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24 eventi
ORE
«Apes Revolution»
Cliché di qualità
PAOLO CAROLI
TRENTO - Dopo una saga di
cinque capitoli negli anni ’60 e
’70, due serie tv, un remake
firmato Tim Burton e un primo
reboot tre anni fa, torna un nuovo
reboot de «Il pianeta delle
scimmie», intitolato «Apes
Revolution», diretto da Matt
Reeves e ambientato dieci anni
Il reboot
del «Pianeta
delle
scimmie»
è un film
di maniera
senza slanci
esaltanti
dopo i fatti dell’ultima pellicola,
con gli umani che si stanno
estinguendo e le scimmie di
Cesare che stanno prendendo il
controllo del pianeta.
Sarebbe quanto meno irrispettoso
e indelicato, con la presente
situazione internazionale e con la
consapevolezza di cosa sia il
cinema d’autore ed «engagé»,
affermare, come qualche
commentatore ha fatto, che
questa megaproduzione
hollywoodiana è un film
sull’integrazione fra culture
differenti e sulla leadership nelle
situazioni di conflitto. Se nel film
domenica 10 agosto 2014
vi sono culture differenti (peraltro
sarebbero uomini e scimmie
geneticamente modificate, non
propriamente «culture») che si
scontrano, ciò è solo funzionale ad
una classica trama molto (troppo)
semplice e propria del genere
apocalittico hollywoodiano, dove
un animo sensibile fra gli umani si
avvicina a un’anima sensibile
dell’altra specie, ma il dialogo di
pochi è sempre destinato a cedere
di fronte alla stupidità violenta dei
molti, con i cliché e le
semplificazioni che ci si aspetta da
un cinema che parla di un pianeta
invaso dalle scimmie. Punto.
CONCERTO | Ginevra Di Marco presenta il suo atteso concerto di domani in val Rendena per i «Suoni»
Canti e richiami d’amore in vetta
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«Fra canzone d’autore
e tradizione popolare
guardando di nuovo
a ciò che ero con i Csi»
La convivenza fra attori umani e
digitali, già tentata in molti altri
film (si veda il meno riuscito
«Avatar») appare qui molto
buona, tanto che l’umanità delle
scimmie fa più presa di quella
degli attori in carne ed ossa.
L’umanità delle scimmie è, nella
logica del film, la prova positiva e
negativa dello sgretolarsi
dell’illusione del passaggio ad una
specie superiore, poiché le
scimmie hanno pregi e difetti
degli uomini. Un buon film
manieristico, con un buon
intreccio ed il giusto ritmo di un
film di guerra fantascientifica.
OGGI AL CINEMA
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FABIO DE SANTI
twitter: @ladigeRock
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TRENTO – Ginevra Di Marco ha
legato la sua voce all’immaginario di due gruppi come i Csi
(nati dalle ceneri dei Cccp) e
i Pgr, per poi scegliere di percorrere i sentieri della musica
popolare attraverso i classici
della tradizione toscana e yiddish riletti con sensibilità e
partecipazione emotiva.
Domani, lunedì, Ginevra Di
Marco, insieme a Francesco Magnelli al pianoforte e Andrea
Salvadori alla chitarra e tzouras, sarà per la prima volta ai
«Suoni delle Dolomiti» con il live in val Rendena, alle 14, a malga Rosa, per un excursus tra la
canzone d’autore e quella popolare; brani tratti dal cantautorato italiano e dalla secolare produzione delle varie regioni d’Italia.
Di Marco, da quali presupposti
nasce questo spettacolo «Canti,
richiami d’amore»?
«Ultimamente mi sento di aver
fatto pace con il passato. Mi
sono resa conto che dopo tanti live in cui cantavo pezzi tratti dei mie ultimi due dischi, in
cui affrontavo un repertorio
legato alla musica popolare,
alla musica del mondo, di altri popoli ho deciso di tornare a guardare ciò che ero. La
necessità di costruire qualcosa di mio mi aveva portata altrove ma il tempo cambia e lenisce certi pensieri. Pensavo
che certi pezzi dei Csi avrebbe potuto cantarli solo Giovanni Lindo Ferretti, avevo quasi
paura di interpretarli e invece
ora li voglio cantare».
