Le misure condotte hanno prodotti risultati apprezzabili. L

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Le misure condotte hanno prodotti risultati apprezzabili. L
RILIEVO OTTICO DI UNA RIESUMAZIONE A SCOPO INVESTIGATIVO
G. Sansoni, F. Docchio, M. Trebeschi, M. Scalvenzi, G. Cavagnini
Laboratorio di Optoelettronica, Dip. di Elettronica per l’Automazione, Univ. degli Studi di Brescia
1. INTRODUZIONE
In questo lavoro si presenta l’impiego di tecniche di misura ottica tridimensionale senza contatto
nell’ambito di un sopralluogo giudiziario per il rinvenimento di un cadavere, sepolto in una zona b oschiva presso Bollate, in provincia di Milano.
In tale occasione si sono applicate, in un reale contesto forense, le tecniche di rilievo preventivamente
messe a punto dal Laboratorio di Optoelettronica [1] su simulazioni di scena del crimine, sperimentando le condizioni operative legate all’utilizzo degli strumenti ottici in un ambiente outdoor. I risultati presentati illustrano la possibilità di “immortalare” digitalmente lo stato originale del rinvenimento,
inevitabilmente alterato dalle successive operazioni di trasporto dello scheletro.
2. STRUMENTAZIONE IMPIEGATA E SOFTWARE DI ELABORAZIONE
Per effettuare il rilievo si è adottato lo strumento commerciale Konica Minolta Vivid 910, scanner
ottico tridimensionale a lama di luce. Questo digitalizzatore si è rivelato adatto allo scopo in quanto è
caratterizzato dalla possibilità di adattare molto rapidamente il setup di misura a seconda
dell’estensione e della complessità del soggetto d’interesse. L’area di scansione può quindi essere
variata da un massimo di 1m2 (con risoluzione di misura di 650µm) fino ad un minimo di
140x100mm2 (con risoluzione fino a 110µm). Lo strumento è inoltre in grado di acquisire
l’informazione di colore.
L’elaborazione delle nuvole di punti prodotte è stata eseguita con la suite Polyworks di Innovmetric,
che permette di effettuare l’allineamento manuale o semiautomatico delle viste acquisite, la creazione
e l’editing di mesh triangolari, l’estrazione e la gestione dei dati di misura.
3. LA SITUAZIONE OPERATIVA E LE MISURE ESEGUITE
Il cadavere rinvenuto apparteneva alla vittima di un omicidio avvenuto con colpo di arma da fuoco
alla testa: il corpo era stata sepolto anni fa nella zona boschiva di Bollate ed è stato recentemente ritrovato grazie alla rivelazione di un pentito. Lo scheletro giaceva in una fossa di ridotta profondità
(circa 30cm) ed era quasi interamente coperto da un panno; gli unici elementi scoperti erano il cranio
e parte del femore e della tibia destri. Su indicazione del medico legale si sono effettuati due distinti
rilievi in momenti diversi: nella prima campagna di acquisizioni si è acquisito il cadavere nelle condizioni descritte in precedenza, mentre nella seconda si è effettuata la scansione dello scheletro vero e
proprio dopo la rimozione del telo che lo ricopriva.
Le campagne di misura presentate si sono svolte in un particolare contesto operativo, caratterizzato da
alcuni elementi di “disturbo” che hanno reso particolarmente problematici i rilievi: la presenza di
numerosi operatori che interagivano contemporaneamente sulla scena (archeologi, antropologi forensi, medico legale, magistrati); le instabili condizioni di illuminazione dovuti alla variazione della luce
ambientale e alla presenza di zone d’ombra; le stringenti tempistiche di lavoro determinate dalla duplice necessità di concludere il rilievo durante le ore di luce e di non rallentare le attività degli altri
operatori.
4.
RISULTATI DELLE MISURE
Le misure condotte hanno prodotti risultati apprezzabili. L’obiettivo principale era quello di
ottenere una rappresentazione oggettiva e digitalmente archiviabile della situazione rilevata
durante il sopralluogo: la possibilità di effettuare rilievi senza contatto ha permesso di non
contaminare l’oggetto della misura e di preservare indefinitamente lo stato del ritrovamento
grazie alla disponibilità del supporto informatico.
Per sopperire alla ridotta disponibilità temporale e per limitare il peso computazionale richiesto per la
gestione e l’elaborazione dei modelli tridimensionali prodotti si è adottato un approccio in multirisoluzione, che consiste nell’adattamento della risoluzione e del grado di dettaglio della misura a seconda della significatività di ciascuna zona acquisita. I setup di misura utilizzati sono stati due: nel
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Setup1, impiegato per
acquisire viste di estese
porzioni dello scheletro,
si è equipaggiato lo
strumento con lente
grandangolare in modo
tale
da
ottenere
un’ampia area inquadrata con una risoluzione
media di 400; nel Setup2,
finalizzato
Figura 1: Mesh dello scheletro coperto
all’acquisizione dei particolari della zona del
teschio, si è invece utilizzata una lente con focale superiore che ha permesso di portare la risoluzione
a circa 140µm.
Nella prima campagna di misura, la scansione dello scheletro, rinvenuto coperto da una tela cerata ha comportato
l’acquisizione e l’allineamento di 15 viste: il modello
poligonale prodotto è presentato in Figura 1. La seconda
fase di lavoro ha riguardato l’acquisizione di un particolare d’interesse del sopralluogo, il teschio dello scheletro: esso non era costituito da un’unica struttura ossea ma
da diverse parti frammentate, con il blocco mandibolare
separato da quello cranico. Su di esso erano presenti
diverse lesioni, tra le quali il foro d’entrata ed uscita del
proiettile sparato dall’offender ed una frattura causata
dall’urto accidentale della benna usata durante i lavori di
scavo. In Figura 2 è mostrato il modello del teschio, dal
Figura 2: Estrazione di misure di distanza
quale sono state estratte alcune misure significative. Dodal modello del teschio
po le operazioni di scopertura e di ripulitura dello scheletro, si è proceduto ad effettuare un terzo rilievo per acquisire la nuova situazione della scena. Nella
Figura 3.a viene mostrato il modello completo dello scheletro scoperto, ottenuto allineando ed elaborando 12 viste, acquisite adottando il Setup1. Si noti come, disponendo del modello tridimensionale
dello scheletro, sia possibile variare il punto di vista e ricavare i dati metrici ritenuti d’interesse: tali
possibilità vengono illustrate in Figura 3.b, in cui sono state estratte alcune misure di distanza nella
zona degli arti inferiori dello scheletro.
(a)
(b)
Figura 3: Misura dello scheletro- (a): Mesh dello scheletro scoperto (b): Estrazione di misure nella zona degli
arti inferiori
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1]
D. Rossi, G. Sansoni, C. Bui, Sviluppo di procedure di misura per il rilievo ottico tridimensionale di scene
del crimine, Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Ingegneria, 2005.
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