Colosseo e l’area di proprietà
pubblica comunale posta lungo via dei Fori Imperiali, terrazza panoramica sull’intera area
monumentale che dal Colosseo al Campidoglio abbraccia tutto il Foro. All’area di proprietà
comunale, un tempo destinata a giardino pubblico e attualmente inutilizzata, si accede
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Maestro di camera di Papa Paolo III.
Antonio Muñoz (1884-1960) è stato uno storico dell'arte ed architetto italiano.
Antonio Cederna (1921-1996), è stato un archeologo, politico e intellettuale italiano.
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tramite la scalinata angolare del complesso belvedere del Munoz, addossata al palazzo e
ad un vialetto contiguo la via dei Fori.
Il palazzo non offre, sul lato di via dei Fori, particolarità di rilievo, essendo nascosto alla
vista dal terrapieno; soltanto nella parte contigua alla scalinata, proprio di fronte alla
Basilica di Massenzio, si nota uno dei prospetti del gruppo dei vecchi fabbricati. Su via del
Tempio della Pace e su via del Colosseo la facciata è di 5 piani. Al piano terra di via del
Tempio della Pace sono presenti locali di deposito, con accesso autonomo.
Su via del Colosseo è ubicato il portale di ingresso principale (civ. 61) e un ingresso
secondario (civ. 59), che permettono l’accesso diretto agli ambienti del palazzo al piano
terra ed ai piani superiori che sono adibiti a sale di rappresentanza, di culto e per
l’accoglienza. Questa porzione del palazzo (avente conformazione ad L) costituisce il
corpo di fabbrica più antico della dimora; a questo si attesta un’ala disposta
perpendicolarmente a via del Colosseo (costruita per l’utilizzo ad Istituto di Beneficenza)
dove si trovano i locali e le sale destinate alla funzione scolastica. A questo corpo
principale del palazzo se ne innesta uno più basso (sempre lungo via del Colosseo) di un
solo piano e rialzato rispetto alla strada, che ha come uniche aperture verso l’esterno due
piccole finestre ovali e una piccola porta d’ingresso distinta al civico 45.
Il palazzo si articola definendo due corti interne, che si trovano pressoché allo stesso
livello ma ad una quota più alta rispetto a via del Colosseo. Il primo cortile è ubicato dalla
parte di via del Tempio della Pace e via del Colosseo, il secondo si trova in adiacenza al
parco, ad una quota inferiore.
I prospetti, rifiniti con semplice intonaco, presentano finestre senza ornamento. Elementi
architettonici di pregio sono l’arco a tutto sesto con spesse bugnature del portale
d’ingresso principale che dà accesso all’intero Compendio (parco, palazzo e villa)
attraverso una scalinata esterna che è presente su via del Colosseo.
La villa, ubicata sull’angolo tra via dei Fori Imperiali e il Colosseo, è costituita, a seguito di
modifiche dell’impianto planimetrico, da tre piani: il piano terreno con accesso su via del
Colosseo dove si trovano l’ingresso, un’autorimessa e locali di servizio; il piano
ammezzato, di modeste dimensioni; il piano primo, costituente la residenza vera e propria,
attualmente adibita ad uffici degli ISMA. All’esterno un ampio spazio antistante alla
costruzione è sistemato a terrazze (due a quote differenti); la rimanente parte dell’area di
pertinenza della villa è tenuta a verde ed in parte adibita a parcheggio. L’ingresso
principale, pedonale e carrabile, si trova all’angolo di via dei Fori con via del Colosseo ed è
costituito da una cancellata metallica oltre la quale si percorre un viale che sale verso la
terrazza e il parco, lungo il quale si gode di una vista particolarmente suggestiva d’insieme
della zona monumentale. Le rifiniture della costruzione, per quanto riguarda gli esterni,
hanno un tono sobrio e bene armonizzano con l’ambiente. Gli interni sono dotati di
rifiniture signorili nella parte padronale e ordinarie nei locali adibiti a servizio. Il pregio
principale della villa consiste nella sua posizione esclusiva nel cuore della città antica in
un’oasi di verde.
La villa e il palazzo, seppur a quote differenti, sono in diretto contatto per mezzo del parco
al quale si accede attraverso il portale principale bugnato, posto lungo via del Colosseo.
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Il palazzo è posto ad un livello superiore rispetto a via dei Fori Imperiali (circa 10 metri),
prospiciente la Basilica di Massenzio e il Colosseo; la villa e il parco invece digradano
verso il Colosseo.
