Scaricare

Transcript

Scaricare
Il giornale del GRUPPO FOSS per le tecnologie analitiche nel settore agroalimentare Vol. 33, No 1, 2009
Il Kjeldahl
va ancora alla grande
Analisi centralizzate sul latte in Brasile
Enologo alla guida
Indice:
FOSS Notizie & Eventi 3-5
L’analisi Kjeldahl va online
European Grain Network meeting, 2009
La rete di sicurezza della carne 6
I produttori di carne implementano le nuove
tecnologie vedendo in esse un modo per
assicurare la qualità del prodotto, la sua
tracciabilità e la capacità di individuare
corpi estranei
In Focus
In Focus
“In Focus” è il giornale del Gruppo
FOSS sulla strumentazione e le tecnologie analitiche, diretto a coloro
che sono interessati alle analisi degli
alimenti, al controllo qualità e alla
ricerca nel settore agroalimentare e
settori a questo correlati.
“In Focus” è distribuito gratuitamente su richiesta scritta. Per abbonarsi andare su www.foss.dk/infocus
per essere automaticamente inseriti
nella lista di distribuzione.
Pubblicato da:
FOSS Analytical A/S
Enologo alla guida 8
I produttori di vino della Borgogna possono avvalersi di consulenza
in loco per affrontare le nuove sfide, come i cambiamenti climatici
e gli sviluppi nei gusti dei consumatori
Controllare la fermentazione dell’etanolo
combustibile premendo un tasto Designer/Co-redattore
Åsa Österberg ([email protected])
10
I produttori di etanolo combustibile continuano in sordina il loro
prezioso lavoro, che consiste nel produrre carburante sostenibile
e, come se non bastasse, migliorano in continuazione il processo
Analisi centralizzate sul latte in Brasile Redazione:
Caporedattore e autore principale:
Richard Mills ([email protected])
12
Il laboratorio centrale per analisi sul latte,
Clínica do Leite è un pioniere nel campo
delle analisi sul latte in Brasile grazie all’uso
di apparecchiature all’avanguardia basate
sulla spettrofotometria nell’infrarosso in
trasformata di Fourier (FTIR)
Indirizzo:
FOSS
Slangerupgade 69
DK-3400 Hilleroed
Danimarca
E-mail [email protected]
Stampato in Svezia:
CA Andersson, Malmö
Copyright 2009 by FOSS.
Tutti i diritti riservati.
FOSS ha lanciato la nuova serie 8000
Kjeltec™ per l’analisi Kjeldahl.
Foto di FOSS
Il Kjeldahl – va ancora alla grande 14
Circa 125 anni fa il chimico danese Johan Kjeldahl pubblicò un
metodo che è ancora in uso nell’industria agroalimentare
Internet per tenere d’occhio gli strumenti NIR
17
Remote INternet Analysis (RINA) è un software di collegamento in rete,
che rende più semplice, la configurazione precisa, la gestione e il
monitoraggio di strumenti NIR da una postazione remota
Ottenere di più dai cereali I profitti degli agricoltori migliorano grazie
all’ottimizzazione del raccolto e alla separazione dei cereali a seconda delle esigenze
del mercato. Un nuovo pratico strumento
per l’analisi dei cereali “on farm” fornisce
loro i risultati affidabili di cui hanno bisogno
18
Note per gli autori
Proposte e documenti per articoli di
tipo tecnico da pubblicare sono sempre benvenuti e possono essere inviati
a [email protected] insieme alla dichiarazione che il materiale può essere pubblicato e all’indicazione se sia stato
pubblicato in precedenza o preso in
considerazione per essere pubblicato
altrove. Alla pubblicazione, sarà versato un onorario per il materiale originale.
FOSS Notizie & Eventi
La lotta per i margini
Dopo le turbolenze del 2008, con i prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari alle stelle, una nuova
realtà ha colpito il settore agricolo e l’industria alimentare. Questa realtà ha molte sfaccettature: drastiche
riduzioni dei prezzi delle materie prime, difficoltà ad ottenere capitale da investire e un diverso comportamento dei consumatori, per citarne alcune.
Partiamo dall’ultima: è evidente che tutti abbiamo bisogno di cibo, anche in tempi difficili. Le abitudini
all’acquisto tuttavia si sono orientate verso prodotti di prezzo inferiore. Il commercio fa pressione sull’industria di trasformazione perché fornisca prodotti a basso prezzo senza compromettere la qualità. I consumatori
possono modificare i loro acquisti scegliendo un hamburger invece di una costata di manzo, ma vorranno
comunque un hamburger di buona qualità.
La sfida per l’industria alimentare è fornire prodotti di qualità uniforme ad un costo ragionevole. Un
controllo continuo durante la lavorazione è necessario per evitare di oltrepassare i limiti e quindi perdere o
profitto o qualità. L’applicazione di nuove tecnologie per l’analisi in linea aiuta a garantire prodotti di qualità
costante, sempre nel rispetto delle specifiche. In questo modo è possibile risparmiare sull’uso di ingredienti
critici e costosi e allo stesso tempo garantire sempre la qualità richiesta.
FOSS è l’unica azienda in grado di fornire una serie di tecnologie, dai raggi x alle tecnologie FTIR e NIR,
per l’analisi e il controllo alla linea di produzione. Sono molte le applicazioni vantaggiose, compresa l’analisi continua in linea del contenuto di carne grassa/magra (come si vede in questa edizione di In Focus), il
controllo del contenuto di grasso e proteine del latte utilizzato per la produzione dei formaggi e il controllo
automatico del concentrato di sieroproteina nella produzione di formaggio. Lanciamo continuamente nuove
soluzioni per rispondere a esigenze che si fanno sempre più pressanti. Con i margini che si fanno sempre più
stretti, vogliamo aiutarvi a ‘starci dentro’.
Torben Ladegaard
Managing Director, FOSS
Assicuratevi una copia della rivista In Focus
Da più di 30 anni, FOSS pubblica la rivista In Focus, con l’intento di
tenere aggiornati i professionisti del settore sui più recenti sviluppi nella
tecnologia delle analisi di routine.
Ora che crescono le pressioni sul settore agroalimentare per sostenere una popolazione mondiale in aumento, le informazioni sulle tecniche
che permettono di migliorare la produzione sono più che mai importanti.
In considerazione di questa esigenza, stiamo cercando il modo di migliorare la distribuzione della nostra rivista In Focus
e di aggiornare nel contempo il nostro database di distribuzione.
Assicuratevi la vostra copia personale di In Focus e aiutateci a migliorarne i contenuti dedicandoci solo cinque minuti per compilare il nostro
questionario online.
Aspetti dell’analisi nel vicino
infrarosso al congresso ACHEMA 2009
Dieci anni di miglioramento della qualità del vino
Mentre va in stampa questa edizione di In Focus, FOSS si sta preparando per tenere una sessione alla 29a edizione della Fiera Congresso
Internazionale ACHEMA dal titolo “Spettroscopia NIR nelle analisi
del settore agroalimentare“, organizzata in collaborazione con i gruppi
di lavoro del CEN/TC 338 e CEN/TC 327 e con l’Achema Congress
Center.
Le presentazioni tratteranno di svariati argomenti tra cui le linee guida per l’applicazione del vicino infrarosso (NIR) per l’accreditamento
alla ISO17025, l’importanza delle analisi di riferimento per il NIR, i
modelli predittivi e il NIR e la soluzione RINA per la gestione in rete
degli strumenti.
Le informazioni su quest’evento saranno pubblicate nella sezione
notizie del sito web di FOSS verso la fine di maggio. L’evento Achema
attrae circa 250 000 visitatori e 3700 espositori da tutto il mondo.
Sono passati dieci anni dall’introduzione del concetto rivoluzionario di
rapide analisi di routine sulla qualità nell’industria enologica con lo strumento WineScan™ che fu usato per la prima volta in loco in un’azienda
vinicola nel 1999.
Trattandosi di un’alternativa alle analisi chimiche più tradizionali e
laboriose, il concetto di analisi di routine sulla qualità colpì l’industria
enologica come una tempesta e il WineScan da allora è diventato un standard per le analisi di routine, utilizzato adesso dalla maggior parte delle
più grandi aziende vinicole e dei laboratori di analisi del vino in tutte le
principali zone di produzione del mondo. Nel 2008, la FOSS introdusse la soluzione OenoFoss™ piccola e facile da usare, estendendo così i
benefici delle analisi di routine alle aziende vinicole di media e piccola
dimensione.
I produttori di vino hanno la possibilità di ottenere una chiara indicazione di quanto valga economicamente possedere una soluzione per
l’analisi del vino a seconda della loro particolare produzione in un nuovo sito web: www.foss.it/conoscenza. È disponibile anche la versione in
italiano.
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Avrete anche la possibilità di vincere uno dei dieci set della design
house danese Menu.
Vi invitiamo a compilare il questionario su: www.foss.it/reader
3
FOSS Notizie & Eventi
L’analisi Kjeldahl va online
Il nuovo sistema Kjeltec™ migliora la tracciabilità e l’efficienza in laboratorio
La serie Kjeltec™ 8000 è una nuova gamma
innovativa di soluzioni per le analisi Kjeldahl
che prevede anche il collegamento in rete per
migliorare la tracciabilità e permettere di rendere più sicure ed efficienti le operazioni in
laboratorio.
La gamma di prodotti Kjeltec™ si basa sulla
reputazione consolidata degli strumenti FOSS
ritenuti sicuri, con alte prestazioni e caratteristiche innovative che rendono le operazioni in
laboratorio più semplici e più flessibili.
Con il modello più sofisticato, il Kjeltec
8400, i campioni si possono registrare per
mezzo di un PC collegato allo strumento. Un
semplice click del mouse invia il lotto di campioni allo strumento. Si può inoltre collegare
lo strumento alla rete del laboratorio utilizzando il software che integra lo strumento stesso
con il sistema LIMS. In questo caso, i pesi dei
campioni sono inseriti automaticamente e tutte
le informazioni necessarie per i report si troveranno così nello stesso archivio.
