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Il giornale del GRUPPO FOSS per le tecnologie analitiche nel settore agroalimentare Vol. 33, No 1, 2009 Il Kjeldahl va ancora alla grande Analisi centralizzate sul latte in Brasile Enologo alla guida Indice: FOSS Notizie & Eventi 3-5 L’analisi Kjeldahl va online European Grain Network meeting, 2009 La rete di sicurezza della carne 6 I produttori di carne implementano le nuove tecnologie vedendo in esse un modo per assicurare la qualità del prodotto, la sua tracciabilità e la capacità di individuare corpi estranei In Focus In Focus “In Focus” è il giornale del Gruppo FOSS sulla strumentazione e le tecnologie analitiche, diretto a coloro che sono interessati alle analisi degli alimenti, al controllo qualità e alla ricerca nel settore agroalimentare e settori a questo correlati. “In Focus” è distribuito gratuitamente su richiesta scritta. Per abbonarsi andare su www.foss.dk/infocus per essere automaticamente inseriti nella lista di distribuzione. Pubblicato da: FOSS Analytical A/S Enologo alla guida 8 I produttori di vino della Borgogna possono avvalersi di consulenza in loco per affrontare le nuove sfide, come i cambiamenti climatici e gli sviluppi nei gusti dei consumatori Controllare la fermentazione dell’etanolo combustibile premendo un tasto Designer/Co-redattore Åsa Österberg ([email protected]) 10 I produttori di etanolo combustibile continuano in sordina il loro prezioso lavoro, che consiste nel produrre carburante sostenibile e, come se non bastasse, migliorano in continuazione il processo Analisi centralizzate sul latte in Brasile Redazione: Caporedattore e autore principale: Richard Mills ([email protected]) 12 Il laboratorio centrale per analisi sul latte, Clínica do Leite è un pioniere nel campo delle analisi sul latte in Brasile grazie all’uso di apparecchiature all’avanguardia basate sulla spettrofotometria nell’infrarosso in trasformata di Fourier (FTIR) Indirizzo: FOSS Slangerupgade 69 DK-3400 Hilleroed Danimarca E-mail [email protected] Stampato in Svezia: CA Andersson, Malmö Copyright 2009 by FOSS. Tutti i diritti riservati. FOSS ha lanciato la nuova serie 8000 Kjeltec™ per l’analisi Kjeldahl. Foto di FOSS Il Kjeldahl – va ancora alla grande 14 Circa 125 anni fa il chimico danese Johan Kjeldahl pubblicò un metodo che è ancora in uso nell’industria agroalimentare Internet per tenere d’occhio gli strumenti NIR 17 Remote INternet Analysis (RINA) è un software di collegamento in rete, che rende più semplice, la configurazione precisa, la gestione e il monitoraggio di strumenti NIR da una postazione remota Ottenere di più dai cereali I profitti degli agricoltori migliorano grazie all’ottimizzazione del raccolto e alla separazione dei cereali a seconda delle esigenze del mercato. Un nuovo pratico strumento per l’analisi dei cereali “on farm” fornisce loro i risultati affidabili di cui hanno bisogno 18 Note per gli autori Proposte e documenti per articoli di tipo tecnico da pubblicare sono sempre benvenuti e possono essere inviati a [email protected] insieme alla dichiarazione che il materiale può essere pubblicato e all’indicazione se sia stato pubblicato in precedenza o preso in considerazione per essere pubblicato altrove. Alla pubblicazione, sarà versato un onorario per il materiale originale. FOSS Notizie & Eventi La lotta per i margini Dopo le turbolenze del 2008, con i prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari alle stelle, una nuova realtà ha colpito il settore agricolo e l’industria alimentare. Questa realtà ha molte sfaccettature: drastiche riduzioni dei prezzi delle materie prime, difficoltà ad ottenere capitale da investire e un diverso comportamento dei consumatori, per citarne alcune. Partiamo dall’ultima: è evidente che tutti abbiamo bisogno di cibo, anche in tempi difficili. Le abitudini all’acquisto tuttavia si sono orientate verso prodotti di prezzo inferiore. Il commercio fa pressione sull’industria di trasformazione perché fornisca prodotti a basso prezzo senza compromettere la qualità. I consumatori possono modificare i loro acquisti scegliendo un hamburger invece di una costata di manzo, ma vorranno comunque un hamburger di buona qualità. La sfida per l’industria alimentare è fornire prodotti di qualità uniforme ad un costo ragionevole. Un controllo continuo durante la lavorazione è necessario per evitare di oltrepassare i limiti e quindi perdere o profitto o qualità. L’applicazione di nuove tecnologie per l’analisi in linea aiuta a garantire prodotti di qualità costante, sempre nel rispetto delle specifiche. In questo modo è possibile risparmiare sull’uso di ingredienti critici e costosi e allo stesso tempo garantire sempre la qualità richiesta. FOSS è l’unica azienda in grado di fornire una serie di tecnologie, dai raggi x alle tecnologie FTIR e NIR, per l’analisi e il controllo alla linea di produzione. Sono molte le applicazioni vantaggiose, compresa l’analisi continua in linea del contenuto di carne grassa/magra (come si vede in questa edizione di In Focus), il controllo del contenuto di grasso e proteine del latte utilizzato per la produzione dei formaggi e il controllo automatico del concentrato di sieroproteina nella produzione di formaggio. Lanciamo continuamente nuove soluzioni per rispondere a esigenze che si fanno sempre più pressanti. Con i margini che si fanno sempre più stretti, vogliamo aiutarvi a ‘starci dentro’. Torben Ladegaard Managing Director, FOSS Assicuratevi una copia della rivista In Focus Da più di 30 anni, FOSS pubblica la rivista In Focus, con l’intento di tenere aggiornati i professionisti del settore sui più recenti sviluppi nella tecnologia delle analisi di routine. Ora che crescono le pressioni sul settore agroalimentare per sostenere una popolazione mondiale in aumento, le informazioni sulle tecniche che permettono di migliorare la produzione sono più che mai importanti. In considerazione di questa esigenza, stiamo cercando il modo di migliorare la distribuzione della nostra rivista In Focus e di aggiornare nel contempo il nostro database di distribuzione. Assicuratevi la vostra copia personale di In Focus e aiutateci a migliorarne i contenuti dedicandoci solo cinque minuti per compilare il nostro questionario online. Aspetti dell’analisi nel vicino infrarosso al congresso ACHEMA 2009 Dieci anni di miglioramento della qualità del vino Mentre va in stampa questa edizione di In Focus, FOSS si sta preparando per tenere una sessione alla 29a edizione della Fiera Congresso Internazionale ACHEMA dal titolo “Spettroscopia NIR nelle analisi del settore agroalimentare“, organizzata in collaborazione con i gruppi di lavoro del CEN/TC 338 e CEN/TC 327 e con l’Achema Congress Center. Le presentazioni tratteranno di svariati argomenti tra cui le linee guida per l’applicazione del vicino infrarosso (NIR) per l’accreditamento alla ISO17025, l’importanza delle analisi di riferimento per il NIR, i modelli predittivi e il NIR e la soluzione RINA per la gestione in rete degli strumenti. Le informazioni su quest’evento saranno pubblicate nella sezione notizie del sito web di FOSS verso la fine di maggio. L’evento Achema attrae circa 250 000 visitatori e 3700 espositori da tutto il mondo. Sono passati dieci anni dall’introduzione del concetto rivoluzionario di rapide analisi di routine sulla qualità nell’industria enologica con lo strumento WineScan™ che fu usato per la prima volta in loco in un’azienda vinicola nel 1999. Trattandosi di un’alternativa alle analisi chimiche più tradizionali e laboriose, il concetto di analisi di routine sulla qualità colpì l’industria enologica come una tempesta e il WineScan da allora è diventato un standard per le analisi di routine, utilizzato adesso dalla maggior parte delle più grandi aziende vinicole e dei laboratori di analisi del vino in tutte le principali zone di produzione del mondo. Nel 2008, la FOSS introdusse la soluzione OenoFoss™ piccola e facile da usare, estendendo così i benefici delle analisi di routine alle aziende vinicole di media e piccola dimensione. I produttori di vino hanno la possibilità di ottenere una chiara indicazione di quanto valga economicamente possedere una soluzione per l’analisi del vino a seconda della loro particolare produzione in un nuovo sito web: www.foss.it/conoscenza. È disponibile anche la versione in italiano. In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Avrete anche la possibilità di vincere uno dei dieci set della design house danese Menu. Vi invitiamo a compilare il questionario su: www.foss.it/reader 3 FOSS Notizie & Eventi L’analisi Kjeldahl va online Il nuovo sistema Kjeltec™ migliora la tracciabilità e l’efficienza in laboratorio La serie Kjeltec™ 8000 è una nuova gamma innovativa di soluzioni per le analisi Kjeldahl che prevede anche il collegamento in rete per migliorare la tracciabilità e permettere di rendere più sicure ed efficienti le operazioni in laboratorio. La gamma di prodotti Kjeltec™ si basa sulla reputazione consolidata degli strumenti FOSS ritenuti sicuri, con alte prestazioni e caratteristiche innovative che rendono le operazioni in laboratorio più semplici e più flessibili. Con il modello più sofisticato, il Kjeltec 8400, i campioni si possono registrare per mezzo di un PC collegato allo strumento. Un semplice click del mouse invia il lotto di campioni allo strumento. Si può inoltre collegare lo strumento alla rete del laboratorio utilizzando il software che integra lo strumento stesso con il