Cartella Stampa Mostra di Bruegel a Roma

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Cartella Stampa Mostra di Bruegel a Roma
 CONTENUTI CARTELLA STAMPA
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COMUNICATO STAMPA
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SCHEDA TECNICA
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Modernità e meraviglia nellʼarte dei Brueghel SERGIO GADDI
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La pittura floreale fiamminga DORON J. LURIE
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DIDASCALIE IMMAGINI
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SCHEDA DIDATTICA IN MOSTRA
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SCHEDA CATALOGO
CONTENUTI CD
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FILE SOPRA ELENCATI
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ELENCO OPERE
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CARTELLA IMMAGINI
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PRESS RELEASE
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TECHNICAL DATASHEET
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CARTELLA CATALOGO
BRUEGHEL.
MERAVIGLIE DELLʼARTE FIAMMINGA
A cura di Sergio Gaddi e Doron J. Lurie
ROMA, CHIOSTRO DEL BRAMANTE
18 DICEMBRE 2012 > 2 GIUGNO 2013
Il Chiostro del Bramante ospita dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 Brueghel. Meraviglie dellʼarte
fiamminga, la prima grande esposizione mai realizzata a Roma dedicata alla celeberrima stirpe di artisti.
Unʼoccasione unica per ammirare i capolavori di unʼintera dinastia di eccezionale talento, attiva tra il XVI e il
XVII secolo, e ripercorrerne la storia, lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni.
Curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, Conservatore dei Dipinti Antichi al Tel Aviv Museum of Art, la
mostra fa parte di un grande progetto internazionale che approda per la prima volta nella Città Eterna in una
versione inedita e rinnovata, dopo le tappe di Como e Tel Aviv. Arricchita da quasi venti nuove opere, la
retrospettiva romana è prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con DART Chiostro
del Bramante, inserendosi in un programma di partnership ormai consolidata dopo il successo della scorsa
primavera di Miró! Poesia e luce, che continuerà con Cleopatra, prevista per lʼautunno 2013.
Con oltre 100 opere, lʼesposizione offre al pubblico la possibilità di vedere da vicino meravigliosi dipinti,
presentati in modo organico e completo nella suggestiva cornice capitolina, provenienti da importanti musei
nazionali e internazionali, e da un elevato numero di prestigiose collezioni private, nella cui estremamente
frammentaria dislocazione nel mondo, sta lʼeccezionalità di questa mostra che è riuscita a raccogliere e
mettere insieme capolavori altrimenti difficilmente accessibili, alcuni dei quali finora mai esposti al pubblico.
Unʼopportunità imperdibile dunque per apprezzare straordinari dipinti, per la prima volta in Italia, come il
magnifico Le sette opere di misericordia (1616 – 1618 ca.) di Pieter Brueghel il Giovane, in cui le diverse
rappresentazioni della carità vengono esaltate e declinate attraverso lʼintensità delle figure ritratte,
richiamando per contrapposizione il superbo I sette peccati capitali di Hieronymus Bosch (1500 ca.), o Il
ciarlatano della scuola di Bosch, entrambi presenti in mostra e mai giunti prima a Roma.
E proprio dal rapporto che con Bosch ebbe il capostipite dei Brueghel, Pieter il Vecchio (1525/1530 ca. –
1569), inizia il racconto della dinastia che, con la sua visione disincantata dellʼumanità, ha segnato la storia
dellʼarte europea dei secoli a venire. Del “maestro spirituale” Pieter Brueghel il Vecchio seppe approfondire
in chiave terrena le visioni oniriche, passando da uno stile ricercato e concentrato sulla tradizione, ad uno più
icastico e interessato alla realtà, prestando grande attenzione al paesaggio e al rapporto tra uomo e natura,
attraverso scene di danze contadine e proverbi figurati che riecheggiarono a lungo e cambiarono
definitivamente la pittura fiamminga, aprendola alla modernità. Illustratore di un mondo agreste divenuto
simbolo di una lettura sul senso della vita umana che già allʼepoca riscosse incredibile successo presso la
committenza internazionale, dopo la sua morte, i registri del comico e del grottesco tipici dei suoi lavori,
assunsero una valenza educativa che venne quindi raccolta dai figli, Pieter il Giovane (1564 –1638) e Jan il
Vecchio (1568 – 1625).
Rispetto al fratello, Pieter il Giovane ricalcò più da vicino le orme del padre (realizzando anche vere e proprie
copie, oggi a volte uniche testimonianze di originali andati perduti), di cui però seppe rinnovare lo stile e i
temi attraverso una personale elaborazione, rintracciabile in mostra per esempio nella splendida Trappola
per uccelli (1605) che, con le sue atmosfere forti e le sue tinte decise, racchiude in sé tutte le peculiarità del
Barocco Fiammingo. Mentre Jan il Vecchio, soprannominato “dei velluti” per la preziosità della sua tecnica, si
dimostrò invece più orientato al rinnovamento stilistico, diventando il riferimento imitativo per gli artisti
“bruegheliani” successivi.
La genealogia prosegue poi e si ramifica, dal patriarca alla sua più lontana discendenza, in una complicata
rete di relazioni presentata in mostra con precisione e rigore, fino agli undici figli di Jan il Giovane, cinque dei
quali pittori anchʼessi. In pieno ʻ600 lo “stile Brueghel” ha ormai assunto i tratti di un vero e proprio marchio di
qualità. Il percorso si focalizza attorno alle vicende di ciascun artista e si sviluppa secondo una logica a rete,
abbracciando riferimenti storici del periodo in esame, e analizza lʼesperienza finanche di personaggi quali
Jan van Kessel I (1626 – 1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel, e di Ambrosius Brueghel (1617
– 1675), artista di grandissima qualità ma poco conosciuto e studiato. Il percorso espositivo si chiude infine
con David Teniers il Giovane (1610 –1690), legato ai Brueghel per aver sposato la figlia di Ambrosius, e
Abraham (1631 – 1697), ultimo epigono di una discendenza che, con più di cento anni di attività, è ormai
leggendaria.
LA MOSTRA
Attraverso le opere di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua genealogia la mostra proporrà un viaggio
appassionante nellʼepoca dʼoro della pittura fiamminga del Seicento, alla ricerca del genio visionario di ben
cinque generazioni di artisti in grado di incarnare coralmente, come mai nessuno prima né dopo di loro, lo
stile e le tendenze di oltre un secolo di storia dellʼarte.
I SEZIONE - Il contesto e le origini del mito
La prima sezione è dedicata allʼambiente storico e culturale allʼinterno del quale si sviluppa lʼesperienza
artistica del capostipite dellʼintera dinastia, Pieter Brueghel il Vecchio. Nel ʻ500, mentre in Italia il lavoro di
Michelangelo, Leonardo e Tiziano si concentra sulla sublimazione ideale dellʼuomo, nei Paesi Bassi – anche
per gli effetti della Riforma protestante e delle teorie calviniste – lʼattenzione si sposta sempre più verso il
primato della natura, che inizia a trasformarsi, da semplice sfondo, a vero e proprio soggetto dellʼopera
dʼarte. I paesaggi di Henri met de Bles e di Joachim Patinir e la grande Torre di Babele di Marten van
Valckenborch e Hendrick van Cleve sono infatti i primi segnali di un cambiamento che sarà interpretato in
modo straordinariamente originale da Pieter Brueghel il Vecchio, il quale, dopo aver iniziato il suo percorso
nella bottega di Pieter Coeck Val Aelst, trova la vera figura cardine della propria formazione artistica in
Hieronymus Bosch, di cui si potranno ammirare in mostra il capolavoro assoluto I sette peccati capitali e Il
ciarlatano, realizzato con la partecipazione della sua stessa scuola.
II SEZIONE - Nel segno di Pieter Brueghel il Vecchio
La seconda sezione è dedicata ai figli di Pieter Brueghel il Vecchio: Pieter il Giovane e Jan il Vecchio. Il
primo, cronista del suo tempo, riprende i temi paterni, ma al tempo stesso riesce a svilupparli e arricchirli, in
particolar modo nelle rappresentazioni di scene contadine e di vita quotidiana, e analizza le debolezze
umane con tolleranza e comprensione – come si può cogliere nella Danza nuziale all'aperto e ne Le sette
opere di misericordia – anticipando inoltre lʼidea romantica del sublime che nasce dalla natura nel rinomato
Paesaggio invernale con trappola per uccelli. Jan il Vecchio, a differenza del fratello, è invece più mondano
ed elegante, viaggia in Italia, collabora con Rubens ed è il primo importante pittore di fiori e nature morte.
Soprannominato Jan “dei velluti” per la sua capacità tecnica sopraffina, è presente in mostra con circa 20
opere, tra le quali le raffinatissime La Tentazione di santʼAntonio nel bosco e Riposo durante la fuga in
Egitto, dove la riflessione sulla natura raggiunge ineguagliabili livelli di autonomia e vigore pittorico.
