India sacra - Orientarsi

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India sacra - Orientarsi
Esempi di Viaggi svolti da vari nell'India sacra
Un viaggio alla scoperta della sacralità dell'India, in occasione dello
straordinario evento del Kumbha Mela. Un'immersione nelle sue tre grandi
religioni: induismo, sikhismo e buddhismo tibetano.
Assistere al leggendario Kumbha Mela, con le sue vaste folle, le processioni, i bagni sacri, il
corteo della setta shivaita dei Naga Baba. Da secoli il Kumbha Mela è la più vasta
aggregazione mistica dell'India, un evento senza eguali durante il quale si incontrano le tre
grandi religioni indiane: induismo, sikhismo,buddhismo tibetano. Uno spettacolo unico e
bellissimo: milioni di pellegrini che si affollano nelle acque delle città sante, purificandosi dal
cattivo karma accumulato, e garantendo così a chi si immerge la rinascita in una forma più
elevata. Per i fedeli, un'occasione per trascendere la molteplicità del mondo ed entrare in
contatto con il potere divino, l'energia fondamentale dell'universo.
Quest'anno le acque sante del Gange, dove si svolge il Kumbha Mela, sono quelle che
bagnano la città di Haridwar, nello stato dell'Uttaranchal (dal 2007
ribattezzato Uttarakhand), nella parte più settentrionale dell'Uttar Pradesh, che comprende
la zona pre-himalayana lungo il confine col Nepal.
Haridwar è uno dei più antichi insediamenti umani ancora abitati, ed è perennemente
gremita di fedeli che affollano i tanti templi, gli ashram e il ghat Har-Ki-Pauri, il punto esatto
nel quale il Gange entra in pianura e forma una sorta di piscina naturale conosciuta
come Brahmakund. Si crede che chi vi si bagni con fede riceva la benedizione della triade
induista. Ogni sera in questo punto si celebra lo spettacolare rito di adorazione, Ganga
Aarti, con i devoti che si immergono nel fiume e migliaia di candele disposte su grandi foglie
che brillano sull'acqua.
Ad Haridwar si rimane due giorni e poi si prosegue per Patiala, antica capitale di un regno
sikh indipendente, oggi nello Stato del Punjab indiano. Lungo il percorso ci si ferma
a Paonta Sahib, sulle rive del fiume Yamuna, che segna il confine fra Uttarakhand
e Himachal Pradesh, dove si trova iltempio di Gobind Singh, decimo Guru sikh. Il tour
continua quindi per Amritsar, la città più grande del Punjab, sede della maggior comunità
sikh, splendente per il suo grande Tempio d'Oro. Una golosa curiosità: qui la cucina
raggiunge punti di eccellenza. Il tandoor dà il meglio di sé e il kulchas, sorta di focaccia
ripiena di patate speziate, conquista anche i palati più difficili.
La tappa successiva è Dharamsala, nella magnifica valle di Kangra, in mezzo a boschi sotto
le severe pareti di roccia della catena del Dhauladhar. Qui, dal 1959, vive il Dalai Lama. In
fuga dall'altopiano tibetano e dai cinesi, fu accolto dal governo indiano che consentì alla
comunità tibetana in esilio di stabilirsi in questo luogo. La città è diventata la capitale del
Tibet al di fuori dei suoi confini: da qui il nome "Piccola Lhasa". In città si visitano
il Namhyalma Stupa, importante luogo di preghiera edificato in memoria dei tibetani morti
combattendo per la libertà del loro Paese; ilmonastero Namgyal, dal nome del Monastero che
occupava tutta un'ala del Potala Palace a Lhasa; ilmonastero di Nechung, sede dell'Oracolo
di Stato. Il tour si conclude quindi a Delhi, che si raggiunge in treno.
Nord sacro: lungo il Sacro Gange
Delhi- Haridwar-Rishikesh- una tappa del Char Dham Yatra-Delhi-Varanasi-SarnathKushinagar-Gorakpur-Vaishala-Patna-Bodhyaga-Rajgir-Calcutta
GIORNO 1: DELHI
Arrivo al mattino a Delhi. Accoglienza all’aeroporto con un nostro corrispondente locale e con
l’autista che rimarrà con voi per tutto il viaggio in Rajasthan.
Trasferimento in hotel, tempo per rinfrescarsi e riposare.
Nel pomeriggio visita della città di Delhi. Visita al quartiere vecchio OldDelhi, con la splendida
moschea Jama Majid, il forte Lal Qila, o ancora il tempio sikh Gurdwara Bangla Sahib.
Pernottamento a Delhi.
GIORNO 2 HARIDWAR
Al mattino trasferimento in auto o treno o aereo per Haridwar.
Haridwar e una delle città sacre dell’India, dove potrete assisterete alle “evening prayer” sul sacro
Gange.
Haridwar è “l’entrata al paese degli Dei” ed è anche il punto da cui partono i pellegrinaggi hindu
del Char Dham Yatra. E’ un pellegrinaggio verso le sorgenti del Gange, il fiume sacro dell’India,
intrapreso a piedi ogni anno da milioni di fedeli indù. Raramente gli occidentali hanno avuto
occasione di parteciparvi o di assistervi da vicino.
Si dice anche che Haridwar è stato santificato dalla presenza di tre Divinità; Brahma, Vishnu e
Mahesh.. Devoti e credenti sentono che possono andare in cielo da ottenere la loro salvezza dopo
un bagno nel sacro Ganga.
Haridwar getta un altro magico incantesimo sul visitatore. Essendo una delle più antiche città al
mondo, trova gia’ il suo nome nelle antiche scritture indù. Non solo e’ considerata patria del buon
mantenimento di mente e corpo ma anche dell’arte , scienza e cultura. Famose le sue scuole di
Ayurveda ( la scienza della vita) e il centro di raccolta delle molte erbe medicinali himalayane.
Haridwar e’ conosciuta anche per la sua bellezza paesaggistica e la vegetazione lussureggiante …
Dal giorno 3 al giorno 7 c’è la possibilità per chi lo desidera di intraprendere il Char Dham
Yatra. Suggeriamo due opzioni.
Opzione 1
BADRINATH KEDARNATH PILGRIMAGE TOUR
Haridwar-Srinagar-Guptkashi-Kedarnath-Pipalkoti-Badrinath-Rishikesh
GIORNO 3 : SRINAGAR-GUPTKASHI
Al mattino trasferimento per Guptakashi 220 kms (7-8 ore in auto). Lungo il tragitto sosta per
pranzo e visita a Srinagar.
In serata arrivo a Guptkashi.
Pernottamento a Guptashi.
GIORNO 4: KEDARNATH
Al mattino dopo colazione si parte per Gaurikund ( 32km). Da qui si percorrono 14km
di trekking con pranzo al sacco.
Si arriva nel pomeriggio e si alloggia la Tourist Bungalow Parmarth Ashram.
Tempo per le cerimonie e le pooja al tempio di Kedarnath
Pernottamento a Kedarnath.
GIORNO 5: PIPALKOTI
Dopo colazione trekking per Pipalkoti via Chopta sono 14 chilometri a piedi a cui seguiranno 165
km da percorrere in auto.
Arrivo, relax e pernottamento.
Pernottamento a Pipalkoti.
GIONRO 6 : BADRINATH
In mattinata ttrasferimento per Badrinath (75 km in 2 ore). Arrivo e cerimonia della sacra
Darshan e tempo a disposizione per la visita del villaggio di Mana, ultimo prima del confine
tibetano.
Pernottamento a Badrinath
GIORNO 7 : RISHIKESH
Dopo colazione rientro a Rishikesh (270 km in 6-7 ore), durante il tragitto sosta pranzo a
Srinagar.
Si visita il Devprayag - l’unione dei 2 fiumi Alaknanda and Bhagirathi- che danno vita al sacro
Gange.
Arrivo a Rishikesh e pernottamento.
Opzione 2
GANGOTRI YAMUNOTRI PILGRIMAGE TOUR
Stagione consigliata : da maggio a ottobre, altitude: 3137 Mts.
Haridwar-Dehradun-Barkot-Yamunotri-Uttarkashi-Gangotri-Rishikesh
GIORNO 3: DEHRADUN-BARKOT
Partenza per Deheradun (140 km) e durante il tragitto sosta per visitare le cascate di Kempty.
Si prosegue per il ponte sul fiume Yamuna, passando Nogaon e si raggiunge Barkot in serata.
Pernottamento a Barkot
GIORNO 4 : YAMUNOTRI-BARKOT
Dopo colazione partenza per Hanuman Chatti ( 30km). Da qui si prende una jeep fino
a Janki Chatti (10 km). Consigliamo poi un trekking di 6 km per arrivare a Yamunotri e pregare
al tempio e ricevere la benedizione in uno dei posti più sacri dell’Uttarakhand.
Rientro per la notte a Barkot.
GIORNO 5: UTTARKASHI
In mattinata trasferimento per Uttarkashi (82 km in 3 ore). Sulla strada visita
della cave di Prakateshwar del Vishwnath Temple, delloShakti Temple e dintorni.
Pernottamento a Uttarkashi.
GIORNO 6: GANGOTRI-UTTARKASHI
Al mattino presto partenza per Gangotri via Dharali (100 km).
Arrivo a Gangotri e possibilità di bagnarsi al sacro Gange e rilassarsi in questo magnifico
scenario.
In serata rientro a Uttarkashi.
Pernottamento a Uttarkashi
GIORNO 7 : UTTARKASHI-RISHIKESH
Al mattino trasferimento a Rishikesh (145 km in 5-6 ore.)
A Rishikesh tempo a disposizione per riposarsi rilassarsi e passeggiare per le strade di questa
magica città.
Pernottamento a Rishikesh.
a questo punto le due opzioni procedono per il medesimo itinerario
GIORNO 8: DEHRADUN-DELHI
Al mattino trasferimento all’aeroporto di Dehradun (35 minuti) e volo di rientro a Delhi.
Arrivo
e
giornata
libera
e
relax.
Pernottamento a Delhi
GIORNO 9-10-11: VARANASI e SARNATH
Al mattino volo per Varanasi (55 minuti9. Arrivo e accoglienza all’aeroporto e successivi giorni per
visitare Varanasi e la vicina Sarnath.
Varanasi è uno dei 12 luoghi santi della religione indù e qui Shiva, si sarebbe nascosto prima di
esplodere in cielo, per questo è anche considerata la città di Shiva. È conosciuta anche con il
nome diKashi,”città della luce“, e si trova sulla riva occidentale del Gange. Si possono visitare
numerosi ghat, – lunghe file di scalini che consentono di avvicinarsi alla riva del fiume e a ridosso
dei quali si sviluppa la città – come il Tulsi Ghat, uno dei siti più antichi di Varanasi, dedicato al
santo e poeta Tulsidas, il Chet Singh Ghat, il forte che segnala il luogo dove il maharaja Chet
Singh fu sconfitto dagli inglesi a metà del 18°secolo, e il Dasashvamedha Ghat, il ghat centrale di
Varanasi, è anche il luogo più sacro della città.
Al mattino prima dell’alba e al tramonto consigliamo uscita in barca sul Gange per assistere alle
puja del mattino e alle abluazioni dei fedeli indu.
Sarnath città sacra buddhista abbreviazione di Saranganatha, “signore dei cervi“, fa riferimento
ad una leggenda secondo la quale Buddha, in una vita precedente, era stato un cervo capobranco
che si offrì al re di Kashi al posto di una cerva incinta che questi aveva catturato. E’ il luogo dove
il Buddha ha fatto il suo primo discorso. È una località tranquilla dove restono alcune rovine uno
stupa e templi costruiti nel passato da comunità buddhiste cinesi, giapponesi, tibetano, ognuno
con il proprio stile architettonico.
Pernottamento in questi tre giorni a Varanasi.
GIORNO 12: GORAKPUR
Trasferimento per Gorakpuor. Lungo il tragitto sosta a Kushinagar oKusinara. Località tra le più
frequentate dai pellegrini buddhisti in una zona ricca di templi costruiti da cinesi, giapponesi,
thailandesi e dallo Sri Lanka.
Arrivo a Gorakpur e visita della città sacrà famoso centro religioso per induisti, Jainisti, induisti e
Sikh. Il nome deriva dopo che il santo medioevale Gorakshanath qui nacque, e a cui è dedicato
l’omonimo tempio. La città è anche collegata a Buddha fondatore del Buddhismo che qui rinunciò
ai suoi costumi sulle rive del fiume Rapti o Rohini.
Pernottamento a Gorakpur.
GIORNO 13: PATNA
In mattinata trasferimento per Patna. Lungo il tragitto sosta per visitareVaishala. Arrivo e visita
della città.
Pernottamento a Patna.
GIORNO 14: BODHGAYA
In mattinata trasferimento per Bodhgaya. Lungo il tragitto sosta per visitare Gaya e Rushinagar.
Nel tardo pomeriggio arrivo a Bodhgaya e sistemazione.
Pernottamento a Bodhgaya.
GIORNO 15: NALANDA-RAJGIR
In mattinata visita di Bodhgaya il luogo dove il Buddha ebbe l’illuminazione e dove adesso sorge
un tempio e l’albero di Bodhi il sacro Sri Maha Bodhi la pianta secondo cui la leggenda sotto il
quale stava meditando il Buddha quando fu colto dall’illuminazione
In tarda mattinata primo pomeriggio trasferimento per Rajgir.