La product manager di FOSS, Camilla Alvesson, ha dichiarato: “Il Kjeldahl è ancora
oggi il metodo di riferimento principale per
l’analisi delle proteine e il nostro obiettivo è
quello di aggiornarlo con le possibilità più moderne, ad esempio, con la tecnologia di collegamento in rete che è ormai così comunemente usata nella nostra vita quotidiana.”
Minore manipolazione dei reagenti e
minore consumo d’acqua.
La nuova gamma fornisce inoltre una serie di
accorgimenti per migliorare la sicurezza e l’efficienza della produzione. Un nuovo modulo
di titolazione semplifica il cambio di titolante,
elimina l’aria e garantisce la pulizia automatica del recipiente per la titolazione dopo ogni
lotto. Tra le altre caratteristiche innovative:
• Raffreddamento dell’acqua intelligente per
riduzione dei consumi
• Generatore di vapore a emissione variabile
che permette la flessibilità di analizzare parametri volatili diversi dall’azoto
• Scelta fra un autocampionatore a 20 o 60
posizioni che estende i vantaggi dell’automazione alle organizzazioni grandi e piccole allo stesso modo, anche per quelle che
analizzano un numero ridotto di campioni
4
• Le opzioni dell’autocampionatore permettono di condurre analisi senza trasferimenti
dei campione e senza la presenza dell’operatore per più di quattro ore
Prodotti flessibile con supporto totale
Tutti i modelli della nuova serie Kjeltec 8000
offrono un supporto continuo, un’ampia scelta
di applicazioni validate in base agli standard
ufficiali e la formazione da parte di personale
locale.
L’unità di autodistillazione 8200 può essere
migliorata per diventare un 8400 e perfino una
versione con autocampionatore. Questo permette ai clienti di spalmare il loro investimento nel tempo e aumentare la loro capacità di
analisi di pari passo con la crescita delle loro
attività.
curatezza senza pari ed è spesso il metodo preferito quando sono pubblicati nuovi standard
da organizzazioni quali AOAC, ISO e IDF.
Volete saperne di più su come trarre vantaggio dalla nuova serie Kjeltec?
www.foss.it/kjeldahl

Il metodo Kjeldahl e la serie FOSS
Kjeltec™
Il metodo Kjeldahl è la più versatile delle tecniche disponibili per l’analisi dell’azoto. In effetti, si tratta dell’unico metodo che può essere
usato per l’analisi del contenuto di azoto nei
campioni ad elevata eterogeneità.
La serie Kjeltec è progettata per raggiungere
la migliore accuratezza e precisione possibile.
Stabilisce inoltre degli standard di sicurezza
nell’analisi Kjeldahl. Il sistema di titolazione
colorimetrica ideato da FOSS fornisce un’ac-
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
FOSS Notizie & Eventi
European grain network meeting 2009, Praga, 19/20 marzo
Il 15° incontro della rete europea sui cereali
(European Grain Network – EGN) è stato un
evento con una buona partecipazione, che ha
permesso il solito prezioso scambio di informazioni sulle modalità per migliorare le reti
sui cereali e le migliori pratiche.
Il sig. Ivan Kadlec della Repubblica Ceca
(Milcom service a.s.) ha aperto le presentazioni con un aggiornamento sull’industria cerealicola nella Repubblica Ceca.
Jürgen Möller di FOSS ha presentato i risultati del ring test annuale, eseguito fra Dicembre 2008 e a Gennaio 2009. Sono stati
analizzati alcuni parametri in dodici campioni
di grano e orzo dai 20 laboratori partecipanti
utilizzando metodi di riferimento e modelli
predittivi NIR.
sidente della BIPEA. Associandosi a BIPEA
e con il pagamento della retta annuale, si
può richiedere uno degli schemi di test svolti
dall’organizzazione. Molti di questi sono specifici per i cereali, ma l’organizzazione può
anche adottare nuovi schemi su richiesta degli
associati.
Con l’aiuto di Provot, Möller ha inoltre riferito degli sviluppi relativi alla determinazione
della massa standard per ettolitro dei cereali.
La direttiva 71/347/CEC su raccomandazione
della commissione UE molto probabilmente
sarà abrogata, ma questo deve essere ancora
confermato dal consiglio. Invece, dovrà essere seguita la nuova serie di standard EN ISO
7971 per stabilire una catena di tracciabilità
con campioni di riferimento certificati.
Progetto di standardizzazione europea
Sono state dimostrate le eccellenti prestazioni
e stabilità della calibrazione ANN per cereali
di FOSS per la determinazione contemporanea dell’umidità e della proteina nel grano e
nell’orzo. La deviazione dalla migliore stima
del valore reale è stata trascurabile e la riproducibilità è stata anche superiore a quella dei
metodi di riferimento usati, per esempio, per
le proteine in un intervallo da 9,9 a 16,9%,
L’ANN di FOSS ha prodotto una deviazione dalla migliore stima dei valori reali come
stabilito dalle analisi di riferimento solo dello
0,05 per cento.
Questo modello di predizione validato ANN
(o una versione modificata di esso) è usato nella maggior parte delle reti sui cereali e adesso è anche la base per un nuovo progetto di
standardizzazione europea dal titolo: “Cereali
– Determinazione dell’umidità e delle proteine
– Metodo che utilizza la trasmissione nel vicino infrarosso in combinazione con un modello
predittivo basato sulle reti neurali artificiali
(Artificial Neural Network – ANN) ed il database associato”. Questo standard è sviluppato
nell’ambito del CEN TC 338 e Möller ha dato
il benvenuto a Marc Provot, presidente del
CEN TC 338, nel corso del meeting.
Questo standard dà istruzioni per l’aggiornamento dei modelli di calibrazione e la validazione di un modello nuovo. Tra le altre cose,
si deve eseguire anche una validazione annuale con campioni da un proficiency testing
scheme (PTS).
Questi schemi di proficiency test sono svolti da BIPEA, un’organizzazione senza scopo
di lucro fondata dall’industria cerealicola nel
1970, come spiegato da Bruno Berken, pre-
Discussione su problemi analitici
Nella sezione “Report della rete e notizie
sull’applicazione” Philip Morall della rete del
Regno Unito si è riferito a problemi con l’analisi del colza nel raccolto 2008, il più umido da
anni. È seguita una discussione sia sulle analisi
NIR che sulle analisi di riferimento. Si è suggerita la possibilità di un ring test per investigare il problema.
Si è parlato poi dei problemi con le analisi
predittive del contenuto di proteine in campioni scuri di malto in Danimarca e Svezia. Questo è un problema date le riduzioni di prezzo
per il malto di qualità inferiore. Si è discusso
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 di alcuni dei problemi, per esempio campioni
scuri con assorbanza elevata, spettri anomali,
campioni non omogenei e sono stati suggeriti
possibili modi di risolvere i problemi. Problemi simili sono stati riscontrati anche in Germania. Questo non è un problema dovuto allo
strumento o alla calibrazione, ma a prodotti
pregerminati o di scarsa qualità. Nelle nuove
varietà il periodo di dormienza è stato ridotto
e quindi in condizioni di tempo sfavorevole si
può verificare la pregerminazione.
Altri argomenti
Sono stati presentati una serie di altri argomenti tra cui le richieste relative alla qualità
dell’orzo da parte dell’industria di preparazione del malto, la nuova serie Kjeltec™ 8000
FOSS, il nuovo strumento di analisi di cereali on-farm Infratec™ Sofia, calibrazioni per
il biocarburante e NIR per la reologia – una
nuova applicazione da usare nell’analisi
dell’elasticità e della viscosità delle sostanze.
Maggiori informazioni: [email protected]

5
La rete di sicurezza della carne
I produttori di carne implementano le nuove tecnologie vedendo in esse un modo
per assicurare la qualità del prodotto, la sua tracciabilità e la capacità di individuare corpi estranei.
‘È la sua valigia, signore?’ Molti di noi sono
stati fermati ai controlli di sicurezza in aeroporto perché avevano qualcosa che sembrava sospetto nel bagaglio a mano. A quanto pare è più
brava la tecnologia ad individuare gli oggetti
di quanto lo siamo noi a ricordarci di lasciare
a casa il tagliaunghie. Ed è proprio l'affidabilità quello che cercano le aziende alimentari nel
loro fondamentale lavoro di assicurare prodotti
di qualità costante, liberi da corpi estranei quali
schegge di metallo, vetro e plastica.
Un esempio di utilizzo della tecnologia di
ultima generazione si trova in un nuovo stabilimento costruito dai produttori di carne spagnoli Embutidos Lorriente. L'azienda avviò un
nuovo impianto di produzione all'avanguardia
nel 2008 a Buñol, in Spagna con le ultimissime novità in fatto di automazione. Lo stabilimento produce carne macinata di maiale e
vitello e la sua produzione attuale è di circa
1500 tonnellate al mese.
6
Il direttore di stabilimento, José Louis
Temprado spiega il concetto. “La lavorazione
manuale dei prodotti è minima e gli operatori
toccano a malapena il prodotto” afferma Temprado. “Lo stabilimento è dotato di un sistema
di controllo qualità molto efficiente che comprende l'individuazione di metalli e la verifica
che l’etichettatura ed il confezionamento in
atmosfera controllata siano mantenute, inoltre
è prevista una verifica visiva che accerti che
le informazioni sulle etichette corrispondano a
informazioni corrette.”
Tutti i vassoi sono identificati con chip
RFID. Le materie prime sono caricate nei
vassoi in modo che in ogni momento se ne
possa identificare l'origine esatta. Durante il loro percorso in fabbrica, questi vassoi passano per uno strumento di analisi
MeatMaster™ in linea che utilizza la tecnologia a raggi x per identificare il contenuto
di grassi e il peso. Queste informazioni sono
raccolte in un database e utilizzate per la classificazione dei prodotti. Il MeatMaster è usato
inoltre per individuare corpi estranei. Il suo
occhio a raggi x verifica l'eventuale presenza
di metalli e oggetti strani, che possono essere ossicini o frammenti di osso. Se si trovano tali oggetti, il vassoio vene scartato perché
dovrà poi essere ispezionato. Infine, si effettua un controllo dell'etichetta e dei codici di
tracciabilità, utilizzando il riconoscimento con
telecamera prima della stampa dell'etichetta e
quindi del rilascio del prodotto.