III SEZIONE - Genialità e innovazione dellʼarte fiamminga: lo stile Brueghel
Nella terza sezione vengono analizzate nel dettaglio le articolate relazioni artistiche che intercorrono tra i
numerosi membri della genealogia dei Brueghel e le loro vantaggiose collaborazioni creative con artisti
diversi, come per esempio quelle tra Jan Brueghel il Giovane e Frans Francken, Joos de Momper o Hendrick
van Balen. Lo “stile Brueghel” è ormai diventato una sorta di firma, indice di qualità, ed è per questo motivo
che molti degli esponenti della dinastia decidono di continuare a dipingere, nel solco della tradizione
familiare, come Ambrosius Brueghel (fratello di Jan il Giovane) e Jan Pieter Brueghel (figlio di quest'ultimo)
che seguiteranno a produrre soggetti quali allegorie e nature morte, cavalcando il successo di
unʼidentificazione immediata, incredibilmente riconosciuta e apprezzata dal pubblico.
IV SEZIONE - La meraviglia del mondo, simboli e allegorie
La tecnica e lo stile di Jan il Vecchio vengono ripresi dal figlio Jan il Giovane, al quale la mostra dedica un
ampio spazio, oltre che una specifica sezione tematica relativa alla pittura di genere con esplicito riferimento
naturalistico ai fiori e alle visioni simboliche. Attraverso il ricorso alle allegorie il pittore segue il percorso
tracciato per primo dal padre che, con i suoi imponenti e rigogliosi mazzi floreali, aveva creato un vero e
proprio “marchio” di successo. I fiori diventano messaggio della vanitas, esprimono con chiarezza i valori
cristiani, con richiami anche alla tradizione classica. Lʼidea del sorprendente, dellʼesotico e del meraviglioso
– rintracciabile nella diffusione tra i collezionisti dellʼepoca della moda della Wunderkammer (“Camera delle
meraviglie”) – trova nella pittura di Jan il Giovane una perfetta rappresentazione, molto in voga nel ʻ600, e
molto apprezzata dalla ricca borghesia mercantile. Ne sono testimonianza in mostra le splendide allegorie
della “guerra” e della “pace”, dellʼ“acqua”, dellʼ“amore”, dellʼ“olfatto” e dellʼ“udito”.
V SEZIONE - Lʼeredità di una dinastia
Lʼultima sezione della mostra completa la presentazione degli oltre cento anni di attività della bottega dei
Brueghel, già diventata leggendaria dalla seconda metà del ʻ600, ma non dimentica altri grandi pittori entrati
nella cerchia per vincolo matrimoniale, come David Teniers il Giovane che sposa Anna, sorella di Jan il
Giovane, ed è tra i più grandi narratori del mondo contadino quotidiano del '600, pur in assenza dei severi
giudizi di Pieter Brueghel il Vecchio. O Jan van Kessel il Vecchio, figlio di Paschasia, unʼaltra sorella di Jan il
Giovane (Jan il Giovane è il primo di dieci fratelli e a sua volta avrà undici figli), che è invece presente in
mostra in unʼesclusiva sala dedicata ai suoi minuziosi “studi di farfalle, insetti e conchiglie”. E Josef van
Bredael, che si firmerà JB per rimandare a Jan Brueghel di cui sarà un attento imitatore. Infine poi Abraham,
ultimo erede della celebre famiglia, che con uno stile che si distacca completamente dalla tradizione
familiare per diventare materico, meno calcolato e più viscerale (è significativo che il suo soprannome sia "il
fracassoso", molto lontano da quel "dei velluti" che aveva accompagnato il nonno), dopo il tradizionale
viaggio in Italia deciderà definitivamente di non tornare più nelle Fiandre, chiudendo così l'epopea della più
grande e numerosa stirpe di artisti fiamminghi, prima dellʼavvento, di lì a poco, dei nuovi linguaggi del XVIII
secolo. In occasione della mostra – che si rivolge trasversalmente a un pubblico eterogeneo e variegato
grazie alla ricchezza di suggestioni, riferimenti storici ma anche fascinazioni immediate – saranno
organizzate attività didattiche per ragazzi e, per i più piccoli, visite guidate animate e laboratori al fine di
coinvolgere attivamente i bambini, alla scoperta dellʼavvincente storia artistica e familiare della straordinaria
dinastia fiamminga dei Brueghel.
Uffici Stampa
Arthemisia Group
Adele Della Sala - [email protected]
M +39 345 7503572
Camilla Tomasino - [email protected]
T +39 06 69380306
[email protected]
Chiostro del Bramante
Raffaele Brancato - [email protected]
T + 39 06 68809035
Catalogo – Silvana Editoriale
Lidia Masolini - [email protected]
T + 39 02 61836287
SCHEDA TECNICA
Titolo
Brueghel.
Meraviglie dellʼarte fiamminga
Sede
Chiostro del Bramante
Via della Pace
00186 Roma
T +39 06 68809036
www.chiostrodelbramante.it
Date al pubblico
Dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013
Mostra prodotta e organizzata da
Arthemisia Group
DART Chiostro del Bramante
Partner istituzionali
Comune di Roma
Partner della mostra
Turismo Fiandre, Bruxelles Belgio
Special Partner
Ricola
Sponsor tecnici
Una Hotels
Freccia Rossa Trenitalia
Sony
Media partner
Dimensione Suono Due
Mostra a cura di
Sergio Gaddi
Doron J. Lurie
Progetto espositivo
Corrado Anselmi
Lighting designer
Francesco Murano
Progetto grafico espositivo
Rossana Gaddi
Catalogo
Silvana Editoriale
www.silvanaeditoriale.it
Biglietteria
MostraMI s.r.l.
Audioguide
Antenna International
Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00
(la biglietteria chiude unʼora prima)
Aperture straordinarie
24 dicembre 10:00 – 18:00
25 dicembre 16:00 – 21:00
26 dicembre 10:00 – 21:00
31 dicembre 10:00 – 18:00
1 gennaio 12:00 – 21:00
6 gennaio 10:00 – 21:00
31 marzo 10:00 – 21:00
1 aprile 10:00 – 20:00
25 aprile 10:00 – 20:00
1 maggio 10:00 – 20:00
2 giugno 10:00 – 21:00
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00
65 anni compiuti (con documento); ragazzi fino a
18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non
compiuti (con documento); militari di leva e
appartenenti alle forze dellʼordine; portatori di
handicap; ex ridotti legge; guide con tesserino se
non accompagnano un gruppo
Ridotto Gruppi € 10,00
(prenotazione obbligatoria, min 15 max 25 pax)
Gruppi Scuole € 5,00 (scuola primaria e
secondaria di primo e secondo grado,
prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax)
Scuola dellʼinfanzia € 3,00
(prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax)
Famiglia € 30,00
(solo genitori e figli - minimo 3 persone)
Omaggio
Bambini fino a 4 anni non compiuti; giornalisti con
tessera di iscrizione allʼAlbo; accompagnatori di
gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con
alunni/studenti (2 ogni gruppo); soci ICOM (con
tessera); un accompagnatore per disabile;
possessori di coupon di invito; possessori di Vip
Card Arthemisia Group
Diritti di prenotazione e prevendita:
Gruppi e singoli € 1,50 per persona
Scolaresche € 1,00 per studente
Visite guidate
(tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria
min 15 max 25, microfonaggio obbligatorio)
Scuole € 80,00
Gruppi € 100,00
Lingua straniera € 110,00
Audioguide:
Adulti € 5,00 (italiano e inglese)
Bambini € 4,00 (italiano)
Microfonaggio:
Gruppi € 30,00
Scuole € 15,00
Servizi didattici
Per bambini da 4 a 11 anni
(tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria
min 15 max 25 pax)
Laboratorio didattico € 100,00
Informazioni e prenotazioni
T 06 916 508 451
www.brueghelroma.it
Biglietteria online
www.ticket.it/brueghel
Informazioni didattica
[email protected]
Uffici Stampa
Arthemisia Group
Adele Della Sala - [email protected]
M +39 345 7503572
Camilla Tomasino - [email protected]
T +39 06 69380306
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Chiostro del Bramante
Raffaele Brancato - [email protected]
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Catalogo – Silvana Editoriale
Lidia Masolini - [email protected]
T + 39 02 61836287
Modernità e meraviglia nellʼarte dei Brueghel
Sergio Gaddi
“ʻBisogna imitare la natura stessa, non un artistaʼ. Frase che ben
si addice al nostro amico Brueghel, che definirò quindi non pittore
dei pittori, ma natura dei pittori: intendendo con ciò significare
che egli merita di essere da tutti imitato”.
