Seguire i segnali - La mia terra vale

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Seguire i segnali - La mia terra vale
Seguire i segnali
Obiettivi educativi e didattici: sviluppare la capacità di percezione individuale, enfatizzare il
lavoro di gruppo e la cooperazione e favorire la capacità di immedesimazione in altri viventi.
Materiali: si deve individuare un sentiero all’interno del bosco che sia sicuro, ma al tempo stesso
abbastanza nascosto nella vegetazione e si devono portare degli oggetti che possono emettere suoni
“non naturali ” (facilmente distinguibili dal contesto, come ad esempio un fischietto, due piccoli
coperchi da cucina, una scatola da scarpe dove poter tamburellare, o qualunque altro oggetto
analogo facile da reperire), una torcia, dei fischietti da cacciatore (di quelli che imitano i versi di
vari animali).
Tempo stimato per lo svolgimento: 1, 30 ore
Modalità: tutti insieme
Luogo: in un’area naturale boscata
Descrizione delle attività:
I ragazzi vengono condotti lungo il sentiero e, una volta arrivati alla fine, vengono lasciati
dall’insegnante/operatore che va a nascondersi nel fitto della vegetazione. Lo scopo dei ragazzi sarà
quello di riuscire a ritrovare l’operatore nascosto o comunque seguire le sue tracce, con l’unico
vincolo di restare sempre tutti uniti e non lasciare indietro nessun elemento del gruppo. Il gruppo
dovrà procedere in maniera ordinata, non casuale, per cui i ragazzi dovranno decidere chi conduce il
gruppo, chi osserva attentamente l’ambiente circostante, chi chiude e vigila che nessuno rallenti o si
allontani,
Fase 1. Inizialmente l’operatore produrrà dei suoni e i ragazzi dovranno riuscire a distinguerli dal
contesto ed organizzarsi per “seguirli”, quindi individuarne la direzione e coordinarsi per
avvicinarsi, tenendo conto che l’operatore se sente chiasso emetterà meno suoni e più flebili.
Fase 2. Dopo che sarà stato raggiunto una prima volta, l’operatore smetterà di emetter suoni e
comincerà ad emettere segnali luminosi continui o intermittenti.
Fase 3. Successivamente l’operatore produrrà suoni, ma via via più “naturali”, che si possono
confondere con rumori o versi di animali.
Fase 4. Come ultimo codice di comunicazione l’operatore lascerà tracce visive, come rami disposti
in maniera particolare, raggruppamenti di bacche, sassi, foglie a terra, cortecce, oggetti che siano
visibilmente “innaturali” o per la posizione o perché estranei al contesto del parco.
Il gioco va realizzato cambiando le posizioni dei ragazzi all'interno del gruppo: di volta in volta chi
si trovava in posizione di capofila passerà nelle ultime posizioni e viceversa, in modo che siano
messe all'opera tutte le capacità dei ragazzi: sia quelle di seguire le tracce che quelle di tenere
insieme il gruppo.
Una variante del gioco che può essere inserita se il gruppo si dimostra molto coordinato ed esperto è
quella che vede l’operatore in movimento, rendendone l’individuazione più difficoltosa (proprio
come farebbe una preda in fuga).
Indicazioni utili: in questo gioco è fondamentale la cooperazione tra i ragazzi, è indispensabile che
i ragazzi pongano attenzione, diano credito, alle osservazioni degli altri e che attribuiscano valore a
quello che può essere portato (o notato) dagli altri elementi del gruppo. Tutti i ragazzi giocano
insieme, non viene sollecitata la competizione, ma stimolata la capacità di coordinarsi e di
accogliere la partecipazione e l’aiuto di tutti. Per il raggiungimento dello scopo è inoltre
fondamentale sapersi muovere nei tempi e nei modi previsti dal gioco, per non danneggiare gli altri
e quindi è indispensabile sapersi relazionare anche fisicamente.
Dopo il gioco è sempre prevista la fase di debriefing in cui i ragazzi dovranno esprimere le
sensazioni e le difficoltà. A partire dai loro contributi, il docente potrà stimolare riflessioni e
commentare insieme.