Incidenti da valanga e probabilità di sopravvivenza

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Incidenti da valanga e probabilità di sopravvivenza
capitolo 9
Incidenti da valanga e
probabilità di sopravvivenza
IN D IC E
Premessa
Incidenti da valanga sulle Alpi
Fonti e dati
L a situazione sulle Alpi alla fine del 2000
Analisi sulla situazione italiana
Alcune considerazione sull’incidente da valanga
travolti da valanga
L’informazione nivometereologica: i bollettini valanghe
Probabilità di sopravvivenza in valanga
Entro i primi 15 minuti dal seppellimento
D ai 15 ai 45 minuti dal seppellimento
O ltre i 45 minuti
L a rapidità di decesso cresce con la profondità di seppellimento
torna al sommario
Premessa
Incidenti da valanga
sulle Alpi
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
Sci alpinismo
PREM ESSA
244
In questo capitolo verranno evidenziati due aspetti fondamentali:
a) gli incidenti da valanga producono una elevata mortalità con 1,1 vittime per incidente se sono coinvolti alpinisti, mentre il valore è di 0,6 vittime per incidente nello
sci alpinismo
b) la curva di sopravvivenza in valanga indica che solo entro i primi 15 minuti le
persone sotto la neve hanno elevate possibilità (93% ) di essere salvate; tra i 15 e i 45
minuti dal seppellimento le probabilità scendono al 25% .
IN C ID EN T I D A VAL AN G A SU L L E
ALPI
Fonti e dati
In Italia i dati sugli incidenti da valanga sono
raccolti da diverse organizzazioni preposte alla
prevenzione e al soccorso
in montagna.
C apitolo 9
Vengono qui presentate alcune statistiche di carattere generale sul fenomeno valanghivo che riguardano
l’attività dello sci alpinismo, dell’alpinismo e dello
sci fuori pista.
N el corso del 2000 l’A.I .N E.VA. ha avviato un’iniziativa volta al riordino, su base informatica, dell’archivio storico relativo agli eventi avvenuti negli ultimi 15 anni. In Italia i dati sugli incidenti da valanga
sono raccolti da diverse organizzazioni preposte alle
prevenzione e al soccorso in montagna: gli U ffici
Valanghe afferenti all’A.I .N E.VA., il C orpo
N azionale del Soccorso Alpino e Speleologico
(C .N .S.A.S.), l’Alpin Verein Sudtirol (A.V.S.), il
Servizio Valanghe Italiano (S.V.I .-C .A .I .) e il
Soccorso Alpino della G uardia di Finanza
(S.A.G .F.). Per la ricostruzione storica di alcuni
eventi, sono stati consultati i lavori di F. G ansser
(1986), A. C agnati e M . Valt (1989), F. Valla (1990)
e J .P. Zuanon (1996). Il presente capitolo riporta in
forma sintetica uno studio realizzato nel 2001 da
alcuni Tecnici operanti presso i centri Valanghe di
Arabba e di Bormio: M . Valt, A. C agnati, R. Zasso,
G . Peretti, E. M eraldi.
Sci alpinismo
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
Incidenti da valanga
sulle Alpi
La situazione sulle Alpi alla fine del
2000
La C ISA-IK AR ha tracciato un primo bilancio degli
incidenti da valanga negli ultimi 15 anni per i paesi
alpini e cioè per Francia (Alpi e Pirenei), Svizzera,
Austria e Italia (Alpi ed Appennini).
N egli ultimi 5 anni il numero di vittime da valanghe è
aumentato in Francia e in Austria, è rimasto pressoché
stazionario in Svizzera, mentre è diminuito in Italia.
(figura C 9-01)
In Italia in 15 anni vi sono state 274 vittime con una
media di 18 vittime per anno. Anche per quanto
riguarda la pratica dello sci fuori pista, le tendenza già
riscontrate nella statistica generale per gli ultimi 5 anni
sono confermate con un aumento in Francia, Svizzera
e Austria e una diminuzione in Italia.
Negli ultimi 5 anni il
numero di vittime da
valanghe è aumentato in
Francia e in Austria, è
rimasto pressoché stazionario in Svizzera, mentre
è diminuito in Italia.