sistema LIMS. In questo caso, i pesi dei campioni sono inseriti automaticamente e tutte le informazioni necessarie per i report si troveranno così nello stesso archivio. La product manager di FOSS, Camilla Alvesson, ha dichiarato: “Il Kjeldahl è ancora oggi il metodo di riferimento principale per l’analisi delle proteine e il nostro obiettivo è quello di aggiornarlo con le possibilità più moderne, ad esempio, con la tecnologia di collegamento in rete che è ormai così comunemente usata nella nostra vita quotidiana.” Minore manipolazione dei reagenti e minore consumo d’acqua. La nuova gamma fornisce inoltre una serie di accorgimenti per migliorare la sicurezza e l’efficienza della produzione. Un nuovo modulo di titolazione semplifica il cambio di titolante, elimina l’aria e garantisce la pulizia automatica del recipiente per la titolazione dopo ogni lotto. Tra le altre caratteristiche innovative: • Raffreddamento dell’acqua intelligente per riduzione dei consumi • Generatore di vapore a emissione variabile che permette la flessibilità di analizzare parametri volatili diversi dall’azoto • Scelta fra un autocampionatore a 20 o 60 posizioni che estende i vantaggi dell’automazione alle organizzazioni grandi e piccole allo stesso modo, anche per quelle che analizzano un numero ridotto di campioni 4 • Le opzioni dell’autocampionatore permettono di condurre analisi senza trasferimenti dei campione e senza la presenza dell’operatore per più di quattro ore Prodotti flessibile con supporto totale Tutti i modelli della nuova serie Kjeltec 8000 offrono un supporto continuo, un’ampia scelta di applicazioni validate in base agli standard ufficiali e la formazione da parte di personale locale. L’unità di autodistillazione 8200 può essere migliorata per diventare un 8400 e perfino una versione con autocampionatore. Questo permette ai clienti di spalmare il loro investimento nel tempo e aumentare la loro capacità di analisi di pari passo con la crescita delle loro attività. curatezza senza pari ed è spesso il metodo preferito quando sono pubblicati nuovi standard da organizzazioni quali AOAC, ISO e IDF. Volete saperne di più su come trarre vantaggio dalla nuova serie Kjeltec? www.foss.it/kjeldahl Il metodo Kjeldahl e la serie FOSS Kjeltec™ Il metodo Kjeldahl è la più versatile delle tecniche disponibili per l’analisi dell’azoto. In effetti, si tratta dell’unico metodo che può essere usato per l’analisi del contenuto di azoto nei campioni ad elevata eterogeneità. La serie Kjeltec è progettata per raggiungere la migliore accuratezza e precisione possibile. Stabilisce inoltre degli standard di sicurezza nell’analisi Kjeldahl. Il sistema di titolazione colorimetrica ideato da FOSS fornisce un’ac- In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 FOSS Notizie & Eventi European grain network meeting 2009, Praga, 19/20 marzo Il 15° incontro della rete europea sui cereali (European Grain Network – EGN) è stato un evento con una buona partecipazione, che ha permesso il solito prezioso scambio di informazioni sulle modalità per migliorare le reti sui cereali e le migliori pratiche. Il sig. Ivan Kadlec della Repubblica Ceca (Milcom service a.s.) ha aperto le presentazioni con un aggiornamento sull’industria cerealicola nella Repubblica Ceca. Jürgen Möller di FOSS ha presentato i risultati del ring test annuale, eseguito fra Dicembre 2008 e a Gennaio 2009. Sono stati analizzati alcuni parametri in dodici campioni di grano e orzo dai 20 laboratori partecipanti utilizzando metodi di riferimento e modelli predittivi NIR. sidente della BIPEA. Associandosi a BIPEA e con il pagamento della retta annuale, si può richiedere uno degli schemi di test svolti dall’organizzazione. Molti di questi sono specifici per i cereali, ma l’organizzazione può anche adottare nuovi schemi su richiesta degli associati. Con l’aiuto di Provot, Möller ha inoltre riferito degli sviluppi relativi alla determinazione della massa standard per ettolitro dei cereali. La direttiva 71/347/CEC su raccomandazione della commissione UE molto probabilmente sarà abrogata, ma questo deve essere ancora confermato dal consiglio. Invece, dovrà essere seguita la nuova serie di standard EN ISO 7971 per stabilire una catena di tracciabilità con campioni di riferimento certificati. Progetto di standardizzazione europea Sono state dimostrate le eccellenti prestazioni e stabilità della calibrazione ANN per cereali di FOSS per la determinazione contemporanea dell’umidità e della proteina nel grano e nell’orzo. La deviazione dalla migliore stima del valore reale è stata trascurabile e la riproducibilità è stata anche superiore a quella dei metodi di riferimento usati, per esempio, per le proteine in un intervallo da 9,9 a 16,9%, L’ANN di FOSS ha prodotto una deviazione dalla migliore stima dei valori reali come stabilito dalle analisi di riferimento solo dello 0,05 per cento. Questo modello di predizione validato ANN (o una versione modificata di esso) è usato nella maggior parte delle reti sui cereali e adesso è anche la base per un nuovo progetto di standardizzazione europea dal titolo: “Cereali – Determinazione dell’umidità e delle proteine – Metodo che utilizza la trasmissione nel vicino infrarosso in combinazione con un modello predittivo basato sulle reti neurali artificiali (Artificial Neural Network – ANN) ed il database associato”. Questo standard è sviluppato nell’ambito del CEN TC 338 e Möller ha dato il benvenuto a Marc Provot, presidente del CEN TC 338, nel corso del meeting. Questo standard dà istruzioni per l’aggiornamento dei modelli di calibrazione e la validazione di un modello nuovo. Tra le altre cose, si deve eseguire anche una validazione annuale con campioni da un proficiency testing scheme (PTS). Questi schemi di proficiency test sono svolti da BIPEA, un’organizzazione senza scopo di lucro fondata dall’industria cerealicola nel 1970, come spiegato da Bruno Berken, pre- Discussione su problemi analitici Nella sezione “Report della rete e notizie sull’applicazione” Philip Morall della rete del Regno Unito si è riferito a problemi con l’analisi del colza nel raccolto 2008, il più umido da anni. È seguita una discussione sia sulle analisi NIR che sulle analisi di riferimento. Si è suggerita la possibilità di un ring test per investigare il problema. Si è parlato poi dei problemi con le analisi predittive del contenuto di proteine in campioni scuri di malto in Danimarca e Svezia. Questo è un problema date le riduzioni di prezzo per il malto di qualità inferiore. Si è discusso In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 di alcuni dei problemi, per esempio campioni scuri con assorbanza elevata, spettri anomali, campioni non omogenei e sono stati suggeriti possibili modi di risolvere i problemi. Problemi simili sono stati riscontrati anche in Germania. Questo non è un problema dovuto allo strumento o alla calibrazione, ma a prodotti pregerminati o di scarsa qualità. Nelle nuove varietà il periodo di dormienza è stato ridotto e quindi in condizioni di tempo sfavorevole si può verificare la pregerminazione. Altri argomenti Sono stati presentati una serie di altri argomenti tra cui le richieste relative alla qualità dell’orzo da parte dell’industria di preparazione del malto, la nuova serie Kjeltec™ 8000 FOSS, il nuovo strumento di analisi di cereali on-farm Infratec™ Sofia, calibrazioni per il biocarburante e NIR per la reologia – una nuova applicazione da usare nell’analisi dell’elasticità e della viscosità delle sostanze. Maggiori informazioni: [email protected] 5 La rete di sicurezza della carne I produttori di carne implementano le nuove tecnologie vedendo in esse un modo per assicurare la qualità del prodotto, la sua tracciabilità e la capacità di individuare corpi estranei. ‘È la sua valigia, signore?’ Molti di noi sono stati fermati ai controlli di sicurezza in aeroporto perché avevano qualcosa che sembrava sospetto nel bagaglio a mano. A quanto pare è più brava la tecnologia ad individuare gli oggetti di quanto lo siamo noi a ricordarci di lasciare a casa il tagliaunghie. Ed è proprio l'affidabilità quello che cercano le aziende alimentari nel loro fondamentale lavoro di assicurare prodotti di qualità costante, liberi da corpi estranei quali schegge di metallo, vetro e plastica. Un esempio di utilizzo della tecnologia di ultima generazione si trova in un nuovo stabilimento costruito dai produttori di carne spagnoli Embutidos Lorriente. L'azienda avviò un nuovo impianto di produzione all'avanguardia nel 2008 a Buñol, in Spagna con le ultimissime novità in fatto di automazione. Lo stabilimento produce carne macinata di maiale e vitello e la sua produzione attuale è di circa 1500 tonnellate al mese. 6 Il direttore di stabilimento, José Louis Temprado spiega il concetto. “La lavorazione manuale dei prodotti è minima e gli operatori toccano a malapena il prodotto” afferma Temprado. “Lo stabilimento è dotato di un sistema di controllo qualità molto efficiente che comprende l'individuazione di metalli e la verifica che l’etichettatura ed il confezionamento in atmosfera controllata siano mantenute, inoltre è prevista una verifica visiva che accerti che le informazioni sulle etichette corrispondano a informazioni corrette.” Tutti i vassoi sono identificati con chip RFID. Le materie prime sono caricate nei vassoi in modo che in ogni momento se ne possa identificare l'origine esatta. Durante il loro percorso in fabbrica, questi vassoi passano per uno strumento di analisi MeatMaster™ in linea che utilizza la tecnologia a raggi x per identificare il contenuto di grassi e il peso. Queste informazioni sono raccolte in un database e utilizzate per la classificazione dei prodotti. Il MeatMaster è usato inoltre per individuare corpi estranei. Il suo occhio a raggi x verifica l'eventuale presenza di metalli e oggetti strani, che possono essere ossicini o frammenti di osso. Se si trovano tali oggetti, il vassoio vene scartato perché dovrà poi essere ispezionato. Infine, si effettua un controllo dell'etichetta e dei codici di tracciabilità, utilizzando il riconoscimento con telecamera prima della stampa dell'etichetta e quindi del rilascio del prodotto. La sicurezza alimentare in cifre Un altro utilizzatore della tecnologia a raggi x del MeatMaster è Patties Foods, il più grande produttore hamburger in Australia e il primo in quell’area ad usare questa tecnologia. In un'intervista per la rivista In Focus, il Direttore della produzione John Munro ha affermato: Prima di comprare il MeatMaster analizzavaIn Focus, Vol. 33, No 1, 2009 MeatMaster™ – scansione a raggi x in linea per grasso, peso e corpi estranei mo la carne macinata per definirne il contenuto di grassi e individuare eventuali contaminanti come ossi e metallo. Tuttavia, tritiamo una tonnellata di carne per volta così se trovavamo dei contaminanti, ci toccava rilavorare una tonnellata di carne. Con il MeatMaster abbiamo un processo in linea in cui la carne è analizzata in lotti da 25kg. Così se troviamo un contaminante dobbiamo rilavorare solo una scatola da 25 kg di carne." "La ragione per cui il MeatMaster cambierà l’industria della carne e la ragione per cui abbiamo scelto di essere pionieri in questo è la sicurezza alimentare. È già un argomento di grande rilievo per la comunità e lo sarà ancora di più in futuro. Non vogliamo che neanche uno solo dei nostri prodotti arrivi anche solo vicino al consumatore con dei contaminanti nella carne come ossi, cartilagine o metallo. Anche un singolo caso ci potrebbe costare tanto quanto un MeatMaster in termini economici – e inoltre c’è l’aspetto umano." Adesso è più facile trovare oggetti estranei Gli oggetti sospetti sono visualizzati su un display ed una specifica funzione permette di arrestare la macchina: in questo modo il MeatMaster permette di individuare materiali indesiderati in modo molto diretto per le operazioni alla linea di produzione. Come riportato sulla rivista Rundschau für Fleischhygene und Lebensmittelüberwachung, Tönnies Fleischwerk GmbH & Co, in Germania, ha fatto del MeatMaster il suo punto di forza per individuare ossi e metallo che a volte passano senza essere visti. “Il MeatMaster è affidabile nell'individuarli” afferma Josef Tillmann, Direttore di produzione. “Se è presente un oggetto estraneo, la macchina si arresta e lo schermo visualizza un'immagine di raggi x, la carne in verde e il metallo in rosso. Le immagini sono memorizzate automaticamente a scopo di documentazione.” Un proiettile è riuscito ad arrivare nella carne, ma è stato individuato dall’occhio di falco del MeatMaster™ In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Cose che sono state trovate nella carne I produttori di carne Cater Group, Carrasco, Uruguay, utilizzano anch'essi uno strumento d'analisi MeatMaster e hanno imparato a fidarsi della sua capacità di trovare ogni sorta di oggetti indesiderati, compreso, perfino un proiettile che era riuscito ad arrivare fino alla carne cruda. La responsabile dell'assicurazione qualità Beatriz Briano ci descrive come un controllo di sicurezza alimentare a sorpresa, che comprendeva anche un'ispezione visiva della linea di produzione, non avesse portato a individuare nessun oggetto. Tuttavia, quando fu riavviata la produzione, si trovarono due pezzi di metallo di circa 3mm. Per Briano, lo strumento è la prova della fallibilità umana. “Se qualcuno sostiene che è impossibile che un pezzo di metallo finisca in una scatola di carne, proprio in quella scatola sarà trovato” sostiene. Poiché le economie di scala richiedono maggiori volumi e sempre maggiore automazione alla linea di produzione, la tecnologia fornisce la base per un migliore controllo. La rete di sicurezza della carne si sta ampliando a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori. Inoltre, fortunatamente per tutti noi, la tecnologia è molto migliore di noi nel tracciare le cose. Per maggiori informazioni sul MeatMaster: www.foss.it/meatmaster Richard Mills, FOSS ([email protected]) Il MeatMaster™ rileva frammenti di ossi e altri corpi estranei MeatMaster™ Il MeatMaster™ fornice informazioni accurate sul contenuto di grasso, il peso e dati sui corpi estranei nella carne cruda. Lo strumento ha un nastro trasportatore incorporato e può essere inserito direttamente nella linea di produzione. La carne fresca, congelata o imballata in scatole di plastica o di cartone sigillate viene passata attraverso lo strumento e analizzata per determinarne il contenuto di grassi totale. La carne può essere senza ossa, macinata o lavorata. La rilevazione di corpi estranei è eseguita contemporaneamente alle altre analisi. Il MeatMaster utilizza la tecnologia a raggi x con doppia sorgente. Le analisi si svolgono all’interno di una cabina chiusa che consente al Meat Master di operare in conformità con i più restrittivi standard di sicurezza internazionali. La carne è misurata in vassoi, scatole o non imballata sul trasportatore 7 Enologo alla guida I produttori di vino della Borgogna possono avvalersi di consulenza in loco per affrontare le nuove sfide, come i cambiamenti climatici e gli sviluppi nei gusti dei consumatori. In Focus ha raggiunto l’Enologo Samuel Alexandre nelle sue visite nei luoghi che costeggiano le strette stradine della Côte de Beaune. Per Jean-Yves Vantey è arrivato il momento di decidere se la seconda fermentazione del suo Domaine des Rouges-Queues di quest’anno sia finita. Tuttavia si sente anche fiducioso perché sa che può contare su ‘Terroirs & Conseils’, il servizio enologico e di analisi itinerante di Samuel Alexandre che ha appena svoltato per entrare nel cortile ciottolato della sua azienda vinicola. Samuel ha principalmente due strumenti per dare al cliente che lo sta aspettando il supporto di cui ha bisogno: in primo luogo la sua notevole conoscenza ed esperienza, e poi uno strumento di analisi FOSS WineScan™ che ha installato nel retro del suo veicolo mediante un sistema brevettato che protegge lo strumento dai sobbalzi e dalle vibrazioni a cui è soggetto durante il trasporto nei suoi spostamenti fra i villaggi della Borgogna. Si preleva un campione dalle botti di rovere e nel giro di soli due minuti sono pronti i risultati delle analisi dei parametri chiave, che diventano il punto di partenza di una breve discussione, nella quale i modi cordiali ma efficienti di Samuel apportano un convincente tocco di autorità. Le osservazioni combinate con le informazioni oggettive derivanti dalle analisi confermano che la fermentazione è completa. Una volta presa la decisione, ci rimane un po’ di tempo per una sessione informale di assaggi di vino con la possibilità di apprendere qualcosa di più sul servizio itinerante. Un approccio personale Jean-Yves spiega come, con il supporto del laboratorio tradizionale egli avrebbe dovuto prendere un campione e inviarlo e poi aspetta- 8 re un giorno o forse due prima di avere i risultati. Preferisce di gran lunga avere immediatamente le informazioni e avere la possibilità di discuterne le conseguenze con un esperto in loco. Lui è quasi un nuovo arrivato in questa regione, vi si è trasferito dopo aver ereditato un appezzamento di quattro ettari del prezioso terreno della Haut Côtes de Beaune. Dal suo punto di vista, è tanto un coltivatore quanto un produttore di vino e come tale fa grande affidamento sul supporto dell’enologo. Con circa 12.000 bottiglie all’anno, il suo volume di produzione non è comunque sufficiente a giustificare un laboratorio in loco. Il servizio di Samuel è ideale – un enologo su richiesta e un laboratorio completamente attrezzato che fornisce risultati analitici affidabili e supporta le decisioni ad ogni stadio del processo di produzione, dal controllo dello stato di maturazione delle uve al monitoraggio della fermentazione e alla verifica prima del’imbottigliamento. Samuel spiega come il servizio, avviato nel 2005, sia cresciuto rapidamente. Adesso ha circa 50 clienti e copre un’area di un raggio di circa 40 km. I produttori di vino in quella zona sono molto vicini, ma ciò nonostante percorre circa 200 km al giorno ed è sulla strada ogni giorno nei mesi di Settembre e Ottobre. Risultati affidabili delle analisi Mentre i produttori di vino sono felici del supporto immediato che ottengono, ovviamente non accetteranno compromessi in termini di analisi dei risultati. “Hanno fiducia nel fatto che io sia più preciso di quanto serva a loro” afferma Samuel. Ci racconta poi un episodio in cui un laboratorio di riferimento accreditato una volta aveva messo in dubbio i suoi risultati dopo aver analizzato uno dei suoi campioni, in seguito ad un appello. Samuel restò fermo nelle sue posizioni e ripeté le analisi sul campione. Infine risultò che la discrepanza era dovuta al fatto che il campione era stato confuso. “Io devo lavorare sempre con un solo campione e questo rende le cose più semplici” dichiara. Il contatto ravvicinato con i suoi clienti li rassicura, specialmente durante il periodo più impegnativo della raccolta. “Anche se fanno il vino ogni