Visita della città di Rajgir e della vicina Nalanda.
Pernottamento a Rajgir.
GIORNO16: PATNA-CALCUTTA
In giornata trasferimento da Rajgir alla stazione ferroviaria di Patna. Da qui treno Patna-Calcutta
viaggio notturno in treno sistemazione in cuccette prima o seconda classe (non possiamo
garantire ai nostri clienti la prima classe perché i posti a disposizione sono pochi e non tutti i
treni hanno il servizio di prima classe).
Pernottamento in treno.
GIORNO 17-18: CALCUTTA
Al mattino arrivo alla stazione ferroviaria di Calcutta. Trasferimento in hotel tempo per
rinfrescarsi e riposarsi.
Due intere giornate a Calcutta. Questa è una delle città più popolose e più grandi del mondo. È il
cuore della cultura bengalese, e grazie alla presenza inglese per 200 anni è stata la sede del
rinnovamento
indiano,
ha
ridato
vita
alla
cultura
e
alla
letteratura
bengalese.
Da visitare la BBD Bagh la piazza principale della città che prende il nome da tre uomini, Binay,
Badal e Dinesh, il Victoria Memorialideato da Lord Curzon. La cupola è stata conclusa nel 1921.
E’ un punto di riferimento per la città e il marmo usato per costruirlo è il marmo di Makrana, lo
stesso usato per costruire il Taj Mahal. L’Indian Museumè il museo più antico dell’India e se si
viaggia a Calcutta lo si deve assolutamente vedere. Giardini Botanici: voluti da un ufficiale della
Compagnie delle Indie Orientali nel 1786, il colonnello Kyd, sono famosi per il ficus bengalensis,
ritenuto il più grande del mondo. Consigliamo anche la visita ad uno dei centri di Madre Teresa.
Pernottamento a Calcutta
GIORNO 19
In giornata volo di rientro per l’Italia. Direttamente da Calcutta o via Delhi a seconda della
compagnia aerea.
Diario di viaggio - Alla Ricerca del Sacro
Esperienza di un viaggio in India
"La partenza"
Inizia il nostro viaggio. Nel cuore un senso forte di gioia, entusiasmo, eccitazione, attrazione e
fervore per l'esperienza che ci aspetta.
Questo viaggio, contemplato e progettato come percorso della coscienza alla ricerca del sacro,
segna un nuovo inizio, la fine di un ciclo e l'avvio di una nuova dimensione della coscienza.
Il gruppo comincia a conoscersi.
I primi scambi sono sin da subito di un'intensità speciale, perché vibrano della consapevolezza
dell'esperienza grande che ci unisce. Anche chi non si conosce si sente subito vicino, solidale,
amico.
Le valigie sono un ingombro e un peso ancora insolito, ma la mente si sta già preparando a
considerarle strumenti utili al viaggio.
Stiamo prendendo il volo da Bologna verso Francoforte e poi da lì fino a Delhi.
Il nostro aereo corre sulla terra e in un attimo con potenza si alza in cielo. Sale l'anima verso le
sue aspirazioni ideali. Nella mente e nel cuore questa preghiera: che questo sia un viaggio verso la
luce, il risveglio della coscienza, verso quell'amore che si sposa con la saggezza.
Il desiderio forma e trasforma l'uomo, dicono le Upanishad, e noi adesso vogliamo progettare,
costruire, forgiare un desiderio spirituale puro, che possa illuminare il percorso nei luoghi sacri
che andremo a visitare e più in generale il cammino della nostra vita nel mondo. Siamo alla
ricerca di testimonianze antiche di un'antica cultura e sapienza del vivere.
Sull'aereo intoniamo una preghiera per la nostra protezione. Risuonano parole e melodie della
spiritualità indiana: canti in onore del supremo Essere, Rifugio di tutte le creature.
"L'arrivo a Vrindavana - Mathura Mandala"
Vrindavana è uno dei luoghi sacri più importanti dell'India. Ogni angolo di questa terra porta i
segni della presenza della speciale coppia divina di Shri Shri Radha-Krishna, suprema perfetta
unione che esprime al più alto livello le originarie qualità del femminile e del maschile spirituale.
Shri Krishna è Dio di amore e misericordia, che dispensa illuminazione e grazia ad ogni sua
creatura, e Shrimati Radharani è la sua compagna eterna, rappresentazione della sua energia di
puro amore. I nomi di Radha e Krishna li leggiamo scritti nell'antica lingua sanscrita quasi su
ogni albero di Vrindavana, sui muri delle case, e anche nei cuori della gente più incolta e umile.
L'usuale modo di salutarsi è con l'invocazione "Radhe, Radhe!", la stessa che gli autisti dei riksho
pronunciano ad alta voce, con spontanea devozione, per farsi largo tra le polverose e dissestate vie
di Vrindavana.
Il nome di Radhe qui risuona ovunque. Secondo la millenaria tradizione vedica, il Signore ha
manifestato in questa terra i suoi speciali lila o giochi divini, scambiando rasa o meravigliosi
sentimenti spirituali con i suoi affezionati devoti. Nel lila ha giocato tanti ruoli, come quello di
figlio, pastorello, premuroso amico, scherzoso compagno, dolce indimenticabile amante di anime
pure che rappresentano modelli della più alta devozione.
La prima grande sfida che incontriamo nel nostro viaggio: entrare in contatto con tanto e non solo
con il luogo fisico di Vrindavana, bensì con la sua anima, con la sua essenza profonda di luogo
supremamente sacro. Il degrado ambientale ed altre superfettazioni e contaminazioni della India
storicizzata rendono ardua l'impresa, ma noi non ci arrendiamo. Il nostro viaggio è dedicato alla
ricerca delle espressioni più pure della coscienza.
Nel pomeriggio ci riuniamo nel giardino di Bhakti dhama, la guest-house che ci ospita e che si
trova a due passi dal tempio di Shri Shri Krishna-Balarama e dal samadhi di Shrila Prabhupada.
Inizia la prima lezione del Seminario. Siamo ancora un po' stanchi dal viaggio, ma le parole che
ascoltiamo risvegliano il nostro interesse, mettono in moto la nostra ricerca, parlano alla nostra
anima.
Marco, la nostra guida, ci indica la via da seguire per entrare nel sacro dhama di Vrindavana.
"In questo luogo vi sono energie spirituali molto potenti. Per riuscire a percepirle non servono
occhi fisici, ma un'adeguata predisposizione della coscienza. Lo scopo di questo viaggio è imparare
ad andare oltre la superficie delle apparenze per penetrare la natura profonda e sacra delle
speciali realtà che incontriamo e che grandi mistici nel corso di secoli hanno realizzato, vissuto,
contemplato, descritto con universali insegnamenti nelle loro meravigliose opere.
Per molti di voi questo viaggio potrebbe essere una meravigliosa alba, un passaggio cruciale della
vita verso lo sviluppo della più alta consapevolezza e dell'originario universale sentimento di
amore".
Questa è la meta che ciascuno di noi porta nel cuore. In un'atmosfera di semplice sacralità
proseguono insegnamenti e riflessioni sul metodo e la via per raggiungerla. Si spiega la natura
dello yoga dell'amore, la sadhana-bhakti. Nel luogo sacro questi insegnamenti risuonano potenti,
sembrano entrare nell'anima, imprimersi indelebili nella coscienza.
"Per le strade di Vrindavana"
Cominciamo a prendere familiarità con il luogo sacro. Giriamo per le strade tra continui frastuoni,
penetranti odori, tra mucche e persone che pacificamente convivono nel sacro dhama.
Insegnamenti di una cultura millenaria vibrano nell'aria, infondono di sacralità comuni gesti del
quotidiano, illuminano gli occhi di bambini giocosi e di saggi anziani curvati sotto il peso degli
anni.
A Vrindavana Dio si manifesta attraverso l'amore. E questo amore, se aguzziamo la vista del
cuore, possiamo imparare a scorgerlo non solo negli innumerevoli templi che in questa terra si
possono visitare, ma anche sulle strade e nei volti della gente.
Sempre più ci sentiamo coraggiosi esploratori del sacro, con il difficile affascinante compito di
discernere tra il degrado ambientale e della coscienza che tante volte si impone e le potenti tracce
di una saggezza antica che purtuttavia è ancora straordinariamente presente.
Visita a Shri Shri Radha Madhana Mohana
Nel pomeriggio ci rechiamo in visita al tempio di Shri Shri Madhana Mohana di Sanatana
Gosvami.
Dopo aver offerto omaggi e preghiere alle Murti adorate in questo luogo, ci sediamo in un prato
verde a lato del Mandir, con il sole al tramonto che ci guarda e con la sua luce ci ispira.
Sentiamo suoni di campana che danno ritmo all'etere, battiti di tamburi che scandiscono i rituali
dell'adorazione.
"Vivere senza ispirazione è non vivere", spiega Marco, e mentre lui parla pellegrini indiani si
fermano ad ascoltare, affascinati. Sembra quasi che capiscano l'italiano: comprendono al di là
delle parole che si sta descrivendo la loro tradizione, una cultura spirituale il cui valore oltrepassa
barriere di lingua, spazio e tempo.
La storia di Shri Shri Radha Madhana Mohana e della sua dolce relazione con il suo devoto,
Sanatana Gosvami, uno dei discepoli diretti di Shri Caitanya Mahaprabhu, apre i nostri cuori.
Ci uniamo nel canto di un'antica lode a Dio, e così le coscienze si innalzano, i corpi si levano e
danzano, inneggiando al sacro mandir ed imprimendo nel profondo universali insegnamenti
spirituali.
Giorno seguente
Tutte le mattine, prima dell'alba, ci rechiamo nel vicino e meraviglioso tempio di Shri Shri
Krishna-Balarama nella località sacra di Raman Reti, terra dei giochi d'infanzia del Signore e dei
suoi compagni più cari, i parikara.
Ci dedichiamo alla pratica meditativa in un'atmosfera speciale, un condensato di pura energia
spirituale.
Giorno dopo giorno il nostro viaggio prosegue con visite ad affascinanti templi e luoghi sacri: il
tempio di Shri Shri Radha Damodara di Shri Jiva Gosvami, il tempio di Shri Shri Radha Ramana
di Gopala Bhatta Gosvami, il lago del Radha-kunda considerato il luogo più sacro dell'universo e
Varshana, la dimora di Shrimati Radharani.
"Cerimonia di dispersione delle ceneri"
Ci rechiamo a Keshigata. Una nostra cara compagna di viaggio ha con sé le ceneri del padre, che
oggi verranno gettate nel fiume sacro della Yamuna.
"Gli umani possono realizzare la ragione per cui si vive, il motivo della sofferenza, la grande
lezione che offre ogni esperienza, inclusa quella della morte che tra tutte è la più importante". Con
queste parole Marco Ferrini inizia la riflessione che prepara la nostra coscienza alla sacra
cerimonia di dispersione delle ceneri.
"Attraverso la realizzazione dell'amore divino possiamo liberarci dal terrore della morte, possiamo
sperimentare nel mondo dell'impermanenza l'eternità dell'anima e quella beatitudine che non
conosce i condizionamenti dell'ego, i vincoli di spazio e tempo.
I grandi mistici di tutte le autentiche tradizioni spirituali hanno parlato di sorella morte: se la
persona vede oltre la materialità, scorge anche nella morte un inno alla vita, un passaggio verso le
dimensioni più elevate della coscienza".
Inizia la cerimonia. Nel cuore di tutti un'unica preghiera: che questa anima in cammino possa
essere beneficata da questo sacro rito, e con lei noi tutti e tutti i nostri cari.
Si levano canti al Signore, si pronunciano antichi mantra, mentre l'urna contenente le ceneri
viene ricoperta di offerte sacrificali. Le ceneri ricordano la precarietà del corpo, ma al di là di esso
sopravvive l'anima.
Saliamo sulla barca e andiamo a largo. Il fiume sacro accoglie in sé le ceneri, restituisce la libertà,
consacra il dono divino dell'immortalità.
E' un momento di liberazione! L'anima esulta, giosce, assapora la sua natura eterna, rinasce alla
vita, mentre canti spirituali invocano l'amore eterno, universale, dolce come il supremo Signore.
Approdiamo all'altra riva. Vengono fatti bagni purificatori. Sulla sabbia si scrive il nome del
dipartito. Si disegna l'universo e Dio nel cuore. L'acqua scorre, la terra la accoglie.
Ad un tratto si avvicina una barca con pellegrini indiani: i nostri canti spirituali si incontrano,
dialogono, si uniscono. E' il trionfo della realtà della vita.
"Lezione conclusiva a Vrindavana"
E' l'ultimo giorno di permanenza a Vrindavana. Nel giardino di Bhaktidhama la lezione conclusiva.
"Se non ci impegniamo in un lavoro costante su noi stessi teso all'elevazione della coscienza, non
saremo in grado di stabilire e mantenere il contatto con la nostra dimensione profonda, con
l'essenza spirituale. La coscienza si eleva o si degrada a seconda delle azioni che compiamo, dei
desideri, pensieri e sentimenti che scegliamo di coltivare".