La sicurezza alimentare in cifre
Un altro utilizzatore della tecnologia a raggi x
del MeatMaster è Patties Foods, il più grande
produttore hamburger in Australia e il primo
in quell’area ad usare questa tecnologia. In
un'intervista per la rivista In Focus, il Direttore della produzione John Munro ha affermato:
Prima di comprare il MeatMaster analizzavaIn Focus, Vol. 33, No 1, 2009
MeatMaster™ – scansione a raggi x in linea
per grasso, peso e corpi estranei
mo la carne macinata per definirne il contenuto di grassi e individuare eventuali contaminanti come ossi e metallo. Tuttavia, tritiamo
una tonnellata di carne per volta così se trovavamo dei contaminanti, ci toccava rilavorare
una tonnellata di carne. Con il MeatMaster
abbiamo un processo in linea in cui la carne è
analizzata in lotti da 25kg. Così se troviamo
un contaminante dobbiamo rilavorare solo una
scatola da 25 kg di carne."
"La ragione per cui il MeatMaster cambierà l’industria della carne e la ragione per cui
abbiamo scelto di essere pionieri in questo è
la sicurezza alimentare. È già un argomento di
grande rilievo per la comunità e lo sarà ancora
di più in futuro. Non vogliamo che neanche
uno solo dei nostri prodotti arrivi anche solo
vicino al consumatore con dei contaminanti
nella carne come ossi, cartilagine o metallo.
Anche un singolo caso ci potrebbe costare tanto quanto un MeatMaster in termini economici
– e inoltre c’è l’aspetto umano."
Adesso è più facile trovare oggetti
estranei
Gli oggetti sospetti sono visualizzati su un
display ed una specifica funzione permette di
arrestare la macchina: in questo modo il MeatMaster permette di individuare materiali indesiderati in modo molto diretto per le operazioni alla linea di produzione.
Come riportato sulla rivista Rundschau
für Fleischhygene und Lebensmittelüberwachung, Tönnies Fleischwerk GmbH & Co, in
Germania, ha fatto del MeatMaster il suo punto di forza per individuare ossi e metallo che
a volte passano senza essere visti. “Il MeatMaster è affidabile nell'individuarli” afferma
Josef Tillmann, Direttore di produzione. “Se è
presente un oggetto estraneo, la macchina si
arresta e lo schermo visualizza un'immagine di
raggi x, la carne in verde e il metallo in rosso.
Le immagini sono memorizzate automaticamente a scopo di documentazione.”
Un proiettile è riuscito ad arrivare nella carne, ma è stato individuato dall’occhio di falco
del MeatMaster™
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Cose che sono state trovate nella carne
I produttori di carne Cater Group, Carrasco,
Uruguay, utilizzano anch'essi uno strumento
d'analisi MeatMaster e hanno imparato a fidarsi della sua capacità di trovare ogni sorta
di oggetti indesiderati, compreso, perfino un
proiettile che era riuscito ad arrivare fino alla
carne cruda.
La responsabile dell'assicurazione qualità
Beatriz Briano ci descrive come un controllo
di sicurezza alimentare a sorpresa, che comprendeva anche un'ispezione visiva della linea
di produzione, non avesse portato a individuare nessun oggetto. Tuttavia, quando fu riavviata la produzione, si trovarono due pezzi di metallo di circa 3mm. Per Briano, lo strumento è
la prova della fallibilità umana. “Se qualcuno
sostiene che è impossibile che un pezzo di metallo finisca in una scatola di carne, proprio in
quella scatola sarà trovato” sostiene.
Poiché le economie di scala richiedono
maggiori volumi e sempre maggiore automazione alla linea di produzione, la tecnologia
fornisce la base per un migliore controllo. La
rete di sicurezza della carne si sta ampliando
a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori. Inoltre, fortunatamente per tutti noi, la
tecnologia è molto migliore di noi nel tracciare
le cose.
Per maggiori informazioni sul MeatMaster:
www.foss.it/meatmaster

Richard Mills, FOSS ([email protected])
Il MeatMaster™ rileva frammenti di ossi e altri corpi estranei
MeatMaster™
Il MeatMaster™ fornice informazioni accurate sul contenuto di grasso, il peso e dati
sui corpi estranei nella carne cruda.
Lo strumento ha un nastro trasportatore
incorporato e può essere inserito direttamente nella linea di produzione. La carne
fresca, congelata o imballata in scatole di
plastica o di cartone sigillate viene passata attraverso lo strumento e analizzata per
determinarne il contenuto di grassi totale.
La carne può essere senza ossa, macinata
o lavorata. La rilevazione di corpi estranei
è eseguita contemporaneamente alle altre
analisi.
Il MeatMaster utilizza la tecnologia a
raggi x con doppia sorgente. Le analisi si
svolgono all’interno di una cabina chiusa
che consente al Meat Master di operare in
conformità con i più restrittivi standard di
sicurezza internazionali.
La carne è misurata in vassoi, scatole o non
imballata sul trasportatore
7
Enologo
alla guida
I produttori di vino della Borgogna possono avvalersi di consulenza in loco per
affrontare le nuove sfide, come i cambiamenti climatici e gli sviluppi nei gusti dei
consumatori. In Focus ha raggiunto l’Enologo Samuel Alexandre nelle sue visite
nei luoghi che costeggiano le strette stradine della Côte de Beaune.
Per Jean-Yves Vantey è arrivato il momento
di decidere se la seconda fermentazione del
suo Domaine des Rouges-Queues di quest’anno sia finita. Tuttavia si sente anche fiducioso perché sa che può contare su ‘Terroirs &
Conseils’, il servizio enologico e di analisi
itinerante di Samuel Alexandre che ha appena
svoltato per entrare nel cortile ciottolato della
sua azienda vinicola.
Samuel ha principalmente due strumenti
per dare al cliente che lo sta aspettando il supporto di cui ha bisogno: in primo luogo la sua
notevole conoscenza ed esperienza, e poi uno
strumento di analisi FOSS WineScan™ che ha
installato nel retro del suo veicolo mediante un
sistema brevettato che protegge lo strumento
dai sobbalzi e dalle vibrazioni a cui è soggetto
durante il trasporto nei suoi spostamenti fra i
villaggi della Borgogna.
Si preleva un campione dalle botti di rovere
e nel giro di soli due minuti sono pronti i risultati delle analisi dei parametri chiave, che
diventano il punto di partenza di una breve
discussione, nella quale i modi cordiali ma
efficienti di Samuel apportano un convincente
tocco di autorità. Le osservazioni combinate
con le informazioni oggettive derivanti dalle analisi confermano che la fermentazione
è completa. Una volta presa la decisione, ci
rimane un po’ di tempo per una sessione informale di assaggi di vino con la possibilità di
apprendere qualcosa di più sul servizio itinerante.
Un approccio personale
Jean-Yves spiega come, con il supporto del
laboratorio tradizionale egli avrebbe dovuto
prendere un campione e inviarlo e poi aspetta-
8
re un giorno o forse due prima di avere i risultati. Preferisce di gran lunga avere immediatamente le informazioni e avere la possibilità
di discuterne le conseguenze con un esperto in
loco.
Lui è quasi un nuovo arrivato in questa regione, vi si è trasferito dopo aver ereditato un
appezzamento di quattro ettari del prezioso
terreno della Haut Côtes de Beaune. Dal suo
punto di vista, è tanto un coltivatore quanto un
produttore di vino e come tale fa grande affidamento sul supporto dell’enologo. Con circa
12.000 bottiglie all’anno, il suo volume di produzione non è comunque sufficiente a giustificare un laboratorio in loco.
Il servizio di Samuel è ideale – un enologo
su richiesta e un laboratorio completamente
attrezzato che fornisce risultati analitici affidabili e supporta le decisioni ad ogni stadio
del processo di produzione, dal controllo dello
stato di maturazione delle uve al monitoraggio della fermentazione e alla verifica prima
del’imbottigliamento.
Samuel spiega come il servizio, avviato nel
2005, sia cresciuto rapidamente. Adesso ha
circa 50 clienti e copre un’area di un raggio di
circa 40 km. I produttori di vino in quella zona
sono molto vicini, ma ciò nonostante percorre
circa 200 km al giorno ed è sulla strada ogni
giorno nei mesi di Settembre e Ottobre.
Risultati affidabili delle analisi
Mentre i produttori di vino sono felici del supporto immediato che ottengono, ovviamente
non accetteranno compromessi in termini di
analisi dei risultati.
“Hanno fiducia nel fatto che io sia più preciso di quanto serva a loro” afferma Samuel.
Ci racconta poi un episodio in cui un laboratorio di riferimento accreditato una volta aveva
messo in dubbio i suoi risultati dopo aver analizzato uno dei suoi campioni, in seguito ad un
appello. Samuel restò fermo nelle sue posizioni e ripeté le analisi sul campione. Infine risultò che la discrepanza era dovuta al fatto che il
campione era stato confuso. “Io devo lavorare
sempre con un solo campione e questo rende
le cose più semplici” dichiara.
Il contatto ravvicinato con i suoi clienti li
rassicura, specialmente durante il periodo più
impegnativo della raccolta. “Anche se fanno il
vino ogni anno, si aspettano che ci sia anche
tu” afferma. L’analisi e la consulenza in loco
aiutano inoltre i produttori a guardare avanti
e ad affrontare i fenomeni che influenzano il
modo in cui si fa il vino nella regione.
In passato, era normale per i clienti acquistare vino di Borgogna e tenerlo per circa cinque
anni. Adesso c’è la tendenza a berlo subito.