Il complesso, lungamente occupato nel corso degli anni settanta per lo svolgimento di
attività culturali (teatro, mostre di arte contemporanea, ecc.), risulta da tempo non
utilizzato (anni ’90) e in completo stato di abbandono, fatta eccezione per la porzione
attualmente adibita ad uffici degli ISMA, di cui è ipotizzabile il rilascio ai fini della
valorizzazione dell’intero compendio.
L’insieme di detti immobili e spazi sono da sempre leggibili come un vero e proprio corpo
unico dal punto di vista spaziale e funzionale. E’ pertanto auspicabile un unitario progetto
di recupero e rifunzionalizzazione che coinvolga tanto il palazzo quanto la villa ed il parco,
nonché le aree archeologiche già individuate dalla Sovrintendenza coerente con l’assetto
urbanistico in cui è inserito l’intero complesso, ovvero nel parco dell’Appia Antica e dei Fori
Imperiali.
Per altri elementi di dettaglio inerenti il complesso si rimanda all’Information Memorandum
allegato.
Situazione urbanistica vigente
Il complesso immobiliare ricade, per il PRG vigente del Comune di Roma approvato con
delibera del C.C. nel 2008, nel Sistema Insediativo della Citta Storica (art. 24 NTA del
PRG) ed è classificato tra gli Edifici e i Complessi Speciali (art. 36 NTA del PRG) come
Centro Archeologico Monumentale - CAM (art. 37 NTA del PRG) – come rappresentato
negli elaborati prescrittivi del Piano. E’ compreso inoltre nell’Ambito di Programmazione
Strategica (art. 64 NTA del PRG) denominato parco Archeologico Monumentale dei Fori e
dell’Appia Antica, i cui obiettivi sono, per il tratto che va da Piazza Venezia a Porta San
Sebastiano, relativi all’Area dei Fori. In tale Area, per Palazzo Silvestri Rivaldi, viene
indicata la destinazione museale come rappresentato negli elaborati indicativi del Piano.
Allo stato attuale, le prescrizioni del Piano sono:
funzioni ammesse: servizi, come definiti all‟art.6, comma 1 delle NTA del PRG. Le
destinazioni d‟uso ammesse sono disciplinate dal medesimo articolo e dall‟art.37 delle
NTA del PRG.
interventi ammessi: MO, MS, RC, come definiti dall’art. 9 delle NTA del PRG, RE1 e DR1,
come definiti dall’art. 36, commi 4 e 5 delle NTA del PRG e ogni intervento per il
rinvenimento, la conservazione e la valorizzazione dei beni archeologici nel rispetto delle
prescrizioni particolari previste dalla zona del CAM.
modalità di attuazione: intervento indiretto.
Gli Ambiti di Programmazione Strategica sono zone di recupero del patrimonio edilizio
esistente, ai sensi dell’art. 27, legge n. 457/1978.
Gli obiettivi degli Ambiti di Programmazione Strategica sono prioritariamente perseguiti
attraverso i Programmi Triennali delle opere pubbliche comunali, i Progetti Urbani, di cui
all’art. 15, e i Programmi Integrati, di cui all’art. 14 delle NTA del PRG.
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Art. 2 – Il contesto amministrativo di riferimento
Il complesso, dal 1975, è di proprietà degli Istituti di Santa Maria in Aquiro, che sono
un’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza (Ipab), fondata nel 1936 e regolata
dallo Statuto Organico del dicembre 2002. E’ un Ente vigilato dalla Regione Lazio che ha
la funzione di fornire servizi socio-sanitari di qualità ai minori e agli anziani che si trovano
in condizioni di emarginazione e di disagio psico-fisico e sociale.
Ai fini del suo recupero, tra il 2006 e il 2008, venivano sottoscritti specifici protocolli tra gli
ISMA, il MIBACT ed il Comune di Roma, per la sua riconversione a Polo Museale
connesso al parco archeologico dei Fori Imperiali. Tale iniziativa non riusciva però a
trovare concretizzazione.
Con apposita Convenzione sottoscritta in data 11/12/2015, gli ISMA hanno
successivamente dato avvio ad una collaborazione istituzionale con l’Agenzia del
Demanio - in attuazione dell’Accordo quadro sottoscritto da quest’ultima con la Regione
Lazio in data 18/11/2013 per le attività di analisi, valutazione, segmentazione,
valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà regionale e degli
enti partecipati e vigilati.