La lezione prosegue con insegnamenti sul metodo che ci permette di raggiungere il risultato
sperato, la meta del nostro viaggio.
Il gruppo è affiatato, compatto. Si è creato uno spirito di sat-sanga, in cui l'uno aiuta l'altro nel
proprio percorso evolutivo.
Partiamo da Vrindavana con la consapevolezza che Vrindavana non è tanto un luogo fisico ma
una dimensione della coscienza, una modalità di vivere. Vrindavana, se vogliamo e se ci
comportiamo adeguatamente, la possiamo portare con noi ovunque andiamo.
L'arrivo a Jagannath Puri
Da Vrindavana partiamo al mattino presto per l'aeroporto di Delhi. Da qui prendiamo un volo per
Bhubaneshvara. Il viaggio continua...
A Bhubaneshvara il gruppo sale su di un autobus diretto a Jagannath Puri.
Nel tragitto contempliamo un paesaggio naturale meraviglioso: tante palme e una vegetazione
florida che rinvigorisce e allieva le fatiche del viaggio.
Sulla strada incontriamo autobus con il volto di Shri Jagannath disegnato sulla carrozzeria: il
nostro sguardo incrocia così per la prima volta i grandi occhi del Signore e Protettore
dell'universo, la Divinità adorata in questa terra. Qui tutti sono devoti di Shri Jagannath.
L'adorazione a questa speciale manifestazione divina scandisce la vita di ognuno: ricchi e poveri,
colti e incolti, bambini e anziani. “Jay Jagannath!” (Glorie a Jagannath!) è l'usuale espressione
con cui tutti si salutano in questa terra. La spontanea devozione verso il Signore di tutti gli esseri
e dei mondi è visibile ovunque: da subito ci colpisce, ci attrae, irresistibilmente ci affascina e ci fa
entrare nella dimensione del sacro.
Arriviamo a destinazione. Scendiamo le valigie di fronte al nostro hotel, che si trova sulla spiaggia
davanti all'oceano indiano. L'oceano ci accoglie maestoso, ci viene incontro e ci abbraccia con le
sue onde. La sua danza, giorno e notte, ci accompagnerà per tutta la nostra permanenza in
questo speciale luogo sacro.
La storia di Shri Jagannath
La mattina presto andiamo ad offrire il nostro saluto all'oceano e sulla spiaggia facciamo pratiche
yoga di respirazione pranayama, asana e meditazione.
A metà mattina ci riuniamo per ascoltare la storia della manifestazione delle Divinità di Shri
Jagannath, Baladeva e Subhadra. Una storia che ci entra nel cuore.
I t esti della tradizione indovedica raccontano del re Indradyumna che vede in sogno una Divinità
bellissima, che cattura la sua mente e la sua anima. Al risveglio da subito si pone in cerca di
questa forma divina dal nome Shri Nilamadhava, il dolce Signore celeste. Dopo numerose
peripezie scopre il luogo in cui questa Divinità viene adorata segretamente, nel mezzo della
foresta, da una tribù di gente povera e semplice. Nel contemplare Shri Nilamadhava, il re rimane
rapito dalla sua bellezza e da quel momento non pensa ad altro se non a trovare il modo di poter
adorare personalmente il Signore in quella forma.
“Costruisci per me un grande tempio ed io mi manifesterò a te in una meravigliosa forma divina
scolpita nel legno”: così Shri Nilamadhava guida nel sogno il re Indradyumna.
Centinaia di artisti, architetti, operai vengono chiamati a realizzare l'opera: un tempio bellissimo,
immenso, totalmente rivestito d'oro.
Ancora una volta Shri Nilamadhava si manifesta in sogno al re: “Vai sulle rive dell'oceano, poniti
in meditazione e aspettami nel cuore: ad un certo punto scorgerai, trasportato dalle acque, un
grande tronco di legno. Prendilo e fai scolpire in esso la mia forma divina”.
Così avviene: per trasportare quel tronco occorrono centinaia di persone e d elefanti. La
grandezza divina si manifesta negli elementi della terra, li trasforma, li purifica, li eleva a natura
trascendente.
Per scolpire la forma divina giunge Vishvakarma, architetto dei pianeti celesti, che pone una
condizione: “Che nessuno entri nella stanza me ntre io sto scolpendo il legno, per nessuna
ragione, altrimenti non potrò portare a compimento l'opera”. Il re accetta.
Passano giorni e giorni, ma dalla stanza sorprendentemente non si sente giungere nessun rumore.
Il re aspetta, memore della promessa fatta, ma al ventunesimo giorno, non sentendo ancora
nessun rumore e pensando che potesse essere successo qualcosa a Vishvakarma, decide di aprire
la porta. Vishvakarma immediatamente scompare e nella stanza il re vede le Divinità di
Jagannath, Baladeva e Subhadra Maharani ancora incompiute: non hanno mani, né gambe, né
piedi.
Indradyumna sa che ciò è solo per colpa sua, perché non ha mantenuto la promessa fatta, e si
sente morire dal dolore. Ma quella notte gli compare ancora in sogno la Divinità: “Non temere
Indradyumna. Questa mia forma di Jagannath, Baladeva e Subhadra Maharani è la mia forma
originaria ed è meravigliosa. Adorala e vedrai realizzarsi tutti i tuoi più profondi desideri spirituali
fino ad ottenere la perfezione”.
Riflettiamo sull'insegnamento di questa affascinante storia. Se viene purificata la coscienza, il
Divino si manifesta: prima nel cuore e poi in una forma visibile anche con gli occhi fisici. Il
Signore, che appare irraggiungibile, diventa l'amico e il servitore dei suoi devoti, perché Egli è nel
cuore di chi lo ha nel cuore. L'amore va incontro all'amore.
Nel pomeriggio andiamo a visitare il tempio costruito dal re Indradyumna: lo contempliamo da
fuori, perché gli occidentali non possono entrarvi. Le violente invasioni musulmane che si sono
succedete dall'anno mille hanno irrigidito il sistema religioso induista che, per difendersi, è
diventato sempre più chiuso in sé stesso, condizionato dalla degenerazione dei bramani di casta e
dalle loro distorte interpretazioni dell'insegnamento tradizionale originario.
Ogni giorno migliaia di induisti si recano nel tempio di Shri Jagannath per offrire i loro omaggi e
la loro devozione. Ogni giorno 500 brahmani cucinano per le Divinità di Jagannath, Baladeva e
Subhadra Maharani.
Tante opulenze e ricchezze vengono poste al Loro servizio e così, dopo millenni, ancora oggi viene
tramandata e continua a vivere la storia di re Indradyumna e della realizzazione del suo amore per
Dio.
, Il samadhi di Haridas Thakur
Entriamo nel cuore del luogo sacro attraverso affascinanti letture dai testi della tradizione
indovedica che descrivono Shri Jagannath e i suoi più grandi devoti. Non si può comprendere
questa speciale forma divina se non si comprendono le realizzazioni di chi lo ha adorato con una
devozione pura.
Una dopo l'altra emergono grandi personalità che hanno vissuto in questo sacro luogo: acarya o
maestri di straordinario valore come Haridas Thakur, Govinda das, Krishnadas Kaviraja Gosvami,
Svarupa Damodara Gosvami, e in primis Shri Nityananda e Shri Caitanya Deva, figura esemplare
di devoto, iniziatore del movimento della Bhakti e ambasciatore dell'amore divino. Secondo la
tradizione Shri Caitanya rappresenta una manifestazione di Dio: Dio che si fa uomo per
sperimentare l'amore dei suoi devoti.
Nel samadhi di Haridas Thakur leggiamo la storia della sua vita: un musulmano che dopo
l'incontro con Shri Caitanya si converte alla Bhakti e diventa uno dei suoi compagni più cari.
Grande predicatore, Haridas Thakur è conosciuto anche come Nama-Acarya: il grande maestro
della meditazione sui nomi divini. La storia della sua dipartita da questo mondo, mentre
contempla il volto del suo amato Signore Shri Caitanya Deva, ci commuove e ci ispira con i più
dolci sentimenti della pura devozione.
La nostra anima è in cerca del sacro e adesso sono sempre più visibili le sue tracce. La meta sta
diventando sempre più definita e anche il metodo per raggiungerla emerge con maggior chiarezza.
Nel cuore risuonano gli insegnamenti di Shri Caitanya Deva: fatti più umile di un filo d'erba e più
tollerante di un albero, valorizza sempre gli altri e non aspettarti mai niente in cambio.
Visita a Narendra Sarovara e al tempio Gundica
La mattina passeggiamo in riva all'oceano: la sua voce ci tramanda insegnamenti antichi, il cui
valore supera ogni barriera di spazio e tempo.
Nel pomeriggio andiamo in visita al lago Narendra Sarovara dove, secondo la tradizione, nei mesi
più caldi dell'anno si recavano per rinfrescarsi le Divinità di Jagannath, Baladeva e Subhadra
Maharani, trasportate da innumerevoli devoti e accompagnate da danze e canti. La tappa
successiva è il tempio Gundica: anche qui gli occidentali non possono entrarvi, ma il racconto
delle avventure divine legate a questo luogo ci permette di entrare comunque, con la coscienza.
Non vedono gli occhi, ma vede il cuore.
Raccogliamo in dono preziosi insegnamenti da applicare nella nostra vita quotidiana: non una
conoscenza astratta, ma una saggezza con la quale migliorare le nostre abitudini, conoscere noi
stessi, ritrovare armonia e libertà interiore nell'incontro con il Divino.
La Divinità di Tota-Gopinath
Entriamo nel tempio di Shri Tota-Gopinath. Affreschi alle pareti, mantra cantati al suono di
campana che pervadono l'aria.
La Divinità che abita in questo luogo venne attratta qui dall'amore del suo devoto, Gadadhara
Pandita, grande saggio ed erudito, così dolce e pieno di compassione che tutti lo amavano e
riconoscevano in lui segni di alta realizzazione spirituale.
Egli impegnò totalmente la sua vita al servizio del suo amato Signore. Gli anni passavano e la sua
devozione cresceva. Un giorno, mentre ormai anziano stava decorando il volto della Divinità, sentì
un forte dolore nel cuore: “O mio Signore, la mia schiena ricurva non mi permette di servirti
adeguatamente. Non riesco a vestirti, non arrivo più a porti le ghirlande al collo. Presto dovrò
lasciare questo servizio ad altri, e per me sarà il più grande dolore”. Mentre Gadadhara Pandita
era immerso in questi pensieri e cercava di servire al meglio la Divinità, ad un tratto Shri
Gopinath si abbassa, si siede e prende quella posizione in cui lo possiamo contemplare oggi. Da
quel giorno la Divinità fu chiamata Tota-Gopinath: il Signore Gopinath che si è seduto (tota) per
farsi servire dal suo affezionato devoto.
L'amore è l'insegnamento universale che rifulge. Quando l'amore si libera dalle componenti
condizionate egoiche e diventa puro, avvera i desideri, realizza miracoli, è la sorgente di ogni
fascino, muove ogni cosa, è l'origine di ogni energia.
Ora più che mai realizziamo che noi siamo venuti qui per cercare quell'amore puro, per realizzare
la nostra matrice divina: in essa trovare la gioia, la luce, le motivazioni e lo scopo della nostra
vita.
Si aprono le porte del sancta sanctorum e ci raccogliamo in contemplazione di Shri Totagopinath.
Riveliamo alla Divinità i nostri sentimenti e desideri spirituali profondi. Le confidiamo ciò che è
celato in fondo al nostro cuore.
Un anziano bhakta del tempio offre una lampada di ghi alla Divinità. I suoi gesti rievocano
insegnamenti antichi di millenni, gli stessi rivelati in ogni tradizione spirituale autentica.
La Divinità si lascia adorare dal suo pujari che le decora e dipinge il volto. I vestiti di Shri
Totagopinath sono di un colore bianco come la luna, i suoi ornamenti sono dorati come il sole: la
Divinità brilla di bellezza trascendente. Seduta, accoglie l'amore dei suoi devoti, viene incontro ad
ogni desiderio di evoluzione, si abbassa a noi per condurci in cielo. Il flauto in mano, gli occhi
allungati che rivelano la gioia e il candore dei giochi divini con i suoi amati devoti.
Ci uniamo in un canto spirituale, mentre Shri Totagopinath ci invita ad immergerci nella pura
devozione. É un bagno d'amore.
Trasformare il piombo in oro
Ritorniamo al tempio di Shri Totagopinath: questa Divinità esercita un'attrazione irresistibile.
Luoghi come questo non sono indicati nelle guide turistiche, ma sono tappe fondamentali negli
itinerari sacri descritti nei testi dell'antica spiritualità dell'India.
La più grande autentica ricchezza, ci spiega Marco Ferrini commentando le fonti tradizionali, è
collegarci al Divino. Le distorsioni prodotte dall'ego ci alienano dalla nostra vera natura,
disperdono l'intelligenza in ottenimenti effimeri, ci privano del senso e della gioia di vivere. I
grandi scienziati della Bhakti indicano la via per ritornare in noi stessi e armonizzarci con tutto
ciò che esiste.