Che cosa le resta degli anni targati Csi e Pgr allora?
«Mi restano dentro tante cose. La prima è il rispetto profondo per la musica intesa come arte e lontana da ogni logica di profitto fine a se stesso. La forza di cercare di portare sempre avanti ciò che si
desidera senza che qualcuno
ti dica ciò che è meglio che tu
faccia, la libertà. Io sono cresciuta in un gruppo di lavoro
di persone molto più grandi di
me, ero una ragazzina, appena ventenne, e ho respirato
sempre la loro profonda indipendenza. E quelle necessità
di musica vera e libera sono
rimaste le mie anche oggi».
In quale forma?
«Oggi con i musicisti che so-
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TRENTO
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MULTISALA MODENA
Via S. F. d’Assisi, 6 - Tel. 0461/261819
Transformers 4 - L’era dell’estinzione di Michael Bay
ore 17.20
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
di Matt Reeves
ore 17.30 - 19.30
Una notte in giallo di Steven Brill
ore 17.30 - 20.20
22 Jump Street di Phil Lord
ore 19.50 - 22.00
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie (3D)
di Matt Reeves
ore 22.00
Anarchia - La notte del giudizio di James DeMonaco
ore 22.10
ROVERETO
Anarchia - La notte del giudizio
di James DeMonaco
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
di Matt Reeves
Ginevra Di Marco, già voce nei Csi, oggi sarà protagonista dei «Suoni delle Dolomiti» in val Rendena
no al mio fianco siamo completamente indipendenti rasentando il nomadismo, non
abbiamo agenzie o case discografiche e puntiamo all’autogestione totale. Io mi ritrovo
ad assemblare i cd la mattina
negli alberghi dopo i concerti
e seguo anche la vendita dei
dischi online. E un approccio
che è richiesto anche dai tempi ma che fa parte di noi profondamente, non è solo una
necessità e ci piace così, proporci senza troppe mediazioni».
Nella scaletta del concerto di domani ci saranno anche alcuni
TELEVISIONE
omaggi ad artisti italiani: come li
ha scelti?
«In questi live proponiamo anche una serie di brani d’autore, alcune canzoni che per me
significano molto, mi hanno
dato emozioni che spero di
trasmettere al pubblico dei
Suoni come “La sposa” di Giuni Russo, “Sidun” di Fabrizio
De Andrè, “ L’Ombra della luce” di Franco Battiato, “Nuena nuena” e “Malarazza “ di
Domenico Modugno”».
Quali progetti nel cassetto, oltre
l’estate?
«In autunno cominceremo a
pensare a un disco nuovo in
cui intrecceremo la nostra ricerca sulla musica popolare
(che ci dà sempre molti stimoli) con elementi più cantautoriali e rock. Fra i progetti anche quello fra musica e parole con Mauro Corona: l’ho incontrato e si è detto entusiasta di lavorare con noi».
Malga Rosa si raggiunge da Villa Rendena percorrendo in auto la strada che in nove chilometri, porta alla località Marcia (parcheggio) e da qui a piedi in mezz’ora, per un facile dislivello di 150 metri. In caso di
maltempo, alle 17 al Palatenda di Villa Rendena.