Questo ha delle conseguenze su tutto il processo, che partono dalla decisione di quando
raccogliere alle decisioni prese nel corso della
vinificazione, al lasciare invecchiare il vino un
po’ di più prima della consegna. “Devi essere
al loro fianco” afferma Samuel. “Ad esempio,
per spiegare che se farai questo o quello avrai
un vino più morbido.”
La qualità attraverso la conoscenza
Un altro aspetto dello stretto rapporto di lavoro è che promuove il miglioramento continuo
della conoscenza e quindi un corrispondente
miglioramento della qualità. “Migliorano in
continuazione” afferma Samuel.
Samuel spiega che si sta costruendo una valida visione d’insieme di tutte le annate con la
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
Si ottengono risultati obiettivi delle analisi nel giro di due minuti
conoscenza di rischi e pericoli. Le calibrazioni per lo strumento sono regolarmente controllate e diventano ogni anno più potenti.
Tenendo il registro di tutti i risultati, Samuel
può considerare quello che è successo con i
raccolti e le produzioni degli anni precedenti
e trarne un aiuto per garantire il successo della
produzione di quest’anno. Tutti i risultati sono
messi su internet, in modo che i clienti li possano vedere e utilizzare. Questo ha un valore
inestimabile nel momento in cui ci si trova a
prendere decisioni, per esempio come i risultati di composizione del vino degli anni passati
contribuiscono a determinare strategie di gestione dei suoli e dei fertilizzanti. E il trend è
positivo. “Due anni dopo, capita di vedere che
il problema non esiste più” dice.
Questa informazione è disponibile anche
per rispondere alle esigenze di un sistema che
richiede livelli sempre più elevati di informazioni. Samuel ad oggi ha misurato circa 2000
vini diversi della regione e il numero è in crescita in ogni momento, il che costituisce una
buona base statistica per individuare delle tendenze.
Cambiamenti climatici
Il database dei risultati conferma le conclusioni di Samuel sui subdoli effetti dei cambiamenti climatici.
Le modificate condizioni meteorologiche
stanno influenzando l’equilibrio fondamentale
tra acidità e alcol nei vini della Borgogna con
un trend verso minore acidità e livelli di alcol
più elevati. “Vediamo che è vero e lo vediamo adesso” afferma e poi fa una battuta, ma
con un fondo di serietà: “Forse in futuro non
avremo bisogno di fare la fermentazione ma-
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 lolattica, come avviene nel Sud della Francia.”
Altri segnali dei cambiamenti climatici sono
per esempio estati più lunghe e l’invasione di
nuove specie di insetti. “Tutto l’ecosistema è
in evoluzione” afferma Samuel. “Dobbiamo
stare all’erta.”
Unire le forze
Qualunque sfida attenda i produttori di vino
della regione della Borgogna, Terroirs & Conseils li farà sentire più sicuri e preparati, e li
aiuterà a stare al passo con i tempi.
Un nuovo enologo si è appena unito a questa attività in espansione e Samuel sta cercando dei soci per ampliare l’idea. Secondo lui,
l’idea del controllo qualità è ancora troppo
frammentata. Non è sufficiente ottenere semplicemente le informazioni dalle analisi e non
è sufficiente avere solo esperienza e conoscenza. “Bisogna mettere insieme l’una e l’altra
cosa e applicare le informazioni” dice.
Un cliente spiegò una volta che a lui non
serve semplicemente che Samuel gli dia i risultati delle analisi, ma che allo stesso tempo gli stringa la mano. Questo è esattamente
quello che fa prima di lasciare Jean Yves e il
Domaine des Rouges-Queues e prima di proseguire per la sua prossima visita lungo il suo
percorso in giro per i villaggi storici dei produttori di vino della Côte de Beaune.
Maggiori informazioni sulle soluzioni
FOSS per il vino a: www.foss.it/vino

Richard Mills, FOSS ([email protected])
Terroirs-et-conseils fu fondato nel 2005
a Beaune da Samuel Alexandre, enologo,
Diplômé d’Etat.
L’idea di business si basa sulla combinazione di consulenza e analisi in loco presso
l’azienda vinicola.
I risultati di analisi rapide e tuttavia affidabili vengono da uno strumento FOSS
WineScan™.
www.terroirs-et-conseils.com
Il Domaine des Rouges-Queues è gestito
da Isabelle e Jean-Yves Vantey e si trova
nel villaggio di Sampigny nella punta sud
della Côte de Beaune – una zona a denominazione Maranges.
Questa regione è caratterizzata da terreni
in pendenza spesso coperti di detriti calcarei. Produce vini delicati carichi di frutta
di cui il domaine ´Maranges´ è un buon
esempio.
www.domaine-rouges-queues.fr
9
Controllare la fermentazione
dell’etanolo combustibile
premendo un tasto
I produttori di etanolo combustibile continuano in sordina il loro
prezioso lavoro, che consiste nel produrre carburante sostenibile
e, come se non bastasse, migliorano in continuazione il processo.
Si realizzano miglioramenti nell'efficienza in
tutte le direzioni. La capacità predittiva delle
rese e la possibilità di differenziare il mais al
ricevimento non è che un esempio. In una fase
più avanzata del processo, un'altra area in via
di sviluppo è la fermentazione - probabilmente
la parte più critica nel produrre metanolo combustibile, ma anche la più vulnerabile, perché
le infezioni dovute a attività microbica indesiderata possono letteralmente mangiarsi milioni di dollari di produzione.
Nonostante i metodi basati su HPLC mettano a disposizione un'ampia gamma di informazioni, il tempo per ottenere i risultati, il
costo per campione e la necessità di personale
di laboratorio esperto rimangono barriere che
impediscono di ottenere il livello di informazioni necessario per un controllo efficace della
fermentazione. C'è spazio per qualcosa di più
rapido, di più economico e più facile, specialmente per coloro che non dispongono in loco
di un laboratorio si serie A.
Il vicino infrarosso, tanto noto per applica-
10
zioni quali l'analisi dei cereali al ricevimento,
è stato preso in considerazione da molti, ma
rimangono dei dubbi sulla sua capacità di rilevare degli indicatori di infezione che tipicamente sono presenti solo a bassi livelli. Il
campo della tecnologia delle analisi a infrarossi non è finito qui anche se, come un'altra
tecnologia correlata, ha proprio le credenziali
giuste per colmare il divario, la Fourier Transform Infrared (FTIR).
La FTIR ha dei vantaggi provati, compresi
la velocità, i costi bassi di esercizio e la semplicità. Si ottengono i risultati per diversi parametri in non più di due minuti. Si può analizzare tutto ciò che si vuole senza costi aggiuntivi
e chiunque può effettuare il test. La tecnologia
FTIR sembra essere anche particolarmente
adatta a cogliere i parametri indicatori di infezione.
Un prototipo di applicazione della tecnologia è stato valutato negli stabilimenti di etanolo degli Stati Uniti e il concetto ha attratto un
significativo interesse.
Analisi illimitate condotte da chiunque
Per Brian Wrenn, il direttore della ricerca al
National Corn-to-Ethanol Research Centre
(NCERC) è la velocità della nuova opzione di
monitoraggio ad essere particolarmente interessante. Spiega che con le analisi convenzionali ci può essere un intervallo da otto a dieci
ore tra un'analisi e l'altra e poi ci vuole circa
un'ora per avere i risultati dell'analisi: circa 20
minuti per l'analisi, più del tempo aggiuntivo
per il campionamento. “Può succedere molto
in un'ora e l'attesa può essere snervante” dice.
Gli antibiotici danno la soluzione, ma nessuno ne vuole usare più del necessario, sia per
ragioni di costi sia perché i residui potrebbero
contaminare i sottoprodotti destinati all’alimentazione animale. Analisi rapide permettono di migliorare il monitoraggio e permettono
un approccio proattivo al controllo della fermentazione con un utilizzo minimo di antibiotici.
La capacità di analizzare tutto quello che si
vuole senza costi aggiuntivi è quello che nota
anche Mitchell Feldman, direttore del laboratorio all'Abengoa Bioenergy del Nebraska.
“Con l'HPLC, i filtri costano almeno un
dollaro a campione e le fiale costano almeno
10 centesimi, quindi si risparmia un dollaro
e dieci ad ogni campione analizzato,” calcola
Feldman. In una giornata normale, il labora-
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
Le misurazioni sono facili da fare per chiunque in azienda
1. Selezionare il tipo di
campione
2. Caricare il campione 3. Premere start
torio di uno stabilimento con una capacità di
88 milioni di galloni all'anno analizza tra i 50
e i 60 campioni. Ma se sorgono problemi, allora ne analizzeranno un centinaio, a seconda
di quello che deve essere misurato. Anche se
solo occasionalmente, la necessità di sostituire le colonne per i sistemi HPLC costituisce
un costo ulteriore. “Quando si analizza un numero di campioni come il nostro, tutto conta”
afferma Feldman.
La tecnologia analitica FTIR è resa semplice da usare e l’apparecchio provato all'Abengoa Bioenergy del Nebraska è uno strumento
compatto, di facile utilizzo che non è più complicato di un normale distributore di bevande.
“La può usare chiunque” afferma Feldman.
L'usabilità associata all'analisi FTIR è stata notata anche dal direttore del NCERC John
Caupert. “La formazione è un grossissimo
problema per l'industria” dice Caupert, che ha
testimoniato di fronte alla Camera dei Rappresentanti degli USA sulla necessità di migliorare la formazione in quella che ritiene una delle
poche aree di crescita per l'economia degli
Stati Uniti al momento. La velocità e la facilità d'uso sarebbero un enorme vantaggio. "Può
usarlo anche uno come me e io non sono né un
chimico, né un ingegnere" afferma.
Latte, vino e adesso etanolo
combustibile
La tecnologia FTIR potrà essere nuova per
l'industria dell'etanolo ma non per altre, poiché
la necessità di monitorare la fermentazione è
tutt'altro che unica.