anno, si aspettano che ci sia anche tu” afferma. L’analisi e la consulenza in loco aiutano inoltre i produttori a guardare avanti e ad affrontare i fenomeni che influenzano il modo in cui si fa il vino nella regione. In passato, era normale per i clienti acquistare vino di Borgogna e tenerlo per circa cinque anni. Adesso c’è la tendenza a berlo subito. Questo ha delle conseguenze su tutto il processo, che partono dalla decisione di quando raccogliere alle decisioni prese nel corso della vinificazione, al lasciare invecchiare il vino un po’ di più prima della consegna. “Devi essere al loro fianco” afferma Samuel. “Ad esempio, per spiegare che se farai questo o quello avrai un vino più morbido.” La qualità attraverso la conoscenza Un altro aspetto dello stretto rapporto di lavoro è che promuove il miglioramento continuo della conoscenza e quindi un corrispondente miglioramento della qualità. “Migliorano in continuazione” afferma Samuel. Samuel spiega che si sta costruendo una valida visione d’insieme di tutte le annate con la In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Si ottengono risultati obiettivi delle analisi nel giro di due minuti conoscenza di rischi e pericoli. Le calibrazioni per lo strumento sono regolarmente controllate e diventano ogni anno più potenti. Tenendo il registro di tutti i risultati, Samuel può considerare quello che è successo con i raccolti e le produzioni degli anni precedenti e trarne un aiuto per garantire il successo della produzione di quest’anno. Tutti i risultati sono messi su internet, in modo che i clienti li possano vedere e utilizzare. Questo ha un valore inestimabile nel momento in cui ci si trova a prendere decisioni, per esempio come i risultati di composizione del vino degli anni passati contribuiscono a determinare strategie di gestione dei suoli e dei fertilizzanti. E il trend è positivo. “Due anni dopo, capita di vedere che il problema non esiste più” dice. Questa informazione è disponibile anche per rispondere alle esigenze di un sistema che richiede livelli sempre più elevati di informazioni. Samuel ad oggi ha misurato circa 2000 vini diversi della regione e il numero è in crescita in ogni momento, il che costituisce una buona base statistica per individuare delle tendenze. Cambiamenti climatici Il database dei risultati conferma le conclusioni di Samuel sui subdoli effetti dei cambiamenti climatici. Le modificate condizioni meteorologiche stanno influenzando l’equilibrio fondamentale tra acidità e alcol nei vini della Borgogna con un trend verso minore acidità e livelli di alcol più elevati. “Vediamo che è vero e lo vediamo adesso” afferma e poi fa una battuta, ma con un fondo di serietà: “Forse in futuro non avremo bisogno di fare la fermentazione ma- In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 lolattica, come avviene nel Sud della Francia.” Altri segnali dei cambiamenti climatici sono per esempio estati più lunghe e l’invasione di nuove specie di insetti. “Tutto l’ecosistema è in evoluzione” afferma Samuel. “Dobbiamo stare all’erta.” Unire le forze Qualunque sfida attenda i produttori di vino della regione della Borgogna, Terroirs & Conseils li farà sentire più sicuri e preparati, e li aiuterà a stare al passo con i tempi. Un nuovo enologo si è appena unito a questa attività in espansione e Samuel sta cercando dei soci per ampliare l’idea. Secondo lui, l’idea del controllo qualità è ancora troppo frammentata. Non è sufficiente ottenere semplicemente le informazioni dalle analisi e non è sufficiente avere solo esperienza e conoscenza. “Bisogna mettere insieme l’una e l’altra cosa e applicare le informazioni” dice. Un cliente spiegò una volta che a lui non serve semplicemente che Samuel gli dia i risultati delle analisi, ma che allo stesso tempo gli stringa la mano. Questo è esattamente quello che fa prima di lasciare Jean Yves e il Domaine des Rouges-Queues e prima di proseguire per la sua prossima visita lungo il suo percorso in giro per i villaggi storici dei produttori di vino della Côte de Beaune. Maggiori informazioni sulle soluzioni FOSS per il vino a: www.foss.it/vino Richard Mills, FOSS ([email protected]) Terroirs-et-conseils fu fondato nel 2005 a Beaune da Samuel Alexandre, enologo, Diplômé d’Etat. L’idea di business si basa sulla combinazione di consulenza e analisi in loco presso l’azienda vinicola. I risultati di analisi rapide e tuttavia affidabili vengono da uno strumento FOSS WineScan™. www.terroirs-et-conseils.com Il Domaine des Rouges-Queues è gestito da Isabelle e Jean-Yves Vantey e si trova nel villaggio di Sampigny nella punta sud della Côte de Beaune – una zona a denominazione Maranges. Questa regione è caratterizzata da terreni in pendenza spesso coperti di detriti calcarei. Produce vini delicati carichi di frutta di cui il domaine ´Maranges´ è un buon esempio. www.domaine-rouges-queues.fr 9 Controllare la fermentazione dell’etanolo combustibile premendo un tasto I produttori di etanolo combustibile continuano in sordina il loro prezioso lavoro, che consiste nel produrre carburante sostenibile e, come se non bastasse, migliorano in continuazione il processo. Si realizzano miglioramenti nell'efficienza in tutte le direzioni. La capacità predittiva delle rese e la possibilità di differenziare il mais al ricevimento non è che un esempio. In una fase più avanzata del processo, un'altra area in via di sviluppo è la fermentazione - probabilmente la parte più critica nel produrre metanolo combustibile, ma anche la più vulnerabile, perché le infezioni dovute a attività microbica indesiderata possono letteralmente mangiarsi milioni di dollari di produzione. Nonostante i metodi basati su HPLC mettano a disposizione un'ampia gamma di informazioni, il tempo per ottenere i risultati, il costo per campione e la necessità di personale di laboratorio esperto rimangono barriere che impediscono di ottenere il livello di informazioni necessario per un controllo efficace della fermentazione. C'è spazio per qualcosa di più rapido, di più economico e più facile, specialmente per coloro che non dispongono in loco di un laboratorio si serie A. Il vicino infrarosso, tanto noto per applica- 10 zioni quali l'analisi dei cereali al ricevimento, è stato preso in considerazione da molti, ma rimangono dei dubbi sulla sua capacità di rilevare degli indicatori di infezione che tipicamente sono presenti solo a bassi livelli. Il campo della tecnologia delle analisi a infrarossi non è finito qui anche se, come un'altra tecnologia correlata, ha proprio le credenziali giuste per colmare il divario, la Fourier Transform Infrared (FTIR). La FTIR ha dei vantaggi provati, compresi la velocità, i costi bassi di esercizio e la semplicità. Si ottengono i risultati per diversi parametri in non più di due minuti. Si può analizzare tutto ciò che si vuole senza costi aggiuntivi e chiunque può effettuare il test. La tecnologia FTIR sembra essere anche particolarmente adatta a cogliere i parametri indicatori di infezione. Un prototipo di applicazione della tecnologia è stato valutato negli stabilimenti di etanolo degli Stati Uniti e il concetto ha attratto un significativo interesse. Analisi illimitate condotte da chiunque Per Brian Wrenn, il direttore della ricerca al National Corn-to-Ethanol Research Centre (NCERC) è la velocità della nuova opzione di monitoraggio ad essere particolarmente interessante. Spiega che con le analisi convenzionali ci può essere un intervallo da otto a dieci ore tra un'analisi e l'altra e poi ci vuole circa un'ora per avere i risultati dell'analisi: circa 20 minuti per l'analisi, più del tempo aggiuntivo per il campionamento. “Può succedere molto in un'ora e l'attesa può essere snervante” dice. Gli antibiotici danno la soluzione, ma nessuno ne vuole usare più del necessario, sia per ragioni di costi sia perché i residui potrebbero contaminare i sottoprodotti destinati all’alimentazione animale. Analisi rapide permettono di migliorare il monitoraggio e permettono un approccio proattivo al controllo della fermentazione con un utilizzo minimo di antibiotici. La capacità di analizzare tutto quello che si vuole senza costi aggiuntivi è quello che nota anche Mitchell Feldman, direttore del laboratorio all'Abengoa Bioenergy del Nebraska. “Con l'HPLC, i filtri costano almeno un dollaro a campione e le fiale costano almeno 10 centesimi, quindi si risparmia un dollaro e dieci ad ogni campione analizzato,” calcola Feldman. In una giornata normale, il labora- In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Le misurazioni sono facili da fare per chiunque in azienda 1. Selezionare il tipo di campione 2. Caricare il campione 3. Premere start torio di uno stabilimento con una capacità di 88 milioni di galloni all'anno analizza tra i 50 e i 60 campioni. Ma se sorgono problemi, allora ne analizzeranno un centinaio, a seconda di quello che deve essere misurato. Anche se solo occasionalmente, la necessità di sostituire le colonne per i sistemi HPLC costituisce un costo ulteriore. “Quando si analizza un numero di campioni come il nostro, tutto conta” afferma Feldman. La tecnologia analitica FTIR è resa semplice da usare e l’apparecchio provato all'Abengoa Bioenergy del Nebraska è uno strumento compatto, di facile utilizzo che non è più complicato di un normale distributore di bevande. “La può usare chiunque” afferma Feldman. L'usabilità associata all'analisi FTIR è stata notata anche dal direttore del NCERC John Caupert. “La formazione è un grossissimo problema per