La dott.ssa Zecchin, esperta nutrizionista, spiega perché
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La dott.ssa Zecchin, esperta nutrizionista, spiega perché
MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) La dott.ssa Zecchin, esperta nutrizionista, spiega perché non mangiare e perdere peso non bastano. Dieta fai da te? No grazie. Dott.ssa Elisabetta Zecchin D urante le vacanze estive avete raggiunto una forma fisica da fare invidia a Charlize Theron e a Chris Hemsworth e volete mantenerla anche nei mesi più freddi? Oppure, al contrario, vi siete concessi qualche finger food di troppo che non siete riusciti a smaltire? Prima di ricorrere alle diete fai da te, ai consigli dell’amica perennemente attenta all’etto di troppo o ai suggerimenti dei magazine maschili e femminili (perché, ammettiamolo, anche l’uomo ci tiene al proprio corpo e le statistiche lo dimostrano), soffermatevi a pensare: non sarebbe meglio affidarsi ad un nutrizionista esperto? 68 Ammesso che esistano davvero delle soluzioni dimagranti dall’effetto immediato, queste sono in grado di garantire un risultato continuativo nel tempo oppure, terminata la dieta, i chili persi fanno nuovamente capolino? E ancora: quali sono gli aspetti collaterali di una perdita di peso repentina? Diete drastiche possono cambiare il metabolismo? Oltre ai chili riportati dalla bilancia, quanto sono importanti il tono muscolare e la massa grassa? Per rispondere a queste e ad altre domande ci siamo rivolti alla dott.ssa Elisabetta Zecchin. Laureata in Scienze Biologiche con indirizzo biomolecolare, la biologa nutrizionista si occupa di intolleranze e allergie. Il suo curriculum è ricco di esperienze e riconoscimenti prestigiosi tra i quali una borsa post-dottorato presso il laboratorio del professor Rosa, direttore dell’U784 dell’INSERM Ecole Normale Superieure de Paris e un master in nutrizione e dietetica presso l’Università Politecnica delle Marche. Autrice di numerose pubblicazioni, dal 2004 ad oggi ha partecipato a diversi corsi di formazione per la professione di biologa nutrizionista al fine di avere una visione quanto più ampia e dettagliata su un tema così vasto e complesso; tra gli argomenti oggetto di studio segnaliamo l’alimentazione e le intolleranze nello sport, la celiachia, la stima della composizione corporea e la nutrizione della donna. Dal MEDICINA E SALUTE 2008 è iscritta all’Associazione Centro Studio delle Intolleranze Alimentari e della Nutrizione (A.C.S.I.A.N.), della quale è anche la responsabile per la Provincia di Torino, che si pone come obiettivo principale l’approfondimento delle tematiche relative alle intolleranze alimentari. Nata in provincia di Venezia e laureata presso l’Università degli Studi di Padova, esercita a Torino presso il centro polispecialistico CEMUR87 e presso lo studio medico Crocetta e ad Avigliana nel Centro Medico Valsangone. Dott.ssa Zecchin, cos’è l’Indice di Massa Corporea del quale si legge spesso sui giornali? L’IMC, detto anche BMI ovvero Body Mass Index, è un dato biometrico che deriva da una formula matematica; viene espresso come il rapporto tra il peso e il quadrato dell’altezza di un individuo ed è utilizzato come indicatore dello stato del peso forma. Questo valore non considera però la corporatura e l’ossatura. Quali sono i parametri per determinare il peso ideale? Le statistiche ufficiali hanno dei range precisi: il valore che definisce il normopeso varia tra 18,5 e 25; si è sottopeso se il dato è inferiore a 18,5 e sovrappeso se va da 25 a 30. Da 30 a 40 si parla di obesità e sopra i 40 di obesità grave. Tengo a precisare che un altro numero importante nella dieta è la percentuale di massa grassa. Come si misura la massa grassa? Con il plicometro e l’impedenziometro. Il primo è una pinza con una molla calibrata per applicare una pressione costante sulla plica di 10 g/mm². Lo strumento permette di fornire una precisa valutazione dei pannicoli adiposi e quindi dello stato nutrizionale del soggetto in esame e di come viene a distribuirsi settorialmente il suo tessuto adiposo nelle diverse zone. Occorre infatti distinguere tra grasso viscerale, posizionato negli organi e pericoloso in quanto può creare problemi gravi come l’occlusione delle vene o disturbi cardiaci, e sotto cutaneo, il più facile da smaltire. La bioimpedenziometria è invece una metodica utilizzata per la determinazione della composizione corporea che fornisce un modello preciso del soggetto in quanto indica la massa grassa, la massa cellulare, l’acqua intra ed extracellulare, lo scambio Na/K e il metabolismo basale. Essa misura l’impedenza del corpo al passaggio di una corrente elettrica a bassa potenza e alta frequenza. L’impedenziometro è costituito da quattro elettrodi che si applicano sul dorso delle mani e dei piedi in maniera controllata e che sono collegati a dei fili conduttori attraverso i quali viene fatta circolare la corrente che, attraversando le strutture corporee, subisce un calo di intensità dovuto all’impedenza associata alle stesse. Il segnale risultante, ovvero la risposta in termini di intensità elettrica, è trasmesso ad un apparecchio trasduttore che raccoglie i dati traducendoli in misure corporee. Quali parametri definiscono la massa grassa? La sua valutazione dipende dall’età, dal sesso e dalla struttura fisica. L’esame per misurare la massa grassa considera l’eccesso di tessuto adiposo che si discosta dai valori ideali che per l’uomo sono il 12% e per la donna il 25%. Tengo a precisare che quando si parla di sovrappeso si pensa ai chili di