Con l’obiettivo di individuare il più opportuno percorso di recupero e valorizzazione del
complesso Palazzo Silvestri Rivaldi e vista l’urgenza di definire soluzioni di immediata
attuazione, gli ISMA e l’Agenzia del Demanio, con il coinvolgimento del MIBACT e del
Comune di Roma, stanno oggi esaminando scenari alternativi anche eventualmente
valutando destinazioni urbanistiche in variante rispetto alla situazione attuale di PRG.
In tale contesto si valuterà anche la possibilità di mutuare, quale modello di riferimento, la
precipua disciplina in uso per la valorizzazione degli immobili dello Stato (art. 3 bis del D.L.
n. 351/2001 convertito con modificazioni dall'art. 1 della L. n. 410/2001) dovendo in ogni
caso essere delineata una procedura che definisca funzioni, modalità di utilizzo, fruizione
e gestione, utili a perseguire la migliore valorizzazione del bene. Al solo fine esplicativo si
rammenta che tale peculiare strumento normativo consente allo Stato di assegnare a
primari operatori privati il diritto di utilizzare gli immobili a fini economici per un periodo
determinato di tempo, a fronte della loro riqualificazione, riconversione funzionale e
manutenzione ordinaria e straordinaria.
La valorizzazione prevede come fase preliminare ed essenziale quella di raccordo tra tutti i
Soggetti interessati, compreso il momento preliminare di confronto e condivisione con tutti
gli stakeholders coinvolti nell’iniziativa, siano essi appartenenti al mondo delle
amministrazioni pubbliche, dell’imprenditoria, della cittadinanza e della collettività tutta. E
ciò con lo scopo di trarre spunti ed elementi utili a delineare le ipotesi e gli scenari di
sviluppo più ottimali, nel pieno rispetto delle prescrizioni di tutela e di vincolo dell’immobile
e di tutto il contesto sociale, urbano e culturale, archeologico e paesaggistico nel quale
esso è inserito.
Quanto sopra onde definire le strategie e gli obiettivi comuni di tutela e valorizzazione del
bene, visto il notevole interesse storico-artistico dello stesso e considerate le vicende
storiche, nonché gli usi succedutesi nel tempo in relazione alle diverse necessità, di cui la
situazione e le strutture attuali ne sono una reale testimonianza.
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La rifunzionalizzazione dovrà essere rispettosa dei caratteri storico artistici dell’immobile e
verrà perseguita attraverso la definizione di modalità idonee nonché necessarie a
garantirne la tutela e la conservazione, compresa anche la corretta pubblica fruizione.
La valorizzazione sarà pertanto attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non
pregiudicarne le esigenze anche con la partecipazione di soggetti privati, tenendo sempre
presente che il recupero e la valorizzazione del complesso si inserisce in un ampio
percorso strategico di tutela complessiva del Centro Archeologico Monumentale della città
di Roma, e di sviluppo della peculiarità culturale e della vocazione turistica del sito
Patrimonio Unesco.
A tal fine, per il sostentamento finanziario potranno essere verificate anche le possibilità
offerte dalle fonti di finanziamento pubblico e strumenti di cofinanziamento e
pubblico/privato.
Art. 3 – Finalità
La presente indagine consente di avviare un confronto qualificato e costruttivo con tutti i
Soggetti potenzialmente interessati ad intervenire o contribuire, direttamente o
indirettamente, al recupero del complesso Immobiliare Palazzo Silvestri Rivaldi e del più
ampio contesto urbano di appartenenza, acquisendo proposte e contributi che possano
indirizzarne la valorizzazione.
La documentazione ed i materiali acquisiti, la qualità, la quantità e l’articolazione delle
ipotesi gestionali e di riqualificazione potranno costituire elementi di orientamento per i
successivi percorsi procedurali di valorizzazione del complesso e del contesto di
riferimento.
Saranno considerate esclusivamente le proposte che conterranno le indicazioni di cui al
successivo art. 5.
Le manifestazioni d’interesse che perverranno non saranno in alcun modo vincolanti per
l’Agenzia del Demanio e per gli ISMA ed i Soggetti partecipanti non matureranno alcuna
posizione di vantaggio, di prelazione o di altro tipo di diritto in relazione alle future scelte.