Il processo di elevazione si avvia con lo sviluppo di un'autentica umiltà. L'umiltà fa aprire il cuore,
e quando il cuore si apre si comincia a sentire affetto e riconoscenza verso Dio, origine della vita, e
verso ogni creatura. S'impara a guardare oltre i corpi: si contempla l'anima oltre la coltre delle
apparenze.
Affinché la visione spirituale si collochi nel nostro cuore come una gemma in un castone d'oro, e
affinché dal cuore vengano sradicati desideri distruttivi e ambizioni vane, occorre seguire un
metodo, una disciplina per la purificazione della coscienza, per il risveglio dell'amore. Nella
tradizione indovedica tale disciplina è definita sadhana-bhakti. Essa ha il potere di trasformare il
piombo in oro, i condizionamenti in opportunità di superamento dei propri limiti, la bramosia in
amore, l'uomo di terra in essere di cielo.
Nell'atmosfera sacra del tempio di Shri Totagopinath apprendiamo i fondamenti di tale scienza. Le
parole penetrano nell'anima, la speranza si accende, la gioia diventa una realtà da ricercare non
fuori ma dentro di noi.
La giornata prosegue con un bagno nelle acque dell'oceano, tradizionalmente ritenute sacre come
quelle del Gange o della Yamuna, e con canti spirituali che illuminano e orientano il nostro
cammino nel mondo.
Una storia di trasformazione
Andiamo in visita alla casa di Sarvabhauma Bhattacarya. La sua storia è narrata nella Caitanya
Caritamrita.
Sarvabhauma era uno dei più grandi vedantisti, guru del re di Jagannath Puri, massimo esperto
di filosofia e teologia, eppure egli diventa un'autentica anima realizzata solo nel momento in cui si
libera dalla propria superbia di erudito e riconosce la grandezza di Shri Caitanya Deva,
abbandonandosi con umiltà a Dio. La sua è una storia di trasformazione. Entriamo nella sua casa
e ci raccogliamo in ascolto.
C'era una volta un fiume che scorreva nel deserto. Il suo desiderio era di arrivare fino al mare, ma
tutta l'acqua che aveva veniva trattenuta dalla sabbia infuocata. Con fatica lottava, ma i suoi
sforzi risultavano vani. Un giorno arrivò il deva del vento, Vayu, che gli disse: “Avrei una soluzione
per te. Io ti posso portare fino al mare”, ma il fiume rifiutò la sua offerta: voleva arrivarci da solo.
Vayu ritornò a trovarlo dopo dieci anni, ma il fiume era sempre fermo nel medesimo punto.
“Vuoi raggiungere il mare?”, gli chiese Vayu.
“Sì”, rispose il fiume.
“ Allora ti devo portare io”, rispose il Vento.
Ma il fiume ancora una volta rifiutò: voleva farcela da solo.
Passarono oltre cinquant'anni anni. Il fiume era ancora fermo nel medesimo punto, stremato. Si
era ridotto quasi ad un rigagnolo.
“Vuoi venire al mare?”, gli chiese Vayu.
“Sì! Mi porti tu?”, rispose il fiume.
“Ti porterò io, ma tu devi diventare vapore. Da vapore diventerai nuvola e come nuvola io ti
sospingerò fino al mare”.
Il fiume era perplesso perché non voleva perdere la sua identità, ma era così stremato che alla fine
decise di accettare.
Così le acque del fiume diventarono vapore e si formò una grande nuvola che Vayu cominciò a
sospingere fino al mare. E nel mare finalmente il fiume entrò, sotto forma di pioggia.
L'insegnamento è chiaro e potente: se non ci predisponiamo alla nostra trasformazione interiore,
non arriveremo mai alla meta.
Nella nostra vita c'è sempre un momento speciale in cui abbiamo la possibilità di abbandonare
pretese egoiche e di trasformarci in quello che desideriamo essere. Dobbiamo aprirci a questa
opportunità, saperla riconoscere, accoglierla.
L'esperienza di oggi segna un altro importante passo verso la meta. Stiamo diventando sempre
più consapevoli dello scopo del viaggio: siamo alla ricerca di nutrimento per l'anima per operare la
nostra trasformazione interiore.
L'incontro tra culture, il dialogo dei valori
Secondo la tradizione vedico-vaishnava, oggi è un giorno di particolare buon auspicio: si celebra
Utthana Ekadashi. Nei giorni di Ekadashi si possono compiere vrata o sacri voti che assumono
una speciale potenza: liberano il cammino dagli ostacoli, ci aiutano a realizzare le nostre
aspirazioni ideali.
Al mattino andiamo di fronte all'oceano, ci sediamo in cerchio. Offriamo canti spirituali in
sanscrito, l'antica lingua dei Veda. Numerosi indiani si fermano a guardarci e ad ascoltare. Sono
meravigliati dal vedere occidentali che glorificano il Signore nella loro stessa lingua.
Dopo i canti ci concentriamo nell'ascolto di alcuni degli episodi più significativi della vita di Shri
Caitanya Deva, il Signore splendente, ambasciatore dell'amore divino. Oggi andremo a visitare il
Gambhira, la sua dimora a Jagannath Puri. I suoi insegnamenti sempre più ci toccano il cuore,
offrendoci strumenti concreti per vivere in maniera pienamente soddisfacente, comprendendo lo
scopo più alto e il vero valore dell'esistenza.
Se praticati con coerenza e continuità, questi insegnamenti innalzano la nostra coscienza verso il
cielo: diventano la nostra saggezza, luminoso orientamento verso la realizzazione di noi stessi e
del nostro rapporto con Dio. Aprono la via alla libertà, alla felicità autentica.
Altri indiani si fermano e si uniscono al nostro gruppo. Arrivano anche due cammelli ed anche
loro sembrano porsi in ascolto, impassibili.
Dopo il racconto della vita di Shri Caitanya Deva, proseguiamo con i canti spirituali. Venditori di
perle si fermano, cominciano a cantare e a danzare con le braccia alzate. Nelle mani tengono le
loro collane, ma le loro mani sono alzate verso Dio.
L'atmosfera è quella di una grande festa. L'oceano ci guarda benedicente. Le sue acque ci
ricordano la bellezza dell'anima, l'onnipotenza di Dio, l'eternità della vita.
La giornata prosegue con la visita presso una scuola di Jagannath Puri, la Sarasvati Shishu Vidya
Mandir.
Il nostro Maestro, Marco Ferrini, è stato invitato a parlare della Bhagavad-gita ai giovani studenti
e agli insegnanti. Ci accolgono donandoci fiori e polpa di sandalo.
Come tradizione vuole, l'incontro inizia con la celebrazione di un artika a Shri Jagannath,
Baladeva e Subhadra. Candele di ghi e incensi vengono offerti alle Divinità.
Gli studenti, seduti in posizione di loto di fronte a noi, invocano preghiere e recitano a memorie
strofe della Bhagavad-gita.
“Abbiamo la grande opportunità di incontrarci sulla base comune dei valori universali espressi
dalla Bhagavad-gita”, spiega Ferrini nel suo discorso. “Questi valori vivono oltre i confini
geografici, superano le barriere del tempo. Essi permettono di vivere pacificamente e con
successo, conseguendo i propri fini in armonia con il dharma fino alla realizzazione dello scopo
ultimo: l'amore per Dio e le sue creature”. Il dharma è l'ordine cosmo-etico di origine divina che è
il fondamento di tutto ciò che esiste: sole, stelle, minuscoli insetti o giganteschi corpi celesti.
L'India sta diventando una delle nazioni più potenti del mondo. Ma la sua vera forza, continua
Ferrini, sarà nella misura in cui manterrà viva la sua tradizione delle origini fondata sul dharma.
Quest'ultimo è il principale fattore unificante che ha mantenuto coesa nei millenni la
multiculturale, multilinguistica e multireligiosa realtà indiana.
Senza mantenersi collegati ai reali valori, non importa quanta tecnologia si possegga, si rischia
soltanto di distruggere il mondo e noi stessi con un uso improprio delle nostre risorse.
Di fronte alle Divinità vengono poste noci di cocco, incensi, frutta, foglie di tulasi, fiori. Un sole
viene disegnato sulla sabbia. E' il sole che rappresenta il risveglio, l'alba della coscienza.
Segue il discorso del direttore della scuola. Parla in hindi. La parola più ricorrente che pronuncia
è: dharma. Le menti si incontrano. I valori uniscono. I cuori dialogano.
L'incontro viene videoregistrato e trasmesso in tre canali della televisione dell'Orissa.
Visita a Konark e danza tradizionale Oriya
Oggi la giornata è dedicata ad un'escursione alla città di Konark, sito archeologico la cui struttura
risale alla prima metà del tredicesimo secolo.
Il carro del sole, fatto costruire dal re Narasimha I, è una grande simbologia del tempo: i sette
cavalli che lo tirano rappresentano i giorni della settimana e le ventiquattro ruote sono i dodici
mesi nel loro aspetto diurno e notturno.
Speciali giochi di luce, volti di bellezza ineffabile scolpiti nella roccia, sculture che esprimono
emozioni spirituali. La pietra è viva, luminosa, imponente e allo stesso tempo dolce e delicata.
Nel pomeriggio ritorniamo a Puri e la sera assistiamo ad uno spettacolo di danza Oriya, che si rifà
ad una tradizione millenaria di arte drammatica sacra. Vengono rappresentate alcune opere tra
cui Mangala carana, una raccolta di preghiere che predispongono alla percezione del sacro, e
alcune poesie tratte dalla Gita Govinda di Jayadeva Gosvami. I mudra, la gestualità del corpo, le
espressioni del volto e i passi di danza ci trasportano dalla percezione ordinaria dei sensi ai
sentimenti dell'anima. Fanno vibrare le nostre corde interiori.
Il corpo diventa strumento di collegamento al Divino. L'arte diviene espressione del sacro. Come il
loto guarda al sole, come i fiumi si uniscono all'oceano, così la natura si ricongiunge allo spirito e
l'uomo si avvicina alla perfezione.
Sulle orme di Shri Caitanya Deva
Iniziamo la giornata con una lunga passeggiata sulla spiaggia, in riva all'oceano.
Insegnamenti di amore scandiscono i nostri passi.
“La vecchiaia non può essere fermata anche se uno avesse tutto il potere di questo mondo. Non si
può sfuggire all'inesorabile fluire del tempo, alla malattia, alla morte, se si rimane ancorati ad una
coscienza corporea. Dobbiamo situarci in una posizione superiore rispetto al corpo e alla mente,
realizzare la vita e l'eternità dell'anima, la bellezza del vero amore. Possediamo per sempre solo ciò
che amiamo e che poniamo al servizio degli altri”. Parole profonde che trafiggono le barriere
dell'ego.
Nel pomeriggio ci riuniamo nel giardino del Gajapati Hotel. Ascoltiamo storie bellissime che ci
pongono sulle orme di Shri Caitanya Deva: il suo incontro con Ramananda Raya, la sua relazione
con Gopala Bhatta Gosvami, gli insegnamenti a Rupa e a Sanatana Gosvami, i rasa o dolci
sentimenti spirituali tra Dio e i suoi devoti, l'amore per Dio che supera le differenze di casta, di
razza, di credo.
Ormai è giunta la sera. E' il nostro penultimo giorno di permanenza a Jagannath Puri. Il sole ha
lasciato il posto ai raggi freschi della luna piena, che risplende luminosa sopra le nostre teste.
Là, verso il cielo, ci sentiamo attratti. Ricerchiamo la luce. Quella luce che risplende anche dentro
di noi, ma che riusciamo a scorgere solo se ci liberiamo dai condizionamenti della coscienza.
Nel frattempo tutto lo staff dell'albergo si è radunato e si è seduto con noi. Alcuni camerieri
portano in dono al nostro Maestro una ghirlanda e un mazzo di fiori. Indiani e occidentali si
uniscono nell'invocazione di strofe sanscrite di grande dolcezza, di saggezza universale. Le mani si
uniscono in un comune ritmo, scandendo il canto. La coscienza si eleva, il cuore gioisce, la parola
risuona nel profondo. La meta comune si avvicina.
La conclusione del viaggio
Siamo arrivati alla conclusione del viaggio. Per capitalizzare l'esperienza facciamo sulla spiaggia
un incontro dedicato a domande e risposte, per scambiare impressioni, riflessioni, sentimenti. Ci
sforziamo di andare alla radice della nostra personalità, cerchiamo di liberarci dagli ostacoli, dal
superfluo, di scoprire l'essenza. Non siamo nati per soffrire, ma per realizzare la nostra matrice
divina, la cui natura è beatitudine, immortalità, sapienza.
Domani partiremo in pullman per Calcutta, da qui prenderemo l'aereo per Francoforte e da
Francoforte per Bologna. Ritorniamo a casa rinnovati, arricchiti, beneficati dalle importanti
esperienze fatte. Questi viaggi rimangono nel cuore, orientano la vita.
La vita è un viaggio. Il mezzo è la conoscenza. La meta è l'amore.
Luoghi sacri dell’India
Il Tempio d’Oro della nazione Sikh e il Gange, la grande madre dell’India
01 Giorno ITALIA – EUROPA - DELHI
Volo Italia – Europa – Delhi. Arrivo, trasferimento all’hotel The Metropolitan,
pernottamento.
