Una reliquia e un campanile per la chiesa
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Una reliquia e un campanile per la chiesa
Luglio-Agosto2005 10 6 IN-FORMAQ5firenze n ARTE E CULTURA Una reliquia e un campanile per la chiesa ortodossa russa annunciimmobiliari E il nobile suono delle campane di Giorgio Bubbi Il mese di maggio del corrente anno segna, nella storia secolare della Chiesa Russa Ortodossa a Firenze, della quale scrivemmo ampiamente nei mesi di novembre e dicembre 2003 in occasione della ricorrenza del primo centenario della consacrazione, un tempo denso di emozioni indimenticabili per i fedeli stranieri e fiorentini che la frequentano. Infatti, il 6 maggio, giorno onomastico di San Giorgio celebrato nella liturgia orientale, mentre nel calendario occidentale si festeggia il 23 aprile, la Diocesi di Firenze, nella persona del vescovo monsignor Maniaco in rappresentanza del cardinale Antonelli arcivescovo di Firenze, donava alla Chiesa Russa Ortodossa di Firenze, un frammento della reliquia di San Giorgio conservata nella Cattedrale Di Santa Maria del Fiore. Non staremo qui a ricordare la storia e la leggenda aurea dell’omonimo martire del IV secolo raffigurato abitualmente in veste di guerriero nell’atto di uccidere un drago, poiché pensiamo che quasi la totalità dei lettori la conoscono. Ricorderemo soltanto che di lui restano pochissime reliquie poiché, la sua tomba fu distrutta dagli islamici, quella conservata nel Duomo di Firenze è un frammento osseo, le cui notizie negli archivi fiorentini risalgono al 1220. Padre Gheorghi Blatinski, parroco della Chiesa Ortodossa Russa di Firenze, denominata della Natività di Cristo e di San Nicola Taumaturgo, nel ringraziare, alla fine della celebrazione eucaristica, l’autorità ecclesiastica fiorentina per il graditissimo e precedente8 preziosissimo dono della santa reliquia giorgiana, ha espresso il suo “personale auspicio e la speranza che questo gesto possa un giorno essere ricambiato con la donazione alla Chiesa Cattolica Fiorentina di un frammento della reliquia di San Massimo il Greco, il quale visse a Firenze e fu monaco in San Marco”. Massimo il Greco è stato proclamato santo della Chiesa Ortodossa Russa nel 1988, in occasione del Millenario del Battesimo della Rus’kieviana nel fiume Dnepr ad opera del Gran Principe San Vladimiro. Comunque si concluda il profondo desiderio di Padre Gheorghi Blatinski, “di essere un giorno testimone di questo grande evento” e nel contempo il desiderio di fornire il suo contributo a rendere questo giorno sempre più vicino, è tuttavia necessario sottolineare che la Chiesa Ortodossa Russa di Firenze appartiene alla diocesi della Chiesa Ortodossa Russa nell’Europa Occidentale con sede a Parigi. Tale diocesi forma l’Esarcato del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, il quale significa che la parrocchia della Chiesa Ortodossa della Natività di Cristo e di San Nicola Taumaturgo a Firenze è sottoposta all’autorità religiosa dell’arcivescovo Gabriele di Parigi che dipende direttamente dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e non dal patriarcato di Mosca di Alessio II, dal quale si distaccò intorno al 1920 a causa delle persecuzioni bolsceviche contro la chiesa. Altro avvenimento importantissimo per il futuro della chiesa ortodossa russa fiorentina è la discussione sobria e magistrale che si è sviluppata nel corso della tavola rotonda organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio per le province di Firenze, Pistoia e Prato, svoltasi al rondò di Bacco in Palazzo Pitti il 16 maggio ultimo scorso, titolata: “Innovazione o Tradizione, un progetto per il campanile della Chiesa Ortodossa Russa di Firenze”. Hanno collaborato all’iniziativa, che ha visto svilupparsi la problematica sulle “prospettive e limiti delle costruzioni in stile XXI” atte ad unire la tradizione dello stile russo nazionale ottocentesco (scuola di Mosca) con l’attualità stilistica occidentale nel contesto architettonico delle varietà culturali religiose fiorentine, il Soprintendente reggente Paola Grifoni e il curatore Vincenzo Vaccaio. Sono intervenuti: Aleksander Dolgov dell’Accademia russa di architettura e scienza delle costruzioni, Gianni Biagi, Giovanni Carbonara, Giuseppe Cruciali Fabozzi, Marco Dezzi