Abraham Ortelius, Album amicorum
Nel corso dei secoli le definizioni su Pieter Brueghel il Vecchio si sono succedute a ritmo incalzante e in
direzioni spesso contraddittorie: contadino, borghese, crudamente realista, umanista, cattolico osservante,
riformato. Ogni categoria nella quale di volta in volta è stato inserito si è rivelata contraddittoria sul piano
critico o non sufficientemente giustificata su quello storico: della vita di Pieter il Vecchio, delle sue posizioni
filosofiche e politiche infatti non sappiamo pressoché nulla di certo. I documenti dellʼepoca che lo riguardano
in modo diretto si possono contare sulle dita di una mano e sono comunque estremamente parchi di notizie.
Questa quasi totale mancanza di informazioni sul suo conto, a cui fa da contraltare lʼestrema precisione –
alquanto rara per lʼepoca – con cui venivano datati e firmati i suoi dipinti, lo ha reso una figura enigmatica e
di conseguenza attraente per un pubblico in cerca di quellʼaura di mistero che, come da stereotipo, circonda
la genialità artistica. Ma ciò che ha permesso a Pieter il Vecchio di entrare a far parte dellʼimmaginario
collettivo è lʼattenzione rivolta dalle sue opere alla cosiddetta vita bassa, lo sguardo indulgente e spesso
partecipe su una quotidianità con risvolti goffi e disarmanti, e proprio perciò intensamente, integralmente
umani. La solennità obbligatoria, lʼossequio al potere, la retorica dei sentimenti ufficiali sono quasi del tutto
assenti dai suoi dipinti: a essere maestosa e trionfale infatti è solo la natura che assume la dignità di
soggetto – e non più solo di sfondo – della rappresentazione pittorica e che, con la sua sola presenza,
soverchia apertamente lʼuomo, ne ridimensiona le proporzioni e soprattutto lʼimportanza.
Il maestro inizia il suo percorso di formazione nella bottega di un pittore e scultore colto e poliedrico, Pieter
Coeck van Aelst, interprete del manierismo anversese e presente in mostra con tre opere emblematiche,
Madonna col Bambino, Lamentazione e il Trittico.
Tra i due cʼè una profonda differenza di stile, ed infatti Pieter Brueghel il Vecchio è sostanzialmente il solo, o
comunque il più rilevante, tra i pittori che si mantengono estranei al gusto classicheggiante, ovvero al
cosiddetto fenomeno di adesione alle correnti artistiche italiane. Lui che pure lʼItalia la conobbe a fondo nel
viaggio intrapreso fra il 1552 e il 1556, segue una propria e particolare cifra espressiva.
Bisogna considerare che, mentre in Italia il lavoro di Michelangelo, Leonardo e Tiziano portava
allʼesaltazione ideale dellʼuomo con lʼenfasi sulle virtù e sulla tensione verso la santità, nei Paesi Bassi,
anche per gli effetti della Riforma protestante e delle teorie calviniste, lʼattenzione si spostava sempre più
verso il primato della natura e del paesaggio, che inizia la sua trasformazione da semplice sfondo della
rappresentazione a soggetto vero e proprio dellʼopera dʼarte. E in questo senso il viaggio italiano ha
certamente impressionato Brueghel più per la potenza delle montagne innevate, delle vallate, delle cime,
delle acque e di tutto quanto fosse inconsueto e diverso rispetto al paesaggio pianeggiante dei Paesi Bassi,
che non per la centralità ideale della figura umana in pittura. Sente la forza assoluta della natura e prefigura
quellʼidea di sublime che Schiller arriverà a teorizzare nel corso dellʼOttocento. E forse non è un caso che
proprio dalla sensibilità del romanticismo partirà una rinnovata attenzione della critica sullʼopera del maestro
fiammingo.
I Paesaggi di Henri met de Bles e di Joachim Patinir e la Torre di babele di Marten van Valckenborch e
Hendrick van Cleve, sono i primi segnali della direzione verso la quale si muoverà in modo
straordinariamente originale Pieter Brueghel il Vecchio.
E ancora, tra la dotta Utopia di Erasmo da Rotterdam e lʼopera satirica La nave dei folli di Sébastien Brant, la
letteratura dei bestiari medioevali, le stampe tedesche e le illustrazioni a margine delle pagine dei libri di
miniature ispirano una nuova percezione della realtà, che trova nellʼopera di Hieronymus Bosch
unʼespressione figurativa inedita di un mondo fantastico e visionario. Le bizzarrie di Bosch avevano
lʼimmediata capacità di evocare lʼopposizione fra bene e male, sacro e profano, fede e superstizione, culto
del bello e seduzione per il diabolico e il grottesco.
In una lettera del 1563, don Felipe de Guevara scriveva a Filippo II che “Bosch non dipinse mai cosa alcuna,
se non in materia dʼinferno o purgatorio, che trascendesse i limiti del naturale così come poteva scorgerlo
intorno a sé: insomma, le sue invenzioni si fondano sulla ricerca di cose stranissime ma, appunto, pur
sempre naturali”.
Una chiara dimostrazione di questa tesi si ha nellʼopera che apre la mostra, i Sette peccati capitali. La terra
si presenta con la propria sfericità accentuata anche dalla forma leggermente concava della tavola, e la
sovranità del Cristo crocifisso nella fascia alta del quadro è il riferimento visivo della redenzione. Il mondo,
nel quale si muovono figure che impersonificano i peccati capitali (lussuria, ira, superbia, invidia, accidia,
gola e avarizia), è appoggiato su una rupe, oscillante tra la possibilità della salvezza e il rischio dellʼinferno,
dove i demoni e i grilli – figure tra lʼumano, lʼanimalesco e il fantasioso – sono pronti ad accoglierlo laddove
lʼumanità dovesse indulgere e soccombere al peccato.
Lʼuniverso immaginario di Bosch testimonia il terrore provato dai contemporanei nei confronti del demonio,
delle sue astuzie e dei tormenti dellʼinferno. Nel dipinto è oltremodo interessante cogliere anche un riflesso
della vanitas nella figura dellʼanziana che si specchia in unʼatmosfera grottesca e a tratti comica, che in
qualche misura sembra anticipare con una geniale intuizione le considerazioni di Pirandello sulle differenze
tra comicità, umorismo e ironia. Lʼesempio pirandelliano assai noto della vecchia signora che esce truccata e
vestita come una ragazzina e suscita il riso, fa emergere il fatto che quanti la irridono percepiscono
chiaramente un avvertimento del contrario, ma al tempo stesso sono del tutto inconsapevoli del sentimento
del contrario che diventa il dramma della persona che si rende ridicola per la sua incapacità di accettare i
segni del naturale scorrere del tempo. Percorrendo la fantasia tutta morale di Hieronymus Bosch, Brueghel
pone lʼaccento sul trascendente e lʼirrazionale, e nella sua opera si legge un evidente disincanto morale che
accompagna il suo percorso artistico nel quale si nota anche unʼamara ironia nei confronti della banalità
della vita umana. Più ancora di Bosch, lʼarte di Brueghel si nutre di questa tensione, che è resa tangibile
nellʼopposizione fra la perfezione del paesaggio e lʼumana corrotta mediocrità. Delinea la sofferenza
dellʼuomo che ha avuto la libertà, ma che ne dispone con incapacità e la sperpera nel vizio diventando
schiavo dei bisogni, delle depravazioni e del culto delle cose. È la visione di unʼumanità che segue gli idoli
della perdizione, ma che può trovare unʼoccasione di salvezza nell'esempio del Cristo trionfante della tavola
esposta a Roma, La resurrezione, oppure perdere la stessa occasione e ignorare lo stesso Cristo, come nel
celeberrimo La salita al calvario, quadro peraltro diventato sfondo e soggetto del riuscito film di Lech
Majewski del 2011, I colori della passione, dove unʼumanità distratta e superficiale è incapace di cogliere,
ora come allora, la potenza del divino che irrompe nella storia e non si rende conto dellʼimportanza di ciò che
sta accadendo, riducendo lʼaccaduto ad un semplice fatto ordinario, ambientato tra le vane occupazioni di
una folla inconsapevole.
Ma, come detto allʼinizio, Pieter Brueghel il Vecchio è maestro anche delle raffigurazioni di paesaggi animati
da popolani e dalle scene di vita agreste, e se certamente si coglie una critica graffiante dei vizi e delle follie
umane, è altrettanto vero che non è presente un particolare giudizio di condanna. Ha una spiccata
attenzione per le abitudini e i comportamenti dei contadini, ritratti soprattutto nei momenti di festa come
matrimoni e danze. Anzi, le classi più umili diventano spesso metafora dellʼintera esistenza umana, vittime
delle loro stesse pulsioni e libere di esprimere la cruda realtà del mondo.