02 Giorno DELHI-AMRITSAR
Prima colazione e pernottamento.
Trasferimento alla stazione ferroviaria di Delhi e treno Shatabdi Express per
Amritsar. Arrivo ad Amritsar, trasferimento all’hotel Ranjit Svaasa. Nel tardo
pomeriggio visita del Wagah Border per assistere alla cerimonia della Bandiera.
03 Giorno AMRITSAR
Prima colazione e pernottamento.
In mattinata visita del Tempio d’Oro dei Sikh, il luogo piu’ sacro al mondo per la
nazione Sikh, e del Jallian Walla Bagh. Amritsar è considerata la capitale della
nazione Sikh, religione e filosofia di vita.
Pomeriggio a disposizione per approfondimenti individuali, nessuna visita
inclusa.
04 Giorno AMRITSAR - DELHI
Prima colazione e pernottamento.
Trasferimento alla stazione ferroviaria di Amritsar e treno Shatabdi Express per
Delhi. Arrivo a Delhi, trasferimento all’hotel The Metropolitan.
05 Giorno DELHI - HARIDWAR
Prima colazione e pernottamento.
Partenza in auto con autista per Haridwar, circa 5-6 ore di percorso stradale.
Arrivo e sistemazione all’hotel Country Inn Suites
In serata si assiste alla Aarti ceremony, antico rituale Hindu, celebrata
contemporaneamente in tutti i templi della città santa. Haridwar è il punto dove il
sacro fiume Gange, denominato anche “Ganga”, dall’antica lingua sanscrita, e
considerato anche la grande madre dell’India, dall’Himalaya raggiunge le pianure
indiane.
La città, durante tutto l’anno, è meta di numerosi Sadhu e di pellegrini di
religione induista.
06 Giorno HARIDWAR
Prima colazione e pernottamento.
Intera giornata visita di Haridwar: Harki Paudi, il principale Ghat sul fiume
Ganges e meta di numerosi pellegrini; Bharatmata Temple; Chandi Devi Temple.
07 Giorno HARIDWAR-RISHIKESH
Prima colazione e pernottamento.
Partenza in auto con autista per Rishikesh, un’altra delle città Indiane
considerate piu’ sacre, situata lungo il corso del Gange. Dopo circa un’ora di
percorso stradale, arrivo e sistemazione all’hotel Ganga beach Resort. Rishikes
ospita numerosissimi ashram e vi giungono persone da tutto il mondo per ritiri e
meditazione. Gli ashram si possono visitare e si possono seguire lezioni di
meditazione, anche trascendentale. Negli anni passati Rishikesh divenne famosa
nel mondo occidentale, soprattutto perché negli anni ’60 i giovani hippies, si
recavano in massa per conoscere la nuova religione. Questo tipo di religione è
stata celebrata anche dai Beatles.
08 Giorno RISHIKESH
Prima colazione e pernottamento.
Mattinata dedicata alla visita di Rishikesh: Lakshman Jhula, Ram Jhula,
Lakshman Temple, Swargashram.
Pomeriggio a disposizione per approfondimenti individuali, nessuna visita
inclusa.
09 Giorno RISHIKESH
Prima colazione e pernottamento.
Intera giornata a disposizione per approfondimenti individuali e brevi trekking.
Nessuna visita inclusa.
10 Giorno RISHIKESH-DELHI
Prima colazione e pernottamento.
Partenza in auto con autista per Delhi, circa 6-7 ore di percorso stradale. Arrivo a
Delhi, sistemazione all’hotel The Metropolitan.
11 Giorno DELHI – EUROPA – ITALIA
Trasferimento in aeroporto e volo per l’Europa – Italia.
Tibet: Itinerario “Pellegrinaggio e circumambulazione del
sacro monte Kailash”
Tibet
Tibet
Tibet: monaci impegnati in un dibattito filosofico
Tibet
Tibet: il Paese delle Nevi
Tibet: mulini della preghiera
Secondo l’antica religione sciamanica Bon, che precedette in Tibet l’avvento del
buddhismo, il monte Kailash è la sorgente di ogni potere sulla terra.
Sul monte Kailash nascono anche i grandi fiumi Indo, Brahamaputra, Karnali e
Sutlej. Il pellegrinaggio al monte Kailash richiede un certo allenamento anche per
via delle altitudini: è previsto un accampamento a 5.000 metri. Con la giusta
motivazione, i luoghi carichi di energie naturali e spirituali possono davvero dare
moltissimo ai pellegrini. Si dice che il Kailash sia il sacro monte Meru, la
mitologica dimora degli dèi, e che nessun luogo sulla terra sia più dispensatore di
perdono e di forza della dimora degli dèi.
1° e 2° GIORNO, VOLO PER KATHMANDU – KATHMANDU – PASHUPATINATH
Pashupatinath, la zona di Kathmandu dove, sulla riva del Gange, i corpi dei
defunti vengono cremati. Belli i templi, la gente; l’atmosfera è straordinaria,
paragonabile solo a quella di Varanasi.
3° GIORNO, ZHANGMU – NYALAM
Dopo aver attraversato il confine tra Nepal e Tibet, la prima città cinese che
incontreremo è Zhangmu; città di confine caratterizzata da un grande passaggio
di genti, di merci, di veicoli.
Da Zhangmu proseguiremo per Nyalam dove passeremo la prima notte in Tibet in
un lodge, un po’ albergo e un po’ rifugio, una guest house di montagna.
4° GIORNO, NYALAM
Spenderemo l’intera giornata in questo luogo acclimatandoci all’altitudine.
Dormiremo ancora una notte nel lodge.
5° GIORNO, SAGA
Muovendoci verso Saga con le jeep attraverseremo il Lalunga Pass, incontreremo
il grande lago Pagiu Tso e il fiume Brahamaputra. Passeremo la notte in albergo.
6° GIORNO, MAYMULA PASS
Attraverseremo il bellissimo passo e poi pernotteremo nel campo tendato.
7° GIORNO, MAYMULA PASS – MANSAROVAR
Arriveremo al lago sacro Mansarovar e ci accamperemo sulle sue rive.
8° GIORNO, MANSAROVAR
La giornata inizierà con la celebrazione di un rito, puja, particolare sulle rive del
lago sacro poi proseguiremo verso il campo base di Darchen dove passeremo la
notte.
9° GIORNO, MANSAROVAR – DIRAPHUK
Arriveremo in auto fino a Tarboche e da qui inizieremo l’escursione a piedi che ci
porterà fino a Diraphuk. Questo tragitto, chiamato dagli indù Parikrama e dai
tibetani Kora del Monte Kailash, è la circumambulazione del monte e rappresenta
uno dei principali pellegrinaggi sacri al mondo. Una circumambulazione del
monte Kailash è in grado di purificare da un’intera vita di peccati. Pernottamento
nel campo tendato.
10° GIORNO, DIRAPHUK – DOLMALA PASS
Il trekking prosegue, questo è il giorno più duro. Arriveremo a piedi al Dolmala
Pass. Pernotteremo nel campo tendato.
11° GIORNO, DOLMALA PASS – MAYMULA PASS
Cammineremo ancora per circa sei chilometri per raggiungere il punto in cui le
nostre jeep ci aspettano. Da qui proseguiremo in auto verso il Maymula Pass.
Pernotteremo nel campo tendato.
12° GIORNO, MAYAMULA PASS – SAGA
In jeep raggiungeremo Saga. Pernottamento in un lodge.
13° GIORNO, SAGA – NYALAM
In Jeep fino a Nyalam dove trascorreremo la notte in lodge.
14 e 15° GIORNO
Volo di rientro via Kathmandu.
È prevista l’assistenza costante di uno specialista della cultura e delle tradizioni
locali che funge anche da interprete durante le condivisioni con la popolazione
locale.
In India in occasione della festa sacra del Kumbha Mela: un viaggio
unico per vivere l'incredibile Kumbha Mela e scoprire l'India del
Nord con Jaipur, Agra e la città sacra di Varanasi.
Proponiamo un viaggio unico nel suo genere, per partecipare al festival religioso del
Kumbha Mela che si svolge ogni dodici anni nella città di Haridwar. milioni di pellegrini di
ogni gruppo indù si radunano nella città per immergersi e purificarsi nelle acque sacre del
Gange.
Durante questo affascinante viaggio si visita Delhi, la capitale dell’India divisa in
nuova e vecchia Delhi, Haridwar che ospita la festa sacra del Kumbha
Mela, Rishikesh la capitale mondiale dello yoga, le famose Haveli di Mandawa e
la città del deserto di Bikaner. Si prosegue il viaggio con la visita della città blu
di Jodhpur, Ranakpur con il suo complesso di templi giainisti, Udaipur, la città
più romantica del Rajastan, la città rosa di Jaipur, la città abbandonata
di Fatehpur Sikri per poi giungere ad Agra con il suo famoso Taj Mahal. Infine
visita della città sacra di Varanasi dove si effettua una navigazione lungo il fiume
Gange. Un viaggio per scoprire un mondo così antico che conserva millenni di
storia, di arte e di cultura; un mondo cosi permeato di religiosità che fa dei suoi
Dei e delle cerimonie religiose una presenza costante nella propria vita. Un
mondo dove passato e presente convivono.
Giorno 1:
Milano / Roma – Delhi
Partenza dall’Italia con volo di linea, pernottamento a bordo.
Giorno 2:
Delhi
Arrivo a Delhi, accoglienza e trasferimento all’hotel The Parkland o similare.
Giornata interamente dedicata alla visita di Nuova Delhi. Durante l’escursione si
visita il Raj Ghat e il Qutab Minar, torre alta 73 metri, costruita a cavallo del XIII
e XIV secolo. A ordinare la costruzione fu il primo governatore musulmano di
Delhi, Qutab-ud-din Aibak, nel 1200, ma la struttura non fu terminata fino al
1368. Essa è situata ai piedi della prima moschea costruita in India. il tempio
Lotus santuario immenso situato a sud della città. Nel primo pomeriggio si
continua la visita con il Chandni Chowk, Jama Masjid, il tempio Lakshmi Narayn
vistoso tempio moderno, infine si ammira la casa del presidente, la sede del
parlamento e l’India Gate, uno dei monumenti principali della città che fu
costruito in memoria dell’esercito indiano caduto durante la prima guerra
mondiale. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 3:
Delhi – Haridwar
Prima colazione e trasferimento in direzione di Haridwar, città situata nel punto
in cui il Gange lascia la catena Himalayana e inizia il suo lento procedere lungo le
pianure. La città ospita ogni dodici anni ilKumbha Mela, festa che richiama
milioni di pellegrini a bagnarsi nelle acque sacre del fiume Gange come rito di
purificazione. La leggenda dice che nella notte dei tempi, quando Dei e Demoni
combatterono per il possesso del vaso (kumbh) colmo di nettare immortale
(Amrita), Dhanvatari (colui che gira in tondo), il medico degli dei, si manifestò
durante il frullamento dell'oceano di latte, con in mano la coppa di ambrosia. E,
forse, perché caddero proprio in quei punti quattro gocce del prezioso nettare
della vita, furono nominati i quattro luoghi sacri: Allahabad, Haridwar, Ujjain, e
Naski. All’arrivo sistemazione presso l’hotel Alaknanda o similare. Resto della
giornata a disposizione. In serata si assiste alla famosa cerimonia religiosa Aarti
dai sacri Ghat, le gradinate che portano al fiume Gange. Cena e pernottamento.
Giorno 4:
Haridwar
Prima colazione e giornata interamente dedicata alla partecipazione della festa
del Kumbha Meladurante la quale si assiste all’immersione sacra nel fiume
Gange dal luogo più sacro della città: il ghat noto come Har ki Pauri, che è
considerato il luogo esatto nel quale il Gange entra in pianura e dove forma una
sorta di piscina conosciuta come Brahmakund. Si narra che il raja Shwet
pregasse così devotamente ad Har ki Pauri il dio Brahma, da indurre questi a
concedergli una grazia. Il raja chiese al dio di benedire col suo nome quel luogo e
di risiedervi in eterno in compagnia di Shiva e Vishnu. La piscina naturale che si
forma a Har Ki Pauri venne da allora infatti chiamataBrahmakund e si crede che
un'immersione in essa venga benedetta dalla santa trinità indù. Rientro in hotel,
cena e pernottamento.
Giorno 5:
Haridwar - Rishikesh
Prima colazione e partenza in direzione di Rishikesh, capitale mondiale dello
yoga. All’arrivo sistemazione presso il The Hari Ganga o similare. Successiva
visita della città. Durante l’escursione si visita il Munikeret, il ponte sospeso di
Laxmanjhula costruito nel 1929, il tempio di Neelkanth (altezza 1600 metri. 28
km.) . Il tempio e’ dedicato al dio Shiva. E’ molto famoso in quanto in questo
luogo il dio bevve il veleno che uscì dall’oceano e la sua gola divenne blu (Neel
significa proprio blu’ in hindi e kanth vuol dire gola) e la magica grotta di
Vasishta. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 6:
Rishikesh – Delhi
Prima colazione e partenza in mattinata in direzione di Delhi, all’arrivo nel
pomeriggio sistemazione in hotel, e resto della giornata a disposizione per attività
a proprio piacimento. Cena e pernottamento.
