MINIERA FUNTANA RAMINOSA E FORESTA CORONGIA GADONI

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MINIERA FUNTANA RAMINOSA E FORESTA CORONGIA GADONI
MINIERA FUNTANA RAMINOSA E
FORESTA CORONGIA GADONI NU
PER IL 25 SETTEMBRE 2016
Rivolto ad adulti e bambini 7 euro i bambini dai 10 anni sino ai 13anni ,
15 euro adulti
Abbigliamento adatto alla stagione
Scarpe da trekking
Assicurazione non necessaria
Adesione obbligatoria tramite telefono cellulare preferibilmente
Adesioni entro il 24 settembre 2016 ore 16.00
Paola cell: 3478598668 su fb Geoturismo Sardegna
un suggestivo percorso nel Territorio di Gadoni (Nu), tra fitti Boschi, sculture naturali e panorami
spettacolari, tra cui potremmo ammirare il famoso monumento naturale di "Su Campanili" in gadonese "
Su Campalini", la grotta di Santu Perdu, travertini e altre geomorfosculture....e visita esterna alla
miniera di Funtana Raminosa..se otterremo il permesso visiteremo qualche galleria
Difficoltà: E
Durata: 5 ore circa (pranzo e soste escluse)
Lunghezza: 4 km circa
Dislivello 100 m circa
Attrezzature
Scarpe da Trekking (obbligatorie)
Abbigliamento a strati
Pranzo al sacco a carico dei partecipanti
auto propria
Escursione condotta da Geologa e Guida Ambientale Escursionistica Regionale e socia AIGAE
Paola cell: 3478598668 su fb Geoturismo Sardegna
INFO E PRENOTAZIONI
Le adesioni vanno confermate telefonicamente entro il 24settembre 2016 ore 16.00
Paola su fb - Geoturismo Sardegna /
Paola [email protected]
Paola cell: 3478598668 -
Funtana raminosa
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Il giacimento di Funtana Raminosa è situato nella Sardegna centrale, circa otto km a sud dell'abitato
di Gadoni. Nella cartografia ufficiale IGM la miniera è inquadrata nel F° 530 Sezione II “Seui”, ed
è individuabile con coordinate metriche U.T.M 32SNK14801450.
STORIA DELLA MINIERA
L’importanza della miniera di Funtana Raminosa è legata alla presenza di banchi di rocce scistose
impregnate prevalentemente di mineralizzazioni di rame, tra le più ricche scoperte e coltivate in
Sardegna e in Europa.
Conosciuta probabilmente fin dall'epoca nuragica, il rinvenimento di vari reperti archeologici, in
particolare alcuni dischi di porfido generalmente utilizzati in antichità per la frantumazione della
materia grezza, attestano che anche gli antichi Romani sfruttarono il giacimento.
La vera attività di esplorazione e ricerca e, quindi, di produzione industriale della miniera ebbe
iniziò tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900.
varie società dal 1900 sino alla sua chiusura ne presero la concessione.
Nel 1983 furono arrestati definitivamente i lavori. Nel 1987 la direzione di Funtana Raminosa fu
trasferita alla SIM, alla quale è legato il futuro della miniera. L'IGEA ne segue i lavori di bonifica
tuttora in atto.
CARATTERISTICHE GIACIMENTOLOGICHE
L’assetto geologico-strutturale nel settore di Funtana Raminosa è caratterizzato principalmente dal
basamento paleozoico, caratterizzato prevalentemente dall’affioramento di rocce metamorfico scistose, intensamente ripiegato e fagliato durante l'orogenesi ercinica, e da scarsi lembi di
copertura carbonatica del Mesozoico.
Economicamente, i minerali estratti più significativi sono risultati i solfuri di rame, zinco, piombo,
cui si associano in quantità variabili argento e cadmio, si riscontrano anche tracce di ossidati, in
particolare di rame, piombo, zinco e ferro.