In questa logica, unʼopera di particolare interesse è la serie completa delle sei tavole del Matrimonio di
contadini di Marten Van Cleve. I sei quadri raffigurano rispettivamente il corteo dello sposo, quello della
sposa, la presentazione dei doni, il banchetto di nozze, la benedizione del talamo nuziale e la vita
matrimoniale, momenti che mostrano numerosi dettagli rivelatori dei comportamenti e dei costumi dellʼepoca.
A partire dalla postura della sposa, lʼunica ad avere i capelli sciolti rispetto alle altre donne che la
accompagnano, che invece hanno il capo coperto dal fazzoletto. I capelli sciolti, oltre ad essere un simbolo
di seduzione che diventa esplicita nel giorno delle nozze, sono al tempo stesso segno di attrazione verso il
mistero della procreazione. Momento fondamentale che impone alla sposa un atteggiamento conseguente di
particolare sobrietà e moderazione, facendole assumere una postura adeguata, con occhi bassi e braccia
conserte. Si nota come sia nella fase di presentazione dei doni nuziali, che durante il banchetto di nozze,
questa mantiene lo stesso atteggiamento, che assume anche una valenza di difesa dagli sguardi malevoli
degli invidiosi che potrebbero inficiare la serenità della sua nuova vita. Spesso, in situazioni analoghe, veniva
posto uno specchio alle spalle della sposa per restituire allʼautore lʼeventuale sguardo negativo. Infine, nella
tavola della benedizione del talamo nuziale la sposa è in lacrime, per la consapevolezza del definitivo
abbandono della spensieratezza giovanile e per la perdita dell'innocenza verginale che segna il passaggio
alla vita adulta.
La mostra evidenzia come i temi, la tecnica e le suggestioni di Pieter Brueghel il Vecchio vengano ripresi dai
figli pittori Pieter il Giovane e Jan il Vecchio. Il primo, in particolare, si dedicherà alla fedele riproduzione delle
opere paterne, pur con occhio meno intransigente, più indulgente e attento ai particolari di quello paterno.
Nellʼestetica di Pieter Brueghel il Giovane si legge una maggiore leggerezza ed immediatezza di significato
più vicine alla cronaca e alla narrazione contemporanea. Dal raffronto tra la sua Danza nuziale allʼaperto e la
Danza nuziale di Marten van Cleve, si nota che il diverso e più accentuato taglio prospettico utilizzato da
Brueghel il Giovane con le figure in evidenza, offre al dipinto una maggiore forza dinamica rispetto al
medesimo tema trattato da van Cleve, che gioca viceversa sulla esplicita carnalità di alcune figure che si
abbandonano senza riserve agli istinti più elementari e rozzi. Ancora una volta è evidente la differenza
tematica tra la cruda rappresentazione della realtà della pittura fiamminga rispetto alla ricerca della
perfezione plastica e ideale del Rinascimento italiano. Una concretezza pratica ben evidente in unʼaltra
opera di Brueghel il Giovane, il tondo Gli adulatori, chiaramente riferita alle visioni surreali di Bosch e con
lʼiscrizione sulla cornice che ne descrive il significato: “poiché mi gira molto denaro, ho tanti adulatori attorno
a me”.
Un altro tema tipico della produzione del capostipite della dinastia e ripreso più volte dal figlio Pieter il
Giovane, è quello dei paesaggi invernali, entrati a pieno titolo nellʼimmaginario collettivo della pittura
bruegheliana. In questi dipinti la precarietà della vita umana sul fiume ghiacciato, che può cedere da un
momento allʼaltro, si rapporta alla stessa inconsapevolezza degli uccelli che si posano sotto lʼapparente
riparo di una tavola di legno che invece è la trappola stessa, azionata dalla fune che parte dalla finestra sullo
sfondo. Il tratto moralistico e pedagogico viene reso ancor più esplicito nelle Sette opere di misericordia, che
rappresenta in modo attualizzato le virtù cristiane di nutrire gli affamati, vestire gli ignudi, visitare i malati e i
carcerati, seppellire i morti, dare da bere agli assetati e ospitare i forestieri. Esposto a Roma per la prima
volta, il quadro può essere letto sia per contrasto tematico con I sette peccati capitali di Bosch, sia in
analogia con Lʼadorazione dei Magi, opera di Jan Brueghel il Giovane, figlio di Jan il Vecchio, che riesce a
traslare il fatto evangelico dalla storicità del tempo nel quale è accaduto, alla quotidianità della vita di un
villaggio fiammingo contemporaneo.
A differenza del fratello Pieter il Giovane, Jan il Vecchio è più mondano ed elegante, viaggia in Italia,
collabora con Rubens ed è il primo importante pittore di fiori e nature morte. Soprannominato Jan “dei velluti”
per la sua capacità tecnica sopraffina che lo porta alla perfezione di una pittura quasi tattile, è presente al
Chiostro del Bramante con una ricca serie di opere, tra le quali le raffinatissime La Tentazione di
santʼAntonio nel bosco e il Riposo durante la fuga in Egitto, dove la riflessione sulla natura raggiunge
ineguagliabili livelli di autonomia e vigore pittorico.
La tecnica e lo stile di Jan il Vecchio vengono ripresi dal figlio Jan il Giovane, al quale la mostra dedica un
ampio spazio e anche una specifica sezione tematica relativa alla pittura di genere con esplicito riferimento
naturalistico ai fiori e alle visioni simboliche, dove il pittore segue il percorso tracciato per primo dal padre,
che con i suoi imponenti e rigogliosi mazzi crea un vero e proprio genere pittorico di successo. I fiori
esprimono con chiarezza i valori cristiani, ma diventano anche messaggio della vanitas e riportano alla
tradizione classica. Le monumentali Grande natura morta di fiori in un vaso intagliato e Fiori in un cesto e in
un vaso dʼargilla, ne sono un esempio efficace.
Lʼidea del sorprendente, dellʼesotico e del meraviglioso, che fa riferimento alla moda e alla diffusione tra i
collezionisti della Wunderkammer (camera delle meraviglie), trova nella pittura di Jan il Giovane una perfetta
rappresentazione, molto in voga nel ʻ600 e molto apprezzata dalla ricca borghesia mercantile. Tra i numerosi
dipinti presenti in mostra, destano particolare interesse i temi allegorici, tra i quali lʼartista si muove
perfettamente a proprio agio. Molto diffuse sono le Allegorie dei quattro elementi, dove Vesta, Cerere, Urania
e Anfitrite, che rappresentano rispettivamente fuoco, terra, aria e acqua, presentano il vigore e la qualità del
loro elemento di riferimento, per rendere visibile una sorta di competizione tra le diverse forze della natura.
Nel dipinto si fa riferimento anche alla filosofia di Empedocle, che nel V secolo a.C. ipotizza la costruzione
dellʼuniverso sulla base dei quattro elementi fondamentali. Molti animali esotici come pappagalli, porcellini
dʼindia, tigri e leoni vengono inoltre aggiunti alla composizione per rendere tangibile il senso di una realtà
lontana e meravigliosa al tempo stesso.
Nei due quadri intitolati Allegoria della pace e Allegoria della guerra, che opportunamente vanno osservati
insieme, è possibile individuare una pluralità di simboli e di allusioni contrapposte. Se nellʼuno Venere e
Cupido, in un carro trainato dalle colombe della pace, spargono sul mondo fiori e gioielli simbolo di armonia
e ricchezza, nellʼaltro Marte e Aletto, furia della guerra, entrano in scena con le fiaccole in mano per
accendere gli animi alla battaglia. Mentre da una parte le architetture disegnano uno spazio ordinato dove i
contadini ballano felici, dallʼaltra diventano invece le rovine dove gli eserciti si fronteggiano nel
combattimento. Ed ancora, mentre in un quadro la pace trova il suo apice simbolico in una tavola riccamente
imbandita dove i commensali pranzano e amoreggiano al tempo stesso, nellʼaltro le armi e il fuoco dominano
la scena e la guerra diventa protagonista, assumendo il volto tetro dei lutti e della violenza.
Le articolate relazioni artistiche tra i numerosi membri della genealogia dei Brueghel (Jan il Giovane è il
primogenito di nove tra fratelli e sorelle di primo e secondo letto del padre Jan il Vecchio, e a sua volta avrà
undici figli) vengono analizzate nel dettaglio in una strutturata sezione della mostra che presenta anche le
collaborazioni creative tra Jan Brueghel il Giovane e artisti come Frans Francken, Joos de Momper,
Hendrick van Balen. Ed in conseguenza del fatto che lo “stile Brueghel” diventa rapidamente una sorta di
firma di qualità e di successo, anche altri esponenti della dinastia continuano il mestiere del pittore nel solco
della tradizione familiare. Come Ambrosius Brueghel, fratello di Jan il Giovane e Jan Pieter Brueghel, figlio di
quest'ultimo, che continuano a produrre soggetti come allegorie e nature morte, che vengono
immediatamente riconosciuti e apprezzati da parte del pubblico. Dalla seconda metà del Seicento, la bottega
dei Brueghel già diventata leggendaria, presenta altri grandi pittori entrati nella cerchia per vincolo
matrimoniale. David Teniers il Giovane, del quale è esposto, tra gli altri, il bellissimo La raccolta delle mele
del museo di Tel Aviv, sposa Anna, sorellastra di Jan il Giovane, ed è tra i più grandi narratori del mondo
contadino quotidiano del '600, pur con un occhio ben lontano dai severi giudizi del capostipite Pieter
Brueghel il Vecchio.