Giorno 7:
Delhi – Mandawa
Prima colazione e partenza in direzione di Mandawa, piccola città fondata nel
XVIII secolo nella quale è possibilea ammirare alcune tra le Haveli più belle della
regione. Le Haveli sono le meravigliose residenze che testimoniavano la ricchezza
dei commercianti indiani di un tempo. La principale particolarità delle Haveli
sono le pareti dipinte con rappresentazioni uniche e completamente fatte a mano.
Nel corso degli anni queste residenze venivano infatti abbellite e ingrandite
parallelamente al buon arricchimento del proprietario. All’arrivo sistemazione
presso l’Hotel Mandawa Castle o similare. Successiva visita della città con i suoi
affreschi, il Mukundgarh e il Nawalgarh. Rientro in hotel, cena e pernottamento.
Giorno 8:
Mandawa - Bikaner
Prima colazione e successiva partenza per Bikaner, città del deserto, fondata nel
1488 da Rao Bika, un discendete di Jodha, fondatore di Jodhpur. La città vecchia
è circondata da alte mura merlate, come in tutte le città del Rajastan. Appena
fuori dal centro sorge la grandiosa fortezza di Junagarh le cui mura sono lunghe
986 metri. Durante la visita si può inoltre ammirare il Deshnoke (tempio di Karni
Mata), e il tempio Lakshmi Narayan. Successiva sistemazione presso l’hotel
Lalgarh Palace o similare, cena e pernottamento.
Giorno 9:
Bikaner – Jodhpur
Prima colazione e partenza per Jodhpur, città che si estende al confine del
deserto del Thar, è stata fondata nel 1459. Jodhpur viene spesso chiamata la
città blu per via delle numerose case del centro storico dipinte di questo colore.
All’arrivo a Jodhpur sistemazione presso l’hotel The Ummeid o similare. Nel
pomeriggio visita al forte di Meherangarh che domina la città ed è il più
imponente del Rajastan. Si prosegue con la visita del Jaswant Thada, bianco
monumento funerario in memoria del Mahraja Jaswant; del giardino Mandore,
del museo Umaid Garden e del tempio Mahamandir. Rientro in hotel, cena e
pernottamento.
Giorno 10:
Jodhpur – Ranakpur - Udaipur
Prima colazione e successive partenza per Udaipur. Lungo il tragitto sosta
a Ranakpur, complesso di templi giainisti, uno dei più importanti e grandi del
Paese. Il tempio principale è il Chamukha, tempio delle quattro facce dedicato ad
Adinath. Venne costruito nel 1439 e comprende 29 sale sorrette dal 1444 colonne
tutte diverse tra loro. Si prosegue il viaggio in direzione di Udaipur, la città più
romantica del Rajastan, non a caso è stata chiamata la Venezia d’Oriente.
Fondata nel 1568 è ricca di palazzi, templi e Haveli che ne dimostrano lo
splendore dell’arte Moghul. All’arrivo sistemazione presso il Shikarbadi hotel o
similare. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 11:
Udaipur
Prima colazione e successivo tour della città. Durante la visita è possibile vedere il
palazzo della città il tempio indo-ariano di Jagdich che custodisce una statua in
pietra nera di Vishnu dalle sembianze di Jagannath, signore dell’universo. Si
prosegue con il Bharatya Lok Kala Museum, piccolo museo e fondazione per la
promozione delle arti popolari locali; il Sehalion Ki Bari piccolo giardino
particolarmente ricercato negli ornamenti, nella fontane, e gradevoli laghetti di
fiori di loto, il Pratap Smarak, la statua del maharana Pratap, l’eroico Rajput che
più volte sfidò i Moghul. Si prosegue nel pomeriggio con la visita dei templi di
Eklingji e Nagda. Il primo è il tempio dedicato a Shiva che risale al 734, mentre il
secondo è un complesso di tre templi di cui uno giainista. Rientro in hotel, cena
e pernottamento.
Giorno 12:
Udaipur – Jaipur
Prima colazione e trasferimento in aeroporto per imbarcarsi sul volo per Jaipur,
capitale del Rajastan, è chiamata comunemente la città rosa per il colore degli
edifici della centro storico. La città sorge nel letto di un antico lago, ora
prosciugato. All’arrivo visita del forte Amber. Sul dorso di un elefante si scende la
collina nella quale è situato il forte. Successivo trasferimento all’hotel Gold Palace
o similare. Nel pomeriggio si effettua la visita della città durante la quale si può
ammirare la città vecchia con le sue mura merlate, l’Hawa Mahal, o Palazzo dei
Venti, uno degli edifici più noti della città e rappresenta un meraviglioso esempio
dell’arte dei Rajput. Il palazzo fu costruito per permettere alle donne della casa
reale di osservare la vita quotidiana nelle strade e assistere alle processioni. Si
prosegue con il Iswari Minar Swarga Sal, il minareto eretto per controllare
dall’alto la città e infine il City Palace. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento in
hotel.
Giorno 13:
Jaipur - Fatehpur Sikri – Agra
Prima colazione e partenza in direzione di Agra. Lungo il tragitto si incontra la
città abbandonata diFatehpur Sikri, costruita nel 1569. L'imperatore Akbar volle
che la nuova città fosse una dimostrazione dello sfarzo e della potenza della sua
corte. Ma la città non si sviluppò e venne abbandonata appena 20 anni più tardi
in seguito a disordini politici e probabilmente alla carenza d'acqua: così la corte si
trasferì nella vicina Agra e Fatehpur Sikri non venne mai più abitata. Oggi i
palazzi e padiglioni di arenaria rossa, perfettamente conservati, sembrano ancora
attendere qualcuno che li riporti agli antichi splendori. Si prosegue in direzione di
Agra situata sulla sponda occidentale del fiume Yamura. All’arrivo sistemazione
presso l’Howard Park Plaza o similare. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 14:
Agra - Varanasi
Prima colazione e mattinata dedicata alla visita della città che include il famoso
Taj Mahal, mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore Moghul Shah Jahan
in memoria della moglie Arjumand Banu Begum. Il complesso è tra i patrimoni
dell'umanità dell'UNESCO dal 1983. Poco lontano, sulla stessa sponda del fiume,
sorge il gigantesco Forte di Agra dal quale si godono stupende viste del Taj
Mahal.Questa immensa fortezza, costruita in pietra rossa nel 1565, ha possenti
bastioni, lunghi poco meno di tre chilometri, che la rendono ancora più maestosa.
Anch'essa è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità. Resto della giornata a
disposizione. Cena e trasferimento alla stazione per imbarcarsi sul treno per
Varanasi. Pernottamento a bordo.
Giorno 15:
Varanasi
Arrivo al mattino a Varanasi. All’arrivo accoglienza e trasferimento all’hotel Ideal
Towers o similare. Mattina a disposizione. Nel pomeriggio visita della città di
Varanasi, città situata sulle sponde del fiume Gange, è uno dei luoghi più sacri di
tutta l’India. I pellegrini Indù vi giungono per bagnarsi nelle acque del fiume, un
rituale che purifica da tutti i peccati. Durante l’escursione si visita il tempio d’oro,
il più sacro della città e dedicato al Dio Shiva come signore dell’universo. Inoltre
si assiste alla cerimonia Aarti dai sacri Ghat che si affacciano sul fiume Gange
che sono la principale attrazione di Varanasi. Rientro in hotel, cena e
pernottamento.
Giorno 16:
Varanasi – Delhi
Sveglia al mattino presto e crociera sul fiume Gange. Si prosegue con una visita a
Sarnath nota per essere stata il luogo della prima predicazione del Buddha ed è
formata da una serie di edifici di interesse storico-religioso. Successivo
trasferimento in aeroporto per imbarcarsi sul volo per Delhi, capitale dell’India
formata da due parti distinte: Old Delhi fu la capitale musulmana tra il XVII e
XIX secolo; la New Delhi era la città imperiale eletta capitale dell’India dagli
inglesi. All’arrivo accoglienza e trasferimento in hotel, cena e pernottamento.
Giorno 17:
Delhi
Prima colazione e mattinata dedicata alla visita della Vecchia Delhi, con la tomba
di Humayun mausoleo situato in un splendido giardino e il Forte Rosso che risale
al momento di maggior fulgore della potenza Moghul. Le sue mura, di arenaria
rossa, si estendono per un paio di chilometri e variano in altezza dai 18 ai 33
metri: questa tomba del secondo imperatore Moghul, fu costruita da sua moglie
Hamida Banu. Pomeriggio a disposizione per attività a proprio piacimento. Cena e
pernottamento in hotel.
Giorno 18:
Delhi – rientro in Italia
Prima colazione e trasferimento in aeroporto in tempo utile per imbarcarsi sul
volo di rientro in Italia.
Voli interni previsti durante il programma: Udaipur – Jaipur / Varanasi Delhi
India. Un viaggio in Kerala, la terra del tè e delle palme di cocco.
Proponiamo un viaggio in Kerala, nel sud dell’India per ammirare
l’architettura portoghese di Cochin, visitare la piccola cittadina collinare di
Munnar con le sue piantagioni di tè, osservare la flora e la fauna della
riserva naturale di Periyar e rilassarsi infine sulle spiagge di Kovalam.
Giorno 1:
Italia – Mumbai - Cochin
Arrivo all’aeroporto di Mumbai e connessione con il volo per Cochin. All’arrivo
accoglienza e trasferimento in hotel. Resto della giornata a disposizione. In serata
si partecipa allo spettacolo Kathakali. Rientro in hotel, pernottamento.
Giorno 2:
Cochin
Prima colazione e mattinata dedicata alla visita di Cochin, uno dei più importanti
porti del Paese, nonché una importante base navale. Durante l’escursione si
visita la chiesa di San Francesco, la più antica dell’india, la sinagoga del XVI
secolo e le numerose case portoghesi di cinquecento anni fa. Nel pomeriggio
tempo a disposizione per attività a proprio piacimento. Rientro in hotel,
pernottamento.
Giorno 3:
Cochin – Munnar
Prima colazione e partenza in direzione di Munnar. Lungo il tragitto visita delle
piantagioni di tè. Arrivo a Munnar, cittadina immersa nel più suggestivo
paesaggio montano dell’India del Sud. Questa piccola cittadina collinare, la più
alta del Kerala, è il centro commerciale di alcune tra le più elevate piantagioni di
té nel mondo. Sistemazione in hotel. Nel pomeriggio escursione in barca sul lago.
Rientro in hotel, pernottamento.
Giorno 4:
Munnar
Prima colazione e giornata interamente dedicata ad attività a proprio piacimento.
Pernottamento in hotel.
Giorno 5:
Munnar – Periyar
Prima colazione al mattino presto e partenza in direzione di Periyar, la riserva
naturale più nota di tutto il sud dell’India. All’arrivo sistemazione in hotel. Nel
pomeriggio escursione in barca sul lago Periyar per ammirare la flora e la fauna
locale. Successiva visita di Kumily dove è possibile visitare il mercato delle spezie.
Pernottamento in hotel.
Giorno 6:
Periyar – Kottayam
Prima colazione al mattino presto e partenza in direzione di Kottayam, cittadina
arroccata tra le colline ai piedi dei Ghati Occidentali da un lato e i canali
dall’altro, è un luogo di chiese e seminari e un importante centro per la
produzione della gomma. All’arrivo escursione in barca lungo il canale tra campi
di riso, villaggi e mercati. Si attraversa la regione del Kuttanad, considerata il
granaio del Kerala. Pernottamento a bordo.
Giorno 7:
Kottayam – Alleppey – Kovalam
Arrivo al mattino a Alleppey, sbarco e trasferimento in auto a Kovalm, un tempo
paradiso degli hippy. Arrivo e sistemazione in hotel. Resto della giornata a
disposizione per attività a proprio piacimento o per effettuare massaggi
ayurvedici. Pernottamento.
Giorni 8/9:
Kovalam
Prima colazione e giornate interamente dedicate ad attività a proprio piacimento.
Pernottamento.
Giorno 10:
Kovalam – Trivandrum – Mumbai – rientro in Italia
Prima colazione e trasferimento all’aeroporto di Trivandrum in tempo per
imbarcarsi sul volo per Mumbai. All’arrivo connessione con il volo di rientro in
Italia.
Himalaya indiano: trekking nel Garhwal
Da Yamunotri a Gangotri, sino ad arrivare alle sorgenti del Gange. In un
piccolo angolo sul tetto delle nevi del mondo
Siamo nel nord dell'India, più precisamente nella regione himalayana del
Garhwal che assieme alKumaon, formano lo stato
dell'Uttarakhand(Uttaranchal sino al 2006), la Terra del Nord, in origine abitata
dai Kuninda, popolo che praticava un tipo di shivaismo primitivo.
Ora importante meta di pellegrinaggio per tutta l'India poichè ospita alcuni tra i
più sacri fiumi dell'induismo, primo fra tutti il Gange.
Il Char Dham è la zona del Garhwal che racchiude le più importanti mete di
pellegrinaggio della religione induista. I templi
di Yamunotri, Gangotri,Kedarnath e Badrinath equivalgono alle quattro
sorgenti dei quattro fiumi sacri dell'India: a Yamunotri il fiume Yamuna, a
Gangotri il fiumeGange, a Kedarnath il fiume Mandakini e a Badrinath il
fiume Alaknanda.
