Le Scuole Centrali Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del
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Le Scuole Centrali Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del
GEN copia 21-11-2013 9:13 Pagina 12 Le Scuole Centrali Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco SPECIALE VVF Gregorio Agresta, direttore centrale per la Formazione del Dipartimento VVF, inquadra il ruolo delle SCA – Scuole Centrali Antincendi, sia in ambito organizzativo del CNVVF sia per la diretta esperienza del singolo pompiere. Perché nel nostro Paese il Vigile del fuoco inizia a sviluppare le sue conoscenze pratiche e teoriche - oltre allo spirito di squadra già durante il corso d’ingresso e continua ad aggiornarsi per l’intera durata della sua vita professionale di Andrea Cionci I Immerse nel panorama punteggiato di acquedotti classici in rovina, accanto all’Ippodromo di Capannelle, in piazza Scilla, alle porte di Roma, sorgono le Scuole Centrali Antincendi (SCA) del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che svolgono la formazione di base del personale dei vigili del fuoco. Insieme alla Scuola di Formazione Operativa (SFO) di Montelibretti e all'Istituto Superiore Antincendi (ISA) di Via del Commercio, a Roma, la Scuola di Formazione di Base (SFB) è la prima di questi tre livelli di strutture. Le Scuole Centrali Antincendi, nascono alla fine degli anni ’30 durante il Regime fascista, quando fu deciso di 12 Gregorio Agresta, direttore centrale per la Formazione del Dipartimento nazionale VVF GEN copia 21-11-2013 9:13 Pagina 13 Un esemplare di autopompa degli anni ‘20 creare un Corpo nazionale con formazione, attrezzature e procedure identiche per tutte le Regioni d’Italia. Vent’anni prima, infatti, durante l’esperienza del terremoto calabro-siculo del 1908, moltissimi erano stati i problemi derivanti dall’eterogeneità dei vari corpi di Civici Pompieri che erano intervenuti da numerose città italiane. L'incarico di organizzare il nascente Corpo nazionale fu affidato a un ufficiale bersagliere (e poi Ardito) della Prima guerra mondiale, il prefetto Alberto Giombini (Jesi 1898-1983), uomo di polso, appassionato sportivo ed eccellente organizzatore. L’idea si rivelò vincente, considerati i livelli di eccellenza raggiunti - soprattutto negli anni ’60 -, dal nostro CNVVF e riconosciuti in campo internazionale. Pochi sanno che, oggi, l’Italia è uno dei Castello di manovra GEN copia 21-11-2013 Rampe di scale del castello di manovra Palestra 14 9:13 Pagina 14 pochi Paesi europei ad avere un Corpo nazionale di pompieri. Le altre Nazioni sono organizzate in massima parte con corpi provinciali, o regionali. La Direzione Centrale per la Formazione del CNVVF è diretta, da circa 4 anni, dal dirigente generale Gregorio Agresta. Ingegnere con specializzazione in trasporti, assunto nel CNVVF nel 1980 il giorno di Santa Barbara (protettrice del Corpo), Gregorio Agresta ha iniziato la sua carriera come vice comandante a Catanzaro, successivamente come funzionario al Comando di Roma e, con la nomina a dirigente, è stato comandante provinciale a Mantova e a Verona. Dopo la nomina a dirigente superiore ha svolto il delicato compito di dirigere l’Ufficio di Staff del capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. Nel Dicembre del 2007, nominato dirigente generale, è stato direttore regionale in Calabria, fino all’attuale incarico di direttore centrale per la Formazione del Dipartimento. 21-11-2013 9:13 Pagina 16 SPECIALE VVF GEN copia Piscina 16 Ingegner Agresta, di cosa si occupano le SCA? Le SCA sono state fra le poche, primissime scuole esclusivamente dedicate ai Vigili del fuoco. Tra i loro compiti più importanti vi è quello di formare e addestrare i Vigili del fuoco neo assunti che, prima di essere inviati presso i comandi provinciali, devono effettuare un corso di formazione professionale della durata di sei mesi. Sebbene il corso di primo ingresso inizialmente era stato progettato su 12 mesi ai sensi del D Lvo n. 217/2005, siamo stati costretti, dai tagli alla spese, a concentrarlo in sei mesi. I futuri Vigili del fuoco, oltre ad acquisire nozioni teoriche di base di fisica e di chimica, imparano a conoscere e a utilizzare correttamente attrezzature e dispositivi di protezione individuale ed effettuano esercitazioni pratiche e simulazioni di interventi combinando l'utilizzo di mezzi e attrezzature per imparare a operare in sicurezza. Infatti, oltre a nozioni teorico-pratiche si lavora sempre tenendo presente il concetto di sicurezza, concetto che deve entrare nel DNA dell’operatore al fine di formare professionisti del soccorso consapevoli dei rischi a esso connessi. Alle SCA compete l’organizzazione delle cerimonie di rappresentanza del CNVVF, la cura di trasmettere la storia del Corpo, che viene