Jan van Kessel il Vecchio, figlio di Paschasia, altra sorella di Jan il Giovane, si esprime invece in uno stile
ancora più dettagliato dei Brueghel ed è presente in mostra in unʼesclusiva sala dedicata ai suoi minuziosi
Studi di farfalle, insetti e conchiglie.
E c'è anche chi, come Josef van Bredael, si firmerà JB per rimandare a Jan Brueghel, di cui sarà un attento
imitatore. Lʼultimo esponente della famiglia Brueghel è Abraham, che dopo il tradizionale viaggio in Italia
deciderà di non tornare più nelle Fiandre. Il suo stile italiano si distacca completamente dalla tradizione
familiare per diventare materico, meno calcolato e più viscerale. Ed è significativo che il suo soprannome
fosse "il fracassoso", un aggettivo molto lontano da quel "dei velluti" che aveva accompagnato il nonno e che
chiude l'epopea della grande famiglia Brueghel, prima dei nuovi linguaggi del XVIII secolo.
La pittura floreale fiamminga
Doron J. Lurie
Nei Paesi Bassi del XVII secolo, il genere pittorico delle nature morte con fiori veicolava spesso un
messaggio morale, racchiuso nel termine vanitas (un riferimento allʼincipit del libro delle Ecclesiaste: “Vanità
delle vanità, tutto è vanità”).
I fiori simboleggiavano qualcosa di bello ma transitorio, un concetto adatto a esprimere lʼidea di vanitas:
“ogni cosa bella è destinata a perire”. Prova del fatto che questi dipinti non erano una rappresentazione
innocente e realistica di un vaso di fiori è che spesso ritraggono varietà che non fioriscono nello stesso
periodo dellʼanno.
Nei Paesi Bassi, i fiori si diffusero come soggetto pittorico a se stante solo nel tardo XVI secolo e lʼartista di
punta fra i pionieri di questo genere fu Jan Brueghel il Vecchio, soprannominato “dei velluti”. Suo figlio, Jan
Brueghel il Giovane, si distinse a sua volta nel medesimo tipo di composizioni. Una conseguenza del
fenomeno della specializzazione in particolari soggetti fra i pittori fiamminghi del XVII secolo fu la tacita
concorrenza fra gli artisti, tanto sul piano della perizia tecnica quanto in fatto di conoscenze botaniche. Così,
per esempio, in un particolare dipinto di Jan Brueghel il Vecchio è possibile identificare cinquantotto diverse
specie di fiori.
Il genere floreale presenta innumerevoli variazioni: fiori e frutta in un cestino di vimini, fiori in un vaso di
vetro, una combinazione di fiori e gioielli preziosi sparsi su un tavolo, fiori con farfalle, lumache, formiche,
lucertole e così via (la farfalla simboleggia lʼascesa dellʼanima al cielo, la lumaca è la raffigurazione simbolica
del lento, inesorabile trascorrere del tempo, la formica illustra i diligenti preparativi per il futuro). Si avevano
anche combinazioni di fiori “vivi” e fiori recisi, i cui gambi giacevano su un tavolo prossimi allʼappassimento, o
ghirlande di fiori a ornare dipinti raffiguranti un santo, o la Madonna e il Bambino - di solito, queste opere
erano frutto della collaborazione fra due artisti, uno specializzato nella realizzazione delle figure, lʼaltro nella
resa dei fiori. Ne è un esempio la collaborazione fra Pieter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio nella
Madonna col Bambino e ghirlanda di fiori (1616-1618 circa), o quella fra Jan Brueghel il Giovane e
Bartolomeo Cavarozzi nella Sacra Famiglia circondata da una ghirlanda di fiori (1620-1625 circa), entrambi
esposti in mostra.
In molti di questi dipinti compaiono vasi ornati da rilievi in stile classico, contenenti ricchi mazzi floreali e,
sparsi sul tavolo come fossero caduti, altri fiori. Questi dipinti presentano unʼeccellente resa delle delicate
sfumature e dei ricchi giochi di luci e ombre.
I fiori simboleggiano spesso la primavera, la giovinezza, la fioritura, i cinque sensi (per esempio nei dipinti ad
essi dedicati), o possono essere attributi a Flora, dea della natura, o a Aurora, dea dellʼalba.
Inoltre i fiori rimandano a precisi valori cristiani: il giglio rappresenta lʼamore, la rosa bianca la purezza, la
viola del pensiero richiama la divinità, il giglio di sabbia raffigura la grazia.
Talvolta, vengono utilizzati anche dei giochi di parole, come nel caso dellʼetimologia del garofano, che può
indicare lʼincarnazione di Cristo.
Nella letteratura greca e latina, la rosa è simbolo della dea dellʼamore (Afrodite/Venere): il legame fra il fiore
e la dea è molto antico e risale alla tradizione secondo la quale, al momento della nascita di Venere, la rosa
sbocciò dalla terra.
Orazio utilizza il simbolismo della rosa per indicare qualcosa di fuggevole, con una breve aspettativa di vita.
Cesare Ripa fa lo stesso riferimento quando scrive “la rosa è lʼultimo di tutti i fiori a sbocciare e il primo ad
appassire, come racconta Anataeus. A giusta ragione le nostre vite sono paragonate alla rosa che, pur bella
e piacevole, secca e appassisce nel giro di un giorno, come nei versi in cui Virgilio ne celebra la bellezza e la
delicatezza”. Mentre secondo Boccaccio, le rose contengono in sé unʼambiguità: “…percioché rosseggiano
et pungono. Il che pare essere cosa propria di libidine… Et così, sì come per un certo spatio la rosa ci diletta,
et in breve si marcisse, la libidine ancho è una breve gioia et una cagione di lunga penitenza…”.
DIDASCALIE BRUEGHEL
1
Pieter Brueghel il Vecchio, e bottega
La Resurrezione, 1563 ca.
Olio su tavola, 107 x 73,8 cm
Belgio, collezione privata
2
Hieronymus Bosch
I sette peccati capitali, 1500 - 1515
Olio su tavola, 86,5 x 56 cm
Ginevra, Geneva Fine Arts Foundation
3
Pieter Brueghel il Giovane
Danza nuziale allʼaperto, 1610 ca.
Olio su tavola, 74,2 x 94 cm
U.S.A., collezione privata
4
Pieter Brueghel il Giovane
Le sette opere di misericordia, 1616 -1618
ca.
Olio su tavola, 44 x 57,5 cm
Bruxelles, collezione privata
5
Pieter Brueghel il Giovane
Trappola per uccelli, 1605
Olio su tavola, 50,5 x 61 cm
Ginevra, collezione Torsten Kreuger
6
Jan Brueghel il Vecchio
La Tentazione di santʼAntonio nel bosco,
1595 ca.
Olio su rame, 42,3 x 57,3 cm
Collezione privata, per gentile concessione
della Galleria Luigi Caretto, Torino
7
8
9
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria dellʼolfatto, 1645-1650 ca.
Olio su tela, 57 x 82,5 cm
Ginevra, collezione Diana Kreuger
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria dellʼudito, 1645 – 1650 ca.
Olio su tela, 57 x 82,5 cm
Ginevra, collezione Diana Kreuger
Marten van Valkenborch, e Hendrick van Cleve
La torre di Babele, 1580 ca.
Olio su tela, 53 x 76 cm
Francia, collezione privata
10
11
12
Marten van Cleve
Danza nuziale, 1570-1580 ca.
Olio su tela, 81,5 x 112,5 cm
New York, Joseph e Lieve Guttmann
Marten van Cleve
Matrimonio di contadini (6 pannelli),
Olio su tavola, 1-2, 4: 33,7 x 68,5 cm
3: 33,8 x 68,5 cm (2 elementi)
6: 33,6 x 68,6 cm
New York, collezione privata
Scuola di Hieronymus Bosch
Il ciarlatano, post 1500
Olio su tavola, 83,3 x 114 cm
Gerusalemme, The Israel Museum
13
14
15
Pieter Brueghel il Giovane
Gli adulatori, 1592 ca.
Olio su tavola circolare, 18,5 cm (diam.)