Non è prevista la formulazione di graduatorie di merito o l’attribuzione di singoli punteggi,
premi o corrispettivi e/o rimborsi di alcun tipo.
Art. 4 – Destinatari
La presente iniziativa è rivolta a tutti i Soggetti (sia persone fisiche, ovvero imprese,
società, associazioni di categoria, ordini professionali, fondazioni, enti in forma singola o
associata) che - singolarmente se singoli, o nel loro complesso, se associati/raggruppati abbiano interesse, diretto o indiretto, ad intervenire e/o contribuire allo sviluppo del
complesso immobiliare, presentando proposte, indicazioni e suggerimenti utili alla
valorizzazione del medesimo, con suggestioni progettuali e ipotesi gestionali.
Art. 5 – Contenuti della proposta di valorizzazione
La proposta andrà inoltrata sulla piattaforma on-line secondo le modalità di cui al
successivo art. 6 e potrà riguardare sia gli aspetti di natura urbanistica, architettonica e
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paesaggistica (recupero, riqualificazione, trasformazione etc., tenendo conto dei vincoli di
natura archeologica e storico-artistica inerenti il complesso immobiliare), sia quelli di
natura funzionale–gestionale (riuso e gestione).
Potranno essere evidenziate le caratteristiche essenziali della trasformazione, in
conformità alle prescrizioni urbanistiche vigenti e/o in variante alle stesse (specificando
eventuali elementi di variante). L’intervento di riqualificazione proposto potrà, altresì,
suggerire le funzioni principali che si intenenderebbero insediare, gli aspetti connessi al
sistema della mobilità e sosta e di tutela del territorio e quant’altro si ritenga utile ai fini
dell’esplicazione dell’idea progettuale.
Nel rispetto di un disegno d’insieme della rifunzionalizzazione del complesso, con
particolare riguardo agli aspetti viabilistici, storico-artistici ed archeologici, sarà possibile
ipotizzare l’uso di determinate porzioni di fabbricati per specifiche funzioni da insediare in
loco, anche derivanti dalla ricollocazione di funzioni/attività esistenti. Le proposte, previo
inquadramento generale, dovranno essere circostanziate e rappresentare ogni utile
elemento per la sostenibilità tecnico-economico-gestionale di massima della
riqualificazione ipotizzata. I relativi oneri saranno a carico dell’eventuale soggetto
attuatore.
Appare utile a tal fine segnalare che, trattandosi di patrimonio devoluto all’Ente tramite
donazione per finalità di carattere sociale e/o per beneficienza, ed in considerazione del
valore identitario, sociale e culturale che Palazzo Silvestri Rivaldi riveste per l’intera città di
Roma, è ipotizzabile l’esigenza di garantire la fruibilità pubblica di almeno una parte dello
spazio esterno.
Le forme e le modalità di presentazione delle ipotesi gestionali e di riqualificazione sono a
libera scelta dei soggetti partecipanti. Pertanto, la proposta potrà essere rappresentata
attraverso tavole grafiche, note e relazioni illustrative, abachi, schede, layout, book,
rendering, modelli o anche video, presentazioni e quant’altro i soggetti partecipanti
ritengano utile presentare per una migliore comprensione dell’ipotesi di riqualificazione,
anche relativamente agli aspetti tecnici, economici e gestionali dell’intervento.
Art. 6 – Modalità di presentazione della manifestazione d’interesse
La partecipazione all’indagine avverrà attraverso la piattaforma on-line messa a
disposizione
dell’Agenzia
del
Demanio,
sul
proprio
sito
istituzionale
(http://www.agenziademanio.it) e raggiungibile anche attraverso il sito istituzionale degli
ISMA (http:// http://www.isma.roma.it/), sulla quale potranno essere caricati al massimo 3
file in formato .pdf del peso massimo di 3MB ciascuno.
Per trasmettere documentazione in formato non digitale ovvero non acquisibile attraverso
la piattaforma on-line, è possibile inviare un plico chiuso recante all’esterno l’indicazione
del mittente e la dicitura: "Indagine esplorativa finalizzata all’acquisizione di manifestazioni
d’interesse per la valorizzazione del complesso immobiliare Palazzo Silvestri Rivaldi e del
più ampio contesto urbano di appartenenza”.
Il plico dovrà pervenire entro il termine che sarà indicato sul sito dell’Agenzia al seguente
indirizzo:
Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Lazio
Via Piacenza n. 3 - 00184 Roma
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La manifestazione d’interesse e i documenti allegati dovranno essere redatti in lingua
italiana.