troppo, ma è il sovrappeso di massa grassa quello pericoloso. Oltre ad essere anti estetico, questo fardello richiede infatti molta energia per essere trasportato, non contribuisce al buon tono muscolare e affatica tutte le funzioni del corpo, creando numerosi scompensi. Come si elimina la massa grassa? Con una dieta equilibrata, graduale, che porta a smaltire l’accumulo dannoso e non intacca la massa magra, limitando il consumo di alcool ed evitando l’ozio. Infatti, è necessario iniziare un allenamento regolare. L’esercizio fisico e un’alimentazione sana sono indispensabili per perdere peso e massa grassa. Anche l’idratazione, che si misura con l’impedenziometro, è un parametro importante; l’uomo è composto per il 5565% di acqua, la donna per il 50-60% (un po’ meno a causa del suo maggiore contenuto di grasso). Un’adeguata idratazione dell’organismo è un requisito assoluto per la salute ed è essenziale per l’esistenza stessa. L’acqua aiuta le principali reazioni chimiche vitali dell’organismo e mantiene le corrette funzioni corporee. Se il peso aumenta, come ci si deve comportare? Sconsiglio le diete fai da te, che non considerano la massa corporea nella sua totalità ovvero la divisione tra massa magra – che si divide in muscoli, organi interni, ossa e acqua – e massa grassa che si differenzia tra grasso di struttura e grasso di settembre 2015 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 69 MEDICINA E SALUTE deposito. Per quanto riguarda la massa magra, trovo interessante fornirvi le percentuali: i muscoli compongono il 45% di peso nell’uomo e il 36% nella donna, gli organi interni il 25% e le ossa il 15% nel maschio e il 14% nella femmina. I valori di grasso di struttura sono invece il 3% per lui e il 12% per lei, mentre il grasso di deposito il 12% per l’uomo e il 13% per la donna. Se invece si dimagrisce, cosa succede? Dipende. Se la perdita di massa riguarda i muscoli e gli organi interni si ha il deperimento, se si perde troppa acqua c’è il rischio di disidratazione, se si riduce la percentuale di osso si ha una demineralizzazione così come l’eccessiva diminuzione di grasso di struttura porta all’emaciazione. Solo la perdita di grasso di deposito permette il giusto dimagrimento. Ecco perché è importante seguire una dieta bilanciata e prescritta da un nutrizionista che conosce il settore e sa che la bilancia, da sola, non basta in quanto non discrimina tra massa grassa e massa magra e non è in grado di valutare i mutamenti corporei in seguito a cambiamenti alimentari, come la scelta di abbracciare l’ideologia vegetariana o vegana per esempio, o quali cambi avvengono nel fisico tra prima e dopo l’allenamento intensivo in determinate attività sportive. 70 Dott.ssa Zecchin, cos’è il Piatto sano? È il modello alimentare ideale da seguire. Si tratta di regole generali nate negli Stati Uniti dove purtroppo il junk food, ovvero il cibo preconfezionato, di scarso valore nutritivo e di alto contenuto calorico, domina incontrastato. Il Dipartimento dell’Agricoltura americano nel 1992 aveva già creato la Piramide alimentare che era un esempio grafico salutare di riferimento, facile da consultare, e che forniva molte informazioni sul cibo da assumere. Nel 2012 il Dipartimento dell’Agricoltura si è affidato all’Università di Harvard per sviluppare un modello più innovativo che tenesse in considerazione i cambi avvenuti nella società e nel modo di vivere delle persone. È nato così il Piatto sano, una rappresentazione circolare, proprio come un piatto, suddivisa in spicchi di dimensioni diverse. Il 50% del piatto è composto da frutta e verdura di stagione e di tutti i colori, che devono essere assunte regolarmente nella giornata; il 25% da proteine salutari quali pesce non di allevamento, carni bianche ruspanti, legumi e frutta con il guscio. Meglio moderare molto invece il consumo di carni rosse, per la correlazione con le patologie cancerogene, le carni trasformate e gli affettati. Il restante 25% del piatto sano include i cereali integrali come pasta, riso e pane in quanto il loro indice glicemico è più basso rispetto ai cereali raffinati e favoriscono il regolare funzionamento dell’intestino perché sono ricchi di fibre. Per i condimenti è bene scegliere gli oli vegetali, in particolare l’olio extra vergine di oliva, e limitare l’uso di burro e grassi. È inoltre importante bere molta acqua ed evitare bevande gasate o zuccherate e moderare le bevande nervine come caffè e tè. Il latte va consumato in una o due porzioni giornaliere e occorre limitare i formaggi perché, sebbene fonti di calcio, il loro consumo eccessivo sarebbe associato a diverse problematiche, tra cui ad esempio l’insorgenza dell’acne. Ultimo elemento, ma non meno importante, è l’attività fisica che va sempre associata al consumo di cibo sano con porzioni adeguate al nostro fabbisogno energetico. Desidero infine ricordare che il modello del Piatto sano non prescinde da una valutazione più approfondita delle necessità nutrizionali di ciascuno, che devono essere personalizzate. Per cui è importante farsi prescrivere una dieta personalizzata che valuti fattori quali l’età, il sesso e lo stato fisio-patologico in cui ci si trova. Dott.ssa ELISABETTA ZECCHIN Biologa Nutrizionista Riceve su appuntamento presso: • Centro Medico Polispecialistico CEMUR87 C.so Francia 2 Bis – Torino • Studio Medico Crocetta C.so Galileo Ferraris 107 – Torino • Centro Medico Valsangone C.so Torino 64 – Avigliana (To) Cell. 338 7015016 www.nutrizionista-torino.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%.