Gangotri
In realtà Gangotri non è il punto esatto dove sorge il Gange, o per meglio
dire Bhagirathi, ma aGaumukh, a una ventina di chilometri da Gangotri. Ma la
maggior parte dei fedeli si ferma al tempio di Gangotri, non proseguendo oltre.
Vicino alle rive del Gange, a Gangotri, la leggenda dice che si trova lo
scoglio dove Shiva si unì alla dea Ganga.
Qui siamo al confine con il Tibet, i trekking che si possono fare nei dintorni
sono meravigliosi e la fatica scompare appena ti guardi attorno.
Data la delicatezza dei rapporti politici tra Cina e India, vi consigliamo di
prendere una guida del luogo, facile da scovare, che conosca bene i percorsi e le
difficoltà che si possono incontrare.
Sicuramente se si passa per Gangotri non si può non andare a Gaumukh e ai
prati di Tapovan dove regna sovrano lo Shivling (circa 6.500 m), che sia nel
nome che nell'aspetto rappresenta il lingam di Shiva, il fallo del potente dio delle
montagne himalayane. Un altro percorso, affatto facile, ma degno di nota è verso
il Kedar Tal (circa 4.400 m).
Yamunotri
Le acque del fiume Yamuna provengono dai ghiacciai del monte Kalinda
Parvat (a circa 4400 metri d'altezza). Il tempio non è di particolare rilevanza, a
differenza del percorso che va da Janki Chatti sino al tempio di Yamunotri (una
dozzina di chilometri) in grado di svelare panorami mozzafiato. Da queste parti è
difficile incontrare turisti europei, sono soprattutto turisti indiani.
Accanto al tempio si possono scorgere i vapori bollenti delle acque termali,
sfruttati anche per cucinare cibi da offrire agli dei durante la puja (rito di offerte e
preghiere).
Kedarnath
Il tempio è dedicato a Shiva quando, trasformatosi in toro, sprofondò nel
terreno, sfuggendo così ai Pandava. Dietro al tempio spicca la cima del
Kedarnath, che raggiunge i 6900 metri d'altezza. Anche in questo caso
la sorgente del Madakini si trova a una dozzina di chilometri a nord del
tempio, oltre il lago di Gandhi Sarover (dove furono sparse ceneri del Mahatma
Gandhi).
Badrinath
Nominato Badrinath in onore di Visnu, il tempio gode di una spettacolare
collocazione sulla cima del Nilkantha (circa 6500 m).
I dintorni di Badrinath sono costellati da piccoli templi consacrati al dio Visnu.
Alla Ricerca del Sacro
Faremo un viaggio in altre dimensioni che lascerà memorie senza tempo, con
indimenticabili albe e tramonti sui fiumi sacri del Gange e della Yamuna, le cui
acque ci parlano di antichi apprendimenti, di sacri messaggi lanciati all’uomo
dall’aldilà.
Durante il seminario parteciperemo a lezioni sullo Yoga alla ricerca delle
potenzialità spirituali più elevate dell'essere umano, visiteremo antichi Templi
ascoltando insegnamenti sulla storia di quei monumenti artistici e delle Murti
(immagini divine) che vi hanno dimora, e ci immergeremo in suggestivi racconti di
grandi personalità sante e mistici, che hanno vissuto in questi luoghi sacri e che
continuano a vivere tutt’oggi grazie alle loro opere e ai loro insegnamenti di vita.
A Vrindavana e a Jagannath Puri visiteremo luoghi suggestivi caratteristici come
Govardhana, collina sacra attorno alla quale i pellegrini camminano al suono di
canti spirituali e racconti di gesta divine. Ma anche Varshana, luogo di nascita
della regina Shrimati Radharani, compagna di giochi preferita da Krishna e
simbolo dell’Amore e del Servizio a Dio.
Visiteremo siti archeologici come quello di Konark, il tempio dedicato al deva del
Sole, uno dei più caratteristici dell’India e tra i più conosciuti nel mondo, in cui
emergono e trionfano le meravigliose forme estetiche della classicità indiana. E
poi il tempio di Jagannath, famoso in tutta l'India per la Sua magnificenza
artistica e per la divinità di Jagannath conosciuta e adorata come il Signore
dell'Universo.
Praticheremo la meditazione yoga in luoghi carichi di spiritualità, e parteciperemo
a cerimonie sacre tramandate per secoli dall’antica tradizione indiana e a bhajana
e kirtana nei templi, laudi e danze che rimandano al Divino.
Soggiorneremo in veri ashrama per fare l’esperienza diretta di una vita semplice,
di una spiritualità calata nel quotidiano, secondo i principi dell’antica tradizione
dello yoga.
Per nutrirci anima e corpo gusteremo piatti vegetariani con preparazioni tipiche
locali, assaporando gusti e profumi di un cibo preparato e offerto in sacrificio.
Incontreremo Autorità del luogo, esponenti a livello socio-culturale, religioso,
politico ed economico della realtà indiana, illustri rappresentanti di antiche
Sampradaya o Scuole tradizionali e faremo visita a prestigiose istituzioni ed
università nell’ambito delle Discipline Yoga e Ayurveda.
Cosa faremo:
Meditazione al mattino
Asana e pranayama al mattino
Lezioni del Seminario “Alla Ricerca del Sacro”
Canti tradizionali
Cerimonie sacre
Cosa vedremo:
Tempio di Shri Krishna Balarama Mandir
Tempio di Radha-Govindaji
Tempio di Shri-Radharamana
Sacro fiume Yamuna
Keshi Ghata
Tempio di Shri Madhana-Mohana
La Collina di Govardhana
Laghi sacri: Radhakunda e Shyamakunda
Deura Baba
Jagannath mandir
Tempio di Tota-Gopinath
Siddha Bakula
Gambira
Giornata a Konark (tempio del Dio del Sole). Riconosciuto patrimonio
dell’umanità.
Diwali, chiamata anche Dipavali, è una delle più importanti feste induiste.
Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata "festa delle luci", durante
la festa si usa infatti accendere delle luci (candele o lampade tradizionali
chiamate diya). In molte aree dell'India i festeggiamenti prevedono spettacoli
pirotecnici. La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta del
ritorno del re Rama della città di Ayodhya dopo 14 anni di esilio in una foresta.
Il popolo della città al ritorno del re accese file (avali) di lampade (dipa) in suo
onore, da qui il nome Dipawali o più semplicemente Diwali. I festeggiamenti per
Diwali si protraggono per cinque giorni nel mese hindu di ashwayuja che
solitamente cade tra ottobre e novembre, per induisti, giainisti e sikh è la
celebrazione della vita e l'occasione per rinsaldare i legami con famigliari e amici.
La commemorazione della scomparsa di Shrila Prabhupada: mistico vaishnava
indiano. Maestro spirituale della catena disciplica fondata da Caitanya
Mahaprabhu.
La festa della collina Govardhana: famosa nei lila (avventure divine) di Krishna e
degli abitanti di Vrindvana.
ASIA - India - SHIVARATRI A BENARES: le nozze di
Shiva e Parvati
Un viaggio in India a Varanasi (Benares) in occasione di Shivaratri, le nozze di
Shiva e Parvati, una tra le più coinvolgenti ricorrenze religiose induiste che trova
il suo naturale luogo di celebrazione a Benares, l’antica Kashi dei Veda, città di
bellezza e vitalità uniche. Il viaggio tocca luoghi poco conosciuti di elevato valore
spirituale, artistico e storico; &e...
1°g., partenza in volo per Delhi
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente indiano di e trasferimento
all’hotel Florence Inn nei pressi della stazione di Nuova Delhi.
2°g. Delhi - Allahabad
Giornata di riposo. La partenza in treno per Allahabad è alle 17.10 con arrivo alle
23.56; si utilizzano carrozze di seconda classe con aria condizionata.
Sistemazione presso l’hotel Kanha Shyam (4 stelle). Allahabad, l’antichissima
Prayaga, è un centro spirituale induista dove di trova il Triveni, la confluenza dei
fiumi Gange, Yamuna e del mitico Saraswati, considerato il luogo più sacro
dell’India del Nord, dove ogni 12 anni si celebra il ciclopico raduno mistico
induista del Kumbhamela
Crociera sul Gange da Sitamarhi a Benares
3°g. Allahabad - Sitamarhi – Virojpur
Da Allahabad con circa due ore di guida si raggiunge Sithamarhi, dove verso
le 10 si salpa per la crociera, osservando la vita dei villaggi che si affacciano
sul fiume e degli animali acquatici che ancora lo popolano. Si segue il Gange
fino a Virojpur, impiegando circa 6 ore e pranzando a bordo. A Virojpur si
cena e si trascorre la notte in un campo attrezzato.
4°g. Virojpur - Vindyachal
Si lascia Virojpur il mattino presto raggiungendo Vindhyachal verso fine
mattina, dove si trascorre la giornata visitando i templi che si trovano sulla
collina sacra, tra cui l’importantissimo tempio di Mai Anandamai. In
quest’area, che costituisce uno dei più importanti santuari tantrici
dell’India del nord, sono collocati tre templi dedicati a Shiva
(Vankhandisvara, Ramesvara e Muktesvara) e tre alla Dea (Vindhyavasini,
Astabhuja e Kali) nei loro aspetti benefici e terribili. I templi sono costruiti
ai vertici di due triangoli che si intrecciano a formare un esagramma
cosmico, simbolo esoterico dell’unione della coppia celeste, che viene
percorso dai pellegrini con una camminata di circa tre ore. La sera ci si
sistema in un campo attrezzato sulle colline di Vindhyachal.
5°g. Vindyachal - Mirzapur - Chunar
Partenza il mattino presto, si raggiungono i gath di Mirzapur in pulmino e
dopo una breve visita ci si imbarca di nuovo. Dopo circa cinque ore di
navigazione si arriva a Chunar, roccaforte fortificata nel XVI secolo
dall’imperatore afgano Sher Shah e poi conquistata, dopo i vani tentativi
dell’imperatore moghul Humayun, dal suo figlio e successore Akbar. Qui si
trova anche il mausoleo del santo sufi afgano Shah Quasim Sulaimani,
immerso in un’atmosfera di pace spirituale sospesa nel tempo. La sera ci si
sistema in un campo attrezzato a Chunar.
6°g. Chunar – Ramnagar – Benares (Varanasi)
Partenza per Benares; ci si ferma lungo il tragitto al tempio di Sitala ad
Adalpura e al villaggio di Ramnagar, dove si visita il palazzo del Maharaja di
Benares, che ancora vi risiede. Si giunge a Benares nel primo pomeriggio e si
sbarca ad Assi Ghat, dove è ubicato lungo il fiume l’Hotel Palace on Ganges,
uno degli “heritage hotels” dell’India, dove si alloggia. Si dedica il resto
della giornata all’esplorazione della città, iniziando da una passeggiata lungo
il Gange fino al Dasashvamedh, il gath principale, per l’aarti serale.
7°g. Benares
Oggi si svolge il circuito sacro di Panchakroshi, che coinvolge stuoli di
giovani che cercano di percorrere in 24 ore gli 88 km del Kashi Kshetra, un
percorso a semicerchio che partendo dalle rive del sacro fiume ingloba il
territorio sacro della città. Si segue parte del circuito… con un pulmino. Si
torna quindi sui ghat, proseguendo l’esplorazione e godendo dell’aarti al
tramonto.
8°g. Benares
Oggi è il giorno di Shivaratri. S’inizia la giornata godendo dell’alba sul Gange
dalla barca e ci si immerge nella visita della città, percorrendo i ghat e
visitando i luoghi più sacri di Benares sacra: Lolarka Kund, Harischandra,
Mansing Ghat, Sitala Mandir, Dasashvamedh, Visahvanath, Manikarnika.
Dopo l’aarti serale si avvicina ai ghat la grande, coloratissima, processione
di Shivaratri, uno dei momenti più intensi del viaggio, dove ci si immerge
nella folla dei devoti, tra rullii di tamburi, carri addobbati e personaggi che
raffigurano il pantheon induista, condividendo l’ebbrezza dei devoti.
9°g. Benares – Delhi
Dopo colazione ci si reca a Sarnath nei pressi di Varanasi, luogo legato alla
memoria della prima predicazione del Buddha e centro di irradiazione della
cultura buddista nel mondo. Il museo archeologico, il primo ad essere stato
istituito in India, possiede inestimabili tesori d’arte dell’epoca Maurya (II
secolo a.C.) ed il bellissimo Dhamekha Stupa nel Parco delle Gazzelle è di
straordinaria suggestione; tutt’attorno vi sono monasteri buddisti di ogni
tradizione. Rientrati in città ci si reca alla stazione per prendere alle 17.10
il treno per Delhi, utilizzando carrozze letto con aria condizionata di
seconda classe.
10°g. Delhi
L’arrivo a Delhi è previsto alle 7.25 del mattino. A Delhi si ha a disposizione
una stanza presso il medesimo hotel utilizzato all’arrivo. E’ a disposizione
del gruppo anche un pulmino con autista e guida per eseguire una visita
della città. In tarda serata trasferimento all’aeroporto internazionale: buona
parte dei voli per l’Italia parte nelle primissime ore del mattino.