Maastricht, collezione privata
Jan Brueghel il Vecchio
Riposo durante la fuga in Egitto, 1602 – 1605 ca.
Olio su rame inserito su tavola, 15 × 11,5 cm
Gent, collezione privata
Jan Brueghel il Vecchio
Paesaggio fluviale con bagnanti, 1595-1600
Olio su rame, 17 x 22 cm
Svizzera, collezione privata
16
17
18
Jan Brueghel il Vecchio, e Pieter Paul Rubens
Rissa di contadini che giocano a carte,
Olio su tavola, 94 x 124 cm
Lussemburgo, collezione privata
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio fluviale con contadini, 1640 ca.
Olio su rame inserito su tavola, 38 x 50 cm
Regno Unito, collezione privata
David Teniers il Giovane
Paesaggio fluviale con maniero e un viaggiatore
esausto aiutato da un popolano vicino a una
locanda, 1645 - 1650 ca
Olio su tavola, 36 x 47,8 cm
Collezione privata
19
20
21
Ambrosius Brueghel
Nature morte con fiori, 1660 - 1665
Olio su tavola, 12,5 x 26,5 cm (ciascuno)
Vermont, collezione privata
Jan Brueghel il Giovane
Incontro tra viaggiatori, 1630 ca.
Acquerello bruno e inchiostro bruno su carta, 17 ×
16,7 cm
Bruxelles, collezione privata
Jan van Kessel il Vecchio
Studio di farfalle e altri insetti, 1657
Olio su tavola, 36,5 x 48,5 cm
Collezione privata
ELENCO OPERE
01
David Teniers il Giovane
con maniero e un viaggiatore esausto aiutato da
un popolano vicino a una locanda, 1645 - 1650
circa
Olio su tavola, cm 36 x 47,8
Collezione privata
02
Ferdinand van Kessel il Vecchio, e Studio di
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria della terra e dell'estate (Cerere) con il
Castello di Tervueren sulla sinistra, 1670 circa
Olio su tela, cm 62 x 94
Belgio, collezione privata
New York, collezione privata
07
Scuola di Hieronymus Bosch
Il ciarlatano, post 1500
Olio su tavola, cm 83,3 x 114
Gerusalemme, The Israel Museum
08
David Teniers il Giovane
La raccolta delle mele, 1650 circa
Olio su tela, cm 97 x 116
Tel Aviv, Museum of Art
09
Jan Brueghel il Giovane
Adorazione dei Magi, 1625 circa
Olio su tavola, cm 34,5 x 53
Tel Aviv, Museum of Art
03
Jan Pieter Brueghel
Mazzo di fiori in un vaso, 1654
Olio su tela, cm 61x 41
Collezione privata
10
Jan Brueghel il Giovane, e Hendrick van Balen
Allegoria dei quattro elementi, 1630 circa
Olio su tavola, cm 66 x 104
Tel Aviv, Museum of Art
04
Philips Brueghel
Paesaggio con il Tempio di Vesta a Tivoli, 1660
circa
Olio su tavola, cm 20,9 x 24,7
Belgio, collezione privata
11
Pieter Brueghel il Giovane
Paesaggio invernale con trappola per uccelli,
primo quarto del XVII secolo
Olio su tavola, cm 37 x 57
Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte
05
Pieter Coecke van Aelst
Madonna col Bambino con velo, san Giovanni e
angelo in un vasto paesaggio con rovine, 1550
circa
Olio su tavola, cm 91 x 58,5
Collezione privata
12
Cornelis van Cleef
Madonna col Bambino, 1545 circa
Olio su tavola, cm 31 x 23
Milano, collezione privata, per gentile concessione
della Galleria Luigi Caretto, Torino
06
Marten van Cleve
Matrimonio di contadini (6 pannelli),
Olio su tavola,
1-2, 4: 33,7 x 68,5 cm
3: 33,8 x 68,5 cm (2 elementi)
6: 33,6 x 68,6 cm
13
Henri met de Bies (Civetta)
Paesaggio fantastico con lʼIncontro di Emmaus,
1525 - 1530
Olio su tavola, cm 34 x 49
Collezione privata
Per gentile concessione della Galleria Luigi
Caretto, Torino
14
Jan Brueghel il Giovane, e Hendrick van Balen
Paesaggio boschivo con la Madonna e il
Bambino, 1626 circa
Olio su tavola, cm 47,8 x 28,6
Milano, collezione privata, per gentile concessione
della Galleria Luigi Caretto, Torino
15
Jan Brueghel il Vecchio
La Tentazione di sant'Antonio nel bosco, 1595
circa
Olio su rame, cm 42,3 x 57,3
Collezione privata, per gentile concessione della
Galleria Luigi Caretto, Torino
16
Jan Brueghel il Vecchio e Joost de Momper
Ampio paesaggio di montagna con pellegrini,
1610 circa
Olio su tavola, cm 47,4 x 75
Collezione privata, per gentile concessione della
Galleria Luigi Caretto, Torino
17
Jan Massys
Adorazione dei Re Magi, 1530 circa
Olio su tavola, cm 102,7 x 97
Per gentile concessione della Galleria Luigi
Caretto, Torino
18
Joachim Patinir
Paesaggio roccioso con San Gerolamo, 1515 –
1520
Olio su tavola, cm 30 x 41
Collezione privata, per gentile concessione della
Galleria Luigi Caretto, Torino
19
Pieter Coecke van Aelst
Lamentazione, 1535 - 1540 circa
Olio su tavola, cm 74 x 64,5
Collezione privata, per gentile concessione della
Galleria Luigi Caretto, Torino
20
Abraham Brueghel
Grande natura morta con frutta in un paesaggio,
1670
Olio su tela, cm 97 x 136,5
Collezione privata
21
Abraham Brueghel
Natura morta con frutta e uccello esotico, 1670
Olio su tela, cm 70 x 84,5
Delft, collezione privata
22
Ambrosius Brueghel
Mazzo di fiori in un vaso di vetro, 1650 - 1660
circa
Olio su rame, cm 25 x 20,5
New York, collezione privata
23-24
Ambrosius Brueghel
Nature morte con fiori (coppia di dipinti), 1660 –
1665
Olio su tavola, cm 12,5 x 26,5 (ciascuno)
Vermont, collezione privata
25
Ambrosius Brueghel
Natura morta con fiori in un vaso d'argilla, 1645
circa
Olio su tavola, cm 20,5 x 11,5
Amsterdam, collezione privata
26
Ambrosius Brueghel
Vaso di tulipani, 1645 - 1650 circa
Olio su tavola, cm 24,5 x 14,5
Amsterdam, collezione privata
27
David Teniers il Giovane
Contadini in una taverna, 1655 - 1660 circa
Olio su tavola, cm 30,5 x 25,2
Collezione privata
28
David Teniers il Giovane
Paesaggio con pastori, 1640 - 1645 circa
Olio su tavola, cm 17 x 23,5
Collezione privata
29
Ferdinand van Kessel il Vecchio
Cesto di frutta su un davanzale, 1680 – 1688
Olio su tavola, cm 17 x 23
Belgio, collezione privata
30
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria della guerra, 1640 circa
Olio su tela, cm 69,2 x 91
Regno Unito, collezione privata
31
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria della pace, 1640 circa
Olio su tela, cm 66,5 x 90,6
Regno Unito, collezione privata
32
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria dell'acqua, 1630 circa
Olio su tavola, cm 47,5 x 76,2
Collezione privata
33
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria dell'amore, 1648 – 1650 circa
Olio su rame, cm 88 x 104
Regno Unito, collezione privata
34
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria dell'olfatto, 1645 - 1650 circa
Olio su tela, cm 57 x 82,5
Ginevra, collezione Diana Kreuger
35
Jan Brueghel il Giovane
Allegoria dell'udito, 1645 - 1650 circa
Olio su tela, cm 57 x 82,5
Ginevra, Collection Diana Kreuger
36
Jan Brueghel il Giovane
Bouquet corona imperiale in vaso dipinto con
manici, 1620 – 1622
Olio su tela, cm 73 x 55,7
Belgio, collezione privata
37
Jan Brueghel il Giovane
Contadini di ritorno dal mercato, 1630 circa
Olio su rame inserito su tavola, cm 12,7 x 15
New York, collezione privata
38
Jan Brueghel il Giovane
Fiori in un cesto e in un vaso d'argilla, 1640 1645 circa
Olio su tavola, cm 53 x 80
Olanda, collezione privata
39
Jan Brueghel il Giovane
Grande natura morta di fiori in un vaso intagliato,
1630 circa
Olio su tavola, cm 130,5 x 88
Ginevra, Maître Gérard de Cerjat
40
Jan Brueghel il Giovane
Incontro tra viaggiatori, 1630 circa
Acquerello bruno e inchiostro bruno su carta, cm
17 x 16,7
Bruxelles, collezione privata