C 9-01 V ittime da valanga Alpi
C 9-02 V ittime fuori pista Alpi
C apitolo 9
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Incidenti da valanga
sulle Alpi
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
Sci alpinismo
Analisi della situazione italiana
80
246
NUM ERO
60
40
20
0
SCI ALPINISMO SCI FUORI PISTA SC I IN P ISTA ALP INIS M O
1986 - 1990
1991 - 1995
1996 - 2000
C 9-03 Incidenti - I talia
C ASA
VIE
ALTRI
Il dato relativamente confortante della diminuzione
del numero delle vittime in questi ultimi 5 anni non
deve però trarre in inganno sulla effettiva gravità del
fenomeno.
Se si analizzano i dati sempre rapportandoli a tre
distinti periodi di 5 anni, ma raggruppandoli per
tipologie di attività, si osserva che il numero di incidenti nel fuori pista sono rimasti su valori analoghi
a quelli del precedente quinquennio, mentre in altre
attività, come lo sci alpinismo, il numero di incidenti, dopo un’impennata nel periodo 1991-1995, è
diminuito.
20
NUM ERO
15
10
5
0
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
SC I
SNOW BOARD
C 9-04 Incidenti fuori pista I talia
C apitolo 9
L’incremento degli incidenti nell’alpinismo è legato
soprattutto all’aumento di eventi valanghivi durante
la stagione estiva. Per quanto riguarda lo sci fuori
pista, mentre le statistiche ufficiali disponibili a livello internazionale non distinguono il tipo di attrezzo
con il quale viene praticata l’attività, per l’Italia è
stato possibile constatare l’incidenza di una pratica
Sci alpinismo
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
in forte espansione quale è quella che comporta l’utilizzo dello snowboard. (figura C 9-04)
Il primo incidente con snowboard registrato in Italia
è quello verificatosi nel 1991 sul Passo S. Pellegrino
(T N ), lungo la discesa che, dall’arrivo della Funivia
del C ol M argherita (BL ), riporta al passo per il versante Trentino.
In questi ultimi 10 anni si è assistito ad una forte
espansione di questa nuova disciplina e di conseguenza anche degli incidenti che nelle ultime due
stagioni sono arrivati a superare gli incidenti avvenuti con gli sci.
Q uesto fenomeno deve essere tenuto nella giusta
considerazione come sta avvenendo in altre nazioni
per nuove discipline sportive praticate al di fuori
delle piste controllate.
Sempre dal punto di vista generale, le persone travolte sono per il 45% sci alpinisti, il 28% sciatori
fuori pista, il 14% alpinisti mentre le rimanenti percentuali afferiscono a categorie di persone che si trovano in aree controllate (piste da sci, vie di comunicazioni, centri abitati). Q ueste percentuali non
variano di molto anche negli altri paesi alpini, eccetto in Francia dove la pratica dello sci fuori pista provoca il 33% delle vittime.
Incidenti da valanga
sulle Alpi
In questi ultimi 10 anni
si è assistito ad una forte
espansione dell’attività
con lo snowboard e di
conseguenza anche degli
incidenti che sono arrivati a superare gli incidenti
avvenuti con gli sci.
C 9-05 C ategorie coinvolti I talia
C apitolo 9
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Incidenti da valanga
sulle Alpi
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
Sci alpinismo
Alcune considerazioni sull’incidente da
valanga
Analizzando i 448 incidenti catalogati è emerso che
il 40% degli incidenti provoca delle vittime (figura
C 9-06). Siccome nel 50% dei casi le persone travolte sono più di una e molto spesso anche le vittime
sono più di una, ne consegue che l’incidente da
valanga si risolve con una elevata mortalità (figura
C 9-07).
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C 9-06 Percentuale vittime I talia
INC IDENTI C ON
VITTIM E
40%
INC IDENTI SENZA
VITTIM E
60%
C 9-07 Travolti ogni incidente
Gli incidenti da valanga
che coinvolgono alpinisti 4 E P IÙ P ERSONE
registrano 1,1 vittime
TRAVOLTE
per incidente mentre
16%
nello sci alpinismo il
valore è di 0,6 vittime
per incidente; nello sci
fuori pista è di 0,42.
1 P ERSONA
TRAVOLTA
60%
2-3 P ERSONE
TRAVOLTE
34%
C apitolo 9
Sci alpinismo
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
Incidenti da valanga
sulle Alpi
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C 9-08 M ortalità per incidente
Ecco quindi che l’incidente da valanga, con il suo
alto tasso di mortalità assume una dimensione rilevante. Analizzando il tasso di mortalità per tipologia
di attività appaiono subito delle diversità.