l'industria” dice Caupert, che ha testimoniato di fronte alla Camera dei Rappresentanti degli USA sulla necessità di migliorare la formazione in quella che ritiene una delle poche aree di crescita per l'economia degli Stati Uniti al momento. La velocità e la facilità d'uso sarebbero un enorme vantaggio. "Può usarlo anche uno come me e io non sono né un chimico, né un ingegnere" afferma. Latte, vino e adesso etanolo combustibile La tecnologia FTIR potrà essere nuova per l'industria dell'etanolo ma non per altre, poiché la necessità di monitorare la fermentazione è tutt'altro che unica. Anche ai produttori di vino fanno in tempo a venire i capelli bianchi mentre aspettano il risultato della fermentazione, proprio come ai produttori di etanolo. Ma per contro, molti si sono dati un vantaggio con una tecnologia analitica che può dare risultati per i parametri principali, fornendo così un efficace sistema di preavviso in caso di problemi potenziali. Con parole semplici, il metodo FTIR funziona proiettando luce a infrarossi attraverso il campione. Questo coglie l'attività vibrazionale dei gruppi funzionali. Tale informazione viene poi decodificata per mezzo di una nota funzione matematica (la Trasformata di Fourier). Questa tecnica è usata da decenni per le analisi In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 4. Attendere il risultato 5. Pulire con un panno del latte e, come si è detto nell'industria del vino, dove fu usata per la prima volta nel 1999. Rilevare acido lattico e acido acetico La FTIR misura tutti i normali parametri importanti nel controllo della fermentazione, zuccheri (maltosio e glucosio) e etanolo. Inoltre, un comprovato punto di forza della tecnologia FTIR è che fornisce la sensibilità necessaria a cogliere parametri spesso percepibili a basse concentrazioni come l'acido acetico e l'acido lattico, entrambi determinanti. In questo senso offre un'alternativa più potente al metodo meglio conosciuto dell'analisi nel vicino infrarosso. Un termine che capiterà di sentire quando si parla di tecnologia FTIR è la 'firma' lasciata da un componente chimico che può essere colto in particolari zone della lunghezza d'onda della luce a infrarossi. La miscela di mais per la fermentazione fornisce una serie di firme diverse e la tecnologia FTIR è ideale per rilevare acido lattico e acetico tra la massa dei dati. Allo stesso tempo, gli studi indicano che è migliore anche quando si tratta di misurare i componenti più rilevanti. “La tecnologia NIR sembra funzionare, ma la FTIR è più specifica” afferma Wrenn. Feldman condivide l'interesse nella capacità di tracciare gli indicatori di infezioni. Per la misurazione dell'acido lattico e acetico la tecnologia è davvero brillante nel fornire risultati riproducibili" afferma. “Sono a livello molto basso, quindi sono difficili da misurare con la NIR, ma abbiamo scoperto che lo strumento FTIR fa davvero un ottimo lavoro nel misurare questi parametri a bassi livelli.” Stessa procedura, più informazioni Il controllo delle infezioni è particolarmente importante negli impianti come quello di Abengoa Bioenergy dove si usa un processo di fermentazione continuo che occupa otto vasche. “Una piccola infezione nella fermentazione iniziale si trasforma in un grosso problema quando si arriva alla fine della fermentazione” afferma Feldman. Spiega che, se vedono un problema in arrivo, prelevano ulteriori campioni per controllare che tutto stia andando nella direzione giusta. A circa un milione di galloni per vasca, si tratta di un grande investimento dato che un milione di galloni di miscela di granoturco oggi non costa poco sul mercato. Ci sono milioni di dollari nel processo, solo di cereali. “Non perdiamo un'intera vasca, ma perdiamo resa” spiega Feldman riferendosi al fatto che un'infezione consuma o zucchero o alcol. I batteri nella vasca convertono zucchero e etanolo in qualcos'altro, o acido lattico o acido acetico. Proprio quando ci vengono ricordati fatti così fondamentali, si accende la lampadina sui vantaggi di un metodo di controllo rapido e di facile utilizzo. L'analisi FTIR semplicemente fa sì che i dati di controllo necessari si riescano ad ottenere più rapidamente e con maggiore efficienza dei costi. “Sarebbe lo stesso con l'HPLC, ma i maggiori vantaggi della tecnologia FTIR sono i tempi e i costi, entrambi ottimi” sostiene Feldman. Analisi orarie diventate realtà Mentre scriviamo, lo strumento FOSS FTIR BioFoss™ sta lavorando all'Abengoa Bioenergy Nebraska ormai da parecchi mesi e promette molto bene. È stato inoltre installato in altri stabilimenti per la produzione di etanolo lungo tutta la cintura del mais dove col tempo ridurrà l'uso dell'HPLC per le analisi di routine. Nel frattempo, le potenzialità della FTIR sono già chiare. Essendo un metodo accessibile e rapido, la tecnologia FTIR è in grado di ridurre l'uso di antibiotici, garantire la massima resa e evitare brutte sorprese nella fase di fermentazione. Soprattutto, potrebbe rendere le analisi una routine per chiunque nello stabilimento. “Perché non fare analisi ogni ora?” si chiede Wrenn del NCERC. Maggiori informazioni sulle soluzioni FOSS per il Biocarburante su: www.foss.it/ biofuel Richard Mills, FOSS ([email protected]) 11 Analisi centralizzate sul latte in Brasile Sviluppi delle analisi sul latte supportati dalla spettrofotometria nell’ infrarosso con trasformata di Fourier Il laboratorio centrale per analisi sul latte, Clínica do Leite è un pioniere nel campo delle analisi sul latte in Brasile, grazie all’uso di analisi all’avanguardia basate sulla spettrofotometria nell’ infrarosso con trasformata di Fourier (FTIR). Il laboratory manager, Laerte Cassoli ci informa sugli sviluppi. La Clínica do Leite è uno degli otto laboratori per la qualità del latte del Ministero dell’Agricoltura del Brasile. Appartiene al Dipartimento di Scienze Animali della ESALQ/Università di São Paulo ed è attivo dal 1996. Abbiamo due tipi distinti di clienti: le società che forniscono campioni di latte dai bidoni per il controllo qualità; e le aziende agricole che forniscono campioni per il controllo del bestiame. Attualmente, ci sono 310 aziende che inviano, mensilmente, circa 50.000 campioni da 30.000 aziende in tutto il paese. Le aziende agricole (1.100) inviano quasi 40.000 campioni da singoli animali ogni mese. Il Brasile produce 28 miliardi di litri di latte all’anno. Il numero di aziende lattierocasearie è circa tra 600.000 e 800.000. Circa il 97% delle aziende producono meno di 600 kg/giorno. Tuttavia, il 16% delle aziende produce il 40% del latte e le 100 principali producono il 2,3% della produzione totale. Il numero di analisi svolto, compresa la conta delle cellule somatiche, conta batterica totale, urea (MUN) e residui di medicinali è aumentato negli ul- timi anni (Figura 1). I campioni vengono dai principali stati produttori di latte del Brasile. Data l’elevata necessità di analisi, il laboratorio di solito lavorava su tre turni (24 ore) sette giorni a settimana. Nel 2008, la CMT Milk Clinic acquistò due nuovi strumenti (BactoScan™ and CombiFoss™ FT+) per aumentare la sua capacità analitica e offrire nuove analisi ai clienti. In conseguenza dell’aumento della capacità installata, abbiamo cominciato a lavorare su due turni, mantenendo lo stesso impegno di fornire i risultati in due giorni. Perché scegliere FOSS e la tecnologia FTIR? Nell’analisi di fattibilità del progetto, abbiamo optato per la metodologia FTIR che ci permetterebbe di svolgere nuove analisi con punto di congelamento, caseina e acidi grassi liberi, oltre a svolgere analisi MUN a costo zero. Sul mercato, c’erano altri fornitori; tuttavia abbiamo scelto FOSS data la grande esperienza in questo campo, la disponibilità di equazioni base e soprattutto per l’ottimo servizio post vendita. L’analisi del periodo di recupero dell’investimento (Tabella 1) ha dimostrato che in soli 22 mesi siamo stati in grado di recuperare l’investimento fatto nel CombiFoss. Inoltre, abbiamo aggiunto valore ai nostri servizi offrendo alle industrie e alle aziende agricole nuovi strumenti per il processo di analisi. Vantaggi Lo strumento che avevamo in funzione prima era più vecchio di 12 anni e comportava elevati costi di manutenzione. Inoltre, il nuovo FTIR ci permette di offrire nuovi tipi di analisi, come Freezing Point Depression (FPD), caseina e acidi grassi liberi. L’analisi FPD è un requisito ufficiale da parte del governo, tuttavia la svolgevano laboratori dotati solo di metodi tradizionali, con basse prestazioni analitiche e costi elevati. Le altre analisi quali caseina e acidi grassi liberi hanno aperto la porta a un nuovo campo di studio, di ricerca e applicazione per le industrie. Siamo al primo stadio, cioè la diagnosi della situazione e la valutazione dei dati ottenuti fino ad ora. Voci Riduzioni costi analisi della MUN Nuove analisi (FPD, Caseina, FFA) Riduzione costi d'esercizio e di manutenzione Benefici totali Investimento Tempo di recupero dell'investimento Figura 1. Evoluzione del numero di analisi 12 U$/anno 65.000 130.000 35.000 230.000 420.000 1,8 anni Tabella 1. Analisi dell’investimento CombiFoss™ FTIR + In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Far parte dell’Università di São Paulo ci permette di poter fare affidamento su un settore dedicato a ricerca e sviluppo che mira a generare conoscenza e a disseminarla nella comunità. Si stanno analizzando tutti i campioni con riferimento a tutti i nuovi parametri (caseina, FFA, FPD, pH), indipendentemente