espletata, per esempio, con l'organizzazione del museo della scuola e della biblioteca storica. Nelle SCA è poi custodito il Sacrario a ricordo dei Vigili del Fuoco di tutta Italia che hanno perso la vita in servizio. Ai tempi della sua istituzione, il CNVVF era un corpo civile a ordinamento militare. Cosa sopravvive oggi della antica formazione militare? Fino agli anni ‘70 eravamo divisi anche noi in marescialli, brigadieri eccetera. Successivamente fu abbandonata l’organizzazione a ordinamento militare. Naturalmente, per funzionare, soprattutto in emergenza, l’organizzazione ha necessità di essere strutturata gerarchicamente. Premesso che ciò che nelle Forze armate è il grado militare - nelle Forze di polizia è chiamata ‘qualifica’ -, attualmente il D Lvo n. 217/2005 ci divide in una gerarchia composta da vigili e qualificati (capisquadra e capireparto corrispondenti grosso modo ai sottufficiali). Il ruolo dei funzionari è formato da GEN copia 21-11-2013 9:13 Pagina 17 Scale Architetture per esercitazioni di puntellamento una componente non direttiva alla quale si accede con il possesso di un diploma e da una componente direttiva per la quale è necessaria una laurea tecnica specialistica (ingegneria e architettura). Dal ruolo dei funzionari direttivi si nominano i primi dirigenti che andranno a svolgere le funzioni di comandanti provinciali. Per quanto ci riguarda, noi siamo un corpo civile, ma, indossando un’uniforme, teniamo comunque a una certa forma, che deriva dalla necessità di organizzare un numero elevato di persone. Il saluto alla visiera, di eredità militare, esiste ancora, ma come pura forma di cortesia. Come si svolge la formazione? E’ da premettere che la formazione del Vigile del fuoco inizia con il corso d’ingresso e continua per tutta la vita professionale. Il Vigile riceve un tipo di formazione soprattutto sulla parte pratica che è quella che deve essere impartita da un istruttore professionale che ha maturato esperienze finalizzate all’apprendi- Asse di equilibrio sospeso SPECIALE VVF GEN copia 21-11-2013 9:13 Pagina 18 Il campo macerie in fase di allestimento mento di manovre e procedure operative (POS). Perché questo addestramento risulti efficace è necessario un numero elevato di istruttori a seconda della materia di insegnamento. Abbiamo un istruttore per un numero di allievi che va da un minimo di cinque a un massimo di dieci. Se il numero dei discenti fosse superiore a dieci, l’insegnamento diventerebbe non più efficace dal punto di vista didattico. Ciascun allievo deve infatti poter ‘adoperare’ direttamente le attrezzature, e utilizzarle in modo guidato e controllato direttamente dall’istruttore. Nella scuola diamo il massimo numero di informazioni operative di base per istruire gli allievi in tutte le attività, dagli interventi per incendio, per allagamenti-smottamenti, incidenti stradali eccetera. Uno dei nostri motti è ‘Il Vigile del fuoco va dove gli altri non vanno’, o meglio, va dove gli altri fuggono, ed è per questo che l’allievo deve essere preparato per intervenire nelle situazioni più diverse. 18 Quali sono le materie di studio? Da un punto di vista teorico, certamente tutte quelle che riguardano la chimica della combustione. Le nozioni base del come e perché si verificano certi fenomeni devono essere patrimonio del Vigile perché da esse derivano, poi, le modalità di spegnimento. A queste si aggiungano tutte le altre materie teoriche che sono connesse al funzionamento delle varie attrezzature utilizzate dai vigili. Ad esempio, è importante, per l’utilizzo di un’idrovora, conoscere elementi di idraulica, fisica, meccanica, elettrotecnica eccetera. Poi c’è la preparazione motoria che permette di affinare le capacità fisiche del Vigile che deve essere anche formato fisicamente per essere preparato ad affrontare prove in cui è richiesta prestanza fisica e resistenza alla fatica. A ciò provvede l’area di Formazione motoria professionale coordinata da un dirigente ginnico-sportivo coadiuvato da istruttori adeguatamente formati. Ad esempio, facciamo addestramento al ‘castello di manovra’, con esercitazioni alle scale, uso delle corde e altre attività che permettono di sviluppare nell’allievo capacità di equilibrio, di trasporto pesi, di abitudine all’altezza. Vengono anche svolti esercizi per rafforzare il concetto di squadra dal quale un operatore non può e non deve pensare di prescindere. Un vigile esiste solo se collocato in una squadra, non deve mai agire da solo. Di solito tutti gli allievi superano il corso di primo ingresso anche se, durante il corso, può accadere che alcune prove si debbano ripetere. E’ possibile abituarsi a non soffrire di vertigini? Chi soffre di questo disturbo non può fare il GEN copia 21-11-2013 9:13 Pagina 19 Nel cuore della scuola c’è il Sacrario dei Vigili del fuoco. E’ dedicato ai tanti che all’interno del CNVVF sono caduti in estremo onore al motto: ‘Flammas domamus, donamus Corda. Domiamo le fiamme, doniamo i cuori’. Come si fa a diventare Vigile del fuoco volontario? Per essere ammessi nei ruoli dei volontari, occorre innanzitutto fare domanda, sottoporsi a visita medica e poi seguire un corso di formazione che dura 120 ore; di solito viene realiz- La scuola di Capannelle Dal punto di vista logistico, la Scuola dispone di circa 1.000 posti letto, in camere da 6 disposte su 3 palazzine alloggi. Le lezioni possono essere svolte in 20 aule didattiche da 40 posti; è presente anche un'aula informatica con circa 15 postazioni. Visitando il complesso ci si accorge della varietà e quantità delle strutture destinate alla simulazione. Il più imponente è il cosiddetto castello di manovra, lo scheletro di un palazzo di sette piani che nonostante i suoi settant’anni continua ad offrire una eccellente palestra per montare scale, calarsi con paranchi, aprire porte blindate tramite gli estrattori, spegnere incendi, collegare manichette e idranti eccetera. Molto più re- novembre 2013 - 10 Quali sono le principali motivazioni alla base della scelta di un simile lavoro? Come sono solito dire agli allievi: “Vigile del Fuoco lo si è, non lo si fa”. Essere vigile del fuoco vuol dire essere generoso, altruista, coraggioso, forse anche un po’ incosciente, ed è per questo motivo che dico ora che, se non si è particolarmente motivati, questa professione non può essere svolta pienamente. Aiutare la gente è un gesto nobile che va fatto prima con il cuore e poi con le mani. Tuttavia, avere la possibilità di realizzare un progetto di vita, di questi tempi economicamente molto difficili, non è da sottovalutare. zato presso i comandi provinciali: si tratta di un mini-corso di formazione di base, dove gli allievi vengono anche equipaggiati di vestiario. Nel momento in cui i volontari ricevono il decreto di nomina, hanno gli stessi obblighi dei vigili permanenti e possiedono, durante l'espletamento delle funzioni, la qualifica di agente di Polizia giudiziaria. Le squadre di volontari dipendono dal Comando provinciale e possono operare tutti i giorni dell'anno. Il personale volontario, a differenza di quello permanente, non è però vincolato da un rapporto di impiego e svolge la sua attività ogni qualvolta se ne manifesti il bisogno. I La Protezione civile ITALIANA Vigile del fuoco. Con l’addestramento non si guarisce dalle malattie. Occorre ricordare comunque che, per superare le selezioni del concorso, sono previste una serie di prove fisiche - che operano una prima scrematura - finalizzate all’accertamento di importanti requisiti psico-fisici. Ad esempio, occorre dimostrare di saper passare dentro a un tunnel, di essere in grado di portare un carico sulle spalle, di saper nuotare alcuni metri sott’acqua in apnea, oltre a prove di forza fisica con trazioni e sollevamenti alla sbarra. Durante l’addestramento al soccorso speleo-alpino-fluviale (SAF), introdotto presso la nostra scuola da circa 12 anni, i vigili si abituano a essere calati in dirupi, a intervenire in altezza, in tutte quelle situazioni che si sono viste durante il terremoto de L’Aquila. 19 SPECIALE VVF GEN copia 21-11-2013 9:13 Pagina 20 cente è invece la piscina, un vero gioiello architettonico sospeso su travi di cemento armato. Profonda fino a sei metri, consente ai vigili di esercitarsi in tutte le operazioni in acqua. Le palestre, oltre ad accogliere gli attrezzi normali per il potenziamento muscolare, dispongono anche di simulatori di ambienti confinati: finti cunicoli e pozzi di gomma. All’aperto, poco distante, è stato da poco allestito un ‘campo macerie’ che simula un abitato crollato a causa di un terremoto. Sotto le macerie, un sistema di microfoni e rilevatori consente ai vigili di abituarsi a riconoscere i richiami di persone e animali sepolti. Accanto, quella che sembra una chiesetta in costruzione, ovvero una struttura che offre archi e murature di varie tipologie (persino un piccolo campanile), per l’addestramento al puntellamento di strutture pericolanti. Tutte queste strutture ruotano intorno al grande e verde stadio, la cui tribuna d’onore è decorata da gigantesche statue marmoree anni ’30, sullo stile di quelle del Foro Italico, che rappresentano le discipline sportive, a degna cornice di manifestazioni e cerimonie. Nel cuore della scuola, vi è poi il Sacrario, dove sono ricordati, con molta devozione, i Vigili del fuoco caduti nell’adempimento del loro dovere, coloro che hanno onorato nel modo più estremo il motto del Corpo: ‘Flammas domamus, donamus Corda, Domiamo le fiamme, doniamo i cuori’. La Scuola di formazione di base vista dall'ultimo piano del castello di manovra Le statue delle discipline sportive I dormitori per gli allievi