VALORIZZAZIONE DELLA MINIERA
Nonostante la cessazione dell'attività industriale, l'insediamento minerario si presenta in ottime
condizioni di conservazione, grazie alla continua presenza degli ex-minatori, impegnati dapprima
nei lavori di risanamento ambientale dell’area e successivamente nelle iniziative industriali
alternative a quelle minerarie.
Lungo la strada asfaltata che conduce all’ingresso degli impianti è ancora visibile il villaggio
minerario, con gli alloggi per i minatori ed i vari servizi, dagli uffici alla mensa, dall’infermeria allo
spaccio, fino alla palazzina della direzione, l’edificio più rappresentativo dell’insediamento
industriale.
Anche gli impianti più vecchi della miniera si conservano in buone condizioni, in particolare la
laveria costruita nel 1950; purtroppo, le condizioni di conservazione della prima laveria per la
flottazione dei minerali sono andate a peggiorare col tempo.
Come detto, il complesso minerario è ubicato in una profonda valle attraversata dal Rio Saraxinus e
risulta immerso in una folta vegetazione a macchia mediterranea. Il paesaggio circostante è poi
arricchito dai rilievi carsici caratterizzati dalla presenza di grotte, ampie doline, campi carreggiati,
pareti strapiombanti e gole incassate lungo il corso del Fiume Flumendosa e dalla straordinaria
guglia calcarea denominata “Su Campanili
La miniera di Funtana Raminosa, già inclusa nel Parco geominerario storico ambientale della
Sardegna, riconosciuto da tempo dall’UNESCO,Non vi è dubbio che la valorizzazione della
Miniera di Funtana Raminosa, esempio più eclatante di archeologia industriale mineraria in un
settore interno della Sardegna non particolarmente ricco, rispetto ad altre zone (es. SulcisIglesiente), di insediamenti produttivi di questo tipo, può costituire una nuova opportunità di
richiamo e arricchimento turistico-culturale di entità non trascurabile in un settore che, proprio in
seguito alla chiusura di una importante realtà industriale che questa miniera rappresentava, risente
tutt’oggi di una profonda crisi.
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Il giacimento di Funtana Raminosa è situato nella Sardegna centrale, circa dieci km a sud
dell'abitato di Gadoni. Nella cartografia ufficiale IGM la miniera è inquadrata nel F° 530 Sezione II
“Seui”, ed è individuabile con coordinate metriche U.T.M 32SNK14801450.
L'area in cui è collocata la miniera è percorsa, nel settore orientale, dal fiume Flumendosa, mentre
quella occidentale è caratterizzata dall’altopiano calcareo isolato (“tacco”) di Laconi.
Gli impianti della miniera, ora inattivi, e l’attiguo villaggio, pressoché abbandonato, giacciono in
corrispondenza del versante sinistro del Rio Saraxinus, dalla quota altimetrica 425 m s.l.m. a circa
500 m s.l.m., a circa due chilometri dalla confluenza con il fiume Flumendosa.
Sulla stessa sponda, ad una distanza di circa 10 metri a valle dei suddetti impianti, sono ubicati i
cantieri minerari (rappresentati essenzialmente da gallerie e scavi a cielo aperto).
Nella sponda opposta del Rio, di fronte agli impianti, fino a quota di circa 620 m s.l.m., si aprono le
gallerie e gli scavi a cielo aperto che servirono per la coltivazione delle masse mineralizzate.
L’accesso alla miniera si presenta abbastanza buono dalla strada che collega Gadoni a Seulo:
all’altezza del km11 si svolta sulla strada, segnalata da un cartello, che conduce direttamente
all’ingresso.
L'economia della zona, fino a pochi decenni orsono, era legata all’attività mineraria svolta in questo
sito. Gran parte del territorio circostante è adibito alle coltivazioni tradizionali di tipo orticolo, ai
vigneti ed olivastri, oltre che alla pastorizia.
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