dal fatto che siano stati richiesti dall’utente o no e di conseguenza stiamo costruendo un solido database che sarà usato nella ricerca e nelle applicazioni proposte. Dobbiamo sottolineare tra i vantaggi il servizio post vendita e l’assistenza tecnica. Possiamo contare su professionisti esperti per ogni strumento che ci supportano nell’uso dell’apparecchio e dei risultati. Inoltre, vale la pena citare la FOSS CMT online club area che ci permette di stare in contatto con i professionisti CMT di tutto il mondo e quindi possiamo scambiare esperienze e conoscenze. Le prestazioni di questo strumento inoltre hanno generato dei risparmi dato il minor numero di guasti. Inoltre, un software più semplice ha reso più facile il controllo dei dati e il registro del nostro sistema di gestione ISO 17.025. Lo strumento ha una capacità di 300 campioni all’ora e stiamo valutando la fattibilità dell’investimento per un sistema da 500 all’ora. Laerte Cassoli, Lab Manager, Clínica do Leite, Brazil Maggiori informazioni sulle soluzioni FOSS per l’industria lattiero-casearia su www.foss.it/latte In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Come vengono usati i risultati I campioni sono usati per i controlli di legge (Governativi) e anche per i sistemi di pagamento basati sulla qualità. I risultati delle analisi sui campioni di latte sono disponibili per i produttori via internet o SMS, e questi li usano quotidianamente per monitorare i processi. Per esempio, il produttore sarà prontamente informato di eventuali cambiamenti nella conta batterica (TBC) e quindi sarà in grado di intervenire immediatamente per risolvere la situazione. L’analisi della MUN non è obbligatoria, tuttavia è richiesta per quasi il 20% dei campioni. Questi generano una grande quantità di importanti informazioni. Il 30% circa hanno livelli di MUN inferiori a 10mg/dL, che indicano già una limitazione di proteine nella die- ta. Allo stesso modo, per l’area relativamente nuova dell’analisi della caseina, i risultati mostrano differenze tra le diverse aziende e si possono usare queste informazioni per impostare sistemi di pagamento basati sulla qualità. Per le aziende, la CMT Milk Clinic ha sviluppato una serie di report visivi per facilitare l’interpretazione e l’uso dei risultati (software su web) che analizza le condizioni nutrizionali elaborate dai risultati di composizione e MUN. Il produttore e il tecnico possono prendere facilmente una decisione per risolvere il problema. Se si inviasse un elenco di risultati, ci vorrebbe più tempo per prendere una decisione e inoltre tale decisione potrebbe essere sbagliata. Variazioni degli indici di caseina. In questo esempio, si osservano aziende con indici di caseina da 75 a 80, una differenza enorme considerato che il latte sarà usato per la produzione dei formaggi. Report esemplificativo in cui, in base ai risultati di MUN e proteine, l’equilibrio carboidrati e proteine nella dieta è diagnosticato in forma semplice da interpretare. 13 Standard moderni per la determinazione di azoto totale / proteine grezze Il Kjeldahl – va ancora alla grande Circa 125 anni fa il chimico danese Johan Kjeldahl pubblicò un metodo che fondamentalmente è ancora in uso nell’industria agroalimentare: Quando un campione contenente proteine è bollito in acido solforico, l’azoto si trasforma in solfato di ammonio. Viene aggiunto sale per dare un punto di ebollizione più alto e quindi permettere un’analisi più rapida. Anche la reazione è accelerata con l’aggiunta di un catalizzatore. Oggi il catalizzatore usato più comunemente è il solfato di rame, non più l’ossido di mercurio. Si determina il solfato di ammonio aggiungendo un eccesso di alcali al campione digerito diluito. L’ammoniaca così liberata viene distillata in una soluzione ricevente (oggi acido borico, nelle soluzioni precedenti acido solforico) e titolata. La percentuale di proteine si trova moltiplicando la percentuale di azoto per fattori standard che dipendono dal tipo di campione. Tali fattori sono stati derivati sulla base della composizione ammino-acida dei campioni. Il fattore 6,25 è quello usato più comunemente, mentre per esempio 5,7 è applicato per il grano e 6,38 per i prodotti lattiero-caseari. FOSS pioniere del metodo Kjeldahl Nel 1970 FOSS introdusse la digestione mediante il sistema Digestion Block Tecator™ per sostituire i bruciatori Bunsen e i tubi Kjeldahl per digestione da 800 ml. Nel 1974 fu introdotta la distillazione a vapore diretto con i sistemi FOSS Tecator Kjeltec™. Queste due grandi migliorie portarono ad un minore utilizzo di sostanze chimiche e ad una migliore efficienza della digestione. Non era più necessario il trasferimento del campione perché il campione era digerito e distillato nello stesso tubo. Il rischio di perdite di ammoniaca fu eliminato grazie alla distillazione in un sistema chiuso e la distillazione in una soluzione ricevente di acido borico ridusse i tempi. Nel 2009 è stata introdotta l’ultima generazione di analizzatori Kjeltec moderni (vedere pagina 4). Standard moderni per le proteine grezze Alla fine degli anni 1980/ inizio degli anni 1990 c’erano migliaia e migliaia di laboratori che usavano il digestore ed il sistema di distillazione con vapore per la determinazione delle proteine Kjeldahl, ma gli standard esistenti non rispecchiavano i miglioramenti avvenuti nella strumentazione per il metodo Kjeldahl. Essi applicavano ancora catalizzatori al mercurio, usavano grandi quantità di acido solforico e tempi di digestione lunghi, facevano una titolazione “normale” in acido solforico e poi 14 usavano una controtitolazione con idrossido di sodio, il che contribuì alla ricerca di metodi più semplici quali la combustione Dumas ed i NIR. Quindi servivano standard aggiornati. Alla fine degli anni 1990 FOSS sviluppò un nuovo metodo standard in collaborazione con l’AOAC che utilizzava la digestione in blocco con catalizzatori al solfato di rame, un minimo di acido solforico e un tempo di digestione di circa 1 ora, la distillazione a vapore in soluzione ricevente di acido borico e la titolazione simultanea con determinazione fotometrica del punto finale, riducendo il tempo di distillazione/titolazione a 3-4 minuti circa1, 2, 3, 4. Questo standard fu poi adottato da ISO e CEN6 e divenne la EN ISO 5983-2 che costituisce uno standard mondiale per la determinazione delle proteine grezze5. Lo standard fu validato su una vasta gamma di campioni, con un ampio intervallo di concentrazioni (vedere fig. 2) con la partecipazione di laboratori che usano strumenti Kjeltec FOSS Tecator. I campioni erano di mangimi, foraggio/materiale vegetale, cereali, semi oleosi, cibo per animali domestici, concentrati di proteine, latte in polvere e aquafeed. I risultati mostrano ottima ripetibilità e riproducibilità (0,4 – 2,4 %). Il recupero di azoto dal triptofano è stato 98,8 % e dall’acetanilide 100,1 %. I doppi ciechi erano bene in fila, mostrando così che il metodo è solido e affidabile. La figura 3 mostra i valori di precisione in termini di deviazione standard per ripetibilità, sdr e riproducibilità, sdR, che si possono usare per calcolare i valori dell’incertezza di misura8. I valori della precisione dipendono dalla concentrazione. Per alcuni campioni, si verificava una differenza tra sdr e sdR, per esempio nei mangimi per pesci. Altrimenti, la figura mostra che non c’era nessuna differenza significativa tra i valori di ripetibilità e riproducibilità, il che significa che tutti i laboratori sono in grado di dare risultati corretti, (perché tutti usavano strumenti Kjeltec). Il metodo EN ISO 20483:2008 Cereali e legumi – Determinazione del contenuto di azoto e calcolo del contenuto di proteine grezze – Metodo Kjeldahl7 usa la digestione con un catalizzatore di solfato di rame/ossido di titanio, la distillazione con vapore con acido borico come ricevente e la titolazione automatica con determinazione fotometrica del punto finale (o pH). Questo nuovo metodo si differenzia dalla EN ISO 5983-2/AOAC 2001.11 soprattutto per il tempo di digestione (2 h invece di 1 h), la quantità di acido (20 ml invece di 12 ml) e il catalizzatore (solfato di rame/ossido di titanio invece di solo solfato di rame) usato. I dati di precisione di questo standard (fig.3, destra) mostrano una differenza significativa tra i valori di ripetibilità e di riproducibilità. Ciò può essere dovuto al fatto che in questo studio non sono stati usati esclusivamente gli strumenti Kjeltec FOSS. Il fatto di definire come catalizzatore l’ossi- In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Dati sui campioni • Campioni di validazione: - Campione 1: blocco proteine - Campione 2: pellet per suini - Campione 3: insilato di mais - Campione 4: fieno d’erba - Campione 5: cibo per pesci - Campione 6: cibo per cani - Campione 7: cibo per cincillà - Campione 8: albumina - Campione 9: becchime - Campione 10: mangime con carne e ossi - Campione 11: sostituto del latte - Campione 12: semi di soia - Campione 13: semi di girasole - Campione 14: fieno di leguminose - Campione 15: mangime per pesci, pellet galleggianti piccoli - Campione 16: mangime per pesci, pellet galleggianti grandi - Campione 17: mangime per gamberi, briciole - Campione 18: mangime per gamberi, pellet che affondano grandi - Campione 19: mangime per gamberi, pellet che affondano piccoli - Campione 20: cibo per larve, fiocchi - Campione 21: grani di frumento • Intervallo di validazione: 0,3 – 70 % proteine • Validato da 24-26 laboratori internazionali • Determinazione fotometrica del punto finale • Sviluppato in base allo strumento FOSS Kjeltec™ • Metodo di riferimento anche per Dumas • Ottima ripetibilità e riproducibilità Fig 1: Modello Kjeltec™ 1001 del 1974 Fig. 2: Performance dello standard EN ISO 5983-2 / AOAC 200.11 do di titanio deriva dalle indagini fatte nel tentativo di sostituire l’ossido di mercurio. Sulle sostanze test dell’azoto si sono trovate recovery migliori rispetto al solo solfato di rame. Un’altra modalità per la determinazione di azoto/proteine è il metodo con combustione Dumas come descritto per esempio in EN ISO 166349, 10. Usa gli stessi fattori del metodo Kjeldahl per il calcolo del contenuto di proteine, ma la sua applicazione va verificata rispetto al metodo Kjeldahl. Il metodo Dumas per combustione determina l’azoto totale comprese frazioni inorganiche e tende a dare valori di proteine più elevati rispetto al metodo Kjeldahl. Kjeldahl non recupera frazioni inorganiche quali nitriti Fig. 3: Deviazioni standard di ripetibilità e riproducibilità (in % di proteine) in base alle norme EN ISO 5983-2/ AOAC 2001.11 (sinistra) e EN ISO 20483 (destra) In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 e nitrati e non recupera tutto l’azoto organico. Per esempio, i composti eterociclici sono recuperati solo in parte? In base alle decine di migliaia di dati derivanti dalle nostre calibrazioni NIR sui cereali, sappiamo che i valori dal metodo Dumas saranno più elevati dello 0,1 – 0,2 per le proteine. Questo è generalmente trascurabile, ma deve essere preso in considerazione. La Tabella 1 mostra i contenuti di nitrato di materiale di riferimento certificato da Wepal (Olanda). Se prendiamo per esempio lattuga con un contenuto di nitrato di 33 200 mg/kg nitrato, questo corrisponderebbe a 7,5 g N/kg o 0,75 × 6,25 = 4,7 % di proteine, il che indica il tipo di errori che si possono generare. Questo tipo di errori potrebbe perfino portare a controversie commerciali. Se, diciamo, il fornitore argentino di farina di soia dichiara un contenuto di proteine di 47,2 %, determinato sulla base del metodo Dumas e l’importatore malese di farina di soia dichiara un contenuto di proteine di 44,9 %, determinato in base al metodo Kjeldahl, questo può portare a una controversia. Questa inoltre è la ragione per cui la Commissione Europea ha confermato recentemente il metodo Kjeldahl come metodo comunitario per i controlli ufficiali (Regolamento della commissione (CE) N° 152/2009 del 27 Gennaio 2009 che definisce i metodi di campionamento ed analisi per il controllo ufficiale dei mangimi). 15 CRM fagiolini orzo lattuga cetriolo patata dolce cavolo spinaci Azoto (g/kg d.m.) 8,9 0,1 33,2 7,2 4,9 7,1 27,2 Metodo % ICC 105/2 (Kjeldahl, Cu) EN ISO 5983-2 (Kjeldahl, Cu) ISO 20483 (Kjeldahl, Cu/Ti) ISO 16634 (Dumas) CP 12,46 12,45 12,39 12,55 Tabella 1: Indice di azoto (% d.m.) in materiali di riferimento certificati Tabella 2: Contenuto medio di proteine in base a metodi diversi (sd media = 0,125) Che metodo selezionare? La tabella 2 mostra il contenuto medio di proteine ottenuto con metodi di riferimento diversi nello studio interlaboratorio 2008/2009 dell’European Grain Network. In questo studio, una ventina di laboratori hanno analizzato sette campioni di grano e quattro di orzo. La deviazione standard media della riproducibilità di questi metodi è risultata 0,125%. La tabella 3 mostra i risultati delle proteine ottenuti con metodi diversi dall’AAFCO per il 2008. AAFCO sta per Association of American Feed Control Officials (Associazione Americana degli Ufficiali di Controllo dell’Alimentazione). Il loro schema di valutazione coinvolge circa 200 laboratori. Diversi metodi Kjeldahl (EN ISO 5983-2/ AOAC 2001.11 = catalizzatore Cu; EN ISO 20483 = catalizzatore Cu/TiO2) sono stati paragonati al metodo con combustione Dumas. Come dimostrano i risultati in tabella 2 e 3, le differenze tra i metodi nella maggior parte dei casi non saranno significative. Per i campioni di cereali e mangimi misti nulla indica che il metodo EN ISO 5983-2 / AOAC 2001.11 che utilizza soltanto il solfato di rame come catalizzatore produrrà risultati inferiori rispetto ai metodi che usano una miscela di solfato di rame e biossido di titanio. Dall’altra parte, il metodo Dumas potrebbe portare a valori più elevati anche se in misura non significativa. La scelta del metodo per la determinazione delle proteine grezze sarà quindi guidata da ragioni economiche e pratiche. Lo standard mondiale EN ISO 5983-2/AOAC 2001.11 ha il vantaggio di avere applicazioni più ampie, tempi di analisi più brevi e costi dei reagenti inferiori rispetto al metodo EN ISO 20483 e una condizione migliore come metodo di riferimento rispetto al metodo Dumas. Permette l’accreditamento con piena tracciabilità5 ed una semplice stima dell’incertezza del metodo8 per un ampio spettro di campioni. Cu Campione AAFCO 0826 AAFCO 0827 AAFCO 0828 AAFCO 0829 AAFCO 0830 AAFCO 0831 Media % CP 18,2 12,9 40,8 23,6 18,2 27,5 23,5 Riferimenti: 1. Official Methods of Analysis, AOAC INTERNATIONAL, Gaithersburg , USA, Method 2001,11: Determination of crude protein in animal feed, forage (plant tissues), grain, and oil seeds using block digestion with a copper catalyst and steam distillation into boric acid 2. Nancy J. Thiex and Harold Manson, New AOAC Standard for Crude Protein Determinations in Animal Feed, Grain, and Oilseed using Tecator Kjeltec equipment, In Focus, vol Cu/TiO2 sd % 0,35 0,36 0,77 0,42 0,27 0,40 0,43 % CP 18,2 12,8 40,0 23,0 18,2 27,3 23,2 sd % 0,29 0,46 0,68 0,58 0,24 0,64 0,48 Dumas % CP 18,4 13,0 41,0 23,5 18,5 27,8 23,7 sd % 0,32 0,46 0,43 0,33 0,32 0,46 0,39 26, no 2, 2002, p 10-12 3. Thiex et al.: AOAC COLLABORATIVE STUDY REPORT – Crude Protein in Animal Feed, Forage, Grain, and Oilseed - Block Digestion Using Copper Catalyst, Steam Distillation into Boric Acid, Journal of AOAC International vol. 85, no 2, 2002, 309-317 4. FOSS Application Note AN 3001 5. Jürgen Möller, Traceability in Modern Kjeldahl Analysis, In Focus, vol 29, No 1, 2005, p 4-5 6. EN ISO 5983-2:2005 Mangimi per animali – Determinazione del contenuto di azoto e calcolo del contenuto di proteine grezze – Parte 2: Metodo per digestione in blocco / distillazione con vapore 7. EN ISO 20483:2006 Cereali e legumi – Determinazione del contenuto di azoto e calcolo del contenuto di proteine grezze – Metodo Kjeldahl 8. Cheng Shuwei, Gu Jinling and Pang Jing, Quantificare l’incertezza di misura per determinare le proteine nella soia utilizzando il Kjeltec™ 2300, In Focus, vol 32, n° 1, 2008, p 24-27 9. ISO 16634-1:2008 Prodotti alimentari – Determinazione del contenuto di azoto totale mediante la combustione secondo il principio di Dumas e calcolo del contenuto di proteine grezze – Parte 1: Semi e frutti oleaginosi e mangimi. 10. ISO/PRF TS 16634 Prodotti alimentari – Determinazione del contenuto di azoto totale mediante la combustione secondo il principio di Dumas e calcolo del contenuto di proteine grezze – Parte2: Cereali, legumi e prodotti di cereali macinati (Specifica tecnica in via di sviluppo) Jürgen Möller, [email protected] Tabella 3: Contenuto di proteine con diversi metodi (AAFCO PTS 2008). % Proteine grezze e deviazione standard per metodi diversi 16 In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 Supporto analisi NIR in Nord America.: Internet per tenere d’occhio gli strumenti NIR Remote INternet Analysis (RINA) è un software di collegamento in rete, che rende più semplice, la configurazione precisa, la gestione del monitoraggio di strumenti NIR da una postazione remota. Recentemente la FOSS Nord America ha cominciato a sfruttare queste possibilità ed ha avuto una risposta positiva dagli utilizzatori degli strumenti. Vernon Felts, Ph.D, nutrizionista alla Goldsboro Milling Company and Butterball LLC in North Carolina descrive l'esperienza di lavorare con il team tecnico di FOSS e il RINA per far funzionare perfettamente due strumenti InfraXact. “L'approccio RINA client/server agli strumenti in rete ha permesso a tutto il mio staff di poter contare su supporto, semplicità, affidabilità e fiducia” afferma. “Abbiamo laboratori in North Carolina e Arkansas, ed è molto facile gestire entrambe le macchine InfraXact™ per mezzo del server RINA. Aggiornamenti e correzioni delle calibrazioni gestiti facilmente attraverso la rete. Inoltre, il team FOSS in Europa tiene monitorate le macchine InfraXact quotidianamente e viene fatto un backup giornaliero di tutti i dati dell'analisi. “È un grande sistema per collegare in rete gli strumenti e fornire supporto, perché permette al mio team di concentrarsi sulle analisi dei campioni, mentre la FOSS si occupa del resto, cioè dell'affidabilità delle macchine e dell'integrità dei dati” afferma Felts. Il supporto è facile A fornire supporto attraverso la rete RINA dall'ufficio FOSS Nord America è Nancy Bedore. Descrive come sia diventato più semplice dare supporto sia per FOSS sia per gli utilizzatori degli strumenti NIR. “Nessuno deve fare fatica per avere i dati e inviarli via posta o email per poter creare le calibrazioni o gli aggiornamenti,” afferma. “Se c’è un problema con lo strumento siamo in grado di guardare direttamente la diagnostica e in genere riusciamo a individuare immediatamente il problema invece di doverlo descrivere per telefono. Il tempo necessario a risolvere i problemi si misura in minuti.” Il RINA è un pacchetto flessibile che può dare diversi livelli di servizio a seconda delle necessità del cliente. In