Art. 7 – Documentazione informativa a supporto
Tutta la documentazione informativa a supporto della corretta presentazione della
manifestazione di interesse è disponibile sulla piattaforma on-line messa a disposizione
dell’Agenzia del Demanio, sul proprio sito istituzionale (http://www.agenziademanio.it) e
raggiungibile
anche
attraverso
il
sito
istituzionale
degli
ISMA
(http://
http://www.isma.roma.it/).
Art. 8 – Informazioni aggiuntive
Qualsiasi quesito, chiarimento o ulteriore informazione circa il contenuto della presente
iniziativa e dei relativi allegati potranno essere richiesti attraverso la piattaforma on-line
messa a disposizione dell’Agenzia del Demanio, sul proprio sito istituzionale
(http://www.agenziademanio.it) e raggiungibile anche attraverso il sito istituzionale degli
ISMA (http:// http://www.isma.roma.it/).
Sarà altresì possibile richiedere informazioni all’indirizzo di posta elettronica
[email protected].
Art. 9 – Sopralluogo
Sono previste delle giornate di apertura in cui sarà possibile visitare l’immobile, per
conoscerne le particolarità e scoprire tutte le curiosità sulla sua storia. Le date saranno
comunicate sul sito dell’Agenzia.
Inoltre, chiunque voglia presentare una proposta progettuale per il recupero di Palazzo
Rivaldi può prenotare un sopralluogo tecnico attraverso la piattaforma on-line messa a
disposizione
dell’Agenzia
del
Demanio,
sul
proprio
sito
istituzionale
(http://www.agenziademanio.it).
Ai fini del sopralluogo, ciascun soggetto interessato può indicare nella prenotazione fino
ad un massimo di 3 (tre) persone.
All’atto del sopralluogo i partecipanti dovranno essere provvisti di un documento di
riconoscimento in corso di validità e dovranno sottoscrivere una specifica liberatoria per
l’accesso al sito.
Art. 10 – Effetti della manifestazione d’interesse
Le proposte pervenute nell’ambito della presente iniziativa potranno fornire elementi di
orientamento per i successivi percorsi di valorizzazione del complesso e, in tal senso,
essere oggetto di approfondimento nelle forme che Agenzia del Demanio e gli ISMA
riterranno opportune ed adeguate, in considerazione del raggiungimento delle finalità
indicate.
Le manifestazioni d’interesse pervenute non avranno alcun carattere di vincolatività né per
i soggetti promotori, né per i partecipanti all’invito medesimo. Le proposte non
precostituiscono alcun titolo o condizione rispetto ad eventuali successive decisioni
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assunte dai soggetti promotori nella loro discrezionalità amministrativa. Non daranno,
altresì, diritto a pretendere nulla in termini di risarcimento, rimborso (anche se a titolo di
mero rimborso delle spese sostenute), indennizzo o mancato guadagno o altro
qualsivoglia preteso titolo.
L’iniziativa in questione non costituisce un invito ad offrire, né, in alcun modo, una gara per
l’affidamento, né un’offerta al pubblico ai sensi dell'art. 1336 c.c..
Con la presentazione della manifestazione d’interesse, i soggetti partecipanti autorizzano
l’Agenzia del Demanio e gli ISMA, a disporre dei contributi forniti nell’ambito della proposta
formulata (documenti, file, elaborati grafici etc). I suddetti Enti avranno la facoltà, ma non
l’obbligo, di utilizzare, riprodurre e fissare con qualsiasi procedimento e per qualunque
finalità (comunicare al pubblico, stampare, pubblicare, trasmettere e/o diffondere, sub
concedere a terzi) il materiale trasmesso e condiviso, in tutto o in parte. Tale operazione
potrà essere svolta con qualsiasi mezzo e sistema di diffusione a distanza, senza alcun
limite di sorta ed in particolare senza limiti territoriali e per tutta la durata dell’iniziativa, con
ogni mezzo tecnico, tecnologia, modalità ora conosciuti o di futura invenzione, anche per
scopi relativi a indagini di mercato: tutto ciò senza alcun corrispettivo.
Nell'ipotesi in cui l’Agenzia del Demanio e/o gli ISMA provvedano alla predetta
utilizzazione potrà essere indicato il soggetto proponente e l'autore della proposta.