In particolare, gli incidenti da valanga che coinvolgono alpinisti sono estremamente drammatici con
1,1 vittime per incidente mentre nello sci alpinismo
il valore è di 0,6 vittime per incidente (figura C 9-08).
N ella pratica dello sci fuori pista il tasso di mortalità
è inferiore con un valore di 0,42.
C ertamente nello lo sci fuori pista un ruolo decisivo
per la sopravvivenza è giocato dalla vicinanza dei
soccorsi, rispetto alle attività praticate in zone remote di alta montagna. Inoltre nei comprensori sciistici, oltre agli addetti agli impianti di risalita, anche gli
sciatori possono essere dei potenziali spettatori di
eventuali incidenti e questo determina, in via generale, una elevata probabilità che l’allarme sia dato
tempestivamente e che i soccorsi arrivino sul luogo
dell’incidente in breve tempo.
Nello lo sci fuori pista un
ruolo decisivo per la
sopravvivenza è giocato
dalla vicinanza degli
impianti sciistici e conseguentemente dei soccorsi.
C apitolo 9
Incidenti da valanga
sulle Alpi
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
Sci alpinismo
I travolti da valanga
Il 35% delle persone coinvolte in una valanga
rimangono completamente sepolte e cioè con la
testa e le vie respiratorie sotto la neve.
250
C 9-9 Ritrovamento dei
travolti
RIM ASTI IN
SUP ERFIC IE
37%
SEP OLTI
35%
È tuttavia certo che i
primi minuti dopo l’incidente sono fondamentali
per la sopravvivenza dei
travolti e diventa quindi
essenziale l’azione di
auto soccorso.
SEM ISEP
28%
D a osservazioni risulta che il 37% delle persone
coinvolte in valanga rimane in superficie. Esse dunque, in aggiunta alle eventuali persone del gruppo
non coinvolte, potrebbero portare soccorso ai sepolti e ai semi sepolti. In realtà ciò avviene difficilmente a causa dello stato psicologico ed emotivo in cui
versano. È tuttavia certo che i primi minuti dopo
l’incidente sono fondamentali e diventa essenziale
l’azione di auto soccorso.
C 9-10 Ritrovamento dei sepolti
ALTRO
ARVA
1%
7%
LIBERATI DA SOLI
45%
UNITÁ C INOFILE
9%
SONDAGG
10%
C apitolo 9
VISTA - UDITO
28%
Sci alpinismo
Incidenti da valanga e
probabilità
di sopravvivenza
In generale, una buona parte dei travolti, il 45%,
riesce a liberarsi da sè, un altro 28% è individuato da terzi mediante ricerca vista e udito, e il
rimanente 27% (più di 1 persona su 4) viene disseppellita con altri metodi. (figura C 9-10)
Fissando l’attenzione sulle modalità di ritrovamento
dei sepolti, cioè di quelle persone che devono essere
velocemente estratte dalla neve, per mantenere elevata la loro probabilità di sopravvivenza, emerge
come solo il 37% siano state estratte vive. D i queste:
ben il 38% viene individuata con ricerca vista udito,
il 27% mediante l’utilizzo di A.R.VA., il 16% attraverso sondaggio e solo il 5% con l’impiego di U nità
C inofile.
L e persone sepolte ed estratte non più in vita (63%)
sono state localizzate solo nel 16% dei casi con
A.R.VA., nel 38% con U nità C inofile, nel 34% tramite sondaggio e nell’8% mediante ricerca vista
udito.
Appare quindi chiaro che l’intervento delle U nità
C inofile e delle squadre organizzate di soccorso non
rappresentano una garanzia per ritrovare i travolti,
completamente sepolti, ancora in vita.
L’autosoccorso, e cioè l’utilizzo di A.R.VA., pala e
sonda leggera da valanga, da parte di tutti i praticanti di escursioni al di fuori delle aree controllate, rappresenta la maggior garanzia di successo
nell’intervento di soccorso. Verificandosi nel 38%
degli incidenti che una o più persone del gruppo
assistono non coinvolti all’incidente e perciò potenzialmente in grado di prestare soccorso.
Incidenti da valanga
sulle Alpi
L e persone sepolte ed
estratte non più in vita
(63%) sono state localizzate solo nel 16% dei casi
con A.R.VA., nel 38%
con Unità C inofile, nel
34% tramite sondaggio e
nell’8% mediante ricerca
vista udito.
C 9-11 Ritrovamento dei sepolti
C apitolo 9
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