11°g., Delhi – Italia Arrivo in Italia.
ALCUNE NOTE SU SHIVARATRI
La notte di Shivaratri, notte di luna nuova del mese lunare di febbraio-marzo
(Phalgun), si celebra la festa per le nozze di Shiva e Parvati, la coppia divina dalla
cui unione si manifesta l’energia del cosmo. Questa celebrazione dell’atto creativo
che dà vita all’universo viene vissuta in uno spirito di totale, festoso abbandono
dai fedeli del Grande Dio e della Dea, e trova il suo più naturale luogo di
celebrazione a Benares, l’antica Kashi, la città sacra vivente più antica al mondo
considerata nella tradizione vedica il ventre di Shiva. A Kashi, secondo il mito, il
Dio stesso ha cercato l’espiazione e la liberazione dal peccato di brahamanicidio
commesso con la decapitazione del dio vedico Daksha.
La benevolenza della coppia divina che garantisce la liberazione dal ciclo delle
rinascite si festeggia con una notte di purificazione (Yoga) e di ebbrezza (Bhoga),
la cui indissolubile complementarità, quintessenza dello spirito di Kashi, viene
rappresentata in un antico rilievo del tempio di Kardameswara, dove, accanto al
guru che sgrana il rosario immerso nella recitazione dei mantra, il discepolo
prepara il bhang, l’inebriante mistura che è tradizionalmente consumata da tutti i
devoti per Shivaratri.
Sulle orme d i
“Autobiografia di un Yogi”
Pellegrinaggi ai santi e ai luoghi sacri
dei maestri del Kriya Yoga
Questo pellegrinaggio ci porterà in alcuni dei posti più famosi nominati
nell’autobiografia di Yoganandaji. Ne seguiremo i passi mentre studiava con il suo grande maestro
e visitava i santi e i luoghi sacri dell’India del nord. Ogni luogo è unico per arte, cultura e
soprattutto per le specilai vibrazioni spirituali.
Cari Amici,
il pellegrinaggio è una componente importante di tutte le tradizioni religiose. È un atto di
consacrazione, che esprime il nostro desiderio di essere trasformati dalle vibrazioni purificanti
di luoghi resi sacri da santi e devoti. È inoltre un atto di fede, mostra la nostra fiducia che Dio
guiderà sicuramente i nostri passi fino alla fine del viaggio.
Le parti salienti di questo pellegrinaggio includono la meditazione nella casa di Yogananda a
Calcutta, la visita agli ashram di Sri Yukteswar a Serampore e a Puri, giornate sulle rive e nelle
vicinanze del sacro Gange a Varanasi e Rishikesh, e visite al nuovo Ananda Sangha Ashram a
New Delhi.
Dal momento che questo pellegrinaggio è dedicato ai Maestri e alle pratiche del sentiero del Kriya
Yoga, vi saranno incontri giornalieri con esercizi di ricarica, canti e meditazione, così come periodi
di canti e meditazione in ogni santuario che visiteremo. Per questo motivo è necessario conoscere
e praticare già queste tecniche.
Con noi sarai molto più di un semplice turista o di un pellegrino: sarai parte della nostra famiglia
spirituale, che include amici e affiliati dei centri nel mondo; godrai dell’amorevole amicizia dei
parenti di Yoga e dei suoi discepoli indiani e dei santi e saggi di questa
santa terra.
Non vediamo l’ora di condividere con te questa esperienza gioiosa e
trasformante!
Con amore e benedizioni,
Itinerario
Calcutta
Questo è il punto più intenso del pellegrinaggio, andremo diverse volte a
visitare la casa della famiglia di Yogananda, dove egli ha trascorso i suoi
primi anni di ricerca spirituale. Nella stanza per la meditazione nel
piccolo attico, ha avuto visioni della Madre Divina e di Krishna e
potremo meditare proprio in quel luogo. Il padre di Yogananda e Sri
Yukteswar erano discepoli dello stesso maestro, e Sri Yukteswar visitava
regolarmente questa casa per meditare con la famiglia. Prima della partenza di Yogananda per gli
Stati Uniti, Babaji vi si recò per benedirlo e lo incontrò proprio sulla porta della sua stanza, che
ora è diventata un tempio per la meditazione.
Visiteremo Serampore, a circa 40 km da Calcutta, dove per circa dieci anni Yogananda ha fatto
visita al suo guru quasi ogni giorno. Canteremo e mediteremo sotto l’albero di banyan dove Babaji
e i suoi discepoli apparvero per benedire Sri Yukteswar, quando concluse il suo libro La scienza
sacra. Mediteremo proprio nella stanza in cui queste due grandi anime si incontravano e dove
spesso Yogananda ha dormito. Visiteremo il primo ashram di Sri Yukteswar, fondato a Serampore
nel 1900 dal suo discepolo Sri Motilala Thakur e incontreremo i parenti di Yogananda che vivono
in questa zona, i discendenti di suo fratello Ananta Lal Ghosh.
Calcutta è anche la casa dell’opera di Madre Teresa, visiteremo la sua tomba e l’orfanotrofio.
Visiteremo il famoso tempio dedicato a Kali a Dakinishwar, in cui nel XIX secolo Sri Ramakrishna
Paramhansa, il grande santo del Bengala, visse e adorò la dea Kali; essa apparve anche a
Yogananda e gli permise di convertire il cognato, un uomo molto scettico.
Ci sarà tutto il tempo per acquistare vestiti indiani e doni.
Ecco ciò che i pellegrini hanno detto di aver apprezzato di più di Calcutta:
il desiderio più profondo del mio cuore è stato appagato: meditare nel “tempio dell’attico”
•
di Yogananda
trovarmi nella casa di Yogananda, dove sono stati anche Sri Yukteswar, Vivekananda,
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Anandamoyi Ma e altri santi
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il tempio di Kali, dove la statua della Madre Divina ha preso vita per Yogananda
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la camera da letto di Ramakrishna, dove ha trasmesso il suo potere a Vivekananda
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la tomba di Madre Teresa e l’incontro con le suore
Puri
Puri è una delle quattro mete principali dell’induismo; lì si trova
il famoso Jaganath Temple, dedicato a Krishna. È anche il luogo
in cui Sri Yukteswar stabilì il suo ashram sull’Oceano Indiano,
dove Yogananda trascorreva le sue vacanze estive. Il simpatico
episodio del “furto del cavolfiore”, descritto in Autobiografia di uno
Yogi, si svolse
proprio qui. È qui
che Yogananda
fece visita a Sri
Yukteswar nel 1935 ed è
anche il luogo in
lasciò il corpo nel
cui la “tigre del bengala”
1936.
Yogananda seppellì
il suo amato guru nel
terreno
in quel luogo
dell’ashram e fece costruire
un mahasamadhi
mandir dove
giorno.
potremo meditare ogni
Ci sarà la possibilità di fare anche alcune escursioni per godere l'arte e l'architettura dell’Orissa e
di visitare alcune opere caritatevoli che Ananda sostiene e aiuta da anni.
Ecco ciò che i pellegrini hanno detto di aver apprezzato di più di Puri:
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meditare nel luogo in cui Sri Yukteswar è stato sepolto sotto la sabbia
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nuotare nell’Oceano Indiano
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con mia sorpresa ho avuto la mia migliore meditazione nella stanza da letto, ora tempio, di
Bhupendranath Sanyal, discepolo di Lahiri
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comprare coloratissimi vestiti indiani e regali
Varanasi
Varanasi è benedetta dal sacro fiume Gange, lungo le cui rive si trovano più di 80 ghat, dove
residenti e pellegrini si recano per le preghiere giornaliere. Tutti i più grandi santi dell’India, tra
cui Shankaracharia, Buddha e Babaji hanno vissuto lì. Questo è il luogo in cui Yogananda ha
incontrato per la prima volta il suo guru, Sri Yukteswar, e dove Lahiri Mahasaya è vissuto e ha
insegnato il Kriya Yoga a migliaia di devoti.
Il nostro hotel (Palace on Ganges) è proprio sul Gange, cosa che ci permetterà di meditare e
camminare lungo i ghat con facilità. Visiteremo gli ashram di Lahiri Mahashaia, Ananda Moyee
Ma, Trailanga Swami, Dasashvamedh Ghat, dove Babaji è apparso, e anche Sarnath, dove è nato
il buddismo.
Varanasi è anche nota per i suoi eleganti tessuti di seta e avremo tutto il tempo per visitare i suoi
coloratissimi mercati.
Ecco ciò che i pellegrini hanno detto di aver apprezzato di più di Varanasi:
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questa è l’India vera: gioiosa, colorata, caotica, esotica
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ho potuto sentire le benedizioni di Lahiri Mahasaya quando ho toccato i suoi sandali
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le nostre meditazioni mattutine all’ashram di Anandamoyi Ma, proprio sul Gange
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le gite in barca al tramonto e all’alba
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percorrere i sentieri in cui Yogananda incontrava Sri Yukteswar
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l’ho fatto: mi sono immerso nel sacro Gange!
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camminare continuamente attorno allo stupa dove il Buddha fece il suo primo discorso
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sete, scialli, sari: ho dimenticato tutti i miei soldi al mercato!
Delhi
Visita dell’ashram Ananda Sangha a Delhi, incontro con i residenti.
Haridwar, la “Porta degli Dei”
Questa città santa è la porta dei pellegrinaggi diretti verso le più alte
vette dell’Himalaya; si trova sulla riva destra del Gange ai piedi delle
montagne Shivalik. Nei tempi antichi era nota con il nome di
Mayapuri ed è stata un luogo sacro di pellegrinaggio da tempi
immemorabili. È anche uno dei quattro centri di pellegrinaggio in
India dove, ogni dodici anni, si celebra il famoso Kumba Mela.
Pranzeremo lungo le rive del Gange. Visiteremo la tomba di Ananda
Moyee Ma e a Dheradun il mandir del suo mahasamadhi, dove la
santa ha lasciato il corpo.
Rishikesh
Ai piedi dell’Himalaya, Rishikesh è benedetta dalla presenza di numerosi ashram, santi e sadhu, e
da un’atmosfera sacra. Mediteremo lungo il Gange in vari ashram e grotte tra cui la potente
Vashishta Guha, la cui intensa pace interiore ha attratto santi e saggi per più di 5000 anni.
Visiteremo alcuni santi ancora in vita, tra cui Vanamali Devi, una saggia devota che vive in un
pittoresco ashram sul Gange; incontreremo probabilmente Swami Gyanananda a Dheradun,
gioioso kriya yogi da più di 50 anni. Mediteremo al Kutir di Swami Sivananda e sul ghat dove
meditava per ore ogni mattina e visiteremo la sua tomba alla “Società per la vita divina”.
Ci sarà del tempo libero per passeggiare, fare shopping e meditare da soli. Durante gli ultimi
giorni del pellegrinaggio avremo più tempo per rilassarci, ricaricarci, nuotare nell’oceano e
assorbire le intense esperienze vissute nei giorni precedenti.
Ecco quello che i pellegrini dicono di aver apprezzato di più di Rishikesh:
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meditare sul Gange al sorgere del sole, ascoltando le voci dei sadhu che recitano le loro
preghiere
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cantare con Vanamali Devi e ascoltare le sue sagge parole
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i ponti oscillanti sul fiume, pieni di scimmie
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il consulto con un astrologo che leggeva la mano
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la grotta di Vashista: non credevo di poter sperimentare un silenzio così profondo
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la nostra visita a Kriya yogi avanzat
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il paradiso per chi vuole comprare spendendo poco.
Volo di ritorno da Delhi, o continuazione del pellegrinaggio a Pune (vedi sotto).
Programmi combinati con il pellegrinaggio
Potete anche cominciare il vostro pellegrinaggio col nostro bellissimo …
RITIRO AYURVEDA E YOGA IN KERALA
Anche quest’anno la vacanza yoga di Ananda è in Kerala durante le due settimane che precedono
il pellegrinaggio. Il programma include trattamenti ayurvedici e massaggi, oltre a yoga e
meditazione: un modo ideale per prepararsi all’esperienza del pellegrinaggio. Le guide del
soggiorno in Kerala saranno Arjuna Lucki, Bhajana, Triveni e Nandini. Tutti i pellegrini che si
sono recati in passato prima in Kerala sono stati molto contenti di aver avuto prima il tempo di
creare uno stacco dai ritmi della vita quotidiana, riposare, purificarsi e ringiovanire.
Possibile estensione dopo il pellegrinaggio
SANTI, ASHRAM E TEMPLI NELL’INDIA DEL SUD
Il nostro pellegrinaggio comincia a Pune con un weekend internazionale con Swami Kriyananda
nella nuova comunità Ananda. Poi seguiamo "sulle orme" di Yogananda, che visitò l’India del sud
quando ritornò nel suo Paese nel 1935, e noi ne seguiremo il percorso. Nella sua Autobiografia di
uno Yogi, nel capitolo intitolato “Idillio nell’India del Sud”, scrive: “L’India del Sud, ricca di reperti
storici e archeologici, è una terra dal fascino certo e tuttavia indefinito”.