Art. 11 – Informativa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003
Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30/06/2003 n. 196, “Codice in materia di
protezione di dati personali” si informa che i dati raccolti sono trattati per finalità
istituzionali, al fine di procedere all’espletamento della presente raccolta di manifestazioni
d’interesse. Il trattamento dei dati avverrà nel rispetto dei principi di correttezza, liceità,
trasparenza, in applicazione di quanto disposto dal predetto D.Lgs. Il trattamento dei dati
potrà essere effettuato sia manualmente sia attraverso l’ausilio di mezzi elettronici.
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CONSULTAZIONE PUBBLICA
PER L’ACQUISIZIONE DI PROPOSTE E MANIFESTAZIONI D’INTERESSE
FINALIZZATE ALLA VALORIZZAZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE
“PALAZZO SILVESTRI RIVALDI” DI PROPRIETA’ DEGLI ISMA
E DEL PIÙ AMPIO CONTESTO URBANO DI APPARTENENZA – ROMA
PREMESSO CHE
- il patrimonio immobiliare pubblico costituisce un valore sociale ed economico di
fondamentale importanza per il Paese e presenta ampie zone di potenziale valorizzazione e
può diventare un fattore di crescita per l’economia;
- tali potenzialità possono essere sfruttate al meglio se adeguatamente supportate da modelli,
informazioni e competenze mirate a promuovere iniziative finalizzate al ritorno economico e
alla massimizzazione degli effetti che le stesse possono avere sullo sviluppo dei territori;
- l’Agenzia del Demanio e gli ISMA (Istituti di Santa Maria in Aquiro), hanno sottoscritto
apposita Convenzione in data 11/12/2015, per il supporto delle attività di gestione del
patrimonio immobiliare di proprietà dell’ISMA stessa;
- l’Agenzia del Demanio e gli ISMA, hanno deciso di effettuare un utile approfondimento per la
definizione dello scenario di valorizzazione del Complesso Immobiliare denominato “Palazzo
Silvestri Rivaldi”, sito in Via del Colosseo (Roma), anche attraverso il coinvolgimento del
mercato di riferimento, per sondarne esigenze e proposte di rifunzionalizzazione/gestione,
mediante una consultazione finalizzata all’acquisizione di manifestazioni d’interesse per il
riuso e la valorizzazione del predetto complesso immobiliare.
PRESO ATTO CHE
la consult@zione “Palazzo Silvestri Rivaldi” sul sito istituzionale dell’Agenzia del Demanio:
- non presenta alcun carattere di vincolatività né per i soggetti promotori, né per i partecipanti
all’invito medesimo, le cui proposte non precostituiscono alcun titolo o condizione rispetto ad
eventuali successive decisioni assunte dai soggetti promotori nella loro discrezionalità
amministrativa e non daranno diritto a pretendere nulla in termini di risarcimento, rimborso
(anche se a titolo di mero rimborso delle spese sostenute), indennizzo o mancato guadagno o
altro qualsivoglia preteso titolo;
- non costituisce un invito ad offrire, né, in alcun modo, una gara per l’affidamento;
- non costituisce offerta al pubblico ai sensi dell'art. 1336 c.c.
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SI AUTORIZZA
l’Agenzia del Demanio e gli ISMA a disporre dei contributi forniti nell’ambito della proposta
formulata (documenti, file, elaborati grafici etc), con la facoltà, ma non l’obbligo, di utilizzare,
riprodurre e fissare con qualsiasi procedimento e per qualunque finalità (comunicare al
pubblico, stampare, pubblicare, trasmettere e/o diffondere, sub-concedere a terzi) il materiale
trasmesso e condiviso, in tutto o in parte, con qualsiasi mezzo e sistema di diffusione a
distanza, senza alcun limite di sorta ed in particolare senza limiti territoriali e per tutta la durata
dell’iniziativa, con ogni mezzo tecnico, tecnologia, modalità, mezzo ora conosciuti o di futura
invenzione, anche per scopi relativi a indagini di mercato. Tutto ciò senza alcun corrispettivo.
Nell'ipotesi in cui l’Agenzia del Demanio e/o gli ISMA provvedano alla predetta utilizzazione si
autorizza anche l’eventuale indicazione del soggetto proponente e dell'autore del proposta. La
proposta potrà, altresì, essere oggetto di approfondimento nelle forme che l’Agenzia del
Demanio e gli ISMA riterranno opportune ed adeguate in considerazione del raggiungimento
delle finalità indicate.
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