Bardeschi, Gaetano Di Benedetto, Francesco Guerrieri e Paolo Marconi. Gli architetti Marco Ferri e Alberto Gonnelli hanno poi presentato e illustrato il loro progetto che prevede la costruzione del campanile collegato ad uno spazio per gli incontri parrocchiali della comunità che, nell’ultimo decennio, è aumentata notevolmente grazie alla vasta emigrazione dalle repubbliche ex sovietiche quali sopratutte Ucraina e Moldavia. Ci piace qui concludere il nostro articolo, con alcune parole, pronunciate nel suo discorso, da parroco della suddetta chiesa, padre Gheorghi Blatinski, che si esprime: “Le campane e il loro suono rappresentano un aspetto importante e solenne nella vita religiosa di una città. La campana è la voce della chiesa che penetra nel cuore e invita alla spiritualità alta. La campana prosegue padre Gheorghi riferendosi al teologo ortodosso Vladimir Il’in- “è il simbolo della spiritualità del credente. Il freddo metallo della campana, riempiendo l’aria col suo nobile suono, fa riecheggiare nell’animo voci chiare e sublimi mentre, spiritualmente lo eleva”. Nel ricordarci che “l’uso delle campane ci viene dall’occidente” - dice ancora padre Blatinski - “è interessante notare che storicamente i primi maestri della fusione delle campane, invitati in Russia, erano proprio italiani. Però - chiosa il parroco russo nativo di San Pietroburgo - “già nel XVIII secolo la Russia era chiamata il paese delle campane. Infatti il suono delle grandi campane russe era noto in tutto il mondo cristiano e suscitava la meraviglia dei visitatori stranieri. Una campana non è uno strumento musicale, ma un oggetto sacro, quasi un’icona sonora. Non a caso tutte le rivoluzioni, da quella francese a quella russa, lottavano contro il suono delle campane, le hanno fuse per farne cannoni o semplicemente ne hanno proibito l’uso”. “Il suono delle campane - sta per concludere il nostro buon prete – “costituisce una parte insostituibile della liturgia cristiana. Per questo noi ortodossi di Firenze, convinti sostenitori della tradizione, siamo particolarmente inquieti per l’impossibilità di rispettare pienamente la nostra regola ecclesiastica”. Così – qui termina l’orazione di padre Blatinski e il nostro articolo – “la costruzione del campanile e della sala, è necessaria liturgicamente, sia socialmente, sia, aggiungerei ecumenicamente: infatti, la realizzazione del progetto permetterà per la prima volta di svolgere le celebrazioni ortodosse a Firenze nel modo stabilito dalla regola ecclesiastica della Chiesa Russa Ortodossa”. RIBES Un teatro alla portata di tutti Il Laboratorio per il Teatro Ribes propone ogni anno progetti ed attività per la scuola dell’obbligo. Da tre anni consecutivi s’interessa dell’organizzazione del progetto-lettura “Ambarabaciccicoccò ho tre libri sul comò” con il coinvolgimento di tre Circoli didattici del Quartiere e collabora con realtà sociali del territorio quali la Sms di Peretola e la Flog. Il Laboratorio non solo utilizza attività teatrali già collaudate ma promuove e realizza iniziative per una comprensione approfondita e alla portata di tutti del teatro; vengono così ideati programmi per le scuole (dalla materna alla media inferiore), corsi di aggiornamento per gli insegnanti, scambi di esperienze fra i vari cicli scolastici. Questi progetti, che scaturiscono da ricerche specifiche sul linguaggio percettivo in genere prevedono: un percorso teatrale (di una classe alla volta); gruppi di studio con gli insegnanti per sostenerli in percorsi didattici differenziati; un riscontro delle classi per una verifica del lavoro svolto. La verifica è un punto importante e originale di tutto il percorso perché coincide con la produzione di strumenti di divulgazione: libri scritti dai ragazzi, performance teatrali, documentazioni delle esperienze delle classi e tutto questo favorisce uno scambio d’opinioni utilissime per tutte le persone coinvolte. Su richiesta vengono attivate collaborazioni e prestate consulenze per progetti scolastici, spettacoli, eventi. Laboratorio per il Teatro Ribes c/o scuola Guicciardini via E. R. de’ Montalvo, 1 tel/fax 055453545 (Gloria Bigini, Francesco De Simonis) dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 14 Martedì e giovedì anche dalle ore 14,30 alle 17,30 Linee bus: 2, 20, 28 successiva11