41
Jan Brueghel il Giovane
Mazzo di fiori con gigli rossi in un vaso sferico
dipinto, 1635 circa
Olio su tavola, cm 59,7 x 45,7
Bruxelles, collezione privata
42
Jan Brueghel il Giovane
Natura morta con fiori in un vaso di vetro, 1637 1640 circa
Olio su tavola, cm 54,3 x 36
Zurigo, collezione privata
43
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio boschivo con la Vergine, il Bambino,
san Giovannino e l'angelo, 1645 - 1650 circa
Olio su tela, cm 115,5 x 167,5
Ginevra, collezione privata
44
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio con la Madonna, il Bambino e angeli,
1630 circa
Olio su tavola, cm 55 x 75
U.S.A., collezione privata
45
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio fluviale con contadini, 1640 circa
Olio su rame inserito su tavola, cm 38 x 50
Regno Unito, collezione privata
46
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio fluviale con mulino a vento e chiesa,
1625 - 1630 circa
Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 14,8
x 24,6
Collezione privata
47
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio fluviale con veduta panoramica di
Anversa, 1620 circa
inchiostro bruno su carta, cm 22 x 32
Collezione privata
48
Jan Brueghel il Giovane
Paesaggio ovale in una ghirlanda di fiori, 1635
Olio su tavola, cm 47 x 37,4
U.S.A., collezione privata
49
Jan Brueghel il Giovane
Paradiso terrestre, 1620 – 1625
Olio su rame, cm 35,5 x 50
Svizzera, collezione privata
50
Jan Brueghel il Giovane
Verso il mercato, 1630 circa
Penna e inchiostro bruno, acquerello blu e grigio
su carta marrone chiaro, cm 18,6 x 28,4
Collezione privata
51
Jan Brueghel il Giovane
Verso il mercato in inverno, 1625 circa
Tempera su carta, cm 14 x 23
Collezione privata
52
Jan Brueghel il Giovane
Vertumno e Pomona, 1625 - 1630
Olio su tavola, cm 27 x 43
Germania, collezione privata
53
Jan Brueghel il Giovane
Villaggio con contadini vicino a un fiume con
barche a vela, 1635 – 1640
Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 15,5
x 30,8
Bruxelles, collezione Count du Parc Locmaria
54
Jan Brueghel il Giovane
Visione di sant'Uberto, 1630 circa
Olio su tela, cm 66,5 x 92,5
New York, collezione privata
55
Jan Brueghel il Giovane, e Bartolomeo
Cavarozzi
Sacra Famiglia in una ghirlanda di fiori, 1620 1625 circa
Olio su tavola, cm 104 x 74
Los Angeles, Miklos Rosza Collection
56
Jan Brueghel il Giovane, e Frans Francken il
Giovane
La Madonna col Bambino e angeli in una
ghirlanda di fiori, 1635 - 1640 circa
Olio su tavola, cm 67,5 x 54
New York, Robert Herskowitz
57
Jan Brueghel il Giovane e Joos de Momper
Paesaggio collinare con viandanti, 1625 – 1630
circa
Olio su tavola, cm 37,8 x 69,6f
Germania, collezione privata
58
Jan Brueghel il Giovane, e Lucas van
Valkenborch
Panorama di città costiera con contadini che
attraversano il ponte, 1630 circa
Olio su tavola, cm 33,3 x 54,8
Belgio, collezione privata
59
Jan Brueghel il Giovane, e Pieter van Avont
Flora e putti in un parco, 1635 – 1640 circa
Olio su rame, cm 52 x 69,5
Belgio, collezione privata
60-61
Jan Brueghel il Vecchio
Barche da pesca nel porto e Paesaggio fluviale
(coppia di disegni), 1600 circa
Inchiostro bruno e acquerello su carta marrone
chiaro, cm 11,6 x 18,6 (ciascuno)
U.S.A., collezione privata
62
Jan Brueghel il Vecchio
Barche e panorama di litorale montagnoso, 1590
– 1595
Gessetto rosso e blu su tracce di gessetto nero,
cm 21 x 28,8
Collezione privata
63
Jan Brueghel il Vecchio
Disegno preparatorio per cavalli e carri, 1610
circa
Gessetto rosso e blu su tracce di gessetto nero,
cm 9,7 x 19,8
Collezione privata
64
Jan Brueghel il Vecchio
Il Castello di Oudeker, 1595 - 1600 circa
Inchiostro bruno su carta, cm 12,4 x 31,5
Monaco di Baviera, collezione privata
65
Jan Brueghel il Vecchio
Il Castello di Tervueren, 1595 – 1600
Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 15,8
x 17,9
Collezione privata
66
Jan Brueghel il Vecchio
Paesaggio fluviale con bagnanti, 1595 - 1600
Olio su rame, cm 17 x 22
Svizzera, collezione privata
67
Jan Brueghel il Vecchio
Riposo durante la fuga in Egitto, 1602 - 1605 circa
Olio su rame inserito su tavola, cm 15 x 11,5
Gent, collezione privata
68
Jan Brueghel il Vecchio
Strada di villaggio con viandanti, 1620 – 1625
Penna e inchiostro bruno su carta marrone chiaro,
cm 17,4 x 29,9
Bruxelles, collezione Count du Parc Locmaria
69
Jan Brueghel il Vecchio
Trappola per uccelli (recto); Paesaggio fluviale
invernale con pattinatori (verso), 1595 – 1600
inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 20,6
x 32,3
Svizzera, collezione privata
70
Jan Brueghel il Vecchio
Villaggio con castello in riva al fiume, 1615 circa
Inchiostro bruno su carta grigio-azzurra, cm 25,7 x
45
Collezione privata
71
Jan Brueghel il Vecchio
Villaggio con contadini e animali, 1609
Olio su rame, cm 11,2 x 16,8
U.S.A., collezione privata
72
Jan Brueghel il Vecchio
Villaggio con contadini su un carro, 1615 circa
Penna e inchiostro bruno con riflessi blu su carta
marrone chiaro, cm 14,6 x 20,4 (ciascuno)
Dallas, collezione privata
73
Jan Brueghel il Vecchio, e Jan Brueghel il
Giovane
Natura morta con tulipani e rose in un vaso di
vetro appoggiato su un tavolo, 1610
Olio su tavola, cm 40 x 29,2
U.S.A., collezione privata
74
Jan Brueghel il Vecchio, e Pieter Paul Rubens
Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori,
1616 – 1618 circa
Olio su tavola, cm 64,5 x 49
U.S.A., Michael Leifer
75
Jan Brueghel il Vecchio, e Pieter Paul Rubens
Rissa di contadini che giocano a carte
Olio su tavola, cm 94 x 124
Lussemburgo, collezione privata
76
Jan van Kessel il Giovane
Allegoria delle quattro stagioni, 1670 – 1675
Olio su tavola, cm 47,5 x 76,2
Collezione privata
77
Jan van Kessel il Giovane
Natura morta con fiori, frutta e selvaggina, 1675 1678 circa
Olio su tavola, cm 26,5 x 38,5
Svizzera, collezione privata
85
Marten van Valkenborch, e Hendrick van
Cleve
La torre di Babele, 1580 circa
Olio su tela, cm 53 x 76
Francia, Collezione privata
78
Jan van Kessel il Giovane
Natura morta con frutta e tulipani, 1675 - 1678
circa
Olio su rame, cm 16,5 x 22
Rotterdam, collezione privata
86
Pieter Brueghel il Giovane
Danza nuziale all'aperto, 1610 circa
Olio su tavola, cm 74,2 x 94
U.S.A., collezione privata
79
Jan van Kessel il Vecchio
Ampio studio di farfalle, insetti e conchiglie, 1671
Olio su tavola, cm 45,8 x 66,3
Collezione privata
80
Jan van Kessel il Vecchio
Studio di farfalle e altri insetti, 1657
Olio su tavola, cm 36,5 x 48,5
Collezione privata
81
Jan Pieter Brueghel
Natura morta con fiori 1661
Olio su tela, cm 97 x 78,5
Gent, collezione privata
82
Josef van Bredael
Contadini di ritorno dal mercato (alla maniera di
Jan Brueghel il Vecchio), 1700 - 1710 circa
Olio su rame, cm 27 x 35
New York, collezione privata
83
Josef van Bredael
Paesaggio fluviale (alla maniera di Jan Brueghel il
Vecchio), 1700 - 1710 circa
Olio su rame, cm 32 x 41
Anversa, collezione privata
84
Marten van Cleve
Danza nuziale, 1570 - 1580 circa
Olio su tela, cm 81,5 x 112,5
New York, Joseph e Lieve Guttmann
87
Pieter Brueghel il Giovane
Gli adulatori, 1592 circa
Olio su tavola circolare, cm 18,5 (diam.)
