C. St. convegno dispersione scolastica - BIS
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C. St. convegno dispersione scolastica - BIS
DISPERSIONE SCOLASTICA E SUCCESSO FORMATIVO IN VALLE D'AOSTA Sono stati presentati oggi, lunedì 30 maggio 2016, nell’aula magna dell’Università, i risultati di una ricerca sulla dispersione scolastica mossa dall’esigenza di analizzare il fenomeno della dispersione scolastica in Valle d’Aosta. La ricerca, condotta nell’ambito del Progetto FAR finanziato dal Piano Giovani e realizzato in collaborazione con la Sovraintendenza agli studi, si è posta come obiettivo la costruzione di conoscenze socialmente condivise e scientificamente legittimate che consentano di contrastare, a livello familiare, scolastico, comunitario e di policy decision making il fenomeno dell’abbandono degli studi. Nello specifico gli obiettivi sono stati: 1. esplorare i punti di vista e gli assunti riguardanti la scuola e le sue finalità, i processi di apprendimento e la partecipazione alla vita scolastica, l’idea di successo e di insuccesso scolastico che caratterizza i diversi attori coinvolti (studenti, docenti, direttori delle scuole superiori, educatori, eccetera); 2. ricostruire il contesto socio-culturale in cui rintracciare le condizioni e i fattori di rischio che contribuiscono a determinare situazioni di disagio e dispersione scolastica. Nel quadro di un paradigma di ricerca partecipata, attraverso la predisposizione di strumenti di indagine sia qualitativi sia quantitativi (questionari, interviste semistrutturate, analisi documentale), sono state indagate l’idea di scuola e le rappresentazioni del successo formativo presso differenti attori sociali nonché i fattori socio-culturali latenti e manifesti che possono concorrere, direttamente o indirettamente, a produrre situazioni di insuccesso e abbandono, assunte come indicatori del più ampio fenomeno della dispersione. Sono riportati di seguito le risposte emerse alle domande che hanno accompagnato il percorso di ricerca. 1. Quali sono le condizioni che concorrono a determinare situazioni di disagio tra i giovani valdostani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado? L’indagine ha rilevato che, nel gruppo di studenti analizzato, i fattori di rischio che concorrono a determinare situazioni di disagio scolastico sono riconducibili a variabili individuali, quali essere immigrati di prima o di seconda generazione o avere il padre dirigente o disoccupato. Vivere in situazioni familiari attraversate da separazioni o divorzi incide sulla probabilità di maturare un vissuto scolastico problematico. I fattori di prevenzione del disagio scolastico sono contestuali e riguardano perlopiù aspetti caratterizzanti la relazione con gli insegnanti. Essere soddisfatti delle competenze possedute dagli insegnanti, ritenerli capaci di comprendere le proprie esigenze e riconoscere che questi abbiano un’attenzione adeguata nei propri confronti sono condizioni che diminuiscono la probabilità di trovarsi in situazioni di disagio scolastico. È da rilevare che la percentuale di studenti che presenta un disagio scolastico descrivibile come di grado medio e grave è consistente (il 38,2 per cento) e rende doverosa la necessità di delineare ipotesi di intervento socialmente negoziate che considerino rilevanti le dimensioni di situatività, contingenza e realtà dei contesti. 2. E per la scuola secondaria di secondo grado? Dalle interviste a studenti emerge un quadro complesso dal quale si possono enucleare alcune istanze ritenute particolarmente rilevanti dagli stessi partecipanti, quali: • L’importanza di apprendere all’interno di setting scolastici che utilizzino didattica partecipativa e sappiano sviluppare le competenze trasversali necessarie ad affrontare il futuro. • La necessità di sperimentare prefigurazioni professionali. • L’esigenza di partecipare a contesti di apprendimento informale connessi alla vita scolastica 3. Quali azioni di contrasto possono essere intraprese? I risultati della ricerca, in particolare quelli che fanno riferimento a ciò che è emerso durante gli incontro con insegnanti e dirigenti, suggeriscono che sarebbe necessario supportare la crescita di network e comunità di apprendimento intorno ai molteplici temi connessi al fenomeno indagato. Le azioni più promettenti riguardano dimensioni sia culturali sia politiche, di seguito sintetizzate. Dimensione culturale • Sensibilizzazione delle figure professionali coinvolte circa il fenomeno della dispersione scolastica in Valle d’Aosta e diffusione dei risultati emersi dalla ricerca; • Innovazione delle strategie didattiche in un’ottica di coinvolgimento attivo degli studenti con attività laboratoriali e peer education. • Creazione di gruppi di docenti che lavorino a stretto contatto con le famiglie per consolidare e promuoverne la collaborazione. • Rinnovare le pratiche di orientamento scolastico e professionale. Dimensione strutturale • Introduzione di modalità riflessive sull’organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola valdostana al fine di favorire la costruzione di un legame virtuoso con il mondo del lavoro che aiuti gli studenti a comprendere meglio l’utilità della formazione scolastica. • Progettazione di contesti informali dove gli adolescenti valdostani possano sentirsi liberi di apprendere e confrontarsi tra gruppi di pari. Aosta, 30 maggio 2016 CG