Fra le proposte la visita alla casa museo De Gasperi
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ore 18.00 - 21.10
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CINEMA TEATRO
La sedia della felicità di Michael Bay
ore 21.30
CANAZEI
Gool! di Juan José Campanella
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
ore 17.30
ore 21.15
CLES
Transformers 4 - L’era dell’estinzione
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ore 17.30
ore 21.00
PEJO
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CINEMA COMUNALE
ore 21.15
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PINZOLO
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CINEMA TEATRO
Transformers 4 - L’era dell’estinzione di Michael Bay
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ore 21.00
CINEMA TEATRO PARADISO
Belle e Sebastien di Nicolas Vanier
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FOLGARIA
Rio 2 - Missione Amazzonia di Carlos Saldanha
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
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CINEMA TEATRO MARMOLADA
ore 21.15
PREDAZZO
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ore 21.15
TESERO
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CINEMA TEATRO
Una notte in giallo di Steven Brill
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ore 19.00 - 21.15
I CINEMA TEATRO
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CAMPIGLIO
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
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SUPERCINEMA
I CINEMA TEATRO
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ore 21.15
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FESTIVAL | Si inaugura oggi il Rossini Opera
Oggi a Raitre torna «Tapis Roulant» Pesaro, via con Armida
TRENTO - Torna, oggi,
domenica, su Raitre
regionale, alle 9.40 e in
replica su Sender Bozen
alle ore 22.30,
l’appuntamento con «Tapis
Roulant», a cura della
struttura programmi della
Sede Rai di Trento. In
apertura «Le tre vite di
Alcide De Gasperi»: il 19
agosto 1954 nella sua casa
di Sella Valsugana
scompariva il grande
statista, ultimo presidente
del consiglio del Regno
d’Italia e primo della
Repubblica. A Pieve Tesino
sorge la casa museo, nello
stesso edificio dove De
Gasperi ebbe i natali il 3
aprile 1981. In quella stessa
abitazione è stato creato
un percorso museale che
non vuole essere soltanto
una raccolta collezionistica
di beni e scritti dello
statista, ma luogo di studio
e riflessione. La Rai di
Trento ha visitato questa
casa culturale, con la guida
esperta di Giuseppe Zorzi,
direttore della fondazione.
A seguire, «Cuochi
d’artificio. Antiche ricette
trentine»: oggi involtini di
trota all’orzo presentati
dallo chef Claudio
Aversano.
Qundi «Goal», cartoon
inedito delle Formiche di
Fabio Vettori. Infine,
«L’occhio borghese. Il
Trentino alla vigilia della
Grande Guerra nella
fotografia di Giovanni
Pedrotti». Il filmato che
segue dà una lettura
attenta e contemporanea
delle immagini di un
Trentino, ancora ignaro
dell’incombente tragedia
della Prima guerra
mondiale, attraverso le
stampe e le lastre di un
ricco e colto borghese,
Giovanni Pedrotti,
affascinato dalla nuova
arte fotografica (le foto
sono ora esposte a palazzo
Roccabruna e Torre Vanga,
nella mostra fotografica
«Trentino in posa).
PESARO - Un nuovo allestimento di «Armida» con la regia di
Luca Ronconi inaugura oggi a Pesaro il Rossini Opera Festival.
In cartellone un’altra nuova produzione, «Aureliano in Palmira», in prima assoluta in edizione critica e una versione semiscenica de «Il barbiere di Siviglia» realizzato dall’Accademia di belle arti di Urbino.
Al fianco delle tre principali produzioni liriche, «Il viaggio a
Reims» interpretato dai giovani talenti dell’Accademia Rossiniana; una serie di concerti (protagonisti Carmen Romeo e
Lena Belkina, Juan Francisco Gatell, Ewa Podles); la nuova tappa del percorso Rossinimania «Radio Rossini», con le incursioni jazz-rock di Giovanni Falzone e le Mosche elettriche; la sesta sessione dell’esecuzione integrale dei «Pèchès de vieillesse», in collaborazione con l’Ente concerti di Pesaro, l’Accademia musicale napoletana e la Fondazione Rossini, protagonista Bruno Canino; le «Sei sonate a quattro», eseguite dal
quartetto di Salvatore Accardo; la «Petite messe solennelle»
diretta da Alberto Zedda, con videoproiezione in diretta in
piazza del Popolo; il percorso lirico per bambini «Il viaggetto a Reims»; gli «Incontri» di presentazione dei vari titoli in
programma a cura dei musicologi della Fondazione Rossini.
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