Maastricht, collezione privata
88
Pieter Brueghel il Giovane
Le sette opere di misericordia, 1616 - 1618 circa
Olio su tavola, cm 44 x 57,5
Bruxelles, collezione privata 89
Pieter Brueghel il Giovane
Paesaggio collinare con contadini su una strada di
campagna, 1616 circa
Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 19,4
x 30,5
Collezione privata
90
Pieter Brueghel il Giovane
Trappola per uccelli, 1605
Olio su tavola, cm 50,5 x 61
Ginevra, collezione Torsten Kreuger
91
Pieter Brueghel il Vecchio e Studio
La Resurrezione, 1563 circa
Olio su tavola, cm 107 x 73,8
Belgio, collezione privata
92
Pieter Coecke van Aelst, e Studio
Trittico con Adorazione dei Magi (pannello
centrale), Annunciazione e Natività (pannelli
laterali), 1540 – 1550
Olio e tempera su tavola, cm 88,5 x 57 (pannello
centrale); cm 88 x 24,5 (pannelli laterali)
Collezione privata
93
Frans Francken il Giovane e Jan Brueghel il
Giovane
Gesù sul Mare di Genezareth, 1631
Olio su tavola, cm 84,5 x 164
Collezione privata, per gentile concessione della
Galleria Luigi Caretto, Torino
94
Jan Brueghel il Giovane
Animali che si abbeverano lungo una strada di
campagna, 1635 circa
Olio su tavola, cm 26 x 36,5
Londra, Brian L. Koetser
95-96
Jan Brueghel il Giovane e Hendrick van Balen
Allegoria di fuoco e aria (coppia di dipinti), 1630
circa
Olio su tavola, cm 41,5 x 58,5 cm (ciascuno)
Messico, collezione privata
102-103
Jan van Kessel il Vecchio
Studio di fiori primaverili con farfalle
e insetti (coppia di dipinti), 1654
Olio su rame inserito su tavola, cm 16 x 19,5
(ciascuno)
Collezione privata
104-105
Jan van Kessel il Vecchio
Studio di fiori primaverili
con farfalle e insetti (coppia di dipinti),1659
Olio su marmo, cm 38,4 x 45,7 (ciascuno)
U.S.A., collezione privata
106-107
Jan van Kessel il Giovane
Farfalle e insetti in una ghirlanda di fiori (coppia di
dipinti), 1665-1670
Olio su rame, cm 30,5 x 23,7 cm (ciascuno)
Collezione privata
97
HieronymusBosch
I sette peccati capitali, 1500-1515
Olio su tavola, cm 86,5 x 56
Ginevra, Geneva Fine Arts Foundation
108
Pieter Brueghel il Giovane e Gillis Mostaert
Paesaggio invernale con la strage degli innocenti,
1600 circa
Olio su tavola, cm 74 x 106,5
Belgio, collezione privata
98
Ambrosius Brueghel
Allegoria degli elementi: Terra, 1645 circa
Olio su tela, cm 37 x 56,5,
U.S.A., collezione privata
109
Brueghel il Giovane e Hendrick van Balen
Allegoria della terra, 1630-1635
Olio su tavola
Collezione privata
99
Ambrosius Brueghel
Allegorie degli elementi: Aria, 1645 circa
Olio su tela, cm 36 x 52,
U.S.A., collezione privata
100
Ambrosius Brueghel
Allegorie degli elementi: Fuoco, 1645 circa
Olio su tela, cm 37 x 56,5
U.S.A., collezione privata
101
Ambrosius Brueghel
Allegorie degli elementi: Acqua, 1645 circa
Olio su tela, cm 36 x 52
U.S.A., collezione privata
Dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 Roma ospiterà Brueghel. Meraviglie dellʼarte fiamminga, una
grande retrospettiva dedicata ai capolavori della dinastia Brueghel, protagonista indiscussa della pittura
fiamminga del Seicento. Prodotta e organizzata da Arthemisia Group con DART Chiostro del Bramante,
lʼesposizione sarà ospitata allʼinterno della splendida cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante.
In occasione della mostra sono previsti laboratori e attività didattiche per bambini e ragazzi dai 4 ai 18
anni. VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA PER GRUPPI
Scuola secondaria di I e II grado
Lʼalunno sarà accompagnato alla scoperta dellʼopera di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua discendenza,
mediante una selezione delle opere in mostra. Lʼattività propone lʼapprofondimento di alcuni grandi
argomenti, quali la natura morta, il concetto di vanitas, lʼallegoria, la pittura di paesaggio. In particolare si
analizzeranno tematiche relative alla città, alla folla e al commercio e si inviteranno gli studenti alla
riflessione su particolari aspetti legati allʼarte contemporanea e allʼattualità. Le modalità della visita e la
trasmissione delle informazioni saranno modulate in base alla scuola frequentata.
LABORATORI DIDATTICI
Scuola dellʼinfanzia e scuola primaria
> Tocco, sento, creo. Percorsi sensoriali nella natura morta
Il laboratorio mira alla realizzazione di una vera e propria opera dʼarte a partire dagli esempi di natura morta
esposti in mostra. I piccoli visitatori, dopo aver osservato le opere in sala, saranno stimolati con fiori ed
essenze e invitati a realizzare unʼopera dʼarte tridimensionale con materiali di riciclo, carta crespa e supporti
tridimensionali, che potranno poi esporre in classe.
> Alla ricerca del gesto perduto
Scopo del laboratorio è la realizzazione di unʼopera dʼarte collettiva, suggerita dai diversi paesaggi, naturali e
cittadini, esposti in mostra. Gli alunni saranno invitati ad osservare, con una lente di ingrandimento, alcuni
particolari dei quadri, in cui la gestualità è protagonista e, successivamente, a riproporre un tableau vivant
con il proprio corpo, posizionando delle sagome ritagliate su un foglio di grande formato su cui sarà
rappresentato uno sfondo della città di Roma.
INFORMAZIONI
Biglietto scuole
Scuole € 5,00
Scuola dellʼinfanzia € 3,00
Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00
(la biglietteria chiude unʼora prima)
Visite guidate
Per ragazzi da 11 a 18 anni (tariffe biglietto escluso,
prenotazione obbligatoria min 15 max 25,
microfonaggio obbligatorio)
Scuole € 80,00
Info e prenotazioni
T 06 916 508 451
Biglietteria on line
www.ticket.it/brueghel/
www.brueghelroma.it
Laboratorio didattico
Per bambini da 4 a 11 anni
(tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria min
15 max 25)
€ 100,00
Ingresso gratuito
Insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo)
Chiostro del Bramante
Via della Pace
00186 Roma
Diritti di prenotazione e prevendita
Scuole € 1,00 per studente
Arthemisia Group
Giulia Moricca
Marzia Rainone
[email protected]
T 06 693 803 06
F 06 678 18 46 Silvana Editoriale S.p.A. • via Margherita De Vizzi, 86 • 20092 Cinisello Balsamo (MI) • Ph. 02/61836.1 Fax 02/6172464 • [email protected]
SilvanaEditoriale 2012
Brueghel
Meraviglie dell’arte fiamminga
a cura di Sergio Gaddi e Doron J. Lurie
23 × 28 cm
240 pagine
140 illustrazioni a colori
brossura con alette
edizione italiano/inglese
EAN 9788836625475
€ 29,00
Il volume accompagna il lettore in un viaggio appassionante nell’epoca d’oro della pittura fiamminga del Seicento,
attraverso la presentazione dei capolavori dei Brueghel,
una dinastia di eccezionale talento attiva tra il XVI e il XVII
secolo, di cui viene dettagliatamente ricostruita la storia
lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre
150 anni.
Il racconto muove dal capostipite, Pieter Brueghel il
Vecchio, la cui opera – posta in relazione con quella di un
altro gigante della pittura fiamminga, Hieronymus Bosch –
venne raccolta dai figli Pieter il Giovane (1564–1638) e
Jan il Vecchio (1568–1625). La genealogia prosegue e si
ramifica in una complicata rete di relazioni ricostruita in
queste pagine con precisione e rigore, fino agli undici figli
di Jan il Giovane, cinque dei quali pittori anch’essi: con
Abraham (1631–1697) si concluderà una discendenza
che, con più di cento anni di attività, è divenuta leggendaria.
Attraverso meravigliosi dipinti, disegni e grafiche provenienti da musei nazionali e internazionali e da prestigiose
collezioni private, il volume offre una panoramica del
genio visionario di ben cinque generazioni di artisti in
grado di incarnare coralmente, come mai nessuno prima
né dopo di loro, lo stile e le tendenze di oltre un secolo di
storia dell’arte.
mostra: Roma, Chiostro del Bramante
18 dicembre 2012 - 2 giugno 2013
www.silvanaeditoriale.it
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