Nord America circa il 70% degli utenti hanno scelto un livello di supporto elevato. E nel prossimo futuro sarà In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 disponibile un livello di supporto ancora più elevato per gli utenti nord americani. Un'estensione del servizio offrirà la possibilità di noleggiare le calibrazioni per la durata del contratto RINA. Questo implica un costo d'entrata più basso e degli aggiornamenti automatici con i modelli di calibrazione più nuovi appena questi sono disponibili. Pace mentale Bob Schumann, Technical Manager di FOSS Nord America riassume i vantaggi del RINA . “RINA significa pace mentale” dice. Un esperto tiene monitorato il sistema ogni giorno, si assicura che tu stia ottenendo il massimo dal tuo investimento nel NIR e ti assiste in ogni modo per far funzionare il tuo strumento; che si tratti di un problema di configurazione, di monitoraggio o di validazione. Tutti i dati sono salvati al sicuro sul server in modo che non ci sia bisogno di nessun backup o di altre operazioni. Questo è ideale per gli utenti NIR che non hanno il tempo o le risorse per diventare esperti di NIR, ma vogliono il massimo dai loro strumenti.” Maggiori informazioni sul sistema RINA su www.foss.it/rina Il supporto via RINA è disponibile in tutto il mondo. I rappresentanti FOSS locali possono fornire i dettagli dei servizi RINA disponibili in specifiche regioni 17 Ottenere di più dai cereali I profitti degli agricoltori migliorano grazie all’ottimizzazione del raccolto e alla separazione dei cereali a seconda delle esigenze del mercato. Un nuovo pratico strumento per l’analisi dei cereali “on farm” fornisce loro i risultati affidabili di cui hanno bisogno. Una mietitrebbia che lavora in un campo nella cintura centrale del grano dell’ Australia occidentale può sembrare molto lontana dal trambusto dei mercati internazionali dei cereali, ma in effetti, gli agricoltori sono più integrati nella catena della fornitura qui di quanto lo siano in qualunque altra parte del mondo. La ragione è un nuovo strumento di analisi dei cereali “on farm” che può fare delle analisi affidabili in linea con i risultati delle analisi finalizzate al pagamento fatte al punto di conferimento, o allo stesso modo, con le analisi fatte ovunque sui cereali nel loro percorso dal campo al prodotto finito. Lo strumento, denominato Infratec™ Sofia, è stato introdotto nel settore cerealicolo australiano nel 2008 ed uno dei primi agricoltori che ne ha sfruttato le possibilità è Robert Sewell che coltiva 4.000 ettari circa 220 km a Nord Est di Perth. Sewell aveva usato per molti anni normali igrometri e ne aveva provato quattro tipi diversi senza essere soddisfatto dell’accuratezza dei 18 risultati delle analisi. Il nuovo Infratec Sofia fu il quinto fortunato tentativo. “Poiché l’accuratezza dell’Infratec Sofia è molto vicina a quella degli strumenti di analisi utilizzati al conferimento, possiamo sapere con sicurezza che se trasportiamo un carico di 60 tonnellate per 70 km al punto di conferimento, non sarà rifiutato per umidità troppo elevata” afferma. All’altezza delle esigenze di qualità dei cereali A parte per la capacità di misurare in modo accurato l’umidità, Sewell ha usato lo strumento anche per misurare il contenuto di proteine dei cereali nel campo. Questo ha assicurato che i carichi trasportati al silo fossero della qualità che lui voleva consegnare. “In un anno come il 2008, dove la differenza dello 0,1% di proteine poteva far declassare un cereale come l’orzo da orzo per malteria a orzo per uso zootecnico con una perdita economica di più di $100 australiani a tonnellata, è evidente che l’investimento fatto per lo strumento si può recuperare velocemente” dichiara Sewell. Il grado di conoscenza a cui può arrivare il nuovo strumento può essere d’aiuto per affrontare le molte variabili nell’attività della coltivazione dei cereali, come l’effetto dei cambiamenti climatici sulle condizioni di coltivazione. Non che esista nessuna tecnologia in grado di evitare le stagioni difficili, ma le condizioni variabili influenzeranno la qualità finale del cereale e le analisi ‘in azienda’ possono dare agli agricoltori un vantaggio fondamentale permettendo loro di rispettare certi standard di proteine e pretendendone i vantaggi economici che ne conseguono. Un altro recente cambiamento nella coltivazione dei cereali è la deregolamentazione dei mercati. “Con la deregolamentazione del mercato, credo che ci sarà la possibilità di soddisfare meglio le esigenze di una base di compratori più variegata per diverse specifiche di qualità dei cereali” sostiene Sewell. In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 L’analisi dei cereali’ on farm’ è indisponibile: ci vogliono circa due minuti per una misura affidabile. Robert Sewell Oltre alla coltivazione, Robert Sewell si è dedicato al marketing dei cereali per molti anni e questo gli ha permesso di ottenere una vasta conoscenza sulle necessità ed esigenze dei mercati mondiali dei cereali. Ha ricevuto il riconoscimento Member in the Order of Australia (AM), per il suo eccezionale contributo all’industria cerealicola australiana. Infratec™ Sofia “Possiamo sapere con sicurezza che se trasportiamo un carico di 60 tonnellate per 70 km al punto di conferimento, non sarà rifiutato per umidità troppo elevata.” Accuratezza via internet Fondamentale per il potenziale dello strumento è la sua accuratezza rispetto alle misure effettuate alla stazione di conferimento. Tale accuratezza è affidabile in quanto l’Infratec Sofia è una continuazione della famiglia di prodotti Infratec che usano il vicino infrarosso (NIR), dei quali lo strumento Infratec 1241 è estremamente noto, approvato a scopi commerciali e usato per il pagamento da commercianti di cereali in tutto il mondo. Le misure fatte con l’Infratec Sofia si basano sugli stessi dati usati per calibrare gli strumenti Infratec 1241. Quando sono rilasciate nuove calibrazioni, queste si possono semplicemente scaricare via internet e trasferire all’Infratec Sofia assicurando che i risultati siano sempre accurati ed affidabili. Backup dalla Danimarca Sewell non ha mai avuto esitazioni a raccomandare il Sofia ad altri agricoltori e in effetti In Focus, Vol. 33, No 1, 2009 ha già permesso ad altri coltivatori di provare lo strumento. “Poiché la macchina ha la capacità di collegarsi direttamente al quartier generale FOSS via internet e ricevere e trasmettere dati, ho fiducia in un supporto continuo per la macchina” conclude. Programmato inizialmente per misurare proteine e umidità in grano e orzo, l’Infratec Sofia sarà migliorato mano a mano che si renderanno disponibili le calibrazioni per nuovi prodotti. Quando si renderanno disponibili nuove opzioni, gli agricoltori come Robert Sewell potranno semplicemente scaricare la nuova calibrazione via internet e trasferirla sul loro strumento con un clic. Poi basterà caricare lo strumento sul camion e andare nei campi per un altro raccolto redditizio. Per maggiori informazioni su Infratec™ Sofia: www.foss.it/sofia Richard Mills, FOSS ([email protected]) L’Infratec™ Sofia è uno strumento compatto, facile da usare destinato all’uso in azienda per esempio sulla trebbia, nel trattore o in auto. La tecnologia di misura si basa sulla spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR), un settore in cui la FOSS vanta decenni di esperienza e conoscenza. Le misure dell’Infratec Sofia si basano sugli stessi dati usati per calibrare il ben noto Infratec 1241 usato in tutta l’industria cerealicola. Gli agricoltori possono determinare accuratamente l’umidità del prodotto sul campo e possono quindi cominciare prima a raccogliere e continuare più a lungo nel corso della giornata in totale sicurezza. Il raccolto si completa nel più breve tempo possibile, riducendo così i costi e i rischi potenziali. Essendo un modo veloce e facile di controllare la qualità dei cereali prima o durante la raccolta questo strumento permette agli agricoltori di prendere decisioni critiche sulla gestione dei cereali. Senza attendere che il centro di stoccaggio dia il risultato si può determinare direttamente in azienda la categoria del cereale per ottimizzarne il profitto, per esempio, con il contenuto di proteine corretto per essere utilizzato come malto o come mangime. 19 Assicuratevi una copia della rivista In Focus Da più di 30 anni, FOSS pubblica la rivista In Focus con l’intento di tenere aggiornati i professionisti del settore sui più recenti sviluppi nella tecnologia delle analisi di routine. Ora che crescono le pressioni sul settore agroalimentare per sostenere una popolazione mondiale in aumento, lavorando entro stretti limiti imposti dai margini, dalla qualità e dagli obiettivi ambientali, le informazioni sulle tecniche che permettono di migliorare la produzione sono più che mai importanti. In considerazione di questa esigenza, stiamo cercando il modo di migliorare la distribuzione della nostra rivista In Focus e di aggiornare nel contempo il nostro database di distribuzione. Assicuratevi la vostra copia personale di In Focus e aiutateci a migliorarne i contenuti dedicandoci solo cinque minuti per compilare il nostro questionario online. Avrete anche la possibilità di vincere uno dei dieci set della design vi invitiamo a compilare il questionario su: www.foss.it/reader FOSS ITALIA S.p.A. Via Belgio 4/D 35127 Padova PD Tel. +39 049 8287211 Fax. +39 049 8287222 [email protected] www.foss.it P/N 1026273, Issue 1 IT, June 2009 house danese Menu.