Anche ai produttori di vino fanno in tempo
a venire i capelli bianchi mentre aspettano il
risultato della fermentazione, proprio come
ai produttori di etanolo. Ma per contro, molti
si sono dati un vantaggio con una tecnologia
analitica che può dare risultati per i parametri
principali, fornendo così un efficace sistema di
preavviso in caso di problemi potenziali.
Con parole semplici, il metodo FTIR funziona proiettando luce a infrarossi attraverso il
campione. Questo coglie l'attività vibrazionale
dei gruppi funzionali. Tale informazione viene
poi decodificata per mezzo di una nota funzione matematica (la Trasformata di Fourier).
Questa tecnica è usata da decenni per le analisi
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 4. Attendere il risultato 5. Pulire con un panno
del latte e, come si è detto nell'industria del
vino, dove fu usata per la prima volta nel 1999.
Rilevare acido lattico e acido acetico
La FTIR misura tutti i normali parametri
importanti nel controllo della fermentazione, zuccheri (maltosio e glucosio) e etanolo.
Inoltre, un comprovato punto di forza della
tecnologia FTIR è che fornisce la sensibilità
necessaria a cogliere parametri spesso percepibili a basse concentrazioni come l'acido acetico e l'acido lattico, entrambi determinanti. In
questo senso offre un'alternativa più potente al
metodo meglio conosciuto dell'analisi nel vicino infrarosso.
Un termine che capiterà di sentire quando si
parla di tecnologia FTIR è la 'firma' lasciata da
un componente chimico che può essere colto
in particolari zone della lunghezza d'onda della luce a infrarossi.
La miscela di mais per la fermentazione fornisce una serie di firme diverse e la tecnologia
FTIR è ideale per rilevare acido lattico e acetico tra la massa dei dati. Allo stesso tempo, gli
studi indicano che è migliore anche quando si
tratta di misurare i componenti più rilevanti.
“La tecnologia NIR sembra funzionare, ma la
FTIR è più specifica” afferma Wrenn.
Feldman condivide l'interesse nella capacità
di tracciare gli indicatori di infezioni. Per la
misurazione dell'acido lattico e acetico la tecnologia è davvero brillante nel fornire risultati
riproducibili" afferma. “Sono a livello molto
basso, quindi sono difficili da misurare con la
NIR, ma abbiamo scoperto che lo strumento
FTIR fa davvero un ottimo lavoro nel misurare
questi parametri a bassi livelli.”
Stessa procedura, più informazioni
Il controllo delle infezioni è particolarmente importante negli impianti come quello di
Abengoa Bioenergy dove si usa un processo
di fermentazione continuo che occupa otto
vasche. “Una piccola infezione nella fermentazione iniziale si trasforma in un grosso problema quando si arriva alla fine della fermentazione” afferma Feldman.
Spiega che, se vedono un problema in arrivo, prelevano ulteriori campioni per controllare che tutto stia andando nella direzione giusta.
A circa un milione di galloni per vasca, si tratta
di un grande investimento dato che un milione
di galloni di miscela di granoturco oggi non
costa poco sul mercato. Ci sono milioni di dollari nel processo, solo di cereali.
“Non perdiamo un'intera vasca, ma perdiamo resa” spiega Feldman riferendosi al fatto
che un'infezione consuma o zucchero o alcol. I
batteri nella vasca convertono zucchero e etanolo in qualcos'altro, o acido lattico o acido
acetico.
Proprio quando ci vengono ricordati fatti
così fondamentali, si accende la lampadina sui
vantaggi di un metodo di controllo rapido e di
facile utilizzo. L'analisi FTIR semplicemente
fa sì che i dati di controllo necessari si riescano ad ottenere più rapidamente e con maggiore efficienza dei costi. “Sarebbe lo stesso con
l'HPLC, ma i maggiori vantaggi della tecnologia FTIR sono i tempi e i costi, entrambi ottimi” sostiene Feldman.
Analisi orarie diventate realtà
Mentre scriviamo, lo strumento FOSS FTIR
BioFoss™ sta lavorando all'Abengoa Bioenergy Nebraska ormai da parecchi mesi e promette molto bene. È stato inoltre installato in altri
stabilimenti per la produzione di etanolo lungo
tutta la cintura del mais dove col tempo ridurrà
l'uso dell'HPLC per le analisi di routine.
Nel frattempo, le potenzialità della FTIR
sono già chiare. Essendo un metodo accessibile e rapido, la tecnologia FTIR è in grado di
ridurre l'uso di antibiotici, garantire la massima resa e evitare brutte sorprese nella fase di
fermentazione. Soprattutto, potrebbe rendere
le analisi una routine per chiunque nello stabilimento. “Perché non fare analisi ogni ora?” si
chiede Wrenn del NCERC.
Maggiori informazioni sulle soluzioni
FOSS per il Biocarburante su: www.foss.it/
biofuel

Richard Mills, FOSS ([email protected])
11
Analisi centralizzate sul latte in Brasile
Sviluppi delle analisi sul latte supportati
dalla spettrofotometria nell’ infrarosso
con trasformata di Fourier
Il laboratorio centrale per analisi sul latte, Clínica do Leite è un pioniere nel
campo delle analisi sul latte in Brasile, grazie all’uso di analisi all’avanguardia
basate sulla spettrofotometria nell’ infrarosso con trasformata di Fourier (FTIR).
Il laboratory manager, Laerte Cassoli ci informa sugli sviluppi.
La Clínica do Leite è uno degli otto laboratori
per la qualità del latte del Ministero dell’Agricoltura del Brasile. Appartiene al Dipartimento di Scienze Animali della ESALQ/Università di São Paulo ed è attivo dal 1996.
Abbiamo due tipi distinti di clienti: le società che forniscono campioni di latte dai bidoni
per il controllo qualità; e le aziende agricole
che forniscono campioni per il controllo del
bestiame. Attualmente, ci sono 310 aziende
che inviano, mensilmente, circa 50.000 campioni da 30.000 aziende in tutto il paese. Le
aziende agricole (1.100) inviano quasi 40.000
campioni da singoli animali ogni mese.
Il Brasile produce 28 miliardi di litri di
latte all’anno. Il numero di aziende lattierocasearie è circa tra 600.000 e 800.000. Circa
il 97% delle aziende producono meno di 600
kg/giorno.
Tuttavia, il 16% delle aziende produce il
40% del latte e le 100 principali producono
il 2,3% della produzione totale. Il numero di
analisi svolto, compresa la conta delle cellule
somatiche, conta batterica totale, urea (MUN)
e residui di medicinali è aumentato negli ul-
timi anni (Figura 1). I campioni vengono dai
principali stati produttori di latte del Brasile.
Data l’elevata necessità di analisi, il laboratorio di solito lavorava su tre turni (24 ore) sette giorni a settimana. Nel 2008, la CMT Milk
Clinic acquistò due nuovi strumenti (BactoScan™ and CombiFoss™ FT+) per aumentare
la sua capacità analitica e offrire nuove analisi
ai clienti. In conseguenza dell’aumento della
capacità installata, abbiamo cominciato a lavorare su due turni, mantenendo lo stesso impegno di fornire i risultati in due giorni.
Perché scegliere FOSS e la tecnologia
FTIR?
Nell’analisi di fattibilità del progetto, abbiamo
optato per la metodologia FTIR che ci permetterebbe di svolgere nuove analisi con punto
di congelamento, caseina e acidi grassi liberi,
oltre a svolgere analisi MUN a costo zero. Sul
mercato, c’erano altri fornitori; tuttavia abbiamo scelto FOSS data la grande esperienza in
questo campo, la disponibilità di equazioni
base e soprattutto per l’ottimo servizio post
vendita.
L’analisi del periodo di recupero dell’investimento (Tabella 1) ha dimostrato che in soli
22 mesi siamo stati in grado di recuperare l’investimento fatto nel CombiFoss. Inoltre, abbiamo aggiunto valore ai nostri servizi offrendo alle industrie e alle aziende agricole nuovi
strumenti per il processo di analisi.
Vantaggi
Lo strumento che avevamo in funzione prima
era più vecchio di 12 anni e comportava elevati costi di manutenzione. Inoltre, il nuovo
FTIR ci permette di offrire nuovi tipi di analisi, come Freezing Point Depression (FPD),
caseina e acidi grassi liberi.
L’analisi FPD è un requisito ufficiale da
parte del governo, tuttavia la svolgevano laboratori dotati solo di metodi tradizionali, con
basse prestazioni analitiche e costi elevati.
Le altre analisi quali caseina e acidi grassi
liberi hanno aperto la porta a un nuovo campo
di studio, di ricerca e applicazione per le industrie. Siamo al primo stadio, cioè la diagnosi
della situazione e la valutazione dei dati ottenuti fino ad ora.
Voci
Riduzioni costi analisi della MUN
Nuove analisi (FPD, Caseina, FFA)
Riduzione costi d'esercizio e di manutenzione
Benefici totali
Investimento
Tempo di recupero dell'investimento
Figura 1. Evoluzione del numero di analisi
12
U$/anno
65.000
130.000
35.000
230.000
420.000
1,8 anni
Tabella 1. Analisi dell’investimento CombiFoss™ FTIR +
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
Far parte dell’Università di São Paulo ci
permette di poter fare affidamento su un settore dedicato a ricerca e sviluppo che mira a
generare conoscenza e a disseminarla nella comunità. Si stanno analizzando tutti i campioni
con riferimento a tutti i nuovi parametri (caseina, FFA, FPD, pH), indipendentemente dal
fatto che siano stati richiesti dall’utente o no
e di conseguenza stiamo costruendo un solido
database che sarà usato nella ricerca e nelle applicazioni proposte.
Dobbiamo sottolineare tra i vantaggi il
servizio post vendita e l’assistenza tecnica.
Possiamo contare su professionisti esperti
per ogni strumento che ci supportano nell’uso
dell’apparecchio e dei risultati. Inoltre, vale la
pena citare la FOSS CMT online club area che
ci permette di stare in contatto con i professionisti CMT di tutto il mondo e quindi possiamo
scambiare esperienze e conoscenze.
Le prestazioni di questo strumento inoltre
hanno generato dei risparmi dato il minor numero di guasti. Inoltre, un software più semplice ha reso più facile il controllo dei dati e
il registro del nostro sistema di gestione ISO
17.025. Lo strumento ha una capacità di 300
campioni all’ora e stiamo valutando la fattibilità dell’investimento per un sistema da 500
all’ora.

Laerte Cassoli, Lab Manager, Clínica do Leite, Brazil
Maggiori informazioni sulle soluzioni
FOSS per l’industria lattiero-casearia su
www.foss.it/latte
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Come vengono usati i risultati
I campioni sono usati per i controlli di legge
(Governativi) e anche per i sistemi di pagamento basati sulla qualità. I risultati delle
analisi sui campioni di latte sono disponibili
per i produttori via internet o SMS, e questi li
usano quotidianamente per monitorare i processi. Per esempio, il produttore sarà prontamente informato di eventuali cambiamenti
nella conta batterica (TBC) e quindi sarà in
grado di intervenire immediatamente per risolvere la situazione.
L’analisi della MUN non è obbligatoria,
tuttavia è richiesta per quasi il 20% dei campioni. Questi generano una grande quantità di
importanti informazioni. Il 30% circa hanno
livelli di MUN inferiori a 10mg/dL, che indicano già una limitazione di proteine nella die-
ta. Allo stesso modo, per l’area relativamente
nuova dell’analisi della caseina, i risultati
mostrano differenze tra le diverse aziende
e si possono usare queste informazioni per
impostare sistemi di pagamento basati sulla
qualità.
Per le aziende, la CMT Milk Clinic ha
sviluppato una serie di report visivi per facilitare l’interpretazione e l’uso dei risultati
(software su web) che analizza le condizioni
nutrizionali elaborate dai risultati di composizione e MUN. Il produttore e il tecnico
possono prendere facilmente una decisione
per risolvere il problema. Se si inviasse un
elenco di risultati, ci vorrebbe più tempo per
prendere una decisione e inoltre tale decisione potrebbe essere sbagliata.
Variazioni degli indici di caseina. In questo
esempio, si osservano aziende con indici di
caseina da 75 a 80, una differenza enorme
considerato che il latte sarà usato per la produzione dei formaggi.
Report esemplificativo in cui, in base ai risultati di MUN e proteine, l’equilibrio carboidrati e proteine nella dieta è diagnosticato in forma semplice da interpretare.
13
Standard moderni per la determinazione di azoto totale / proteine grezze
Il Kjeldahl
– va ancora alla grande
Circa 125 anni fa il chimico danese Johan Kjeldahl pubblicò un metodo che fondamentalmente è
ancora in uso nell’industria agroalimentare:
Quando un campione contenente proteine è bollito in acido solforico, l’azoto si trasforma in solfato di ammonio. Viene aggiunto sale per dare un punto di ebollizione più alto e quindi permettere
un’analisi più rapida. Anche la reazione è accelerata con l’aggiunta di un catalizzatore. Oggi il
catalizzatore usato più comunemente è il solfato di rame, non più l’ossido di mercurio. Si determina
il solfato di ammonio aggiungendo un eccesso di alcali al campione digerito diluito. L’ammoniaca
così liberata viene distillata in una soluzione ricevente (oggi acido borico, nelle soluzioni precedenti acido solforico) e titolata. La percentuale di proteine si trova moltiplicando la percentuale di
azoto per fattori standard che dipendono dal tipo di campione. Tali fattori sono stati derivati sulla
base della composizione ammino-acida dei campioni. Il fattore 6,25 è quello usato più comunemente, mentre per esempio 5,7 è applicato per il grano e 6,38 per i prodotti lattiero-caseari.
FOSS pioniere del metodo Kjeldahl
Nel 1970 FOSS introdusse la digestione mediante il sistema Digestion Block Tecator™
per sostituire i bruciatori Bunsen e i tubi
Kjeldahl per digestione da 800 ml. Nel 1974
fu introdotta la distillazione a vapore diretto
con i sistemi FOSS Tecator Kjeltec™. Queste
due grandi migliorie portarono ad un minore
utilizzo di sostanze chimiche e ad una migliore
efficienza della digestione. Non era più necessario il trasferimento del campione perché il
campione era digerito e distillato nello stesso
tubo. Il rischio di perdite di ammoniaca fu eliminato grazie alla distillazione in un sistema
chiuso e la distillazione in una soluzione ricevente di acido borico ridusse i tempi.
Nel 2009 è stata introdotta l’ultima generazione di analizzatori Kjeltec moderni (vedere
pagina 4).
Standard moderni per le proteine
grezze
Alla fine degli anni 1980/ inizio degli anni
1990 c’erano migliaia e migliaia di laboratori
che usavano il digestore ed il sistema di distillazione con vapore per la determinazione delle proteine Kjeldahl, ma gli standard esistenti
non rispecchiavano i miglioramenti avvenuti
nella strumentazione per il metodo Kjeldahl.
Essi applicavano ancora catalizzatori al mercurio, usavano grandi quantità di acido solforico e tempi di digestione lunghi, facevano una
titolazione “normale” in acido solforico e poi
14
usavano una controtitolazione con idrossido
di sodio, il che contribuì alla ricerca di metodi
più semplici quali la combustione Dumas ed
i NIR. Quindi servivano standard aggiornati.
Alla fine degli anni 1990 FOSS sviluppò un
nuovo metodo standard in collaborazione con
l’AOAC che utilizzava la digestione in blocco
con catalizzatori al solfato di rame, un minimo
di acido solforico e un tempo di digestione di
circa 1 ora, la distillazione a vapore in soluzione ricevente di acido borico e la titolazione
simultanea con determinazione fotometrica
del punto finale, riducendo il tempo di distillazione/titolazione a 3-4 minuti circa1, 2, 3, 4. Questo standard fu poi adottato da ISO e CEN6 e
divenne la EN ISO 5983-2 che costituisce uno
standard mondiale per la determinazione delle
proteine grezze5.
Lo standard fu validato su una vasta gamma
di campioni, con un ampio intervallo di concentrazioni (vedere fig. 2) con la partecipazione di laboratori che usano strumenti Kjeltec
FOSS Tecator. I campioni erano di mangimi,
foraggio/materiale vegetale, cereali, semi oleosi, cibo per animali domestici, concentrati di
proteine, latte in polvere e aquafeed.
I risultati mostrano ottima ripetibilità e riproducibilità (0,4 – 2,4 %). Il recupero di azoto
dal triptofano è stato 98,8 % e dall’acetanilide
100,1 %. I doppi ciechi erano bene in fila, mostrando così che il metodo è solido e affidabile.
La figura 3 mostra i valori di precisione in termini di deviazione standard per ripetibilità, sdr
e riproducibilità, sdR, che si possono usare per
calcolare i valori dell’incertezza di misura8. I
valori della precisione dipendono dalla concentrazione. Per alcuni campioni, si verificava
una differenza tra sdr e sdR, per esempio nei
mangimi per pesci. Altrimenti, la figura mostra
che non c’era nessuna differenza significativa
tra i valori di ripetibilità e riproducibilità, il
che significa che tutti i laboratori sono in grado
di dare risultati corretti, (perché tutti usavano
strumenti Kjeltec).
Il metodo EN ISO 20483:2008 Cereali e
legumi – Determinazione del contenuto di
azoto e calcolo del contenuto di proteine grezze – Metodo Kjeldahl7 usa la digestione con
un catalizzatore di solfato di rame/ossido di
titanio, la distillazione con vapore con acido
borico come ricevente e la titolazione automatica con determinazione fotometrica del punto
finale (o pH).
Questo nuovo metodo si differenzia dalla
EN ISO 5983-2/AOAC 2001.11 soprattutto
per il tempo di digestione (2 h invece di 1 h),
la quantità di acido (20 ml invece di 12 ml) e il
catalizzatore (solfato di rame/ossido di titanio
invece di solo solfato di rame) usato.
I dati di precisione di questo standard (fig.3,
destra) mostrano una differenza significativa
tra i valori di ripetibilità e di riproducibilità.
Ciò può essere dovuto al fatto che in questo
studio non sono stati usati esclusivamente gli
strumenti Kjeltec FOSS.
Il fatto di definire come catalizzatore l’ossi-
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
Dati sui campioni
• Campioni di validazione:
- Campione 1: blocco proteine
- Campione 2: pellet per suini
- Campione 3: insilato di mais
- Campione 4: fieno d’erba
- Campione 5: cibo per pesci
- Campione 6: cibo per cani
- Campione 7: cibo per cincillà
- Campione 8: albumina
- Campione 9: becchime
- Campione 10: mangime con carne e ossi
- Campione 11: sostituto del latte
- Campione 12: semi di soia
- Campione 13: semi di girasole
- Campione 14: fieno di leguminose
- Campione 15: mangime per pesci, pellet
galleggianti piccoli
- Campione 16: mangime per pesci, pellet
galleggianti grandi
- Campione 17: mangime per gamberi, briciole
- Campione 18: mangime per gamberi, pellet
che affondano grandi
- Campione 19: mangime per gamberi, pellet
che affondano piccoli
- Campione 20: cibo per larve, fiocchi
- Campione 21: grani di frumento
• Intervallo di validazione: 0,3 – 70 % proteine
• Validato da 24-26 laboratori internazionali
• Determinazione fotometrica del punto finale
• Sviluppato in base allo strumento FOSS
Kjeltec™
• Metodo di riferimento anche per Dumas
• Ottima ripetibilità e riproducibilità
Fig 1: Modello Kjeltec™ 1001 del 1974
Fig. 2: Performance dello standard EN ISO 5983-2 / AOAC 200.11
do di titanio deriva dalle indagini fatte nel tentativo di sostituire l’ossido di mercurio. Sulle
sostanze test dell’azoto si sono trovate recovery migliori rispetto al solo solfato di rame.
Un’altra modalità per la determinazione
di azoto/proteine è il metodo con combustione Dumas come descritto per esempio in EN
ISO 166349, 10. Usa gli stessi fattori del metodo
Kjeldahl per il calcolo del contenuto di proteine, ma la sua applicazione va verificata rispetto al metodo Kjeldahl.
Il metodo Dumas per combustione determina l’azoto totale comprese frazioni inorganiche e tende a dare valori di proteine più
elevati rispetto al metodo Kjeldahl. Kjeldahl
non recupera frazioni inorganiche quali nitriti
Fig. 3: Deviazioni standard di ripetibilità e riproducibilità (in % di proteine) in base alle norme
EN ISO 5983-2/ AOAC 2001.11 (sinistra) e EN ISO 20483 (destra)
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 e nitrati e non recupera tutto l’azoto organico.
Per esempio, i composti eterociclici sono recuperati solo in parte? In base alle decine di migliaia di dati derivanti dalle nostre calibrazioni
NIR sui cereali, sappiamo che i valori dal metodo Dumas saranno più elevati dello 0,1 – 0,2
per le proteine. Questo è generalmente trascurabile, ma deve essere preso in considerazione.
La Tabella 1 mostra i contenuti di nitrato di
materiale di riferimento certificato da Wepal
(Olanda). Se prendiamo per esempio lattuga
con un contenuto di nitrato di 33 200 mg/kg
nitrato, questo corrisponderebbe a 7,5 g N/kg
o 0,75 × 6,25 = 4,7 % di proteine, il che indica
il tipo di errori che si possono generare.
Questo tipo di errori potrebbe perfino portare a controversie commerciali. Se, diciamo, il
fornitore argentino di farina di soia dichiara un
contenuto di proteine di 47,2 %, determinato
sulla base del metodo Dumas e l’importatore
malese di farina di soia dichiara un contenuto di proteine di 44,9 %, determinato in base
al metodo Kjeldahl, questo può portare a una
controversia.
Questa inoltre è la ragione per cui la Commissione Europea ha confermato recentemente il metodo Kjeldahl come metodo comunitario per i controlli ufficiali (Regolamento
della commissione (CE) N° 152/2009 del 27
Gennaio 2009 che definisce i metodi di campionamento ed analisi per il controllo ufficiale
dei mangimi).
15
CRM
fagiolini
orzo
lattuga
cetriolo
patata dolce
cavolo
spinaci
Azoto
(g/kg d.m.)
8,9
0,1
33,2
7,2
4,9
7,1
27,2
Metodo %
ICC 105/2 (Kjeldahl, Cu)
EN ISO 5983-2 (Kjeldahl, Cu)
ISO 20483 (Kjeldahl, Cu/Ti)
ISO 16634 (Dumas)
CP
12,46
12,45
12,39
12,55
Tabella 1: Indice di azoto (% d.m.) in materiali di riferimento certificati
Tabella 2: Contenuto medio di proteine in
base a metodi diversi (sd media = 0,125)
Che metodo selezionare?
La tabella 2 mostra il contenuto medio di proteine ottenuto con metodi di riferimento diversi nello studio interlaboratorio 2008/2009
dell’European Grain Network. In questo studio, una ventina di laboratori hanno analizzato
sette campioni di grano e quattro di orzo. La
deviazione standard media della riproducibilità di questi metodi è risultata 0,125%.
La tabella 3 mostra i risultati delle proteine ottenuti con metodi diversi dall’AAFCO
per il 2008. AAFCO sta per Association of
American Feed Control Officials (Associazione Americana degli Ufficiali di Controllo
dell’Alimentazione). Il loro schema di valutazione coinvolge circa 200 laboratori. Diversi
metodi Kjeldahl (EN ISO 5983-2/ AOAC
2001.11 = catalizzatore Cu; EN ISO 20483 =
catalizzatore Cu/TiO2) sono stati paragonati al
metodo con combustione Dumas.
Come dimostrano i risultati in tabella 2
e 3, le differenze tra i metodi nella maggior
parte dei casi non saranno significative. Per i
campioni di cereali e mangimi misti nulla indica che il metodo EN ISO 5983-2 / AOAC
2001.11 che utilizza soltanto il solfato di rame
come catalizzatore produrrà risultati inferiori
rispetto ai metodi che usano una miscela di
solfato di rame e biossido di titanio. Dall’altra parte, il metodo Dumas potrebbe portare a
valori più elevati anche se in misura non significativa.
La scelta del metodo per la determinazione
delle proteine grezze sarà quindi guidata da
ragioni economiche e pratiche. Lo standard
mondiale EN ISO 5983-2/AOAC 2001.11 ha
il vantaggio di avere applicazioni più ampie,
tempi di analisi più brevi e costi dei reagenti
inferiori rispetto al metodo EN ISO 20483 e
una condizione migliore come metodo di riferimento rispetto al metodo Dumas.
Permette l’accreditamento con piena tracciabilità5 ed una semplice stima dell’incertezza
del metodo8 per un ampio spettro di campioni.
Cu
Campione
AAFCO 0826
AAFCO 0827
AAFCO 0828
AAFCO 0829
AAFCO 0830
AAFCO 0831
Media
% CP
18,2
12,9
40,8
23,6
18,2
27,5
23,5
Riferimenti:
1. Official Methods of Analysis, AOAC INTERNATIONAL, Gaithersburg , USA, Method
2001,11: Determination of crude protein in
animal feed, forage (plant tissues), grain, and
oil seeds using block digestion with a copper
catalyst and steam distillation into boric acid
2. Nancy J. Thiex and Harold Manson, New
AOAC Standard for Crude Protein Determinations in Animal Feed, Grain, and Oilseed
using Tecator Kjeltec equipment, In Focus, vol
Cu/TiO2
sd %
0,35
0,36
0,77
0,42
0,27
0,40
0,43
% CP
18,2
12,8
40,0
23,0
18,2
27,3
23,2
sd %
0,29
0,46
0,68
0,58
0,24
0,64
0,48
Dumas
% CP
18,4
13,0
41,0
23,5
18,5
27,8
23,7
sd %
0,32
0,46
0,43
0,33
0,32
0,46
0,39
26, no 2, 2002, p 10-12
3. Thiex et al.: AOAC COLLABORATIVE
STUDY REPORT – Crude Protein in Animal
Feed, Forage, Grain, and Oilseed - Block Digestion Using Copper Catalyst, Steam Distillation into Boric Acid, Journal of AOAC International vol. 85, no 2, 2002, 309-317
4. FOSS Application Note AN 3001
5. Jürgen Möller, Traceability in Modern Kjeldahl Analysis, In Focus, vol 29, No 1, 2005,
p 4-5
6. EN ISO 5983-2:2005 Mangimi per animali
– Determinazione del contenuto di azoto e calcolo del contenuto di proteine grezze – Parte
2: Metodo per digestione in blocco / distillazione con vapore
7. EN ISO 20483:2006 Cereali e legumi – Determinazione del contenuto di azoto e calcolo del contenuto di proteine grezze – Metodo
Kjeldahl
8. Cheng Shuwei, Gu Jinling and Pang Jing,
Quantificare l’incertezza di misura per determinare le proteine nella soia utilizzando il
Kjeltec™ 2300, In Focus, vol 32, n° 1, 2008,
p 24-27
9. ISO 16634-1:2008 Prodotti alimentari
– Determinazione del contenuto di azoto totale
mediante la combustione secondo il principio
di Dumas e calcolo del contenuto di proteine
grezze – Parte 1: Semi e frutti oleaginosi e
mangimi.
10. ISO/PRF TS 16634 Prodotti alimentari
– Determinazione del contenuto di azoto totale
mediante la combustione secondo il principio
di Dumas e calcolo del contenuto di proteine
grezze – Parte2: Cereali, legumi e prodotti di
cereali macinati (Specifica tecnica in via di
sviluppo)

Jürgen Möller, [email protected]
Tabella 3: Contenuto di proteine con diversi metodi (AAFCO PTS 2008). % Proteine grezze e
deviazione standard per metodi diversi
16
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
Supporto analisi NIR in Nord America.:
Internet per tenere d’occhio
gli strumenti NIR
Remote INternet Analysis (RINA) è un software di collegamento in rete, che rende più semplice, la configurazione precisa, la gestione del monitoraggio di strumenti NIR da una postazione remota. Recentemente la FOSS Nord America ha cominciato a sfruttare queste possibilità ed ha avuto una risposta
positiva dagli utilizzatori degli strumenti.
Vernon Felts, Ph.D, nutrizionista alla Goldsboro Milling Company and Butterball LLC
in North Carolina descrive l'esperienza di lavorare con il team tecnico di FOSS e il RINA
per far funzionare perfettamente due strumenti
InfraXact. “L'approccio RINA client/server
agli strumenti in rete ha permesso a tutto il
mio staff di poter contare su supporto, semplicità, affidabilità e fiducia” afferma. “Abbiamo
laboratori in North Carolina e Arkansas, ed
è molto facile gestire entrambe le macchine
InfraXact™ per mezzo del server RINA.
Aggiornamenti e correzioni delle calibrazioni gestiti facilmente attraverso la rete. Inoltre, il team FOSS in Europa tiene monitorate
le macchine InfraXact quotidianamente e viene fatto un backup giornaliero di tutti i dati
dell'analisi. “È un grande sistema per collegare
in rete gli strumenti e fornire supporto, perché
permette al mio team di concentrarsi sulle analisi dei campioni, mentre la FOSS si occupa
del resto, cioè dell'affidabilità delle macchine
e dell'integrità dei dati” afferma Felts.
Il supporto è facile
A fornire supporto attraverso la rete RINA
dall'ufficio FOSS Nord America è Nancy Bedore. Descrive come sia diventato più semplice dare supporto sia per FOSS sia per gli utilizzatori degli strumenti NIR. “Nessuno deve
fare fatica per avere i dati e inviarli via posta
o email per poter creare le calibrazioni o gli
aggiornamenti,” afferma. “Se c’è un problema
con lo strumento siamo in grado di guardare
direttamente la diagnostica e in genere riusciamo a individuare immediatamente il problema
invece di doverlo descrivere per telefono. Il
tempo necessario a risolvere i problemi si misura in minuti.”
Il RINA è un pacchetto flessibile che può
dare diversi livelli di servizio a seconda delle
necessità del cliente. In Nord America circa
il 70% degli utenti hanno scelto un livello di
supporto elevato. E nel prossimo futuro sarà
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 disponibile un livello di supporto ancora più
elevato per gli utenti nord americani.
Un'estensione del servizio offrirà la possibilità di noleggiare le calibrazioni per la durata
del contratto RINA. Questo implica un costo
d'entrata più basso e degli aggiornamenti automatici con i modelli di calibrazione più nuovi
appena questi sono disponibili.
Pace mentale
Bob Schumann, Technical Manager di FOSS
Nord America riassume i vantaggi del RINA .
“RINA significa pace mentale” dice. Un esperto tiene monitorato il sistema ogni giorno, si
assicura che tu stia ottenendo il massimo dal
tuo investimento nel NIR e ti assiste in ogni
modo per far funzionare il tuo strumento; che
si tratti di un problema di configurazione, di
monitoraggio o di validazione. Tutti i dati sono
salvati al sicuro sul server in modo che non ci
sia bisogno di nessun backup o di altre operazioni. Questo è ideale per gli utenti NIR che
non hanno il tempo o le risorse per diventare
esperti di NIR, ma vogliono il massimo dai
loro strumenti.”
Maggiori informazioni sul sistema RINA su
www.foss.it/rina

Il supporto via RINA è disponibile in tutto il mondo. I rappresentanti FOSS locali possono fornire i dettagli dei servizi RINA disponibili in specifiche regioni
17
Ottenere di più dai cereali
I profitti degli agricoltori migliorano grazie all’ottimizzazione del raccolto e alla
separazione dei cereali a seconda delle esigenze del mercato. Un nuovo pratico
strumento per l’analisi dei cereali “on farm” fornisce loro i risultati affidabili di
cui hanno bisogno.
Una mietitrebbia che lavora in un campo nella
cintura centrale del grano dell’ Australia occidentale può sembrare molto lontana dal trambusto dei mercati internazionali dei cereali, ma
in effetti, gli agricoltori sono più integrati nella
catena della fornitura qui di quanto lo siano in
qualunque altra parte del mondo.
La ragione è un nuovo strumento di analisi
dei cereali “on farm” che può fare delle analisi affidabili in linea con i risultati delle analisi
finalizzate al pagamento fatte al punto di conferimento, o allo stesso modo, con le analisi
fatte ovunque sui cereali nel loro percorso dal
campo al prodotto finito. Lo strumento, denominato Infratec™ Sofia, è stato introdotto nel
settore cerealicolo australiano nel 2008 ed uno
dei primi agricoltori che ne ha sfruttato le possibilità è Robert Sewell che coltiva 4.000 ettari
circa 220 km a Nord Est di Perth.
Sewell aveva usato per molti anni normali
igrometri e ne aveva provato quattro tipi diversi senza essere soddisfatto dell’accuratezza dei
18
risultati delle analisi. Il nuovo Infratec Sofia
fu il quinto fortunato tentativo. “Poiché l’accuratezza dell’Infratec Sofia è molto vicina a
quella degli strumenti di analisi utilizzati al
conferimento, possiamo sapere con sicurezza
che se trasportiamo un carico di 60 tonnellate
per 70 km al punto di conferimento, non sarà
rifiutato per umidità troppo elevata” afferma.
All’altezza delle esigenze di qualità dei
cereali
A parte per la capacità di misurare in modo accurato l’umidità, Sewell ha usato lo strumento
anche per misurare il contenuto di proteine dei
cereali nel campo. Questo ha assicurato che i
carichi trasportati al silo fossero della qualità
che lui voleva consegnare. “In un anno come
il 2008, dove la differenza dello 0,1% di proteine poteva far declassare un cereale come
l’orzo da orzo per malteria a orzo per uso zootecnico con una perdita economica di più di
$100 australiani a tonnellata, è evidente che
l’investimento fatto per lo strumento si può recuperare velocemente” dichiara Sewell.
Il grado di conoscenza a cui può arrivare il nuovo strumento può essere d’aiuto per
affrontare le molte variabili nell’attività della coltivazione dei cereali, come l’effetto dei
cambiamenti climatici sulle condizioni di coltivazione. Non che esista nessuna tecnologia
in grado di evitare le stagioni difficili, ma le
condizioni variabili influenzeranno la qualità
finale del cereale e le analisi ‘in azienda’ possono dare agli agricoltori un vantaggio fondamentale permettendo loro di rispettare certi
standard di proteine e pretendendone i vantaggi economici che ne conseguono.
Un altro recente cambiamento nella coltivazione dei cereali è la deregolamentazione
dei mercati. “Con la deregolamentazione del
mercato, credo che ci sarà la possibilità di soddisfare meglio le esigenze di una base di compratori più variegata per diverse specifiche di
qualità dei cereali” sostiene Sewell.
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009
L’analisi dei cereali’ on farm’ è indisponibile: ci vogliono circa due minuti per una
misura affidabile.
Robert Sewell
Oltre alla coltivazione, Robert Sewell si è
dedicato al marketing dei cereali per molti
anni e questo gli ha permesso di ottenere
una vasta conoscenza sulle necessità ed
esigenze dei mercati mondiali dei cereali. Ha ricevuto il riconoscimento Member
in the Order of Australia (AM), per il suo
eccezionale contributo all’industria cerealicola australiana.
Infratec™ Sofia
“Possiamo sapere con sicurezza che se
trasportiamo un carico di 60 tonnellate
per 70 km al punto di conferimento, non
sarà rifiutato per umidità troppo elevata.”
Accuratezza via internet
Fondamentale per il potenziale dello strumento è la sua accuratezza rispetto alle misure effettuate alla stazione di conferimento. Tale accuratezza è affidabile in quanto l’Infratec Sofia
è una continuazione della famiglia di prodotti
Infratec che usano il vicino infrarosso (NIR),
dei quali lo strumento Infratec 1241 è estremamente noto, approvato a scopi commerciali
e usato per il pagamento da commercianti di
cereali in tutto il mondo.
Le misure fatte con l’Infratec Sofia si basano
sugli stessi dati usati per calibrare gli strumenti Infratec 1241. Quando sono rilasciate nuove
calibrazioni, queste si possono semplicemente
scaricare via internet e trasferire all’Infratec
Sofia assicurando che i risultati siano sempre
accurati ed affidabili.
Backup dalla Danimarca
Sewell non ha mai avuto esitazioni a raccomandare il Sofia ad altri agricoltori e in effetti
In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 ha già permesso ad altri coltivatori di provare
lo strumento. “Poiché la macchina ha la capacità di collegarsi direttamente al quartier generale FOSS via internet e ricevere e trasmettere
dati, ho fiducia in un supporto continuo per la
macchina” conclude.
Programmato inizialmente per misurare
proteine e umidità in grano e orzo, l’Infratec
Sofia sarà migliorato mano a mano che si renderanno disponibili le calibrazioni per nuovi
prodotti. Quando si renderanno disponibili
nuove opzioni, gli agricoltori come Robert
Sewell potranno semplicemente scaricare la
nuova calibrazione via internet e trasferirla sul
loro strumento con un clic. Poi basterà caricare lo strumento sul camion e andare nei campi
per un altro raccolto redditizio.
Per maggiori informazioni su Infratec™
Sofia: www.foss.it/sofia

Richard Mills, FOSS ([email protected])
L’Infratec™ Sofia è uno strumento compatto, facile da usare destinato all’uso in
azienda per esempio sulla trebbia, nel trattore o in auto.
La tecnologia di misura si basa sulla
spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR),
un settore in cui la FOSS vanta decenni
di esperienza e conoscenza. Le misure
dell’Infratec Sofia si basano sugli stessi
dati usati per calibrare il ben noto Infratec
1241 usato in tutta l’industria cerealicola.
Gli agricoltori possono determinare
accuratamente l’umidità del prodotto sul
campo e possono quindi cominciare prima
a raccogliere e continuare più a lungo nel
corso della giornata in totale sicurezza. Il
raccolto si completa nel più breve tempo
possibile, riducendo così i costi e i rischi
potenziali. Essendo un modo veloce e facile di controllare la qualità dei cereali prima
o durante la raccolta questo strumento permette agli agricoltori di prendere decisioni
critiche sulla gestione dei cereali. Senza
attendere che il centro di stoccaggio dia
il risultato si può determinare direttamente in azienda la categoria del cereale per
ottimizzarne il profitto, per esempio, con
il contenuto di proteine corretto per essere
utilizzato come malto o come mangime.
19
Assicuratevi una copia
della rivista In Focus
Da più di 30 anni, FOSS pubblica la rivista In Focus
con l’intento di tenere aggiornati i professionisti
del settore sui più recenti sviluppi nella tecnologia
delle analisi di routine.
Ora che crescono le pressioni sul settore agroalimentare per sostenere una popolazione mondiale
in aumento, lavorando entro stretti limiti imposti dai margini, dalla qualità e dagli obiettivi ambientali, le informazioni sulle tecniche che permettono di migliorare la produzione sono più che
mai importanti.
In considerazione di questa esigenza, stiamo cercando il modo di migliorare la distribuzione della
nostra rivista In Focus e di aggiornare nel contempo il nostro database di distribuzione.
Assicuratevi la vostra copia personale di In Focus e aiutateci a migliorarne i contenuti dedicandoci
solo cinque minuti per compilare il nostro questionario online.
Avrete anche la possibilità di vincere uno dei dieci set della design
vi invitiamo a compilare
il questionario su:
www.foss.it/reader
FOSS ITALIA S.p.A.
Via Belgio 4/D
35127 Padova PD
Tel. +39 049 8287211
Fax. +39 049 8287222
[email protected]
www.foss.it
P/N 1026273, Issue 1 IT, June 2009
house danese Menu.